CSC Magazine 2011

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NOTIZIE, EVENTI, COMMENTI FUORI E DENTRO LA SCUOLA periodico a cura di : Via Carloni, 8 22100 COMO Tel. 031 5378900 www.centrocasnati.it speciale orientamento MAGAZINE ANNO 03 numero 1 novembre 2011

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NOTIZIE, EVENTI, COMMENTI FUORI E DENTRO LA SCUOLA

periodico a cura di:

Via Carloni, 822100 COMO

Tel. 031 5378900www.centrocasnati.it

speciale orientamentoMAGAZINE

ANNO 03numero 1

novembre 2011

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OPENDAY 26

2011novembre

tel. 031 53 78 900Via Carloni, 8 - [email protected]

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CSC MAGAZINEa cura di:

DIREZIONE, REDAZIONE:Via Carloni, 8 - 22100 COMOTel. 031 5378900Fax 031 301392

Redazione:Matteo ScaccabarozziAurelio [email protected] collaborato:Monica Sampietro

Progetto grafico:Matteo Scaccabarozzi

Stampato:Global Print S.r.l.Via Artigianato, 723875 Osnago (LC)Tel. 039 58401

Tiratura: 5000 copie

ANNO 03numero 1speciale orientamentonovembre 2011

SOMMARIO L’EDITORIALE

Di questi tempi c’è una parola che sembra conta-minare ogni questione e dibattito. A dire il vero non è un termine scarsamente utilizzato negli ultimi anni ed in generale nella storia contempo-ranea o modera. La Crisi è, a torto o a ragione, il minimo comune denominatore apparente di tan-te scelte attuali, almeno secondo quanto i media riportano. Di per sé può spesso apparire un argo-mento pretestuoso per condire ogni notizia, l’alibi per ogni scelta, lo spauracchio per ogni mancanza di decisione. Non siamo certo tra quanti cerchino di minimizzare la questione o sostengano che di fatto la tanto evocata congiuntura non esista. Cer-chiamo però di non contagiare ogni questione con questo elemento di analisi.

Qui parliamo per lo più di scuola. Un comparto che patisce certo difficoltà economiche, di organi-co e di progetti concreti. Vorremmo però parlare anche di altre notizie che ci riguardano più dall’in-terno se non fosse che, come avvenuto di recente su un importante quotidiano locale, l’ultima im-portante proposta del Centro Studi Casnati vede anche in questo caso l’accostamento alla parola “crisi”. Ci riferiamo alla nascita del Liceo Classico “Giacomo Sfardini”, destinato pare a scontrarsi con una realtà di profondo calo di iscrizioni verso questo genere di istituto.

Uno dei grossi rischi determinati dalla crisi che genericamente viene invocata, quella economico-finanziaria, è che diventi una crisi di prospettive per molti. Ora, parlare di crisi di iscrizioni ad un corso scolastico non c’entra molto con la que-stione sopra esposta ma si tirano in causa anche qui indici non positivi che potrebbero mettere in discussione la prospettiva di una proposta. Si potranno anche snocciolare cifre e statistiche per valutare l’opportunità o meno della propo-sta scolastica ma non leggiamo tutto guardando semplicemente ai numeri. Si sa quali fondamenta il diploma di Liceo Classico sappia costruire nel percorso culturale e formativo di un giovane. Il vero valore aggiunto degli studi classici sta nella “forma mentis” che sono in grado di produrre. Un investimento importante per chi desidera aprire a se stesso le porte verso un percorso formativo di larghe vedute. Il Centro Studi Casnati crede in questa filosofia e non guarda necessariamente ai numeri nel valutare un’offerta formativa. Il Liceo Classico potrà anche diventare una scelta di nic-chia nel panorama scolastico ma non è questo un valido motivo per non proporla.

Dare un’istruzione di qualità, che guardi avanti e che non limiti le opportunità ma sia fatta guar-dando alle prospettive. Questo è il messaggio che dovremmo dare ai giovani che affrontano ora la scelta del percorso che li conduce al domani. Dia-mo infatti priorità a questa notizia nel nostro Ma-gazine, senza dimenticare tutto il resto. Troverete anche il punto della situazione sul progetto “Pc in classe” partito negli anni scorsi.

Come sempre, buona lettura.

MAGAZINE

I numeri e le prospettive

di M. Scaccabarozzi

RITORNO AL CLASSICO..................................4

COMPUTER IN CLASSE...................................6

QUANDO IL LICEO E’ DAVVEROLINGUISTICO.....................................................8

IL “CODICE” DI UNA LINGUA.........................9

E PER SPOSA UN CADAVERE........................12

NEL SEGNO DI GIGI MERONI.......................14

ARTE E PRODUZIONE.....................................15

DICONO DI NOI...............................................16

IL “PRINCIPE” DELL’ANIMAZIONE 3D.......18

IL CASNATI È ON LINE...................................19

SI SCRIVE TRASPORTI ELOGISTICA, SI LEGGEAERONAUTICO................................................20

I GUARDIANI DEL CIELO...............................21

PROFESSIONE PILOTA..................................23

AMBIZIONE E PASSIONE.............................24

LA CUCINA, REGNODI PASSIONE E CREATIVITÀ........................26

GIOVANI PROMESSE........................................27

L’ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE..............................................28

ORIENTAMENTO 2011.....................................30

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Chi entra in possesso delle basi classiche e del metodo di

studio che questi studi richiedono acquisisce quella

forma mentis, cioè quella struttura del pensiero, che

permette di affrontare qualunque problematica.

RITORNOAL CLASSICO

IL CENTRO STUDI CASNATI ALLARGA LA SUA OFFERTA FORMATIVAMatteo Scaccabarozzi

La nascita del Liceo Classico al Centro Studi Casnati ha avuto una lunga gestazione. Già il fondatore del Casnati, il prof. Domenico Di-scacciati, era favorevole all’idea. Da qualche anno poi si discuteva all’interno del Centro Studi circa l’opportunità di arricchire l’offerta dei percorsi liceali tradizionalmente già pre-senti, il Linguistico e l’Artistico, con un nuovo corso. Dopo tutto i licei sono i corsi di scuola secondaria di secondo grado che maggiormen-te hanno dimostrato di reggere alle mode, sa-pendo proporsi come una delle scelte più utili alle ultime generazioni di studenti sempre più portate ad intraprendere corsi universitari.

Permane però un comune dubbio sull’utilità dello studio delle discipline classiche. Chi non ha mai sentito oppure si sia semplicemente chiesto che senso abbia studiare lingue come il latino ed il greco al giorno d’oggi?

“Lo studio delle discipline classiche non è affatto uno studio fine a se stesso. - commenta la prof.ssa Beatrice Astori, Dirigente Scolastico del Centro Studi Casnati - Innanzitutto la cultura classica è quella che ha dominato e formato tutto il pensiero occidentale nella letteratura, nella filoso-fia, così come nell’arte. Non mi limito al riferimen-to verso l’arte figurativa. Pensiamo solo a come le tragedie greche abbiano proposto narrazioni e temi che sono stati costantemente ripetuti e rilet-ti nei secoli, dalle rappresentazioni teatrali fino al

mondo cinematografico. Al Classico non si sotto-valutano certo nemmeno le discipline scientifiche. È giudizio comunque quelle secondo cui lo studio del latino abbia forti effetti anche sullo sviluppo della logica matematica e scientifica, non a caso anche al liceo scientifico è sempre stata conside-rata una disciplina importante . Il forte impegno per l’attività di traduzione verso le lingue classi-che favorisce lo sviluppo di processi mentali che facilitano l’apprendimento di ogni altra disciplina. La traduzione è ancora un processo logico umano che i calcolatori non riescono a simulare con piena efficacia.

È innegabile poi che la scelta di un percorso scolastico come quello legato al Liceo Classico vincoli al proseguimento degli studi all’uni-versità o in corsi post-diploma. Pure qui risie-dono i dubbi di qualcuno, in merito alla libertà di scelta nell’ambito di studi successivi. “Anche

a proposito di questo è necessario fare chiarezza - precisa la professoressa Astori - il Liceo Classico non è la scuola dedicata esclusivamente a chi vuole poi compiere studi in ambito letterario, filosofico, politico o legislativo. Chi entra in possesso delle basi classiche e del metodo di studio che questi studi richiedono acquisisce quella forma mentis, cioè quella struttura del pensiero, che permette di affrontare qualunque problematica. Non si possie-derà certo una particolare familiarità con deter-minate materie ma è sotto gli occhi di tutti come sia in genere facile per un diplomato classico recu-perare l’approccio ai più svariati settori di studio universitario: dalla medicina, all’economia, piut-tosto che la matematica e la fisica, fino ai corsi più tecnici come ingegneria ed architettura. Innegabile poi il vantaggio precostituito verso l’approccio alle facoltà umanistiche”.

Il Centro Studi Casnati torna al classico, dopo aver intrapreso ambiti formativi più di nicchia (come quello aeronautico) o più spiccatamente professionalizzanti (nel caso dell’alberghie-ro). Lo fa però a suo modo, cercando di diffe-renziarsi un poco dall’offerta degli altri licei, come ci spiega sempre la prof.ssa Astori.

“Gia nel linguistico abbiamo attivato lo studio del latino attraverso i manuali e la metodologia britannica. Il Cambridge latin course affronta lo studio della lingua degli antichi romani come fosse una lingua moderna. Incuriosisce gli studenti ab-

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binando alle regole grammaticali la scoperta di una civiltà”. Tutto questo avverrà con la compresenza in classe degli insegnanti di latino ed inglese. Per il greco antico invece l’abbinamento verrà fatto con il francese”.

Ma perché proporre ora un corso di studi che sta patendo una sempre maggiore calo di pre-ferenze? “Per noi pensare al Classico è stato come un ritorno alle origini del nostro Centro Studi. - commentano Danilo e Davide Discacciati, ges-tori del Casnati e figli del fondatore Domenico - Il prof. Giacomo Sfardini fu un insegnante sto-rico del Liceo Volta. Quando nostro padre decise di aprire un istituto avvalendosi della sua collabo-razione, pensò al linguistico perché voleva colmare una lacuna di allora (perdurata per anni, ndr) nell’offerta formativa dell’area comasca. Quello è sempre stato il principio con cui nostro padre si è mosso in seguito con l’artistico e l’aeronautico, così come abbiamo fatto noi successivamente con l’alberghiero. Il nostro non è un pensiero ai po-tenziali numeri ma alla proposta in sé. Vediamo il liceo classico come un percorso di studi che possa dare buone garanzie di crescita cultura e personale a chi compie questa scelta. Vorremmo dare vita ad una struttura che sappia garantire quei requisiti, aggiornandoli con gli elementi di contemporaneità che il Casnati ha sempre valutato con riguardo. Forse in questo momento di minore attenzione verso il classico ci proponiamo con un progetto

che tenga in dovuta considerazione un percorso formativo che altrove gioca in rimessa solo per via dei numeri. Non è necessariamente con i grandi numeri che si fanno i buoni prodotti, piuttosto ci vogliono i giusti ingredienti”

La storiaGiacomo Sfardini nasce a Serina, in Val Brem-bana (Bergamo), il 30 gennaio 1904. Figlio del contadino Angelo e della levatrice Teresa Bignis. Nel 1929 si laurea in Lettere e Filo-sofia all’Università Cattolica. Nel 1938 sposa Ottavia Gobbi, dalla quale ha quattro figli: Anna Clara, Pierangelo, detto Pigi, Roberto e Admondo, chiamato Dino. Nel 1941 diventa docente di Italiano e Latino al liceo classico Volta, dove manterrà la cattedra fino al 1970. Assume la carica di assessore alla Pubblica Istruzione nella giunta guidata da Lino Gelpi. E’ tra i promotori e fondatori del Liceo lin-guistico Casnati. Per molti anni è presidente dell’Ucim, l’Unione cattolica italiana inse-gnanti medi. A 78 anni compiuti siede nella commissione d’esame al Casnati, ma non rie-sce a terminare la sessione di maturità. Muore nel luglio 1982.

L’anniversarioIl 1° ottobre del 1971 iniziava il primo gior-no di scuola del primo anno scolastico del Liceo Linguistico “Francesco Casnati”. Con il professor Domenico Discacciati, fondatore di quell’istituto scolastico che diventerà per Como un’istituzione, c’era il professor Gia-como Sfardini, emerito professore del Liceo Classico “Alessandro Volta” di Como e primo preside del neonato Liceo.

Per celebrare questa continuità, il Casnati inaugurerà per il prossimo anno scolastico 2012/2013 un Liceo Classico intitolato pro-prio a Sfardini, volendo identificare lo spirito della nuova istituzione con la figura del cele-bre professore comasco, esempio di rettitu-dine, umanità; un uomo di valore, capace di donare qualcosa agli altri, capace di rappre-sentare ideali veri e con il dono straordinario di saperli trasmettere ai suoi studenti, con la semplicità e la modestia che caratterizzano i grandi uomini.

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UNA MODA, UNA CHIMERA O UNA REALTÀ?

Cosa sta facendo il Casnati?Prima di tutto ha affrontato il

problema al contrario, cioè partendo dalla metodologia e

dai contenuti.

Lo leggiamo su tutti i maggiori quotidiani. Ti-toloni che enfatizzano lo sbarco di innovative soluzioni tecnologiche nelle scuole italiane.

Ma è veramente così? Si può affermare che questo prezioso strumento di lavoro e svago quale è il personal computer finalmente è ap-prodato anche nella scuola italiana, al punto da sostituire i libri di testo oppure, in qualche caso, addirittura i docenti?

Qual è lo stato dell’arte?

La situazione non è così ottimistica, in realtà.

Leggiamo di Ipad, netbook in classe, uno per ogni studente. Ma a cosa servono in realtà? Il contenitore (il computer) è indubbiamente innovativo e lo conosciamo bene, ma i conte-nuti?

Compreremmo una Lamborghini per poi alle-stirla internamente come una Panda? Compre-remmo una casa a Montecarlo per arredarla coi mobili dell’Ikea? Ancora, acquisteremmo un autobus da 50 posti se la nostra famiglia è composta da 3 persone?

Lo diciamo perché, riprendendo concettual-mente gli esempi sopra, sembra proprio si stia-no proponendo queste paradossali situazioni in merito all’approdo delle tecnologia nelle aule scolastiche.

Ma quali sono questi problemi di incoerenza, nel dettaglio?

Il primo punto è il problema infrastrutturale. Usare un pc in una scuola significa, ai nostri giorni, la possibilità di avere accesso alla rete, a Internet. E’ fondamentale, perché il pozzo di conoscenza risiede lì dentro.

Farlo non è così banale, perché per rendere ac-cessibile internet, sarebbe necessario cablare tutte le aule scolastiche. Roba vecchia direte, ormai c’è il wi-fi!! Vero e infatti questa è la so-luzione per portare a tutti l’accessibilità alla rete. Ma il wi-fi non compare magicamente e spontaneamente; va “guidato” e per portare il segnale fino a noi servono apparecchi dedicati e qualità di segnale, perché 700-800 tra stu-denti e docenti che accedono contemporanea-mente tramite lo stesso accesso ad internet significa progettare una rete professionale, capillare e molto costosa.

Quindi il primo punto è: i pc in classe sono poco utili se non hanno a disposizione una rete accessibile e performante.

Il secondo punto è il problema sui contenuti. Si parla di sostituire i libri di testo, a vantag-gio di nuovi strumenti digitali. Già, ma dove sono oggi i sostituti dei beneamati libri di te-sto? Non ci sono!! Ci sono timidi tentativi di digitalizzazione dei contenuti e qualche raro esempio illuminato di didattica multimediale ma sono una goccia nel mare. Quindi di cosa stiamo parlando? Gli studenti, secondo il mo-dello ambito, portano il pc in classe e... Cosa ci fanno?? Per carità le risorse sulla rete sono infinite: si possono guardare video didattici, leggere quotidiani in lingua e molto altro.

