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1 CROCE ROSSA ITALIANA LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA RISCHI AMBIENTALI, FISICI, CHIMICI ELETTRICI, BIOLOGICI MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE LE SITUAZIONI A RISCHIO INFETTIVO Istruttore TSSA Monica Benetti CONOSCERE le tipologie di rischio che corre il volontario in servizio CONOSCERE le situazioni di rischio infettivo METTERE IN ATTO le procedure di sicurezza per la tutela dell’operatore CONOSCERE le procedure nel caso di esposizione ai rischi OBIETTIVI DELLA LEZIONE

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CROCE ROSSA ITALIANA

• LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHI AMBIENTALI, FISICI, CHIMICI ELETTRICI, BIOLOGICI

• MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI

• EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE

• LE SITUAZIONI A RISCHIO INFETTIVO

Istruttore TSSA

Monica Benetti

CONOSCERE le tipologie di rischio che corre il volontario in servizio

CONOSCERE le situazioni di rischio infettivo

METTERE IN ATTO le procedure di sicurezza per la tutela dell’operatore

CONOSCERE le procedure nel caso di esposizione ai rischi

OBIETTIVI DELLA LEZIONE

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

NEL SERVIZIO IN AMBULANZA,

PAZIENTI SOCCORSI E SOCCORRITORI

SONO SOGGETTI ESPOSTI A RISCHI:

• AMBIENTALI• CHIMICI ED ELETTRICI• FISICI • BIOLOGICI

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO AMBIENTALE

SCENARI OSTILI e PERICOLOSI

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO AMBIENTALESCENARI OSTILI e PERICOLOSI

… e rischi AMBIENTALI EVOLUTIVI (statici e dinamici)

• Alluvioni, terremoti, incendi, …

• Esplosioni, elettrocuzioni, folgorazioni

• Contaminazione da agenti radioattivi

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO CHIMICO

Negli interventi così come nei lavori di pulizia dell’ambulanza vengono utilizzati numerosi prodotti chimici.

Si tratta di sostanze che possono essere pericolose perchè fonti di possibile incendio ed esplosioni o di rischio per la salute umana e ambientale.

• Rischi d’incendio o di esplosione: possono provocare ustioni gravi e anche mortali,

oltre a notevoli danni materiali; ad esempio prodotti facilmente infiammabili,

prodotti comburenti, prodotti esplosivi.

• Rischi per la salute: molti prodotti possono alterare più o meno gravemente lo

stato di salute penetrando nell’organismo per inalazione, per ingestione, per contatto

con la pelle e con gli occhi, per contatto con una ferita aperta.

Quattro tipi

di prodotti possono alterare la salute: i prodotti tossici, i prodotti nocivi, i prodotti irritanti, i prodotti corrosivi.

• Rischi per l’ambiente: molti prodotti chimici possono danneggiare l’ambiente (inquinamento

dell’aria, delle acque, ecc.).

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO CHIMICO

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO CHIMICO

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO CHIMICO

FRASI DI RISCHIO (R) R1 Esplosivo allo stato secco.R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili.R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.R7 Può provocare un incendio.R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili.R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.R10 Infiammabile.R11 Facilmente infiammabile.

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO CHIMICO

CONSIGLI DI PRUDENZA (S)

S 1 Conservare sotto chiave.S 2 Conservare fuori della portata dei bambini.S 3 Conservare in luogo fresco.S 4 Conservare lontano da locali di abitazione.S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante).S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante).S 7 Conservare il recipiente ben chiuso.S 8 Conservare al riparo dall'umidità.S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO ELETTRICO

E’ generalmente legato all’utilizzo di macchinari o equipaggiamenti difettosi, sia a causa di un mal funzionamento dell’impianto elettrico, sia a causa di negligenze nella manipolazione

Le conseguenze possono essere:

• scosse elettriche,

• folgorazione,

• ustioni cutanee

• incendi da cortocircuiti

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO FISICOOltre che al comportamento da tenersi durante il movimento del mezzo di

soccorso

Rispetto delle norme del codice della strada!!

Utilizzare sempre le cinture di sicurezza e posizionarsi sui sedili

Controllare che i presidi siano ben ancorati

Attenzione alle aperture/chiusure delle porte

Scendere solo a mezzo fermo e con il via dell’autista

Utilizzare i mezzi di segnalazione visiva

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

RISCHIO FISICOè generalmente legato al

MOVIMENTO DEI CARICHI e allaMOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI

Cosa si intende per movimentazione manuale dei carichi

le operazioni di

trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più` lavoratori,

comprese le azioni del:

sollevaredeporrespingere

tirareportare

o spostare un carico

che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni

ergonomiche sfavorevoli, comportano tra

l'altro rischi di lesioni dorso - lombari;

LESIONI DORSO –LOMBARI : lesioni a carico delle strutture

osteomiotendinee e nerveovascolari a livello dorso lombare

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI

Per effettuare il sollevamento piegarsi sulle gambe senza utilizzare la schiena.

