Design Jam 2014 Genova

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EME RGE GE GE G E E E G G GE G NCY CY CY CY CY CY SUMMER SCHOOL GENOVA 27-30 GIUGNO 2014

description

AIAP Summerschool in Cooperation with IIID

Transcript of Design Jam 2014 Genova

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EMERGERGERGERGERGERGERGERGERGERGERGENCYNCYNCYNCYNCYNCY8

SUMMERSCHOOLGENOVA27-30 GIUGNO 2014

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SUMMER SCHOOLGENOVA27-30 GIUGNO 2014

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GABRIELE MACI, GIUSEPPE ATTOMA& MARTIN FOESSLEITNER: GREETINGS

LUCA GIROLIMETTO, CRISTINA PELLICANO, VITTORIO SEZZELLA & GALIA TRAVERSO: TAVOLA APERTA

CATERINA COTTATELLUCCI, ILARIA MONTEVERDI, PAOLA PETRONAVE & GIULIA SACCHI: MACELLI AI FORNELLI

VITTORIA GARIBOTTI, GLORIA DERBA, ALLESANDRA PERUCH & ELISA ROCCAI: READ_KIT

ELISA BASSANI , GIULIA BERTUZZO, FRANCESCA BRUZZO, FRANCESCA CALAUTTI

& MARTA ROCCAI: C‘E QUALCUNO FUORI PER TE

STRONG SHORT

SIMPLE SWEET

ESPRESSODESIGN

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GABRIELE MACI, GIUSEPPE ATTOMA& MARTIN FOESSLEITNER: GREETINGS

LUCA GIROLIMETTO, CRISTINA PELLICANO, VITTORIO SEZZELLA & GALIA TRAVERSO: TAVOLA APERTA

CATERINA COTTATELLUCCI, ILARIA MONTEVERDI, PAOLA PETRONAVE & GIULIA SACCHI: MACELLI AI FORNELLI

VITTORIA GARIBOTTI, GLORIA DERBA, ALLESANDRA PERUCH & ELISA ROCCAI: READ_KIT

ELISA BASSANI , GIULIA BERTUZZO, FRANCESCA BRUZZO, FRANCESCA CALAUTTI

& MARTA ROCCAI: C‘E QUALCUNO FUORI PER TE

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AIAP Summer School 2014 / Emergency

Summer school in Genoa confirms the suc-cess of this educational format that has seen seventeen students from Fine Arts Acamdemy and University of Architecture working on it.

Discovering the city to find out, how to manage and resolve an emergency situation of local citizens. Analysing, defining, developing and checking four different and interesting stories about people they met.

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GABRIELE MACI designer and boardmember AIAP

AIAP Summer School 2014 / Emergenza

Il tema, volutamente ampio e interpretabile in diversi modi, è stato scelto a partire da una serie di considerazioni sull’osservazione della realtà sociale e sulla necessità di modificarla, reagire, diventando parte attiva di un processosociale che si vuol modificare dall’interno.Emergency / Emergenza è un concetto ast-ratto che va declinato poi progettualmente, a partire dall’individuazione di un problema al quale si vuol dare come risposta una possibile soluzione. Il design lavora in tale direzione(problem solving) e la sua applicazione in un contesto sociale come il nostro può generare nei partecipanti alla summer school capacità di osservazione, di reazione, di intervento, ad-operando, fuori dai canonici contesti didattici e in una condizione di insegnamento misto, gli strumenti della disciplina progettuale.

La summer school di Genova conferma il successo del modulo educativo che ha visto lavarore su di esso, diciassette ragazzi dell‘Accademia di Belle Arti e della facoltà di Architettura.

Scoprendo la città per gestire e risolvere una situazione di emergenza dei cittadini locali. Analizzando, definendo, sviluppando e testan-do quattro differenti e interessanti storie sulle persone incontrate.

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Genoa is an outstanding mystery. In a cons-tant status of emergency for years, people of Genoa are prisonners of its outstanding and moving beauty, as well as of an endless crisis of its economic and industrial assets. What is « design » able to bring to a population under pressure, who doesn’t recognize so far the « Superba » of the ‘50s, or even never experienced it? The students attending the Summer School observed and listened to the population social unease, focusing onto the old city, and to their strong expectations for social facilitation actions. Thanks to the robust methodology designed by Martin Foessleitner, they were able to actually produce in just 4 days several original and feasible solutions, which they discussed with their potential users, taking into account their feedbacks and contributions. An extraordinary demonstrati-on of the power of the design process when applied to the « res publica », as a leverage to build platforms of more human-centered soci-al interactions. As a native of Genoa and being myself a commited Service Design, I’ve been honored and happy to be part of this magic moment of pedagogy and social experience.

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GIUSEPPE ATTOMA designer and boardmember IIID

Genova è uno straordinario mistero. Città in emergenza cronica, prigioniera della sua incredibile e commovente bellezza e di una involuzione economica e industriale che sembra non voler mai finire. Cosa può portare il design a una popolazione in tensione, che non riconosce più la « Superba“ degli anni ’50 o che non l’ha mai conosciuta? Gli studenti della Summer School hanno osservato and ascoltato il disagio della popolazione, in par-ticolare del centro storico, e una straordinaria richiesta di azioni di facilitazione sociale. E grazie al dispositivo metodologico « disegna-to » da Martin Foessleitner, hanno prodotto in soli quattro giorni delle soluzioni originali, modeste e fattibili e le hanno presentate e dis-cusse con gli utenti, accogliendo le loro con-tribuzioni. Una straordinaria dimostrazione del potere del processo di design applicato alla « res pubblica », come leva di umanizzazione e di creazione di interazioni aperte e positive. In quanto genovese e in quanto Service Desig-ner impegnato nello sviluppo della disciplina, sono felice e onorato di aver partecipato a questo magico momento di pedagogia e di sperimentazione sociale.

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British Design Council and IIID

EXPLORE MAKE CHECK

discover define develop deliver detect distill

PROCESSTRIPLE DIAMONDS

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MARTIN FOESSLEITNER designer and boardmember IIID

Triple Diamond Model

The diamond diagram is based on research at the British Design Council and further develo-ped by the requirements of information design by IIID as a simple graphical way of describing the design process.Divided into three distinct phases, Explore, Make and Check, it maps the divergent and convergent stages of the design process, showing the diff erent modes of thinking that designers use. It is a steady sequence of ope-ning and broadening your mind by listening and research as well as according to very limited time and ressources a strong decision making.

Fascinating to see, how four outstanding projects have been developed within only four days Well prepared in an environment full of inspiration and openess, seventeen highly talented and skillful professionals/studentscollaborated on communal issues to show the contribution of design for problem solving. Please enjoy this little documention, which gives evidence of a great time we had all together especially with the people of Genova.My special thanks for the wonderful time you have given to all of us at a wonderful place and for your warm hospitality.

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!

EMERGENCY ?

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… …

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SUMMER SCHOOLGENOVA4 PROJECTS >>>>

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LUCA GIROLIMETTOCRISTINA PELLICANÒVITTORIO SEZZELLAGALIA TRAVERSO

GIPSIES

TAVOLAAPERTA

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LUCA GIROLIMETTOCRISTINA PELLICANÒVITTORIO SEZZELLAGALIA TRAVERSO

GIPSIES

TAVOLAAPERTA

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EMERGENZA DI...FIDUCIA

Fiducia in se stessi, fiducia negli altri.Una pausa pranzo che è una resa dei conti, metafora dei tempi moderni: un panino, una bottiglietta d’acqua e dita che scorrono lo smartphone. E tutt’ attorno altre persone, nella stessa situazione.Non era forse l’Uomo un “animale sociale”?Cosa ci è successo? Non basterebbe una vita per discuterne.Affrontiamo la realtà, ascoltiamo Paola – 29 anni, impiegata all’Acquario di Genova - e creiamo qualcosa di reale, concreto.Una Tavola Aperta che offre, nella pausa pranzo, comodità e un’occasione di dialogo come primi passi verso la Fiducia. La sua crisi è la nostra crisi: generazionale, individuale, umana; nessuno è escluso, chi non detesta mangiare da solo? Chi non detesta essere solo?

