Culture e diritti civili nella Società dell'Informazione

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Marco Fioretti ([email protected]) 2009/04/20 Roma, VIS http://mfioretti.com Culture e diritti civili nella Società dell'Informazione http://digifreedom.net Alcuni Diritti Riservati Culture e diritti civili nella Società dell'Informazione quando e come possono essere veramente utili i computer? Marco Fioretti http://mfioretti.com http://digifreedom.net

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quando e come possono essere veramente utili i computer? Quali sono i legami tra le culture - in un'ottica multiculturale e interculturale - e i diritti in una società in cui Internet ha ampliato la nostra libertà ma ha anche creato nuove forme di esclusione. Presentazione fatta nel 2009 a un incontro del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Dettagli su http://mfioretti.com/it/roma-culture-diritti-civili-nella-societ-dellinformazione

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Culture e diritti civili nella Società dell'Informazione

quando e come possono essere veramente utili i computer?

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2Marco Fioretti ([email protected]) 2009/04/20 Roma, VIShttp://mfioretti.com Culture e diritti civili nella Società dell'Informazionehttp://digifreedom.net Alcuni Diritti Riservati

Marco Fioretti

Membro diOpenDocument Fellowship

Digistan.org (standard digitali liberi e aperti per una vera crescita in un'economia globale)

Progetto Eleutheros – approccio cattolico all'informatica

RULE (Run Up to date Linux Everywhere)

Collaboratore di:Linux Journal

Linux Format

Pc Professionale

...e altre testate

Autore (Family Guide to Digital Freedom, http://digifreedom.net)

Home page e pubblicazioni: http://mfioretti.com, http://stop.zona-m.net

Presentazione

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3Marco Fioretti ([email protected]) 2009/04/20 Roma, VIShttp://mfioretti.com Culture e diritti civili nella Società dell'Informazionehttp://digifreedom.net Alcuni Diritti Riservati

discutere l'impatto di software e tecnologie digitali su diritti

umani,educazione, sviluppo e ambiente

per far sì che questo impatto sia il più grande e positivo possibile

anche perché i problemi e le soluzioni descritte non riguardano

solo i Paesi in Via di Sviluppo (PVS), ma sono presenti anche in

Italia e nelle altre nazioni del "primo mondo”

Obiettivo dell'incontro

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Diritti Umani

Che c'entrano computer e ICT?

Possibilità delle ICT

Rischi delle ICT

Cause dei problemi presentati

Linee guida e azioni concrete

Conclusioni

Agenda

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5Marco Fioretti ([email protected]) 2009/04/20 Roma, VIShttp://mfioretti.com Culture e diritti civili nella Società dell'Informazionehttp://digifreedom.net Alcuni Diritti Riservati

Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione...

e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee

attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Ogni individuo ha diritto all'istruzione.

Fonte: Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 10 Dicembre 1948, art 19 e 26 (www.interlex.it/testi/dichuniv.htm)

Diritti Umani

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Dichiarazione Universale dell'Unesco sulla Diversità Culturale, 2001:

...necessaria per l’umanità quanto la biodiversità per la natura (Art. 1)

amplia la gamma di opzioni aperte a tutti; è una delle radici dello sviluppo, inteso non semplicemente

in termini di crescita economica, ma anche come mezzo per raggiungere un’esistenza più

soddisfacente dal punto di vista intellettuale, emotivo, morale e spirituale. (Art. 3)

La sua difesa è un imperativo etico, inseparabile dal rispetto per la dignità umana. (Art. 4)

Ogni persona deve così potersi esprimere, creare e diffondere le sue opere nella lingua di sua scelta e

in particolare nella propria lingua madre (Art 5)

Il patrimonio culturale... in tutte le sue forme deve essere conservato, valorizzato e trasmesso alle

generazioni future (Art. 7)

Fonte: www.unesco.it/document/documenti/testi/dich_diversita.doc (notare il formato...)

Diritti Umani (2): diversità culturale

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Diritti Umani (3): l'ambiente

Carta Francese dell'ambiente, 2006 (www.assemblee-nationale.fr/italiano/8db.asp#charte_env):

Art. 1. – Ogni individuo ha il diritto di vivere in un ambiente equilibrato e favorevole alla sua salute.

Art. 2. – Ogni individuo ha il dovere di partecipare alla tutela e al miglioramento dell’ambiente.

Art. 3. – Ogni individuo ha il dovere, nei termini definiti dalla legge, di prevenire o, in mancanza,

limitare gli eventuali danni che lui stesso arrecherebbe all’ambiente.

