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!IONE ; PllOGRANIMA DELLA CIVICA SCUOLA IN FIUME 1S66 Stabilimento Tipo-Litografico Fiumano di Emidio lUohovich 1866. I

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!IONE ;

PllOGRANIMA DELLA CIVICA SCUOLA

IN FIUME

1S66

Stabilimento Tipo-Litografico Fiumano

di Emidio lUohovich

1866.

I

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B!B. SUORNAZI ONE UNIV . TS

Per. 0057

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Alcuni cenni

sui recenti progressi della fisica.

1Je 1he répresente lo vaste enceinte det aciellces, eomme unirandterrain par­semé de p:laees obscures et de plwes ,foJairées. Nos U-11.va ux doivent avoir pour bui, ou d'étendre les limftes des piaces éeltirées. ou de muUip\ier ~ur le terrain les centi>es des lumiére~ . L'un appartient au génie qui enfo. L' :mire à la ugacité quiperfeetionne.,

PmMe su1' l' inter111•etati011, de lii nattwe. XIV.

on si attenda i1 lettore di rinvenire in queste poche pagine una particolareggiata narrazione dei risulta.menti delle dotte ricerche, onde no--

vellamente arricchì la fisica, od una minuziosa esposi­zione delle nuove teoriche fisica.li : una succinta relazione dei più importanti progressi della fìsic.a sperimentale -ecco quanto per ristrettezza di spazio possiamo offe­rirgli.

1,,a scienza del piu bello e più meraviglioso degli imponderabili è di lunga mano la più avanzata delle fisiche. A lei pure van riferite in buon numero le recenti disquisizioni dei dotti, per cui più doviziosi d' inven.zioni

' e di perfezionamenti ci si offrono i di lei progressi.

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La pubblicazione dei lavori di Kirchhoff.e di Bun­sen, avvenuta nel 1861, destò vivissimo interesse. Una illustre schiera di naturalisti si dedicò con fervore allo studio degli spettri, e nuovi successi concorsero ad ar­ricchirne la scienza.

Fra la natura chimica dei corpi ed i loro spettri trova luogo un intimo rapporto per tutti gli elementi. Gli spettri dei corpi solidi incandescenti sono continui; quelli dei sali volatilizzati nelJa fiamma delJo spi.l'ilo di vino consistono di righe lumino·se, a gruppi differenti, su fondi più o meno oscuri. Lo spettro della scintilla di un rocchetto di Rnhmkorff è perfetk~mente conforme a quelJo del metalJo degli elettrodi. Questo modo di ottenere lo spettro di un elemento si praticà. con quelle sostanze, per le quali la temperàtura della :fiamma. al­coolica non addimostrasi ·-sllfficiente. G li spettri dei fluidi aeriformi si ottengono pure mediante esplosioni di scin­tille elettriche, le quali sviluppano luce in un globo di vetro contenente · il gas rarefatto. '

Una delle più sensibili reazioni spettrali-analitiche, secondo Kirchhoff e Bunsen, è quella del sodio, il di cui spettro present.a sur un fondo quasi oscuro una riga di un giallo intensivo, che coincide esattamente colJa riga D dello spettro solare. Tre millionesimi di di un milligrammo di qualche sale di sodio producono già quella caratteristica riga g'ialla; quantità, •!he nes­suno dei reagenti chimici, da noi conosciuti, varrebbe indicare. Una striscia rossa ed una viOlacea è il di­stintivo ddlo spettro del potassio; la prima occupa il posto della riga A dello spettro solare, e l' altra è vi-

' cinissima all' H. Un lucentissimo fascio di righe ross.e,

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fra C e D, ed una striscia turchina, fra F e G, carat­terizzano lo spettro dello stronzio. Egualmente caratte­ristici sono gli spettri del calcio, del ferro, ecc. ecc.

Sottomettendo ali' ana1isi il lepidolite, i due natu­ralisti osservarono nello spettro di questo minerale un bellissimo gruppo di righe turchine, ed un altro di rosse. La situazione di queste righe non corrispondeva a ve~ runo spettro degli elementi conosciuti, il che li indusse a congetturare in quel minerale la presenza di elementi finora ai chimici ignoti. Nè si arrestarono alla sola con­gettura. Esaminarono . diligentemente parecchie altre so­stanze, gli spettri delle quali produceva.no lo stesso fenomeno ; ed a breve andare vi rintracciarono due 'nuovi corpi semplici: il cesio, ed il rubidio. Questo ripete il suo nome dal fascio: di righe rosse, e quello dal gruppo delle turch:ne dei rispettivi loro spettri 3) .

Questa scoperta è uno splendido trionfo dell' ana­lisi spettrale; un trionfo certamente non inferiore a quello, che per lo addietro ripor tava la meccanica ce­leste 4) .

Appresso a questo successo, 11 analisi sp'ettrale si rese indispensabile alr analisi chimica qualitativa. Si accrebbero le ricerche, ed àltri due elementi furono

3) Il cesio (caesium) ed il ,ubidio (rubìdium) sono due eorpi semplici me• lalliei, che non esistono liberi in nalura, perehè mollo alteM'lhìli in eonlatlodell 'nia• E5si spiei:-ano pell ' ossill'eno aneor maggiore ;.ffinità del potassio. Tra le combina­zioni di que~ti tre corpi cogli altri elementi reg-na una grande analogia.