Ma è questo un progetto strutturato di migra-zione verso le nuove tecnologie applicate alla didattica? Sicuramente no!

Serve ben altro, servono prodotti e servizi dedicati a questo nuovo modello formativo. E servono subito, perché il modello misto, che

obbliga ancora a usare il materiale cartaceo tradizionale e nel contempo inserisce il pc senza ben capire la sua reale applicazione, può fare dei danni devastanti.

Il terzo punto è il problema sull’approccio alla didattica.Una volta consegnato un pc ad ogni alunno, cosa ci fanno gli studenti? Il discorso si rial-laccia al punto sopra, sulla carenza di conte-nuti multimediali. Ma ancora, ammesso e non concesso che questi contenuti ci siano, come li mettiamo in relazione alla tradizionale pro-grammazione didattica del docente? In prati-ca, a cosa serve questa invasione tecnologica se poi non è in stretta relazione con quanto sviluppato in aula dal docente? Si rischia di disorientare gli studenti, dando loro infinite ed accattivanti risorse ma che in realtà non giovano a sviluppare gli obiettivi del docente, coerentemente con la sua programmazione didattica. Questa è quindi l’ulteriore sfida: sviluppare strumenti e metodologie che va-dano di pari passo con il lavoro istituzionale del docente e che anzi siano complementari al lavoro fatto in classe.

Se non si persegue questo obiettivo, il pc in classe diventa un gadget fine a se stesso.

Non vogliamo essere distruttivi: siamo all’al-ba dell’approdo della nuova tecnologia in un contesto scolastico e quindi è fisiologico ci siano errori, tentennamenti e progetti zoppi-canti. Tra qualche anno tutte queste anomalie saranno un vago ricordo sperimentale e siamo sicuri ci sarà una piattaforma digitale integra-ta, con pc, contenuti digitali e soprattutto un approccio consolidato verso queste soluzioni tecnologiche. Anche a scuola.

Il quarto punto è inerente all’approccio del Casnati in merito ai precedenti tre punti...Cosa sta facendo il Casnati?

Prima di tutto ha affrontato il problema al contrario. E cioè partendo dalla metodologia e dai contenuti. La piattaforma CSC Fad è at-tualmente uno strumento ormai consolidato che mette a disposizione di tutti gli studenti del Centro Studi Casnati contenuti costante-mente aggiornati e sincronizzati con l’attività didattica frontale: la versione attuale è frutto di una sperimentazione che procede ininter-rottamente da 3 anni e che si è avvalsa nel suo sviluppo della collaborazione del personale interno all’istituto e di esperti della didattica esterni. Ma andiamo con ordine.

COMPUTERIN CLASSE

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primo piano

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Nell’anno scolastico 2009/2010 è stata instal-lata la piattaforma di formazione a distanza (denominata CSCFad) e selezionate alcune classi e docenti per testarne l’utilizzo. Sommi-nistrando lezioni, test, ricerche e questionari, tutto in coerente relazione con quanto svolto dal docente in aula. Il risultato è stato inco-raggiante, tanto per i contenuti didattici svi-luppati, quanto soprattutto per il favorevole riscontro ottenuto presso i ragazzi, che hanno familiarizzato da subito con la piattaforma di e-learning, rilevandola come ottimo ausilio didattico. Dal test operativo si è arrivati ad una prima applicazione pratica: i corsi di recu-pero. I docenti hanno infatti utilizzato la piat-taforma per comunicare e inviare contenuti agli studenti con debiti da recuperare. I quali hanno potuto fare esercitazioni e quanto pre-visto direttamente da casa.

A questa prima esperienza si sono aggiunte poi nel tempo, a partire dall’a.s. 2010/11 altre applicazioni che di fatto ampliano quotidia-namente la gamma dei servizi veicolati attra-verso la piattaforma: test d’ingresso per i neo iscritti, corsi dedicati al consolidamento delle competenze linguistiche, gestione degli spor-telli didattici, esercitazioni in autocorrezione, workshop di aggiornamento per i docenti, etc. Già dal precedente anno scolastico tutti i do-centi sono abilitati a caricare contenuti ed i corsi attualmente attivi, suddivisi per istituto e per classe di appartenenza, sono ad oggi cir-ca 190 e vengono quotidianamente utilizzati dalla totalità degli studenti del Centro Studi

Casnati. Abbiamo inoltre iniziato a registrare le prime lezioni in videoconferenza e il risulta-to è molto gratificante. L’obiettivo non è chia-ramente quello di sostituire l’insegnante in aula, ma lo strumento della videoconferenza offre la possibilità di registrare cicli di lezioni su un particolare argomento oppure consenti-re a chi dovesse essere assente di rimanere al passo col programma. O anche semplicemente vedere e rivedere una lezione su un argomento particolarmente ostico o complesso.

Affrontati con successo i primi due punti su di-dattica e contenuti, l’ultimo punto era quello dell’infrastruttura tecnologica. Per consenti-re a ogni studente, in ogni classe dell’Istituto, di poter accedere alla piattaforma e iniziare a usarla assieme agli insegnanti, direttamente in aula. Oltre che a casa.

Arriviamo così all’attuale anno scolastico. Da settembre 2011, inizialmente per le sole classi prime, il progetto Pc in classe ha quindi rag-giunto la sua piena applicazione: è stata infatti attivata una grande rete wi-fi all’interno del Casnati con oltre 40 access-point distribuiti in tutta la struttura per permettere una piena integrazione della piattaforma CSC fad all’in-terno della quotidiana attività didattica. Ogni alunno può accedere alla rete direttamente dal proprio banco ed ogni utenza è intera-mente tracciata e vincolata: lo studente Mario Rossi può accedere SOLO dalla sua classe tut-ta l’attività effettuata dal suo pc viene costan-temente monitorata.

Siamo così giunti, nell’a.s. 2011/12, ad atti-vare l’ultimo passaggio: il pc in classe. Quel passaggio che tutti stanno mettendo al primo posto, noi l’abbiamo messo all’ultimo. Non perché il meno importante, anzi; ma sempli-cemente perché nelle nostre intenzioni era l’attività più di facciata e paradossalmente la più semplice da implementare. Prima di que-sto serviva, come detto, ben altro e adesso anche per questo ultimo tassello è diventato realtà.

Per dotare ogni studente di un computer da utilizzare a scuola, abbiamo stipulato una interessante convenzione con una primaria azienda internazionale, produttrice di PC, che ha consentito di fornire ad ogni studente un PC portatile con schermo da 12 pollici.

Questa è quindi la risposta del Casnati a quel-la che in molti casi sembra una moda dilagan-te, ma che in realtà spesso non sembra fornire una risposta concreta all’esigenza dell’utilizzo delle nuove tecnologie applicate alla didattica.

Noi ci crediamo davvero e per tre anni abbia-mo progettato e sviluppato un sistema che potesse funzionare davvero e soprattutto che avesse una reale utilità dal punto di vista di-dattico.

Adesso siamo pronti, senza proclami modaioli, a sviluppare anche su questo fronte la nostra tradizione di continua innovazione.

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L’IMPORTANZA DEL MONTE ORE DEDICATO ALLO STUDIO DELLE LINGUE STRANIERE

Nel nostro caso, grazie all’auto-nomia scolastica che ci offre un certo margine di discrezionalità,

lo studio delle lingue straniere occupa quattordici ore

settimanali su trenta ore totali.

Parlare di liceo linguistico evoca un tipo di scuola con caratteristiche note e abbastanza identificate. In realtà pochi sanno che questo tipo di liceo ha vissuto fino a poco tempo fa in un perenne stato di sperimentazione, tan-to che i licei linguistici in quanto tali erano piuttosto rari, affiancati da numerosi ibridi di diversa derivazione: ex-istituti magistrali, istituti tecnici per il commercio, licei scien-tifici ad indirizzo linguistico. La riforma dell’ordinamento scolastico, entrata in vigore a partire dall’a.s. 2010/11, ha ridefinito gli as-setti dell’offerta formativa di tutti gli istituti, introducendo novità sostanziali negli indi-rizzi di studio. Tra le varie questioni toccate, si stabilisce l’articolazione del sistema dei li-cei che ora comprende i già noti licei artisti-ci, classici e scientifici; introduce quelli delle scienze umane, quelli musicale e coreutico e, cosa importante, anche i licei linguistici. Negli ultimi decenni la scuola privata riconosciuta, prima, e paritaria, poi, ha colmato l’assenza dell’istruzione statale in quest’ultimo ambito scolastico. Il Liceo Casnati è stato un precur-sore nel settore. Dedicato a Francesco Casnati, giornalista comasco d’adozione scomparso nel 1970, il liceo linguistico è l’Istituto attorno al

quale si è sviluppato il Centro Studi Casnati oltre ad essere uno dei primissimi licei lingui-stici in Italia. Come si accennava prima, il re-sto del panorama della formazione secondaria linguistica era coperto da corsi di natura spe-rimentale. La riforma, nel senso dell’autono-mia scolastica introdotta alla fine degli anni novanta, ha consentito alle scuole superiori di poter usufruire del 20% del totale delle ore settimanali per modifiche al piano di studi, al fine di inserire nuovi progetti che prevedano l’ampliamento delle materie esistenti. Sfrut-tando questo strumento, il Liceo Casnati ha ben presto riorganizzato l’offerta curricolare del proprio corso, introducendo lo studio del-la terza lingua straniera, a scelta tra spagno-lo o francese, sin dal primo anno. A questo primo aggiornamento dell’offerta formativa dell’istituto si sono presto aggiunti gli appro-fondimenti di “interpretariato-traduzione” e quello “turistico-alberghiero”, tuttora attive, che hanno introdotto specifiche aree di ap-profondimento con un incremento delle ore di lezione. Attualmente, alla luce dell’entrata in vigore della riforma dell’ordinamento sco-lastico, le caratteristiche del Liceo Linguistico

“Casnati” mantengono inalterate le premesse

che caratterizzano questo Istituto fin dalla sua nascita.

Ma cosa contraddistingue l’offerta formativa del Liceo Casnati da quella degli altri Istituti? Lo abbiamo chiesto alla professoressa Beatri-ce Astori, preside del Centro Studi Casnati.

“Nel corso degli anni, seguendo l’evoluzione che i di-versi strumenti normativi ci mettevano a disposi-zione, abbiamo sempre tentato di mantenere una certa impostazione “tradizionale” per il nostro Li-ceo Linguistico basata principalmente sullo studio delle tre lingue straniere. Mi spiego meglio: il Liceo Linguistico Casnati, uno dei primissimi in Italia, è nato nel 1971 come Liceo Linguistico “puro” e la sua caratteristica è sempre stata quella di appro-fondire lo studio delle lingue straniere seguendo un approccio che affiancasse alla mera teoria anche esercitazioni pratiche. Non a caso molti nostri ex studenti hanno approfondito tali tematiche anche dopo il diploma raggiungendo traguardi profes-sionali in ambito linguistico di tutto rispetto. Du-rante questi quaranta anni la filosofia ispiratrice del nostro Liceo è stata mantenuta inalterata e la differenza con gli altri istituti, rispetto allo studio delle lingue, è chiara anche dopo l’entrata in vigore della riforma dell’ordinamento scolastico”.

Analizzando il piano di studi dell’area “Tri-lingue”, ovvero l’area comune attorno alla quale si sviluppa l’offerta formativa del Liceo Casnati, abbiamo modo di verificare in che modo le modifiche operate in termini di ore influenzino l’approccio allo studio delle lingue straniere.

“Rispetto allo schema di partenza proposto dalla riforma, che già si avvicina moltissimo al nostro storico piano di studi e che obbliga gli altri istituti ad uniformarsi ad un’impostazione che noi ab-biamo sempre seguito, abbiamo apportato alcune modifiche in modo tale da perfezionarlo e render-lo adatto ai nostri standard di insegnamento. Lo studio delle tre lingue straniere, che storicamen-te abbiamo affrontato a partire dal primo anno, viene ulteriormente potenziato dedicando cinque ore settimanali allo studio delle prime due lingue e quattro alla terza lingua. Questa scelta, che sostanzialmente aggiunge tre ore settimanali di studio linguistico allo schema di partenza propo-sto dal Ministero, eleva il monte ore settimanale a trenta, proponendo una proficua continuità con quanto proposto durante i passati anni scolastici”.

Il piano di studi è un valido strumento di raf-fronto tra le differenti offerte formative dei diversi istituti: se ciò era vero quando, prima dell’entrata in vigore della riforma, chi aveva intenzione di affrontare lo studio delle lingue

QUANDOIL LICEO È DAVVERO “LINGUISTICO”Aurelio Schiavone

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straniere aveva la necessità di comparare i piani di studi delle più svariate ed ardite spe-rimentazioni linguistiche proposte da molte-plici realtà educative, adesso acquisisce forse maggiore importanza nell’analisi dei diversi licei linguistici.

“Un ottimo e sicuramente utile esercizio di com-parazione tra i differenti licei Linguistici è senza dubbio costituito dall’analisi del numero delle ore dedicate allo studio delle lingue straniere rispet-to al totale delle ore settimanali. Nel nostro caso, grazie all’autonomia scolastica che ci offre un cer-to margine di discrezionalità, lo studio delle lingue straniere occupa quattordici ore settimanali su trenta ore totali, con un picco di quindici ore du-rante il terzo anno (50%). Si tratta di uno studio concreto e strettamente legato alla realtà quoti-diana. Con questo intendo dire che lo studio delle lingue straniere – inglese e due lingue a scelta tra francese, tedesco e spagnolo n.d.r. – viene finalizzato durante l’anno scolastico al consegui-mento di specifiche certificazioni linguistiche, le stesse che gli studenti universitari devono conse-guire durante gli studi accademici e le stesse che vengono richieste dal mondo del lavoro. Si tratta di una scelta che permette di rendere oggettiva la competenza linguistica acquisita dal singolo stu-dente al termine di ogni anno scolastico offrendo-gli uno strumento che possa aiutarlo nel mondo reale, dove la conoscenza della lingua deve neces-sariamente essere pratica oltre che teorica. Non scordiamoci poi che anche lo studio della lingua e letteratura latina ed italiana segue, in parallelo, lo studio delle lingue straniere: proponendo un’evolu-zione della complessità dei temi trattati è possibile proporre un’utile comparazione tra le differenti re-gole grammaticali e gli stili letterali, favorendone

Con il nostro piano di studi, che non ha eguali nel nostro

territorio per numero di ore dedicate alle lingue straniere,

intendiamo mantenere la nostra tradizionale e consolidata organizzazione didattica.

l’apprendimento.”

All’area “Trilingue” del Liceo Linguistico Ca-snati, che costituisce la parte comune con trenta ore settimanali, possono seguire a par-tire dal terzo anno due diverse aree di appro-fondimento di tre ore settimanali aggiuntive: l’area “Interpreti” e l’area “Turistico alberghie-ro”.

“La proposta di queste due aree di approfondimento a partire dal terzo anno si inserisce nella logica di rendere ancora più concreta la preparazione degli

studenti che decideranno di seguirle, prendendo spunto dalle esigenze espresse dal mondo del lavo-ro contemporaneo. I ragazzi approfondiranno, in lingua inglese, alcune materie specifiche per ogni indirizzo quali “Traduzione consecutiva e simulta-nea” per l’area “Interpreti” o “Tour Operator” per l’area “Turistico alberghiero”. Riprendendo il di-scorso fatto prima, con l’area di approfondimento lo studio delle lingue straniere al terzo anno tocca il 54% del monte ore settimanale.”

Il nuovo ordinamento scolastico, entrato in vigore a partire dall’anno scolastico 2010/11, non ha quindi snaturato quella che ormai è una quarantennale impostazione del Liceo Linguistico Casnati ma offre anzi alcuni inte-

ressanti spunti degni di essere approfonditi.

