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20 Cronache Domenica 22 Dicembre 2013 Corriere della Sera

Il caso I pm di Torino ipotizzano anche l’omicidio colposo

«Ai malati di Staminacellule di altre personeUna cura pericolosa»Il rapporto degli esperti del ministero D’ARCO

Cosa sono le staminali Si tratta di cellule che si possono replicare all’infinito e differenziarsi in 200tipi diversi di cellule dell’organismo. Sono divise in quattro gruppi

TOTIPOTENTI PLURIPOTENTI MULTIPOTENTI UNIPOTENTISono in grado di sviluppareun intero organismo e anche tessuti extra-embrionali come la placenta

Sono in grado di differenziarsi in tutti i tipi di cellule di un individuo adulto tranne che nelle cellule extra-embrionali

Hanno possibilità di differenziazionema in un ambito più ristretto. Tali sono quelle da cui originano sia i vasi sanguigni, sia i precursori delle tante cellule diverse del sangue

Sono in grado di specializzarsiin un solo tipo di cellule, come le mesenchimali

Cellulauovo

Spermatozoo

Celluletotipotenti

Fecondazione

Globulorosso

Globulobianco

Piastrine

Sviluppo embrionale

Cellule del muscolo

Celluledel sangue

Celluledel cervello

Celluledell’osso

«Ha sempre dichiarato di agiresenza fini di lucro, per uso com-passionevole, ma di fatto la suaazione era tesa ad ottenere daogni paziente o familiare sommefino a 50 mila euro». È una notadel procuratore di Torino, Raffae-le Guariniello. Si riferisce a Davi-de Vannoni, presidente della Sta-mina Foundation, psicologo, «in-ventore» di un metodo basatosulle staminali. Secondo l’inchie-sta torinese, la Stamina avrebbechiesto dai 30 mila ai 50 mila euroda versare come donazioni per-ché «questi trattamenti in Italiasono fuori legge». Chi non paga-va non riceveva cura. Agli atti ledocumentazioni dei bonifici:causale «contributo donazione».Molti pazienti, o loro familiari, sisono indebitati per poter usufrui-

re delle infusioni del metodo Sta-mina. Nel pacchetto c’era anchel’offerta di mettere in «banca» lecellule prelevate: con 7.000-8.000euro all’anno si tenevano da par-te, congelate, per infusioni futu-re. Le carte dell’inchiesta, formal-mente chiusa nell’agosto 2012con 12 indagati, vedono comeprotagonista Vannoni e alcunimedici. Le vittime sarebbero unasettantina. Ieri, al quinto pianodel Palazzo di giustizia di Torino,

c’è stato un vertice. La richiesta dirinvio a giudizio è pronta, ma bi-sogna ancora ascoltare qualchepersona e acquisire qualche cartaper vedere se aggravare l’ipotesidi reato: all’associazione a delin-quere, truffa, somministrazionedi farmaci pericolosi, si potrebbeaggiungere l’omicidio colposo. Equesto dopo le segnalazioni lega-te al decesso di pazienti.

Agli atti, tra i vari documenti,spicca un video con una giovanedonna affetta da Sla, paralizzatain un letto, che si alza e camminadopo il trattamento. I depliantdella Fondazione fatti circolaretra pazienti paraplegici, con nu-meri del genere: oltre mille casitrattati, recupero del danno dal70 al 100% (72 recuperi su 90 ic-tus curati). La testimonianza di

un paziente ricoverato nell’ospe-dale di Stato della Repubblica diSan Marino, sentitosi male dopola puntura lombare per il tratta-mento, che viene invitato a ritrat-tare, a scrivere che era «in statoconfusionale».

E ancora: 60 cartelle clinichedi pazienti trattati con il metodoStamina esaminate dai periti delprocuratore. «Non c’è prova dialcun miglioramento» è scritto.Stessa frase dopo l’esame delle36 dei pazienti infusi agli SpedaliCivili di Brescia. Il rapporto degliesperti, depositato lo scorso 4dicembre, scrive: «assenza diqualsiasi oggettivo migliora-mento delle condizioni dei pa-zienti», oltre a «una evidentetrasandatezza nella compilazio-ne dei dati clinici». E quel «de-

cesso sospetto di un malato diatrofia muscolare multi-sistemi-ca, patologia simile al Parkinsonche solitamente non determinarischio di morte repentina» cheha allertato Guariniello. «Dallatrasmissione di virus all’insor-genza di tumori», i rischi delle in-fusioni Vannoni già elencati nel-l’inchiesta di Torino.

