Da Jackson Pollock a Andy Warhol il passo è breve. La Pop Art e l'America degli Anni '60
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Da Jackson Pollock a
Andy Warhol il passo è breve
la POP ART
e l’Americadegli anni ’60
domenicalCardelby Maria Rosaria Gallo
for pramantha
24 novembre 2013
la POP ART
e l’Americadegli anni ’60 Contesto storico culturale: società
dei consumi e mass media. Il nuovo scenario all’indomani
della II guerra mondiale
Nuovo immaginario e linguaggi artistici:
la Pop Art inglese, il Neo Dada Americano
La Pop Art americana: la rivoluzione
Andy Warhol e la Factory
I PUNTI
Jackson Pollock (1912 - 1957)pittore sciamano - emblema dell’arte anni ’50
Andy Warhol (1928 - 1987)pittore macchina - emblema dell’arte anni ‘60
gli Antipodi
http://youtu.be/7bICqvmKL5s http://youtu.be/CzrPmfaYcMM
una Costellazione
Società dei consumi opulenza del II Dopo Guerra
Società dei mass media
Industria dell’intrattenimento
American Way of Life
Beat Generation On the road
Culture underground
Diritti CiviliAntirazzismoFemminismo
Pacifismo
controtendenzatendenza
"Pop Art" è l'abbreviazione di Popular Art, arte popolare, dove il termine "popolare" sottintende "di massa", cioè prodotta in serie, arte che vuol rappresentare, si interessa e codivide l'immaginario collettivo dell'uomo come consumatore.
l’immaginario dell’omologazione
trasformazione di gustocostumevita
l’arte reagiscecon una frammentazionedell’esperienza e dei linguaggi estetici
American way of lifeComunicazione
Consumi Nuovo immaginario
La cosda per il cibo alla sede della Croce Rossa durante la Grande Depressione e sullo sfondo il poster: "Non c’è altro stile di vita che quello americano."
American way of life 1937 Ph by Margaret Bourke-White
1945
The Kiss by Alfred Eisenstaedt
One of the most famous photographs. Kiss of the sailor and the nurse after the announcement of the end of the war in Time Square NY
1949«The Marlboro Man»
by Leonard McCombe
Cowboy 39enne del Texas Clarence Hailey.
L’immagine fu utilizzata in seguito per la pubblicità
delle sigarette
Le luci di New York anni ‘50
1952
1954 by Mark Shaw
Audrey Hepburn
25enne
star di Vacanze Romane
1957
I paparazzi degli anni ’60
1963 LifeNew York City apprende la notizia dell’assassinio di Kennedy
Today
broadcast yourself!
:)
CONTESTO ARTISTICOLe premesse
della POP ART Americana
premesse della POP ART AMERICANA
POP INGLESE
1950/56
Indipendent Group
all’ICA - Londra
APPROCCIOAnalitico critico ironico formale
sul rapporto tra nuova estetica
popolare (forme, stili,
design, comunicazione) e nuove identità/
status
Richard HAMILTONEduardo PAOLOZZILawrence ALLOWAY
David HOCKNEYAllen JONESPeter BLAKE
New DADA
1955/1961
The Art of assemblageMOMA 1961
Jasper JOHNS
RobertRAUSCHENBERG
Jim DINE
APPROCCIO anti Action painting
superamento dell’ESPRSSIONISMO
ASTRATTO
cambiamento nella continuità espressiva
integrazione dell’azione artistica
con la realtà concreta inserimento/recupero
dell’oggetto e della realtà nell’opera
una Definizioneil termine pop art appare nel 1955in Inghilterra usato dagli intellettuali Leslie Fiedler e Reyner. Banham per indicare i fenomeni della comunicazione di massa (fumetti, rotocalchi, televisione, cinema, prodotti industriali di largo consumo).
Lawrence Alloway 1958 “un’arte fatta di immagini banali legate al consumo di massa, di stereotipi, di semplificazioni in cui le merci hanno più rilievo degli oggetti d’arte e i fumetti raccontano in modo più efficace dei romanzi” The Arts and the Mass Media” –in Architectural Design
Richard Hamilton 1957 fornisce un programma estetico di elaborazione artistica basato sull’analisi della cultura quotidiana e consumistica definita:Popolare /mass i f i ca ta , t rans i tor ia , fac i le /immediata , a basso cos to , ser ia le , g iovane , sp i r i tosa , ingegnosa , sexy , ambigua , sugge st iva , comme rc ia le .
