DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI...

6
in collaborazione con Città di Piossasco (ipotesi) Associazione Culturale Compagnia Marco Gobetti Via Monteu da Po 9 10132 Torino tel. 347.0522739 fax 1782268488 – P.I. 09716350013 web www.marcogobetti.org e-mail [email protected] 1 DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE Stage per attori di creazione pubblica | a cura di Marco Gobetti A Piossasco (TO), su strada (zone pedonali) e (ipotesi) nei locali del Centro Culturale il Mulino (Via Ripa Po - Piossasco) Da venerdì 6 a domenica 8 settembre 2013, tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, con un’ora di pausa pranzo; con restituzione pubblica finale dalle h 21 di domenica 8 settembre. Informazioni: tel. ... / ... - Numero massimo partecipanti: 12 E' possibile aderire facendone richiesta scritta entro il all'indirizzo e-mail: Contributo di partecipazione pro capite: Per partecipare è necessario un interesse reale verso la proposta (da motivare nella richiesta scritta); utile - ma non indispensabile - una precedente esperienza teatrale (di qualunque genere e durata). Ogni cittadino partecipante è invitato a leggere e conoscere il libro Una scelta partigiana – Diario dopo l’8 settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 - 2005). Lo stage “DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE”, assume la modalità d’azione dello stage per attori di creazione pubblica “Verranno giorni che non basterà guardare” (da tempo sperimentato dalla Compagnia Marco Gobetti) e intende risolversi in una spettacolarità pubblica tratta dal Diario di Mario Davide dopo l’8 settembre: uno spettacolo corale realizzato da dodici cittadini nella città natale del partigiano Mario Davide, in occasione del prossimo anniversario dell’8 settembre 1943. Lo stage avviene sia in luogo chiuso (teatro o qualunque spazio con dimensioni di almeno m 6 x 6 utilizzabili) sia all’aperto, andando a toccare piazze, vie o altri luoghi pubblici della città o del paese in cui avviene.

Transcript of DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI...

Page 1: DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8... · settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 -

in collaborazione con Città di Piossasco (ipotesi)

Associazione Culturale Compagnia Marco Gobetti Via Monteu da Po 9 10132 Torino tel. 347.0522739 fax 1782268488 – P.I. 09716350013

web www.marcogobetti.org e-mail [email protected]

1

DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE Stage per attori di creazione pubblica | a cura di Marco Gobetti

A Piossasco (TO), su strada (zone pedonali) e (ipotesi) nei locali del Centro Culturale il Mulino (Via Ripa Po - Piossasco) Da venerdì 6 a domenica 8 settembre 2013, tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, con un’ora di pausa pranzo; con restituzione pubblica finale dalle h 21 di domenica 8 settembre. Informazioni: tel. ... / ... - Numero massimo partecipanti: 12 E' possibile aderire facendone richiesta scritta entro il all'indirizzo e-mail: Contributo di partecipazione pro capite: Per partecipare è necessario un interesse reale verso la proposta (da motivare nella richiesta scritta); utile - ma non indispensabile - una precedente esperienza teatrale (di qualunque genere e durata). Ogni cittadino partecipante è invitato a leggere e conoscere il libro Una scelta partigiana – Diario dopo l’8 settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 - 2005). Lo stage “DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE”, assume la modalità d’azione dello stage per attori di creazione pubblica “Verranno giorni che non basterà guardare” (da tempo sperimentato dalla Compagnia Marco Gobetti) e intende risolversi in una spettacolarità pubblica tratta dal Diario di Mario Davide dopo l’8 settembre: uno spettacolo corale realizzato da dodici cittadini nella città natale del partigiano Mario Davide, in occasione del prossimo anniversario dell’8 settembre 1943. Lo stage avviene sia in luogo chiuso (teatro o qualunque spazio con dimensioni di almeno m 6 x 6 utilizzabili) sia all’aperto, andando a toccare piazze, vie o altri luoghi pubblici della città o del paese in cui avviene.

