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DIABETE MELLITO
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Dr. Alessandro Bernardini
DIABETE MELLITO
Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 2
DIABETE MELLITO: EPIDEMIOLOGIA
• Il diabete di tipo 1
– si può manifestare a qualsiasi età,
– ma c'è un netto aumento nel periodo della pubertà e poi un
declino.
– Circa il 50-60% dei pazienti affetti da diabete di tipo 1 ha
meno di 20 anni.
• Il diabete mellito di tipo 2 è
– molto più comune di quello di tipo 1, comprendendo più del
90% di tutti i pazienti affetti da diabete nella maggior parte
delle popolazioni.
– Di solito si manifesta nei pazienti con più di 40 anni.
– L'incidenza del tipo 2 aumenta con l'età e con l'aumento
dell'obesità.
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DIABETE MELLITO
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Il pancreas, con la sua parte
esocrina in arancione: si
vede come le isole di
Langerhans, in blu, sono in
genere disseminate nel
tessuto ghiandolare esocrino
del pancreas.
Ci sono almeno cinque tipi di cellule endocrine che
costituiscono le isole di Langerhans (indicate in blu),
esse secernono molti ormoni diversi, tra cui:
•le cellule α (alfa) secernono glucagone (15-20%
nei roditori);
•le cellule β (beta) secernono insulina ed amilina
(65-80% nei roditori);
PATOLOGIA
•Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla
presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue
(iperglicemia) e dovuta a una mancanza di insulina (tipo 1)
o parziale carenza di insulina e/o insulinoresistenza (tipo
2).
•L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che
consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo
conseguente utilizzo come fonte energetica.
•Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si
accumula nel circolo sanguigno.
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E’ caratterizzato da iperglicemia dovuta a
mancata secrezione di insulina per
distruzione delle beta-cellule pancreatiche,
che è per il 90% di origine autoimmune.
PATOLOGIA
E’ caratterizzato da iperglicemia dovuta a
iposecrezione di insulina e/o insensibilità
all'insulina.
PATOLOGIA
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PATOLOGIA
Polidipsia: abnorme accentuazione del
senso di sete
PATOLOGIA
DIAGNOSI DI DIABETE
•IN PRESENZA DI SINTOMI TIPICI DELLA MALATTIA (poliuria, polidipsia e
calo ponderale)
•anche in una sola occasione su plasma venoso (non glicemia capillare)
di:
•glicemia casuale maggiore o uguale a 200 mg/dl (indipendentemente
dall’assunzione di cibo).
•IN ASSENZA DEI SINTOMI TIPICI (poliuria, polidipsia e calo ponderale)
•in almeno due diverse occasioni analisi su plasma venoso (non
glicemia capillare):
• glicemia a digiuno maggiore o uguale a 126 mg/dl (con dosaggio
su prelievo eseguito al mattino, alle ore 8 circa, dopo almeno 8 ore di
digiuno)
• oppure glicemia maggiore o uguale a 200 mg/dl, 2 ore dopo carico
orale di glucosio (eseguito con 75 g)
• oppure HbA1c (emoglobina glicata) maggiore o uguale a 6,5% (solo
con dosaggio standardizzato)
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel
sangue (iperglicemia) e dovuta a una mancanza di insulina (tipo 1) o parziale carenza di
insulina e/o insulinoresistenza (tipo 2).
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DIAGNOSI DI DIABETE
•I N PRESENZA DI SINTOMI TIPICI DELLA MALATTIA
•anche in una sola occasione di:
•glicemia casuale maggiore o uguale a 200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo).
• DIAGNOSI IN ASSENZA DEI SINTOMI TIPICI (poliuria, polidipsia e calo ponderale)
•in almeno due diverse occasioni:
• glicemia a digiuno maggiore o uguale a 126 mg/dl (con dosaggio su prelievo eseguito al mattino, alle ore 8 circa, dopo almeno 8 ore di digiuno)
• oppure glicemia maggiore o uguale a 200 mg/dl, 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g)
• oppure HbA1c maggiore o uguale a 6,5% (solo con dosaggio standardizzato)
EMOGLOBINA GLICOSILATA o glicata
•Quando la glicemia è alta, parte dell'emoglobina si unisce al glucosio (zucchero) in modo irreversibile per tutta la durata della vita del globulo rosso e diventa EMOGLOBINA GLICOSILATA. La stima dell'emoglobina glicata (HbA1c) fornisce un indice del controllo medio del diabete nei precedenti 3 mesi circa.
