Dario Colombera, le leggi della vita in 60 aforismi.

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 Cenni biografici Dario Colombera è nato a Trieste il 8.3.1933, dove ha vissuto e studiato fino agli anni sessanta. Si è laureato in Scienze Naturali nel 1963 presso l'Università di Padova, dove ha fatto ricerche di biologia marina e dove ha insegnato fino al 1995. Negli stessi anni ha investigato il valore esistenziale, evolutivo e sociale di alcune religioni e ricerche interiori. Dal 1995 si occupa della divulgazione e diffusione di quelle religioni e discipline, che risultano in perfetto accordo con le leggi della vita. In questi ultimi anni è impegnato nella fondazione di un centro di cultura biologica, dove tutte le scienze, sia quelle accademiche che quelle della ricerca interiore, possano trovare quella sintesi, oggi necessaria per ottimizzare l'evoluzione interiore dell'uomo. Presentazione del libro. Si tratta di una introduzione alla comprensione biologica delle attività e culture umane, con lo scopo di individuare i comportamenti e le soluzioni tecniche più adeguate, per correggere gli attuali errori ecologici ed esistenziali delle culture occidentali. Ques ti afor ismi offrono soltanto i criteri gene rali, coi qual i affrontare il defin itivo recupe ro dell'economia, della cultura e delle filosofie di vita in termini adattativi. Per affrontare in pratica le problematiche esistenziali ed ecologiche di ogni singolo habitat, è necessaria una trattazione specifica, nel rispetto delle leggi qui individuate.. Dedica. A mia moglie Francesca

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Di Dario [email protected] tratta di una introduzione alla comprensione biologica delle attività e culture umane, con loscopo di individuare i comportamenti e le soluzioni tecniche più adeguate, per correggere gliattuali errori ecologici ed esistenziali delle culture occidentali.Questi aforismi offrono soltanto i criteri generali, coi quali affrontare il definitivo recuperodell'economia, della cultura e delle filosofie di vita in termini adattativi. Per affrontare inpratica le problematiche esistenziali ed ecologiche di ogni singolo habitat, è necessaria unatrattazione specifica, nel rispetto delle leggi qui individuate.

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Cenni biografici

Dario Colombera è nato a Trieste il 8.3.1933, dove ha vissuto e studiato fino agli anni sessanta.Si è laureato in Scienze Naturali nel 1963 presso l'Università di Padova, dove ha fatto ricerche

di biologia marina e dove ha insegnato fino al 1995. Negli stessi anni ha investigato il valoreesistenziale, evolutivo e sociale di alcune religioni e ricerche interiori.Dal 1995 si occupa della divulgazione e diffusione di quelle religioni e discipline, che risultanoin perfetto accordo con le leggi della vita.In questi ultimi anni è impegnato nella fondazione di un centro di cultura biologica, dove tuttele scienze, sia quelle accademiche che quelle della ricerca interiore, possano trovare quellasintesi, oggi necessaria per ottimizzare l'evoluzione interiore dell'uomo.

Presentazione del libro.Si tratta di una introduzione alla comprensione biologica delle attività e culture umane, con loscopo di individuare i comportamenti e le soluzioni tecniche più adeguate, per correggere gliattuali errori ecologici ed esistenziali delle culture occidentali.Questi aforismi offrono soltanto i criteri generali, coi quali affrontare il definitivo recuperodell'economia, della cultura e delle filosofie di vita in termini adattativi. Per affrontare inpratica le problematiche esistenziali ed ecologiche di ogni singolo habitat, è necessaria unatrattazione specifica, nel rispetto delle leggi qui individuate..

Dedica.

A mia moglie Francesca

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LE LEGGI DELLA VITAIN 60 AFORISMI.

Come vivere per sopravviverePp. 20

Dario Colombera

Copy right by Dario Colombera. Trieste 01.09.2011. Tutti i diritti riservati

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INTRODUZIONE

Benché le leggi della fisica, della chimica e della matematica siano spesso difficili da comprendere,tanto che di norma non vengono mai considerate e praticate da nessuno in prima persona e nella

 propria vita di ogni giorno, oggi fanno parte integrante della moderna cultura occidentale.Al contrario le leggi della vita, scoperte dai nostri naturalisti, botanici e biologi negli ultimi trecento

anni, benché siano facili da comprendere razionalmente, risultano spesso così sgradevoli e dure daaccettare, così contrarie ai nostri più inveterati dogmi esistenziali, primo fra tutti la preminenzadell'uomo sugli altri viventi, per cui ci sentiamo al di fuori e al di sopra delle leggi della natura. Nona caso sfruttiamo soltanto quelle scoperte biologiche che ci permettono di incrementare il businessdella produzione agricola, della medicina e del potere politico-economico, mentre volutamenteignoriamo le leggi della etologia, della ecologia e della evoluzione, che ci costringerebbero arivedere i nostri dogmi culturali.Ricordo però che, se ignoriamo le leggi dell'economia, facciamo bancarotta; se ignoriamo icomandamenti della nostra religione, forse andremo all'inferno; se trasgrediamo le leggi dello Stato,talvolta finiamo in galera. Ma se ignoriamo le leggi della vita, descritte dalla biologia moderna,tutti i nostri desideri, le nostre necessità esistenziali e perfino le nostre strategie di vita e la

nostra cultura, ci spingono verso l'estinzione.Pertanto questo libriccino ha la funzione di evidenziare e colmare questa intollerabile lacunaculturale, divulgando le leggi della vita e indicando come valutare in prima persona e in terminiadattativi, esistenziali ed evolutivi, tutti gli aspetti della propria civiltà, dalle religioni allascienza, dalla giurisprudenza all'etica e dall'economia alla politica.Mi rivolgo soprattutto a coloro i quali intuiscono che oggi ci sia qualcosa che non va nel rapportouomo-ambiente e si danno da fare per cambiare le cose in meglio. Qui si trovano le indispensabiliconoscenze biologiche (che di certo vi mancano, in quanto non appartengono ancora alla culturaoccidentale), che vi permetteranno di affrontare le vostre problematiche, certezze e speranze intermini adattativi e scientifici.Ai ricchi e ai potenti della Terra, che sono quelli che hanno più da perdere, se l'attuale degradoambientale continua, avverto che la ricchezza, come la intendiamo oggi, è una funzione che tende azero, quando l'inquinamento supera certi limiti.A tutti ricordo che, se i compiti prospettati in queste pagine vi sembrano immani, consolatevi, inquanto;I, abbiamo a disposizione tutte le conoscenze necessarie per affrontare gli attuali problemi che cisovrastano;II, nella lotta per la sopravvivenza, anche vantaggi infinitesimi sono decisivi.III, in particolare qui trovate una nuova disciplina interiore, lo yoga evolutivo, che vi permette dirisolvere il problema che sta a monte di tutti gli altri: recuperare la razionalità e la piena funzionalitàdella vostra mente, oggi tanto compromesse.

IV, quanto potete fare a livello personale, nel vostro piccolo, è determinante per il futuro di tutti.In particolare, sono molto lieto di presentare una nuova disciplina interiore, dedotta dalle leggi della biologia moderna, che è di gran lunga la più semplice ed efficace tra tutte quelle che conosco (vedihatha, tantra, karma, bhakti e raja yoga, meditazione Vipassana, induismo, taoismo, cristianesimo,sciamanesimo messicano).Benché basato su leggi scientifiche, non prendete questo libriccino come fosse una Bibbia, primo,

 perché potevo scriverlo soltanto in modo che fosse convincente e gradevole per me e i miei allievi.Secondo, perché le strategie più adatte per recuperare una evoluzione adattativa, vanno inventate divolta in volta e non possono che variare da individuo ad individuo, da habitat ad habitat.Terzo, perché molte delle affermazioni di questo testo non vi sembreranno delle verità accettabili a

  priori e quindi dovrete considerarle soltanto come ipotesi di lavoro, da sperimentare in prima

 persona.Quarto, perché non ho presentato nessuna bibliografia e non mancano errori e omissioni dovuti allamia ignoranza, ai miei condizionamenti culturali e carenze intellettuali.

