IL DNA fingerprinting umano oggi Prof.ssa Claudia Donnini, Università di Parma
DALL’ESTRAZIONE!DEL!DNAAL!FINGERPRINTING...
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DALL’ESTRAZIONE DEL DNA AL FINGERPRINTING SCOPO DELL'ATTIVITÀ Ciascuno studente estrae il proprio DNA da cellule della mucosa boccale. Quindi, mediante PCR, vengono amplificati frammenti corrispondenti a tre diversi microsatelliti. I campioni ottenuti sono utilizzati per risolvere un’immaginaria scena del crimine, di cui gli studenti si fingono protagonisti. Tramite elettroforesi su gel, i profili genetici vengono confrontati con quelli di DNA estratti da prove ritrovate sulla scena PREREQUISITI
• Struttura del DNA • I polimorfismi del DNA • Il DNA ripetitivo: i microsatelliti • La PCR • L'elettroforesi del DNA
INTRODUZIONE Grazie allo sviluppo scientifico, è attualmente possibile determinare l’impronta genetica di un soggetto partendo da una quantità esigua di materiale biologico a lui appartenente; il test standard, adottato dai laboratori di tutto il mondo, si basa sul prelievo dal cavo orale, mediante un bastoncino idrofilo, di una piccola quantità di saliva nella quale sono presenti un certo numero di cellule della mucosa boccale, sufficienti comunque alla estrazione del DNA necessario alla determinazione dell’impronta genetica del soggetto.
L'FBI ha stabilito una procedura di confronto tra microsatelliti che consente di avere risultati di identificazione personale in cui la probabilità che lo stesso DNA appartenga a due individui contemporaneamente è di uno su un milione di miliardi (1 su 1015); devono essere confrontate 17 sequenze microsatelliti su cromosomi autosomici e 1 sequenza all’interno di un gene presente sui cromosomi sessuali.
Nel nostro esperimento consideriamo i seguenti microsatelliti: TPOX (ripetizione nell’introne 10 del gene della perossidasi tiroidea umana) sul cromosoma 2, posizione 2p25.3, le cui ripetizioni sono [AATG] da 6 a 14 volte e lo amplifichiamo utilizzando i primer 5'-‐ACTGGCACAGAACAGGCACTTAGG-‐3' 5'-‐GGAGGAACTGGGAACCACACAGGTTA-‐3' vWA (ripetizione nell’introne 40 del gene del fattore von Willebrand) sul cromosoma 12, posizione 12p13.31 le cui ripetizioni sono [TCTA] [TCTG] [TCTA] fino a [TCTA] [TCTG]3[TCTA]7 e lo amplifichiamo utilizzando i primer 5'-‐CCCTAGTGGATAAGAATAATC-‐3' 5'-‐GGACAGATGATAAATACATAGGATGGATGG-‐3' D5S818 sul cromosoma 5, posizione 5q23.2, le cui ripetizioni sono [AGAT] da 7 a 15 volte e lo amplifichiamo utilizzando i primer 5'-‐GGGTGATTTTCCTCTTTGGT-‐3' 5'-‐TGATTCCAATCATAGCCACA-‐3'
ESTRAZIONE DI DNA DA CELLULE DI SFALDAMENTO DELLA MUCOSA BOCCALE
o Riportare in una eppendorf da 1,5 ml il codice identificativo di ciascun studente e aggiungere 500 μl di soluzione A già addizionata con 1 μl di proteinasi K, che serve per rimuovere gli istoni legati al DNA e tutte le proteine cellulari
o Strofinare uno spazzolino sulle gengive e su entrambe le guance della cavità orale, almeno per qualche minuto (la quantità di cellule che si ottiene è importante per una buona riuscita del test). Se non si possiedono piccoli spazzolini utilizzare palette sterili di quelle che si usano per girare il caffè
Mettere la spatola all’interno della provetta da 1,5 ml contenente una soluzione, strisciandola lungo il bordo e ruotandola in senso orario e antiorario
o Incubare a 50 °C in un termosato per 5 minuti o Centrifugare per 10 minuti a 13000 rpm, per raccogliere i detriti cellulari o Trasferire il surnatante in una nuova eppendorf facendo attenzione a non prelevare il
pellet (formatosi sul fondo) o Aggiungere 500 μl di soluzione di cloruro di sodio al 5% – NaCl – o Miscelare invertendo le eppendorf (5x) o Centrifugare per 5 minuti a 13000 rpm o Eliminare il surnatante facendo attenzione a non perdere il pellet o Agitare brevemente e aggiungere 400 μl di isopropanolo (precipitazione DNA) o Miscelare per inversione (5 x) e incubare per 8 minuti a 37°C o Centrifugare per 10 minuti a 13000 rpm o Eliminare il surnatante stando attenti che il pellet rimanga attaccato sul fondo
