Digital Literacy

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Digital Literacy Drowns, Moore-Cox, Dugan, 2002), a visioni che invece privilegia- no aspetti di tipo cognitivo, psicologico o sociologico (Gilster, 1997; S0by, 2003; Eshet-Alkalai, 2004; Perez Tornerò, 2003; Martin, 2006; Midoro, 2007). In questo breve excursus di modelli di riferimento, sarà privilegiato soprattutto il secondo approccio e saranno presentati solo alcuni quadri di riferimento per delineare uno spaccato sul tema. Una caratteristica comune di questi quadri di riferimento è che il termine digitai literacy funziona a sua volta da ombrello e racchiude in sé altre literacies, come ad esempio ICT literacy, library literacy, information literacy, media literacy, talvolta con un accento più marcato su una di queste, a cui si aggiungono, a seconda dell'interpretazione, dimensioni etiche, politiche e filo- sofiche. Un primo apprezzabile quadro di riferimento delle competenze digitali, è reperibile nella tassonomia proposta da Eshet-Alkalai (2004) che definifiscono la digitai literacy come: "[...] più che un insieme di abilità tecniche, una larga varietà di complesse abilità cognitive, motorie, sociali ed emozionali". Secondo questi autori, la digitai literacy è caratterizzata da cinque dimensioni: 1) Photovisual literacy: è l'abilità di decifrare le interfacce grafiche che richiede una buona memoria visiva e un forte pensiero intuitivo-associa- tivo, utile a comprendere i messaggi visivi; 2) Digital rcproduction: è definita come la capacità di creare nuovi signi- ficati o nuove interprelazioni, combinando e assemblando insieme e in modo creativo pezzi di informazione pre-esistenti (che possono essere selezioni di testi, sezioni di immagini, brani audio, spezzoni di video ecc.), in modo diverso rispetto al contesto originario (Gilster, 1997). Questa capacità include l'abilità di essere creativi, in quanto si tratta di riorganizzare, riordinare e manipolare diversi elementi (es. segmenti di audio o video pre-esistenti, testi e immagini) per creare nuovi significa- ti. Questa competenza richiede capacità di pensiero sintetico e multidi- mensionale, che aiuta a scoprire nuove combinazioni per le attività di informazione in modi nuovi e significativi. 3) Eranching literacy: questa famiglia di competenze richiede un buon senso dell'orientamento spaziale multidimensionale, come ad esempio 82 Digital Literacy la capacità di rimanere orientati ed evitare di perdersi tra domini di conoscenza complessa, sviluppando strategie sempre più raffinate e articolate di orientamento. Queste competenze richiedono all'individuo un pensiero capace di lavorare con metafore, di creare modelli mentali, mappe concettuali, e altre forme di rappresentazione astratta della struttura delle informazioni nel web, che aiutano a superare i problemi di disorientamento in ambienti ipermediali. 4) Information literacy: gli autori la definiscono nell'accezione corrente, ovvero come la capacità di cercare, valutare, governare ecc. le informa- zioni. A questo riguardo gli autori commentano che 1''information lite- racy non riguarda solo l'era digitale, "ma è sempre stata una caratteristi- ca fondamentale degli studiosi di successo, anche prima della rivoluzio- ne informatica. Tuttavia, nell'era digitale, con l'esposizione illimitata degli esseri umani alle informazioni digitali, è diventato una capacità di sopravvivenza che consente ai discenti di fare uso consapevole delle informazioni" (Eshet-Alkalai, 2004). 5) Literacy socio-emotiva: gli autori descrivendo questa competenza, ritengono importante sottolineare che l'espansione di Internet e le piat- taforme di comunicazione digitale hanno aperto nuove dimensioni e possibilità di apprendimento attraverso la condivisione delle conoscen- ze e gruppi di discussione, comunità di conoscenza e molte altre forme di apprendimento collaborativo (Scardamalia, Bereiter, 1996). Gli uten- ti hanno bisogno di competenze sociali ed emotive che consentono loro di "capire le regole del gioco" e sopravvivere agli ostacoli che li atten- dono nella comunicazione di massa del cyberspazio. Secondo Eshet- Alkalai (2004), queste abilità includono la capacità di condividere, mediante la comunicazione digitale, non solo conoscenze formali, ma anche emozioni. Includono altre abilità, come ad esempio, identificare i caratteri delle persone in una chat-room e di evitare le insidie di In- ternet, come ad esempio truffe e virus. Tra le diverse competenze digi- tali, Eshet-Alkalai (2004) descrive la competenza socio-emotiva come il livello più sofisticato che richiede anche una grande capacità analitica e critica, l'abilità di operare con le informazioni basate su diversi canali di comunicazione. Martin (2006) definisce la competenza digitale come 83