Il peso deve rimanere il piu’ possibile vicino al corpo per ripartire il carico sugli arti inferiori.

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI

Postura corretta:

Schiena dirittaGambe flessePiedi distanziatiTrazione

durante il sollevamento

Baricentro vicino al caricoAmpio appoggio nella spinta

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LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI

Scenario: dal letto alla sedia da trasporto e alla barella

autocaricante

Utente collaborante, anche se non

completamente autosufficiente

un presidio di trasferimento

specifico addestramento

preparazione dell’Utente

Ok in piano, attenzione alle scale!

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LA SICUREZZA IN AMBULANZA

MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI

LA SICUREZZA NEL SERVIZIO IN AMBULANZA

MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI

Scenario: CARICAMENTO DELLA BARELLA IN

AMBULANZA

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RISCHIO BIOLOGICO

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

OBIETTIVI

• Principali DEFINIZIONI (epidemiologia, agenti infettivi, contaminazione, incubazione, ecc)

• Alcune MALATTIE INFETTIVE

• Modalità di TRASMISSIONE delle malattie infettive

• Modalità di PREVENZIONE delle malattie infettive

• AUTOPROTEZIONE e DISINFEZIONE

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

L’EPIDEMIOLOGIA

è la disciplina biomedica che si occupa dello studio della DISTRIBUZIONE e FREQUENZA di MALATTIE ed di eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione.

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

AGENTI INFETTIVI

Sono microrganismi che sono in grado di produrre

INFEZIONI o MALATTIE INFETTIVE:

parassiti (zecche, pidocchi), funghi, batteri, virus (influenza, raffreddore), prioni (“mucca pazza”)..

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

CONTAMINAZIONE

E’ il semplice CONTATTO con presenza transitoria ed occasionale di AGENTI INFETTIVI che NON SI IMPIANTANO e NON SI MOLTIPLICANO pur potendo sopravvivere per qualche tempo.

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

INCUBAZIONE

Periodo di tempo che intercorre tra l’ENTRATA di un AGENTEINFETTANTE nell’organismo ed il momento di COMPARSA DEI PRIMI SINTOMI.

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

INFEZIONE

è l’INGRESSO, la RIPRODUZIONE e la

MOLTIPLICAZIONE dei microbi (batteri, virus, funghi,ecc) nei tessuti di un ospite.

Possono provocare dei danni anche gravi

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

MALATTIA INFETTIVA

è una malattia sostenuta da

AGENTI INFETTIVI che si possono

TRASMETTERE da un individuo

ad un altro.

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

CONVALESCENZA

è il periodo tra la FINE DELLA MALATTIA e la RIPRESA completa dell’organismo.

Guarigione clinica: la scomparsa dei SINTOMI della malattia infettiva.

Guarigione biologica: le DIFESE dell’organismo e le TERAPIE eliminano completamente i microrganismi patogeni.

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

VIE DI INGRESSO

Le vie di ingresso attraverso le quali un AGENTE INFETTANTE può penetrane in un organismo:

VIA RESPIRATORIA

VIA DIGERENTE

VIA GENITO-URINARIA

CUTE LESA

TRASFUSIONE DI SANGUE / TRAPIANTI

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

MEZZI DI DIFESA

I MEZZI di DIFESA adottati dall’organismo sono:

MEZZI ASPECIFICI

• INTEGRITA’ della barriera fisica, rappresentata

dalla PELLE e dalle MUCOSE

MEZZI SPECIFICI

• IMMUNITA’ CELLULARE: globuli bianchi

• IMMUNITA’ UMORALE: specifici ANTICORPI contro un determinato microrganismo

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

IMMUNITA’ ACQUISITA

è un particolare stato di RESISTENZA

dell’organismo contro l’azione di microrganismi patogeni e del loro materiale prodotto.

Può avvenire

• NATURALMENTE

• attraverso l’uso di VACCINI

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

VACCINO

Consiste in una certa quantità di un microrganismo reso innocuo o ucciso, che viene iniettato per STIMOLARE la PRODUZIONE di ANTICORPI SPECIFICI

• con virus attenuati

• con virus inattivi

• con parti di virus

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

VACCINO

E’ altamente consigliato che ogni soccorritore che opera in ambulanza sia

vaccinato contro l’ EPATITE Bed abbia regolari i richiami contro il TETANO

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

SIEROPROFILASSI

Consiste nell’introduzione nell’organismo di

ANTICORPI GIA’ PRODOTTI.