Eduardo PAOLOZZI, 1947I was a Rich Man's Plaything
The Indipendent Group
le premesse della POP ART AMERICANA
POP INGLESE
This is tomorrow mostra sperimentalemix di opere e materiali di installazionipresi tali e quali dai cartelloni pubblicitari
1956This is tomorrow!Whitechapel Gallery
Indipendent Group
Pianeta proibito
Quando la moglie è in vacanza
Richard HAMILTONEduardo PAOLOZZI
David HOCKNEYAllen JONESPeter BLAKE
Richard HAMILTON (1922 - 2011)
Pioniere della pop art
Richard Hamilton, Just what Is It that Makes Today’s Home so Different, so Appealing? 1956 collage, cm 26 x 25
Ma cos’è che rende le case di oggi così diverse, così attraenti?
titolo tratto da una rivista di costume e realizzato con ritagli
dalla stampa americana
Il Manifesto emblemadico della mostra
This is tomorrow!Whitechapel Gallery
• esaltazione del comfort delle case moderne• cibi di pronto consumo• paralume con logo ford• un quotidiano e la TV• l’aspirapolvere• un registratore a nastro• fumetti rosa al centro della parete come un quadro• Hollywood che entra dalle finestre• il tappeto è una folla • il soffitto è la curva della luna vista dallo spazio• una pin-up, una casalinga e un culturista con un lecca-lecca impugnato come una racchetta.Hamilton rappresenta le immagini popolari del mondo
contemporaneo e i mezzi di comunicazione che la diffondono
1924 – 2005
collage 1948
1937 /
Sunbather 1966 acrilico su tela 183 x 183
atmosfere californianestile di vita
colori brillantisuperfici piatte
linee forti e marcate
Allen Jones 1937 / sculture anni ’60fibra di vetro
dipintacuoio e capelli
Cavalca il gusto artificiale e
dissacrante, freddo e smaltato della
swinging london veicolata dal fotografo
di moda David Bailay
Neo DADA e la Galleria Leo Castelli
la Galleria
The Leo Castelli Gallery apre a New York al 4 East sulla 77th Street nel Febbraio 1957. Nel 1958 organizza la prima personale di Jasper Johns e Robert Rauschenberg.
In 10 anni, diventa l’epicentro mondiale delle “nuove avanguardie” Pop, Minimal, and Conceptual Art, esponendo oltre a Jasper Johns e Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Cy Twombly, Frank Stella, James Rosenquist, Donald Judd, Dan Flavin, Robert Morris, Bruce Nauman, e Keith Sonnier.
Leo Castelli
Trieste 1907New York 1999
Marcel Duchamp 1887 -1968
il Dadaismoe il ready-made
Hausmann(1919)
l’ Eredità
readymade applicato alle immagini, agli oggetti e ai suoni J. Cage
Retroactive 1963 Untitled 1955
Pantomime 1961- Paris
“la pittura si riferisce all’arte
e alla vita; io cerco di
muovermi nel mezzo”
R. RAUSCHENBERG
1925 - 2008
bed, 1955 lavoro emblematico su un letto disfatto l’artista stende la pittura stile action painting
Monogram, 1955-59 Combine
incontro tra oggetti eterogenei e magma pittorico inglobantecombine
paintings
Canyon, 1958Dylaby 1962
Jasper Johns 1930
Three Flags, 1958
inserisce nell’arte soggetti banali
bandiere, bersagli, mappe, numeri
utilizza immagini della realtà quotidianama li riproduce
rifacimenti/no prelievo
inversione:ready-made
dell’immagine
The Flag, dettaglio 1955 encausto, olio e collage
Target 1955
Map 1961 encausto, olio e collage
Bronzo dipinto, 1964
La Galleria Leo Castelli diventa punto di riferimento per la nuova generazione
Leo Castelli e Roy Lichtenstein 1961Leo Castelli e Andy Warhol 1964
Leo Castelli e Cleas Oldenburg 1964Tom Wesselmann
dal 1960 nasce ed esplode la POP ART
radicalmente americana
James Rosenquist1964
i Protagonisti
Testo
Lichtenstein pag 19.Protagonista diretta della POP ART è la realtà della vita americana di massa, contrassegnata, in un paesaggio urbano anonimo e innaturale, dall’ossessiva presenza dell’apparato pubblicitario, dall’invasione dei prodotti della civiltà dei consumi, dal martellamento dei mass madia (fumetti, reclames, tv, etc): gli artisti lavorano manipolando immagini e oggetti già fabbricati con tecniche che ne potenziano le implicite qualità espressive
