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di Alessandro Fonti

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di Alessandro Fonti

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L’Adeptus Mechanicus Il Culto Mechanicus 3 Marte 4 Le Forze dell’Adeptus Mechanicus 5 Le Legioni di Titani 5 La Ricerca della Conoscenza 6 Le Sedici Leggi Universali 6 Tecnologia e Biologia Aliena 7 Pro-xenos e Anti-xenos 8

Regole Speciali dell’Adeptus Mechanicus 9

Arsenale 10

Equipaggiamento Reliquie Tecnologiche 11 Armi ed Equipaggiamenti 12 Dotazioni dei Veicoli 13

Lista dell’Esercito Quartier Generale 15 Tecnoprete Lord 15 Tecnoprete Ingegnere 16 Seguito di Servitori 17

Reparti Speciali 18 Apprendista Techmarine 18 Elettropreti 18 Coorte Robotica 19 Tecnoprete Supervisore 19

Truppe 20 Skitarii 20 Squadra di Servitori da Combattimento 20 Cultisti del Dio Macchina 23

Supporti Leggeri 22 Sentinel Skitarii 22 Land Speeder dell’Adeptus Mechanicus 22 Squadra di falchi Sagittarii 23

Supporti Pesanti 24 Squadra di Servitori Arma 24 Thunderer 24 Manticore 24 Land Raider 25 Batterie di Supporto 25

Veicoli da Trasporto 27 Rhino dell’Adeptus Mechanicus 27 Chimera dell’Adeptus Mechanicus 27

Foglio Riassuntivo 28

Indice

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Marte è il pianeta natale dell’Adeptus Mechanicus, casa e dominio dei Tecnopreti del Culto del Dio Macchina. Il Pianeta Rosso è considerato essere una delle meraviglie della Galassia, la fabbrica dell’Impero, Il Mondo Forgia per eccellenza, il Cantiere Supremo ed il Custode dei Segreti. E’ l’Adeptus Mechanicus a creare la tecnologia dell’Imperium, preservando conoscenze scientifiche per tempi immemorabili, ed è questo culto che esplora le nuove tecnologie del quarantunesimo millennio. Poiché la sua fondazione risale a prima dell’Eresia di Horus, all’Era dei Conflitti, passando dall’Era Oscura della Tecnologia, l’Adeptus Mechanicus è la più antica istituzione nell’Imperium. In effetti è così antica e così potente che più che essere parte dell’Imperium ne è un alleato. La ragione della sua potenza è da ricercare nella più grande risorsa che l’adeptus possiede – La Conoscenza. Loro sanno come costruire le potenti navi da guerra, conoscono i segreti del seme genetico degli space marine, hanno la capacità di progettare e realizzare reattori al plasma e la tecnologia warp. Semplicemente senza la collaborazione di Marte l’Imperium non esisterebbe.

Il Culto Mechanicus

Il Culto Mechanicus, o Culto della Macchina, riconosce l’Imperatore come Signore dell’Umanità, ma non riconosce l’autorità del Culto Imperiale ufficiale o Ecclesiarchia. L’Adeptus Mechanicus segue invece la propria misteriosa e oscura religione. Per l’Adeptus Mechanicus la Conoscenza è la suprema manifestazione dell’essere divino, e tutte le creature e gli artefatti che incarnano la conoscenza sono Sacri in quanto tali. L’Imperatore è degno oggetto di culto in quanto dentro di sé comprende una moltitudine di Saperi. Le Macchine capaci di preservare la Conoscenza da tempi immemorabili sono anch’esse Sacre, e le intelligenze artificiali non sono meno divine di quelle di sangue e carne. Un uomo è semplicemente la somma delle proprie conoscenze – il corpo è solo un mezzo per conservare e custodire queste conoscenze. Per il Culto Mechanicus le macchine rappresentano una forma di vita più sacra rispetto a quelle che la normale e cruda evoluzione ha creato. La perfezione pianificata di forme e funzioni incarnate nella macchina possono avere