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competenze digitali

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Digital Literacy

Drowns, Moore-Cox, Dugan, 2002), a visioni che invece privilegia-no aspetti di tipo cognitivo, psicologico o sociologico (Gilster,1997; S0by, 2003; Eshet-Alkalai, 2004; Perez Tornerò, 2003;Martin, 2006; Midoro, 2007). In questo breve excursus di modellidi riferimento, sarà privilegiato soprattutto il secondo approccio esaranno presentati solo alcuni quadri di riferimento per delineareuno spaccato sul tema. Una caratteristica comune di questi quadridi riferimento è che il termine digitai literacy funziona a sua voltada ombrello e racchiude in sé altre literacies, come ad esempio ICTliteracy, library literacy, information literacy, media literacy, talvoltacon un accento più marcato su una di queste, a cui si aggiungono,a seconda dell'interpretazione, dimensioni etiche, politiche e filo-sofiche.

Un primo apprezzabile quadro di riferimento delle competenzedigitali, è reperibile nella tassonomia proposta da Eshet-Alkalai(2004) che definifiscono la digitai literacy come: "[...] più che uninsieme di abilità tecniche, una larga varietà di complesse abilitàcognitive, motorie, sociali ed emozionali". Secondo questi autori, ladigitai literacy è caratterizzata da cinque dimensioni:

1) Photovisual literacy: è l'abilità di decifrare le interfacce grafiche che

richiede una buona memoria visiva e un forte pensiero intuitivo-associa-

tivo, utile a comprendere i messaggi visivi;2) Digital rcproduction: è definita come la capacità di creare nuovi signi-

ficati o nuove interprelazioni, combinando e assemblando insieme e in

modo creativo pezzi di informazione pre-esistenti (che possono essere

selezioni di testi, sezioni di immagini, brani audio, spezzoni di video

ecc.), in modo diverso rispetto al contesto originario (Gilster, 1997).

Questa capacità include l'abilità di essere creativi, in quanto si tratta di

riorganizzare, riordinare e manipolare diversi elementi (es. segmenti di

audio o video pre-esistenti, testi e immagini) per creare nuovi significa-

ti. Questa competenza richiede capacità di pensiero sintetico e multidi-mensionale, che aiuta a scoprire nuove combinazioni per le attività di

informazione in modi nuovi e significativi.3) Eranching literacy: questa famiglia di competenze richiede un buon

senso dell'orientamento spaziale multidimensionale, come ad esempio

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Digital Literacy

la capacità di rimanere orientati ed evitare di perdersi tra domini di

conoscenza complessa, sviluppando strategie sempre più raffinate e

articolate di orientamento. Queste competenze richiedono all'individuoun pensiero capace di lavorare con metafore, di creare modelli mentali,

mappe concettuali, e altre forme di rappresentazione astratta della

struttura delle informazioni nel web, che aiutano a superare i problemidi disorientamento in ambienti ipermediali.

4) Information literacy: gli autori la definiscono nell'accezione corrente,

ovvero come la capacità di cercare, valutare, governare ecc. le informa-

zioni. A questo riguardo gli autori commentano che 1''information lite-

racy non riguarda solo l'era digitale, "ma è sempre stata una caratteristi-

ca fondamentale degli studiosi di successo, anche prima della rivoluzio-

ne informatica. Tuttavia, nell'era digitale, con l'esposizione illimitata

degli esseri umani alle informazioni digitali, è diventato una capacità di

sopravvivenza che consente ai discenti di fare uso consapevole delleinformazioni" (Eshet-Alkalai, 2004).

