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a cura di: Istr. Naz. Protezione Civile Marcello De Vincenzia cura di: Istr. Naz. Protezione Civile Marcello De Vincenzi

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sistema di formazione per la Protezione Civile

Istruttori Nazionali di Protezione Civile CRI Istruttori Nazionali di Protezione Civile CRI

Regolamento dell'organizzazione centrale e territoriale della Croce Rossa Italiana in materia di

Protezione Civile e Maxi EmergenzeCorso operatore CRI Settore Emergenza

Livello Operativo

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Uno degli obbiettivi primari di una corretta pianificazione d’emergenza è quello di individuare gli spazi necessari alla gestione di una situazione di crisi connessa all’alterazione violenta dell’assetto del territorio.Gli eventi sismici del 26 settembre 1997 che hanno colpito le regioni dell’Umbria e Marche hanno riproposto drammaticamente l’esigenza dell’individuazione e della predisposizione preventiva di “aree” idonee all’organizzazione delle operazioni di assistenza alla popolazione, come risposta del sistema di protezione civile, nel rispetto dei tempi d’intervento propri di una situazione di emergenza.

Gli obbiettivi


Le aree di emergenza

Aree di ammassamento, per l’invio di forze e risorse di protezione civile in caso di evento.

Aree di accoglienza, per l’installazione dei materiali e strutture idonee ad assicurare l’assistenza alle popolazioni.

Aree di attesa o “meeting point”, come punto di raccolta della popolazione al verificarsi di un evento calamitoso.


Aree di Emergenza

Aree di ammassamento (simboleggiare con colore giallo)

Aree per l’invio di forze e risorse di protezione civile in caso di evento.Devono essere preventivamente individuate dalle Autorità competenti (Regione, Provincie, Comuni) al fine di garantire un razionale impiego nelle zone di operazione dei soccorritori.Esse rappresentano il primo orientamento e contatto dei soccorritori con il Comune.Tali aree debbono essere predisposte nelle vicinanze dei caselli autostradali o comunque facilmente raggiungibili anche con mezzi di grandi dimensioni; possibilmente lontano dai centri abitati e non soggette a rischio.


Aree di Emergenza

Aree di ricovero della popolazione (simboleggiare con colore rosso)

Tali aree devono essere dimensionate per accogliere almeno, una tendopoli per 500 persone, facilmente collegabili con i servizi essenziali (luce, acqua, fognature, etc.) e non soggette a rischi incombenti.Queste aree dovranno essere preventivamente conosciute in quanto si configurano come spazi ove verranno installati i primi insediamenti abitativi di emergenza.


Aree di Emergenza

Aree di attesa della popolazione o “Meeting Point”(simboleggiare con colore verde)

Sono aree di prima accoglienza in piazze o luoghi aperti sicuri, ove la popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforti in attesa dell’allestimento delle aree di ricovero con tende e roulottes.


Caratteristiche delle aree di ammassamento

Gli eventi alluvionali che avevano colpito le regioni del nord Italia nel novembre del 1994, avevano evidenziato la necessità di individuare preventivamente le aree dove far affluire i materiali, i mezzi e gli uomini necessari alle operazioni di soccorso.Nel luglio del 1995 il Dipartimento della Protezione Civile interessò le Prefetture per l’individuazione, ai fini della pianificazione provinciale di emergenza, di aree idonee alle suddette finalità


1. Dimensioni sufficienti per accogliere almeno una tendopoli per 500 persone e servizi campali;

2. Collocazione in prossimità di un casello autostradale o comunque facilmente raggiungibile per strada agevole anche a mezzi di grandi dimensioni;

3. Disponibilità nelle vicinanze di risorse idriche ed elettriche facilmente collegabili;

4. Accertamento della sicurezza delle aree stesse in riferimento ai possibili rischi di inondazione, dissesti idrogeologici o interruzione dei servizi e delle infrastrutture primarie;

Caratteristiche tecniche delle aree di ammassamento


Ulteriori indicazioni tecniche

1. Individuare aree che siano al servizio di più realtà comunali, baricentriche rispetto ai rischi cui un determinato territorio è esposto;

2. Definire l’individuazione e la realizzazione delle aree attraverso un lavoro congiunto tra gli enti aventi competenze specifiche sulla programmazione e gestione del territorio (Regioni, Provincie, Comunità Montane, Comuni) e, qualora ritenuto necessario, società di gestione di pubblici servizi, enti di bonifica, Autorità di bacino, ecc.;


Ulteriori indicazioni tecniche

3. Normare dal punto di vista urbanistico le aree rispetto alle diverse situazioni territoriali esistenti, emanando le necessarie istruzioni tecniche;

4. Prevedere una programmazione economica degli interventi di adeguamento funzionale necessari alla destinazione d’uso;


Caratteristiche delle aree per l’allestimento di campi, tendopoli e centri

evacuazione e/o soccorso

DA EVITARE


Aree sotto tesate elettriche o sopra elettrodotti interrati - Zone percorse da condutture principali

di acquedotti e gasdotti


Superfici esposte ai crolli di ciminiere, tralicci, antenne, gru ed installazioni sopraelevate


Aree sottostanti o immediatamente prossime a rilievi potenzialmente franosi ed a rocce

fissurabili


Superfici sottostanti o immediatamente prossime a dighe, bacini idraulici o condotte forzate - Zone di esondazione di fiumi e corsi

d’acqua o esposte a fenomeni di marea ed onde anomale


Superfici suscettibili di cedimenti del terreno, smottamenti e frane


Aree eccessivamente esposte localmente a fenomeni metereologici particolari quali forti venti, trombe d’aria, ecc.


