Da Adamo Ad Abramo

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  • 8/17/2019 Da Adamo Ad Abramo

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    GENESISGenesis 1

    1. Quando Elohim inizio a creare i cieli e la terra - ora la terra era tohu e bohu,

    Sonnet: «In un prima tappa, sosterrò che esiste un vero e proprio narratore, anonimo eonnisciente, alla base della narrazione biblica. A questo narratore, gli autori empirici,celandosi nellanonimato delle scritture e delle riscritture, hanno come delegato ilcompito, e a!!idato il privilegio, di portare avanti la narrazione. "os# !acendo, gli autori,redattori e editori del corpus biblico hanno messo in campo un elemento essenzialedella coerenza narrativa della $ibbia e, al tempo stesso, un elemento essenzialedella sua coerenza teologica. %a pertinenza teologica di questo racconto & in!attidebitrice del tipo di autorit' di cui & investito il narratore biblico e della relazione chequestultimo intrattiene con il mondo del racconto, nel suo personaggio divino comenei suoi personaggi umani. In una seconda tappa, con!ronterò il modello biblico conquello che promuove la modernit'. Al di l' delle di!!erenze essenziali, il modello

    narrativo della $ibbia riveler' degli aspetti di una modernit' sorprendente.In!ine, inuna terza tappa, !arò vedere come un personaggio del racconto della Genesi mette allaprova il modello che questo libro mette in campo. Allinizio del grande racconto biblico,il libro della Genesi esige per il suo progetto un certo modello, il modello dellanarrazione onnisciente( questo stesso libro termina con lentrata in scena di unpersonaggio ) Giuseppe ) la cui «scienza* apparentemente può compromettere lacoerenza del modello in questione. +el suo sapere da ermeneuta e nel suo saper !ar daregista, Giuseppe non prende !orse il posto del narratore, se non di io stesso- %apresenza della !igura di Giuseppe nel cuore del racconto tradisce unimprudenza, cio&una incoerenza, da parte degli autori oppure con!erma, come unultima controprova,la!!idabilit' del modello della $ibbia-*

    Onnisciente: racconta la creazione, di cui nessun essere umano & stato testimone( haaccesso allinteriorit' psichica dei personaggi, a cominciare dallinteriorit' di io/0 2 si pent# di aver !atto luomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo3 4Gen 5,567e suoi monologhi interiori: /0h8h disse 4si disse o pensò6: 9"ancellerò dalla !accia della terraluomo che ho creato3 5,7. Se il narratore ne & capace per il personaggio divino, ne & capace

    per i personaggi umani cos# in Gen 1,1: Abramo /rise e disse in cuor suo: 9Ad uno dicentanni può nascere un !iglio-3 4Gen 1,167. Onnisciente, ma impotente,incapace di !ar accadere alcunch; nel mondo del racconto, a di!!erenza del personaggiodi io, onnisciente e onnipotente.

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    particolarmente in materia di onniscienza( mette in avanti i suoi personaggi, a cominciare conio: />uando io iniziò a creare i cieli e la terra?3

    Mobilità spaziale e temporale: @ra la s!era pubblica e la s!era privata, nello spazio comenel tempo, questo narratore d' prova di una estrema mobilit'. a accesso tanto allinteriorit'divina come a quella dei personaggi umani. Analoga mobilit' si osserva sul piano temporale: il

    narratore può operare dei !lashbac, passi che noi rendiamo con il trapassato prossimo 

    :«In!atti, il Signore aveva reso sterile lBintera casa di Abimelec, a causa di Sara, moglie di

     Abraamo* Gen CD,1E7. %o stesso narratore può anche anticipare ciò che nella storia verr'dopo. "os# in Gen CC,1: «opo queste cose, io mise alla prova Abraamo*. io non ha ancoradetto e !atto nulla e gi' il narratore previene il suo lettore: ciò che segue sar', n; pi& n; meno,una messa alla prova.

    Riserbo, !a sapere al lettore soltanto ciò che & necessario al suo atto di lettura, n; pi= n; meno,quando serve e quell tanto che serve. Fer quanto sia legato a un modello classico di narrazione,il racconto biblico mostra una modernit' sorprendente in alcuni suoi aspetti. "apace di unpunto di vista assoluto sulle cose ) quello del giudizio di io ), il narratore eccelle nellacapacit' di rendere la contingenza umana e i limiti del sapere umano. Il narratore biblico,

    scrive il critico letterario obert Alter ne  L’arte della narrativa biblica, «mostra la suaonniscienza con una drastica selettivit'*. Se d' al suo lettore dei punti di ri!erimento,delimitando di tanto in tanto il percorso di lettura, !a in modo che il lettore, come i personaggisulla scena, sia messo di !ronte allambiguit' dei !enomeni, allenigma del reale e alle modalit'di io.

    %eggere il racconto biblico & quindi anche essere esposti ai limiti del sapere umano, esserericondotti ai limiti del punto di vista di ciascuno. %a particella ebraica we hinnh, «ed ecco*,spesso usato dopo i verbi di percezione, indica generalmente un cambiamento di !ocalizzazioneche introduce il lettore nella percezione del personaggio. Il cambiamento del punto di vista vi

     veri!ica specialmente nei momenti pi= drammatici della storia narrata.