protagonista dell’arte non è più semplicemente l’oggetto quotidiano
ma il prodotto nella sua totalità
impesonalitàrealismo freddezza
inizia un radicale processo
di appropriazione ultra-readymade
pg 112
Inizia la rivoluzione
Roy Lichtenstein
1923 / 1997
Roy Lichtenstein, M-Maybe, 1965
Masterpiece, 1962
Whaam!, 1963
Look Michye, 1961
I Love You with My Ford (1961)
James Rosenquist
1933 /
James Rosenquist, F-111 1964-1965 (New York, MoMA)
James Rosenquist, Presidente eletto, 1960-1961
Cleas Oldenburg
1929 /
Soft Typewriter 1963Floor Burger 1962
Spoonbridge and Cherry1985-1988
French Fries and Ketchup, 1963
George Segal
1924 / 2000
Walking man, 1966
George Segal, The Diner (Il Commensale), 1964-66
Tom Wesselmann1931 / 2004
1963
Andy Warhol
Andy Warhol (1928–1987) Painter, Filmmaker
Nato il 6 agosto 1928, a Pittsburgh, Pennsylvania, Andy Warhol inizia la sua esperienza come illustratore pubblicitario di successo.
Brillante comunicatore ed esploratore di tecniche di stampa, Andy Warhol tradurrà la sua esperienza di pubblicitario e la sua sensibilità commerciale in arte, avventurandosi in una grande varietà di forme espressive(performance, cinema, installazioni, video e scrittura). Il suo studio, noto come The Factory, fu punto di riferimento degli artisti della cultura Underground degli anni '60.
Warhol è morto il 22 febbraio 1987 a New York City
Illustrazioni di Warhol negli anni ’50
http://www.warhol.org/andy_work.aspx?id=683
I PUNTI di Warhol
RiproducibilitàRipetizione
Merce come arte Arte come merce
Tecnica: Serigrafia
Soggetti: beni, oggetti, notizie
e miti di massa
Appropriazione dell’oggetto nell’immagine
Amplificazione dell’immagine,
perdita dell’oggetto
Culto dell’apparenza Arte del simulacro
300 SL Coupe, 1954(Pepsi Cola), 1962
129 die in jet! (Disastro aereo), 1962
Incidente automobilistico arancione, 1963
le notizie e la morte
Little Electric Chair, 1963
E’ incredibile quanta gente si appenda in camera un quadro della sedia elettrica, soprattutto se i colori vanno d’accordo con quelli delle tende
Andy Warhol
Electric Chair, 1964
http://www.moma.org/explore/multimedia/audios/371/5428?language=it
Gold Marilyn Monroe, 1962
realizzato
alla notizia della morte dell’attrice
il quadro al MoMA
una interpretazione (audio)
Zuppa Campbell,1960la merce di consumo
http://www.moma.org/explore/multimedia/audios/57/1098
l’opera al MoMA di New York
Campbell's Soup Cans. 1962
Three Coke Bottles, 1962
Ciò che rende straordinaria l’America è che è il primo paese ad aver fatto sì che i consumatori più ricchi comprino le stesse cose dei più poveri. Guardi la televisione bevendo una Coca-Cola e sai che anche il Presidente beve la Coca-Cola, che la beve anche Liz Taylor, e pensi: anch’io bevo Coca-Cola.La Coca-Cola è la Coca-Cola, e nessuna ricchezza al mondo può darti una Coca-Cola di qualità superiore a quella che beve il barbone all’angolo della strada. Tutte le Coca-Cola sono uguali e tutte le Coca-Cola sono buone. Liz Taylor lo sa, il Presidente lo sa, il barbone lo sa e anche tu lo sai. Andy Warhol
210 CocaCola Bottles, 1962
Brillo Box, 1964. 17 x 17 x 14 - Silkscreen and house paint on plywood
le celebrità e i miti
Mao Tse-tung, 1972 Liz #5, 1963
Autoritratto, 1967
Andy el’Autoritratto
Nel 1962 Warhol fonda The Factory, il suo studio-produzione, alla 47th Street di Manhattan (poi in seguito spostato in centro a Union Square), dove si circonda di artisti, musicisti, scrittori e produce "superstars" underground che collaborano nella realizzazione di dipinti, sculture e pellicole.
