DA EX S. ANNA A S. ROCCO - Comune di Ferrara · èFerrara laboratorio urbano Il nuovo Urban Center...

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- 1 - QUADERNO NUMERO 1- APRILE 2011 DA EX S. ANNA A S. ROCCO DA EX S. ANNA A S. ROCCO èFerrara laboratorio urbano Il nuovo Urban Center della città di Ferrara: uno spazio di dialogo e di condivi- sione degli obiettivi e dei valori di una cit- tà, in cui sono rappresentate le istituzioni, le associazioni, il mondo economico e so- ciale, i cittadini. Un laboratorio dove immaginare, pensare, confrontarsi sul futuro della città, in modo aperto e partecipato. Un luogo dove si affrontano i vari aspetti della città: urbanistici, ambientali e sociali, per com- prendere come una comunità sta cam- biando e verso quale direzione si sta diri- gendo. Il Laboratorio avrà il compito di: informare in merito ai progetti di trasfor- mazione in corso; promuovere il dibattito e lo scambio di idee e opinioni; fornire strumenti di approfondimento e diffondere la consapevolezza della complessità; sviluppare atteggiamenti cooperativi che portino alla costruzione di strategie di intervento e di trasformazione condi- vise; promuovere il territorio, la sua identità paesaggistica, ambientale e produtti- va; promuovere e diffondere la cultura del- la città e della cittadinanza. Il Laboratorio produrrà informazione- comunicazione-partecipazione attivando un calendario di iniziative finalizzato a far conoscere i progetti e gli scenari della tra- sformazione che si stanno configurando per il nostro territorio. Funzionerà in rete con gli altri Urban Center esistenti in Italia e in Europa. Promuoverà le identità locali in una rete di rapporti internazionali. L’esperienza in corso del Percorso Partecipato: da Ex S.Anna a quartiere S.Rocco - per un nuovo quartiere nella città antica -, ci sembra l’occasione mi- gliore per inaugurare èFerrara laborato- rio urbano. Roberta Fusari Assessore Urbanistica, Edilizia Privata e Pubblica del Comune di Ferrara DA EX S. ANNA A S. ROCCO DA EX S. ANNA A S. ROCCO PER UN NUOVO QUARTIERE NELLA CITTA’ ANTICA PERCORSO PARTECIPATO

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QUADERNO NUMERO 1- APRILE 2011

DA EX S. ANNA A S. ROCCODA EX S. ANNA A S. ROCCO

èFerrara laboratorio urbano

Il nuovo Urban Center della città di

Ferrara: uno spazio di dialogo e di condivi-

sione degli obiettivi e dei valori di una cit-tà, in cui sono rappresentate le istituzioni,

le associazioni, il mondo economico e so-ciale, i cittadini.

Un laboratorio dove immaginare, pensare, confrontarsi sul futuro della città,

in modo aperto e partecipato. Un luogo dove si affrontano i vari aspetti della città:

urbanistici, ambientali e sociali, per com-prendere come una comunità sta cam-

biando e verso quale direzione si sta diri-gendo.

Il Laboratorio avrà il compito di:

• informare in merito ai progetti di trasfor-mazione in corso;

• promuovere il dibattito e lo scambio di idee e opinioni;

• fornire strumenti di approfondimento e diffondere la consapevolezza della

complessità; • sviluppare atteggiamenti cooperativi

che portino alla costruzione di strategie di intervento e di trasformazione condi-

vise;

• promuovere il territorio, la sua identità paesaggistica, ambientale e produtti-

va; • promuovere e diffondere la cultura del-

la città e della cittadinanza. Il Laboratorio produrrà informazione-

comunicazione-partecipazione attivando un calendario di iniziative finalizzato a far

conoscere i progetti e gli scenari della tra-sformazione che si stanno configurando

per il nostro territorio.

Funzionerà in rete con gli altri Urban Center esistenti in Italia e in Europa.

Promuoverà le identità locali in una rete di rapporti internazionali.

L’esperienza in corso del Percorso Partecipato: da Ex S.Anna a quartiere

S.Rocco - per un nuovo quartiere nella città antica -, ci sembra l’occasione mi-

gliore per inaugurare èFerrara laborato-rio urbano.