“Lo schema proposto – prosegue la professoressa Astori – introduce interessanti novità che saran-no operative a partire dal terzo anno. A questo punto della preparazione, infatti, si introdurrà lo studio di una materia non linguistica in lin-gua straniera alla quale si aggiungerà, durante il quarto anno, lo studio di un’ulteriore materia non linguistica in lingua straniera. Questa novità, al quale si aggiunge nel nostro Liceo la già consoli-data ora settimanale di conversazione durante lo studio delle lingue straniere, ha come obiettivo l’ulteriore consolidamento della lingua inglese quale strumento di comunicazione, anche in am-biti non prettamente linguistici. Si tratta di una grandissima opportunità per tutti gli studenti che si inseriscono adesso nel Liceo Linguistico: con il nostro piano di studi, che non ha eguali nel nostro territorio per numero di ore dedicate allo studio delle lingue straniere, intendiamo mantenere la nostra tradizionale e consolidata organizzazione didattica. La stessa che ci permette, da quaranta anni, di insegnare le lingue nel nostro territorio.”

IL CODICE DI UNA LINGUA

Con un’offerta formativa incostante evoluzione,il Liceo Casnati si pone sempre l’obiettivo di offrire ai suoi studenti i migliori strumenti ele regole più appropriateper l’apprendimento dellelingue straniere ed il loro utilizzo in ambito professionale: il “codice” di una lingua appunto. Vanna Bullock ci spiega il perchè.

L’offerta del Liceo Casnati si struttura attraver-so l’area “trilingue”, l’area “interpreti” e l’area “turistico-alberghiero”. Per meglio approfondire gli aspetti legati alla didattica e, più in generale, per illustrare la filosofia dell’insegnamento di questo istituto, è interessante coinvolgere forse la figura principale di ogni processo formativo ed educativo: il docente.La professoressa Bullock, insegnante bilingue del nostro Liceo Linguistico, è anche direttrice didattica di British Institutes Como e della Scuo-la Superiore per Mediatori Linguistici “F. Casati” di Como, oltre che responsabile delle certifica-zioni per il Centro Studi Casnati. Ha maturato un’esperienza oramai trentennale nell’erogazio-ne di corsi di preparazione alle certificazioni lin-guistiche a tutti i livelli, da A1 a C2, del Quadro di Riferimento Europeo. Per British Institutes ha anche collaborato alla creazione di One-Way, il corso di inglese multimediale di “Opera Mul-

timedia e British Institutes” che ha ottenuto il Label Europeo 2004, un riconoscimento che incoraggia nuove iniziative nel campo dell’in-segnamento e dell’apprendimento delle lingue e premia le nuove tecniche di insegnamento. A lei, che si occupa in primo luogo della formazio-ne degli studenti dell’area “Interpreti”, abbiamo chiesto di descrivere i punti principali dell’orga-nizzazione didattica del Liceo Linguistico.

Professoressa Bullock, ci può descrivere gli argomenti affrontati durante gli studi al Liceo Linguistico “F. Casnati”?

B: Nel corso dei cinque anni di studio si lavora ovviamente su più fronti. Il biennio privilegia lo studio della morfo-sintassi, ovvero della gram-matica, e lo sviluppo della competenza lessicale e pragmatica. E’ vero che in anni recenti si è spesso sentito dire che imparare la grammatica non sia utile: io sono fermamente convinta invece che nei primi anni sia essenziale per i ragazzi impadronirsi degli strumenti del mestiere. Usando un’ana-logia che trovo particolarmente efficace, se si vuole “scorazzare” in lungo e in largo alla guida di un’autovettura è necessario saper mettere in

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“Conoscere il “codice” di una lingua significa anche capire il cuore e la forma mentis dei

parlanti di quella lingua”.

riunione. I candidati promossi riescono a uti-lizzare stili di comunicazione adeguati a varie situazioni e sono in grado di andare oltre i fatti, percependo opinioni, atteggiamenti e stati d’ani-mo nella lingua inglese parlata e scritta. E’ chia-ro dunque che questo tipo di lavoro permette di lavorare su tutte e quattro le abilità linguistiche: scrittura, lettura, ascolto e parlato.

moto, inserire le marce, capire limiti e potenzia-lità del mezzo, conoscere il codice della strada e così via. Conoscere il “codice” di una lingua significa anche capire il cuore e la forma mentis dei par-lanti di quella lingua, capire come percepiscono il mondo, come catalogano l’esperienza. Perché in inglese le minacce si proferiscono sempre al futuro e non con il presente come in italiano? Perché gli inglesi hanno un’infinità di modi per tradurre il concetto di “dovere”? Perché l’inglese ha sviluppato una serie di tempi, quelli progres-sivi, di cui l’italiano non avverte il bisogno? Sono un’infinità le domande che ci si può porre. Ecco, si vuole insegnare perché in un dato contesto un anglofono si esprimere in un dato modo. Ne consegue che l’insegnamento dell’inglese non può focalizzarsi sullo studio della grammatica prescrittiva, della regola fine a se stessa, ma deve abbracciare quella che viene chiamata “gramma-tica descrittiva”, che si occupa del funzionamen-to della lingua, inclusa quella parlata.Le ore di conversazione, su cui lavorano in pa-rallelo i docenti di classe e i lettori madrelingua, sono attivate per la lingua inglese fin dal primo anno ed offrono l’occasione di mettere in pratica quanto si apprende nelle altre ore. Si consolidano qui le abilità descrittive, narrative, di interazio-ne, nonché la capacità di esprimere e comunicare le emozioni: interesse, curiosità, sorpresa, noia, imbarazzo, orgoglio, soddisfazione, simpatia, antipatia, insofferenza, gioia, tristezza, speran-za, paura, disappunto, e così via.Già da alcuni anni si è inoltre deciso di inseri-re nel POF, il piano dell’offerta formativa, la preparazione alle certificazioni, viste non come attività integrative, ma come elemento cardine della preparazione linguistica. Le certificazioni linguistiche permettono di classificare la co-noscenza linguistica a livelli standard su scala internazionale. Rispondono dunque a criteri di trasparenza e spendibilità sia in ambito scola-stico e universitario che lavorativo. Prendiamo, a titolo esemplificativo, le certificazioni di livello B1, tipo PET, che è l’obiettivo minimo previsto per l’uscita dal biennio: esse attestano la capacità di agire in circostanze in cui è richiesto un uso quotidiano della lingua, di leggere semplici testi e articoli di giornale, di scrivere lettere personali non complesse o prendere appunti durante una

B: Il liceo linguistico offre la possibilità di sce-gliere tra il classico indirizzo “Trilingue” e vari indirizzi. Personalmente mi occupo della forma-zione degli studenti dell’area interpreti, un per-corso che permette di colmare la tanto temuta dicotomia tra mondo della scuola e mondo del lavoro. La preparazione linguistica è ovviamente più approfondita e si affinano le capacità espres-sive e la fluency. Il programma è ampio e artico-lato e si spazia dalle tecniche di memorizzazio-ne e gestione dell’ansia a quelle di traduzione e public speaking. Pur non potendo ovviamente sopperire alla formazione data da un percorso universitario, il corso permette di cominciare ad avvicinarsi a materie complesse e spesso af-fascinanti come la mediazione interculturale, le diverse tecniche di interpretariato (chuchotage, interpretariato di trattativa e simultanea), i lin-guaggi settoriali o microlinguaggi, le tecniche di traduzione per il web, per l’editoria, per il tu-rismo e così via. Nel corso degli anni abbiamo

Nel triennio si intraprende poi lo studio della letteratura, che significa anche capire come si è andata costruendo l’identità di un popolo, come si sono formati i suoi valori, significa immergersi nella realtà di una terra, della sua gente, significa ampliare la propria conoscenza e comprensione dei diversi processi storici e culturali. È anche occasione ideale per ampliare il proprio vocabo-lario, capire come funziona un testo, esercitare le proprie capacità di analisi ma anche porsi do-mande profonde, capire che non si esiste solo nel presente, ma si è parte di un processo e di un movimento più vasto. E’ nelle ore di letteratura che l’interdisciplinarietà trova la sua massima espressione: lo studio della letteratura inglese, per esempio, non può prescindere da quello della letteratura italiana o della letteratura delle altre lingue, della storia, della filosofia, dell’educazio-ne civica.

Qual è la specificità dell’indirizzo “Area Interpreti”?

l’intervista

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Elena Pedretti, presidente dell’”Associazione Guide Como” e guida turistica, traduttrice, interprete ed accompagnatrice turistica ci racconta il suo percor-so formativo e lavorativo.

Iniziamo dagli anni delle superiori: quali con-siderazioni hai fatto, una volta terminata la terza media, relativamente alla scelta dell’in-dirizzo della scuola superiore da frequentare?

E: Terminata la terza media avevo il desiderio di frequentare una scuola superiore che mi desse l’opportunità di studiare le lingue straniere, per questo ho deciso di iscrivermi al Liceo Linguistico “F.Casnati”.

Come mai la tua scelta è caduta proprio sul Li-ceo Linguistico “F. Casnati”?

E: Il Centro Studi Casnati rappresenta una “tradi-zione di famiglia”, mia zia aveva già frequentato lo stesso Liceo e dopo di me anche mio fratello si è iscritto al Centro Studi Casnati.

Quando hai iniziato a frequentare il Liceo Lin-guistico avevi già chiaro il percorso professio-nale che avresti voluto seguire?

E: Sapevo che lo studio delle lingue straniere mi avrebbe aperto molte porte, ma ero ancora troppo giovane per aver chiaro che tipo di percorso profes-sionale avrei voluto seguire.

Pensi che il Liceo Linguistico ti abbia dato una buona preparazione culturale generale, oltre che prettamente linguistica?

E: Sicuramente il Liceo Linguistico mi ha dato un’ottima preparazione culturale generale, che successivamente mi è stata di grande aiuto per il prosieguo dei miei studi e per la mia professione.

Ci puoi raccontare qual è stato il tuo percorso professionale e di studi una volta ottenuto il diploma di scuola superiore?

E: Dopo la maturità linguistica ho deciso di prose-guire i miei studi e di approfondire ulteriormente la conoscenza delle lingue frequentando l’Istitu-to Superiore Interpreti e Traduttori “F.Casati” di Como. Il corso di studi è stato molto formativo so-prattutto per le ore di traduzione consecutiva e si-multanea, che consentono lo sviluppo di importan-ti abilità linguistiche. Dopo aver discusso la tesi all’ISIT ho iniziato a lavorare nel settore turistico

e nell’ambito delle traduzioni, alternando sempre le due attività.

Attualmente sei la presidente dell’”Associa-zione Guide Como” e svolgi le funzioni di guida turistica, traduttrice, interprete ed accompa-gnatrice turistica: pensi che lo studio presso il Liceo Linguistico ti abbia dato le basi necessa-rie per affrontare questo mestiere?

E: Sì, il Liceo Linguistico ha determinato le basi sulle quali si sono sviluppati i percorsi successivi, sia a livello scolastico sia a livello professionale.

Qualche particolarità del tuo lavoro che ti pia-ce sottolineare?

E: Non mi è mai successo di avere un giorno di la-voro uguale all’altro, perché lavoro sia in Italia che in Europa con persone sempre diverse, questa è la caratteristica più peculiare della mia professione.

Cosa ti ha spinto verso il tuo attuale mestie-re?

E: E’ stato un percorso naturale, ma forse la pas-sione per le lingue straniere è stato il fattore trai-nante.

Quale deve essere secondo te la dote princi-pale in questo mestiere? E quanto contano la passione e la preparazione?

E: La dote principale in questo mestiere è la deter-minazione, fissare degli obiettivi e raggiungerli. La passione è indispensabile perché è una fonte ine-sauribile di energie, anche se alla base di tutto ci deve essere la preparazione linguistica e la profes-sionalità.

Quali sono i tuoi obiettivi professionali?E: Nel mio lavoro è fondamentale il continuo ag-giornamento e la consapevolezza che si può sem-pre migliorare: questi sono i miei obiettivi.

Cosa ricordi degli anni trascorsi nel nostro istituto?

E: I miei ricordi del Liceo sono molto belli e sono le-gati ai miei professori ma soprattutto ai miei com-pagni di classe, con i quali sono ancora in contatto e che incontro sempre con piacere. Rifarei senz’al-tro le stesse scelte scolastiche.

Quale consiglio ti senti di dare ai ragazzi del Liceo Linguistico che vogliono intraprendere la stessa tua carriera?

E: Il mio consiglio è quello di alternare gli anni del Liceo con degli stage all’estero, poiché è utilissimo poter approfondire le lingue straniere sul posto.

E per i ragazzi della terza media che hanno in-tenzione di affrontare lo studio del Liceo Lin-guistico?

E: Il Liceo Linguistico è la scelta ideale per coloro i quali hanno una grande passione per le lingue e per le culture straniere.

L’ESPERIENZA DELL’EX

Racconto di una ex studentessa del Liceo Linguistico Casnati: le esperienze professionali raggiunte e come ha inciso il percorso formativo nel raggiungimento di questi obiettivi.

Alcune domande adElena Pedretti.

anche avuto incontri seminariali con esperti del settore su argomenti quali la traduzione dei fu-metti, la traduzione di dialoghi cinematografici e la traduzione di testi promozionali, per citarne solo alcuni.

Qual è l’obiettivo didattico che si intende raggiungere?

B: Ovviamente ci si prefigge di aiutare gli allievi a sviluppare sicure abilità ricettive, produttive e di interazione, ricordando che l’obiettivo ultimo non è l’apprendimento, ma l’acquisizione di una lingua. L’apprendimento è un processo conscio, razionale e volontario, che può dare la sensazio-ne temporanea di avere acquisito un risultato po-sitivo, ma non genera comportamenti linguistici autonomi. Quanto viene acquisito, invece, viene a far parte stabilmente della competenza del sin-golo ed è su questa competenza linguistica che si basa la produzione linguistica vera e propria.

l’intervista

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Gli studenti del Terragni vincono il concorso “Scuola in Scena” con il

progetto multidisciplinare presentato “E per sposa un cadavere…”.