4) L'astr.onomo francese Leverrier, nell'Agosto del 1846. per mera fo rza di calcolo indicb il luogo dove a-vrebbe a trovm•sì un pianeta (il Nettuno}, tanto di là. da Urano, quanlo è Urano de l solo : ed ivi appunto fu riscontrato dal Galle il S3 Set.t.embre dello stesso anno.

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bentosto scoperti: il. tallio (thallium) da Crookes e Lamy, e l' indio (indium) da Reich e Richter ').

Ma quale incremento non porgono a questa scienza le recentissime sperienze di 1\fitscherlich ! E gli primo dimostrò, · ·che lo spettro di un corpo in certi casi spa­risce, ove contemporaneamente si trovi nella fiamma un1 altra sostanza; e' convenga qu.indi impiegare l' ana­lisi spettrale con precauzione. Meravigliosamente invece ampliò desso il di lei dominio per la scoperta della legge, secondo cui possede -un proprio -spettr o, affatto caratteristico, ogni combinazione chimica di primo or­dine, la quale senza decomporsi p ossa venir r iscaldata infìno allo sviluppo di luce.

J?a ulteriori ricerche di Mitscherlich apprendiamo, che gli spettri dei metalli consistono di singole righe pronunciatissime, mentre quelli delle loro combinazi<!lni ai · metalloidi presenta.Ilo ,, :liste più larghe, ciascheduna delle quali ha un rnii.b:mum. di chiarezza. Ora, i me­talloidi a bassa temperatura generano, quasi tutti, spet­tri conformi a quelli dei metalli combinati a corpi elettronegativi, ed a temperatura elevata a quelli dei metalli puri : evidente prova, dioe Mitscherlich, essere i metalloidi, fin-0ra consi,derati come elementi, altrettanti corpi comp osti.

!S) O.ueM' ultimo mola.Ilo, .rinvenuto nella blenda nella _piccola proporzione di 0'045 Dio, fu esaminalo da Winlder, il quale nello •lmNlol.(ilrpràklitche Chemie:, indica. il mezzo di es-trarlo da -quella mini era. L'indio è bianco e brillante C()ffie il cadmio, ed è molto più molle del piombo. Tinge la c:uu. in color plombeo lucente; in eont11 tto dell'aria si conserva innllerato. Esposto nl enlore rovente passa in vapori ed abbrucia con fiamma violacea risolvendosi in puro ossido giallo. Pesa 7,561 ; od ì\ suo equivalenLe è secondo· W inkler ~9; secondo Reicl1 eRiehl'er37,1. Sc.hròUer

i nella sWut.a dell ' i. r. Accad. del Hl L uglio 1865 espose -un nuovo metodo di calco­lare l' equivalente di ques LO corpo.

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Notevolissima è pure -la relaz.io~e che ha luogo fra la situazione delle. righe lucenti nello spettro di alcune composizioni chimiche, e gli equivalenti di qt1:e­ste. Le distanze, cioè, fra le righe correspondenti nelle combinazioni del bario col cloro, iodio e bromio, sono secondo Mitschei-lich in proporzione diretta agli equi­valenti delle rispettive combina.zioni; sono invece in­versamente proporzionali nelle combinazioni del calcio e dello stronzio, col cloro . e col bromio.

La temperatuta che si richi.ede per la . decompo-, sizione delle sostanze è pei vari corpi assai .differente.

Così p. e. i sali · metallici del rame si. decompongono solamente ad una elevatissima· temperatura, mentre là decomposizione del maggior numero delle combinazioni chimiche degli al tri metalli ~vviene con sì debole _ca_­lore, che queste pei• lo più producono lo , spettro del puro metallo. Queste decomposizioni ossei·vate mediante lo spettroscopio servirollo - a Mitscherlich di base, per poggiarvi il suo metodo di paragonare le temperature, alle quali i corpi ed i chimici processi svolgono luce.

Accenneremo da ultimo un1 interessante congettura di Kirchhoff sulla natura del sole 6).

IGrchhoff attribuisc~ l'apparizione delle righe di Frat:1nhofer ad un'atmosfera rovente che circonda il sole, · e che po.ssiede la facoltà di assorbirne i raggi di un certo grado di rinfrangibilità.. Avendo egli però os­servato, che tra i corpi terrestri il sodio, il potassio, il magnesio, il ferro, il cromo, ed il nikel, producono nei

6) fmpo rtantissimi dal.i sulle inaet:bie sobri divolgarooo novellamenle War­ren de la Rue, Stow~rl, Loewy, Pelt;rs, Sp<i_rer e Carrioglon. Vedi pure: Die Mae­orol-Ogie t1on C. S. ,Corneliu:. Halk.

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loro spettri delle .righe lucenti, la situazione delle quali i'l perfett.amente corrispondente a quella delle rig·he di Fraunhofer nello spettro solare, ne deduce, che questi metalli sono de} numero dei corpi, ond1 è composto il sole.

Abbiamo -delineato con brevi tratti l'analisi spet­trale, scienza ancor nuova, che però rapidamente gran­deggia_. Il campo che · le si schiude dinanzi va acqui­stando una latitudine sempre più crescen.te, nè l'occhio della mente Umana può ravvisarne i confini. Anco una volta ci è dato di oss€lrvare, a quale_ sublime grado di importanza possa pervenire uno dei piò. semplici feno­meni, uno dei più semplici apparati, ove si dia mano alle rice1•che e con animo spregiudicato, e con mate­nra:tico rigore.

