DALL’ECONOMIA DELLO SCARTO ALL’ECONOMIA...

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DALL’ECONOMIA DELLO SCARTO ALL’ECONOMIA CIRCOLARE. IL RUOLO DELLA CREATIVITÀ IMPRENDITORIALE E DELLA DIFFERENZIAZIONE PRODUTTIVA PER LA SOSTENIBILITÀ CATIA BASTIOLI ROMA, 18 MARZO 2016 LAUDATO SI’: QUALE CURA DELLA CASA COMUNE?

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DALL’ECONOMIA DELLO SCARTO ALL’ECONOMIA CIRCOLARE. IL RUOLO DELLA CREATIVITÀ IMPRENDITORIALE E DELLA DIFFERENZIAZIONE PRODUTTIVA PER LA SOSTENIBILITÀ

CATIA BASTIOLI ROMA, 18 MARZO 2016 LAUDATO SI’: QUALE CURA DELLA CASA COMUNE?

La Strategia Europea necessita di ulteriori sforzi:

Porsi adeguati obiettivi e targets per vincere la triplice sfida della efficienza delle risorse, della

resilienza degli ecosistemi e del benessere delle persone accelerando la riconfigurazione dei

sistemi Europei di produzione e consumo.

partire dalla produzione di nuovi e più sostenibili prodotti per affrontare/risolvere le sei sfide

sociali identificate nella Strategia Europea del 2020 e altri problemi specifici locali

La terza conferenza europea sulla Bioeconomia di Torino (ottobre

2014) ha evidenziato che:

esiste la disponibilità di un’ampia gamma di nuovi prodotti e tecnologie a livello europeo,

nonché di casi studio di una economia di sistema, che possono catalizzare un più veloce

sviluppo sostenibile.

la crisi per un certo verso è il risultato della nostra incapacità di cambiare modello. Se le

politiche non saranno in grado di trarre vantaggio da quanto realizzato i costi della inattività

saranno drammaticamente elevati

è necessario un cambio di mentalità ( “mindset”): la Bioeconomia non riguarda le materie

prime rinnovabili ma la Rigenerazione Territoriale e un cambiamento culturale che deve

coinvolgere ognuno di noi

La sfida ambientale: da dove ripartire

Un cambio di modello da lineare a circolare

E’ necessario incoraggiare la transizione da un modello lineare a una economia circolare

attraverso un salto culturale verso una sostenibilità economica, sociale ed ambientale che

deve coinvolgere la società nella sua interezza e partire dal coinvolgimento delle aree locali e

dalla collaborazione dei diversi interlocutori

PROMUOVERE IL CONCETTO DI REGIONI SOSTENIBILI

COME PER «IL PATTO DEI SINDACI», CON NUOVE LOGICHE DI PRODUZIONE E

DI CONSUMO

Recupero di terre abbandonate per produzioni sostenibili sinergiche con il cibo

Riqualificazione dei suoli

Reindustrializzazione di siti inquinati/ deindustrializzati

Ripensare filiere agricole non più sostenibili (temporaneamente o permanentemente)

applicando nuove strategie a lungo termine che prevedano tecnologie integrate

Connettere i nuovi impianti (flagships) con l’energia rinnovabile garantendo che le nuove

produzioni nascano a basso contenuto di carbonio

Adottare standard adeguati ai sistemi come ad esempio il PEF, con misure di supporto

all’entrata sul mercato come il GPP)

Stimolare progetti sistemici che partendo da specifiche filiere locali prevedano nuovi approcci

alla produzione e al consumo coinvolgendo il mondo agricolo, industriale, della distribuzione,

del consumo, della ricerca e della formazione con obiettivi ambientali, economici e sociali

Network di Regioni Sostenibili attraverso Protocolli d’Intesa a livello nazionale ed europeo

capaci di connettere progetti garantendo la diversificazione e la complementarietà dei progetti

per un effetto sinergico e per garantire un impiego virtuoso dei fondi strutturali, dei PSR e di

altri mezzi finanziari con massimizzazione delle ricadute

Formazione e comunicazione

1. Chimica/Agricoltura: le bioraffinerie integrate nel territorio nella chimica da

materie prime rinnovabili su siti deindustrializzati. con filiere agricole su terreni

marginali e coproduzioni food/ feed con a valle, bioprodotti in grado di risolvere

gravi problemi di inquinamento ambientale;

