Degrado e abbandono a castellaneta marina
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Degrado e abbandono Castellaneta Marina. La sintesi di un’interrogazione.
Leonardo Rubino
Castellaneta, 05 luglio 2013 PREMESSA L’area di Castellaneta Marina, sviluppata su una superficie boscata estesa all’incarica per 250 ettari e caratterizzata da un elevato livello di antropizzazione, conta, secondo stime attendibili, oltre 2.000 costruzioni che ingloberebbero oltre 3.500 appartamenti.
Castellaneta Marina rappresenta “area sensibile”, particolarmente vulnerabile dal punto di vista ambientale, sottoposta al vincolo idro‐geologico. Da diversi anni il periodo di più intensa presenza di turisti e vacanzieri si va continuamente riducendo, concentrandosi per lo più tra la metà di luglio e la metà di agosto (e, quindi, con
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un sempre più basso tasso di utilizzo dei posti‐letto disponibili nel comparto ricettivo e para‐ricettivo). Il reticolo viario di Castellaneta Marina si presenta contorto e poco scorrevole, con una pericolosa assenza di rapide e adeguate vie di fuga in caso di emergenza e/o incendi. QUALE RUOLO PER CASTELLANETA MARINA? Per l’ampio territorio di Castellaneta Marina si pone un interrogativo circa il ruolo da assegnare alla predetta area:
- area‐dormitorio, con territorio e costa usa e getta, ove residenti e pendolari si recano solo per andare a mare e/o dormire;
- area di grande attrazione turistica e naturalistica, in grado di richiamare persone da ogni parte, anche la più lontana e remota, nonché offrire servizi qualificati e diversificati.
La scelta circa il ruolo attribuito a Castellaneta Marina attiene a concreti, dettagliati ‐ e finanziariamente supportati ‐ progetti di promozione e valorizzazione delle risorse ispirati alla salvaguardia, conservazione e promozione delle peculiarità storiche, naturalistiche, ambientali e culturali, anche con la creazione di itinerari turistico‐culturali, percorsi eno‐gastronomici, presentazione di prodotti tipici locali e sostegno alla creazione di laboratori di artigianato artistico. SITUAZIONE E PROSPETTIVE Sempre più spesso operatori commerciali e turistici, imprenditori, turisti, cittadini e residenti lamentano il degrado e l’abbandono di Castellaneta Marina, documentandone lo stato di incuria con interventi, articoli e foto su giornali e social network.
La marginalità della collocazione di Castellaneta Marina è aggravata dalla situazione di grave emergenza ambientale confermata in occasione di rilevamenti sulla qualità ambientale dei territori (foce fiume Lato risultante tra i punti più inquinati della Puglia).
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Castellaneta Marina presenta un complesso di problemi e criticità da un lato storicamente ereditati, dall’altro viepiù aggravati dal colpevole abbandono, pressoché totale, registrato negli ultimi anni, che la collocano (vedi rilevazione Legambiente‐Touring Club Italiano) tra gli ultimi posti in Italia per qualità ambientale e qualità dei servizi (compresa l’accoglienza) offerti, tra cui: a) sicurezza transito e percorsi d’emergenza
- rischi per l’incolumità delle persone che transitano con le bici; - problemi di sicurezza delle aree pedonali; - sicurezza e separazione tra carreggiate per veicoli e spazi riservati a transito pedonale;
- assenza (e/o mancato utilizzo) di strumentazioni e tecnologie di controllo sorveglianza del regolare flusso di traffico veicolare e ciclo‐pedonale;
b) intasamento lungomare e principali strade di accesso e transito ‐ assenza politiche mobilità eco‐sostenibile
- assenza di parcheggi di scambio mezzi privati‐mezzi pubblici di trasporto, nonché veicoli‐bici all’ingresso di Castellaneta Marina;
- assenza sistema di collegamento a mezzo di veicoli a trazione elettrica; - assenza regolamentazione accesso, transito e governo dei flussi di veicoli sul lungomare;
c) nuovo lungomare ‐ spreco denaro pubblico e disagi per turisti e residenti Il nuovo lungomare, costato complessivamente oltre TRE MILIONI DI EURO, costituisce un monumento allo spreco di denaro pubblico e, contemporaneamente, causa di disagi e difficoltà per cittadini e turisti (limitazione posti utilizzabili per parcheggio, pericolosità pista ciclabile rialzata rispetto al piano stradale, nuovo impianto di pubblica illuminazione con presenza debordante di circa 500 punti luce, sede stradale priva di regolare deflusso di acque meteoriche, con conseguenti fenomeni di accumulo e ristagno, come avvenuto il 29 giugno scorso);
d) abusivismo sul litorale, sequestri effettuati dalla Magistratura e sanzioni irrogate dalla Guardia costiera in molteplici occasioni Castellaneta Marina è salita agli onori delle cronache per sequestri di aree e fenomeni di abusivismo, che richiamerebbero primarie responsabilità, inerzie e/o omissioni nell’attività di controllo da parte dell’ufficio tecnico comunale e della polizia urbana;
e) assenza del piano di utilizzazione delle coste il Comune di Castellaneta persevera nella violazione della legge regionale n. 17/2006, che prescrive la redazione del piano comunale delle coste;
f) furti negli appartamenti e sicurezza area e residenti recrudescenza dei fenomeni dei furti nelle ville e negli appartamenti, che rendono particolarmente vulnerabili ed esposte le persone e i beni;