Roberta Fusari

Assessore Urbanistica, Edilizia Privata e Pubblica del Comune di Ferrara

DA EX S. ANNA A S. ROCCODA EX S. ANNA A S. ROCCO PER UN NUOVO QUARTIERE NELLA CITTA’ ANTICA

PERCORSO PARTECIPATO

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Dirigenze degli Enti coinvolti Tiziano Tagliani – Sindaco di Ferrara Gabriele Rinaldi – Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria, Ferrara Paolo Saltari – Direttore Generale Azienda USL, Ferrara Pasquale Nappi – Rettore Università degli Studi, Ferrara Dav ide Fabbri – Responsabile Struttura sanitaria interaziendale - presidio sanitario territoriale San-t’Anna, Ferrara Roberta Fusari – Assessore Urbanistica, Edilizia Privata, Edilizia Residenziale Pubblica, Comune di Ferrara Andrea Gardini – Direttore Sanitario Azienda O-spedaliero-Universitaria, Ferrara Mauro Marabini – Direttore Sanitario Azienda USL, Ferrara Gruppo di Progetto per la redazione del Piano di Recupero di iniziati-va pubblica del complesso dell’Arcispedale S. Anna Dav ide Tumiati - Responsabile (Capo Settore Pianificazione Territoriale del Comune di Ferrara) Serv izio Pianificazione Territoriale Progettazione: Paolo Perelli (Dirigente), Zaira Sangiorgi, Dav ide Manfredini, Francesca Guerzoni, Giada Guzzinati, Massimo Scapoli, Maria Chiara Menegatti, Matteo Manferdini; Serv izio Ricerche Storiche: Francesco Scafuri Sandra Sarasini con la collaborazione esterna di: Daniele Pini - architetto esperto di aspetti urbani-stici e progettuali, Gabriele Lelli - architetto esperto di aspetti com-posit ivi e di progettazione urbana, Andrea Rinaldi - architetto esperto di aspetti di sostenibilità e del risparmio energetico delle co-struzioni , Arpa Bologna-Struttura Tematica di ingegneria ambientale, per l’ Azienda Ospedaliero-Universitaria: Paolo Chiarini – Responsabile Direzione Attività Tecniche Patrimoniali Chiara Turbinati – Direzione Attività Tecniche e Patrimoniali Flav ia Sani – Direzione Attività Tecniche e Patri-moniali Roberto Barucchello - Mobility Manager;

per l’Azienda USL di Ferrara: Liv io Alberani – Dipartimento Attività Tecnico Patrimoniali Gerardo Bellettato – Dipartimento Attività Tecni-co Patrimoniali; per l’Università degli Studi di Ferrara: Adolfo Sebastiani - Direttore Clin. Oculistica Renzo Cenacchi – Responsabile Servizio Tecnico Simone Tracchi - Resp. Ufficio Lavori Pubblici Gruppo di Progettazione Partecipata Anna Rosa Fava Responsabile (Portavoce del Sindaco - Ufficio Gabinetto) Ivana Cambi - Referente progetti (Ufficio Porta-voce del Sindaco) Giovanni Ginocchini - Consulente esterno espe-ro di percorsi di urbanistica partecipata Fabio De Luigi - Coordinatore Tecnico Servizio Sistemi Informativi Territoriali Rita Tartari - Resp. U.O. Decentramento URP Maria Cristina Fiorentini - Capo Ufficio Sviluppo e Comunicazioni Valentina Caroli - Ufficio Centro Idea e Parteci-pazione Paola Tommasini - Ufficio Centro Idea e Parteci-pazione Caterina Malucelli - Ufficio Statistica Cinzia Graps - U.O. Decentramento e URP -Progettazione Patrizio Fergnani - Ufficio Piano di Zona Gover-nance Giorgio Maghini - Ist ituzione Servizi Scolastici Zaira Sangiorgi - Servizio Pianificazione Territoriale Progettazione Monica Zanarini - Responsabile U.O. Mobilità - Servizio Infrastrutture, Mobilità e traffico Rosa Fogli - Servizio Sistemi Informativi e Territoriali Tavolo Tecnico della Comunicazione interaziendale Per l’Azienda Ospedaliero – Universitaria: Patrizia Fabbri - Dirigente Area Comunicazione Marco Malossi – Capo Ufficio Stampa Francesca Galli – Ufficio Stampa Per l’Azienda USL di Ferrara: Simonetta Beccari – Capo Ufficio Stampa Riccardo Forni – Giornalista Ufficio Stampa Per l’Università degli Studi di Ferrara: Andrea Maggi – Capo Ufficio Stampa Per la Prov incia di Ferrara: Francesco Lavezzi – Capo Ufficio Stampa Per il Comune di Ferrara: Annarosa Fava - Portavoce del Sindaco Alessandro Zangara - Capo Ufficio Stampa Zaira Sangiorgi - Serv. Pianif. Territ. Progettazione Paola Gabberi - Ufficio di Gabinetto