Nuova costituzione dell'Ecuador (2008):

vari articoli attribuiscono alla natura e agli ecosistemi il diritto di mantenere e rigenerare i propri cicli vitali, la propria struttura, funzione e processi in evoluzione

Fonte: www.lanuovaecologia.it/view.php?id=9871&contenuto=Notizia)

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2008: Dichiarazione dell'Aia sui diritti digitali

L'informazione, i servizi e le risorse governative sono sempre

più fornite in modo virtuale piuttosto che fisico;

La libertà di parola e d'associazione sono sempre più esercitate

attraverso la rete piuttosto che di persona;

Internet e il Web aprono una strada senza precedenti verso

l'uguaglianza di accesso all'educazione e di opportunità per tutte

le genti del mondo.

Fonte: www.digistan.org/hague-declaration:it

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Che c'entrano computer e ICT?

Definizione: ICT = Information & Communication Technology

in pratica: Radio, TV, Telefonia in tutte le forme e oggi anche computer e

Internet (email, WWW, chat...)

alcuni pensieri da tenere presenti nel resto della presentazione:

la tecnologia fa legislazione (letta su Internet)

i nostri diritti civili e la qualità della nostra vita dipendono ogni anno di più da come i

computer vengono usati intorno a noi (M. Fioretti, http://digifreedom.net)

se riescono a farti fare le domande sbagliate, le risposte non contano (fonte ignota)

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Che importanza ha l'ICT nei PVS?

“quelli muoiono di fame, non hanno gabinetti, medicine, vestiti... e parliamo di insegnarli a usare i computer? Pensiamo piuttosto a risolvere i problemi veri e più urgenti!!!”

Certo, però:nella cooperazione allo sviluppo vale il principio “primo, non far danni” (“do no harm”)

ma nella cooperazione è assai facile fare danni o sprecare fondi preziosi con le ICT senza nemmeno accorgersene (anche prima di partire...)

i computer sul campo possono fare molto per facilitare la soluzione dei problemi più gravi, se vengono usati correttamente

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Possibilità delle ICT

Riduzione dei costi

Partecipazione

Comunicazione

Educazione

Opportunità di lavoro sostenibile, a casa propria

in sintesi: più libertà e più protezione per i propri diritti

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Riduzione dei costi

l'uso corretto delle ICT può far risparmiare somme enormi a tutti i livelli:

nazionale (Italia, 2007):

"costi ed inefficienze nella gestione del documento cartaceo arrivano a pesare tra il 3 e il 5% del Pil,

con un impatto complessivo tra 42 e 70 miliardi di euro"

"adottando il documento digitale si può risparmiare dal 50-60% (fatturazione elettronica,

conservazione sostitutiva) al 90% (posta elettronica certificata)"

locale: i comuni di Feltre e Trebaseleghe risparmiano circa 1000 euro l'anno ciascuno da

quando spediscono le convocazioni del consiglio comunale via email certificata

FONTE: http://mfioretti.com/it/feltre-formati-dei-file-pluralismo-informatico

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Partecipazione

Cittadinanza attiva

segnalazioni più rapide di problemi

partecipare alla gestione dei beni comuni

Democrazia diretta e continua

grazie al maggiore accesso alle informazioni

e alla possibilità per tutti di fornire informazioni di interesse

comune

possibilità di servizi molto più rapidi ed efficienti

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Comunicazione

L'accesso a Internet "è molto

importante, nelle zone con un'alto

tasso di emigrazione all'estero, per

mantenere vivi i legami familiari":

“grazie a una videotelefonata via

Internet, una nonna nella cittadina di

Capitan Miranda (Paraguay) riesce

a vedere il suo nipotino appena nato

in Spagna"

FONTE: www.apc.org/en/news/lac/internet-opening-door-

development-rural-population

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Educazione

“Fu davvero un miracolo, avevo sognato tante volte che

gli studenti poveri delle mie scuole avrebbero imparato

a maneggiare il computer.

Ora che hanno un laboratorio d'informatica le mie

scuole sono tra quelle chiamate "advanced school"

oppure "pilot school".

I genitori degli studenti vedendo i loro figli seduti

davanti al computer erano stupefatti e mormoravano

"questa e' davvero una scuola inglese" ("inglese" e' una

cosa superlativa)”