origine solo da una mente divina. Il Dio Macchina può essere interpretato come una coscienza comune delle macchine o come una idea che si genera da sola per far sì che l’uomo possa giungere alla fredda perfezione rappresentata da un meccanismo. L’Adeptus Mechanicus controlla tutti gli affari governativi, industriali e religiosi di Marte. Fondamentalmente la popolazione è divisa in due classi, la prima delle quali, e decisamente la più vasta, è costituita da schiavi-lavoratori chiamati Servitori. Essi non sono totalmente umani, ma mezzi uomini e mezzi macchine, le cui menti sono state parzialmente programmate per svolgere compiti specifici. I Servitori sono assoggettati alla casta dominante di Tecnopreti, formata da una precisa gerarchia di tecnici, scienziati e leader religiosi. I Tecnopreti forniscono all’Imperium tecnici esperti e ingegneri. Si dice che il sottosuolo di Marte racchiuda nei suoi meandri un luogo dove l’umana comprensione non può arrivare e totalmente insondabile con i mezzi tecnici posseduti dall’Adeptus Mechanicus, un luogo dove le leggi del mondo materiale sottostanno ad una qualche forza ignota alla quale è stato dato il nome di Dio Macchina. Per quello che si sa, questa zona del pianeta è costituita da un immenso Labirinto, al centro del quale si pensa sia presente una gigantesca bara dorata. Nessuno è mai riuscito ad uscire vivo dal labirinto, e qualsiasi strumento si avvicini alla zona improvvisamente impazzisce a causa di una inspiegabile interferenza elettromagnetica che permea la zona, quasi fosse la volontà di un dio. Ed è in questo Dio Macchina che l’intero credo religioso dell’Adeptus Mechanicus ripone la propria assoluta ed incondizionata fede. Il sommo capo dell’Adeptus Mechanicus è il Supremo Artefice di Marte, uno dei Sommi Signori della Terra e guida del Culto Mechanicus in qualità di Tecnomante Mechanicus. Nella gerarchia seguono i Magi, maestri di una disciplina scientifica specifica, si trovano quindi tecnomaghi, magos alchimisti, logisti e magos biologis. Genomanti, psicomanti, artigiani e ingegneri sono la sotto classe dominante, e tra i loro ranghi sono annoverati gli specialisti di diversi settori della ricerca scientifica.

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Organigramma dell’Adeptus

Mechanicus

Marte

Marte, il Pianeta Rosso, è cambiato enormemente da quando l’Uomo ha messo per la prima volta piede sulla sua superficie arida e sabbiosa. Agli inizi del ventiduesimo millennio è stato il primo pianeta ed essere stato “terraformato”. E’ stato dotato di atmosfera e i suoi deserti sono stati trasformati in fertili suoli. Ma nonostante tutto l’agricoltura non ha mai ricoperto un ruolo importante su Marte – la sua più grande fonte di ricchezza giace sotto la superficie sotto forma di gemme, minerali e metalli rari. Una volta terraformato, Marte è stato colonizzato da centrali industriali con tutta la loro forza lavoro, e ben presto è diventato il primo mondo formicaio umano. Marte diventò il centro della produzione industriale e della ricerca, ed il semplice nome era sinonimo di perfezione tecnica e sviluppo scientifico. Marte divenne quindi la base per tutte le successive esplorazioni spaziali nel Sistema Solare. Oggi Marte è diventato la fabbrica dell’Adeptus. La sua enorme industria produce tutto l’equipaggiamento tecnico utilizzato nell’Imperium. Navi spaziali e altre enormi costruzioni vengono fabbricate nei cantieri aerei che orbitano intorno alla cintura equatoriale del Pianeta Rosso. L’intera flotta da guerra Solar è ormeggiata sugli enormi ponti orbitali di Marte, insieme a qualsiasi altro mezzo spaziale conosciuto dall’Uomo. Poiché furono le prime industrie-alveare ad essere costruite, le fabbriche marziane sono antichissime e in buona parte ridotte in rovine. Alcune aree sono mantenute meglio, e in continuazione sorgono nuovi cantieri sui resti dei precedenti. Un viaggio attraverso i canali che attraversano le immense industrie porterebbe da zone ipertecnologiche e nuove a zone antiche e oscure, dove i gas di scarico di vecchie costruzioni decrepite saturano l’atmosfera come una nebbia venefica. Gran parte delle città è costituita da immense desolazioni, deserti di plastiacciaio e di scarichi radioattivi, con qualche torre solitaria che punteggia il cielo di Marte.

