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n. 01/2016 RASSEGNA DI MEDICINA FELINA LAVORI ORIGINALI Valutazione dei parametri clinici ed ematologici in gatti sottoposti a trasfusione di sangue ANESTESIOLOGIA Sedazione e preanestesia del gatto FELINOFILIA IL SACRO DI BIRMANIA RADIOLOGIA FELINA Linee guida per la radiologia del torace nel gatto sano IN QUESTO NUMERO ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARI PATOLOGIA FELINA Affiliata AIVPA Associazione Italiana Veterinari Piccoli Animali Affiliata ISFM International Society of Feline Medicine LA ISSN 2281-4450

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n. 0

1/20

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RASSEGNADI MEDICINA FELINA

LAVORI ORIGINALI

Valutazione dei parametri clinici ed ematologiciin gatti sottoposti a trasfusione di sangue

ANESTESIOLOGIA

Sedazione e preanestesia del gatto

FELINOFILIA

IL SACRO DI BIRMANIA

RADIOLOGIA FELINA

Linee guida per la radiologia del torace nel gatto sano

IN QUESTO NUMERO

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARI PATOLOGIA FELINA

Affiliata AIVPAAssociazione Italiana Veterinari Piccoli Animali

Affiliata ISFMInternational Society of Feline Medicine

LAISSN 2281-4450

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3LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

L A V O R I O R I G I N A L I

EDITORIALECari colleghi - Natalia Sanna Pag. 04

Lavori OriginaliValutazione dei parametri clinici ed ematologici in gatti sottoposti a trasfusione di sangueEva Spada DMV, PhD, RicercatoreRoberta Perego DMV, PhD, Assegnista di ricercaBeatrice Sambugaro DMV, Daniela Proverbio DMV, PhD, Professore Associato Pag. 06

Casi cliniciCalcoli vescicali nel gatto: approccio diagnostico e terapeuticoDott. Paolo Boschi Pag. 16

AnestesiologiaSedazione e preanestesia del gattoDott. Fabio Leonardi Pag. 21

Radiologia felinaLinee guida per la radiologia del torace nel gatto sanoEleonora Daga, Sabrina Manfredi, Giacomo Gnudi Pag. 30

FelinofiliaLe razze dei gatti: Il SACRO DI BIRMANIALaura Maria Settimo Pag. 39

NORME PER GLI AUTORI Pag. 44

LA RASSEGNA DIMEDICINA FELINA

ISSN 2281-4450

Direttore ResponsabileRaffaella Bestonso

Direttore ScientificoFausto Quintavalla

Progetto GraficoImpaginazione e stampa

Grafostil snc

Pubblicità0737.85739 - [email protected]

SOMMARIO

AIVPAFEAssociazione Italiana

Veterinari Patologia Felina

Comitato scientificoDott.ssa Simona Cannas

Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano

Prof. Paolo CiaramellaFacoltà di Medicina Veterinaria di Napoli

Prof. Francesco CironeFacoltà di Medicina Veterinaria di Bari

Prof.ssa Laura CorteseFacoltà di Medicina Veterinaria di Napoli

Prof.ssa Nelida Virginia GòmezFacoltà di Med. Veterinaria di Buenos Aires

Prof.ssa Grazia GuidiFacoltà di Medicina Veterinaria di Pisa

Prof. Lorenzo MasettiFacoltà di Med. Veterinaria di Bologna

Prof.ssa Maria Grazia PennisiFacoltà di Med. Veterinaria di Messina

Prof. Francesco PorcielloFacoltà di Medicina Veterinaria di Perugia

Prof.ssa Daniela ProverbioFacoltà di Medicina Veterinaria di Milano

Prof.ssa Patrizia RobinoFacoltà di Medicina Veterinaria di Torino

Prof. Stefano RomagnoliFacoltà di Medicina Veterinaria di Padova

Prof. Giacomo RossiFacoltà di Med. Veterinaria di Camerino

Prof. Giuliano ZaghiniFacoltà di Med. Veterinaria di Bologna

Tutti i diritti di proprietà letteraria e scientifica sono riservati.Manoscritti, fotografie ed

elaborati originali, anche se non pubblicati, non saranno restituiti

*PUBBLICITA_layout 04/02/16 13:21 Pagina 1

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editoriale

Pubblicazione trimestraleIscrizione n. 2/2013Tribunale di Camerino (Mc)

Il Comitato di Redazione della Rassegna di Medicina Felina ed AIVPAFE non si assumono re-sponsabilità per errori ed omis-sioni, né per opinioni espresse dagli autori dei testi, sui quali ri-cade ogni responsabilità di quan-to affermato

SEGRETERIA DELEGATAMV Congressi SpAVia Marchesi 2643126 PARMATel. 0521 290191Fax 0521 [email protected]

Cari colleghi,non essendo una clinica od un pronto soccorso, il mio ambu-latorio fortunatamente rispet-ta ancora un orario con una pausa pranzo, una sorta di ri-creazione di un’oretta. Un tem-po per leggere, per sistemare qualche carta (il cartaceo esi-ste ancora), per sconnettermi (parola di moda) e per recupe-rare un po’ di energie, di silen-zio e di pensieri. E allora porta chiusa a chiave, orario ben vi-sibile, ma purtroppo macchina in vista nel parcheggio impos-sibile nasconderla, sgonfiarla, piegarla o portarla dentro.... E inevitabilmente nella aspirata tranquillità di quei sessanta mi-nuti... sento un motore, arriva qualcuno, chiude una portiera, spinge la porta d’ingresso... io dentro faccio finta di niente. Dopo qualche secondo suo-na il campanello... continuo a far finta di niente, risuona, si-lenzio, non se ne va... aspetta, risuona. Mi innervosisco e ... apro o meglio spalanco la por-ta. Fine della ricreazione. Il più delle volte mi trovo davanti un serafico volto umano neanche l’ombra di un paziente cane, gatto, criceto, coniglio non

dico in fin di vita, ma almeno con un’unghia rotta. Ed il soli-to “passavo di qua e ho visto la macchina”.... volevo sapere quando posso venire..”“..quando è aperto ?”....” quando è chiuso ?”. Ma non sanno leg-gere? O come l’ultima signora di mezz’età che non vedevo da anni “ ...perché un suo collega viene a casa ... ma passavo e volevo sapere perché il mio cane che lei non ha mai visto si gratta? “ E’ tutto vero, purtrop-po! La sua età non giovanissi-ma mi ha risparmiato una foto o un video sul telefonino.Difficile rimanere calma, mor-tificante professionalmente fare una diagnosi, impossibile spiegarlo all’insistente e sem-pre più stupita signora. Final-mente scoraggiata, delusa se ne va con un sorriso triste. Or-mai la mia ricreazione è finita, mi rimane solo il dilemma che sempre più mi risuona nella mente “Questa società ha per-so il buon senso o la buona educazione?” . Qualcuno di voi sa darmi una risposta?

Il Presidente AIVPAFEDott.ssa Natalia Sanna

PresidenteDott.ssa Natalia Sanna

Tel./fax [email protected]

Vice PresidenteProf. Fausto Quintavalla

Tel. 0521-032688 fax 0521-032.692 [email protected]

SegretarioDott. Flavio Bonvicini

Tel./fax [email protected]

TesoriereDott.ssa Margherita Calcara

Tel./fax [email protected]

ConsiglieriDr.ssa Teodora Comerio

tel. 02 93548665 [email protected]

Dott.ssa Cristina SquarantiTel. 045.7501800 - Fax 045.7500786

[email protected]

Dott. Angelo TroiTel./fax 0421.312244

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76 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

L A V O R I O R I G I N A L IL A V O R I O R I G I N A L ILavori Originali

Valutazione dei parametri clinici ed ematologici in gatti sottoposti a trasfusione di sangue

SUMMARYThe aim of this retrospective study was to evaluate the effect of whole blood (WB) administration on specific hema-tological parameters and to describe changes in clinical signs in cats receiving WB transfusions. Medical records of animals receiving WB transfusions were analyzed. The information collected included: signalment, indication for transfu-sion, volume administered, duration of transfusion, pre- and post-transfusion CBC parameters (WBC, RBC, Hb, Ht, MCV, MCH, MCHC, RDW, PLT), clinical signs during transfusion (attitude, mucous membrane color, rectal temperature, heart rate, respiratory rate, blood pressure -systolic, mean and diastolic), transfusion reactions and outcome at one week post-transfusion. Ten WB transfusions were administered to eight cats. Ht, Hb and RBC increased significantly after WB transfusions. There were no statistically significant changes in clinical signs during WB transfusion. The results of our study confirm that WB transfusion can be a valid therapeutic aid in anemic cats. Blood typing and cross-matching are important to minimize risks associated with blood transfusion, however acute transfusion reactions can occur during WB transfusions from compatible donors.

INTRODUZIONELa medicina trasfusionale, ambito rilevante del-la medicina umana, ha acquisito rapidamente importanza anche in medicina veterinaria come supporto al trattamento di diverse patologie (Weingart et al., 2004). La realizzazione di banche di sangue e di programmi di donatori sia della specie canina sia di quella felina, la standardizza-zione di una metodica di raccolta, conservazione e somministrazione dei prodotti ematici hanno permesso di ottimizzare i benefici della trasfusione e di limitarne i rischi, che comunque esistono e non devono essere sottovalutati (Kisielewicz e Self, 2014). Con la trasfusione di sangue è in-fatti possibile la trasmissione di agenti patogeni (Wardrop et al., 2005) e lo sviluppo di reazioni trasfusionali che nel peggiore dei casi possono portare a morte il paziente (Lanevschi e Wardrop, 2001). Da qui la necessità di valutare sempre ri-

Eva Spada DMV, PhD, Ricercatore , Roberta Perego DMV, PhD, Assegnista di ricerca, Beatrice Sambugaro DMV, Daniela Proverbio DMV, PhD, Professore AssociatoReparto di Medicina Emotrasfusionale Veterinaria (REV), Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare (VESPA), Università degli Studi di Milano, via G. Celoria, 10 – 20133 Milano-Associazione Italiana Medicina Trasfusionale Veterinaria (AIMVET)

Autore al quale inviare la corrispondenza: Eva Spada , Dipartimento di Medicina Veterinaria (DiMeVet),Università degli Studi di Milano, via G. Celoria, 10 – 20133 Milano , email [email protected]; telefono 02 50318188

KEY WORDS Feline, anemia, whole blood transfusion, monitoring, transfusion reaction

schi e benefici della trasfusione con la ricerca di possibili cure alternative, di utilizzare un prodotto sicuro e di valutare la compatibilità tra donatore e ricevente attraverso la tipizzazione del gruppo sanguigno e le prove di compatibilità crociata. Il paziente deve essere sempre monitorato durante il corso della trasfusione per potere intervenire in maniera tempestiva e mirata in caso di reazioni avverse (Chiaramonte, 2004).Esistono diversi studi in letteratura riguardanti l’efficacia delle trasfusioni in cani e gatti: essi si basano sulla valutazione dei parametri ematici pre- e post-trasfusione, sullo studio delle reazioni trasfusionali e sulla valutazione dell’outcome (Ognean et al., 2015; Roux et al., 2008; Klaser et al., 2005; Weingart et al., 2004; Castellanos et al., 2004). Vi sono invece pochi studi in medicina veterinaria che descrivono l’andamento dei pa-

rametri vitali nel corso della trasfusione e nella maggior parte dei casi questi studi riportano soltanto la variazione di tali parametri prima e dopo la trasfusione (Godinho-Cunha et al., 2011; Kisielewicz et al., 2014; Hurcombe et al., 2007). Lo scopo di questo studio retrospettivo è stato quello di valutare l’efficacia della trasfusione di sangue intero nel gatto tramite la valutazione dei parametri ematici pre- e post trasfusione, ponendo particolare attenzione al monitoraggio dei parametri vitali durante la trasfusione e allo sviluppo di reazioni trasfusionali.

MATERIALI E METODISono state revisionate le cartelle cliniche di gatti sottoposti a trasfusione ematica di sangue intero (WB) da gennaio 2012 a luglio 2015. Non sono stati inclusi nello studio i casi di pazienti trasfusi le cui cartelle risultavano incomplete.

I prodotti da trasfondere sono stati ottenuti nella banca del sangue del Università degli Studi di Milano, Reparto di Medicina Emotrasfusionale Veterinaria (REV) che si basa su di un programma di donazione volontaria. Tutti i donatori sono stati sottoposti a visita clinica ed esami (Tabella 1), previsti dalla “Linea guida relativa all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario”, pubblicata nel 2008 dal Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_852_allegato.pdf). La tipizzazione del gruppo sanguigno è stata ef-fettuata mediante metodo immunocromatografico (Feline Lab test A+B, Alvedia, Limonest, Francia) e la valutazione della compatibilità tra donatore e ricevente è stata valutata tramite test cross-matching su vetrino con prova major e minor.

Prima di ogni trasfusione il proprietario del gatto ha firmato un consenso informato circa i rischi che la trasfusione poteva comportare. Sono stati inclusi nello studio solo i casi per i quali fossero disponibili i seguenti dati: segnala-mento (razza, sesso, età, peso corporeo, gruppo sanguigno), motivo della trasfusione, volume di sangue somministrato, numero di trasfusioni ricevute, insorgenza di reazioni trasfusionali acute o ritardate (Tabella 2), ricorso o meno ad anestesia generale durante la trasfusione, durata della trasfusione e outcome a una settimana (vivo, morto spontaneamente o sottoposto ad eutanasia).I parametri ematici pre- e post-trasfusione va-lutati e analizzati sono stati: WBC (cell/µl), RBC (cell x106/µl), Hb (g/dl), Ht (%), MCV (fL), MCH (pg), MCHC (g/dl), RDW (%), PLT (cell x103/µl). Il monitoraggio durante la trasfusione è stato eseguito seguendo un protocollo che prevede-va la misurazione dei principali parametri vitali (Tabella 3). Tutti i parametri sono stati valutati all’inizio della trasfusione (T0), dopo 15 minuti (T1), a metà trasfusione (T2), a tre quarti (T3) e al termine della trasfusione (T4). L’andamento dei parametri vitali è stato studiato considerando due gruppi distinti, ovvero il gruppo dei gatti trasfusi in anestesia e quello dei gatti trasfusi non in anestesia.

ANALISI STATISTICAL’analisi statistica dei dati è stata realizzata con il software MedCalc (versione 14.8.1 per Windows). La normalità della distribuzione dei dati è stata valutata tramite test di Kolmogorov Smirnov: i dati distribuiti normalmente sono stati espressi tramite media±DS e quelli non normalmente

Tabella 1. Esami da eseguire prima di ogni donazione nei gatti donatori di sangue riportati nella linea guida ministeriale.

Esame Analiti

Gruppo sanguigno A, B e AB

Esame emocromocitometrico RBC, Hgb, Hct, MCV, MCH, MCHC, RDW, WBC con formula

leucocitaria, PLT, MPV Valutazione microscopica di uno sriscio di

sangue per la ricerca di Mycoplasma haemofelis

Esami biochimici Proteine totali, albumina, urea, ALP, ALT

Profilo coagulativo PT, aPTT, fibrinogeno

Esami sierologici FIV, FeLV, FIP

Esame delle urine Esame chimico-fisico e del sedimento

Esame delle feci Esame parassitologico

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98 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

L A V O R I O R I G I N A L IL A V O R I O R I G I N A L I

REAZIONI TRASFUSIONALI IMMUNOMEDIATE NON IMMUNOMEDIATE

ACUTE

(durante o entro poche ore dalla

trasfusione)

-Emolisi (reazione a RBC)

-Reazione allergica/anafilassi

(reazione alle proteine del plasma)

-Reazione febbrile >1°C (per reazione

contro WBC e PLT donatore)

-Sovraccarico circolatorio

-Ipotermia

-Shock endotossico (per

contaminazione batterica)

-Tossicità da citrato

RITARDATE

(fino a 7-14 giorni dalla

trasfusione)

-Emolisi ritardata (sviluppo anticorpi

3-14 giorni dopo la trasfusione che

distruggono RBC trasfusi)

-Trombocitopenia (sviluppo anticorpi

contro le piastrine in 1-2 settimane)

-Danni a RBC per

inappropriata conservazione o

somministrazione

-Inoculazione agenti infettivi

trasmissibili per via ematica

Tabella 2. Classificazione delle principali reazioni trasfusionali (Abrams-Ogg, 2000).

Parametri vitali Metodo di misurazione

Temperatura Termometro digitale per via rettale

Frequenza cardiaca (HR)Auscultazione cardiaca e misurazione del numero di pulsazioni al

minuto a livello di arteria femorale

Frequenza respiratoria (RR) Misurazione del numero di movimenti della cassa toracica al minuto

Pressione sistolica Sistema non invasivo oscillometrico con cuffia posizionata a livello di

coda (High-definition oscillometry, Memo Diagnostic, S+B medVET)Pressione media

Pressione diastolica

Stato del sensorio

Valutazione in base ai seguenti punteggi clinici:

• Eccitato=1

• Vigile=2

• Vigile/depresso=3

• Depresso=4

• Stato stuporoso=5

• Stato comatoso=6

Colore mucose esplorabili

Valutazione in base ai seguenti punteggi clinici:

• Rosee=1

• Pallide=2

• Porcellanacee=3

• Pallido/itteriche=4

Tabella 3. Valutazione dei parametri vitali analizzati nei gatti sottoposti a trasfusione ematica

distribuiti tramite mediana e percentili (a 25% e 75%). I parametri ematici pre- e post-trasfusione sono stati confrontati tramite test T per dati ap-paiati o test di Wilcoxon (se distribuzione non normale). Il confronto tra i risultati dei parametri vitali (T0-T1, T0-T2, T0-T3, T0-T4, T1-T2, T1-T3, T1-T4, T2-T3, T2-T4, T3-T4) è stato realizzato tra-mite test T per dati appaiati o test di Wilcoxon a seconda della distribuzione dei dati. In tutti i confronti sono stati considerati statisticamente significativi valori di P<0,05

Immagine 1: soggetto anemico FeLV positivo durante una trasfusione ematica.

Immagine 2: campione di sangue felino testato con metodica di immunomigrazione rapida e risultato di gruppo sanguigno A.

RISULTATISono stati inclusi nello studio 8 gatti: 1 femmina sterilizzata (12,5%), 7 maschi (87,5%) di cui 6 ca-strati (75%). In totale sono stati analizzati i dati di 10 trasfusioni, in quanto 2 (25%) dei soggetti inclusi sono stati trasfusi due volte. L’età media è risultata di 5,8 anni (± DS 5,6) con un range di età da 9 mesi a 15 anni. Il peso medio è risultato di 4,3 kg (± DS 0,7) con un range tra 3,2 e 5 kg. Per quanto riguarda la razza, 7 sog-getti (87,5%) erano Comuni Europei (Immagine 1) e 1 soggetto (12,5%) era un Norvegese delle Foreste. Tutti i soggetti sono risultati di gruppo sanguigno A (Immagine 2).