A Paola.

EMERGENCY OF...TRUST

In yourself and in others.Lunchbreak as showdown, a methaphor of our times: a sandwich, a bottle of water and your finger scrolling on your smartphone. All around you: other people in your exact same situation. Wasn’t Man a Social Animal?What happened to humanity? A lifetime wouldn’t be enough to understand.Let’s face reality: let’s listen to Paola - 29 years old, working at the city acquarium – and let’s design something real and tangible.A “Tavola Aperta” (Open Table) that offers, at lunchtime, comfort and an occasion for conversation as first steps towards Trust. Trust crisis is our crisis: as a generation, as individuals, as human beings; nobody is left out, who doesn’t hate being alone?

To Paola.

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EMERGENZA DI...FIDUCIA

Fiducia in se stessi, fiducia negli altri.Una pausa pranzo che è una resa dei conti, metafora dei tempi moderni: un panino, una bottiglietta d’acqua e dita che scorrono lo smartphone. E tutt’ attorno altre persone, nella stessa situazione.Non era forse l’Uomo un “animale sociale”?Cosa ci è successo? Non basterebbe una vita per discuterne.Affrontiamo la realtà, ascoltiamo Paola – 29 anni, impiegata all’Acquario di Genova - e creiamo qualcosa di reale, concreto.Una Tavola Aperta che offre, nella pausa pranzo, comodità e un’occasione di dialogo come primi passi verso la Fiducia. La sua crisi è la nostra crisi: generazionale, individuale, umana; nessuno è escluso, chi non detesta mangiare da solo? Chi non detesta essere solo?

A Paola.

EMERGENCY OF...TRUST

In yourself and in others.Lunchbreak as showdown, a methaphor of our times: a sandwich, a bottle of water and your finger scrolling on your smartphone. All around you: other people in your exact same situation. Wasn’t Man a Social Animal?What happened to humanity? A lifetime wouldn’t be enough to understand.Let’s face reality: let’s listen to Paola - 29 years old, working at the city acquarium – and let’s design something real and tangible.A “Tavola Aperta” (Open Table) that offers, at lunchtime, comfort and an occasion for conversation as first steps towards Trust. Trust crisis is our crisis: as a generation, as individuals, as human beings; nobody is left out, who doesn’t hate being alone?

To Paola.

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EMERGENCY OF...

SEARCH

CARUGGI DE FERRARI PLACE

SOLUTION

MEDIA

CONCLUSION

FREE ENCOUNTER COMMUNITY COMFORT CHAT FACE TO FACE

PORTO ANTICO

TRUSTLACK OF

EMERGENCY OF...

SEARCH

CARUGGI DE FERRARI PLACE

SOLUTION

MEDIA

CONCLUSION

FREE ENCOUNTER COMMUNITY COMFORT CHAT FACE TO FACE

PORTO ANTICO

TRUSTLACK OF

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EMERGENCY OF...

SEARCH

CARUGGI DE FERRARI PLACE

SOLUTION

MEDIA

CONCLUSION

FREE ENCOUNTER COMMUNITY COMFORT CHAT FACE TO FACE

PORTO ANTICO

TRUSTLACK OF

EMERGENCY OF...

SEARCH

CARUGGI DE FERRARI PLACE

SOLUTION

MEDIA

CONCLUSION

FREE ENCOUNTER COMMUNITY COMFORT CHAT FACE TO FACE

PORTO ANTICO

TRUSTLACK OF

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PLACES

PIAZZADE FERRARI

CENTRO STORICOVICOLI

EXPOPORTO ANTICO

“Emergenze di riflessione. In questi tempi tutto scorre,le persone pensano poco, non si fanno più domande. Sì, direi un’emergenza di riflessione.” Pietro, 22 anni

“Ho lavorato nel museo di Palazzo Strozzi.Da gennaio sono a casa, non c’è stata la volontàdi proporre un contratto regolare.” Elisa, 32 anni

“C’è tanta rabbia nelle persone, tanta solitudine,non c’è più comunicazione. Io mi sento fortunataa vivere nel centro storico, qui c’è più coesione sociale.La mia è un’emergenza di solidarietà.” Monica, 48 anni

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PLACES

PIAZZADE FERRARI

CENTRO STORICOVICOLI

EXPOPORTO ANTICO

“Emergenze di riflessione. In questi tempi tutto scorre,le persone pensano poco, non si fanno più domande. Sì, direi un’emergenza di riflessione.” Pietro, 22 anni

“Ho lavorato nel museo di Palazzo Strozzi.Da gennaio sono a casa, non c’è stata la volontàdi proporre un contratto regolare.” Elisa, 32 anni

“C’è tanta rabbia nelle persone, tanta solitudine,non c’è più comunicazione. Io mi sento fortunataa vivere nel centro storico, qui c’è più coesione sociale.La mia è un’emergenza di solidarietà.” Monica, 48 anni

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RELATIONSHIPS

MONEYNATURE

GREENPOLITIC

SECURITY

UMANITYTHINKING

WORK

TIME

PUBLIC MEANS

CLEAN

SOLIDARIETY

TRUSTINDIVIDUALITY

STEREOTYPESSUPERFICIALITY

INFRASTRUCTURES

BEAUTY

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RELATIONSHIPS

MONEYNATURE

GREENPOLITIC

SECURITY

UMANITYTHINKING

WORK

TIME

PUBLIC MEANS

CLEAN

SOLIDARIETY

TRUSTINDIVIDUALITY

STEREOTYPESSUPERFICIALITY

INFRASTRUCTURES

BEAUTY

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INDIVIDUALITY COMMUNITY

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INDIVIDUALITY COMMUNITY

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PROCESS

COMMUNITY

PLACE

MEDIA

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PROCESS

COMMUNITY

PLACE

MEDIA

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FEATURES

COMMUNITY

FACE TO FACECONFORT

TRUSTFREE

SHARING

ENJOYCHAT

ENCOUNTER

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FEATURES

COMMUNITY

FACE TO FACECONFORT

TRUSTFREE

SHARING

ENJOYCHAT

ENCOUNTER

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COMFORT

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COMFORT

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USEREXPERIENCE

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USEREXPERIENCE

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La definizione di Arte Relazionale si afferma con il libro del 1998 Estethique Relationelle, del critico francese Nicolas Bouriaud (...).In questa categoria rientrano tutte quelle espressioni artistiche che si manifestano attraverso le nozioni di interattività, socialità, convivialità e che favoriscono le relazioni tra individui.cit. Arte Contemporanea di AAVV.

TESTING

CO-DESIGNING: Users and other figures can become part of the design process as expert of their experience, but in order to take on this role they must be given appropriate tools for expressing themselves.By http://www.servicedesigntools.org/

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La definizione di Arte Relazionale si afferma con il libro del 1998 Estethique Relationelle, del critico francese Nicolas Bouriaud (...).In questa categoria rientrano tutte quelle espressioni artistiche che si manifestano attraverso le nozioni di interattività, socialità, convivialità e che favoriscono le relazioni tra individui.cit. Arte Contemporanea di AAVV.