P. Aldino Amato, missionario nelle scuole del Rosary Christian Hospital di Rehmpur, Pakistan

FONTE: www.linux.com/feature/148311, http://golem.linux.it/index.php/PAKISTAN

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Opportunità di lavoro

Saidi, pescatore di Zanzibar, grazie al cellulare chiama

dalla barca tutti i mercati della costa, per sapere quale

offre il prezzo più alto per il tipo di pesce che ha

appena pescato quel giorno

W. K. Macharia, capo di un'associazione

commercianti a Nairobi, non viaggia più per settimane

attraverso Kenia e Tanzania per trovare le verdure più

fresche: basta una telefonata

A. Harun, agricoltore keniota, da quando ha un

cellulare non deve più andare in cerca di cabine

telefoniche funzionanti per ricevere ordinazioni dai

clienti o trattare con i grossisti

Foto: Ken Banks, Kiwanj.net

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Opportunità di lavoro (2)

i pescatori indiani dell'Andhra Pradesh e del Kerala

ricevono via fax o SMS segnalazioni sulle aree migliori

per la pesca ricavate da misure satellitari dell'Indian

Space Research Organization

ogni socio della cooperativa di prodotti caseari del Gujurat riceve la

sua quota degli utili in contanti, velocemente e senza possibilità di

errori o truffe grazie a un sistema informatico sviluppato in loco

FONTI: http://fellows.rdvp.org/davidlehr/blog/cellphoneusechangeslifeinafrica,

www.nextbillion.net/news/cell-phones-african-solutions-to-african-problems,

www.mit.edu/people/kken/PDF/Intro_Sage_1_.pdf

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Rischi delle ICT

Sprechi

Inquinamento

Isolamento ed esclusione

Appiattimento culturale

Controllo e censura

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Sprechi

Le P.A. italiane hanno speso 274 milioni di Euro in

licenze software nel solo 2003

Il portale Italia.it che dovrebbe presentare l'Italia nel

mondo, è costato ~45 milioni di Euro e nemmeno

funziona

FONTI: www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?

tipodoc=Sindisp&leg=16&id=330627,http://hackgeek.wordpress.com/ta

g/licenze-software/,

www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/01/chiusura-portale-

italia.shtml?uuid=04337522-

c817-11dc-81ce-00000e251029&type=Libero,

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Sprechi (2)

Secondo alcuni dati della Banca Mondiale, il 50 % dei progetti

di sviluppo delle ICT in Africa fallisce

normalmente, la causa è qualche combinazione di progetti

iniziali inadeguati con esecuzione e manutenzione sul

campo non autosufficienti finanziariamente oppure non

all'altezza delle esigenzeFONTE: http://brendait.blogspot.com/2009/01/microsoft.html

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Informatica e ambiente

Computer e altri dispositivi elettronici

contengono piombo, cadmio, mercurio,

bario e tante altre sostanze assai tossiche

"in India, 315 milioni di computer non riciclati

correttamente disperderanno nell'ambiente 550.000

tonnellate di piombo, 900 di cadmio e 180 di

mercurio"

Fonti: OMS, www.afro.who.int/heag2008/docs_en/New%20and

%20emerging%20threats.pdf

www.ban.org/photogallery/

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Informatica e ambiente (2)

molti computer dismessi in Occidente finiscono nei PVS in discariche a cielo aperto, dove i componenti tossici

finiscono direttamente nel terreno o vengono recuperati senza alcuna tutela sanitaria da chi non ha altre

opportunità di lavoro

Fonti:

www.socialroi.com/interesting-

facts-about-digital-

waste.html,

http://sitemaker.umich.edu/se

ction002group3/e-waste

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Informatica e ambiente (3)

solo quest'anno i computer lasciati accesi anche quando non

vengono usati produrrano circa 20 milioni di tonnellate di CO2,

all'incirca quanto 4 milioni di auto; le aziende americane

sprecano in questo modo circa $2.8 miliardi di dollari l'anno

Secondo uno studio del 2008, nel 2020 i data center potrebbero

superare l'aviazione civile come fonte di gas a effetto serra

FONTI:

www.infoworld.com/d/green-it/report-us-companies-waste-28b-year-powering-unused-pcs-758

http://bits.blogs.nytimes.com/2008/05/01/data-centers-are-becoming-big-polluters-study-finds/?ref=technology

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Informatica e ambiente (4)

OK, i computer inquinano, ma che c'entra il software?

Gennaio 2007: "Microsoft Vista è un incubo, perché riempirà le discariche di hardware

ancora perfettamente funzionante ma... troppo poco potente per quel sistema operativo" -

FONTE: UK Green Party, www.greenparty.org.uk/news/2851

lo stesso problema si può presentare anche con altri sistemi operativi, commerciali e non

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Informatica e ambiente (5)

Aprile 2009: “l'energia elettrica consumata per trasmettere e filtrare lo spam è

33 miliardi di KWh, quanta ne basterebbe per alimentare 2.4 milioni di case, e

ha un effetto serra uguale a 3.1 milioni di auto che consumino più di 7 miliardi

di litri di benzina”

“Gran parte dello spam viene trasmesso da computer individuali, infetti da

virus (mezzo milione al giorno) perché usano programmi software o sistemi

operativi poco sicuri o mal configurati”

