Della Robbia

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I DELLA ROBBIA Una presentazione di Alex Una presentazione di Alex Grifalconi Grifalconi Con la collaborazione del Prof. Gentile Con la collaborazione del Prof. Gentile Luca Luca

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Grifalconi Alex Vanni2006

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I DELLA ROBBIA

Una presentazione di Alex Una presentazione di Alex GrifalconiGrifalconiCon la collaborazione del Prof. Gentile Con la collaborazione del Prof. Gentile

LucaLuca

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I Della Robbia

La straordinarietà della stagione fiorentina del primo Quattrocento non sta solo nella compresenza, già di per sé eccezionale, di tre personaggi della caratura di Brunelleschi, Donatello e Masaccio, ma anche nel fatto che intorno a essi vivevano e operavano a ottimi livelli decine di altri artisti, che sarebbe errato definire minori.

Uno di questi è Luca Della Robbia, nato a Firenze tra il 1399 e il 1400 e mortovi nel 1482. Egli è il capostipite di una famiglia di di raffinati artigiani che per più di un secolo si dedicarono soprattutto alla realizzazione di bassorilievi e decorazioni in terracotta invetriati, materiale che possiede caratteristiche di grande lavorabilità, ottima resistenza e bassissimo costo.

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Menù della Casa

•• Luca Della RobbiaLuca Della Robbia

• • Andrea Della RobbiaAndrea Della Robbia

• • Giovanni Della RobbiaGiovanni Della Robbia

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• Vita di Luca

• Opere

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• Vita di Andrea

• Opere

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• Vita di Giovanni

• Opere

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Luca Della RobbiaLuca nacque nel 1400 a Firenze, da Simone Marco di Vanni, in una casa in via dell'Oriolo, affacciata su via Sant'Egidio, confinante con Santa Maria Nuova. La casa doveva essere piccola, dovendo ospitare anche le famiglie dei due zii di Luca, Filippo e Jacopo. Simone, padre di Luca, la affittò e prese a pigione un edificio più comodo sempre nella stessa zona.

Nel 1414 Luca entrò nella bottega di Nanni di Banco, aiutandolo nell'Assunta per la porta della Mandorla presso il Duomo di Firenze.

L'anno seguente Luca compì un viaggio con Niccolò Lamberti e Bernardo Ciuffagni a Venezia dove ebbe modo di conoscere le arti del vetro, del mosaico e della terracotta.Dopo la scomparsa del suo maestro Nanni di Banco, si trasferì nella bottega di Donatello dove strise amicizia con Brunelleschi (1421).

Nel 1427 apprese da alcuni suoi debitori, fra i quali Bernardo di Bardi, a lavorare l'oro e scoprì l'arte di modellare con la cera.

Il 1° settembre del 1432, Luca si immatricolava all'Arte dei Maestri di Pietra e di Legname, diventando, così, uno scultore a tutti gli effetti.

Ritratto di giovanetto1445 ca.testa ad altorilievoNapoli. Museo Civico

Gaetano Filangeri

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La sua prima opera è la Cantoria per il Duomo, eseguita tra il 1432 e il 1435, formata da un parallelepipedo retto da cinque mensole che illustra il Salmo CL con il testo scritto lungo la cornice, dividendo il fronte con due serie sovrapposte di formelle, sei sul parapetto e quattro tra le mensole raffigura in queste scene musicali di canto e di ballo. L'opera dimostra la piena maturità delle qualità artistiche di Luca e può competere con la cantoria analoga del suo maestro Donatello (Donatello si ispirò inevce ai fregi dei sarcofagi romani relizzando una frenetica danza di putti).

Luca Della Robbia

Il 20 ottobre 1435 nacque Andrea di Marco di Simone Della Robbia, nipote di Luca, destinato ad essere l'erede del patrimonio artistico dello zio.Tra il 1437 e il 1438 realizzò le cinque formelle sulle Arti Liberali per il campanile del Duomo fiorentino.

In quegli anni porta sempre avanti gli esperimenti sulla ceramica invetriata riuscendo ad ottenere un primo ottimo risultato nel ciborio in marmo, bronzo e terracotta oggi alla Chiesa di Santa Maria a Peretola.