2. Gestione dei Rifiuti: il riciclo del rifiuto organico, altrimenti sprecato in discarica,

essenziale per rigenerare la fertilità. Italia a rifiuto organico zero in discarica e

con un flusso di materie prime per compost, biogas e bioprodotti;

3. Energia: la rivoluzione delle energie rinnovabili e la rete elettrica nazionale, con il

lavoro già fatto e quello che si sta pianificando per permettere l’ integrazione

delle fonti rinnovabili e la loro interconnessione con gli altri Paesi europei.

Casi studio avanzati di bioeconomia in Italia nella logica

della economia circolare interconnessa e interdisciplinare

IL CASO DELLE PLASTICHE BIODEGRADABILI (A PARTIRE DAI SACCHI PER IL RIFIUTO ORGANICO E

DALLO SHOPPER), ATTRAVERSO TANTE SFIDE E COMPLESSITÀ, HA SAPUTO CREARE UNA

CULTURA COMUNE E UNA COESIONE TRA PARTI NORMALMENTE SU FRONTI OPPOSTI,

PONENDO LE BASI PER UNA POSIZIONE CONDIVISA DELL’ITALIA SU QUESTO TEMA (IL MONDO

AMBIENTALISTA, L’AGRICOLTURA, L’INDUSTRIA ED IN PARTICOLARE IL SETTORE DELLA CHIMICA,

L’ACCADEMIA E IL MONDO DELL’INNOVAZIONE, LE PARTI SOCIALI, LE ISTITUZIONI LOCALI,

NAZIONALI ED EUROPEE, LA STAMPA, IL MONDO DELLA FINANZA, LE FONDAZIONI, LA GDO DA

ULTIMO UNIONCAMERE E CONFCOMMERCIO).

LO SVILUPPO DI PRODOTTO È STATO UTILIZZATO COME PROPULSORE DI NUOVE TECNOLOGIE

INTEGRATE CHE STANNO PER INIZIARE A GENERARE NUOVI SVILUPPI CREANDO SISTEMI A

MONTE E A VALLE

Il caso delle filiera delle bioplastiche e proteine: stiamo imparando a fare sistema

INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE

A VALLE

GRANDE DISTRIBUZIONE

CITTADINI CONSUM-ATTORI

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

BIOPLASTICHE

FILIERA AGRICOLA

INTEGRATA

RICERCA&INNOVAZIONE

COMPOSTATORI

COMPOST PER LA FERTILITÀ

DEI SUOLI

E OPERATORI RACCOLTA DIFFERENZIATA

LA BIORAFFINERIA NOVAMONT: TECNOLOGIE, COMPETENZE E LOGICA MULTISETTORIALE

Ampio portafoglio di tecnologie proprietarie (>1000

brevetti)

Centro di ricerca nel 1996, nel 2015 il Gruppo

Novamont ha fatturato circa 178Ml€ (crescita del +30%

rispetto al 2014, usando tutte tecnologie proprietarie

Investimenti in ricerca ad oggi >200Ml€

4 impianti primi al mondo, con un investimento

industriale complessivo che supera i 500Ml € e ulteriori

investimenti programmati

Primo progetto «flagship» approvato e finanziato a

livello EU

Gruppo di ingegneria capace di costruire impianti basati

su tecnologie proprietarie e capace di moltiplicare le

opportunità

Reindustrializzazione di 6 siti deindustrializzati

(convolte oltre 550 unità dirette e 1.500 indirette)

Mercati in diversi settori, con una serie di prodotti nel

campo delle bioplastiche e dei biochemicals prima non

esistenti in Europa

Una filiera agricola con grande potenziale per

alimentare le bioraffinerie e creare una fonte locale di

proteine per l’alimentazione animale (accordo

strategico con Coldiretti)

Attivazione di un sistema di raccolta differenziata del

rifiuto organico eccellente e di riferimento per l’Europa

che prevede l’uso di bioplastiche biodegradabili

Creazione del Cluster Chimica Verde (più di 100

associati tra imprese e università e altri attori del

comparto della bioeconomia)

