di Raffaello De Masi Match: Draw Il · Canvas · ro parallelamente software house fino ad allora...

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MACINTOSH di Raffaello De Masi Match: Draw Il · Canvas Uno scontro tra due programmi di grafica orizzontali per Mac ". a file [di{ l(l~j(lu1 nrrl~ngl' Peri Fon1 Siz(~ S1yl(! g Se, in base a quanto affermava il buon proverbio appena citato, è impor- tante rivolgersi al medico migliore, ci pare sensato, per chi desidera acqui- stare un buon programma di grafica orizzontale, non eccessivamente spe- cializzato, di rivolgersi a Draw Il o a Canvas. Perciò, anche tenendo conto di alcu- ne richieste ricevute dopo la pubblica- zione dell'articolo del mese passato, eccoci a parlare di questi due pacchetti in maniera più adeguata e particolareg- giata. Non si tratta di una gara-confronto, ben inteso (chi legge questa rubrica sa che siamo sempre contrari alle compe- tizioni, anche perché risolvono ben po- co); lo si consideri solo un remake della puntata precedente, più finalizzato e ristretto a due pacchetti particolari. Perché escludere gli altri? Il motivo è presto detto; Paint Il è troppo specializ- zato per poter competere con altri, Su- per Paint è appena uscito con la versio- ne Il che promette mirabilia e che sarà oggetto di una prova più accurata al più presto, Draw it Again, Sam ... godrà al più presto di un notevole aggiornamen- to, Super Draw è forse il più specialisti- Draw /I Draw, nella sua prima edizione, com- parve nel lontano 1984; si trattava di uno dei pochi programmi allora disponi- bili per Macintosh, assieme all'inossida- bile MacWrite, al MacPaint 1.0, al Mac Terminai (un programma di comunica- zione) e a uno strano MacProject, pro- gramma di pianificazione di progetti che non ebbe mai una grande fortuna. Erano tutti direttamente commercia- iizzati dalla Apple, ma solo MacWrite e Paint erano forniti gratuitamente insie- me alle macchine (secondo una filoso- fia destinata a fare scuola) mentre gli altri erano acquistabili separatamente. In effetti l'utente sentiva immediata- mente la mancanza, nella dotazione gratuita di base, di un programma di grafica orientata all'oggetto, e compra- va presto o tardi Draw; per gli altri programmi la scelta aweniva solo dopo ragionate deduzioni, essendo, cosa strana per il momento, piuttosto spe- cializzati. Mancavano invece, nel catalogo del software Apple originale, un foglio elet- tronico e un database. Ci pensò, in proposito, Microsoft. con i suoi File e Multiplan; ma apparve- ro parallelamente software house fino ad allora sconosciute, che immisero sul co del mazzo, e merita una prova parti- colareggiata. (ne parleremo la prossima puntata). Inoltre Draw Il e Canvas (anche que- sto sta uscendo in una nuova release, hanno in comune, oltre che il basso prezzo, anche la notevole elasticità d'u- so, che li rende maneggevoli e facili da usare anche in mani non espertissime (tra l'altro Canvas ha la marcia in più dell'impagabile DA in linea). Ecco quindi i motivi di questa scelta, che ci ha portato a scoprire gioie (mol- te) e dolori (pochi) di questi due pac- chetti estremamente user friend. -=_ =====::11 24Kund 468K (,.. •• PrOCTMn b'J: e>.",,,,G SehuUf'n Arny Goldsmith HM'jor':l K~tM\091u Jo"lSp,.~l Int.,.fK' b'J: Ann.tt ••••• gMr MacDraw II@ MieDr•.••.1I-1.0vl -..Jl.rM'5."B8. @ 1988 Clwis Corpontion C LARI S" Info~t'"Untitwd~: Ob~çts in 1~.r: Obj.ctsìn~t: l.Mj.rs in docurMnt: NMnts in librN"l"I: Figura a - La window d'apertura del pac- chetto Mac Draw. Esiste dalle mie parti un vecchio adagio che più o meno così suona: «Se ha' mur( muori pe' mano e' no mierico buono». La traduzione mi pare ovvia se si considera la universalità e l'aulicità del dialetto napoletano e la cosa migliore mi pare quella di adattare questo adagio al mio amato Mac. A questo punto quale occasione migliore se non quella di parlare ancora di grafica, dopo la puntata scorsa, dando una occhiata più da vicino ai programmi che, nella rassegna del mese passato, si presentavano come i più «robusti» e avanzati? MCmicrocomputer n. 88 - settembre 1989 237

