Dall'accoglienza al volo

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1 Dall’accoglien Dall’accoglien za al volo za al volo Direzione Didattica 3° Circolo di Carpi A.S. 2008/2009 Scuola dell’Infanzia Statale Albertario

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Progetto di sensibilizzazione all'accoglienza e all'attenzione all'altro

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Dall’accoglienza Dall’accoglienza al voloal volo

Direzione Didattica 3° Circolo di CarpiA.S. 2008/2009

Scuola dell’Infanzia Statale Albertario

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Dall’accoglienza al Dall’accoglienza al volovolo

Dirigente Scolastico Reggente

Prof.ssa Enrica Taglini

Insegnanti

Sezione mista 3/5 anni: Loredana Paltrinieri, Anna VitielloSezione 4 anni: Anna Grazzi, Francesca ZambelliSezione 5 anni: Maria Rita Bellei, Miriam Magnani, Letizia Stajano (Insegnante di

sostegno)

Referente per il Centro per le Famiglie del Comune di Carpi

Dott.ssa Roberta Losi

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Premessa Nel contesto del progetto di Circolo delle scuole d’infanzia

“Universi diversi”, che contempla come finalità la scoperta e valorizzazione delle peculiarità di ognuno, si è deciso di aderire all’iniziativa: “Dall’accoglienza al volo” proposta dal Centro per le Famiglie del Comune di Carpi.

Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare i bambini sui temi dell’accoglienza e dell’attenzione all’altro e, nello stesso tempo avvicinare gli adulti alla cultura dell’affidamento familiare.

Inoltre abbiamo scelto di elaborare il percorso in modalità di

intersezione per dare l’opportunità a bambini ed adulti di interagire attraverso le reciproche diversità, estendendo il proprio punto di vista oltre la sezione di appartenenza.

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Finalità• Favorire nei bambini la

conoscenza dei propri bisogni, per riconoscerli e valorizzarli.

• Offrire l’opportunità di riflettere sul significato e sugli aspetti relazionali ed emotivi della famiglia.

• Elaborare insieme ai bambini il significato/i dell’accoglienza e dell’attenzione all’altro.

• Promuovere una cultura sociale di accoglienza e partecipazione

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Il film: La gabbianella e il gatto In seguito alla visione del

film, il primo passaggio è stato verificare ciò che i bambini avessero percepito.

Lo strumento che scegliamo è la conversazione in intersezione, questo per far sì che tramite la narrazione condivisa si costruisca un ambiente di scoperte e saperi comuni.

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L’intervistaCosa abbiamo visto? Di cosa parla?

“Siamo qui per scambiare quattro chiacchiere ?”(Giovanni 5a)

“La gabbianella e il gatto” (Lara 5a)

“Che non sa volare! Va giù ... Dopo c'è i topi cattivi e poi lei ha paura dei topi”(Emilie 3a)

“La storia di un uccello che non riusciva a volare!” (Beatrice 5a)

“Mangiava le mosche e le api” (Manuel 4a) “Quello che ci dà la pappa, la mamma Zorba” (Nicole 3a)

“C'era la gabbianella, ... era sporcata e poi ha sputato e Zorba l'ha leccata…. era andata nel mare, ... era fatta tutta nera! (Lucia 4a) “Era andata nell'inchiostro!” (Giovanni 5a) “Era olio!” (Ruì 5a) “Olio nero!” (Ylenia 5a) “Era petrolio!” (Andrea 5a) “Una barca ha perduto la benzina!” (Marco 4a)

“Era piccolo e diceva: Mamma! Mamy!!” (Kimberly 4a)

“la gabbianella piccola si credeva di essere un gatto” (Betarice 4a) “Perchè l'aveva covato il gatto!” (Tommaso 5 a)

“Dice tre cose a Zorba: non mangiare l'uovo, di curarla e di insegnarle a volare” (Gregorio 5a)

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L’intervistaCosa vi è piaciuto?