Il risultato di tanto impegno: il presti-gioso palcoscenico

del Teatro Sociale di Como

Tra le prestigiose esperienze che il Liceo Terragni può annoverare si aggiunge ora la partecipazione e la selezione come vincitori ad un importante progetto promosso dall’ Assessorato alla Cultura della Provincia di Como e dal Teatro Sociale di Como in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale ed aperto a tutte le scuole della pro-vincia: stiamo parlando del concorso “Scuola in Scena”. E’ stata la classe terza, attraverso la rap-presentazione “E per sposa un cadavere…” tra-sposizione teatrale del celebre cartone animato “La sposa cadavere” di Timo Burton, a portare a casa il prezioso risultato a coronamento di un progetto multidisciplinare che ha coinvolto, ol-tre agli studenti, diversi docenti e che ha visto la partecipazione di esperti del settore del fashion design.La partecipazione al concorso prevedeva lo svi-luppo di un progetto per uno spettacolo teatrale in tutti i suoi aspetti: dalle sceneggiatura, alla scene, la regia, i costumi. I vincitori della sele-zione avrebbero dovuto poi mettere in scena lo spettacolo con l’aiuto di professionisti del setto-re. Così è stato per la classe terza del Terragni, che il 14 maggio scorso è andata in scena con lo spettacolo “E per sposa un cadavere...”.Il progetto multidisciplinare è stato proposto e coordinato dalla docente di architettura Prof.ssa Lorenza Galli ed il testo, promosso dagli stessi alunni, è stato elaborato dall’insegnante di let-tere con l’ausilio di alcune allieve mentre l’idea-zione e la realizzazione dei costumi sono state curate dagli studenti con il coordinamento della docente di discipline grafiche, prof.ssa Monica Sampietro, e del fashion designer Maurizio Buz-zi che ha seguito gli allievi nella scelta dei tessu-ti/materiali e nella costruzione dei modelli.Maschere e scenografie, eseguite anch’esse dagli alunni, sono state coordinate dalla docente di

discipline plastiche prof.ssa Pamela Del Curto e la regia è stata curata dalle insegnante di lettere, prof.ssa Giuliana Alberti e di architettura, prof.ssa Lorenza Galli. Gli studenti sono quindi stati i veri protagonisti dell’esperienza teatrale: tutti i personaggi sono interpretati dagli alunni del-la classe e sempre gli studenti della III A hanno svolto le funzioni di aiuto-registi, tecnici audio e video, scenografi, costumisti, truccatori e tro-varobe. Si è trattata quindi di un’esperienza completa che ha permesso loro di affrontare il magico mondo del teatro sotto ogni aspetto: creativo ed operativo. Lo spettacolo, presentato al Teatro So-ciale di Como, è stato un grande successo. Merito dell’impegno dei ragazzi e del lavoro estenuante che li ha coinvolti nei due mesi necessari ai prepa-

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l’intervista

rativi ed alle prove. I nostri ragazzi hanno calcato il palco dello storico teatro cittadino che accolse Niccolò Paganini, Franz Liszt e Giuditta Pasta ed ospitò per un breve periodo il Teatro alla Scala di Milano, mentre questo era in ricostruzione al termine della seconda guerra mondiale.Congratulazioni ai nostri studenti, al loro im-pegno ed alla loro spiccata creatività che gli ha permesso di vivere questa straordinaria espe-rienza.L’evento ha messo in luce l’importanza della multidisciplinarietà nello sviluppo di un proget-to importante, complesso ed assolutamente rea-le come quello di produzione di uno spettacolo teatrale. Il “prodotto” artistico per vivere deve vedere il coinvolgimento di diversi ambiti cul-turali, ai massimi livelli possibili. Una riprova, se mai servisse, di come le discipline artistiche abbiamo bisogno di un contesto liceale per pog-

giare su solide fondamenta, per rendere l’opera artistica stessa espressione sociale e personale. Sono regole che gli studenti dei corsi in ambito artistico devo imparare a sviluppare, se vogliono fare del proprio talento una professione. Per gli studenti del Liceo Terragni è stata un’im-portantissima occasione per cogliere questi aspetti, oltre che per sperimentare un’esperien-za unica, per ragazzi della loro età, di collabo-razione con professionisti del settore. Non è da tralasciare inoltre l’importante gratificazione per i ragazzi del nostro liceo, data dal veder se-lezionato il loro progetto. Questo ha dato loro la possibilità di mostrare il proprio lavoro ad un pubblico estremamente vasto, in una cornice istituzionale ed importante come il Teatro So-ciale di Como.

Il Mondo dei Vivi Interpreti

1. Victor Van Dort, promesso sposo di Victoria Everglot Emanuele Pienzi 2. Signora Van Dort, madre di Victor Valentina Paredi 3. Signor Van Dort, padre di Victor Simone Perego 4. Lisette, cameriera in casa Van Dort Giada Franchi 5. Geremia, cameriere tuttofare dei Van Dort Alessandro Tosetti6. Victoria Everglot, fidanzata di Victor Carola Scandella 7. Lady Everglot, madre di Victoria Elisa Pina 8. Lord Everglot, padre di Victoria Luca Biondi 9. Battista, domestico di casa Everglot Alessandro Tosetti10. Hildegard, nutrice di Victoria Greta Molteni 11. Strillone Andrea Asperges12. Lord Barkis Luca Cacciolato13. Pastore Calvary Andrea Dastoli

Il Mondo dei Morti Interpreti

14. Emily, sposa cadavere Marcella Kalin15. Sibilla, sposa Nicole Simoncelli16. Rose, sposa Aurora Vettori17. Trikki, scheletro pirata Amedeo Liuzzi18. Igor, scheletro Federico Tarter19. Vecchietta, scheletro Margherita Talamona20. Brian, fratellino di Victor Andrea Asperges21. Saggio Goodney, stregone Federico Orsenigo

Scenografie Scenografi Casa di Victor e casa di Victoria Alice PaganiBosco e Chiesa Irene Lo BartoloMondo dei morti e studio “ Saggio Goodney” Nicolas Felappi

Musiche, Luci Felappi Nicolas, Jesse Gobbi

Aiuto Regista Felappi Nicolas

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l’intervista

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NEL SEGNO DIGIGI MERONI

Jordan Santoro rende omaggio al calciatore comasco, icona granata. La sua opera viene scelta per celebrare la figura dell’amatosportivo nella città di Comoed al museo storico del grande Torino.

Anche la Balilla di Gigi Meroni, l’automobile utilizzata dalla “farfalla granata”, andrà ad ar-ricchire il museo del Grande Torino nella sede di Grugliasco che raccoglie le testimonianze di un grande periodo calcistico oltre che di uno storico club. Con il trasferimento della storica auto, cu-stodita a Como per quasi cinquant’anni, si chiu-dono le celebrazioni del calciatore comasco.

A memoria di Gigi Meroni, che ha calciato i pri-mi palloni alla Libertas San Bartolomeo, è stato indetto il concorso “Gigi per te”, vinto da Jordan Santoro, un nostro studente del Liceo Artistico “G. Terragni” che con la sua opera ha superato tutti gli altri concorrenti.

Dopo aver vinto la concorrenza di numerosi altri giovani artisti della provincia di Como, aggiudi-candosi il podio più alto nella competizione ar-tistica dedicata al calciatore, il nostro studente ha avuto la soddisfazione di veder riprodurre in grande formato la sua opera, ben visibili in cit-tà.

Ma andiamo per ordine. Il concorso prevedeva che ciascuno scuola di indirizzo artistico della provincia di Como proponesse un proprio stu-dente per la produzione di un’opera pittorica dedicata al grande calciatore. L’evento è stato organizzato dall’Unione Sportiva Albatese e all’Associazione Amici di Gigi Meroni con il pa-trocinio delle Politiche Giovanili del comune. Ad ogni istituto veniva infatti consegnata una tela su cui realizzare il dipinto. Con l’unica eccezione dell’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como a cui è stata data la possibilità di proporre tre candidati. Racconta Jordan : “La proposta di par-tecipare al concorso mi è stata fatta dai miei docenti, i quali mi hanno scelto come candidato tra tutti gli alunni del liceo per riprodurre l’opera richiesta. Sono rimasto lusingato e questo mi ha spinto ad accettare e mi ha dato una carica in più, anche se il timore di deluderli ogni tanto mi assaliva. Ho deciso di parteci-pare perché comunque volevo mettermi alla prova ed anche molti compagni mi hanno incoraggiato, il che significava che contavano su di me”

Il supporto dei miei insegnanti è stato molto impor-tante, soprattutto i docenti delle discipline artistiche, le professoresse Sampietro e Necchio. Mi hanno sug-

gerito come sviluppare al meglio la mia idea iniziale, consigliandomi alcuni particolari nella tecnica da uti-lizzare. Mi hanno aiutato nel sentirmi libero di espri-mermi ed osare. Ho dato il massimo e alla fine sono rimasto soddisfatto del mio lavoro.”.

I lavori dei candidati sono stati esposti al Brolet-to per la valutazione dell’opera migliore. Il dipin-to di Jordan è stato valutato come il migliore da una commissione giudicatrice che comprendeva l’Assessore Maurizio Faverio, Giampaolo Mulia-ri direttore del Museo a Grugliasco, Giampiero Della Torre, storico organizzatore del torneo cal-cistico “Gigi Meroni” giunto alla sua ultima edi-zione, la giornalista Vera Fisogni e, non ultimo, il pittore Vittorio Mottin. Jordan ha ricevuto molti attestati di stima per il lavoro, compresi i complimenti sinceri della sorella del calciatore in persona. “Il giovane artista ha saputo interpretare al meglio gli ideali di libertà e giovinezza strettamente legati al ricordo del grande calciatore”, si legge tra le motivazioni del premio. Vincendo la competizio-ne artistica, Jordan ha ricevuto anche un premio in materiale pittorico (tele, pennelli, colori) del valore complessivo di 1000 euro. Ma la selezione come vincitore non ha portato al nostro alunno solo queste soddisfazioni. Infatti la gigantogra-fia del quadro di Jordan Santoro è stata espo-sta in via Napoleona ed ha avuto così l’onore di chiudere le celebrazioni una grandissima stella del calcio comasco ed italiano. L’enorme stam-pa, già esposta lungo la via, è stata visibile alla città fino al 15 luglio scorso. Questo maxiposter dalle dimensioni decisamente importanti (8x12 metri) è stato successivamente esposto in altre città fino a giungere al Museo Storico del Grande Torino.Per Jordan è stata una grande occasione per mo-strare il proprio talento: “E’ stata per me un’espe-

rienza senz’altro positiva, indipendentemente dal ri-sultato ottenuto, che sinceramente non immaginavo di conquistare, anche se avevo buone speranze di fare bella figura. Mi sono sentito onorato dai consensi, sia dei compagni che dei docenti prima, e dei complimen-ti dei giudici poi. Ciò mi ha permesso di farmi notare dal pittore Vittorio Mottin, membro della giuria del concorso, che ha apprezzato il mio stile e mi ha chiesto di collaborare con lui in un progetto di pittura presso la Casa Circondariale Bassone”.

In grosso in bocca al lupo al nostro ex-studente, soprattutto ora che inizia il suo percorso accade-mico a Brera.

. “Il giovane artista ha saputo interpretare al meglio gli ideali

di libertà e giovinezza stret-tamente legati al ricordo del

grande calciatore”, si legge tra le motivazioni del premio.

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NEL SEGNO DIGIGI MERONI

Valentina Nosari e Cristina Brovelli sono le vinci-trici del contest organizzato da Ardes+Medicura in collaborazione con il Centro Studi Casnati

Da semplici studentesse di liceo appassionati di design a vere e propre protagoniste di una “colle-zione artistica” disponibile in vendita in tutto il mondo. E’ quanto accaduto a Valentina Nosari e Cristina Brovelli, due ragazze attualmente iscrit-te al quinto anno del Liceo Artistico G. Terragni di Como, che si sono imposti nel contest organiz-zato da Ardes+Medicura, in collaborazione con il Centro Studi Casnati, studiato appositamente per costruire un connubio tra scuola e azienda. Sbaragliando un’agguerrita concorrenza, le due studentesse poco più che diciottenni si sono classificate rispettivamente al primo e al secon-do posto del concorso, dando vita con le loro pro-poste creative alle cover dei nuovi mini-frigo che verranno a breve commercializzati dall’azienda.

“Con questa iniziativa abbiamo voluto offrire ai nostri studenti la possibilità di sviluppare le proprie competenze nel design industriale e di avvicinarsi al mondo delle aziende - sottolinea Monica Sampie-tro, docente di progettazione del Centro Studi Casnati - siamo lieti che Ardes+Medicura si sia rivol-ta ai nostri ragazzi, che nell’ambito del contest hanno dimostrato grandissimo impegno e che hanno accolto con entusiasmo la sfida. Valentina Nosari e Cristina Brovelli si sono imposte rispetto agli altri, ma in ge-nerale tutti gli studenti partecipanti (40 proposte in totale) hanno prodotto opere di buon livello”.

Nel corso del contest i ragazzi del liceo Terragni sono stati chiamati a realizzare un’opera grafica a tema libero che potesse diventare la nuova cover dei mini-frigo Ardes. Dopo una lunga selezione, con una prima scrematura delle quaranta pro-

poste inviate all’azienda e con una successiva se-lezione finale tra le quattro migliori opere, sono risultati vittoriosi i lavori di Valentina Nosari e Cristina Brovelli. Le due ragazze sono state pre-miate con un pc e una fotocamera digitale reflex, ma il riconoscimento più importante consisterà nel vedere la loro grafica stampata sugli elettro-domestici dell’azienda bergamasca.

“Si è trattato di un’iniziativa molto positiva, che ci ha permesso di attingere alla creatività dei ragaz-zi del Liceo Terragni e al tempo stesso di offrir loro la possibilità di diventare protagonisti di una vera e propria collezione artistica di elettrodomestici, fir-mandola con la loro grafica – conferma il diretto-re commerciale di Ardes+Medicura, Nazareth Simoncelli - siamo soddisfatti della partecipazione degli studenti e siamo convinti che anche in futuro ripeteremo questo tipo di esperienza, che tra l’altro consente ai ragazzi di avvicinarsi al mondo del design industriale”.

La soddisfazione è stata accresciuta dal fatto che il progetto di decorazione proposto da Cristina Brovelli per i prodotti “Ardes” è stato seleziona-to e pubblicato all’interno della rubrica “hi-tech facile” di Donna Moderna di maggio 2011. L’ori-ginale proposta del mini frigorifero a batteria Silver Ice è stata selezionata essendo: “Colorati come un fumetto, da portare anche in spiag-gia”. Una soddisfazione di portata nazionale per la studentessa: uno degli accessori più amati dell’estate – come indicato nel testo – è frutto della suo lavoro artistico.

Arte e ProduzioneAl Liceo Artistico si sperimenta il connubio tra proposta artistica e progettazione del prodotto industriale, con grande impegno e risultati degli alunni coinvolti.

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Non è solo il nostro Magazine a dare cronaca delle notizie riguardanti il Centro Studi Casnati. Quotidiani, periodici, riviste di settore e, sempre più spesso, anche redazioni di telegiornali hanno mostratomolta curiosità per le attività dei nostri istituti.Qui proponiamo una rapida carrellata di alcuni titoli apparsi negli ultimi anni sui quotidiani.Sono solo una parte. Sul sito www.centrocasnati.it, nella sezione“Rassegna stampa” selezionabile in home-page, è possibile trovare l’elenco di tutti gli articoli. Ciascun titoloè corredato da un file pdf consultabile e scaricabile. In aggiunta a questi, la sezione “news”del sito fornisce molte altre curiosità sul Centro Studi Casnati.

DICONO DI NOIOVERTURE TRA I TITOLI DEDICATI AL CENTRO STUDI CASNATI DALLA STAMPA LOCALE E NAZIONALE

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IL “PRINCIPE“DELL’ ANIMAZIONE 3D

Daniele Bigi, ex studente del LiceoTerragni, è stato Lighting e Look Development per l’elaborazione di alcuni effetti speciali nel film Disney “Le cronache di Narnia: Il principe Caspian”.Recentemente si è occupato anche del film Disney “Prince of Persia”www.danielebigi.com

Daniele racconta la sua esperienza di studi e professionale, a cui si aggiunge proprio di re-cente la lavorazione sugli effetti del film “Prin-ce of Persia”.

In cosa consiste in pratica il tuo lavoro? D: Negli ultimi 5 anni mi sono occupato prin-cipalmente di Lighting e di Look Development per film. Il mio compito principale è fare in modo che gli elementi in computer grafica sia-no fotorealistici e che quindi possano essere in-tegrati al girato. Gran parte del lavoro è tecni-co, si tratta di capire che strumenti e tecniche utilizzare per ottenere ciò che viene richiesto dal regista e dal supervisore agli effetti visivi.

Cosa ti ha spinto nel raggiungere questa professione?

D: La passione per il disegno e per i fumetti, combinata con quella per i videogiochi ed il computer, ha sicuramente innescato in me il desiderio di iniziare a creare digitalmente ciò che mi divertivo a fare con matita e pennello. Ho sempre avuto inoltre un’ enorme curiosità nel capire come fosse stato possibile realizzare certi effetti che vedevo nei film.

Attualmente ti occupi principalmente di grafica 3D: pensi che lo studio presso il Liceo Artistico ti abbia dato delle basi ne-cessarie per affrontare questa materia?

D: Devo dire di no, ma non è certo colpa dell’istituto: a quei tempi nessun liceo o scuola superiore aveva corsi specifici di computer gra-fica 3D. Nei licei scientifici e in alcuni istituti

tecnici esistevano corsi di informatica ma non erano in nessun modo legati alla computer gra-fica 3D. Io, come tantissimi miei coetanei che svolgono questa professione, ho iniziato come autodidatta. Inoltre il lavoro che svolgo, con-trariamente a quanto si possa pensare, è per il 70% tecnico e per il 30% artistico. È importan-te avere delle conoscenze di matematica, fisica e programmazione piuttosto solide.