Madonna col Bambino1430 ca.altorilievo scontornato, terracotta dipintaFirenze, Santa Felicita,

Sagrestia

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Luca Della RobbiaCon la maiolica ivetriata riuscì a creare sculture policrome di eccezionale brillantezza e resistenza nel tempo. Grazie all'inattaccabilità rispetto agli agenti atmosferici, divenne il materiale ideale per opere esposte all'esterno, come tabernacoli, lunette di portali eccetera. I colori utilizzabili sono pochi, blu per il fondo, bianco o avorio per le figure e a volte verde o giallo nei festoni, anche se questo limite ben si sposava con l'ideale di semplice essenzialità rinascimentale. Le sue creazioni ebbero un immediato, enorme successo, tanto che dal 1439 Luca abbandonò definitivamente la scultura per dedicarsi esclusivamente alla ceramica e appena una anno dopo entrò sotto la protezione dei Medici, in particolare di Piero de' Medici, detto il Gottoso, padre di Lorenzo il Magnifico, che gli commissionò molte opere, soprattutto di arte sacra.

Tra il 1442 e il 1445 lavorò alla decorazione della cappella dei Pazzi in Santa Croce accanto a Filippo Brunelleschi, con i tondi degli Apostoli e le due lunette, con Resurrezione e Ascensione, questa realizzata tra il 1446 e il 1451. Sempre di quegli anni è la Visitazione della chiesa di San Giovanni Fuoricivitas a Pistoia. A Prato lavorò con Giuliano da San Gallo nella decorazione della chiesa di Santa Maria delle Carceri.

Formelle del Cantoria

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Tra il 1445 e il 1469, in collaborazione con Michelozzo e Maso di Bartolomeo, realizzò la porta bronzea della sagrestia del Duomo fiorentino, aggiungendo poi una lunetta in maiolica sopra la porta e, in seguito, una seconda lunetta anche per l'altra sagrestia simmetrica.

Il 31 agosto 1446, Luca Della Robbia e suo fratello Marco di Simone Della Robbia, comprano una casa in via Guelfa, in una zona di orti e campi, proprio ai margini dell’abitato (per paura degli incendi) "posta nel popolo di San Lorenzo, nel gonfalone del Lione ad Oro, nella via Ghuelfa da San Barnaba". Rimarrà sede della produzione robbiana per tre generazioni. Fu demolita alla metà dell'Ottocento per ingrandire via Santa Caterina, oggi via Nazionale e durante la demolizione furono rinvenuti i resti della fornace.

Luca Della Robbia

Nel 1448 alla morte del fratello Simone con il quale aveva convissuto, Luca adottò i sei figli del fratello tra i quali Andrea. A partire del 1450 Andrea entrò sotto l'influenza dello zio Luca. Ma nel 1470 i due litigarono per motivi d'interesse e Luca decide di cambiare testamento, a favore di Simone.

Tra il 1454 e il 1457 realizzò il monumento funebre del vescovo Federighi, in marmo e terracotta invetriata.

Tra il 1461 e il 1466, partecipò alla decorazione della cappella del Cardinale del Portogallo alla basilica di San Miniato, in collaborazione con Andrea: i due realizzarono i cinque tondi del soffitto con al centro lo Spirito Santo, circondato dalle quattro Virtù cardinali.

Il 20 Febbraio 1481 Luca Della Robbia morì di mal di renella aggravato. Dopo tre giorni venne sepolto in San Pier Maggiore, chiesa demolita nel 1783.

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Andrea Della RobbiaAndrea della Robbia, nato nel 1435, nipote di Luca della Robbia, ovvero figlio di suo fratello Marco, fu un importante ceramista italiano specializzato nella tecnica della ceramica policroma invetriata, inventato da suo zio.

Portò a grandissima diffusione l'arte della terracotta invetriata diventando il capobottega dell'officina ereditata da suo zio. A differenza del famoso predecessore, non era pèro propriamente uno scultore e si ispirò più alla pittura contemporanea che alla scultura. Le sue opere, spesso in bicromia bianco/blu, sono sparse nelle chiese e palazzi di tutta la Toscana. Fra le quelle più riuscite le grandi tavole nella chiesa de La Verna, oppure la lunetta coi Santi Francesco e Domenico nella loggia di San Paolo a Firenze. Sue sono anche le belle lunette con i bambini che coronano armoniosamente le arcate dello Spedale degli Innocenti.Rispetto al suo predecessore il suo stile è più idealizzato e, forse, meno sperimentale.