Nono solo. «Il metodo Staminafarebbe presupporre l’uso di Sie-ro Fetale Bovino nei terreni di col-tura», dicono i verbali del tavolotecnico 2012 composto da Istitutosuperiore sanità, Agenzia italianadel farmaco (Aifa), Centro nazio-nale trapianti e carabinieri delNas. Emergono timori su possibi-li «danni neurologici» e altri «ef-fetti collaterali dopo infusione, daverificare nel tempo». Il timore è

«Mucca pazza». Altra gravissima«pericolosità» evidenziata: «So-no infuse a un paziente le celluleprelevate da altro paziente o ad-dirittura da altri 3 pazienti, senzaalcun razionale biologico».

Massimo Dominici, dell’uni-versità di Modena e Reggio Emi-lia, è il ricercatore che ha esami-nato i campioni della StaminaFoundation prelevati dai Nas aBrescia. Lo scopo era «ottenereun differenziamento neuronalemimando» il protocollo descrittodal brevetto di Davide Vannoni edErica Molino. La conclusione: «Ilrazionale biologico è piuttostoscadente... e la dose infusa la sipotrebbe definire omeopatica». Aparte possibili virus e batteri.

C’è poi un paziente con unadoppia veste, quella di malato equella di dirigente regionale dellasanità lombarda, firmatario didocumenti importanti per accre-ditare il laboratorio di Brescia cheospiterà il metodo. Lo scrive ilrapporto, datato 9 luglio 2012,successivo all’ispezione al labora-torio di Brescia. Il malato in listaper le prime infusioni è un diri-gente della Regione Lombardia,settore servizi sanitari. È LucaMerlino. Scrive il rapporto: «Lacollaborazione fra l’Ao SpedaliCivili di Brescia e la StaminaFoundation si sarebbe instauratoa seguito di contatti con FulvioPorta, coordinatore del progetto,e Luca Merlino, dirigente dellaRegione Lombardia che tra l’altrorisulta avere stesso nome, cogno-me e data di nascita di uno dei pa-zienti in cura».

Riavvolgiamo il film su Sta-mina. Si parte dai trattamenti inun sottoscala di via Giolitti a To-rino dietro «donazione» di mi-gliaia di euro a un laboratorio diun ospedale di Brescia, a inchie-sta per truffa in corso, dove sicura gratis un paziente speciale.Al momento, nessun guarito.Altrimenti sarebbe già ripreso eintervistato da ogni tv del mon-do. E Vannoni che grida alcomplotto.

Mario Pappagallo@Mariopaps

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’incontro

Lorenzin al padre di Noemi:come metodo non esiste

Ieri a sorpresa Andrea Sciarretta, il papà di Noemi, la bimbaabruzzese di 18 mesi per cui il giudice ha autorizzato la curaStamina (e che era stata ricevuta da papa Francesco), haincontrato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (nellafoto), giunta all’ospedale di Chieti per inaugurare un nuovoreparto. «Noemi non ha avuto le sue risposte, la sentenza c’è enon è rispettata», ha detto Sciarretta. Il giovane padre ha poiribadito la convinzione che le critiche a Stamina (fatte daimaggiori esperti di staminali in italia e da quelli internazionalidell’autorevole rivista Nature) siano una «macchina delfango». Il ministro Lorenzin gli spiegato che sta aspettando ilparere del nuovo comitato scientifico. «Il metodo Stamina nonesiste dal punto di vista scientifico, non abbiamo ancora leprove». Lorenzin si è detta anche «preoccupata per la salute deicittadini» e per queste famiglie «in grandissima sofferenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le carte dell’inchiestaC’è il video spot di unapaziente paralizzata dallaSla che si alza e camminadopo l’infusione Stamina

Il rapporto

Le ispezioni di Nase Agenzia del farmaco

Un rapporto di Nas, Cnt,ministero della Salutee Aifa individuava unaserie di incongruenzenel metodo Stamina enella sua adozione già il9 luglio del 2012, primadel decreto Balduzzivarato dal governo

I pazienti curati senzarequisiti d’urgenza

Il laboratoriocon i requisiti dubbi

Le cure compassionevolisperimentali vengonoautorizzate solo se sonourgenti. Valutazione chemanca, si legge nelrapporto, per i primi 12pazienti trattati a Brescia.Tra questi c’è un dirigentedella Sanità della RegioneLombardia, Luca Merlino

Dall’autocertificazioneinviata all’Aifa emergeanche che il laboratoriodegli Spedali Civili diBrescia «non aveva larichiesta esperienza»nella «preparazione dimedicinali per terapiacellulare somatica»

Il protocollosenza basi scientifiche

Secondo la relazionedel 2012 il protocollosull’uso del metodoStamina risulta «nondatato» e «non èsupportato da datiscientifici». Anche lemetodiche inoltre «nonsono dettagliate»