Marte possiede il migliore sistema di difesa planetario di tutto l’Imperium dell’uomo, costituito da innumerevoli immense batterie di cannoni laser a lungo raggio, stazioni d’attacco spaziali più evolute di qualsiasi altra conosciuta, un campo di mine orbitali che circonda il pianeta e l’intera flotta Solar attraccata nei porti spaziali. Nessuna forza d’attacco potrebbe riuscire ad attraversare l’atmosfera del pianeta illesa, eppure, nel passato recente, quattro xeno-incrociatori leggeri di classe Shroud, dotati di una tecnologia sconosciuta al genere umano, sono riusciti perfino a raggiungere la superficie del pianeta quasi indisturbati per poi ripartire dopo aver completato una missione ignota, sembra che l’obiettivo della visita fosse il Labirinto stesso, e la xeno razza in questione è stata poi identificata come Necton. Lo scopo del raid è tuttora avvolto nel mistero, ma è lecito pensare che riguardasse il Dio Macchina stesso.

Tecnomante Mechanicus

Magos

Alchimisti

Tecnomaghi

Magos

Biologis

Logisti

Artigiani

Ingegneri

Genomanti

Psicomanti

Nella camera oscura con le pareti adornate da antichi arazzi, il vecchio veggente si sedette dietro il lungo tavolo di pietra, aspettando i suoi ospiti. Il bagliore delle candele illuminava di un giallo pallido l’atmosfera e l’aria sapeva di acre incenso. D’improvviso un pungente sapore di allori sacri si diffuse nella stanza, ad annunciare l’arrivo di una silenziosa processione di cinque uomini, tutti vestiti di lunghe tuniche ornate che li identificavano come membri del Ministrorum. Il Pontifex Urba parlò per primo: “Le carte sono pronte, consacrate con oli, tre volte benedette sulla Terra con la Sua immagine, come avete richiesto. Leggile ora.” Passò all’anziano uomo un mazzo di tarocchi custoditi in una borsa di seta, questi le prese e cominciò a mescolarle. Ogni carta era una sottilissima e finemente lavorata lastra di cristallo. Il Pontifex ed i suoi accoliti si sedettero intorno al tavolo. Per prima cosa il veggente prese la carta che il vecchio prete portava al collo. L’immagine raffigurava una figura incappucciata che brandiva un libro ed un martello, la faccia della figura cambiò istantaneamente in quella del Pontifex. L’indovino la poggiò sul tavolo a faccia in su. “Il vostro talismano, presumo”. Era pratica comune per i membri di alto rango dell’ecclesiarchia avere una carta di riconoscimento come talismano per aver fatti i tarocchi. Il respiro del veggente diventò ritmico mentre assopiva i suoi sensi, poi, con cura l’uomo anziano girò sette carte sul tavolo. Due all’interno di un circolo di cinque carte. Il rito era iniziato. In trance si rivolse agli astanti “Ci ergiamo solitari nell’universo e cerchiamo il percorso della saggezza. Ogni carta possiede un significato cosmico per l’umanità, per il nostro mondo e per ognuno dei presenti”. Il veggente cominciò ad interpretare le carte con una preghiera. “Io invoco l’Imperatore benedetto. Infondi la verità in queste carte, in modo che possa avere una chiara visione di ciò che è nascosto, per la Tua gloria e per la salvezza dell’umanità”. Girò le carte, una ad una, studiando in che modo le immagini cambiavano. E alla fine parlò…“Non giudicatemi per quello che sto dicendo, leggo solo ciò che il Divino mi dice… io vedo un mostro, vedo l’eresia nel fulcro della vita dell’Impero, vedo le scaglie della rovina e le fiamme della distruzione… vedo le messi raccolte, ed il vero nemico sotto il suolo della terra color sangue… vedo il risveglio, la morte, e le legioni non vive dei suoi servitori, vedo il tradimento di chi non santifica l’Imperatore immortale. Tutto è perduto… sta per rinascere un dio.” Il Pontifex Urba scosse incredulo il capo, ancora tremante per le notizie che aveva ricevuto, un messaggio sibillino che presagiva future tragedie. Dovevano trovarlo e impedire che il dio nascesse di nuovo, ma dove? Non poteva permettere che una notizia del genere diffondesse il seme della paura nel suo Impero, non poteva permettere le parole forse non veritiere di un vecchio visionario potessero creare disordini… “Uccidetelo!” disse ai suoi accoliti con tono pacato, e voltandosi verso il veggente impaurito sospirò “Non giudicarmi per quello che sto facendo, faccio solo ciò che il Divino mi ordina di fare…”, le sue labbra non avevano ancora finito di pronunciare queste parole quando Urba si voltò verso l’uscita, doveva immediatamente proferire con qualche carica importante nell’Ordo hereticus.