•I valori normali sono compresi tra 4 e 6,5%.
(Polidipsia: abnorme accentuazione del senso di sete)
PATOLOGIA
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel
sangue (iperglicemia) e dovuta a una mancanza di insulina (tipo 1) o parziale carenza di
insulina e/o insulinoresistenza (tipo 2).
linfociti T autoimmuni attivati nel
DIABETE TIPO 1A (90% dei casi)
Nel diabete di tipo 1 ci sono nel 70% dei casi anticorpi circolanti anti-insulari (ICA)
ed altri anticorpi marker della malattia (la causa sono i linfociti).
DIAGNOSI DI DIABETE
•I N PRESENZA DI SINTOMI TIPICI DELLA MALATTIA
•anche in una sola occasione di:
•glicemia casuale maggiore o uguale a 200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo).
• DIAGNOSI IN ASSENZA DEI SINTOMI TIPICI (poliuria, polidipsia e calo ponderale)
•in almeno due diverse occasioni:
• glicemia a digiuno maggiore o uguale a 126 mg/dl (con dosaggio su prelievo eseguito al mattino, alle ore 8 circa, dopo almeno 8 ore di digiuno)
• oppure glicemia maggiore o uguale a 200 mg/dl, 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g)
• oppure HbA1c maggiore o uguale a 6,5% (solo con dosaggio standardizzato)
•Quando la glicemia è alta, parte dell'emoglobina si unisce al glucosio (zucchero) in modo irreversibile per tutta la durata della vita del globulo rosso e diventa EMOGLOBINA GLICOSILATA. La stima dell'emoglobina glicata (HbA1c) fornisce un indice del controllo medio del diabete nei precedenti 2-3 mesi. I valori normali sono compresi tra 4 e 6,5%.
(Polidipsia: abnorme accentuazione del senso di sete)
distruzione delle beta-cellule pancreatiche che producono insulina
CAUSA:
PATOLOGIA
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel
sangue (iperglicemia) e dovuta a una mancanza di insulina (tipo 1) o parziale carenza di
insulina e/o insulinoresistenza (tipo 2).
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linfociti T autoimmune attivati nel
DIABETE TIPO 1A (90% dei casi)
Anticorpi circolanti anti-insulari (ICA) ed altri anticorpi marker della malattia (la
causa sono linfociti).
DIAGNOSI DI DIABETE
•I N PRESENZA DI SINTOMI TIPICI DELLA MALATTIA
•anche in una sola occasione di:
•glicemia casuale maggiore o uguale a 200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo).
• DIAGNOSI IN ASSENZA DEI SINTOMI TIPICI (poliuria, polidipsia e calo ponderale)
•in almeno due diverse occasioni:
• glicemia a digiuno maggiore o uguale a 126 mg/dl (con dosaggio su prelievo eseguito al mattino, alle ore 8 circa, dopo almeno 8 ore di digiuno)
• oppure glicemia maggiore o uguale a 200 mg/dl, 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g)
• oppure HbA1c maggiore o uguale a 6,5% (solo con dosaggio standardizzato)
•Quando la glicemia è alta, parte dell'emoglobina si unisce al glucosio (zucchero) in modo irreversibile per tutta la durata della vita del globulo rosso e diventa EMOGLOBINA GLICOSILATA. La stima dell'emoglobina glicata (HbA1c) fornisce un indice del controllo medio del diabete nei precedenti 2-3 mesi. I valori normali sono compresi tra 4 e 6,5%.
(Polidipsia: abnorme accentuazione del senso di sete)
distruzione delle beta-cellule pancreatiche che producono insulina
CAUSA: Idiopatico DIABETE TIPO 1B (10% dei
casi)
PATOLOGIA
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel
sangue (iperglicemia) e dovuta a una mancanza di insulina (tipo 1) o parziale carenza di
insulina e/o insulinoresistenza (tipo 2).