Il prof. Stefan ') •i valse dello $pettroscopio nelle sue ricerche sulla natura --delle vibrazioni delr etere nei raggi luminosi non pala-rizzati. Nella luce non polariz­zata le ondulazioni lineari, circolari, od elittiche, panno succedersi in modo alternativo. Ora si può riconoscere mediante un semplice esperimento, quale sorta di vi­brazioni abbia luogo 6).

Di due altri esperimenti faremo ancor menzione : dello speriooento di Tyndall, e di quello di Thomsen . Ambidue servono di nuovo e solido appoggio_ alla legge di Mayer e di Helmholtz 9).

7) Esimio fisico s loveno, proressore ali' i. ,. Università di Vieona, alle re­cen1i fatiche liel quale noi quì Dt)O potremmo senia diluniarci $Overchìamenle att ri ­buire il meri talo valore. Espose pure soUo nuova ed eleganti,sima form.a la teoria della doppia rcfru.iooc. V. Ani. d. k. k, Akad.; sed uta: ~cl 11:1 Deeembre 186,1,.

8) Vodi Anz. der k. k, Aktd.; seduta del 5 Novemb~ i86d..

9) Gesetz von der E1·hallung der Kra{I, secondo la qtial legge tu lt' i feno • ·1 meni della natu1'a ve11gono prodoUi da una sola forza. - Nell'ineoru;nciare della ..

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Facendo cadere ttn fascio di luce elettrica sur uno specçhiO concavo, si collochi fra questo ecl il suo foco una soluzione di ioio in · carbonio zolfato. I raggi lumi:­nosi vengono. da questa. soluzione comph1t&m,ente assor­biti, per cui nel foco si concentrano i soli raggi calo­rifici. Un ·pezzo di ,(;lsca ivi colloca,to} oppure lJ.Il pezzetto di legno, di carbone, · ecc. tosto si accende. Facciasi invece jl vuo.to in un globo di vetro, entro il quale si trovi un pezzo di ph1.tino o di carbone, il foca, cadendo su questi corpi, li renderà luminosi. Questo sperimento,_ eseguito da 'fyndall; ne· dimoab:à. l' identità della luce e del ~alorico.

Thoms.en poi $i propose di -calcolare l1equiva1ente meccaniço deU.~ luçe, vale a dire, il lavoro meccanico che può essere prodotto da una determinata. quR-ntità di luce, A tale fine egli costrincs.e i raggi di una ,fiamma a trascorrere uno strato di· acqtt_::i,, dello spessot e di venti centimetri. I raggi c.alorift:ei furono intieraroente ;lss.orbiti dal liquido} rqentre i r;:i.gg.i luminosi, che n' e­merséro, andarono a colpire una superfici~ · ruvida. e nera. Auunettendo quale principio, che i raggi luminosi as.sorbiti da uno strato nero, non liscio, possono esser:e trasformati in cs.lorico, Thomsen trovò, che una fia.mlila, la cui intensità sia eguale a qttella di un lume, che

.second!l metà del secolo p~ssato un filosofo francese delta.va: • L.orsque ln .physique c~poriment.ale sera plus av:H1oée, on reoennaitra, quo tous Ics phénoménes dans la nature, ou de !a pesanleur , ou de l'élas!ioi té , ou do l' altraot ion, ou dum~gnétisme, ne soni que de.s fa/:uS diffé1:cl).ts de la ·mi!m.e alfeclion. Mnis onLI"o \es phénoménos connu,_qu e _!' on ra_pporl6 à !'uJJ e de oes cause,, oombien y a-l- il de phéno niénes inle_rm6diafres à lrouv.er, pour f.o rmor les liaison,, rcmplir les vides el démontrer · l' ident\t.6! e' osl ce qui ne p~ut se détcrminer. 1 Quiotlì~ Le cu sinlrll lior o.ù la physiqu.e o;perimenhle,. ~ fone de tr,vail; aurail forrnè un _lobyrinthe àans !eque!

i 1.a physiquo raLion~lle .. ·é.l('arée e.l · perdue, Lournoraitsans eesso, n'estpu inipos­sibled:rns la nalure .... •

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consuma gramme 8,2 di stearina per ora, ema_na du­rante un minuto sotto forma di luce la quantità.· di ca­lorico necessaria per elevare di 1_6 C. la tempera.tura di gramme 4,1 di açqua. Ora, la radiazione della fiamma emana un calore ben 50 volte maggiore, e 350 volte è più intensivo il calore sviluppato dalla combustione della candela. Il chilogrammetro della luce risulta quindi eguale a quello di una sorgente luminosa d1 intensità 34,9 volte maggiore di quella di -un lume, che in un1ora consumi gTame 8,2 di stearina 10).

L 'intima correlazione del calorico e della luce è .finalmente per dirette sperienze provata. Ciascun feno­meno nella n&tura cogli altri perfettamente si assetta, nè vuoto più si . distingue nella meravigliosa loro con­nessione.

