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Parrocchia S. Giuseppe - 33050 Bevazzana - Parrocchia S.S. Filippo e Giacomo Gorgo - 33053 Latisana - Parrocchia S. Spirito 33050 Pertegada - tel. 0431.55036 BOLLETTINO PARROCCHIALE - SEMESTRALE - DICEMBRE 2011 Design Grafico FreeLanceGrafik © Foto archivio Mauro - Presepe dei ragazzi del Per.te.Attak Il Parroco e il diacono, insieme ai Consiglieri Pastorali e Amministrativi alla redazione augurano a tutti un Buon Natale e felice Anno Nuovo nel Signore L’INFORMATORE PARROCCHIALE

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Parrocchia S. Giuseppe - 33050 Bevazzana - Parrocchia S.S. Filippo e Giacomo Gorgo - 33053 Latisana - Parrocchia S. Spirito 33050 Pertegada - tel. 0431.55036

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Il Parroco e il diacono, insieme aiConsiglieri Pastorali e Amministrativi

alla redazione augurano a tutti unBuon Natale e felice Anno

Nuovo nel Signore

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Natale 2011L’editoriale

Il Natale, l’arrivo cioè di un Salvatore, è motivo di gioia da parte di ogni credente cristiano. Non tutti però sono arrivati a questo traguardo.Nel passato, un tessuto culturale religioso unitario favoriva la fede ed i valori ad essa ispirati.Oggi non più e si osserva una profonda crisi di fede: si osserva una società senza fede. Questa situazione di cristianizzazione - dice il Papa Benedetto XVI° in una recente lettera apostolica, occorre riprendere il cammino di fede, per ravvivarla, pu-rificarla, per confermarla e confessarla. E indice: “L’ANNO DELLA FEDE”Il Concilio Vaticano II°, è la sicura bussola per orientare il cammino ed è sempre di più una grande forza di rinnovamento. Il Papa - fa ancora notare - che la fede non è un sentimento, una vaga aspirazione, una scelta solo individuale che ognuno poi modella come preferisce. Non è un fatto privato. La professione della fede è un atto personale e insieme comunitario. L’assemblea dei Vescovi convocata per il mese di ottobre 2012 avrà per argomento centrale: “La nuova evangelizzazione per la tra-smissione della fede cristiana”.Potrà essere l’occasione di riflettere su come impegnarci a riscoprire i contenuti della fede cristiana che ritroviamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica.E’ un approfondire la fede non come teoria intellettuale, ma l’incontro con una per-sona che con il Natale arriva e si fa presente all’umanità. E’ Gesù Cristo, figlio di Dio, che continua ad operare e a costruire la sua Chiesa che sono i credenti cristiani.Con Gesù ci è consentito di ripercorrere nella fede e per la fede, tutta la storia della salvezza. Sarà anche una occasione propizia per testimoniare la carità. Ma la carità senza la fede, sarebbe un sentimento in balìa del dubbio. La fede ci permette di rico-noscere Gesù Cristo nel povero e in colui che ci chiede aiuto. Senza la fede la carità si riduce a beneficenza. Tante persone sono in ricerca della verità per poter gioire all’arrivo di un Dio che si fa uomo.Questa ricerca muove le persone sulla strada che conduce al Mistero che vogliamo celebrare: il Natale. Il mettersi in cammino è il primo passo per trovare colui che non cercherebbero se non fosse già venuto incontro. A noi cristiani le prove della vita, mentre ci consentono di avvicinarci al mistero della Croce e di partecipare alle sofferenze di Cristo (cfr Col. 1,24) sono preludio alla gioia e alla speranza verso qui la fede ci conduce.Noi crediamo con ferma certezza che il Signore Gesù, facendosi presente in mezzo a noi, rimane con noi come segno dell’amore di Dio Padre, a cui va il nostro omaggio di figli onorando il suo Figlio Unigenito Cristo Gesù.

E’ questo l’augurio natalizio che sentitamente estendo a tutti voi, invocando l’aiuto e la benedizione della S.Famiglia di Nazaret: Giuseppe e Maria.

Il Parroco Don Elio

di don Elio

Somm

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Questo bollettino verrà consegnato a tutte le famiglie delle tre comunità parrocchiali ed inviatoa tutti gli emigranti. Fateci, per favore pervenire gli indirizzi di coloro che fossero interessati a riceverlo.

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L’Editoriale di don Elio 2

Anagrafe Parrocchiale 19Attività Giovanile Scout 18

Il Papa ad Aquileia - Castellerio 4Riflessioni sul Natale - La vocazione sui campi dell’exJugo 5

27a festa diocesana dei Ministranti 6Per.te.Attack 7

Madonnina del Mare - Concorso Presepe Bevazzana 8Rinasce la festa di Bevazzana 9

Gorgo - Vita Parrocchiale 10Corpus Domini 11

I Santi nella Chiesa di Gorgo - S.Rita da Cascia 12

50 anni del Gruppo Alpini Pertegada 16-17

Gruppo Mamme di Pertegada 14Catechesi - Presepe di Pertegada 15

Parrocchia di Bevazzana

Parrocchia di Gorgo

Parrocchia di Pertegada

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Comunità

PapaBenedetto XVI

IL PAPA AD AQUILEIA

Quest’anno per il ritiro di prima comunio-ne noi gruppo di catechisti abbiamo scelto qualcosa di diverso. Solitamente si orga-

nizzava la giornata a Bevazzana, ma qualche volta è bene cambiare per offrire nuovi stimoli alla comuni-tà e inoltre fare esperienze nuove aiuta il percorso di formazione di ognuno. Con questo spirito abbia-mo accolto con piacere l’invito del nostro vescovo che ha proposto a tutte le comunità friulane un ritiro tutto nuovo presso il seminario di Castellerio, tenuto da giovani seminaristi. L’incontro si è tenuto un sabato pomeriggio ed era rivolto ai ge-nitori in primis e ai bambini di prima comunione. Ci siamo trovati quindi con altre comunità, siamo sta-ti divisi in gruppi e ogni gruppo ha lavorato con un seminarista. I genitori invece sono andati in chiesa dove sono state spiegate le parti della messa e l’im-

portanza che essa ha per noi cristiani, in quanto mo-mento di condivisione della fede in Cristo. Noi cate-chiste siamo state entusiaste e i bambini hanno avuto delle bellissime soddisfazioni, il seminarista faceva delle domande e proponeva dei giochi sulla prima

comunione e loro erano attenti, partecipi e desiderosi di collabo-rare; inoltre abbiamo avuto modo di parlare con i catechisti delle

altre comunità, con i quali abbiamo scambiato espe-rienze e idee. Alla fine del pomeriggio abbiamo fatto una merenda tutti insieme per concludere l’incontro in convivialità. Speriamo sia stata una giornata pia-cevole e arricchente per tutti, secondo noi da ripetere sicuramente, in quanto i seminaristi erano prepara-tissimi e coinvolgenti ed hanno saputo preparare un momento spirituale a misura di bambino.

Le catechiste

Castellerio

Il 7 e l’8 maggio 2011, papa Benedetto XVI è venu-to in visita apostolica in Friuli e Veneto, alla Chiesa del Nordest, che si prepara al Secondo Convegno

ecclesiale di Aquileia. Sabato 7 maggio ha incontra-to ad Aquileia i fedeli e i pastori delle diocesi della nostra regione, migliaia di persone lo hanno saluta-to lungo il percorso in “papamobile” dall’aeroporto di Ronchi, in piazza del Capitolo e nei giardini della basilica patriarcale. Il Papa è venuto ad Aquileia e Venezia per «con-fermarci nella fede», come dice il tema di questa visita aposto-lica, per rifondare sui valori della tradizione cristiana tutto il Nor-dest, erede dell’antico Patriarcato che diede origine a 57 Chie-se, fino all’Ungheria, alla Baviera, oltre che all’Austria, alla Slove-nia e alla Croazia. Le trasformazioni sociali, economiche, religiose in atto sono causa di problematiche di cui la Chiesa del Nordest sta cercando di farsi carico, per portarle a soluzione pacificamente, sotto il se-gno della condivisione. Erano presenti in piazza an-che gruppi di fedeli in rappresentanza della forania di Latisana e delle nostre tre parrocchie. Il saluto di Benedetto XVI ha toccato i temi della gloriosa tradizione aquileiese e, citando le catechesi di S. Cromazio, il papa ha voluto ricordarci i valori fon-damentali della fede dei nostri padri, nella quale lui stesso è venuto a confermarci. Non è mancata la sua benedizione, né il saluto in friulano, sloveno e tedesco, lingue parlate nella nostra terra. All’interno

della Basilica il Papa ha rivolto il suo discorso ai rappresentanti delle 15 diocesi della regione Trive-neta. Eccone alcuni passaggi: “... Riunirsi ad Aquileia costituisce un significativo ritorno alle “radici” per riscoprirsi “pietre” vive dell’edificio spirituale che ha le sue fondamenta in Cristo e il suo prolungamento nei testimoni più eloquenti della Chiesa aquileiese: i santi Ermagora e Fortunato, Ilario e Taziano, Cri-sogono, Valeriano e Cromazio. Ritornare ad Aquileia

significa soprattutto imparare dalla glorio-sa Chiesa che vi ha generato come im-pegnarsi oggi, in un mondo radicalmen-te cambiato, per una nuova evangelizzazio-ne del vostro territo-rio e per consegnare alle generazioni futu-re l’eredità preziosa della fede cristiana...…L’orizzonte della fede e le motivazioni cristiane hanno dato e continuano ad offri-re nuovo impulso alla

vita sociale, ispirano le intenzioni e guidano i costu-mi. Ne sono segni evidenti l’apertura alla dimensione trascendente della vita, nonostante il materialismo diffuso; un senso religioso di fondo, condiviso dal-la quasi totalità della popolazione; l’attaccamento alle tradizioni religiose; il rinnovamento dei percorsi di iniziazione cristiana; le molteplici espressioni di fede, di carità e di cultura; le manifestazioni della religiosità popolare; il senso della solidarietà e il volontariato. Custodite, rafforzate, vivete questa pre-ziosa eredità. Siate gelosi di ciò che ha fatto grandi e rende tuttora grandi queste Terre!”.

