Dal 5 al 10 marzo, nella ca- si terranno gli Esercizi spi ... · cattedrale di Canterbury e...

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www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette ROMA SETTE Francesco subito dopo la sua elezione. Tra le due comunità «c’è una relazione nata 50 anni fa, maturata nel tempo e tradotta negli eccellenti rapporti odierni» confermati dalla collaborazione iniziata nel 2002 tra All Saints e la parrocchia di Ognissanti di via Appia Nuova, il cui titolare è il cardinale Walter Kasper, già presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Fu lui 15 anni fa ad avviare la cooperazione suggellata e formalizzata oggi con la firma di un gemellaggio. «Luigi Orione, il nostro santo fondatore, ci ha trasmesso l’ecumenismo della carità. Partendo da questo è nato il gemellaggio che in 15 anni ci ha visto collaborare a diverse iniziative – spiega don Francesco Mazzitelli, parroco a Ognissanti –. Ad esempio ha contribuito alla realizzazione, nella nostra parrocchia, della casa di accoglienza Don Orione che ospita 20 donne senza fissa dimora. Venerdì 17 febbraio, con padre Johnatan, il vescovo ausiliare Giuseppe Marciante, 15 volontari anglicani e 15 cattolici, siamo andati alla stazione Ostiense per distribuire la cena ai senza tetto». «Questo gemellaggio – aggiunge Boardman – ci sprona a proseguire su questa strada e ho promesso che d’ora in poi saremo presenti ogni venerdì alla stazione Ostiense». Per monsignor Marco Gnavi, incaricato diocesano dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, in questo momento storico la visita riveste una grande importanza. «Viviamo un tempo di forti contrapposizioni e paure – ha detto –. Questo incontro porta con sé un messaggio di speranza. Papa Francesco ha più volte manifestato la sua volontà a interagire con la comunità anglicana per il bene comune dei popoli e il gemellaggio tra le due chiese è un segno eloquente per una città come Roma che raccoglie al suo interno molte confessioni diverse». DI ROBERTA PUMPO isita storica di Papa Francesco alla All Saints Church di Roma. Alle 16 di questo pomeriggio per la prima volta un Pontefice varcherà la soglia della chiesa anglicana di via del Babuino 153, tra piazza di Spagna e piazza del Popolo, che fa parte della diocesi europea dell’arcidiaconato di Italia e Malta e rappresenta la più grande comunità anglicana in Italia. I suoi predecessori, san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, avevano visitato, rispettivamente, la cattedrale di Canterbury e l’abbazia di Westminster. La visita di Francesco rientra nelle celebrazioni organizzate per il bicentenario della chiesa e non vuole essere un formale incontro celebrativo ma un momento di fraternità nella preghiera, ascolto e dialogo reciproco. Avviene quattro mesi dopo l’incontro con l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, con il quale il Santo Padre celebrò i Vespri nella chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Celio dopo aver firmato una dichiarazione congiunta sulla volontà comune di superare gli ostacoli dottrinali ancora esistenti e proseguire in un ecumenismo concreto su tematiche condivise. Ad accogliere Bergoglio ci saranno il vescovo Robert Innace, responsabile per la Chiesa anglicana in Europa, il suo suffraganeo, il vescovo David Hamid, l’arcivescovo David Moxon, direttore del Centro anglicano di Roma, il cappellano, reverendo Canon Jonathan Boardman, e il suo assistente, il reverendo Dana English. L’incontro si aprirà con la benedizione di un’icona di Cristo Salvatore appositamente commissionata per il bicentenario di All Saints all’artista Ian Knowles, direttore del Centro Icona Betlemme; previsti inoltre il rinnovo delle promesse battesimali, lo scambio della pace e la recita del Padre Nostro. Alcuni membri della comunità anglicana rivolgeranno al Santo Padre delle domande. «Siamo molto felici, chi non desidera la visita del Santo Padre?», afferma padre Jonathan, ricordando che un primo invito per i duecento anni della chiesa fu rivolto a V ituata nel cuore di Roma, All Saints Church sorge su un ex convento agostiniano. Fu progettata dall’architetto inglese George Edmond Street per i resi- denti e i visitatori inglesi a Ro- ma, ma i lavori furono portati a termine dagli italiani Pio Baroc- ci e Vincenzo Cannizzaro. La pri- ma pietra fu posta il giorno di Pa- squa del 1882 e la prima Eucari- stia fu celebrata cinque anni più tardi, Pasqua 1887. Durante gli scavi furono rinvenute due teste di bronzo, una maschera del- l’imperatore Nerone e una testa attribuita alla nobildonna roma- na Agrippina Maggiore, successi- vamente donate ai Musei Capi- tolini. La facciata rispecchia lo stile neo- gotico, mentre l’interno, lungo 40 metri e alto 18, suddiviso in tre navate, presenta crociere go- tiche nel presbiterio e nel coro; le finestre a tutto sesto richiamano lo stile romanico. È nota per la guglia di travertino bianco, le co- lonne in marmo e archi, e le ve- trate colorate raffiguranti le vite dei martiri e dei santi tra i quali il monaco e storico inglese san Beda, detto il Venerabile. Da una delle sue omelie Papa Francesco scelse il proprio motto episcopa- le “Miserando atque eligendo”. Le pareti della chiesa sono arric- chite da targhe su cui sono inci- si nomi inglesi cari alla comu- nità. Gli inginocchiatoi con di- versi stemmi ricamati sono quel- li tipici che si trovano nelle chie- se anglicane britanniche. All Saints Church è molto nota nella Capitale per i numerosi concerti che si tengono al suo in- terno, resi ancor più apprezzabi- li grazie all’ottima acustica. So- no circa cinquecento le persone che frequentano la chiesa anche se non tutte per le funzioni reli- giose, alle quali partecipano as- siduamente trecento persone. «Oltre a rappresentare un im- portante riferimento spirituale per la comunità inglese in Italia, organizziamo molti eventi che mantengono vive le tradizioni folkloristiche dell’Inghilterra – spiega il reverendo Canon Jo- nathan Boardman –. Per questo motivo la chiesa è frequentata an- che da inglesi che non praticano nessuna confessione ma sono in- teressati maggiormente alle tra- dizioni». (Rob. Pum.) S Facciata neogotica, vetrate colorate e guglia di travertino la storia Oggi il Papa nella chiesa degli anglicani la visita. Ad accoglierlo la più grande comunità in Italia, la All Saints a via del Babuino Momento di fraternità nell’ascolto reciproco per il bicentenario del luogo di culto, 4 mesi dopo l’incontro con l’arcivescovo di Canterbury, Welby All Saints Church (foto Gennari) DI ANDREA ACALI apa Francesco ha scelto la parrocchia di Santa Maria Josefa, a Ponte di Nona, ancora una volta alla periferia orientale di Roma, per la sua tredicesima visita pastorale in una chiesa della diocesi. Al suo arrivo, accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini e dal parroco don Francesco Rondinelli, consueto bagno di folla. Il Santo Padre ha incontrato i ragazzi del catechismo nel teatro parrocchiale, ha salutato i malati, gli anziani, gli sposi che hanno battezzato i loro bambini negli ultimi mesi e il Gruppo giovani. Rispondendo ai bambini, il Papa ha detto tra l’altro che «ci sono stati tanti momenti difficili nella mia vita, di salute. Quando avevo vent’anni sono stato quasi per morire per un’infezione. Mi hanno levato un pezzo di polmone. Poi ho avuto tanti altri momenti difficili, ma sempre bisogna superarli. A me la vita non è stata facile ma io domando a voi: la vita in generale è facile? Sempre ci sono le difficoltà e sempre ci saranno, ma si superano con la fede e con il coraggio». Prima della Messa il Papa ha confessato quattro fedeli. «Oggi – ha detto nell’omelia, pronunciata come sempre a braccio – c’è un messaggio direi unico nelle letture. La prima dice “Siate santi perché io il Signore vostro Dio sono santo”. Dio Padre ci dice questo. E il Vangelo finisce con quella parola di Gesù “Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste”. È un programma di vita. Potreste domandarmi: “Ma padre, com’è la strada della santità, il cammino per diventare santi?”. Gesù lo spiega bene nel Vangelo, con cose concrete». Il riferimento è al superamento della legge del taglione: «Cioè – ha detto il Papa – niente vendetta. Se io ho nel cuore rancore per qualcosa che qualcuno mi ha fatto e mi voglio vendicare, questo mi allontana dal cammino verso la santità. Niente vendetta». Francesco ha poi spiegato come la radice dei conflitti stia proprio nel cuore delle persone: «Il male – ha detto – si vince col bene, con questa generosità, con questa forza. Il rancore non è una cosa piccola. Le guerre, questi massacri di bambini… è lo stesso odio che abbiamo nel cuore per un parente, per un vicino, per la suocera… È lo stesso». Occorre «perdonare nel mio cuore, questa è la strada della santità e ci allontana dalle guerre. Se tutti imparassero da questo le guerre non ci sarebbero. Inizia da qui – ha detto il Papa toccandosi il petto – da questa amarezza, dal rancore, dalla voglia di vendetta che distrugge le famiglie, le amicizie, i quartieri… E cosa devo fare? Lo dice Gesù, non io: amate i vostri nemici, pregate per quelli che vi perseguitano. “Per quello che mi fa del male?”. Sì, perché cambi vita e il Signore lo perdoni. È la magnanimità di Dio che tutto perdona, è misericordioso. E tu sei misericordioso con le persone che ti hanno fatto del male o non ti vogliono bene? Un uomo e una donna che fanno questo meritano di essere canonizzati. È così semplice la vita cristiana…». Il Papa ha concluso la sua omelia con un suggerimento concreto: «Cominciate da poco – ha detto –. Tutti abbiamo nemici: prenditi un minuto, guarda Dio Padre e di’ “questo è tuo figlio, cambiagli il cuore, benedicilo”. Questo è pregare per chi non ci vuole bene. Forse il rancore rimane ma noi stiamo facendo lo sforzo per andare su questa strada di Dio santo, misericordioso e perfetto. Preghiamo per quelli che nelle guerre ammazzano i bambini? Ma, è difficile. Sì, ma dobbiamo imparare a farlo perché si convertano. E per quel vicino… “ma io vorrei stringergli il collo!”. Prega perché il Signore gli cambi la vita. La preghiera – ha concluso – è l’antidoto contro l’odio, contro le guerre, che iniziano a casa, nel quartiere, nelle famiglie… quante si distruggono, si odiano per l’eredità. La preghiera è potente, vince il male e porta la pace. Vi chiedo di fare questa esperienza, una al giorno: così si vince e andiamo sulla strada della santità e della perfezione». P A Santa Maria Josefa la preghiera contro qualsiasi odio Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Sede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a 00184 Roma; [email protected] Tel. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491 Abbonamento annuo euro 62,00 C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei Spa Direzione vendite - Piazza Indipendenza 11/B 00185 Roma - Tel. 06.68823250 - Fax 06.68823209 Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871 Anno XLIV – Numero 8 Domenica 26 febbraio 2017 Il reverendo Boardman nella All Saints Church (foto Gennari) Bagno di folla per papa Francesco (foto Gennari) Santa Sede Esercizi spirituali alla Curia Romana: dal 5 li guiderà padre Michelini Dal 5 al 10 marzo, nella ca- sa Divin Maestro di Ariccia, si terranno gli Esercizi spi- rituali di Quaresima per il Papa e per la Curia roma- na: meditazioni del fran- cescano padre Giulio Mi- chelini (foto), frate minore. ue impegni, nella settimana che apre la Quaresima, per Papa Francesco. Merco- ledì sarà all’Aventino per la celebrazione dell’imposizione delle ceneri. Giovedì incon- trerà il clero romano nella basilica di San Gio- vanni in Laterano, come già annunciato dome- nica scorsa da Roma Sette. Per quanto riguarda il primo impegno, alle 16.30, nella chiesa di Sant’Anselmo inizierà la liturgia “stazionale” cui farà seguito la processione penitenziale verso la basilica di Santa Sabina; al termine, la celebra- zione presieduta dal Papa. Giovedì, alle 9.30, la basilica di San Giovanni in Laterano accoglierà sacerdoti e diaconi perma- nenti per «una mattinata di preghiera e rifles- sione che ci aiuti a percorrere fruttuosamente l’itinerario spirituale e pastorale della Quaresi- ma», come ha scritto il cardinale vicario nella let- tera di invito all’incontro. Dopo la preghiera del- l’Ora media, il vescovo ausiliare Angelo De Do- natis, incaricato del Servizio per la formazione permanente del clero, guiderà una liturgia pe- nitenziale; spazio per le confessioni. Al termi- ne, la meditazione del Papa. D Le Ceneri e l’incontro del clero: i prossimi impegni di Francesco