Noi taceremo i conll'tl' · di ReÌchert cli applicare la doppia refrazione alr a1iail1si chimica quanti tativa 11

), e le interessanti sperienze di Bussy e Buignet sugli effetti calorifici delle mescolanze dei liquidi "). Trasvoliamo pure gli studi d.i Fizeau sulla dilatazione dei solidi, cristallizzati ed amorfi 13); quelli d.i Stefan sull& luce polarizzata e sulla velocità del calorico 14); quelli di

iO) Jl chilo~nmmetro figura come unità costante nella valutariooe di un lavoro meccanico. Esso rapprallcnta il lavoro necessario per s)evare un chilogrammo ad un metro di altezza iu un mbuto secondo. L' equivaltmte mcccanieo de lla luce, trova to da Thomsen, è, w me si vede, hen piccolo.

H) V. Pòii!', Ann. 12) V, Compt. rend. 13) Compt. rcnd. - Fizeau osservò il fenomeno di un ma.xim-itm di densilà

in due solidi : nel diamante, a - 38, So, e nel protossido di rame di Ch 8Ssy. Sem~ bra a F izeau, che il ma.xtmum di densità di quest'ultimo corpo abbia luogo alla temper:. tura di 11ueJlo dell 'acqua, all 'incirca.

14) Stefan trovb per oalcolo, che il calodco si propaga per conduttivitfl colla

i velocila del suono; mBlllre la vefocilà del calorie<> raggiante è eguale a quella della luce.

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Dove e di Briicke sui colori 15); - le ricerche di G. Wiedemann sul magnetismo dei sali di metalli magne­tici "), e quelle di F light e Stefan sulla facoltà ·termo­elettrica dei minerali " ). Non annovereremo gli effetti mirabili della pila termo-elettrica di Marcus "') nè so­steremo dinanzi agli apparati d' induzione di Topler .e di Poggendorf 19), -0 dinanzi al reostato di Cauderay '°). Diremo bensì di un nuovo apparato cli Topler, apparato inestimabile, e pel sommo suo giovamento alla diottrica pratica, e pello svariato uso che se ne va -facendo nelle ricerche sciéntifichè.

Immagini il lettore accomodata . verticalmente sur un sostegno una lente biconvessa, di .. J~ 1"-!i distanza focale :sia di 10-25', e sulla quale da lJJ)a lampada di Argand venga .a . cadere un fasciò cilindrico ; di raggi luminosi. Nel piano che p~~;, pel foco del\a)e:pte, ed a questa parallelo, trovasi _ ~~;tC diaframma, ch6 -si può far scorrere lungo un regolo pia,ntato a p~rpendicolo, mentre nella . direzione dell'asse priuCipa.lè della lente giace "l'asse ottico di un piccolo canocchi~e a5tJ.•onomico, la cui lente obbiettiva è situata. rasente il diaframma.

15) Vedi Ba•. dm• Bt1-I. Akad., ed Anz. det• k. k. Akad. sedu ta de l 27 A-prile i865.

16) Vedi Pogg. A.nn. i.7) Vedi Ann. a. Chem. u. Pha1"m. ed Af'i:t. dtr k.. k. • .Ak!!d. i.8) Una lell"a di iO pa1'Li di ramo. 6 di ziflco, e 6 di nikel, costituisce il

metallo po!itivo; 12 part.i di an\imonio, 5 di zinco, ed t di bismuto cornpongouo il metallo negalivo. Questo ·si liquefa alla temperatul'a di ci rca 600 a e; e l' altro a quella di {~o C. Ci limiteremo ad osservare: che st>i elementi di Marcus d-ecompongouo l' acqua acidulata, mentre· si richiedono, com' è no to; ben HiO coppie termo :- elet-

1nche di palatimi e ren-o pér ouenère de lle tracce di der.ornposiziona dei 'iiQU:idi. Vedi An~. ckr 1c,: k.. Akad. ; s~d:uta del 17 Novembre ·18M, e del i6 Marzo t865,

S 19) Ved\ Ber-. dcr Beri. Akad. 20) Vedi Compi. rena.

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Sono queste le parti essenziali, onde si compone l' ap­parato di Tiipler.

Mescoliamo due liquidi o due gas incolori, ma di' diversa densità; una soluzione di zucchero nelFacqua, per esempio, con dell' acqua pura; o dell' ar_ia atmosfe­rica calda con dell' aria fredda; tosto vedremo -questi liquidi, o questi gas, conformarsi a onde, che mano a mano vanno assottigliandosi, indi estendersi a filamenti, fino a che il tutto apparisca omogeneo. Noi possiamo osservare questo fenomeno, perchè corpi di diversa densità, diversamente rifrangono là luce·; per la quai cosa noi ravvisiamo pure distintamente un pezzo di ghiaccio galleggiante nell'acqua. Ma se la differenza delle densità dei corpi mescolati fosse assai piccola, noi non potremmo già discernerli ad occhio ignudo.

D-usante il raffreddamento d1el vetro fuso formansi

con somma facilità nell'interno della massa degli strati di differente densità; per cui non è agevol cosa otte­nere delle lenti, nelle quali tutte le particelle unifor­memente · rifrangano la luce. San vi delle lenti apparen­temente non affette di tali · strati, che _nuocono alla chiarezza delle ottiche immagini; ma di sovente vi esistono invisibili ali' occhio nostro, e l'apparato di T0pler- è l'istrumento di cui ci gioviamo per iscuoprirli.