Sistema formativo per ricercatori giovani ed esperti (più

di 300 persone dal 2000, la maggior parte delle quali poi

entrata a far parte dell’organico della società)

Network dei siti produttivi in funzione, in costruzione e in progettazione con flusso feedstock dedicati alla filiera delle bioplastiche

MATER-BIOPOLYMER (78% Novamont) Patrica (FR) - Lazio

PRODUZIONE POLIESTERI DA OLI VEGETALI

NOVAMONT Novara - Piemonte

CENTRO DIREZIONALE E CENTRO DI RICERCA

ACIDO

AZELAICO

BIO-BDO

MATER-BIOTECH (100% Novamont) Adria (RO) - Veneto

FLAGSHIP PRODUZIONE BIO-BUTANDIOLO PER

VIA FERMENTATIVA

NOVAMONT Terni - Umbria

PRODUZIONE MATER-BI DA

AMIDO

RICERCA SU INTERMEDI DA

FONTE RINNOVABILE

NOVAMONT Piana di Monte Verna (CE) -

Campania

CENTRO DI RICERCA BIOTECNOLOGICO

MATRÌCA Porto Torres (SS) - Sardegna

FLAGSHIP AZELAICO E PELARGONICO, LORO ESTERI, PLASTIFICANTI, ERBICIDI NATURALI, BASI PER BIOLUBRIFICANTI

FILIERA AGRICOLA INTEGRATA

ZUCCHERI 2°

GENERAZIO

NE

POLIESTERI

AMIDO

NUOVI BIOCHEMICALS: SETTORI IN CUI I PRODOTTI MATRÌCA CONTRIBUIRANNO

ALLA QUALITÀ DELL’AMBIENTE

BIOPLASTICHE: MATER-BI PROPRIETARIO

DI TERZA GENERAZIONE (CON ACIDO

AZELAICO)

PLASTIFICANTI PER PVC E ALTRI

POLIMERI IN SOSTOTUZIONE DEGLI

FTALATI

PRODUZIONE GLOBALE DI

FTALATI: 5,5 MLN TON

BIOLUBRIFICANTI PER AGRICOLTURA,

APPLICAZIONI INDUSTRIALI E MARINE:

ALTA SCIVOLOSITÀ, BIODEGRADABILITÀ,

BASSA INFIAMMABILITÀ

PRODUZIONE UE DI

LUBRIFICANTI: 5,2 MLN TON

FLUIDI IDRAULICI: 0,7 MLN TON

COMPONENTI PER COSMETICI PALM OIL

FREE

OLI ESTENSORI PER GOMME PRODUZIONE EUROPEA:

> 0,5 MLN TON

BIO-ERBICIDI PER AGRICOLTURA

INTEGRATA

SETTORI APPLICATIVI

CONTENUTO DI

CARBONIO ORGANICO

NEGLI STRATI

SUPERIFCIALI (FONTE:

JRC)

IL COMPOST

COME MOTORE

PER LA FERTILITÁ DEI SUOLI

SVILUPPO DI SISTEMI PER LA

RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL

RIUFUTO ORGANICO

ATTRAVERSO LE BIOPLASTICHE

RIFIUTO

ORGANICO IN

DISCARICA

Esempio di Innovazione di Prodotti per Ripensare un Sistema

2006: 2,600 TON UMIDO + VERDE RACCOLTO

2013 IN ITALIA (DATI RAPPORTO ANNUALE CIC 2014):

5.200 TONNELLATE RACCOLTE (UMIDO + VERDE)

4,8% DI IMPURITÀ (TREND DI

CONTAMINAZIONE IN CALO)

240 IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO E 43 IMPIANTI DI DIGESTIONE ANAEROBICA

45 31

39 30

18 30

56

96

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Vienna Monaco diB.