Page 2: DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8... · settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 -

in collaborazione con Città di Piossasco (ipotesi)

Associazione Culturale Compagnia Marco Gobetti Via Monteu da Po 9 10132 Torino tel. 347.0522739 fax 1782268488 – P.I. 09716350013

web www.marcogobetti.org e-mail [email protected]

2

I partecipanti agiscono dunque, in parte in uno spazio a loro dedicato e, in parte, direttamente di fronte al pubblico estemporaneo degli spazi cittadini, che vengono così a fruire e ad essere “abitati” da questo laboratorio. Attraverso la valorizzazione dell’avventura e della provvisorietà, si sperimenta un teatro che ha come primo scopo quello di cercare un pubblico per tentare di accadere, divenendo. Dunque si offre pure ai cittadini una spettacolarità inconsueta, quella fatta da persone che accettano il rischio di fallire creando pubblicamente. Le basi Sono convinto che contino le azioni. E che solo se un'azione nasce da un'urgenza può sortire un effetto. Che preparare un'azione non significa prevedere ciò che faremo, bensì abbandonarsi a ciò che ci accadrà, per tentare di fare accadere qualcosa. Che ci si può allenare all'abbandono. Che occorre avere il coraggio di confondersi, di sperimentare avventura. Che un teatro possibile è quello di cittadini fra cittadini. Che proprio la creazione deve nutrirsi di provvisorietà. Che scegliendo con sana incoscienza spazi, modi e tempi apparentemente inopportuni, gli artisti si affrancano da quello status civitatis che li fa cittadini maldestri fra un pubblico di uomini declassati e votati al silenzio: gli artisti si possono fare artigiani di incontri. L'incontro è tanto più vero quanto più la sua provvisorietà è condivisa con il pubblico: si può provare a fare un teatro che nasca proprio dagli incontri, anziché pretendersi compiuto per affrontare incontri. Si può sperimentare un teatro che abbia il coraggio di mostrarsi "brutto", perché sta tentando di avvenire. Si può, non "si deve". La certezza di essere nel giusto è la nemica peggiore dell'avventura. Un teatro fatto con i gesti e con le parole incerte di chi abita uno spazio a lui nuovo, ma non essendo da solo ha bisogno di cercare mezzi utili a comunicare. Un teatro che ha come primo scopo quello di cercare un pubblico per tentare di accadere, divenendo. Lo stage Propongo un lavoro pubblico con un gruppo di attori, che siano disposti ad assumersi il rischio più alto, quello di fallire creando pubblicamente: che accettino di operare in condizioni di paura e di difficoltà. Davanti a testimoni sempre nuovi, ad un pubblico cercato e trovato che, oltre che raggiungere gli attori, sia raggiunto dagli attori. Il lavoro si svolge per metà in un teatro o sala e per metà fuori, con incursioni in diversi luoghi della città (su strada e non solo). Agli spettatori così incontrati, non vengono proposti spettacoli pronti: con il pubblico si scende a patti, si chiede attenzione, si racconta e si mostra quello che sta avvenendo, con la coscienza che da una curiosità reciproca può nascere lo stupore. Si sperimenta un teatro che non ha fretta di trovare armonie, che rifugge i virtuosismi e la forma fine a se stessa. Un teatro che inizia inchiodando il corpo dell'attore alla gestualità deviata di chi ha semplicemente dei fogli in mano e deve guardarli senza dimenticare che più avanti, oltre a quei fogli, ci sono altri corpi e altri occhi. Un teatro di chi con quei fogli in mano non si limita a leggere, ma vive dialogando, raccontando e agendo in uno spazio condiviso con un pubblico. Si lavora sul Diario di Mario Davide dopo l’8 settembre, traendone monologhi, narrazioni e dialoghi, che possano essere armonicamente associati, fino a costituire un unico corpus corale in vista della restituzione finale. Base degli attori è quindi il teatro (o sala), dove affinano la drammaturgia, scrivono e interpretano il copione, sperimentano il racconto a soggetto per sintesi e ritorno, organizzano le spedizioni, riprovano a recitare quanto già sperimentato all’esterno e accolgono chi entra: il teatro è sempre aperto al pubblico. Quale conclusione, sperimentazione e concretizzazione del metodo acquisito, alla sera dell’ultimo giorno i partecipanti restituiscono pubblicamente il risultato del lavoro svolto.