TESTING

CO-DESIGNING: Users and other figures can become part of the design process as expert of their experience, but in order to take on this role they must be given appropriate tools for expressing themselves.By http://www.servicedesigntools.org/

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VISUALS

PRENDITIUN

MOMENTO

Una tavola aperta,un modo per passare una pausa pranzo,un modo per conoscersi meglio

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VISUALS

PRENDITIUN

MOMENTO

Una tavola aperta,un modo per passare una pausa pranzo,un modo per conoscersi meglio

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MACELLI AI

FORNELLI

Caterina CottatellucciIlaria MonteverdiPaola Pietronave

Giulia Sacchi

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MACELLI AI

FORNELLI

Caterina CottatellucciIlaria MonteverdiPaola Pietronave

Giulia Sacchi

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EMERGENZADI ...

Il progetto è stato sviluppato in seguito ad una ricerca sul campo che ha portato a delimitare l’area di interesse a quella dei Macelli di Soziglia e a concentrare l’attenzione sulla tematica della mancanza di gentilezza e della necessità di maggiore vicinanza tra le persone. La storia che ci ha guidato, è quella di Rachid giovane fruttivendolo marocchino.

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EMERGENZADI ...

Il progetto è stato sviluppato in seguito ad una ricerca sul campo che ha portato a delimitare l’area di interesse a quella dei Macelli di Soziglia e a concentrare l’attenzione sulla tematica della mancanza di gentilezza e della necessità di maggiore vicinanza tra le persone. La storia che ci ha guidato, è quella di Rachid giovane fruttivendolo marocchino.

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Questa parte del centro storico fu sempre storicamente il tempio del commercio spicciolo.La vicinanza dei macelli collocati nel Medioevo in questo quartiere, rende ancora più plausibile tale derivazione, in quanto é assai probabile che nella slargo di Soziglia si trovasse anche un mercato specializzato nella vendita della carne di maiale.

GENOVA

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Questa parte del centro storico fu sempre storicamente il tempio del commercio spicciolo.La vicinanza dei macelli collocati nel Medioevo in questo quartiere, rende ancora più plausibile tale derivazione, in quanto é assai probabile che nella slargo di Soziglia si trovasse anche un mercato specializzato nella vendita della carne di maiale.

GENOVA

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Suddivisione sul territorio genovese di rivenditori di genere alimentare, differenziati per quota di mercato.

17,9% piccoli negozi tradizionali10,1% piccoli ambulanti72% impermercati-superstore-discount

Ripartizione sul territorio genovese delle fasce d’età interessate.

19% 0-24 anni41% 21-54 anni27% 65 + anni

Percentuale di donne inoccupate sul territorio genovese.

DATI

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Suddivisione sul territorio genovese di rivenditori di genere alimentare, differenziati per quota di mercato.

17,9% piccoli negozi tradizionali10,1% piccoli ambulanti72% impermercati-superstore-discount

Ripartizione sul territorio genovese delle fasce d’età interessate.

19% 0-24 anni41% 21-54 anni27% 65 + anni

Percentuale di donne inoccupate sul territorio genovese.

DATI

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tutti i giorni: le persone con cui abbiamo parlato accusano la mancanza di contatto umano tra chi tutti i giorni anima gli stessi vicoli, ma allo stesso tempo, vedono la distanza tra le persone e l’indifferenza che ne scaturisce come qualcosa di inevitabile, di talmente ovvio e radicato nel “fare” della gente che ogni speranza pare lontana.

Tutt’ora si tratta ancora di una zona di passaggio, tra il quartiere alto di … e il sottobosco intricato della “Maddalena”, una zona che pullula di piccole botteghe, una zona che mostra la sua bellezza piano piano, che parla di sé attraverso le storie e i volti dei suoi abitanti.

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tutti i giorni: le persone con cui abbiamo parlato accusano la mancanza di contatto umano tra chi tutti i giorni anima gli stessi vicoli, ma allo stesso tempo, vedono la distanza tra le persone e l’indifferenza che ne scaturisce come qualcosa di inevitabile, di talmente ovvio e radicato nel “fare” della gente che ogni speranza pare lontana.

Tutt’ora si tratta ancora di una zona di passaggio, tra il quartiere alto di … e il sottobosco intricato della “Maddalena”, una zona che pullula di piccole botteghe, una zona che mostra la sua bellezza piano piano, che parla di sé attraverso le storie e i volti dei suoi abitanti.

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gentilezza

rispetto

lavoro

infrastrutture

salute

pregiudizio

pulizia

educazione

Le persone sono troppo distanti tra loro.

Rashid vorrebbe vedere una rete tra i suoi clienti per allontanare la criminalità e affrontare le emergenze che ci saranno.

il problema

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gentilezza

rispetto

lavoro

infrastrutture

salute

pregiudizio

pulizia

educazione

Le persone sono troppo distanti tra loro.

Rashid vorrebbe vedere una rete tra i suoi clienti per allontanare la criminalità e affrontare le emergenze che ci saranno.

il problema

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Nonostante la negatività e la disil-lusione che colorano l’immaginario collettivo degli abitanti, in questo quartiere esistono già diversi luoghi e occasioni di incontro e aggregazione sociale, come ad esempio: AMA associa-zione abitanti Maddalena, Lab sociale di Vico Papa, Radio Gazzarra, La Sara-cinesca del Maddalena 52 - scambio li-bri- , TeleMaddalena, Maddavolley pal-lavolo in piazza, Repessin mercatino di scambio e baratto dell’usato (que-sto forse non metterlo in formato te-sto, ma elenco, oppure su una mappa…).

il progetto

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Nonostante la negatività e la disil-lusione che colorano l’immaginario collettivo degli abitanti, in questo quartiere esistono già diversi luoghi e occasioni di incontro e aggregazione sociale, come ad esempio: AMA associa-zione abitanti Maddalena, Lab sociale di Vico Papa, Radio Gazzarra, La Sara-cinesca del Maddalena 52 - scambio li-bri- , TeleMaddalena, Maddavolley pal-lavolo in piazza, Repessin mercatino di scambio e baratto dell’usato (que-sto forse non metterlo in formato te-sto, ma elenco, oppure su una mappa…).

il progetto

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Questo ci dice che le persone hanno voglia e sarebbero favorevoli di entrare in contatto, di ricostruire quella rete di relazioni che in altri tempi era la normalità all’interno del vicinato e che oggi sembra quasi impossibile avere. Sem-bra quasi che tutti, vivendo nella stessa real-tà, condividano lo stesso pensiero, abbiano gli stessi timori nei confronti dell’altro e nutrano in segreto gli stessi desideri di collettività, senza però avere occasione di dirselo.

-

--

Perché non trasformare in opportunità un problema?

Why don’t we turn a criticism into an opportunity?

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Questo ci dice che le persone hanno voglia e sarebbero favorevoli di entrare in contatto, di ricostruire quella rete di relazioni che in altri tempi era la normalità all’interno del vicinato e che oggi sembra quasi impossibile avere. Sem-bra quasi che tutti, vivendo nella stessa real-tà, condividano lo stesso pensiero, abbiano gli stessi timori nei confronti dell’altro e nutrano in segreto gli stessi desideri di collettività, senza però avere occasione di dirselo.

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Perché non trasformare in opportunità un problema?

Why don’t we turn a criticism into an opportunity?