Occupi il posto della lente dell'apparato di Topler la lente da esaminarsi, e supponiamo che il punto di­fettoso trovisi al dissotto dell'asse principale; il raggip rifratto da questo punto non_ concorrerà nel foco, nè susciterà una sensibile impressione nella nòstra retina. Lungo il regolo facciam ora scivolare il di3.fr-amm.a fino al foco; esso intercetterà quel raggio divergente, e noi

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os-serveremo una macchia oscura sur un fondo chiaro, il quale fondo costituisce a1)punto l' ottica immagine della lentei Si abbassi ancora il diaframma i eSso copi:e il foco, ed al nostro qcchio si presenta un campo o­scuro, che vedremo quà e là seminato cli lucide· macchie, ove nella lente si trovass·ero altri punti viziosi, situati al di sopra dell'asse principale.

Sottomettiamo a tale disamina un'altra lente. Al nostro sguardo si offre un campo lucido, il quale, di­sceso il diaframma, repentinamente si oscura. Questa lente è perfetta.

Ad onta di molteplici ricerche, a veruno riuscì finora di porgere una conipiuta spiegazione dei processi chimci durante · la combustione. Questi processi, osser­vati mediante F apparato di ·Topler, ci si offrono più complicati, poichè nella fiamma il numero 'delle zone awnenta. L ' apparato di T6pler · ·ci rende visibile la di­versità della scintilla della macchina elettrica o della bottiglia di Leyda, e di quella di un apparato d' indu­zione ; mercè sua ci è ora evidente la cagione, per cui.. la scintilla di un apparato d1 induzione, perforando uno strato di carta, accende e carbonizza soltanto i fogli inter­ni. Che più? Noi disting'Uiamo nell'aria l'onda, suscit.atavi dal rumore della scarica elettrica ; ·essa è sferoidica e tal fiata sferica. Facciamo men densa l'aria che cÌ.J'conda gli elettrodi risca.lda.udola, e vedremo l' onda propagarvisi con velocità maggiore ; accostiamole una piastra di ve­tro, e scerneremo la riflessione dell' onda, mentre il nostro orecchio, che si trova al dissotto della piastra, ci tradisce 11interferenza dell'onda diret~ e della rifl.essa2 1) .

1) Ve.I.i: Tiip/u. fleobachtungm nach einer ~ optiscl,en M~tlwlU. Bo,in.

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In questa esposizione abbiamo indicato i passi fatti di recente dallo spirito umano nel vasto edificio d_elle scienze -fisiche non già con minutezza· di esame, ma confort3:,ti dal pensiero, che questi brevissimi cenni su argomenti di tanto interesse varranno forse a destare in taluno dei nostri lettori il desiderio di attingere alle font i di quella scienza, che principalmente costituisce la civil tà del mondo moderno.

S. Hamerle.

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Piano d' istruzione nell'anno 1866. --A) Oggetti d' istruzione e le loro 01·e settùnanali.

Ore settimanali d'insegnamento

Oggetti d' obbligo a) I Semestre b) II Semestre

I. I II. I III. r. 1n. 1m

Istruzione religiosa 2 2 2 2 I 2 2

Lingua italiana Il 3 3 4 3 I 3 I 4

Lingua croata Il 3 3 3 3 I 3 I 3

Lingua tedesca Il 3 I 2 2 3 I 2 ~

Geografia e storia Il 2 I 2 2 2 I 2 2

Aritmetica applicata Il 3 I 3 3 3 I 3 3

Geometria con disegno Il 6 I 2 I- 6 I 2 I-Storia naturale Il 2 I 2 I- 2 1-1 -Fisica 2 2 1-11 2 14 1-Chimica - - I 6 11 - 1-1 6

Disegno a .mano - 6 6 11-1 6 6

Architettiu·a -1 - 2 11-1 - 2

Calligrafia 2 2 2 'I 2 I 2 2

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Il) Materie pertrattate nelle singole clas,i dietro i rispettivi testi.

L Classe.

Rettore della classe: Stefano Hamerle.

1. Istruzione religiosa rom. catt. : a) Catechismo gran­de; b) katolicki katekizam s kratkom povestnicom vérozakona.

2. Lingua italiana : La gramatica ragionata della lingua italiana. Cento brevi racconti del Canonico Schmid. ·

3. Hèrvatsk.i jezik: Slovnica za IV razred kat. gl. u-cionah. Citanka za IV razred kat. gl. uCionah.

4. Lingua tedesca : Avviamento ad imparare il tedesco. 5. Geografia e Storia : Geografia di Bellinger. 6. Aritmetica: Guida al conteggiare di Moènik. 7. Geometria : Elementi di ·Geometria ad uso delle

scuole reali inferiori di MoCnik. 8. Storia natnrale : Zoologia di L. Pokorny. Storia

naturale delle piante di L. Pokorny. 9. Fisica: Principi fondamentali di Fisica di G. Schabus.

10. Disegno geometrico : Imit.azione di disegni tracciati sulla tabella, e di Jìgure e corpi rappresentati in Jìl di ferro e legno.

11. Calligrafia: Il corsivo italiano e tedesco dietro Urizio.

IL Class e.

Rettore della classe: Francesco Vodopivec.

1. Istruzione religiosa rom. catt. : a) Guida all' istru­zione deUa religione cattolica ; b) Katolièki katek.i­zam s kratkom povestnicom vBrozakona.