•Eccessiva produzione epatica di glucosio.
•Obesità
•Iperinsulinemia all’inizio ma poi declino della produzione
di insulina
•Marcata insensibilità verso l'insulina (resistenza all’insulina)
•Diminuzione del numero di recettori per l'insulina.
•I pazienti con il tipo 2 mantengono circa il 50% della loro
massa di cellule beta
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Causa: Ha correlazioni genetiche e con l’obesità
il grasso sottocutaneo è depositato in posizione
intra-addominale ���� maggior rischio
•Distruzione delle beta-cellule pancreatiche che
producono insulina
Anticorpi circolanti anti-insulari (ICA) ed altri anticorpi marker della
malattia (la causa sono linfociti).
DIAGNOSI DI DIABETE
•I N PRESENZA DI SINTOMI TIPICI DELLA MALATTIA
•anche in una sola occasione di:
•glicemia casuale maggiore o uguale a 200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo).
• DIAGNOSI IN ASSENZA DEI SINTOMI TIPICI (poliuria, polidipsia e calo ponderale)
•in almeno due diverse occasioni:
• glicemia a digiuno maggiore o uguale a 126 mg/dl (con dosaggio su prelievo eseguito al mattino, alle ore 8 circa, dopo almeno 8 ore di digiuno)
• oppure glicemia maggiore o uguale a 200 mg/dl, 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g)
• oppure HbA1c maggiore o uguale a 6,5% (solo con dosaggio standardizzato)
•Quando la glicemia è alta, parte dell'emoglobina si unisce al glucosio (zucchero) in modo irreversibile per tutta la durata della vita del globulo rosso e diventa EMOGLOBINA GLICOSILATA. La stima dell'emoglobina glicata (HbA1c) fornisce un indice del controllo medio del diabete nei precedenti 2-3 mesi. I valori normali sono compresi tra 4 e 6,5%.
•Eccessiva produzione epatica di glucosio.
•Obesità
•Iperinsulinemia all’inizio ma poi declino della produzione di insulina
•marcata insensibilità verso l'insulina (resistenza all’insulina)
•diminuzione del numero di recettori per l'insulina.
•I pazienti con il tipo 2 mantengono circa il 50% della loro massa di cellule beta
•Dono il 75% di tutti i pazienti affetti da diabete, pazienti con più di 40 anni,
l’incidenza aumenta con l'età e con l'aumento dell'obesità.
(Polidipsia: abnorme accentuazione del senso di sete)
PATOLOGIA
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel
sangue (iperglicemia) e dovuta a una mancanza di insulina (tipo 1) o parziale carenza di
insulina e/o insulinoresistenza (tipo 2).
linfociti T autoimmune
attivati nel DIABETE
TIPO 1A (90% dei casi)
CAUSA:Idiopatico DIABETE
TIPO 1B (10% dei casi)
distruzione delle beta-cellule pancreatiche
che producono insulina
DIAGNOSI DI DIABETE
•I N PRESENZA DI SINTOMI TIPICI DELLA MALATTIA
•anche in una sola occasione di:
•glicemia casuale maggiore o uguale a 200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo).
• DIAGNOSI IN ASSENZA DEI SINTOMI TIPICI (poliuria, polidipsia e calo ponderale)
•in almeno due diverse occasioni:
• glicemia a digiuno maggiore o uguale a 126 mg/dl (con dosaggio su prelievo eseguito al mattino, alle ore 8 circa, dopo almeno 8 ore di digiuno)
• oppure glicemia maggiore o uguale a 200 mg/dl, 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g)
• oppure HbA1c maggiore o uguale a 6,5% (solo con dosaggio standardizzato)
•Quando la glicemia è alta, parte dell'emoglobina si unisce al glucosio (zucchero) in modo irreversibile per tutta la durata della vita del globulo rosso e diventa EMOGLOBINA GLICOSILATA. La stima dell'emoglobina glicata (HbA1c) fornisce un indice del controllo medio del diabete nei precedenti 2-3 mesi. I valori normali sono compresi tra 4 e 6,5%.
