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decomagazine THINK PARTS THINK TORNOS 48 01/09 ITALIANO La catena del successo degli ingegneri Tornos presso la APB. Quando la medicina incontra la micro- tecnica... Nuovo ciclo di fresatura di Torx G962. La soluzione sta nella rigidità.

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decomagazineTHINK PARTS THINK TORNOS 48 01/09 ITALIANO

La catena del successo degli

ingegneri Tornos

presso la APB.

Quando la medicina

incontra la micro-

tecnica...

Nuovo ciclo di fresatura di Torx

G962.

La soluzione sta nella rigidità.

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Opportunità da cogliere! 5

Il sistema chirurgico robotizzato “ da Vinci®” ricorre alla Swiss Precision 6

Verso la padronanza del mercato 14

Innovativa gamma di accessori, sviluppata dalla Società BIMU, per le macchine Tornos tipo MICRO 7 / MICRO 8 19

Un olio sempre perfetto... 22

La catena del successo degli ingegneri Tornos presso la APB 24

Tutte le qualità insieme: Fluido idraulico Ortho Hydro HLP 28

Quando la medicina incontra la microtecnica... 32

Alta frequenza e tanto altro ancora! 34

Un’intensa cooperazione 37

Micro 7 e 8: Una maggior produttività grazie alla bacchetta magica! 38

Nuovo ciclo di fresatura di Torx G962 41

All’epoca, negli anni ’70, la precisione in Spagna era una chimera! 44

Nuova norma "REACH" 50

Un materiale tanto affascinante quanto difficile da lavorare 53

Quando tornitura e informatica si uniscono 56

I successori dei torni a camme 60

La soluzione sta nella rigidità 65

Platine in soli 20 minuti 68

Verso la padronanza del mercato.

Fluido idraulico Ortho Hydro HLP.

I successori dei torni acamme.

Platine in soli 20 minuti.

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SOMMARIOIMPRESSUM

Circulation: 14’000 copies

Available in: English / French /German / Italian / Swedish / Spanish

TORNOS S.A.Rue Industrielle 111CH-2740 Moutierwww.tornos.comPhone ++41 (0)32 494 44 44Fax ++41 (0)32 494 49 07

Editing Manager:Willi [email protected]

Publishing advisor:Pierre-Yves [email protected]

Editors:Robert MeierPhone ++41 (0)62 897 65 46

Graphic & Desktop Publishing:Georges RapinCH-2603 PéryPhone ++41 (0)32 485 14 27

Printer: AVD GOLDACHCH-9403 Goldach Phone ++41 (0)71 844 94 44

Contact:[email protected]

RM

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Editoriale

OPPORTUNITÀ DA COGLIERE!

Il mondo vive una continua evoluzione e abbisognaincessantemente di soluzioni che soddisfino le neces-sità ininterrottamente rinnovate. Prestare ascolto alcliente, essere aperti ed agire con rettitudine sonoelementi che permettono di trasformare questenecessità in opportunità. Potrebbero essere opportu-nità organizzative, opportunità inerenti lo sviluppodei prodotti, opportunità che riguardano le reti divendita e le partnership con i fornitori o con i clienti,opportunità di miglioramento delle relazioni con lapropria clientela oppure ancora di opportunità difornire soluzioni chiavi in mano, tanto per citarnealcune!

Una di queste opportunità, é rappresentata dal set-tore del medicale al quale si sono peraltro dedicatemolte aziende. Quotidianamente si fanno dei pro-gressi mirati al nostro benessere, progressi che richie-dono tuttavia elevate competenze specifiche.Citiamo, quale esempio, il Sistema “da Vinci ®” (apagina 6) grazie al quale potete essere operati dalmigliore degli specialisti al mondo che si trova agliantipodi! E’ iniziata una nuova era e la padronanzaall’ascolto e le capacità di soddisfare le nuove esigen-ze fanno faville.

L’evolversi delle popolazioni, la democratizzazionedelle cure avanzate, il potere d’acquisto di un buonnumero di anziani, l’evoluzione della complessità deiparticolari e dei materiali fan sì che la produzione perquesto settore si affidi a delle soluzioni high-tech edalla consulenza personalizzata. Esattamente ciò chetrovate in Tornos.

Quale settore affascinante quello dell’automobile!Benché il petrolio non sia esaurito, vengono giornal-mente sviluppate nuove idee mirate ad un minorconsumo e ad un minor inquinamento: vetture ibri-de, solari, elettriche all’idrogeno... e tante altre anco-ra! In Islanda un petroliere sviluppa una catena distazioni di servizio che erogano idrogeno, i costrutto-ri di automobili presentano dei modelli sempre piùrispettosi dell’ambiente, finanche i “semplici modellia scoppio” beneficiano di frequenti innovazioni.Anche le corse automobilistiche consentono di svi-luppare soluzioni che nel tempo potrebbero essere

Crisi! Questa parola in Cinese 1 ha un doppio significato e vuol dire un momento di cambiamento, che beninteso può comportare un certo pericolo, ma é anche fonte di opportunità. Va da sé che si debbanoanalizzare sia i pericoli che i rischi, ma le opportunità ci sono, sta a noi individuarle e coglierle ed é questo

secondo aspetto che va anteposto.

democratizzate per il grande pubblico come adesempio i sistemi che usano l’energia di frenata perincrementare l’accelerazione. E’ in atto un granmovimento ed anche in questo caso le capacità diascolto e di risposta alle richieste fanno faville.

Nella maggior parte dei casi, le tecnologie per realiz-zare i nuovi particolari confacenti alle opportunitàche si presentano all’industria, nonché le necessariecompetenze esistono: si tratta solo di farle incontra-re. In Tornos, siamo da sempre al fianco dei nostriclienti per aiutarli a soddisfare pienamente questenuove necessità che sono in costante mutamento. Inostri ingegneri ed i nostri tecnici, ovunque nelmodo, stanno all’erta e pronti ad inventarsi nuovesoluzioni per voi.

Consultateli senza esitazione, vi aiuteranno a trasfor-mare opportunità in successi.

Da parte mia, i migliori auguri di una piena riuscitasu tutti i mercati.

1 Come peraltro nella maggior parte delle lingue.

Willi NefHead of Sales and Marketing

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Aspetti tecnici

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IL SISTEMA CHIRURGICO ROBOTIZZATO “ DA VINCI®” RICORRE ALLA SWISS PRECISION

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La chiave per la conquista del mercato?Rispettare le regole d’oro del servizio clienti

Porre delle domande. Prestare attenzione alle neces-sità espresse dal cliente. Fornire un prodotto di qua-lità. Garantire il controllo del prodotto. Ecco le rego-le d’oro per un buon servizio al cliente.

Ed ecco perché la Intuitive Surgical, una società ame-ricana di Sunnyvale in California, costruttrice del

rivoluzionario sistema chirurgico “da Vinci®”, hascelto di associarsi con Swiss Precision MachiningInc., un’officina meccanica «di tornitura» la cui sedesi trova quasi dall’altra parte degli Stati-Uniti a Nilesnell’Illinois. La Swiss Precision era peraltro presentead un recente «summit dei 20 primi fornitori» tenu-tosi presso la Intuitive Surgical.

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I particolari fabbricati dalla Swiss Precision vengonoutilizzati dalle mani robotiche del sistema chirurgicoda Vinci® e sono essenziali per la precisione e il buonfunzionamento del sistema stesso. La Swiss Precisionfa parte di un piccolo gruppo di società, selezionatemolto accuratamente, che fabbricano particolari peril da Vinci® molte delle quali sono clienti Tornos cheperaltro lavora, con numerosi grandi nomi interna-zionali operanti nell’ambito delle apparecchiaturemediche. Da qui, il piacere di render nota la propriavicenda ai fedeli lettori di decomagazine.

Che cos’é il sistema chirurgico da Vinci ®?

Presentato nel 1999, il sistema chirurgico da Vinci®

viene ravvisato come il futuro della chirurgia: é lapiattaforma di chirurgia minimal-invasiva attualmen-te più avanzata che sconvolge le regole riconosciutedalla chirurgia. Si dà il caso che molti dei particolariindispensabili al funzionamento di questo sistemasiano dei componenti «di tipo svizzero»!

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Il sistema da Vinci® offre, al tempo stesso, un’alter-nativa alla chirurgia classica a cielo aperto e alla lapa-roscopia convenzionale. Il chirurgo é ai comandi diuna piattaforma robotica di punta che gli consentedi compiere i gesti più complessi e delicati tramitedelle piccolissime incisioni con una precisione ine-guagliata.

Per il paziente, i vantaggi di un intervento rea-lizzato con il sistema da Vinci® sono:

• Stati post-operatori nettamente meno dolorosi.

• Una ridotta perdita di sangue.

• Cicatrici meno estese.

• Tempo di recupero più breve.

• Una più rapida ripresa delle normali attività.

• E, in molti casi, un miglior risultato clinico.

Una prostatectomia, volta ad eliminare cellule cance-rogene, ad esempio richiede, a livello addominale,solamente cinque aperture grandi come una monetain luogo della tradizionale incisione che va dall’om-bellico sino al pube. Il paziente può essere dimessogià il giorno dopo. Il sistema da Vinci ® sta per diven-tare il protocollo prediletto nei servizi di urologia nonsolo per il trattamento chirurgico dei tumori alla pro-stata, della vescica e delle alterazioni renali ma altre-sì per il trattamento del prolasso delle valvole mitra-li, dell’obesità e, in chirurgia ginecologica, per il trat-tamento delle patologie dell’utero, le sacrocolpo-plessie e le isterectomie.

Il sistema da Vinci® é costituito da tre compo-nenti in rete:

1) una console video ergonomica per chirurgia, 2) uncarrello, di lato al paziente, provvisto di bracci robo-tizzati (da uno a quattro) nonché di strumenti chirur-gici a cambio rapido e 3) un sistema visuale 3D adalta definizione.

Un’operazione effettuata con il sistema da Vinci ® éun processo affascinante. I bracci robotici sonomuniti di strumenti miniaturizzati: forbici, divaricato-ri, pinze emostatiche, aghi di sutura, ecc. che vengo-no introdotti nelle piccole aperture preventivamenteeffettuate sul corpo del paziente.

Il chirurgo, seduto di fronte alla console-video, hasotto gli occhi un’immagine 3D ingrandita e ad altarisoluzione della zona operatoria; egli manovra icomandi dalla console riproducendo i gesti di unaoperazione tradizionale. Il sistema riduce questi gestiin scala filtrando e convertendo in micro-movimentiprecisi gli strumenti del da Vinci®.

Aspetti tecnici

«Detto e fatto: sono andato a comprare un’autoclave e i test sono fatti qui! Credo che la cosapiù importante sia, non solo di fare quello che fa il cliente, ma fare ancora più di lui». Mike Haupers, Swiss Precision Machining Inc.

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I sistemi chirurgici da Vinci ® sono utilizzati in tutto ilmondo e hanno già reso possibili decine di migliaiadi interventi. Stando al sito Web del fabbricante, al31 marzo 2008 ne erano state consegnate 867unità.

Conquistare il mercato “da Vinci®” con IntuitiveSurgical

Come si può ben immaginare, non é così facileentrare in rapporti commerciali con Intuitive Surgical.Il Signor Mike Haupers, presidente della SwissPrecision, riporta un interessante racconto.

«Un bel giorno ricevo una telefonata e qualcuno midice: “Io lavoro per Intuitive Surgical in California”.(A quei tempi non avevamo mai sentito parlare diquesta società). Il mio interlocutore si trovava in cittàe voleva visitare la nostra officina. Io gli dissi: “InCalifornia ci sono numerose buone officine, che cosala porta nel Midwest?” ed egli mi rispose: “Ho ini-ziato in California e continuo la mia indagine versol’Est. La mia società é alla ricerca di officine di quali-tà che potrebbero avere la possibilità fabbricare inostri prodotti”. E’ stato quindi organizzato unincontro presso la nostra sede ed abbiamo presen-tato alcuni dei particolari di nostra fabbricazione.I nostri visitatori sono stati particolarmente impres-sionati dal fatto che la nostra produzione era copio-samente rivolta al settore medico e alla chirurgiadentale».

In effetti, per sperare di entrare a far parte dei forni-tori di Intuitive Surgical, bisogna essere in possesso diappropriate conoscenze ed abilità inerenti i settorimedicale e dentale. Ma nel caso della Swiss Precisioné stata la qualità a determinare la decisione.

«Per ogni nuovo cliente, una delle prime cose chefaccio, é quella di render visita al suo servizio qualitàper sapere esattamente in che modo ispeziona i par-ticolari e quali sono stati i problemi che può averincontrato con altri fornitori», dice il Signor Haupers.«Questa prassi ci é stata molto utile con IntuitiveSurgical».

Il Signor Haupers spiega che Intuitive Surgical haorganizzato un seminario sulla qualità con venti deisuoi principali fornitori. Questi partner hanno avutoil privilegio di procedere ad una operazione (su unmanichino in plastica) con il sistema da Vinci ®.«Abbiamo operato e abbiamo potuto vedere i nostriparticolari in azione. E’ stato formidabile. I nostri par-ticolari vengono utilizzati sullo stesso robot chirur-gico».

Nell’ufficio del Signor Haupers si sente gorgogliare efischiare l’autoclave sul piano di lavoro. In occasionedel seminario avente per soggetto la qualità, IntuitiveSurgical ha specificato che vuole che i particolarisiano consegnati con un certificato. Swiss Precision

L’interesse del Signor Mike Haupers é raddoppiato quando ha visto che unodei suoi particolari, destinato al sistema Vinci®, poteva essere realizzatosulla sua macchina Tornos in tempo di lavorazione inferiore del 30 % perrapporto a macchine della concorrenza.

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ha avviato l’analisi dei suoi pezzi ponendo le debitedomande riguardanti il protocollo di qualità diIntuitive Surgical apprendendo così che quest’ultimaaveva incontrato qualche problema di pulitura, eanche che i particolari venivano ispezionati a mezzodi un’autoclave, anche se questa specifica non appa-riva nel relativo capitolato. «A questo punto sonoandato ad acquistare un’autoclave ed i test li faccia-mo in sede. Io ritengo che sia della massima impor-tanza: non solo fare la stessa cosa che fa il cliente,ma farla meglio di lui».

Swiss Precision é una società nata 33 anni fa, in atti-vità 7 giorni su 7 ed intenzionata ad ingrandire i suoilocali. Il Signor Haupers stima di aver prodotto 30milioni di particolari in un anno, in tutte le varietà dimateriali anche insoliti quali il Nitronic 60, l’acciaioinossidabile 440A e numerosi altri tipi di acciaio, dititanio, di Inconel ecc. «Noi lavoriamo pressochéqualsiasi cosa», sottolinea il Signor Haupers.

Il ruolo di Tornos

Il Signor Mike Haupers ebbe modo di incontrareTornos, per la prima volta, all’epoca in cui eraresponsabile dell’officina meccanica di un’importan-te fabbricante di materiale dentale, nella regione diChicago. E’ diventato un estimatore di Tornos equando, nel 1979, rilevò l’azienda mettendosi in pro-prio Swiss Precision si dotò di sette macchine acamme Tornos M7. Oggi possiede cinquantaduemacchine Tornos. La sua officina era interamenteequipaggiata di sistemi a camme sino al 1994, anno

durante il quale ha avviato una conversione in tornia comando numerico.

«Sono diventato grande con Tornos. Per le cadenzedi 12, 15, 20 pezzi al minuto le macchine a cammeTornos erano imbattibili! Sono da sempre macchinemeravigliose e dispongono di un utensile per tutte leapplicazioni che si possono immaginare».

«Quando, negli anni 90, abbiamo deciso di passareal comando numerico mi sono rivolto a Tornos».Tuttavia, quello che gli veniva proposto all’epoca nonlo appagava e così, come fecero altre numerose offi-cine meccaniche americane, per un certo periodoanche Swiss Precision si indirizzò verso altre marcheacquistando in definitiva ben 50 macchine a control-lo numerico.

Gli anni 90, hanno rappresentato un duro periodoper Tornos US. Purtroppo coincidevano con una fasedi transizione cruciale per i proprietari dei torni sviz-zeri che abbandonavano i loro ben amati sistemi acamme per i nuovi sistemi a comando numerico.L’industria stava cambiando avendo l’obbligo di pro-durre particolari a basso costo per fronteggiare lacrescente concorrenza cinese.

Il Signor Haupers ci rende nota la sua esperienza: «Seavevo bisogno di un intervento di manutenzione,dovevo far venir qualcuno dal Connecticut ed il costoera proibitivo, soprattutto in quegli anni con l’emer-genza Cina e le masse di particolari che attraversava-no l’oceano. Dovevo assolutamente restare competi-tivo e far bene i miei conti».

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Sistema chirurgico da Vinci®.

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La ricomparsa di Tornos

«Non ho mai lavorato con una società paragonabilea Tornos! I suoi ingegneri sono grandi professionistie a me piace parlare con persone competenti ed éciò che mi é mancato negli anni in cui non avevoTornos».

Il Signor Haupers visitò lo stand Tornos all’esposizio-ne internazionale delle tecnologie di lavorazione(IMTS) a Chicago: «Recarmi all’IMTS e parlare conPaul (Cassella) e con tutti gli altri é stato per me unvero piacere».

«Siamo andati a Lombard dove é stata organizzatauna dimostrazione espressamente per noi. Scott (ilSignor Kowalski, Presidente di Tornos US) ha trascor-so un’abbondante ora e mezza con me. Mi ha chie-sto quale fosse stata la ragione del mio abbandonoe che cosa mi induceva a tornare sui miei passi. Iosono realmente felice nel constatare la presenza diTornos nella regione di Chicago; con tutte le societàsvizzere presenti nel Midwest era più che opportunoche Tornos si insediasse. E’ un avanzamento fenome-nale»!