Page 3: DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8... · settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 -

in collaborazione con Città di Piossasco (ipotesi)

Associazione Culturale Compagnia Marco Gobetti Via Monteu da Po 9 10132 Torino tel. 347.0522739 fax 1782268488 – P.I. 09716350013

web www.marcogobetti.org e-mail [email protected]

3

Suggestioni per i partecipanti Alcuni pensieri di Gian Renzo Morteo: "…Il sociale è il rapporto vivo, bidirezionale scena-platea e viceversa. Quindi: avvenimento, imprevisto, improvvisazione, continua evoluzione dello spettacolo. Non soltanto rappresentazione: favola, modo di essere…" "Essere ascoltati: una conquista, non un presupposto, tanto meno un diritto" ”L’imitazione, la vera imitazione, non è copia, è trasformazione, trasfigurazione, rielaborazione fantastica”.

”Se togliamo tutto ciò che si può togliere a uno spettacolo teatrale, constatiamo che due sono gli elementi indispensabili affinché il teatro resti teatro: l’attore e il pubblico” Note per la drammaturgia e intenti Ogni partecipante è invitato a portare con sé e conoscere il libro Una scelta partigiana – Diario dopo l’8 settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 - 2005). «Nella sua brevità, nella franca schiettezza della narrazione, impastata di dialetto, il Diario di Mario Davide dopo l’8 settembre è una fonte preziosa per la storia della resistenza» scrive Claudio Dellavalle nell’introduzione al libro Una scelta partigiana – Diario dopo l’8 settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 - 2005). E prosegue: «Se ne erano resi conto i curatori della prima edizione del 1982 - il Gruppo di ricerca sulla storia per la cultura locale di Piossasco coordinato da Daniele Jalla - che ne avevano fatto oggetto di uno studio accurato, raccogliendo le fonti utili a inserirlo nel suo contesto: le lettere ai familiari, le interviste a coloro che lo avevano conosciuto meglio, o che ne avevano condiviso le scelte. Fino a sollecitare, una volta definito il profilo del personaggio, il giudizio di Nuto Revelli, che dette del diario una lettura illuminante. L’autore de La guerra dei poveri vide nelle impressioni contrastanti e slegate del soldato alla notizia dell'armistizio e nei frammenti di esperienze vissute nelle ore e nei giorni seguenti, lo specchio delle vicende condivise da migliaia di militari negli stessi momenti: l'esplosione di gioia frammista a inquietudine, la diffidenza nelle superstiti apparenze di normalità, l'istinto di salvarsi dall' ex alleato con la fuga. Essendo state composte a distanza di pochi giorni dai fatti, quelle note scritte con grafia scolastica su un quaderno a righe permettevano di osservare quasi in vitro la genesi di quella che fu, prima che Resistenza, una renitenza armata. Seconda chiave della lettura di Revelli, quella antropologica, che vede nel "ritorno a casa", perseguito a qualunque costo, il segno di una cultura contadina, per la quale la comunità rappresenta, oltre al rifugio, la rete di solidarietà e di coesione di fronte al pericolo comune. E infatti, tutte le pagine sui pochi giorni trascorsi da Mario Davide a Piossasco in semiclandestinità raccontano i fitti contatti con gli amici fidati, le aggregazioni spontanee, la decisione presa in comune di procurarsi armi ed esplosivo e di individuare luoghi sicuri in cui raccogliersi in banda.» Nell’intervista che rilasciò a proposito del Diario di Mario Davide, riportata nel libro Una scelta partigiana – Diario dopo l’8 settembre 1943 insieme al diario stesso e a importanti testimonianze sulla sua vita, Nuto Revelli dice fra l’altro: La scelta partigiana matura lentamente: si intravede già nella decisione di andare a cercare le armi invece che dei viveri o del vestiario. Poi diventa, ora dopo ora, giorno dopo giorno, sempre più precisa: c'è la riunione in cui lui si afferma già come leader del gruppo. Lui era l'unico che aveva visto i tedeschi, e questo gli dà, in un tipo come doveva essere lui, prestigio e credibilità. L'unico che aveva visto i tedeschi e l'unico che aveva già visto dei morti. Sono mica cose da niente. Non è quello che è del paese e che ha sentito delle notizie di seconda mano. Lui ha già visto i tedeschi, è già stato prigioniero dei tedeschi, ed è scappato: lui ha già visto dei morti. Secondo me lui diventa leader nel senso che tra la Croazia, tra il viaggio da La Spezia al paese, «Lui la sa lunga...», «Guarda che io i tedeschi li ho visti, scherzano mica, fanno sul serio». E ha già visto dei morti,