Transcript of di Raffaello De Masi Match: Draw Il · Canvas · ro parallelamente software house fino ad allora...

MACINTOSHdi Raffaello De Masi

Match: Draw Il · CanvasUno scontro tra due programmidi grafica orizzontali per Mac

".a file [di{ l(l~j(lu1 nrrl~ngl' Peri Fon1 Siz(~ S1yl(! g

Se, in base a quanto affermava ilbuon proverbio appena citato, è impor-tante rivolgersi al medico migliore, cipare sensato, per chi desidera acqui-stare un buon programma di graficaorizzontale, non eccessivamente spe-cializzato, di rivolgersi a Draw Il o aCanvas.

Perciò, anche tenendo conto di alcu-ne richieste ricevute dopo la pubblica-zione dell'articolo del mese passato,eccoci a parlare di questi due pacchettiin maniera più adeguata e particolareg-giata.

Non si tratta di una gara-confronto,ben inteso (chi legge questa rubrica sache siamo sempre contrari alle compe-tizioni, anche perché risolvono ben po-co); lo si consideri solo un remakedella puntata precedente, più finalizzatoe ristretto a due pacchetti particolari.

Perché escludere gli altri? Il motivo èpresto detto; Paint Il è troppo specializ-zato per poter competere con altri, Su-per Paint è appena uscito con la versio-ne Il che promette mirabilia e che saràoggetto di una prova più accurata al piùpresto, Draw it Again, Sam ... godrà alpiù presto di un notevole aggiornamen-to, Super Draw è forse il più specialisti-

Draw /IDraw, nella sua prima edizione, com-

parve nel lontano 1984; si trattava diuno dei pochi programmi allora disponi-bili per Macintosh, assieme all'inossida-bile MacWrite, al MacPaint 1.0, al MacTerminai (un programma di comunica-zione) e a uno strano MacProject, pro-gramma di pianificazione di progettiche non ebbe mai una grande fortuna.

Erano tutti direttamente commercia-iizzati dalla Apple, ma solo MacWrite ePaint erano forniti gratuitamente insie-me alle macchine (secondo una filoso-fia destinata a fare scuola) mentre glialtri erano acquistabili separatamente.

In effetti l'utente sentiva immediata-mente la mancanza, nella dotazionegratuita di base, di un programma digrafica orientata all'oggetto, e compra-va presto o tardi Draw; per gli altriprogrammi la scelta aweniva solo doporagionate deduzioni, essendo, cosastrana per il momento, piuttosto spe-cializzati.

Mancavano invece, nel catalogo delsoftware Apple originale, un foglio elet-tronico e un database.

Ci pensò, in proposito, Microsoft.con i suoi File e Multiplan; ma apparve-ro parallelamente software house finoad allora sconosciute, che immisero sul

co del mazzo, e merita una prova parti-colareggiata. (ne parleremo la prossimapuntata).

Inoltre Draw Il e Canvas (anche que-sto sta uscendo in una nuova release,hanno in comune, oltre che il bassoprezzo, anche la notevole elasticità d'u-so, che li rende maneggevoli e facili dausare anche in mani non espertissime(tra l'altro Canvas ha la marcia in piùdell'impagabile DA in linea).

Ecco quindi i motivi di questa scelta,che ci ha portato a scoprire gioie (mol-te) e dolori (pochi) di questi due pac-chetti estremamente user friend.

