Dalla Scrittura alla scrittura

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SCRITTURA SACRA E TOPOI LETTERARI SCRITTURA SACRA E STILE BIBLICO 17 NOVEMBRE 2008 Dalla Scrittura alla scrittura

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SCRITTURA SACRA E TOPOI LETTERARISCRITTURA SACRA E STILE BIBLICO

17 NOVEMBRE 2008

Dalla Scrittura alla scrittura

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Traduzione e riscrittura

André Lefevere, Traduzione e riscrittura, Utet.

Re-tellingRe-writing

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Ogni traduzione è anche una forma di riscrittura

Riscrittura è anche:Un’antologiaUna storia letteraria

in entrambi i casi diamo un’immagine – traduciamo una cultura attraverso il suo ‘canone’

Un adattamento di genere (cinematografico, teatrale –letterario)

Un adattamento tematico o lessicale: attualizzazione

La riscrittura che nasce dalla lettura dei testi sacri comprende tutti questi movimenti della trasposizione letteraria

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Lettura imprescindibile per capire come funziona il testo biblico dal punto di vista

narrativo

Erich Auerbach, La cicatrice di Ulisse, in Id., Mimesis (Einaudi)

due modi del narrare: biblico esempio: il sacrificio di Isacco: non viene spiegato il

contesto tutto è giocato sulla voce che chiama, sulla risposta a una

domanda. La coscienza, l’ascolto, la memoria tra passato e futuro, la visione interiore e simbolica contano

omerico esempio: La scena del riconoscimento di Ulisse da parte di

Ecuba, sua nutrice . Interrotta da una lunga digressione che riempie tutti gli

‘spazi vuoti’ della narrazione. I sensi interessati da questo processo narrativo sono la vista e la percezione del presente. Il passato si manifesta in evidenze tangibili (la cicatrice)

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altra lettura importante per capire le forme del testo biblico

John Breck, The Shape of Biblical Language, St. Martin Press (dispensa)

Uso delle ripetizioni e del chiasmoForma anaforica(attenzione alle figure retoriche.Consultare le voci:Topos Anafora, ParallelismoTropi di spostamento (ironia, metonimia,

sineddoche) in Heinrich Lausberg, Elementi di retorica, il Mulino

(in biblioteca)

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C’è dunque un doppio discorso

discorso sui temi, sui topoi, sulle immagini

(riguarda, nel campo delle letterature comparate, il campo della tematologia e dell’iconologia)

discorso sulle forme del discorso:

organizzazione retorica

struttura sintatticastruttura ritmica

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Re-telling nel modo biblico

La riscrittura di un topos:La donna alla fonteL’incontro con Rebecca, in Genesi 24L’incontro con Lotte (Carlotta) in Johann

Wolfgang Goethe, I dolori del giovane Werther

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La ricerca della moglie: appartiene a un territorio-altro che viene riconosciuto come proprio, come origine perduta. Il

movimento verso il futuro porta con sé la freccia di un passato

1 Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 2 Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia 3 e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 4 ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco». 5 Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?». 6 Gli rispose Abramo: «Guardati dal ricondurre là mio figlio! 7 Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio. 8 Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio».

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La donna e le fonti; contiguità con l’acqua

9 Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli prestò giuramento riguardo a questa cosa. 10 Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città di Nacor. 11 Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere. 12 E disse: «Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo! 13 Ecco, io sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della città escono per attingere acqua. 14 Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa l'anfora e lasciami bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò che tu hai usato benevolenza al mio padrone». 15 Non aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuèl figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla spalla. 16 La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì. 17 Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un po' d'acqua dalla tua anfora».

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L’offerta dell’acqua; la contemplazione silente

18 Rispose: «Bevi, mio signore». In fretta calò l'anfora sul braccio e lo fece bere. 19 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Anche per i tuoi cammelli ne attingerò, finché finiranno di bere». 20 In fretta vuotò l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui. 21 Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio. 22 Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo prese un pendente d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro. 23 E disse: «Di chi sei figlia? Dimmelo. C'è posto per noi in casa di tuo padre, per passarvi la notte?». 24 Gli rispose: «Io sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor». 25 E soggiunse: «C'è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per passare la notte».26 Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore 27 e disse: «Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone». Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone».