«Tornos ha una sede molto piacevole; sono statoimpressionato dalla sala di formazione, e dall’effi-cienza di una buona squadra di collaboratori, tuttepersone molto competenti e molto disponibili». Aquesto punto il volto del Signor Haupers s’illumina:«... e il reparto delle parti di ricambio! La primadomanda che ho fatto a Scott é stata: “avete unostock per le parti di ricambio?” e lui mi ha risposto:

“ora le faccio vedere... anche perché io gli avevodetto che, precedentemente, le parti di ricambioerano state per me, un grosso problema».

Poiché i problemi di manutenzione erano stati risolti,proprio in virtù dell’insediamento di Tornos nelMidwest, sede peraltro anche dotata di un rilevantestock in parti di ricambio, Swiss Precision era prontaa far ritorno nella famiglia Tornos.

Nel frattempo, Tornos ha istituito altri tre Centri diEccellenza negli Stati Uniti, nonché nuovi Centri-Tecnici nel mondo intero per la grande gioia dei suoiclienti di più lunga data. Una nuova costruzione di5’000 m2 nel sito societario di Moutier, ospita uncentro di formazione e di tecnologia di punta cosìcome un’area per le macchine «chiavi in mano» deiclienti. I nuovi insediamenti in Francia ed inGermania, oggetti di numerosi visitatori, sono la piùvisibile ed accessibile manifestazione di un’organiz-zazione mondiale imperniata sul cliente.

Il servizio clienti é una priorità essenziale per la nuovaTornos. Ognuno dei nuovi centri permette a Tornosdi garantire delle consegne più rapide, di realizzarepiù facilmente delle dimostrazioni e di dare accessoalle sue nuove installazioni di punta. I centri offronoanche una più ampia possibilità di incontro con gliesperti della vendita, del servizio post-vendita e delleapplicazioni proprie a Tornos, A tutto ciò si aggiun-gono i magazzini delle parti di ricambio per un rapi-do inoltro delle consegne. Nel mondo intero la nuovaTornos é orientata al Servizio Clienti.

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InSite® Vision.

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Aspetti tecnici

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I particolari completi per il da Vinci® più velocidel 30%

L’interesse del Signor Haupers é raddoppiato quandoha visto che sulla sua macchina Tornos poteva realiz-zare uno dei particolari per il da Vinci ® in un tempoinferiore del 30% a quanto avrebbe fatto una mac-china della concorrenza. La lavorazione di questoparticolare doveva effettuarsi su due macchine con-correnti, ma l’idea di poterlo eseguire risparmiandoun terzo del tempo e su una sola macchina Tornos haaffascinato il Signor Haupers. «Noi fabbrichiamo ilparticolare per il da Vinci ® in due parti e gradiremmoconsolidarlo e accorparlo in un unico particolarecompleto» ciò a cui é indispensabile pervenire alloscopo di rispettare gli imperativi del prezzo diIntuitive Surgical.

Anche gli addetti all’officina del Signor Haupers sonorimasti impressionati. «Quando ho mostrato loro ilsistema modulare Tornos, lo stupore é stato genera-le (vedi gli assi multipli, e gli utensili a motore). Hoinoltre precisato che avrei potuto produrre un parti-colare in un tempo realmente minore su una macchi-na Tornos che non su delle altre». L’équipe di SwissPrecision era sbigottita a fronte della «Nuova»Tornos e non solo in virtù dei cambiamenti effettua-

ti sulle macchine e sui comandi, arricchitisi di un ele-vato valore aggiunto, ma anche per il miglioramentodell’assistenza da lei fornita.

Il Signor Mike Haupers fa progetti per il futuro con-tento che Tornos possa parteciparvi. Riconosce cheTornos non ha mai smesso di fornire prodotti di qua-lità «la vera qualità svizzera». Riappropriandosi delleregole d’oro del Servizio Cliente, Tornos ha riconqui-stato un cliente affezionato.

«Abbiamo l’intenzione di rimaneggiare l’intero edifi-cio. Non si finisce mai... La sede risale al 1995 ebuona parte del suo contenuto è quello originale. Ilterreno retrostante è di nostra proprietà e c’è l’esi-genza di rifare gli uffici e di disporre di uno spaziomaggiore». E’ evidente che Swiss Precision uno dei«Top 20», tra i fornitori dell’Intuitive Surgical, rap-presenta un grande successo. Grazie alla qualità deiprodotti Tornos e al concetto «tutto su una macchi-na» (e anche ad un ottimo servizio), questo successonon può che proseguire!

da Vinci® S, strumento braccio angolare.

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All’indirizzo sottostante, potrete vedere un video americano che presentata un’operazione prostatectomia: http://www.davincisurgery.com/procedures/urologic/prostate/davinci_prostatectomy.aspxnel medesimo sito, potete inoltre vedere dei webcasts in diretta operativa con il sistema da Vinci.

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Novitá

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VERSO LA PADRONANZA DEL MERCATO

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La ragione per la quale, sin dagli inizi, Tornos haavuto il ruolo di partner della Società Tebit è facil-mente comprensibile. Tebit è nata nel 1988. Con ilsuo amico e compagno di studi, ChristophRennefeld, il Signor Meinolf Skudlarek acquista leattrezzature basilari per dar vita ad una azienda: unufficio, un computer, un telefono e un fax. I due gio-vani soci creano la «Technische Beratungs- undInnovations-Team», il cui acronimo è «Tebit» la cuiattività iniziale sarà il commercio di particolari tornitiper la fabbricazione di fotocopiatrici e di sistemipneumatici. In questo caso il Signor MeinolfSkudlarek calca le orme di suo padre, anch’egli com-merciante in particolari torniti, che aveva sempreaccarezzato l’idea di avere la propria officina di pro-duzione. La crescita di Tebit è sin da subito fulminea!Mentre, a un anno di distanza dalla fondazione ilSignor Christoph Rennefeld lascia la società perintraprendere una carriera universitaria, il SignorSkudlarek si impegna coraggiosamente nello svilup-

Coraggio, costanza, abilità tecnica ed idee innovatrici: sono i fattori che da oltre venti anni costituiscono il suc-cesso della Präzisionstechnik Tebit GmbH. All’età di 23 anni il Signor Meinolf Skudlarek unitamente ad un suocompagno di studi, fondò la società e da allora in poi la crescita aziendale è stata continua sino a condurla afar parte dei leader nel mercato della tornitura di pezzi ad elevata complessità con particolare riferimento alsettore medicale e dentale. Sin dagli inizi il fabbricante svizzero di torni Tornos diventò partner della societàche oggi lo vede sostenitore di una nuova iniziativa del Signor Meinolf Skudlarek: in questo anno di anniver-sario, Tebit si dota di un nuovo centro di formazione per il quale Tornos fornisce non solo una nuova macchinaa comando numerico, ma anche una sovvenzione.

po dell’azienda e, nel 1990, decide di esaudire ilsogno di suo padre. Pieno di idee per un modernoedificio industriale, nel 1991 costruisce lo stabilimen-to «Am Schnüffel» a Meinerzhagen. Contempo-raneamente al cantiere, l’attività commerciale conti-nua a prosperare ed è in questa fase che il SignorSkudlarek prende i suoi primi contatti con dei fabbri-canti di macchine-utensili allo scopo di predisporre lasua produzione in modo ottimale. La sua scelta cadesu Tornos poiché le macchine sono al vertice dellatecnologia e perché il capo-progetto in Tornos, IlSignor Achim Günther, gli offre la migliore delle tec-nologie riferita ai particolari che si propone di pro-durre. In un primo tempo vengono acquistate einstallate tre macchine. Oggi l’azienda possiede 22torni a comando numerico Tornos, in un parco mac-chine di 30 unità, sulle quali una cinquantina didipendenti produce particolari torniti e fresati di pre-cisione, principalmente per la fabbricazione di appa-recchi medicali.

Il Signor Meinolf Skudlarek (a sinistra) mentre si intrattiene con il Signor Werner Klein (Tornos). Il Signor Andreas Schulte di Tebit (a destra) intervista il Signor Werner Klein durante la ceri-monia ufficiale.

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Un lavoro di qualità, affidabile e preciso

Per quanto riguarda i prodotti nonché i loro fornito-ri, gli utilizzatori di attrezzature medicali sono parti-colarmente esigenti. Tebit ha pertanto posto im-mediatamente l’accento sulla qualità e la disciplinaarrivando ad istituire un reparto di assicurazione qua-lità molto prima che tale prassi si generalizzasse. Ametà degli anni 90, Andreas Schulte metterà adisposizione tutta la sua concreta competenza nel-l’ambito della lavorazione; nel 2001, Frank Weberdiventa assistente di direzione nonché uno dei colla-boratori essenziali dell’azienda mentre oggi, a segui-to di una ristrutturazione, avvenuta all’inizio del

2008, egli è Direttore Commerciale mentre il SignorSchulte é stato nominato Direttore della produzione.

L’organizzazione odierna di Tebit si articola attraver-so l’officina di tornitura, il reparto dei centri di lavo-razione e il montaggio. Andreas Sculte ha intensifi-cato la cooperazione con Tornos e sfrutta sapiente-mente le competenze degli specialisti svizzeri e diPforzheim. Congiuntamente hanno ideato alcunesoluzioni tramite le quali la Società Tebit dispone dipreziosi vantaggi competitivi.

Questi complessi processi di fabbricazione richiedo-no, come è ovvio, la presenza di operatori ottima-mente formati e motivati.

Il Signor Meinolf Skudlarek, fondatore e direttore diTebit, e la Signora Claudia Voswinkel-Schöpp, diret-trice di Voswinkel GmbH, dirigono due società inrapida espansione. Entrambi hanno appurato chetrovare il personale qualificato, resosi necessario afronte di questa crescita, non è compito facile. Daqui l’idea di dar vita al proprio centro di formazione

del quale proporrebbero i servizi ad aziende esterne.L’intenzione è diventata rapidamente realtà con lacostruzione di un piacevole fabbricato proprio accan-to agli uffici della Tebit. L’officina di formazionemette a disposizione degli attuali tredici apprendistial loro primo anno di apprendistato, il suo modernoequipaggiamento nonché un istruttore a tempopieno.

Un centro di formazione per le altre aziende

«Oltre all’insegnamento del mestiere, gli elementiimportanti della nostra formazione includono sia l’u-tilizzo delle macchine CNC, installate appositamente,

che il ripasso della teoria nella nuova aula corsi» pre-cisa il Signor Skudlarek elencando le particolarità delsuo centro di formazione che viene messo a disposi-zione di altre aziende per i loro apprendisti. I dueideatori del progetto hanno svolto un vero e propriolavoro da pionieri nella loro regione! Per creare uncentro come questo, senza sovvenzioni pubbliche,sono stati necessari sia molto coraggio che un con-seguente impegno finanziario da parte delle duePMA. Le due aziende si sono pertanto messe allaricerca di partner per avviare e sostenere il progetto.La Società Tornos, costruttore svizzero di torni, cheda numerosi anni investe considerevolmente nellaformazione, non si è fatta pregare per venir in aiutoalla realizzazione di questo progetto mettendo gra-tuitamente a loro disposizione un tornio automaticoa comando numerico.

Venerdì 17 ottobre, in occasione dell’inaugurazionesi festeggiavano contemporaneamente due eventi: ilventesimo anniversario dalla fondazione dell’azienda

Il Signor Carlos Cancer (Tornos, a sinistra) ed il Signor Werner Klein (Tornos, a destra) consegnano l’assegno di Tornos al Signor Meinolf Skudlarek.

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Novitá

16 decomagazine 01 / 09

Tebit GmbHMeinolf SkudlarekZum Schnüffel 658540 MeinerzhagenTel.: 02354 / 92 95-0Fax: 02354 / 92 [email protected]

ed il completamento del centro di formazione. A taleevento, il Signor Meinolf Skudlarek non ha invitatosolo gli esponenti del mondo politico ed economico,ma anche tutti i collaboratori, i suoi clienti, i suoi for-nitori nonché gli amici dell’azienda. La presenza deiSignori Carlos Cancer, Direttore della divisione “Torniautomatici monomandrino” e Werner Klein,Direttore territoriale delle vendite Tornos, aveva piùmotivazioni: in qualità di fornitori di macchine, part-ner, ma anche amici. Nel corso della cerimonia uffi-ciale e a nome della casa-madre, il Signor CarlosCancer ha presentato i migliori auguri al Centro diFormazione ed ha consegnato un assegno che verràutilizzato all’estensione del progetto. E’ stata in tal

Voswinkel GmbHClaudia Voswinkel-SchöppNeugrünenthal58540 MeinerzhagenTel.: 02354 / 7050Fax: 02354 / 705 [email protected]

Moderno e funzionale, il nuovo Centro di Formazione della Tebit Präzisionstechnik GmbH.

Il Signor Carlos Cancer, Direttore della divisione “Torni automatici mono-mandrino Tornos” e il Signor Werner Klein, Direttore territoriale delleVendite Tornos con un apprendista della Voswinkel GmbH, l’altra aziendacreatrice del Centro.

modo aperta la strada per l’ulteriore crescita dellaSocietà Tibet ed il proseguimento della buona colla-borazione con Tornos.

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Aspetti tecnici

decomagazine 1901 / 09

INNOVATIVA GAMMA DI ACCESSORI, SVILUP-PATA DALLA SOCIETÀ BIMU, PER LE MACCHINE

TORNOS TIPO MICRO 7 / MICRO 8

In occasione delle lavorazioni sulle loro macchine Micro 7 e Micro 8 di particolari dalle severe tolleranze, le aziende di tornitura devono attualmente far fronte a diversi inconvenienti come la necessità di creare in

proprio utensili di taglio, la difficoltà a mantenersi precisi in fase di taglio o ancora quella di dover ricorrere adelle pinze a naso prolungato, le quali, a loro volta danno luogo ad una perdita di precisione in fase di tran-

ciatura. Allo scopo di porre rimedio a questi problemi, la Società BIMU, in collaborazione con i suoi clienti delsettore orologiero, ha sviluppato una gamma completa di accessori che ci premuriamo presentarvi di seguito.

1. Placchette su misura

Placchette conformate alle vostre specifichenecessità

Uno dei maggiori inconvenienti, cui il tornitore devefar fronte, è rappresentato dalle gamme di placchet-te standard che sovente non gli consentono di sod-disfare le sue specifiche necessità. Grazie alla suaesperienza dovrà ideare lui stesso i suoi utensili suuna macchina affilatrice, ciò che tuttavia non gli per-mette di garantire un’altrettanta buona ripetibilitàche su un moderno centro di lavorazione. Inoltre nondisporrà di un rivestimento sull’insieme della superfi-cie dell’utensile ciò che ha una non trascurabilenegativa incidenza sulla durata di vita dell’utensilestesso.

La Società BIMU offre invece la possibilità di ottene-re delle placchette su misura ad un prezzo interes-sante, ciò che rappresenta non solo un enormerisparmio di tempo, ma anche la garanzia di servirsidi un utensile perfettamente identico al precedentedebitamente provvisto di un rivestimento uniforme. Iltornitore conserva inoltre la possibilità di ri-affilare lesue placchette.

2. Metallo duro «speciale orologeria»

La soluzione per i materiali tenaci

Il settore dell’orologeria deve far fronte a delle lavo-razioni di nuovi materiali sempre più tenaci per iquali i carburi abituali non sono sempre soddisfa-centi.

In risposta a questa difficoltà, la Società Bimu ha rea-lizzato una placchetta sinterizzata in un metallo durocon una maggiore resistenza all’usura. Abbinato adun rivestimento di ultima generazione (BI42), questaplacchetta offre condizioni ottimali per la lavorazio-ne di materiali quali il 316L, 4C27A, CuBe così comedegli acciai inox temperabili in generale. Questaplacchetta é stata studiata sulla base di uno sbozzodel programma 400-line con sistema di fissaggioX-Centering.

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Aspetti tecnici

20 decomagazine 01 / 09

3. Porta-pinza di precisione B8

La precisione nelle vostre forature

Per le operazioni di foratura il tornitore dispone,quale standard, solo delle pinze di tipo ER che, anchese relativamente precise, non permettono di garanti-re precisioni al disotto del centesimo.

Rifacendosi ad un concetto delle macchine a camme,la Società BIMU ha sviluppato il porta-pinza B8 cheriporta in auge la pinza tirata. Il principio è semplicee consiste nell’alloggiare una pinza di tipo B8 nelporta-pinza tramite un tirante referenziando que-st’ultima mediante un cono di precisione.

Numerosi test hanno dimostrato che si può ottenereuna precisione di ± 3 µm consentendo di affermareche questo prodotto ha riscosso un notevole succes-so tra i suoi utilizzatori.

4. Troncatori per pezzi corti

La pinza a naso prolungato non serve più

Il problema classico inerente la troncatura dei pezzicorti prevede il ricorso sistematico a delle pinze anaso prolungato ciò che comporta una perdita diprecisione. Bimu offre una soluzione unica di tronca-tura a placchette su porta-utensile di sezione 8 x 8mm che consente una lavorazione contemporanea-mente vicina alla bussola / alla pinza e al contro-mandrino. Questa stessa soluzione é peraltro anchedisponibile in sezione 12 x 12 mm.

1. Tirante

2. Cono di referenza

3. Guida

4. Pinza di tipo B8

1. Bussola

2. Contro-mandrino

3. Placchetta di troncatura

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decomagazine 2101 / 09

5. Porta-utensili doppi

Forare e tornire in contro-operazione suMicro 8

In assenza di utensile di tornitura in contro-operazio-ne su Micro 8, la società Bimu ha sviluppato 2 uten-sili che permettono rispettivamente di forare in ope-razione principale e di tornire in contro-operazionesia a mezzo di placchette ISO (VC..11 / DC..07) chedi placchette Bimu 400-line (ideali per la lavorazionedi piccoli particolari da orologeria).