Redazione a cura di: Comune di Ferrara - Servizio P ian if icazione Territor iale e Progettazione Stampato dalla Stamper ia del Comune di Ferrara, marzo 2011

èFerrara laboratorio urbano Per contatti e informazioni: telefono 0532 419568, indirizzo e-mail: [email protected]

sito internet: laboratoriourbano.comune.fe.it

Le persone al lavoro

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per un nuovo quartiere nella città antica

La trasformazione dell'area dell'Ar-

cispedale Sant’Anna presenta caratteri

di complessità straordinari. Si tratta di un processo strategico per dimensioni, posi-

zione del luogo, soggetti coinvolti, attivi-tà da consolidare (Università, Città della

salute) e nuove funzioni da insediare (abitazioni, commercio, verde e servizi);

un processo delicato per il ruolo storica-mente consolidato, i mutamenti che

comporterà nella vita urbana, il coinvol-gimento, anche emotivo, che un luogo

come l'ospedale cittadino genera.

Per questa ragione è particolarmente importante informare e coinvolgere di-

rettamente i cittadini in questo processo. L’Amministrazione propone un program-

ma di attività teso ad accompagnare pubblicamente la fase iniziale di questa

trasformazione, ovvero la redazione del Piano per l’area: il primo passo del pas-

saggio da ospedale Sant’Anna a nuovo quartiere San Rocco.

Gli obiettivi del programma sono: garan-

tire una comunicazione trasparente del-l e i n f o r m a z i o n i t e c n i c h e

(opportunamente semplificate) e delle scelte di piano, favorire un ampio coin-

volgimento per una condivisione il più possibile allargata del progetto, permet-

tere la raccolta di idee e proposte per la gestione della fase temporanea. La tra-

sformazione avrà infatti tempi lunghi: sarà dunque necessario elaborare un

percorso di dialogo strutturato al con-

tempo articolato e flessibile. Il percorso non intende sostituirsi all’iter di

discussione del piano negli organi for-malmente deputati e tanto meno sosti-

tuire i cittadini ai tecnici nell’individuazio-ne delle migliori soluzioni per l’area: si

tratta piuttosto di mettere a confronto le diverse percezioni, sguardi, competen-

ze, nell’idea che tramite un’efficace in-terazione si possa contribuire insieme a

delineare il futuro della città. Il presente quaderno raccoglie tutte le informazioni utili alla comprensione del-l’area, l’analisi storica, gli studi e le pro-poste succedutesi dal 2002 a oggi.

Foto aerea dell’area Sant’Anna, 2008

Nuovo Ospedale e Palazzina della Marfisa

Cartolina 1918 (Collezione A. Cavallaroni)

Arcispedale S.Anna

Cartolina degli anni ‘30 (Collezione A. Cavallaroni)

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Baluardo di San Rocco (distrutto) 1518-1870 Monastero di San Rocco (distrutto) fine ‘400-1830 Chiesa di San Bernardino con convento 1509-1823(distrutto, restano tracce di un chiostro) Chiesa di San Silvestro con annesso convento (distrutti) 1520-1820 campanile1520-1912

A. Bolzoni, Alzato della città di Ferrara, particolare, 1782.

I complessi religiosi di San Silvestro, di

San Bernardino e di San Rocco non esisto-

no più da lungo tempo. La loro primigenia destinazione a luoghi di culto venne meno

con il trascorrere del tempo, di avvenimen-ti e sconvolgimenti storici, a partire dal pe-

riodo dell’occupazione napoleonica. Essi vennero in gran parte demoliti o tra-

sformati nel corso del XIX secolo, insieme agli orti di pertinenza, in gran parte venduti

a privati.