Nella Tabella 4 sono schematizzati i risultati per ciascun gatto relativi alla tipizzazione del gruppo sanguigno, al cross-matching, alle alte-razioni cliniche che hanno portato alla decisione di trasfondere, al ricorso o meno all’anestesia generale, alle eventuali reazioni trasfusionali

verificatesi e all’outcome. La media dei ml/kg di WB somministrati era pari a 13,7 ml/kg (± DS 2,7), mediana 12,5 ml/kg (percentile al 25% = 12 ml/kg; percentile al 75% = 16,2 ml/kg). La durata media della trasfusione è stata di 93 minuti (± 27,5 DS). Per la somministrazione del prodotto ematico si è ricorso in tre casi all’anestesia generale [sedazione con Dexmedetomidina IM alla dose di 5-10 µg/kg, induzione con Propofol EV alla dose di 2-4 mg/kg e mantenimento con Isoflorano somministrato tramite tracheotubo o mascherina].

Nella Tabella 5 sono stati riportati i dati riguar-danti i parametri ematici pre- e post-trasfusione. Il confronto tra di essi ha messo in evidenza un aumento statisticamente significativo di RBC (P=0,0088), Hb (P=0,0200), Ht (P=0,0087) e una riduzione statisticamente significativa di MCV (P=0,0019) e MCH (P=0,0069).

Nella Tabella 6 sono riportati i parametri vitali medi a T0, T1, T2 T3, T4 per i gatti non sottoposti ad anestesia generale, nella Tabella 7 gli stessi parametri nei pazienti in anestesia.

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1110 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

L A V O R I O R I G I N A L IL A V O R I O R I G I N A L I

n. caso

Gruppo sanguigno E sito cross-matching Patologia Anestesia Reazioni

trasfusionaliOutcome a 1

settimana

1 A SI (major-/ minor-) Anemia autoimmune NO NO Vivo

2 A SI (major-/ minor-) Pancitopenia in soggetto FIV+ /FeLV+ /MYC+ NO NO Vivo

2bis SI (major-/ minor-) NOSI (acuta con

vomito, diarrea, tremori)

Vivo

3 A SI (major-/ minor-) Anemia per aplasia midollare SI NO Vivo

4 A SI (major-/ minor-) Anemia in soggetto FeLV+ SI NO Vivo

5 A SI (major-/ minor-) Anemia da emorragia per coagulopatia congenita NO NO Vivo

6 A SI (major-/ minor-) Anemia in soggetto FIV+ SI NO Vivo

6bis SI (major-/ minor-) NO NOEutanasia il giorno

successivo

7 A SI (major-/ minor-)

Anemia in soggetto FeLV+ con sospetta parassitosi

intraeritrocitaria intraeritrocitaria

NO NO

Morte spontanea

4 giorni post trasfusione

8 A SI (major-/ minor-) Anemia in soggetto FeLV+ NO NO Vivo

Tabella 4. Dati relativi alla trasfusione di sangue in 8 gatti anemici. FIV= feline immunodeficiency virus, FeLV= feline leukemia virus, MYC= Mycoplasma haemofelis

WBC

cell/µl

RBCcell x106/µl

Hbg/dl

Ht%

MCVfL

MCHpg

MCHCg/dl

RDW%

PLTcell x103/µl

Pre-trasfusione 5865,5 1954,7 3,5 9,3 49 18,6 37,8 22,5 169,9

Post-trasfusione 6577 2884,3 4,77 12,5 43,7 16,6 38 21,7 122,2

P 0,6850 0,0088 0,0200 0,0087 0,0019 0,0069 0,2455 0,3292 0,5328

Incremento medio 12,13% 47,5% 36,3% 34,4% -10,8% -10,7% 0,53% -3,5% -28%

Tabella 5. Valori e incremento medio dei parametri ematici pre- e post-trasfusione in gatti sottoposti a trasfusione di sangue intero. In P livelli di significatività (P significativo se <0,05).

T0pre-trasfusione

T1dopo 15 minuti

T2metà

trasfusione

T3tre quarti della

trasfusione

T4termine trasfusione

Temperatura (°C) 37,3 37,8 37,8 37,9 37,8

HR (bpm) 175 182 166 169 174

RR (rpm) 34 33 30 29 29

P sistolica (mmHg) 132 130 128 131 134

P media (mmHg) 90 92 86 90 95

P diastolica (mmHg) 67 74 65 65 73

Sensorio (punteggio Tabella 3) 2,8 2,8 2,8 2,2 2,2

Colore mucose (punteggio Tabella 3) 2,2 2 1,7 1,7 1,7

Tabella 6. Medie dei parametri clinici durante le sette trasfusioni somministrate a soggetti non sottoposti ad ane-stesia generale.

T0pre-trasfusione

T1dopo 15 minuti

T2metà trasfusione

T3tre quarti della

trasfusione

T4termine

trasfusione

Temperatura (°C) 38,1 37,4 36,9 37,2 37,1

HR (bpm) 117 123 124 123 119

RR (rpm) 17 17 16 16 16

P sistolica (mmHg) 137 125 120 135 136

P media (mmHg) 105 99 95 97 93

P diastolica (mmHg) 82 61 62 61 57

Colore mucose (punteggi Tabella 3) 1,5 2 2 1 1

Il gruppo dei gatti in anestesia e quello dei gatti trasfusi in anestesia sono stati analizzati separa-tamente in quanto i farmaci anestetici utilizzati potevano alterare i parametri vitali considerati. Per quanto riguarda i gatti non sottoposti ad anestesia, non sono state riscontrate differenze statisticamente significative nell’andamento dei parametri vitali che sono stati confrontati nel modo seguente: T0-T1, T0-T2, T0-T3, T0-T4, T1-T2, T1-T3, T1-T4, T2-T3, T2-T4, T3-T4. Nei pazienti in anestesia non è stata eseguita l’analisi statistica dei dati vista l’esiguità del campione (3 soggetti) e sono state calcolate solo le medie aritmetiche dei dati a T0, T1, T2, T3, T4.

Tabella 7. Medie dei parametri clinici in tre gatti sottoposti ad anestesia durante la trasfusione di sangue.

DISCUSSIONI In questo studio è riportata una casistica relativa a pazienti sottoposti a trasfusione ematica in un centro trasfusione universitario del Nord Italia. Analogamente a quanto descritto in precedenti studi (Castellanos et al., 2004; Klaser et al., 2005; Weingart et al., 2004), l’anemia è stata la condi-zione clinica più frequente per la quale è stata richiesta la trasfusione ematica. Diversamente da questi studi però la natura dell’anemia è risultata principalmente di origine infettiva (infezioni so-stenute da FIV, FeLV o Mycoplasma haemofelis), dato che si discosta dalle precedenti casistiche descritte nelle quali risultavano più frequenti

WBC (cell/µl), RBC (cell x106/µl), Hb (g/dl), Ht (%), MCV (fL), MCH (pg), MCHC (g/dl), RDW (%), PLT (cell x103/µl)

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1312 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

L A V O R I O R I G I N A L IL A V O R I O R I G I N A L I

tra le motivazioni alla base della trasfusione forme di anemia da perdita acuta secondaria a trauma e di anemia da mancata eritropoiesi per insufficienza renale (Klaser et al., 2005; Weingart et al., 2004). La totalità dei gatti inclusi nel nostro campione è risultata di gruppo sanguigno A come pre-cedentemente riportato in uno studio del 2011 che analizzava i parametri ematici e vitali pre- e post-trasfusione in 6 soggetti (Godinho-Cunha et al., 2011). Questo risultato era prevedibile dato che il gruppo sanguigno A è quello con maggior prevalenza nella popolazione felina, come dimostrato anche da un recente studio epidemiologico che ha valutato gatti di Centro e Nord Italia trovando una prevalenza del 92,3% del gruppo sanguigno A nei gatti comuni europei (Spada et al, 2014). La media del volume di sangue intero sommini-strato risultata nel nostro studio di 13,7 ml/kg è inferiore rispetto a quella di 17,2 ml/kg riportata in uno studio di Klaser e coll del 2005. Rispetto a questo studio anche l’incremento dell’ematocrito post-trasfusione è risultato inferiore (incremento di 3,2% rispetto a 6,3% riportato nello studio di Klaser e coll, 2005), confermando il dato che per avere un incremento maggiore dell’Ht sia necessario aumentare il volume di sangue somministrato. Per quanto riguarda l’esame emocromocitome-trico pre-trasfusione notiamo come l’ematocrito medio fosse pari a 9,3%, indice di anemia severa poiché inferiore al 15% (Weingart et al 2004): solo un gatto dello studio presentava infatti un valore di Ht pre-trasfusione pari a 18% (anemia moderata), mentre tutti gli altri pazienti avevano un valore di Ht inferiore a 15%. Il confronto tra i valori pre- e post-trasfusione ha messo in evi-denza un aumento statisticamente significativo dei valori di RBC, Hb e Ht, nonostane l’Ht medio post-trasfusione sia rimasto comunque inferiore al 15%. In medicina felina l’unità standard di sangue intero è di 50-60 ml e per le problema-tiche che si incontrano nella donazione nel gatto (tra le principali: la necessità di anestetizzare il donatore, il peso ridotto della maggior parte dei donatori e la scarsa reperibilità di sacche prodotte ad hoc per la specie felina) è difficile avere a disposizione numerose unità compatibili con il ricevente. Questo comporta spesso l’utilizzo limi-tato di questa risorsa terapeutica e l’impossibilità di poter somministrare sufficienti quantitativi di sangue necessari per riportare l’ematocrito dei soggetti anemici a valori di normalità. In ogni caso è importante ricordare che la somministra-

zione di sangue rappresenta nella maggior parte dei casi una terapia di supporto del paziente, in attesa di raggiungere la diagnosi definitiva e impostare la terapia specifica per la malattia alla base della condizione anemica. Il monitoraggio dei parametri vitali è risultato complicato dalla necessità dell’impiego dell’ane-stesia: tre soggetti difficilmente contenibili sono stati messi in anestesia generale e questo ha comportato la loro esclusione dalla valutazione generale dei parametri monitorati, a causa delle interferenze che l’anestesia generale poteva com-portare sui parametri stessi. Per evitare eccessive manipolazioni e conseguente stress, in alcuni soggetti poco trattabili non sempre la temperatura corporea e la pressione arteriosa sono state mi-surate agli intervalli prestabiliti, rendendo meno uniforme la casistica da analizzare. Nei gatti non sottoposti ad anestesia generale la temperatura media si è mantenuta inferiore a 38°C per tutta la trasfusione, partendo da un valore medio di 37,3 °C per poi arrivare a 37,8 °C al termine della trasfusione, dato probabilmente legato alla pre-senza di un soggetto notevolmente ipotermico (34,6°C) e di uno lievemente ipotermico (37,4°C) già prima dell’inizio della trasfusione, a causa della patologia in atto. La frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria e la pressione arteriosa non hanno subito variazioni statisticamente si-gnificative durante il monitoraggio. Nei soggetti in narcosi la temperatura corporea media, per effetto dell’anestesia, è diminuita col procedere della trasfusione; la frequenza cardiaca e respi-ratoria si sono mantenute stabili e più basse rispetto ai soggetti non in narcosi (HR di circa 120 bpm e RR di circa 16 rpm); la pressione arteriosa è mediamente diminuita dall’inizio alla fine e questo è probabilmente legato all’effetto ipotensivo dei farmaci anestetici utilizzati (pro-pofol e isoflorano). Si è verificata un’unica reazione trasfusionale sul totale delle dieci trasfusioni (10%): la per-centuale risultata è superiore rispetto a quella di altri precedenti studi (Castellanos et al., 2004; Weingart et al., 2004; Klaser et al., 2005) in cui è risultata sempre inferiore al 2%. Probabilmente questo dato è legato all’esiguità del campione studiato rispetto al numero di soggetti inclusi negli studi sopra citati (popolazione spesso composta da un numero superiore a 80 gatti). Si è trattato di reazione trasfusionale non mortale in un gatto anemico FIV positivo (caso numero 2, Tabella 4) alla sua seconda trasfusione, con insorgenza di vomito, diarrea acuta e tremori. Poiché si trattava di un soggetto reattivo e poco

tollerante il contenimento, non è stata monitorata la temperatura in corso di trasfusione: se fosse stata presente anche ipertermia si poteva pensare ad una reazione avversa ai globuli bianchi del donatore (reazione immunomediata acuta come da classificazione in Tabella 2). Quanto accaduto in questo soggetto sottolinea come le reazioni trasfusionali acute possono comunque insorgere anche in soggetti nei quali è stata verificata la compatibilità tra donatore e ricevente tramite determinazione del gruppo sanguigno e delle prove di corss-matching major e minor. La com-patibilità così verificata infatti non tiene conto di eventuali reazioni ad altri antigeni presenti nel sangue oltre a quelli dei globuli rossi, come gli antigeni di globuli bianchi o piastrine. Per quanto riguarda l’outcome a una settimana, sul totale delle 10 trasfusioni, 8 soggetti (80%) erano ancora vivi e 2 (20%) non erano sopravvis-suti (1 morte spontanea e 1 eutanasia) (Tabella 4). Questo rappresenta un buon risultato se si considera la trasfusione ematica come terapia di supporto del paziente in attesa di arrivare a una diagnosi e impostare la terapia specifica della

patologia alla base dell’anemia.I limiti di questo studio sono rappresentati dalla sua natura retrospettiva e dal numero limitato di casi inclusi. Pur nelle sue limitazioni questo è il primo studio di questo tipo riportato in Italia dove la medicina trasfusionale veterinaria è una disci-plina recentemente introdotta e regolamentata. In conclusione, dallo studio della nostra casistica, possiamo affermare che la trasfusione di WB si è dimostrata un valido ausilio terapeutico in corso di anemia nel gatto, migliorando in modo significativo i valori di RBC, Ht e Hb. L’esiguità del campione e la necessità di anestetizzare al-cuni dei soggetti trasfusi non hanno permesso di trarre conclusioni significative sull’andamento dei parametri vitali considerati durante la trasfu-sione. I risultati del nostro studio confermano la necessità di tipizzare il gruppo sanguigno ed eseguire le prove di compatibilità crociata, per ridurre al minimo i rischi della trasfusione che comunque permangono e devono sempre essere valutati quando si decide di trasfondere un paziente.

BIBLIOGRAFIA1. Abrams-Ogg A. (2000): Transfusion Medicine. In: Manual

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11. Ognean L., Chiurciu V., Stefanut C., Oana L., Morar I., Barabasi I. (2015) Transfusion triggers and therapeutic efficacy in a group of dogs that underwent whole blood therapy. Agriculture and Agricultural Science Procedia 6,363–369.

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Con il Patrocinio Dipartimento Scienze Veterinarie Università degli Studi di Napoli Ordine dei Medici Veterinari delle Province di Avellino, Benevento, Brindisi, Caserta, Lecce, Napoli, Roma, Salerno

RELATORI Prof. Paolo BURACCO Professore Ordinario Clinica Chirurgica Veterinaria, Dip.to Scienze Veterinarie, Università Torino. Dipl. ECVS, Resp. di Full Residency ECVS approvata (Small Animal) Dott. Davide DE BIASE Dottorando Servizio di Diagnostica di Patologia e Sanità Animale, UNINA Prof. Orlando PACIELLO Responsabile Servizio Diagnostica, Patologia e Sanità Animale, UNINA

8.30 Registrazione 9.00 Saluto delle Autorità Prof. Gaetano Oliva Direttore Dip.to Medicina Vet. e P.A., Università degli Studi di Napoli Federico II

9.15 Il Registro Tumori Animali: opportunità per il medico veterinario e per la società Prof. Orlando Paciello

10.00 Le patologie di orecchio, naso e gola del gatto Prof. Paolo Buracco 11.30 Intervallo 12.00 Tumori facciali del gatto e chirurgia Prof. Paolo Buracco 13.30 Casi clinici di chirurgia ricostruttiva nel gatto Prof. Paolo Buracco 14.00 Pausa Pranzo 15.00 Sarcomi dei tessuti molli e post-iniettivi del gatto Prof. Paolo Buracco 16.00 Tumori dell’apparato digerente del gatto Prof. Paolo Buracco 17.00 Intervallo 17.30 Tumori intratoracici del gatto Prof. Paolo Buracco 18.00 Tumori ossei primitivi del gatto Prof. Paolo Buracco 18.30 Markers immunoistochimici utili ai fini prognostici in oncologia felina Dott. Davide De Biase 19.00 Discussione

19.30 Verifica Apprendimento ECM e Chiusura Lavori

INFORMAZIONI GENERALI Sede del Congresso: Aula C – Istituto Salesiani – Via Don Giovanni Bosco 8 – 80141 Napoli (tel 081 751 1340) ECM: n° 6,8 crediti per la categoria “medico veterinario” (max n° 150 partecipanti). Frequenza obbligatoria al 100%, verifica apprendimento soglia 75%. Gli attestati con i crediti verranno spediti per mail previa verifica dei requisiti sopra indicati. Quote Iscrizione (iva inclusa). Disponibilità massima n° 150 posti Soci AIVPAFE (in regola 2016) Gratuito Soci AIMVET, AIVPA, CARDIEC, GISPEV, SITOV (in regola 2016) € 50,00 Iscritti all’Ordine Medici Veterinari della Provincia di Napoli Gratuito Iscritti all’Ordine Medici Veterinari delle altre Provincie Caserta € 30,00 Iscritti all’Ordine Medici Veterinari delle altre Provincie Patrocinanti € 50,00 Neolaureati (A.A. 2014/2015) inclusa iscrizione AIVPAFE 2016 € 50,00 Studenti 5° anno Gratuito (n° limitato) Soci del Club del Veterinario € 100,00 Non appartenenti alle suddette categorie € 120,00 Modalità iscrizione: per iscriversi inviare, entro il 1 aprile 2016, la scheda di iscrizione con copia del versamento a MV Congressi. Rinunce e rimborsi: rinunce e/o disdette dovranno pervenire alla Segreteria quindici giorni prima della data di svolgimento e comporteranno una restituzione del 70% dell’importo versato, oltre tale data non potrà essere effettuato alcun rimborso.