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ROMA SETTE

Francesco subito dopo la sua elezione. Tra le duecomunità «c’è una relazione nata 50 anni fa,maturata nel tempo e tradotta negli eccellentirapporti odierni» confermati dallacollaborazione iniziata nel 2002 tra All Saints ela parrocchia di Ognissanti di via Appia Nuova,

il cui titolare è il cardinale WalterKasper, già presidente delPontificio Consiglio per lapromozione dell’unità deicristiani. Fu lui 15 anni fa adavviare la cooperazione suggellatae formalizzata oggi con la firma diun gemellaggio. «Luigi Orione, ilnostro santo fondatore, ci hatrasmesso l’ecumenismo dellacarità. Partendo da questo è nato ilgemellaggio che in 15 anni ci havisto collaborare a diverseiniziative – spiega don FrancescoMazzitelli, parroco a Ognissanti –.Ad esempio ha contribuito alla

realizzazione, nella nostra parrocchia, della casadi accoglienza Don Orione che ospita 20 donnesenza fissa dimora. Venerdì 17 febbraio, conpadre Johnatan, il vescovo ausiliare GiuseppeMarciante, 15 volontari anglicani e15 cattolici, siamo andati allastazione Ostiense per distribuire lacena ai senza tetto». «Questogemellaggio – aggiunge Boardman– ci sprona a proseguire su questastrada e ho promesso che d’ora inpoi saremo presenti ogni venerdìalla stazione Ostiense». Permonsignor Marco Gnavi,incaricato diocesano dell’Ufficioper l’ecumenismo e il dialogointerreligioso, in questo momentostorico la visita riveste una grandeimportanza. «Viviamo un tempo diforti contrapposizioni e paure – hadetto –. Questo incontro porta consé un messaggio di speranza. PapaFrancesco ha più volte manifestatola sua volontà a interagire con lacomunità anglicana per il benecomune dei popoli e ilgemellaggio tra le due chiese è unsegno eloquente per una cittàcome Roma che raccoglie al suointerno molte confessioni diverse».

DI ROBERTA PUMPO

isita storica di Papa Francesco alla All SaintsChurch di Roma. Alle 16 di questopomeriggio per la prima volta un Pontefice

varcherà la soglia della chiesa anglicana di viadel Babuino 153, tra piazzadi Spagna e piazza delPopolo, che fa parte delladiocesi europeadell’arcidiaconato di Italiae Malta e rappresenta lapiù grande comunitàanglicana in Italia. I suoipredecessori, san GiovanniPaolo II e Benedetto XVI,avevano visitato,rispettivamente, lacattedrale di Canterbury el’abbazia di Westminster.La visita di Francescorientra nelle celebrazioniorganizzate per il bicentenario della chiesa e nonvuole essere un formale incontro celebrativo maun momento di fraternità nella preghiera,ascolto e dialogo reciproco. Avviene quattro mesidopo l’incontro con l’arcivescovo di Canterbury,Justin Welby, con il quale il Santo Padre celebrò iVespri nella chiesa dei Santi Andrea e Gregorio alCelio dopo aver firmato una dichiarazionecongiunta sulla volontà comune di superare gliostacoli dottrinali ancora esistenti e proseguirein un ecumenismo concreto su tematichecondivise. Ad accogliere Bergoglio ci saranno ilvescovo Robert Innace, responsabile per laChiesa anglicana in Europa, il suo suffraganeo, ilvescovo David Hamid, l’arcivescovo DavidMoxon, direttore del Centro anglicano di Roma,il cappellano, reverendo Canon JonathanBoardman, e il suo assistente, il reverendo DanaEnglish. L’incontro si aprirà con la benedizionedi un’icona di Cristo Salvatore appositamentecommissionata per il bicentenario di All Saintsall’artista Ian Knowles, direttore del Centro IconaBetlemme; previsti inoltre il rinnovo dellepromesse battesimali, lo scambio della pace e larecita del Padre Nostro. Alcuni membri dellacomunità anglicana rivolgeranno al Santo Padredelle domande. «Siamo molto felici, chi nondesidera la visita del Santo Padre?», affermapadre Jonathan, ricordando che un primo invitoper i duecento anni della chiesa fu rivolto a

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ituata nel cuore di Roma, AllSaints Church sorge su un exconvento agostiniano. Fu

progettata dall’architetto ingleseGeorge Edmond Street per i resi-denti e i visitatori inglesi a Ro-ma, ma i lavori furono portati atermine dagli italiani Pio Baroc-ci e Vincenzo Cannizzaro. La pri-ma pietra fu posta il giorno di Pa-squa del 1882 e la prima Eucari-stia fu celebrata cinque anni piùtardi, Pasqua 1887. Durante gliscavi furono rinvenute due testedi bronzo, una maschera del-l’imperatore Nerone e una testaattribuita alla nobildonna roma-na Agrippina Maggiore, successi-vamente donate ai Musei Capi-tolini. La facciata rispecchia lo stile neo-gotico, mentre l’interno, lungo40 metri e alto 18, suddiviso intre navate, presenta crociere go-tiche nel presbiterio e nel coro; lefinestre a tutto sesto richiamanolo stile romanico. È nota per laguglia di travertino bianco, le co-lonne in marmo e archi, e le ve-trate colorate raffiguranti le vitedei martiri e dei santi tra i qualiil monaco e storico inglese sanBeda, detto il Venerabile. Da unadelle sue omelie Papa Francescoscelse il proprio motto episcopa-le “Miserando atque eligendo”. Le pareti della chiesa sono arric-chite da targhe su cui sono inci-si nomi inglesi cari alla comu-nità. Gli inginocchiatoi con di-versi stemmi ricamati sono quel-li tipici che si trovano nelle chie-se anglicane britanniche. All Saints Church è molto notanella Capitale per i numerosiconcerti che si tengono al suo in-terno, resi ancor più apprezzabi-li grazie all’ottima acustica. So-no circa cinquecento le personeche frequentano la chiesa anchese non tutte per le funzioni reli-giose, alle quali partecipano as-siduamente trecento persone.«Oltre a rappresentare un im-portante riferimento spiritualeper la comunità inglese in Italia,organizziamo molti eventi chemantengono vive le tradizionifolkloristiche dell’Inghilterra –spiega il reverendo Canon Jo-nathan Boardman –. Per questomotivo la chiesa è frequentata an-che da inglesi che non praticanonessuna confessione ma sono in-teressati maggiormente alle tra-dizioni». (Rob. Pum.)

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Facciata neogotica,vetrate coloratee guglia di travertino

la storia Oggi il Papanella chiesadegli anglicani

la visita.Ad accoglierlo la più grande comunità in Italia, la All Saints a via del Babuino

Momento di fraternitànell’ascolto reciprocoper il bicentenariodel luogo di culto,4 mesi dopo l’incontrocon l’arcivescovo di Canterbury, Welby

All Saints Church (foto Gennari)

DI ANDREA ACALI

apa Francesco ha scelto la parrocchiadi Santa Maria Josefa, a Ponte diNona, ancora una volta alla periferia

orientale di Roma, per la sua tredicesimavisita pastorale in una chiesa delladiocesi. Al suo arrivo, accolto dalcardinale vicario Agostino Vallini e dalparroco don Francesco Rondinelli,consueto bagno di folla. Il Santo Padre haincontrato i ragazzi del catechismo nelteatro parrocchiale, ha salutato i malati,gli anziani, gli sposi che hanno battezzatoi loro bambini negli ultimi mesi e ilGruppo giovani. Rispondendo aibambini, il Papa ha detto tra l’altro che«ci sono stati tanti momenti difficili nellamia vita, di salute. Quando avevovent’anni sono stato quasi per morire perun’infezione. Mi hanno levato un pezzodi polmone. Poi ho avuto tanti altrimomenti difficili, ma sempre bisognasuperarli. A me la vita non è stata facile

ma io domando a voi: la vita in generale èfacile? Sempre ci sono le difficoltà esempre ci saranno, ma si superano con lafede e con il coraggio». Prima della Messail Papa ha confessato quattro fedeli. «Oggi– ha detto nell’omelia, pronunciata comesempre a braccio – c’è un messaggio direiunico nelle letture. La prima dice “Siatesanti perché io il Signore vostro Dio sonosanto”. Dio Padre ci dice questo. E ilVangelo finisce con quella parola di Gesù“Siate perfetti come è perfetto il vostroPadre celeste”. È un programma di vita.Potreste domandarmi: “Ma padre, com’èla strada della santità, il cammino perdiventare santi?”. Gesù lo spiega bene nelVangelo, con cose concrete». Ilriferimento è al superamento della leggedel taglione: «Cioè – ha detto il Papa –niente vendetta. Se io ho nel cuorerancore per qualcosa che qualcuno mi hafatto e mi voglio vendicare, questo miallontana dal cammino verso la santità.Niente vendetta». Francesco ha poi

spiegato come la radice dei conflitti stiaproprio nel cuore delle persone: «Il male– ha detto – si vince col bene, con questagenerosità, con questa forza. Il rancorenon è una cosa piccola. Le guerre, questimassacri di bambini… è lo stesso odioche abbiamo nel cuore per un parente,per un vicino, per la suocera… È lostesso». Occorre «perdonare nel miocuore, questa è la strada della santità e ciallontana dalle guerre. Se tuttiimparassero da questo le guerre non cisarebbero. Inizia da qui – ha detto il Papatoccandosi il petto – da questa amarezza,dal rancore, dalla voglia di vendetta chedistrugge le famiglie, le amicizie, iquartieri… E cosa devo fare? Lo diceGesù, non io: amate i vostri nemici,pregate per quelli che vi perseguitano.“Per quello che mi fa del male?”. Sì,perché cambi vita e il Signore lo perdoni.È la magnanimità di Dio che tuttoperdona, è misericordioso. E tu seimisericordioso con le persone che ti

hanno fatto del male o non ti voglionobene? Un uomo e una donna che fannoquesto meritano di essere canonizzati. Ècosì semplice la vita cristiana…». Il Papaha concluso la sua omelia con unsuggerimento concreto: «Cominciate dapoco – ha detto –. Tutti abbiamo nemici:prenditi un minuto, guarda Dio Padre edi’ “questo è tuo figlio, cambiagli il cuore,benedicilo”. Questo è pregare per chi nonci vuole bene. Forse il rancore rimane manoi stiamo facendo lo sforzo per andaresu questa strada di Dio santo,misericordioso e perfetto. Preghiamo perquelli che nelle guerre ammazzano ibambini? Ma, è difficile. Sì, madobbiamo imparare a farlo perché siconvertano. E per quel vicino… “ma iovorrei stringergli il collo!”. Prega perché ilSignore gli cambi la vita. La preghiera –ha concluso – è l’antidoto contro l’odio,contro le guerre, che iniziano a casa, nelquartiere, nelle famiglie… quante sidistruggono, si odiano per l’eredità. Lapreghiera è potente, vince il male e portala pace. Vi chiedo di fare questaesperienza, una al giorno: così si vince eandiamo sulla strada della santità e dellaperfezione».