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 PARTE PRIMA

Le caratteristiche fondamentali dei viventi.I aforisma. Definisco come vivente un’entità la cui struttura chimica è basata sul carbonio edè capace di produrre lavoro (metabolismo basale, riproduzione, reazione agli stimoli ealimentazione), di avere memoria e, forse soltanto nei più evoluti, sentimenti, raziocinio eperfino autocoscienza.Comunque trovate una discussione sulla definizione di vivente in qualsiasi trattato di biologiae comunque, qualunque sia la conclusione, che può non essere sempre facile e unanime (vedivirus, globuli rossi, PPLO, ecc..), non tocca i temi di questo testo.

  Può sembrare strano, ma gli atomi e le molecole costituenti il corpo dei viventi vengono

rinnovati di continuo, per cui le funzioni e non i costituenti materiali del vivente hanno unacontinuità nel tempo. Prima verità inaspettata

II aforisma. Per gli esseri viventi esiste solo l’attimo presente.Il vivente è una macchina che non può mai fermarsi, è una macchina che muore se si arresta e chemuta in modo irreversibile ad ogni istante. Tale affermazione non è valida soltanto per cellulesurgelate improvvisamente a bassissime temperature.Pertanto, non ciò che abbiamo, non ciò che siamo, ma come agiamo ad ogni istante, è quelloche conta per le nostre vite.Nel caso dell'uomo, è necessario mantenere la più elevata concentrazione in ogni istante

presente, altrimenti i nostri comportamenti vengono dominati da livelli mentali inferiori,inconsci, con conseguente grave pericolo di involuzione ed estinzione (vedi aforismi suevoluzione adattativa).

III aforisma. Ciò che è bene a un livello di organizzazione del vivente (p.e. fisico), è positivo atutti i suoi livelli (mentale, emozionale, percettivo, sociale, ecc.).Questo assioma ha un valore determinante per la sopravvivenza dell’uomomoderno, in quanto esso ci permette di verificare con i soli mezzi della razionalità edel buon senso se una filosofia, una economia, una religione e una cultura sonovalide in termini evolutivi ed esistenziali.

Questo assioma rende inoltre possibile per tutti verificare in prima persona e conmetodo scientifico il valore adattativo ed esistenziale dei propri e altrui comportamenti. (Seconda verità inaspettata). IV aforisma. Tutti gli esseri viventi sono felici per loro natura. (Terza  verità inaspettata) A priori ciò è verosimile, perché la felicità è uno stato emotivo che ottimizza tutti i nostricomportamenti e funzioni. Pertanto coltiva sentimenti ed emozioni positive e considera comesuicide quelle culture che provocano infelicità esistenziale. In condizioni di infelicità, si nota neglianimali e pure nell’uomo, quanto siano compromesse sia le funzionalità del sistema immunitario,che l'oggettività della mente.

 Ricordo che i viventi, quando diventano incapaci di esprimere le loro potenzialità più elevate,sono condannati all’estinzione (vedi evoluzione biologica).

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V aforisma. Il dolore è indispensabile per sopravvivere, in quanto ci segnala la presenza di unqualche problema fisico o psichico.Pertanto è deleterio eliminare il dolore sempre e comunque, eccetto casi particolari. Di norma nonsiamo abituati ad aggredire le sue cause e non si tiene conto del suo ammonimento: riposati e curati.Avanzo inoltre l’ipotesi di lavoro, che sia un grave errore prevenire quelle continue piccoleinfezioni, dovute a lesioni, abrasioni, tagli epidermici, malattie infettive a bassa mortalità eccetera,

che erano inconvenienti comuni in Europa sino a qualche tempo fa e che certamente rafforzavano ilnostro sistema immunitario.D'altra parte, quando il sistema immunitario è sottoposto a stress eccessivi, (come avviene per lefoche del mare del nord, che vivendo in acque altamente inquinate, sono colpite da una forma diAIDS,), il sistema immunitario cessa di essere una difesa.

  Depressione, irrazionalità, irrequietezza, angoscia, ansia, ecc., sono gli stati d’animo cheindicano la presenza di gravi malesseri psichici. Nel caso dell’uomo moderno le cause prime di tali guai sono dovute a carenze culturali (mancanza di discipline interiori), ecologiche( ignoranza delle leggi della biologia) e sociali (carenze etiche).

VI aforisma. Tutti i viventi sono delle realtà dinamiche irreversibili che possiedono soltanto

due opzioni: o evolvono o regrediscono. Pertanto la lotta per l’esistenza e per la propriacrescita interiore non può mai cessare, pena il regresso fisiologico prima e genetico poi.(Quarta verità inaspettata)

 Noi abbiamo la sensazione di essere delle realtà stabili, persino immortali e rifiutiamo ognievidenza contraria. Ma lo studio dell’evoluzione ci dimostra che, in mancanza di un’adeguata

 pressione selettiva ambientale (troppo scarsa o troppo elevata), qualsiasi individuo di qualsiasispecie tende e degenerare ed estinguersi. Ciò è ovvio a priori ed è dimostrato a posteriori sia per l’evoluzione ontogenetica (quella che va dal concepimento alla morte) che per quella filogenetica(iniziata con l'origine della vita).

VII aforisma. L’evoluzione adattativa è resa possibile dalla selezione delle inevitabilimutazioni casuali subite dai genomi, dovuta alla competizione infra- e interspecifica. Taleevoluzione, assumendo via via tutte le forme possibili, produce sia un aumento delle capacitàpercettive e operative di ogni essere vivente, che una loro maggiore indipendenzadall’ambiente.Se il codice genetico non fosse così imperfetto e difettoso, ma perfetto e stabile, come desideriamosiano le nostre macchine, non ci potrebbe essere alcuna evoluzione adattativa. L'evoluzioneadattativa in tempi lunghi necessita il mantenimento di un grande numero di opzioni e possibilitàfuture di sviluppo, non l'adattamento perfetto, che si impone sul primo, ma ha valore soltanto intempi brevi.La diversificazione delle specie è frutto dell’evoluzione adattativa, che continuamente produce

nuove forme di competizione in continuo rinnovamento.Ciò però non toglie che una competizione evolva pure verso forme di collaborazione (trovo intutti i maggiori phyla animali la comparsa di società, talvolta interspecifiche, che sono spesso

 più evolute della nostra).Poiché la competizione è necessaria per la nostra stessa sopravvivenza, è errato coltivare il mito diun mondo senza conflitti. La lotta dei singoli e delle specie non può mai cessare, pena l’accumulo digeni recessivi dannosi, ed è pertanto errato considerare l’antagonista come il “Male”, da eliminarequanto prima e quindi sperare nella battaglia definitiva.  Ecco giustificata in termini evolutivi la presenza del Male e dei Demoni sulla Terra. Per quantone so, soltanto nelle tradizione hindù si trova il concetto che la vita è sostenuta dal conflittoequilibrato tra “Demoni (gli altri) e Dei (noi)” (Quinta verità inaspettata).

 Per fare un esempio, ritengo che le vittorie militari degli USA contro gli indiani del Nord Americae l'isola di Grenada, alla lunga e in termini evolutivi abbiano i connotati di un fallimento etico ed evolutivo (vedi XIII aforisma).

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Ricordo a questo punto che non esistono specie nocive in termini assoluti, ma soltanto relativi. Lezanzare sono una maledizione per l’uomo ma una benedizione per le rondini.

 Nel caso di una specie sociale come l'uomo, è importante che la collaborazione prevalga sullacompetizione, incominciando per lo meno dalla famiglia, per arrivare alle comunità più estese, Statie Associazioni di Stati. In caso contrario la stessa struttura sociale diventa controproducente.

VIII aforisma. Per sopravvivere in tempi lunghi, tutti i viventi debbono evolvere realizzandouna maggiore indipendenza dal loro ambiente. (Sesta verità inaspettata)Tale imperativo rappresenta una condizione necessaria per la sopravvivenza della vita sullaTerra. Evolvere verso un maggior numero di nicchie è una condizione sempre necessaria e spessosufficiente per la sopravvivenza in tempi lunghi di qualsiasi specie.

 Poiché tale processo si riferisce alle nicchie e non agli habitat, ciò è vero anche per l’evoluzioneverso forme di parassitismo o di estrema specializzazione.Poiché tale evoluzione implica sia una riduzione quantitativa dei consumi pro capite, che unaumento delle capacità di sfruttare qualsiasi risorsa ambientale, ne segue che l’ambiente diventacosì capace di nutrire un maggior numero di individui e di specie. Ripeto, in tempi lunghi taleevoluzione non è favorita da una qualche "perfezione funzionale", ma dal mantenimento di unelevato numero di opzioni evolutive.