Convento di San Bernardino,

Planimetria di A. Campana,

1822.

Campanile dell’ex chiesa

di San Silvestro, Cartolina del

1902, (Collezione

A. Cavallaroni)

Pianta della città di Ferrara riferita al 1597, elaborata da F. Borgatti nel 1892, particolare.

La storia Sintesi della relazione storica redatta da Francesco Scafuri e Sandra Sarasini

I l campanile di San Silvestro visto dalle mura orientali agli inizi ‘900 (Biblioteca di Scienze della Salute, Arci-

spedale S. Anna, Ferrara)

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La costruzione dell’Arcispedale 1912-1914 Primo lotto - A partire dall’aprile 1912 furo-

no realizzati i due gruppi di padiglioni doppi con la relativa galleria a due piani, l’edificio

dell’accettazione infermi, il Padiglione Ope-ratorio e il Laboratorio Analisi. Secondo lotto - Fu costruito l’edificio princi-

pale su corso Giovecca, composto da un

corpo centrale a quattro piani e di due ali ai lati di due piani ciascuna. Tale edificio

era destinato agli uffici dell’Amministrazione e della Direzione Sanitaria, all’Economato,

alla Farmacia, agli ambulatori per le visite e

per la breve cura degli infermi per i quali non era necessario il ricovero, a dormitori

per infermieri, a camere per i sanitari di ser-vizio e all’abitazione del custode; Terzo lotto (febbraio 1914) – Poiché agli inizi del 1914 poteva già essere considerato ulti-

mato il primo lotto di lavori ed il secondo era in avanzato stato di esecuzione, fu de-

ciso di appaltare il terzo lotto, che prevede-va la costruzione di tre ulteriori corpi di fab-

brica: . nel primo fabbricato trovarono posto la

Cappella, l’abitazione per le suore, il dormi-

torio delle infermiere, alcuni magazzini e la

cantina; . nel secondo fabbricato la lavanderia, il

guardaroba, la disinfestazione, la centrale termica e il forno crematorio;

. nel terzo la cucina e la dispensa (fabbricato rifatto completamente negli

anni ’90). Anni Venti. I lavori di completamento

Per completare l’ospedale e renderlo final-mente funzionante come nosocomio citta-

dino erano necessarie altre opere di una certa entità, che furono realizzate nei primi

anni dell’avvento del fascismo.

Si dovette però modificare il primo proget-to Galassi, rinunciando alla costruzione di

nuovi padiglioni nell’area retrostante la cappella.

Si completarono i padiglioni esistenti e si sistemarono tutte le aree scoperte interne.

Nel 1924 vennero acquistate alcune pro-prietà private, in previsione di future espan-

sioni. Vittorio Emanuele III, che nel giugno del

1910 aveva posto la prima pietra, inaugurò

il 31 ottobre 1928 il nuovo complesso ospe-daliero del Sant’Anna alla presenza di un

numerosissimo pubblico.

Anni ’20 - Foto aerea dell’ospedale (Archivio Arcispedale S. Anna)

dell’area

Disegno del Prospetto su corso Giovecca, stato di fatto, a firma dell’Ing. Carlo Savonuzzi, 1937

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Anni Trenta 1930 – Viene inaugurato il Consorzio Provin-

ciale Antitubercolare (noto come Dispensa-rio). Progettato dall’ing. Ario Valentini nel

1929. Gli edifici moderni adiacenti, anch’essi oggi ambulatori, fanno parte degli amplia-

menti eseguiti a partire dagli anni ’50. 1930 - Padiglione Mortuario, progetto e co-

struzione dell’ing. Carlo Savonuzzi utilizzando un fabbricato rurale esistente.