FONTI:

www.net-security.org/secworld.php?id=7316

www.softlist.net/press/pandalabs_says_half_a_million_computers_are_infected_with_malicious_bots_every_day-62.html

www.guardian.co.uk/technology/2009/apr/08/spam-malware-online-security

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Isolamento ed esclusione

“Internet rende molto più facile trovare chi già la pensa come noi, comunicare solo con quelle

persone, vedere solo quello che ci piace vedere. Tutto questo può facilitare intolleranza ed

estremismo” (Texting towards Utopia, bostonreview.net/BR34.2/morozov.php)

Ghettizzazione: "uno scrittore Africano che scriva in paesi occidentali, cercando di superare la paura di non appartenere ad alcun

luogo... finisce per assumere un'identità fittizia, presentandosi come "Cittadino del mondo" che però vive in una

società di fantasia, un ghetto virtuale" (FONTE: www.author-me.com/nonfiction/ghettoizationafricanlit.htm)

il cyberspazio di oggi, prevalentemente anglofono/occidentale, può fare esattamente lo

stesso effetto, e far sentire irrilevanti e inesistenti coloro che vi entrano senza preparazione o

scopi precisi, specialmente nei PVS

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Isolamento ed esclusione (2)

L'esclusione può avvenire in molti modi diversi. Un esempio? Le mappe digitali online

"Chi controlla le mappe controlla come le persone vedono il mondo"

"Crea da te le tue mappe, prima che gli altri ti rinchiudano nelle loro" ("Mapping Hacks",O'Reilly)

Mauritius, Seychelles, Senegal e Zimbabwe esistono su Google Maps solo da marzo 2009 (FONTE:

http://web2fordev.net/component/content/article/1-latest-news/61-google-maps-africa-01)

Noi esistiamo...

Loro (in Senegal)non proprio...

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Appiattimento culturale

Quest'idea che tutto il mondo debba essere collegato porterà a un'estinzione di massa

La diversità intellettuale (il bene più prezioso della nostra specie) sta svanendo più velocemente degli alberi

In un mondo di comunicazioni di massa c'è meno di tutto tranne che dei 10 libri, dischi, film e idee in testa alle

classifiche

Conclusione? “Il cyberspazio sarà la fine della nostra specie”.

FONTE: M. Crichton, "Il mondo perduto"

"Se lo scenario predetto da Chrichton si avvererà non sarà perchè la rete Internet ha

raggiunto, o raggiungerà, tutti gli angoli del globo: è perché su quella rete si parla

l'inglese americano, che porta con sè idee, norme e cultura americane”.

FONTE: "Global English, Global Freeze", http://web2.adfl.org/adfl/bulletin/V33N3/333006.htm

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Appiattimento culturale (2)

Hardware e software contengono e trasportano idee e modi di fare che non sono universali

Esempio: software gestionale/contabile per piccole e medie imprese

basato su matematica, assenza di mance,scadenze precise, relazioni impersonali con clienti e fornitori

ovvero una visione dell'economia ben diversa da quella dei PVS (al di là delle differenze normative e

burocratiche)

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Appiattimento culturale (3)

In Argentina, la provincia di Mendoza ha rifiutato un progetto di informatizzazione

scolastica basato su software didattico realizzato in Nord America e correttamente

tradotto in Spagnolo

linguaggio a parte, esercizi ed esempi contenuti nel software "non riflettono la realtà

argentina, specie nella regione Andina"

sia il software sia l'hardware erano "troppo individualisti":

“perché deve esserci solo una tastiera per computer? Perché ogni studente

dovrebbe lavorare da solo, invece di collaborare con gli altri, come si è sempre

fatto in tutte le scuole elementari di Mendoza?"

FONTE: www.mit.edu/people/kken/papers1/Software localization.htm

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Controllo: ieri

Qualunque tecnologia di comunicazione può essere sfruttata o controllata per creare

consenso, spargere false informazioni o limitare l'espressione del dissenso

1994, Rwanda: giornali e radio locali vengono sistematicamente usati per aizzare i

cittadini gli uni contro gli altri:

"Impugnate i vostri machete e tagliate le braccia e le gambe ai vostri vicini"

"dobbiamo riempire ancora molte tombe”

(messaggi effettivamente trasmessi da Radio Milcoline durante il conflitto)

"Senza armi da fuoco, machete o altri oggetti, voi avete provocato la morte di migliaia di

civili innocenti" (dalla sentenza del processo ai responsabili dei media Rwandesi)

perché i blog non potrebbero essere usati nello stesso modo?