-=_ =====::1124Kund 468K (,..••

PrOCTMn b'J: e>.",,,,G SehuUf'nArny GoldsmithHM'jor':l K~tM\091uJo"lSp,.~l

Int.,.fK' b'J: Ann.tt ••••• gMr

MacDraw II@

MieDr•.••.1I-1.0vl -..Jl.rM'5."B8.@ 1988 Clwis Corpontion

C LARI S"

Info~t'"Untitwd~:Ob~çts in 1~.r:Obj.ctsìn~t:l.Mj.rs in docurMnt:NMnts in librN"l"I:

Figura a - La windowd'apertura del pac-chetto Mac Draw.

Esiste dalle mie parti unvecchio adagio che più omeno così suona: «Se ha'mur( muori pe' mano e' nomierico buono». La traduzionemi pare ovvia se si considerala universalità e l'aulicità deldialetto napoletano e la cosamigliore mi pare quella diadattare questo adagio al mioamato Mac. A questo puntoquale occasione migliore senon quella di parlare ancora digrafica, dopo la puntatascorsa, dando una occhiatapiù da vicino ai programmiche, nella rassegna del mesepassato, si presentavanocome i più «robusti» eavanzati?

MCmicrocomputer n. 88 - settembre 1989 237

MACINTOSHFigura c - Il setup delrighello, con a destrale opzioni di scala tura. ". ti: File Edlt ln!!mII Hrrnnlji~ f'erl r ont Si2(~ S1lJI(~ (jj]

Mouse constrolot:

~ ~~s~:~;es ...~

1.1'.1degree~

alcuni eccezionalmente ben costruiti. Ilboot da disco rigido, su un SE, avvienein 8,2 secondi, mentre sull'SE/30 - IICXpassiamo meravigliosamente a meno di3 secOJ1di(ah, le Ferrari con cui correvoventi anni (e chili) in meno I !).

Il programma, almeno nella versioneamericana in nostro possesso, va per-sonalizzato; la release italiana, secondoun principio, per fortuna, in via di estin-zione, è protetta (ma CopyllMac 8.0, dalmiserabile costo di una cinquantina didollari, la copia senza fare una grinza).AI primo lancio viene richiesto il nomedell'utente che resta poi inserito nellafinestra d'avvio (ma è molto sempliceaccedervi e eseguire le opportune cor-rezioni con il Resource Editor).

Tutto il sof.tware è praticamente rac-chiuso in circa 600K e sta quindi como-damente su un dischetto (anche se perovvi motivi, la confezione originale necomprende due), tenendo conto che ilsolo programma è circa 330K e il restoè rappresentato da utility ed esempi,

1/ package

Preferences ...

~ O Multi-Ioyer selection

D Rescole when posting

Creating polygons:

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OiLJislons/inch: Ocm181 Show unit n8meOm

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Unlitled-Loyer# 1

c

Figura d-I retini di-sponibili, con la possi-bilità di creare i proprie con l'opzione colore.

Figura b - La finestradelle dimensioni mas-sime della pagina; sinoti la possibilità discelta della sequenzadi stampa.

Produttore Deneba ™Distribuito da:Thema SoftwareVia Carlo Emanuele 11I,2012100 CuneoCosto L. 400.000 + IVA

Canvas & Canvas DA

Produttore Claris ™Distribuito da:InnovaC.so Francia, 3010143 TorinoCosto L. 840.000 + IVA

Mac Draw Il

Figura e - La possibili-tà di adottare automa-tismi nella creazionedei poligoni.

O (B)lue

O (M)ogenl.

Potterns ...

O (R)ed O (Glreen

O (Y)ellow O (C)yon

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Orowing Size ...

Poges: 96

Widlh: 1189,40 IHeìghl: ~

@inch Ocm

Poge seQuence: @ l:IliI O ~ill3J [lli]D Prinllosl poge firsl

~ n OK Jl

OWhile

O Block

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N~~100

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,. ti File Edit mm:aI nrrnnlV~ f'(HJ 1:(Jnf Si2(~ S1HI(~ ~

Unlitled-Loyer# I

mercato prodotti anche di buona quali-tà. Il concorrente di Draw I fu a queitempi Mac Draft, nelle sue labirinticherelease, pacchetto che dava filo da tor-cere per le numerose e avanzate featu-re presenti, ma che presentava, comerovescio della medaglia, una maggioredifficoltà di utilizzazione.