Oltre che con gli accessori per Micro 7 e Micro 8, laSocietà Bimu continua a diversificarsi e propone unnuovissimo prodotto:

Le placchette a profili complessi

Geometrie di precisione

Molti settori, ed in particolare quelli del medicale edel dentale, necessitano dell’utilizzo di placchette daiprofili molto specifici.

Per soddisfare questa esigenza, la Società Bimumette a disposizione la realizzazione di profili com-plessi sulla totalità delle sue placchette sbozzatedelle gamme 040-line, 400-line e OXOline. Essendosiultimamente dotata di nuovi mezzi di produzione,Bimu é in grado di realizzare rapidamente le vostreplacchette di forma (lavorazione «trapano», filetta-

tura a profilo completo, tornitura con raggio, scavo,taglio al raggio, ecc.) a quotazioni e termini di con-segna molto interessanti (a partire da 5 unità).

Rue du Quai 10CH-2710 Tavannest. +41 32 482 60 50f. +41 32 482 60 59e. [email protected]. www.bimu.chPer informazioni dettagliate su questi pro-dotti potrete visitare il sito www.bimu.ch

Responsabile Tecnico: Y. Meyer

Realizzazione Grafica: A. Jeandupeux

1. Taglio al raggio

2.+3 Utensile trapano

4. Filettatore a profilo completo

In conclusione, allo scopo di risolvere dei problemi aiquali i suoi clienti erano confrontati, la Società Bimuha sviluppato nuove soluzioni che consentono nonsolo di ottimizzare le possibilità di lavorazione suitorni Tornos tipo Micro 7 e Micro 8, ma altresì di gua-dagnare tempo prezioso. Questi prodotti hannoampiamente dimostrato la loro efficacia e la SocietàBimu si propone di farne beneficiare altre aziendetornitrici che si imbattono nelle stesse difficoltà.

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234-6055

234-6060

Novitá

UN OLIO SEMPRE PERFETTO...

Opzione

234-6055: Convogliatore trucioli con filtro incarta integrato per Sigma 20/32.

In occasione dei nostri incontri con i fabbricanti d’olio, questi ultimi insistono costantemente sull’importanza diutilizzare un buon liquido da taglio adeguato al materiale, alle operazioni, alle condizioni... Hanno ragione, manon soltanto il liquido deve essere idoneo ed efficiente ma le sue qualità di raffreddamento e di lubrificazionedevono perdurare! Esistono numerosi dispositivi per garantirne la durata ed oggi vi presentiamo un nuovo con-vogliatore di trucioli che comporta un sistema di filtraggio assolutamente integrato.

Qualora fosse di vostro interesse, é possibile ordina-re il solo filtro senza convogliatore.

234-6060: Filtro in carta interno per Sigma20/32.

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decomagazine 2301 / 09

Principio

Il nuovo convogliatore é associato ad un filtro gravi-tazionale per tutti i tipi di trucioli. Questo sistema di«filtro in carta» epura senza restrizioni qualsiasi liqui-do da taglio sino a 100 µm. Il convogliatore a cernie-re evacua i trucioli all’esterno della macchina.

Vantaggi

• Filtro e convogliatore integrati alla macchina. Tuttol’olio é filtrato direttamente al disotto della zona dilavorazione e non c’é accumulo di olio sporco. Labase della macchina costituisce il serbatoio dell’o-lio pulito.

• Ridotto ingombro al suolo rapportato a quellooccupato da sistemi addizionali. L’integrazione delfiltro al disotto della zona di lavorazione garantisceche lo spazio al suolo occupato dalla macchinaresti invariato. Inoltre l’integrazione del filtro, aldisotto della zona di lavorazione, costituisce unariduzione dei costi per rapporto a quelli dati da unfiltro in carta esterno (nessuna pompa di transfertper l’olio sporco, nessun serbatoio esterno per l’o-lio pulito).

• Il non dover pompare l’olio sporco diminuisce laturbolenza ottenendo una più contenuta aerazio-ne nell’olio e, conseguentemente, il calore immes-so nei circuiti idraulici risulterà più basso.

In conclusione

• Garantisce una lubrificazione sempre perfetta-mente efficace e quindi un eccellente grado di fini-tura dei particolari.

• Garantisce la durata di vita degli utensili.

• Consente un utilizzo ottimale dell’olio e ne prolun-ga la sua durata.

SPECIFICHE TECNICHE

Convogliatore

• Collegamento: sull’interfaccia «convogliatorestandard» Tornos.

• Potenza installata: 0.2 kVA.

• Consumo elettrico: 0.5 A.

• Velocità del tappeto (m/min.): 1.3 (50Hz) 1.5(60Hz).

• Passo della catena: 38.1 mm.

• Portata in trucioli: 140 dm3/h con alimentazioneregolare.

• Altezza di scarico: 820 mm.

Filtro in carta

• Collegamento: sul convogliatore oppure sull’inter-faccia standard «periferica Tornos».

• Potenza installata: 0.2 kVA.

• Consumo elettrico: 0.5 A.

• Grammatura carta: 17 g/m2.

• Composizione carta: miscela di poliesteri-polipro-pilene.

• Consumo carta: variabile in funzione dei trucioli,ad esempio 0.2 m/h per trucioli fini in ottone.

• Autonomia carta: 100 m.

• Capacità di filtrazione: 100 µm.

Compatibilità

Sigma 20 e Sigma 20 II, Sigma 32.

Osservazioni

In caso di utilizzo del filtro senza il convogliatore,viene fornita una nuova vasca a trucioli.

Disponibilità

Questa opzione é sin d’ora disponibile partenza fab-brica ed é peraltro possibile effettuarne il montaggiosu macchine già installate.

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24 decomagazine 01 / 09

LA CATENA DEL SUCCESSO DEGLI INGEGNERI TORNOS PRESSO LA APB

Fondata nel 1984 dal Signor Adam Busby, attualeDirettore Generale, la APB colse l’opportunità diassociare nuovi ordinativi e redditività tramite l’acqui-sto di un tornio a fantina mobile. In quest’ottica ilSignor Busby analizzò il mercato dei torni a fantinamobile e valutò che Tornos era, al momento, l’unicocostruttore che offriva un tornio a fantina mobiledotato di un mandrino secondario e utensili comple-tamente indipendenti adatti a qualsiasi asse. Proprioin ragione del suo mandrino secondario, la macchinaTornos, rapportata alle macchine della concorrenza,si rivelò essere più produttiva e con tempi di lavora-zione più brevi. La redditività delle macchine Tornos,fu comprovata dai loro porta-utensili intercambiabilitra le sedi dell’utensile, altra caratteristica peraltronon disponibile sulle macchine della concorrenza.Persuasosi dei vantaggi ottenuti in tema di produtti-vità, costi contenuti degli utensili ed integrazione,

Un po’ più di dieci anni fa, l’acquisizione, da parte della APB Engineering a Sandhurst (UK) di un’azienda con-corrente, era stata motivata dall’entità degli ordini in portafoglio e dal parco clienti. L’officina, dotata di settetorni automatici Bechler, pur producendo alacremente, perdeva delle opportunità di ordini che venivano affi-dati a coloro i quali avevano investito nella tecnologia di punta rappresentata dalla fantina mobile CNC.

il Signor Busby acquistò, nel 1998, una TornosDECO 20.

Riferendosi al passato il Signor Busby ci dice: “Il con-statare che le macchine Tornos DECO erano di lungasuperiori a quelle della concorrenza, non solo hadeterminato la nostra scelta iniziale nel 1998, ma haaltresì influenzato la nostra decisione di acquisiresuccessivamente altre due macchine supplementariTornos DECO. Abbiamo condotto una vasta serie diesami e la macchina Tornos si é dimostrata consi-derevolmente più rapida delle sue concorrenti. Lastessa presentava inoltre un’unità di lavorazione apotente servo-comando nonché un ragguardevolesistema di evacuazione dei trucioli, maggiormenteaccessibile, in virtù del quale si riducono i tempimorti inerenti l’operazione di scarico e di evacua-zione della macchina”.

Novitá

Particolari per l’ingrassaggio della catena della moto, realizzati ed assemblati da APB.

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decomagazine 2501 / 09

Dati i livelli di flessibilità, di performance e di produt-tività raggiunti con la prima macchina Tornos, lasocietà APB sostituì ben presto i sette torni a camme.La macchina con capacità 26 mm venne impiegataper la produzione di morsetti e di componenti medi-cali in lotti la cui quantità media partiva da 1000pezzi. Sin dalla sua installazione, la DECO 20 permi-se di lavorare tutti i tipi di materiali, spaziando dainylon, plastiche, ottone, acciai inossidabili e dolci.Anche in funzionamento a squadra, la monomandri-no Tornos girò sin da subito 24 ore su 24 mentre itorni a camme frequentemente richiedevano l’inter-vento degli operatori.

Rientrando in un approccio innovativo, che mira adestendere la lavorazione in assenza di sorveglianzaoltre le 24 ore su macchine Tornos, APB ha ideato unkit di “rimessa a livello” per il suo dispositivo d’avan-zamento-barre Robobar SSF, kit che consente di col-

locare il doppio delle barre e ciò qualunque sia il lorodiametro. Questo rapido sistema di fissaggio vieneormai da tempo regolarmente utilizzato sulla DECO20 e DECO 26a.

La seconda Tornos, la DECO 26a, venne installatapresso APB nel 2003 per soddisfare le accresciuterichieste in diametri più grandi ed il Signor Busbyprosegue dicendo: “Il lavoro svolto sui nostri torni acamme era molto semplice mentre la prima Tornos ciconsentì di produrre particolari complessi. Con que-sta premessa le richieste di particolari complessi siintensificarono facendoci superare il nostro livello diperformance. Quando ci trovammo nella necessità diacquisire una nuova macchina, si diede in tutta logi-ca la preferenza a Tornos. Tenuto conto dell’accre-sciuta complessità e della diversità dimensionale, lacapacità di 32 mm di diametro della DECO 26a risul-tò essere ideale per i lavori più importanti.”

Serie di macchine Tornos del parco macchine di APB (DECO 20, DECO 26a & DECO 20a).

I locali di APB avente sede a Sandhurst nel Berkshire (Regno-Unito).

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26 decomagazine 01 / 09

Novitá

“Implicati nell’ideazione e lo sviluppo dei prodotti delcliente, l’essere in grado di poter realizzare dei parti-colari complessi é stato determinante per la nostraazienda. Attualmente fabbrichiamo dei sistemi discaffalatura d’esposizione, nonché dei particolaridestinati ai settori industriali operanti negli articoli dasvago, nell’elettronica, nel campo delle moto, negliutensili manuali con alcune applicazioni veramenteinteressanti” dichiara il Signor Busby.

Uno dei progetti al quale l’azienda ha preso parte sindallo stadio dell’ideazione, riguarda un componenteper moto che lubrifica automaticamente la catena ditrasmissione allo scopo di migliorare le prestazioni, lamanutenzione ed il funzionamento del mezzo.

L’assemblaggio Acumen Electronics a quattro pezzi,che utilizza una matrice 3D o “cervello” del sistemadi lubrificazione dalla catena, ha lo scopo di aumen-tarne la portata comparativamente a quella nomina-le che alla velocità del veicolo. La potenza del moto-re della moto, trasmessa tramite la catena, varia pro-porzionalmente al quadrato della velocità, la catenariceve in tal modo una maggior quantità d’olio conl’aumentare dell’accelerazione. Il descritto sistema dilubrificazione permanente viene attualmente pro-dotto ad un ritmo annuo di 10’000 sistemi. Ciò pre-messo, l’interesse dei costruttori di moto per questosistema potrebbe oscillare dal kit di messa a livellodestinato ai motociclisti appassionati, ai sistemi mon-tati in fabbrica e incorporati, potenzialmente, inmilioni di moto.

Poiché questo genere di progetti tendeva rapida-mente a generalizzarsi, la APB acquistò nel 2006 unaDECO 20: la sua terza macchina Tornos, e il SignorBusby precisa: “Noi lavoriamo con degli standard diqualità ineccepibili ed alcuni tra i nostri clienti, ci

seguono sin dagli inizi. E’ stata incontestabilmente lanostra capacità di fabbricare particolari complessicon tempi di rotazione brevi a permetterci di svilup-pare conseguentemente la nostra attività”.

“La nostra produzione annuale si attesta attualmen-te a circa 750’000 particolari suddivisi in lotti a parti-re da 100 pezzi/lotto. Alcuni particolari vengono danoi fabbricati con una tolleranza di ±1 micron, preci-sione che un buon numero di altre macchine nonriesce comunque a raggiungere. La sapiente combi-nazione delle performance della macchina ci ha per-messo di realizzare particolari destinati a degli insie-mi per moto così come dei bio-reattori per le semprepiù richieste valvole cardiache organiche senza trala-sciare altri prodotti quali i rivetti per pistole criogeni-che”.

“Senza ombra di dubbio le tre DECO di Tornos,hanno apportato un contributo inestimabile allanostra crescita. Essendo il servizio post-vendita di cuibeneficiamo eccellente, le eventuali necessarie partidi ricambio sempre disponibili, ...non possiamo cheessere estremamente soddisfatti dei nostri torniautomatici Tornos” dice concludendo il Signor Busby.

Per eventuali informazioni:

John McBrideTornos TechnologiesTornos House, Garden RoadWhitwick Business ParkCoalvilleLE67 4JQTel.: 01530 [email protected]. tornos.ch

Una serie di particolari tipici prodotti sulle macchine DECO di Tornos.

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Dossier

28 decomagazine

TUTTE LE QUALITÀ INSIEME:FLUIDO IDRAULICO ORTHO HYDRO HLP

01 / 09

Il nome di Hydromat® sottolinea da solo l’importan-za dell’idraulica nelle macchine-utensili della K.R.Pfiffner AG. Queste macchine producono particolaricomplessi con una cadenza molto elevata, in grandiserie e con un’elevata precisione. In una macchinaHydromat® é l’utensile che gira e non il pezzo comenei torni abituali. Le macchine a transfert rotativoPfiffner funzionano con un massimo di 16 postazioni

Per quanto riguarda la lavorazione dei metalli, il successo transita oggi attraverso macchine-utensili di punta,corredate da funzioni idrauliche perfezionate. Questi sistemi idraulici, purtuttavia, sono esposti ad inevitabilifughe d’olio idraulico, per quanto minime esse siano. Mescolandosi all’olio da taglio, quello idraulico ne alterale prestazioni: la durata di vita degli utensili diminuisce e la qualità della lavorazione si abbassa. Quale fabbri-cante, mondialmente rinomato, di macchine a transfert rotativo elettro-idrauliche, la Società K. R. Pfiffner cono-sce nei più piccoli dettagli le esigenze imposte ai circuiti idraulici.

di lavorazione orizzontali e 8 verticali che torniscono,fresano e forano, segano i particolari ed eseguonoaltre operazioni tutte allo stesso tempo in un solociclo! Tre sono i fluidi utilizzati per il funzionamentodelle macchine: un olio idraulico, un olio da taglioe un lubrificante per il sistema di lubrificazione cen-trale.

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decomagazine 2901 / 09

L’idraulica nel cuore dell’installazione

Le innumerevoli funzioni sono azionate da un circui-to idraulico, ad alte prestazioni, fornibile con pompadi compressione, serbatoio, valvole e addirittura, aseconda del sito di installazione, con un sistema diriscaldamento o di refrigerazione. In presenza di unapressione di 65 bar, un buon centinaio di metri ditubature conduce l’olio idraulico, con una portata di80 litri al minuto, verso i martinetti, pistoni e valvoledella macchina. Il fluido idraulico deve essere poten-te e al tempo stesso agile per trasmettere forze enor-mi il tutto azionando le valvole in qualche frazione disecondo. Lubrifica e raffredda tutti i pezzi in movi-mento creando in tal modo le condizioni di un fun-zionamento dell’installazione pressoché in assenza diusura nel corso di numerosi anni.

Nell’ambito di un progetto in sinergia con degli spe-cialisti dell’idraulica e degli utilizzatori, Motorex haconstatato che la qualità ed i parametri di perfor-mance dei suoi oli idraulici superavano le esigenzegià molto rigorose della pratica. Tuttavia i responsa-bili della produzione di differenti settori di attivitàreclamavano una miglior compatibilità tra l’olioidraulico e l’olio da taglio: la “Squadra Sviluppo”della società Motorex é stata incaricata di dar solu-zione a questa richiesta!

L’olio da taglio: la base del successo

Partendo da componenti di base compatibili dalpunto di vista petrolchimico dell’olio da taglio ad alteperformance Motorex Ortho, i chimici e gli ingegne-ri della società omonima hanno messo a punto unfluido idraulico multi-funzioni: “Motorex OrthoHydro HLP”. Perché «multi-funzioni?», perché pos-siede le stesse qualità degli oli da taglio Ortho puressendo omologato inoltre anche per i sistemi idrau-lici come da norma DIN 51524/T2. Grazie ad unacomposizione attentamente studiata, questo prodot-to riunisce le qualità auspicate nei due ambiti diapplicazione.

Se una macchina di tornitura impiega un olio OrthoNF-X (ad esempio ISO 22) per il taglio e il nuovofluido Ortho Hydro nel suo circuito idraulico (adesempio ISO 32), l’eventuale mistura dei due nonavrà effetto che sulla viscosità dell’olio da taglio. Perristabilire facilmente l’equilibrio, sarà sufficienteaggiungere quindi un olio da taglio Ortho un po’ piùfluido (ad esempio ISO 15).

Le macchine a transfert rotativo di K.R. Pfiffner AG, come quella raffigurata, dispongono sino a 16 postazionidi lavorazione elettro-idrauliche La rotazione avviene tramite dei motori elettrici, i movimenti di traslazione lon-gitudinale e trasversale tramite sistema idraulico.