 L’uomo, sembra essere l’unica specie capace di comprendere le leggi della vita e quindi di adeguare le sue leggi, economie, filosofie e religioni all’unico imperativo categorico per la suasopravvivenza: lottare per la sola libertà che conta: quella che ci permette di superarei nostri limiti e condizionamenti.

IX aforisma. L’evoluzione verso una maggiore libertà dai parametri che descrivono il nostroambiente (spazio, tempo, energia, ecc..) esige un continuo miglioramento delle nostre capacitàfisiche, sensoriali e mentali.

  Nel caso dell’uomo, ricordo le varie discipline interiori, le pratiche yoga, le varie forme di

concentrazione e di meditazione, che ci assicurano sia il progressivo sviluppo di tutte le nostre  potenziali capacità percettive, che la massima indipendenza da tutti gli ambienti possibili. In particolare è necessario conoscere il proprio habitat, costi quello che costi e l'alta mortalità infantilelo dimostra per molte specie.

 Nel caso dell'uomo attuale, la conoscenza dell'ambiente è ridotta a causa delle inadeguatezze del linguaggio, della bassa pressione selettiva, della specializzazione delle nostre nicchie edell'incapacità di forgiare ciò che usiamo e di produrre il cibo che mangiamo. 

 Se la società tende a opprimere le nostre più elevate potenzialità fisiche e mentali, uniformandoe banalizzando la nostra realtà e degradando i nostri habitat, vuol dire che viviamo in unasocietà suicida, che ci spinge verso una evoluzione regressiva e quindi verso l’estinzione.

X aforisma. Poiché l’evoluzione ontogenetica ricapitola, soprattutto durante le fasiembrionali, e sempre indirizza (dalla nascita alla morte) quella filogenetica (che si realizzapassando da una generazione all’altra), ogni nostro comportamento deve essere finalizzato araggiungere una maggiore libertà dalle nicchie nelle quali viviamo. (Settima veritàinaspettata)

 In altre parole, scegliendo un certo comportamento, scegliamo pure una nicchia all’interno dei nostri habitat e pertanto optiamo per un tipo particolare di pressione selettiva sui nostri genomi,che fatalmente porterà a un determinato indirizzo evolutivo filogenetico.A questo punto propongo ai nostri citogenetisti di verificare sperimentalmentele due seguenti ipotesi di lavoro,: “E' più probabile perdere un gene inattivo che uno

attivo? Un gene super attivo ha una maggiore probabilità di duplicarsi?” Se esistesserodue meccanismi cellulari di questo tipo, il lamarckismo sarebbe compatibile col

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darwinismo e anzi ne spiegherebbe alcune ipotetiche carenze temporali.

XI aforisma. I perdenti nella lotta per l’esistenza che non soccombono, per sopravvivere sidevono adeguare a vivere in un maggiore numero di nicchie. (Ottava verità inaspettata)Per esempio, devono adattarsi a mangiare cibi prima rifiutati, sopportare temperature prima evitate,confrontarsi con una maggior numero di predatori, ecc...

  Lo studio dell’evoluzione condanna il mito banale ma erroneo, che la vittoria rappresenti sempre un vantaggio. Infatti sono proprio i perdenti (costretti a vivere in nicchie più selettive emeno produttive e quindi in un numero maggiore) quelli che riescono a portare avanti unaevoluzione adattativa “generalizzata” (meglio saper fare tutto, anche se non nel migliore dei modi,

 piuttosto che una cosa sola in modo ottimale) e quindi vincente in tempi lunghi. L’uomo è unottimo esempio di specie di grande successo, che nel passato si è adattata al maggior numero dinicchie possibili, pur riuscendo meno efficiente delle specie più specializzate. Nuotiamo peggio dei

 pesci e dei mammiferi acquatici, corriamo meno dei cavalli, dei leoni e delle gazzelle, saltiamomeno bene di molti corridori, ci arrampichiamo peggio delle scimmie, ecc., però abbiamocolonizzato tutti gli habitat della Terra.

Oggi però la nostra specie mostra una chiara tendenza evolutiva verso la specializzazione, ladegradazione e il parassitismo, com’è dimostrato dal fatto che non sappiamo più produrre quelloche mangiamo e usiamo, ricerchiamo nicchie ottimali e invece di “vivere”, ci accontentiamo di 

 gratificazioni virtuali o sostitutive.

XII aforisma. Tale evoluzione, estesa ad un maggior numero di nicchie, si rivela semprevincente in tempi lunghi.E’ chiaro che in tempi brevi tale percorso evolutivo è più rischioso di quello dei vincenti.

 Ne segue che la strategia evolutiva corretta, essendo la meno gradita, non viene mai scelta daglianimali, di qualsiasi specie siano, ma viene imposta dalle necessità contingenti che di volta in voltaci capitano. In altre parole, siamo al paradosso che, potendo, tutti i viventi tenderebbero ad attuare

comportamenti suicidi. L’uomo è forse l’unica specie che ha sviluppato culture, scienze e “religioni” che insegnanocome controllare i propri istinti e praticare strategie esistenziali in armonia con un’evoluzionevincente.

  Pertanto non perdiamo questa occasione, già tardiva per quanto riguarda il percorsodell'evoluzione adattativa.

XIII aforisma. I vincenti nella lotta per l’esistenza specializzandosi, diventano perdenti nella“gara evolutiva” a lungo termine.Un adattamento a nicchie meno competitive e di minor durata e la realizzazione di struttureevolutive meno flessibili comportano maggiori pericoli di estinzione in tempi lunghi.

La perfezione non è una condizione vincente nell'evoluzione adattativa.(Nona veritàinaspettata). Se poi la vittoria è sproporzionata e porta all'estinzione dei competitori, i vincitorisaranno sottoposti ad una minor pressione selettiva, che potrà rendere possibile un conseguenteaccumulo di geni recessivi e di comportamenti irrazionali.

XIV aforisma. Vantaggi infinitesimali sono determinanti per la nostra evoluzione adattativaverso una maggiore libertà.(Decima verità inaspettata).

 Per questo motivo e per la correlazione tra attenzione cosciente e blocco dell'attività inconsciadella mente, sarebbe necessario controllare il valore adattativo di tutti i nostri comportamenti e

 pensieri, ad ogni istante, tramite un autocoscienza continua.

XV aforisma. Una specie incapace di evolvere (di adattarsi geneticamente ai cambiamentidell’ambiente, tramite la selezione delle inevitabili casuali mutazioni geniche che

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caratterizzano qualsiasi genoma) non può sopravvivere a lungo.È facile dimostrare come una specie incapace di evolvere non possa sopravvivere a lungo.Per quanto riguarda i così detti fossili viventi, nessuno creda che essi siano sopravvissuti immutatisino ad oggi. Nei casi in cui l’architettura generale di una specie animale non possa più evolvere, siè visto che l’evoluzione procede a livello cellulare e molecolare.

XVI aforisma. Quando l’ambiente cambia in tempi troppo veloci per le capacità diadattamento dei genomi, si ha una evoluzione catastrofica.Ciò può avvenire per una guerra, per una catastrofe naturale ( terremoti, eruzioni vulcaniche,improvvisi cambi climatici) ma pure per l’accumulo di cataboliti e di sostanze inquinantinell’ambiente, per l’eccessivo consumo delle risorse rinnovabili, ecc.. Anche le iterazioni tra habitatdiversi (vedi guerre, economia globale, commerci, ecc.), producono evoluzioni di tipo catastrofico.

 Le catastrofi, alla fine, sono sempre caratterizzate da una casuale ma consistente riduzione del numero di individui e perdita di informazione genetica per tutte le specie che ne sono colpite.

XVII aforisma. Le conseguenze indirette di ogni catastrofe sono un accumulo di geni recessivinei sopravvissuti e conseguente loro degenerazione.

Poiché una catastrofe può portare all’estinzione di intere specie, le popolazioni sopravvissute si possono trovare in condizioni di ridotta pressione selettiva e quindi possono sopportare l’accumulodi geni recessivi, con conseguente riduzione delle loro funzionalità e potenzialità evolutive.