Draw e Draft la fecero da padroniper lungo tempo, il primo con la suaimmediatezza e semplicità d'uso, il se-condo con la sua maggiore potenza.

A quattro anni di distanza compareDraw Il, prodotto dalla Claris (già nel1985, con una politica intelligente eavanzata, Apple annunciava di aver ab-bandonato lo sviluppo di software ap-plicativo, per lasciare via libera ai pro-duttori indipendenti), così come erasuccesso per la nuova versione diMacWrite e Project (attualmente l'uni-co pacchetto commercializzato dallaApple, oltre ovviamente al sistemaoperativo, è Hypercard).

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MACINTOSH

r • File [dit 1.(J~J(llit . . l' p(W ront Si2(~ St~Jle ~

D8shes ...

distanze eguali considerando come limi-ti estremi gli oggetti più lontani. È possi-bile intervenire ancora sulla segmenta-tura della linea, utilizzando direttamentetre cursori principali che frammentano,rispettivamente, i tratti neri, bianchi, e ladistanza tra essi.

Il tutto è ottimamente supportato dasei segmentature predefinite e modifi-cabili all'occorrenza.

Sempre più difficile, sempre più sulsofisticato.

Sulle figure (che possono essere trac-ciate anche con linee segmentate, su-perando il fastidioso e non sempre effi-cace escamotage cui si ricorreva inDraft) è possibile eseguire una serie dioperazioni tra cui quella più raffinata cipare quella in figura h); come si vede èpossibile arrotondare gli angoli secondoil raggio desiderato e, udite udite, arro-tondare, secondo il perfetto raggio dicurvatura, i lati verticali del rettangolo dilavoro. Mancano invece le 'possibilità di

@1 02 03 04 05 06Dosh:

Somple:

O inch@cm

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A Moue Layers ...

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ex ( Bottom ) ~Rename: lli1!i§Q

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Untitled-Loyer# l

, • File Edit Loyoul Rrronge" Font Si,e Style ~

Untitled-Loyer#1

Figura h - La per certiversi nuova possibilitàdi gestione de/l'arro-tonda mento degli spi-goli (v. testo).

della definizione personale dei pattern(che, nella precedente versione eranofissi), e che possono essere aggiunti(fig. d) al menu senza modificare oescludere quelli presenti; tra l'altroDraw Il supporta anche il colore cosache consente di avere retini estrema-mente differenziati.

La selva delle possibilità di setup èdavvero estesa e ampia, se si consideraanche quello che è a disposizione daparte della concorrenza.

Si va davvero di fino con certe regola-zioni (fig. e) molto sofisticate, e, ancora,esiste la possibilità non solo di riallinea-re secondo ordinamenti complessi lefigure (fig. n, ma addirittura di ridistribui-re gli oggetti, che vengono ordinati a

Figura i - La organizza-zione dei layer.

Figure f e g - La sofi-sticata gestione degliallineamenti, e. la co-struzione del patterndelle linee.

o

#

RIIgnment ...

@lo eoch other O lo grid

DO

OD O I/B" @3/16"

01/4" 05/16" 03/B"

~ lCEJ)

DRlignD Distribute

Oh'l'O Cen1erO U(Jl1(1rrl

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O l"rI O C""l",. O IliUl'l O 1lI1d1t'

Round Corners ...