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Comunità

La prima domanda che mi pongo è: questo Natale 2011 è uguale a quello dell’anno prima, di due anni prima, di tre anni prima o è cambiato qualche cosa? È cam-

biato qualche cosa in me, nel mio paese, nella mia nazione, nel mondo? E questi cambiamenti se ci sono stati sono in meglio o in peggio? Il mondo certamente è in una continua evoluzione, momenti bui, momenti di luce; momenti tragi-ci, momenti sereni; momenti nei quali ci viene da dire: Dio dove sei? Momenti nei quali si può dire: grazie Signore per-ché sei qui con noi. Allora con quali sentimenti ci prepa-riamo a questo evento sempre fresco, sempre bello, sempre giovane che si ripete ogni anno e che non invecchia mai? Questo nuovo anno liturgico ci porta a proclamare, legge-re, meditare, il Vangelo di Marco. Vangelo composto da 16 capitoli e che inizia così: Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Abbiamo visto che Marco colloca Gesù all’ini-zio della sua missione, della sua vita pubblica. Ma leggendo queste prime parole mi viene spontaneo andare un po’ indie-tro di qualche anno nella storia, nel momento in cui l’Angelo si presenta a Maria. Non si presenta per farle una proposta o per discutere se quello che le dirà è di suo gradimento, ma le dice subito, parlando al futuro come già fatto, “concepirai un figlio”. Perché L’Angelo parla a Maria al futuro come se l’avesse già ricevuto? Semplice. Perché piena di grazia! Se si è pieni dell’amore di Dio, in che modo si risponde a Dio? Con tutto l’amore che Dio ci ha dato. Come è bello obbedire come ha obbedito Maria. Come è bello sentirsi rivolgere le parole di Dio come figli che già hanno obbedito, che hanno ricevuto la grazia e quindi come figli è tutto come già fatto, come già ricevuto. E quando Gesù parlerà delle nostre neces-sità cosa ci dirà? “Chiedete con fede perché tutto vi è stato già dato”. Allora noi da figli possiamo rivolgerci a Dio per le nostre necessità sicuri che Lui ci ha già esauditi. Grazie, Maria, che con il tuo “Sì” ci hai dato la cosa più bella che potessimo desiderare: Gesù.

Armando, Diacono

LA VOCAZIONE SUI CAMPIDELL’EX JUGO

Armando Candussi, di Latisana, moglie e due figli, è diacono permanente dal 2003. Svolge attività pa-storale nelle comunità parrocchiali di Gorgo, Per-

tegada e Bevazzana. Il suo compito è soprattutto quello del catechismo, ma spesso si trova ad organizzare la liturgia della Parola là dove si è in attesa del sacerdote e, quindi, della possibilità della Santa Messa.Quando lo chiamiamo al telefono, cortesemente ci dice: “Abbiate la bontà di richiamarmi, perché sono occupato in un lavoro tanto delicato: il catechismo”. Non sa, il signor Armando, il motivo per cui lo disturbiamo. Ma gli viene naturale considerare l’attività catechistica come, appunto,

un “lavoro”, un lavoro normale, durante il quale non si puo’essere disturbati. In realtà sta incontrando un gran numero di genitori, mamme in particolare, per organizzare l’anno di catechesi in misura tale da rispettare anche le esi-genze delle famiglie. Senza imposizioni, quindi. Un lavoro, però, del tutto speciale, perché – come spiega Candussi – fa crescere anzitutto nello spirito, “diciamolo pure, nell’amore al Signore”. La dimensione caritativa del servizio emerge a ogni passo dell’attività di Armando. “Posso dire che la mia vocazione è maturata anche grazie agli aiuti umanitari che portavo nei Paesi dell’ex Jugoslavia. Ho imparato in quel contesto che c’è una dimensione orizzontale della testimo-nianza del Vangelo, ma ce n’è una anche verticale, che è strettamente connessa alla prima”. La famiglia non ha mai fatto mancare ad Armando la puntuale protezione, anche l’indispensabile sostegno. Tanto da condividere insieme pa-recchie attività.

Articolo da “Vita Cattolica”

Formazione catechisti

Il corso di formazione per catechisti di quest’anno tenuto da Don Alessio Geretti, si è svolto in due incontri all’Au-ditorium di san Giorgio di Nogaro. In questi incontri

si è parlato dell’atteggiamento dei bambini verso dio, la sua conoscenza è innata nei bambini, infatti già nei primissimi anni di vita il bambino mostra un particolare interesse verso la figura di Dio e tutti i simboli religiosi.La conoscenza di dio e lo sviluppo della propria fede cristiana dovrebbe iniziare già in famiglia, poiché con i genitori possono vivere momenti di adorazione al Signore attraverso i momenti di preghiera condivisi, ad esempio partecipando insieme alla messa. La trasmissione della fede durante i primi ani del bambino sono indispensabili perché essi sono aperti all’azione dello Spirito santo, per questa ragione è importante sviluppare la fede dei bambini attraverso i momenti di formazione cristiana che la parrocchia offre come la catechesi, la santa Messa, il Rosario e le Adorazioni eucaristiche. Durante gli incontri di cate-chismo a cui partecipo ho notato che i bambini dimostrano molto interesse per le figure cristiane e dimostrano di sapere molto di più di quello che noi catechiste trasmettiamo loro. Le ricerche in campo psicologico, svolte nei precedenti anni, hanno dimostrato che i bambini della fascia di sviluppo da 0 a 6 anni cominciano a sviluppare una sorta di moralità, specialmente dove c’è una relazione interpersonale, ma la propensione morale dell’essere umano ha una base naturale innata. Le famiglie hanno l’importante compito di educare i figli ma non solo con il desiderio di farli raggiungere la sa-lute e la felicità, ma soprattutto con il raggiungimento della virtù, del coraggio di tendere a una forma di perfezione che l’uomo può raggiungere solo se entra in grazia di Dio e se-gue i suoi comandamenti.

Laura

Riflessionesul Natale

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In primavera, come ogni anno, si è tenuta a Udine la Festa Dio-

cesana dei Ministranti. Il 10 aprile i chierichetti di Pertegada Gorgo e Bevaz-zana hanno partecipato all’evento giunto ormai alla 27a edizione, con il loro mega-cartellone re-alizzato nelle settimane precedenti con l’aiuto di don Armando, alcune ca-techiste e alcuni genitori. I bambini si sono trovati nell’area festeggiamenti di Pertegada per creare insieme il loro “segno” ri-flettendo sul tema “Chia-mati a servirLo guidati

dallo Spirito” e hanno quindi realizzato questo enorme cartellone composto dalle sagome di ognuno di loro e le loro illustrazioni dei brani del Vangelo da cui è stato tratto il tema della giornata . Ed eccoci alla mattina della partenza: ore 8.00 tutti in piazza a Pertegada con zainet-to e veste in mano, ad aspettare il pullman il quale, dopo aver caricato i nostri amici di Gorgo e Latisana, ci porta a Udine. L’arrivo è stato emozionante: appena arrivati in viale Ungheria, ci troviamo immersi in un fiume di cen-tinaia di bambini arrivati da oltre 40 parrocchie dell’Ar-cidiocesi, felici di trascorrere una giornata insieme. Tra i 700 chierichetti la nostra zona pastorale era ben rappre-sentata: Elia, Emma, Francesco, Giacomo, Giovanni, Giu-lia e Nicolas di Gorgo, accompagnati da alcuni genitori: Assunta, Loris, Anna e Roberto; Aurora, Benedetta, Lin-da, Thomas, Francesco, Lucy, Vittoria, Arianna e Natalia di Pertegada erano invece accompagnati da Agostina, Cinzia, Michela e Nicla. All’accoglienza, gruppi di semi-naristi, scout e animatori si occupavano di fotografare ogni parrocchia con il proprio cartellone, nel nostro caso il cartellone ha creato qualche simpatica “complicazio-ne” a causa delle dimensioni! La cosa non ha scoraggia-to i nostri bambini che hanno invece dimostrato grande orgoglio per il proprio lavoro, dandosi immediatamente da fare per sostenere il cartellone e contemporaneamen-te essere fotografati con esso! L’impresa, come potete ve-dere, è riuscita! L’esperienza insegna: il prossimo anno lo faremo più piccolo! Finite foto e iscrizioni, arriva un’ora circa di animazione e musica con giovani animatori e seminaristi, tut-to in sintonia con il tema proposto da questa edizione: Gesù che dona lo Spirito Santo e chiama a servirLo, insegnandoci col Suo esempio che “l’unione fa la forza” e che sono la condivisione, l’affiatamento e l’ami-cizia a darci quella sicurezza in più che serve soprattutto nei momenti di difficoltà. Arriva il momento della catechesi: i bambini vengono divisi per età, e per ogni gruppo così for-mato, i seminaristi introducono del-le riflessioni che vengono seguite da tutti con grande interesse. Con-