“Quando quel pulcino diceva “Pappa, pappa”! Perchè era piccolo, avrei voluto di prenderlo a casa al calduccio!” (Elisa C.5a)

“Mi è piaciuto che la gabbiana è andata nel petrolio e aveva gli occhi spalancati!”(Federico 5a)

“Quando i gatti hanno mandato il formaggio grande e li hanno“ spiaccicati “ i topi” (Stefano 4a)

“Quando Zorba dava da mangiare a Fifì, quando gli dava le mosche” (Zeshan 5a)

“Quando si sono baciati Zorba e quella miciona là” (Samantha 4a)

“Quello che ha vomitato la pappa” (Lisa 3a)

“Quando il gatto piccolino salvò la gabbianella!” (Nicolò 4a)

“Mi è piaciuto quando diceva.. pappa, pappa, pappa! I gatti stavano guardando quanti giorni doveva covare” (Elisa F. 5a)

“Il gatto ... e l'uccello che esce dall'uovo” (Izhan 5a)

“Dopo che è diventata grande è andata con i suoi amici” (Daniele 4a)

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La nascita Per dare significato alle

esperienze che quotidianamente i bambini vivono a scuola, crediamo sia fondamentale collegare i diversi percorsi.

Per questo motivo nel periodo

natalizio le rappresentazioni grafiche e le conversazioni sulla gabbianella (esposte in un cartellone), sono state pretesto per introdurre i temi della nascita e della crescita (sviluppati poi nelle singole sezioni).

Così, l’albero di Natale è stato

allestito con le fotografie dei bambini ritratti da neonati e Babbo Natale è uscito da un grande uovo di cartone.

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Il teatro …. il trucco

Durante la festa di Natale due gruppi di bambini rappresentano e danzano per i compagni, il racconto del gatto e della gabbianella. Vivere in prima persona la storia, li coinvolge emotivamente e permette di scoprire significati profondi.

Patrizia, mamma di Elisa presta la sua abilità come “truccatrice”.

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Il teatro … la rappresentazioneI bambini che fanno parte dei gruppi “teatro e danza”, sono stati

scelti in base alle loro naturali attitudini. “Gatto che ha fame mangia di nuovoapre il frigo e trova un uovouovo di gatto, gatta ci covagatto un pò matto che cova le uovacorri vicino, vola lontano.L'uovo si rompe appare un gabbianopiccolo cuore di equilibristaper nulla al mondo è così contento, come per quella pioggia imprevistache porta il sole, che porta il vento...”

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Il teatro … la danza dei gatti“Siamo gatti, siamo noiSiamo gatti , beati noiPer le strade noi felici incontriamo i nostri amici: “Come va?”Il pensiero nella testa con un’aria come questa se ne va…Siamo gatti, siamo noiSiamo gatti, beati noi…….”

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E se … Zorba non si fosse occupato della gabbianella?

Tenendo sempre presenti gli obiettivi del progetto e dopo avere analizzato le risposte dei bambini ed il loro coinvolgimento emotivo nelle conversazioni e nel percorso svolto, ci siamo interrogate su quale fosse la strategia più appropriata per indurli a focalizzare l’attenzione e riflettere sul tema dell’adozione.

Si è stabilito di procedere con conversazioni a piccolo gruppo,

ponendo la seguente domanda: “E se Zorba non si fosse occupato della gabbianella?”.

Pensare, ragionare, fare ipotesi, mettere a confronto il proprio punto di vista, per elaborare il valore dell’accoglienza e dell’attenzione all’altro.

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E se … Zorba non si fosse occupato della gabbianella?