CI) O Round ends

IT\ -. 1181'&11 @ inch"-...::J @ Rod,us. ,. O mm

Il: *A"-DOO,-&

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S~~'00

h

s~~'00

Untitled-Loyer# 1

Il:

A"-DOO,-&

ex

r ti: File I1jlIIl.d~J01l1 llrrnnl.W P(~n Hm1 Si2(l S1~Jj(~ ~

figura a; si tratta della finestra ormaistereotipata della Claris, che accanto ainomi dei programmatori e degli imple-mentatori fornisce una serie di notizioleutili circa lo status del sistema. Unavolta aperto il foglio, che si vede insecondo piano in tutte le videate, èopportuno eseguire un setup dei para-metri di lavoro, visto che in default sonopresettati alcuni parametri di uso nonfrequente e pratico.

Passiamo quindi dalla definizione del-le dimensioni del foglio (fig. b), che puòraggiungere le rispettabili dimensioni diquasi 6 m2, a quella dei righelli (fig. c)che rispetto alla versione precedenteconsentono scalature efficaci e rapide(tra cui alcune già presettate), a quella

Si tratta, anche in questo caso, di untimido tentativo di proteggere il packa-ge da copie non autorizzate (immagi-nando che l'utente pirata sia tanto inge-nuo (leggi fesso) da dare l'imprimaturalla sua copia col proprio nome), cosache spaventa le persone per bene e fasorridere hacker onesti e disonesti.

La window di apertura la vedete in

MCmicrocomputer n. 88 - settembre 1989 239

MACINTOSH

I Dilml W C llratr. d.lerlzlon. Iltoltrallgrofico

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Colonno straftgrafica indicativo

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terreno agrario Incifferenzloto, di dlvena !lObo e origine

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Colonna stratigrofico IndicativasondaggIo 111

lavOl1 di costruzlone c:llI"l fc:bbl1coto Industsole

Il ((Giro d'Italia}}

Il

Quando ero ragazzo, con i pantaloni cortie i capelli tagliati con la sfumatura alta,come si usava negli anni Cinquanta, unodei giochi più diffusi, non essendo ancoradisponibili i "Master, dominatori dell'uni-verso» o l'ultima edizione di Flight Simula-tor, era il "Giro d'Italia». Emuli e tifosiciechi di Bartali, Coppi (con una sparutaminoranza di irriducibili di Magni e di Bevi-lacqua (quanti bei ricordi!!l) e Luison Bo-bet. si tracciava sul marciapiede di casa(tanto macchine ne circolavano ben poche,e il pomeriggio, alle due, in piena "contro-ra», ne passavano anche meno), col gesso,un tortuoso percorso fatto di tappe, pena-lizzazioni, scalate, il tutto da percorrere conun tappo a corona di bottiglia dai bordiopportunamente ripiegati, spinto con la fa-langina del pollice funzionante a mo' dicatapulta.

Gioco "povero», distante anni luce dagliodierni Atari, possedeva anche lui i suoicampioni, come il mitico Alfredo (oggi ri-spettato professionista della mia provincia),capace di completare un percorso con soli6 "tips» (ben diversi dai tip informatici); io

Figura Il e 12- Outputsofisticati, utilizzando(/1) un layer di base.

per la verità non ero un gran giocatore, acausa della mia scarsa abilità a dosare ilcolpo del dito, dote che mi è rimastaimmutata e che mi allontana ancora oggida qualunque tentativo di esecuzione dilavori di abilità manuale, fosse anche ripara-re un rubinetto rotto. Ciò nonostante (eforse per compensazione) ero un abilissi-mo "disegnatore» di "Giri», un Torrianiante litteram ricercato dai miei compagniper saper abilmente assortire difficoltà epremi di tappa; probabilmente già alloradovevo immaginare la futura mia passioneper la grafica e, conseguentemente, per imiei amati Mac. Oggi, dopo tanto tempo,mi sono ritrovato, mentre provavo i pro-grammi descritti in questo articolo, a dise-gnare (per la precisione con Mac Draw Il) ilmio bravo "Giro» con tanto di mouse etavoletta grafica, senza ahimè provarci nep-pure un poco di quel gusto di una volta,che il ricordo mi fa apparire così dolce.Colpa di una illusione ormai persa, o dellamancanza del gesso e delle mattonelleconsumate del marciapiede, ben più spor-che e care del mio asettico Macintosh?

tracciare, almeno direttamente, il dia-mond e lo starbrush presenti in altriprogrammi, come Cricket Draw; manon si tratta, credo, di una grande per-dita.