temporaneamente anche gli accompagnatori e i genitori si sono ritirati con lo spassosissimo Don Dino Bressan, rettore del seminario, che ha sottolineato l’importanza di sostenere i propri figli nella loro scelta della “vocazio-ne”: la “chiamata” infatti è voluta da Dio, e il genitore non deve quindi interferire nella loro preferenza, ma as-secondarli nella scelta della “vocazione” che li porterà alla felicità. Presente all’incontro c’era don Daniele, 31 anni di Latisana, ordinato sacerdote l’11 giugno assieme a don Marcin di Torsa; appassionante e di grande im-patto emotivo la sua testimonianza. Indossata la veste , eccoci assieme a tutti gli altri chierichetti, allegramente in processione per le vie della città, fino al Duomo per condividere un altro momento di spiritualità: la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. Congiuntamente agli altri bambini e ragazzi abbiamo ornato banchi e tutti gli spazi attorno all’alta-re della cattedrale. L’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato, ci ha parlato con semplicità e chiarezza, affi-dandoci tre importanti impegni:1) la preghiera a Gesù che ci aiuti a proseguire con con-vinzione ed entusiasmo la nostra missione diministranti;2) il compito di invitare i nostri compagni anche prove-nienti da altri Paesi a partecipare al catechismo, aiutan-doli così a integrarsi meglio nella nostra comunità;3) fare in modo che alla festa del prossimo anno i chieri-chetti siamo ancora più numerosi, raggiungendo almeno la presenza di 850 ministranti.Tutti abbiamo promesso di impegnarci affinché le richie-ste del nostro arcivescovo vengano soddisfatte.La giornata soleggiata ci ha permesso di consumare dopo la messa il pranzo al sacco all’ombra delle pian-te nel cortile del seminario e di dar inizio ai numerosi giochi a squadre. Sono le 16.00, terminano i giochi per dar via al calcolo del punteggio di ogni gruppo per le successive premiazioni. Il tutto finisce in gloria, ci sen-tiamo tutti vincenti perché la giornata è stata all’insegna di nuove amicizie, di allegria, spensieratezza e stimolo nel continuare a servire, a donare, gratuitamente e per amore, il nostro tempo, le nostre energie e la nostra gioia al servizio di Gesù. Tutti i bambini e ragazzi che volesse-ro avvicinarsi al servizio di ministrante si possono pre-sentare, almeno 15 minuti prima della celebrazione della S. Messa in sacristia nelle rispettive parrocchie. La 28a Festa Diocesana dei Ministranti è fissata per il I maggio 2012.

27a FESTADIOCESANA DEI MINISTRANTI

Comunità

Partecipazionidella Catechesi

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PER.TE.ATTACK… non ha limiti e con molta fantasia e tanto spirito di adattamento l’attività è arrivata ad oltrepassare i confini di Pertegada , PER.TE.ATTACK è atterrata sulla sabbia di Lignano Sabbiadoro. In occasione della manifestazione motociclisti-ca tenutasi a Lignano , Carla si è armata di: riso, pasta, semi, colori e colla, ha messo in piedi il quartier generale di PER.TE.ATTACK vicino al gazebo delle torte delle mamme e ha fatto capire a tutti che il divertimento non era solo la manife-stazione delle due ruote ma anche la creatività dei bambini. L’iniziativa ha riscosso un gradito successo, mamme e bambini non si sono di certo annoiati! Dal 29 ottobre ogni sabato pomeriggio (dalle 15 alle 17), presso il Centro Sociale di Pertegada, sono ripresi gli appuntamenti per questo momento di incontro e divertimento. L’obbiettivo di quest’anno sarà la realizzazione delle corone natalizie, angeli fantasiosi con i rulli della carta igienica. Passano gli anni, la tecnologia avanza ma i lavoretti hanno sempre bisogno di queste piccole cose casalinghe. Possiamo dirvi che ci saranno molte altre idee ma sicuramente ve le lasceremo scoprire! Per carnevale si vuole organizzare per una “mega” partita a carte, si avete letto bene, i bimbi si faranno dei vestiti raffiguranti le carte da gioco ed invaderanno la piazza. C’e’ però anche una vena di rammarico in tutte queste attività, la mancanza di un posto definitivo per accogliere 20-30 bambini. I bimbi sono tanti e si pensava di chiedere al comune un stanza più capiente.

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Bevazzana

Siamo il gruppo di catechismo della quarta elementare di Bevazzana. “Gli Amici degli Scouts” di Pertegada ci hanno proposto di partecipare al concorso del presepe. Con molta gioia abbiamo risposto di si! Tutti insieme abbiamo

deciso che il nostro presepe veniva fatto nella nostra chiesa. Un venerdì durante l’ora di catechismo siamo andati a vedere se c’era tutto il materiale che ci serviva. Dopo fatto questo ci siamo messi d’accordo con le mamme per decidere quando incontrarci. La nostra preparazione è durata per cinque sere consecutive. Finalmente siamo arrivati alla fine del nostro lavoro, con molta soddisfazione. Non vedevamo l’ora che venisse la domenica per dare l’opportunità alla nostra comunità di ammirare il nostro presepe. Tutti i fedeli ci hanno fatto i complimenti, con tanta ansia aspettavamo il 6 gennaio per incontrarci tutti insieme nella chiesa di Pertegada per sapere se avevamo vinto oppure no. Il nostro momento più bello ed importante è stato quando ci hanno chiamato per andare a ritirare il nostro premio. Questo giorno per noi è stato indimenticabile. La grande sorpresa e la vincita per noi bambini è stata una bellissima esperienza, significativa.Speriamo che questa iniziativa si ripeta ogni anno.

PROCESSIONE E SANTA MESSA AD APRILIAMARITTIMA 26 giugno 2011

CONCORSO DEL PRESEPIO

L’appuntamento con Maria Santissima è sempre atteso con gioia e anche quest’anno ha richiamato numerosi fe-deli. La madonnina del Mare non è una semplice statuina, è una persona vera, viva, che, passando tra le darsene, e durante la santa Messa, ascolta, osserva, e intercede per ognuno di noi. Per Aprilia è davvero un segno di benedi-zione. La presenza di Maria Santissima ci impegna ad una devozione più decisa. Lei ci ha indicato un’arma potente che nel cammino quotidiano ci conforta e ci fa crescere spiritualmente: il santo Rosario, compendio del vangelo. La preghiera è un riflesso di paradiso. Il mondo vive giorni di difficile prova, a volte sembra che Dio non ci sia e non in-tervenga. La realtà è che noi stessi ci stiamo allontanando da Lui, non ci ascoltiamo più con il cuore, ci chiudiamo nel nostro egoismo e ogni nostra idea deve prevalere su quel-le degli altri. Accogliamo l’invito di Maria Santissima e pro-viamo a capovolgere questa quotidianità. Proviamo a rina-scere nella preghiera, invochiamo anche lo Spirito Santo. Diventeremo consapevoli che se perdiamo Dio, perdiamo noi stessi, ma se tutti preghiamo, riusciremo a fermare il male che vuole regnare nel mondo. Nonostante le soffe-renze e le prove, con Dio saremo al sicuro e salveremo le nostre anime. Abbiamo un’arma vincente, il santo Rosario, e con Maria, con Gesù e lo Spirito Santo, non c’è più nulla che ci manca. Ricordiamoci di pregare per i sacerdoti e le vocazioni, la nostra diocesi ne ha davvero bisogno.