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A Santa Maria Josefa la preghiera contro qualsiasi odio

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Abbonamento annuo euro 62,00C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei SpaDirezione vendite - Piazza Indipendenza 11/B00185 Roma - Tel. 06.68823250 - Fax 06.68823209Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871

Anno XLIV – Numero 8 Domenica 26 febbraio 2017

Il reverendo Boardman nella All Saints Church (foto Gennari)

Bagno di folla per papa Francesco (foto Gennari)

Santa Sede

Esercizi spiritualialla Curia Romana:dal 5 li guideràpadre Michelini

Dal 5 al 10 marzo, nella ca-sa Divin Maestro di Ariccia,si terranno gli Esercizi spi-rituali di Quaresima per ilPapa e per la Curia roma-na: meditazioni del fran-cescano padre Giulio Mi-chelini (foto), frate minore.

ue impegni, nella settimana che apre laQuaresima, per Papa Francesco. Merco-ledì sarà all’Aventino per la celebrazione

dell’imposizione delle ceneri. Giovedì incon-trerà il clero romano nella basilica di San Gio-vanni in Laterano, come già annunciato dome-nica scorsa da Roma Sette. Per quanto riguardail primo impegno, alle 16.30, nella chiesa diSant’Anselmo inizierà la liturgia “stazionale” cuifarà seguito la processione penitenziale verso labasilica di Santa Sabina; al termine, la celebra-zione presieduta dal Papa.Giovedì, alle 9.30, la basilica di San Giovanni inLaterano accoglierà sacerdoti e diaconi perma-nenti per «una mattinata di preghiera e rifles-sione che ci aiuti a percorrere fruttuosamentel’itinerario spirituale e pastorale della Quaresi-ma», come ha scritto il cardinale vicario nella let-tera di invito all’incontro. Dopo la preghiera del-l’Ora media, il vescovo ausiliare Angelo De Do-natis, incaricato del Servizio per la formazionepermanente del clero, guiderà una liturgia pe-nitenziale; spazio per le confessioni. Al termi-ne, la meditazione del Papa.

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Le Ceneri e l’incontro del clero:i prossimi impegni di Francesco

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Arduini: «Sulla prevenzionein regione non si fa nulla»

articolo 1 della legge 194 cita testualmente:«Lo Stato garantisce il diritto alla procreazio-ne cosciente e responsabile, riconosce il valo-

re sociale della maternità e tutela la vita umana dalsuo inizio». Partendo da qui Domenico Arduini, di-rettore del dipartimento di ostetricia e ginecologia del-l’Università di Tor Vergata, evidenzia che per la cor-retta applicazione della legge, nell’ambito della 194dovrebbero lavorare «paradossalmente» anche i me-dici obiettori di coscienza, come di fatto è. Nel mo-mento in cui una donna pondera l’idea di procede-re con l’interruzione di gravidanza e si reca in ospe-dale o in un consultorio «è compito degli obiettorispiegare quali sono i limiti, gli svantaggi o eventualivantaggi e, soprattutto, offrire delle possibilità alter-native. Un medico non obiettore come fa ad appli-care questi passaggi? Come può fornire delle alter-native?». Per il direttore a livello regionale «non vie-ne fatto nulla» per attuare la parte preventiva dellalegge 194: «Non ci sono attività in merito ma esisto-no consultori nei quali si reca chi decide di inter-rompere la gravidanza e viene aiutato in tal senso».Arduini, commentando l’assunzione di due mediciall’ospedale San Camillo sulla base di un concorsoper non obiettori all’aborto, non entra nel campo re-ligioso ma evidenzia che quanto stabilito porta allasola applicazione degli articoli 5 e 6 della legge 194in cui si parla dell’interruzione volontaria di gravi-danza; si tratta, pertanto, «di un bando finalizzato al-la non completa applicazione della legge, perché ilmessaggio che arriva è che una donna, arrivata in o-spedale, deve abortire per forza». Quando viene emanato un bando di concorso «deveessere aperto a tutti – prosegue –, non si può fare unbando mirato, è inaccettabile». L’opzione può essere

presa in considerazione solo nelcaso in cui si riscontri una realemancanza di personale «e si pro-cede con la valutazione di un’ap-posita commissione, ma non vabene se aprioristicamente si de-cide che serve questo tipo di per-sonale». Questo comporta l’e-manazione «di un bando al con-trario nel quale un medico o-biettore viene di fatto privato diuno spazio pubblico per il qua-le avrebbe diritto a concorrere».Far ricadere la scelta solo tra me-dici non obiettori «vuol dire sna-

turare il significato della legge».Per Arduini al momento «non c’è tutta questa neces-sità» di assumere nuovo personale in tal senso; re-centemente lo stesso ministro ha affermato che nelLazio i tempi di attesa per procedere all’aborto nonsono lunghissimi, «mediamente una donna attendeuna settimana, è un sistema che funziona bene. Nonconosco i motivi che abbiano portato il San Camilloa fare tale richiesta, non so quali urgenze siano emerse– conclude –. Non di rado mi capita di leggere arti-coli di persone costrette ad aspettare mesi per unarisonanza magnetica, ma non ho mai letto di donneche abbiano atteso per procedere all’interruzione digravidanza. Bisognerebbe dimostrare, dati alla ma-no, in quanti casi una donna non ha potuto abortireper un malfunzionamento del sistema».

Roberta Pumpo

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Lavra (Ordine medici Roma): «Revocare atto iniquo»Gigli (Movimento per la vita): «Approccio illiberale»

l presidente dell’Ordine del medici diRoma, Giuseppe Lavra, chiede alpresidente della Regione Lazio di

revocare l’«atto iniquo» della assunzione didue medici sulla base di un concorso pernon obiettori all’aborto. «Prevedere unconcorso soltanto per non obiettori dicoscienza – spiega – ha il significato didiscriminazione di chi esercita un dirittosancito dalla bioetica e dalla deontologiamedica». Per Lavra si tratta di una«forzatura gestionale e amministrativa,conculcando un diritto inalienabile, cheallarma chi ha il dovere di tutelare laprofessione medica nei suoi aspettifondamentali della bioetica e delladeontologia che sono ad esclusiva garanziadella comunità sociale». Sulla vicendainterviene anche il presidente delMovimento per la vita italiano (Mpv), GianLuigi Gigli: «La pretesa di bandire pressol’ospedale San Camillo di Roma posti

riservati esclusivamente a ginecologidisponibili a praticare aborti è un insultoalla libertà di coscienza del medico, oltreche un approccio illiberale eanticostituzionale al problema della legge194». «Ancora una volta – prosegue – il Pdmostra di essere più attento ai diritti civiliche ai diritti umani e alla giustizia sociale.Ormai manca solo che qualcuno chieda diapprovare anche in Italia una legge simile aquella francese che recentemente haprevisto il delitto di “ostacolo” all’aborto.La legge 194 chiede semmai – sottolineaGigli – di essere applicata nella parteriguardante la prevenzione dell’aborto chela Regione Lazio, più di altre, disattendecompletamente, non proponendo alledonne altra alternativa. Il ministero dellaSalute ha ampiamente dimostrato che nonesiste in Italia alcun bisogno di potenziareil servizio ivg, anche per quanto riguarda ilcarico di lavoro dei medici non obiettori.

L’Europa stessa ha dovuto riconoscerloquando chiamata in causa dalla Cgil. Tuttoil resto è noia ideologica». Sulla stessa lineaOlimpia Tarzia, vicepresidente dellaCommissione cultura del Consiglioregionale del Lazio. «Il concorso riservatounicamente a ginecologi non obiettori,oltre che rappresentare una lettura singolaredella legge 194, è un inaccettabile attaccoalla libertà individuale di migliaia di medicie operatori sanitari. Rifugiandosi dietro ilfalso allarme riguardante l’obiezione dicoscienza, il presidente Zingaretti dichiaradi voler assicurare nuove forme di tutelaalle donne, garantendo la pienaapplicazione della legge 194. Niente di piùillusorio, ipocrita e infondato. La naturastessa del concorso risponde a unainaccettabile forzatura ideologica». DaTarzia arriva l’invito ad attuare la parte della194 che riguarda la tutela sociale dellamaternità.

