Da Bitonto (logo) · PDF file 2019. 3. 4. · Francesco Demichele Proverbi, detti e...
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report di cultura popolare Da Bitonto (logo)
Collana diretta da Michele Muschitiello
Redazione: F.sco Demichele – P.le Fallacara – Laura Fano
Francesco Demichele
Proverbi, detti e ironia della tradizione bitontina
vol. B -‐ ‘Ironia’ Revisione a cura di Michele Muschitiello
LOGO DA BITONTO
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report di cultura popolare Da Bitonto (logo)
Collana diretta da Michele Muschitiello
Redazione: F.sco Demichele – P.le Fallacara – Laura Fano
Francesco Demichele
Proverbi, detti e ironia della tradizione bitontina
vol. B -‐ ‘Ironia’ Revisione a cura di Michele Muschitiello
LOGO DA BITONTO
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GRAFÌA E PRONUNCIA.
Il testo in vernacolo è scritto secondo la grafìa proposta dal prof. Saracino nel suo ‘Lessico Dialettale Bitontino-1957’. Si è ricorso, però, a qualche piccola variante solo per agevolarne la lettura, ritenendo opportuno segnare gli accenti sulle parole, al fine di stabilirne l’andatura, il ritmo del verso.
Certo, i più attenti, specie se lettori non bitontini, potranno anche apprezzare – solo per le vocali e ed o - la distinzione tra l’accento grave (espresso con un tratto che cade, dall’alto verso il basso: è – ò) e l’accento acuto (espresso con un tratto che sale, dal basso verso l’alto: é – ó).
I bitontini veraci, invece, possono istintivamente distinguere scènne (con il significato di scendere) da scénne (con il significato di andando). Così come pèite (piede) da féume (fame).
Oppure sròuche, renzòule, paròule (suocera, lenzuolo, parola) da maróite, cammóise, predóite (marito, camicia, prurito).
Per la buona lettura del testo, si rammenta che la vocale e, dovunque essa si trovi, tanto nel corpo quanto alla fine della parola, se non porta l’accento è muta e non si deve leggere. Viceversa, si legge se, da sola, si trova in funzione di congiunzione.
La quasi totalità delle immagini utilizzate per illustrare i proverbi proviene dall’archivio GOOGLE-‐Immagini. Le foto di scorci di Bitonto provengono dagli archivi di Michele Muschitiello e di Vincenzo Parisi o da pubblicazioni su social network di amici bitontini, che qui ringrazio, riconoscendo in loro la mia stessa passione e l’amore per la nostra città. Per alcuni proverbi, identificati con il simbolo sono disponibili su Youtube i video con l’audio della pronuncia dialettale, utile per sincronizzare ancora meglio la grafia dialettale con la pronuncia. Il canale Youtube, Bitonto4ever, verrà progressivamente popolato con la pronuncia di tutti i proverbi pubblicati. I proverbi, adeguatamente taggati, possono essere raggiunti attraverso il loro codice oppure con l’utilizzo dei classici filtri di ricerca. In copertina: ‘IRONIA’, Gabriele e Nicola Ancona, 2007
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IRONIA
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GRAFÌA E PRONUNCIA.
Il testo in vernacolo è scritto secondo la grafìa proposta dal prof. Saracino nel suo ‘Lessico Dialettale Bitontino-1957’. Si è ricorso, però, a qualche piccola variante solo per agevolarne la lettura, ritenendo opportuno segnare gli accenti sulle parole, al fine di stabilirne l’andatura, il ritmo del verso.
Certo, i più attenti, specie se lettori non bitontini, potranno anche apprezzare – solo per le vocali e ed o - la distinzione tra l’accento grave (espresso con un tratto che cade, dall’alto verso il basso: è – ò) e l’accento acuto (espresso con un tratto che sale, dal basso verso l’alto: é – ó).
I bitontini veraci, invece, possono istintivamente distinguere scènne (con il significato di scendere) da scénne (con il significato di andando). Così come pèite (piede) da féume (fame).
Oppure sròuche, renzòule, paròule (suocera, lenzuolo, parola) da maróite, cammóise, predóite (marito, camicia, prurito).
Per la buona lettura del testo, si rammenta che la vocale e, dovunque essa si trovi, tanto nel corpo quanto alla fine della parola, se non porta l’accento è muta e non si deve leggere. Viceversa, si legge se, da sola, si trova in funzione di congiunzione.
La quasi totalità delle immagini utilizzate per illustrare i proverbi proviene dall’archivio GOOGLE-‐Immagini. Le foto di scorci di Bitonto provengono dagli archivi di Michele Muschitiello e di Vincenzo Parisi o da pubblicazioni su social network di amici bitontini, che qui ringrazio, riconoscendo in loro la mia stessa passione e l’amore per la nostra città. Per alcuni proverbi, identificati con il simbolo sono disponibili su Youtube i video con l’audio della pronuncia dialettale, utile per sincronizzare ancora meglio la grafia dialettale con la pronuncia. Il canale Youtube, Bitonto4ever, verrà progressivamente popolato con la pronuncia di tutti i proverbi pubblicati. I proverbi, adeguatamente taggati, possono essere raggiunti attraverso il loro codice oppure con l’utilizzo dei classici filtri di ricerca. In copertina: ‘IRONIA’, Gabriele e Nicola Ancona, 2007
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IRONIA
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013 - EVERGREEN IR0320 FÉUCE U MÀMBRE PE NAN SCIÓJE A RE
SELLÉUTE.1 Fa lo scemo per non andare al servizio militare. ♣ Utilizzato verso lo scansafatiche che - per evitare un lavoro, una commissione, etc. - finge di non essere in condizione di poter prendere un impegno, solo perché lo stesso non gli garba. Esiste anche nella versione ‘Fa lo scemo per non andare in guerra’.
IR0100 JÀCQUE PASSÉUTE NAN MÀCENE MELÓINE. Acqua passata non (fa) macinare il mulino. ♣ Detto di persone o discorsi inconcludenti. Equivale all’italiano: ‘Acqua passata non macina più’.
1 Màmbre = parola tipica del dialetto bitontino: Stupido, grullo, minchione. Nicola Pice, nella sua edizione riveduta ed ampliata del Lessico 2013, aggiunge un'altra definizione: 'Persona il cui livello mentale è quello di un bambino e come tale si comporta'.
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IR0321 FÉUCE U SCÉIME PE NAN PAGHÉUE LA BARRÌIRE.
Fa lo scemo per non pagare il dazio.2 ♣ E' il solito furbo che si finge tonto per gabbare la gente, come avviene da secoli. IR0380 LA RASCIÀUNE SE DÈJE A RE FÌISSE.3 La ragione si dà ai fessi. ♣ Di fronte ad un individuo che non si lascia persuadere di essere in errore, si preferisce lasciar perdere, purché la smetta di insistere.
2 Dazio (interno) = Imposta indiretta sui consumi, di riscossione mediata, che colpiva la circolazione dei beni da un comune all’altro. Tale odiata imposta fu eliminata definitivamente nel 1973 con l'andata a regime dell'IVA (imposta sul valore aggiunto). 3 Questo proverbio, molto diffuso in Italia meridionale, è stato ripreso in una celebre battuta tra Totò e Peppino De Filippo: "Anto'...sai che ti dico....che la ragione è dei fessi!!!"...."Peppi'...e io sai che ti dico...che hai perfettamente ragione!!". In Napoletano: "A raggióne jè d’i fésse". In Siciliano: "A raggiuni 'è di fissa!".
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013 - EVERGREEN IR