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2 Lingua italiana: Fior di memoria di Oantu. 3. Hèrvatski jezik: Slovnica po Mazuraniéu i Citanka

po V eberu 1. dio. 4. Lingua tedesca: Avviamento ·a.d imparare il tede­

sco. Deutsches Lesebuch van Herrmann I. Th. 5. Geografia e Storia: Breve trattato di Geognfìa ge­

nerale e particolare dell'impero d'Austria di Heufler. 6. Aritmetica: Guida al conteggiare di Mocnik. 7. Geometria: Elementi di Geometria ad uso delle

scuole reali inferiori di MoCnik. ~ Esercizi pratici _di Geometria ·' nei mesi estivi.

8. Storia. naturale : Mineralogia di Felloker. 9. Fisica: Principt fondamentali di Fisic~ di G. Schabus.

10. Disegno a mano: Ornato dietro foÌi:nOlaÌ'i ·é modelli. 11. Calligrafia: 11 corsivo i~~iano e tedesco di€1trò Urizio.

IIL Cla,s,$e.

·Rettore della classe : .Bartolomeo Fatour.

1. Istruzione religiosa rom. cai.-t.: a) Liturgia; b) Li­turgika ili obretloslovica.

2. Lingua it.aliana: Corrispondenza mercantile d'Introna. 3. Hèrvatski j ezik : Slovnica po Mazuraniéu. Citanka

po V ebcru I. dio. 4. Ling·ua tedesca: Kleine praktische Sprach- und

Denklehre von Wurst. - Deutsches Lebrbuch von Herrmann. I. Theil.

5. Geografia e Storia: Trattato di Geografia di Carlo Ladis Zapp.

6. Aritmetica: Aritmetica applicata di Mocnik. i,~ Chimica: Elementi di Chimica di Berr. ~

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8. Architettura col diseguo relativo: Manuale di Ar­chitettura civile di A. Clementini.

9. Disegno a mano: Ornato e figura. 10. Calligrafia: Il corsivo italiano e tedesco con vari

alfabeti ornati.

-----C) Corpo insegnante.

SigntYI' Giovanni Markovié, direttore ed ordinario docente, insegnava nella II. eJJI. Classe la lingua croata - ore settimanali 6_- ----~-

Reverendo Don Giuseppe Juri,Se:uié) sacerdote diocesano ed ordinario Catechista insegnava ]a religione in tutte le tre Classi - ore settimanali 6.

Signor Girolamo Brugetti, docente ordinario insegnava in tutte le tre Classi la lingua italiana e la calli­grafia, e nella I. la geografia - ore settimanali 18.

Signor Bartolomeo Fatowr, docente ordinario insegnava la storia naturale e la fisi ca nella I. e II. Classe, la chimica e geografia nella III. - ore sett. 16.

Signor Francesco Vodcpivec, docente ordinario, insegnava il disegno in tutte le tre Classi, la geografia nella II. e l' architettura nella. III. - ore settimanali 22.

Signor Stefano Hamerle, supplente insegnava l' aritme­tica e la _lingua tedesca in tutte le III. Classi, la lingua croata nella I, e la geometria nella II. -

' ore settimanali 21.

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Essendo stato per disposizione municipale ampliato que­st1 anno l' insegnaù1ento nella scuola festivo-dome­nicale di disegno, venne l' istruzione affidata

al Sig. Bartolomeo Fatur il quale trattava la tecnologia dalle 9 alle 10 del mattino.

al Sig. Fra~co Vodopivec, che insegnava il disegno e l'aritmetica dalle 10 alle 12'/.,

al Sig. Girolarno Brugetti, che impartiva lezioni di di­segno e di geometria dalle 10 alle 12'/,.

Il canto veniva insegnato ' dall1 apposito maestro Signor Antonio Benzan.

Gli esercizi di ginnastica venivano diretti dal Signor Ernesto de Bonmartini.

Bidello Emerico Wié, il quale prestava sei-V.ì-zio anche nella scuola festivo-domenicale di disegno.

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D) D.ati statistici degli scolari.

Relativamente

a) Al Numero. Vennero insci·itti . . . . . Nel II. Semestre venuto di fuori . . . Abbandonarono la scuola prima della fine

del II. Semestre , . . . . . . . Rimangono alla chiusa del IL Semestre .

b) Alla Religione. Cattolici ... Greci orierrtali Evangelici Israeliti . . .

o) Alla Patti'a;, Cioè : dalla eittà di Finm~ e suo distretto

dagli altri luoghi del triregno dai Confini militari . . . . dal Litorale austriaco dall' Austria inferiore dalla Carniola dalla Boemia . . . dalla Stiria dal Lombardo-Veneto.

d) Alle Classi. Ottennero un attestato di I. Cl.

,, I. Cl.

,,

n II. Ul. riparabile ,, II. Cl. irreparab. ili. Classe

11 3 16 34 21 1 69

43 23 1 81 - 1 1

1 2 - 2

La scuola festivo-domenicale di disegno si rallegrò ~ anche quest'anno di un numeroso cor,corso: contò artieri

! inscr_itti N. 91, fra i quali si distinsero parecchi per

'

eleganti elaberati riferibili alle rispettive arti e mestieri.

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E) Numero di locazione degli allievi.

lIL Cla ss e.