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Bevazzana

Estate 2011. La comunità di Bevazzana si sveglia da un lungo sonno, qualcuno esce dalle righe della quotidiana rassegnazione. Iniziano i contatti, i

sogni cominciano a diventare parole, idee che si mol-tiplicano. Scatta la scintilla e la comunità prontamente risponde e senza timore prepara un programma ricco e impegnativo, che presenta al parroco, don Elio, e alle autorità civili. Molte porte sono chiuse, ma molte altre si spalancano e passo dopo passo la speranza aumenta. Don Elio ci ha dato subito la ricetta: preghiamo tutti in-sieme e apriamo la festa con la recita del santo Rosario. Inevitabili le prove, ma, come dice la scrittura: “Combat-tete il male con il bene...”.Così tutto inizia. La ex-scuola elementare diventa labo-ratorio di incontri e riunione di talenti. Nasce il “poz-zo di S. Patrizio”, vero “pozzo d’amore”. Capolavori unici raccontano le ore di studio dell’Università della terza età, e ancora: mostra fotografica per ricordare le prossime feste; nastri azzurri e bianchi, palloncini, an-nunciano ai passanti: qui c’è festa! Nella cucina dell’ex-asilo, messa a norma secondo le vigenti disposizioni di legge in materia sanitaria, tutto ricomincia, ognuno al proprio posto e... Fuoco ai fornelli! Si inizia! Questa è la mia prima festa di Bevazzana, forse dico cose scontate, ma questi giorni sono passati come una gioiosa festa in famiglia: gioie, emozioni, entusiasmi, ascolto, aiuto fra-terno, tutto per la “nostra comunità”. Le locandine lo ri-cordano a tutti: è arrivato il giorno! Sabato 17 settembre, ore 17, in chiesa a ringraziare e onorare la Santa Vergi-ne Addolorata. Maria, la Serva del Signore, ci insegna come vivere alla sequela di Dio. Il suo “eccomi” è subito donato con l’impegno di portare Gesù a tutti, iniziando dalla cugina Elisabetta. La Madre di Dio, presenta Gesù al tempio, ed ecco la profezia: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Maria è madre di ciascuno di noi e ci guida ad offrire a Gesù ogni nostra difficoltà. La no-stra guida sicura è nella preghiera e nell’ascolto e nella meditazione di “Gesù Parola Viva”. Maria, come noi, ha sofferto ogni prova: l’improvvisa fuga di notte in Egitto per salvare Gesù, vivendo fra stranieri in povertà; la ri-

cerca, per tre giorni, di Gesù smarrito al tempio, per far-ci capire che è impossibile vivere senza Gesù; la Madre incontra Gesù sanguinante coronato di spine, con la cro-ce sulle spalle, deriso, frustato, sfinito. Gesù, l’Agnello Crocifisso è innalzato, offerto al Padre. Maria, presente sotto la croce, soffre con Gesù. Il Cuore di Gesù è trafit-to e il suo corpo è deposto nelle braccia di Maria. Ma-dre addolorata, indicaci continuamente la meta: Gesù, Sole di Giustizia, unico Salvatore e redentore. Alla fine del Rosario, il saluto di don Elio, che ricorda il nostro caro Giovanni Gobbo, con l’augurio di riaverlo presto in mezzo a noi, guarito e rinfrancato. Dalle prove più dure nascono fiori di miracoli insperati. “Nulla è impossibile a Dio” racconta l’Angelo a Maria. Dopo l’incoraggiante saluto delle autorità civili, incomincia la festa. Domeni-ca 18, S. Messa solenne, animata dai ragazzi del camp: carissimi, Dio vi ha creato per amarlo e pregarlo come voi fate; abbiamo ascoltato voci di angeli e le vostre can-zoni ci hanno fatto toccare il Paradiso, un gioioso dono di Gesù e Maria. Giuseppe, i tuoi ragazzi fanno parte di noi, perché ci hanno conquistato il cuore, quando ri-tornerete ad animare la S. Messa? Il bel gruppo di chie-richetti della comunità di Pertegada ha onorato Gesù e Maria. Ma la mensa eucaristica è proseguita, con la pre-senza in mezzo a noi di don Elio, don Armando diacono e la moglie. È come avere Gesù che sosta con i suoi e che vuole ascoltare, conoscere i suoi amici e gioire e soffrire con loro. La festa è come un canale d’amore, dove tutti attingono e, insieme, come le onde, formano un oceano che porta gioia e speranza a tutti, così come le note de-gli artisti dell’intrattenimento musicale. Molte iniziative si sono unite: la mostra delle moto ed auto d’epoca, gli elicotteri elettrici, il mercatino dell’usato, la degustazio-ne dei vini locali, il luna-park, la fantasia delle mamme con i loro numerosi e buonissimi dolci! Fratelli e sorelle di ogni età si sono visti alla festa, ma un elogio va ai giovani: la vostra testimonianza è forte e i frutti si sono visti, continuate così e fate della Festa di Bevazzana la rinascita di una comunità giovane, viva e attiva! Beata Vergine Addolorata, prega per noi!

Rinasce la Festa di Bevazzana

Sabato 17 e domenica 18 settembre 2011 Rinasce la Festa di Bevazzana

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Gorgo

FESTA DELLA MADONNA AUSILIATRICE Domenica 4 settembre 2011 Gorgo ha festeggiato la ricorrenza della festa della Madonna Ausiliatrice, protettrice della nostra comunità. La giornata è inco-minciata con la solenne S. Messa nella chiesa di S.

Filippo e Giacomo, celebrata da Don Oscar Pinaffo, vicario parrocchiale di Latisana. Alla fine della cele-brazione, in ricordo dei voti fatti alla Madonna negli anni ‘40 per il temine del Secondo Conflitto Mondiale, perché il paese non fosse colpito dalle bombe, che invece hanno causato numerose vittime sia a Latisana che a Pertegada, l’assemblea di fedeli ha esposto il monogramma luminoso all’esterno, formato dalle lettere “A” ed “M” (Ave Maria), e dalla corona della Santa Vergine, sopra la porta d’entrata della Chiesa; così da ricordare a tutti che Lei veglia sempre su di noi. Purtroppo a causa del mal tempo la processione, prevista per il pomeriggio, non ha avuto luogo, ma è stata sostituita dalla recita del Santo Rosario, seguito dal concerto della banda di Precenicco che ha ese-guito alcuni brani in chiesa. La sera è stata allietata

dallo spettacolo “Il Viaggio del Girasole ”, organizzato dal gruppo delle mamme di Pertegada; dove i bam-bini hanno potuto esibirsi, divertendosi molto. Infine dopo la cena comunitaria c’è stata l’estrazione della tombola, ricca di premi.

Martina, Beatrice, Margherita

ADORAZIONE EUCARISTICA CON I BAMBINI DI GORGOQuesta estate ogni ultimo mercoledì del mese, ci sia-mo ritrovati in chiesa con un bel gruppetto di bam-bini e di mamme, per fare un momento di Adorazio-

ne Eucaristica con Esposizione del Santissimo. Lo scopo di

questo ritrovarci davanti a Gesù Eucaristia è sta-to quello di insegnare, far capire, invogliare i bambini, anche piccoli, che cosa significhi sta-re con Gesù, esprimen-dogli affetto con brevi

preghiere spontanee e canti. Inoltre far compren-

dere ai bambini che stare da-vanti a Gesù non è un gioco, im-

maginando anche il sorriso di Gesù vedendoli davanti a sé in ginocchio un po’ impacciati, un po’ distratti e un po’ agitati. “Non impedite che i bambini vengano a me” (Mt19,14). I bambini sono come spugne, as-sorbono moltissimo di quello che vedono e sentono e per questo motivo credo sia importantissimo farli partecipare attivamente a questi momenti, che forse subito non riusciranno a capire completamente, ma che sicuramente non dimenticheranno.

Diacono Armando

OTTOBRE 2011 ESPERIENZA IN KENIAPer ricordare le persone meno fortunate, come nelle mie precedenti testimonianze, eccomi di nuovo a voi, lettori del nostro bollettino parrocchiale. Nel mese di ottobre, per tre settimane sono stato in Kenia (Africa) come volontario, anche se questa volta l'esperienza è stata diversa dal solito, ma sempre molto gratificante. Alcune suore di S. Maria di Loreto, che operano in Ke-nia, erano qui in Italia per un periodo di riposo. Queste suore sono in contatto con il presidente dell'Associa-zione Volontari Insieme ONLUS, di cui anch'io faccio parte, associazione che, grazie all'aiuto di numerosi benefattori, con l'adozione a distanza riesce a sostenere molti bambini negli istituti dove operano queste suore.