Londra Amburgo Berlino Milano

Milano2014

Milano2013

2012(Organicoporta aporta)

Rifiuto organico: il caso Milano

IL MODELLO DI BUSINESS NOVAMONT E LE SUE POTENZIALITA’ DI RIGENERAZIONE TERRITORIALE

GDO

TRASFORMATORI

GRANDI BRANDS AMMINISTRAZIONI

PUBBLICHE

COMPOSTATORI

Bio BDO

Trattamento biomasse

Biotecnologia Industriale

Acido azelaico

Acido pelargonico

Altri intermedi chimici

Cosmetici Additivi per polimeri

Biolubrificanti Bio-erbicidi

CREAZIONE DI INFRASTRUTTURE DI BIOECONOMIA NELLE AREE LOCALI

TECNOLOGIE PER INTEGRAZIONE A MONTE DELLA FILIERA DELLA BIOPLASTICHE

• Fattori che influenzano la

rigenerazione territoriale

• settori applicativi

• Partners/stakeholder

lungo la value-chain

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AGRICOLTORI UNIV.ERSITA’, CENTRI R&D ,

START-UPS, AMBIENTALISTI,

AVVIATA IN UMBRIA PIÙ DI 10 ANNI FA CON L’OBIETTIVO DI CREARE UN NUOVO MODELLO DI COLLABORAZIONE TRA INDUSTRIA DI INNOVAZIONE E AGRICOLTORI, PER UNA RIGENERAZIONE TERRITORIALE PARTENDO DAGLI OLI VEGETALI E DALLA FILIERA DELLE BIOPLASTICHE

OGGI: I PRIMI PRODOTTI SONO PRONTI PER ESSERE MESSI SUL MERCATO DA PARTE DEI CONSORZI AGRARI

PORTO TORRES: 4 ANNI DI ATTIVITÀ SPERIMENTALE SU ARIDOCOLTURE (PROTOCOLLI AGRONOMICI, MECCANIZZAZIONE, LOGISTICA, MIGLIORAMENTI GENETICI, ETC.), UTILIZZO DI BIOMASSE/OLI CON MATRÌCA, ALIMENTAZIONE ANIMALE IN COLLABORAZIONE CON I PASTORI

ACCORDO GENERALE NOVAMONT/COLDIRETTI FIRMATO A GENNAIO 2015

NOVAMONT/COLDIRETTI: UNA RELAZIONE DI LUNGO CORSO

PRODOTTI BIO-BASED: SUPPORTO AI PRODOTTI BIO-BASED, PROVENIENTI DA

FILIERE INTEGRATE, CON UN CONTENUTO DI MATERIA PRIMA RINNOVABILE >50%,

E CHE RISOLVONO SPECIFICI PROBLEMI AMBIENTALI (ES. SHOPPER

BIODEGRADABILI E COMPOSTABILI E UTILIZZO DI LUBRIFICANTI, FILM

PER PACCIAMATURA, BIOERBICIDI RINNOVABILI E A BASSO IMPATTO),

IMMESSI SUL MERCATO TRAMITE CIA – CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

IL CARDO, COME ESEMPIO DI ARIDOCOLTURA:

UNA OPPORTUNITA’ PER IL SUD ITALIA E NON SOLO

Sviluppare una filiera agricola tutta italiana sulla

coltivazione del cardo, può essere alla base di una intera

filiera produttiva con mote ricadute anche in campo

agricolo e di qualità del territorio:

• effetto positivo sul reddito dell’agricoltore

• beneficio ambientale per il limitato uso di prodotti

chimici, acqua etc richiesto dalla coltura

• aumento della vitalità delle aree rurali

• rilancio di attività economiche profittevoli in aree

attualmente marginali

• Possibilità di creare una sorgente locale di proteine per

il settore mangimistico oltre all’olio per la filiera

chimica, zuccheri di diversa nauta e molecole attive

IL CARDO: USI DIVERSI E CONDIZIONI DI SVILUPPO

L’impresa agricola di Giacomo Masia, con il suo

impegno nella sperimentazione del cardo in

Sardegna, è arrivata tra i finalisti nella categoria

We Green, dedicata alle aziende che pongono

particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e

all’agricoltura sociale, ponendosi come interpreti

di un modello di sviluppo attento alla sostenibilità e

a servizio dell’intera società.

IMPRESA AGRICOLA DI GIACOMO MASIA (CARDO) FINALISTA AGLI OSCAR GREEN DI COLDIRETTI

Spin-off fondato nel 2014 e partecipato

dall’Università degli Studi di Sassari.