1. Benussi Giol'anni di Rovigo. 2. Mayer Giuseppe di Fiume. 3. Jakovcié Cosmo di Portorè 4. KuCié Cermano di SuSak. 5. Turato Nicolò di Castel-muschio. 6. de Gyuito Emerico di Venezia. 7. Osojnak Giovanni di Fiume. 8. Cescutti Giuseppe di :Fiume. 9. Randié Giovanni di Fiume.

10. Vidotto Andrea di Rovig110, 11. Bolf Francesco di :Fiume. 12. Pichler Giuseppe di V eròga, 13. Kodanié Giovanni di Fiume,_\, 14. Gregorié Otmar di Fiume.

II. Cl a ss e.

1. Dukié Antonio di Castua. 2. Medanié Carlo di Susak. I 3. Randié Giovanni di Fiume. 4. Dorcié Pasquale di :Fiume.

5. D omazetovìé Clemente di Chersano. 1 6. Franié Iginio di Veglia. 7. Lenussi Marcello di Fiume. 8. Radakovié Michele di Bruvno. 9. Pluhars Antonio di Fiume.

Slabus Alessandro di Fiume. ' ·

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11 . Ciborra Giovanni di Pisino. 12. Car Pietro di Cèrkvenica. 13. Purhardhofer Carlo di Fiume. 14. Cosmi.ni Antonio di Portorè 15. Domjau Lodovico di Susak. 16. Rozié Pietro di Fiume. 17. 1uller Alfonso di Ragusa. 18. Kos Giovanni di Postoj na. 19. Zangerle Giuseppe di Fiume. 20. Lipe Giovanni di Portorè 21. "Milinkovié Giovanni di Fiume.

I. Classe.

1. itlanzoni Luigi di Fiume. 2. Polié Stefano di Porlòrè. 3. Giurso Antonio di Fiume. 4. Jer·ko Gaetano cli Sinac. 5. Barisié Giuseppe di Bri.bir. 6. Spehar Biaggi.o di Drezik. 7. Novotny Gin.li.o di Vienna.

, 8. Kuzmié Giuseppe di V olosca. 9 Baborski Arturo di Segna.

10. llfarkovié Dcmitrio di Fiume. 11. Polié Vincenzo di Pichetto. 12. Persié Serafino dì Lovrana. 13. Séegner Cesare di Finme. 14. Diracca Stefano di Fiume. 15. Mondaini Ginseppe di Fiume. ·rn. Mohovié Giuseppe di Fiume. 17. Bonetti Fabrizio di Gradisca. 18. Ruzié Pasquale di 'l'ersatto.

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19. Malle Giuseppe di Piume. 20. SuBanj Giovanni di Draga. 21. Maestro Isacco di Ragusa. 22. Zupan Vittorio di Fiume. 23. Ilukovnik Andrea di Trieste . 24. Malvié Alberto di Cavie. 25. Maestro Lazzaro di Ragusa. 26. Baffo Francesco di Portorè. 27. Fulvi Ettore di Fiume. 28. Schlaipach Giovanni di Fiume. 29. Aranyos Stefano di Fiume. 30. Slabus Germano di Fiume. 31. Giustini Filippo di Finme. 32. Crespi Pietro di Fiume. 33. DOmenici Giuseppe di Fiume. 34. Lipizer Giovanni di Finm·e.

F:i-a gli scolari1 che apprendevàn? il canto si distinsero:

Osojnak Giovanni. Dorcié Pasquale. Mèdanié Carlo. Cescutti Giuseppe. Ku6i6 Germano. Pichler Giuseppe . . Manzoni L uigi.

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t') Cronaca.

Il giorno 3 Novembre cominciarono le pubblich~ lezioni del testè scorso anno scolastico dopo 1a ·soli t.a solennità ecclesiastica tenuta nella chiesa accademica di S. Vlto alle ore 9 antimeridiane.

Le lezioni di ginnastica affidate al signor Ernesto de Bonmartini coll'obbligo d' impartirle gratuitamente agli scolari della scuola. reale e delle capitali civiche verso la rimunerazione di f. 250 dalla Cassa Civica ebbero luogo anehe quest'anno in un locale nell'edifizio del ex seminario.

La gioventù studiosa intervenne giornalmente al­i' Uffizio divino, che si celebrava innanzi ali) istruzione nella chiesa Collegiata, tolti. i più rigidi mesi d'inverno. L e domeniche e le feste 1' ordinario Catechista premet­teva alla Santa Messa le spiegazioni àel S. Vangelo, a cui segùivano analoghe esortazioni a vicenda in lin­gua croata ed italiana.

La gioventù studiosa assisteva pure alle prescritte processioni ed a quelle votive. Nel corso dell'anno scolastico ricevettero gli allievi cinque volte il S. Sa­cramento di P enitenza, ed al tempo di Pasqua nei giorni 25 e 26 Marzo si tennero gli esercizi: religiosi qual preparazione alla Ss. Comunione Pasquale ammi­nistrata il giorno 27 detto mese dall'ordinario Catechista.

Nel giomo 21 Giugno venne <la tntta la scolaresca celeJ:,rata solennemente la festa di S. Luigi nella Chiesa collegiata, in qual incontro si accostarono alla prima comunione 00 allievi, dopo esser vi stati debitamente prepa~ati dal Catechista dell' Istitnto.