Collaborazione che resta un elemento essenziale nella cariera di Warhol.
Punto di incontro di artisti e musicisti come Lou Reed, Bob Dylan, Truman Capote e Mick Jagger.
The Factory
The Velvet Underground & Nico, 1967
Testo
copertina realizzata da Andy
Warhol per il primo album dei
Velvet underground
di cui fu anche produttore
Walk on the Wild Side 1972 è la celebre canzone che Lou Reed ha dedicato alla realtà e alla vita della Fectory con tutti i suoi personaggi e superstars,
Nel brano sono citati amici di Warhol come Holly Woodlawn, Candy Darling, Joe Dallesandro, Jackie Curtis e Joe Campbell.
Lou e Andy fotografati da Stephen Shore nel 1965
http://youtu.be/4wNknGIKkoA
“Ma io, sono coperto? Devo guardarmi allo specchio per trovare qualche traccia. Lo sguardo senza interesse. La grazia diffratta …. Il languore annoiato, il pallore sprecato … Il freak chic, lo stupore fondamentalmente passavo, la segreta conoscenza ammalia … La gioia di cinz, i tropismi rivelatori, la maschera di gesso da folletto, lo sguardo un po’ slavo … L’ingenuità bambina, l’ingenuità al chewing-gum, il fascino che alligna nella disperazione, la trascuratezza narcisa, la perfetta diversità, l’inafferrabilità, l’ombrosa, voyeuristica aura vagamente sinistra, la pallida e magica presenza di soffici parole, la pelle, le ossa… La pallida pelle d’albino. Incartapecorita. Rettile. Quasi blu … Le ginocchia nodose. La mappa delle cicatrici. Le lunghe braccia ossute, così bianche da sembrare candeggiate. Le mani interessanti. Gli occhi a spillo. Le orecchie a banana … Le labbra che tendono al grigio. Gli arruffati capelli bianco-argento, soffici e metallici. Le corde del collo in fuori intorno al grande pomo d’Adamo. C’è tutto, B. Nulla è andato perso. Io sono tutto ciò che dice il mio album.”
La Filosofia di Andy Warhol (1975)
il Libro
*a cui si rimanda per tutti i riferimenti citati nella presentazione
La Pop Art americana è il movimento artistico più conosciuto, più popolare del dopoguerra. Alcuni dei suoi protagonisti sono diventati leggendari - Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Tom Wesselmann, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, James Rosenquist -, le mostre che li celebrano si susseguono, le monografie si moltiplicano. Quello che mancava era la testimonianza diretta delle loro idee e dei loro propositi, enunciati nel libro che qui viene presentato, una raccolta di interviste risalenti al periodo più vivo e importante per la Pop Art, gli anni Sessanta. Protagonista diretta di questo movimento è la realtà della civiltà di massa, contrassegnata dall'ossessiva presenza dell'apparato pubblicitario, dall'invasione dei prodotti della società dei consumi, dal martellamento dei messaggi dei mass media (fumetti, réclame, manifesti): gli artisti della Pop Art lavorano manipolando immagini e oggetti già fabbricati che ne potenziano le implicite qualità espressive.
Pop art. Interviste di Raphael Sorin Abscondita Miniature*
La filosofia di Andy Warhol da A a B e viceversa, 1975 Abscondita Editore
Film
... e dopo 15 minuti di notoriatà:
THE END