Esse chiedevano la disponibilità di una persona in Ke-nia per qualche tempo, per effettuare alcuni lavori di manutenzione nell'asilo, nella scuola primaria e nella procura,centro operativo delle loro attività, dove ac-colgono anche le giovani che iniziano il cammino per diventare suore, alla periferia di Nairobi. La maggior parte del periodo l'ho trascorsa nella cittadina di Isiolo, circa 300km a nord di Nairobi, vicino al confine con la Somalia. Mi ha molto impressionato la grande opero-sità di queste suore, mai ferme, con una disponibilità difficilmente immaginabile. A Isiolo hanno un asilo e una scuola privata, dal I all'VIII anno, in cui molti degli alunni sono orfani, ma, rispetto ad altri, anche fortunati; la zona è molto povera e disagiata. Come ho avuto modo di sottolineare in altre occasioni, è molto

VitaParrocchiale

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Eucarestia è il centro e il culmine di tutta l’azione di preghiera della Chiesa. Nell’Eucarestia è contenuto tutto intero, Corpo e Anima, Gesù il Cristo. È talmente fuori di ogni ragionamento

umano questa realtà che, quando Gesù proclamò che se uno non aves-se mangiato il Suo Corpo e se non avesse bevuto il Suo Sangue (Santa Comunione) non avrebbe raggiunto la Vita Eterna, tutti gli ascoltatori se ne andarono scuotendo il capo (lo ritenevano fuori di testa) e allora Gesù stesso rivolto agli Apostoli chiese: "Volete andarvene anche voi?" Su questo Gesù è irremovibile perché l’Eucarestia è Lui stesso, è il dono più grande che Egli ci ha lasciato: è Lui, è proprio Lui che nutre con se stesso il nostro Spirito; è Lui, è proprio Lui che si immedesima in noi da diventare parte della nostra carne e noi, in certo qual senso, veniamo Di-vinizzati in Lui. L’Eucarestia è l’Amore sconfinato, folle, infinito che Gesù ha per noi, Sue creature amate che Egli vuol Salvare. Questo è un discorso duro e difficile da capire. Infatti lo possiamo comprendere solo se abbiamo il Dono della Fede: Fede in Dio, Uno e Trino, e Fede in tutto ciò che Gesù, il Salvatore, Seconda Persona della SS. Trinità, ci ha detto con le Sue Parole, con la Sua Vita, con la Sua Passione, Morte e Re-surrezione. Scuotere anche noi la testa non risolve questo problema che riguarda la nostra Eternità. E allora è necessario decidersi a trasformare la nostra Fede, che spesso fa ancora riferimento a quando eravamo bambini, in Fede adulta. Come? Pregando con il cuore e la ragione Dio, la Santa Vergine e i Santi e approfondendo la Parola di Dio. Giovedì 23 Giugno 2011 si è svolta a Gorgo la Processione del Corpus Domini della nostra Zona Pastorale proprio per proclamare che nell’Ostia Consacrata c’è Gesù, Dio. Lo abbiamo voluto portare per le nostre strade lodandoLo con i nostri piccoli mezzi: con la preghiera, con il Baldacchino (molto bello!), Con le candele, con l’incenso, con le finestre e le balconate addobbate ed illuminate. Perché Gesù è il nostro Dio. È meglio dunque pensare da vivi alla Vita Eterna, perché tutto passa: rimane solo l’Amore di Dio per tutti e per noi, se Lo abbiamo cercato.

CorpusDomini 2011

importante che i bambini abbiano un pasto a mezzo-giorno. Lì ci sono quasi 500 bambini nella scuola pri-maria e possono avere a mezzogiorno fagioli, verdure e polenta di mais. Nella cucina ci sono quattro grosse stufe a legna, ognuna con un pentolone. Alle 12.30 i bambini, a cominciare dalla I classe, tutti in fila india-na, raccolgono il loro cucchiaio e la ciotola con il pran-zo dalla finestra della cucina e vanno a sedersi sotto alcune tettoie nel cortile (non esiste una sala-mensa) per consumare il pasto, quindi, sempre in fila, vanno a depositare cucchiaio e ciotola in alcune grandi ba-cinelle e poi, felici, vanno a giocare nel cortile. Avrei tanto altro da raccontare, ma non voglio annoiarvi... sono riuscito a fare un video su questo viaggio, chiun-que fosse interessato può chiedermelo in prestito per

alcuni giorni. Saluti a tutti e auguri per la prossima festa della Natività di Nostro Signore Gesù.

Giovanni e famiglia

TITIANO Il 9 agosto, nel pomeriggio, un gruppo di bambini e ra-gazzi di Gorgo, accompagnati da don Elio e dal diacono Armando, e da alcune mamme, hanno partecipato ad una gita in bicicletta a Titiano, fino alla chiesetta dedicata alla Madonna della Neve. Come ha spiegato la custode, si tratta di una chiesa molto antica, che ha all’interno alcuni frammenti di affreschi che risalgono al XV secolo. Nel frattempo, ha fatto una breve visita del luogo anche una comiti-va di turisti che risaliva il fiume Stella con una motonave. Dopo un momento di preghiera, grandi e piccini, all’ombra dei grandi alberi intorno alla chiesetta, hanno giocato assieme fino a sera, con grande allegria. È stato un bel pomeriggio, che ha lasciato nel cuore di tutti il desiderio di trovarsi ancora insieme per ripetere l’esperienza anche nei prossimi anni.

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Gorgo

Le curiosoneraccontano

Questo spazio l’abbiamo dedicato per comprendere meglio la nostra chiesa e la tradizione che cela tra le sue mura. Quindi se avete qualche curiosità, saremo ben liete di svelarvela. Oggi vi parleremo di Santa Rita da Cascia. Come mai questa scelta? Beh, perché è la prima persona che ci attende nella nostra accogliente chiesa, sulla destra. Ci avete mai fatto caso? Bene, cari parrocchiani di Gorgo, cominciamo. Rita è conosciuta come “santa dei casi impossibili”, cioè di quei casi cli-nici o di vita, per cui non ci sono più speranze e che con la sua intercessione, tante volte miracolosamente si sono risolti; è stata beatificata ben 180 anni dopo la sua morte e addirittura canonizzata a 453 anni dal-la morte. Nacque intorno al 1381 a Roccaporena, un villaggio montano presso Cascia, in provincia di Pe-rugia; i suoi genitori Antonio Lottius e Amata Ferri erano già in età matura e quando nacque Rita, la ac-colsero come un dono della Provvidenza. La vita di Rita fu intessuta di fatti prodigiosi, che la tradizione, ci ha tramandato. Si racconta che la madre molto de-vota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una vi-sione. La piccola Rita venne battezzata nella chiesa di S. Maria della Plebe a Cascia e alla sua infanzia è lega-to un fatto prodigioso: i genitori portavano la neonata con loro durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco distante. E un giorno men-tre la piccola riposava all’ombra di un albero, mentre i genitori stavano un po’ più lontani, uno sciame di api le circondò la testa senza pungerla, anzi alcune di esse entrarono nella boccuccia aperta depositandovi del miele. Nel frattempo un contadino che si era ferito con la falce ad una mano, lasciò il lavoro per correre a Cascia per farsi medicare; passando davanti al ce-stello e visto la scena, prese a cacciare via le api e qui avvenne la seconda fase del prodigio, man mano che scuoteva le braccia per farle andare via, la ferita si ri-marginò completamente. L’uomo gridò al miracolo e con lui tutti gli abitanti di Roccaporena, che seppero del prodigio. Già dai primi anni dell’adolescenza Rita manifestò apertamente la sua vocazione ad una vita religiosa, infatti ogni volta che le era possibile, si ri-tirava nel piccolo oratorio, fatto costruire in casa con il consenso dei genitori, oppure correva al monastero di Santa Maria Maddalena nella vicina Cascia, dove

forse era suora una sua parente. Frequentava anche la chiesa di S. Agostino, scegliendo come suoi protettori i santi che lì si veneravano, oltre s. Agostino, s. Gio-vanni Battista e Nicola da Tolentino, canonizzato poi nel 1446. Aveva tredici anni quando i genitori, forse obbligati a farlo, la promisero in matrimonio a Fernan-do Mancini, un giovane del borgo, conosciuto per il suo carattere forte, impetuoso, perfino secondo alcuni studiosi, brutale e violento.Rita non ne fu entusiasta, ma dovette cedere alle in-sistenze dei genitori e andò sposa al giovane ufficiale che comandava la guarnigione di Collegiacone, del quale “fu vittima e moglie”, sopportando ogni mal-trattamento senza mai lamentarsi, chiedendogli con ubbidienza perfino il permesso di andare in chiesa. Con la nascita di due gemelli e la sua perseveranza di rispondere con la dolcezza alla violenza, riuscì a tra-sformare con il tempo il carattere del marito e renderlo più docile. I figli Giangiacomo Antonio e Paolo Maria, crebbero educati da Rita secondo i principi che le era-no stati inculcati dai suoi genitori, ma essi purtroppo assimilarono anche gli ideali e regole della comunità casciana, che fra l’altro riteneva legittima la vendetta. Dopo qualche anno, in un periodo non precisato, a Rita morirono i due anziani genitori e poi il marito fu ucciso in un’imboscata una sera mentre tornava a casa da Cascia; fu opera senz’altro di qualcuno che non gli aveva perdonato le precedenti violenze subite.Ai figli ormai quindicenni, cercò di nascondere la morte violenta del padre, visse con il timore di per-derli, perché gli uccisori del marito, erano decisi ad eliminare gli appartenenti al cognome Mancini; nello stesso tempo i suoi cognati erano decisi a vendicare l’uccisione di Fernando e quindi anche i figli sarebbe-ro stati coinvolti nella faida di vendette che ne sarebbe seguita.Narra la leggenda che Rita per sottrarli a questa sorte, abbia pregato Cristo di non permettere che le anime dei suoi figli si perdessero, ma piuttosto di toglierli dal mondo, “Io te li dono. Fa’ di loro secondo la tua volontà”. Un anno dopo i due fratelli si ammalarono e morirono, fra il dolore cocente della madre.S. Rita è un modello di donna adatto per i tempi duri. La violenza delle faide locali aggredì l’esistenza di Rita , ma lei non si abbatté, non passò il resto dei suoi giorni a piangere. Ebbe il coraggio di lottare, per fer-mare la vendetta e scegliere la pace. Venne circondata subito di una buona fama, la gente di Roccaporena la