XVIII aforisma. Le specie tra loro antagoniste (ogni specie è antagonista per qualche altra) davecchia data, sono necessarie l'una per l'altra, per quanto riguarda la loro evoluzione coraleverso una maggiore libertà. (Undicesima verità inaspettata)Comprendendo come la lotta sia necessaria per l’evoluzione di tutti i viventi verso una maggior libertà, conoscenza e coscienza, è tempo di distinguere tra il disagio individuale che porta ad unacatastrofe, quindi negativo in termini evolutivi e quello, benefico per la vita, che assicura una

sana pressione selettiva. Il male in assoluto è l’inquinamento, la selezione contro la naturale variabilità individuale, lavita facile, il degrado ambientale e alimentare, la riduzione a nicchie semplificate e ottimali, le

  guerre moderne, la condanna all’estinzione di intere culture per effetto della competizioneeconomica globale, in quanto producono una evoluzione ontogenetica degenerativa.I guai positivi sono quelli dovuti una competizione equilibrata che evolve nel tempo, favorendol’incremento d’indipendenza dall’ambiente di tutti i competitori.

XIX aforisma. tramite la riproduzione, tutte le specie esprimono un’economia capitalistica(Dodicesima verità inaspettata) (vedi aumento del numero di individui ad ognigenerazione), la quale ha due significati: mantenere alta la pressione selettiva su tutte le specie

e fornire cibo ai propri predatori.

Si è visto più volte nella storia naturale, come l’assenza improvvisa dei predatori naturali rendainevitabile l’aumento esponenziale del numero degli individui delle specie non più predate e ciò

 porta fatalmente alla distruzione dell'ecosistema, con catastrofe finale delle specie in questione.Soltanto tramite un controllo delle nascite e dei consumi si potrebbe eliminare tale pericoloper il bipede pomposamente autodefinitasi come Homo sapiens sapiens,

XX aforisma. La morte degli individui e l’estinzione delle specie sono fenomenirispettivamente necessari e conseguenti ad ogni evoluzione adattativa.Oggi viviamo in una cultura che non accetta più l’invecchiamento e la morte come fatti naturali,necessari per la sopravvivenza della nostra specie. Pertanto è tempo di considerarel’invecchiamento come il passaggio a nicchie meno competitive e la morte individuale come unevento positivo a tutti i livelli (vedi III aforisma).

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XXI aforisma. Quando malattie e malesseri esistenziali sono diffusi, questi sono gli effetti didegrado culturale e morale, oppure dipendono da fenomeni catastrofici, come ad esempioun’invasione di specie aliene, inquinamento ambientale, guerre, ecc..Poiché non è possibile essere competitivi se non si è felici, è tempo di affrontare la cause dellainfelicità esistenziale che si ritrova così diffusa nei paesi più industrializzati.

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PARTE SECONDA 

Le Religioni come Scienze Evolutive

Viviamo in una cultura che si lascia condizionare da religione degradate e allo stesso tempo vuoleignorare il valore epistemologico, esistenziale ed adattativo delle conoscenze acquisite nelle varietrafile "religiose".Questa parte vuole portare all'attenzione di scienziati, economisti, medici, esacerdoti la possibilità di valutare in termini biologici il fenomeno religioso.

XXII aforisma. Le cause delle nostre attuali infelici ma normali condizioni mentali sonodovute al fatto che, in assenza di una elevata pressione selettiva, che ci è venuta a mancare sindai tempi delle civiltà più antiche, la mente normale diventa succube del proprio subconscio(vedi i nostri normali condizionamenti, abitudini, egocentrismi e irrazionalità) e quindidiviene incapace di affrontare al meglio il proprio presente.

 Basta un minimo di introspezione per verificare la validità delle due famose affermazioni indù,vecchie di migliaia di anni: la mente normale è come quella di una scimmia, matta e morsa dauna tarantola e il corpo è un amico che tradisce. Per aggiornare tale definizione, a tantodobbiamo aggiungere: oggi l’uomo normale è pure un malato cronico, in quanto affetto dainquinamento fisico e culturale.Se ci troviamo in queste condizioni, quale speranza abbiamo di poter praticare una fede valida,sviluppare una scienza che non sia controproducente, proporsi dei fini sociali e culturali, in modoche abbiano un valore evolutivo?La validità di tale dubbio è confermata a posteriori sia dalla storia antica che da quella più recente.Se vogliamo realizzare le nostre capacità e finalità più elevate, prima dobbiamo sviluppareuna disciplina con la quale poter controllare la nostra mente e le nostre emozioni.

XXIII  aforisma. Tutti i testi sacri delle religioni più evolute (Cristianesimo, Islamismo,Induismo, Buddismo, Taoismo, ecc..) insegnano (in modi diversi, per farsi capire da personedi diversa cultura) come prevenire quei comportamenti, errati in termini esistenziali,evolutivi ed ecologici, che diventano usuali in condizioni di ridotta pressione selettiva (vedicomparsa della vita stanziale, sviluppo di un'organizzazione politica e crescita dellatecnologia), tramite sofisticate discipline fisiche e mentali.

 Pertanto (Vedi IIII aforisma), non c’è da meravigliarsi se troviamo nei più antichi testi sacri insegnamenti con un’alta validità igienica ed ecologica, che sono da millenni in perfetto accordocon quelle leggi della vita, che sono state scoperte in tempi relativamente recenti dai biologi moderni.

È interessante notare come, qualsiasi sia la religione e la cultura di partenza, coloro i quali praticanocon intensità e per anni una ricerca interiore, arrivino sempre alle stesse esperienze trascendentali,alle stesse conoscenze e agli stessi poteri.

XXIV aforisma. È stato sperimentato per millenni che, tramite la totale soppressione di ogniattività mentale inconscia (vedi discipline dell’attenzione cosciente e della meditazione),l’uomo può eliminare sia i propri difetti caratteriali che mentali, che allargare la propriacoscienza individuale, sino a congiungerla con quella universale.Considerate pure tale assioma come un’ipotesi di lavoro da sperimentare in prima persona, conil conforto che, da migliaia di anni e nelle culture più diverse, i mistici più avanzati hanno

 provato la validità di quest’esperienza. In questo modo l’uomo può diventare cosciente delle proprie “incredibili” potenzialità percettive ecreative.Poiché anche l’attenzione e la concentrazione che conosciamo, fermano l’attività della mente

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inconscia, l’uomo occidentale pratica senza saperlo numerosi comportamenti che sopprimonol’attività delle mente inconscia. Purtroppo, nelle civiltà moderne, queste discipline non hanno mailo scopo, la durata e l'intensità necessaria per realizzare la libertà dai propri condizionamenti.

XXXV aforisma. Per iniziare una valida disciplina interiore non ti serve un maestro perfetto.Come discepolo non sei perfetto per definizione e, se oggi incontri un vero maestro, questo possiede

caratteristiche talmente inusuali e al di fuori dai tuoi schemi mentali, che di certo non sarai capacedi riconoscerlo come tale. Pertanto, accontentati di apprendere dal tuo maestro, persona o libro, quel poco che comprendi e che ti convince. Abbandonalo quando non ti serve più e prima o poirassegnati a diventare il maestro di te stesso. In altre parole non rinunciare mai alla tua libertà digiudizio e mai accontentarti a priori dell’autorità di chi parla. Umiltà vuol dire affrontare condeferenza le difficoltà della ricerca interiore, non rinunciare alla propria facoltà di giudizio e diraziocinio.

XXVI aforisma. Tutte le religioni sono vere, quando suggeriscono i mezzi per arrivare allaverità ultima.Poiché niente e nessuno possono mai regalarti la Verità, questa deve pertanto essere

considerata come un’ipotesi di lavoro, da ricercare in prima persona.Poiché oggi il lemma "religione" accorpa insegnamenti con finalità del tutto diverse tra diloro, darei una definizione di religione, che si individua soltanto per la seguente finalità:"Uncomplesso di insegnamenti volti ad indicare all'uomo come evolvere verso la percezione di unarealtà più ampia.Poiché le verità religiose svelano realtà delle quali l’uomo comune non ha esperienza alcuna,coloro i quali si rivolgono alle religioni, tendono a confondere l’assoluto col relativo e facilmentediventano settari, intolleranti e superstiziosi.

 L’affermazione “la mia religione è vera e la tua è falsa o meno valida della mia”, è un' opinionesoggettiva ed errata, che può essere fatta soltanto da una persona ignorante. Qualsiasi fede,ideale e politica possono venir riscattati o corretti da un comportamento irreprensibile, eviceversa. L'unica distinzione che accetto per le religioni, definite come sopra, è la seguente:"Per me, questo insegnamento è più facile da capire e da realizzare di altri".