“Sarebbe successo che la signora mangiasse l'uovo e il pulcino la mette nella gabbia” (Giovanni 5a)

“ Poteva piangere, perché se uno non ha la mamma e il papà può piangere” (Serena 5a)

“Era una cosa brutta se Zorba non c’era, perché è stato lui a insegnarle a volare, non nasceva neanche perché non sarebbe mai uscita dall’uovo Fifì…dopo non era neanche contenta perché non c’era nessuno a badarle. Se non c’era Zorba lei incontrava un gatto cattivo che la mangiava!” (Stefano 4a)

“Perché non aveva la mamma e il papà e poi se Zorba non voleva insegnargli a volare e la faceva cadere in acqua!...poverina!...e dopo lei si credeva sempre un gatto! E se si perdeva potevano arrivare i topi e la rapivano!” (Beatrice 5a)

“Senza Zorba c’erano i suoi amici che le insegnavano a volare e le davano da mangiare, ma nessuno la salvava dai topi” (Ashraf 4a)

“Gira la testa il pulcino per provare a volare…no..muove le ali! E dopo impara da solo a volare! E poi andava in una casa grande, grande, bella, bella, in cielo! E poi vedeva la sua mamma, quella che era morta e poi erano tutti felici e contenti” (Yu Lì 3a)

“Se la vedeva una persona la portava dal veterinario… Il veterinario gli ha aperto il corpo e dopo ha visto che il cuore non batteva più e dopo la metteva sotto terra e ci scriveva il nome” (Manuel 5a)

“Dopo non può andare con la bimba al piano più alto (il campanile) e non può volare più! Non cresce più e poi il suo compleanno non c’è più! Però lo stesso diventa grande!” (Mattia 5a)

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E se … Zorba non si fosse occupato della gabbianella?

Dal “gioco del se” sono emerse alcune idee che si possono riassumere nei seguenti finali:Altri personaggi che si prendono cura della gabbianella.Topi che rapiscono la gabbianella.La gabbianella senza cura rimane chiusa nell'uovo.

Proponiamo ai bambini (in piccolo gruppo), di produrre elaborati che racchiudano le ipotesi formulate in precedenza, chiedendo loro di scegliere in base ai propri interessi.

“Possiamo fare tre finali diversi della storia e fare gli scrittori....scrivere delle storie e farci i disegni dove c’è spazio” (Manuel 5a)

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Prima ipotesiMattia 3a, Eleonora 5a, Vito 5a, Federica 5a

Se Zorba non si fosse preso cura della gabbianella quale altro personaggio avrebbe potuto farlo? Come?

“Biberon (Diderot) vuole far crescere quella gabbianella...(Vito), che la padroncina di Bobulina aiuta a crescere la gabbianella! (Federica).Tutti i gatti, gli amici di Zorba....(Mattia). Io voglio che tutti i gatti aiutano la gabbianella! Non vanno sotto la pioggia (come aveva detto Vito) ma dentro la casa di Zorba! (Mattia), di tenerlo al caldo, di covarlo finchè non è nato! I gatti, un po' per uno, lo covano e quando è nato ci danno da mangiare ...(Federica). I gatti lo dondolano e gli fanno la ninna nanna! (Vito) e ci danno da mangiare ... uno alla volta ... le mosche vere...(Eleonora). I gatti chiedono alle persone ... anche a quelle che vanno in macchina, se sanno cosa mangiano i gabbiani e una volta chiedono ad una persona che sa tante cose ... che è uno che studia i gabbiani e le gabbianelle! Armando (questo è il suo nome) che va sempre in biblioteca a leggere i libri! (Federica). I gatti vanno da Armando che gli chiedono se schiaccia i topi cattivi! (Eleonora), chiedono ad Armando di schiacciare i topi .... così loro riescono a badare alla gabbianella! Alla fine i gatti fanno una sorpresa a Fifì: sono nascosti dietro un cerchio a forma di torta che dopo escono con tutti i regali perchè era il compleanno di Fifì ! (Federica). No, dentro ad una torta...(Mattia) … ad una torta di cioccolato e panna! (Vito). Dalla torta esce anche la padroncina ...(Federica ). Quando escono tutti i gatti Fifì apre tanti pacchi di regali di compleanno! (Vito). Dopo i gatti cantano la canzone di compleanno . Poi tutti i gatti con Fifì vanno da Armando a festeggiare! Armando era nascosto dietro un mobile e dopo esce fuori con un regalo e dentro c'erano tanti libri dei gabbiani. Dopo festeggiano tutto e vanno ad esplorare il mondo!Fanno un viaggio nel mondo dei gatti e diventano amici! (Federica)e vanno in Cina perchè il viaggio era molto lungo (Vito)”

