DG ENTER Magazin October12 IT · del programma Erasmus per giovani imprenditori. Dal 2009 ha già...

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14 Imprese e Industria ISSN 1831-9238 Ottobre 2012 Cercasi imprenditrici per creare crescita e lavoro Meno CO₂: L’ecodesign è importante quanto il sistema di scambio delle quote di emissioni Erasmus per giovani imprenditori fa crescere le piccole imprese Aiutare le imprese europee a cogliere opportunità in Giappone e Corea L’industria automobilistica ingrana una marcia in più per il XXI secolo Magazine & Industria Imprese

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14Imprese e Industria

ISSN 1831-9238

Ottobre 2012

Cercasi imprenditrici per creare crescita e lavoroMeno CO₂: L’ecodesign è importante quanto il sistema di scambio delle quote di emissioni

Erasmus per giovani imprenditori fa crescere le piccole imprese

Aiutare le imprese europee a cogliere opportunità in Giappone e Corea

L’industria automobilistica ingrana una marcia in più per il XXI secolo

Magazine&IndustriaImprese

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Il potenziale imprenditoriale delle donne è un motore di crescita economica e occupazionale molto poco sfruttato. Le donne costituiscono il 34,4 % dei lavoratori autonomi in Europa, questo indica come sia necessario un maggiore incoraggiamento per diventare imprenditrici. Per fornire una fonte di ispirazione e di consigli pratici per le donne, la Commissione europea ha istituito una Rete europea delle ambasciatrici per l’imprenditoria femminile e una Rete europea di con-sulenti per l’imprenditoria. Ora tocca alle donne accettare la sfida …

Le imprenditrici si assumono rischi più ponderati

Sebbene le donne europee abbiano almeno lo stes-so livello d’istruzione degli uomini, solo poche deci-dono di creare un’impresa nei quindici anni succes-sivi alla loro laurea. La mancanza d’iniziativa può essere in parte spiegata dalle difficoltà che esse incontrano nel conciliare la vita privata con quella professionale. Inoltre, gli attuali sistemi di soste-gno alle iniziative commerciali non sempre sono pensati in base alle esigenze specifiche delle don-ne. Tra le preoccupazioni che assillano le potenziali imprenditrici vi è la maggiore difficoltà di accesso a finanziamenti, network professionali e formazio-ne oltre alla possibile mancanza di fiducia a causa dell’assenza di modelli adeguati. Le donne tendono anche a essere prudenti e si assumono rischi più ponderati, concentrandosi nella creazione di impre-se in aree conosciute per le quali possono benefi-ciare del sostegno della famiglia. Possono non riu-scire a sfruttare appieno le opportunità dei network e spesso incrementano il loro business lentamente e solo se la situazione familiare permette loro di lavorare per lunghe ore con una buona probabili-tà di successo. Le donne hanno pertanto bisogno di un sostegno su misura durante l’impostazione della loro attività.

Cercasi imprenditriciper creare crescita e lavoro

Solo un terzo degli imprenditori europei sono donne

Allo stato attuale le donne rappresentano oltre la metà della popolazione ma solo un terzo degli imprenditori UE. Un grande potenziale umano non sfruttato, ma assolutamente necessario per sti-molare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro, soprattutto nel difficile clima economico attuale. Se un maggior numero di donne potesse essere motivato ad avviare e gestire imprese, si potrebbero generare crescita e posti di lavoro in tutta l’Unione europea.

La Commissione europea prevede un importan-te ruolo economico per le donne nella Strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione. Tra gli obiettivi al 2020 vi è un tasso di occupazione del 75 %, un risultato da raggiungere coinvolgendo più persone nel mondo del lavoro, in particolare le donne, i giovani, le persone più mature, chi è meno qualificato e i migranti regolari.

Allo stato attuale

le donne rappresentano

oltre la metà della

popolazione ma

solo un terzo degli

imprenditori UE

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Settimana europea delle PMI 2012

L’"Imprenditorialità femminile" sarà l’argomento principale del Vertice della settimana europea delle PMI, che si terrà a Bruxelles il 17 otto-bre. Durante la conferenza avranno luogo quattro workshop sui seguenti temi:1) educazione all’imprenditorialità per imprenditrici;2) imprenditrici con un’esperienza di migrazione;3) accesso ai finanziamenti per imprenditrici;4) donne in imprese tecnologiche.