FONTI: http://amisnet.org/agenzia/2009/04/17/passpartu-26-informazione-e-diritti-dal-conflitto-in-rwanda-a-oggi/,

www.idrc.ca/rwandagenocide

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Controllo: oggi

2008, Italia: appare su Facebook il gruppo pro-Riina

2009, Regno Unito: l'ufficio per la sicurezza e l'antiterrorismo

intenderebbe addestrare i membri di gruppi islamici filo-occidentali in

modo che i loro siti, anzichè quelli degli estremisti, vengano

visualizzati per primi su Google quando si fanno ricerche sui rapporti

fra Islam e Occidente.FONTI:

www.repubblica.it/2008/12/sezioni/tecnologia/facebook-capodanno/mafia/mafia.html

www.theregister.co.uk/2009/04/09/google_extremism_manipulation/

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Controllo: oggi (2)

20 Aprile 2009: “Ayman al-Zawahiri, esponente di al-Qaeda, incita i sostenitori iracheni

del gruppo a passare il confine per “liberare” Gerusalemme in una registrazione pubblicata

sul sito Internet As-Sahab”

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Controllo: domani (neutralità della rete)

La rete Internet attuale è (almeno in prima approssimazione)

neutrale: i bit viaggiano attraverso gli snodi nell'ordine in cui

arrivano, chiunque li abbia trasmessi o richiesti

Risultato pratico (almeno in prima approssimazione): chiunque

voglia offrire via Internet servizi o contenuti originali (testi,

reportage, opinioni, musica, video...) può farlo alla pari con le

multinazionali della comunicazione

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Neutralità della rete (2)

Alcune proposte di legge, come il "Pacchetto Telecom" attualmente in

discussione nell'Unione Europea, suggeriscono di creare corsie preferenziali a

pagamento, per certi tipi di contenuti, tipicamente multimediali

Altre proposte (soprattutto in Italia) suggeriscono che i siti web individuali

dovrebbero sottostare alle stesse regole dei giornali tradizionali

in una rete Internet interamente funzionante in questo modo sarebbe molto più

svantaggiosa per i piccoli produttori e la libertà di parola in generale

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Rischi di una rete non più neutrale

Una Internet non più neutrale potrebbe assumere un aspetto simile a questo:

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Rischi di una rete non più neutrale (2)

...ovvero potrebbe ridursi a poco più di un'altra versione di questo:

...quello che effettivamente accadrà dipenderà dalle richieste effettive dei cittadini

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Perché le ICT vengono usate poco o male così spesso?

Costi eccessivi di hardware, software e infrastrutture

leggi e burocrazia ferme al 19mo secolo

Conoscenza bassissima dell'informatica, spesso basata su falsi miti e luoghi comuni (anche

fra molti cosiddetti "utenti esperti")

Impreparazione, arroganza culturale, superficialità

Fede (a volte sincera a volte no) nel potere intrinsecamente benefico della tecnologia

Barriere linguistiche

(nella cooperazione allo sviluppo): importazione, spesso inconscia, di soluzioni occidentali che

non funzionano in condizioni diverse e non sono quindi sostenibili senza finanziamenti esterni

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Costi? Quali costi?

Connettività: a marzo 2009, il costo di una connessione Internet flat a 256 KBit/s in Paraguay è di 35

dollari al mese, pari al 13% del salario minimo mensile.

FONTE: www.apc.org/en/news/lac/internet-opening-door-development-rural-population

Licenze software

i raid antipirateria stanno arrivando anche nei PVS, ma molto spesso le popolazioni locali (e

le associazioni di cooperazione...) ignorano completamente l'esistenza di alternative

Costi diretti e indiretti dell'hardware:

i requisiti hardware di un programma non diminuiscono quando viene piratato: a che serve una copia

pirata di Windows Vista, se gira solo su un computer molto recente, quindi molto più costoso di altri?

per usare un computer bisogna poter pagare l'energia elettrica che consuma

e averla abbastanza a lungo: la foto a pag. 17 è arrivata dal Pakistan come stampa, perché era più

semplice fare così che riuscire a spedirne una versione digitale via email..

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Mito: computer e Internet fanno bene sempre e comunque

Promesse come “un computer in ogni villaggio” o “un laptop per ogni

bambino” spesso non sono basate su valutazioni sufficientemente

complete e realistiche degli effettivi bisogni locali

“Il dogma di fondo, più o meno velato, è che fornire computer e accesso

a Internet sarà sufficiente a portare inevitabilmente giustizia sociale,

autosufficienza economica, cibo e medicine per tutti, eccetera”

FONTE: Bridging the Digital Divide: Lessons from India, www.mit.edu/people/kken/PAPERS/Intro_Sage.html

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L'accesso al cyberspazio è davvero sempre necessario e sufficiente?