Per informazioni: Via Marchesi 26D 43126 Parma tel. 0521-290191 int. 16 fax 0521-291314 [email protected] WWW.AIVPAFE.IT

GIORNATA DI STUDIO

ONCOLOGIA FELINA Napoli, 17 aprile 2016

Aula C - Istituto Salesiani Don Bosco

IN COLLABORAZIONE CON Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Napoli

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Invio pertanto l’importo di €______________allegando copia della ricevuta del versamento) tramite:

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GIORNATA DI STUDIO

ONCOLOGIA FELINA Napoli, 17 aprile 2016 - Aula C - Istituto Salesiani Don Bosco

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C A S I C L I N I C IC A S I C L I N I C I

1716 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

Casi clinici

Calcoli vescicali nel gatto:approccio diagnostico e terapeutico

Dott. Paolo BoschiDipartimento di Scienze Medico Veterinarie, Università di Parma, Unità Operativa di Chirurgia e Traumatologia Veterinaria

ANAMNESIIl proprietario riferisce che Amelie, gatto europeo, femmina, 4 anni non sterilizzata, nell’ultimo mese presenta alterazioni della minzione: emissione lenta di urina, con elevata frequenza, spesso a gocce. Inoltre, il proprietario sottolinea che Ame-lie ha perso l’abitudine ad urinare nella propria lettiera e tende a leccarsi frequentemente la parte più ventrale dell’addome e l’area perineale.

Figura 1: Immagine radiografica latero-laterale addo-me (in alto a sinistra). Immagini ecografiche rene de-stro( in alto a destra), rene sinistro( in basso a sinistra) e vescica ( in basso a destra)

VISITA CLINICAAlla visita clinica il paziente si presenta in buone condizioni generali, ma all’esame obiettivo ge-nerale (EOG) si riscontra un’area alopecica nella regione ventrale dell’addome presumibilmente in risposta al dolore localizzato alla vescica. Il dolore si rende manifesto alla palpazione dell’addome in corrispondenza della vescica che sembra essere tesa come se la parete fosse ispessita.L’esecuzione dell’esame radiografico e dell’esame ecografico dell’addome permette di valutare la possibile presenza di uroliti (rene, uretere, vescica e uretra), difetti anatomici e neoplasie.

Gli accertamenti di diagnostica per immagini (Figura 1) confermano la presenza di strutture ipe-recogene all’interno del lume vescicale e assenza di anormalità radiograficamente evidenziabili a carico degli altri organi. In particolare si evidenzia presenza di strutture solide omogenee iperecoge-ne all’interno del lume vescicale accompagnate dalla presenza di un cono d’ombra posteriore riconducibile ad uroliti. Assenza di anormalità ecograficamente evidenziabili a carico di entrambi i reni. Si procede ad un prelievo ematico dalla vena cefalica per l’esame emocromocitometrico comprensivo di profilo biochimico-clinico, e ad un prelievo di urina tramite cistocentesi l’analisi chimica delle urine e l’urocoltura (Figura 2).

Esame emocromocitometrico.

Analisi chimica delle urine ed esame biochimico.

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C A S I C L I N I C IC A S I C L I N I C I

1918 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

L’esame emocromocitometrico risulta essere nella norma mentre il profilo biochimico-clinico mostra un lieve aumento dei valori della creatinina e delle albumine; l’iperglicemia è probabilmente imputabile a stress o eccitazione. Infine dall’a-nalisi chimica delle urine si deduce la presenza di un’urina sterile ma alcalina, con presenza di leucociti che indica un’infiammazione in atto.L’anamnesi, la visita clinica, gli esami di labora-torio e la diagnostica per immagini confermano che il paziente Amelie soffre di infiammazione delle basse vie urinarie con presenza di uroliti in vescica.

TRATTAMENTO CHIRURGICOViene presa in considerazione la terapia chirurgica in quanto la dissoluzione medica è di difficile ottenimento con uroliti di dimensioni così elevate.Si esegue l’intervento di cistotomia per rimuovere gli uroliti presenti in vescica.

Il paziente è premedicato con butorfanolo ( 0,2mg/kg IM), indotto con propofolo (4mg/kg IV) e mantenuto in anestesia generale con isofluo-rano previa intubazione orotracheale.L’intervento consiste dei seguenti passaggi:• celiotomia ventrale mediana dal processo

xifoideo fino al pube;• isolare la vescica dal resto della cavità addo-

minale circondandola con garze laparotomiche inumidite;

• porre due punti di sutura di sostegno con filo monofilamento riassorbibile al vertice della vescica per facilitarne la manipolazione;

• eseguire l’incisione sulla faccia ventrale della vescica e rimuovere l’urina mediante aspirazione con aspiratore;

• rimuovere i calcoli vescicali;• cateterizzare l’uretra ed eseguire numerosi

lavaggi fino a liberare completamente l’uretra dagli uroliti;

Figura 3: Fasi dell’ intervento chirurgico.

• suturare la vescica con due linee di sutura con-tinue introflettenti ( sutura di Cushing seguita da una sutura di Lembert) mediante materiale di sutura riassorbibile PDS 2-0;

• suturare l’addome il sottocute e la cute secondo le tecniche abituali (Figura 3).

I cinque uroliti asportati (alcuni di dimensioni > 3x2mm, altri di dimensioni <1X1 mm, a su-perficie ruvida, di consistenza dura e di colore rosa) sono stati sottoposti ad accertamenti che ne hanno identificato la natura di magnesio-am-monio-fosfato esaidrato riconducibile a struvite e l’assenza di batteri.Il paziente è stato ospedalizzato per 24-48 per controllare la minzione ed un’eventuale possibile ostruzione in fase post-operatoria. Si è proceduto ad una copertura antibiotica con cefalosporine e farmaci antinfiammatori non steroidei per almeno sette-dieci giorni. Successivamente alla dimissione, si è valutato, a intervalli regolari, il sedimento e il pH delle urine ed impostato una terapia dietetica a lungo termine per la preven-zione delle recidive di FLUTD associate a struvite.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVEIl segnalamento, l’anamnesi e i segni clinici che includono disuria, pollachiuria, stranguria e alte-razioni del normale comportamento minzionale devono indirizzare l’attenzione nel complesso delle diagnosi differenziali ad un quadro clinico di FLUTD (Feline Low Tract Urinary Disease) (Tabella 1).A differenza di quanto accade nella specie canina, in cui le patologie vescicali tendono ad aumentare proporzionalmente all’età dell’animale in quanto la diluizione delle urine aumenta il rischio di in-fezioni del tratto urinario, nel gatto la massima incidenza di FLUTD si ha nei soggetti di 4 -7 anni. La prevalenza della malattia sembra essere la stessa nei maschi che nelle femmine, anche se apparentemente sono i soggetti in sovrappeso e sterilizzati a presentare il rischio maggiore. Il tasso di mortalità varia dal 6 al 36% e l’iperkaliemia e l’uremia rappresentano le principali cause di morte nei gatti con ostruzione.

BIBLIOGRAFIA 1. Fossum T. Chirurgia dei piccoli animali. Elsevier Mas-

son. Milano, 2008

2. Gunn-Moore D. Feline lower urinary tract disease: an update. In Practice 2000, vol. 22 no.9, 534-542

3. Lund HS., Krontveit RI., Halvorsen I., Eggertsdottir AV. Evaluation of urinalyses from untreated adult cats with lower urinary tract disease and healthy control cats: predictive abilities and clinical relevance. Journal of Feline Medicine and Surgery December 2013 vol. 15 no. 12 1086-1097

4. Nelson R., Couto G.. Medicina interna del cane e del gatto. Elsevier Masson. Milano, 2010

FLUTD non ostruttiva Prevalenza

Cistite idiopatica non ostruttiva 65%

Calcoli vescicali 15%

Difetti anatomici/neoplasie <2%

Infezioni batteriche <10%

Problemi comportamentali <2%

FLUTD ostruttiva Prevalenza

Cistite idiopatica ostruttiva 29%

Tappo uretrale 59%

Calcoli vescicali 10%

Calcoli vescicali + infezioni batteriche

2%

Neoplasie <5%

Tabella 1. Principali cause di FLUTD (Feline Low Tract Urinary Disease) nel gatto.

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A N E S T E S I O L O G I A

21LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

Anestesiologia

Sedazione e preanestesia del gatto

SUMMARYSedation and premedication in the catSedation and premedication are common procedures in cats and they have an important role in the anesthetic regimen. Preanesthetic drugs are used to calm the patient, provide analgesia and muscle relaxation, decrease salivation and airway secretion, suppress or prevent vomiting and ensure a smooth recovery. The most commonly used preanesthetic drugs are tranquilizers (acepromazine maleate, diazepam and midazolam), opioids and α2-adrenergic agonists. Either a single drug or a combination of drugs (neuroleptoanalgesia) may be administered and they are sometimes administered in combination with dissociative anesthetics. Dosages vary according to the patient’s health status. No preanesthetic drug or combination of drugs are hundred per cent safe. The choice of preanesthetic medication is influenced by ASA status and temperament of the patient and procedures to be carried out.

INTRODUZIONELa sedazione consente non solo di eseguire procedure terapeutiche e diagnostiche, ma è anche la prima fase dell’anestesia generale per interventi chirurgici: una corretta premedicazione faciliterà la gestione dell’anestesia e garantirà un risveglio soddisfacente. Gli obiettivi della seda-zione sono: calmare (ansiolisi) e immobilizzare il paziente, facilitarne la manipolazione, fornire un’adeguata analgesia e ridurre eventuali effetti indesiderati. La parola “sedazione” suscita nel proprietario minor preoccupazione della parola “anestesia”. È importante, invece, far compren-dere al proprietario che “una sedazione” non è “solo una sedazione”, ma comporta dei rischi, analogamente all’anestesia generale. Infatti, anche la premedicazione può deprimere la funzionalità cardiorespiratoria, il centro termoregolatore e causare vomito, stati disforici, reazioni allergiche e sovraccarico del metabolismo epatorenale. Il medico veterinario deve, quindi, spiegare chia-ramente cosa si intende per “sedazione”, far firmare il consenso informato al proprietario e monitorare costantemente il gatto sedato.

Dott. Fabio LeonardiDipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, Università degli Studi di Parma, via del Taglio n.10, 43126 ParmaEmail: [email protected]

VIE DI SOMMINISTRAZIONELa somministrazione dei farmaci sedativi può avvenire per via:- intravenosa o endovenosa (iv o ev): l’assorbi-

mento del farmaco è ottimale con insorgenza dell’effetto (onset) rapido; implica una maggior contenzione del paziente e, quindi, non sempre è praticabile; alcuni farmaci non possono essere somministrati iv.

- intramuscolare (im): l’assorbimento del farmaco è meno prevedibile della via iv e l’onset è più lungo; richiede una contenzione fisica minima; molti agenti provocano bruciore nel punto d’i-noculo; è la via più utilizzata per la sedazione del gatto.

- sottocutanea (sc): l’effetto ottenuto è estre-mamente variabile, l’onset è molto ritardato, richiede una contenzione minima e solitamente non provoca bruciore.

- orale (os): intensità e onset dell’effetto sono molto variabili da soggetto a soggetto; gli agenti somministrabili per os sono pochi e hanno un ampio range di dosaggio; la somministrazione può essere fatta agevolmente anche dal pro-prietario.

Emergency Care Group

IL GATTO RESPIRA MALE: cosa sta succedendo ?

Ancona, sabato 7 maggio 2016 - Mole Vanvitelliana

all’interno del Congresso Multisala

RELATORI PAOLO BOGONI, DVM Libero Professionista, Ambulatorio Veterinario Bogoni, Ghedi (BS) ELISABETH A. ROZANSKI, DMV, PhD, Dip. ACVIM, AVECC, Associate Professor Tufts University, Boston USA

Chairman: Dott.ssa Natalia SANNA 14.30 Ernia diaframmatica: diagnosi e trattamento P. Bogoni Diaphragmatic hernia: diagnosis and treatment 15.15 Approccio terapeutico al gatto con versamenti toracici e pneumotorace P. Bogoni Therapeutic approach to the cat with chest collection and pneumothorax 16.00 Pausa caffè – Coffee break

16.30 Gestione della contusione polmonare nel gatto E. Rozanski Management of acute lung injury in traumatized cat 17.15 Test di funzionalità polmonare nel gatto: presente o futuro ? E. Rozanski Pulmonary function testing in cats: present or future? 18.00 Discussione - Discussion

18.30 Chiusura lavori – Closure

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A N E S T E S I O L O G I AA N E S T E S I O L O G I A

2322 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

- transmucosale orale (OTM) e intranasale (INS): i ricchi plessi venosi buccale e nasale e la loro elevata permeabilità consentono un rapido assorbimento (onset breve) ed evitano il me-tabolismo epatico di primo passaggio aumen-tando la biodisponibilità (in molti casi, l’effetto è paragonabile alla via iv); sono metodiche di facile attuazione e non dolorose, ma non pra-ticabili con tutti i farmaci.

AGENTI DI PREANESTESIAα2-agonistiDeterminano sedazione, analgesia e miorilassa-mento, ma anche importanti effetti collaterali: marcata bradicardia, riduzione della gittata car-diaca, sensibilizzazione del miocardio alle cate-colamine con comparsa di aritmie, incremento delle resistenze vascolari periferiche, depressione respiratoria, vomito e iperglicemia. Nonostante si faccia rispettare un corretto digiuno, l’utilizzo di α2-agonisti determina nel gatto, molto più frequentemente che nel cane, fenomeni emetici. L’effetto analgesico è sempre piuttosto breve (circa 30 minuti) mentre intensità e durata della sedazione, effetti cardiocircolatori e respiratori sono dose-dipendenti. Gli α2-agonisti sono spesso associati agli oppioidi per migliorare qualità della sedazione e durata dell’analgesia e per ridurre le dosi e, quindi, gli effetti collaterali. Tutti gli effetti degli α2-agonisti sono antagonizzati dall’atipame-zolo; soprattutto in caso di grave bradicardia è necessario somministrare l’antidoto mentre l’uti-lizzo di atropina è controindicato (Murrell 2011). Il loro impiego è indicato solo in pazienti ASA 1 e 2 mentre non devono essere utilizzati in caso di:- patologie cardiovascolari;- epatopatie e nefropatie;- diabete mellito;- gatti geriatrici;- gatti di età inferiore alle 10-12 settimane;- gatte gravide.Xilazina. È la meno selettiva tra gli α2-agonisti e, perciò, poco utilizzata; la dose è 0,2-1 mg/kg im o iv, l’effetto analgesico dura 15 minuti e quello sedativo 1-2 ore (Paddleford 2000). Medetomidina. È una miscela racemica delle forme levogira (L) e destrogira (D): tutti gli effetti sono riconducibili all’isomero D. Le dosi solita-mente impiegate nel gatto sono 10-40 µg/kg iv e 40-80 µg/kg im. Gli effetti sono dose-dipendenti, ma mediamente l’onset è 5 minuti con picco d’azione a 30 minuti e durata 60-90 minuti; il risveglio completo si ha in circa 3 ore, ma si può ottenere in 5-10 minuti con l’atipamezolo somministrato in ragione di 2-4 volte la dose di medetomidina. Il vomito occorre nel 10 %

dei gatti, più frequentemente nei primi minuti dopo l’iniezione im mentre è più raro durante il risveglio. La frequenza cardiaca si può ridurre del 30% già dopo 5 minuti dall’iniezione im per arrivare anche al 50% dopo 60 minuti; anche dopo 3 ore la frequenza cardiaca presenta una riduzione di circa il 25%. La frequenza respiratoria tende ad abbassarsi gradualmente fino a ridur-si anche del 40% dopo 60 minuti senza, però, modificazioni del pH ematico; tali variazioni si protraggono per 3 ore senza l’antagonizzazione con atipamezolo. Nelle due ore successive alla sedazione, la temperatura corporea si riduce in maniera lineare di circa 1,5°C per tornare lenta-mente alla normalità in più di 3 ore. Inoltre, in circa il 50% dei casi si osserva ipocromia della mucosa orale (Granholm et al. 2006). Dexmedetomidina. Essendo l’isomero L so-stanzialmente privo di attività, è conveniente utilizzare la sola forma destrogira per ridurre il carico metabolico e facilitarne, quindi, l’elimina-zione. Può essere somministrata non solo per via parenterale ma anche transmucosale orale (OTM). L’effetto è dose-dipendente: 40 µg/kg im producono un’ottima sedazione per 15 minuti, 20 µg/kg determinano una buona sedazione ma breve, sotto i 20 µg/kg gli effetti sedativi sono dubbi e discutibili. L’effetto compare in 5 minuti con picco d’azione a 30 minuti e durata 60-90 minuti; il risveglio completo si ha in circa 3 ore, ma gli effetti possono essere antagonizzati con l’atipamezolo in ragione di 4-8 volte la dose di dexmedetomidina somministrata. Induce vomito nel 10 % dei gatti trattati, ma l’associazione ad altri agenti limita l’incidenza del vomito, proba-bilmente per la riduzione della dose. Gli effetti collaterali sono analoghi a quelli descritti per la medetomidina, ma vi è un ritorno più rapi-do a valori fisiologici di frequenza cardiaca e temperatura corporea. Anche quando associata a tranquillanti e/o oppioidi, si riscontra pallore delle mucose, bradicardia e bradipnea (Nagore et al. 2013). La dexmedetomidina come unico agente sedativo consente di eseguire radiografie, ecografie e procedure poco invasive come pre-lievi ematici, incisioni di ascessi e punch cutanei (Granholm et al. 2006). Romifidina. Gli effetti sedativi (onset, qualità e durata della sedazione) non sembrano essere dose-dipendenti: infatti, 80 µg/kg e 160 µg/kg im producono risultati analoghi (onset in 5 minuti, buona sedazione, recupero completo in circa 4 ore). Tuttavia, gli effetti collaterali (bradicardia, bradipnea e ipotermia) sono dose-dipendenti essendo più marcati a 160 µg/kg im. Analoga-mente ad altri α2-agonisti, anche la romifidina

causa frequentemente scialorrea e vomito. Effetti collaterali analoghi a quelli di altri α2-agonisti, ma con durata d’azione maggiore fanno sì che la romifidina trovi scarso impiego (Navarrete et al. 2011).