 Ricordo infine che la ricerca interiore è: primo, la più difficile delle discipline e benché tutti ne possano beneficiare, soltanto pochi eletti riescono accedere alla “conoscenza ultima”. Ritengoche questa dura verità sia probabilmente superata dalle attuali conoscenze biologiche (vedi 

 XXXVIII aforisma), anche se manca ancora una verifica sperimentale su grandi numeri. Secondo, è la più necessaria delle discipline pure in termini esistenziali, in quanto :“Nessuno ti  può fare tanto male quanto tu stesso”.

XXVII aforisma. Poiché tutte le religioni vanno incontro ad involuzioni ed evoluzioni, il

confronto tra religioni diverse e tra scienze e religioni è necessario per correggere eventualierrori interpretativi dei testi sacri. Nulla aiuta scoprire gli errori insiti nella propria cultura e nella propria religione meglio del confronto con altre esperienze e tradizioni. Pertanto nulla danneggia la corretta comprensione di una religione più della indifferenza culturale verso le scienze e le altre confessioni .

  Ne segue che il vero ricercatore della verità, quando si trova in difficoltà per dubbi oincomprensioni, ricorre alle conoscenze ottenute tramite le scienze e altre trafile religiose, perché

 possono essere fonte di comprensione e illuminazione. Sono falsi profeti, quelli che temono lascienza e le ricerche interiori che appartengono ad altre trafile culturali.

 D'altra parte ritengo che gli eventuali errori della propria religione si possano scoprire esuperare, ma in tempi più lunghi e con maggiori difficoltà, tramite una devozione severa e un

comportamento impeccabile, capovolgendo il detto:"Il fine giustifica i mezzi" ( tredicesimaverità inaspettata ).

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XXVIII aforisma. Le religioni più elevate, possono essere considerate come scienze essenziali epiù importanti, sia a livello esistenziale che epistemologico, di quelle accademiche(Quattordicesima verità inaspettata), in quanto:I, ci insegnano come realizzare la conoscenza diretta di una realtà allargata, che prima o poitrascende i limiti della razionalità.II, curano la pazzia e l’irrazionalità della mente “normale” del praticante nel modo più

efficiente.III, recuperano la felicità insita nella natura umana e ci costringono a vivere in armonia conla natura.IV, esprimono la più alta moralità e salute interiore.A differenze delle scienze accademiche, si basano su una ricerca gestita in prima persona,sono alla portata di tutti, il loro è costo nullo o quasi e non producono alcuna tecnologia eindustria.

XXIX aforisma. A livello subatomico e a livello psichico, la realtà è fatta da proposizionicontrastanti (quindicesima verità inaspettata).A posteriori si è verificato sperimentalmente che a certi livelli (vedi: natura della luce, delle

 particelle subatomiche, delle esperienze trascendentali) la realtà non può essere più descritta con inostri usuali paradigmi mentali. Pertanto ritengo che gli Dei non possano essere compresi in terminirazionali e tanto meno descritti con un linguaggio.Con ciò non si suggerisce di trascurare la propria razionalità nella vita di ogni giorno, ma di essere pronti a rivedere i propri paradigmi mentali, quando si percepisca una realtà allargata alivelli percettivi inusuali o si indaghi la realtà a livelli subatomici.

XXX aforisma. Tramite l’attenzione, la concentrazione e la meditazione, praticate in primapersona, l’uomo può fermare l'attività inconscia della propria mente, realizzare una piùampia percezione dell’ambiente e percepire quella realtà, dove i miracoli sono ovvi.

Migliaia di anni di esperienze religiose nei più diversi paesi ha dimostrato la validità di taleasserzione.Osservo infine che qualsiasi esperienza, quando risulti incomprensibile in un certo contestoculturale, viene considerata come un miracolo e pertanto il miracolo è una misura dell’ignoranzasoggettiva di chi giudica, piuttosto che un fatto alieno alle leggi della natura.

XXXI aforisma. Il miracolo di per se non dà alcuna garanzia di essere frutto di una disciplinainteriore, perché può derivare da una particolare e rara condizione genica, può essereottenuto per via chimica, con i mantra o l'auto suggestione e può essere il risultato di unatruffa.Inoltre il miracolo non può essere mai utilizzato per garantire l’infallibilità di un profeta o la validità

di una religione, in quanto la capacità di far miracoli, anche se ottenuta tramite unaferrea disciplina interiore, si realizza ben prima di aver superato del tutto ipropri condizionamenti mentali (sedicesima verità inaspettata).Qualsiasi serio e maturo praticante di una disciplina interiore può confermare questa affermazione.

Concludo questo capitolo osservando che la ricerca interiore presenta due pericoli da evitare.Primo, inorgoglirsi per i risultati raggiunti e sentirsi superiori agli altri. In questo caso non siraggiungerà mai il fine ultimo della ricerca interiore:superare la propria egoicità.Secondo, dare un eccessivo valore alle esperienze”miracolose”e alle esperienze e gioieeccezionali che la ricerca interiore può procurare, invece di mantenersi sobri, obiettivi e

sereni, controllando gli effetti di tali esperienze a più livelli: fisico, esistenziale e mentale. Lacomprensione e l'evoluzione interiore hanno bisogno di sobrietà e non di emotività.Poiché la ricerca interiore è sempre stata una faccenda di grande difficoltà e di lunga durata,

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quindi per pochi, mentre oggi abbiamo la necessità di poter disporre di una disciplina allaportata di tutti, di rapido realizzo e senza la necessità di dipendere da guru e profeti,propongo una nuova disciplina interiore, basata sulle conoscenze della biologia moderna,quindi laica e propria della nostra cultura, che possieda i requisiti di cui sopra (VediXXXVIII aforisma). Trovi la descrizione dettagliata di questa disciplina in "UNADISCIPLINA EVOLUTIVA DEDOTTA DALLA BIOLOGIA MODERNA".

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PARTE TERZA

I fondamenti biologici necessari per conseguireuna vita mondana felice e vincente.XXXII aforisma. Assicurarsi una socialità positiva tramite un’etica che sia valida in terminibiologici.

 Per ora noto che in Occidente l'etica è un'erba che non cresce nei partiti politici e nei consigli di amministrazione delle multinazionali. Peggio ancora, si ignora come l'etica sia una condizionenecessaria per l'esistenza di una socialità. Infine, ci manca perfino il concetto di un’etica basatasulle leggi della vita. Il termine bioetica viene usato in modo improprio ed errato, se non ci 

 preoccupa di conoscere prima le leggi della vita.

In generale, una vera bioetica dovrebbe essere basata su:la conoscenza delle leggi della vita, una prassi scientifica con la quale gestire le proprie vite el'utilizzo dell’assioma della correlazione dei caratteri (vedi III aforisma).L’esperienza dimostra come sia molto difficile per l’uomo mantenere un alto livello etico (vedi lafunzione e i risultati delle varie discipline “sia religiose che laiche”), se la naturale pressioneselettiva si abbassa, indipendentemente da quelle che possono esserne le cause. Ignoriamo poi che,se i comportamenti etici degenerano, la stessa struttura sociale diventa controproducente (vedi lastoria europea dal medioevo ad oggi).Poiché oggi l’evoluzione culturale è molto più lenta rispetto a quella tecnologica e malgrado ledifficoltà intrinseche che l’uomo comune incontra nell’affrontare una disciplina interiore, sidovrebbe comunque tentare di realizzare quanto prima una coscienza bioetica collettiva,

divulgando le leggi della vita a tutti i livelli.

XXXIII. aforisma. Il primo, irrinunciabile comportamento bioetico è quello di difenderel’evoluzione adattativa (sempre corale) di tutti i viventi e quindi proteggere l’integrità dei lorohabitat.Per difendere la sopravvivenza della vita, non bisogna sorpassare i livelli di inquinamento e didegrado ambientale che danneggiano la sopravvivenza di qualsiasi specie, compresi gli unicellulari,gli appartenenti alla fauna edafica e marina, gli insetti e persino quelle specie che sono consideratedall’uomo come intrusi da eliminare.

 È vana ipocrisia preoccuparsi per la salvezza delle singole specie, se così facendo non si proteggel’integrità dei loro habitat.