Quali considerazioni hai fatto, dopo la terza media, nella scelta dell’indirizzo della scuola superiore da frequentare?

D: Sinceramente in quel periodo ero molto confuso, come probabilmente accade a mol-ti adolescenti che si trovano a dover scegliere quale scuola frequentare dopo le medie. Ciò di cui ero consapevole è che amavo i fumetti.

Pensi che il Liceo Artistico ti abbia dato una buona preparazione culturale, oltre che artistica?

D: Penso di sì: sicuramente sotto il profilo ar-tistico e progettuale il liceo mi ha dato delle buone basi.

Che strada hai intrapreso dopo il diplo-ma?

D: Dopo il Liceo ho frequentato il corso di lau-rea in Disegno Industriale al Politecnico di Mi-lano. Nel 2002 mi sono laureato con una tesi che trattava la produzione e la realizzazione di animazione in computer grafica 3D.

Sappiamo che dopo la laurea hai comin-ciato a girare il mondo: dove sei andato e che esperienza ti hanno lasciato questi viaggi?

D: Dopo la laurea iniziai a lavorare ad un film d’animazione a Roma, l’esperienza fu negativa e decisi di tornare a Como lavorando per studi di post produzione milanesi. Principalmente in quel periodo mi occupavo di pubblicità e vi-deo aziendali. Dopo circa un anno e dopo aver creato come autore e regista la puntata pilota per una serie TV d’animazione ho iniziato a lavorare all’estero. Ho trascorso più di un anno in India a Ban-galore, successivamente mi sono trasferito a Berlino e ho lavorato ad un film d’animazione nello studio BFC, poi sono andato ad Atlanta a lavorare per lo studio Fathom. Nel 2007 in-cominciai a collaborare per lo studio Aardman animation di Bristol. Da più di 2 anni lavoro a Londra. Ogni esperienza è stata utile e impor-tante, non solo dal punto di vista lavorativo ma soprattutto di vita vissuta.

A quale dei tuoi lavori sei più legato? E quello che più ti ha impegnato?

D: Sicuramente NMA, il mio primo cortome-traggio è il lavoro a cui sono più legato. Mo-strando questo corto di poco più di 2 minuti ho ottenuto i primi lavori, inoltre ho ricevuto alcuni riconoscimenti in festival nazionali che mi hanno spinto a continuare a lavorare in questo settore.

Abbiamo letto che ti sei occupato, tra le altre cose, del Leone del film Disney “Le cronache di Narnia: Il principe Caspian”. Quale significato ha avuto per te lavorare per una società così importante e famo-sa?

D: Occorre precisare che ho lavorato agli effet-ti speciali del film nella società di postprodu-zione londinese Framestore. Disney e Walden Media hanno prodotto il film ma gli effetti speciali sono stati realizzati da società esterne.

Mi sono occupato dell’illuminazione di Aslan (il Leone) e della dinamica della criniera. Non c’è dubbio che sia stato uno dei progetti più im-portanti a cui abbia lavorato. Probabilmente è grazie a questo film che oggi continuo a lavora-re per progetti internazionali.

Quale consiglio ti senti di dare ai ragaz-zi del Liceo Artistico che vogliono intra-prendere la stessa tua carriera?

D: Quando ho iniziato ad occuparmi di 3D gli unici computer con acceleratori grafici erano prodotti dalla Silicon Graphics e i più economi-ci costavano 20-25 milioni di lire. Inaccessibili per appassionati o per studenti. Software pro-fessionali venivano prodotti principalmente per il sistema operativo irix e non era possibile installarli su sistemi windows. Oggi computer ad alte prestazioni e software 3D sono alla portata di tutti: grazie a software open source come Blender, chiunque può sca-ricare legalmente una copia e iniziare a creare immagini e animazioni. Decine di forum e blog sono dedicati al mondo della computer grafica. Le informazioni sono di facilissimo ac-cesso grazie al lavoro di professionisti, univer-sità e centri ricerca che quotidianamente pub-blicano materiale online. Bisogna poi guardare a quei corsi post-diploma in cui sono presenti insegnamenti di grafica 3D. Per chi vuole entra-re in questo settore occorre “solo” impegnarsi e studiare; il tempo, la passione e l’esperienza faranno il resto.

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IL CASNATI È ON LINEL’attività didattica del Centro Studi Casnati ed i servizi messi a disposizione di studenti e fami-glie sempre più fanno riferimento a strumenti informatici costantemente aggiornati dal no-stro staff.

L’insieme dei servizi on line del Centro Studi Casnati sono costituiti dal sito internet www.centrocasnati.it e www.casnatifad.it.

Il sito internet www.centrocasnati.it si è evo-luto nel corso degli anni per offrire a docenti e studenti un servizio sempre più comodo ed ef-ficiente ed il successo di tale strumento è testi-moniato dai circa 1000 accessi unici quotidiani. I numeri relativi all’utilizzo del sito internet sono esemplificativi: nell’ultimo anno scolasti-co (10 mesi) le visite uniche sono state oltre 250.000, per un totale di oltre 1.150.000 pagi-ne visitate, con una media quindi di quasi 4.000 pagine visitate ogni giorno.

Il nostro sito internet, recentemente aggiorna-to graficamente ed impostato in modo tale da garantire una maggiore ed immediata fruibilità, costituisce un contenitore di informazioni com-pleto ed esaustivo per tutti coloro i quali sono interessati all’offerta formativa del Centro Stu-di Casnati ed ai servizi direttamente connessi all’attività didattica ma non solo: le famiglie dei nostri studenti possono infatti utilizzare lo strumento per accedere, attraverso username e password personali, all’area riservata e monito-rare così l’attività scolastica del proprio figlio/a attraverso numerosi servizi.

Nel dettaglio i servizi contenuti all’interno del sito internet destinati alle circa 800 famiglie dei nostri studenti fanno riferimento alle News Studenti, servizio di avviso generalizzato della segreteria a tutti gli studenti del Centro Studi Casnati; Area Personale, ovvero l’area in cui vengono visualizzate le principali informazioni memorizzate dal sistema informatico relativa-mente al badge personale (profilo personale, saldo del credito disponibile, conteggio delle volte che lo studente ha dimenticato la tessera e totale dei punti disponibili in merito alla con-

dotta scolastica); Area registro che permette ad ogni famiglia la visualizzazione dell’orario di ingresso del proprio figlio/a, praticamente in tempo reale; Area valutazioni, attraverso la quale è disponibile la visualizzazione di tutti i voti assegnati, materia per materia, durante l’anno scolastico, con l’aggiunta di eventuali commenti e segnalazioni e con la possibilità di rilevare la media conseguita in ogni discipli-na; Messaggi privati, ovvero il sistema che gestisce tutte le comunicazioni tra la Scuola e la Famiglia garantendo l’autenticità della pro-venienza dei messaggi; Modulistica, ovvero

di circa 250 visite ogni giorno.

Tra le diverse funzionalità che lo strumento propone segnaliamo le videolezioni, i forum di discussione, un costante servizio di tutorag-gio, chat, quiz, sondaggi, glossari, wiki, pagina personale dello studente, etc.

La vastità delle opportunità di sviluppo segue di pari passo l’importanza che tali ambienti di apprendimento basati sul web ricoprono nell’accrescere il livello qualitativo dell’inse-gnamento: adottando le più aggiornate moda-lità di comunicazione ed attraverso strumenti utilizzati quotidianamente dagli studenti si

vuole mettere in relazione il mondo della tecno-logia e della fruizione giovanile con l’attività di-dattica, approfittando delle opportunità che le innovazioni tecnologiche offrono attualmente.

Il sito internet dedicato alla formazione a di-stanza CSC Fad www.casnatifad.it presenta la consueta divisione dei contenuti a seconda de-gli Istituti cui essi fanno riferimento: lo studen-te avrà modo di raggiungere l’Istituto e la classe di appartenenza accedendo ai corsi specifica-tamente creati dal proprio docente. Una volta inserite le proprie credenziali, lo studente acce-de ad una piattaforma che non si limita al solo supporto delle consuete lezioni frontali: il CSC Fad, nelle categoria “Attività trasversali”, si pro-pone infatti di offrire validi strumenti di pre-parazione al conseguimento delle certificazioni linguistiche ed informatiche (ECDL) e specifici corsi di esercitazione per il continuo e costante miglioramento delle competenze linguistiche o per colmare le lacune eventualmente emerse nelle diverse materie durante l’anno scolastico.

la possibilità di stampare alcuni certificati (ad esempio certificati di iscrizione e frequenza, ri-chiesta Dote Scuola) comodamente da casa.

La piattaforma CSC Fad, raggiungibile all’indi-rizzo www.casnatifad.it, costituisce invece uno strumento informatico, messo a disposizione dei soli studenti del Centro Studi Casnati, che si affianca alla consueta attività didattica in clas-se: attraverso questo strumento gli studenti possono accedere a risorse didattiche (appro-fondimenti, recuperi, ripassi) relativi alle lezio-ni affrontate in aula.

La formazione a distanza, come si evince dal nome, elimina per gli utenti qualunque vincolo relativo ad orari di accesso e luogo di fruizione, mettendo a disposizione degli studenti 24 ore al giorno numerosi strumenti di apprendimen-to ed approfondimento.

Attualmente la piattaforma conta oltre 800 utenti e circa 200 corsi ed anche in questo caso i numeri in termini di visite sono molto inco-raggianti: 2.578 visitatori unici nel periodo dal 24/9 al 24/10 per un totale di 7.241 visite e 78.253 visualizzazioni di pagina con una media

I SERVIZI WEB PER GENITORI E STUDENTI

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Da due anni ormai gli ex-istituti aeronautici sono confluiti nella nuova categoria degli Isti-tuti Tecnici ad indirizzo “Trasporti e Logistica”, per cui sono previste le articolazioni “Conduzio-ne del mezzo”, “Costruzione del mezzo” e “Logi-stica”. Gli istituti tecnici aeronautici fanno capo alla prima articolazione.Discutiamo della questione con l’ing. Häni, da anni insegnante di Navigazione Aerea ed Ae-rotecnica al Bongiovanni, coordinatore per il triennio finale del corso nonché insegnate in diverse scuole di volo per i corsi di brevetto di pilota commerciale.

Ing. Häni, come avete affrontato all’Isti-tuto Tecnico Aeronautico “L. Bongiovan-ni” la questione relativa al passaggio del corso in una nuova tipologia di istituto tecnico?

H: Abbiamo lavorato molto alla definizione dell’offerta formativa cercando di capire come integrare le competenze che erano obiettivo peculiare degli istituti aeronautici con il nuovo quadro delle materie previste dai regolamenti ministeriali in materia di istituti tecnici ad in-dirizzo “Trasporti e Logistica”. Il lavoro fatto ci

soddisfa, pensiamo di esseri riusciti a rendere il profilo del diplomato in questo nuovo indirizzo del tutto simile a quello del Perito del Trasporto Aereo (la denominazione del diploma del prece-dente corso - ndr) in piena coerenza con quando indicato dal Ministero.

Ma non pensa che questa confluenza rischi di snaturare profondamente la natura del corso che portava al titolo di Perito del Trasporto Aereo?

H: Se guardiamo alle reali possibilità di impiego oppure al naturale proseguimento degli studi per i nostri studenti, vediamo che il campo si estende anche a molti altri ambiti della gestione e organizzazione delle attività aeronautiche. Di certo l’istituto tecnico per il trasporto, tra i vari istituiti, rappresenta il contenitore più idoneo per l’esperienza dell’aeronautico.

Spariscono però dal quadro orario le ma-terie più caratterizzanti del corso. Mi ri-ferisco a Navigazione Aerea, Traffico Ae-reo, Aerotecnica e Meteorologia.

H: Nominalmente sì, ma se si guardano le com-petenze specificate dal Ministero nel profilo del Perito dei Trasporti e della Logistica, è il caso di

SI SCRIVE TRASPORTI E LOGISTICA,SI LEGGE AERONAUTICO

Gli Istituti TecniciAeronautici, attraverso il nuovo ordinamento delle scuole secondarie di secondo grado,sono entrati a far parte degli Istituti Tecnici ad indirizzo“Trasporti e Logistica”.Notizie anche sul progetto in collaborazione con l’ENAV.

l’intervista

Intervista di M. Scaccabarozzi

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dire che quelle materie escono dalla porta per rientrare dalla finestra. Cercherò di spiegarmi meglio. Innanzi tutto si prospetta la divisione nelle articolazioni “Conduzione del mezzo”, “Co-struzione del mezzo” e “Logistica”. Nella prima, tra le materie di specializzazione, la fa da padro-na “Scienze della navigazione, struttura e co-struzione del mezzo”. Credo proprio che questa materia possa fornire essenzialmente le stesse competenze previste per Navigazione Aerea. Lo stesso dicasi per Meccanica e Macchine nei con-fronti di Aerotecnica e di Logistica nei confronti di Traffico Aereo. Per tutte è prevista una cospi-cua presenza di ore di laboratorio.

Tutto ciò però non avrà ripercussioni sul-le prospettive professionali dei diplomati del nuovo indirizzo?

H: Abbiamo assistito negli anni ad un progressi-vo miglioramento della percentuale di chi, tra i diplomati degli aeronautici, si inseriva nel mon-do del lavoro con una delle varie professionalità verso cui il corso mirava.Ciò è dipeso da diversi fattori: la definizione a livello europeo di un percorso formativo per i pi-loti professionisti, in cui le competenze acquisite negli istituti tecnici aeronautici rappresentano ottimi prerequisiti; la progressiva tendenza, da parte di enti statali come l’Enav, di selezionare il proprio personale tecnico prevalentemente tra i possessori di specifici titoli scolastici , come ap-punto il diploma di Perito del Trasporto Aereo; il rafforzamento nel lungo periodo, anche se con qualche fase di crisi, di importanti poli naziona-

li ad alta densità di aziende di costruzioni aero-nautiche e di servizi per il trasposto aereo, come appunto l’area di Milano, con i suo aeroporti, e la Provincia di Varese, con le industrie di costru-

zioni. La figura del perito del Trasporto Aereo ha assunto sempre più una sua riconoscibilità e spendibilità in ambito professionale. Senza trascurare poi la grande percentuale di chi ha scelto di proseguire proficuamente gli studi in ambito universitario. Detto questo non è verosimile pensare che de-cada l’interesse del sistema aeronautico verso figure dotate di forti e specifiche competenze nel settore. Nel riordino degli istituti tecnici non è comparsa nessuna tipologia di scuola che entri direttamente in concorrenza con l’indi-rizzo “Trasporti e Logistica” nel formare quegli esperti che il settore aeronautico richiede. Non è logico pensare che le aziende e le compagnie del settore del trasporto aereo guardino verso un’alternativa che non c’è. Formare una perso-na a digiuno di qualsiasi competenza prevista in una professione è sempre un costo.

Ma saprà il nuovo indirizzo del Trasporto e della Logistica fornire queste competen-ze?

H: Qui credo entrino direttamente in causa le esperienze e le capacità che la struttura scola-stica ha saputo costruire negli anni. Chi ha af-frontato con serietà le enormi problematiche nel gestire le prerogative richieste ad un istitu-to aeronautico per funzionare al meglio, potrà avere maggiori capacità nel dare un’impronta al nuovo corso più coerente con le aspettative del mondo del lavoro e della formazione post-diploma. Saprà fare questo trovando il migliore equilibrio possibile tra la specializzazione del corso, con gli ampi margini di flessibilità offerta, e l’obiettivo di fornire competenze comunque idonee al soddisfacimento dei requisiti richiesti per il superamento dell’esame di Stato.

Da quest’anno partirà un nuovo impor-tante progetto ?