Page 4: DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8... · settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 -

in collaborazione con Città di Piossasco (ipotesi)

Associazione Culturale Compagnia Marco Gobetti Via Monteu da Po 9 10132 Torino tel. 347.0522739 fax 1782268488 – P.I. 09716350013

web www.marcogobetti.org e-mail [email protected]

4

anche, e sa che le armi sono preziose. Lui solidarizza con quelli che gli dicono «Se siamo disarmati ci fregano», con i soldati che trova in casa e che gli dicono «Se siamo disarmati ci fregano». Comunque, il 12 settembre lui è già partigiano. Ha scelto. E si disincanta proprio, liquida il passato. Sembra quasi che non stia più usando il diario per ricordare, ma per ragionare.

Lo stage per attori di creazione pubblica “DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE” intende testimoniare ed evocare, con scopi pedagogici, quella volontà di ragionare per agire; quella capacità, che il “contadino-operaio-soldato” di Piossasco ebbe, di fare corrispondere azioni a pensieri, forte della propria intelligenza, del proprio istinto e del proprio coraggio: la capacità di compiere una scelta precisa, utile per sé e per gli altri, in un momento storico drammatico. La capacità di essere partigiano. Ancora Nuto Revelli: «La mia mente era piena di idee confuse di tanti buoni progetti». Ma pensa quanto è bella questa espressione. È tutto qui l'8 settembre, in questa frase qui. L’8 settembre di chi lo ha vissuto così... di chi lo ha vissuto, ecco. Di chi non si è chiuso nel proprio egoismo, di chi voleva far qualcosa. È tutto in questa frase l’8 settembre di Davide. _____________ Marco Gobetti Attore, regista e drammaturgo attivo dagli anni ‘90, coniuga da sempre l'attività di prosa su strada a quella nei teatri. Nell'ultimo decennio inventa il Teatro Stabile di Strada® e fonda la Compagnia Marco Gobetti, per cui scrive e realizza, fra tutti, gli spettacoli: "Voglio un pappagallo - Matthew Smith: il p(r)ezzo della vita di un uomo", "IN-EC-CESSO - Una bomba per cintura", "Lo stagno", "La memoria non è mai cimitero - I meccanismi della Shoah nella storia dell'uomo", "Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente", “L’anciové sota sal”, "Bestiame etimologico"; oltre ad eventi e progetti quali "I Santi sulla strada", "Dove sono nato non lo so - Una settimana di lettura accampata tra i filari in occasione del centesimo anniversario della nascita di Cesare Pavese", "La vera storia di Hilario Halubras", “METAMORFOSI SU STRADA – Lugano, 3 settembre 2011”, "Lezioni recitate", “IL COMICO E LA VITA - Da un saggio del filosofo Carlo Sini nasce una creazione pubblica”, “IL PENSIERO POLITICO: LETTURE INTEGRALI IN VETRINA – Prima e seconda puntata: LA CONQUISTA DEL PANE di Pëtr Alekseevič Kropotkin e COMPENDIO DEL CAPITALE di Carlo Cafiero”. Nel luglio 2012 avvia lo stage per attori di creazione pubblica “Verranno giorni che non basterà guardare”. In teatro è diretto, fra gli altri, da Leo Muscato in "Io e Matteo", "Terra dei Miracoli" e "Romeo & Giulietta - Nati sotto contraria stella"; nel cinema da Giuliano Montaldo ("I Demoni di San Pietroburgo") e in radio da Sergio Ferrentino ("Le madri atroci", "Le parole dell'odio", "Radio Bellablu") e Alberto Gozzi ("Fuga dal Natale"). www.marcogobetti.org