FenotiazineL’acepromazina è la più utilizzata (0,001-0,05 mg/kg iv, im, sc), di solito in associazione ad altri agenti (oppioidi e ketamina), l’effetto compare in circa 30 minuti e permane per 3-6 ore. I vantaggi sono:- ottimo miorilassamento;- effetto antiemetico (dimostrato nel cane, ma è

probabile che vi sia anche nel gatto);- effetto miocardioprotettore nei confronti delle

aritmie indotte dalle catecolamine;- nessun effetto respiratorio alle dosi terapeutiche.Gli svantaggi sono:- nessuna analgesia;- marcata ipotensione;- ipotermia;- possibile abbassamento della soglia epiletto-

gena;- a livello ematologico, riduzione dell’ematocrito

e delle proteine totali;- nessun antidoto disponibile.Il suo impiego è consigliato, quindi, solo in pa-zienti ASA 1 (Paddleford 2000). L’acepromazina è disponibile in gocce sommini-strabili per os con un boccone di cibo. Trova indi-cazione per la prevenzione della cinetosi, l’ansia durante il trasporto e in soggetti particolarmente aggressivi. Ha un range posologico ampio (0,5-3 mg/kg): si consiglia la somministrazione solo in soggetti sani e alla dose minima. L’effetto com-pare in 30 minuti, ma talvolta può essere anche molto più rapido, e si protrae per 4-6 ore: il gatto appare assopito, con ptosi palpebrale e procidenza della terza palpebra, atassia e, raramente e solo alle dosi più alte, decubito laterale.

BenzodiazepineNei pazienti ASA 1 e 2 non determinano ade-guato rilassamento, soprattutto se somministrate come unico agente, e possono anche indurre la comparsa di fenomeni eccitativi e disforici. Per ottenere una sedazione soddisfacente, è consi-gliata l’associazione a oppioidi e/o α2-agonisti. Agiscono a livello di sistema nervoso centrale (SNC) su recettori specifici che aumentano con l’età per cui nei gatti anziani gli effetti sono più marcati. Causano solo minime variazioni della funzionalità cardiorespiratoria e gli effetti posso-no essere antagonizzati con l’antidoto specifico,

il flumazenil 0,01-0,03 mg/kg iv. Sono, quindi, farmaci ideali per la sedazione di pazienti com-promessi, ASA 3 e 4.Diazepam. Non essendo idrosolubile, l’assorbi-mento per via intramuscolare è variabile per cui è preferibile la via endovenosa lenta. La sommi-nistrazione iv troppo rapida può causare bradi-cardia, ipotensione e apnea essendo il diazepam veicolato dal glicole propilenico, sostanza capace di deprimere la funzionalità cardiopolmonare. Si usa a 0,2-0,4 mg/kg iv (non può essere miscelato nella stessa siringa con nessun altro agente tran-ne la ketamina) e ha una durata d’azione di 2-3 ore (Paddleford 2000). La somministrazione orale è da evitare poiché può indurre gravi problemi epatici (Center et al. 1996) così come l’utilizzo ripetuto perché il gatto ha una limitata capacità di glucuronazione (Van Beusekom et al. 2015). Midazolam. È una benzodiazepina idrosolubile miscelabile nella stessa siringa con altri agenti sedativi e anestetici. Ha un effetto più potente del diazepam: la dose consigliata è 0,05-0,15 mg/kg im o iv e la durata d’azione circa 2 ore (Paddleford 2000).

OppioidiIl medico veterinario è scarsamente incline al loro impiego perché nel gatto possono causare disforia: in realtà è più corretto parlare di euforia, cioè uno stato caratterizzato da comportamenti quali fusa, rotolamento, strusciamento e movimento di impastamento con gli arti toracici. Come nell’uo-mo, anche nel gatto vi è una notevole variabilità individuale, ma l’incidenza di fenomeni euforici è maggiore quando gli oppioidi sono impiegati da soli o in soggetti che non mostrano segni di dolore (Ferreira et al. 2011). Producono un’otti-ma analgesia mentre l’effetto sedativo è blando, ma è potenziato dall’associazione a tranquillanti e α2-agonisti. Alle dosi terapeutiche, gli effetti indesiderati sono contenuti, ma divengono più marcati quando gli oppioidi si associano ad α2-agonisti o ketamina. Gli effetti collaterali principali sono i seguenti: bradicardia sinusale, depressione respiratoria, aumento della pressione intracranica e fotofobia (nel gatto, gli oppioidi provocano midriasi condizionandone la capacità visiva). Si utilizzano, quindi, con cautela in soggetti con patologie respiratorie o trauma cranico, ma gli effetti possono essere antagonizzati con antidoti (Paddleford 2000).Butorfanolo. È un oppioide κ-agonista e µ-antagonista con potenza analgesica pari a 7 volte quella della morfina e un’efficacia antitussigena 100 volte maggiore della codeina. Nel gatto è

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2524 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

stato dimostrato un potente effetto antiemetico per un’azione diretta sui recettori κ del centro del vomito: il butorfanolo (0,1-0,2 mg/kg im) è stato impiegato in associazione alla dexmedeto-midina (20-25 µg/kg im) per ridurre l’incidenza della nausea e dell’emesi causata dall’α2-agonista (Papastefanou et al. 2015). Può essere sommini-strato per via parenterale e transmucosale orale (OTM) alla dose di 0,1-0,3 mg/kg ricordando che all’aumentare della dose non corrisponde né un aumento dell’effetto antinocicettivo né una maggior depressione respiratoria (“ceiling effect” o effetto tetto). Teoricamente, la via OTM può essere utilizzata perché il pH della bocca di un gatto sano è compreso tra 8 e 9, valori che favoriscono la forma non-ionica del butorfanolo e, quindi, l’assorbimento. In pratica, è stato dimo-strato che solo il 30% di quanto somministrato OTM è assorbito rendendo, di fatto, questa via poco fruibile (Wells et al. 2008).Buprenorfina. Agonista parziale dei recettori µ e antagonista dei recettori κ, può essere sommini-strata per via parenterale (Sramek et al. 2015) e transmucosale orale. L’effetto analgesico è ottimo e di lunga durata (8-12 ore) e, se confrontata con altri oppioidi, causa raramente disforia ed euforia. Per la sedazione si usa in associazione ad altri agenti.Petidina. È un agonista dei recettori µ da utilizzare esclusivamente per via im perché la sommini-strazione endovenosa provoca rilascio d’istamina. Avendo durata d’azione breve (1-2 ore), è indicata per procedure rapide o quando sia necessaria una valutazione neurologica frequente. Metadone. È costituito da una miscela racemica della forma levogira (L) e destrogira (D). L’isome-ro L produce analgesia comportandosi come un agonista dei recettori µ mentre il D-metadone è un antagonista dei recettori N-metil-D-aspartato (NMDA); la miscela racemica agisce anche sui recettori α2-adrenergici. Il metadone trova in-dicazione nei protocolli analgesici multimodali: 0,1-0,6 mg/kg im o sc producono analgesia di

durata variabile (1-6 ore). Può essere sommi-nistrato anche iv (0,3 mg/kg) od OTM (0,6 mg/kg): si ottengono sedazione moderata e buona analgesia senza variazioni a carico di ematocrito, proteine totali, temperatura rettale e frequenze cardiaca e respiratoria, ma per via OTM compa-iono fenomeni di euforia dopo circa 60 minuti (Ferreira et al. 2011). La sedazione prodotta dal solo metadone, quindi, è poco fruibile, ma può essere migliorata con l’associazione ad acepro-mazina o ad α2-agonisti (Slingsby et al. 2015). Tramadolo. È un debole µ-agonista, inibisce la ricaptazione della noradrenalina e induce l’au-mento del rilascio di serotonina; l’attività anal-gesica è legata all’attivazione spinale delle vie inibitorie discendenti (vie monoaminergiche). È più utilizzato per la terapia del dolore che per la sedazione. Somministrato come unico agente a 1 mg/kg sc provoca comparsa di euforia e di-sforia mentre se associato all’acepromazina 0,1 mg/kg sc produce sedazione per circa 2-3 ore e successiva comparsa di stati euforici (Steagall et al. 2008). Naloxone. Antagonizza tutti gli effetti degli op-pioidi con onset di 1-2 minuti e durata d’azione di circa 30-60 minuti dopo somministrazione iv. È importante ricordare che quando la durata d’azione dell’oppioide antagonizzato è maggiore di quella del naloxone, si può assistere a una ricomparsa dell’effetto sedativo. Si somministra per via iv lenta: è consigliabile preparare una siringa con 0,002 mg/kg diluiti con fisiologica e somministrarlo a effetto (Bortolami e Love 2015).

AnticolinergiciNon agiscono sul SNC, ma sono usati come parte integrante dei protocolli sedativi per prevenire e/o contrastare gli effetti collaterali di altri agenti. Infatti, gli anticolinergici:- contrastano la bradicardia sinusale determinan-

do aumento della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca;

- riducono quantitativamente le secrezioni del-

Proprietà Atropina Glicopirrolato

Azione su SNC e placenta Passaggio delle barriere ematoencefalica e placentare

Limitata diffusione attraverso le barriere ematoencefalica e placentare

Effetto sulla pupilla Midriasi Nessun effetto

Durata d’azione Vago-inibitore 1-2 ore Vago-inibitore 2-3 ore; inibizione della secrezione salivare fino a 7 ore

Somministrazione iv Iniziale incremento del tono vagale Raramente iniziale incremento del tono vagale

Tabella 1: confronto tra le proprietà di atropina e glicopirrolato (Murrell 2011, modificato).

le ghiandole salivari e delle vie respiratorie (ma ne aumentano la viscosità), prevengono il broncospasmo, diminuiscono la resistenza delle vie aeree;

- riducono la motilità gastroenterica. Il glicopirrolato è poco utilizzato: 0,01 mg/kg sc, iv o im, durata d’effetto 2-3 ore. L’anticolinergi-co più usato è l’atropina (tabella 1): può essere somministrata iv (0,02 mg/kg), im e sc (0,04 mg/kg) e ha una durata d’azione di circa 60-90 minuti. È controindicata in gatti con preesistente tachicardia e occorre prestare attenzione a dosi inferiori a 0,006 mg/kg perché possono indurre stimolazione vagale con conseguente aggrava-mento della bradicardia. Nel gatto più che nel cane può comparire fotofobia perché l’atropina provoca midriasi (Paddleford 2000).

ASSOCIAZIONI La neuroleptoanalgesia, cioè la somministrazione di un oppioide in associazione a un tranquillante e/o a un α2-agonista, produce una sedazione migliore perché sfrutta il sinergismo d’azione consentendo di ridurre la dose di ogni singolo farmaco e contenere, quindi, gli effetti collaterali. Nel gatto, più che in altre specie domestiche, la sedazione può essere necessaria per l’esecuzione di esami collaterali (indagini ematologiche, radio-grafie ed ecocardiografie) per cui è importante conoscere gli effetti che il protocollo adottato può avere sui parametri da indagare. I protocolli di seguito elencati, con relativi effetti e indicazioni, inducono sedazione e non anestesia. Nella tabella 2 sono riportati altre associazioni neuroleptoanalgesiche utilizzate per la sedazione del gatto.

Midazolam 0,4 mg/kg + butorfanolo 0,4 mg/kg im. In pazienti ASA 1, determina sedazione lieve e risveglio accompagnato da stati disforici, ridu-zione del 25% della gittata cardiaca e del 15% della pressione sistolica, ma senza variazioni significative dell’ematocrito, del lattato e della glicemia (Biermann et al. 2012). La sedazione sarà migliore in pazienti più compromessi (ASA 2 e 3): questo protocollo può essere impiegato in gatti diabetici o emodinamicamente non stabili o con sindrome chetoacidosica.

Midazolam 0,4 mg/kg + butorfanolo 0,4 mg/kg + dexmedetomidina 5 µg/kg im. È un’associazione che trova impiego solo in gatti ASA 1 poiché produce ottima sedazione, ma anche riduzione del 44% della frequenza cardiaca, del 50% della gittata cardiaca, del 15% della pressione sistolica,

del 30% dell’ematocrito, del 70% del lattato e un aumento del 30% della glicemia (Biermann et al. 2012).

Midazolam 0,4 mg/kg + butorfanolo 0,4 mg/kg + ketamina 3 mg/kg im. L’aggiunta della ketamina, agente anestetico generale, induce un’ottima sedazione associata, però, a modificazioni emo-dinamiche ed ematologiche importanti: riduzione del 25% della gittata cardiaca e della pressione sistolica, del 20% dell’ematocrito e del 60% del lattato (Biermann et al. 2012). È un protocollo da impiegare solo in pazienti ASA 1 e 2.

Midazolam 0,5 mg/kg + ketamina 14 mg/kg im o intranasale (INS). Entrambe le vie producono un ottimo effetto sedativo che raggiunge l’acme (gatto in decubito laterale) già dopo 3-4 minuti; la sedazione dura circa 25-30 minuti e il risveglio completo si ha in 40 minuti. La somministrazione INS determina la comparsa di starnuti e aumento della frequenza respiratoria durante la sedazione (Marjani et al. 2015).

Ketamina 3 mg/kg + dexmedetomidina 5 µg/kg im. È un protocollo indicato per procedure chirurgiche brevi e poco invasive poiché induce ottimi sedazione e risveglio, ma accompagnati da riduzioni di frequenza cardiaca (-34%), gittata cardiaca (-50%), pressione sistolica (-5%), ema-tocrito (-30%), lattato (-65%) e da aumento della glicemia (+50%) (Biermann et al. 2012).

Midazolam 0,5 mg/kg + medetomidina 0,04 mg/kg im. Induce una sedazione profonda con paziente in decubito laterale per circa 90 minuti, ipotermia (fino a 35°C dopo 3 ore), lieve riduzione della fre-quenza respiratoria, marcata bradicardia, tendenza all’aumento della glicemia ma senza variazioni significative e minimo abbassamento della corti-solemia. Non condizionando la glicemia, questo protocollo è indicato per l’esecuzione d’indagini ematologiche in gatti con sospetto diabete mellito o glicosuria (Kanda e Hikasa 2008).

Dexmedetomidina 0,01 mg/kg + petidina 2,5 mg/kg im. Determina buone sedazione e analgesia già dopo 5 minuti e per circa 20-30 minuti con lievi bradicardia e bradipnea, ma marcato pallore mucosale (Nagore et al. 2013). Il protocollo è indicato per procedure brevi.

Dexmedetomidina 0,01 mg/kg + butorfanolo 0,2-0,4 mg/kg im. Assicura un’ottima sedazione con rapido onset (5 minuti) e buona durata (circa

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A N E S T E S I O L O G I AA N E S T E S I O L O G I A

2726 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

30 minuti) con lievi bradicardia e bradipnea nei primi 30 minuti, ma marcato pallore mucosale. Questo protocollo riduce al minimo il rischio di vomito (Nagore et al. 2013). Dopo 60 minuti la frequenza cardiaca si può ridurre anche del 60-70%, la pressione sistolica del 40%, la frequenza respiratoria del 30% e la temperatura di circa 2°C (Selmi et al. 2003).

Dexmedetomidina 0,04 mg/kg + buprenorfina 0,02 mg/kg im o transmucosale orale (OTM). In gatti sani, si hanno gli stessi effetti sia per via im sia OTM. L’onset è circa 30 minuti, la durata della sedazione è 60 minuti mentre l’effetto an-tinocicettivo si protrae fino a due ore. Il vomito ha un’incidenza del 50% mentre la scialorrea compare nel 30% dei gatti trattati per via OTM; altri effetti collaterali sono ipotermia, bradicardia e bradipnea (Porters et al. 2014).

Metadone 0,5 mg/kg + acepromazina 0,05 mg/kg im. Tranquillizza il gatto, ma si rende neces-saria la contenzione fisica per la cateterizzazione endovenosa (Slingsby et al. 2015).

Metadone 0,5 mg/kg + medetomidina 0,02 mg/kg im. Si ottiene buona sedazione e ottima analgesia, la cateterizzazione venosa è agevole e non necessita di contenzione fisica (Slingsby et al. 2015).

Metadone 0,2 mg/kg im + tiletamina-zolazepam 3 mg/kg im. Produce una sedazione molto buona, il posizionamento del catetere endovenoso può essere fatto con minima contenzione, non vi sono modificazioni significative cardiorespiratorie, ma il risveglio, lento, si accompagna ad atassia ed incoordinazione (Mair et al. 2014).

ASA STATUS E PROTOCOLLO SEDATIVOASA 1. La scelta è condizionata dalla procedura e dal temperamento del gatto: un’associazione tra α2-agonista e oppioide (butorfanolo) garantisce

ottime sedazione e analgesia. Nei gatti particolar-mente aggressivi si può associare l’α2-agonista a basse dosi di ketamina (3 mg/kg).ASA 2. Si possono utilizzare gli stessi protocolli dei soggetti ASA 1, ma alla posologia minima. È consigliabile una neuroleptoanalgesia con op-pioide e acepromazina o benzodiazepine.ASA 3. Il protocollo migliore è l’associazione benzodiazepina+oppioide, ma non sempre assicu-ra una sedazione adeguata. L’utilizzo dell’acepro-mazina in luogo della benzodiazepina garantisce una miglior sedazione, ma occorre valutare le condizioni cardiovascolari del gatto. Un’altra vali-da scelta (tranne che in gatti con miocardiopatia ipertrofica o insufficienza renale) è l’associazione benzodiazepina e ketamina a basse dosi (3 mg/kg) (Murrell 2011).ASA 4. Nei soggetti tranquilli, anche l’utilizzo del solo oppioide induce una buona sedazio-ne; in alternativa si ricorre all’associazione oppioide+benzodiazepina (Murrell 2011).ASA 5. Sono pazienti che non richiedono seda-zione, tuttavia, laddove ritenuto necessario, si possono somministrare oppioidi a basse dosi (Murrell 2011).

MONITORAGGIO E SUPPORTO DELLE FUNZIONI VITALI DEL GATTO SEDATOMolti farmaci sedativi determinano la comparsa di effetti collaterali cardiocircolatori e respiratori che sono più marcati in soggetti predisposti (ge-riatrici, pediatrici, brachicefalici, defedati, nefro-patici, cardiopatici e asmatici). Ideale sarebbe il monitoraggio ogni 5 minuti di: profondità della sedazione, temperatura rettale, sistemi cardiova-scolare e respiratorio. Tuttavia, il monitoraggio del gatto sedato non è sempre agevole: spesso il soggetto è lasciato in un kennel, è trasportato nei diversi reparti per gli accertamenti diagnostici e il medico veterinario, quindi, è più occupato dall’iter procedurale che non dal monitoraggio. Prima di procedere con la sedazione è opportuno

Associazione Dose (mg/kg) e via Durata effetto (minuti)

Acepromazina+butorfanolo 0,05/0,2 iv, im 15-60

Acepromazina+buprenorfina 0,03/0,01 iv, im 120-180

Acepromazina+petidina 0,03/4 im 60

Xilazina+butorfanolo 0,4/0,2 iv, im 30-40

Butorfanolo+Diazepam* 0,2/0,2 iv 15-30

Tabella 2: associazioni neuroleptoanalgesiche usate nel gatto (Bednarski 1996, Paddleford 2000);* il diazepam non può essere mescolato nella stessa siringa del butorfanolo perché si formano dei precipitati quindi prima si somministra il butorfanolo iv e dopo 2-3 minuti il diazepam.

adottare alcuni accorgimenti:- far rilassare il gatto dopo il trasporto in mac-

china: il gatto mal sopporta l’autovettura e può arrivare in ambulatorio in condizioni di forte stress (miagolii, respirazione a bocca aperta, defecazione e minzione nel kennel);

- rimuovere dal kennel urina, feci e vomito; - posizionare il kennel in un ambiente silenzioso,

in penombra e lontano da altri animali.Quando il gatto si è calmato, si può procedere con la sedazione monitorando i seguenti parametri. Profondità della sedazione. L’effetto atteso è da correlare al protocollo scelto. Si valuta:- capacità di mantenere la stazione quadrupedale:

molti protocolli portano al decubito sternale o laterale mentre altri possono rilassare l’animale ma indurre incoordinazione;

- presenza dei riflessi palpebrale e corneale: sono rallentati, la scomparsa indica una sedazione troppo profonda;

- risposte a stimoli visivi, uditivi e tattili: possono ridursi o scomparire;

- frequenze cardiaca e respiratoria: quando si utilizzano farmaci con effetti cardiorespiratori, tendono a ridursi, ma eccessiva bradicardia e bradipnea sono indice di sedazione troppo profonda (Murrell 2011).