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Le forze dell’Adeptus Mechanicus

L’Adeptus Mechanicus ha due principali forze d’attacco di e difesa. La potenza delle Legioni dei Titani ha dominato le scene dei campi di battaglia già da prima della creazione dell’Imperium. Insieme a queste incommensurabili macchine da guerra, il Culto del Dio Macchina può schierare numerosi reggimenti di Skitarii, conosciuti dai più come Tecnoguardie. Gli Skitarii vengono arruolati tra la popolazione dei Mondi Forgia, addestrati ed equipaggiati anche meglio di come la normale fanteria spaziale imperiale possa essere. Costituiscono la principale forza di difesa dei mondi forgia e la fanteria di supporto negli attacchi con i Titani. Gli Skitarii vanno spesso in battaglia con degli impianti cibernetici creati per migliorarne le prestazioni belliche. Il termine Skitarii si riferisce ad un insieme di diverse classi di soldati, ma le differenti truppe che costituiscono le colonne di fanteria e veicoli, hanno diversi nomi a seconda del loro ruolo in campo ed all’interno dell’Adeptus stesso. Gli Hypaspiti costituiscono la fanteria semplice armata di fucili laser. Gli specialisti degli attacchi mordi e fuggi, teletrasportati sui campi di battaglia grazie ad antiche tecnologie, vengono chiamati Sagitarii, mentre gli equipaggi delle macchine da guerra vengono chiamati Catafratti, e tra tutti sono i più riveriti perché a più stretto contatto con il Dio Macchina. I Balisterai sono gli operatori delle imponenti difese planetarie di Marte e degli altri Mondi Forgia. Insieme alle risorse umane, l’Adeptus Mechanicus annovera tra le sue fila numerosi costrutti bio-meccanici. Tra questi spiccano le coorti Robotiche, composte da macchine alte il doppio di un uomo ed armate con il meglio che la tecnologia possa offrire. E’ comunque nei ruoli difensivi che eccellono, le loro spesse corazze di adamantino li rendono praticamente invulnerabili, e questo, unito al fatto che sono totalmente insensibili al dolore ed alla paura, fa sì che esse siano le unità ideali per impedire l’avanzata del nemico. Insieme ai normali trasporti per la fanteria ed ai mezzi corazzati da bombardamento, il Culto Mechanicus possiede numerosi altri veicoli da combattimento, come i Castellan ed i Knight, imponenti macchine da guerra camminatrici che fungono da piattaforme di supporto semoventi per coprire l’avanzata degli Skitarii. Essi sono protetti da potenti scudi energetici mobili che possono essere direzionati in direzione dei colpi in arrivo. A tutti gli effetti i Castellan ed i Knight sono dei Titani leggeri.

Le Legioni dei Titani

Marte ha attraversato un isolamento durato secoli allorché l’anarchia regnava nel vecchio pianeta Terra. Quando l’Imperatore riportò Marte nell’unione dell’Imperium, esso

aveva ormai sviluppato un suo stile di vita, diventando una società a sé stante. Una delle differenze fondamentali era che l’incredibile conoscenza tecnologica raggiunta aveva portato alla creazione di immense macchine da guerra chiamate Titani. Queste ciclopiche costruzioni non erano simili a nulla fosse conosciuto sulla Terra, smisurate macchine antropomorfe dotate di armi di distruzione terrificanti e alimentate da motori a fissione nucleare. Su un pianeta pianeggiante come Marte, i Titani potevano essere impiegati senza sforzo per raggiungere zone altrimenti impossibili da esplorare per l’uomo.

Un titano è una fortezza da combattimento mobile alimentata da arcane ed evolutissime tecnologie. Il suo carapace rinforzato è capace di reggere l’urto di praticamente qualsiasi arma conosciuta, sempre che questa riesca prima ad oltrepassare le barriere energetiche che circondano ognuno di questi colossi, mentre il suo armamento può facilmente radere al suolo intere città. I Titani sono probabilmente la più forte arma terrestre che l’Imperium possa annoverare. Al suo interno dozzine, se non centinaia, di uomini operano in sinergia per mantenere e far funzionare queste macchine giganti, e per scatenare la loro terrificante potenza sui campi di battaglia. Quando l’Imperatore guidò l’umanità nella Grande Crociata le Legioni dei Titani dell’Adeptus Mechanicus erano con lui. Mentre l’Imperium si espandeva, l’Adeptus pretese di tenere per sè alcuni mondi, pianeti che diventarono in seguito Mondi Forgia. Questi divennero le basi per le Legioni di Titani nella Galassia, ed è questo il

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motivo per cui queste immense macchine da guerra si trovano su ogni Segmentum, pronte a difendere i propri Mondi Forgia o ad essere utilizzate in battaglia.