Zone vicine a complessi industriali possibili fonti di rischio di incendio, chimico, biologico, ecc.


Aree prossime a magazzini, centri di stoccaggio e serbatoi di gas, liquidi e solidi infiammabili o a

rischio chimico, ecc.


Terreni adibiti precedentemente a discarica poi bonificata


Foreste e macchie (rischi di incendio e folgorazione da fulmini)


Terreni arati recentemente, avvallamenti e conche suscettibili, con la pioggia, di perdere consistenza


Zone suscettibili di trasformarsi in aree di evacuazione rapida dei centri abitati (piazze, cortili, svincoli stradali,

ecc.)


Sarà anche opportuno, soprattutto nella prima fase, evitare accuratamente di occupare le aree suscettibili di essere utilizzate come “triage” sanitario, zone di

atterraggio dei soccorsi e/o di parcheggio


DA RICERCARE:


Zone che consentano agevole fornitura di elettricità, acqua ed allacci fognari per le necessità tecniche ed igieniche del campo


Aree industriali/commerciali in disuso che dispongono già di strutture per l’immagazzinaggio


Campi sportivi ed aree di parcheggio dei grandi centri di distribuzione commerciale


Aree industriali/commerciali in disuso che dispongono già di strutture per l’immagazzinaggio


Scuole ed impianti di ricreazione


Terreni preparati in bitume e/o cemento


Aree demaniali o terreni agricoli destinati da tempo a foraggio


Struttura del campo

Superficie minima dell’area: 30 m2 a persona

Capienza area 500 persone

Totale Superficie dell’area: 15.000 m2

(poco più di due campi da calcio regolamentari)


Struttura del campo

Necessità idriche: 15 litri a persona x 500 = 7.500 l

Servizi igienici: 1 lavabo ogni 10 persone x 500 = 50

Servizi igienici: 1 doccia ogni 30/50 persone

Energia elettrica: 4 Kw ogni tenda MPI88 > 336 Kw

Bidoni immondizia: 2 bidoni ogni 80/100 persone


MODULO BASE


TENDOPOLI


TENDOPOLIImpianto di illuminazione


TENDOPOLI Impianto di distribuzione elettrica


Servizi igienici

DOTAZIONI MINIME: Un lavabo ogni 10 persone Una doccia ogni 30/50 persone


Rifornimento idrico

I bisogni ottimali sono dell’ordine di 100 – 120 litri di acqua al giorno per persona in ambiente urbano di un paese industrializzato (acqua da bere, per cucinare, per lavare le stoviglie, per l’igiene individuale e collettiva)Nei casi di emergenza il minimo richiesto per persona al giorno è di 15 litri.Sono necessari almeno 5 litri di acqua potabile al giorno per bere e cucinare e 10 litri per l’igiene.


Struttura Organizzativa del Campo

La struttura organizzativa del Campo potrà variare in funzione di molteplici fattori legati all’evento verificatosi e ai “bisogni” creatisi sul territorio. A scopo didattico analizzeremo la struttura organizzativa più complessa. All’interno della struttura organizzativa del campo potremo trovare:a)Segreteria e Sala Operativa b)Funzionario Delegatoc)Nucleo Pronto Soccorso e Attività Sanitarie d)Logistica e Attività Specialie)Autoparcof)Impianti e Servizig)Cucina e Magazzini Viveri


Organigramma del Campo


Organizzazione Segreteria e Sala Operativa di Campo

Al fine di garantire la necessaria efficienza nella Sala Operativa di Campo, fulcro e riferimento di tutta l’organizzazione operativa e logistica, dovranno essere ben definiti:•Organigramma nominativo dei componenti la Sala Operativa e definizione delle loro mansioni/compiti, identificando il responsabile della “funzione”.•Direzione affidata al “Capo Campo” coadiuvato da un “Vice Capo Campo”. •Suddivisione interna del lavoro, sul tipo di quella adottata con il metodo “Augustus” per i COM, istituendo:SegreteriaFunzione 1: Materiali e MezziFunzione 2: Volontari e PersonaleFunzione 3: Donazioni e AssistenzaFunzione 4: ComunicazioneFunzione 5: Gestione DatiDefinizione dei rapporti con le funzioni amministrative con il “Funzionario Delegato” se nominato.