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Seconda ipotesiRosa 4a, Francesco 5a, Alessandro 4a, Milena 5a

Se Zorba non si fosse preso cura della gabbianella ...sarebbero arrivati i topi e....Titolo : Zorba furbo e i topi “marameo”!

“I topi arrivavano piano piano .... camminavano sulle punte dei piedini....(Rosa), perchè non si vogliono far sentire... Zorba sente l'odore e annusa che stanno arrivando i topi per mangiare la gabbianella..(Francesco), allora i topi vogliono prendere l'uovo e si nascondono nel cespuglio (Milena), ma Zorba furbo non glielo vuole dare (Alessandro) e costruisce un uovo finto ...(Milena) con un palloncino e nascondono quello vero sotto al letto della bambina,la padroncina … è un segreto! (Francesco)Poi lo vogliono cuocere ma quando lo mettono dentro alla pentola scoppia!(Francesco) Marameo! e rimangono a bocca asciutta (Alessandro). Allora i topi con la faccia tutta arrabbiata fanno le valige con dentro tutti i loro formaggi e se vanno via per sempre! (Milena), così Zorba può stare con la gabbianella! (Francesco).”

Terza ipotesiManuel 5a, Edoardo 4a, Mariafrancesca 5a, Monica 4a

Se la gabbianella senza cura rimane chiusa nell'uovo?

“C'era una volta una gabbianella che ha portato nella casa di Zorba il suo uovo, mentre stava volando verso il mare (Manuel) volava giù nella casa di Zorba (Maria Francesca). Zorba non lo cova (Edoardo) e lo chiude dentro una scatola che era grande e marroncina (Manuel) e c'era scritto con un colore “deve nascere una gabbianella” e lo porta dal veterinario (Manuel). Il veterinario apre la scatola e mette l'uovo in una gabbia molto lunga dove metteva gli animali che non nascevano: nella gabbia c'era dentro anche un uovo di dinosauro e un uovo di papera. Il veterinario lo teneva sempre lì (Maria Francesca) e ci veniva la polvere grigia e la muffa nera (Manuel). La gabbia era illuminata (Maria Francesca) e fredda (Monica) e il veterinario la teneva nascosta se no i topi mangiavano le uova se le trovavano (Manuel)!”

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Dal progetto alla realizzazione …

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Il gioco della televisione ….Il piacere di raccontare agli altri una storia.

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Adozione a distanza

Dalle conversazioni con i bambini è emerso che un piccolo essere ha bisogno di qualcuno che lo accudisca e lo protegga dai pericoli.

Quindi …. …. perché non prenderci cura di qualcuno che ha bisogno di noi?

Insieme ai genitori del Consiglio d’intersezione, si decide di promuovere un progetto di adozione a distanza coinvolgendo così, in concreto bambini e adulti.

L’adozione a distanza è un gesto che cambia il mondo perché cambia il mondo di un bambino, permette di aiutarlo senza strapparlo alla sua cultura.

Ma soprattutto, l'adozione a distanza è: una catena di solidarietà che va oltre il sostegno economico; un rapporto basato sul rispetto della diversità culturale;un modo per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di ogni essere umano.

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Adozione a distanza Tramite Raffaella (genitore), prendiamo contatto con una associazione onlus: Share - Human Life Project

“Da tre anni Share ha creato una rete di sostenitori che permette a più di cento bambini e ragazzi di Kimisagara, uno dei quartieri più poveri di Kigali in Rwanda, di andare a scuola. L'associazione locale Share Tubasange è affidataria di questo progetto e, per conto di Share, segue e aiuta singolarmente ognuno di loro.