La Ricerca della Conoscenza L’Adeptus Mechanicus è guidato da una continua e costante ricerca della Conoscenza. Questa ricerca può prendere varie forme, dalla semplice esplorazione a vere e proprie missioni per recuperare arcane tecnologie, ma la summa tra le ricerche è costituita dal rinvenimento dell’intero sistema STS. I sistemi STC furono creati e sviluppati durante l’Era Oscura della Tecnologia. Durante questo periodo migliaia di mondi furono colonizzati da emigranti umani. Molte di queste colonie non riuscirono a sopravvivere, e molte di quelle che vi riuscirono si fermarono a semplici economie. Ma la maggior parte delle colonie riuscì a svilupparsi grazie ad una serie di dati, informazioni e tecnologie portate dalla Terra e contenute nel sistema di Costruzione Tecnica Standard (STC), una incredibile fonte di informazioni per creare e sviluppare tutta la tecnologia conosciuta e per terraformare un pianeta. Il cuore di un sistema STC era un programma evolutissimo creato per fornire tutti i dettagli utili per la costruzione di magazzini, trasporti e generatori senza che si possedessero delle conoscenze specifiche sul settore e utilizzando i materiali grezzi rinvenibili sul pianeta colonizzato. L’utente doveva semplicemente chiedere come costruire qualcosa ed il computer forniva tutte le informazioni necessarie alla realizzazione dell’opera. Molti ritengono che sia stato il rinvenimento di qualche STC perduto ad aver permesso agli Orki di sviluppare la propria tecnologia. Uno dei risultati del sistema STC ed il suo ruolo nello sviluppo della storia umana, è il fatto che praticamente ogni pianeta abitato dall’uomo possiede grossomodo le stesse tecnologie, e questo ha facilitato l’adattamento di diverse popolazioni ai più disparati ecosistemi. Le armi, i veicoli e la maggior parte delle tecnologie del 41° millennio affondano le loro radici nel sistema STC. I veicoli da guerra non sono altro che evoluzioni di macchine lavoratrici. Gli oggetti creati dai sistemi STC potevano essere costituiti con qualsiasi materiale e sfruttavano le fonti di energia più facilmente reperibili, come acqua, vento, energia radiante, vapore ecc. L’ovvia motivazione è il fatto che praticamente nessuno avrebbe potuto utilizzare fonti energetiche più raffinate, data la comune ignoranza dei coloni. Si dice che gli STC racchiudano tutta la conoscenza umana. E ciò è probabilmente vero, considerando che anche se al momento il progresso tecnologico avanza, esso deve ancora recuperare il gap dovuto alla perdita di conoscenza seguita alla Era Oscura della Tecnologia. Nonostante la maggior parte delle colonie avesse giusto

bisogno di sapere come rendere fertile un pianeta, gli STC contenevano informazioni su come creare centrali nucleari dal nulla e macchine belliche inimmaginabili, certamente anche come costruire i Titani e le navi da guerra. Il fatto che i sistemi STC venissero tramandati di generazione in generazione ha fatto sì che nei millenni essi andassero perduti. Ad oggi non si conoscono STC sopravvissuti, ed ovunque si possano reperire informazioni su dove rinvenirli l’Adeptus Mechanicus è presente. Da migliaia di anni l’Adeptus cerca informazioni sugli STC. Sulla loro bibbia, “il Sacro Graal e la Coppa del Sapere”, tutte le informazioni sono state minuziosamente raccolte e catalogate.