Progetto legato all’utilizzo della farina

proteica ottenuta dalla trasformazione del

cardo per l’alimentazione animalie

Oltre al beneficio per il territorio, i

coprodotti della filiera del cardo, tutti

senza Ogm, permettono di ridurre

l’importazione e, di conseguenza, i costi,

delle farine proteiche, con evidenti

vantaggi economici e ambientali

LAVORARE CON GLI SPIN-OFF: ANIMAL NEW TECH E LA SPERIMENTAZIONE SULLE FARINE PROTEICHE DAL CARDO

SPERIMENTAZIONI BIOLUBRIFICANTI MATROL-BI

Inizio sperimentazioni olio idraulico

Matrol-Bi ISO 46 su mezzo

autocompattatore Contarina S.p.A.

LA PARTNERSHIP INTORNO AD UN PROGETTO

8 REGIONI SOSTENITRICI:

R. BASILICATA

R. EMILIA ROMAGNA

R. LOMBARDIA

R. PIEMONTE

R. PUGLIA

R. SARDEGNA

R. UMBRIA

R. VENETO

IMPRESE: 43%RICERCA PUBBLICA: 29%ALTRI SOGGETTI: 28%

CLUSTER NAZIONALE DELLA CHIMICA VERDE

106 REALTÀ ADERENTI 4 SOCI FONDATORI

NORD ITALIA: 60%

CENTRO ITALIA: 24%

SUD ITALIA: 16%

Comitato

Innovazione

Industriale

Comitato

Disseminazione

Comitato

Ricerca Pubblica

Comitato

Sviluppo

Territoriale Consiglio

Direttivo

TAVOLO PERMANENTE

LA FORMAZIONE: IL PROGETTO NOVAMONT

Promuovere i green jobs nel territorio di competenze

della Fondazione e in particolare tra i giovani

ORIENTAMENTO

Aumentare la consapevolezza dei

giovani sulle opportunità, le

competenze e i profili richiesti

dalle professioni verdi

MIGLIORAMENTO

DELL’OFFERTA

FORMATIVA

Migliorare l’offerta formativa

dell’istruzione secondaria e

terziaria in linea con le

competenze richieste dalla green

economy

LAVORO NEI GREEN

JOBS

Favorire l’incontro tra domanda e

offerta di green jobs e lo sviluppo

dell’imprenditoriolità in campo

ambientale

GREEN JOBS FONDAZIONE CARIPLO

impianti di compostaggio

e digestione anaerobica

industria di trasformazione delle

bioplastiche (compresa la

trasformazione secondaria)

agricoltura ed attività collegate

produzione di building blocks per l’industria delle bioplastiche e dei biochemicals (compresa la costruzione di impianti)

Ricerca, Sviluppo e Innovazione e produzione di bioplastiche

1.000 tonnellate DI BIOPLASTICA = creazione di 60 POSTI DI LAVORO

Il che significa 100.000 POTENZIALI POSTI DI LAVORO nell’UE

POTENZIALE CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO

4 PROGETTI PER TRASFORMARE IL LIMITE IN SVILUPPO

1) Bioeconomia intesa come rigenerazione territoriale declinata

attraverso il concetto di Regioni Sostenibili e di

creazione di infrastrutture della Bioeconomia e di

standard di sistema

2) Bioraffinerie integrate con filiere lunghe con

forte coinvolgimento del mondo agricolo

trasformando deserti in comunità accoglienti

3) Zero rifiuto organico a discarica, per portare tutta l’Italia a livello dei

migliori casi . Nuovi impianti, compost di

qualità contro la desertificazione e contro i gas serra, biometano per i

veicoli, nuove materie prime per bioraffinerie

4) «Green Jobs» come opportunità per imprese, istituzioni, giovani e meno

giovani di cambiare cultura lavorando insieme

su progetti sistemici

GRAZIE PER L'ATTENZIONE!

«La sfida del nostro millennio sta nel divario tra i mezzi di

cui l’umanità dispone e la saggezza con cui sapremo

utilizzarli»

Umberto Colombo