Sistema cardiovascolare. È obbligatorio valutare frequenza e qualità del polso. Si può utilizzare anche il pulsiossimetro in regioni depigmentate (polpastrelli, orecchie) poiché difficilmente si potrà applicare sulla lingua. Il pulsiossimetro non è sempre attendibile in gatti sedati con α2-agonisti perché causano vasocostrizione periferica. È frequente una tendenza all’ipotensione per cui è opportuno somministrare soluzioni elettroliti-

che bilanciate per via endovenosa, soprattutto in soggetti pediatrici o geriatrici e con patolo-gie croniche (Murrell 2011). Un accesso venoso consentirà anche la rapida somministrazione di antidoti e anticolinergici.Sistema respiratorio. È importante osservare frequenza, regolarità e profondità del respiro. Alcuni utili accorgimenti sono:- mantenere il gatto in decubito sternale: permette

un’adeguata ventilazione di entrambi i polmoni; - evitare posizioni con testa flessa o di costrizione

all’interno del kennel: potrebbero crearsi delle compressioni ostruttive sulle prime vie aeree;

- somministrare ossigeno con maschera o di-rettamente a livello di narice per migliorare l’ossigenazione (figura 1) (Murrell 2011).

Temperatura corporea. La sedazione causa ipo-termia sia per depressione del centro termore-golatore sia per riduzione dell’attività muscolare. Date le dimensioni, il gatto è più predisposto all’ipotermia per cui è fondamentale controllare la temperatura rettale con regolarità e contrasta-re la dispersione di calore con supporti termici, coperte, guanti in lattice riempiti con acqua calda e infusione iv di fluidi caldi (figura 2). Glicemia. È fondamentale in soggetti predisposti all’ipoglicemia: gattini di età inferiore alle 10-12 settimane e soggetti defedati (Murrell 2011).

Figura 2: utilizzo di tappetino termico, guanti in lattice riempiti con acqua calda e infusione di fluidi caldi iv.

Figura 1: preparazione all’ossigenoterapia con ma-schera.

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A N E S T E S I O L O G I A

28 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016

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BIBLIOGRAFIA

La partecipazione è riservata a tutti i neolaureati in Medicina Veterinaria, che abbiano conseguito la Laurea nell’anno accademico 2014/2015, presso un’Università Italiana. I lavori presentati potranno trattare qualsiasi aspetto della medicina veterinaria riguardante il gatto (es. Medicina Interna, Alimentazione, Chirurgia, etc.).

Gli interessati dovranno far pervenire, per raccomandata, entro e non oltre il 31/05/2016 (farà fede il timbro postale), la seguente documentazione:* Fotocopia della carta d’identità* Certificato di Laurea* Sunto della tesi su CD-Rom (massimo 10 pagine comprese di immagini) in formato Pdf o Word* Copia completa della tesi su CD-Rom in formato Pdf o Word* Recapiti dell’autore della tesi (telefono e indirizzo e-mail) e la liberatoria per pubblicazione del testo e consenso al trattamento dei dati.

Il materiale sopra indicato dovrà essere recapitato a:AIVPAFE c/o MV Congressi S.p.A.Via Marchesi 26/D - 43126 Parma

Tutti i lavori pervenuti saranno pubblicati su Rassegna di Medicina Felina, rivista Ufficiale AIVPAFE, in forma di riassunto con le modifiche editoriali che si dovessero ritenere necessarie. L’autore della tesi vincitrice verrà informato a fine Giugno tramite e-mail e potrà esporre il proprio lavoro (15 minuti) durante il Congresso Nazionale AIVPAFE a Mestre nei giorni 24-25 Settembre 2016, nell'ambito del quale riceverà il Premio “La mia tesi”.

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3130 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

Radiologia felina

Linee guida per la radiologia del torace nel gatto sano

INTRODUZIONELa radiologia rappresenta una tecnica non in-vasiva e rapida per lo studio del torace e delle strutture extratoraciche nel gatto. Il segnalamento, l’anamnesi, la visita clinica ed eventuali indagini di laboratorio devono obbligatoriamente prece-dere l’esame radiografico. Eseguire uno studio radiografico nel modo cor-retto ed avere un appropriato schema di lettura delle lastre è essenziale ai fini diagnostici (Berry 2010).

RADIOLOGIA DEL TORACEI radiogrammi del torace vanno sempre eseguiti nella stessa posizione ed orientamento. Vanno eseguite almeno due proiezioni radiografiche ortogonali, a volte sono indispensabili tre, quat-tro proiezioni: doppio decubito in proiezione latero-laterale (LL-dx/sn), dorso-ventrale (DV) e ventro-dorsale (VD). È consigliabile iniziare l’e-same radiografico con la proiezione DV, poiché la LL in pazienti non stabili può portare a morte immediata sul tavolo radiologico (Schwarz et al 2008). I pazienti non sono sedati e le radiografie si ottengono durante lo stato di massima inspi-razione per evitare la creazione di artefatti che possono alterare la diagnosi.Sistematicamente sono valutate:• La silhouette cardiaca;• I vasi polmonari;• Il mediastino;• La trachea; • L’albero bronchiale; • Il parenchima polmonare;• Il diaframma;• Le strutture extratoraciche.

Quando vengono descritte le modificazioni a carico delle strutture anatomiche la precisione

Eleonora Daga, Sabrina Manfredi, Francesca Miduri, Antonella Volta, Martina Fabbi, Giacomo GnudiUnità Operativa di Diagnostica per Immagini - Dipartimento di Scienze medico VeterinarieUniversità degli Studi di Parma

è fondamentale. Il fine è quello di rendere più rapida ed accurata l’eventuale rivalutazione del paziente e facilitare l’individuazione delle varia-zioni in animali riferiti ad altri colleghi.

TERMINOLOGIA PER LA DESCRIZIONE DEL RADIOGRAMMAOgni struttura ha la sua opacità, forma, dimen-sione e posizione.Le opacità in radiologia sono: l’opacità metallica (radiopaca), l’opacità minerale, l’opacità dei tessuti molli, del grasso e dell’aria (radiotrasparente) (Berry 2010). (Fig 1)

Fig 1 Le opacità in radiologia. Nel cerchio rosso un marker in metallo rappresenta l’opacità metallica; nel cerchio verde l’opacità dell’osso; nel cerchio blu l’o-pacità dei tessuti molli; nel cerchio giallo l’opacità del grasso; nel cerchio turchese l’opacità dell’aria.

La forma può essere regolare o irregolare con i margini netti o sfumati.Le dimensioni si esprimono in mm e cm. La posizione si valuta in rapporto alle strutture circostanti.

STRUTTURE ANATOMICHE

SILHOUETTE CARDIACACon il termine silhouette cardiaca si fa riferimento al cuore, al pericardio, al contenuto pericardico (grasso, fluido) e all’origine dell’aorta e dell’arteria polmonare (Fox et al 1999).Il cuore è la più grande e singola opacità dei tessuti molli presente nel torace. Si trova nel mediastino e si estende approssimativamente dalla terza alla sesta costa. La parte dorsale rappresenta la base cardiaca, la parte ventrale il suo apice. I margini del cuore sono netti. Le dimensioni e la forma generalmente non sono correlate alla razza a differenza del cane. (Fig 2) La proiezione dorso-ventrale e latero-laterale destra sono d’elezione per la valutazione della silhouette cardiaca.Nella proiezione LL la silhouette cardiaca si estende per 2-2,5 spazi intercostali. La larghezza massima è approssimativamente la stessa che esiste tra il bordo craniale della quinta costa e il bordo caudale della settima costa. Un’altra metodica che può essere utilizzata per valutare le dimensioni del cuore nella proiezione LL è il VHS (“vertebral heart score”) che nel gatto normale è di 7.5 ±0.3. (Fig 3) Si misurano l’asse lungo e l’asse corto del cuore e si rapportano alla lunghezza delle vertebre toraciche a partire da T4 (Litster et al 2000). Circa il 40% dei gatti sopra i 10 anni presentano un’inclinazione craniale della

Fig 2 A In rosso è evidenziata la sil-houette cardiaca nella proiezione LLdx; B in rosso la silhouette cardiaca nella proiezione DV.

Fig 3 VHS (Vertebral heart score) nella proiezione LL; in giallo è rappresentato l’asse corto, in blu è rappre-sentato l’asse lungo; T4 è la quarta vertebra toracica.

silhouette cardiaca con un aumento del contatto sternale. Le ragioni di questa inclinazione sono tutt’oggi sconosciute, si pensa che sia un’asso-ciazione tra età e cambio della conformazione toracica (Moon et al 1993). (Fig 4) Per individuare le camere cardiache e la posizione dei grossi vasi in radiologia viene utilizzato il così detto “Orologio Cardiaco” (Schwarz et al 2008). (Fig 5) Conoscere la posizione delle camere cardia-che e dei grossi vasi è utile ai fini diagnostici. Eventuali modifiche a carico di una determinata area dell’orologio cardiaco possono indicare una patologia del settore corrispondente.

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3332 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

VASI POLMONARIAortaL’aorta si suddivide in tre porzioni. L’aorta ascen-dente non è visualizzata chiaramente per via della sovrapposizione con la base del cuore, l’arco aortico e l’aorta discendente sono visibili in tutte le proiezioni. Il diametro è simile a quello dell’altezza della vertebra adiacente e non subi-sce variazioni in condizioni di ipovolemia. (Fig 4) Talvolta nei gatti anziani è presente un bulging dell’aorta senza significato clinico ben visibile nelle proiezioni latero-laterali (Moon et al 1993). Nelle proiezioni ventrodorsali tale bulging è visibile a sinistra della linea mediana e può mimare la presenza di una massa polmonare (Thrall 2013).

Vena Cava Caudale (Vcc)La Vcc entra nel torace attraverso il diaframma a destra. Nel gatto non sono riportate misure di di riferimento per il diametro che risulta essere variabile e correlato alle variazioni di pressione intratoraciche durante le fasi respiratorie (Côté et al 2011). (Fig 6) Variazioni di diametro posso-no anche essere correlate a patologie del cuore destro (il diametro aumenta) e a ipovolemia (il diametro si riduce) (Schwarz et al 2008).

Arteria PolmonareNelle proiezioni LL solitamente non è visualizzata perchè sovrapposta alla silhouette cardiaca. Nella VD è più prominente durante la sistole (Schwarz et al 2008). (Fig 5)

Vasi MinoriLe arterie e le vene dei lobi polmonari craniali sono visibili nelle proiezioni LL. Le vene sono ventrali rispetto alle arterie e il bronco decorre tra le due. Le arterie del lobo craniale destro dovrebbero essere 0.5-1 volta il terzo prossimale della quarta costa (rapporto arteria/costa 0.70). Secondo uno studio nei gatti sani le vene dei lobi craniali sono all’incirca 0.20 cm (± 0.03 cm) in confronto con i gatti con cardiomiopatia iper-trofica in cui il diametro è maggiore (Hayward et al 2004). I vasi polmonari dei lobi caudali sono maggior-mente visibili nella proiezione DV/VD. Le vene sono mediali rispetto alle arterie. Le arterie non devono avere un diametro superiore a 1.6 volte il diametro della nona costa. (Fig 6)

Fig 4 In turchese è evidenziata la silhouette cardiaca con il bulging dell’aorta in un gatto europeo maschio di 12 anni.

Fig 5 A Nella proiezione LL dx è rappresentato l’orologio cardiaco; B L’orologio cardiaco nella DV. A= Aorta; AP= Arteria polmonare; AS=Atrio sinistro; VS=Ventricolo sinistro; VD=Ventricolo destro; AD= Atrio destro.

MEDIASTINOIl mediastino è un’area difficile da indagare, la radiologia rappresenta un ottimo strumento dia-gnostico di supporto. È lo spazio compreso tra le cavità pleuriche ed include il cuore, i grandi vasi, la trachea, l’esofago, il dotto toracico, i ner-vi, i linfonodi e il timo. La pleura mediastinica è incompleta, per questo i versamenti pleurici sono spesso bilaterali, tuttavia gli essudati sono più frequentemente monolaterali. Le DV/VD rap-presentano le proiezioni radiografiche più sen-sibili per evidenziare la presenza di fluido e per confermare la presenza di masse mediastiniche. In queste proiezioni il mediastino craniale non dovrebbe estendersi oltre lo spessore delle ver-tebre toraciche ad esso sovrapposte (Schwarz et al 2008). Ad eccezione della trachea che contiene aria e talvolta anche l’esofago, il mediastino si presenta uniformemente dell’opacità dei tessu-ti molli con un lieve contrasto tra le strutture adiacenti. Talvolta il linfonodo sternale è visibile, nella proiezione LL, come un’opacità dei tessuti molli dorsalmente alla seconda sternebra; drena la parete toracica e parte della cavità addominale (Smith et al 2012). (Fig 7)I linfonodi mediastinici craniali sono di nume-ro variabile e si localizzano in prossimità della vena cava craniale, del tronco brachiocefalico, della arteria succlavia di sinistra e della trachea. Solitamente non sono visibili in pazienti sani. I trachebronchiali sono perilari e determinano

delle modificazioni della posizione dell’albero bronchiale in pazienti patologici.Nei giovani può essere visualizzato il timo, soprat-tutto nelle proiezioni LL, a forma di “mezzaluna” parallela al margine cardiaco cranio-ventrale. (Fig 7) Occasionalmente si può osservare anche negli animali anziani.La vena cava craniale, la vena azigos, il dotto toracico fanno parte dell’opacità dei tessuti molli nel mediastino craniale, ventralmente alla tra-

Fig 6 A Nella proiezione LLdx l’Aorta in Blu; la Vena Cava Caudale in Verde; Vasi polmonari craniali in rosso l’arteria in giallo la vena. B Nella proiezione DV in verde la Vena Cava Caudale; in rosso l’arteria e in blu la vena del lobo caudale sinistro.

Fig 7 Nella proiezione LLdx è visibile il timo in aran-cione cranialmente alla silhouette cardiaca. In verde dorsalmente alla 2 sternebra è evidenziato il linfonodo sternale. In turchese i linfonodi mediastinici craniali e i tracheobronchiali.

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3534 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1/2016

chea e non possono essere chiaramente distinti se non in caso di pneumomediastino (Schwarz et al 2008).

ESOFAGOL’esofago è localizzato nel mediastino dorsale leggermente a sinistra del piano mediano. Soli-tamente all’esame radiografico non è visibile o talvolta nella proiezione LL sinistra appare come una struttura tubulare dell’opacità dei tessuti molli tra la base del cuore ed il diaframma. L’esofago può diventare visibile in animali con pneumome-diastino. Una piccola quantità di aria può essere tuttavia presenti in condizioni di normalità (Thrall 2013). (Fig 8)

TRACHEALa trachea è una struttura semirigida dell’opacità del gas in connessione con la laringe cranialmente e con la carena caudalmente, che si visualizza a livello del 4-5 spazio intercostale. La proiezione LL offre maggiori informazioni sull’aspetto radio-grafico della trachea, tuttavia le proiezioni DV/VD sono più utili per la valutazione di dislocazioni laterali. Durante l’esame radiografico, la testa dell’animale deve essere mantenuta in una posi-zione neutra per evitare artefatti; un radiogramma con il collo flesso potrebbe infatti determinare una lieve cubitatura della trachea mimando una patologia della stessa. Il diametro della trachea è circa il 18%. Nei Domestic Short Hair, e circa il 20%. Nei gatti persiani, del diametro dell’entrata

del petto misurato dalla porzione più craniale della prima sternebra al margine craniale di T1. Il suo diametro non è influenzato dallo stato di ispirazione. (Fig 8) Negli animali anziani si può osservare una mineralizzazione della parete (Hammond et al 2011).

Fig 8 Proiezione LLdx in Turchese la trachea; In Giallo la carena (biforcazione tracheale); In Rosso i bronchi. In arancione l’esofago.

Fig 9 A Proiezione LLdx: in turchese sono rappresentati i polmoni; Le linee Gialla e Turchese rappresentano il dia-framma. B Proiezione DV: in Turchese i polmoni, in Verde la cupola diaframmatica.

ALBERO BRONCHIALEL’albero bronchiale inizia dalla carena a livello della biforcazione tracheale nei due bronchi principali. I bronchi decorrono paralleli tra le arterie e le vene. Le pareti normali sono sottili e scarsamente visibili, tuttavia nei gatti anziani è possibile rilevare la mineralizzazione delle stesse, come si osserva talvolta nella trachea (Schwarz et al 2008). (Fig 8)

PARENCHIMA POLMONAREL’opacità polmonare è il risultato della sovrappo-sizione delle strutture contenute nel parenchima polmonare: l’opacità del gas contenuto all’interno degli alveoli, bronchioli e bronchi, l’opacità dei tessuti molli dei vasi, dell’interstizio, delle pa-reti alveolari, toraciche e del mediastino. Data la grande quantità di aria in esso contenuta, il polmone è piuttosto radiolucente. Nei gatti molto giovani il polmone è più opaco rispetto agli adulti: ciò sembra essere determinato dalla presenza di una maggior quantità di acqua nell’interstizio polmonare e dal timo. Solo le ar-terie polmonari maggiori e le vene sono visibili come strutture dell’opacità dei tessuti molli, di dimensioni maggiori in prossimità delll’ilo e di diametro minore in periferia.Il margine caudale del polmone, in massima inspirazione, si estende a livello di L1-2; può estendersi più caudalmente in caso di patologie polmonari. Il margine caudo-dorsale è separato, in prossimità della colonna vertebrale, dal muscolo piccolo psoas che origina dalla superfice ventrale delle ultime due vertebre toraciche (Schwarz et al 2008). (Fig 9)

SPAZIO PLEURICOLo spazio pleurico è uno spazio virtuale di circa 1 mm e contiene una piccola quantità di fluido (2-3ml circa) che funge da lubrificante durante la respirazione. Talvolta diventa visibile in condizione di normalità ed è rappresentato da sottili linee di scissura che occupano delle posizioni costanti nel radiogramma. (Fig 10) Ciò accade quando il fascio dei raggi è perfettamente parallelo alla fessura pleurica, o in animali anziani che presen-tano la pleura più ispessita se non mineralizzata (Schwarz et al 2008).