5) Literacy socio-emotiva: gli autori descrivendo questa competenza,

ritengono importante sottolineare che l'espansione di Internet e le piat-

taforme di comunicazione digitale hanno aperto nuove dimensioni e

possibilità di apprendimento attraverso la condivisione delle conoscen-

ze e gruppi di discussione, comunità di conoscenza e molte altre forme

di apprendimento collaborativo (Scardamalia, Bereiter, 1996). Gli uten-

ti hanno bisogno di competenze sociali ed emotive che consentono loro

di "capire le regole del gioco" e sopravvivere agli ostacoli che li atten-

dono nella comunicazione di massa del cyberspazio. Secondo Eshet-

Alkalai (2004), queste abilità includono la capacità di condividere,

mediante la comunicazione digitale, non solo conoscenze formali, ma

anche emozioni. Includono altre abilità, come ad esempio, identificare

i caratteri delle persone in una chat-room e di evitare le insidie di In-

ternet, come ad esempio truffe e virus. Tra le diverse competenze digi-

tali, Eshet-Alkalai (2004) descrive la competenza socio-emotiva come il

livello più sofisticato che richiede anche una grande capacità analitica e

critica, l'abilità di operare con le informazioni basate su diversi canali dicomunicazione.

Martin (2006) definisce la competenza digitale come

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la consapevolezza, l'attitudine e l'abilità degli individui di utilizzare inmodo appropriato gli strumenti e le opportunità digitali per identifica-re, accedere, gestire, integrare, valutare, analizzare e sintetizzare risorsedigitali, costruire nuove conoscenze, creare media e comunicare con glialtri, in contesti specifici della vita reale, per dar vita ad azioni socialicostruttive e riflettere intorno a questo processo.

Secondo Alan Martin, la literacy può essere concepita su tre livelli,di cui i primi due sono da considerarsi pre-requisiti del terzo livel-lo. Il primo è un livello tecnico ed è riassumibile nelle competenzedelle ICT literacy. Il secondo livello è l'applicazione contestuale eappropriata degli strumenti digitali a situazioni di problem solvinge decision making, tipica dell'information literacy e della media lite-racy. Infine, l'ultimo livello è la riflessione critica, la capacità dicomprensione dell'impatto e della trasformazione al livello umanoe sociale delle azioni che si sviluppano all'interno degli ambientidigitali (digitai literacy}. La fase finale di trasformazione digitale, siottiene quando sono state sviluppate sia la dimensione delle com-petenze che quella della riflessione. Ciò apre la strada all'innova-zione e alla creatività, stimolando un cambiamento significativoall'interno del dominio professionale oltre che del contesto perso-nale e sociale. Questo cambiamento può verificarsi a livello indivi-duale, o a livello sociale che riguarda gruppi o organizzazioni erichiede una riflessione critica da parte del singolo e del gruppoche è quindi una componente essenziale della literacy.

Midoro (2007) presenta un quadro di riferimento multidimensio-nale delle competenze della digitai literacy. Secondo tale autore,l'attributo digitai, che si riferisce alla tecnologia digitale, non carat-terizza adeguatamente la literacy richiesta dalla società della cono-scenza, in quanto sembra porre l'accento sugli aspetti tecnologici.Propone perciò di parlare di literacy tout court qualificandola conil contesto a cui si riferisce. Alla locuzione digitai literacy preferiscepertanto literacy per la società della conoscenza. Dunque le caratte-ristiche di questa società determinano le caratteristiche di questaliteracy che risulta così un concetto multidimensionale. Le dimen-sioni della literacy per la società della conoscenza sono, secondo

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Midoro, le seguenti (2007):

- Comprendere le caratteristiche dei documenti digitali (media literacy}.— Scegliere e usare le giuste applicazioni (programmi software) in rela-zione al compito da svolgere (ICT literacy).- Sapere risolvere problemi riguardanti la ricerca d'informazioni, usan-do metodi e strumenti per accedere all'informazione e alla conoscenza(information problem solving, information literacy}.- Essere capace di condividere informazioni e conoscenze in unambiente tecnologico (questa capacità è un prerequisito per realizzareun'intelligenza collettiva distribuita).- Capacità di partecipare alla vita di comunità di pratica costruendoconoscenza in ambienti virtuali, in modo cooperativo (lavoro coopera-tivo e apprendimento cooperativo in ambienti virtuali).

Questo approccio sembra trovare eco anche nel modello di Cai-vani, Fini e Ranieri (2009), che evidenzia la natura stratificata dellecompetenza della digitai literacy ed enfatizza in particolar modo gliaspetti etici. Gli autori sostengono che il termine literacy è ormaiassimilabile al termine "competenza", cosicché digitai literacydovrebbe tradursi con competenze digitali. Gli autori ritengono chele competenze digitali includano sia dimensioni tecnologiche e cri-tico-cognitive, sia relazionali, sociali ed etiche:

— dimensione tecnologica: un insieme di abilità e nozioni di base, in par-ticolare quelle che consentono di valutare, conservare, produrre, pre-sentare e scambiare informazioni, integrate con la capacità di sceglieretecnologie opportune per affrontare problemi reali.- dimensione cognitiva: riguarda "l'essere capace di leggere, seleziona-re, interpretare e valutare dati, costruire modelli astratti e valutare infor-mazioni considerando la loro pertinenza ed affidabilità";- dimensione etica: "la tecnologia implica anche un modo di relazionar-si e dunque una responsabilità sociale, che comporta stabilire impegnie accordi nei confronti di sé e degli altri. La dimensione etica riguardail sapersi porre nei rapporti con gli altri, sapersi comportare adeguata-mente nel cyberspazio, con particolare riguardo alla tutela personale

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(sapersi schermare dai rischi, garantire la propria sicurezza) ed al rispet-to degli altri, aspetti che si arricchiscono di una vasta gamma di tipolo-gie e situazioni possibili (privacy, proprietà, netiquette e socioquette)".

Altri autori, come Buckingham (2007), allargano la riflessione dellecompetenze digitali ad aspetti di comprensione critica dei media ein particolare alle loro implicazioni sociali, economiche e culturali.Buckingam (2007) propone una definizione di digitai literacy conun forte carattere di media literacy e individua quattro dimensioni:

- Representation: comprensione critica delle rappresentazioni offertedai media, quindi capacità di leggere criticamente l'informazione;- Language: comprensione della "retorica" dei media;— Production: comprendere le finalità comunicative dei media, ad esem-pio saper riconoscere gli impieghi commerciali di Internet;- Audience: comprensione del modo in cui i media digitali si rivolgonoal loro target.

Jenkins H. et al., 2006, propongono una definizione ancora piùestesa di digitai literacy intesa come vera e propria cultura parteci-pativa, fondata su competenze sociali e culturali, di creatività e dieticità. Gli autori propongono ben undici competenze, ponendoparticolare attenzione agli ultimi sviluppi del web 2.0, che possonoessere sintetizzate nel seguente modo:

- Play: la capacità di sperimentare l'ambiente circostante come unaforma di problem-solving.- Performance: la capacità di adottare identità alternative per lo scopodi improvvisazione e di scoperta.- Simulation: la capacità di interpretare e costruire modelli dinamici dimondo reale processi.— Approprìation: la capacità di creare nuovi contenuti attraverso il re-mixaggio (nel senso di assemblare assieme) diversi formati e media.- Multitasking: la capacità di analizzare/scansionare il proprio ambien-te e saper spostare l'attenzione sui dettagli necessari e salienti, eliminan-do i dettagli secondari.

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- Distributed Cognition: la capacità di interagire significativamente congli strumenti che espandono le capacità mentali.- Collettive Intelligence: la capacità di condividere conoscenze e di con-frontare le idee con gli altri verso un obiettivo comune.- Judgment: la capacità di valutare l'affidabilità e la credibilità dellediverse fonti di informazione.- Navigazione trans-mediale: la capacità di seguire il flusso di storie einformazioni attraverso diversi media (cellulare, web, IPod ecc.).- Networking: la capacità di cercare, sintetizzare e diffondere informa-zioni.- Negotiation: la capacità di viaggiare attraverso le diverse comunità,discernere e rispettare prospettive multiple, e di cogliere e seguentinorme alternative.

Politiche educative sulla digitai literacy

La Commissione Europea negli ultimi dieci anni ha promosso unaserie di importanti iniziative sul tema della digitai literacy. Agli inizidegli anni 2000, ha investito nel Programma eLearning (Commis-sione Europea, 2000; 2002) per promuovere la digitai literacy' enella seconda metà del decennio nei Programmi'2010 ed e-Inclusion2008 (Commissione Europea, 2007a), istituendo parallelamentegruppi di esperti sul tema, con il compito di definire quali politicheadottare sull'e-Inclusion. Gli esperti, provenienti dal mondo del-l'industria, dell'università e della società civile, in base ai risultatidella Digital Literacy Review (2008a), che la Commissione ha pro-dotto per effetto del suo impegno dopo la Dichiarazione di Riga(EC, 2006a), hanno suggerito una serie di raccomandazioni per losviluppo delle politiche sulla digitai literacy, pubblicate nel docu-mento: Digital Literacy European Commission working paper andRecommendations from Digital Literacy High-Level Expert Group(2008b).

Le raccomandazioni prevedono:

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tratto da: M. Banzato, “Digital literacy. Cultura ed educazione per una società della conoscenza”, Mondadori 2011.