Page 5: DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8... · settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 -

in collaborazione con Città di Piossasco (ipotesi)

Associazione Culturale Compagnia Marco Gobetti Via Monteu da Po 9 10132 Torino tel. 347.0522739 fax 1782268488 – P.I. 09716350013

web www.marcogobetti.org e-mail [email protected]

5

LA COMPAGNIA Associazione Culturale COMPAGNIA MARCO GOBETTI Via Monteu da Po 9 10132 Torino matricola ENPALS: 209236001 posizione INAIL: 18251694 matricola INPS: 8139283664 Presidente e legale rappresentante: Marco Gobetti La Compagnia nasce nel gennaio 2008 per iniziativa di Marco Gobetti, che intende sviluppare e condividere con altri artisti suggestioni, poetica e azione derivante dal proprio lavoro del decennio precedente: dalla drammaturgia agli allestimenti con la Compagnia Il Barrito degli Angeli, dai laboratori all’esperimento del TEATRO STABILE DI STRADA®. La Compagnia Marco Gobetti assume poetica e repertorio della compagnia Il Barrito degli Angeli-Marco Gobetti (che per tre anni produsse spettacoli sostenuti dal Sistema Teatro Torino). Nel corso del 2008, oltre al riallestimento dello spettacolo Lo stagno (debutto al Teatro Gobetti con il Patrocinio della Città di Torino) e alla replica degli altri spettacoli in repertorio (Voglio un pappagallo – Matthew Smith: il p(r)ezzo della vita di un uomo e IN-EC-CESSO – Una bomba per cintura), produce lo spettacolo La memoria non è mai cimitero – I meccanismi della Shoah nella storia dell’uomo. La Compagnia si caratterizza sin da subito come luogo di scambio ed incontro fra artisti diversi per percorsi ed esperienze: un gruppo eterogeneo, variabile e modulabile a seconda dei progetti intrapresi. Nel 2010, in collaborazione con la Compagnia GenoveseBeltramo, fonda lo Spazio Opi, a Torino; qui nasce fra l’altro un progetto di formazione, che, coordinato e diretto da Thuline Andreoni (per il teatro) e Fabiana Ricca (per la danza), offre quattro moduli: IL TEATRO PROPRIO (laboratorio teatrale di I livello), UN TEATRO (laboratorio teatrale di II livello), TEATRO E CITTADINI – Laboratorio teatrale per ultrasessantenni e il CORSO DI MOVIMENTO DANZATO. Nell’autunno 2008 realizza l’evento DOVE SONO NATO NON LO SO – Una settimana di lettura accampata tra i filari in occasione del centesimo anniversario della nascita di Cesare Pavese, in collaborazione con la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte e il Patrocinio della Giulio Einaudi editore. Nell’inverno successivo, in collaborazione con il Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore di Domenico Castaldo, mette in scena La Costituzione Italiana, all’improvviso. Nel maggio 2009 debutta con Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente, spettacolo prodotto con il sostegno del Sistema Teatro Torino e il Patrocinio della Città di Torino. Nell’ottobre 2009 debutta con la spettacolo Lo specchio di Alexandrine, da un racconto di Andrea Semplici. Nel dicembre 2009 realizza l’evento itinerante I Santi sulla strada, in otto Comuni ad alta marginalità del Piemonte; nel maggio 2010 dà corso al progetto di produzione culturale La vera storia di Hilario Halubras. Nel giugno 2010 debutta con Ginepro santo subito, realizzato in collaborazione con Oltreilponte Teatro e con l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare. Nell’ottobre 2010 inaugura la spettacolarità EX LIBRIS JUKE BOX presso la Biblioteca Civica Alberto Geisser. Nel giugno 2011 debutta con lo spettacolo L’anciové sota sal, prodotto con il sostegno di Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare. Nel settembre 2011 realizza METAMORFOSI SU STRADA – Lugano, 3 settembre 2011, un’installazione letteraria da testi di Kafka, realizzata a Lugano in collaborazione con il Dicastero Attività Culturali – Settore Spettacoli - Città di Lugano e la casa editrice Alla chiara fonte.