1932 - Padiglione per malati cronici oggi Dermatologia, l’ing. Carlo Savonuzzi ristruttu-

ra i resti dell’ex convento di S. Bernardino.

1932/33 - Scuola Convitto Professionale per Infermiere, l’ing. Carlo Savonuzzi adatta e

amplia l’edificio in c.so Giovecca n. 195. 1933 - Divisione Ostetrico-Ginecologica, pro-

gettata dall’ing. Carlo Savonuzzi nel 1932. 1933 - Istituto di Anatomia Umana Normale,

progettato dall’ing. Carlo Savonuzzi, desti-nato a struttura ospedaliero-universitaria.

1934 - Padiglione d’Isolamento “malattie infettive”, progettato dall’ing. C. Savonuzzi.

L’edificio originariamente era ad un solo

piano e fu sopraelevato nel dopoguerra. 1937/39 – Palazzina a tre piani a destra dell’-

attuale entrata al Pronto Soccorso su Corso Giovecca. Ultimata ed ampliata l’adiacen-

te Scuola Convitto per Infermiere, che nel 1952 viene ristrutturata e negli anni ‘60 so-

praelevata di un piano. Anni ‘40-’90

1948/49 - Padiglione oculistico “Adriana A-

scoli”, progettato dagli architetti Gaspare e Luigi Lenzi, direzione lavori dell’ing. Carlo

Savonuzzi, inaugurato nel 1950 e donato, completo di arredamento e attrezzature

scientifiche, dal Prof. Max Ascoli. Fine anni ‘60 – Ampliamento Clinica Ostetri-

co-ginecologica (progetti 1958/61 e 1969), e nuovo fabbricato destinato a lavanderia.

1966/69 - Costruzione delle Nuove Cliniche Generali Mediche e Chirurgiche Universita-

rie, dotate di un Istituto di Radiologia e di un Reparto di Angiografia. Il complesso proget-

tato alla fine degli anni ’50 dall’arch. Danie-

le Calabi, fu realizzato dopo la sua morte. Negli anni ’80 e ’90 si registrano ampliamenti

e alcune nuove realizzazioni, come le co-struzioni sorte a fianco dell’ex Macello e die-

tro l’Istituto di Anatomia, destinati a nuovi uffici, ambulatori universitari e aule didatti-

che. L’edificio delle ex cucine viene trasfor-mato in Divisione pediatrica. Ex Macello comunale Nella prima metà del XIX secolo era presen-

te un fabbricato adibito a macello. Risale al

1869 il progetto di ampliamento dell’edificio originario primitivo con i due grandi fabbri-

cati retrostanti, utilizzati per il ricovero e la macellazione del bestiame. Nella seconda

metà dell’Ottocento il complesso assume l’assetto planimetrico attuale, mentre nel

‘900 è oggetto di varie ristrutturazioni e tra-sformazioni, fino ad essere adibito a sede di

uffici pubblici e ambulatori universitari.

Pianta Piano Terra

La storia dell’area

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Il Futuro dell’area: gli studi dal 2002 al 2009

Sin dal 2002 è stato avviato uno studio per capire come si poteva riorganizzare lo-

gisticamente tutto il sistema socio-sanitario della città e ipotizzare il futuro dell’attuale

area S.Anna, di straordinarie dimensioni ubi-cata nel cuore della città. Dal 2002 al 2007,

ha lavorato una Commissione presieduta dal Dott. Daniele Lugli (nota come Commis-sione Lugli), per studiare tutte le problemati-

che di carattere sanitario e organizzativo

che il trasferimento dell’ospedale avrebbe comportato sulle aree oggi di proprietà del-

l’Azienda Ospedaliero–Universitaria e dell’U-

niversità di Ferrara. La Commissione profilò l’ipotesi della possi-

bile futura ricollocazione nell’anello storico di corso Giovecca di tutte le funzioni sanita-

rie oggi dislocate nella città, con la creazio-ne di un unico punto di riferimento sanitario:

la Cittadella della Salute. Altro importante risultato del lavoro della

Commissione fu la tripartizione dell’area in macroaree:

zona gialla: l’anello ottagonale a destinazio-

ne sanitaria e sociale (Cittadella della Salu-te),

zona rossa: area da riprogettare, destinata a residenza, commercio e terziario,

zona viola: area per l’ampliamento dell’Uni-versità.