L’unità di pompa idraulica e di serbatoio costituisce il cuore del sistema idraulico. A seconda del tipo di macchi-na, il serbatoio contiene tra i 120 e i 400 litri di olio idraulico, che vengono sovente usati 7 giorni su 7 per 24ore al giorno. L’olio Ortho Hydro può altresì essere utilizzato per la lubrificazione centralizzata!

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Dossier

30 decomagazine 01 / 09

Esaudire le esigenze

“Il passaggio dell’olio idraulico nell’olio da taglio nel corso della lavorazione a partire da una deter-minata concentrazione, provoca una diminuzione delle prestazioni e della qualità. Motorex si é dedi-cata a questo problema e, mettendo a punto l’olio Ortho Hydro HLP, ha realizzato un progresso tec-nologico di tutto riguardo. Va detto che i nostri clienti, ed io stesso, apprezziamo molto che Motorexproponga, tra gli altri, dei servizi molto importanti come quelli delle analisi rapide in laboratorio e del-l’assistenza tecnica. Nel corso degli anni della mia lunga attività, ciò mi ha permesso di risolvere nume-rosi e delicati incombenze, talvolta a distanza...”

Questa valvola di regolazione a comando numerico, che cor-reda un’unità di lavorazione, é uno strumento di precisioneche reagisce in qualche frazione di secondo. In questocaso, l’olio ORTHO HYDRO HLPpuò far valere tutte le sueeccellenti qualità sotto altapressione.

Urs Blessing – Servizio Tecnico IdraulicoK.R. Pfiffner AG, Thalwil

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decomagazine 3101 / 09

MOTOREX AG LANGENTHALServizio clienti Casella Postale CH-4901 LangenthalTel. +41 (0)62 919 74 74Fax +41 (0)62 919 76 96www.motorex.com

Il passaggio dell’olio idraulico nell’olio da taglio nonva più ad influire sulle prestazioni di lavorazione:ecco un argomento importante per le fasi in cui lemacchine lavorano in assenza di personale e per lecadenze ottimizzate. La macchina pur tuttavia deveessere riempita con due prodotti Ortho compatibili.

Una domanda di qualità sempre elevata

Una macchina-utensile funziona sempre sulla base diparametri precisi. E’ quindi indispensabile che la qua-lità del fluido impiegato per il lavoro sia sempre iden-tico e conforme alle specifiche del costruttore dellamacchina stessa. In pratica però, non é sempre così,ed in particolar modo per quanto riguarda i paesimolto lontani come l’Estremo Oriente o l’Asia.All’estero l’olio idraulico nuovo é sovente contamina-to da impurità oppure contiene degli ingredientinocivi (zolfo, metalli pesanti, ecc.) che é all’origine didanni che potrebbero invece essere evitati. Gli spe-cialisti della K.R. Pfiffner AG raccomandano quindi ailoro clienti all’estero di utilizzare sempre, ove possi-bile, gli stessi prodotti impiegati in occasione dellamessa in servizio delle macchine. Se il cliente lo desi-dera, questi prodotti possono anche essere forniti inuna qualità «Hyperclean» finemente filtrata. Ed écosì facendo che Motorex é diventato, per K.R.Pfiffner, il polivalente creatore di soluzione per tuttigli aspetti della sua larga gamma di macchine.

Vediamo l’interno del porta-utensile delle postazioni da 10 a 23 e, di fronte, i differenti utensili che giranodurante la lavorazione e di spostano in funzione dell’asse longitudinale ma altresì trasversale.

Siamo a vostra completa disposizione per fornirvimaggiori informazioni sulla nuova generazione di oliidraulici Ortho e sulle possibilità di ottimizzazioneche é in grado di realizzare nel vostro ambito diapplicazioni.

L’utilizzo di un olio inadeguato o insufficientemente filtrato può comportare una prematura usura o danneg-giare i giunti. Ortho Hydro HLP protegge i giunti dall’usura ed é assolutamente neutro al loro contatto.

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Novitá

32 decomagazine

mediSIAMS, MOUTIER (SVIZZERA)

QUANDO LA MEDICINA INCONTRA LA MICROTECNICA...

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Sulla base del primo successo

Con oltre 200 espositori e circa 5’000 visitatori, laprima edizione di questo salone specializzato, concadenza biennale, ha viste soddisfatte tutte le sueaspettative. Ad esempio, circa 500 visitatori appar-tenenti ai reparti “Ricerca & Sviluppo” trovarono ri-sposte ai loro quesiti in termini di lavorazione e/o diprodotti finiti destinati al settore medicale.Considerando che si trattò di una “prima edizione”la partecipazione di esponenti internazionali si dimo-strò all’altezza delle ambizioni degli organizzatoriinfatti si registrò la presenza di 300 visitatori prove-nienti dalla Francia, 150 dalla Germania, 80dall’Italia, 65 dalla Svezia, 53 dal Regno Unito e 30dalla Spagna per non citare che i principali mercatieuropei.

Visti i risultati ottenuti dalla suddetta prima edizione,gli organizzatori, forti della loro esperienza in micro-tecnica con il Siams e altrettanto nel settore Medicalecui viene dedicato il mediSIAMS, hanno deciso direalizzarne una seconda.

Per la seconda volta, la tecnologia medicale é ascesa agli onori nel Jura-Bernese (Svizzera). In effetti, dal 10 al 13 marzo dell’anno in corso, la cittadina di Moutier ha ospitato il Salone mediSIAMS.Ripercorriamo gli eventi della prima edizione e le sue prospettive.

Una seconda edizione con qualcosa in più

A fronte di un numero di espositori in leggera asce-sa ma con un aumento della superficie netta del30% che raggiunge così quasi 2.500 m2, il medi-SIAMS 2009 si é annunciato sin da subito come unevento irrinunciabile. Per rapporto alle altre esposi-zioni “medicali”, mediSIAMS si posiziona quale ras-segna di “microtecnica” medicale la cui ambizione équella di soddisfare le esigenze in precisione e quali-tà dei protagonisti di questo settore. Il Salone medi-SIAMS opera peraltro in stretta collaborazione con ilCluster Médical del Cantone Bernese (Svizzera) pergarantire un perfetto adeguamento del salone allenecessità delle industrie di questo settore.

Ai visitatori é stato proposto un programma di con-ferenze a valore aggiunto allo scopo di aiutarli ameglio conoscere questo settore che é sì molto esi-gente ma di contro altrettanto gratificante!

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Un impegno di continuità

Il Salone mediSIAMS non é per nulla un “piccoloSiams” per gli anni dispari. Interpellato nel merito, ilSignor Pierre-Yves Schmid – responsabile del Salone– non ha dubbi! Lo scenario concorrenziale delleesposizioni specializzate cede segnatamente il postoad un salone che ben rappresenta il genio inventivodelle industrie operanti nella microtecnica. In talsenso sussiste un avvicinamento con il Siams, masemplicemente per quanto riguarda l’approccio glo-bale in termini di precisione, di qualità e di innovazio-ne. Per quanto riguarda le aziende espositrici il salo-ne annovera una percentuale di fedeltà di oltre i 2/3e le indagini di apprezzamento testimoniano che talemanifestazione é sulla strada giusta.

“Si, una concorrenza c’é ma chi non ne ha ai giorninostri? Sta a noi far valere la qualità di mediSIAMS.Ma i nostri migliori ambasciatori saranno indubbia-mente le stesse aziende espositrici e tutti i visitatori”Pierre-Yves Schmid.

www.medisiams.ch

FORUM DE L’ARC – UNA NUOVA HALL D’ESPOSIZIONE CHE SOSTITUISCE “IL CAMPING”

Da oltre 20 anni i visitatori del Siams, e più recentemente anche del mediSIAMS, un evento espositi-vo a Moutier (CH) é stato quasi sempre sinonimo di un assembramento, più o meno ben riuscito, dichioschi. Con il nuovo Forum de l’Arc, le immagini assimilabili ad un campeggio appartengono ormaial passato in quanto, con gli oltre 9’000 m2, gli organizzatori hanno a disposizione una superficie pro-fessionale tale da permettere anche al nuovo nato mediSIAMS di prevedere, e soddisfare, una consi-stente crescita di partecipanti e visitatori per gli anni a venire.

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LAVORAZIONEALTA FREQUENZA E TANTO ALTRO ANCORA!

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Condizioni particolari

L’impiego di mandrini ad alta frequenza é soventedeterminato dalle condizioni di utilizzo. Una primasituazione: la lavorazione richiede una velocità dirotazione molto elevata (sino a 80’000 giri/min.) inquesto caso, peraltro il più corrente, non c’é altrasoluzione valida. Seconda situazione: la mancanza dispazio; poiché le macchine utensili si fanno semprepiù compatte, i mandrini devono essere poco ingom-branti. Poiché tali apparecchi non sono interessati dacollegamenti meccanici (ad esempio delle cinghie) sispostano ovunque con semplicità. Questi aspettiimplicano importanti conseguenze. In primo luogo ilfatto di non utilizzare un accoppiamento meccanicogarantisce un funzionamento privo di choc e senza

Piccoli, compatti, a basso consumo energetico, rapidi, senza vibrazioni, precisi... i mandrini ad alta frequenzaposseggono numerosi altri vantaggi per farsi posto sul mercato della lavorazione di precisione. Per quale moti-vo utilizzare questi mandrini? Incontro presso la Meyrat SA con la Signora Mireille Barras, responsabileMarketing ed il Signor Christian Walther, Direttore dell’Azienda.

vibrazione ciò che chiaramente aumenta la durata divita degli utensili e migliora il grado di finitura delparticolare lavorato. In secondo luogo, con una velo-cità di rotazione più elevata, anche l’avanzamentopuò essere più importane a tutto beneficio della pro-duttività.

Produttività: il fattore determinante

La produttività delle macchine-utensili é costante-mente in crescita, la qualità e la resistenza degli uten-sili consentono una sempre maggiore velocità. Leoperazioni di fresatura, foratura e tourbillonageeffettuate in contro-operazione non devono rallenta-re il processo completo di lavorazione. Ad esempio,il tempo necessario alla fresatura del Torx della testa

Aspetti tecnici

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di una vite medicale in contro-operazione, non deveeccedere i tempi di lavorazione impiegati in opera-zione. I mandrini ad alta frequenza forniscono in talmodo una soluzione flessibile a coloro che si occupa-no delle gamme delle operazioni.

Il prolungamento della durata di vita dell’utensile éun beneficio importante per l’operatore!

I mercati vanno informati

Se osserviamo le statistiche di vendita della SocietàMeyrat, il cui fatturato é di quasi 10 milioni di CHF(fatturato che é triplicato nel corso degli ultimi 4, 5anni) é interessante constatare che la diffusione geo-grafica dei mandrini ad alta frequenza é disuguale. Iltriangolo d’oro della microtecnica, Svizzera, Franciaed il Sud della Germania, rappresenta la grandemaggioranza delle vendite. La diffusione di questesoluzioni dipende dai particolari da realizzare e il“piccolo e preciso” non é appannaggio esclusivo diquesta regione motivo per cui il potenziale d’impie-go delle medesime é ancora largamente sotto-utiliz-zato. Generalmente i mandrini sono ordinati allostesso tempo di una macchina-utensile, ciò che signi-fica che per Meyrat SA, i primi clienti sono dei fab-bricanti di macchine. I clienti finali, se lo desiderano,possono comunque consultare Meyrat SA per qual-siasi questione tecnica e per delle formazioni specifi-che.

In Tornos, gli uffici delle “calcolazioni” integrano lecaratteristiche dei mandrini ad alta frequenza diMeyrat SA sin dalla formulazione relativa all’equi-paggiamento delle macchine in funzione dei pezziche andranno a lavorare ed é con lo stesso ordine diidee, che Meyrat lavora in partnership con Tornos.

Sin dall’inizio, il nuovo mandrino compatto MHF-22 éstato sviluppato specialmente per Micro 7 e Micro 8.

Mandrini sin dal 1947

La Società Meyrat realizza mandrini da oltre 60 anni!Oggi la gamma dei prodotti comprende diversemigliaia di referenze suddivise in tre grandi famiglie:i mandrini ad alta frequenza, i mandrini motorizzatied i mandrini con trascinamento tramite cinghia.Questi articoli sono usati principalmente su dellemacchine di tornitura, fresatura e rettifica.

La maestria aziendale si riflette sui mandrini ad altafrequenza; a 80’000 giri, la precisione e l’equilibratu-ra del mandrino, sono fattori determinanti per ladurata di vita degli utensili e dei mandrini stessi.

Fabbricati a Bienne (CH) i mandrini alta frequenzasono prodotti recenti poiché il più datato risale a5 anni or sono. La qualità di costruzione beneficia dicompetenze micrometriche dei collaboratori azien-dali. Questi stessi operatori fruiscono, all’interno

dell’azienda, di formazioni specifiche in modo daacquisire nozioni e conoscenze molto elevate.

Qualità, prezzo e passa-parola

La precisione dell’equilibratura al livello di qualchedecimo di milligrammo, la durata di vita degli utensi-li e il “passa-parola” sono all’origine dell’evoluzionepositiva di Meyrat SA. Nel merito, il Signor Walthernon ha dubbi: “La qualità dei nostri mandrini é con-statabile attraverso la soddisfazione dei nostri clienti.Se l’operatore é soddisfatto del funzionamento edella durata di vita dei suoi utensili e se, in caso diproblemi, la reattività di Meyrat é buona, la nostraprestazione é riconosciuta di qualità e gli operatorine parlano!”

Meyrat SARue de Longeau 10CH-2504 Bienne Tel. +41 32 344 70 20Fax +41 32 344 70 [email protected]

«I mandrini alta frequenza o gli altri tipi di man-drini sono suscettibili del vostro interesse?Inviate una E-Mail fornendo le vostre coordina-te complete a: [email protected] la quale vi trasmetterà maggiori informazioni.»

M. Barras

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Novitá

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UN’INTENSA COOPERAZIONE

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Il fabbricante di torni Tornos e gli specialisti del ser-raggio della Società Schaublin operano a stretto con-tatto. Tornos raccomanda i meccanismi di serraggiodi precisione svizzera della Società Schaublin, mecca-nismi con i quali equipaggia le proprie macchine. InGermania, i clienti Tornos possono approvvigionarsipresso il nuovo deposito di pinze di Bad Emstal. Lostock in equipaggiamenti del nuovo magazzino diSchaublin GmbH spazia della minuscola pinza di ser-raggio ai porta-utensili «pesanti». «Siamo quindi ingrado di evadere gli ordini rapidamente ed in modoflessibile», afferma soddisfatto il Direttore Com-merciale, il Signor Roland Gerlach. Per ogni tornioTornos, l’équipe tedesca di Schaublin propone inoltreschede tecniche dettagliate sulla manutenzione dellamacchina, con raccomandazioni precise per i mezzidi serraggio. «I clienti possono scaricare tali schedetecniche in una parte protetta del sito Web diSchaublin, indicando il proprio nome di utilizzatore»precisa il Signor Roland Gerlach. «Successivamente,diamo evasione, con facilità e molto rapidamente,agli ordini pervenutici e ciò grazie al nostro nuovomagazzino».

Partnership ideale

«La collaborazione con Tornos é per noi della massi-ma importanza», sottolinea anche il Signor FrankMuehlaus, Direttore di Schaublin Germania. «La rac-comandazione fatta da un costruttore di macchinerinomate rappresenta un’evidente garanzia di quali-tà per i nostri clienti. Proseguiremo con questanostra cooperazione della quale siamo molto soddi-sfatti». Inizieremo col dire che Tornos é un partnerideale. La varietà di macchine offerte da Tornos,completa convenientemente la gamma delle macchi-ne Schaublin. In qualità di fabbricante di torni,Tornos é leader nel suo settore, così come Schaublinlo é nel proprio. Altro merito di distinzione per

Costantemente impegnata ad offrire un sempre maggior numero di prestazioni ai propri clienti, Tornos opera in stretta collaborazione con un certo numero di partner ovunque nel mondo.

Nella presente edizione decomagazine fa piena luce sulla collaborazione con la Società Schaublin incontrata in Germania.

Tornos é quello di sviluppare soluzioni ottimali in fun-zione delle specifiche del cliente. «L’eccezionale qua-lità dei mezzi di serraggio Schaublin é stato l’elemen-to decisivo che ha convinto Tornos ad impegnarsi inquesta cooperazione», precisa il Signor FrankMuelhaus. «Siamo particolarmente lieti di questastretta e fruttuosa cooperazione che andrà a tuttovantaggio dei clienti delle nostre due società».

In una prossima edizione, decomagazine approfon-dirà la nozione di partnership a favore del cliente.

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MICRO 7 E 8:UNA MAGGIOR PRODUTTIVITÀ GRAZIEALLA BACCHETTA MAGICA!

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La serie Micro di Tornos con il suo contro-mandrinoé dotata di tutto quanto necessario per lavorare unparticolare completamente finito. Oltre ai quattroalloggiamenti che accolgono dei porta-utensili perdei lavori di foratura in contro-operazione, questitorni dispongono di due posizioni che consentono diricevere degli utensili da taglio per la lavorazione incontro-operazione. L’utilizzatore ha per di più la pos-sibilità di fissare su questa posizione un foratore tra-sversale; questa opzione, già vantaggiosa di per sévisto che permette delle operazioni complementari,blocca tuttavia queste postazioni per altri tipi di lavo-razione. Che fare in caso di necessità? Rinunciare a

Nel programma di torni automatici monomandrini di Tornos, la gamma Micro é caratterizza dalla sua capacitàdi raggiungere l’altissima precisione di un millesimo di millimetro associata ad una produttività senza eguali eda un’elevata flessibilità d’utilizzo. Per questi torni, il fabbricante di utensili Applitec ha sviluppato un sistemadi utensileria complementare che permette di accrescere ulteriormente la loro capacità ottenendo un significa-tivo aumento della produttività.

determinate operazioni ed effettuare una lavorazio-ne di ripresa?