Page 6: DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8 SETTEMBRE - Stage per …nuke.marcogobetti.org/Portals/0/DIARIO DI MARIO DAVIDE DOPO L’8... · settembre 1943 di Mario Davide (edizioni SEB27 -

in collaborazione con Città di Piossasco (ipotesi)

Associazione Culturale Compagnia Marco Gobetti Via Monteu da Po 9 10132 Torino tel. 347.0522739 fax 1782268488 – P.I. 09716350013

web www.marcogobetti.org e-mail [email protected]

6

Nel 2012 debutta con lo spettacolo Bestiame etimologico, una co-produzione con l'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare. Realizza il laboratorio di studio creativo Lectio vivace nell’ambito del progetto Casa dei Compiti a cura della Cooperativa sociale Mirafiori (Torino – luglio 2010) e nella scuola superiore I.I.S Velso Mucci di Bra (marzo 2012). Nel maggio 2011 realizza, in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, il progetto Lezioni Recitate; in virtù di tale progetto un attore sta recitando nelle scuole – e anche in circoli, biblioteche, librerie, centri di studio e di incontro – lezioni scritte dallo storico Leonardo Casalino, alle quali dà corpo, voce e interpretazione. Alle due lezioni realizzate e distribuite nel 2011 (Leone Ginzburg - Costruire il futuro nel presente e Emilio Lussu e la guerra) se ne aggiungono nel 2012 altre quattro. Promuove inoltre nell’autunno 2012, in collaborazione con la casa editrice SEB27, un progetto editoriale in crowd-funding, che porta alla pubblicazione in un unico volume dal titolo Lezioni Recitabili, dei sei testi scritti dallo storico Leonardo Casalino per il progetto Lezioni recitate: - Vittorio Foa - Pensare il mondo con curiosità - Leone Ginzburg - Costruire il futuro nel presente - Emilio Lussu e la guerra - Il romanzo inevitabile dell’antifascismo italiano - Giaime e Luigi Pintor - Agire in modo utile - Camilla Ravera – Uniformare la vita a una convinzione - Umberto Terracini - La politica come partecipazione collettiva e difesa dell’autonomia individuale Nell’Aprile 2012, in collaborazione con Realtà Debora Mancini, realizza a Solaro (MI) IL COMICO E LA VITA - Da un saggio del filosofo Carlo Sini nasce una creazione pubblica – anteprima; l’omonimo evento conclusivo avviene a Cinisello Balsamo il 22 e 23 settembre 2012. Dal maggio 2012 realizza il modulo laboratoriale mensile Corso base di dizione e comunicazione – Percorsi dal pensiero alla parola, presso lo Spazio Opi di Torino In aprile e maggio 2012 debutta con IL PENSIERO POLITICO: LETTURE INTEGRALI IN VETRINA – Prima e seconda puntata: “LA CONQUISTA DEL PANE di Pëtr Alekseevič Kropotkin” e “COMPENDIO DEL CAPITALE di Carlo Cafiero”. Nel luglio 2012 avvia lo stage per attori di creazione pubblica Verranno giorni che non basterà guardare presso lo Spazio Opi e su strada, in Largo Montebello, a Torino. Dettagli di poetica, attività e percorsi sul sito www.marcogobetti.org