Le Sedici Leggi Universali Per comprendere la mente di un Tecnoprete bisogna conoscere alcune delle sedici regole universali che lo aiutano a capire il Dio Macchina. Capire il Dio Macchine è il fine ultimo di ogni membro dell’Adeptus Mechanicus, ed i Tecnopreti lottano in continuazione per raggiungere questo stato di illuminazione attraverso i loro studi e le

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simbiosi organo-meccaniche. Questo è il succo della Ricerca della Conoscenza. Quarta legge universale – l’Inteletto è la Comprensione della Conoscenza: l’abilità di comprendere ed utilizzare la Conoscenza crea l’intelligenza. E’ possibile per una mente semplice capire il valore di possedere la Conoscenza pur non possedendola, così come è possibile per un archivio possedere tutta la conoscenza immaginabile senza per questo averne coscienza. Nessuno dei due esempi rappresenta una Intelligenza. Quinta legge universale – il Pensiero è la forma Base dell’Intelletto: l’abilità di pensare, l’essere senzienti, è solo il mezzo necessario per poter studiare e acquisire la Conoscenza e quindi l’Intelligenza. Sesta legge universale – Capire è l’unica via per Comprendere: ciò a cui la Conoscenza mira è la Comprensione. Bisogna giungere ad un livello di Intelletto che possa intrinsecamente Capire. Settima legge universale – la Comprensione è la Chiave di Tutto: comprendere le forze dell’universo significa comprendere la realtà, poter cambiare ciò che si vuole. Ottava legge universale – l’Omnissia Conosce Ogni Cosa e la Comprende: l’Omnissia è l’essere supremo, l’entità capace di comprendere tutta la conoscenza dell’universo. In queste leggi è racchiusa la logica dell’Adeptus Mechanicus, se il Dio Macchina esiste (cosa che ovviamente è), allora tutta la Conoscenza deve già esistere, ed è solo una questione di tempo e di sforzi quella di trovarla e metterla insieme in un unico contenitore detto Intelletto. Il fatto che questa ricerca duri da decine di migliaia di anni non sembra scoraggiare i Tecnopreti! Tutti gli altri aspetti della vita, incluso il bene personale, sono di secondaria importanza rispetto alla Ricerca della Conoscenza. Un adepto devoto sarà disposto a sacrificare i propri compagni per aumentare il proprio Intelletto, e sarà disposto a mettere a repentaglio la vita se ciò permetterà al Culto Mechanicus di giungere alla Conoscenza. Quindicesima legge universale – la Carne è Debole, ma il Rituale Onora lo Spirito Macchina: i corpi organici sono fragili, dimenticabili ed in ultima analisi sacrificabili per il bene del Dio Macchina. L’imperfezione della carne può essere corretta attraverso precisi rituali che l’Illuminato opera per interagire con lo Spirito Macchina. Disonorare lo Spirito Macchina non compiendo i corretti rituali è un grave crimine e porta alla rovina. Una tecnologia che non esegue il suo compito lo fa per mostrare il proprio sdegno. Sedicesima legge universale – non Seguire un Rito equivale a non Seguire la Fede: i Tecnopreti

antepongono spesso i rituali alla comprensione, ogni gesto da compiere è dettagliatamente descritto per tutti gli oggetti che costruiscono. Molti Tecnopreti credono che una piccola devianza porterà inevitabilmente alla rovina scatenando forze incontrollabili. Altri credono che il rituale sia semplicemente il modo per placare gli Spiriti delle Macchine, e che in certe circostanze disperate essi possano essere evitati, salvo poi fare ammenda verso il Dio Macchina. La quindicesima e sedicesima legge aprono una finestra su come i Tecnopreti affrontano le situazioni critiche che si creano. In fin dei conti sono prevedibili, senza immaginazione né intuito. Prima di prendere una decisione critica essi cercano di trovare un precedente in modo da uniformarsi alle scelte operate da altri prima di loro, o per come asseriscono loro, vogliono vedere se quel ramo della Conoscenza è stato esplorato da altri. Ciò significa che i Tecnopreti non sono inclini a scoppi d’ira o ad esternare emozioni forti, e questa attitudine dona loro un’aria inumana, che in molti versi serve loro per separarsi dall’Umanità. Questo non vuol dire che i Tecnopreti non abbiano sentimenti, e certamente possono essere arrabbiati o impauriti, ma che semplicemente col passare del tempo riescono meglio a prescindere dalla fisicità. Un Tecnomago centenario prenderà solo decisioni che influenzeranno in qualche modo la propria Ricerca della Conoscenza, e di fronte ad un nemico l’unico pensiero che avrà è di non fare in modo che la Conoscenza da lui accumulata possa venir persa lasciandosi morire. Ma se l’avversario è a custodia di qualcosa di importante per la Conoscenza, allora dovrà essere superato con ogni mezzo.