I futuri proprietari delle aree interessate dal Piano, saranno quindi, oltre all’Azienda O-

spedaliera-Universitaria e all’Università di Ferrara, l’AUSL, il Comune di Ferrara e i priva-

ti imprenditori.

Nel 2007 viene avviato un gruppo di lavoro interaziendale, costituito da rappresentanti di: Azienda Ospedaliero – Universitaria di

Ferrara, Università di Ferrara, Azienda USL di Ferrara, Comune di Ferrara e numerosi con-sulenti, coordinati dall’arch. Edoardo Preger. Questo gruppo approfondisce alcune te-

matiche e verifica la fattibilità tecnico-

economica del Piano attraverso la vendita della macro-area rossa per un valore atteso

dall’Azienda proprietaria pari a 31 milioni di euro e secondo un progetto formulato dall’-

Arch. Preger. Nel 2008 si attiva un tavolo tecnico tra Co-

mune di Ferrara, Azienda Ospedaliera-

Universitaria, Regione Emilia Romagna e Mi-nistero per i Beni e le Attività Culturali, che

propone un disegno urbanistico dell’intera area, utile a ridefinirne i vincoli di tutela, gli

edifici incongrui da abbattere, i possibili

nuovi edifici, il tutto concordato con le So-printendenze.

L’area, all’interno del perimetro UNESCO e a ridosso delle mura estensi, contiene alcuni

edifici di pregio, che fino a oggi purtroppo non è stato possibile salvaguardare ade-

guatamente, a causa delle continue e cre-scenti esigenze ospedaliere.

Nel novembre 2008 il Consiglio Comunale

approva il Programma Speciale d’Area “Azioni per lo sviluppo urbanistico delle aree di eccellenza della città di Ferrara”, con cui

si decidono le linee di intervento relative a tutti gl i ex edifici sanitari, tra cui l’Arcispeda-

le S. Anna. Questo documento contiene le risultanze progettuali individuate dalla Com-

missione Lugli prima e dal Tavolo Tecnico poi, è stato sottoscritto dalle istituzioni e da

tutte le forze economiche della città, costi-tuisce Variante al Piano Regolatore Genera-

le ed è stato recepito dal nuovo Piano Strut-

turale Comunale, che individua nel “sottoambito in deroga” del S. Anna alcune

linee progettuali: il bilancio tra gli edifici de-moliti e quelli nuovi non comporterà aumen-

to di volume sull’intera area, il progetto di un parcheggio di attestamento per la zona Est,

limiti di altezze per gli edifici da costruire, l’aumento di verde pubblico, una nuova

centralità.

Corso Giovecca

Via Mortara

I padiglioni dell’anello Simulazione 3D

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Il Futuro dell’area:

Soggetti interni alla Commissione:

Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara, Università di Ferrara, Azienda USL di Ferrara,

Comune di Ferrara, presidente Dott. Daniele Lugli. Soggetti consultati: esperti del settore, tribunale del malato, responsabili dei dipartimenti sanitari, associazioni del volontariato sociale, circoscrizioni.

Soggetti interni al Tavolo Tecnico:

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisti-ci dell’Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna,

Azienda Ospedaliera-Universitaria, Comune di Ferra-ra, Soprintendenza Beni Archeologici di Ferrara,

Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici – Centro Operativo di Ferrara

Obiettivi:

Trovare la soluzione urbanistica ottimale per l’intero comparto;

Scelte progettuali in relazione ai futuri usi di spazi ed edifici;

Definire come perseguire il principio di valorizzazione delle mura estensi e il relativo vincolo;

Revisione dei vincoli sui singoli edifici.

Obiettivi:

Approfondire gli aspetti conseguenti la realizzazione del nuovo Polo Ospedaliero di Cona,

Modi e tempi di trasferimento dei vari reparti, L’utilizzazione dell’Arcispedale S. Anna con riferimen-

to ad usi socio sanitari.