 È pazzia pura preoccuparsi della sopravvivenza delle varie specie, istituendo parchi nazionali,con habitat rigorosamente integri, ma senza mai includervi l’uomo. D'altra parte è scioccadisonestà, chiamare parchi nazionali quei territori dove l'uomo è ammesso, ma l'evoluzioneadattativa no.

XXXIV aforisma. Una legge eguale per tutti è errata in termini biologici (diciassettesimaverità inaspettata).

 Per l’altissima variabilità e instabilità mentale ed emotiva che si ritrova anche tra individui dellastessa comunità, è del tutto insensato pretendere di comminare punizioni basate su di unavalutazione “etica” di “colpe oggettive”.

Sarebbe molto più ragionevole e facile, accontentarsi di far risarcire ai “delinquenti” i danni chehanno causato.Inoltre, sarebbe ora di verificare se i delinquenti che affollano le nostre prigioni non siano altro che i

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minus varianti e, o le vittime di una società ipocrita e degradata.

XXXV aforisma. La legge che impone castighi, non ha alcun valore adattativo (diciottesimaverità inaspettata).

 I castighi non fanno altro che aumentare il danno che un comportamento criminale ha prodotto;le pene detentive obbligano criminali e secondini a vivere in habitat degradanti; la pena di morte

duplica i danni che una popolazione ha subito per causa di un assassinio; il castigo non haalcun valore educativo.

XXXVI aforisma. Pratica una igiene che sia capace di ridurre il pericolo di ammalarsi, senzaperò degradare l’ambiente.L’igiene deve rispettare le leggi della competizione adattativa e della integrità ambientale, mirandoad aumentare le difese dell’organismo piuttosto che eliminando agenti patogeni e unicellulari ingenere. Sterminare, o tentare di sterminare, “erbacce”, insetti e parassiti tramite la chimica, è unmacroscopico errore ecologico ed evolutivo.

XXXVII aforisma. Non eliminare le malattie con valore igienico.Le malattie infettive hanno tutte un valore igienico e talvolta curativo (vedi cure del cancro basatesu infezioni controllate) e pertanto è importante rispettare il decorso normale della malattia, perchéin questo modo si rinforza il sistema immunitario.

 Ricordo che le abituali malattie infettive che si riscontrano in un certo contesto geografico, altronon sono che un aspetto di quella naturale e inevitabile competizione interspecifica tra preda e

 predato, che è sempre necessaria per realizzare un’evoluzione adattativa.

XXXVIII aforisma. Evitare le nicchie a bassa pressioni selettiva (vita comoda), perché in talicondizioni il corpo diventa un amico infido e la mente impazzisce.In tutte le civiltà troviamo discipline laiche e religiose con significati igienici più o meno evoluti,

mirati a risolvere i problemi dovuti al calo della naturale pressione selettiva.Nel caso non siate devoti, magari atei e materialisti, poco male. Se rispettate la vostrarazionalità, vivete da artisti, perseguire un’economia valida in termini esistenziali ed ecologici esoprattutto se praticate la seguente igiene mentale, essere credenti o no, non fa alcuna differenza per quanto riguarda la possibilità di intraprendere con successo una evoluzione interiore .

  Nella biologia moderna (evoluzione ed etologia) ho individuato per caso, esperimentato con successo, un disciplina ottimale e "laica", più facile evantaggiosa di tutte quelle "religiose" che conosco, per realizzare al meglio unaavanzata evoluzione ontogenetica (diciannovesima verità inaspettata erivoluzionaria). Si articola in tre esercizi:

I.  Attento a quello che fai nell'istante presente. Percepirai frazioni di tempoinfinitesime e fermerai l'attività inconscia della mente.II, quando uno stimolo ti spinge a cambiare attività, fermati per sette respiri ericonsidera tale motivazione. Diventerai il padrone e lo stratega della tua vita.III, muoviti con armonia, rilassando i muscoli antagonisti e mantenendo,quando possibile, un respiro piacevole ma più profondo e lento. Il primoesercizio ti sarà molto più facile.Definisco questa disciplina come yoga evolutivo e la ritengo di particolare attualità

 perché:

I, è l'unica che conosco che nasca nella nostra cultura scientifica.II, ottimizza qualsiasi azione e scopo, sia laico che "religioso".III, non richiede (quasi) tempi extra. Quindi è ottimale per gli indaffarati occidentali.

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IV, è alla portata di tutti, credenti e atei, ricchi e poveri, giovani e anziani, mentre è risaputo,che il fine ultimo di tutte le tradizionali religioni e discipline interiori richiede una dedizionestrenua e costante, tanto da rimanere inaccessibile ai più.V, offre risultati esistenziali immediati e quelli evolutivi (rinascita, gioia di essere) richiedonosettimane o mesi, non anni di impegno.VI, è scientifica nella prassi e si ritrova, in parte, in antichissime discipline tantriche e

karmiche.VII, estende il concetto di sacralità e santità, ad una evoluzione interiore, scaturita da unadisciplina del tutto "mondana e laica", in quanto capace di realizzare una percezionetrascendentale della realtà, come avviene tramite le ricerche interiori della trafila "religiosa",.

NB. Per quanto riguarda l'ottimizzazione delle proprie strategie di vita, consiglio la praticadel Wei Qi, qui intesa come la quarta disciplina interiore dello yoga evolutivo.

XXXIX aforisma. Popolazioni umane di centinaia di migliaia di individui, o peggio, e dihabitat troppo densamente popolati, sono da evitare, perché l’uomo è una specie adattata a

vivere in piccoli gruppi, più o meno isolati tra di loro in termini “economici, culturali edesistenziali”, ma non genetici.È risaputo che le condizioni di sovraffollamento che si verificano nelle grandi città esprimono ungrave regresso ambientale e sociale, favoriscono l’insorgere di criminalità ed epidemie, causanodegrado fisico e mentale e per di più inquinano l’ambiente e distruggono gli habitat vicini.Se potete fare una scelta di vita più sana, andate a vivere in campagna o in un piccolo villaggio.Una società che spinge i contadini ad abbandonare le campagne per trasferirsi nelle città non haalcun valore adattativo.

XL aforisma. Il galateo ha la funzione di proteggere e migliorare i rapporti sociali e pertantoha un alto valore etico ed evolutivo.Un comportamento “educato” è più evoluto di uno “maleducato”, in quanto comporta un notevolerisparmio energetico, una riduzione dei rischi personali, una migliore qualità di vita e una piùefficiente socialità.Tale raccomandazione è tanto più valida se viviamo in società ossessionate dalla competizione.

XLI aforisma. La funzione originaria del pudore è stata quella di ridurre i pericoli checorriamo nelle situazioni in cui siamo più indifesi.In termini adattativi, il pudore consiglia di occultarsi quando siamo meno attenti verso i pericoliesterni, in particolare durante il sonno, i pasti e il coito, ecc.. Benché sia determinato geneticamente,questo comportamento viene fortemente influenzato dalla cultura e dagli habitat in cui si vive e non

è sempre certo che mantenga un valore positivo.XLII aforisma. Le scienze hanno la funzione di correggere i nostri errori sensoriali e culturali,migliorando e aumentando la nostra conoscenza dell’ambiente.I nostri scienziati ci insegnano come correggere i nostri errori percettivi (il Sole che gira attorno allaTerra), psichici (la scarsa razionalità della mente normale), e culturali (inadeguatezze del nostrolinguaggio, dei nostri dogmi e dei nostri miti). D'altra parte, tutte le scienze sono condizionate dallacultura in cui nascono e pertanto potete valutare il degrado di una società dallo presenza o meno ditecnologie nefaste per l'uomo e per l'ambiente.Infine, bisogna guardarsi dalla tecnologia, perché finendo in mani indegne, produce una selezionealla rovescia, che diventa catastrofica in condizioni di diffusa regressione etica.

XLIII aforisma. Le scienze vanno impiegate pure in prima persona, in modo da poter

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affrontare i propri problemi esistenziali con successo.È tempo di insegnare a tutti come praticare un atteggiamento scientifico in prima persona, in mododa poter ridurre i propri errori esistenziali, riconoscere gli inganni dei falsi profeti e del linguaggio evalutare la validità dei propri comportamenti in termini strategici. Anzitutto suggerisco dipraticare la ricerca interiore riportata nell'aforisma XXXVIII, in quanto ci consente dieliminare le cause dei nostri errori comportamentali nel più rapido e facile dei modi.