Tecnologia e biologia aliena

Le conquiste tecnologiche delle razze xenos, come Orki ed Eldar, e di isolate razze antropomorfe come gli Squat, interessano l’Adeptus Mechanicus quasi allo stesso modo delle notizie riguardanti i sistemi STC; se non altro per il fatto che sono decisamente più facili da ottenere! I Membri dell’Adeptus Mechanicus accompagnano spesso le squadre d’esplorazione dell’Imperium e degli Space Marine, in modo da poter investigare sulle abilità tecniche delle altre culture. Qualsiasi traccia di civiltà, anche di quelle estinte, viene meticolosamente registrata e confrontata con tutte le informazioni già in possesso dall’Adeptus, in modo da poter tracciare quel quadro generale sull’evoluzione della Galassia che attualmente l’uomo ignora. Il Culto Mechanicus è interessato agli aspetti scientifici della realtà in toto, il che ovviamente include lo studio della vita. Così come qualsiasi nuova tecnologia viene registrata, lo stesso viene fatto per la flora e la fauna dei nuovi mondi esplorati, ed i campioni prelevati vengono direttamente

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inviati su Marte per essere custoditi. Vengono tracciate le mappe della morfologia sotterranea, le condizioni atmosferiche e tutte le caratteristiche degli ecosistemi incontrati. Questi studi sono di vitale importanza per le future colonizzazioni del pianeta. Piante a animali devono essere studiati per analizzarne il livello di pericolosità e gli eventuali benefici che potranno apportare all’uomo.

Pro-xenos e anti-xenos

Un individuo può occasionalmente infrangere una delle Sedici Leggi Universali, per interpretazioni personali, iniziativa propria o per sabotaggio mentale della psiche. Spesso ciò è causa di conflitti interiori futuri del personaggio, con effetti simili all’equivalente biologico di un messaggio di errore ripetuto nella sua mente. Il problema può essere curato tramite riprogrammazione (o correzione del Bio-errore, come dicono i Tecnopreti), ma se non curato può portare a diversi tipi di problemi psicologici, fino ad arrivare ad eresie. Non c’è esempio più rappresentativo del conflitto tra le fazioni pro-xenos ed anti-xenos all’interno dell’Adeptus Mechanicus, che in molti modi ricalca la divisione che esiste tra Puritani e Radicali all’interno dell’Inquisizione. La differenza è che invece di essere generato da un diverso punto di vista filosofico, il conflitto nasce da una diversa interpretazione delle Sedici Leggi Universali. La conseguenza è che in alcune aree si manifesta come un aperto dibattito teologico, mentre in alcuni Mondi Forgia il conflitto è combattuto in sotterfugio e con gravi implicazioni per la salute dei contendenti. La maggior

parte delle dispute è generata dalla Decima Legge Universale (conosciuta anche come Xenos Testamenta). Decima legge universale – il Meccanismo Alieno è una Perversione del Vero Percorso: la scienza aliena è contorta e perversa, una corruzione del puro pensiero del Dio Macchina. Molti alieni sottomettono gli Spiriti delle Macchine ai loro voleri senza mostrar loro rispetto, per questo motivo le loro creazioni sono inevitabilmente ribelli e pericolose. I Pro-xenos credono che anche se corrotta, la Conoscenza trovata nelle tecnologie aliene possa essere parte della grande Ricerca della Conoscenza, sennò non esisterebbero. Per questo motivo l’Adeptus ha l’obbligo morale di studiare gli artefatti alieni e di comprenderli.

A questo si oppongono gli Anti-xenos, che credono che la tecnologia aliena sia solo una forma corrotta di quella pura che l’uomo può creare nel rispetto del Dio Macchina. Deridono il fatto che si possa credere che gli alieni possano aver costruito qualcosa che il Dio Macchina non abbia voluto creare, e puntano il dito contro la loro perversione nell’aver rovinato la bellezza della creazione del loro dio.

Esiste anche chi pensa che molto possa essere imparato dagli artefatti alieni studiati nelle giuste condizioni, ma che vi sia un rischio enorme che chi li analizza venga corrotto a sua volta dall’eresia aliena. Molti Mondi Forgia ripudiano lo studio della scienza aliena, mentre altri lo permettono solo sotto stretta sorveglianza, e questo è il motivo per cui molti Tecnomaghi studiano gli oggetti xeno in privato, non diffondendo la loro conoscenza per paura di rappresaglie.