(Polidipsia: abnorme accentuazione del senso di sete)
Diabete tipo 2
PATOLOGIA
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel
sangue (iperglicemia) e dovuta a una mancanza di insulina (tipo 1) o parziale carenza di
insulina e/o insulinoresistenza (tipo 2).
Causa: Ha correlazioni genetiche e con l’obesità
il grasso sottocutaneo è depositato in posizione
intra-addominale ���� maggior rischio
•Distruzione delle beta-cellule pancreatiche che
producono insulina
Anticorpi circolanti anti-insulari (ICA) ed altri anticorpi marker della
malattia (la causa sono linfociti).
•Eccessiva produzione epatica di glucosio.
•Obesità
•Iperinsulinemia all’inizio ma poi declino della produzione di insulina
•marcata insensibilità verso l'insulina (resistenza all’insulina)
•diminuzione del numero di recettori per l'insulina.
•I pazienti con il tipo 2 mantengono circa il 50% della loro massa di cellule beta
•Dono il 75% di tutti i pazienti affetti da diabete, pazienti con più di 40 anni,
l’incidenza aumenta con l'età e con l'aumento dell'obesità.
linfociti T autoimmune
attivati nel DIABETE
TIPO 1A (90% dei casi)
CAUSA:Idiopatico DIABETE
TIPO 1B (10% dei casi)
distruzione delle beta-cellule pancreatiche
che producono insulina
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FISIOPATOLOGIA DELL’INSULINA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di
10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una
risposta rapida: rilascio dell'insulina
immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta
che è minore ma perdura per 1 ora, insulina
sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
FISIOPATOLOGIA DELL’INSULINA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
Aterosclerosi (con rischio di morte):
infarto del miocardio, ictus cerebri
arteriopatia periferica
Insuff.renale, neuropatia e cecità
Le complicanze croniche del
diabete sono dovute
all’iperglicemia che deforma le
membrane basali dei capillari.
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FISIOPATOLOGIA DELL’INSULINA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
Oltre all'ottenimento del controllo ottimale della glicemia, è essenziale che vengano identificate e trattate ipertensione e dislipidemia coesistenti. In questi pazienti il raggiungimento del solo controllo della glicemia non eviterà complicanze.
Aterosclerosi (con rischio di morte):
infarto del miocardio, ictus cerebri
arteriopatia periferica
Insuff.renale, neuropatia e cecità
FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
DIETA+ESERCIZIO
FISICO
se glicemia a digiuno
tra 7 e 11 mmol/l
Aterosclerosi (con rischio di morte):
infarto del miocardio, ictus cerebri
arteriopatia periferica
Insuff.renale, neuropatia e cecità
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FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
•un'appropriata attività fisica,
•smettere di fumare
•assumere una sana
alimentazione.
Aterosclerosi (con rischio di morte):
infarto del miocardio, ictus cerebri
arteriopatia periferica
Insuff.renale, neuropatia e cecità
FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
Insulina intermedia: complessata con zinco o protamina
Insulina: via sottocutanea – ispessimento tessuti sottocutanei
Insulina: conservazione: al riparo dalla luce e in frigo tranne quella in uso: l’iniezione di insulina fredda o refrigerata è indesiderabile perché è più dolorosa e il profilo di assorbimento èalterato.
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FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
INSULINE RAPIDE:
INSULINA UMANA: solubile - va assunta 30’
prima dei pasti in esameri (6 unità)
ANALOGHI RICOMBINANTI lispro (Humalog),
aspart (NovoRapid) assunte immediatamente
prima dei pasti - monomeri cioè unità singole.
FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
INSULINA LENTA
insuline analoghe ricombinanti a
lunga durata (24 ore)
•glargine (Lantus®)
•detemir (Levemir®)
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DIABETE MELLITO
Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 23
•Insulina: conservazione: al riparo dalla luce e in frigo tranne quella in uso: l’iniezione di insulina fredda o refrigerata èindesiderabile perché è più dolorosa e il profilo di assorbimento è alterato.