Soluzione flessibile

Gli ingegneri Applitec hanno esaminato questa situa-zione e sviluppato una soluzione semplice e nel con-tempo flessibile che per di più aumenta significativa-mente la capacità di questi torni. L’astuzia consistenell’utilizzare gli alloggiamenti previsti dal costrutto-re di questo tornio per ricevere i cilindri di fissaggiocon porta-pinza per dei lavori di foratura in contro-operazione. Questi cilindri sono fissati tramite due

Le posizioni per l’alloggiamento degli utensili in contro-operazione servono anche per l’inserimento di unforatore trasversale. Pos. ➀I cilindri con i porta-utensili Applitec vengono fatti scivolare negli alloggiamenti per gli utensili di foraturain contro-operazione. Pos. ➁

Aspetti tecnici

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viti: si può quindi procedere ad un cambiamento inmodo rapido e semplice.

Applitec ha ideato un sistema di utensileria che sicompone di un cilindro standard di fissaggio nonchédi un porta-utensile sinistro e di un porta-utensiledestro. I due porta-utensili sono stati progettati perricevere delle plachette Applitec rispettivamentedella serie 730 e 740 come da catalogo.

Non si perde nulla...

I torni automatici Micro 7 e Micro 8 dispongonoognuno di quattro alloggiamenti di questo tipo percui l’utilizzatore consegue la possibilità di aumentarel’utensileria in contro-operazione sul suo tornio purutilizzando, se necessario, un foratore trasversale. Edecco che le possibilità di lavorazione di particolaricomplessi in contro-operazione sono nettamentemigliorate e l’operatore avrà una facilità supplemen-tare per ultimare i particolari, anche se complessi, inun solo serraggio. Con il miglioramento in produtti-vità, il tornitore accorto ne trarrà grande profitto.

Il montaggio di questi porta-utensili speciali ha luogosenza alcuna modifica del tornio e senza utensileriaparticolare. In effetti sarà sufficiente far scivolare ilporta-utensile sul suo cilindro di fissaggio standard,di stringere le due viti e di introdurre il cilindro nelsuo alloggiamento.

...anzi é la proposta per un utile supplementare

Oltre ai due porta-utensili per le plachette Applitec –soluzione vagamente privativa – questo fornitore diutensileria propone un porta-utensile in cui inseriredegli utensili nel formato 8 x 8. Questa utensileria,facilmente reperibile poiché in distribuzione sul mer-cato corrente, consente di accrescere ulteriormentela flessibilità di questa soluzione e quindi dei torniautomatici in tema: un nuovo vantaggio in più siaper questa soluzione che per i torni automatici Microdi Tornos.

Applitec Moutier S.A.Chemin Nicolas-Junker 2CH-2740 MoutierTél. +41 (0)32 494 60 20Fax +41 (0)32 493 42 [email protected]’indirizzo del rivenditore più vicino avoi, può essere individuato sul sitowww.applitec-tools.com

Il sistema di utensileria complementare di Applitec include:Un cilindro di fissaggio standard (a sinistra) e un cilindro di fissaggio conporta-pinza ER11.(Da sinistra a destra): un porta-utensile diritto, un porta-utensile 8x8 e unporta utensile sinistro.

RM

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Astuzie

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NUOVO CICLO DI FRESATURA DI TORX G962

Perché questo nuovo ciclo?

Tornos s’impegna a soddisfare sempre meglio le esi-genze dei suoi clienti ed é per questa ragione chel’azienda presenta oggi le tre principali migliorie ine-renti la realizzazione del Torx:

• Semplificazione della programmazione degli archidei cerchi tramite un ciclo parametrabile e un assi-stant.

• Ottenimento di un grado di finitura migliore trami-te una lavorazione con un movimento lineare in Z.

• Ottimizzazione della durata della vita della fresavariando l’avanzamento di lavorazione tra i lobiinterni ed i lobi esterni.

Utilizzazione

La macro G962 può essere utilizzata sui pettini 1 &2, sull’apparecchio frontale o in contro-operazione.

L’impronta del Torx può essere programmata sia inun piano XpYp, sia nel piano XpCp in coordinatepolari.

Sono disponibili due modi di programmazione del-l’impronta:

A) Specificando il numero dell’impronta secondo lanorma ISO 10664 (P1).

B) Introducendo i parametri della forma dell’im-pronta (P4 a P8).

In opzione con TB-DECO ADV 2009 é ora disponibile un nuovo ciclo di fresatura d’ impronte a sei lobi per lavorare i Torx delle teste di viti.

Questo ciclo é utilizzabile sull’intera gamma DECO [a-line] (7, 10, 13, 20 e 26).

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Astuzie

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Parametri programmabili

A B

P1 � – Numero dell’impronta TORX secondo la norma ISO 10664

P2 � � Profondità dell’impronta

P3 � �Avanzamento di fresaturaAvanzamento del segmento interno se utilizzato con P16

P4 – � 6 Numero dei lobi

P5 – � Diametro circoscritto dell’impronta

P6 – � Diametro iscritto dell’impronta

P7 – � Raggio esterno dell’impronta

P8 – � Raggio interno dell’impronta

P9 – – Non disponibile

P10 – – Non disponibile

P11 � � 0.5 Profondità dell’immersione elicoidale

P12 – – Non disponibile

P13 – – Non disponibile

P14 � � 1 Numero delle passate a vuoto

P15 – – Non disponibile

P16 � � P3 Avanzamento sul segmento esterno

Para

met

ro

Valo

re p

erdé

faul

t �Parametro obbligatorio

� Parametro opzionale

-– Parametro non disponibile

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Lavorazione standard:

G1 G100 Z4=2 M503 S8000 Posizionamento inizio lavorazione

+ Start utensile 8000 giri/min

G962 P1=20 P2=-4 P3=800 Ciclo di lavorazione Torx

Buono a sapersi

L’opzione Macro Torx (22x-7004) viene venduta per singola macchina e può essere necessario un aggiorna-mento del software del CN.

Programmazione

Esempi di programmazione di un Torx come da variante A.

Lavorazione con posizionamento mandrino a 30°:

M405 Arresto mandrino S4

M419 Q30 Posizionamento del mandrino a 30°

G4 X0.2 Tempo per il posizionamento(non in tutti i casi necessario)

G1 G100 Z4=2 M503 S8000 Posizionamento inizio lavorazione

+ Start utensile a 8000 giri/min

G962 P1=20 P2=-4 P3=800 Ciclo di lavorazione Torx

Ulteriori punti forti

• La velocità d’avanzamento programmata sarà la velocità tangenziale alla fresa e non la velocità del centrodella fresa. La macro G962 si farà carico di calcolare la velocità del centro della fresa partendo dalla veloci-tà tangenziale.

• Sono sufficienti solo tre parametri per programmare la fresatura di un Torx con un’immersione elicoidaledella fresa:- Il numero dell’impronta secondo la norma ISO 10664.- La profondità dell’impronta.- L’avanzamento di lavorazione.

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Intervista

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Negli anni ’70 si faceva dell’umorismo sull’industriadella tornitura spagnola, il cui “emblema” era rap-presentato da una vite quadrata realizzata talmentemale che la sua stessa geometria risultava alterata!Ciò nonostante, a quei tempi, esisteva un mercatoper questo tipo di particolare e il lanciarsi nella crea-zione di un’azienda volta a realizzare piccoli partico-lari con un elevato grado di precisione faceva un po’sorridere! Il 2 gennaio del 1971 i Signori Correig eCasas, decidono di adottare un’unica linea di con-dotta: produrre esclusivamente qualità elevatissima!I suddetti signori s’impongono regole chiare, devonopossedere le macchine migliori e sapersene servire

Incontro a Reus nelle vicinanze di Tarragona (Catalogna) con gli esponenti della S.A. Preciber

Un anno di utilizzo di DECO “e”, 10 anni di DECO “a”, 37 anni di contro-foratore Bechler. Tanti sono gli anni chehanno avuto quale obiettivo costante la precisione (iberica) e la qualità.

ALL’EPOCA, NEGLI ANNI ’70, LA PRECISIONEIN SPAGNA ERA UNA CHIMERA!

alla perfezione. Dopo un’approfondita analisi dell’of-ferta, decidono di investire in 4 macchine BechlerAR. “In quegli anni dette macchine erano in assolutole migliori in contro-operazione” ci dice il SignorCasas ed aggiunge: “Il contro-foratore Bechler ésempre stato formidabile ed ancor oggi le nostremacchine a camme producono qualità elevata inoperazione ed in contro-operazione”.Dopo essersi dedicati al settore dell’occhialeria (vite-ria di gamma alta per le cerniere) e ai piccoli partico-lari per accendini a gas, ecco che il mercato apre lesue porte a Preciber ormai nota e rinomata per laqualità della sua produzione. Oggi l’azienda possie-

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de 21 torni DECO e circa 50 macchine a camme. Lasua linea di condotta é invariata e la parola d’ordineé una sola: qualità!

Preciber, molto probabilmente, é la torneria ibericapiù dinamica in termini di esportazione che rappre-senta il 75% del suo fatturato.

INCONTRO CON I SIGNORI CORREIG, PADRE EFIGLIO (PER LA PARTE COMMERCIALE) E IL SIGNORCASAS FIGLIO (PER LA PARTE TECNICA).

Un po’ di storia

decomagazine: Ripercorrendo il passato, rite-niamo che abbiate avuto una buona dose dicoraggio e di intuizione per lanciarvi, in queglianni, nella tornitura di precisione. Che cosadeterminò questa decisione?

Il Sig. Correig: Entrambi eravamo già attivi nellaproduzione di piccoli particolari consci dell’esistenzadi un mercato. Abbiamo pertanto scelto la macchinacon molta cura e la nostra decisione si é rivelata vin-cente. Continuiamo a lavorare allo stesso modo e

anche oggi, prima di mettere in produzione unanuova macchina analizziamo accuratamente tutte lesoluzioni. A seguire sottoponiamo la macchina ad untest di produzione e se tutto risulta soddisfacente,aggiungiamo altre macchine. Ed é ciò che avviene,da 10 anni a questa parte per le DECO “a” e dameno di un anno per le DECO “e”.

Ci riforniamo solo presso un unico fabbricante dimacchine ciò che ci permette sia di economizzare informazione che di trarre dei benefici grazie a nume-rose sinergie.

dm: Prima di parlare delle vostre macchine, fac-ciamo un passo indietro: lei ci ha detto che esi-steva un mercato per i vostri piccoli particolarima nel frattempo gli stessi, e più precisamentequelli per l’occhialeria, si sono spostati versoaltre nazioni. In che modo avete compensatoquesta scomparsa?

Il Sig. Correig: Nel corso degli anni, le nostre mac-chine, prima a camme poi a comando numerico sisono viste equipaggiare con tutte le possibilità dilavorazione, disponiamo di elevate capacità di realiz-zazione in operazione e contro-operazione. Invece di“inseguire questi particolari” abbiamo deciso di raf-forzare ulteriormente le nostre prerogative nella rea-lizzazione di particolari complessi. Le nostre macchi-

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Intervista

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ne DECO sono dotate di apparecchi per la poligona-tura, il tourbillonage, la fresatura... i limiti a ciò chesiamo in grado di fare sono pressoché inesistenti.Quindi, essendo in grado di “fare quasi tutto” esempre con l’elevata qualità che ci distingue, i nostrimercati si sono aperti in modo molto naturale.

dm: Premessa la vostra totale padronanza ine-rente le macchine Bechler, in che modo ne assi-curate la manutenzione e l’utilizzo?

Il Sig. Casas: Abbiamo vissuto momenti difficiliquando Tornos acquisì Bechler, ci sono venuti a man-care i nostri riferimenti, avevamo perso i nostri inter-locutori e per alcuni anni ci siamo astenuti dall’acqui-stare nuove macchine. Abbiamo acquisito da solitutte le competenze necessarie a garantire la manu-tenzione delle nostre vecchie macchine e, per com-pletare il nostro parco macchine, abbiamo acquista-to delle Bechler d’occasione.

Particolari più complessi

dm: Disponendo di una tale padronanza dellemacchine a camme, perché passare a quelle acomando numerico?

Il Sig. Casas: La nostra idea era quella di ampliarel’assortimento di particolari che potevamo realizzare,in primo luogo con diametri più importanti e secon-dariamente poi per dei particolari che richiedevanooperazioni ancor più complesse. Ed é per questaragione che abbiamo acquistato una delle primissime

DECO 20 di Tornos. La nostra politica é stata quelladi scegliere delle macchine molto ben equipaggiatein grado di fare tutto. Sulla nostra DECO 20, abbia-mo iniziato con il produrre dei particolari con diame-tro 10,5 mm. La macchina ha soddisfatto le nostreattese e, successivamente, abbiamo acquistato altre20 DECO!

dm: DECO 20? Ma non é una macchina troppogrande per lavorare del 10,5?

Il Sig. Casas: All’epoca, Tornos non disponeva anco-ra della DECO 13 e la DECO 10 é troppo piccola.Siamo assolutamente soddisfatti delle nostre “20mm” e oggi, anche se disponiamo delle 10 e 13 mmci capita ancora di produrre dei piccoli particolari da5 o 6 mm di diametro sulle nostre DECO 20. La qua-lità e la precisione sono perfettamente in sintonia.Una reale garanzia di flessibilità!

Abitualmente realizziamo dei particolari più com-plessi sulle nostre macchine a controllo numerico chenon sulle nostre macchine a camme. Si tratta quindidi prodotti complementari.

dm: Riuscite ancora a trovare degli operatoriper le vostre macchine a camme?

Il Sig. Casas: Non c’é differenza tra operatori permacchine a camme e per i CN, poiché, molto sempli-cemente, in Spagna non troviamo del personale for-mato in tornitura e quindi assumiamo dei meccanicia cui, all’interno della nostra azienda, dispensiamo

I Signori Correig e Casas un team d’azione per garantire il successo dell’azienda.

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una formazione completa. I nostri collaboratori sonopolivalenti “camme e DECO”. Su questa base mec-canica, prevediamo altri 3 o 4 anni di formazione! Cisono grandi sinergie tra le due tecnologie, poiché latecnologia delle camme ha ovviamente dei limiti noidobbiamo essere molto creativi per riuscire a produr-re i particolari. Questa cognizione e la creatività pos-sono successivamente essere sfruttate al massimodal TB-DECO per programmare le macchine DECO.

Macchine complementari

dm: Cronologicamente, siete stati uno dei primiclienti al mondo a lavorare con una DECO 20a,poi una DECO 13a, e a seguire sempre uno deiprimi ad utilizzare DECO 10e e DECO 13e. In chemodo suddividevate il lavoro sulle varie macchi-ne incluse quelle a camme?

Il Sig. Correig: Il distinguo tra le macchine a cammee le DECO é piuttosto semplice. In primo luogo, tuttii “grandi particolari”, i pezzi molto complessi, quelliin materiali coriacei e le serie piccole vengono lavo-rati sulla DECO. Non ci sono che pochi particolari“da camme” trasferiti su DECO. In effetti il mercatoper Preciber si é sviluppato in due sensi. Abbiamoaccresciuto il nostro parco macchine CN ma contem-poraneamente abbiamo anche ulteriormente raffor-zato il nostro parco macchine a camme. Se la realiz-zazione di un particolare é fattibile su una macchinaa camme, bisogna farlo! Rientra nella logica dell’eco-nomia.

dm: Nel rispetto di questa logica, vi siete dotatidi DECO “a” ed “e”. Vorremmo pertanto saperequali sono i vantaggi nel disporre dei due tipi dimacchine e se le da voi citate sinergie sonoaltrettanto riscontrabili.

Il Sig. Casas: Assolutamente. Lavoriamo con i duetipi di macchine ed il fatto di programmarle allo stes-so modo, vale a dire utilizzare gli stessi programmi, éun gran bel vantaggio. I porta-utensili sono inter-cambiabili, la filosofia é identica, avere a disposizio-ne entrambi i tipi di macchine é una condizione vera-mente ideale.

Per quanto ci riguarda avere entrambi le versionisignifica poter sfruttare al meglio le macchine “a”per dei particolari molto complessi e concentrarci sudei particolari che non richiedono che poche opera-zioni frontali con le macchine “e”. La compatibilitàtra questi tipi di macchine é molto importante e rap-presenta per noi un vantaggio sicuro!

dm: In che modo scegliete i particolari “a” e“e”?

Il Sig. Casas: Abbiamo un certo vissuto e siamo notiper la buona realizzazione dei nostri particolari ciòche ci é di supporto per determinare su quale mac-china lavorare. Conosciamo molto bene i vari tipi diparticolari e sappiamo di che macchine necessitano.La scelta é sicuramente tecnica ma anche economi-ca.

Il Sig. Correig: I particolari possono essere prodottiad un determinato prezzo il quale interagisce sullanostra capacità ad essere competitivi; se riusciamo aprodurli ad un prezzo minore, abbiamo maggioripossibilità di venderli. Ciò non di meno manteniamosempre la nostra linea di condotta, vale a dire nessuncompromesso sulla qualità o la precisione.Attualmente i nostri parchi macchine, sia a “camme”che DECO “a” e “e” sono ampiamente impegnati:realizziamo tipi di particolari che beneficiano dei van-taggi presenti nelle singole soluzioni.

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Intervista

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Una competitività mondiale

dm: Ciò vuol dire che siete molto competitivi?

Il Sig. Correig: Anche i nostri concorrenti dispongo-no di macchine DECO. Noi siamo molto competitivipoiché ci serviamo delle nostre macchine al massimodelle loro possibilità ed i nostri collaboratori le utiliz-zano in modo creativo. Il fatto di disporre di macchi-ne idonee a qualsiasi tipo di particolare é un impor-tante vantaggio in tema di competitività.

dm: Ci sono dei particolari che avete lavorato suDECO “a” e che ora vengono realizzati su DECO“e”?

