Dialogo con la luna - Mario Errico con... · Oh, resta, amica di alti pensieri! F. G. Klopstock, Le...

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Per scrivere questo racconto mi sono ispirata ad opere dove la "Luna" è il tema centrale Benvenuta, o argentea luna, della notte quieta, leggiadra compagna! Tu fuggi? Oh, resta, amica di alti pensieri! F. G. Klopstock, Le tombe precoci Dialogo con la luna Era giunta la sera e io mi ritrovai a vagare senza una meta ben precisa. Ad un tratto fui colpita da un qualcosa, che nel mezzo del cielo, risplendeva in tutta la sua bellezza. Sarà stato quel silenzio, quella calma, non so, sapevo soltanto che sarei rimasta là, in quel Paradiso, per l’eternità. Ero completamente immersa nella natura infinita; mi sentivo simile al “Viandante”di Friedrich; non vedevo e non udivo nessuna presenza umana. In quel preciso istante mi sentivo così opposta alla Elena di sempre; come se d’improvviso non appartenessi più alla mia specie, come se mi fossi trasformata in qualcosa di strano, di forte.

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Per scrivere questo racconto mi sono ispirata ad opere dove la "Luna" è il tema

centrale

Benvenuta, o argentea luna, della notte quieta, leggiadra compagna!

Tu fuggi? Oh, resta, amica di alti pensieri! F. G. Klopstock, Le tombe precoci

Dialogo con la luna

Era giunta la sera e io mi ritrovai a

vagare senza una meta ben precisa.

Ad un tratto fui colpita da un qualcosa,

che nel mezzo del cielo, risplendeva in

tutta la sua bellezza.

Sarà stato quel silenzio, quella calma,

non so, sapevo soltanto che sarei rimasta

là, in quel Paradiso, per l’eternità.

Ero completamente immersa nella

natura infinita; mi sentivo simile al

“Viandante”di Friedrich; non vedevo

e non udivo nessuna presenza

umana.

In quel preciso istante mi sentivo

così opposta alla Elena di sempre;

come se d’improvviso non

appartenessi più alla mia specie,

come se mi fossi trasformata in

qualcosa di strano, di forte.

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E intanto tu eri là e vegliavi su di me, da sempre. Tu sola mi avevi dato la forza di

sorridere ancora, dopo quella volta! Io mi divertivo solo con te, aggrappandomi

alle nuvole o nascondendomi fra le fronde dei salici. Con te mi sentivo bene e

sarei voluta rimanere lì, al tuo fianco, per sempre. Non m’importava di essere

sola, perché in realtà sola non lo sarei mai stata; avevo te, e questa era l’unica cosa

importante per me.

Com’era bello quello specchio che ti

rifletteva, così privo di prominenze e di

ostacoli!

Rimasi incantata a guardarti sopra la mia

testa e a un tratto capii che avevi

riservato un posticino tutto per me,

accanto al tuo cuore.

Sapevo che sarei stata, come mi avevi

detto, sempre al centro dei tuoi pensieri,

ma avevo paura che qualcuno o qualcosa

un giorno avrebbe potuto separarci!.

Che bello, quando mi scrivevi lettere con la luce dei tuoi raggi.

Ricordo quando mi chiamavi piccolina, quando mi raccontavi per ore e ore la

prospettiva del mondo vista da lassù. Ti voglio tanto bene, mia Luna! Sento che

qualcosa di profondo ci ha unito,

molto tempo fa, ancora prima che

io nascessi e vorrei che tu

diventassi piccolissima, per poterti

portare, per sempre, nel mio cuore.

Ho paura che un giorno mi

sveglierò e tu non ci sarai più. So

che allora per me il cielo non sarà

più lo stesso e le stelle, magnifiche

al tuo cospetto, smetteranno di

emanar luce, fino a diventare

sassolini senza anima. La magia

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finirà e io ritornerò umana o diventerò simile a uno dei tanti fiorellini di campo in

cerca del suo paradiso perduto, che forse non troverà mai…Perché allora tutto

perderà colore? Perché il mondo, il mio mondo che ho sognato non sarà più lo

stesso? Vorrei chiederti mille cose: cos’è l’amore, cos’è l’amicizia, cos’è la

rabbia, cos’è l’odio; cos’è in realtà, quel brivido che ti trapassa il cuore quando

meno te lo aspetti. D’un tratto fui avvolta da un buio profondo; il terrore mi

avvolse, mi misi a correre sfrenatamente e cominciai a piangere . Le mie braccia

erano diventate uno scudo per proteggere il mio volto; caddi e rimasi a terra, con

la testa rivolta verso il basso:..“Mi avevi detto che non mi avresti mai voltato le

spalle”, riuscii a dire, accecata dalla rabbia.

“Sono qui”, una voce si librò nell’aria,

“non ti ho abbandonato, non ti ho mai

lasciato. Una scia di terrore ti ha rubato il

mio amore e sono diventata invisibile ai

tuoi occhi”.

“Allora tu mi vuoi bene, conto qualcosa

per te”. dissi tremando.

“Sì piccolina, tu sei qualcosa di più di un

semplice affetto per me. Sei diventata una

parte indelebile del mio cuore, ormai”.

-Non dissi nulla, ma piansi. Non riuscii a

fare altro che piangere e piangere. Mi strinsi forte a lei e mentre calde lacrime

continuavano a scendere sulle mie guance, mi addormentai nel suo grembo. –

Elena Mancuso

ImmaginiFig. 1 W. Blake, Amleto e il fantasma del padre; penna e acquerello, cm 21,5x 15, 1806. Londra, British Museum. Part.Fig.2 C. D. Friedrich, Viandante sul mare di nebbia; olio su tela, cm 94,8 x 74,8, 1818 c. Amburgo, Kunsthalle.Fig.3 E. Munch, Chiaro di luna; olio su tela, cm 93 x 110, 1895.Oslo, Nasjonalgaleriet.Fig.4 Van Gogh, Notte stellata sul Rodano; olio su tela, cm 72,5 x 92, 1888. Parigi, Musée d’Orsay.Fig.5 C. D. Friedrich, Due uomini davanti alla luna; olio su tela, cm 35 x 44, 1819. Dresda, Gemaldegalerie Neue Meister. Part