“l'uso che oggi si fa dello scrivere è tanto, che... molti scritti degnissimi,

trasportati dall'immenso fiume dei libri nuovi, periscono senz'altra

cagione” G. Leopardi, 1824 (Del Parini ovvero della Gloria, Cap IV)

“abbiamo tanta fretta di costruire un telegrafo magnetico dal Maine al

Texas, ma può darsi che il Maine e il Texas non abbiano nulla di

importante da comunicarsi” H. D. Thoreau, 1854, Walden.

“siamo sommersi dalle informazioni, ma assetati di conoscenza”

J. Naisbitt, 1982, Megatrends

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Necessità dell'accesso al cyberspazio

Riassumendo:

“se io ho questo nuovo media, la

possibilità cioè di veicolare un numero

enorme di informazioni, in un

microsecondo, mettiamo caso a un

aborigeno dalla parte opposta del

pianeta;

ma il problema è: aborigeno, ma io e te,

che #%&@£ se dovemo di'?!?”

Corrado Guzzanti, circa 1997

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Sul potere salvifico dell'ICT

Realtà: la tecnologia imposta o abbandonata a sè stessa raramente ha un

potere salvifico intrinseco

"Perché dovremmo essere sicuri che gli utenti Cinesi di Internet chiederanno

automaticamente, come conseguenza, più diritti politici anziché lo stile di vita da

Sex and the City che possono finalmente vedere proprio attraverso Internet?"

“Fuori dai ricchi paesi occidentali i nuovi arrivati su Internet hanno tante

probabilità di diventare protagonisti e portatori di democrazia quante ne hanno

di diventare prigionieri o rinnegati digitali”

FONTE: Texting Towards Utopia, http://bostonreview.net/BR34.2/morozov.php

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Sul potere salvifico dell'ICT (2)

Un po' di storia nostrana: Puglia, anni 90

L'immagine dell’Italia che giungeva in Albania via TV è

considerata una delle principali cause del mito occidentale in

Albania, [e del successivo esodo verso l'Italia]

La pubblicità si riferiva a merci inesistenti in Albania [quindi gli albanesi] consumavano

esclusivamente i messaggi in quanto tali.

[nati e cresciuti] sotto il regime comunista, in cui la proprietà privata era stata abolita per

legge, [credevano] che la povertà derivi da mancanza di merce, non di mezzi finanziari

[quindi pensavano che in Italia avrebbero goduto anche loro degli stessi beni].

FONTE: www.terrelibere.org/index.php?x=completa&riga=217

Lo stesso rischio c'è con Internet, se non c'è abbastanza preparazione a usarla.

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Sul potere salvifico dell'ICT (3)

Realtà: anche nei PVS, quelli che usano il Web 2.0 o 1.0 non sono i più poveri

“Una campagna contro gruppi fondamentalisti che vogliono impedire alle

donne indiane l'accesso ai pub è stata ripresa dai mezzi d'informazione di tutto

il mondo...

...perché condotta da donne di città con abbastanza istruzione, libertà e

mezzi per lanciarla su Facebook e vari blog...

"...ma rimane il dubbio se problemi molto più seri come la povertà

potrebbero mai ricevere la stessa attenzione"

FONTE: www.apc.org/en/news/can-social-networking-give-leg-poor

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Una parola sui formati dei file

Buona parte dei problemi creati dal software vengono dal fatto che certi programmi sono come le bombe

nucleari o i proiettili all'uranio impoverito:

fanno male anche a chi non c'entra niente o passa per caso qualche anno dopo

perché producono scorie tossiche, cioè file che non si possono leggere con nessun altro programma

Ma i formati dei file sono alfabeti, i programmi software con cui vengono creati sono penne

Se i formati (l'alfabeto) sono liberi e alcuni programmi (penne) costano troppo, se ne possono usare altri che

vanno altrettanto bene

Conclusione: usate sempre e solo formati liberi

Per saperne di più:

http://mfioretti.com/it/come-formati-dei-file-favoriscono-innovazione-cittadinanza-attiva-mercati-davvero-liberi

http://mfioretti.com/it/via-maestra-pluralismo-informatico-formati-aperti-innovazione-libero-mercato-servizi-pubblici-pi-eff

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Barriere linguistiche

A che serve avere un computer se non si sa leggere e scrivere?

“774 milioni di analfabeti adulti nel mondo, in maggioranza nei PVS, 64% donne" ad Apr. 2009

parentesi dolorosa ma obbligatoria:

"Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un'altra, una cifra

dall'altra. Trentotto lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta e a decifrare

qualche cifra... Secondo specialisti internazionali, soltanto il 20 per cento della popolazione adulta

italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per

orientarsi in una società contemporanea" Analfabeti d'Italia, 8 marzo 2008

FONTI: www.modernghana.com/news/211044/1/majority-of-illiterate-adults-in-developing-

world-.html,http://eddyburg.it/article/articleview/10848/0/65/, www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2005/nov2005/UNLA.htm

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Barriere linguistiche (2)

A che serve avere un computer se non lo si può usare

per leggere e scrivere?