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Rashid con il suo negozio rappresenta già un punto di riferimento per i residenti della zona.Con la sua eccellente capacità di comunicare ha creato una rete di clienti affezionati che possono diventare il punto di partenza per la creazione di una comunità.

la nostraidea

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Rashid con il suo negozio rappresenta già un punto di riferimento per i residenti della zona.Con la sua eccellente capacità di comunicare ha creato una rete di clienti affezionati che possono diventare il punto di partenza per la creazione di una comunità.

la nostraidea

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IL CIBO E IL CUCINARE

SONO ARGOMENTI FACILI E

COMUNI DI CONVERSAZIONE

(SIAMO IN ITALIA!)

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IL CIBO E IL CUCINARE

SONO ARGOMENTI FACILI E

COMUNI DI CONVERSAZIONE

(SIAMO IN ITALIA!)

Page 66: Design Jam 2014 Genova

Abbiamo pensato di usare il cibo e il “know how” culinario come pretesto di scambio e contatto tra gli abituali clienti di Rashid, il suo nego-zio come palcoscenico per innescare la curiosità e l’interazione tra persone che molto spesso non si salutano nemmeno. La lavagna appesa al muro su cui ognuno può lasciare la propria ricetta e il proprio nome, e prendere quelle lasciate da altri, è un modo semplice per far avvicinare le persone tra loro, anche grazie al savoir faire accogliente e caloroso di Rashid.

Strumenti semplici, un pretesto comune e condiviso, un buon motivo per accorciare le distanze

-

turning point

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Abbiamo pensato di usare il cibo e il “know how” culinario come pretesto di scambio e contatto tra gli abituali clienti di Rashid, il suo nego-zio come palcoscenico per innescare la curiosità e l’interazione tra persone che molto spesso non si salutano nemmeno. La lavagna appesa al muro su cui ognuno può lasciare la propria ricetta e il proprio nome, e prendere quelle lasciate da altri, è un modo semplice per far avvicinare le persone tra loro, anche grazie al savoir faire accogliente e caloroso di Rashid.

Strumenti semplici, un pretesto comune e condiviso, un buon motivo per accorciare le distanze

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turning point

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strumenti

Una lavagna su cui lasciare la propria ricetta preferita e appuntarsi quella del vicino, del co-noscente, o quella che ci piace di più.Semplice, no?

Su ogni ricetta sono segnati i contatti di chi lascia la sua ricetta, un recapito (anche pagina su Facebook) e, ovviamente, gli ingredienti e la ricetta.

Semplicità è tutto!

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strumenti

Una lavagna su cui lasciare la propria ricetta preferita e appuntarsi quella del vicino, del co-noscente, o quella che ci piace di più.Semplice, no?

Su ogni ricetta sono segnati i contatti di chi lascia la sua ricetta, un recapito (anche pagina su Facebook) e, ovviamente, gli ingredienti e la ricetta.

Semplicità è tutto!

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Alcune immagini del negozio di Rashid.Some pictures taken in Rachid’s shop.

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Alcune immagini del negozio di Rashid.Some pictures taken in Rachid’s shop.

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reazioni

Abbiamo chiesto a persone della zona, incontrate casualmente per strada, cosa ne pensavano del progetto.Le reazioni, sorprendentemente calorose ed entusiastiche ci hanno confermato nei nostri propositi.

Se ci dicono che funziona, allora funziona!

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reazioni

Abbiamo chiesto a persone della zona, incontrate casualmente per strada, cosa ne pensavano del progetto.Le reazioni, sorprendentemente calorose ed entusiastiche ci hanno confermato nei nostri propositi.

Se ci dicono che funziona, allora funziona!

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conclusioni

Cos’è emergenza, quindi?Emergenza è la vita, ci hanno detto.Svegliarsi, mangiare, andare in bagno, uscire di casa e tornare la sera.Guardarsi negli occhi, salutarsi e una parola gentile a combattere la solitudine e ad accorciare le distanze.

Dopotutto, salutarsi è gratis!

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conclusioni

Cos’è emergenza, quindi?Emergenza è la vita, ci hanno detto.Svegliarsi, mangiare, andare in bagno, uscire di casa e tornare la sera.Guardarsi negli occhi, salutarsi e una parola gentile a combattere la solitudine e ad accorciare le distanze.

Dopotutto, salutarsi è gratis!

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a poeMob through Genova

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a poeMob through Genova

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Genova. Five university’s students. One problem. To emerge in a very closed cultural context. In every corner of the city you can breathe the air of a glorious, a superb past. Why can not the present shine again? Also in a degraded social context it’s possible to find poetry. Read it wants to give to this guys the possibility to get known, through a poeMob, a guerilla marketing to crowd Genova with poetry. The idea is to write some parts of the poems on the city’s walls, with a cross reference to the website where you can find the enti-re work. And to do it in a very special way: cleaning. Read it consists in an autopromotional kit composed by a set of stencil with the letters of the alphabet, a notched beam to compose the verses, a small brush and a solvent to erase the durty by the walls and an use handbook. That’s how poetry can bring urban space back to life.�

Genova.�Cinque�studenti�universitari.�Un�problema:�riuscire�a�emergere�in�un�contesto�culturale�chiuso�in�se�stesso.�In�ogni�angolo�della�città�si�respira�l’aria�di�un�passato�glorioso,�“su-perbo”.�Perché�il�presente�non�può�tornare�a�splendere?�An-che�in�un�contesto�sociale�degradato�si�può�ritrovare�la�po-esia.�Read it�vuole�dare�la�possibilità�a�questi�ragazzi�di�farsi�conoscere,�attraverso�un�poeMob,�una�campagna�di�guerrilla�marketing�per�invadere�Genova�con�la�poesia.�L’idea�è�quella�di�scrivere�alcune�frasi�delle�loro�poesie�sui�muri�della�città,�accompagnate�da�un�rimando�al�sito�web�dove�si�possa�rin-venire� l’intera�opera.�E� farlo� in�un�modo�molto�particolare:�scriverle�“pulendo”.�Read it�consiste�quindi� in�un�kit�di�au-topromozione�che�si�compone�di�un�set�di�stencil�con�tutte�le�lettere�dell’alfabeto,�un’asticella�intagliata�per�comporre�i�versi�della�poesia,�uno�spazzolino�e�un�solvente�per�cancella-re�lo�sporco�dai�muri,�e�un�manuale�di�utilizzo.�Ed�ecco�che�la�poesia�fa�rivivere�lo�spazio�urbano.

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Genova. Five university’s students. One problem. To emerge in a very closed cultural context. In every corner of the city you can breathe the air of a glorious, a superb past. Why can not the present shine again? Also in a degraded social context it’s possible to find poetry. Read it wants to give to this guys the possibility to get known, through a poeMob, a guerilla marketing to crowd Genova with poetry. The idea is to write some parts of the poems on the city’s walls, with a cross reference to the website where you can find the enti-re work. And to do it in a very special way: cleaning. Read it consists in an autopromotional kit composed by a set of stencil with the letters of the alphabet, a notched beam to compose the verses, a small brush and a solvent to erase the durty by the walls and an use handbook. That’s how poetry can bring urban space back to life.�

Genova.�Cinque�studenti�universitari.�Un�problema:�riuscire�a�emergere�in�un�contesto�culturale�chiuso�in�se�stesso.�In�ogni�angolo�della�città�si�respira�l’aria�di�un�passato�glorioso,�“su-perbo”.�Perché�il�presente�non�può�tornare�a�splendere?�An-che�in�un�contesto�sociale�degradato�si�può�ritrovare�la�po-esia.�Read it�vuole�dare�la�possibilità�a�questi�ragazzi�di�farsi�conoscere,�attraverso�un�poeMob,�una�campagna�di�guerrilla�marketing�per�invadere�Genova�con�la�poesia.�L’idea�è�quella�di�scrivere�alcune�frasi�delle�loro�poesie�sui�muri�della�città,�accompagnate�da�un�rimando�al�sito�web�dove�si�possa�rin-venire� l’intera�opera.�E� farlo� in�un�modo�molto�particolare:�scriverle�“pulendo”.�Read it�consiste�quindi� in�un�kit�di�au-topromozione�che�si�compone�di�un�set�di�stencil�con�tutte�le�lettere�dell’alfabeto,�un’asticella�intagliata�per�comporre�i�versi�della�poesia,�uno�spazzolino�e�un�solvente�per�cancella-re�lo�sporco�dai�muri,�e�un�manuale�di�utilizzo.�Ed�ecco�che�la�poesia�fa�rivivere�lo�spazio�urbano.