Il Sig. Casas: Gli impianti dentali, ad esempio!Abbiamo iniziato sulle DECO “a” poiché erano quel-le che avevamo a disposizione e che consentivano larealizzazione di particolari molto complessi. Ma lecapacità di queste macchine non venivano sfruttatepienamente e noi avremmo potuto realizzare unamaggiore complessità. Di conseguenza, per usufrui-re di queste capacità e per produrre più economica-mente i nostri impianti, li abbiamo trasferiti su DECO“e”. La transizione é avvenuta in tutta semplicità, siain termini di programmi che di apparecchiature e diutensileria. A macchine in produzione abbiamopotuto ampliare la nostra gamma di prestazioniverso altri particolari e verso altri settori.

dm: Come si colloca il ritorno sull’investimento?

Il Sig. Correig: Il ritorno sull’investimento é buonoin entrambi i casi: su una “e”, macchina meno one-rosa, possiamo vendere i particolari ad un minorprezzo. Oggi sussiste una sorta di selezione naturalea fronte della quale non si possono vendere dei par-ticolari “troppo cari”, si deve sempre produrre alminor costo possibile e vendere al prezzo migliore. Ladirezione aziendale si avvale della stretta collabora-zione che intercorre tra la direzione tecnica e la dire-zione commerciale, la nostra comunicazione é ampiae conosciamo sempre la nostra collocazione sia com-mercialmente che tecnicamente.

dm: In occasione di questa intervista abbiamoconstatato che i due aspetti “commerciale” e“tecnico” hanno lo stesso valore; ritenete che lavostra personale implicazione sia ancor oggiimportante?

I Sigg. Correig e Casas: Assolutamente, quando «ilpadrone» é direttamente implicato con la produzio-ne o con i clienti, non ci sono intermediari e questocontatto diretto é la garanzia sia di una perfettacomprensione che di un rapido riscontro alle esigen-ze.

La DECO 10e completa idealmente la DECO 10a nel parco macchine di Preciber.

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dm: Parlando del futuro, ho visto che stateampliando la vostra sede...

Il Sig. Correig: E’ vero, iniziavamo a sentirci un po’allo stretto, l’iter é stato un po’ lungo: ingrandire unafabbrica non é così “politicamente interessante”come aprire un villaggio-vacanze e le autorizzazioniper l’ampliamento si sono fatte attendere non poco.

Il Sig. Casas: Abbiamo notevolmente aumentato ilnostro parco macchine e per di più, lavorando dia-metri più grandi, la superficie necessaria per le nuovemacchine doveva essere maggiore. A ciò si aggiungail fatto che volevamo offrire ai nostri collaboratoricondizioni di lavoro migliori, uno spogliatoio più spa-zioso, una sala dedicata alla formazione, una mensa.L’ultimazione di queste trasformazioni si é conclusaalla fine del 2008. Ingrandiamo la nostra aziendaesclusivamente auto-finanziandoci, in tal modo ilcapitale resta nella società!

dm: A conclusione, cosa determina oggi il suc-cesso della Società Preciber?

Il Sig. Correig: Si tratta di un equilibrio tra i vari fat-tori. Noi facciamo quanto necessario per garantire lacoerenza con la nostra linea di condotta “elevataqualità e precisione”. Il nostro personale é altamen-te qualificato, il nostro metodo di formazione conti-nuata é ampiamente collaudato. Siamo direttamen-te implicati nell’azienda e re-investiamo costante-mente. Disponiamo di un parco macchine molto per-formante. I nostri clienti sono fedeli poiché sannoche lavoriamo per loro.

Anno di fondazione: 1971

Numero Dipendenti: 80

Export: 75% del Fatturato

Gamma dei diametri: da 1 a 20 mm

Sito di Produzione: Reus/Tarragona (E)

Certificazioni: ISO 9001:2000, certificato TÜV

Ampliamento nel 2008: la superficie riservataalla produzione passa da 2300 a 3100 m2

Contact:

Industrias PreciberTornitura di precisioneCami del Roquis, 75P.O. Box 40543200 REUS (Tarragona) SpagnaTel. +34 977 338 522Fax +34 977 320 [email protected] www.preciber.com

I moderni locali Preciber dopo l’ampliamento conclusosi all’inizio del 2009.

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NUOVA NORMA «REACH»

Novitá

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Il termine «reach» fa pensare all’inglese. La sua ricer-ca in un dizionario inglese-italiano fornisce laseguente traduzione «raggiungimento, portata»ma, nel nostro caso, reach non ha nulla a che vede-re con questa traduzione. REACH é l’acronimo di«Registration, Evaluation, Authorisation andRestriction of Chemicals».

Reach – ma che cos’è?

Il sito ufficiale dell’Ufficio Federale della SanitàPubblica OFSP fornisce la risposta: «REACH é il com-pendio per la registrazione, la valutazione e l’autoriz-zazione di sostanze chimiche nonché per le restrizio-ni applicabili a queste stesse sostanze. Si tratta di unanuova normativa per la fabbricazione e l’utilizzo piùsicuro delle sostanze chimiche nell’ambito della UE».

Potreste subire una disoccupazione tecnica... Un’introduzione provocatoria con la quale l’Ufficio Federale dellaSalute Pubblica (OFSP), nel suo dépliant REACH vuole attirare l’attenzione di tutte le aziende industriali su que-sto regolamento dell’UE che diventerà monto vincolante. Ma di cosa si tratta?

Reach é entrato in vigore il 1° giugno 2007 e riguar-da i prodotti chimici che dovevano essere pre-regi-strati sino al 1° dicembre 2008 presso l’AgenziaEuropea dei Prodotti Chimici ECHA ad Helsinki.Quest’obbligo si applica alle sostanze conosciute,fabbricate o importate in quantità uguali o superioriad una tonnellata annua per fabbricante o importa-tore. La registrazione delle nuove sostanze ha avutoinizio con il 1° giugno dello scorso anno presso l’a-genzia stessa.

Chi sono i soggetti interessati?

Il regolamento «REACH» riguarda le aziende situatenell’UE le uniche abilitate a chiedere la pre-registra-zione o la registrazione dei prodotti in tema. Anchele aziende svizzere vi sono interessate qualora espor-

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tino le loro sostanze, vale a dire sostanze da lei pro-dotte, in un paese dell’Unione Europea. In questocaso sarà il partner del paese ricevente a dover pro-cedere alle formalità richieste. L’azienda svizzera, asua volta, dovrà fornire tutti i documenti necessari.Qualora invece un’azienda svizzera dovesse importa-re dall’UE una sostanza e successivamente riesportar-la in UE, chiederà al suo fornitore i documenti neces-sari che accompagneranno la fornitura.

Qualunque azienda svizzera che fornisce sostanzeunicamente a clienti in Svizzera o in paesi non appar-tenenti all’UE, non viene toccata da questo regola-mento. Tuttavia, qualora in un secondo tempo uncliente esportasse un prodotto contenente questasostanza in un paese dell’UE, chiederà spiegazioni alsuo fornitore svizzero, poiché «la comunicazione deipericoli e delle consegne di sicurezza deve esseregarantita sull’intera rete di distribuzione delle sostan-ze chimiche». Questa osservazione ha la sua impor-tanza in quanto, per l’intera durata della catena diproduzione, viene interpellato ogni singolo interve-nente.

Riguarda anche il settore della tornitura?

Un’azienda di tornitura produce – stando alla descri-zione della sua attività – pezzi lavorati in materiali (dinorma) metallici. A tale scopo si serve ovviamente diprodotti quali gli oli da taglio o anche di fluidi refri-geranti, prodotti che possono essere consideratiquali prodotti chimici. Generalmente, dopo la lavora-zione, i particolari vengono lavati prima della loroconsegna al cliente. In un caso come questo, l’azien-da di tornitura non fornisce nessun prodotto chimi-co e non é tenuta ad osservare il REACH. Mentre, nelcaso in cui il tornitore dovesse lavorare materiali sin-tetici, gli converrà contattare preventivamente il for-nitore del materiale per chiedergli se é necessariaun’attestazione di conformità e qualora così fosse,fargliene richiesta!

Qualora un’azienda di tornitura esegua l’assemblag-gio di più componenti per conto di un cliente dell’UE

o per un cliente che esporta il suo prodotto in UEpotrebbe essere chiamata ad osservare la norma intema. Ciò dipende dalla capienza in lubrificanti oaltri prodotti chimici nell’assemblaggio. A secondadel caso, la procedura da seguire sarà la stessa diquella prevista per i fabbricanti di macchine.

E per quanto riguarda la macchina-utensili?

I fabbricanti di macchine-utensili sono tenuti all’os-servanza dello stesso regolamento come qualsiasialtro produttore. E’ quindi determinante sapere se unmateriale o un prodotto utilizzato nella macchina, adesempio oli o grassi, é di pertinenza del REACH e laquantità esportata in questo caso non ecceda il pesolimite che é di una tonnellata l’anno. Ancora unavolta: é ininfluente che l’esportazione avvenga inmodo diretto o attraverso un intermediario. Il pro-duttore in questione deve, se necessario, farsi certifi-care dal suo fornitore che questo prodotto (oli, gras-si, lubrificanti) é stato registrato presso le competen-ti autorità ad Helsinki.

Il dubbio é lecito

La materia é relativamente complessa, come vieneconfermato dagli specialisti che si occupano di que-sto soggetto. Il dubbio é quindi permesso. Per saper-ne di più l’interessato può consultare il sito Internetdell’OFSP o tutti gli altri siti citati in appresso. Per dipiù, da un po’ di tempo, tutti i produttori di sostan-ze più o meno attinenti alla norma REACH si sonodedicati a questo argomento e nel merito sono ingrado di fornire informazioni particolareggiate.

Ed ecco che il fabbricante di lubrificanti Blaser SAmette a disposizione un suo indirizzo e-mail specifi-co ([email protected]) a mezzo del quale possonoessere poste tutte le domande sull’argomento;altrettanto ha fatto la Società Motorex che fornisceinformazioni tramite il suo indirizzo [email protected].

Siti Internet consultabili:

http://www.bag.admin.ch/themen/chemikalien/00531/02835/index.html?lang=frhttp://echa.europa.eu/reach_fr.asphttp://eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ%3AL%3A2007%3A136%3ASOM%3AFR%3AHTMLhttp://ec.europa.eu/enterprise/reach/index_fr.htm

… e molti altri ancora

Indirizzo e-mail di Blaser SA: [email protected] e-mail di Motorex SA: [email protected]

RM

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Aspetti tecnici

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UN MATERIALE TANTO AFFASCINANTEQUANTO DIFFICILE DA LAVORARE

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Con una densità di 4,51 grammi/cm3 il titanio é piùpesante dell’alluminio (2,7 grammi/cm3) ma moltopiù leggero del ferro (7,8 grammi/cm3); si tratta quin-di di un metallo relativamente leggero, che resisteottimamente bene alla corrosione e il suo punto difusione pari a 1660º C é un po’ maggiore di quellodel ferro (1535º C) ma molto più elevato di quellodell’alluminio (658º C). Un aspetto che distingue iltitanio dagli altri materiali, é quello di conservare lasua stabilità anche a temperature relativamente ele-vate. Il titanio viene riconosciuto come biocompatibi-le e quindi materiale di base idoneo, tra l’altro, per leviti e altri impianti medicali – impieghi che oggi ven-gono pur tuttavia un po’ contestati.

Il titanio (Ti) é un materiale che, in funzione delle sue proprietà, furoreggia in molti settori. I suoi numerosivantaggi fanno di lui un materiale apprezzato per la realizzazione di particolari nell’ambito dell’aeronautica,

del medicale e del diporto. Ciò premesso, va detto che la lavorazione di questo materiale non é agevole esovente richiede tempi piuttosto lunghi a cui si aggiunge una costosa utensileria.

Un po’ di storia

La letteratura ci presenta il reverendo William Gregor– un mineralogista e chimico britannico – come lapersona che ha scoperto e descritto questo metalloper la prima volta nel 1791. Egli isolò ciò che chiamò“sabbia nera” oggi noto con il nome Ilmenite. Il pro-fessore di chimica Martin Heinrich Klaproth, lumina-re in chimica analitica all’università di Berlino, identi-ficò questo stesso metallo quattro anni più tardi indi-pendentemente dal Reverendo Gregor. Klaprothdiete a questo metallo il suo attuale nome facendoriferimento alla mitologia greca benché all’epocaignorasse le proprietà fisico-chimiche del metallo intema. Ma é solo nel 1910 che Matthew Albert

Tornitura Tourbillonnage del filetto

Fresatura Foratura Stampaggio

Vite a cannula (trauma) in titanio – 380 sec.

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Aspetti tecnici

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Hunter, ricercatore dell’Istituto Politecnico diRensselaer (NY, USA) fu in grado di produrre del tita-nio puro al 99%. Si dovette però aspettare il 1939,anno in cui Wilhelm Justin Kroll, metallurgista e chi-mico lussemburghese, nonché consulente pressol’Union Carbide Research Laboratory delle Cascatedel Niagara (New-York), sviluppò un procedimentoindustriale di produzione del titanio tramite riduzio-ne del minerale con del magnesio (una riduzione éun processo tramite il quale il metallo viene estrattoda un ossido, che racchiude, eliminando l’ossigeno).

In natura il titanio non é una sostanza rara e, nell’or-dine, é il decimo elemento più abbondante della cro-sta terrestre, il cui tenore medio é dello 0,63%;anche il carbone, le piante ed il corpo umano con-tengono questo metallo. Il titanio si trova peraltronelle meteoriti, nel sole e nelle stelle di tipo M. Lerocce che gli astronauti riportarono dalla luna inoccasione della missione Apollo 17 sono costituite al12,1% di TiO2.

Il maggior consumatore di titanio é l’aeronau-tica

Poiché la fluttuazione della domanda da parte del-l’aeronautica, della chimica e dell’energia é ciclica, ilmercato del titanio é costantemente sottoposto apesanti variazioni. Le applicazioni di natura stabile,come quelle del diporto, dell’edilizia e di altri settori,non consentono di compensare queste fluttuazioni.Il settore più omogeneo, che rappresenta lo sboccoprevalente del titanio, continua ad essere quello del-l’aeronautica. Gli impieghi principali riguardano leturbine degli elicotteri, le strutture ed i motori degliaerei. Per l’energia e la chimica, il titanio é utilizzatonelle fabbriche di dissalazione, di produzione di cloroe di clorato, di carta o di scambiatori di calore.

E’ necessario un estintore

In condizioni standard di temperatura, il titanio éconsiderato come un metallo che ha una rilevanteresistenza meccanica ed una buona duttilità. La suaresistenza specifica (rapporto resistenza alla trazio-ne/densità) supera quella dell’alluminio e dell’acciaio.La lavorazione di questo metallo pur tuttavia, si pre-senta alquanto difficoltosa.

Uno dei problemi é dovuto al fatto che quando iltitanio è sotto forma metallica divisa, é molto infiam-mabile e ciò significa che i suoi trucioli s’infiammanofacilmente. E’ quindi possibile che, durante la lavora-zione di particolari in titanio, sussista un reale perico-lo d’incendio. La Società Tornos, che possiede unavasta esperienza nella lavorazione di questo metallo,consiglia vivamente l’installazione di un dispositivoantincendio da montarsi sui torni qualora gli stessidovessero lavorare del titanio.

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Fornendolo quale opzione, Tornos é ovviamente ingrado di equipaggiare i suoi torni con un adeguatodispositivo antincendio.

Macchine-utensili ed appropriate utensilerie

Un’altra difficoltà, piuttosto rilevante, risiede nellaformazione dei trucioli. Il Signor François Champion,Direttore Commerciale di Applitec, fabbricante diutensileria, dichiara: «La problematica é comparabilea quella delle leghe di acciai inossidabili. Ogni volta,basandosi sulle esperienze fatte, bisogna cercare l’u-tensileria più appropriata. Una delle difficoltà nellalavorazione del titanio é dovuta alla qualità di questometallo: una volta si tratta di una lega che producetrucioli estremamente lunghi e difficili da rompere,un’altra volta la lega da lavorare produce truciolipiuttosto corti»; affermazione che conferma le con-statazioni fatte dal Signor Philippe Charles, lo specia-lista di Tornos in questo argomento. «A seconda deitipi di operazioni si formano trucioli lunghi o corti.L’utilizzatore dovrà pertanto lavorare con una lubrifi-cazione ad alta pressione e adattare la velocità e gliutensili da taglio» ed aggiunge: «In caso di truciolicorti, il filtraggio dell’olio da taglio diventa moltoimportante». Dal canto suo il Signor FrançoisChampion precisa: «Non esiste un unico tipo diutensile da taglio proprio alla lavorazione del titanio.Di volta in volta, ed in funzione della lega del metal-lo e del tipo di operazione, sta all’utilizzatore sceglie-re l’utensile appropriato scelta per la quale, noi gliforniamo la nostra assistenza».

Poiché la consistenza del metallo é relativamentetenera, sui particolari possono facilmente formarsidei segni, difetto inaccettabile nella maggior partedei casi. Per il Signor Philippe Charles, a parte unalubrificazione ad alta pressione per asportare imme-diatamente ed efficacemente i trucioli, un cannonegirevole o auto-aggiustabile sarebbe d’ausilio allarisoluzione di questo problema.

Alla luce dei fatti, si rende quindi necessario adegua-re appropriatamente sia la macchina-utensile che l’u-tensileria. Con la sua ventennale esperienza, Tornosrisponde a queste specifiche richieste offrendo i pro-dotti più appropriati.