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Struttura: ripetizione e variazione: il racconto si svolge con lo sguardo al passato

28 La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua madre tutte queste cose. 29 Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Làbano e Làbano corse fuori da quell'uomo al pozzo. 30 Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: «Così mi ha parlato quell'uomo», venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo. 31 Gli disse: «Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?». 32 Allora l'uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini. 33 Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; «Non mangerò, finché non avrò detto quello che devo dire». Gli risposero: «Di' pure». 34 E disse: «Io sono un servo di Abramo. 35 Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. 36 Sara, la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. 37 E il mio padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 38 ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio. 39 Io dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà. 40 Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per il mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. 41 Solo quando sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione.

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Ripetizione del racconto con due interlocutori, uno diretto e uno indiretto: il Signore e gli ascoltatori –

prima persona

42 Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo, 43 ecco, io sto presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale io dirò: Fammi bere un po' d'acqua dalla tua anfora, 44 e mi risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò, quella sarà la moglie che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone. 45 Io non avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere. 46 Subito essa calò l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere. Così io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47 E io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle braccia. 48 Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. 49 Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove».50 Allora Làbano e Betuèl risposero: «Dal Signore la cosa procede, non possiamo dirti nulla. 51 Ecco Rebecca davanti a te: prendila e va' e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore».

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Specularità: Il servo con Rebecca rientra a casa ‘dalla fonte’ – Isacco

rientra dal pozzo 52 Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore.

53 Poi il servo tirò fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei. 54 Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone». 55 Ma il fratello e la madre di lei dissero: «Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai». 56 Rispose loro: «Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!». 57 Dissero allora: «Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa». 58 Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest'uomo?». Essa rispose: «Andrò». 59 Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. 60 Benedissero Rebecca e le dissero:«Tu, sorella nostra,diventa migliaia di miriadie la tua stirpe conquistila porta dei suoi nemici!».61 Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. 62 Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. 63 Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. 64 Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. 65 E disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «È il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì. 66 Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. 67 Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.

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Werther

12 maggio.

Io non so se spiriti ingannevoli si librino su questa contrada o se la calda, celeste fantasia che è nel mio cuore renda tutto così paradisiaco intorno a me. Ecco lì una fonte, una fonte alla quale io sono legato come Melusina alle sue sorelle. Tu scendi per un piccolo poggio e ti trovi dinanzi a un arco, da dove venti scalini ti conducono giù a una limpidissima acqua che sgorga da rocce marmoree. Il piccolo muro che chiude il recinto, gli alti alberi che l'ombreggiano intorno, la freschezza del luogo: tutto questo ha un non so che di piacevole e di attraente. Non passa giorno che io non sieda lì un'ora. Vengono dalla città le fanciulle ad attingere acqua, innocente e necessaria faccenda che una volta compivano le stesse figlie dei re. E quando sono lì, il mondo antico, patriarcale, rivive potentemente in me e ripenso come i nostri padri alla fontana stringevano e rompevano relazioni e come attorno alle fontane e alle sorgenti ondeggiassero spriti benefici.Oh colui che non può partecipare a questi sentimenti, non deve mai essersi dissetato a una fresca fontana dopo una faticosa passeggiata, in un giorno d'estate!