Page 82: Design Jam 2014 Genova

get in touch with the city

Punto�di�partenza�è�stata�la�ricerca,�in�giro�per�la�città,�rivolta�a�capire�le�esigenze�ed�i�pensieri�delle�persone.

I�cittadini�intervistati,�quindi�persone,si�possono�suddividere�per�età:�dai�bambini�ai�pensionati.

La�domanda�principale�è�stata�Genova è una citta’ in emergenza?

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poeMob

Cinque�studenti�universitari�con�un�problema:�riuscire�a�emergere�in�un�contesto�culturale�chiuso�in�se�stesso.�Anche�in�un�contesto�sociale�degradato�si�può�ritrovare�la�poesia.�Read it�vuole�dare�la�possibilità�a�questi�ragazzi�di�farsi�conoscere,�attraverso�un�poeMob,�una�campagna�di�guerrilla�marketing�per�invadere�Genova�con�la�poesia.�“Cancellando”,�pulendo�i�muri�della�città�con�i�loro�versi.

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poeMob

Cinque�studenti�universitari�con�un�problema:�riuscire�a�emergere�in�un�contesto�culturale�chiuso�in�se�stesso.�Anche�in�un�contesto�sociale�degradato�si�può�ritrovare�la�poesia.�Read it�vuole�dare�la�possibilità�a�questi�ragazzi�di�farsi�conoscere,�attraverso�un�poeMob,�una�campagna�di�guerrilla�marketing�per�invadere�Genova�con�la�poesia.�“Cancellando”,�pulendo�i�muri�della�città�con�i�loro�versi.

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% muri sporchi e puliti

20%puliti

80% sporchi

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% muri sporchi e puliti

20%puliti

80% sporchi

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Si�compone�di:�stencil�con�le�lettere�dell’alfabeto�in�Gotham�Medium,�font�bastoni�molto�leggibile;�spazzola�e�solvente�per�pulire�con�le�parole�la�città;�asticella�intagliata�per�incastrarvi�le�lettere�e�comporre�i�versi;�nastro�adesivo�per�farli�aderire�alla�parete.�

how touse

Page 93: Design Jam 2014 Genova

Si�compone�di:�stencil�con�le�lettere�dell’alfabeto�in�Gotham�Medium,�font�bastoni�molto�leggibile;�spazzola�e�solvente�per�pulire�con�le�parole�la�città;�asticella�intagliata�per�incastrarvi�le�lettere�e�comporre�i�versi;�nastro�adesivo�per�farli�aderire�alla�parete.�

how touse

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making of

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making of

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and now... test!

L’ultimo�step�consiste�nel�testare�il�funzionamento�del�prototipo.�E�quale�miglior�modo�per�farlo�se�non�incontrare�il�committente�reale?�Sono�state�riscontrate�alcune�problematiche,�utili�per�la�modifica�del�kit,�ora�pronto�a�ripulire�la�città!�Read�it!

Page 101: Design Jam 2014 Genova

and now... test!

L’ultimo�step�consiste�nel�testare�il�funzionamento�del�prototipo.�E�quale�miglior�modo�per�farlo�se�non�incontrare�il�committente�reale?�Sono�state�riscontrate�alcune�problematiche,�utili�per�la�modifica�del�kit,�ora�pronto�a�ripulire�la�città!�Read�it!

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In�conclusione�è�emerso�che�il�riscontro�tra�la�gente�è�molto�positivo,�si�ha�voglia�di�cambiamento,�di�novità.�Anche�in�un�contesto�sociale�degradato�si�può�ritrovare�la�poesia.�Ed�ecco,�la�poesia�fa�rivivere�lo�spazio�urbano.

that’s (Read) it!

Alessandra�[email protected]

Elisa�[email protected]

Gloria�[email protected]

Vittoria�Garibotti

contacts

Page 107: Design Jam 2014 Genova

In�conclusione�è�emerso�che�il�riscontro�tra�la�gente�è�molto�positivo,�si�ha�voglia�di�cambiamento,�di�novità.�Anche�in�un�contesto�sociale�degradato�si�può�ritrovare�la�poesia.�Ed�ecco,�la�poesia�fa�rivivere�lo�spazio�urbano.

that’s (Read) it!

Alessandra�[email protected]

Elisa�[email protected]

Gloria�[email protected]

Vittoria�Garibotti

contacts

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IndIce

explore

Make

check

SharIng

Page 111: Design Jam 2014 Genova

IndIce

explore

Make

check

SharIng

Page 112: Design Jam 2014 Genova

explore

EmErgEnzacosa lE viEnE in mEntE?

Venerdì 27 gIugno 2014

SIcurezza

calaMItà

acqua

Salute

immigrati

IMpreVIStI

panIco

laVoro

IncIdentI

explore

tEmatichE EmErsE

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EmErgEnzacosa lE viEnE in mEntE?

Venerdì 27 gIugno 2014

SIcurezza

calaMItà

acqua

Salute

immigrati

IMpreVIStI

panIco

laVoro

IncIdentI

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tEmatichE EmErsE

Page 114: Design Jam 2014 Genova

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giorgio

“Per me l’emergenza è una sola, gli extracomunitari!Questa città era vivibilissima fino a 15/20 anni fa, ora è diventata un cesso.Io sento il disagio delle persone: i nostri vecchi uscivano alla sera e andavano a farsi delle passeggiate, chiudendo la porta solo cin una cordina, ora è rintanata in casa e chi ci governa non fa niente a riguardo.”

Dall’intervista emerge:

• Una forte paura del diverso

• ansia di venire derubati in casa propria

• Disagio generale che provoca una chiusura della persona

• mancanza Di sicurEzza della quale non si occuna neanche il governo

«…non riconosco più la mia gEnova.»

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giorgio

“Per me l’emergenza è una sola, gli extracomunitari!Questa città era vivibilissima fino a 15/20 anni fa, ora è diventata un cesso.Io sento il disagio delle persone: i nostri vecchi uscivano alla sera e andavano a farsi delle passeggiate, chiudendo la porta solo cin una cordina, ora è rintanata in casa e chi ci governa non fa niente a riguardo.”

Dall’intervista emerge:

• Una forte paura del diverso

• ansia di venire derubati in casa propria

• Disagio generale che provoca una chiusura della persona

• mancanza Di sicurEzza della quale non si occuna neanche il governo

«…non riconosco più la mia gEnova.»