Sono in corso importanti ricerche

Nel quadro di un progetto sostenuto dallaCommissione Federale per la tecnologia e l’innova-zione (KTI), l’Istituto INSPIRE SA – sito nello stessoluogo dell’Ecole Polytechnique Fédérale di ZurigoEPFZ – lavora intensamente sulla ricerca allo scopo ditrovare le risposte ai quesiti inerenti la lavorazionedel titanio. La ricerca si articola in primo luogo sullafresatura di questo materiale ma, il Signor Carl-Frederik Wyenm ricercatore e responsabile del pro-

getto, lo conferma dicendo : «Per noi é inevitabileesaminare e studiare anche le questioni relative allatornitura».

La lama si disintegra

Una delle particolarità del titanio é la capacità di ossi-dazione molto rapida della sua superficie. Ciò é unvantaggio nel caso di rigature involontarie di unasuperficie in titanio: l’ossido si riforma spontanea-mente in presenza dell’aria o dell’acqua e il metallorichiude la “ferita” rapidamente ed efficacemente.Questo strato di ossido é integro e molto aderente.Se ciò può essere un vantaggio per quanto riguardala neutralità del metallo, é invece un handicap in fasedi lavorazione. In effetti l’utensile da taglio deveasportare detto strato che si riformerà subito. Ma c’èdi peggio, come ci spiega il Signor Carl-FrederikWyen: «Se il materiale della lama da taglio é basatosu un ossido, come ad esempio l’ossido di ceramica,la capacità di ossidazione del titanio é talmente atti-va che sottrarrà l’ossigeno contenuto nella lama, laquale si disintegra lentamente». Ecco come si spiegala breve durata di vita di certi utensili da taglio.

Il metallo evita la lama

Un’altra difficoltà é data del debole modulo di elasti-cità che si situa mediamente tra 105 GPa e 120 GPaa seconda della lega (acciaio: tra 195 e 210 GPa).Questo debole modulo di elasticità presenta beninteso dei vantaggi nell’utilizzo di questo metallo. IlSignor Carl-Frederik Wyen però sa anche dell’altro:«Nel contempo, il titanio ha la sgradevole abitudinedi “colare” attorno alla lama, invece di essere aspor-tato. Una difficoltà in più nella lavorazione di preci-sione di questo metallo». Che fare? «Sovente glioperatori delle macchine-utensili, credono di farbene nel servirsi di un utensile da taglio con unalama molto tagliente. Stando ai primi risultati dellenostre ricerche, noi riteniamo che l’angolo di tagliodebba essere completamente rivestito e perché no,arrotondato».

La durata del progetto di ricerca, é stata fissata inanni due, tuttavia il Signor Wyen ritiene poter pre-sentare delle conclusioni già entro la fine del 2009.Argomento da tenere in evidenza!

Informazioni:

Inspire AGDipl.-Ing. Carl-Frederik WyenCLA F 33, Tannenstrasse 38092 ZurichTel. 044 632 68 [email protected]

RM

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Presentazione

56 decomagazine

QUANDO TORNITURA E INFORMATICA SI UNISCONO

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Con i comandi numerici, é sempre stato possibilecreare cifre e simboli tramite lavorazione su di un tor-nio automatico. Ma questa possibilità richiedeva unaprogrammazione, a volte piuttosto elaborata, cheassorbiva un consistente dispendio di tempo. Sonomolte le aziende operanti nella tornitura che auspi-cano una soluzione facilitata ed ecco una propostache desterà l’interesse di molti.

Allontanarsi dal semplice per il complicato

Con i suoi tre torni automatici. ed i suoi tre collabo-ratori, la Ditta MMT é l’esempio tipico di una picco-la azienda. Fondata nel 1962 dal Signor Elio Aquilinil’azienda passò poi al di lui figlio, l’attuale proprieta-rio, il Signor Giovanni Aquilini che, unitamente al suocollaboratore di sempre, il Signor Tommaso

Il desiderio di veder comparire delle scritte, se non addirittura dei simboli, su dei particolari torniti é in conti-nuo aumento. Allo scopo di facilitare la lavorazione di tali elementi, il Signor Fabio Aquilini della MMT, sita aCologno Monzese (MI), ha creato un software per PC a partire dal quale scritte e simboli possono facilmenteessere trasmessi, sotto forma di un codice ISO, nel comando numerico di un tornio automatico.

Altomare, decise di abbandonare la produzione diviti e particolari similari per dedicarsi alla lavorazionedi pezzi complessi e di elevata precisione. A talescopo adeguò il suo parco macchine che oggi écostituito da un tornio DECO Sigma 20, un tornioDECO 20 ed un tornio Schaublin 110 CNC. GiovanniAquilini si é specializzato nella lavorazione di prototi-pi e di piccole serie di elevatissima precisione, preva-lentemente per l’industria idraulica, ma anche perquella dell’orologeria oppure ancora per gli usi voltialla ricerca. La precisione si attesta al millesimo dimillimetro. «Noi facciamo girare le nostre macchinenon tanto al massimo della loro capacità produttiva,quanto al massimo della loro precisione». I nostriclienti esigono un controllo sui pezzi al 100%. «Ilnostro chiodo fisso é la precisione» precisa il SignorAquilini.

Fabio Aquilini, ideatore del software «Millwriter» con suo padre, il Signor Giovanni Aquilini, proprietario della MMT. (Foto: Robert Meier).

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Un informatico ai comandi dei torni

Il figlio di Giovanni Aquilini, Fabio, ha una formazio-ne alquanto insolita nella tornitura: ha studiato infor-matica all’Universtà di Milano e si é messo ai coman-di del tornio automatico Sigma 20 di Tornos. Fabiomette l’accento su due fattori che gli sembrano ele-mentari: «Il comando di una macchina-utensili aigiorni nostri si basa su dei software informatici. Condelle nozioni approfondite sia in informatica che intornitura, mi risulta più facile programmare un tornioper una lavorazione molto più mirata e proficua» esottolinea l’importanza rappresentata dalla sceltadella Sigma 20 per la loro azienda: «In effetti, questotornio é destinato ad una produzione di particolaricomplessi in medie e grandi serie. Certo, noi abbia-mo solo piccole serie ma pur sempre di particolaricomplessi ragion per cui era fondamentale per noipossedere una macchina che ci garantisse, e ci facili-tasse la produzione di tali pezzi motivi per i qualiabbiamo scelto la suddetta macchina Tornos». Lamaggior parte dei particolari molto complessivi sonorealizzati sulla Sigma 20. Nell’officina MMT anche segli operatori sono in grado di lavorare su qualsiasimacchina, ognuno di loro ne utilizza una in partico-lare. Per quanto riguarda Fabio, lui lavora prevalente-mente sul tornio Sigma 20.

La grafica in costante crescita

Il Signor Giovanni Aquilini dichiara: «Le prime richie-ste per degli elementi grafici sui particolari ci venne-ro fatte già otto anni or sono. Da allora in poi, que-sto tipo di richiesta é in costante crescita.Attualmente circa il 30% degli ordini contengonoquesto tipo di operazione». Per Fabio la programma-zione di tali elementi non aveva segreti, ma questotipo di lavoro gli prendeva sempre troppo tempo eprecisa: «A volte prima di iniziare la stesura delprogramma, facevo un disegno su carta». Poichél’azienda é specializzata in piccole serie, gli avvia-menti sono frequenti e ciò rappresentava una diffi-coltà in più. Quale informatico avveduto Fabio simise alla ricerca di una soluzione per facilitare que-sto compito.

La nascita di Millwriter

Il Signor Giovanni Aquilini lo conferma: Fabio si édedicato giorno e notte alla creazione di un softwa-re idoneo. I suoi sforzi sono stati coronati dal succes-so: «Ho realizzato un software che ho chiamato“Millwriter”. Questo soft contiene dozzine di fòndi-te ed elementi grafici scritti in codice “G” che posso-no essere incisi su ogni superficie piana, cilindrica,

Screenshot della programmazione dei segni zodiacali con Millwriter…

…e l’anello ultimato che riporta i segni dello zodiaco, lavorato sulla Sigma 20.

conica o sferica di un particolare». Il Millwriter s’in-stalla su un PC o su un Notebook utilizzandoWindows XP oppure Windows Vista.

Ma come funziona questo software? Fabio Aquilini:«L’utilizzatore scrive sul PC in Millwriter il suo testoche può essere alfanumerico e lo mette in formacome lo desidera. Nel merito il soft dispone di nu-merose funzioni quali una vasta scelta di fòndite, di

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Presentazione

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Un’équipe di specialisti, da sinistra a destra : Fabio Aquilini, ideatore di Millwriter, Walter Pasini, rappresentate Tornos nella regione, Giovanni Aquilini, proprietario della MMT eTommaso Altomare, il fedele collaboratore di MMT.

Un tipico particolare lavorato da MMT. Il numero a sinistra sulla parte cilindrica vienedirettamente inciso sul tornio durante le operazioni di lavorazione.

Particolari complessi, di elevata precisione, sono il pane quotidiano della Ditta MMT.

elementi grafici e di moduli che permettono adesempio la rotazione o la torsione del testo per con-figurare pressoché all’infinito caratteri e cifre realiz-zando in tal modo quanto richiesto dai clienti. In unsecondo tempo poi, Millwriter convertirà questotesto in codice ISO e l’utilizzatore dovrà soltantoinserirlo nel “programma-pezzo”».

Per quanto riguarda la Sigma 20, l’inserimento puòfarsi sia nel software “Tornos CNC Editor” (distribui-to gratuitamente da Tornos) sia nel software “TB-DECO ADV” servendosi delle funzioni “copia-incol-la”. Millwriter offre inoltre la possibilità di inviare ilcodice ISO direttamente sul comando della macchi-na. Ma il mitico Millwriter fa ancora di più: sono ese-guibili anche dei logo partendo da schedari DXFimportati ed anche in questo caso, dopo che l’utiliz-zatore avrà formattato questo grafico in base allesue necessità, Millwriter lo convertirà. Un solo limite:«Millwriter non può convertire che delle linee dirittee degli archi dei cerchi. L’utilizzo di spline nello sche-dario DXF non é possibile». Se, sfortunatamente ilcomando supporta solo dei segmenti G1, i codici G2e G3 si lasciano facilmente convertire in segmentiG1. Anche se Millwriter funziona già conformemen-te ai propri desideri, Fabio Aquilini non si consideraarrivato ed asserisce: «Sicuramente, con un tale stru-mento di programmazione, si potranno ancora rea-lizzare ulteriori vantaggi». Le notti saranno brevi...

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Per maggiori informazioni:

MMTVia Milano 139I-20093 Cologno Monzese [email protected]

Screenshot che mostra un esempio di programmazione di elementi grafici con Millwriter.

Dettaglio di un’iscrizione programmata con Millwriter ed incisa sul tornio.

RM

Massima disponibilità

Ora, Fabio Aquilini non teme più gli ordini che con-tengono la richiesta di elementi grafici. Grazie al suosoftware, e molto rapidamente, il comando CNC delsuo tornio riceve le opportune istruzioni ed incideràsui particolari i caratteri, le cifre o i grafici e ciò inassenza di programmazione manuale.

Una soluzione anche per altri utilizzatori? FabioAquilini ne da conferma: «Posso vendere il softwareMillwriter a qualsiasi utilizzatore me ne faccia richie-sta. Questo soft si rivolge ai tornitori in possesso diuna buona conoscenza nella gestione del codiceISO». Il software, che al momento é disponibile initaliano ed in inglese, é protetto da una chiave USB.Verrà fornito su CD e potrà essere facilmente instal-lato su un computer. «Nel passarmi l’ordine, il futu-ro utilizzatore dovrà precisarmi su quale tipo di mac-china ha l’intenzione di introdurre il codice ISO cosìcreato. Ciò mi permetterà di adattare il soft conse-guentemente prima di consegnarlo». Ben inteso,Fabio resta a disposizione – in italiano o in inglese –per qualsiasi informazione si ritenesse necessaria.Consiglia tuttavia agli interessati si contattarlo viae-mail.

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Presentazione

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I SUCCESSORI DEI TORNI A CAMME

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La culla della tornitura francese, si trova nella valle dell’Arve, in Alta Savoia. In questa regione, e più precisa-mente a Cluses, ha sede la Ditta Duchosal SA. Questa azienda familiare ha scelto di soddisfare qualsiasi richie-sta di particolari torniti per realizzare i quali si avvale di un parco macchine molto vario atto ad esaudire ognitipo di esigenza. Per maggiori dettagli, diamo uno sguardo all’interno dell’azienda.

Entrando nelle officine della Ditta Duchosal, quel checolpisce é la grande varietà del parco macchine. Eccoche una serie di torni a camme tradizionali affiancadei torni automatici a controllo numerico l’ultimoacquisto dei quali é un Delta 20/5 di Tornos.

Ai comandi un intero clan familiare

L’azienda viene fondata nel 1971 dal Signor CharlyDuchosal che ci racconta: «Per poter avviare la miaattività, acquistai torni a camme d’occasione il piùvecchio dei quali, tuttora in servizio, data del 1950!»Il parco macchine é costituito ancor oggi da 17 tornia camme di cui 12 di marca Tornos. Nel 1997, CharlyDuchosal affidava l’azienda nelle mani di suo figlio,Jean-Christophe che oggi dirige questa aziendafamiliare in cui operano sette collaboratori. Il SignorDuchosal padre, si é veramente ritirato? Il SignorJean-Christophe Duchosal tiene a precisare: «Benchésia io a dirigere l’azienda, posso, ed é mio desiderio,contare sui consigli di mio padre». Una cosa é certa:la scelta di un nuovo tornio si fa in due. «E’ chiaroche quattro occhi vedono meglio di due, ma prima di

tutto due opinioni, non obbligatoriamente identiche,aiutano ad individuare meglio le proprie necessità ele proposte dei fornitori consentendo di effettuare lascelta più appropriata».

Il digitale – una modernità e una necessità

Nelle officine Duchosal, si respira ormai da tempol’atmosfera del digitale. Il visitatore scoprirà la pre-senza di 14 torni automatici CNC 12 dei quali fabbri-cati da Tornos. Ciò sta forse a significare cheDuchosal si indirizza decisamente verso il digitale?Charly Duchosal precisa d’acchito: «I torni a cammerichiedono un tempo di avviamento più lungo ragionper cui l’utilizzo preferenziale di queste macchineviene riservato per le grandi serie. Di rimando il volu-me dei lotti tende a scendere e per di più diventasempre più difficile trovare del personale capace dilavorare con delle macchine a camme.» Jean-Christophe: «A volte evadiamo degli ordini per iquali l’avviamento del tornio si fà al mattino e laprima consegna dei pezzi é attesa per il pomeriggiodello stesso giorno, prestazione impossibile con delle

Accanto alla DECO 26a da sinistra a destra: Jean-Christophe Duchosal, Patrice Armeni, Responsabile Commerciale Tornos France e Charly Duchosal. (Foto: Robert Meier)

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macchine a camme.» In effetti, il numero dei partico-lari per serie varia dai 50 pezzi ad un milione, edanche oltre, ma ordini di questa entità si fanno sem-pre più rari.

L’azienda lavora per clienti operanti in vari settoricome l’industria delle macchine-utensili, dell’aero-nautica, del medicale, dell’automobile o anche deldiporto (la vicinanza alle Alpi lo richiede). Il parcomacchine consente di lavorare particolari aventi dia-metri compresi tra 1 e 51 mm per una lunghezza cheva da 0,5 a 600 mm ciò che rappresenta la forza del-l’azienda di tornitura. «Il nostro parco macchine cipermette di reagire rapidamente e con grande flessi-bilità ferma restando la nostra polivalenza. Sono leesigenze della nostra odierna clientela, commentaJean-Christophe Duchosal. «Competenze tecnicheed una ripetitività garantita nella precisione accresco-no l’interesse nei nostri confronti.»

Ma perché Tornos?

La sua propria esperienza ha fatto di Charly Duchosalun utilizzatore convinto dei torni automatici Tornos:«La scelta di Tornos viene fatta sulla base delle mieesperienze per rapporto all’affidabilità e alla conti-nuità in precisione di questi torni mai smentite nelcorso degli anni. Un altro punto a favore é costituitodalla vicinanza del servizio post-vendita». Il SignorJean-Christophe Duchosal non ha nessuna intenzio-

ne di modificare la scelta fatta da suo padre: «Unaltro valore innegabile é l’assistenza riferita alla fatti-bilità nel caso in cui ci vengano sottoposti particolaricomplessi o inediti. Il servizio Tornos ci fornisce ocu-lati suggerimenti che permettono di individuare lasoluzione migliore sia in termini di qualità del parti-colare che in costi di produzione».

Prestare ascolto al mercato

L’azienda da prova del suo attaccamento a Tornoscon il recente completamento della propria gammadi torni automatici costituito dall’acquisto di unaDECO 26a e di una Delta 20. La scelta della DECO26a, un tornio automatico monomandrino a fantina

I torni a camme forniscono ancora un buon servizio.

La Delta 20/5 é destinata a sostituire progressivamente i torni a camme.

Jean-Christophe Duchosal molto soddisfatto della Delta 20/5.

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Presentazione

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mobile, con il suo passaggio barra massimo di 32mm, ben si confà alla filosofia aziendale. Benchéquesto tornio sia previsto per la lavorazione di parti-colari complessi ed altamente sofisticati, Jean-Christophe Duchosal vede questa scelta anche sottoun altro aspetto: «Io voglio dei torni sui quali sia pos-sibile realizzare particolari complessi ma anche parti-colari semplici. Con un tornio meno sofisticato sareipiù facilmente limitato nelle mie capacità».