D'altra parte, anche praticando una qualsiasi meditazione, acquisite la capacità di percepire sia lavostra vera personalità che quella del prossimo. Ricordo inoltre che, per il principio che: “quanto è valido ad un livello di esistenza è valido a tutti i

livelli”, la ragione ci permette di valutare in prima persona se una legge, una scienza, una

religione, una economia vengono praticate in modo corretto. Per esempio,   se scopriamo che c’è unrapporto inverso tra ricchezza (PIL) di un Paese e la felicità dei suoi abitanti, perché tollerare che

 politici e operatori economici insistano su strategie basate sull’aumento di ricchezza, quando è provato che questa comporta miseria esistenziale e degrado ecologico.

Concludo con una osservazione sulla didattica dello yoga e delle varie discipline esoteriche, oggi di moda in Occidente.

 In Oriente, conoscere una disciplina interiore, tanto da poterla insegnare, voleva dire averla

 praticata sino a realizzare la conoscenza l'evoluzione interiore che questa promette, altrimenti si veniva considerati come dei ciarlatani. In Occidente, per insegnare una disciplina interiore, nonoccorre averla praticata, sino ad aver realizzato una qualche evoluzione interiore, bastaconoscerne in qualche modo teoria, pratica e scopi. La finalità prima è quella di guadagnarci suda vivere, senza preoccuparsi della propria crescita interiore. L'insegnamento dello yoga è statocosì istituzionalizzato e legalizzato in Occidente, come fosse una qualunque arte o mestiere. Si 

  pretendono dagli insegnanti attestati e diplomi di maestria, basati sulla verificadell'apprendimento mnemonico e dell'abilità ginnica. In questo modo, la trasmissione del sapere

  yoghico più elevato è impossibile, in quanto si ignora che questa didattica richiede il superamento della comunicazione verbale e della comprensione razionale. Al limite, sarebbe

 possibile verificare un certo grado iniziale di maturazione interiore di maestri e allievi, tramite lamisura di parametri oggettivi, come l'instaurazione di onde gamma nel cervello durante lameditazione, ma per quanto ne so, ciò non si fa mai. Per quanto riguarda l'insegnamento del rei ki le cose vanno ancora peggio. Per avere l'attestato che conferma il possesso dei tre gradi di maestria, in sostanza basta pagare.

 Pertanto propongo di distinguere le religioni, il rei ki, gli yoga e gli altri eventuali insegnamenti esoterici che mirano al guadagno e non alla crescita interiore degli allievi, con l'aggettivo"business".

XLIV aforisma. Le arti ci offrono una grande gratificazione emotiva e inoltre, tramite lescienze possiamo apprezzare la bellezza come espressione di alta funzionalità.

 Non si vive di solo pane e praticare un’arte con disciplina, vuol dire avvicinarsi alla perfezioneinteriore.Inoltre, tramite l’amore per il bello, possiamo arrivare alla comprensione emotiva delle radici dellavita. Che “bello” significhi “funzionale” è vero sia per i nostri manufatti e comportamenti, che per le forme degli esseri viventi. È vero che certi animali non ci sembrano belli per niente, ma in questicasi si tratta di specie parassite, che pertanto hanno scelto un’evoluzione adattativa poco

 promettente in tempi lunghi, oppure siamo stati condizionati da pregiudizi culturali.Concludo osservando come nella specie umana la donna sia molto più bella del maschio, in quantoesprime sia un maggior numero di funzioni (vedi maternità e allattamento) e una più avanzataevoluzione filogenetica (vedi l’ipotesi della evoluzione pedogenetica nella specie umana).

XLV aforisma. Per avere successo nella vita mondana, è necessario: primo, coltivare lapropria capacità di amare, perché colui che non ama, non può esprimere il coraggio

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necessario per affrontare la vita. Secondo, evitare la schiavitù delle abitudini, per poterreagire in modo ottimale ad ogni novità. Terzo liberarsi dal proprio egocentrismo, così beneinterpretato dalla nostra importanza personale.La capacità di amare un altro essere umano ci dà la più grande forza interiore. Se non sapete amareil prossimo, incominciate a far pratica con un fiore, una pianta, un animale.Le abitudini vanno evitate, perché vi suggeriscono strategie superate, che forse hanno funzionato in

un contesto passato, ma il presente rappresenta sempre novità che vanno affrontate con fantasia e lanecessaria fluidità per cogliere al volo le occasioni favorevoli.L’importanza personale è da evitare, per due motivi: primo, perché ci rende difficile valutare larealtà in termini obiettivi. Secondo perché è la nostra principale fonte di perdita di energia vitale edi disagio esistenziale.

XLVI aforisma. E’ necessario imparare ad affrontare le cause e non soltanto gli effetti deipropri malesseri.Purtroppo siamo più propensi a curare gli effetti di un comportamento errato che ad eliminarne lecause. Per esempio, ci imbellettiamo quando siamo pallidi, ci illudiamo di poter eliminare gli scartiinquinanti, invece di tentare di produrne di meno, tentiamo di combattere il cancro e le altre

malattie, ma non di prevenirle.

XLVII aforisma. I lavori che degradano l’ambiente vanno eliminati. Non impegnatevi in lavori che inquinano e non producete ricchezze che aumentano il degrado degliambienti naturali.  Non dimentichiamo mai che la più grande e reale ricchezza che possediamo,che possiamo spendere in gioia di vivere, guadagnando salute fisica e mentale, è quellarappresentata da una natura incontaminata.Pensare che la natura sia “res nullius”, oggi è un atto criminale, perché per la prima volta nellastoria dell’uomo, siamo nelle condizioni di poter spegnere la vita sulla Terra, a causa della nostrainvoluzione etica, della nostra avanzata tecnologia e industria moderna e della nostra deliberataignoranza delle leggi della vita.

XLVIII aforisma. I lavori che degradano l’uomo vanno evitati.Lavori che qualsiasi invertebrato potrebbe fare, che debilitano la mente e il corpo, perché troppofaticosi, o troppo pericolosi e malsani, o troppo banali, vanno evitati. Se vivete in una società doveevitare tali guai è impossibile, vuol dire che la schiavitù non è scomparsa, tutt'al più ha cambiatonome.

 Ricordo che nessuna specie può sopravvivere a lungo, se non deve far continuamente ricorso allesue potenzialità più evolute.

XLIX aforisma. Il lavoro e le culture che non permettono all’uomo di evolvere vanno evitati.

 Non si vive per lavorare, ma si lavora per poter vivere pienamente.Certo che non mancano discipline (Tantra, Raja e Karma yoga, per citare soltanto alcune di quelle che conosco), che insegnano come evolvere anche nelle peggiori condizioni ambientali,ma già godendo di condizioni psicofisiche ottimali, è difficile superare la propria limitata visionedel mondo.

L aforisma. Soltanto praticando una disciplina interiore, volta a ridurre progressivamente lapreponderanza dell'inconscio, i tuoi bisogni inutili e limitazioni culturali, potrai cambiare iltuo mondo in meglio in termini evolutivi.È assurdo sperare di risolvere i propri presunti problemi esistenziali, se prima non si hannoeliminato i propri difetti mentali e caratteriali. Infatti, soltanto così facendo, migliorerai il tuo

comportamento e quindi le nicchie di coloro i quali vengono in contatto con te.È stato dimostrato che, fissare la propria attenzione sui difetti degli altri, ti fa regredire, in quanto prima o poi ti adegui a pensare come loro. Questa è una legge universale, ben provata a posteriori,

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che vale sia per laici che per religiosi.

LI aforisma. Il piacere dei sensi è come nettare all’inizio ma, se crea dipendenza, alla finediventa come veleno.È difficile godere del piacere dei sensi senza farsi condizionare da essi. Comunque le abitudini sonosempre negative, perché creano fissazioni che rendono difficile affrontare al meglio la propria vita,

in quanto l’evoluzione è sempre irripetibile e imprevedibile.

LII aforisma. Il piacere della meditazione, ma pure dello studio e la ricerca scientifica, sonosempre come veleno all’inizio e come nettare alla fine.A questo proposito desidero precisare che: I. La più dolorosa e difficile impresa che l’uomo puòrealizzare è quella di liberarsi dalle proprie abitudini e condizionamenti. II. Non c’è impresa piùdifficile e più lodevole di quella di domare la propria mente. III. Al contrario di quanto si pensa inOccidente, le discipline interiori più evolute nascono nella trafila laica. Vedi tantra yoga,sciamanesimo, Buddismo e biologia evolutiva.