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iEriexplore

oggi

Page 117: Design Jam 2014 Genova

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iEriexplore

oggi

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immigrati

E’ un trend in crescita quello dell’immigrazione a Genova, è questo per Giorgio la vera causa dei conseguenti cambiamenti nello stile di vita dei genovesi che non si sentono più sicuri e vivono con angoscia e disagio il nuovo volto multietnico della città nella quale non riescono più a ritrovarsi, non riuscendo a superare diffidenza e preconcetti sono portati a chiudersi sempre più nei loro luoghi sicuri.

la sua REAZIONE ad una situazione che lui perce-pisce come un’emergenzaè CHIUDERSI all’interno delle sue ideeche lo costringono però in uno stato d’ansia e timore costante

•che non si sente più sicuro ad andare in giro per strada•vivere serenamente i piccoli gesti della sua quotidianitàcome andare al circolo o buttare la spazzatura•si ricorda una Genova diversa da quella che vede oggi attorno a se»

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immigratiEmozioni nEgativE

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immigrati

E’ un trend in crescita quello dell’immigrazione a Genova, è questo per Giorgio la vera causa dei conseguenti cambiamenti nello stile di vita dei genovesi che non si sentono più sicuri e vivono con angoscia e disagio il nuovo volto multietnico della città nella quale non riescono più a ritrovarsi, non riuscendo a superare diffidenza e preconcetti sono portati a chiudersi sempre più nei loro luoghi sicuri.

la sua REAZIONE ad una situazione che lui perce-pisce come un’emergenzaè CHIUDERSI all’interno delle sue ideeche lo costringono però in uno stato d’ansia e timore costante

•che non si sente più sicuro ad andare in giro per strada•vivere serenamente i piccoli gesti della sua quotidianitàcome andare al circolo o buttare la spazzatura•si ricorda una Genova diversa da quella che vede oggi attorno a se»

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immigratiEmozioni nEgativE

Page 120: Design Jam 2014 Genova

La Teoria delle finestre rotte afferma che i compor-tamenti di incuria sono un fenomeno contagioso, come è contagiosa una tendenza della moda, che può iniziare con una finestra rotta e diffondersi a un’intera comunità. L’impulso ad assumere un determinato comportamento – positivo o negativo – non parte da un particolare tipo di persona, ma da una caratteristica dell’ambiente circostante, di conseguenza basta un piccolo gesto positivo per stroncare la continuità negativa e affinché questo si diffonda a tutta la comunità.

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tEoria FinEstrE rottE

coMe fare per far

uScIre gIorgIo dalle Sue

trincEE culturalie oSSerVare dIVerSaMente

la Sua cIttà?

basta un piccolo gEsto positivo

Per smuovere la situazione è necessario un cambio Di prospEttiva. Giorgio non riesce a vedere altro che il cambiamento negativo subito da Genova, il quale ha cancellato tutti i gesti di quotidianità e le belle cose che c’erano prima, ma tutto questo può ancora esistere e migliorare.Le persone un tempo fidate sono ora vicini scono-sciuti dei quali si ha paura perché troppo diversi da noi: a Giorgio serve capire che se ci fosse più dialogo e conoscenza delle loro abitudini e tradi-zioni non sarebbero più sconosciuti e potrebbero essere i vicini fidati perduti anni fa..

obiEttivo:

Motivarlo a trasformare la sua prospettiva, per fargli capire che si, c’è stato un cambiamento, ma che le sue confortevoli abitudini non sono annientate

explore

cambiarE nuovE prospEttivE

Page 121: Design Jam 2014 Genova

La Teoria delle finestre rotte afferma che i compor-tamenti di incuria sono un fenomeno contagioso, come è contagiosa una tendenza della moda, che può iniziare con una finestra rotta e diffondersi a un’intera comunità. L’impulso ad assumere un determinato comportamento – positivo o negativo – non parte da un particolare tipo di persona, ma da una caratteristica dell’ambiente circostante, di conseguenza basta un piccolo gesto positivo per stroncare la continuità negativa e affinché questo si diffonda a tutta la comunità.

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tEoria FinEstrE rottE

coMe fare per far

uScIre gIorgIo dalle Sue

trincEE culturalie oSSerVare dIVerSaMente

la Sua cIttà?

basta un piccolo gEsto positivo

Per smuovere la situazione è necessario un cambio Di prospEttiva. Giorgio non riesce a vedere altro che il cambiamento negativo subito da Genova, il quale ha cancellato tutti i gesti di quotidianità e le belle cose che c’erano prima, ma tutto questo può ancora esistere e migliorare.Le persone un tempo fidate sono ora vicini scono-sciuti dei quali si ha paura perché troppo diversi da noi: a Giorgio serve capire che se ci fosse più dialogo e conoscenza delle loro abitudini e tradi-zioni non sarebbero più sconosciuti e potrebbero essere i vicini fidati perduti anni fa..

obiEttivo:

Motivarlo a trasformare la sua prospettiva, per fargli capire che si, c’è stato un cambiamento, ma che le sue confortevoli abitudini non sono annientate

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cambiarE nuovE prospEttivE

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immigrati a gEnovaInfografica quantitativa

57.358100%13.409

24%

other

17.21730,1%

Equador

2.9015,1%

Perù

4.5057,8%

Marocco

4.5052,3%

Senegal

Albania

6.31211%

4.9968,7%

1.8623,2%

RomaniaUcraina

Sud America

Africa

Est Europa

2.1974%

Cina

1.2142,1%

Sri Lanka

9761,7%

Bangladesh

Asia

Equador

Albania

Romania

Marocco

Perù

Cina

Ucraina

Senegal

Sri Lanka

Bangladesh

30,1%

11%

8,7%

7,8%

5,1%

4%

3,2%

2,3%

2,1%

1,7%

Fonte:Notiziario statistico 2013Dal sistema statistico nazionale del Comune di Genova

Make

rEalizzarE il possibilEDesign partecipativo

Quando il design incontra l’emergenza sociale deve essere in grado di guardare oltre alla realtà attuale, aprendosi al possibile. Da sempre lavorare nel sociale è percepire larealtà insieme alle sue possibilità alternative. Individuando margini di “poter essere” e di “poter agire” anche nelle situazioni più complesse.Certamente oggi, in territori ridisegnati dalla crisi e solcati dalle diseguaglianze, è più difficile scorgere i segni del possibile nei vincoli del reale.Eppure proprio dal disagio di tante situazioni emerge la spinta ad affinare quest’arte del possibile.Come dal malessere di Giorgio, che lo porta a provare nostalgia del suo passato, un tempo in cui si sentiva a suo agio, emerge l’esigenza di ritrovare il rapporto personale con i suoi vicini, troppo diversi rispetto a lui.Il nostro obiettivo è far sì che la sua esigenza si trasformi in azione per uscire dal suo disagio, di conseguenza utilizziamo il metodo dell’animazione sociale che prevede l’intervento di figure esterne alla comunità di quartiere per favorire la coesione sociale.

dall’esigenza di poter eSSere

poter agIre

necessità diazIone

comE?

animazionE socialE

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immigrati a gEnovaInfografica quantitativa

57.358100%13.409

24%

other

17.21730,1%

Equador

2.9015,1%

Perù

4.5057,8%

Marocco

4.5052,3%

Senegal

Albania

6.31211%

4.9968,7%

1.8623,2%

RomaniaUcraina

Sud America

Africa

Est Europa

2.1974%

Cina

1.2142,1%

Sri Lanka

9761,7%

Bangladesh

Asia

Equador

Albania

Romania

Marocco

Perù

Cina

Ucraina

Senegal

Sri Lanka

Bangladesh

30,1%

11%

8,7%

7,8%

5,1%

4%

3,2%

2,3%

2,1%

1,7%

Fonte:Notiziario statistico 2013Dal sistema statistico nazionale del Comune di Genova