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Il 18 Agosto giorno natalizio di 8ua Maestà, il nostro Re Apostolico, la scolaresca. interVenne all' Uffi­zio divino nel tempio di S. Vito, innalzando preci per la conservazione dell'Eccelsa Sua P ersona.

Per cura dell' attuale Direzione vennero anche quesf! anno comperate dall'incasso della tassa scolastièa varie opere per la biblioteca ad uso degli scolari. Anche la biblioteca_ distrettuale venne aumentata quest'anno di varie opere pedagogiche e letterai-ie, a qi..1ale scopo assegnò di nuovo la magnifica rappresentanza, intenta a far diffondere sempre più i lumi del sapere, Pimporto di fiorini 80 V. A.

G) Esami.

Gli esami annuali ebbero luogo

nella III. èlasse il 11 Agosto di mattina II. ,, 11 dopo mezzodl I. 11 13 di mattilla.

I saggi di disegno, di calligrafi.a, vari componi­menti nelle lingue insegnate, ca.rte geografiche, come pure varl prodotti chiillicowteclllci, erano esposti durante gli esami alPispezione del Pubblico in prova dell' attiw vità degli allievi.

Il ·28 Agosto si chiuse Panno scolastico colla so· lenne S. Messa di ringraziamento neW11.ecaclemica Chiesa

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di S. Vito, terminata questa, venne cantato l'inno na­zlonale nonchè alcuni popolari dalla scolaresca, si ten­nero brevi discorsi di occasione in lingua croata' ed italiana da due a llievi della scuola reale, si dis~ibui­rono i premi ~ si pubblicarono le classificazioni.

11) Doni.

Anche quest'anno contribuirono per la biblioteca distrettuale il _Reverendissimo Signor Giovanni F iamin, Canonico ed i spettore Scolastico distrettnale fior .. 5 v. a., il Sig. Giovanni ~larkqvié, Direttore della scuola reale edjÌ Rever. Sig. Gio/iSeviC, ordinario catechista della ·scuola Reale e CapÙale ecc. ciascuno fior. 2 v. a. a che si obbligarono s:Pontaneamente nella conferenza distrettuale del!' anno 1864 il 30 Giugno.

Lietissima è quest'anno la scuola reale per essersi arricchita di un nuovo mezzo d' istruzione, che rende­vasi giornalmente più necessario al11.insegnamento tec­nico-industriale, a cui tende l'istituto i necessità alla quale doveva provedersi in ogni modo principalmente dacchè numerosa continua ad essere la frequentazione della scuola domenicale di disegno ·e d'industria. - Esso consiste in un modello di legno lungo piedi 4 e largo 3, il quale rappresenta u na macchina a. vapore in iscala ridotta 1 '/, poli. ingl. eguale ad 1 piede, e cui una tenue forza fisica può mettere in movimento.

Quando l' egregio Sig. Roberto Wbithead, cono­sciuto qual colto ed esperto direttore tecnico della locale

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fonderia metalli, a cui la sua· valentìa accresce e nome e occupazione, vis itava, or sono due anni, la scuola domenicale di disegno, il rispettivo docente Sig. Gir. Bn-igetti facevagli conoscere quanto l'istruzione in i­specie quella del disegno tecnico potrebbe essere più convenevolmente impartita, qualora al maestro fosse possibile di usare i metodi. intuivi, come già da molto si impiegano nelle più accreditate scuole industriali della Francia, delP Inghilterra e del Belgio, nelle quali i vari e molteplici modelli forrna:riti il corpo di una macchina o di altro promuovono P intelligenza e facilitano l' ese­cuzione degli operati.

Valutate le osservazioni, e animato ·di contribuire all' avanzamento degli alunni artieri, fra i .... èfuali vanno annoverati non pochi apprendisti del di lui stabilimento tecnico, il prelodoto Sig. Whithead, non molto dopo, fece pervenire il modello in" · 'discorso all1 indirizzo del ::Sig. Girolamo Brugetti, al quA1e gode l1 animo di ce­derlo a benefizio della scuola reale.

Il modello, che viene valutato oltre fior. 200, è collocato per cura della Direzione sopra un piedest.allo, il cui disco superiore poggia sur un perno metallico, che rende la macchina movibile in ogni verso.

Nelr atto che la Direzione rende le più sentite grazie ai generosi donatori, ~i lusinga che il bell1 e­sempio troverà imat.azione in tutti coloro, i quali esti­mano dolce uffizio promuovere coli' opera e colr eccita­mento il bene di un istituto aperto e mantenuto dalla cittadina munifìcenza a diretto vantaggio dei locali com­merci: ed industrie.

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, I) Pubblicazione.

L ' anno venturo scolastico 1866-67 si aprirà il 3 NoVembre colla solenne S. Messa e l' invocaZione dello Spirito Santo. Lo stesso giorno dopo pranzo si terranno gli esami con quelli scolari, ai . quali è conceduta la riparazione.

Gli scolari, che vorranno essere - accettati alla scuola Reafe dovranno insinuarsi già il 1 e 2 Novem­bre presso la direzione producendo l'attestato delia IV. Classe della Capo-scuola con buon successo. Quelli poi, che venissero da fuori e di cui attestati non corrispon­dessero alle esigenze della locale Scuola Reale, do­vranno sottostare ad un esame d'ammissione.

La Direzione della Scuola Reale.

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