I SANTI NELLA CHIESA DI GORGO:S. RITA DA CASCIA

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Gorgo

Le curiosoneraccontano

cercava come popolare giudice di pace. Esempio fulgi-do di un ruolo determinante ed attivo della donna, nel campo sociale, della pace, della giustizia. Ormai libera da vincoli familiari, si rivolse alle Suore Agostiniane del monastero di S. Maria Maddalena di Cascia per essere accolta fra loro; ma fu respinta per tre volte. Per la tradizione, l’ingresso avvenne per un fatto miraco-loso; si narra che una notte, Rita come al solito, si era recata a pregare sullo “Scoglio” (specie di sperone di montagna al di sopra del villaggio di Roccaporena), qui ebbe la visione dei suoi tre santi protettori, che la trasportarono a Cascia, nel monastero, si cita l’anno 1407; quando le suore la videro in orazione nel loro coro, nonostante tutte le porte chiuse, convinte dal prodigio e dal suo sorriso, l’accolsero fra loro.Rita era intorno ai trent’anni e benché fosse illetterata, fu ammessa fra le monache coriste, cioè quelle suore che sapendo leggere potevano recitare l’Ufficio divino.La nuova suora s’inserì nella comunità conducendo una vita di esemplare santità, praticando carità e pietà e tante penitenze, che in breve suscitò l’ammirazione delle consorelle. Devotissima alla Passione di Cristo, desiderò di condividerne i dolori e questo costituì il tema principale delle sue meditazioni e preghiere.Gesù l’esaudì e un giorno nel 1432, mentre era in con-templazione davanti al Crocifisso, sentì una spina della corona del Cristo conficcarsi nella fronte, produ-

cendole una profonda piaga, che poi divenne puru-lenta e putrescente, costringendola ad una continua segregazione.La ferita scomparve soltanto in occasione di un suo pellegrinaggio a Roma, fatto per perorare la causa di canonizzazione di s. Nicola da Tolentino, sospesa dal secolo precedente; ciò le permise di circolare fra la gente.Si era talmente immedesimata nella Croce, che vis-se nella sofferenza gli ultimi quindici anni, logorata dalle fatiche, dalle sofferenze, ma anche dai digiuni e dall’uso dei flagelli, che erano tanti e di varie specie; negli ultimi quattro anni si cibava così poco, che forse la Comunione eucaristica era il suo unico sostenta-mento e fu costretta a restare coricata sul suo giaciglio. E in questa fase finale della sua vita, avvenne un altro prodigio, essendo immobile a letto, ricevette la visita di una parente, che nel congedarsi le chiese se deside-rava qualcosa della sua casa di Roccaporena e Rita ri-spose che le sarebbe piaciuto avere una rosa dall’orto, ma si era in pieno inverno e quindi ciò non era possi-bile. Tornata a Roccaporena la parente si recò nell’or-ticello e in mezzo ad un rosaio, vide una bella rosa sbocciata, stupita la colse e la portò da Rita a Cascia, la quale ringraziando la consegnò alle meravigliate con-sorelle. Così la santa vedova, madre, suora, divenne la santa della ‘Spina’ e la santa della ‘Rosa’; nel giorno della sua festa questi fiori vengono benedetti e distri-buiti ai fedeli. Il 22 maggio 1447 Rita si spense, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando la sua ‘nascita’ al cielo. Si narra che il giorno dei fune-rali, quando ormai si era sparsa la voce dei miracoli attorno al suo corpo, comparvero delle api nere, che si annidarono nelle mura del convento e ancora oggi sono lì e si riproducono fra quelle mura.Per singolare privilegio il suo corpo non fu mai sepol-to, ma fu deposto in una cassa di cipresso, poi andata persa in un successivo incendio. Il corpo miracolosa-mente ne uscì indenne e fu riposto in un artistico sar-cofago ligneo, sul quale vi sono vari dipinti di Anto-nio da Norcia (1457).Il corpo, incorrotto, non presenta sulla fronte la famo-sa piaga della spina, rimarginatasi dopo la morte. Tut-to ciò è documentato dalle relazioni mediche effettua-te durante il processo per la beatificazione, avvenuta nel 1627 con papa Urbano VIII; il culto proseguì inin-terrotto per la santa chiamata “la Rosa di Roccapore-na”; il 24 maggio 1900 papa Leone XIII la canonizzò solennemente.Per oggi è tutto, alla prossima.

Le vostre inviate: Mari e Marghe

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Pertegada

Sta arrivando il Natale, un altro anno sta per concludersi e con esso ci pre-pariamo a riflettere su cosa abbiamo

fatto, su cosa abbiamo dato alla nostra co-munità. Alcuni volenterosi genitori pertega-desi hanno unito forze e idee per ravvivare la vita della nostra comunità, ponendo par-ticolare attenzione ai bambini e ai ragazzi, cercando di coinvolgerli nelle attività par-rocchiali attraverso momenti di gioco ma anche di riflessione. I bambini, i ragazzi e i giovani della nostra zona pastorale hanno vissuto un anno molto impegnativo, sempre all’insegna della condivisione, della gioia del ritrovarsi, dell’incontro, della preghiera…e del divertimento! L’inizio dell’estate ha visto la chiusura della scuola e dell’anno catechi-stico, ma non la diminuzione dell’impegno e delle attività dei ragazzi: i mesi di giugno e luglio sono stati, infatti, molto intensi! Il 5 giu-gno la Festa della Santa Infanzia: i bambini della nostra zona pastorale hanno partecipato alla Santa Messa che si è svolta nell’area festeg-giamenti di Gorgo. A seguire, il momento di condivisione del pran-zo e i giochi nel campo sportivo, resi ancor più piacevoli dalla giornata calda e soleggiata. In oc-casione del Corpus Do-mini, quest’anno cele-brato a Gorgo, i bambini delle tre comunità, tra cui chierichetti e i neo Comunicati, hanno por-tato lungo le vie del pae-se il loro sorriso e la loro gioia, che nemmeno la pioggia è riuscita ad affievolire. I chieri-chetti di Pertegada e Gorgo si sono trovati a proprio agio anche in acqua e tra le bar-che: il 26 giugno infatti, hanno partecipato alla processione marittima per la Festa della Madonna Immacolata nella Laguna di Ma-rano ad Aprilia Marittima, recitando il ro-sario e gettando petali di rosa lungo il tragit-to. La festa si è conclusa con la Santa Messa celebrata all’aperto da Don Elio e Don Ar-mando e di seguito, con l’aiuto degli alpini, è stata organizzata una grande “sardelada”. A luglio i nostri ragazzi diventano naturali-sti! In collaborazione con la riserva naturale Canal Nuovo di Marano hanno partecipato al concorso di disegno sul tema dell’ambien-te lagunare. Una ventina di bambini delle comunità di Bevazzana, Gorgo e Pertega-

da, ha preso parte alla seconda edizione del concorso a Marina Punta Gabbiani Aprilia Marittima creando bellissimi capolavori. La seconda metà di luglio l’oratorio di Latisana ha aperto le porte a bambini e ragazzi che tutti i pomeriggi partecipavano a laborato-ri di ogni tipo: cucina, danza, lavorazione della creta, cucito e molti altri. Proprio dal laboratorio di cucina uscivano i manicaretti che costituivano la merenda del pomeriggio, preparata dai nostri piccoli cuochi. L’ultimo giorno tutti i bambini e gli animatori han-no partecipato alla Santa Messa celebrata da Don Carlo chiudendo la serata in alle-gria con una buona pastasciutta! È dovero-so un ringraziamento a tutti gli animatori e al comune di Latisana per aver messo a disposizione un pulmino per il traspor-to dei nostri bambini. Col mitico “Iustin”,

il nostro inossidabile bandieraio, i bambini hanno poi realizzato delle coloratissime ban-dierine per abbellire le vie in occasione della Festa di Sant’Antonio. Per concludere l’estate in bellezza, durante i festeggiamenti ferrago-stani è andato in scena il musical “Il viaggio del girasole”, un picco-lo spettacolo realizzato dai bambini e ragazzi di Pertegada e Gorgo con la collaborazione del Piccolo coro. I protago-nisti si sono impegnati durante tutto il mese di luglio partecipando alle numerose prove per

la preparazione dei balletti delle scene e dei canti. In questa occasione di incontri, ami-cizie e studio, i giovani hanno potuto met-tersi a confronto in un modo alternativo e divertente sviluppando temi quali la pace e il rispetto dell’ambiente e del prossimo. Lo spettacolo è stato poi proposto in più occa-sioni, durante la festa della Beata Vergine Maria Ausiliatrice il 4 settembre a Gorgo, e nuovamente a Pertegada il 16 ottobre per la festa della Madre Amabile.Insomma, la fine della scuola e dell’anno ca-techistico non ha certo spento la voglia di fare, di imparare e di incontrarsi con Gesù dei nostri ragazzi, che con costante impegno hanno dimostrato una grande creatività e una vitalità che solo i bambini possono in-segnarci!