Obiettivi:

Individuazione particolareggiata dei confini delle tre aree individuate dalla Commissione Lugli;

Definizione di: nuovi volumi, servizi, residenza, par-cheggi, verde e usi (commerciale, residenziale,

ecc.) compatibil i con le contigue funzioni sanitarie e universitarie;

Scelte di mobilità interna ed esterna alle aree; Individuazione dei vincoli previsti dalla normativa;

Indicazioni su procedure, forme e modalità per l’at-

tuazione.

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Soggetti del gruppo di lavoro interaziendale:

Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara, Università di Ferrara, Azienda USL di Ferrara, Comune

di Ferrara, consulente arch. Edoardo Preger.

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Risultati della Commissione Lugli:

La Commissione ha definito come utilizzare quest’area di circa 15 ettari (pari a 22 campi da calcio) all’interno del centro storico. Ha ipotizzato la Cittadella della Salute (nell’anello stori-co del S.Anna), quale unico punto di riferimento sanitario, in cui saranno ricollocate molte attività sanitarie oggi disperse nella città.

Ne è scaturita una tripartizione dell’Area in macroaree: zona gialla: l’anello ottagonale a destinazione sanitaria e sociale (Cittadella della Salute),

zona rossa: area da riprogettare, destinata a residenza, commercio e terziario zona viola: area per l’ampliamento dell’Università.

Temi proposti:

Precisare ulteriormente quali servizi di assistenza sanitaria rimarranno; Favorire processi di integrazione delle aziende (ospedaliero-universitaria e sanitaria locale);

Prevedere e collocare anche i servizi relativi alla sanità e assistenza del Comune di Ferrara.

Dal verbale della Commissione Lugli del 28 dicembre 2005: Le Aziende “sono titolari di diritti sull’area e portatori di interessi e responsabilità collettive”. (…) Le dimensioni dell’-area, la distribuzione degli spazi, consentono di pensare anche a ulteriori destinazioni (commerciali, residenziali)

compatibili con le funzioni individuate, sociosanitaria e universitaria. E’ inoltre evidente che la destinazione com-plessiva dell’area, per il suo rilievo urbanistico, per i servizi rilevantissimi, che vi sono e saranno collocati, sarà porta-

ta, nelle modalità e tempi opportuni, all’attenzione e valutazione dell’intera cittadinanza.

Risultati dello Studio di Fattibilità:

Il gruppo ha verificato la fattibil ità tecnico-economica del Piano attraverso la vendita della macro-area rossa per un valore atteso dall’Azienda proprietaria pari a 31 milioni di euro e

secondo un progetto formulato dall’Arch. Preger, che prevede: di recuperare edifici per 68301 mq,

di demolire edifici per 28553 mq, di costruire nuovi edifici per 36246 mq,

per un totale di progetto (recupero + nuovi edifici) di 104547 mq.

Risultati del Tavolo Tecnico:

Il Tavolo Tecnico ha formulato un’ipotesi progettuale, che prevede: di recuperare edifici per 72225 mq

di demolire edifici per 28793 mq di costruire nuovi edifici per 30078 mq

per un totale di progetto di 102303 mq.

Temi condivisi dal Tavolo Tecnico:

Ricostruzione di nuovi edifici sul perimetro storico dell’ex Convento di San Bernardino (in an-golo corso Giovecca-via Mortara), con altezze più basse verso via Mortara, ampie zone

porticate pubbliche e spazi aperti per gli eventuali ritrovamenti archeologici. Costruzione di nuovi edifici: uno a fianco dell’ex dispensario antitubercolare; uno parallelo

a via Mortara e affacciato su un’ampia area verde pubblica; uno in aderenza alle ex ma-lattie infettive, conservando la vista libera delle mura; uno in fronte alle nuove cliniche, che

ne attutisca l’impatto visivo dalle mura estensi (nel caso non si mantenga l’edificio delle

nuove cliniche, sarà possibile realizzare un nuovo edificio più basso di pari volume orientato in modo da garantire la maggiore vista aperta verso le mura); uno agganciato all’anello, di

fronte alle ex malattie infettive, che delimita una nuova piazza pubblica. Riduzione degli spazi destinati alla centrale termica con la costruzione di un nuovo edificio

in aderenza alla centrale stessa. Ripulitura nel comparto da tutti gli edifici incongrui (costruzioni inadeguate, successive all’o-

riginale, di bassa qualità). Realizzazione di parcheggi a raso o completamente interrati, senza seminterrati. I parcheg-

gi tra i bracci dell’anello potranno essere a raso se a servizio delle strutture socio-sanitarie. Demolizione dell’edificio della pediatria per consentire un accesso pubblico diretto dalla

nuova piazza centrale al giardino interno all’anello.