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Bando per non obiettoriLa Cei: «Si viola la 194»DI ROBERTA PUMPO

ssunti a tempo indeterminatoperché non obiettori dicoscienza. Due ginecologi hanno

ottenuto l’agognato “posto fisso”all’ospedale San Camillo di Romaperché garantiranno il rispetto dellalegge 194 sull’interruzione volontariadi gravidanza. I due medicilavoreranno esclusivamente presso ilDay Hospital e il Day Surgery: hannovinto un concorso emanato dallaRegione Lazio, la prima a farlo inItalia. Un concorso studiato in modotale che, una volta assunti, i duemedici non possano rifiutarsi diapplicare la legge pena illicenziamento. Decisione che haacceso un duro scontro. Se ilpresidente della Regione, NicolaZingaretti, afferma che è «compitoistituzionale della Regione applicare lalegge 194 nella sua interezza»aggiungendo che per quel checoncerne la vicenda del San Camillo sitratta «di una novità assoluta nelpanorama della sanità italiana», ditutt’altro parere è don Carmine Arice,direttore dell’Ufficio nazionale per lapastorale della salute della Cei, il qualeevidenzia che l’assunzione di duemedici dedicati all’aborto «snatural’impianto della legge 194 che nonaveva l’obiettivo di indurre all’abortoma di prevenirlo. Predisporre mediciappositamente a questo ruolo èun’indicazioni chiara. In questo modonon si rispetta un diritto di naturacostituzionale qual è l’obiezione dicoscienza». Zingaretti rivendica ilrispetto della legge: «In questa vicendal’obiezione di coscienza è garantita al100%: per rispettare l’applicazione èstato promosso un bando per 2 unitàdi personale su oltre 2.200 operatoridel settore, in un servizio strettamentefinalizzato a operare richieste diinterruzione di gravidanza». Ma ilministro della Salute Beatrice Lorenzinpuntualizza che la legge non prevedebandi di concorso per situazionisimili: «Bisogna semplicementerispettare la legge ed è evidente cheabbiamo una legge che non prevedequesto tipo di selezione. Prevede

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invece la possibilità, qualora unastruttura abbia problemi difabbisogno, per quanto riguardasingoli specifici servizi, di poterchiedere alla Regione di attingereanche in mobilità da altro personale.L’obiezione di coscienza nel nostroPaese è rispettata». Don Carminericorda che il ministero «ha fattorecentemente un’indagine appurandoche il numero di medici non obiettoririsulta sufficiente per coprireampiamente la domanda diinterruzioni volontarie di gravidanza.Tutto questo fa molto dubitare sullabontà di questo provvedimento».Filippo Maria Boscia, presidentenazionale dell’Associazione medici

cattolici (Amci), parla di grave einaccettabile discriminazione. «In unpanorama sanitario nazionale che vasempre più in frantumi, nel Lazio siindicono concorsi e si stipulanocontratti a tempo indeterminato per ilruolo sanitario, ponendo tra i requisiticoncorsuali la clausola “non obiettori”,distintivo discriminatorio aggiuntivoassolutamente inaccettabile». Non cista il direttore del San Camillo, D’Alba.«Un bando discriminatorio? Esiste unalegge dello Stato che introduce questodiritto per le donne e che richiede alServizio sanitario regionale distrutturarsi. La nostra soluzione èoriginale. Si può criticare e fareriflessioni, ma anche chiedersi come ci

Due medici assunti per garantiregli aborti al San CamilloZingaretti difende la «novità»

Don Arice: «Non si rispetta undiritto costituzionale». Lorenzin:«La legge non prevede selezioni»

Il giuristaMirabelli:«Concorsodi dubbialegittimità»

«Un concorso che escludecoloro che sono obiettoriè di dubbia legittimità».Lo ha detto il presidenteemerito della CorteCostituzionale Cesare Mirabelli, inun’intervista al Tg2000, il tg di Tv2000,commentando il bando dell’ospedale SanCamillo di Roma per l’assunzione diginecologi non obiettori, finalizzato alservizio di interruzione volontaria digravidanza. «C’è un problema di fondo – haspiegato Mirabelli –, l’obiezione dicoscienza è un diritto fondamentalericonosciuto alla persona e non può essereun requisito la rinuncia a questo diritto perpartecipare a concorsi pubblici. Non si puòdiscriminare tra chi esercita questo diritto echi non lo fa». Un bando di concorso, haaggiunto Mirabelli, «non mi pare che possavincolare la persona: la libertà di coscienzaè inalienabile e può essere esercitata in

qualsiasi momento, anche successivamentealla nomina. Questo elimina anche il rilievoche un requisito di questo tipo possa essererichiesto e imposto al momentodell’assunzione». «Un bando similecontrasta sia con la legge 194, sia con laCostituzione», dichiara ad “Avvenire”Francesco Saverio Marini, prorettoredell’Università Tor Vergata di Roma econsulente giuridico presso l’Istitutosuperiore di sanità. Tra i principicostituzionali violati, sottolinea Marini, visono «certamente le libertà religiosa e dicoscienza». In questo caso, inoltre rileva«anche l’articolo 3, che non ammettediscriminazioni nell’accessoall’organizzazione economica del Paese».

il ginecologo

si può strutturare diversamente percoprire questo diritto». Critico anche ilForum famiglie regionale. «Non cipiace la scelta di indire un bandoesclusivo per soli medici non obiettori.È lesivo di un diritto costituzionale ediscriminante, oltre che essere unaazione politica miope e di bassorespiro. In un Paese con una grave crisidemografica e con asili e nidi semprepiù vuoti, piuttosto che promuoverepolitiche sulla natalità, sul valore dellamaternità e di sostegno economico aicosti di una gravidanza e della crescitadi un figlio, si continua a riproporreuna cultura narcisistica e individualistache vede nella “rimozione del feto” larisposta più facile».

umerose le reazioni dopo il serviziodelle “Iene” su un’associazione gay,assegnataria di un bando da oltre

50mila euro (poi revocato) e le dimissionidel direttore dell’Ufficio anti–discriminazioni razziali (Unar) dellapresidenza del Consiglio dei ministri,Francesco Spano, finito al centro dellepolemiche. Il servizio aveva svelato loscandalo dell’assegnazione di fondiall’associazione Anddos – la più granderealtà lgbt italiana – per un progetto miratoa combattere la violenza di genere,raccontando però come in un circolo gay di

Roma della stessa associazione sipraticherebbero attività di prostituzionemaschile. Spano aveva poi presentato ledimissioni dopo un colloquio con ilsottosegretario alla presidenza delConsiglio, da cui dipende l’Unar. «Si sonoinventati tutto», la difesa del presidentedell’Anddos, Marco Canale. Ma non è laprima volta che l’Unar finisce nell’occhio delciclone. L’Ufficio fu investito da moltecritiche anche in occasione dellapubblicazione degli opuscoli “Educare alladiversità a scuola”, ispirati all’ideologiagender, di cui anche Roma Sette e Romasette.itsi erano occupati. «La recente vicendadell’Unar parla da sola», commenta Gigi DePalo, presidente del Forum delleassociazioni familiari. «Non si tratta ditrovare il capro espiatorio, ma di ragionareseriamente a livello istituzionale sull’utilizzodi fondi pubblici e sul tema delle

discriminazioni. Occorre ricalibrare la“mission” dell’Unar su tutte lediscriminazioni, anche quelle verso lepersone che non hanno la forza di farsentire la propria voce, in particolare idisabili, le donne, i giovani, le famiglienumerose, i padri separati, le vedove, gliimmigrati che in questo Paese sonodimenticati da tutti». «Ci chiediamo comepossa dirsi “presidio di informazione sullasalute e sulla prevenzione di malattiesessualmente trasmesse” – rincara la doseToni Brandi, presidente di ProVita Onlus –un’associazione che promuove pratiche chesono l’estremo opposto del cosiddetto“sesso sicuro”». ProVita ha indetto unaraccolta firme: #chiudeteUNAR”. La chiusuraè sollecitata anche da alcuni esponentipolitici, altri chiedono le dimissioni delsottosegretario alla presidenza delConsiglio. Massimo Gandolfini, presidente

del Comitato promotore del Family Day, ènetto: «Da anni l’Unar agisceideologicamente fuori dal suo mandatooriginario. Lo denunciamo da sempreinascoltati». Gli fa eco Roberto Gontero,presidente dell’Agesc: «Spano dovrebbeessere interdetto dai pubblici uffici econdannato a restituire i soldi perpetrati».Per Gian Luigi Gigli, parlamentare (Des-Cd)e presidente del Movimento per la vita, «ilmondo di perversione e compravendita diservizi sessuali evidenziato dal servizio tvsupera ogni immaginazione». Il “no” allachiusura arriva dal ministro per i Rapporticon il Parlamento, Anna Finocchiaro. «Èstato istituito in attuazione di una direttivaeuropea». Il ministro ha confermato che ifondi del bando contestato non «sono statierogati» e che è allo studio la revisione deirequisiti per l’iscrizione al registro delleassociazioni accreditate presso l’Unar. (R.S.)

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Unar sotto accusa dopo lo scandalo scoperto in tvLe reazioni dopo il servizio suun’associazione gay, assegnatariadi un bando, e la denunciadi attività di prostituzione

Il presidente emerito della Consulta, Cesare Mirabelli

L’ospedale San Camillo Forlanini Domenico Arduini

Un’immagine dal video delle “Iene”

2 Domenica26 febbraio 2017

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DI LORENA LEONARDI

esteggiamo trent’anni difamiglia, trent’anni che siamoquartiere laddove è più difficile

essere centro fuori dal centro». Laparrocchia San Carlo da Sezze si trovaalla “Madonnetta”, tra Acilia, Axa e CasalPalocco, zona dove la forte espansione èiniziata nei primi anni ‘80 e oggi si stimauna popolazione di circa 15milapersone. Proprio stamani conclude lecelebrazioni per i 30 anni di dedicazione

Il Beato Angelico testimone della bellezza di Dio

DI MICHELA ALTOVITI

er gli antichi greci il binomiobellezza–bontà era inscindibile:ciò che esteticamente suscitava

piacere aveva altrettanto valore sulpiano morale. Per questo, l’arte era ed èveicolo non solo di forme ma anche dicontenuti. Questo accostamento tra idue piani, esteriore ed interiore, è statoproposto anche dal cardinale AgostinoVallini, vicario del Papa per la diocesi,in occasione del Vespro solenne che hapresieduto venerdì sera, 17 febbraio,nella basilica di Santa Maria SopraMinerva, alla vigilia della memoria del

Beato Angelico, patrono degli artisti edi tutti coloro che operano nel mondodelle arti, che è sepolto proprio inquesta chiesa.«La bellezza del patrimonio artistico –ha detto il porporato – è riflesso dellagrandezza di Dio e voi che operatenell’ambito dei beni culturali avete unagrande responsabilità» perchévalorizzare «quella scintilla divina chesi manifesta nell’artista significamostrare al mondo la bellezza delCreato». La preghiera del Vespro, cui hapartecipato anche il vescovo LorenzoLeuzzi, direttore dell’Ufficio per lapastorale universitaria, si inseriva nelprogramma del Simposio di tre giorniorganizzato in occasione della festa delBeato Angelico dalla Diaconia dellaBellezza – fondazione che riunisceartisti cattolici di diversi ambiti –, esostenuto dal Vicariato e dai padridomenicani.

Il cardinale Vallini ha sviluppato la suabreve omelia a partire dal testo dellalettera paolina ai Filippesi che hadefinito autobiografica: «Paolo rivela sestesso e la sua esperienza di fededefinendo nullo ogni guadagno seprivo dell’incontro con Dio», eccoperché, ha spiegato, «bisogna tornareall’episodio della conversione diDamasco quando la perdita della vistadiventa l’occasione per rifletteredavvero sulla grande luce e motivo dirivoluzione della propria esistenza». San Paolo, quindi, trova in Cristo il suosenso, «in Lui, capisce se stesso – hadetto ancora il cardinale – e comprendeche tutto è relativo rispetto a questoincontro che anche per noi devecontinuare ad essere fiamma interiore»capace di renderci «responsabili in ogniambito della nostra vita, dalla famigliaal lavoro». Il Beato Angelico è stato unautentico testimone di Dio con la sua

stessa arte: «lui, pittore della tenerezza –ha spiegato Vallini – ne ha compreso lagrandezza e, avendola interiorizzata, havoluto e saputo esprimerla». Quindi,l’augurio «affinché la bellezza che vieneda Dio renda ogni tormento superabilee guidi la nostra vita portandoci adessere costruttori di un mondomigliore». Per questa solennecelebrazione è stato concepito unVespro interamente musicale, ossiacantato e accompagnato dagli strumentisecondo quella che era la prassi del XVsecolo, cioè i tempi del Beato Angelico.Gli interventi musicali sono stati curatidal Sistema dell’Afam (l’Altaformazione artistica, musicale ecoreutica) del Ministero dell’Istuzione,dell’Università e della Ricerca, delPontificio Istituto di Musica Sacra diRoma e dei Conservatori di Roma,Latina e Frosinone nonché dal Coropolifonico Musicanova.