Il Gruppo Mamme

Il GruppoMamme di Pertegada

Anche quest’anno in occasione del S. Na-tale i bambini della scuola primaria ac-compagnati dai cori dei piccoli di Pertega-da e di Latisana intrat-terranno famigliari ed amici con il “Concerti-no di Natale”. L’appun-tamento è in chiesa domenica 11 dicembre alle ore 15:00. Al ter-mine siete tutti invita-ti a visitare il nostro “mercatino di Natale” che verrà allestito nel capannone adiacente alla chiesa, dove tro-verete tanti oggetti da noi realizzati, ed il cui ricavato ci per-metterà di continuare nelle nostre iniziative benefiche a favore dei meno fortunati (ado-zioni a distanza, as-sociazioni del nostro territorio, UNA MANO PER VIVERE ecc…) e di contribuire ai bisogni primari della nostra Parrocchia. Alle ore 16:30 ci sarà la tradi-zionale “LUCCIOLATA” a favore dell’“ ASSO-CIAZIONE VIA DI NATA-LE” di Aviano.

Il Gruppo Mamme Pertegada

Vi aspettiamonumerosi!

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Pertegada

IL PRESEPE TRATRADIZIONE E NOVITÀ

Il periodo natalizio si sa, porta con se’ tradizioni e momenti di condivisione che rivivono e si tramandano di ge-

nerazione in generazione. Ecco così che anche a Pertegada si rinnova, da mol-ti anni a questa parte, l’impegno degli “Amici degli Scout” per far rivivere alla comunità il momento della Natività con qualche nota di creatività in più. Sono in-fatti presenti diverse novità che riguarda-no l’allestimento e alcune parti del pre-sepe realizzate dalla sapiente manualità di amici e compaesani che danno vita a questa tradizionale rappresentazione. E novità si potranno vedere anche gra-zie al concorso “Un presepe tutto mio… guai a chi me lo tocca!” Che vede parte-cipare, tra gli altri, anche i bambini delle scuole con i propri presepi tutti diversi e originali. Questi verranno esposti all’in-terno della Chiesa insieme ai presepi di tutti coloro che vorranno parteciparvi. Ed un’altra iniziativa importante fa capolino come ogni anno. “Il Giro dei Presepi”, in-fatti, vede anche quest’anno la presenza tra le sue fila il presepe di Pertegada che, assieme a numerosi presepi di tutto il Friuli Venezia Giulia, potrà essere am-mirato da tutti coloro che lo vorranno. È infatti grazie a questa iniziativa, pro-mossa dall’Associazione fra le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia, che il lavoro di molti appassionati, che per mesi si dedi-cano a creare dei veri e propri capolavo-ri artistici e artigianali, sarà giustamente valorizzato.Vi aspettiamo perciò numerosi a Perte-gada per far sì che anche quest’anno la tradizione di rivivere la Natività si ripeta grazie al presepe che ne è uno dei sim-boli più importanti e tradizionali.

Un sentito ringraziamento vogliamo rivol-gerlo al maestro Pericci Giuseppe per il prezioso contribuito.

Il Gruppo del Presepe

Maggio mese di Maria, la nostra Mamma del cielo, in questo periodo con i bambini del catechismo abbiamo recitato il S. Rosario. In tutte le sere la partecipazione

è stata abbastanza buona, c’erano anche genitori e nonni, è stato così bello vedere i bambini e bambine con la coroncina in mano pregare con tanto interesse e portare i fiori per adornare l’im-magine della Madonnina. Dalla meditazione dei mestieri è nata una piccola preghiera, semplice e spontanea come solo i bambini sanno essere. Il Rosario è la preghiera tanto amata da Maria, lei ci guida e ci aiuta a contemplare il mistero di Dio fatto Uomo, più che una preghiera devozionale è una preghiera liturgica e reci-tata prima della Messa ogni sabato alle 18.30 nella nostra chiesa parrocchiale, ci prepara alla celebrazione e ai sacramenti. Noi cristiani battezzati senza la parola di Dio e la Preghiera siamo delle persone vuote e sterili, perdiamo la Fede, la Speranza e la Carità, le virtù che danno senso alla vita vissuta in Cristo nostro salvatore.

Le devote del rosario

Catechesi

CARITAS A BEVAZZANAContinua la raccolta di vestiti, scarpe, biancheria, stoviglie usate. Vengono smistate e, se necessario, lavate e stirate. Un gruppo di volontarie ogni settimana è a disposizione. Si può consegnare o richiedere, ogni venerdì dalle 16 alle 17 presso la sacrestia della chiesa di Bevazzana. Questo servizio è un dono di Dio, che ci permette di raggiungerlo per vie discre-te, per contemplarlo nel fratello che ci dona. È uno spogliar-si dall’egoismo e dall’indifferenza e rivestirsi di misericordia e comprensione. In ogni fratello e sorella sboccia l’amore di Dio e si può dare tanto anche solo con un semplice saluto e sorriso.

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Associazioni d’arma

I l 2011 è stato per il Gruppo di Pertegada l’anno del proprio giubileo, del 50° anniversa-rio di fondazione. Anno nel vero senso della

parola, perché i festeggiamenti non si sono li-mitati ai due giorni di manifestazioni ufficiali, ma è stato realizzato un ricco calendario di iniziative che, da inizio anno e fino allo scorso ottobre, ha movimentato la vita della comunità pertegadese, con l’ambizione di coinvolgere tut-te le fasce d’età della popolazione, ma con un occhio di riguardo, come sempre, per i giovani e i giovanissimi.A gennaio è stato realizzato e distribuito gra-tuitamente un calendario che ripercorreva lungo i dodici mesi cinquant’anni di Alpinità pertega-dese attraverso le fotografie; un’ iniziativa molto apprezzata, soprattutto per quel sentimento di dolce nostalgia che solo le foto in bianco e nero sanno regalare.Ad aprile, il tradizionale dono delle uova di Pa-squa ai bimbi della scuola dell’ infanzia locale è stato sottolineato da un doppio anniversario: nel 50° di fondazione si festeggiava anche la trentesima edizione di questa bella iniziativa che si svolge ininterrottamente, appunto, dalla Pasqua del 1981; una bella giornata di caldo sole primaverile, un uovo di cioccolato da die-ci chilogrammi e tanti bambini festanti hanno incorniciato come meglio non si poteva l’avve-nimento.A fine maggio è toccato ai ragazzi delle scuole medie essere al centro delle nostre attenzioni: gli Alpini di Pertegada, assieme ai fradis di La-tisana, si sono recati nell’ istituto “Gaspari” del capoluogo per consegnare a tutti gli studenti, nell’approssimarsi della festa della Repubblica, una copia della Costituzione Italiana, stampata per l’occasione con un’appendice dedicata alla storia delle Truppe Alpine; così, alla presen-za dei dirigenti scolastici di circolo didattico e d’ istituto, del sindaco di Latisana e degli asses-sori competenti, degli studenti e degli Alpini dei due gruppi, si è svolta una breve ma significa-tiva cerimonia in cui ogni intervento ha posto l’accento sulla singolare coincidenza di anni-versari (150° dell’unità d’Italia, 50° del Gruppo Alpini di Pertegada e 70° di quello di Latisana) e sull’ importante opera di trasmissione di me-moria e valori civici da parte delle Penne Nere verso i cittadini di domani.Durante i festeggiamenti agostani di Pertegada, anche gli scolari delle elementari della frazione sono stati coinvolti in questa lunga serie di iniziative: loro che sono destinatari di un’altra tradizione degli Alpini pertegadesi, il dono del panettone listato del tricolore ogni S. Natale,

hanno accettato di ricambiare realizzando, sot-to la sapiente guida delle insegnanti, una me-ravigliosa mostra di loro realizzazioni sul tema Alpino, frutto del rapporto pluriennale con i nonni dal buffo copricapo, intitolata “Vecj e Bocja – gli Alpini visti dai bambini”. Da agosto

50 Anni del Gruppo Alpini di Pertegada

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L‘INFORMATOREPARROCCHIALE

Associazioni d’arma

ad ottobre il passo è stato brevissimo, appena il tempo di mettere a punto gli ultimi dettagli di un’organizzazione iniziata molti mesi prima; sabato 1° ottobre nella Parrocchiale del paese ha avuto luogo la presentazione del libro “Il Cappello sul Campanile – 50 anni del Gruppo