evoluzione del progetto

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Il Futuro dell’area: gli studi attuali

Con l’ Accordo di Programma del Programma Speciale d’Area “Azioni per lo

sviluppo urbanistico delle aree di eccellen-za della città di Ferrara”, il Comune predi-

spone il Piano di Recupero di iniziativa pub-blica dell’Area Arcispedale S.Anna. Il Gruppo di Progetto, costituito dai tecnici

del Servizio Pianificazione Urbanistica e

Progettazione del Comune di Ferrara, si avvale anche della collaborazione di tre

esperti della Facoltà di Architettura di Fer-rara: il Prof. Arch. Daniele Pini per gli a-

spetti urbanistici e progettuali, il Prof. Arch.

Gabriele Lelli per gli aspetti compositivi e di progettazione urbana, il Prof. Arch. Andrea

Rinaldi per gli aspetti di sostenibilità e del risparmio energetico delle costruzioni, e

dell’Arpa Bologna-Struttura Tematica di ingegneria ambientale. E’ stato istituito il Tavolo Tecnico della Co-municazione interaziendale, per formulare

un piano condiviso volto a coordinare l’in-formazione relativa al Nuovo S. Anna e al

Piano di Recupero dell’Area S. Anna.

Il Gruppo di Progetto è in stretto rapporto con il Gruppo di Facilitatori interni all’Am-

ministrazione comunale, un gruppo di la-voro intersettoriale formato da diverse figu-

re professionali operanti nell’Ente (pedagogisti, sociologi, architetti, urbanisti,

esperti di comunicazione, di sistemi infor-mativi, di sostenibilità ambientale, di mobi-

lità e traffico), nominate per l’attivazione di percorsi di Progettazione Partecipata

aperti alla cittadinanza e guidati dall’e-

sperto arch. Giovanni Ginocchini. La Progettazione Partecipata si articola in:

Fase Preliminare : avvio della comunicazione, interviste e col-

loqui, una giornata di informazione e rac-colta di idee (sopralluogo guidato sull’area

e incontro pubblico di ascolto); Fase 1: discussione pubblica della proposta

tecnica in corso di elaborazione, in relazio-ne ai temi emersi. Dialogo con il gruppo di

esperti, con i tecnici della proprietà. Fase 2: presentazione del piano per l’ex

S.Anna e prima raccolta di raccomanda-

zioni e proposte sul periodo di transizione. Mostra-evento in autunno ‘11.

Seguirà un approfondimento del tema rela-tivo allo spazio aperto inteso come luogo

delle relazioni, dopo l’approvazione del piano. Un gruppo di monitoraggio

(strumento prezioso durante la fase transito-ria) sarà attivo già dall’approvazione del

Piano.

LO STATO DI FATTO: LE FUNZIONI PRESENTI

OGGI

IL PROGETTO: LE FUNZIONI PRESENTI

DOMANI

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La trasformazione dell’anello in Città della Salute

avverrà attraverso un processo suddiviso in varie fasi temporali:

• la fase iniziale, successiva al trasloco dell’ospedale;

• la fase intermedia, in cui alcu-ne funzioni verranno tempora-

neamente spostate all’esterno dell’anello per liberare gli spazi

da ristrutturare; • l’assetto definitivo, quando le

funzioni troveranno la loro

collocazione permanente.

Il Futuro dell’area: l’anello diventerà la Citta’ della Salute

ACCORPAMENTO

Nella Città della Salute saranno accorpate

le attività sanitarie territoriali oggi dislocate in varie sedi.

LEGENDA

FASE INTERMEDIA

LEGENDA

ASSETTO DEFINITIVO

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Inquadramento dell’area

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