Fig 10 In rosso sono evi-denziate le linee di scissura pleuriche nella proiezione DV e nelle due proiezioni LL dx e sn. LCrSn: lobo craniale sinistro; LCdSn: lobo cau-dale sinistro; LCrDx: lobo craniale destro; LMDx: lobo medio destro; LCdDx: lobo caudale destro; Acc: lobo accessorio.

Fig 11 Proiezione LLdx: in Arancione è rappresentato il grasso del legamento falciforme in un gatto maschio obeso di 7 anni.

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36 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 1-2016

DIAFRAMMAIl diaframma costituisce un’interfaccia tra il polmone e l’opacità dei tessuti molli del fegato e del diaframma stesso. (Fig 9) Nei gatti obesi la porzione ventrale è frequentemente sottile e caudalmente è visibile una copiosa quantità di grasso (grasso del legamento falciforme). (Fig 11)

STRUTTURE EXTRA-TORACICHECosteLe coste sono 13 paia e si presentano di forma cilindrica. La porzione dorsale è formata da una testa, un collo e un tubercolo. Vi sono due arti-colazioni: una tra la testa della costa e la faccetta vertebrale, l’altra tra il tubercolo e il processo trasverso della vertebra. Ventralmente le giunzioni costo-condrali si trovano tra la porzione ossea e quella cartilaginea della costa stessa e talvol-ta possono calcificare negli animali anziani. Le ultime due coste non sono connesse con l’arco costale (Schwarz et al 2008).

SternoLo sterno è formato da 8 sternebre, la prima prende il nome di manubrio dello sterno e l’ul-tima, più caudale, è il processo xifoideo dello sterno. Costituisce il pavimento del torace, la forma è cilindrica; il processo xifoideo è piatto.

Rachide ToracicoLe vertebre toraciche sono 13 e presentano lunghi processi spinosi e piccoli processi trasversi. Nel gatto la forma delle vertebre è cilindrica.

IL REFERTO

Il referto deve rappresentare la sintesi di tutte le informazioni derivate dall’osservazione del ra-diogramma, deve essere di facile comprensione e deve offrire conclusioni diagnostiche chiare e coerenti. Nello specifico, il referto radiografico deve contenere: • dati anagrafici del paziente e il nominativo del

proprietario;• descrizione della regione indagata;• proiezioni effettuate;• errori tecnici;• descrizione delle strutture anatomiche indagate

patologiche e normali.• eventuali segnalazioni di reperti occasionali non

pertinenti all’indicazione dell’esame;• diagnosi o sospetto diagnostico e diagnosi

differenziali;• suggerimenti per effettuare altri esami nel ri-

spetto dell’indicazione clinica;• firma.Il referto può essere accompagnato da documen-tazione iconografica.

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IN COLLABORAZIONE CON Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Venezia Con il Patrocinio Ordine dei Medici Veterinari delle Province di Alessandria, Bologna, Cuneo, Ferrara, Mantova, Novara, Padova, Pavia, Reggio Emilia, Ravenna, Rovigo, Torino, Treviso, Varese, Venezia, Verona

Relatori Dott. Fabrizio FABBRINI, DVM, Dipl. CES, Libero Professionista Milano Dott. Massimo BECCATI, DVM.,PhD.,Spec MPA, Libero Professionista, Capriate San Gervasio BG Dott.ssa Brunella MARRA, DVM, Milano Dott.ssa Chiara NOLI, DVM, Dipl. ECVD, Libero Professionista Cuneo Dott. Clara PALESTRINI, DVM, Ricercatore Confermato, Dip.to Scienze Veterinarie, Università degli Studi, Milano

Sabato 24 settembre 2016 14.00 Registrazione partecipanti 14.30 Saluto delle Autorità 15.00 Malattie parassitarie che causano prurito Chiara Noli 15.45 Pulci, allergia alle pulci e terapia Chiara Noli 16.30 Intervallo 17.00 Il gatto perde il pelo solo in presenza di gente allergica * Massimo Beccati 17.30 Malattie allergiche Chiara Noli 18.10 Complicanze delle allergie: otite, piodermite e Malassezia nel gatto Chiara Noli 16.40 Discussione 19.00 Chiusura dei lavori

Domenica 25 settembre 2016 9.00 Malattie pruriginose non allergiche e non parassitarie rare nel gatto Fabrizio Fabbrini 9.45 Approccio al gatto con prurito: diversità dal cane, manifestazioni cliniche e protocollo diagnostico (parte I) Fabrizio Fabbrini 10.30 Intervallo 11.00 Approccio al gatto con prurito: protocollo diagnostico (parte II). Fabrizio Fabbrini 11.45 Tutto quello che vorresti sapere su diete ipoallergeniche e test allergologici nel gatto Fabrizio Fabbrini 12.15 I vantaggi degli alimenti con proteine idrolizzate in dermatologia * Brunella Marra 12.35 Discussione 13.00 Pausa pranzo 14.00 Sembra prurito ma non lo è: cause psicogene Clara Palestrini 14.40 Relazione da definire * 15.00 PREMIO AIVPAFE “La miglior Tesi” 15.30 Terapia della dermatite atopica nel gatto Fabrizio Fabbrini 16.15 Intervallo 16.45 Casi interattivi di gatti pruriginosi Fabrizio Fabbrini 17.30 Discussione 18.00 Verifica Apprendimento ECM e Chiusura dei lavori

INFORMAZIONI GENERALI Sede del Congresso: Novohotel Mestre Castellana, Via A. Ceccherini 21, 30174 Mestre Venezia tel. 041 - 50 66 511 www.novohotel.com

ECM n° 6,8 per la categoria “medico veterinario” (per max n° 150 partecipanti). Frequenza obbligatoria al 100%, verifica apprendimento 75%. L’attestato con i crediti verrà spedito, per mail, previa verifica dei requisiti sopra indicati. * Relazioni non accreditate ECM. Quote Iscrizione (IVA inclusa): Soci AIVPAFE Gratuito (in regola 2016) ● Iscritti Ordine dei Medici Veterinari di Venezia Gratuito; ● Iscritti all’Ordine Medici Veterinari delle altre Province Patrocinanti € 50,00 ● Soci AIMVET; AIVPA, CARDIEC, GISPEV, SITOV € 50,00 (in regola 2016) ● Neolaureati € 50,00 *inclusa iscrizione AIVPAFE 2016 ● Studenti 5° anno Gratuito (n° posti limitato) ● Soci del Club del Veterinario € 100,00 ● Altro € 120,00. Modalità iscrizione: per iscriversi inviare, entro il 15 settembre 2016, la scheda d’iscrizione con copia del versamento a MV Congressi SpA. Rinunce e rimborsi: rinunce e/o disdette dovranno pervenire per iscritto, 15 giorni prima comporteranno restituzione del 70%. Dopo tale data non potrà essere effettuato alcun rimborso.

Progetto “LA MIA TESI” promosso ed organizzato da AIVPAFE in collaborazione con che premia la miglior Tesi di Laurea in Medicina e Chirurgia Felina dell’anno accademico 2014/2015.

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CONGRESSO NAZIONALE IL PRURITO NEL GATTO: è solo un problema dermatologico ?

Mestre, 24-25 Settembre 2016 - NovoHotel Mestre Castellana

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F E L I N O F I L I A

39LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 4/2015

Felinofilia

Le razze dei gatti:IL SACRO DI BIRMANIA

CENNI STORICI SULLA RAZZANel tempio di Lao-Tsun, in Birmania, si adorava Tsun-Kyan-Tsé, una dea tutta d’oro con gli occhi color zaffiro. Qui i monaci vivevano in pace e se-renità con i loro cento gatti bianchi. Un giorno il tempio fu invaso da predoni che uccisero il Gran Sacerdote mentre, con a fianco il suo gatto bian-co, se ne stava in meditazione davanti alla statua della dea. Non appena l’animale vide l’uomo ste-so al suolo, salì sopra il suo corpo inanimato fis-sando la dea negli occhi come a chiedere vendet-ta. Avvenne allora una straordinaria trasforma-zione: il mantello del gatto assunse il color oro della dea, le gambe, il muso, le orecchie e la coda quello scuro della terra e gli occhi divennero blu zaffiro come quelli della dea. Solo le zampe, che poggiavano sul cadavere del monaco, rimasero candide in segno di purezza. Nello stesso tempo anche gli altri gatti del tempio subirono la stessa trasformazione e la trasmisero ai loro discenden-ti.Questa è la leggenda che si racconta a proposi-to dell’origine del Sacro di Birmania, per la qua-le ringraziamo l’A.Ga.Bi. (Associazione italiana amatori del Gatto sacro di Birmania) che ce l’ha trasmessa nella sua forma più accreditata.In realtà le origini di questa razza sono avvolte in una nebbia che ancora nessuno è riuscito a dis-solvere. L’unica certezza è che il Sacro sia com-parso in Francia agli inizi del XX Secolo. Alcuni affermano che sia un gatto costruito a partire da un accidentale accoppiamento fra tra un siamese guantato (cioè con le zampe bianche) e un gatto a pelo lungo. Altri citano i primi due esemplari, provenienti via mare dal Sudest asiatico e com-parsi in Francia prima del 1920, forse addirittura rubati davvero da un tempio, dei quali si raccon-ta che il maschio morì poco dopo l’imbarco e che soltanto la femmina sopravvisse il tempo neces-sario per mettere al mondo una cucciolata da cui ebbe origine l’intera razza.Si ha una testimonianza dell’iniziale relativa po-polarità di questi gatti grazie a una fotografia del

Laura Maria SettimoMembro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’ANFI e del CD dell’ANFI LazioSegretaria Club Italiano del British Shorthair (CIBRIS) - Titolare dell’Allevamento della Fata Morgana – via G.B. Pescetti 39 - Roma

1927 in cui compare la nota scrittrice Marcelle Adam abbracciata al suo gatto Sacro di Birmania seal point, Manou de Madalpour; tuttavia in que-gli anni gli esemplari nati nei pochi allevamenti esistenti erano in numero estremamente limita-to.In Svizzera e in Belgio alcuni amatori comincia-rono a interessarsi a questo gatto senza peraltro riuscire a continuarne l’allevamento. La Princi-pessa Ratibor di Hohenloe acquisì un maschio e alcune femmine nel 1935. Successivamente gli stessi gatti e i loro discendenti furono donati al Duca d’Aosta e ospitati nel castello di Francavilla Bisio, preso Novi Ligure. Le tracce di questa pic-cola popolazione di Sacri di Birmania sul suolo italico si perdono pochi anni dopo. Nello stesso periodo, in Francia, due o tre allevatori possede-vano ancora e fino all’inizio del 1940 alcuni ibridi

Immagine d’epoca

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CONGRESSO NAZIONALE IL PRURITO NEL GATTO: è solo un problema dermatologico ?

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4140 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 4-2015 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 4/2015

di Birmano con guanti scadenti ma la guerra che iniziò di lì a poco portò la razza vicino all’estin-zione.Dopo la II Guerra Mondiale essa subì una tale contrazione che erano sopravvissute in tutto il mondo due sole coppie fertili e da queste si par-tì per ottenere il riconoscimento da parte della FIFé; in via preliminare nel 1949 e in via definitiva nel 1966.Per distinguere inequivocabilmente e formal-mente questa razza dal gatto Burmese, anch’esso di origine correlata con la nazione nota un tempo come Birmania o Burma (in Inglese) e oggi de-nominata Myanmar, è stato introdotto negli anni ’50 il termine Sacro di Birmania invece del più semplice Birmano utilizzato in precedenza ma mai del tutto abbandonato.Il primo Sacro a raggiungere gli Stati Uniti fu Ir-rouaddi du Clos Fleuri, importato dalla Francia nel 1959. Il CFA riconobbe la razza nel 1967.In Italia furono reintrodotti i Birmani nel 1979 gra-zie all’allevatrice Franca Maria Gabriele di Torino (allevamento del Valentino) che riuscì a ottenere da allevatori francesi la sua prima coppia di ri-produttori: Porthos de Tchao Pai e Paquita. Gra-zie anche alla creazione del Club di Razza A.Ga.Bi (sempre a opera di Franca Gabriele), il Sacro di Birmania divenne in breve molto popolare e ap-prezzato. Attualmente è la seconda razza come numero di soggetti annualmente iscritti nei Libri Genealogici ANFI (circa 1300 nell’anno 2014).L’allevamento del Valentino è tuttora attivo.

LE CARATTERISTICHE FISICHE ED ETO-LOGICHE DEL SACRO DI BIRMANIAIl Sacro di Birmania è un gatto colourpoint a pelo semilungo, in cui le quattro zampe sono caratte-rizzate da pezzature di colore bianco. La regola-rità e la simmetria di questo guantaggio bianco (come si dice in gergo felinotecnico) è un para-metro fondamentale per la valutazione di un gat-to da esposizione. Sulle zampe anteriori il guantaggio deve copri-re tutte le dita; sul retro di quelle posteriori deve essere a forma di V rovesciata. Piccole macchie bianche in altre zone del corpo vengono definite macchie di latte e sono penalizzanti nei concorsi di bellezza. Maggiori dettagli sono riportati nello schema relativo allo Standard.Dal punto di vista genetico, il guantaggio è il ri-sultato della presenza in omozigosi di una mu-tazione (indicata con il simbolo G) del gene KIT; una caratteristica che viene ereditata in modalità autosomica recessiva, recentemente identificata dalla ricercatrice italiana Barbara Gandolfi [1].

Porthos de Tchao Pai(immagine fornita dall’allevamento del Valentino)

Paquita (immagine fornita dall’allevamento del Valentino)

Il colore degli occhi del Birmano, così come per tutti gli altri colourpoint, è il blu, più apprezzato nei concorsi di bellezza quanto più è scuro. Il suo mantello è setoso e poco incline a formare nodi, dunque la sua toelettatura risulta poco im-pegnativa e particolarmente agevole.Mediamente il temperamento del Birmano è af-

fettuoso, equilibrato e tranquillo. La sua indole è perfetta per la vita in appartamento; ama il gioco e la compagnia degli esseri umani. La sua gran-de pazienza lo rende un perfetto compagno di giochi per i bambini e una preziosa compagnia per gli anziani. È mansueto, molto intelligente e curioso. Non ama la solitudine e apprezza sia la compagnia di altri gatti che di cani non aggres-sivi.

LO STANDARD DI RAZZALo standard del Sacro di Birmania è sostanzial-mente identico in tutto il mondo e in tutte le As-sociazioni. In questo articolo facciamo riferimen-to, come di consueto, allo standard della FIFé che coincide con quello del MIPAAF.

LA SALUTE DEL SACRO DI BIRMANIASi tratta di una razza selezionata a partire da un numero di antenati molto ristretto ed è ipotizza-bile che l’elevato inbreeding sia causa della de-pressione del sistema immunitario. Il Sacro di Birmania è stato ed è tuttora oggetto di studi vol-ti a valutare se sia caratterizzato da un più alto tasso di infezione da coronavirus felini (CoVF), compresa la variante letale comunemente deno-minata FIP, come taluni riscontri empirici parreb-bero evidenziare. [2] Vi sono in effetti alcuni allevamenti di Sacri di Birmania in cui la mortalità dei cuccioli a causa della FIP è sensibilmente più alta della media ri-ferita negli allevamenti di gatti nella loro totalità e il Club di Razza A.Ga.Bi. è impegnato da anni in una raccolta fondi volta a finanziare la ricerca su

Giovane di colore Red tabby point (immagine fornita dall’al-levamento Bewitching Eyes)

Soggetto perfetto per colore di occhi e guantaggio(immagine fornita dall’allevamento Bewitching Eyes)

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F E L I N O F I L I AF E L I N O F I L I A

4342 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 4-2015 LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA - N. 4/2015

Aspetto generale

Taglia Media

Testa Forma Ossatura forte

Fronte Leggermente arrotondata

Guance Piene, un po’ arrotondate

Naso Di lunghezza media, senza stop, leggermente curvo

Mento Forte

Orecchie Forma Piuttosto piccole, con punte arrotondate

Posizione Ben distanziate, leggermente inclinate, non troppo diritte sulla testa

Occhi Forma Non del tutto tondi, leggermente ovali, di media grandezza

Colore Blu scuro

Corpo Struttura Abbastanza allungato. I maschi sono più massicci delle femmine

Arti Zampe Corte e forti

Piedi Arrotondati

Guantaggio Le pezzature bianche agli arti anteriori e posteriori, denominate “guanti” sono la caratteristica distintiva del Sacro di Birmania. Essi devono essere di colore bianco puro e si dovrebbero fermare all’articolazione o alla linea di passaggio tra il piede ed il metacarpo, linea che non dovrebbero oltrepassare. Guanti leggermente più lunghi sulle zampe posteriori possono essere tollerati.Sulla faccia plantare degli arti posteriori i guanti bianchi terminano a punta (sperone). La terminazione ideale dei guanti è a forma di “V” rovesciata, tra la ½ e i ¾ della pianta del piede. Speroni meno o più alti sono accettabili ma non devono superare l’articolazione. È importante che i guanti siano di uguale lunghezza e che presentino simmetria di bianco, rispettivamente sulle due zampe anteriori e sulle due posteriori o, idealmente, su tutte e quattro le zampe

Coda Di media lunghezza, a forma di piuma.

Pelliccia Struttura Da lunga a semilunga, secondo le parti del corpo: corta sul muso, gradualmente più lunga sulle guance fino ad una completa gorgiera; lunga su dorso e fianchi. Tessitura setosa. Leggero sottopelo.