?

??

?

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Barriere linguistiche (3)

Queste non sono

preoccupazioni teoriche:

Negli anni 90 l'Islanda (una

delle nazioni più antiche e colte

d'Europa) si trovò senza una

versione locale di Windows,

perché a Microsoft non

conveniva svilupparla e

mantenerla

18th century Icelandic manuscript SÁM 66 in the care

of the Árni Magnússon Institute in Iceland.

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Barriere linguistiche (4)

In India esistono più di 500 linguaggi e oltre una dozzina di alfabeti

"Anche i politici ripetono spesso che l'India dev'essere l'unico paese al

mondo dove la gente è costretta a comprarsi i caratteri per scrivere al

computer”

"Senza documenti in Telugu, Hindi, Marathi o Tamil, gli abitanti di molti

villaggi Indiani non troveranno nulla di comprensibile o rilevante per loro

su Internet. Anche se avranno la banda larga”

FONTI: www.apc.org/en/news/diversity/world/bitter-sweet-mixed-feelings-about-working-indian-l

www.mit.edu/people/kken/PAPERS/Intro_Sage.html

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Barriere linguistiche (5)

Afaan Oromo è il quarto linguaggio più parlato in

Africa

Circa il 95 per cento di chi lo parla vive in Etiopia

molte di queste persone sanno leggere e scrivere solo in

Oromo, non in Inglese, che è usato solo in alcune scuole e

università

la conseguenza è che pochissime persone usano i computer,

e solo al lavoro

l'uso di computer a casa o la navigazione su Internet sono

assai rari (la versione Oromo di Google esiste solo dal 18

aprile 2009)

FONTE: Belayneh Melka e Dawit Boka, programmatori Etiopi

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Linee guida e azioni concrete

Quale conclusione bisogna trarre?

I cittadini dei PVS non hanno bisogno di computer e Internet perché non se li

meritano, non sono in grado di usarli e in ogni caso hanno ben altri problemi?

Ovviamente no!

Computer, Internet e altri mezzi di comunicazione sono essenziali e utilissimi

per i diritti umani e per proteggere la diversità culturale, nei PVS e in tutto il

resto del mondo

Sia per i cittadini dei PVS

Sia per i volontari che vanno nei PVS a cooperare

Basta usarli nel modo giusto!

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Cosa sono le ICT, e a che servono?

Informatica, Internet e altre tecnologie non sono idoli o strumenti magici

che si autogiustificano

L'ICT è solo un nuovo strumento per risolvere i problemi umani di sempre:

cibo, lavoro, salute, istruzione, informazione, democrazia...

Domanda sbagliata: “Come facciamo a portare i computer a tutti?”

Domande giuste:

"Quando, dove e come posso usare computer, Internet, telefonini, GPS... per

garantire i bisogni essenziali concreti e i diritti umani?

“Qual è il modo migliore? Quali sono gli strumenti più adatti?”

FONTE: http://www.mit.edu/people/kken/PAPERS/Intro_Sage.html

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Realismo e semplicità

Le nuove tecnologie vanno usate e insegnate:

scegliendo quelle giuste, nel modo giusto (autosufficienza)

tenendo conto delle condizioni locali

Partendo dai bisogni effettivi (inclusi quelli a lungo termine)

Nel modo più semplice possibile

Sia a casa che sul campo

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Realismo e semplicità: esempi pratici

Anche i computer sconnessi sono utilissimi

“qui nelle campagne dell'Uganda usiamo i browser non per navigare su Internet

ma per consultare manuali (di agricoltura o simili) scritti su Cd-Rom con lo

stesso linguaggio delle pagine Web. In questo modo gli utenti devono imparare il

funzionamento di un solo programma”FONTE: www.linuxplanet.com/linuxplanet/interviews/5567/1/

Le soluzioni create o adattabili sul posto rendono spesso di più:

Il software della cooperativa di produttori di formaggio indiani menzionato a

pagina 16 è stato creato con poco sforzo in loco, ma solo dopo il fallimento di un

sofisticatissimo macchinario Europeo che non riusciva a funzionare nel clima

indiano.