Make

rEalizzarE il possibilEDesign partecipativo

Quando il design incontra l’emergenza sociale deve essere in grado di guardare oltre alla realtà attuale, aprendosi al possibile. Da sempre lavorare nel sociale è percepire larealtà insieme alle sue possibilità alternative. Individuando margini di “poter essere” e di “poter agire” anche nelle situazioni più complesse.Certamente oggi, in territori ridisegnati dalla crisi e solcati dalle diseguaglianze, è più difficile scorgere i segni del possibile nei vincoli del reale.Eppure proprio dal disagio di tante situazioni emerge la spinta ad affinare quest’arte del possibile.Come dal malessere di Giorgio, che lo porta a provare nostalgia del suo passato, un tempo in cui si sentiva a suo agio, emerge l’esigenza di ritrovare il rapporto personale con i suoi vicini, troppo diversi rispetto a lui.Il nostro obiettivo è far sì che la sua esigenza si trasformi in azione per uscire dal suo disagio, di conseguenza utilizziamo il metodo dell’animazione sociale che prevede l’intervento di figure esterne alla comunità di quartiere per favorire la coesione sociale.

dall’esigenza di poter eSSere

poter agIre

necessità diazIone

comE?

animazionE socialE

Page 124: Design Jam 2014 Genova

Make

agirE conDivisomodello aggregante

Esistono strategie di design utili a sostenere il metodo dell’animazione sociale come il Design Partecipato. La partecipazione incontra l’ideale umano di sostegno reciproco o altruismo, un istinto collettivo dell’umanità.La partecipazione emancipa le persone rendendole collaboratori attivi, piuttosto che destinatari passivi. Il nostro intervento per promuovere l’agire condiviso utilizza il gioco come strumento per raggiungere l’obiettivo.Il gioco, in quanto esperienza priva di scopo pratico e immediato, viene visto come strumento per uscir fuori dal disagio della quotidianità e come momento d’incontro, generando quindi tranquillità e libertà nella persona. Ispirandoci alla personalità di Giorgio abbiamo individuato il gioco di carte Cirulla, originario della Liguria, una variante più complessa della tradizionale Scopa, ma che si contraddistingue con un notevole peso di fortuna che riduce il divario tra giocatori esperti e principianti.L’idea di base è che possa partecipare al gioco un gruppo multiculturale dove gli autoctoni diventano gli animatori del gioco condividendo le regole con chi non le conosce.Per rendere l’intervento più funzionale verranno individuate zone delimitate dove l’attività verrà svolta per aumentare la possibilità di conoscenza del vicinato.

gioco

cirulla

Make

prima ipotEsiConcept

Il punto di partenza è stato l’individuazione di

trE Fasi:

scopErta regalaci una storia, affissione di fogli bianchi con il logo dell’evento: i partecipanti condividono con il resto del quartiere la loro storia, inizia così la scoperta delle persone che abitano il quartiere.

accEttazionE nel medesimo luogo dell’affissione delle storie vengono distribuiti mazzi di carte con il logo dell’evento e alcune frasi estrapolate dalle storie raccolte, al momento della consegna viene distri-buito un flyer con le informazioni logistiche sullo svolgimento dell’ultima fase.

incontro è il momento di giocare: ci si incontra liberamente nel luogo e nell’orario prescelti e si dà il via al torneo di Cirulla.

Lo svolgimento step by step deve servire a stimolare le persone affinché trovino la motivazione per avvicinarsi alla conoscenza dell’altro.

1.

2.

3.

Page 125: Design Jam 2014 Genova

Make

agirE conDivisomodello aggregante

Esistono strategie di design utili a sostenere il metodo dell’animazione sociale come il Design Partecipato. La partecipazione incontra l’ideale umano di sostegno reciproco o altruismo, un istinto collettivo dell’umanità.La partecipazione emancipa le persone rendendole collaboratori attivi, piuttosto che destinatari passivi. Il nostro intervento per promuovere l’agire condiviso utilizza il gioco come strumento per raggiungere l’obiettivo.Il gioco, in quanto esperienza priva di scopo pratico e immediato, viene visto come strumento per uscir fuori dal disagio della quotidianità e come momento d’incontro, generando quindi tranquillità e libertà nella persona. Ispirandoci alla personalità di Giorgio abbiamo individuato il gioco di carte Cirulla, originario della Liguria, una variante più complessa della tradizionale Scopa, ma che si contraddistingue con un notevole peso di fortuna che riduce il divario tra giocatori esperti e principianti.L’idea di base è che possa partecipare al gioco un gruppo multiculturale dove gli autoctoni diventano gli animatori del gioco condividendo le regole con chi non le conosce.Per rendere l’intervento più funzionale verranno individuate zone delimitate dove l’attività verrà svolta per aumentare la possibilità di conoscenza del vicinato.

gioco

cirulla

Make

prima ipotEsiConcept

Il punto di partenza è stato l’individuazione di

trE Fasi:

scopErta regalaci una storia, affissione di fogli bianchi con il logo dell’evento: i partecipanti condividono con il resto del quartiere la loro storia, inizia così la scoperta delle persone che abitano il quartiere.

accEttazionE nel medesimo luogo dell’affissione delle storie vengono distribuiti mazzi di carte con il logo dell’evento e alcune frasi estrapolate dalle storie raccolte, al momento della consegna viene distri-buito un flyer con le informazioni logistiche sullo svolgimento dell’ultima fase.

incontro è il momento di giocare: ci si incontra liberamente nel luogo e nell’orario prescelti e si dà il via al torneo di Cirulla.

Lo svolgimento step by step deve servire a stimolare le persone affinché trovino la motivazione per avvicinarsi alla conoscenza dell’altro.

1.

2.

3.

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Make

prima ipotEsiStoryboard

check

quEstionario vEriFica

Le linee delle domande:

Giochi a carte? A quali attività ti dedichi nel tempo libero?

Se dovessi organizzare una manifestazione per valorizzare la vita nel tuo quartiere cosa faresti? Come coinvolgeresti gli abitanti del quartiere?

Quale è la tua storia di Genova? La condivideresti con altre persone? Vorresti che loro la condividessero con te?

Page 127: Design Jam 2014 Genova

Make

prima ipotEsiStoryboard

check

quEstionario vEriFica

Le linee delle domande:

Giochi a carte? A quali attività ti dedichi nel tempo libero?

Se dovessi organizzare una manifestazione per valorizzare la vita nel tuo quartiere cosa faresti? Come coinvolgeresti gli abitanti del quartiere?

Quale è la tua storia di Genova? La condivideresti con altre persone? Vorresti che loro la condividessero con te?