Colore I Birmani mostrano i colori caratteristici dei gatti Siamesi (point), ma con i quattro piedi bianchi (guanti). I point includono muso, orecchie, zampe, coda e genitali. I point dovrebbero essere di colore uniforme e ben contrastati rispetto al colore del colore del mantello sul resto del corpo. Colore del corpo: pallido e preferibilmente uniforme. Il colore del corpo e dei point sono completamente sviluppati solo nei gatti adulti. Sono attualmente riconosciuti i colori seal (nero), blue, chocolate, lilac (con le relative varietà tortie), rosso e crema; anche tabby. In corso di riconoscimento le corrispondenti varietà smoke e silver tabby.

questa malattia.Ragionevole è inoltre ritenere che vi possano anche essere aspetti ematologici e biochimici specifici e misurabili che caratterizzino la razza. Studi recenti [3] hanno evidenziato che i Sacri di Birmania, rispetto ai parametri medi standard, hanno valori più alti di creatinina, alfa2-globuline e glicemia. La considerazione di queste peculiarità di razza è importante perché, per esempio, in un gatto Bir-

mano con valori di glicemia di 160 mg/dl, l’ipote-si che l’animale soffra di diabete potrebbe essere del tutto priva di fondamento.Si stima che circa il 20% di Birmani sia caratteriz-zato da sangue appartenente al gruppo B. Se una femmina di gruppo B viene accoppiata con uno stallone di gruppo non B (A o AB), la cucciolata generata è a rischio di isoeritrolisi neonatale. È dunque fondamentale che un allevatore conosca il gruppo sanguigno di ogni propria fattrice.

Come in tutti i gatti colourpoint, ovvero omozigo-ti per la variante “cs” della serie allelica dell’albi-nismo, nei Sacri di Birmania si possono osserva-re strabismo convergente e nistagmo senza che questi siano legati a una specifica patologia, ma da mettere in relazione ad un’anomala intersezio-ne di fibre nervose all’interno del chiasma ottico, osservabile anche in altri animali albini. [4] Al di là delle citate peculiarità, il Sacro di Birma-nia si può considerare un gatto mediamente mol-to sano e robusto.Agli allevatori si raccomanda comunque di testa-re i propri soggetti per la malattia del rene poli-cistico prima di utilizzarli per la riproduzione e, in età adulta, di sottoporli a ecocardiografia.

IL SACRO DI BIRMANIA,DOVE TROVARLO?In Italia la razza è molto popolare e in ogni Re-gione si trovano ottimi allevamenti riconosciuti dall’ANFI o dal MIPAAF. Ne segnaliamo alcuni, ma l’elenco è, per motivi di spazio, limitato e si-curamente non esaustivo. L’ANFI e in particolare la Commissione Club di Razza e Allevatori ([email protected]) è a disposi-zione di chi necessitasse di ulteriori informazioni in merito.

Del Valentino, di Franca Maria Gabriele, Torino; http://www.delvalentino.com/ Sacro Olimpo, di Maria Letizia Giacci, Roma; http://www.olimpos.it/

Bewitching Eyes, di Anna Secondi, Roma; http://www.gattosacrobirmania.eu/ Fairy Eyes, di Ilaria Spedicato, Cava de Tirreni SA; http://www.birmanscats.com/ Windchime, di Nico Padovano, Mola di Bari BA; http://www.sacridibirmania.eu/ Sogno Scaligero, di Mariarosa Chiaramonte, Ve-rona; http://www.birmani.biz/ Zaffiri Blu di Rossella Mercadante, Vigonza PD; http://www.gattidibirmania.it/ Aspera Basia, di Barbara Bazzotti, Asciano SI; http://www.birmanidellecrete.sitiwebs.com/ Occhi Blu, di Teresa Ancillai, Tolentino MC; http://www.gattosacrobirmania.it/ Del Sacro e Profano, di D. Norbedo, Ronchi dei Legionari TS; http://www.sacroeprofanocattery.com/ Ellcrys, di Elsa Stagnaro, Sestri Levante GE; http://www.ellcrysbirmans.it/ Cheers Beauty’s, di Daniela Guermandi, Pianoro BO; http://www.cheersbeauty.it/

BIBLIOGRAFIA:1. B. Gandolfi, L. H. Bach, S.J. Bailey, L. G. Beresford, M.P.

Cooper, N. Fretwell, M. Longeri, and L. A. Lyons. (2010). Off with the gloves: Mutation in KIT for the unique white spotting phenotype of Birman cats.

2. Paltrinieri S., Rossi G., Giordano A. (2014). Relationship between rate of infection and markers of inflammation/immunity in Holy Birman cats with feline coronavirus.

3. Paltrinieri S., Ibba F., Rossi G. (2014). Hematological and biochemical reference intervals of four feline breeds.

4. R. Blake, M.L.J. Crawford (1974). Development of stra-bismus in Siamese cats. Brain Research, 77, 492-496.

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PATOLOGIA FELINA E MEDICINA D’URGENZAIl gatto respira male: cosa sta succedendo?E. Rozanski, P. Bogoni

OFTALMOLOGIADotto naso lacrimale… ciò che c’è e non si vede!M.P. Cassarani, A. Marchegiani, P. Neri

BENESSERE E COMPORTAMENTOPronto soccorso comportamentaleM. Antoni, E. Severi

PEDIATRIAPerché non nel cucciolo? Vantaggi, svantaggi e limiti di procedure mediche e diagnostiche ritenute di difficile esecuzioneA. Candellone, F. Marino

INFERMIERISTICA VETERINARIASessione TecnivetA. Borgarello, S. Boscolo, F. Marsilio

CONFERENZA AIVPA PER I COLLEGES EUROPEIUn anno dopo: dove siamo arrivati?

Venerdì 6 maggio

Sabato 7 maggio

Page 24: DI MEDICINA FELINA - aivpafe.it...Eleonora Daga, Sabrina Manfredi, Giacomo Gnudi Pag. 30 Felinofilia Le razze dei gatti: Il SACRO DI BIRMANIA Laura Maria Settimo Pag. 39 NORME PER

LA RASSEGNA DI MEDICINA FELINA pubblica articoli su tutti gli aspetti della medicina felina in lingua italiana ed inglese. La rivista è pubblicata trimestralmente. I destinatari sono principalmente veterinari professionisti e ricercatori. I manoscritti inviati per la pubblicazione sono soggetti a peer review. Gli autori sono invitati a leggere attentamente le seguenti istruzioni durante la preparazione dei manoscritti. La mancata conformità a tali linee guida determina la restituzione del manoscritto. MANOSCRITTIRASSEGNA DI MEDICINA FELINA accetta di preferenza lavori originali, review e case report.Il lavoro originale o il caso clinico devono essere conformi alle normativa italiana relativa al benessere degli animali. Nei casi in cui sono riportati studi sperimentali l’autore (o gli autori) deve includere una dichiarazione all’interno del testo attestante l’even-tuale approvazione da parte della Commissione Etica. Gli studi che inducono dolore, angoscia, sofferenza o danni durevoli agli animali, non saranno presi in considerazione. Tutti i manoscritti dovranno essere inviati al direttore scientifico Prof. Fausto Quintavalla, via del Taglio 10-43126 Parma (Italia) via e-mail: [email protected]. FORMATO E STRUTTURA DEL MANOSCRITTOI lavori devono avere un titolo completo che non oltrepassi le 15 parole e riportare un sottotitolo in corsivo in lingua italiana del titolo in inglese o viceversa se il titolo è in lingua italiana, i nomi e le qualifiche di tutti gli autori, e indirizzo postale completo comprensivo della e-mail dell’autore corrispondente. Lavori originaliOgni lavoro deve comprendere le seguenti sezioni: Sommario - massimo di 250 parole. Parole chiave - massimo di cinque, per l’impiego di metadati per la ricerca on-line. Introduzione - breve descrizione del soggetto, la dichiarazione di obiettivi e motivazioni. Materiali e Metodi - chiara descrizione dei metodi sperimentali e statistici e delle procedure (in modo sufficientemente dettagliato da consentire ad altri di riprodurre l’opera). Risultati - ha dichia-rato in modo conciso, e in sequenza logica, con tabelle o figure a seconda dei casi. Discussione - con particolare attenzione sulle implicazioni nuove e importanti dei risultati e come queste si riferi-scono ad altri studi. Bibliografia - i riferimenti bibliografici devono essere elencati in ordine alfabetico del nome del primo autore. Articoli di Rassegna (review)Le review su argomenti di rilevante importanza sono generalmente commissionati dalla RASSEGNA. Essi dovrebbero fornire un ag-giornamento sui recenti progressi in un determinato settore della medicina felina e la lunghezza non dovrebbe in generale superare le 5000 parole. Gli Autori che desiderano inviare delle review devono contattare il direttore scientifico.

Case ReportI casi clinici, singoli o inerenti piccoli numeri di animali, saranno presi in considerazione per la pubblicazione sulla RASSEGNA DI MEDICINA FELINA se il caso (o i casi) è particolarmente inconsueto oppure apporta un contributo a quanto finora noto nella bibliografia esistente. Un case report non dovrebbe superare le 1500 parole e deve comprendere: Riassunto - massimo 150 parole;Parole chiave - per l’impiego di metadati per la ricerca on-line.Introduzione - breve descrizione del soggettoDescrizione del caso - contenenti i dettagli clinici.Discussione - descrivere l’importanza del caso clinico enfatizzando il suo contributo.Bibliografia – i riferimenti bibliografici devono essere riportati in ordine alfabetico. STILE DEL MANOSCRITTOSaranno accettati solo i file elettronici conformi alle linee guida della rivista. Formati preferiti per il testo e le tabelle sono Microsoft Word (DOCX / DOC) file. Nel caso in cui vengono utilizzate delle abbrevia-zioni, queste devono essere inserite per intero alla prima occasione. Tutti i manoscritti devono essere elaborati con interlinea doppia.Tutti i manoscritti devono presentare la numerazione della riga (linea) per il peer reviewing.Le unità di misura devono corrispondere al sistema metrico e le temperature dovrebbero essere espresse in °C. I farmaci vanno indicati con la denominazione internazionale seguita dal nome commerciale e del produttore tra parentesi, ad esempio: enrofloxacina (Baytril, Bayer).La terminologia anatomica deve essere conforme alla nomenclatura pubblicata su Nomina Anatomica Veterinaria (1983) 3rd edn. Eds R. E. Habel, J. Frewein and W. O. Sack. World Association of Veterinary Anatomists, Ithaca, New York. Tabelle e figureSono ben accettate le tabelle e le figure, quest’ultime possibilmente chiare e nitide a colori. Ogni tabelle e figura dovrà essere corredata da una didascalia esaustiva per una corretta interpretazione di quanto riprodotto. ImmaginiLa definizione minima richiesta è di 300dpi. Le immagini dovrebbero essere ridimensionate per la spedizione tramite posta elettronica. Anche le immagini devono essere corredate da una breve didascalia. BibliografiaQuando i riferimenti sono citati nel testo, il nome dell’autore e l’anno dovrebbe essere tra parentesi, ad esempio: (Smith 1980). Se il nome dell’autore è parte integrante della frase, la data è posta tra parentesi, ad esempio: come riportato da Smith (1980). Qualora si citano due

autori si deve riportare il nome di entrambi seguito dall’anno e se sono più di due dovrebbe essere usato il primo nome seguito da et al: per esempio (Smith et al 1980). Dove sono riportati più riferimenti bibliografici, vanno messi in ordine cronologico.Alla fine del documento i riferimenti bibliografici riportati nel testo devono essere elencati in ordine alfabetico del nome del primo autore e impostati come de seguito:Maddox E.T., Graham C.W., Reynolds W.A. (1973): Ampicillin treatment of tree cases of streptococcal auricular dermatitis in cats. Veterinary Medicine/Small Animal Clinician 45,1018-1019 I riferimenti dei libri devono essere elencati come segue:Quintavalla F., Signorini G.C. (1992): Il medicinale veterinario: terapia e legislazione. Edizioni SBM – Bologna, pp 125-132; oppure Bateman S.W. Chew D.J. (2006): Fluid therapy for dogs and cats. In: Saunders Manual of Small Animal Practice. 3th edn. Eds S. J. Birchard and R.G. Sherding. Sauders Elsevier, Philadelphia. pp 1252-1259Abstract e atti di convegni dovrebbero essere così riportati: Hill J. R. (1993) Client Education. Proceedings of the XVIII World Congress of the World Small Animal Association (WSAVA). October 6-9, Berlin, Germany, pp 84 I siti dovrebbero essere elencati come segue:Nome ed iniziali dell’autore l’anno, indirizzo del sito web e la data in cui è stato effettuato l’accesso. Ad esempio:Animal and Plant Health Inspection Service (2008) http://www.aphis.usda.gov/lpa/issues/bse/bse.html [accessed 24 July 2009]PEER REVIEW I manoscritti una volte consegnati al direttore scientifico saranno sottoposti a peer review da parte di almeno due revisori esperti. Quelli approvati dai revisori vengono accettati per la pubblicazione.Gli autori hanno tempo fino a 1 mese per la sistemazione del lavoro dopo una prima valutazione scientifica ed editoriale dei manoscritti presentati. Ulteriori informazioniTutta la corrispondenza, domande o richieste di informazioni sul processo di invio e revisione dei manoscritti devono essere inviati al Direttore Scientifico: [email protected] oppure telefonando al numero +39.0521.032688.

LINEE GUIDA PER GLI AUTORI

The RASSEGNA DI MEDICINA FELINA publishes articles on all as-pects of feline medicine in italian and english language. The journal is published quarterly. The target audience is primarily practitioners and researchers veterinarians. Manuscripts submitted for publication are subject to peer review. Authors are advised to review the following instructions carefully when preparing manuscripts. Failure to conform to these guidelines may result in the manuscript being returned. MANUSCRIPTSRASSEGNA DI MEDICINA FELINA accept of preference original papers, review articles and case reports. The work described in any paper or case report should conform to Italian standards pertaining to animal welfare. Where experimental studies have been performed, the author(s) must include a statement within the text confirming that the appropriate licence or ethical ap-proval was obtained. Manuscripts and authors that fail to meet the aforementioned requirements and studies that involve unnecessary pain, distress, suffering, or lasting harm to animals will not be considered for review. The Editor retains the right to reject manuscripts on the basis of animal ethical or welfare concerns.

SUBMISSION REQUIREMENTSAll manuscripts should be submitted contact the scientific director Prof. Fausto Quintavalla, via del Taglio 10 - 43126 Parma (Italy) by e-mail ([email protected]) or by telephone +39.0521.032688. All articles submitted to the RASSEGNA may be pre-reviewed by the editorial board to ensure they conform to the above guidelines. Manuscripts that fail to meet the above requirements will not be sent for review and you will be asked to resubmit in an appropriate format. FORMAT AND STRUCTURE OF MANUSCRIPTSManuscripts should be headed with the full title of up to 15 words, which should describe accurately the subject matter, subtitle in cursive in Italian language of the title in English, names and qualifications of all authors, affiliations and full mailing address including e-mail addresses.

Original PapersEach paper should comprise the following sections:Summary - maximum of 250 words. Keywords - maximum of five, for use as metadata for online searching.Introduction - brief overview of the subject, statement of objectives and rationale.Materials and Methods - clear description of experimental and statistical methods and procedures (in sufficient detail to allow others to reproduce the work).Results - stated concisely, and in logical sequence, with tables or figures as appropriate. Discussion - with emphasis on new and important implications of the results and how these relate to other studies. Reference – the references should be listed in alphabetical order of the first author’s name.

Review ArticlesReview articles on relevant topics are generally invited for pub-lication. They should provide an update on recent advances in a particular field and the length should not generally exceed 5000 words. Authors wishing to submit review articles should contact the scientific director with an outline of the proposed paper prior to submission, to allow consideration by the RASSEGNA. Case ReportsReports of single or small numbers of cases will be considered for publication in RASSEGNA DI MEDICINA FELINA if the case(s) are particularly unusual or the report contributes materially to the literature. A case report should not exceed 1500 words and must comprise: Summary (maximum 150 words);Keywords - for use as metadata for online searching.Introduction - brief overview of the subjectCase Histories - contain-ing clinical detail.Discussion - describing the importance of the report and its novel findings. Reference – the references should be listed in alphabetical order of the first author’s name. STYLE OF MANUSCRIPTSOnly electronic files conforming to the journal’s guidelines will be ac-cepted. Preferred formats for the text and tablets of your manuscripts are Microsoft Word (DOCX/DOC) files.. Where abbreviations are used, the word or phrase must be given in full on the first occasion. All manuscripts must be double-spaced for the purpose of peer reviewing.All manuscripts must be line numbered throughout for the purpose of peer reviewing.All units of measurement should be given in the metric system or in SI units. Temperatures should be in °C.Drugs should be referred to by Recommended International Non-Proprietary Name, followed by proprietary name and manufacturer in brackets when first mentioned, eg, enrofloxacine (Baytril; Bayer). Anatomical terminology should conform to the nomenclature published in the Nomina Anatomica Veterinaria (1983) 3rd edn. Eds R. E. Habel, J. Frewein and W. O. Sack. World Association of Veterinary Anatomists, Ithaca, New York. Tables and FiguresThe minimum number of tables and figures necessary to clarify the text should be included and should contain only essential data. Photographs should be clear and sharp, and in colour where possible. Images The minimum quality required is 300dpi. When submitting your images for review, please resize them to a maximum of 2000 x 200 pixels (the minimum size required is 1000 x 1000 pixels). If you do not comply with these guidelines, your manuscript will be returned to you to amend.

ReferencesWhen references are cited in the text, the name of the author and the year should be in brackets, e.g., (Smith 1980). If the author’s name is an integral part of the sentence, the date only is placed in brackets, e.g., as reported by Smith (1980). For more than two authors, (Smith et al 1980) should be used. Where several references are quoted together, they should be placed in chronological order. At the end of the paper the references should be listed in alphabetical order of the first author’s name and set out as follows: Maddox E.T., Graham C.W., Reynolds W.A. (1973): Ampicillin treatment of tree cases of streptococcal auricular dermatitis in swine. Veterinary Medicine/Small Animal Clinician 45,1018-1019 References to books should be listed as follows:Quintavalla F., Signorini G.C. (1992): Il medicinale veterinario: terapia e legislazione. Edizioni SBM – Bologna, pp 125-132; or Bateman S.W. Chew D.J. (2006): Fluid therapy for dogs and cats. In: Saunders Manual of Small Animal Practice. 3th edn. Eds S. J. Birchard and R.G. Sherding. Sauders Elsevier, Philadelphia. pp 1252-1259 Conference proceeding abstracts should be listed as follows: Hill J. R. (1993) Client Education. Proceedings of the XVIII World Congress of the World Small Animal Association (WSAVA). October 6-9, Berlin, Germany, pp 84 Websites should be listed as follows:Author’s names and initials (or organisation name), year, website address and the date on which it was accessed. For example:Animal and Plant Health Inspection Service (2008) http://www.aphis.usda.gov/lpa/issues/bse/bse.html [accessed 24 July 2009] PEER REVIEW PROCESSManuscripts that enter the peer review process will be ex-amined by at least two expert reviewers. Those approved by the reviewers are accepted for publication subject to the authors addressing all editorial and production concerns. Authors should allow up to two months for initial scientific and editorial assessment of submitted manuscripts, but manuscript progress can be tracked online.