Delta 20 di Tornos é un tornio altamente specializza-to nella produzione di particolari da semplici amediamente complessi. «Nell’ambito della nostraricerca di un tornio in sostituzione di quelli a camme,la nostra scelta si é indirizzata verso la gamma Deltadi Tornos», precisa Jean-Christophe Duchosal.«Questo tornio corrisponde perfettamente allenostre esigenze per quanto riguarda la rapidità diavviamento e la qualità dei pezzi piuttosto semplici».Il Signor Duchosal padre completa questa valutazio-ne aggiungendo: «Su questa macchina possiamoanche realizzare dei particolari già piuttosto com-plessi. Ma l’aspetto interessante é il suo prezzo checi consente di avere un costo macchina/ora relativa-mente basso fornendoci un vantaggio per rapportoalla concorrenza». Benché il modello scelto consentaun passaggio barre di 20 mm, il diametro dei parti-colari lavorati attualmente su questa macchine nonsupera i 9 mm. Chiarimento: «E’ nostro desiderioavere a disposizione tutte le opzioni di cui é dotatoquesto tornio in modo da assicurarci, a seconda dellerichieste dei nostri clienti, la possibilità di realizzaresu questa macchina dei particolari con diametri mag-giori. Tenerne conto in fase di acquisto, consente dicogliere delle opportunità nel tempo», afferma aconclusione di Signor Charly Duchosal.

Ets. Charly Duchosal S.A123 rue des PeupliersF-74300 Thyez-ClusesTel. 0033 4 50 98 01 98Fax 0033 450 96 35 [email protected]

Particolare realizzato sul tornio Delta.

Nel parco macchine della Duchosal si annoverano anche numerose DECO 2000.

Campionatura di particolari realizzati negli stabilimenti Duchosal.

RM

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Aspetti tecnici

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LA SOLUZIONE STA NELLA RIGIDITÀ

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Il Signor Maurice Hugard non sarebbe un tornitore sedesse rapidamente forfait! Il fatto che per lo stessoparticolare e su tre torni diversi, la défaillance delleplachette fosse prematura non lo soddisfaceva affat-to: «non abbiamo tempo da perdere» afferma.

Cercare ed individuare la causa

Mentre l’azienda era chiusa per ferie, il SignorMaurice Hugard unitamente ad un dipendente torni-tore, si mise alla ricerca della causa, voleva mettersil’animo in pace: «Abbiamo controllato tutte le rego-lazioni degli utensili ed i valori dei dati nel comandoCNC, senza trovare un indizio che ci conducesse allacausa di questa anomalia». Decise allora di dotare untornio con il sistema di utensileria Modu-Line diApplitec i cui porta-utensili, aventi una sezione di 12x 12, sono più rigidi dell’utensileria utilizzata sino adora. Sorpresa! : «La prima serie venne lavorata senzadéfaillance e, alla fine, le plachette erano ancora inuno stato soddisfacente. Un caso?» Il Signor Hugardavviò una seconda e poi una terza serie cambiandodi tornio. Il risultato era sempre altrettanto positivo.«Sono quindi giunto alla conclusione che dellemicro-vibrazioni appesantivano troppo le vecchieplachette causando un prematuro cedimento. Graziealla migliorata rigidità, ottenuta con il sistema d’u-tensileria Modu-Line di Applitec, abbiamo potutorisolvere il problema in modo definitivo».

Il criterio si chiama fattibilità

Il parco macchine di Hugard Décolletages si compo-ne esclusivamente di torni CNC Tornos. Il SignorHugard spiega così questa sua scelta: «Dovendoprendere in considerazione la sostituzione dei torni acamme, ho redatto un capitolato contenente i dise-gni dei particolari realizzati nelle nostre officine, sot-

E’ con sorpresa che il Signor Maurice Hugard, CEO e responsabile tecnico della Hugard Décolletages aMagland (Alta Savoia) constatò che, su uno stesso particolare, l’usura degli utensili da taglio risultava troppo

rapida. Il particolare in tema era prodotto su tre diversi torni, e la cosa lo impensieriva ma trovò una soluzione servendosi del sistema di utensileria Modu-Line della società Applitec.

Il Signor Maurice Hugard, responsabile tecnico della Hugard Décolletages lo riconosce sponta-neamente: malgrado sia molto soddisfatto delle sue nuove Micro 7 di Tornos, non é incline alsorriso. (Foto: Robert Meier).

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Aspetti tecnici

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toponendolo a diversi potenziali fornitori di torniCNC». Con sua grande sorpresa, solo Tornos risposein modo esauriente a questa richiesta e la scelta delSignor Hugard si indirizzo su un tornio ENC 74, scel-ta che fu rapidamente convalidata: «Tutte le nostreprove dimostrarono che i particolari, riportati nelcapitolato, potevano essere realizzati vantaggiosa-mente». La fattibilità di questi pezzi era stata dimo-strata. «Era nata la nostra fiducia nel marchioTornos». Più tardi il Signor Hugard scoprì i torniDECO 2000. Oggi ne possiede 27 esemplari e il suoparco macchine é completato da due DECO 13.

Un altro motivo di soddisfazione é rappresentatodalla prossimità e dalla completa disponibilità del ser-vizio post-vendita effettuato da Tornos-France ubica-ta nelle vicinanze della culla della tornitura dell’AltaSavoia e più precisamente a Saint en Faucigny, equindi a pochi passi da Magland sede della SocietàHugard Décolletages.

Trasmettere le nozioni acquisite

Richieste costantemente più elevate in termini di pre-cisione, hanno indotto il Signor Maurice Hugardall’acquisto di due torni Tornos Micro 7. Grazie allapossibilità di effettuare delle contro-operazioni efermo restando l’altissima precisione realizzata inmoto ripetitivo, questi torni offrono una miglioratacapacità nella lavorazione di particolari sempre più

complessi. Il Signor Hugard prese una decisione: «Lanostra filosofia consta nella ricerca di una standardiz-zazione dell’utensileria. In base alla nostra esperien-za, abbiamo corredato in modo definitivo i torniautomatici Tornos DECO 13 con il sistema Modu-Line di Applitec di cui siamo molto soddisfatti ed é ilmotivo per il quale abbiamo deciso, sin da subito, diequipaggiare anche i due torni Micro 7 con questosistema di utensileria».

Il Signor Hugard non ha ripensamenti: «Oltre ad unaqualità di precisione garantita e grazie al modo in cuié stato ideato, questo sistema consente il montaggiodi un utensile supplementare o di un elemento dilubrificazione dedicato ad un utensile specifico». Ciòaccresce ancor oltre la capacità e la comodità di que-sti torni. Il fatto che il cambio delle plachette si effet-tui in modo rapido, efficace e con una ripetitivàgarantita, é una ragione supplementare di soddisfa-zione.

Ma il Signor Hugard vi individua anche un altro van-taggio peraltro d’acchito non così palese: «Con que-sto sistema, fissando i porta-utensili sulla relativaplacca, otteniamo sempre una superficie piana, ciòche impedisce il deposito di trucioli o di altre lima-ture».

Uno sguardo sul sistema di utensileria Modu-Line installato su una delle Micro 7. Un set di porte-utensili forma sempre un blocco compatto.

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Specializzato nel piccolo

La Ditta Hugard si concentra oggi sulla produzione dipiccoli particolari il cui diametro varia da 0,18 a 16mm per lunghezze comprese tra 0,2 a 105 mm. IlSignor Hugard dichiara: «Cerchiamo di ottimizzare lanostra produzione ed é per questo che ci siamo spe-cializzati nelle piccole dimensioni»; ampliando con-temporaneamente la cerchia dei suoi clienti.Attualmente, l’azienda serve clienti operanti nell’am-bito dei connettori elettrici per le telecomunicazioni,del medicale, dell’aeronautica e in diversi altri settori.

Il numero di particolari pro serie varia dai soli 10pezzi ai 100’000 pezzi ed il Signor Hugard ne daconferma dicendo: «Le serie diventano sempre piùpiccole. Il 95% delle nostre sono al disotto di 20’000pezzi». Sia i torni Micro 7 che l’utensileria Modu-Linedi Applitec soddisfano pienamente questa richiesta.

Hugard DécolletagesLes MeuniersF-74308 MaglandTel. 0033 4 50 34 70 74Fax 0033 4 50 34 77 [email protected]

Una delle sale macchine con dei torni automatici DECO 2000. Altro locale in cui la pulizia é rigorosa.

Discussione animata tra i Signori Patrice Armeni, responsable commerciale della Tornos France, a sinistra, ed il Signor Maurice Hugard, davanti ad una DECO 2000.

Una delle Micro 7 con il suo caricatore delle barre in un ambiente luminoso e pulito.

RM

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Novitá

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CUB 112: LA RIVOLUZIONE NEL MONDO DELL’OROLOGERIA

PLATINE IN SOLI 20 MINUTI

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Nel mondo orologiero, la fabbricazione delle platinesi realizza in più tappe che hanno inizio con la pro-duzione di una rondella adeguata, la lavorazione diun lato, dei trattamenti termici ed altri, la lavorazio-ne dell’altro lato, quindi nuovi trattamenti termici edaltri. Questa serie di manipolazioni richiede non soloun tempo enorme, ma genera sovente anche deidanni a questi delicati particolari; ciò che costituisceuna doppia perdita per i loro fabbricanti i quali,ovviamente, vanno alla ricerca di una nuova validasoluzione: ma quale?

Prestare ascolto al mercato

Uno dei mercati basilari in cui opera Almac SA, équello dell’industria orologiera per la quale essa pos-siede innegabili competenze per quanto riguarda gliutensili di produzione. Il Signor Roland Gutknecht,CEO di detta società, puntualizza: «Ed é proprio per-

Grande stupore al Salone delle Macchine Utensili PRODEX tenutosi a Basilea nello scorso mese di Novembre: laSocietà Almac di La Chaux-de-Fonds (CH) presentava il CUB 112, un nuovissimo centro di lavorazione destina-to a fabbricare in un tempo record delle platine e dei ponti per l’industria dell’orologeria e ciò partendo diret-tamente da una barra e in un solo serraggio. Ma cos’é in effetti questo CUB?

ché abbiamo prestato ascolto ai nostri clienti cheabbiamo appreso quali sono i problemi connessi allaproduzione delle platine e dei ponti». Disponendo diun proprio reparto Ricerca & Sviluppo, all’interno delquale operano tecnici e sette ingegneri, la societàAlmac, prese la decisione di cogliere la sfida e di svi-luppare – pur ricorrendo a risorse esterne – un cen-tro di lavorazione in grado di rispondere alle richiestedel settore orologiero. Furono necessari tre anni dilavoro intenso per raggiungere il risultato voluto!

Un concetto unico

Sino ad ora, la fabbricazione di una platina – o di unponte – partiva da un disco perfettamente piatto cheandava preventivamente preparato; a ciò seguivanomolte altre operazioni e manipolazioni per ottenere ilparticolare finito ed il tutto con un’incisività lungidalle odierne aspettative industriali.

Il CUB 112 non sarà solo un utensile di produzione performante ma altresì una macchina che attirerà gli sguardi di chi visiterà le officine. (Foto: Robert Meier)

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La Società Almac ha il merito di aver re-inventato, esoprattutto semplificato, questo procedimento otte-nendo un tempo di fabbricazione della platina finita,partendo dalla barra, di soli 15/20 minuti (!) in fun-zione del numero di operazioni da eseguirsi.

Contrariamente a quanto si fa ancor oggi, con ilmetodo Almac la lavorazione inizia direttamentesulla barra, ciò che elimina la necessità di preparareun disco quale base per una successiva lavorazione enon serve neanche più un serraggio complesso poi-ché, per il primo lato e per le operazioni radiali, ilpezzo continua ad essere parte integrante della barrastessa.

Ultimato il primo lato, il contro-mandrino é perfetta-mente sincronizzato con il mandrino principale. Unidoneo supporto al particolare da eseguirsi, provvistodi coppiglie di posizionamento per la platina, prelevaquest’ultima tramite un sistema di aspirazione in cuisi é creato il vuoto. Successivamente, il pezzo vieneseparato dalla barra e la lavorazione del secondo latodella platina – o del ponte – può continuare senzaalcuna manipolazione intermedia. Nel contempo, sulmandrino principale, ha inizio la lavorazione delprimo lato del pezzo successivo. Ogni pezzo che esceda questo centro di lavorazione è totalmente ultima-to e di qualità tale da consentire il suo futuro utiliz-zo: il rischio di scarti é ridotto allo zero!

Produzione non-stop

CUB 112 é stato concepito quale mezzo di produzio-ne per una lavorazione non-stop!. A tale scopo que-sto centro é dotato di 139 utensili cosi suddivisi: 64

per la lavorazione del primo lato al mandrino princi-pale, 48 per il secondo lato al contro-mandrino, altri20 disponibili su un terzo mandrino per le lavorazioniperimetrali e 7 utensili di tornitura. L’alimentazionecontinua delle barre é garantita dal relativo caricato-re. La produzione “fantasma” é diventata realtàanche per le platine.

Avviamento in tempo record

La rilevante serie d’utensili copre la maggior partedelle operazioni necessarie alla fabbricazione delleplatine e dei ponti ragione per cui, dopo il primoavviamento del CUB 112, quello di un nuovo model-lo di platine avverrà in un tempo record. Il comandoCNC – un GE Fanuc Serie 31 i, Modello 15 – é pro-grammato d’ufficio per ricevere le quote come dadisegno e trasformarle in ordine di operazione per ilcentro. Il Signor Julien Métille é programmatore-dimostratore dell’Almac e ci conferma la semplicitàdi avviamento di una nuova platina: «In occasione diuna dimostrazione sotto gli occhi vigili di un poten-ziale cliente, la durata dell’avviamento di un nuovoparticolare é stata di 11 minuti: cronometro allamano»! C’é chi può far meglio?

Progettato per il micron

Julien Métille programmatore/dimostratore di Almac ne ha dato prova:L’avviamento di un nuovo particolare ha luogo in soli undici minuti.

Questo magazzino degli utensili del contro-mandrino può contenere 48 utensili.

Ha tutte le ragioni per essere orgoglioso del suo CUB 112: Roland Gutknecht, CEOdell’Almac SA a La-Chaux-de-Fonds (CH).

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Novitá

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Non é certo ad un orologiaio che bisogna spiegarecos’è la precisione. Questo particolare settore émolto esigente e, di rimando, le tolleranze sonosevere. La nuova macchina aveva il dovere di corri-spondere a questo criterio. Il primo accorgimento éracchiuso nella base del centro di lavorazione costrui-to in ghisa e cemento. Il Signor Roland Gutknechtprecisa: «Volendo ottenere la stabilità e la rigiditàmigliori, é necessario che il basamento abbia un’ele-vata massa assorbente». A tal proposito il CUB 112,non solo dispone di un letto ma di un basamentosotto forma di un quadro che ingloba tutte le parti diquesto centro di lavorazione, dal basso in alto. «In talmodo viene garantita la totale stabilità» conferma ilSig. Gutknecht per poi proseguire dicendo: «Quandola lavorazione deve avvenire nell’ambito del micron,anche la temperatura della macchina ha un’impor-tanza fondamentale ed é per questa ragione cheabbiamo munito il CUB di un sistema refrigerante adacqua che mantiene la temperatura della macchinain un ristretto campo di regolazione».

Tecnologie del futuro

I costruttori hanno dato il massimo anche per quan-to riguarda i trascinamenti! Tutti i trascinamenti sonoazionati da dei motori lineari ciò che conferisce allamacchina delle velocità di spostamento di 90m/minuto sugli assi principali e di 60 m/minuto suglialtri assi con un’accelerazione di due g.

Si aggiunga che, il suddetto tipo d’avanzamenti,riduce sensibilmente la rumorosità di questo centro.Il sistema di misura diretto lavora con una risoluzio-ne di un decimo di micron e il Signor Gutknechtaggiunge: «Per lavorare dei particolari con tolleranzenell’ordine del micron, la macchina ha il dovere diessere estremamente precisa, così come peraltro danoi ricercato»!

Stupore al Prodex

Le eco dei visitatori erano all’altezza delle prestazio-ni del CUB 112. In veste di dimostratore, il SignorJulien Métille si trovava in poll-position: «Il temporecord di lavorazione, ha incuriosito ben più di un

visitatore e la nostra ideazione ha destato un grandeinteresse; inoltre, anche il design della macchina haincontrato il gradimento dei visitatori»

Il Sig. Gutknecht asserisce: «Questo centro di lavora-zione rivoluzionerà le officine dei fabbricanti di plati-ne. Improvvisamente questi operatori saranno piùreattivi a fronte delle richieste del mercato».L’installazione del primo CUB 112 é prevista, nelcorso della prossima primavera, presso le officine diun produttore di platine dove la macchina verrà sot-toposta a dei test allargati operando nelle condizionidi una produzione industriale. Il Sig. Gutknecht éfiducioso: «Sono convinto che le nostre prime mac-chine andranno in consegna già nel corso della pros-sima estate».

...E a quando le altre novità?

In riferimento alla domanda per sapere se sono in viadi sviluppo altri progetti similari, Il Signor RolandGutknecht risponde con un sorrisino: «In questomomento il CUB 112 é al centro della nostra atten-zione ma, ovviamente, le competenze acquisite conquesta macchina ci serviranno nel tempo a venirequale base per altri progetti, forse anche in altri set-tori». La prova che non si trattava solo di parole éstata fornita, in occasione di un incontro, da unamacchina sottoposta a prove nell’officina di Almac:Una macchina-utensile che, originariamente, eradedicata alla lavorazione di particolari per l’orologe-ria e che oggi é destinata alla produzione di partico-lari per il settore dentale.

Almac SABoulevard des Eplatures2300 La Chaux-de-FondsTel. 032 925 35 50Fax 032 925 35 [email protected]

Uno sguardo sul mandrino principale: la macchina épronta per lavorare il lato di una nuova platina diretta-mente sulla barra.

Il contro-mandrino é in attesa di una platina per lavora-re il lato due...

…che andrà a cercare direttamente sul mandrino princi-pale.

RM