Le lunette dello Spedale degli Innocenti

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Giovanni Della RobbiaGiovanni della Robbia , nato nel 1469, figlio di Andrea della Robbia e pronipote di Luca della Robbia, fu un importante ceramista italiano specializzato nella tecnica della ceramica policroma invetriata, specialità della bottega di famiglia alla quale si dedicò con successo.

Accentuò il carattere policromo delle sue opere, aggiungendo nuovi colori alla tradizionale bicromia blu/bianco dei suoi predecessori. Come suo padre, realizzò numerosissime sue opere in tutta la Toscana, fra tondi, lunette, tabernacoli, pannelli, eccetera.

Le sue opere però, rispetto ai predecessori, persero di forza espressiva e abilità prospettica, anche se ancora di alto livello. I suoi successori non riuscirono ad arrivare ai suoi livelli e con la sua scomparsa praticamente la bottega di famiglia chiuse. Sant'Ambrogio Benedicente, tabernacolo in

Piazza Sant'Ambrogio a Firenze

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Opere di Luca- Cantoria -

Eseguita tra il 1431 e il 1439, smontata nel 1688, e ricostruita negli elementi superstiti nel 1882, la Cantoria di Luca ci offre ogni elemento per comprendere la sua originale posizione nel clima rinascimentale.La sua «antica semplicità ritmica», come ha scritto Roberto Longhi, fa parte della linea viva di svolgimento stilistico di un classicismo che, da Andrea Pisano a Maitani sino a Raffaello e Fra' Bartolomeo, si distingue nettamente dal nuovo realismo e dalla razionalità di Brunelleschi, Donatello e Masaccio. Rispetto a un Ghiberti, Jacopo della Quercia, a un Nanni di Banco, che immettevano la serena armonia compositiva e la concreta decisione plastica degli esempi classici nella trama ritmica e nell'analisi descrittiva del gusto gotico, Luca giunge a una forma che sintetizza aspetto naturalistico e simmetria melodica. Egli incarna il canone della bellezza metafisica nel dolce equilibrio delle immagini del vero: ed è questo il suo classico naturalismo rinascimentale. I punti della Cantoria mostrano già di possedere quella grazia compositiva e quella dolcezza di espressione che contrassegneranno tutta quella successiva produzione robbiana, contribuendoo a diffondere presso il grande pubblico le nuove conquiste dell’arte rinascimentale.

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- Madonna del Roseto -

La Madonna del roseto ora è al museo fiorentino del Bargello.

Arcaizzante, nella sua dolce compostezza, anche questa tarda Madonna di Luca: ma il «classicismo medievale» si incarna in una viva adesione alla realtà di atti, forme e sentimenti, e non in riprese sottili di sigle linguistiche. Il ritmo lineare e la aulica semplicità strutturale divengono chiara contemplazione del vero, aliena da sottolineature formalistiche. Luca ha già acquistato del tutto la lezione rinascimentale. In essa è interessante notare, ad esempio, la similitudine fra la mano destra della Vergine con quella della Madonna di Masaccio nel dipinto di Sant’Anna Metterza. Anche la disposizione delle gambe di Maria è mesaccesca, quasi a testimonianza dell’ormai raggiunta, completa padronanza dello spazio. Il Bambino,infine, naturalisticamente rappresentato mentre cerca di cogliere un fiorellino sotto lo sguardo dolce e accondiscendente della madre, rappresenta un’altra importante vittoria del gusto rinascimentale.

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Madonna e infante con due angeli

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Madonna con bambino

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Opere di AndreaTondo

Ospedale degli Innocenti, Firenze

Madonna in adorazione del Bambino con tre serafini

Pisa, Museo di S. Matteo

Santa Maria Maddalena

Bagni di Lucca

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Opere di Giovanni

Annunciazione

Montepulciano

Putto su delfino

Londra

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