H: Sì, da quest’anno si parte con una importan-te collaborazione con l’ENAV (Ente Nazionale di Assistenza al Volo - ndr) che ci darà la possibilità di mandare i nostri studenti degli ultimi anni a frequentare un periodo di stage nei centri di controllo dell’ente. Si tratta dell’opportunità per i ragazzi di 4° di svolgere uno stage a Malpensa (Malpensa SAAV) e quelli di 5° a Linate (Mila-no ACC) per un totale di 40 ore. L’obiettivo è di offrire loro la possibilità di acquisire maggiori informazioni sulla professione di controllore di volo. Questo permetterà loro di vedere sul cam-po i servizi di assistenza al traffico aereo che studiano in classe.

“Di certo l’istituto tecnico per il trasporto, tra i vari istituiti, rappre-senta il contenitore più idoneo per

l’esperienza dell’aeronautico”.

l’intervista

I GUARDIANIDEL CIELO

Controllore del Traffico Aereo: una professione talvolta

sottovalutata ma di fondamentale importanza nel

trasporta aereo. L’esperienza di Alessandro Sorze.

Tra le opportunità di chi consegue il diploma in un istituto ad indirizzo aeronautico esiste quella di diventare controllore del traffico ae-reo. Per capire meglio come si arriva a questa professione ci siamo rivolti ad un ex-studente dell’Istituto “Bongiovanni”. Abbiamo incon-trato Alessandro Sorze, che lavora al centro di controllo d’area di Milano Linate. Gli abbiamo rivolto alcune domande sulla sua professione e sulla strada che ha seguito per raggiungerla.

Alessandro, come hai fatto ad entrare in ENAV come controllore del traffico aereo?

Ho risposto ad un bando di selezione dell’azien-da per questo ruolo, pochi mesi dopo essermi diplomato al Casnati. Per le selezioni siamo

partiti in 3000, per arrivare ad una scelta di 300 persone idonee all’ammissione alla fase di training, scaglionati in diverse chiamate. Io ho iniziato i corsi dopo circa 6 o 7 mesi dalla comunicazione di idoneità con il corso di for-mazione nella scuola Enav Accademy di Forlì, dove vengono preparati tutti i controllori del traffico aereo dell’azienda. Durante il primo mese di corso ho seguito unicamente lezioni intensive di inglese con insegnanti madrelingua. I partecipanti al corso sono stati suddivisi in base al livello iniziale di conoscenza della lingua. Dopo sono comincia-te le lezioni di tutte le materie propedeutiche: navigazione, aerotecnica, meteorologia, diritto aeronautico ed elettrotecnica. Praticamente le stesse identiche materie che ho affrontato all’Istituto Aeronautico. Il livello di approfondi-mento delle materie era ovviamente maggiore ma mi sono trovato enormemente avvantag-giato nel procedere in questa fase del percorso di formazione. Dopo di che è iniziata le fase di training vera e propria sulle materie riguardan-ti il controllo del traffico, comprese le esercita-zioni pratiche con un simulatore che permette di riprodurre virtualmente i movimenti di traf-fico su di un aerodromo.

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L’intero corso è durato 14 mesi , durante i qua-li ho dovuto superare diversi esami intermedi e finali per ogni fase del corso, ciascuno dei quali era selettivo per il proseguimento della formazione. Durante la fase di preparazione all’Accademy si beneficia di una borsa di studio che permette di mantenersi nel periodo di per-manenza a Forlì.Alla fine del corso viene stilata una graduatoria tra tutti quelli che hanno completato il percor-so, in base alle quale si viene indirizzati su un centro di controllo dove inizia l’attività di con-trollore vera e propria, cominciando in genere nel servizio di torre di un aeroporto. Ogni ti-pologia di servizio richiede prima una fase di certificazione, ottenuta sempre a Forlì, e l’in-serimento in ogni singolo centro di controllo prevede anch’esso una fase di formazione sulle specificità delle procedure di quell’area. Anche queste fasi di addestramento successive sono tutte estremamente selettive nel valutare il grado di idoneità al trasferimento.

Che criteri ha seguito l’azienda per sele-zionare i candidati?

La selezione per la fase di formazione per me ha comportato soprattutto la valutazione del livello di conoscenza della lingua inglese ed una serie di test psico-attitudinali, con una serie di colloqui individuali e di gruppo con psicologi. In questi anni sta diventando sempre più se-lettivo il possesso di un diploma di un certo tipo, con prevalenza ovviamente per quelli ae-ronautici o tecnici in generale. Le competenze aeronautiche attribuiscono maggiori opportu-nità, infatti anche il possesso di un brevetto di volo è visto come un aspetto premiante sulla candidatura. Nelle ultime selezioni è diventato sempre più importante il livello di preparazio-ne della lingua inglese, tanto che il candidato deve spesso dimostrare di avere un grado di conoscenza coerente con determinate certifi-cazioni linguistiche. È spesso richiesto un voto di maturità minimo ed è sempre previsto un limite massimo di età del candidato.

Come si evolve una professione come la tua?

Ho iniziato in torre di controllo a Palermo, dove sono stato per un anno e mezzo. Poi ho chiesto il trasferimento a Milano e, dopo una nuova fase di addestramento specifica per il controllo radar d’area, ho ottenuto l’abilitazio-ne per il centro informazione volo e poi come planner (colui che pianifica il lavoro del radari-sta). Il prossimo passo sarà l’abilitazione di ra-darista vero e proprio. Insomma la nostra è una professione dove c’è continuo aggiornamento, anche senza trasferimenti, perché c’è sempre evoluzione nelle procedure e nelle tecnologie a disposizione. È poi quasi scontato dire che si tratta di un lavoro di grossa responsabilità, in cui è inoltre necessario avere sempre una no-tevole capacità di reazione alle possibili situa-zioni di emergenza, che avvengono molto più spesso di quanto si possa credere.

Cosa pensi sia stato determinante per la tua selezione?

Speravo che non mi facessi questa domanda.

Me lo sono domandato più di una volta. Altri miei compagni hanno provato le selezioni con me, alcuni li ho sempre considerati candidati con più chance di me, eppure sono stato io ad essere selezionato. Credo semplicemente di aver fatto una buona impressione ai colloqui psicologici, oltre al fatto di avere già una buona preparazione nelle materie tecniche e in lingua inglese.

Certi tipi di colloqui sono finalizzati pro-prio a determinare il grado di motivazio-ne del candidato e la sua capacità nel re-agire alle situazioni. Sicuramente hanno colto tutto questo in te.

È probabile che sia così. Ho affrontato con mol-ta naturalezza e serenità la selezione, proprio perché guardavo a tutto questo come ad una opportunità, non come l’unica chance della mia vita. Mentre studiavo all’aeronautico ad un certo punto ho dovuto scontrarmi con la realtà del fatto che non tutti abbiamo la concreta pos-sibilità di diventare piloti d’aereo, come tanti invece vorrebbero. L’investimento richiesto o la difficoltà nel superare le selezioni del settore militare possono essere un ostacolo. Si tratta magari di guardarsi bene in giro e capire che di opportunità importanti ce ne sono anche in altre direzioni. La curiosità di provare mi ha spinto a candidarmi per la selezione dell’Enav. Superando anche le non poche difficoltà della fase di addestramento, ho raggiunto l’obiettivo di diventare controllore e mi sono subito reso conto di quali soddisfazioni si ricca questa pro-fessione. È un lavoro che mi appaga sotto tanti punti di vista, anche quello economico se vo-gliamo dirla tutta. Richiede un po’ di sacrifici legati al fatto che i turni di lavoro non tengo-no conto di sabato, domenica e festività varie. I centri di controllo funzionano tutto l’anno. I giorni di riposo si alternano su qualsiasi gior-no della settimana, ha i suoi pro e contro. Per chiunque operi nel settore del trasporto aereo è così.

In tutto questo come giudichi la tua espe-rienza all’Istituto Tecnico Aeronautico “L. Bongiovanni”?

Per me è stata una scelta fortemente motivata. Abitando alle porte di Milano, andare a scuola fino a Como non era semplice. Eppure girando più scuole l’impatto migliore l’ho avuto proprio dall’Aeronautico di Como. Questa impressione non è mai stata tradita nel corso degli anni fino al diploma. Come dicevo prima, capita però che crescendo e confrontandosi con la realtà a vol-te cambino le prospettive e le aspettative, può succedere che subentri un po’ di disillusione ed un calo di motivazione e d’impegno. Anche in quei momenti ho trovato un ambiente sco-lastico che ha saputo aiutarmi nel superare le difficoltà. Sono arrivato all’obiettivo e questo mi ha permesso di cogliere anche un’opportu-nità professionale che io giudico davvero sod-disfacente. Sia dal lato umano che da quello formativo, al Casnati ho vissuto un’esperienza importante e direi determinante nel raggiun-gere la mia professione.

l’intervista

PROFESSIONEPILOTA

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l’intervista

PROFESSIONEPILOTATestimonianza dell’esperienza di

successo di un diplomato del“Bongiovanni”: Andrea Savio,

pilota comandante di Boeing 737 per Ryanair

Il mestiere di pilota è, senza ombra di dubbio, una delle professioni più affascinanti e più ri-correnti nell’immaginario collettivo. Il coman-dante Savio, ex studente dell’Istituto Aeronau-tico “L. Bongiovanni” ed ora comandante per Ryanair, racconta in questa intervista i suoi percorsi professionali e di studi che gli hanno permesso di raggiungere questo importante traguardo.

Iniziamo dagli anni delle superiori: quali considerazioni hai fatto, una volta termi-nata la terza media, relativamente alla scelta dell’indirizzo della scuola superiore da frequentare?

A: Ho seguito la passione per l’aviazione e per il mondo del volo che a quell’epoca già mi affa-scinava e mi faceva sognare con gli occhi di un ragazzino che si voleva accingere ad un settore lavorativo diverso e pieno di emozioni.

Come mai la tua scelta è caduta proprio sull’Istituto Aeronautico “L. Bongiovan-ni”?

A: Completate la scuole medie, volevo seguire i miei sogni. Avevo una scuola rinomata e di stima nella mia città natale non ho avuto dubbi sulla scelta. Inoltre l’attività di volo pratica dal terzo anno in poi all’epoca si svolgeva in conco-mitanza con l’Aero Club di Como, con idrovo-lanti, un volo unico nel suo genere.

Quando hai iniziato a frequentare l’Istitu-to Aeronautico avevi già chiaro il percorso professionale che avresti voluto seguire?

A: Affascinato dal volo avevo già in mente cosa voler fare dopo il diploma. Il percorso per diventare pilota è lungo e spesso situazioni esterne possono scoraggiare questa passione o ritardare il raggiungimento dell’obiettivo.Nel mio caso, dopo la maturità l’aviazione era in un brutto periodo, in trasformazione prima dell’arrivo delle compagnie low cost. Infatti valutai anche le possibilità di cercare una pro-fessione in ambito aeronautico che non fosse necessariamente quella di pilota, visto che il mio diploma me lo permetteva.

Pensi che l’Istituto Aeronautico ti abbia dato una buona preparazione culturale, oltre che tecnica?

A: Senza alcun dubbio i cinque anni di studio presso l’Istituto Tecnico mi hanno dato una so-lida base in ambito tecnico. Inoltre mi hanno anche dato una preparazione culturale genera-le che è essenziale in ognuno di noi per com-prendere la società, gli avvenimenti, le persone e il mondo in cui viviamo. In ambito aeronau-tico ci si trova spesso a lavorare con persone di paesi e lingue diverse e la propria ricchezza culturale conta molto.

Cosa ricordi degli anni trascorsi nel nostro istituto?

A: Ricordo alcuni professori che mi hanno la-sciato un ricordo indelebile per le loro qualità personali e per la loro professionalità.Quando ho proseguito gli studi ho incontrato molti altri insegnatni ed istruttori di volo ma l’affetto che provo per coloro che con tanta pa-zienza e passione mi hanno “iniziato”, è unico.

Ci puoi raccontare qual è stato il tuo per-corso professionale una volta ottenuto il

diploma di scuola superiore?A: Dopo il diploma ho studiato qualche anno all’università in quanto il mercato del volo era in forte crisi e di conseguenza anche l’inseri-mento di nuovo personale nelle varie compa-gnie aeree era difficoltoso.Superato questo periodo mi sono diretto in Spagna in una scuola inglese per prendere la licenza di pilota di linea. Avendo purtroppo terminato poco prima dell’attentato alle torri gemelle del 2001 mi sono ritrovato di nuovo a terra.Con molto piacere ho insegnato per circa 3 anni proprio all’istituto aeronautico a fianco dei miei “vecchi” professori come loro assisten-te in materie tecniche.Nel 2004 sono poi stato preso in una compa-gnia aerea low cost dove dopo 4 anni da primo ufficiale basato in vari paesi d’Europa, sono di-ventato comandante con base a Bergamo Orio al Serio. Fatto strano della vita oggi mi trovo a volare come comandante per una compagnia straniera basate in Italia con alcuni dei miei ex allievi dell’istituto aeronautico che mi fanno da primi ufficiali e che da qui ad alcuni anni diven-teranno anche loro comandanti.

Quale deve essere secondo te la dote prin-cipale di un buon pilota?

A: Sapere sempre quale è il proprio limite e non dare mai troppa confidenza alle moderne ap-parecchiature elettroniche. Mai sottovalutare le situazioni, essere sempre umili e considerare le osservazioni di tutti, anche i meno esperti, per imparare sempre qualcosa di nuovo.

Quali aeromobili piloti attualmente? E quale ti da più soddisfazioni?

A: Al momento sono comandante sui Boeing 737-800 Next Generation.La sensazione che si prova nel volare su un aeroplano di linea piuttosto che su uno da tu-rismo è diversa ma entrambe danno soddisfa-zione. Ciò che cambia è la gestione del volo che è a mio parere più affascinante su un aereo di linea. Dall’altra la libertà di poter fare manovre un po’ azzardate e di poter andare quasi ovun-que si desideri la lascio agli aerei da turismo, con tutto il fascino del volo a questi legato.

Quali sono i tuoi obiettivi professionali per il futuro?

A: Mi piacerebbe diventare training captain, ovvero istruttore di linea, ma è un percorso lungo che richiede molta preparazione.Mi piacerebbe inoltre fare esperienza su rotte intercontinentali.

Quale consiglio ti senti di dare a chi voglia intraprendere la stessa tua carriera?

A: Di studiare e di tenere duro, anche nei mo-menti difficili durante e dopo la scuola. Ho pas-sato periodi bellissimi nel mio percorso fino ad oggi ma anche molti periodi difficili. Passione, motivazione e costanza hanno reso il mio so-gno di ragazzino una realtà.

Ed ai ragazzi della terza media che hanno intenzione di affrontare lo studio dell’Isti-tuto Aeronautico?

A: Scelta assolutamente consigliata in quanto ottimo inizio per chi vuole intraprendere que-sta carriera o qualunque altra attività nell’am-bito dell’aviazione.

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Determinazionee professionalità sono

la marcia in più pergli studenti del

Gianni Brera.Sala sempre al completo

per le cene organizzate nel ristorante “Al Casnati”,

interno all’istituto.

AMBIZIONE E PASSIONEHa dieci anni, vive con più di 250 studenti provenienti da un bacino molto vasto, ha tre laboratori di cucina ed uno di sala che in realtà è un vero e proprio ristorante aperto al pub-blico. Organizza servizi di banqueting e cate-ring, un servizio di gastronomia di eccellenza ed ha addirittura un portale internet per tutte le prenotazioni. Ha già partecipato a numerosi concorsi nel campo della ristorazione, con una media presenze/successi che ha dell’incredibi-le. È la carta d’identità dell’Istituto Alberghie-ro.

Con la riforma dell’ordinamento degli istituti secondari di secondo grado diventa un Isti-tuto Professionale ad indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”. Una denominazione un po’ estesa ma che, d’ora in avanti, racchiuderà tutta l’esperien-za di successi della nostra scuola: in sintesi il “Gianni Brera”.

Ci sarebbero molti elementi da cui partire per descrivere il successo di questo istituto. For-se su tutto basta riportare gli oltre 35 menu a tema proposti durante il precedente anno sco-lastico, per molti dei quali si è reso necessario il bis. Le prenotazioni alle serate di apertura del ristorante interno alla scuola superano a volte il mese di attesa. Anche per quest’anno

parte il calendario delle serate e già sono fioc-cate le prenotazioni, alcune già per cene del 2012, come quella di San Valentino. Discorso analogo lo potremmo fare per i pranzi che, pur con un calendario meno fitto, vantano sempre il tutto esaurito.