La gestione della rotazione è un po'complicata e fastidiosa, quando la figuraesce dai confini del foglio; sarebbe sta-to più semplice un settaggio automaticodella figura ai limiti della carta.

Lo zoom è pratico e veloce (ma man-ca la possibilità di scelta dell'area, prati-ca feature di Draft) e esiste uno short-cut per passare direttamente alla visio-ne 100%.

Ma la vera novità di Word è rappre-sentata dai layer (fig. i); cosa è un layer?Semplice, è un retina, uno schema dibase, un disegno fisso che è possibilerichiamare (un poco come i glossari diWord) e su cui poi lavorare aggiungen-do secondo le necessità.

Tanto per intenderci (e lo vedete infigura Il e 12) è possibile costruirsi unoschema di base, in questo caso unacolonna stratigrafica, ma potrebbe esse-re una fattura, un contratto, ecc. e suessa aggiungere quanto desiderato ediverso volta per volta.

Si tratta della vera arma vincente diDraw Il, già presente su altri pacchetti,

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MACINTOSH

•,--'

Canvas, prodotto dalla Deneba Soft-ware, la stessa, tanto per intenderei cheproduce Comment 2.0, un programmadi memo elettronico efficiente raffinato,è un programma double-face, vale adire che contiene in sé ambedue leutility di un programma orientato al bit-mapping e quelle di uno object orien-ted. Simile nella gestione dei tool al piùfamoso SuperPaint (ed ad esso moltoprossimo per quanto attiene alle presta-zioni), occupa circa 250K (ma una partedel programma è compreso nell'acces-sorio Canvas Preps, che va inserito nel-la cartella sistema, senza il quale né ilprogramma, né il DA girano) ma, proprioper la presenza del Preps, ha un tempodi boot leggermente superiore (9.2 se-condi su SE, 4.1 su /30). Si tratta di unpackage di facile uso, efficiente, piace-vole da usare anche se non è bengestita la differenza tra aree in bitmap ein 0.0.

Canvas & Canvas DA

Dl' , X +

• •

'* Hrchiuio l'!i'DI Stile Font Oggetto Tauolo Enetti Macro ~Senza titolo-I

• lO 12

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• • / "

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Figura n - La windowdi help in linea.

10 12

V~rsion 1.02m

DENEBA SOFTW ARE7855 N.'W. 12th Street. SuitE' 202

Miami. Fl 33126Ph: (305) 594-6965

Figure o, p e p7 - Lagestione dei tool di di-segno.

Cop\lri9ht ©1986. 1987 DenE'b. Systems, Ine.AHRi9hts RE'served 'Worldwide

x o Y o

[!)Ioptionl dra9 multiple duplieatE's

[!J~[]0 fontsiu

~ EJ8 yi~w siu

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~draw(romçE'ntE"rordra9aduplìcatE'

~strE"tchbitmapObjE'cts

larrow k~ysl nudge sfolfoction 1 pixE'l

(!]Iarrow kE'ysl nudg. $E"l~etlon IO pixE'ls

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Stile Font Oggetto T.volo Enetti M.ero ~

spray can/airbrush

paintbrush

paintean/arufill

paint p~nçil

n

,.aHrchiuio Edit Stile Font Oggetto Tauolo Effetti Macro !!il

,.aHrchiuio Edit

Figura m - La finestrad'apertwa di Canvas.

ma qui più efficiente e soprattutto faci-le da usare; potente e di grande aiuto,rende il lavoro ripetitivo piacevole epratico; la possibilità di creare, poi, li-brerie, consente ancora di più facilitàd'uso e di raggiungimento rapido dirisultati.