P

Orsini, un Papa attento ai poveri

Il valore di Roma come cittàmulticulturale sottolineatonell’incontro promossodall’Ufficio Migrantese dal Centro missionariocon padre Ripamonti,presidente del CentroAstalli, e con l’urbanistaCellamare (Sapienza)Felicolo: «Prezioso il ruolodegli immigrati», il 12%dell’area metropolitanaIl vescovo Lojudice: periferierestano luoghi di speranza

asta prendere i mezzi pubblici pervedere che Roma è già una città

multiculturale e multireligiosa, dislocata dalcentro alle periferie». Parola di padre CamilloRipamonti, presidente del Centro Astalli,intervenuto sabato 18 all’incontro “Roma, cittàmulticulturale”, organizzato dall’UfficioMigrantes e dal Centro per la cooperazionemissionaria. Insieme a lui, presso il PontificioSeminario Maggiore, sono intervenuti CarloCellamare, docente di ingegneria urbanisticadella Sapienza, nonché monsignor PaoloLojudice, vescovo ausiliare per il settore Sud, emonsignor Pierpaolo Felicolo, direttoredell’Ufficio Migrantes. I migranti – è statosottolineato – sono il 12% degli abitantidell’area metropolitana, 530 mila persone.Padre Ripamonti ha portato come esempio ilCentro Astalli: «Dal Centro l’anno scorso sonopassate 20 mila persone, ogni giorno serviamo300 pasti. La narrazione è che arrivano i

B« migranti e stanno modificando l’assettourbano, ma non è così». All’incontro hannopartecipato molti cappellani delle comunitàetniche di Roma, che nel quotidiano curano laconvivenza, dando vita a scuole di lingua eattività culturali con ampia partecipazione. Permonsignor Felicolo, proprio qui nasce il primostimolo all’integrazione: «È preziosissimo ilruolo che svolgono nella nostra città». «Imigranti sono protagonisti del bene, hannouna progettualità creativa e bisognariconoscerglielo». Dello stesso pareremonsignor Lojudice: «Ritengo che leparrocchie siano una grande potenzialità.L’accoglienza non è semplice, ricordiamoci chestrutturalmente i locali parrocchiali nonnascono per questo. Bisogna trovare gliambienti più adatti». In centro come inperiferia, perché «le periferie – ha concluso ilvescovo ausiliare – sono sempre state eresteranno luoghi di speranza». (Va. Ri.)

DI ROBERTA PUMPO

l 24 febbraio 2012, nel PalazzoLateranense, il cardinale AgostinoVallini apriva ufficialmente il processo

di beatificazione e canonizzazione delServo di Dio Pier Francesco Orsini,divenuto Pontefice con il nome diBenedetto XIII. A distanza di cinque anniesatti, venerdì scorso, nell’Aula dellaConciliazione del Palazzo che ospita lasede del Vicariato, si è svolta la cerimoniaper la sessione di chiusura dell’inchiesta

diocesana sulla vita, le virtù e la fama disantità del 245° Papa della Chiesacattolica (postulatore della causa è PaoloVilotta). Presenti i membri del Tribunalediocesano che hanno condotto l’inchiesta:monsignor Giuseppe D’Alonzo, giudicedelegato; don Giorgio Ciucci, promotoredi giustizia; Marcello Terramani, notaioattuario. Hanno inoltre partecipatoGiovanni Ricchiuti, arcivescovo diAltamura–Gravina–Acquaviva delle Fonti;Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento;Saverio Paternoster, presidente del Centrostudi Benedetto XIII, attore della causa dibeatificazione; il principe DomenicoOrsini, diretto discendente del Papa;sacerdoti e un folto gruppodi fedeli laici provenienti daGravina, città natale diBenedetto XIII, tra cui ilsindaco, Alesio Valente.Nell’appassionato discorsoscritto per l’occasione dalcardinale Vallini e letto dalvicegerente Filippo Iannonesono stati ricordati alcunidati più significativi dellabiografia di Orsini. Natoappunto a Gravina, inPuglia, il 2 febbraio 1650 dalduca Ferdinando III e dalladuchessa GiovannaFrangipane della Tolfa, comefiglio primogenito eradestinato a ereditare il feudoma alla vita mondana preferìla vita religiosa ed entrònell’Ordine dei Predicatoricon il nome di fra Vincenzo

IMaria, dove fu sempre attento a sceglieregli ultimi posti e le mansioni più umili. Il24 febbraio 1671 ricevette l’ordinazionesacerdotale e l’anno seguente fu creatocardinale. Fu Papa dal 1724 al 1730 e «ilministero da lui svolto durante ilpontificato fu il proseguimento di quelloesercitato da vescovo diocesano» nelle tresedi di Manfredonia, Cesena, Benevento:da «zelante pastore», infatti, vollecelebrare tutti i sacramenti, «soprattutto leconsacrazioni di vescovi, di chiese e dialtari, cosa da lungo tempo non piùpraticata dai pontefici». Indisse ilGiubileo del 1725 e nello stesso annoconvocò il Concilio provincialelateranense, detto Concilio Romano. Creòla congregazione dei Seminari per laformazione del clero. Eresse l’ospedale diSan Gallicano per i malati di pelle e ilnuovo ospedale di Santa Maria della Pietàper i malati di mente. Le sue passionierano il Vangelo, il bene delle anime e losplendore spirituale della Chiesa. Assegnòsempre un posto preminenteall’Eucarestia e alla devozione mariana. Imezzi a cui faceva ricorso «per alimentarela fede e discernere la volontà di Diofurono la preghiera e il digiuno». Nutrivaun amore incondizionato per il prossimo,«senza distinzioni, ma con una particolarepredilezione per gli anziani, gli ammalati,i poveri». Incoraggiò l’opera deimissionari, specialmente in America e inAsia. Era molto amato dai fedeli che dasubito mostrarono una particolaredevozione verso il Servo di Dio. Lecronache dell’epoca riferiscono che,durante i funerali, in molti cercarono distrappare qualche brandello deiparamenti che rivestivano il corpo percustodirlo come reliquia: un gestodefinito un vero e proprio “saccheggio”.

La sessione del Tribunale nelPalazzo Lateranense. Ricordatala vita del Pontefice che guidòla Chiesa dal 1724 al 1730L’attenzione ad anziani e malatie la passione per il Vangelo

Benedetto XIII eresse gli ospedali San Gallicanoe Santa Maria della Pietà: conclusa venerdìla fase diocesana della causa di beatificazione

Migranti, «protagonisti del bene con progettualità creativa»

Incontro su «Amoris laetitia»nella parrocchia di San Romano

arà la parrocchia di San Romano Martire(ingresso da via delle Cave di Pietralata, 81) a

ospitare, sabato 4 marzo dalle 9.30 alle 12.30,l’incontro di approfondimento sull’esortazioneapostolica post-sinodale Amoris laetitia per il settoreNord. A guidare i lavori della mattinata sarà ilvescovo ausiliare Guerino Di Tora. L’appuntamentoè pensato per tutti gli operatori di pastoralefamiliare, preparazione al battesimo e almatrimonio, dei cammini post-battesimale e dicoppia. Interverranno i responsabili di diversi ufficidiocesani. Per ulteriori informazioni, consultare isiti internet: www.ufficioliturgicoroma.it;www.ufficiocatechisticoroma.it

S

formazione

La celebrazione dei Vespripresieduta da Vallini a SantaMaria sopra Minerva«Fu pittore della tenerezza»

Si concludono le celebrazioniper i 30 anni della chiesaSpiritualità, carità e culturanel centro Madonna di Loreto

della chiesa, dopo tre giorni di festa chehanno visto anche un oratorio sacroispirato a Madre Teresa di Calcutta. DonPaolo Ricciardi è da circa un anno emezzo alla guida di questa parrocchia«nata nel 1979 – racconta – grazieall’ispirazione di don Mario Torregrossa,allora viceparroco a San Timoteo, difondare un Centro per i giovani.Ricevuto il terreno e avviata la nuovaparrocchia, la comunità e i tanti giovanisi riunivano dapprima in un semplicecapanno, per poi arrivare alla chiesa,consacrata il 22 febbraio 1987 e costruitagrazie all’impegno e al sacrificio di tantiparrocchiani, basti pensare che alcuniipotecarono le loro case». Con i 250bambini iscritti al catechismo dellacomunione, un centinaio di ragazzi perla cresima e decine di giovani checontinuano il percorso pensato da don

Mario, la parrocchia, racconta don Paolo,«è animata da una vivacità “contagiosa”,in una dimensione di accoglienza e difraternità». Caratterizzata da sempre perl’attenzione ai poveri – con più di centofamiglie assistite settimanalmente dallaCaritas, tra cui alcuni nuclei di un camporom presente sul territorio dellaparrocchia – la comunità coinvolge inparticolare i giovani in alcuni servizi, tracui la distribuzione mensile dei panini aipoveri in piazzale Ostiense, l’aiuto nellaboratorio artistico con i disabili el’organizzazione, attorno a Pasqua, del“Banchetto del Re”, un pranzo per più diduecento bisognosi. La vita dellaparrocchia, dove sono presenti ungruppo di Padre Pio e un gruppocarismatico della Comunità Maria, ètutt’oggi molto intrecciata con quelladell’esperienza del Centro per i giovani,

intitolato alla Madonna diLoreto e fondato da donMario – morto nel 2008 –,che ancora molti allaMadonnetta ricordano eamano. Al centro giovanilevi sono un’ampiabiblioteca, dove diversevolte a settimana ivolontari aiutano i ragazzie i bambini nello studio,un teatro, un campetto dacalcio e molti locali: «Da anni esiste –aggiunge don Paolo – anche una scuoladi italiano per stranieri con centinaia diiscritti. Già nelle intenzioni iniziali iltutto era pensato per aiutare i ragazzi asviluppare i loro “talenti”. Per i ragazzi cisono i cammini nei diversi gruppi, maanche esperienze di ritiro e “convivenza”per qualche giorno nei locali del Centro,

San Carlo da Sezze, il grande impegno dei giovani

per approfondire la vita spirituale econdividere la fede». Non mancal’attenzione alle popolazioniterremotate. La comunità, sottolinea donPaolo, «ha promosso una raccolta fondidestinata a una comunità abruzzeserimasta senza chiesa. Siamo pronti a dareuna mano a chiunque ne abbiabisogno».