Page 128: Design Jam 2014 Genova

check

giancarlo64 anni

“Mancano i circoli di quartiere per anziani” “Giocare è un buon modo per conoscere l’altro”

check

gaEtano73 anni

“Vedrai le cose campiate quando conosci bene il tuo vicino di casa”

Page 129: Design Jam 2014 Genova

check

giancarlo64 anni

“Mancano i circoli di quartiere per anziani” “Giocare è un buon modo per conoscere l’altro”

check

gaEtano73 anni

“Vedrai le cose campiate quando conosci bene il tuo vicino di casa”

Page 130: Design Jam 2014 Genova

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gianni67 anni

“Spiegare e raccontare la storia per capirsi” “il centro storico è il mondo più bello che esista”

check

gino53 anni

“A Genova quando arrivarono i primi immigrati meridionali erano ghettizzati, ma piano piano si sono integrati…la strada aiuta a condividere”

Page 131: Design Jam 2014 Genova

check

gianni67 anni

“Spiegare e raccontare la storia per capirsi” “il centro storico è il mondo più bello che esista”

check

gino53 anni

“A Genova quando arrivarono i primi immigrati meridionali erano ghettizzati, ma piano piano si sono integrati…la strada aiuta a condividere”

Page 132: Design Jam 2014 Genova

check

FEEDback chEck

comunicazionEstimolo

conDivisionE

Disagio nei confronti della situazione attuale

Mancanza di conoscenza tra le persone del vicinato

Esigenza di avere luoghi d’incontro per trascorrere il tempo libero

Esigenza di recuperare i vecchi valori, come il contatto con le persone e il dialogo

Volontà di azione, far qualcosa che generi cambiamento

Volontà di raccontarsi e condividere storie ed esperienze

Make

comunicazionE

tornEo Di cirrulla

ti invito

sabato 5 luglio 2014, ore 16

piazza della Cernaia

Végni!

Bir!

Një!

Vieni!

Jedan!

Uno!

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check

FEEDback chEck

comunicazionEstimolo

conDivisionE

Disagio nei confronti della situazione attuale

Mancanza di conoscenza tra le persone del vicinato

Esigenza di avere luoghi d’incontro per trascorrere il tempo libero

Esigenza di recuperare i vecchi valori, come il contatto con le persone e il dialogo

Volontà di azione, far qualcosa che generi cambiamento

Volontà di raccontarsi e condividere storie ed esperienze

Make

comunicazionE

tornEo Di cirrulla

ti invito

sabato 5 luglio 2014, ore 16

piazza della Cernaia

Végni!

Bir!

Një!

Vieni!

Jedan!

Uno!

Page 134: Design Jam 2014 Genova

stimolo

C’E ORA LA MIA GENOVA

...

C’ERAE OGGI

C’È...

LA MIANOSTALGIA

È PROFUMO DI...

I MIEI NONNIRACCONTAVANO

...

DI QUEL GIORNO

NON DIMENTICO...

DI QUELLA STRADA

CONOSCOOGNI STORIA

...

ERA UN PERSONAGGIO,

LUI ...

LA RICETTA SEGRETA

È...

QUEL GIORNOPER GENOVA

FU...

Make

conDivisionE

RACCONTACI LA TUA STORIA

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RACCONTACI LA TUA STORIA

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Make

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stimolo

C’E ORA LA MIA GENOVA

...

C’ERAE OGGI

C’È...

LA MIANOSTALGIA

È PROFUMO DI...

I MIEI NONNIRACCONTAVANO

...

DI QUEL GIORNO

NON DIMENTICO...

DI QUELLA STRADA

CONOSCOOGNI STORIA

...

ERA UN PERSONAGGIO,

LUI ...

LA RICETTA SEGRETA

È...

QUEL GIORNOPER GENOVA

FU...

Make

conDivisionE

RACCONTACI LA TUA STORIA

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RACCONTACI LA TUA STORIA

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Make

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Make

il progEtto

ComunicazioneLa prima fase dell’intervento consiste nella distribuzione, all’interno degli esercizi commerciali del quartiere, di flyer (7 cartoline differenti con scritte genovesi e traduzione in una lingua) con le informazioni necessarie per partecipare all’evento.

StimoloIl giorno del torneo verranno distribuite delle particolari carte da gioco sulle quali saranno presenti alcune frasi con piccole informazioni sui diversi paesi (“Tutto il caffè che beviamo viene dalla Turchia”, “In Marocco mangiamo molti datteri”, …) e sul retro il logo dell’evento.

CondivisioneUna volta sedute ai tavoli le persone saranno invogliate a parlare con chi si trovano di fronte, raccontando la propria storia e cultura, anche stimolati dalle frasi delle carte. Queste storie verranno poi trascritte su fogli che saranno appesi ben in vista.

SharIng

moDEllo Economico

Il modello economico adeguato a questo tipo di operazione, richiede il supporto dei CIV di quartiere, molto attivi nel cento storico e già impegnati in iniziative per la riqualificazione di alcune aree. Il CIV può fruire di eventuali finanziamenti comunali.

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Make

il progEtto

ComunicazioneLa prima fase dell’intervento consiste nella distribuzione, all’interno degli esercizi commerciali del quartiere, di flyer (7 cartoline differenti con scritte genovesi e traduzione in una lingua) con le informazioni necessarie per partecipare all’evento.

StimoloIl giorno del torneo verranno distribuite delle particolari carte da gioco sulle quali saranno presenti alcune frasi con piccole informazioni sui diversi paesi (“Tutto il caffè che beviamo viene dalla Turchia”, “In Marocco mangiamo molti datteri”, …) e sul retro il logo dell’evento.

CondivisioneUna volta sedute ai tavoli le persone saranno invogliate a parlare con chi si trovano di fronte, raccontando la propria storia e cultura, anche stimolati dalle frasi delle carte. Queste storie verranno poi trascritte su fogli che saranno appesi ben in vista.

SharIng

moDEllo Economico

Il modello economico adeguato a questo tipo di operazione, richiede il supporto dei CIV di quartiere, molto attivi nel cento storico e già impegnati in iniziative per la riqualificazione di alcune aree. Il CIV può fruire di eventuali finanziamenti comunali.

Page 138: Design Jam 2014 Genova

abStract englISh

This work is about the emergency of integration among the old Genoan population and the new cultures, that are coming on the territory.

From the collected data, it seems that old people, are living in a critical situation: they do not recognize their city, and they feel a constant sense of fear.

To common thinking is the immigrant to approach local inhabitant lifestyle: this project wont at the exact opposite. The aims is to change the mental perspective of our local inhabitants, by the sharing of the own life stories with the life stories of immigrants.

A day of games, at the open air in the streets of the Genoa’s old town centre, is the ground of dialogue that we are going to create. Participants Italians and non-Italians share their typical games, including cirulla. Cirulla is a typical Genoan’s card game, mostly known by the elders. The old Genoan population becomes teacher for a day for the immigrants. Through the game and the dialogue that follows, we replace fear with knowledge and tolerance.

elISa [email protected]

gulIa [email protected]

franceSca [email protected]

franceSca [email protected]

Marta [email protected]

contattI

Page 139: Design Jam 2014 Genova

abStract englISh

This work is about the emergency of integration among the old Genoan population and the new cultures, that are coming on the territory.

From the collected data, it seems that old people, are living in a critical situation: they do not recognize their city, and they feel a constant sense of fear.

To common thinking is the immigrant to approach local inhabitant lifestyle: this project wont at the exact opposite. The aims is to change the mental perspective of our local inhabitants, by the sharing of the own life stories with the life stories of immigrants.

A day of games, at the open air in the streets of the Genoa’s old town centre, is the ground of dialogue that we are going to create. Participants Italians and non-Italians share their typical games, including cirulla. Cirulla is a typical Genoan’s card game, mostly known by the elders. The old Genoan population becomes teacher for a day for the immigrants. Through the game and the dialogue that follows, we replace fear with knowledge and tolerance.

elISa [email protected]

gulIa [email protected]

franceSca [email protected]

franceSca [email protected]

Marta [email protected]

contattI

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GRAZIE

ACCADEMIA DI LIGUSTICA DI BELLE ARTIMario Benevenuto

CONTACTS

[email protected]

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PUBLISHED ©2014 bywww.hi-pe.at

Page 141: Design Jam 2014 Genova

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SUMMERSCHOOLGENOVA27-30 GIUGNO 2014