g) randagismo e incolumità residenti Il continuo e massiccio abbandono (specie a fine estate) di cani e animali in genere produce una consistente presenza di randagi;
h) assetto idrogeologico area Bosco Pineto
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- anche in occasione di brevi piogge diventa problematico il transito su gran parte del reticolo viario, a cominciare da viale dei Pini;
- all’interno di “Bosco Pineto” sembra imperversare la più completa, incontrollata e dissennata alterazione e/o manomissione del tessuto viario e del manto stradale, senza la benché minima attività di controllo e sanzione degli illeciti e degli abusi da parte del Comune;
i) incendi
assenza di un sistema di controllo, monitoraggio e rilevazione, con conseguenti continui danneggiamenti di aree di bosco e sottobosco;
l) raccolta rifiuti Il servizio di raccolta rifiuti non è espletato con continuità e adeguatezza, con cumuli di
immondizia in putrefazione per parecchi giorni;
m) funzionalità depuratore, intasamento canale di bonifica ‘Mezzana Orientale’ e inquinamento foce fiume Lato
nel rimandare ai contenuti dell’apposita interrogazione presentata il 12 aprile 2013 (tuttora in attesa di risposta), si ripropone l’interrogativo circa l’adeguatezza e la corrispondenza dell’attività di depurazione alle norme che ne disciplinano gli standards, nonché la destinazione dell’acqua affinata dal depuratore, gli usi per i quali viene utilizzata;
Tutto ciò premesso, si rende indispensabile conoscere quali programmi, progetti e iniziative intendano avviare il Sindaco e la Giunta e quali concreti canali finanziari intendano attivare, anche attraverso entrate di scopo. Nell’immediato occorre attivarsi quantomeno per:
a) efficace e sistematico controllo del territorio da parte delle strutture tecniche comunali;
b) piano di primo intervento per avvio sistemazione reticolo viario e riqualificazione aree degradato e/o abbandonate;
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c) piano per l’accessibilità e la mobilità dei soggetti diversamente abili alle aree, alle strutture e ai servizi;
d) intervento nei confronti dell’Acquedotto pugliese e del Consorzio di Bonifica “Stornara e Tara” per porre fine al deposito nel canale di bonifica “Mezzana Orientale” di liquami non depurati secondo la normativa e al conseguente inquinamento della foce del fiume Lato;
e) sicurezza transito veicolare e ciclo‐pedonale: - misure adeguate a tutela del transito con le bici e della scorrevolezza del traffico
veicolare; - adeguamento del livello di sicurezza delle aree pedonali; - messa in sicurezza e separazione tra carreggiate per veicoli e spazi riservati a transito
pedonale; - predisposizione di sistemi di controllo a salvaguardia incolumità e regolare flusso di
traffico veicolare e ciclo‐pedonale; - creazione di percorsi rapidi d’emergenza su tutto il lungomare e sulle arterie con
maggior intensità di traffico; - risistemazione tracciato di emergenza in via Scott per mezzi di soccorso; - riduzione congestionamento veicolare attraverso: la predisposizione e realizzazione
progetti di mobilità eco‐sostenibile a mezzo di vettori a trazione elettrica e percorsi ciclabili; la sistemazione, attivazione e custodia parcheggio di scambio all’incrocio con via Scott e all’ingresso di ‘Bosco Pineto’;
f) redazione e adozione piano comunale delle coste, previo verifica della tipologia, della durata e dell’entità delle aree già oggetto di concessione e, nelle more, sospensione nell’adozione di ulteriori atti che possano compromettere lo strumento programmatorio generale del piano;
g) verifica del grado di adeguatezza, efficienza, livello dei consumi energetici e stato di manutenzione dell’impianto di illuminazione pubblica;
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h) piano prevenzione incendi: - realizzazione del catasto comunale delle aree già percorse dal fuoco; - progettazione e realizzazione di una condotta idrica perimetrale a pressione, in grado
di garantire un rapido e adeguato approvvigionamento idrico in caso di emergenza, utilizzando l’acqua affinata del depuratore;
- realizzazione di un sistema di allerta incendi, attraverso rilevazioni con moderni strumenti tecnologici e programmi realizzati anche in sinergia con i Comuni di Ginosa e Palagiano;
- attivazione di sinergie e interventi coordinati con Servizio Foreste della Regione Puglia e Corpo Forestale dello Stato;
i) piano di destagionalizzazione dell’offerta, con programmi, progetti e iniziative volti a incrementare la fruizione delle risorse in Castellaneta Marina e l’incremento delle presenze turistiche;
j) creazione di itinerari turistico‐culturali, percorsi eno‐gastronomici, promozione prodotti tipici locali e sostegno per laboratori di artigianato artistico.
Si rende infine indispensabile conoscere
se per la progettazione e realizzazione del lungomare (costato oltre tre milioni di euro) siano state rispettate le prescrizioni del Servizio Foreste della Regione Puglia e se siano stati rispettati accorgimenti e modalità in grado di garantire il deflusso delle acque; in caso negativo, quali iniziative siano state adottate o s’intendano adottare a tutela del territorio, delle persone e dei beni, nonché a salvaguardia del pubblico danaro copiosamente utilizzato nell’opera, nonché per l’accertamento di eventuali danni patrimoniali.