La Settimana europea delle PMI 2012 comprenderà attività in 37 Paesi, per garantire che gli eventi siano facilmente accessibili agli imprenditori esistenti e potenziali. Gli eventi, proposti da organizzazioni di imprese, fornitori di servizi per le imprese e autorità nazionali, regionali e locali, consentiranno, inoltre, alle aziende esistenti di condividere le loro espe-rienze e di svilupparsi ulteriormente. Lo scorso anno si sono svolti quasi 1.500 eventi in tutta Europa.

La Settimana europea delle PMI mira a:• fornire informazioni sul sostegno che microimprese e piccole e medie

imprese possono ottenere da enti europei, nazionali, regionali e locali;• promuovere l’imprenditorialità, in modo che un maggior numero di per-

sone, in particolare i più giovani, prendano seriamente in considerazio-ne l’impresa come una possibilità di carriera;

• riconoscere agli imprenditori il merito di contribuire a benessere, occu-pazione, innovazione e competitività in Europa.

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Ispirazione e supporto per aspiranti imprenditrici

La Commissione europea fornisce già un aiuto in diversi ambiti per stimolare le donne a diventare imprenditrici. Nel 2009 è stata fondata una Rete europea di ambasciatori dell’imprenditoria femmi-nile, seguita nel 2011 dalla creazione della Rete europea di consulenti per l’imprenditoria femminile. Il contatto con ambasciatori donna può essere un primo passo per fornire modelli d’ispirazione che incoraggino le donne a considerare l’imprendito-rialità come una possibilità di carriera fattibile. Ma cosa succede se, nonostante siano interessate, si perdono per strada perché non ricevono sostegno? Ecco dove interviene il secondo strumento, rappre-sentato da mentori, che danno consigli pratici alle donne che hanno recentemente lanciato la propria attività.

Il prossimo Vertice della settimana europea delle PMI 2012 punterà a incoraggiare le donne a consi-derare la creazione e gestione di un’attività in pro-prio, in genere una piccola e media impresa (PMI). In un’Europa che si dirige sempre più verso econo-mie nazionali basate su servizi a valore aggiunto, il bisogno di maggiori e migliori risorse umane potrà solo crescere. Ecco dove le donne possono svolgere un ruolo chiave.

Aiutare le imprenditrici ad accedere al credito

Assicurarsi un prestito è una delle principali dif-ficoltà affrontate da molte piccole imprese di tutta Europa. Per questo motivo uno dei quattro workshop del Vertice delle PMI si concentrerà sul tema dell’accesso ai finanziamenti per le donne imprenditrici.

Durante il workshop interverrà Artemis Touma-zi, Ambasciatrice dell’imprenditoria femminile e amministratore delegato di una banca cooperativa fondata a Cipro nel 2000. La banca è specializza-ta in piccoli prestiti fino a 100.000 euro, con piani di rimborso flessibili, periodi di preammortamento fino a due anni, tassi d’interesse a circa il 4 % e la possibilità di accedere ai fondi entro 48 ore.

Tra i beneficiari di un prestito anche la società “Drive and Fly”, che si occupa della custodia, puli-zia e manutenzione delle automobili dei passeg-geri in transito all’aeroporto di Larnaca. Oltre a un prestito di 60.000 euro, la direttrice della società, Anna Karyda, ha ottenuto consulenza e accesso alla rete di professionisti della banca.

Artemis Toumazi

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La fantastica abilità tecnologica femminile

La tecnologia è sempre stato un settore ampia-mente dominato dagli uomini, ma questa tendenza è in evoluzione. Sono numerosi gli esempi di donne che hanno contribuito ad invertire tale tendenza, ad esempio la ricercatrice e imprenditrice svede-se e Ambasciatore dell’imprenditorialità femminile Rostmark Susanne, che sarà uno dei relatori prin-cipali in un workshop che si occuperà delle donne nelle imprese tecnologiche. Rostmark ha brevet-tato la tecnologia “freeze-dredging”, utilizzata per portare sedimenti e oggetti contaminati dal fonda-le alla superficie marina previo congelamento del segmento o dell’oggetto. La tecnica è stata utiliz-zata per far riaffiorare un aereo svedese dal Mar Baltico. Il suo prossimo obiettivo è sviluppare una tecnologia analoga per la rimozione dei fanghi e per la gestione dei materiali radioattivi.