•Insulina: via sottocutanea – con ripetute iniezioni è possibile
l’ispessimento dei tessuti sottocutanei: cambiare i siti di
iniezione
INSULINA: CONSERVAZIONE E
SOMMINISTRAZIONE
FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
FARMACOTERAPIA
•Sono disponibili 6 tipi principali di sostanze ipoglicemizzanti; la scelta iniziale della terapia nel diabete di tipo 2 sarà determinata in gran parte dalla funzionalità renale del paziente, dall'etàe dal peso.
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FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
Insuff.renale, neuropatia e cecità
inibizione della
gluconeogenesi
epaticaFARMACOTER
STILE DI VITA +
METFORMINA
se glicemia a digiuno
12-17 mmol/l
FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
inibizione della
gluconeogenesi
epaticaFARMACOTER
METFORMINA
•Agisce per inibizione della
gluconeogenesi epatica
•non causa né ipoglicemia né
aumento di peso
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FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
inibizione della
gluconeogenesi
epaticaFARMACOTER
METFORMINA
•Disturbi gastrointestinali (diarrea), di solito transitori: possono essere ridotti
iniziando con una dose bassa, aumentando la dose lentamente e somministrando
il farmaco durante o dopo i pasti.
•Eliminazione renale: un effetto collaterale raro ma potenzialmente pericoloso per
la vita è l'acidosi lattica. I pazienti a rischio maggiore sono quelli con
insufficienza renale nei quali il farmaco si accumula.
FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
Insulina intermedia: complessata con zinco o protamina
Insulina: via sottocutanea – ispessimento tessuti sottocutanei
Insulina: conservazione: al riparo dalla luce e in frigo tranne quella in uso: l’iniezione di insulina fredda o refrigerata è indesiderabile perché è piùdolorosa e il profilo di assorbimento è alterato.
•Metformina, glitazoni,
•SULFANILUREE come Glibenclamide (Daonil,
Euglucon),
•Repaglinide (Novonorm),
•INIBITORI DPP-4 come il Sitagliptin (Januvia, Tesavel) ,
•ANALOGHI DEL GLP-1 come il Liraglutide
(Victoza)
inibizione della
gluconeogenesi
epaticaFARMACOTER
metformina + glibenclamide (Bi-Euglucon M /Glibomet)
SULFANILUREE:
•Determinano rilascio insulina dal
pancreas,
•Usare dose più bassa possibile:
rischio di ipoglicemia,
•Farmaco da prendere mezz'ora
prima di un pasto
•I più importanti fattori di rischio
per lo sviluppo di ipoglicemia
sono:
•uso di una sostanza ad azione
prolungata,
•età avanzata,
•inadeguato apporto di
carboidrati
•disfunzione renale o epatica.
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FISIOPATOLOGIA
• L'apporto alimentare determina un rapido aumento di 10 volte dell’insulina
• risposta bifasica dell'insulina.
• 1) Inizialmente nei primi due minuti si ha una risposta rapida: rilascio dell'insulina immagazzinata
• 2) seguita dopo 5-10 minuti una seconda risposta che è minore ma perdura per 1 ora, insulina sintetizzata ex novo
• L'interazione dell'insulina con il recettore sulla superficie cellulare attiva i processi di trasporto del glucosio, degli aminoacidi e degli elettroliti.
Insulina intermedia: complessata con zinco o protamina
Insulina: via sottocutanea – ispessimento tessuti sottocutanei
Insulina: conservazione: al riparo dalla luce e in frigo tranne quella in uso: l’iniezione di insulina fredda o refrigerata è indesiderabile perché è piùdolorosa e il profilo di assorbimento è alterato.
• in base alla capacità del pancreas di secernere insulina.
•deve essere usata la dose più bassa possibile, mezz'ora
prima di un pasto
Metformina, glitazoni,
Sulfaniluree come Glibenclamide (Daonil, Euglucon),
Repaglinide (Novonorm), inibitori DPP-4 come il Sitagliptin
(Januvia, Tesavel) , analoghi del GLP-1 come il Liraglutide
(Victoza)
inibizione della
gluconeogenesi
epaticaFARMACOTER
metformina + glibenclamide (Bi-Euglucon M /Glibomet)
INSULINA in caso di
inadeguato compenso con
la terapia orale