DIOCESI DI PADOVA UFFICIO PER LA LITURGIA SCUOLA … · • Nascita della notazione neumatica...

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06/08/2015 © 2014/15 - Matteo Cesarotto, Scuola Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 1 DIOCESI DI P ADOVA UFFICIO PER LA LITURGIA SCUOLA DIOCESANA DI MUSICA PER LA LITURGIA docente: Matteo Cesarotto - Docere cantando fidem - CORSO DI CANTO GREGORIANO ANNO ACCADEMICO 2014/2015 IL CONTESTO CONTESTO CONTESTO CONTESTO VIII secolo : La Chiesa di Roma è preoccupata dell’avanzata dei Longobardi Papa Stefano II chiede aiuto a Pipino il Breve, re dei Franchi (753 d.C.)

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Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 1

DIOCESI DI PADOVA

UFFICIO PER LA LITURGIA

SCUOLA DIOCESANA DI MUSICA PER LA LITURGIA

docente: Matteo Cesarotto

- Docere cantando fidem -

CORSO DI CANTO GREGORIANO – ANNO ACCADEMICO 2014/2015

IIIILLLL CONTESTOCONTESTOCONTESTOCONTESTO

• VIII secolo:La Chiesa di Roma è preoccupata dell’avanzata dei Longobardi

���� Papa Stefano II chiede aiuto a Pipino il Breve, re dei Franchi (753 d.C.)

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• Pipino il Breve intuisce la legittimazione sacrale che riceverebbe il suo potere dall’aiuto al pontefice

���� ospita per 16 mesi il papa, con l’assistenza del vescovo di Metz, Crodegango

• Al tempo, la Gallia dei Merovingi praticava il rito gallicano, differente da quello romano.

���� dall’unificazione liturgica, anche il regno di Pipino può trarre vantaggio

• La riforma liturgica di avvicinamento a Roma parte proprio da Metz.

Carlomagno, figlio di Pipino, prosegue l’opera del padre:

• impone l’uso del canto romano per Messa e Ufficio;

• si fa mandare da Roma libri liturgici (es. Sacramentario Gregoriano, inviato da papa Adriano, 785-790)

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• Con l’aiuto di Amalario (vescovo di Metz) e Agobardo (vescovo di Lione) i testi ricevuti da Roma vengono rielaborati, e adattati alle esigenze gallicane

���� il risultato è una liturgia romana nelle linee essenziali, ma fortemente contaminata dalla tradizione gallicana

• Questa liturgia “ibrida” prende la via del ritorno verso Roma in età ottoniana (IX-X sec. ca.)

• Il repertorio musicale viene tramandato oralmente, e probabilmente re-imparato in base alle esigenze della nuova liturgia

���� forte contaminazione tra le tradizioni melodiche gallicana e romana

���� NASCITA DEL CANTO GREGORIANO, o meglio detto ROMANO-FRANCO (romano-gallicano)

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…………EEEE GGGGREGORIOREGORIOREGORIOREGORIOMMMMAGNOAGNOAGNOAGNO????

La tradizione attribuisce a papa Gregorio Magno (540-604) il ruolo di “inventore” del canto cosiddetto gregoriano

• Probabilmente riorganizza l’Antifonario della messa, ma al suo tempo nessun sistema efficace di notazione era stato inventato

• Nella Vita di Giovanni Diacono (di 3 secoli posteriore, IX sec. ca.) gli si attribuisce il ruolo di inventore del canto gregoriano

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• Al tempo in cui scrive Giovanni Diacono, si è nel periodo immediatamente successivo alla riforma carolingia

���� il canto gregoriano è posto sotto l’alto patronato del santo, e non può essere modificato (principio del ne varietur)

VIII sec.

• Tonario di Saint-Requier: prima testimonianza scritta del nuovo canto gregoriano (incipit testuali e modalità)

VIII-XI sec.

• Antifonari della messa, solo testuali

IX sec.

• Nascita della notazione neumatica adiastematica• Antifonari dell’Ufficio, ora notati• Fine del “periodo classico” del gregoriano

XI sec., II metà

• Diastemazia, raggiunta per gradi

X-XIII sec.

• Elaborazione di nuove forme musicali (tropi, sequenze,…) e fiorire dei canti del Kyriale

XI sec.• Guido d’Arezzo risolve il problema dell’esatta intonazione degli intervalli

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Esempio di codice adiastematico:

Einsiedeln, Stiftsbibliothek, Codex

121 (inizi XI sec.)

[esempio di neumi di San Gallo]

L’inno Ut queant laxis, da cui Guido d’Arezzo ha tratto l’organizzazione degli intervalli

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È storica l’affermazione di Luigi Agustoni e Johannes Berchmans Göschl:

«Il canto gregoriano vive della parola. […] Partecipa della funzione della parola in quanto costitutiva di un concreto contesto liturgico. Infatti è il contesto liturgico ad originare e determinare una tipica strutturazione formale»

LUIGI AGUSTONI, JOHANNES BERCHMANS GÖSCHL, Introduzione all’interpretazione del canto

gregoriano, Roma, Torre d’Orfeo, 1998, pp. 28-29.

IIIILLLL CANTOCANTOCANTOCANTO GREGORIANOGREGORIANOGREGORIANOGREGORIANO…………

… è dunque un TESTO…

… che si riveste di MUSICA…

… all’interno di un RITO.

Togliendo anche un solo elemento di questa triade, si toglie ben un terzo dell’essenza del canto gregoriano.