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Vantaggi del software libero per i PVS

Esiste software come Linux, OpenOffice o Firefox che, grazie alla sua

licenza d'uso:

è gratuito

può essere legalmente adattato ai bisogni locali, a tutti i livelli

economico (può funzionare anche su computer obsoleti)

linguistico

Il browser Mozilla è stato tradotto in Lugandese in meno di un

anno da 8 volontariFONTE: www.linuxplanet.com/linuxplanet/interviews/5567/1/

funzionale: si possono creare versioni ottimizzate, contenenti solo le

funzioni che servono

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Vantaggi del software libero per i PVS (2)

Per tutte queste ragioni, il software libero è quello più indicato per i

cittadini dei PVS, anche perché:

crea posti di lavoro qualificati locali, per creare o adattare software che

serva veramente sul posto, al minor posto possibile

È l'unico che può garantire pari dignità e indipendenza, anche culturale, ai

cittadini dei PVS:

“tradurre OpenOffice in Oromo contribuirà notevolmente allo

sviluppo economico, sociale e politico del nostro popolo”FONTE: Belayneh Melka e Dawit Boka, programmatori Etiopi coordinatori del progetto di

localizzazione di OpenOffice in Oromo

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Limiti del software libero, nei PVS e fuori

Alcuni vantaggi tecnici del software libero sono irrilevanti o addirittura

dannosi nei PVS:

La capacità di girare ininterrottamente per anni serve a poco dove

l'energia elettrica non è stabile e senza interruzioni

Gli aggiornamenti automatici di software via Internet sono possibili

solo dove c'è la banda larga

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Limiti del software libero, nei PVS e fuori (2)

Anche se il software libero è essenziale, per i PVS e non solo, alcuni suoi sostenitori ne

sopravvalutano il ruolo, con il rischio di generare delusione o disinteresse

Storicamente, problemi come sprechi dovuti al software, neutralità della rete, censura su

Internet o trasparenza delle PA sono stati spesso scoperti e denunciati per primi da sostenitori

del software libero

Ma dipendono da parecchi fattori (leggi, costi di hardware e infrastrutture, formati di file

proprietari, disciplina del diritto d'autore) che spesso c'entrano poco o nulla con la licenza

d'uso del software coinvolto

(volendo, si può costruire anche il perfetto stato di polizia usando solo software libero...)

FONTE: http://mfioretti.com/it/prospettive-del-software-libero-come-movimento-sociale

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Consigli pratici

Firmare tutti e far conoscere la Dichiarazione dell'Aia:

...è per tutti questi motivi che nel 2008 è stata scritta una dichiarazione dei diritti

digitali che chiede a tutti i Governi di:

Acquisire unicamente informazioni e tecnologia che implementino standard

liberi ed aperti;

Fornire servizi di e-government basati esclusivamente su standard liberi e

aperti;

Utilizzare nelle loro attività unicamente standard digitali liberi ed aperti.

su www.digistan.org/hague-declaration:it

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Consigli pratici (2)

Usare software e formati liberi per salvare

sistematicamente tutto il patrimonio

culturale dei PVS

Registrare, registrare, registrare!

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Consigli pratici (3)

Usare computer completi solo quando necessario, non

disdegnare altri strumenti, costruirli quando servono

L'importante è fare la cosa giusta!

Nelle foto: i registratori di LiteracyBridge.org (costo <

10 USD) vengono usati come audiolibri di testo oppure

per registrare canti popolari e interviste

È la funzione che è importante: la stessa cosa si può

fare con iPod o qualsiasi computer riciclato che abbia

scheda audio, microfono e altoparlante, basta che si

faccia! (con formati liberi, ovviamente!)

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Consigli pratici (4)

Valutare in e per ogni singolo progetto di cooperazione:

se includere attività di localizzazione del software libero di base che potrebbe servire o

si dovrebbe insegnare

Se e come l'accesso a Internet potrebbe favorire gruppi e istituzioni già esistenti

Collaborare sistematicamente con le comunità esistenti del software libero più

rilevanti per la cooperazione:

Team di localizzazione

Gruppi trashware, cioè riciclatori di computer obsoleti con il software libero

(http://trashware.linux.it)

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Consigli pratici (5)

Dove possibile, incoraggiare la creazione di

contenuti digitali di interesse locale, nella lingua

locale, ovviamente senza chiudere le porte al resto

del mondo

usare sempre e solo software libero per

l'insegnamento dell'informatica (se dai a un uomo

una canna da pesca...)

Non dimenticare le mappe! Quelle appena aggiunte

a Google contengono parecchi dati inseriti

direttamente “da Africani, per gli Africani”

Ma c'è anche OpenStreetmap.org!

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Questa presentazione è disponibile (in formato PDF e OpenDocument) su http://mfioretti.com

Per saperne di più su questi argomenti, contattarmi e condividere sviluppi interessanti:

Visitare http://stop.zona-m.net oppure http://mfioretti.com Scrivere a [email protected]

Grazie per l'attenzione!

Saluti e informazioni