San Carlo da Sezze

Il cardinale Vallini celebra i Vespri (foto Gennari)

I documenti della causa di beatificazione di Benedetto XIII (foto Gennari)

3Domenica26 febbraio 2017

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Sinododei giovani,una tappain musica

Gen Rosso e Gen Verde il 7 aprileall’Auditorium verso l’assemblea del2018. Veglia a Santa Maria Maggiore

DI GIULIA ROCCHI

n concerto e una preghiera pensatiappositamente per i ragazzi. Sono ledue iniziative in cantiere per aprile,

promosse dalla Segreteria generale delSinodo dei vescovi e dal Dicastero per ilaici, la famiglia e la vita e organizzate inpreparazione al Sinodo del 2018 su “Igiovani, la fede e il discernimentovocazionale” e alla vigilia della Giornatamondiale della gioventù, che si celebra alivello diocesano nella Domenica dellePalme. Innanzitutto il concerto, gratuito,dei Gen Rosso e Gen Verde all’AuditoriumParco della Musica: i due gruppi siesibiranno nella Sala Sinopoli venerdì 7aprile alle 21. Quindi il giorno successivo,sabato 8, alle 17, a Santa Maria Maggiore,

Ugli stessi dicasteri della Santa Sede incollaborazione con il Servizio nazionaleper la pastorale giovanile della Ceiorganizzano una liturgia della Parola per igiovani, a cui parteciperanno gruppi datutto il Lazio. La speranza dei promotori èche possa essere presente Papa Francesco,anche se per ora non c’è una confermadefinitiva. «Saranno momenti dicomunione e condivisione – sottolineamonsignor Fabio Fabene, sotto segretariodel Sinodo dei vescovi – anche con iresponsabili della pastorale giovanile delleConferenze episcopali di tutto il mondo,che in quei giorni saranno riuniti a Romaper un convegno in vista del Sinodo e dellaGmg di Panama». L’idea è infatti quella di«cominciare ad accendere sul Sinodo nonsolo l’attenzione degli addetti ai lavori, ma

coinvolgendo i giovani in prima persona»,spiega l’incaricato del Servizio diocesanoper la pastorale giovanile don AntonioMagnotta. «Vogliamo dire loro – rimarca –che la Chiesa ha cura di voi, ma soprattuttola Chiesa vuole ascoltarvi, sentire la vostravoce». L’accesso al concerto è libero egratuito, ma per motivi organizzativi sarànecessario ritirare presso il Vicariato(Servizio diocesano per la pastoralegiovanile, Palazzo Lateranense, dal lunedìal venerdì dalle 9 alle 13) degli inviti dapresentare la sera dell’evento, dove poi siriceverà il biglietto di ingresso. Sonoinvitati tutti i giovani, dunque, per il 7 e l’8aprile mentre per gli adolescenti, a livellodiocesano, è stato pensato unappuntamento a loro misura: il 26 marzouna giornata al santuario di San Vittorino.

Sarà la Sala Sinopoli dell’Auditorium a ospitare, il 7 aprile alle ore 21, il concerto a ingresso libero e gratuito di Gen Rosso e Gen Verde

Universitari, la Quaresima sui «talenti»nvestire sui propri talenti vivendolicome un dono d’amore di Dio, danon tenere solo per sé, ma

investendoli verso gli altri. Parte daquesta riflessione la preparazione allaQuaresima degli universitari romani,che ha come filo conduttore il tema “Ilcoraggio di mettere in gioco il talento(Mt 25, 14– 30)” «Per i nostri giovani –spiega padre Giuseppe Daminelli,cappellano alla Luiss Libera UniversitàGuido Carli –, non è sempre facilemettere in circolo questi doni, ma serimangono solo in loro il rischio è chenon serviranno più a nulla. Dobbiamo

I aiutarli a capire che Dio chiede loro diimpegnarsi secondo le possibilità diciascuno». Il cammino di preparazionealla Quaresima per i giovani è iniziatolo scorso mercoledì con un incontronella basilica di Santa Croce inGerusalemme. «La Quaresima – hasottolineato il vescovo ausiliareLorenzo Leuzzi, che ha presieduto ilmomento di riflessione – sia per tuttinoi un occasione di pregare gli uni pergli altri, e di affidarci al Signore perchésolo in Lui c’è la vera gioia». Tanti gliappuntamenti previsti. Il primomercoledì prossimo, con l’imposizione

delle Ceneri in tutte le parrocchie ecappellanie universitarie. Si prosegue il6 marzo alle 19, con un incontro allaPontificia Università Lateranense, con ilcardinale vicario Agostino Vallini, sultema “Laici cristiani nella città”. Mentreil 19 marzo, nella chiesa di San Tarcisioalle catacombe di San Callisto si terràla tradizionale “Statio quaresimale”degli studenti presieduta dal vescovoLeuzzi, durante la quale saràconsegnato il Credo ai catecumeni, chenella veglia pasquale riceveranno isacramenti dell’iniziazione cristiana.

Marina Tomarro

Il sussidio della pastorale giovanileper accompagnare fino a Pasqua

a Parola agli adolescenti» è il sussidio realizzatodal Servizio diocesano per la pastorale giovanile

per accompagnare i ragazzi durante la Quaresima. Duegli obiettivi, come sottolinea l’incaricato del Serviziodon Antonio Magnotta: «Aiutare gli educatori nelportare avanti la programmazione settimanale e nellostesso tempo avvicinare il Vangelo delle domeniche deitempi forti alla vita dei ragazzi». Il libretto contiene, perciascuna domenica di Quaresima, il testo evangelico, uncommento per gli animatori, attività di gruppo daproporre, la traccia di preghiere e meditazioni, unsegno concreto per far diventare impegno concreto ciòche si è appreso.

ad ogni età, non smettono mai dicredere nella formazione, unico«antidoto alle disuguaglianze, alleviolenze, ai vuoti dell’anima e alla nonsperanza». Della stessa idea ilcardinale Vallini per il quale «gliitinerari formativi devono avere comeobiettivo l’aiutare a crescere nella fedeche non è solo esperienza di emozionema anche conoscenza: i cristianihanno ancora tanto da imparare». Perquesto è necessario «favorire occasionid’incontro, creare comunità vera,incuriosire, suscitare domande» perevitare che, ricevuti i sacramenti, iragazzi abbandonino le parrocchie.«Dobbiamo renderci conto che oggi ilSignore affida a noi il messaggio delVangelo – ha detto –. Roma saràcristiana se noi cristiani sapremoevangelizzare in modo credibile e conil coraggio della testimonianza». Èl’evangelizzazione la via per suscitare

ormazione. È questa la parolaricorrente nelle relazioni del

presidente diocesano uscente dell’AcRosa Calabria e del cardinale vicarioAgostino Vallini alla XVI assembleadiocesana dell’Azione cattolica daltitolo “Per un nuovo umanesimo.Uomini e donne formati in Gesù”.L’appuntamento triennale per ilrinnovo delle cariche associative si èsvolto al Divino Amore sabato 18 edomenica 19 febbraio, giorno in cui èstato presentato il documentoassembleare stilato dalla presidenza edal consiglio diocesano, e sono statieletti e proclamati i consiglieridiocesani. L’Azione cattolica a Roma èpresente in 80 parrocchie e, ilprossimo 29 aprile, in piazza SanPietro, festeggerà con Papa Francesco i150 anni di fondazione. I laici di Ac, haspiegato Calabria, devono essereuomini e donne formati in Gesù, che,

F anche nuove vocazioni, al cui calo hafatto riferimento il cardinale parlandodella richiesta, che spesso arriva dalleassociazioni, di essere affiancate da unsacerdote. «La maggioranza del cleroromano – ha detto – non è più diRoma, anche perché molti sacerdotiromani hanno scelto di diffondere ilVangelo nel mondo. Qui il problema èdella Chiesa, della coscienza ecclesiale.Ai soci di Ac chiedo di esserepienamente laici e di aiutare lecomunità affinché tutti possiamoessere una Chiesa che ha la forza dievangelizzare anche in questo mondoe in questa cultura». Infine, ilporporato ha chiesto all’Azionecattolica di essere presente nelquotidiano «per ragionare da cristianisul modo di essere e di esistere diquesta città perché a noi è chiesto diessere portatori della scintilla delVangelo». (Rob. Pum.)

Un corso sulla riformain atto nel Terzo settore

ggiornare sui cambiamenti che stannoavvenendo nel mondo del volontariato edel Terzo settore, oltre che sulle novità che

la riforma intende introdurre. Questi gli obiettividel corso di formazione promosso dal CesvLazio e dall’Ufficio delle aggregazioni laicali econfraternite del Vicariato, in programma il 28febbraio e i giorni 7, 14, 21, 28 marzo presso laPontificia Università Antonianum (AulaSant’Antonio, via Merulana, 124), dalle ore 15alle 18. Tra i temi che verranno affrontati, lariforma del Terzo settore, le nuove forme delvolontariato, gli aspetti fiscali, il fund raising, ilservizio civile e il coinvolgimento dei giovani.Tra i relatori, il sottosegretario al Lavoro e allePolitiche sociali Luigi Bobba; il direttoredell’Ufficio per le aggregazioni laicali monsignorAntonio Interguglielmi; il presidente dellaCommissione enti non profit dell’Ordine deicommercialisti, Francesco Capogrossi Guarna.Info e iscrizioni: [email protected];[email protected]

A

n milione130mila profili social in Italiasono di ragazzi tra i 13 e i 17 anni. Tra i

18 e i 24 anni salgono a 5 milioni 530mila.Tra i 25 e i 34 anni sono 7 milioni 30mila. Difatto, su 31 milioni di profili social aperti inItalia, quasi 30 milioni appartengono amaggiorenni. Un dato che fa pensare. Anchequando si vuole parlare del fenomenoinquietante del cyberbullismo, che ha giàmanifestato in questi anni gravi conseguenze.Adulti e ragazzi vivono una vita sempre piùsocial, a volte con più di un profilo a testa, esono sempre più connessi grazie aglismartphone: il 95% degli adulti e il 97% deiragazzi ne possiede uno, e lo usano semprepiù presto. Ma spesso in maniera poco o perniente consapevole degli effetti dellanavigazione in rete. Lo ha messo in luce unarecente ricerca diffusa in occasione del SaferInternet Day (la giornata internazionale disensibilizzazione per i rischi legati ad Internetistituita nel 2004 dalla Ue). La condivisione di

immagini e video propri o di altri, conriferimenti sessuali o in pose imbarazzanti, èpurtroppo un’attività diffusa tra i ragazzi: tra iloro amici più di 1 su 5 invia video oimmagini intime di se stesso a coetanei eadulti conosciuti on line, o attiva la webcamper ottenere regali. Quattro su 10 inviano opostano immagini intime di loro conoscenti,più di 1 su 3 invia o riceve messaggi conriferimenti espliciti al sesso. Pochissimi siimpegnano a proteggere la propria immagineonline. Per questi motivi arriva più cheopportuna la proposta di incontri formativisul cyberbullismo per parroci, altri sacerdoti,genitori, educatori, giovani e rappresentantidi movimenti ecclesiali lanciata dalCo.Re.Com. Lazio, organo funzionaledell’Autorità per le Garanzie nelleComunicazioni (AgCom). Un organismoimpegnato in attività di consulenza, digestione e di controllo della Regione inmateria di sistemi informatici delle

telecomunicazioni e nel settoreradiotelevisivo, della cinematografia edell’editoria e nella tutela dei minori suimezzi di comunicazione con attività diformazione, sensibilizzazione e prevenzioneattraverso incontri nelle scuole. L’attivitàformativa si avvale della collaborazione didocenti, esperti e rappresentanti della PoliziaPostale «con l’obiettivo di contrastare ogniforma di violenza e in particolare il fenomenodel cyberbullismo in rete». Agli incontri,imperniati sul dialogo e la condivisione diesperienze, partecipano anche genitori eminori in apposite sessioni formative. IlCo.Re.Com. Lazio mette a disposizione la suacompetenza gratuitamente al servizio deisacerdoti (con sessioni riservate nelleprefetture), ma anche a gruppi di genitori e digiovani nelle parrocchie e nei movimentiecclesiali (è possibile rivolgersi al presidenteMichele Petrucci, via Lucrezio Caro 67, 00193,www.corecomlazio.it).