Organigramma Segreteria e Sala Operativa



I suoi compiti sono:•Mantenere i contatti con:le autorità di P.C. (Sindaco, Provincia, C.O.M., C.C.S. ecc.)i rappresentati delle altre “Strutture Operative Nazionali di P.C.”le eventuali altre Sale Operative di Campo operanti sul territoriola Sala Operativa gerarchicamente superiore•Recepire le richieste di intervento provenienti dall’esterno ed organizzare in modo efficace ed efficiente le risposte operative.•Organizzare le attività del Campo, mediante periodiche riunioni con i responsabili di vari settori, al fine di pianificare le attività nel massimo della efficienze e sinergia con le autorità e le altre organizzazioni che partecipano alle attività di soccorso in zona di emergenza. •Organizzare la gestione del personale operante, predisponendo i turni di servizio e gli avvicendamenti in area operativa, curando in relativi carteggi.



•Gestire e tenere aggiornate le banche dati informatiche contenenti le informazioni relative alla gestione del campo quali:Personale (anagrafiche, turni di servizio, carteggi missione ecc.).Viveri, materiali e medicinali (acquisti, donazioni, gestione carichi di magazzino, cessione beni ecc.).Mezzi (buoni carburante, spese di manutenzione, fogli di viaggio, movimentazione ecc.).Segreteria di Campo (posta ingresso/uscita, autorizzazioni, disposizioni del capo campo ecc.).Assicurare il flusso dati informatici da/per le altre sale operative. Gestione dati amministrativi (supporto alle attività del Funzionario Delegato)•Organizzare e gestire il flusso le comunicazioni (sala radio, telefonia, fax ecc.).


I MATERIALI PRONTO IMPIEGO


Tenda “ministeriale” mod. MPI ‘88



PALERIA



COMPOSIZIONE COLLI


COMPOSIZIONE DEI COLLI E CUSTODIE

Le parti costituenti la tenda per il trasporto e la conservazione vengono racchiuse in 4 colli la cui composizione è la seguente

Collo n. 1Peso kg 95

Custodia a valigia ditessuto a scatola dicolore arancione

Telo esterno Telo interno4 finestrini1 telo divisorio centrale4 teli divisori laterali2 tasche portaoggetti


Collo n. 2Peso kg 69

Custodia a valigia di tessuto a scatola di colore beige

In apposito sacchetto

2 elementi con pipa (4)2 elementi con pipa e giunto (3)1 elemento con pipa e canotto (2)1 elemento con pipa, gancio e canotto (1)2 elementi con gancio per spioventi centrali (5)2 elementi dritti per spioventi centrali (5/a)4 elementi con 2 canotti per spioventi laterali (5/a)4 elementi con 1 canotto per spioventi centrali (6/a)4 elementi per sostegno divisori laterali (27 e 28)2 elementi per sostegno divisorio centrale (29 e 30)1 asta di piatto con pioli inclinati (25)1 asta di piatto con pioli dritti (26)1 asta con ganci per porta telo interno (24)4 picchetti ad ago lungo18 picchetti ad ago corti1 mazza da kg 1,51 mazzetta in gomma1 nastro diagonale (di controllo nel montaggio)4 corde controvento


Collo n. 4Peso kg 4

Collo n. 4Peso kg 4

1 pedana di resina polietilenica


TENDA MODULARE A STRUTTURA PNEUMATICA


MATERIALE: Tessuto in poliestere spalmato PVC

Dimensioni della tenda montataTenda 4 archi Tenda 6 archi

Altezza 255 cm. 410 cm.

Larghezza 525 cm 830 cm

LunghezzaSuperficie CalpestabileVolume

755 cm.39,6 mq.

75 mc.

1267 cm105 mq.

350 mc.


PESI

Tenda 4 archi Tenda 6 archi

Tenda 2 porte 180 Kg. 657 Kg.

Tenda 4 porte 194 Kg

Contenuto colli di trasporto tenda quattro archi: COLLO N. 1 : tenda, kit di riparazione COLLO N. 2 : aste trasversali di irrigidimento COLLO N. 3 : gonfiatore elettrico COLLO N. 4 : mazze e picchetti


Container “servizi igienici” modello “MPI”


Impianto elettrico/kit illuminazione e riscaldamento


n. 2 cuscini in gommapiuma foderatan. 2 federe in cotonen. 4 lenzuola di cotonen. 4 coperte di lana

Pacco brande

IMPIANTI TECNICI

NELLE TENDOPOLI SONO NECESSARI ALCUNI IMPIANTI TECNICI CHE NEGLI ALTRI TIPI DI CAMPO SONO GIA’ ESISTENTI NELLA STRUTTURA.

IMPIANTI TECNICI

• Cucine campali

IMPIANTI TECNICI

• Generatori• Illuminazioni

IMPIANTI TECNICI

• Termoregolazione

IMPIANTI TECNICI

• Riserva di acqua potabile e non

IMPIANTI TECNICI

• Servizi igienici e docce campali


Questa lezione può essere scaricata dal sito www.crisandona.it

FINE della lezione …FINE della lezione …

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