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Incontro con Lotte

Vicinanza alla fonteDispensatrice/ nutrice – legata alla vita

(presenza dei bambini)

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Immagine - topos

Donna alla fontePicasso

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Topos della desolazione, assenza di vita

Isaia: la vigna desolataEliot: la terra desolata(Lo vedremo a lezione domani)

Vediamo ora invece come si rifunzionalizza un topos originariamente positivo: la bellezza della scura Sulamith nel Cantico dei Cantici nella scrittura poetica del Novecento con Paul Celan (il più grande poeta del secondo novecento europeo, nato a Czernowitz, in un territorio che oggi è Ucraina, un tempo austroungarico, poi rumeno. Ebreo di lingua tedesca nato nel 1920 e morto suicida a Parigi nel 1970. Perse i genitori per mano nazista, è l’icona della scrittura poetica a partire dalla Shoah. Risponde alla domanda: se sia possibile ancora scrivere poesia dopo Auschwitz. Ma oltre e al di là di quell’evento, testimonia della precarietà e necessità della scrittura poetica in presenza di traumi e violenze indicibili)

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Restiamo su una immagine topos femminile

La donna amata carnalmente, bella e misteriosa, scura – forse un ricordo della regina di Saba.

Nella Bibbia non c’è uno schema di narrazione, ma un canto a due voci

Il canto a due voci tra amato amante e amata amante che si cercano e si inseguono

Questo inno alla bellezza e alla vita si rovescia nel suo contrario

Proprio l’accostamento così stridente e ossimorico provoca un surplus di connotazione nella scrittura poetica

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Cantico dei Cantici - Sulamith

Nigra sum, sed formosa

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Sulamith dai capelli di cenere

immagine di Sulamith quadro di Anselm Kiefer

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Paul Celan, Todesfuge, Fuga di Morte (1948)

 Nero latte dell’alba noi lo beviamo di seranoi lo beviamo al meriggio al mattino lo beviamo di nottenoi beviamo e beviamoscaviamo una fossa nell’aria là nessuno sta strettoDentro la casa c’è un uomo che gioca coi serpi che scriveche scrive quando fa buio in Germania Margarete i tuoi

capelli di orolo scrive e si mette davanti alla casa e luccicano le stelle lui

chiama fischiando i suoi canirichiama fischiando i suoi ebrei comanda di scavare una

fossa per terraci comanda adesso suonate una danza  

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Nero latte dell’alba noi ti beviamo di nottenoi ti beviamo al meriggio al mattino ti beviamo di seranoi beviamo e beviamodentro la casa c’è un uomo Margarete i tuoi capelli di oroSulamith i tuoi capelli di cenere l’uomo che gioca coi serpi Lui grida suonate più dolce la morte la Morte è un maestro

tedescolui grida suonate più cupi i violini in fumo salirete nell’arianelle nubi avrete una fossa là nessuno sta stretto 

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Nero latte dell’alba noi ti beviamo di nottenoi ti beviamo al meriggio la morte è un maestro tedesconoi ti beviamo alla sera e al mattino beviamo e beviamola morte è un maestro tedesco il colore dell’occhio è

celesteti colpisce con mira precisa la sfera di piombo ti investedentro la casa c’è un uomo Margarete i tuoi capelli di orocontro di noi aizza i suoi cani ci regala una fossa nell’arial’uomo gioco coi serpi e sogna – la morte è un maestro

tedesco Margarete i tuoi capelli di oroSulamith i tuoi capelli di cenere

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Nero latte dell’alba noi ti beviamo di nottenoi ti beviamo al mattino al meriggio ti beviamo di seranoi beviamo e beviamoDentro la casa c’è un uomo che gioca coi serpi che scriveche scrive quando fa buio in Germania Margarete i tuoi

capelli di oroSulamith i tuoi capelli di cenere scaviamo una fossa

nell’aria là nessuno sta stretto Lui grida scavate più a fondo il terreno voi e voialtri

cantate e suonatelui afferra l’arma dal fianco la vibra – il colore degli occhi

è celestecon le vanghe scavate più a fondo voi e voialtri suonate la

danza 

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Riscrittura dei topoi/ traduzione riconfigurazione delle forme

La traduzione delle Scrittura agisce sulla scrittura letteraria secondo un duplice movimento che interessa le immagini: riprese, rovesciate, spostate, tradotte in

un altro spazio letterario; le forme, citate, utilizzate a volte a prescindere dai

contenuti che originariamente le avevano sostenute