Per gli studenti ha più significato parlare dei concorsi nazionali ed internazionali vinti in questi anni (e sono tanti), confrontandosi con molte altre scuole alberghiere o con veri e propri professionisti del settore. Oppure menzionare le esperienze di stage in strutture alberghiere o ristorative di primissimo livello. Per loro tutto ciò significa confrontarsi con lo stato dell’arte di un mondo che rappresenterà il loro futuro professionale. Però, agli occhi dei clienti del ristorante Al Casnati, loro sono già professionisti.

Va riconosciuto che nel successo di pubblico di queste cene concorre la simpatia suscitata dall’essere serviti da una brigata di camerie-

ri così giovani e solari, ma nel contempo così professionali da lasciare stupiti. Alla lunga però ciò che afferma il ristorante Al Casnati è l’altissima qualità del servizio complessivo e dei menu proposti. Per molti clienti spesso è una rincorsa a prenotarsi per nuove cene. In-tanto la fama del ristorante dell’Istituto Bre-ra si espande sempre più, andando ben oltre i confini di Como. Già nel 2007 una troupe del Tg3 dedicò ampi servizi a questo successo, sia nell’edizione regionale che in un approfondi-mento settimanale, con replica pure su Rai Uno. Ma l’attenzione dei mezzi di informazio-ne per il “Gianni Brera” non è mai calata.

Il successo in termini di pubblico in realtà è, come si accennava prima, solo un elemento di immensa gratificazione. Ciò che conta per la scuola è la riprova dell’efficacia di un modello didattico: quello dove alla teoria segue la pra-tica sperimentata ad alti livelli, direttamente con il confronto di chi è giudice finale della bravura di cuochi e camerieri, cioè il cliente. Non si raggiungerebbero questi risultati senza il notevole impegno degli studenti. Per molti di loro la scelta di questa scuola è sostenuta da una forte passione, che il più delle volte si for-tifica nel confronto con la realtà professionale in cui vengono progressivamente inseriti. An-che se, al primo contatto con il pubblico, san-no di avere al loro fianco compagni e professo-ri. Ciò consente loro di far pratica nel migliore dei modi. È evidente per loro che il richiamo o l’osservazione sono fatti al solo scopo di inse-gnargli a dare il meglio.

Sono i ragazzi stessi a progettare i menu, di-scutendo per giorni ogni fase di preparazione.

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Lavorano con materie prime di assoluta quali-tà, altrimenti il prodotto finale non potrebbe essere apprezzato ogni sera da più di 80 perso-ne. L’attività ristorativa consente, offrendo un menu dai costi comunque contenuti, di soste-nere le spese per le attrezzature ed i materia-li. Gli studenti si trovano davvero ad operare come nella cucina di un grande ristorante. In tutto questo non va trascurato il servizio di sala. L’allestimento, la mis en place, il servizio: tutto progettato e curato nei minimi dettagli.

Tutto questo, sommato alla costante prepara-zione teorica, consente agli studenti dell’Isti-tuto Alberghiero “G. Brera” di farsi notare in tutte le competizioni dove si presentano. Ciò che ancor più conta, vantano spesso un cur-riculum di stage presso ristoranti ed alberghi di fama internazionali, tra cui Villa d’Este, Gualtiero Marchesi, Grand Hotel Tremezzo, Pierino Penati e tanti altri.

Campionati Italiani Barman - Edizione 2010•Michela Galimberti - secondo posto - miglior cocktail in assoluto Nicole Bevacqua - terzo posto - miglior decorazione

Gran Trofeo d’Oro della Ristorazione Italiana - Edizione 2009•Coan Luca; Manzoni Alessandro; Molteni Eleonora; Mori Andrea; Sartor GuglielmoSecondi classificatiEuro 3.000 - Cinque corsi di aggiornamento professionale CAST AlimentiUna borsa di studio presso Summer School Alma.Premio Speciale di Euro 500: miglior prova eseguita in lingua straniera per Coan Luca

Raccont• a la tua merenda! - Edizione 2009Menzione speciale a:Andrea Bonini, Fabrizio Fontana, Francesco Leoni, e Guglielmo Pianarosa

Campionati Italiani Barman - Edizione 2009•Fruci Giulia - secondo posto Panzera Lorenza - quarto posto

Concorso Culinario Insubrica - Edizione 2009•Bonini Andrea, Pianarosa Guglielmo - Medaglia d’OroBordoli Elena, Marzari Gaia - Medaglia di Bronzo

Internazionali d’Italia - Concorso culinario per professionisti - Ed. 2009•Secondi Classificati - Medaglia Argento (nessun oro assegnato)Caranchini Davide; Coden Stefano; Scaccia Alessandro ; La Porta Marco

Olimpiadi di Cucina di Erfurt – 2008•Diploma di merito categoria A- Arte CulinariaArcidiaco Giovanni; Caranchini Davide ; Coden Stefano; La Porta MarcoAiutati dai commis del quarto anno: Molteni Eleonora, Munaretto Alessandro, Scaccia Alessandro e Casati Matteo

•Ricettada1€-Edizione2008:De Carli Andrea; Perego Nicolò; Pirovano Marco; Scaccia AlessandroPrimi classificati.

•GranTrofeod’OrodellaRistorazioneItaliana-Edizione2008:Coan Luca; Grasso Riccardo; Livio Matteo; Orsenigo Deborah; Pizzetti MonicaSecondi classificatiEuro 3.000; Cinque corsi di eccellenza ALMA; Cinque corsi di aggiornamento professionale CAST Alimenti; Una borsa di studio di due settimane presso ALMA

•Internazionalid’Italia-ConcorsoaSquadre-Edizione2008:Coden Stefano; La Porta Marco; Manzoni Alessio; Sartor GuglielmoSecondi Classificati - Medaglia ArgentoBallacchino Gabriele; Ciceri Stefano; Introzzi Eros; Miele GiovanniTerzi classificati - Medaglia Bronzo

•Internazionalid’Italia-ConcorsoIndividuale-Edizione2008Caranchini DavideTerzo classificato - Medaglia bronzo

•Internazionalid’Italia-“ConcorsoCocktail”-Edizione2008Giobbio Marta; Pallaro LisaTerze classificate - Medaglia bronzo

•ConcorsoInternazionale“AntonioNebbia”-“FingerFood&Cocktail”Edizione 2007:Caranchini Davide; Guanziroli Simone; Mori Andrea; Sartor GuglielmoDue squadre finaliste su 8 ammesse alle finaliPremio Speciale per la Tecnica e la ProfessionalitàEuro 1.000 in prodotti caseari

•GranTrofeod’OrodellaRistorazioneItaliana–Edizione2007Brioschi Enrico; Coan Luca; Marongiu Gianluca; Monti Federico; Ronchetti Martina; Vassalli ValentinaPrimi classificati Euro 10.000Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Italiana alla “Migliore scuola d’Italia”

•Internazionalid’Italia-ConcorsoaSquadre-Edizione2007:Monti Federico; Brioschi Enrico; Schena Samuele; Malanca StefanoTerzi classificati - Medaglia BronzoFerrandi Luca; Grasso Riccardo; Marongiu Gianluca; Orsenigo Deborah

PALMARES

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Lo Chef stellato Mauro Elli docente all’Istituto Alberghiero

l’intervista

LA CUCINA,REGNO DI PASSIONE E CREATIVITÀ

L’istituto Alberghiero Gianni Brera, come è ormai noto, si avvale della collaborazione di prestigiose personalità del settore nel propor-re nuovi spunti di crescita ai propri studenti: l’alto livello qualitativo raggiunto dal Brera, unico istituto ad aver mai partecipato alle Olimpiadi di Cucina, può ricondursi alle nu-merose partecipazioni a concorsi internazioni o agli stage di altissimo livello ai quali i nostri studenti partecipano ma il ruolo che il rappor-to umano ricopre nell’attività didattica si pone sempre in posizione predominante. Numero-si sono stati gli Chef che, apportando la loro ineguagliabile esperienza attraverso lezioni tematiche, hanno elevato lo standard qualita-tivo delle lezioni al Brera. Per uno di questi, uno dei più prestigiosi, la collaborazione si è fatta nel corso degli anni sempre più frequente ed approfondita fino ad entrare a far parte del

corpo docente.Parliamo di Mauro Elli, Chef stellato Miche-lin che abbina al suo mestiere principale anche quello di docente al quale abbiamo anche ri-volto alcune domande.I curriculum dello Chef Elli parla chiaro: dopo gli studi presso il centro di formazione profes-sionale di Clusone (BG) ha subito esteso i propri orizzonti culturali trasferendosi in Inghilterra dove, per quattro anni, ha potuto ampliare le proprie esperienze in ambito gastronomico. Dopo questa importante esperienza, tornato in Italia, ha proseguito il suo percorso di cre-scita tra la Svizzera e la Riviera Ligure fino all’apertura, nel 2003, del ristorante “Il Can-tuccio” ad Albavilla per il quale, a coronazione di una carriera ancora in espansione, riceve da anni la prestigiosa stessa Michelin, riconosci-

mento alla professionalità ed alla competenza di uno Chef prestato all’insegnamento. La sua è una carriera caratterizzata dalla co-stante crescita professionale: ha infatti rico-perto il ruolo di garde manger, entremetier, saucier in varie strutture fino ad approdare in prestigiosi alberghi come il Kulm di Saint Moritz, lo Splendido di Portofino e l’Excelsior Palace di Rapallo.L’umiltà ed il grande entusiasmo, abbinate alla indubbia capacità di coniugare qualità, tradizione e sapori del territorio, evidenzia-no in maniera chiara il profilo dello Chef Elli: le stesse doti che trasmette agli studenti di Alma, la scuola internazionale di Cucina del Rettore Gualtiero Marchesi che lo impegna come docente, ed agli studenti dell’Istituto Al-berghiero “G. Brera”.Per il suo ristorante si sono levati giudizi po-sitivi da personaggi del calibro di Luigi Vero-nelli, ed Edoardo Raspelli: questo patrimonio di esperienze ora, con grande umiltà e profes-sionalità, vengono riversate anche nell’attività didattica presso il “Gianni Brera” e nelle cene organizzate presso il ristorante dell’Istituto, dove la creatività e la passione si danno ap-puntamento in cucina.Abbiamo rivolto, a conclusione di questo ar-ticolo dedicato al CSC Magazine, alcune brevi domande allo Chef Elli:

Abbiamo parlato del suo curriculum e del bagaglio di esperienze che le hanno per-messo di conseguire prestigiosi risultati: secondo il suo autorevole punto di vista, qual è il futuro della ristorazione italia-na?

Credo che oggi noi professionisti, se vogliamo che l’eccellenza italiana nella ristorazione e nell’ospitalità continui la sua ascesa, abbiamo il dovere di far entrare la nostra esperienza nelle scuole alberghiere, che rispecchiano di-namismo e tanta voglia di fare.

La sua professione le ha permesso di re-lazionarsi con diversi ambienti ed una moltitudine di situazioni e persone: come giudica questa nuova esperienza di insegnamento presso il nostro Istituto?

Quello che posso dire oggi, a distanza di tre anni circa trascorsi all’Istituto Alberghiero “G. Brera”, è che il bilancio è positivo: stiamo ini-ziando a lavorare anche sui dettagli e ciò signi-fica un grande passo avanti.

Un’ultima domanda: cosa si sente di co-municare ai ragazzi che si apprestano ad affrontare un percorso di studi come quello dell’Alberghiero?

Quando sono in cucina con i ragazzi dico sem-pre loro “forza ragazzi che anche oggi ci diver-tiamo”. Tutto ciò che viene fatto con passione dedizione e professionalità, infatti, è puro di-vertimento.

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Iniziamo dagli anni delle superiori: quali considerazioni hai fatto, una volta ter-minata la terza media, relativamente alla scelta dell’indirizzo della scuola su-periore da frequentare?

E: Finite le scuole medie ho seguito il consiglio dei professori che avevo e cioè di frequentare un istituto tecnico-pratico poiché ero più por-tato nei lavori manuali rispetto a quelli teorici. La scelta dell’istituto da frequentare è caduta sul Romagnosi di Erba perché all’epoca dava la possibilità di frequentare il corso di un solo anno per assolvere gli obblighi scolastici. Que-sto corso mi dava la possibilità di trascorrere 4 giorni a scuola e altri 2 in stage operativo in aziende turistico-alberghiere. Da qui nasce la mia passione per il campo alberghiero. A fine corso ho cercato una scuola adeguata al livello che avrei voluto avere e che comunque mi des-se più possibilità per il mio futuro e ho trovato tutto quello che cercavo in una scuola quale l’istituto alberghiero Gianni Brera.

Secondo te quanto contano la passione e la preparazione nel tuo mestiere?

E: La passione e l’impegno in questo campo sono di fondamentale importanza poiché ser-vono per migliorarsi continuamente, per ap-prendere nuove tecniche e conoscenze. Un’al-tra cosa importante è il fatto che nel campo

alberghiero si lavora nei giorni in cui tutti gli altri riposano ed hanno tempo libero: è difficile mantenere rapporti sociali con altre persone al di fuori del campo lavorativo perché si ha poco tempo libero, per fare esperienze inoltre si va spesso lontano da casa o addirittura all’estero. La preparazione serve altresì per cominciare da una base teorica su cui verranno poi svi-luppate tutte le capacità pratiche. Avendo una buona base si apprende maggiormente, più in fretta e si ha poi la capacità di improvvisare quando si presentano situazioni difficili, come per esempio le allergie alimentari oppure per apprendere le tecniche per la conservazione degli alimenti. Partendo da una buona prepa-razione teorica diviene più semplice affrontare

tutte le situazioni.Pensi che l’Istituto Alberghiero ti abbia dato una buona preparazione culturale, oltre che tecnica?

E: Certamente, l’istituto mi ha offerto un buo-nissimo bagaglio culturale che mi è già stato utile in numerose occasioni, non solo in am-bito prettamente alberghiero. Ad esempio lo studio delle lingue straniere mi ha dato mag-giori opportunità.

Cosa ricordi degli anni trascorsi nel no-stro Istituto?

E: Ricordo e ricorderò per molto tempo ancora il sacrificio dei miei genitori, la passione che ho messo nell’affrontare questo percorso e tutte le serate e i fine settimana passati a lavo-rare mentre tutti gli altri erano liberi.

Qualche opportunità importante che hai avuto modo di provare?

E: Posso dire che ho avuto la fortuna di lavo-rare nell’area esclusiva del festival del cinema di Venezia insieme allo staff di Gualtiero Mar-chesi nel ristorante allestito per l’occasione sulla piscina dell’hotel Excelsior del lido di Ve-nezia durante tutta la durata del Festival. Ho avuto anche atre occasioni importanti, come lavorare all’Albereta sempre di Gualtiero Mar-chesi, partecipare a svariati concorsi culinari e

GIOVANI PROMESSE

di partecipare in prima persona ad importanti manifestazioni.

Pensi che lo studio presso l’Istituto Al-berghiero ti abbia dato delle basi neces-sarie per affrontare questo mestiere?

E: Certamente si, senza le basi teoriche sareb-be stata dura affrontare una realtà come la cucina, con tutte le conoscenze che entrano in gioco riguardo ad ogni prodotto e tenendo conto dei rischi legati a questo mestiere. Rischi riguardanti sia me in quanto lavoratore che re-lativi al cliente che degusta le mie preparazio-ni. Ma soprattutto l’istituto è stato utile anche per le basi pratiche poiché durante le manife-stazioni o le serate ho avuto la possibilità di dare sfogo alla mia creatività, che era ancora notevolmente ridotta nonostante sapessi che si sarebbe sviluppata con il tempo e con il trat-tamento di più svariati alimenti.