Kurgen saltò, senza curarsi di se stesso quando l’allarme suonò nuovamente. Non riusciva a credere che stessero avanzando ancora. Era lì, in piedi accanto a dozzine di Skitarii e guardava fuori dall’ampia finestra a sesto del bastione. Fuori, l’oscurità era punteggiata da inferni di esplosioni. Lampi, colpi e traccianti squarciavano la notte con rombi che straziavano l’anima, e tutto si avvicinava… Quasi senza curarsene, accese il visore a infrarossi dei suoi ottimpianti, in modo da poter meglio vedere lo spettro cangiante degli scudi energetici quando dei colpi raggiungevano la torreggiante forma del Titano Imperator. Poco tempo prima gli allarmi avevano già cantato la loro litania tre volte, e per tre volte vide un lampo giallo nei campi energetici che circondavano il colosso, tre scudi erano caduti. Freddo sudore scese lungo la sua schiena al pensiero che prima o poi quelle poderose difese avrebbero ceduto, e che quella marea infinita di colpi si sarebbe riversata direttamente sul Dio Macchina. Quando il lungo eco dell’allarme cessò le guardie si misero in posizione. Kurgen si accucciò accanto ad un cumulo munizioni proprio davanti alla finestra, accese gli attacchi magnetici dei propri stivali e mise convulsamente in posizione l’arto, ora fuso con un mitragliatore a canna multipla che chiamavano machine gun. Cercava mnemonicamente di ritornare indietro nel tempo, a quando si addestrava su Griphonne IV, il suo Mondo Forgia. Sembrava passato un milione di anni, un sogno mezzo dimenticato al confronto della cruda e violenta realtà della guerra su Geenna che stava affrontando. Il loro Titano stava massacrando migliaia di Orki, distruggendo una infinità di mezzi e barricate. Ma gli Orki erano creature feroci, che avevano combattuto dozzine di battaglie e che avevano in mente di combatterne altre dozzine, e non arretravano… D’improvviso sentì un rumore, ed il suo stomaco gli suggerì che stava volando per aria e poi il buio. Quando riaprì gli occhi vide solo un grosso cratere e le pareti divelte del loro rifugio piegate in una grottesca parodia di quello che erano all’inizio. Lo sguardo di Kurgen venne catturato da una enorme nuvola di polvere, e dalle saettanti forme rosse che l’attraversavano. Una colonna di Warbuggy e Moto orkeske stava attraversando velocemente dei cumuli di macerie e si dirigeva verso di lui. Abbaiò qualcosa ai suoi compagni e aprirono il fuoco in una rumorosa melodia che pretese sangue verde per cessare. Ma erano troppi, non l’avrebbero mai potuta scampare, ed il rombare dei motori era sempre più vicino. Poi accadde, una esplosione di energia investì la colonna di mezzi quasi fosse un fulmine inviato da un dio… e lo era… l’Invictus Dominus, il loro dio Titano, aveva fatto fuoco con una delle più terrificanti armi delle quali era dotato, un megalitico cannone plasma. Il cuore colmo di ritrovata speranza di Kurgen sobbalzò di nuovo, vedendo il loro salvatore divorato un istante dopo da esplosioni che avrebbero raso al suolo una città. L’Invictus Dominus era lì, immobile, mentre una montagna metallica avanzava dietro di lui. Una macchina orkesca enorme, un titano alieno che pareggiava in grandezza il loro Dio. Il Gargant pareva avesse appena vinto la sua guerra divina contro il nemico, e nulla poteva arrestare la sua avanzata.

Poi accadde, l’Imperator Titan si voltò verso la sua nemesi, ancora forte delle sue energie. Non era stato il nemico a debilitarlo, ma la precedente cannonata di plasma ad aver temporaneamente scaricato le energie del motore. Con un ruggito di vendetta scagliò l’arma definitiva verso il Gargant, e quello che sembrava un semplice immenso torpedo si schiantò contro il colosso orkesco. Un enorme squarcio si aprì proprio sul busto della macchina da guerra, e quasi come fosse un buco nero assorbì il Gargant che implose. Il missile Vortex era stato sparato, un relitto orkesco adesso vaga per le sconfinate distese dell’Immaterium…