Alpini di Pertegada”, in maniera un po’ diver-sa dal solito: questa, infatti, è stata realizzata mediante proiezione di immagini tratte dal libro stesso accompagnate dalle meravigliose esecu-zioni dell’Orchestra a Fiati San Paolino di Aqui-leia; una serata di grandi emozioni, a detta dei partecipanti. L’ indomani, 2 ottobre, si è svolta la cerimonia ufficiale; il lungo corteo guidato dalla brava fanfara ANA di Orzano ha percorso la via principale del paese, opportunamente im-bandierata per la fausta occasione, fino a giun-gere in piazza per l’Alzabandiera di fronte ad un imponente pennone di 15 metri appositamente eretto. Dopo la S. Messa ottimamente officiata dal parroco di Pertegada, don Elio Baracetti, e solennizzata dal pregevole canto del coro ANA Sezionale di Udine – Gruppo di Codroipo, il corteo ha concluso la parte ufficiale recandosi presso la sede sociale per la deposizione della corona al Monumento ai Caduti e le allocuzioni di circostanza. L’orazione ufficiale, in rappresen-tanza della Sede Nazionale, è stata proposta da Ernestino Baradello, revisore dei conti nazionale che ha portato ai festeggiati anche un “regalo” singolare quanto graditissimo, ossia una lettera con un personale indirizzo di saluto e augurio del Presidente Nazionale Perona che è stata let-ta dal Capogruppo Davide Morsanutto. Degna di nota, infine, dopo il rancio offerto a tutti i par-tecipanti, la bella collaborazione realizzata con altre due associazioni di volontariato paesane, AVIS e Gruppo Mamme, che hanno distribuito il libro del 50° del Gruppo, raccogliendo delle offerte da destinare al progetto dell’ANA “Una casa per Luca”.Noi Alpini di Pertegada non potevamo augurarci una giornata migliore per festeggiare degna-mente i nostri primi 50 anni ed è per questo che desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato, ma soprattutto tutti i partecipanti, a partire dalle autorità civili, militari e asso-ciative, la rappresentanza militare della nostra amata Julia, i 3 Vessilli Sezionali (Udine, Por-denone e Brisbane - Australia), i 37 gagliardetti di Gruppi Alpini, i 18 labari di altre associazioni d’arma e volontariato e i tanti Alpini e gente comune (circa 600 persone) che hanno voluto dire “ io c’ero” in questo importante momento della nostra vita associativa. Grazie a tutti!

Il Capogruppo,Davide Morsanutto

50 Anni del Gruppo Alpini di Pertegada

Nat

ale

2011

Inaugurazione Mostra - Pasqua con i bambini della scuola dell’ in-fanzia - In alto momento solenne con la deposizione della corona al monumento ai caduti.

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L‘INFORMATOREPARROCCHIALE

Scout

Sono ormai tre anni che il Gruppo scout di Pertega-da ha aperto le porte ai bambini dagli 8 ai 11 anni.Sono i Lupetti che certamente avrete notato in chie-sa quando partecipano assieme ai ragazzi più gran-di alle Liturgie della parrocchia.Quest’anno hanno partecipato alla “CACCIA DI PRI-MAVERA” (è così chiamato l’incontro che ogni anno i lupetti svolgono per festeggiare S. Giorgio protet-tore di tutti gli scout del mondo). che si è svolta a Lucinico (GO), dove hanno avuto modo per la prima volta di incontrare e confrontarsi con gli altri Lupetti del Branco di Lucinico, di Tarcento, dei tre Branchi di Trieste e dei due di Udine. Possiamo dire che si sono comportati veramente bene, e non hanno sfigurato al confronto con Bran-chi che hanno alle spalle tradizioni più radicate nel tempo che non i nostri.Le vacanza di Branco (così si chiama il campo ef-fettuato in accantonamento data la giovane età) si sono svolte a CAMPOROSSO IN VAL CANALE (Tar-visio) dove hanno trascorso Sei giorni in armonia, giocando ed esplorando la località montana vivendo per quanto possibile immersi nella natura.La partecipazione a queste attività è stata possibile grazie all’aiuto di alcuni genitori che si sono messi a disposizione per il trasporto sul posto dei ragazzi e del materiale.Attualmente i Lupetti sono 21, assistiti dal imman-cabile Capo Gruppo Bruno Tamos, di due Rover (giovani di Pertegada ) e da 2 Capi di Udine.La speranza è che il Branco mantenga il numero attuale in modo che quando il prossimo anno alcuni ci lasceranno per diventare Scout, ci siano dei bam-bini che prendano il loro posto, così il Gruppo scout di Pertegada possa aumentare di numero.

AttivitàGiovanile Scout

“Lupetti”

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L‘INFORMATOREPARROCCHIALE

BATTESIMIBEVAZZANA Delle Vedove Marialaura diGianco e Sorgon Elisa

GORGO

Sclosa Gloria Tiziana di Ivane di Zottis Martina Toniutto Niccolò di Flavioe di Miloch Barbara Pelizzari Niccolò di Manuele di Chiarello Carla Longo Asia di Jessica Muraro Manuel di Andreae di Zanon Micaela PERTEGADA

Rossi Mia Alidea di Liliana De Simone Matilda di Manoloe di Brun Flavia De Simone Riccardo diManolo e di Brun Flavia Crose Francesca di Faustoe di Landello Sonia Parpinel Nicolò di Fabrizioe di Del Piccolo Tania

MATRIMONIBEVAZZANA Prataviera Victor conMoratto Cinzia

GORGO Casasola Maurizio con Anastasia VeraPelizzari Manuel conChiarello Carla

PERTEGADA Popesso Sandro conPaschetto Rosalba

DEFUNTIBEVAZZANA Tamos Orsola v. Codognotto De Vanna Michele Prataviera Dario

GORGO Anastasia Domenico Gigante Marcellina v.Lamon Piccotto Maria in Pradissitto Berti Alessandra in Pittao Pradissitto Elsa Fabbroni Maria v.Driusso Bin Umberto Piccolo Stefano Anastasia Giacomo Pischiutta Giulia

PERTEGADA

Galasso Carmelo Panfili Lucia in Pizzolitto Venaruzzo Silvio Buffon Mario Antoniali Silvana in Meotto Ius Pietro Mauro Enrico Cortello Vittorio Pizzolitto Francesco Winston Victoria Marino Bruno Mattiuz Augusta Salvador Mario Milan Giuseppina Iolanda v. Neri

CRESIMEGORGO

Dan Jessica Prataviera Nicola Fanotto Martina Giolo Veronica De Monte Gabriel Sclip PaoloCodotto Roberta Formentini Elisabetta Albano Giulia Faggiani Simone Faggiani Valentina Galetto Jessica Celeghin Matteo

Valvason Andrea Olivo Federica Covassin Noemi Neri Nicola Codotto Victorio Neri Enrico Neri Beatrice

1a COMUNIONEGORGO

Buffon Gabriel Cristiano Rosita Di Donna Anna Galizio Giada Lazzarini Valerio Meotto Samuele Piras Asia Rampado Eliana Staffus Elia Vignotto Devid Zanon Elia

PERTEGADA

Bacinello Carolina Cordani Gabriele Covassin MircoCrose EnricoGalasso Arianna Gobbo Sofia Longo Marika Milan Leonardo Neri Benedetta Paccagnin Sara Pretto Elia

Nat

ale

2011

Anagrafe

dic. 2010nov. 2011

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Redazione de “L’Informatore Parrocchiale”, c/o Canonica, Via Florida, 3 - 33050 Pertegada (Ud)La Comunità parrocchiale di Pertegada ha un sito Internet: www.pertegada.org

per informazioni l’indirizzo e-mail è il seguente: [email protected] Editore: Parrocchia Spirito Santo, Pertegada - Autorizz. Tribunale di Udine n. 4 del 28.02.06 Direttore responsabile:

dott. Duilio Corgnali - Progetto grafico: Mauro Olivo, curatrice editoriale: Marzia Tamos Stampa: Tipografia Lignanese s.n.c. Via Degli Artigiani Ovest 21 Lignano Sabbiadoro

Sabato 24 dicembre – vigilia di Natale

S. Messa della Notte: Bevazzana: ore 20:00Gorgo: ore 23:00 Pertegada: ore 24:00

Domenica 25 dicembre - Natale di Gesù

S. Messa: Bevazzana: ore 09:30Gorgo: ore 11:00Pertegada: ore 11:15

Lunedì 26 dicembre - S. Stefano S. Messa:

Bevazzana: ore 09:30Gorgo: ore 11:00Pertegada: ore 11:15

Domenica I gennaio 2012

Capodanno, festa della Ss.ma Madre di Dio; Giornata della Pace

S. Messa e canto del “Veni Creator”:Bevazzana: ore 09:30Gorgo: ore 11:00Pertegada: ore 11:15

Martedì 3 gennaio

S. Messa e benedizione dell’acqua:Gorgo: ore 19.00

Giovedì 5 gennaio

Vigilia dell’Epifania S. Messa, benedizionedell’acqua e Foghera:

Pertegada: ore 19:00

Venerdì 6 gennaio

Epifania del Signore S. Messa:Bevazzana: ore 09:30 Benedizione dell’acqua.Gorgo: ore 11:00Pertegada: ore 11:15

Benedizione dei bambini:Gorgo: ore 14.30Pertegada: ore 15.30

CONFESSIONI

Prima e dopo le celebrazioni Eucaristiche.

Bevazzana: Venerdì 16 dicembre durante il catechismo per elementari e medie.Gorgo: Lunedì 12 e giovedì 15 dicembredurante il catechismo per elementari e medie.Pertegada: Lunedì 19 dicembre durante il catechismo per elementari e medie.

Orario delle celebrazioni liturgiche Natalizie