    C. e tenebre sulla faccia di un abisso, e vento di Elohim muovendo(si) sulla faccia delle acque-,

    3. e Elohim disse: «Sia Luce» e fu luce.

    4. E Elohim vide la luce: che e bene E Elohim se!aro la luce e le tenebre.

    ". E Elohim chiamo la luce #$iorno%, e le tenebre &le' chiamo #notte%. E fu sera e fu mattina. iornouno.

    l #$iorno uno% inau$ura il ritmo $iornaliero, un ritmo sul quale ritorna il quarto $iorno !er 

    com!letarlo.

    *enin: +ella !rima colonna ($iorni 1-3) io o!era essenzialmente !er mezzo di separazioni:

    distin$ue luche e tenebre, !oi se!ara la s!azio, !rima verticalmente, !oi orizzontalmente.Queste se!arazioni si esercitano, luna do!o laltra, su$li elementi del caos iniziale (en. 1,):

    la tenebra, labisso, e la terra emer$e dal caos quando viene se!arata dalle acque. Questa serie di

    azioni se!aratrici sistema un quadro i cui elementi sono immobili: lalternanza tra $iorno e nottesi ri!roduce da sera a mattino.

    /. E Elohim disse: «Sia una volta in mezzo alle acque e sia separando le acque dalle acque».

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    0. E Elohim fece la volta e se!aro le acque che sono al di sotto della volta, dalle acque che sono al di

    so!ra della volta. E fu cos

    2. E Elohim chiamo la volta #cieli%. E fu sera e fu mattina. econdo $iorno.

    . E Elohim disse: #i radunino le acque di sotto ai cieli in un luogo uno e sia vista la secca». E fu

    cosi.

    15. E Elohim chiam6 la secca #terra%, e il raduno delle acque &lo' chiamo #mari%. E Elohim vide: che 7 bene

    11. E Elohim disse: «La terra faccia germogliare un germoglio, un'erba seminando seme, un albero da frutto facendo frutto secondo la sua specie, il cui seme è in esso sulla terra». E fu cos.

    1. 8a terra fece uscire un $ermo$lio, un9erba seminando seme seconda la sua s!ecie e un alberofacendo frutto, ii cui seme 7 in esso secondo la sua s!ecie. E Elohim vide: che e bene

    13. E fu sera e fu mattina. erzo $iorno.

    14. E Elohim disse: «Sia  luminari nella volta dei cieli per separare il giorno e la notte, e siano per 

     segni, e per convocazioni e per giorni e anni.

    1". E siano per luminari nella volta dei cieli per illuminare sulla terra». E fu cos.

    1/. E Elohim fece i due $randi luminari, il $rande luminare !er $overnante il $iorno e il !iccololuminare !er $overnante della notte, e le stelle.

    *enin: 8e stelle occu!ano infatti la stessa !osizione le une ris!etto alle altre nellam!io

    movimento della volta stellata. 8a loro luminosit; variabile !ermette, inoltre, di riconoscerviuna $erarchia al cui #comando% si trovano luna e sole. utti questi astri sono a$li ordini di io e

    il loro ordinamento invariabile viene !erce!ito come un se$no del dominio divino sulluniverso.

    10. E Elohim li dette nella volta dei cieli !er illuminare sulla terra e !er $overnare ii $iorno e la notte e

     !er se!arare la luce e le tenebre. E Elohim vide: che 7 bene

    1. E fu sera e fu mattina. Quarto $iorno.

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    qui 7 mobile. >nche $li astri lo sono, a$li occhi di un osservatore in$enuo: si muovono con un

    ordine tale che sembrano un #esercito%.

    5. E Elohim disse: «rulichino le acque, brulichio di essere vivente, e il volatile voli sulla terra, sulla

     faccia delta volta dei cieli».

    1. E Elohim creo i $randi mostri marini  e o$ni essere vivente strisciando di cui brulicano le acque

    secondo la loro s!ecie e o$ni volatile alato secondo la sua s!ecie. E Elohim vide: che 7 bene

    . E Elohim li benedisse dicendo: «!ruttificate e moltiplicate e riempite le acque nei mari, e iivolatile moltiplichi nella terra».

    3. E fu sera e fu mattina. Quinto $iorno.

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    Genesis C

    1. E furono compiuti i cieli e la terra e tutto il loro esercito.

    . E Elohim com!l durante il settimo $iorno la sua o!era che aveva fatta, e si riposo durante il settimo$iorno di tutta la sua o!era che aveva fatta.

    *enin: i tratta della strutturazione del tem!o caratteristica del !rimo, quarto e settimo $iorno

    (le estremit; e il centro del settenario). l #$iorno uno% inau$ura il ritmo $iornaliero, un ritmo

    sul quale ritorna il quarto $iorno !er com!letarlo. a$li astri, infatti, di!endono allo stessotem!o lalternanza del $iorno e della notte come anche la scansione delle sta$ioni e de$li anni.

    l ri!oso di io, dal canto suo, consacra un ritmo settimanale. Questo ritmo non viene dettaato

    da$li astri= 7, !er cos dire, il donai

    Elohim fece terra e cieli.

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