L’Ambasciatrice dell’imprenditorialità femminile Katia Marchesin è un’altra donna ad aver lasciato il segno nel campo della tecnologia. Attualmen-te è Amministratore delegato di ADL Ingegneria Informatica, azienda IT italiana con una ventina di dipendenti fondata nel 1995. I clienti della società sono principalmente PMI, attive in particolare nella produzione e nella vendita. Il core business consiste nello sviluppare tecnologie di informazione in settori quali supply management e identificazione a radio-frequenza. L’azienda produce anche tecnologie per aiutare a condividere informazioni sul web, organiz-zare comunità online, e-commerce, ottimizzazione dei motori di ricerca, search engine marketing, ecc.

Katia Marchesin ospita anche giovani nell’ambito del programma Erasmus per giovani imprenditori. Dal 2009 ha già ospitato tre nuovi imprenditori nella sua azienda. L’Erasmus per giovani imprendi-tori è un programma di scambio internazionale che dà ai nuovi o aspiranti imprenditori la possibilità di imparare da imprenditori esperti che gestiscono piccole imprese in altri paesi dell’Unione europea.

Dagli obiettivi al successo

Anche l’Ambasciatrice dell’imprenditorialità femmi-nile Jane Barnes, fondatrice della Yakkety-Yak Mul-timedia Company Ltd, ha trovato il suo posto nel mondo degli affari. Fin da bambina è stata coinvol-ta in produzioni teatrali e cinematografiche. Ora è lei stessa un produttore e regista di cortometraggi e con il suo team lavora a diversi progetti com-merciali e audiovisivi, offrendo anche un servizio di formazione multimediale. Attualmente fornisce formazione sulle tecniche di ripresa anche a per-sone disabili e svantaggiate. I premi che le sono stati conferiti sono una testimonianza del suo suc-cesso: Disabled Business Person of The Year Award 2004–2005, Enterprising Women Best Boss Award

Katia Marchesin

Jane Barnes

Gitta Quercia-Naumann

ContattiUnità “Imprenditorialità”Direzione generale Imprese e [email protected]

nel 2008 e Women’s Enterprise Champion per la regione Est dell’Inghilterra nel 2010. Barnes inco-raggia le donne e altri gruppi sociali, tra cui i gio-vani insoddisfatti, a considerare l’imprenditorialità come una possibilità utilizzando il suo programma MIND YOUR OWN BIZNEZ.

Pronte a lanciarsi

L’imprenditorialità significa per definizione sapersi assumere rischi ponderati. Non vi è alcuna certezza che un’idea commerciale funzionerà fino a quan-do qualcuno non fa il grande passo e ci prova. Un buon esempio è Gitta Quercia-Naumann, un Amba-sciatrice dell’imprenditoria femminile che ha lavo-rato per 10 anni come operatrice telefonica alle poste tedesche.

Il grande salto è avvenuto nel 2001, quando, all’età di 47 anni, ha aperto il suo ristorante spagnolo, chiamato “Tapas y mas”, senza alcuna esperienza precedente nel settore della ristorazione. Per sta-re vicino ai figli ha deciso di aprire il ristorante a Engelskirchen, la sua città natale di 20.000 abi-tanti, e non a Colonia, più grande, con un mercato sicuramente più vasto e a soli 30 km di distanza.

Gitta Quercia-Naumann ha avviato il suo ristorante con un successo tale che, anche in questi tempi economicamente difficili, i clienti arrivano da lon-tano per godersi le sue delizie. Ancora oggi uno dei pochi ristoratori specializzati in tapas in Germania, spesso è invitata a parlare dei suoi metodi com-merciali a convegni e programmi di cucina.

Donne a scuola d’impresa

La scuola femminile per l’imprenditorialità, a Barcel -lona, dimostra quanto l’educazione all’imprenditoria-lità sia in grado di dare ottimi frutti. La scuola è sta-ta istituita da “Barcelona Activa”, agenzia di svilup -po locale del comune di Barcellona. In questa scuola le donne partecipano a corsi di formazione, ad esem -pio orientamento commerciale e strumenti di mar-keting, e ricevono una consulenza personalizzata.

Nei 27 anni di attività la scuola ha formato 4.700 donne, di cui il 48 % ha creato una propria impresa. Di questo 48 %, il 61 % ha creato una società nel settore tecnologia/comunicazioni, il 27 % ha creato una società nel settore dei servizi e il 12 % nel set-tore del turismo. Le aspiranti imprenditrici vengono aiutate a sviluppare un business plan, delineare gli obiettivi e metterli in pratica.