'* nrchivio l'!i'DI Stile Font Oggetto T'volo Effetti M.cro ~

12

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( Restore )

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Senza titolo-I

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MCmicrocomputer n. 88 - settembre 1989 241

MACINTOSH

Stile Font Oggetto T8volo [ffettl M8cro ~

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Concei

O Im8geWriter Units

0·1 O~j012 OHi

O-I O:; Or,OHi 00111«•.:0

011/2 @2Mojor Diuision Spocing:01/1 01/1 01

Rule,. Specificotions

Sco le: O I nches @ CentimetersO PiHels O Custom

Dimensions In:@ loserWriter Units

Number of Minor Diuisions:O I 02 O]OCi 00 @IO

Numbering I ncrements:O I @2 0:100 OHI 011

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C8ncel )Il

q q1

Figura q - La gestione dei pattern; quelli della seconda fila sono letti, in PostScript, come sfumature; in ql vediamo, ancora, in basso a sinistra, la possibilità discegliere come unità dimensionali,. le unità Laser.

• Rrchivio Edit Stile Font Oggetto T8volo [ffettl

SenZ8 titolo-I6 •

, .. :.

14

r • Rrchlvio Edit Stile

r1

Figure r e rl - La tecnica di creazione di una macro.

La finestra di avvio e la window dipresentazione offrono la possibilità disapere in ogni momento la disponibilitàdi memoria e lo status del job. Il pro-gramma, comunque, è autoconfiguran-te, per quanto attiene alla memoria di-sponibile, visto che con la tecnica deisegmenti solo una parte di esso risiedein memoria e quel che occorre vieneprelevato alla bisogna.

Molte delle opzioni presenti sonopiuttosto simili a quelle presenti inDraw, e, per quanto riguarda invece lasezione bitmap oriented, analoghe aquanto avviene nell'ultimo MacPaint(fig. n).

Esistono, però, una serie di opzionipiù sofisticate, anche se un po' inutili(fig. o dove vediamo evidenziata la for-ma del pennello, o in quelle successive,dove è possibile regolare lo spruzzo e ladirezione dei tool di disegno).

I retini, sia in ambiente BM che in00, sono regolati da un ricco layer,eventualmente modificabile all'occor-

renza (fig. q) e la stampa può avvenireanche in simulazione, per questi ultimi,di retinatura PostScript (si noti' in bassoa sinistra della figura q1, la relativaregolazione).

Ma il meglio di sé Canvas lo dà nellacostruzione delle macro che, per certiversi, possono essere paragonate ailayout-retini-sfondo di Draw. Tanto perchiarire, è possibile salvare il disegno (oparte di esso) presente sullo schermocome una macro ed esso verrà riesegui-to (figura r-r1) ogni volta che la stessaverrà richiamata (salvo il resizing attra-verso le maniglie).

Ma la vera carta vincente di Canvas èrappresentata dalla presenza di CanvasDA che mette a disposizione, sotto lamela, un pacchetto solo del 15-20%meno potente dell'originale.

Questo lo rende talora indispensabileper l'utente di WP o di DTP non ecces-sivamente sofisticato, dove si desideraavere a disposizione un tool di disegnoefficiente senza la penosa trafila del

taglia e incolla e senza passare attraver-so il Multifinder, praticamente inutilizza-bile con macchine monomega.

ConclusioniTrarre delle conclusioni significa fare

dei confronti e chi mi legge sa che nonmi piace fare paragoni né dettare sen-tenze inappellabili. Possiamo dire cheDraw Il è il tool professionale per eccel-lenza, efficiente, estremamente «nume-rico», e che possiede il suo migliorcampo di applicazione nel Cad nonavanzato; Canvas è invece più elastico,possiede la non trascurabile gestionedel bitmap (anche se in maniera un po'macchinosa). e cosa che gli dà la marciain più, la possibilità di disporre di un DAdalle prestazioni impressionanti. Non èpoco, per un utente affezionato all'inter-faccia Mac, oltre al particolare, non tra-scurabile, di costare circa la metà.

242 MCmicrocomputer n. 88 - settembre 1989

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