U

Cyberbullismo, prevenire è la priorità

Il Co.re.Com. Lazio disponibile per incontrisul grave fenomenocon sacerdoti, genitori,educatori e giovani

L’Auditorium Parco della Musica

Gen Rosso e Gen Verde in concerto insieme ad Haifa. A lato: Gen Verde

A Roma l’Azione cattolica riparte dalla formazione

l’iniziativa spiritualità

Il cardinale Vallini e Rosa Calabria al tavolo dei relatori

4 Domenica26 febbraio 2017

Page 5: Dal 5 al 10 marzo, nella ca- si terranno gli Esercizi spi ... · cattedrale di Canterbury e l’abbazia di Westminster. La visita di Francesco rientra nelle celebrazioni organizzate

uesta notte, tradomenica 26 elunedì 27, si

svolgerà al Dolby Theatredi Los Angeles la89esima edizione deiPremi Oscar,l’appuntamento da moltiatteso e in grado dicambiare il destino diuna carriera. Per l’Italia,come noto, è in garaFuocoammare, nellacategoria deidocumentari. Altri

prestigiosi titoli si divideranno le statuette piùprestigiose. Tra questi, figura Barriere, un film direttoda Denzel Washington e da lui interpretato insiemea Viola Davis. Entrambi hanno ricevuto lanomination per miglior attore e migliore attrice.Siamo a Pittsburgh, Stati Uniti, anni Cinquanta delsecolo scorso. Troy è un netturbino sposato conRose; la coppia ha due figli, Cory e Lyons. Troyconduce la sua esistenza in maniera ritirata,

proteggendosi dal ricordo di un passato giovanile incui si è messo in gioco nello sport col sogno didiventare un campione di baseball. La quotidianitàvacilla quando il figlio Cory gli rivela il desiderio divoler abbandonare il lavoro per inseguire il sogno diaffermarsi nel baseball…Denzel Washington è oggitra i più importanti esponenti del cinemaamericano, attore prima e poi anche regista, al paridi Clint Eastwood e di Mel Gibson. Qui,muovendosi sulla base del testo scritto da AugustWilson, Premio Pulitzer, affronta il contestosocioculturale di una famiglia afroamericananell’America dei ’50, un Paese ancora incapace dioffrire uguaglianza e parità di diritti ai cittadini. Troyconduce la propria esistenza in modo tranquillo,senza sporcarsi con la vita. Realizzata con splendidaintuizione come una vicenda reale vissuta tra lequinte di un quartiere urbano isolato (le barriereappunto), la storia nei momenti forti del climaxdrammatico tocca anche le note della misericordia,alternando lo sguardo della esuberanza virile eistrionica di Troy con quello sulla dolorosa paraboladi Rose, donna indifesa e sacrificata alla fedeltà almarito. La sua rivincita è nell’accogliere la figlia che

Troy ha avuto da un’altra donna, di crescerla nellasua casa, non trovando però il coraggio di perdonareil marito. Pur palesemente ispirata, senzanasconderlo, al copione teatrale omonimo (tral’altro messo in scena a Broadway nel 2010 daglistessi Washington e Davis con una interpretazioneche ha fatto vincere ad entrambi il Tony Award,massimo riconoscimento teatrale), la realizzazioneconserva un asciutto realismo, grazie allo stilenarrativo dell’attore–regista che restituisce conscrupolosa attenzione l’affresco politico e culturalestatunitense del decennio successivo alla Secondaguerra mondiale. Una regia robusta e salda, in gradodi costeggiare il melò, senza tuttavia testarneprigioniero. In una battuta del copione, Rose/ViolaDavis dice: «Confronta le parti oscure di te stesso, elavora per bandirle con l’illuminazione e il perdono.La tua volontà di lottare con i tuoi demoni faràcantare gli angeli. Usa il dolore come un carburante,come ricordo della tua forza». Film quindi dai moltispunti attuali, da vedere con attenzione anchenell’ottica del sempre stimolante rapporto tracinema e teatro.

Massimo Giraldi

Q«Barriere», l’America anni ’50 di Denzel Washingtoncinema

MERCOLEDÌ 1Alle 8 in San Giovanni presiede la Messa conl’imposizione delle ceneri. Le udienze ai sacerdotiiniziano alle ore 9.30.

GIOVEDÌ 2Alle 9.30 in San Giovanni partecipa all’incontro delclero all’inizio della Quaresima con il Santo Padre.

SABATO 4Alle 9.30 alla Bonus Pastor incontra gli uomini e ledonne impegnati nelle istituzioni pubbliche.

DOMENICA 5Alle 10 celebra la Messa e incontra gli operatoripastorali nella parrocchia S. Giuseppe da Copertino.

Leonardo Experience,mostra permanente

a aperto al civico 19di via della Concilia-

zione la mostra perma-nente dedicata al più gran-de genio del Rinascimento,“Leonardo Da Vinci Expe-rience”. Esposte quaranta-sei invenzioni realizzate suprogetto di Leonardo e lefedeli riproduzioni dei di-pinti più famosi di semprein un percorso immersivoe coinvolgente che con-sentirà al pubblico di vive-re una vera e propria e-sperienza multimediale,tra pittura, meccanica.

H

cultura

Morti tre sacerdoti: Conte, Crognale e Yiguerimian - San Gioacchino, conferenza per il 500° della RiformaUniversità Europea, Galantino e Cantone all’inaugurazione dell’anno - Lutero, simposio alla Gregoriana

luttoMORTI MONSIGNOR CROGNALE,MONSIGNOR CONTE E DON YIGUERIMIAN.Cordoglio per la morte di tre sacerdotiavvenuta nei giorni scorsi. Si tratta dimonsignor Gabriele Crognale, donJorge Yiguerimian e monsignorDonato Conte. Il primo era nato aCrognaleto (Teramo) il 17 agosto1923 ed era stato ordinato sacerdote il16 aprile 1949; aveva dedicato oltreventi anni del suo ministeroall’impegno nell’Archivio storicodiocesano, che aveva diretto dal luglio1973 all’aprile 1992, ed era statoeconomo e professore al PontificioSeminario Romano Minore. Le sueesequie sono state celebrate a VillaMaria Santissima Assunta. I funerali didon Yiguerimian sono stati celebratiinvece martedì nella parrocchia SantaFrancesca Romana, dove era vicariocooperatore: nato a Buenos Aires il 27giugno 1932, era stato ordinato nel1961 per l’ordinariato per i cattoliciarmeni dell’Europa Orientale.Monsignor Donato Conte è mortonella notte tra lunedì 20 e martedì 21febbraio. Le esequie sono statecelebrate venerdì 24 nella parrocchiadi Santa Maria in Traspontina.Monsignor Conte era nato aLettomanoppello, provincia diPescara, il 3 aprile del 1939. Nel 1968l’ordinazione presbiteriale, dal 1984era cappellano di Sua Santità. Dal1969 era cappellano della casa di cura«Valle Giulia». Cordoglio in diocesianche per la scomparsa della mammadi don Filippo Morlacchi, direttoredell’Ufficio diocesano per la pastoralescolastica: i funerali sono staticelebrati nella chiesa di Santa Teresadel Bambino Gesù in Panfilo.

celebrazioniLA QUARESIMA A SAN GIOVANNI INLATERANO. Inizieranno il primo marzoalle 17.30 con la Messa capitolare delmercoledì delle ceneri, gliappuntamenti quaresimalinell’arcibasilica papale di SanGiovanni in Laterano. Tutti i venerdìdi Quaresima è prevista la Via Crucisalle 16.30, alle 17.30 sarà celebrata laMessa. Domenica 5 alle 17.15 laprocessione e la Messa nell’ambitodelle Stazioni quaresimali.

SAN SALVATORE IN LAURO PREGA LAMADONNA DI FATIMA. Per iniziativa delCoordinamento regionale dei gruppidi preghiera di Padre Pio del Lazio,fino al 3 giugno, i primi sabati delmese, a San Salvatore in Lauro(omonima piazza), si pregherà inonore del Cuore immacolato di Maria.Sabato 4 marzo alle 16 ci saràl’accoglienza dell’immagine dellaMadonna di Fatima, alle 17 il Rosariomentre alle 18 la Messa solennepresieduta dal cardinale GiuseppeBertello, presidente del Governatoratodel Vaticano.

incontri«LUTERO E I SACRAMENTI», SIMPOSIOINTERNAZIONALE ALLA GREGORIANA.Una rilettura cattolica in prospettivaecumenica della riforma luterana saràal centro del simposio che si terrà daoggi fino al primo marzo allaGregoriana. L’incontro si aprirà con lacelebrazione dei vespri e la conferenzadel cardinale Kurt Koch, presidente delPontificio consiglio per la promozionedell’Unità dei cristiani. Concluderà iquattro giorni di riflessionel’intervento del cardinale GerhardMuller, prefetto della Congregazioneper la Dottrina della fede. Per info:www.unigre.it.

GLI APPUNTAMENTI DI SAN GIOACCHINOPER I 500 ANNI DELLA RIFORMA. AnnaBelli, membro del Consiglio dellaChiesa luterana di Roma, sarà la primaospite della serie di incontri sui 500anni della riforma di Lutero che siterranno nella parrocchia di SanGioacchino in Prati (via PompeoMagno, 27) fino al prossimo aprile.Nel corso della serata che avrà inizioalle 19 di domani Belli parlerà del«Cammino ecumenico delle e con leChiese della Riforma. Dal conflittoalla Comunione, per essere Chiesainsieme».

ANTONIANUM, UNA LEZIONE SURAIMONDO LULLO. Domani alle 15.30nella cripta di Sant’Antonio (viaMerulana, 124) lezione pubblica diSara Muzzi dedicata a «RaimondoLullo tra immagini e profezia. Seguiràla visita all’esposizione dedicata albeato catalano: «Raimundus,Christianus Arabicus: Raimondo Lulloe l’incontro fra culture».