LIII aforisma. Il progresso verso la libertà interiore è un processo segnato da alti e bassi.

Poiché il nostro subconscio si ribella quando pratichiamo una disciplina mentale, capita spesso cheesso possa riprendere un certo sopravvento sui nostri pensieri. Tale regresso dura per tempi limitati,se siamo perseveranti. Pertanto , se cadi cento volte, per cento volte rialzati.Soltanto quando si è raggiunta l’ultima conoscenza, non si decade più a livelli inferiori di coscienza.

LIV aforisma. L’ignoranza del significato esistenziale ed evolutivo della nostra economia,delle religioni e dell’etica, è la causa di tutti i nostri mali attuali.

 Ignoriamo che tutti gli esseri viventi sono capitalisti e quindi non conosciamo il primo significatodi questo capitalismo naturale: mantenere alta la pressione selettiva su tutti i viventi. I guadagni di tale capitalismo si misurano in millenni. Soltanto nel caso che vengano a mancare i competitori e i predatori naturali di una specie, questa riesce ad esprime un capitalismo a rapidacrescita esponenziale, che però porta il suo habitat al tracollo e conseguente catastrofe.

 Delle religioni spesso trascuriamo il loro significo igienico (sia fisico che mentale) ed evolutivo. Infatti, non abbiamo neppure il concetto di cosa, come e perché sia la ricerca interiore.

LV aforisma. L’umanità può sostituire la spietata selezione naturale con una selezione amisura d’uomo, tramite le scienze e la ricerca interiore.Tale scienza è ancora tutta da sviluppare e il tempo a disposizione è poco. Comunque in questotesto trovate sia i principi che i criteri necessari per affrontare il risanamento della società edell'ambiente.

LVI aforisma. Vivi nel mondo e per godertelo al massimo, coltiva l’arte, le scienze e lameditazione in prima persona. Non trascurate le gioie della la vita mondana (vedi il “Kama Sutra 2000”), perché così facendoaccumuli esperienze, evolvi e affini le tue capacità. Non il piacere ma la dipendenza dal piaceresono da evitare.

 Inoltre, sulla base delle mie esperienze personali, peraltro condivise da quanti hanno esperienzadi una disciplina interiore, ritengo che si affina e si ritempra lo spirito molto meglio affrontandocon la dovuta serietà i problemi della vita mondana, che meditando indisturbati nella serenità di un ashram.Coltiva l’arte in prima persona e ridurrai i tuoi stress esistenziali e ricorda che c’è unacorrelazione diretta tra l’evoluzione verso una maggiore libertà e un incremento di bellezza.

 L'arte del Go ( Wei Qi) è particolarmente adatta, per formare una mentalità vincente, se viene praticata tenendo conto delle strategie che richiede.Utilizza il metodo scientifico in prima persona ed eviterai molti errori, ad incominciare da quelli 

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dovuti alle emozioni. In particolare è necessario operare con razionalità, onestà culturale e buonsenso, perché qualsiasi insegnamento può essere travisato in buona o mala fede.

 Dedicati poi ad una qualche meditazione (consiglio di incominciare con lo hatha yoga, se hai  problemi fisici e lo yoga evolutivo se hai problemi evolutivi ed esistenziali) per liberarti da vincoli e bisogni inutili e creare i presupposti per una vita felice e un’evoluzione adattativa vincente, siaontogenetica che filogenetica.

 Se la tua religione, la tua cultura e la tua scienza non ti aiutano ad evolvere, può darsi che: I,siano errate; II, vengano praticate male: III, siano vissute con impegno insufficiente: IV, nonsiano più adeguate ai tempi: V, siano finite sotto il controllo di falsi profeti.

LVII aforisma. Attento che la crescita di una qualsiasi ricchezza, non sia una funzionedirettamente correlata col degrado ambientale, perché tale funzione tende a zero, quando ildegrado ambientale supera certi limiti.Quindi valuta gli effetti economici a lungo termine della globalizzazione economica, della crescitaindustriale, dell’inquinamento ambientale e della distruzione delle risorse naturali.

 Non è un caso che l’infelicità esistenziale vada di pari passo con l’aumento del PIL.

LVIII aforisma. spendi il tuo denaro, in modo da favorire la tua evoluzione interiore eproteggere l’evoluzione adattativa di tutti i viventi.Le cose che contano di più nella vita non costano, o non dovrebbero costare, nulla. Fai un esame dicoscienza, cosa ti sono costate le tue esperienze più edificanti ed entusiasmanti, come l’amicizia,l’amore, un tramonto, un gioco, le bellezze della natura, un libro, e si potrebbe continuareall’infinito. Una bonsai colto in natura non da meno piacere e gioia di uno che costa milioni. Vivereal presente poi, che è il solo modo valido di esistere, non costa che un po’ di attenzione.

LIX aforisma. Non tollerare comportamenti disonesti e ignoranti nella chiesa, nelle Istituzionie nella politica, ma ricorda che è controproducente eliminarli, se non distruggi prima lanicchia dove prosperano. Tale legge ha un valore universale e vale anche per profeti,scienziati, insegnanti, ecc..Fa politica in prima persona e spiega al prossimo, che non si possono tollerare i disonesti, perchédegradano la nostra socialità.

 Non tollerare gli ignoranti, perché non sono in condizioni di individuare i problemi della società.Ricorda poi che non basta eliminare una classe dirigente ignorante e corrotta, se non si mutano lenicchie che l’hanno prodotta,  perché in tal caso si ottiene soltanto la comparsa di una classedirigente più scadente di quella di prima.

 La prassi corretta è:"Non cambiare niente, se vuoi cambiare tutto" e non viceversa, come si faabitualmente. Faccio un solo esempio: i servizi segreti sono deviati? Bene, si cambia il nome al "servizio", si punisce con la dovuta delicatezza l'inevitabile capro espiatorio e tutti gli altri 

responsabili rimangono ai loro posti o vengono promossi.LX aforisma. Per realizzare pienamente qualsiasi attività umana, dalla ricerca interiore allavita mondana, è necessaria e sufficiente utilizzare la conoscenza biologica a tutti livelli, dallapolitica alle discipline interiori.Per creare una nuova cultura, che abbia il potere di risolvere le cause dei mali esistenziali edecologici che ci affliggono, è anzitutto necessario che le scienze biologiche vengano divulgate atutti i livelli . Dopodiché sarà sufficiente rivedere e correggere gli aspetti evolutivi, adattativi edesistenziali della propria cultura, cercando di ridurre le catastrofi ecologiche in corso, senza crearetroppi traumi esistenziali, economici e genetici.Sia chiaro che sarebbe catastrofico applicare le leggi della vita, tutte e subito, nelle moderne culture

industriali. Nei paesi più avanzati si potrà tentare il recupero dell’evoluzione adattativa, soltantotramite la programmazione di un regresso energetico e demografico, per altro ormai inevitabile, chesia a misura d'uomo e compatibile con la sopravvivenza dell'economia, della socialità.

5/11/2018 Dario Colombera, le leggi della vita in 60 aforismi. - slidepdf.com

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SINTESI DELLE PRINCIPALI ACQUISIZIONI ESISTENZIALI E CULTURALI DELLABIOLOGIA MODERNA RIPORTATE IN QUESTO TESTO.

1, le culture occidentali posano su assiomi e principi inadeguati in termini biologici e pertantohanno un valore evolutivo ed esistenziale negativo.

2, i linguaggi attuali non descrivono più l'ambiente.3, dalla biologia generale si può desumere una disciplina interiore di alto valore esistenziale edevolutivo.4, per la prima volta nella storia dell'umanità, causa lo sviluppo dell'industria moderna, nonsono più ammissibili gli inveterati comportamenti criminali delle Istituzioni.5, la biologia moderna risolve e spiega antiche, irrisolte problematiche filosofiche, come lainevitabile presenza del male, della morte e della mancanza di pace.6, la biologia moderna offre tutte le conoscenze necessarie per affrontare con successo lapresente catastrofe evolutiva.7, gli insegnamenti delle religioni più evolute, sono in accordo con le leggi della vita.8, gli insegnamenti dei falsi profeti non sono in accordo con le leggi della biologia moderna.