Further informationAny correspondence, queries or additional requests for information on the Manuscript Submission process should be sent to the scientific director: [email protected]

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1,5 COMPOSIZIONEPesci (aringhe da pesce intero 48%) - Farinetta di Granoturco - Oli e grassi - Frumento - Granoturco - Ortaggi -

Farina di Soja - Sali Minerali - Vitamine

COMPONENTI ANALITICIUmidità 10% - Proteina 34,5% - Grassi grezzi 13,5% - Fibra grezza 1,5% - Ceneri grezze 6,2% - Sodio 0,4% - Potassio 1% - Calcio 1% - Magnesio 0,09% - Fosforo 1%

ADDITIVI

ADDITIVI NUTRIZIONALIVitamine: Vitamina A 16.000 U.I. - Vitamina D3 1.750 U.I. - Vitamina E (Alfa-tocoferil Acetato) 95 mg - Vitamina B1 (Tiamina Monoidrato) 1,5 mg - Vitamina B2 (Ribo�avi-na) 6,5 mg - Vitamina B6 (Cloridrato di Piridossina) 1,5 mg - Vitamina B12 (Cianoco-balamina) 0,015 mg - Niacina 30 mg - Acido Folico 0,4 mg - Vitamina K 1,6 mg - Acido

Pantotenico 11,0 mg - Biotina 0,2 mg - Colina Cloruro 1.000 mg Oliogoelementi: Ossido Manganoso 100 mg - Ossido di Zinco 55 mg - Carbonato Ferroso 30 mg - Solfato Rameico, Pentaidrato 2 mg - Iodato di Calcio Anidro 1,5 mg Aminoacidi: DL-Mietonina 750 mg

ISTRUZIONI PER L’USONUTRIX GATTO è un prodotto completo arricchito con dodici vitamine e otto sali minerali aggiunti. Costituisce cioè una alimentazione completa e non necessita di alcuna altra aggiunta od integrazione. Anzi, dato da solo, assicura la totale copertura dei fabbisogni nutritivi dei nostri piccoli amici. Il NUTRIX GATTO è totalmente digeribile. Per questo rende le feci compatte ed evita i fenomeni di diarrea così frequenti con altri tipi di alimenti.Và somministrato asciutto con acqua sempre a disposizione a parte. Pur non contenendo aromi arti�ciali, risulta molto gradito a tutti i

gatti che continueranno a mangiarlo per mesi senza mai stancarsi.

Dosaggio:La dose varia in relazione al peso del nostro amico. Mediamente va da un minimo di 65 grammi al giorno per soggetti di taglia medio/piccola �no ad un massimo di 110 grammi per un gatto di taglia grande. La fattrice in allattamento mangerà molto di più in proporzione al numero dei micini da allattare.

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Non contiene aromi arti�ciali - Insistere alcuni giorni per un completo adattamento del nostro micio.La tua insistenza sara’ premiata con le feci sempre compatte e un gradimento che non cessera’ nel tempo.

INGREDIENTSFish (Whole herrings 48%) – Maize Middlings – Oils And Fats – Wheat - Maize - Vegetables – Soya Meal – Trace

Minerals – Vitamins

ANALITICAL COMPONENTSHumidity 10% - Raw Protein 34.5% - Raw Fats 13,5% - Raw Ashes 6,2 % - Raw Fibre1,5 % - Sodium 0,4 % - Potassium 1% - Calcium1% - Magnesium 0.09 % - Phosphor 1%

ADDITIVESNUTRITIONAL ADDITIVES

Vitamins: Vitamin A 16,000 I.U. - Vitamin D3 1,750 I.U. - Vitamin E 95 mg - Vitamin B1 1.5 mg - Vitamin B2 6.5 mg - Vitamin B6 1.5 mg - Vitamin B12 0,015 mg - Niacin 30 mg - Folic Acid 0,4 mg - Vitamin K 1,6 mg - Pantothenic Acid 11,0 mg - Biotin 0,2 mg -

Choline Chloride 1.000 mg Trace Elements: Manganous Oxide 100 mg - Zinc Oxide 55 mg - Ferrous Carbonate 30 mg - Copper Sulphate 2 mg - Calcium Iodate Anhydrous 1,5 mg Amino Acids: DL-Methionine 750 mg

DIRECTIONSNUTRIX GATTO is a complete product enriched with twelve vitamins and eight mineral salts. It constitutes a complete nourishment and doesn’t need any other addition or integration. On the contrary, given out alone, it guarantees the total covering of the nutritive requirements of our little friends. The NUTRIX GATTO is totally digestible. For this reason it renders the excrements compact and avoids the diarrhea phenomenons which are very frequent with other types of food.It needs to be given out dry with clean water to drink at will next to the product. Even without

containing arti�cial spices, it results very pleasant to all the cats which will keep on eating it for months without getting tired of it.

Dosage: The dose varies in relation to the weight of our friend. On average it goes from a minimum of 65 grams per day for subjects of medium/small size to a maximum of 110 grams for a cat of big size. The mother during suckling will eat much more in proportion to the number of kittens to breast-feed.

Complete food – it doesn’t need any addition

It doesn’t contain arti�cial �avourings - Insist for some days in order for our friend to get used to the product. Your persistance will be rewarded with always compact faeces and a never fading liking.

COMPOSITION Poissons (harengs pesce d'entrier 48%) - Remoulage de Mais - Huiles et graisses - Blé - Mais - Legumes - Tourteau

d’Extraction de Soja - Substances minérales - Vitamines

COMPOSANTES ANALYTIQUES Humidité 10% - Protéines bruts 34,5% - Matiéres graisses brutes 13,5% - Cendres brutes 6,2% - Cellulose brutes 1,5% - Sodium 0,4 % - Potassium 1% - Calcium 1% - Magnesium 0,09% - Phosphore 1%

ADDITIF - ADDITIF NUTRITIONNELS Vitamines: Vitamine A 16.000 U.I. - Vitamine D3 1.750 U.I. - Vitamine E 95 mg - Vitamine B1 1,5 mg - Vitamine B2 6,5 mg - Vitamine B6 1,5 mg - Vitamine B12 0,015 mg - Niacine 30 mg - Acide Foliqe 0,4 mg – Vitamine K 1,6 mg - Acide Pantotheniqe 11 mg - Biotine 0.2 mg - Colina Chlorure 1.000 mg Oligoéléments: Oxide de Manganèse 100 mg - Oxide de Zinc 55 mg - Carbonate Ferreux 30 mg - Sulfate de Cuivre, Penthaydraté 2 mg - Iodate de Calcium Anhydre 1,5 mg Acides Aminés: DL Méthionine 750 mg

MODE D’EMPLOINUTRIX GATTO C’est un aliment complet enrichì avec douze vitamines et huit sel mineral il constituer c'est-à-dir une alimentation complete et il ne pas necessaire de aucun adjontion ou intégration.Bien plus, il fournit tout seul assure la couverture total des besoins nutritifs des nos petits amis.Le NUTRIX GATTO est totalement digestible. Pour cette raison il rende les selles compactes et évite les diarhées le quelles sont tres fréquentes avec des autres aliments.Il doit être administré sec avec eau de boire toujours a disposition a côté.Ainsi que il ne contient pas aromates arti�ciels il est trés agréable a tous les chats, le queles continue-ront a le manger pour boucoup de mois sans jamais se lasser.

Dosage: La dose varie an relation avec le poids du notre ami. En moyenne elle va de un minime de 65 grammes au jour pour les sujets de taille moyenne-petite jusc'àu maximum de 110 grammes pour en chat de taille grand. La chatte qui allaite doit manger beaucoup an plus en proportion au nombre des minets an allaitement.

Aliment complet - Ne pas necessaire de aucun adjontion.

Ne contien pas aromates arti�ciel - Insister quelques jours pour obtenir une complet adaptation de notre chat.Ta insistance será récompensé avec des selles toujour compactes et avec boucoup de gre qui ne cessera pas pendant le temps.

ZUSAMMENSETZUNGFisch (Heringe aus ganzem �sch 48%) - Maisfuttermehl - Ole und fette - Weizen – Mais - Gemüse – Soja Extraktionsschrot -

Mineralsto�e - Vitaminen

ANALYTISCHEN BESTANDTEILEFeuchtigkeit 10% - Rohprotein 34,5% - Rohfettgehalt 13,5% - Rohasche 6,2% - Rohfasern 1,5% - Natrium 0,4% - Kalium 1% - Kalzium 1% - Magnesium 0,09% - Phosphor 1%

ZUSATZSTOFFEERNÄHRUNGSPHYSIOLOGISCHE ZUSATZSTOFFEVitaminen: Vitamin A 16.000 I.E. - Vitamin D3 1.750 I.E. - Vitamin E 95 mg - Vitamin B1 1,5 mg - Vitamin B2 6,5 mg - Vitamin B6 1,5 mg - Vitamin B12 0,015 mg - Niacine 30 mg - Folsäure 0,4 mg - Vitamin K 1,6 mg - Pantothensäure 11 mg - Biotin 0,2 mg - Cholinchlori-de1.000 mg Spurenelemente: Manganoxid 100 mg - Zinkoxid 55 mg - Eisencarbonat 30 mg - Kupfersulfat Pentahydrat 2 mg - Kalziumjodat Anhydrid 1,5 mg Amino Acids: DL-Methionin 750 mg

GEBRAUCHSANWEISUNGNUTRIX GATTO ist ein komplettes mit zwölf Vitaminen und acht Mineralsalzen angereichertes Produkt. Es ist daher ein komplette Nahrung die keinerlei Ergänzungen oder Zusätzen bedarf. Die ausschließlic-he Verabreichung dieses Produktes versichert eine vollkommene Abdeckung des täglichen Nahrungsbe-darfs unserer kleinen Freunde. NUTRIX GATTO ist vollkommen verdaulich, aus diesem Grund verhilft es zu einem festen Stuhlgang und vermeidet das Vorkommen von Durchfall, häu�g auftretend bei Verabreichung anderer Nahrungsarten.Das Produkt wird trocken verabreicht mit einem Wassernapf der stets in der Nähe sein sollte. Trotz Nichtvorhandenseins von künstlichen Aromasto�en, hat NUTRIX KATZE (NUTRIX GATTO) großen Erfolg bei allen Katzen, die dieses Produkt über viele Monate zu sich nehmen werden ohne es mit der Zeit leid zu werden.

Dosierung:Die verabzureichende Portion ist je nach Gewicht unseres Freundes abzuwägen. Durchschnittlich geht man von einem Minimum von 65 Gramm pro Tag bei einem kleinen bis mittlerem Tier aus, bis zu einer Höchstmenge von 110 Gramm bei großen Katzen. Bei stillenden Katzen wird die Menge je nach den zu stillenden Kätzchen erhöht.

Komplettnahrung – keine zusätzliche zugabe erforderlich Enthält keine künstliche aromen – einige tage für die vollkommene anpassung unserer katze sind erforderlich.Ihr durchhaltevermögen wird durch einen immer festen stuhl ihres freundes prämiert werden und durch die zufriedenheit die auch mit der zeit nicht nachlassen wird.

ΣΥΝΘΕΣΗΨάρια (ρεγγς ολοκληρες 48%) - Ψιλά πιτυρα αραβόσιτος - Έλαια και λίπη - Σιτος - Aραβόσιτος - Λαχανικά - Άλευρο οπερματων σόγιας - Μεταλλικες ουσιες -

Βιταμινες

ΕΞΑΡΤΗΜΑΤΑ ΑΝΑΛΥΣΗYγρασία 10% - Πρωτεΐνη 34,5% - Λίπη 13,5% - Ακατέργασrη τέφρα 6,2% - Ακατέργαστες ινώδεις 1,5% - Νατριο 0,4% - Καλιο 1% - Aσβέστιο 1% - Μαγνησιο 0,09% - Φώσφορος 1%

ΠΡΟΣΘΕΤΑ - ΠΡΟΣΘΕΤΑ ΔΙΑΤΡΟΦΗΣΒιταμινες: βιταμίνη A 16.000 Y.I. - βιταμίνη Δ3 1.750 Y.I. - βιταμίνη E 95 μγ - βιταμίνη B1 1,5 μγ - βιταμίνη B2 6,5 μγ - βιταμίνη B6 1,5 μγ - βιταμίνη B12 0,015 μγ - Νιασινη 30 μγ - Φολικό οξύ 0,4 μγ - βιταμίνη Κ 1,6 μγ - Παντοθενικό οξύ 11 μγ - Βιοτιν 0,2 μγ - Χολινη 1.000 μγ Iχνοστοιχεία: Οξειδιο του μαγγανιου 100 μγ - Οξειδιο του ψευδαργυρον 55 μγ - Ανθρακικός σίδηρος 30 μγ - Θειικός χαλκός, πενταενυδρος 2 μγ - Ιωδικό ασβέστιο, άνυδρο 1,5 μγ Aμινοξέα: ΔΛ Μεθειονίνη 750 μγ

ΟΔΗΓΙΕΣ ΧΡΗΣΕΩΣΤο NUTRIX ΓΑΤΑ είναι μία πλήρης τροφή εμπλουτισμένη με την προσθήκη δώδεκα βιταμινών και οκτώ ορυκτών αλάτων.Αποτελεί μία ολοκληρωμένη διατροφή και δεν χρειάζεται καμμία άλλη προσθήκη ή συμπλήρωση. Απεναντίας,διαθέτοντάς το από μόνο του,εξασφαλίζει όλες τις θρεπτικές ανάγκες των μικρών φίλων μας.Το nutrix gata είναι απολύτως εύπεπτο. Γι’αυτό το λόγο αποδίδει πυκνά κόπρανα και δεν παρουσιάζεται το φαινόμενο της διάρροιας,που είναι συχνή απόρροια των άλλων προϊόντων.Έχετα πάντα στη διάθεση της γάτας σας ένα μπωλ με φρέσκο,καθαρό νερό. Ωστόσο,δεν διαθέτει τεχνητά αρώματα,πετυχαίνει να είναι πολύ ευχάριστο σε όλες τις γάτες που θα συνεχίσουν να το τρώνε χωρίς να το βαρεθούν ποτέ.

Δοσολογια: Η ποσότητα αλλάζει αναλογικά με το βάρος της γάτας μας. Κατά μέσον όρο η ελάχιστη ημερήσια δόση είναι 65 γραμμάρια για γάτες μικρού και μεσαίου μεγέθους και για γάτες μεγάλου μεγέθους η μέγιστη ημερήσια δόση είναι 110 γραμμάρια. Η γάτα που θηλάζει θα φάει πιο πολύ,ανάλογα με τον αριθμό των γατιών που θηλάζει.

Oλοκληρωμενο προϊον - Δεν χρειαζεται καμμια προσθηκη.

Δεν διαθετει τεχνητα αρωματα-να επιμενετε μερικεσ ημερεσ για μια ολοκληρωμενη προσαρμογη τησ γατασ σασ.Η επιμονη σου θα βραβευθει με τα πυκνα παντα κοπρανα και την ευχαριστηση τησ γατασ σου, που δεν θα υποχωρησει κατα τη διαρκεια του χρονου.

ADDITIVI - ADDITIVI NUTRIZIONALI

OLIGOELEMENTI

AMINOACIDI

COMPONENTI ANALITICI

COMPOSIZIONE

Vitamina A Vitamina D3 Vitamina E (Alfa-tocoferil Acetato) Vitamina B1 (Tiamina Monoidrato) Vitamina B2 (Riboflavina) Vitamina B6 (Cloridrato di Piridossina) Vitamina B12 (Cianocobalamina) Biotina Niacina Acido Pantotenico Acido Folico Colina Cloruro

Umidità Proteina Grassi Grezzi Fibra Grezza Ceneri Grezze Calcio FosforoSodioPotassioMagnesio

Ossido Manganoso Ossido di Zinco Carbonato Ferroso Solfato Rameico, Pentaidrato Iodato di Calcio Anidro

16.0001.750

951,56,51,5

0,0150,230110,4

1.000

1005530

21,5

10%34,5%13,5%

1,5%6,2%

1%1%

0,4%1%

0,09%

Pesci (Aringhe da pesce intero 48% )- Farinetta di Granoturco - Oli e Grassi - Frumento - Granoturco - Ortaggi - Farina di Soja - Sostanze Minerali - Vitamine

8 0 2 5 5 9 9 1 1 0 5 0 5

Page 25: DI MEDICINA FELINA - aivpafe.it...Eleonora Daga, Sabrina Manfredi, Giacomo Gnudi Pag. 30 Felinofilia Le razze dei gatti: Il SACRO DI BIRMANIA Laura Maria Settimo Pag. 39 NORME PER

Il più grande programma mondiale per la perdita di peso di cani e gatti mai realizzato ha dimostrato che il 97% degli animali ha perso peso con Royal Canin® Satiety e nell’81% dei casi gestendo efficacemente la sensazione di fame.

• Favorisce un’efficace perdita di peso 1,2

• Riduce l’atteggiamento di richiesta continua di cibo 2,3

• Contribuisce al mantenimento della massa muscolare 1• Contribuisce al miglioramento della qualità della vita 6• Contribuisce a stabilizzare il peso forma 4,5

1. German AJ et al. A high protein, high fibre diet improves weight loss in obese dogs. The Veterinary Journal 183 (2010) 294–297. 2. Bissot T et al. Novel dietary strategies can improve the outcome of weight loss programmes in obese client-owned cats. Journal of Feline Medicine and Surgery (2010) 12, 104-112. 3. Weber M, Bissot T, Servet E, Sergheraert R, Biourge V, and German AJ. A high protein, high fiber diet designed for weight loss improves satiety in dogs. J Vet Intern Med 2007;21:1203–1208. 4. German AJ et al. Low-maintenance energy requirements of obese dogs after weight loss. British Journal of Nutrition (2011), 106, S93–S96. 5. German AJ et al. Long term follow-up after weight management in obese dogs: The role of diet in preventing regain. The Veterinary Journal, May 2011. 6. German AJ, Holden SL, Wiseman-Orr ML, Reid J, Nolan AM, Biourge V, Morris PJ, Scott EM. Quality of life is reduced in obese dogs but improves after successful weight loss. The Veterinary Journal, Jun 2012;192 (3):428-34.

IL PROGRAMMA NUTRIZIONALE PER LA PERDITA DI PESO E IL MANTENIMENTO DEL PESO FORMA