A seguito degli sconvolgimenti sociali passati e in parte ancora presenti in questo paese, molti dei bambini e dei ragazzi di Kimisagara sono rimasti orfani e vivono in condizioni difficili. Andare a scuola, studiare, è un privilegio che non tutti possono permettersi, ma che Share vuole estendere il più possibile.

Grazie a questa rete di sostegno e al lavoro dei giovani dell'associazione Tubasange, i ragazzini di Kimisagara oggi si ritrovano insieme in un Centro tutto per loro, socializzano e si sentono come tutti parte di una stessa famiglia. Con Tubasange hanno dato vita a diverse attività sportive, culturali e artistiche che rendono le loro giornate meno difficili, più vive, allegre e piene di speranza.”

Dal sito www.sharehlp.org/

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Una visita inaspettata ….Raffaella Una mattina, a sorpresa, viene a

trovarci in tutte e tre le sezioni, Raffaella, (mamma di Yu Lì e Ruì), ci mostra delle immagini e ci racconta….

“La mamma di Ruì che si chiama Raffaella è venuta e ci ha fatto vedere delle foto di una bambina che si chiama Sandrine. Ci ha detto che Sandrine non ha i genitori, non ha il grembiule…” (Giovanni 5a)

“Il suo sogno era andare a scuola, ma lei non aveva proprio niente e la mamma di Ruì ci detto se noi portiamo 2 soldi di 2 euro…” (Elisa 5a)

“Con i nostri soldi Sandrine va a comprare i quaderni, i libri, le matite, le biro, le gomma e i temperini…” (Camilla 5a)

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Sandrine e la sua scuola….…le riflessioni dei bambini

“Sandrine abita in Africa che bisogna prendere o l’aereo o la nave…l’abbiamo visto sul mappamondo!” (Ylenia 5a)

“Raffaella ci ha raccontato di una bimba che non ha la mamma e il papà, che si chiama Sandrine, che la dobbiamo aiutare, dargli dei soldi che così può andare a scuola” (Intissar 4a)

“Raffaella è venuta a raccontare la storia della gabbianella poi ci ha fatto vedere le foto di una bimba che si chiama Sandrine che non ha la mamma e noi la dobbiamo aiutare come Zorba con la gabbianella..per aiutarla ad andare a scuola” (Sofia C. 4a)

Cosa vuole dire adottare? “Aiutare gli altri … aiutare chi ha bisogno di aiuto!” (Cristian

5a)

“Come dicono in televisione che se prendi un animale lo adotti per sempre! Vuol dire dargli da mangiare e farlo crescere! Anche per una bambina … vuol dire farla crescere e darle da mangiare!” (Manuel 5a)

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Sviluppi futuri Sandrine è entrata a far parte delle nostre vite. La seguiremo nel suo percorso cercando di mantenere

un continuo contatto con lei, attraverso scambi di lettere, disegni. Dalle parole dei bambini…..“Cara Sandrine, siamo i bambini della scuola d’infanzia Albertario di Carpi in Italia, siamo molto contenti di conoscerti e che tu vada a

scuola come noi. Siamo bambini di tre, quattro e cinque anni. La nostra scuola è fatta di pietra, con il giardino e la tua com’è? Ci sono i

libri nella tua scuola? Tu hai dei giochi? Dove abiti tu ci sono gli animali? Come si chiama il bimbo che è con te nella fotografia? E’ il tuo fratellino? Ti mandiamo alcuni disegni fatti da noi.” 

Tanti bacioni da tutti i bimbidella scuola Albertario

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“Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall'uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto … ti vogliamo gabbiana.

Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene che tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso.

E' molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è difficile, tu ci hai aiutato a farlo.

Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino …..devi volare.”

Da “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare” Luis Sepulveda