Ci puoi raccontare qual è stato il tuo per-corso professionale una volta ottenuto il diploma? In quali realtà hai lavorato?

E: Finita la scuola ho lavorato per qualche mese in un ristorante vicino a casa per poi iniziare la prima stagione a Bellagio. Ho anche lavora-to al ristorante presso l’hotel Du Lac situato proprio nella piazza principale di Bellagio.

Se potessi tornare indietro rifaresti le stesse scelte scolastiche e professionali?

E: Rifarei tutto perché grazie alla scuola che ho frequentato ora sono arrivato a questi tra-guardi, il mio percorso formativo è stato vera-mente ottimo e spero tanto che lo stesso valga anche per le prospettive future.

Quale consiglio ti senti di dare ai ragazzi dell’Istituto Alberghiero che vogliono in-traprendere la stessa tua carriera?

E: Impegnarsi al massimo in qualsiasi occa-sione, partecipare a tutte le manifestazioni organizzate dall’istituto poiché si può sempre imparare in ogni occasione e tutto ciò contri-buisce ad aumentare il proprio bagaglio cul-turale e lavorativo. Mettersi sempre in gioco affrontando nuove difficoltà, avere la voglia di impegnarsi molto nelle cose che si fanno pur mettendo in conto qualche sacrificio. Tutto ciò contribuisce a rendere più efficace il percorso scolastico e soprattutto servirà quando si af-fronterà il mondo lavorativo.

E per i ragazzi della terza media che hanno intenzione di affrontare lo studio dell’Istituto Alberghiero?

E: L’unica cosa è essere veramente convinti della scelta che si fa, sapere che una volta fi-nita la scuola farai questo lavoro o comunque resterai in un campo legato al turismo e all’ali-mentazione, sapendo che tutti gli sforzi fatti dai genitori sono serviti a darti la cultura e le basi utili per affrontare un qualcosa in cui sa-rai sicuro di riuscire.

Enrico Brioschi, ex studente dell’IstitutoAlberghiero “G. Brera”,parla ai futuri studenti:a lui abbiamo chiesto diraccontare le sue esperienze.

l’intervista

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La nuova opzione del sistema educativo italianoed i nuovi corsi IeFP del Centro Studi Casnati:

“Operatore della ristorazione”

Con l’anno 2010-11 sono entrati in vigore, per la prima volta, i cambiamenti del sistema edu-cativo italiano che hanno apportato importan-ti novità sia in relazione alla scuola secondaria di secondo grado (superiori) sia per l’Istruzio-ne e Formazione Professionale (IeFP). Per analizzare nel dettaglio quest’ultimo seg-mento abbiamo chiesto alla professoressa Astori, Preside del Centro Studi Casnati e pro-motrice dei corsi IeFP, di illustrarci le princi-pali caratteristiche di questi corsi anche in re-lazione all’offerta formativa dei nostri Istituti.

“Da un punto di vista puramente tecnico è necessa-rio dire che quello dei corsi di Istruzione e Forma-zione Professionale viene definito un “sistema” di competenza regionale, a differenza dei percorsi di studio delle scuole superiori le cui direttive sono definite a livello statale. Per citare qualche nume-ro – prosegue la Preside – sono stati definiti 21 percorsi di Qualifica di durata triennale e di 21 percorsi di Diploma di quarto anno a livello na-zionale, attivabili da ogni Regione. C’è da chiarire inoltre che l’obbligo di istruzione (DDIF) è assolto sia in un percorso scolastico (Licei, Istituti Tecni-ci e Istituti Professionali) sia nei percorsi di IeFP regionali”.

Ma quali sono le principali differenze tra il percorso di Formazione Professionale e quello della scuola secondaria di secondo grado?

“Sostanzialmente esistono due differenze fonda-mentali tra i due sistemi che, ricordiamo, seguo-no due percorsi paralleli ma contigui. La prima differenza è costituita dagli obiettivi e la seconda dalla durata dei percorsi di studio. Comparando i contenuti dei percorsi di Formazione Professio-nale e quelli della scuola secondaria di secondo grado vediamo come quelli dei corsi IeFP risultino maggiormente rivolti allo sviluppo di competenze utili alla vita ed allo sbocco professionale, in linea con le indicazioni della Comunità Europea. Questo naturalmente non esclude l’aspetto culturale della preparazione offerta allo studente: con la riforma, anche i percorsi di Istruzione e Formazione Pro-fessionale sono chiamati a dare all’allievo un’im-pronta educativa e culturale di livello. Per quanto riguarda invece la durata dei percorsi di studio, quelli di Istruzione e Formazione professionale prevedono la possibilità di conseguire una Quali-fica triennale (dopo il terzo anno) ed un Diploma di Tecnico professionale di quarto anno (3+1). La scuola secondaria di secondo grado prevede inve-ce un percorso di studi quinquennale che porta al Diploma.”

Le differenze tra i due percorsi sono quindi identificabili nei diversi obiettivi e nella du-rata: i percorsi triennali e di quarto anno re-gionali di IeFP possiedono un carattere meno teorico di quelli scolastici ed una maggiore aderenza agli aspetti lavorativi, senza, tutta-via, rinunciare ad una adeguata formazione culturale di base.

La nuova impostazione degli IeFP ha quindi permesso il superamento della divisione tra la dimensione della cultura (appannaggio esclu-sivo dell’Istruzione) e quella del lavoro (domi-

L’Istruzione e Formazione

Professionale

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primo piano

I costi di frequenza sono coperti integralmente dalla dote scuola per i centri di formazione accreditati.

Aurelio Schiavone

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“I corsi che proponiamo sono solo l’ultima evoluzione della nostra

offerta formativa”

nio riservato alla Formazione Professionale).

Chiediamo alla Professoressa Astori di chiari-re meglio quali sono le diverse qualifiche otte-nibili con i corsi IeFP e le possibilità di prose-cuzione negli studi.

“Le Qualifiche (3 anni) e i Diplomi di IeFP (3+1) sono spendibili e riconoscibili su tutto il territorio nazionale e della Comunità Europea; costituisco-no poi anche titolo per il diretto proseguimento degli studi nel sistema di IeFP regionale. Per ap-profondire il discorso vediamo come la Qualifica triennale permetta l’accesso diretto al quarto anno, utile al conseguimento di un Diploma di Tecnico professionale. Con il Diploma di quarto anno è invece previsto l’accesso al quinto anno integrativo, utile a sostenere l’esame di stato per l’accesso all’Università o al proseguimento nella Formazione Superiore con il conseguimento del ti-

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tolo di Tecnico Superiore. E’ quindi possibile, dopo la terza media, iniziare un percorso di Istruzione e Formazione Professionale che permetta allo stu-dente di arrivare fino all’Università: non esiste in questo senso alcuna preclusione.”

Il Centro Studi Casnati, nell’ambito della pro-pria mission formativa che vede prioritario consentire a tutti l’accesso alla formazione e istruzione, si è accreditato presso Regione Lombardia ed ha attivato a partire dall’anno scolastico 2010/2011 il corso professionale per Operatori della ristorazione-preparazione pasti che, dopo gli incoraggianti risultati con-seguiti lo scorso anno, verrà riproposto anche per l’anno scolastico 2012/13. Quali sono le caratteristiche di questi corsi IeFP proposti dal Centro Studi Casnati?

“I corsi che proponiamo sono solo l’ultima evoluzione della nostra offerta formativa: forti dell’esperien-za acquisita in quarant’anni di scuola superiore ed utilizzando le competenze in termini di professio-nalità e le strutture dei nostri Istituti, in primis quelle dell’Istituto Alberghiero, abbiamo attivato per primo il corso IeFP per Operatore della ristora-zione. L’Operatore della ristorazione è una figura professionale che esegue in autonomia e in collaborazione con altri la preparazione e cottura di prodotti alimentari e la distribuzione di cibi e bevande. Il percorso formativo per operatori del-la ristorazione prevede l’ indirizzo “Preparazione pasti”, che forma operatori in grado di realizzare la preparazione di piatti semplici secondo gli stan-dard di qualità definiti e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti. L’Operatore della risto-razione trova occupazione lavorativa in qualità di cuoco, di addetto alla preparazione e cottura di

cibi, di cameriere e di barista nei settori dell’alber-ghiero, della ristorazione, delle mense e catering, dei bar e altri esercizi simili senza cucina”.

Per maggiori informazioni sull’organizzazio-ne dei corsi IeFP e per approfondire l’offerta formativa del Centro Studi Casnati vi invitia-mo a visitare la sezione dedicata del nostro sito internet www.centrocasnati.it.

ACCREDITAMENTO REGIONALEL’accreditamento regionale è un procedimen-to con il quale la Regione Lombardia attesta formalmente la competenza e la capacità dei soggetti che ne facciano richiesta di entrare a far parte dell’elenco regionale dei fornitori di servizi formativi/orientativi finanziati con risorse pubbliche, compresi i soggetti che rila-sciano, al termine delle attività formative, un attestato “riconosciuto” dalla Regione.

DOTE SCUOLAPer le famiglie degli studenti che hanno scel-to un corso di Istruzione e Formazione Pro-fessionale presso un centro di formazione ac-creditato, la Dote Scuola permette di coprire totalmente i costi di frequenza offrendo alle famiglie un ulteriore aiuto per l’acquisto di materiale educativo e scolastico.

L’iscrizione al corso per “Operatore della ri-storazione – preparazione pasti” è subordina-ta all’ottenimento del contributo della Dote Scuola e per usufruirne non è previsto alcun requisito ad esclusione della richiesta di iscri-zione. Per la formazione della classe e per il relativo ottenimento della Dote Scuola si se-guirà un criterio cronologico nell’accettazione delle richieste di iscrizione.

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Innanzitutto le nostre scuole partecipano a tutti gli incontri provinciale per l’orientamen-to:

• sabato, 5 Novembre, 14:00 – 18:30 ITIS MAGISTRI CUMACINI - Como

• sabato, 12 Novembre, 14:00 – 18:30 LICEO FERMI - Cantù

• sabato, 19 Novembre, 14:00 – 18:30 IST. SUPERIORE VANONI - Menaggio

• sabato, 3 Dicembre, 14:00 – 18:30 LARIOFIERE - Erba (manifestazione YOUNG)

Le iniziative che il Centro Studi Casnati pro-pone sono pensate per aiutare a comprendere le caratteristiche dei corsi di studio di ciascu-no dei suoi Istituti, con i loro molteplici indi-rizzi, cercando di coinvolgere i partecipanti in significativi momenti dell’attività didattica svolta da ciascun corso.

È per questo che da diversi anni si svolgono, con grande interesse da parte della famiglie, i mini-stage di orientamento: lezioni di orientamento di due ore, durante le quali gli studenti possono sperimentare direttamente il tipo di formazione offerto dagli istituti del Centro Studi Casnati, seguiti da insegnanti e a contatto anche con i nostri studenti. I geni-tori che accompagnano i propri figli a questi incontri possono, nel frattempo, contare sulla disponibilità del Dirigente Scolastico e della segreteria per ogni informazione. I mini in-contri vengono fissati settimanalmente per ciascun istituto, da ottobre 2011 fino al termi-

Riparte l’intensa attività di orientamento per gli studenti in uscita dalle scuole secondarie di primo grado. I primi appuntamenti ufficia-li saranno le date degli incontri provinciali per l’orientamento, organizzati dall’Ufficio scolastico della Provincia di Como. A questi importanti eventi si aggiungono poi le attività organizzate dalle singole scuole medie (usia-mo questa “vecchia” definizione per comodi-tà) nel fornire un servizio di orientamento in uscita. Chiudono il cerchio le scuole superiori, offrendo le più svariate tipologie di incontro rivolte alla presentazione della propria offerta formativa. Ormai per tutte è d’obbligo almeno un “Open Day”.Ovviamente anche il Centro Studi Casnati si è già attrezzato, fissando la sua giornata di scuola aperta per sabato 26 novembre 2010, dalle 14,30 alle 18,00. Il programma prevede:

-la presentazione dell’offerta formativa del Centro Studi Casnati;

-le presentazioni dei corsi di ciascun istituto;-laboratori aperti, per vedere da vicino lo svolgersi dell’attività didattica;

-incontri con insegnanti e studenti in corso o diplomati al Centro Studi Casnati;

-segreteria aperta durante tutto l’evento.

Ma la nostra attività di orientamento non si ferma a quello, si articola su numerose attivi-tà.

ne delle iscrizioni, dalle 14.00 alle 16.00. Per partecipare ad un mini-stage di orientamen-to è sufficiente accedere alla sezione orien-tamento del sito www.centrocasnati.it e prenotare on-line la propria partecipazione ad uno degli incontri compilando l’apposito form. Gli stage, la cui partecipazione è gratu-ita e non vincolante, prevedono per ciascun istituto specifiche attività.

Liceo Linguistico Conversare giocando in lingua: lezione lu-dica di esercizio nell’uso della lingua inglese, per sperimentare il coinvolgimento in una lezione dove è consentito comunicare solo in lingua straniera.

Liceo ArtisticoLaboratorio di progettazione: laboratorio artistico multidisciplinare, per scoprire che dietro ad ogni artista c’è tanta tecnica.

Istituto Tecnico AeronauticoProva al Simulatore di Volo: l’esperienza del volo simulato per comprendere quanti e quali aspetti deve tenere presente un aspirante pilo-ta. Grazie alla collaborazione con l’Aero Club Como, tutti i ragazzi e le ragazze che parteci-peranno allo stage di orientamento dell’Aero-nautico riceveranno un buono per poter effet-tuare, a costo simbolico, un volo prova su un vero idrovolante, nello splendido contesto del Lago di Como.

Istituto Professionale AlberghieroLaboratorio di cucina: per scoprire che all’Alberghiero non si scherza; c’è tutto per sentirsi parte di una vera e propria attività di ristorazione.

Liceo ClassicoLaboratorio di Latino: per avvicinarsi ai metodi più innovativi di approccio alle mate-rie della cultura classica.

Per essere sempre aggiornati sull’attività d’orientamento, a favore degli studenti delle scuole medie e le rispettive famiglie, vi invi-tiamo ancora a visitare il nostro sito internet all’indirizzo www.centrocasnati.it, nella sezione dedicata all’orientamento.

Al via l’attività diorientamento perguidare gli studenti delle scuole medie alla scelta del miglior percorso scolastico.Ecco le iniziative delCentro Studi Casnati.

Ampio spazio come sempre agli stage in aula o in laboratorio,

da ottobre 2011 a gennaio 2012.Sempre più informazioni con la

nuova sezione dedicata all’orientamento del sito

www.centrocasnati.it

ORIENTAMENTO 2011

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“Al Casnati” nasce con l’intento di sensibilizzare il grande pubblico sul tema dell’educazione al Gusto medianteSerate a Tema e Lezioni di Cucina Creativa.

L’idea deriva dal connubio tra la creatività artistica e quella culinaria, in un tripudio di colori e sapori frutto di studi approfonditi dei nostri studenti sulle varie discipline e loro applicazioni.

Offriamo un servizio di catering e banquetingadatto ad ogni occasione e ad ogni location.

La promozione e la difesa dei prodotti tipicieno-gastronomici italiani sono la nostra mission:“L’Arte del Gusto” vi trasporterà in una dimensione nella quale il piatto è quadro e la tavola scultura.

Presso la nostra sede abbiamo a disposizione una Sala Ristorante che accoglie sino a 140 persone, con possibilità di video proiezioni e presentazioni multimediali. Nella nostra Sala Ristorante abbiamo realizzato business-lunch, gala dinner, aperitivi e coffee-break per numerose aziende e istituzioni.

Nella Sala Ristorante “Al Casnati” di via Carloni 8 a Como, ogni venerdì sera gli studenti dell’ istituto Alberghiero vi propongono serate a tema dedicate alla cucina nazionale e a tema.

Prenotare è semplice! Scegliete sul sitowww.alcasnati.it la serata che preferite e compilate il form, verrete contattati per la conferma.

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