«SI PUÒ VIVERE SENZA SCIENZA?», SE NEPARLA ALL’ANTONIANUM. Il Sefir –Scienza e fede sull’interpretazione delreale, area di ricerca interdisciplinarecostituita all’Ecclesia Mater, promuoveil convegno «Si può vivere senzascienza?». Ne discuteranno scienziati,teologi e filosofi il 2, 3 e 4 marzoall’Antonianum (viale Manzoni 1).

GALANTINO E CANTONE ALL’UNIVERSITÀEUROPEA. Giovedì 2, alle 11, in viadegli Aldobrandeschi 190, si terrà lacerimonia di inaugurazione dell’annoaccademico dell’Università Europea diRoma. Saluto del rettore padre PedroBarrajòn. Il tema: «Le sfidedell’università oggi: interculturalità edetica». Ne parleranno il vescovoNunzio Galantino, segretario dellaCei, e Raffaele Cantone, presidentedell’Autorità nazionale anticorruzione.

LATERANENSE, A 50 ANNI DAL TRATTATOSULLO SPAZIO. Si parlerà dell’AgenziaSpaziale Europea, giovedì 2, allaLateranense. Nell’incontro (ore 15)alcuni professori dell’ateneo(Vincenzo Buonomo, Antonio Rizzi eMarilena Montanari) dialogherannocon Marco Ferrazzani, dell’AgenziaSpaziale, su «L’Esa e gli Stati nel 50moanniversario del Trattato sullo Spazio».

PERCORSO CON LE RELIQUIE DELLAPASSIONE. Al via l’iniziativa del Centrodiocesano di sindonologia Giulio Ricciche a Santa Croce in Gerusalemme, apartire dal 2 marzo (tutti i giovedì diQuaresima dalle 17.45) offrirà unariflessione sulla Passione, morte eresurrezione di Gesù attraverso lacontemplazione della copia dellaSindone, il Crocefisso sindonico e lereliquie venerate in Basilica.

EUTANASIA: SE NE PARLA ALLA BONUSPASTOR. Il Movimento dell’AmoreFamiliare e le associazioni Pro Vitaonlus e “Non si tocca la famiglia”promuovono la conferenza “Eutanasianuovo olocausto” giovedì 2 alle 19,alla Casa Bonus Pastor (via Aurelia208). Testimonianza di RobertoPanella, uscito dal coma profondo.

LA SINDONE TRA TEOLOGIA, STORIA ESCIENZA. Venerdì 3, dalle 15.30, ilprimo dei cinque incontri sullaSindone organizzati dagli Amiciromani della Sindone all’AccademiaAlfonsiana (via Merulana, 31).

cultura«CHIESA NELLA CITTÀ» SU RADIOVATICANA ITALIA. Mercoledì prossimo,alle 18.30, sui 105 FM di RadioVaticana Italia, il programma «Chiesanella città» dedicato alla diocesi diRoma e condotto da FabrizioMastrofini. Anche sul Dab,www.digitalradio.it, o riascoltabile inpodcast su http://it.radiovaticana.va.

CONCERTO DI MUSICA SACRA AI SANTI XIIAPOSTOLI. Sarà una dedica ai cittadinidi Roma quella che il St. John Paul IIHigh School Choir metterà in scenadomani alle 21 nella basilica dei SantiXII Apostoli. Il coro, composto da 67voci e diretto da Richard vanCourtlandt Jr., spazierà nel repertoriodi musica sacra: da Giuseppe Pitoni aGiovanni da Palestrina. Ingressolibero.

GLI SPETTACOLI AL CINEMA DELLEPROVINCIE: «SULLY», «GENIUS» E«MISTER FELICITÀ». Oggi al cinemaDelle Provincie (viale delle Provincie)per l’ultimo giorno in sala «Sully», ilfilm con Tom Hanks diretto da ClintEastwood. Orario degli spettacoli:16.30, 18.30, 20.30 e 22.30. Solomartedì 28 febbraio il film «Genius»,con Jude Law, Colin Firth e NicoleKidman. Spettacoli alle 16, 18.10,20.20 e 22.30. Da mercoledì 1 adomenica 5 marzo «Mister felicità»,l’ultima commedia di AlessandroSiani. Spettacoli alle 16.30, 18.30,20.30 e 22.30.

PRESENTAZIONE LIBRI/1: «LA COMUNITÀDI BOSE» DI BENEDETTA TORSELLO. Verràpresentato al Seraphicum FacoltàTeologica San Bonaventura (via delSerafico, 1) giovedì 2 marzo alle 17, illibro di Benedetta Torsello dedicato a«La Comunità di Bose. Ecumenismo,dialogo, libertà religiosa».Parteciperanno l’autrice e Leonardo deSanctis (Fefè Editore).

PRESENTAZIONE LIBRI/2: «GIOVANNI DACAPESTRANO» DI LUCA PEZZUTO.All’Antonianum, venerdì 3 alle 17,presentazione del libro di LucaPezzuto «Giovanni da Capestrano.Iconografia di un predicatoreosservante dalle origini allacanonizzazione». Intervengono LetiziaPellegrini e Lorenzo Cappelletti.

DI FILIPPO PASSANTINO

a sua casa distrutta e l’attesa dei genitoriche non sarebbero più tornati. Alì Ehsaniaveva 7 anni quando, all’uscita da scuola,

a Kabul, si è scontrato con le conseguenzedella guerra. Un giorno che ha stravolto la vitadi quel bimbo, adesso ragazzo di 27 anni, chegiovedì ha raccontato la sua storia a numerosicoetanei riuniti al Centro universitariointernazionale Collalto. Dal 2003 vive a Romadove si è laureato in Giurisprudenza. Una vitariassunta nel libro Stanotte guardiamo le stelle,che presenta nelle scuole italiane. Le strade delsuo sogno adesso conducono a Bruxelles:«Voglio impegnarmi nel diritto per tutelare ipiù deboli e i migranti». E lui migrante lo è

stato per lungo tempo. Dall’Afghanistan alPakistan, all’Iran, alla Turchia passando per laGrecia fino all’Italia. Tappe di un percorsodurato 5 anni che ha vistonell’attraversamento dell’Egeo il momento piùdifficile: «Prima di partire dalla Turchia conun gommone, mio fratello mi aveva compratoun cellulare. Mi aveva chiesto di restare lì e miaveva promesso che mi avrebbe chiamatoappena fosse arrivato – racconta –. Ma non homai ricevuto la suatelefonata. Ho saputo daisuoi colleghi che eraannegato». Qualche tempodopo anche Alì è partitoper Lesbo a bordo di unbarcone: «Abbiamocominciato a imbarcareacqua, lo scafista ci hadetto di arrivare a riva anuoto, ma non sapevonuotare. Per galleggiare misono aggrappato a unbidone di benzina. In quelmomento mi sono trovatosolo. Per la fatica e la

disperazione ho chiuso gli occhi e ho visto ilvolto insanguinato di Gesù, mi promettevache mi avrebbe salvato. Subito dopo hosentito sotto i piedi la terra». Dopo tre mesi incarcere per essere arrivato clandestinamente inGrecia, Alì si è nascosto sotto un camion,imbarcatosi da Patrasso per Ancona. La primavolta è stato scoperto. Ha riprovato a distanzadi qualche mese. Stavolta aveva come mètaVenezia. «Sono rimasto sotto il camion che

correva a 80 chilometriall’ora. A un semaforo siè fermato e ho gridato,ho chiesto aiuto». Infine,il trasferimento a Roma.«Ho dormito per unasettimana alla stazioneOstiense. Poi, ho vissutoin una casa famiglia».Nel 2008, il Battesimo. Ela fede nei libri: «Hocontinuato a studiare,mio padre mi avevaspiegato l’importanzadella cultura. Oggi è ilmio tesoro».

L

Dall’inferno di Kabul al sogno di BruxellesAlì, afgano, orfano a 7 anni,ha traversato l’Egeo per sfuggirealla guerra. Ora ne ha 27, vivea Roma. «Voglio impegnarminel diritto per tutelare i deboli»

Alì Ehsani con il suo libro

«Young old people»Caso su cui riflettere

l divorzio è (anche) per vecchi! Nella società postmoder-na e tecnoliquida di questo inizio di millennio stiamo as-sistendo al definitivo superamento della categoria an-

tropologica della vecchiaia intesa come luogo della stabilitàe della saggezza. Sì, perché anche la vecchiaia è stata per-vasa dal fenomeno della adolescentizzazione del ciclo di vi-ta degli umani tecnoliquidi.Cosicché esistono gli “adultescenti” (adulti che vivono unapermanente adolescenza) e gli “young–old people” (anzia-ni che rivivono pulsioni giovanili, anche grazie alla farma-cologizzazione della sessualità, e che si aprono a nuove edeccitanti esperienze).Ed ecco il dato Istat che segnala il fenomeno: nel primo de-cennio del terzo millennio le separazioni che riguardanouomini ultrasessantenni sono passate dal 5% del totale del-le separazioni al 10% e quelle che riguardano le donne over60 dal 3% del totale delle separazioni al 6,1. Il dato assumeuna ulteriore accelerazione in questo secondo decennio connuovi numeri record. È proprio agli “young–old people” chedobbiamo una parte dell’incremento di questi dati.Chi sono dunque gli “young–old people” e quali sono le lo-ro caratteristiche? Innanzitutto sono vecchi molto attenti al-la dimensione corporea: curano il corpo e la forma fisica,vanno in palestra, ballano e fanno la dieta. Sono anche mol-to attenti alla dimensione estetica: non rinunciano alla bel-lezza, seguono la moda, assumono integratori alimentari esi curano con attenzione. E infine sono molto attratti dalladimensione relazionale: fanno nuove amicizie, cercano re-lazioni, avventure ed emozioni. In definitiva inseguono mo-delli giovanili e cercano nuovi amori.Ma gli “young–old people” non spiegano del tutto l’inquie-tante dato Istat. Infatti dobbiamo considerare un altro fe-nomeno che attraversa la società tecnoliquida: l’incremen-to della conflittualità, legata ad un sostanziale individuali-smo e al prevalere dell’appagamento dei bisogni individuali,e la incapacità di risolvere ed affrontare i conflitti stessi.Questo fenomeno determina un ulteriore indebolimentodei legami: l’uomo postmoderno sembra risolvere i conflit-ti prevalentemente attraverso la rottura del legame.Questa realtà aggredisce inesorabilmente anche gli ultra-sessantenni, nati nel periodo post–bellico, figli della crisidell’autorità e di una pedagogia che ha demonizzato il con-flitto. Anche negli ultrasessantenni di oggi si è andato sem-pre di più sedimentando la convinzione, largamente con-divisa dalla società, che il conflitto segnala la fine della re-lazione.In definitiva il dato Istat pone una questione ineludibile: sa-prà l’uomo del terzo millennio recuperare la bellezza dellarelazione interpersonale o è condannato ad una sostanzia-le instabilità dei legami che lo perseguiterà anche nella vec-chiaia? Saremo trottole in perenne e vano movimento o sa-premo recuperare equilibri perduti? E soprattutto: sapremocontare i nostri giorni e invecchiare?

I

Pianeta famigliaa cura di Tonino Cantelmi

5Domenica26 febbraio 2017