o Lavare in pellet addizionando 200 μl di etanolo al 70% o Centrifugare per 5 minuti ed eliminare il surnatante o Lasciare asciugare il pellet in stufa a 60° C per 10 minuti lasciando la provetta aperta o Quando il pellet è completamente secco, risospenderlo con 50 μl di TE (Tris HCl 10.0 mM-‐
EDTA 1.0 mM pH 8.0) o Per la PCR usare 2 μl di DNA genomico estratto da aggiungere a 10 μl di Mix di PCR, il resto
può essere conservato a -‐20 °C
Schema della PCR La reazione di amplificazione viene effettuata in un volume finale di 10 μl così suddiviso (i volumi riportati si riferiscono ad un singolo campione): Quantità Reagenti
2 μl DNA genomico (circa 10-‐50 ng) 0.5 μl +0.5 μl primer (forward e riverse), concentrazione di 15 pmoli/μl (15mM) 0.5 μl dNTP (10mM) 2.5 μl 10X Taq Buffer con MgCl2 0.125 μl Taq DNA Polymerase (5U/ μl) 3.875 μl Acqua sterile Totale 10 μl
IMPORTANTE: ricordarsi di sostituire i puntali ogni volta che si prelevano i diversi reagenti e ogni volta che si aliquota la mix nelle singole eppendorf ! Lo schema generale del programma di PCR utilizzato è il seguente: 94 °C 2 min
94 °C 30 sec 58 °C 30 sec 72 °C 1 min x 35 cicli 72 °C 5 min 4 °C fino all’analisi
Una volta finita l’amplificazione, dopo circa 1,5 ore, i campioni verranno caricati nel gel per la corca elettroforetica. Corsa elettroforetica su gel di agarosio
Aggiungere 2 μl di loading dye 6X a ogni campione e al marcatore di peso molecolare o Centrifugare brevemente in una microcentrifuga eppendorf (in gergo di laboratorio, si
dice spinnare da spin, centrifugare) o Nel primo pozzetto a destra, caricare 10 μl di marcatore di peso molecolare e poi i
campioni nei pozzetti successivi, ponendosi con la punta della micropipetta perpendicolari rispetto al gel e in un angolo del pozzetto, facendo attenzione a non bucare in fondo del pozzetto e a nonfar uscire il campione fuori dal pozzetto
o Chiudere il coperchio della cella elettroforetica o Collegare i morsetti alla camera di corsa e ai poli del generatore di corrente, detto
anche power supply; il DNA è carico negativamente e migra verso il polo positivo o fissare il voltaggio iniziale al valore di 80V: dopo che il DNA è uscito dai pozzetti, il
voltaggio va alzato a 100V; lasciare procedere la corsa elettroforetica per circa 45 minuti
o osservare la migrazione del loading dye per valutare la migrazione del DNA che, essendo incolore, non si può vedere
o osservare la migrazione dei coloranti presenti nella soluzione di caricamento per valutare la migrazione del DNA che, essendo incolore, non si può vedere. Il blu di bromofenolo (più scuro) migra alla stessa velocità di un frammento di DNA a doppia elica di circa 300 pb, mentre lo xilene di cianolo (più chiaro) migra alla stessa velocità di un frammento di circa 4.000 pb. Attenzione: fermare la corsa elettroforetica quando il blu di bromofenolo si trova a circa 1-‐2 cm dalla fine del gel, in modo da evitare che il DNA esca dal gel stesso. Se dovesse succedere, si perdono i campioni di DNA! Operazioni da svolgere alla fine della corsa elettroforetica. Questa operazione viene svolta dal tutor
o al termine della corsa, indossare guanti monouso e togliere delicatamente il gel dalla cella elettroforetica trasferendolo in una vaschetta di plastica contenente 100 ml della soluzione di bromuro di etidio. Attenzione : il bromuro di etidio è una sostanza pericolosa;
o lasciare il gel, completamente sommerso nella soluzione, per 15 min; o risciacquare il gel per togliere l’eccesso di bromuro d’etidio, trasferendolo in un’altra
vaschetta contenente 300 ml d’acqua a temperatura ambiente (va bene l’acqua di rubinetto);
o osservare il gel al transilluminatore; o documentare il risultato del gel, facendo una fotografia al gel (ricordarsi di portare una
macchina fotografica digitale!).