E’ un’immunizzazione passiva, l’efficacia è

immediata ma ha una durata limitata nel tempo (non richiede una reazione dell’organismo ed il siero viene eliminato rapidamente).

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

SITUAZIONI A RISCHIOFonte ad ALTO RISCHIO sono i PORTATORISANI perché non essendo evidente l’infezione,non vengono presi come potenzialmente pericolosi

IL SOCCORRITORE DEVE CONSIDERARE TUTTI I PAZIENTI COME POSSIBILE FONTE DI INFEZIONE

VEICOLI DI INFEZIONEsono tutti gli oggetti entrati in contatto con il paziente, con

sangue o liquidi biologici

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

AGENTI• parassiti,

funghi,• batteri,

virus,• prioni

SERBATOI

PERSONE O ANIMALI:malati e portatori

AMBIENTE: attrezzature dispositivi medici acquaAriasuperfici

VIE DI TRASMISSIONEcontatto, viaaerea, tramiteveicoli, tramitevettori

PORTEmucose econgiuntivecute lesavia oralevie respiratorie

OSPITI SUSCETTIBILI

CATENA delle INFEZIONI

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

SERBATOI

PERSONE / ANIMALI• portatore sano• portatore con malattia (conclamata, in

incubazione, ignorata)

AMBIENTE• germi con resistenza varia(spore) substrato(colera nell’acqua, salmonella nelle uova)

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

VIE di TRASMISSIONE

CONTATTO DIRETTO tra cute e cuteAEREA tramite goccioline emesse nell’aria da un

soggetto infetto (parlando, tossendo o starnutendo) e respirate da un individuo sanoPARENTERALE tramite contatto tra sangue o

liquidi biologici contaminati ed il sangue dell’individuo sano (mucose, occhi, ferite o discontinuità della cure, punture accidentali)SESSUALE tramite rapporti non protetti

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

MALATTIE INFETTIVE

CONTATTO DIRETTO• SCABBIA

AEREA• TBC (tubercolosi)• MENINGITE • Malattie dell’infanzia (varicella, morbillo, rosolia, pertosse…)

PARENTERALE• EPATITE B e C, HIV (AIDS)

SESSUALESIFILIDE, GONORREA, HIV (AIDS)

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

SCABBIA

E’ provocata da un parassita che scava cunicoli nel

sottocute

SEGNI e SINTOMI:

• prurito che si intensifica di notte

• piccole chiazze rosse in rilievolesioni lineari in corrispondenzadei cunicoli

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

TBC

E’ provocata dal Mycobacterium Tubercolosis o Bacillo di Koch. Può diffondersi facilmente e riesce a rimanere vitale ed infettante per un lungo periodo nell’aria

E’ ALTAMENTE CONTAGIOSO

INCUBAZIONE: 4-12 settimane

SEGNI e SINTOMI:

• disturbi respiratori• sudorazione notturna• febbre, affaticamento• inappetenza, calo ponderale

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

MENINGITEE’ un’infezione delle meningi solitamente causatada batteriINCUBAZIONE: 2-10 giorni

SEGNI e SINTOMI:• malessere generale, cefalea,• agitazione, brividi, febbre• elevata, vomito• dopo 24-48 ore rigidità della• nuca e della colonna vertebrale

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

EPATITE B e C

• Sono infezioni del fegato, possono causare• CIRROSI e aumentano il rischio di TUMORE

• INCUBAZIONE: 2-10 giorni

• SEGNI e SINTOMI:• simili all’influenza• Possono presentare• ittero (occhi e pelle giallastri)• urine scure e feci chiare• Possono essere ASINTOMATICHE

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

AIDS

AIDS o SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA

è una malattia virale che INDEBOLISCE LE DIFESE IMMUNITARIEdell’organismo esponendolo a infezioni che normalmente riesce a contrastare.Non dà segni e sintomi specifici. Si possono riscontrare i sintomi dell’infezione secondaria.I portatori del virus possono vivere per anni ASINTOMATICI e senza sapere dell’infezione.

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

AIDS

• SITUAZIONI A RISCHIO INFETTIVO

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

AIDS

• AIDS• NON SONO CONTAGIOSI…

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

TETANO

TRASMISSIONEpunture con oggetti appuntiti o taglienti che provocano lesioni

cutanee anche impercettibili

In caso di esposizione accidentale a rischi infettivo:

far sanguinare la feritarecarsi al PS in caso di ferite profonde o lacero contuseVACCINAZIONE!

EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONETETANO

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EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

DOMANDE??

AUTOPROTEZIONE

QUINDIPossiamo concludere che

QUALSIASI elemento biologico di QUALSIASI provenienza è da ritenersi POTENZIALMENTE INFETTO

COSA SERVE?

BUON SENSO! E rispetto delle norme di sicurezza impartite

lavaggio delle manicorretto uso dei DPIbuon uso degli strumenti per i pazientipulizia della biancheriaATTENZIONE ad aghi e taglienti

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AUTOPROTEZIONE

LAVARE LE MANI

LAVAGGIO DELLE MANI: è la misura più importantenella prevenzione delle infezioni, perché le mani sonola principale sorgente continua di microrganismi

AUTOPROTEZIONE

PRENDE DALPAZIENTEdalla cute, dalle feriteinfette, dal pus, dallesecrezioni

PRENDE DALPERSONALESANITARIOdal viso, dal corpo,dalle mani, dai vestiti

INFETTA:attrezzaturesanitarie, biancheriapulita, superfici, ecc.

TRASFERISCE:dallelenzuola, dalla biancheriasporca, da asciugamaniumidi, da superfici.

CONTAMINA:pazientioperati, bambini, malatigravi e cronici, anziani,personale sanitario.

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AUTOPROTEZIONE

LAVARE LE MANI

QUANDO è OBBLIGATORIO:

In caso di contatto accidentale con liquidi biologiciDopo essersi tolti i guantiPrima e dopo aver mangiatoDopo aver utilizzato i servizi igieniciTra un contatto e l’altro tra pazienti diversi

CORRETTA PROCEDURATogliere anelli bracciali orologiInsaponare le mani accuratamente con sapone in dispencer per almeno 10 sec.Sciacquare con acqua corrente in modo completoDopo contatto con liquidi organici , in caso di lesione dei guanti in manovre a rischio o altro, dopo il lavaggio, procedere con liquido antisettico per almeno 20 sec.Asciugare con carta a perdere e chiudere i rubinetti con la carta

AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

Cosa sono?con DPI o DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE si intende

“qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata etenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo controuno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezzao la salute durante il lavoro, nonché ogni complementoo accessorio destinato a tale scopo” (art. 74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81)

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AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

GUANTI

USO DEI GUANTI: SEMPRE!!!ha lo scopo di proteggere dal contatto con agenti infettivi e di ridurre

la probabilità che il personale possa diffondere microbi dalle proprie mani ai pazienti suscettibili di infezione e viceversa. Vanno sempre sostituiti nel passaggio da un paziente ad altro.

L'uso dei guanti è una misura protettiva IN AGGIUNTA e non in sostituzione del LAVAGGIO DELLE MANI.

+

+

AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

GUANTI

GUANTI STERILI : Manovre assistenziali da eseguirsi in

asepsi (medicazioni, trattamento ustioni e gravi ferite, posizionamento cateteri vescicali, …)

GUANTI NON STERILI:

Manovre assistenziali da NON eseguirsi in asepsi ma che comportano la presenza di materiale organico potenzialmente infetto (prelievo, uso padelle/pappagalli…)

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AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

OCCHIALI e VISIERE

Le membrane e mucose che circondano l'occhio sono ingrado di assorbire liquidi.OCCHIALI e/o VISIERE PROTETTIVE impedisconoche schizzi o spruzzi di liquidi biologici e non, entrinonell'occhio.

AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

MASCHERINE

Le MASCHERINE sono un altro importane presidio di protezione

e ne esistono di due tipi diversi:

MASCHERINE CHIRURGICHE per proteggersi daschizzi di sangue, altri liquidi organici o goccecontaminate da agenti infettivi.

MASCHERINE CON FILTRO ad alta efficienza ingrado di bloccare le goccioline più piccole nell'ordine dimicron sospese nell'ambiente.Per esempio se esiste il sospetto di contagiotubercolare, morbillo o come è capitato per la SARS

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AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

MASCHERINE

Le MASCHERE FACCIALI FILTTRANTI si utilizzano:

• Assistenza al paziente con TBC.

• Assistenza al paziente con altra• malattia a trasmissione aerea.

• Durante l’esecuzione o assistenza di• broncoscopie.

• In tutti gli altri casi, di minore gravità• vanno bene le mascherine chirurgiche.

AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

MASCHERINE

MASCHERE FACCIALI FILTTRANTI

CLASSIFICAZIONE

• Classe FFP1S adatta per manovre a medio-basso rischio • (filtrazione 80%).

• Classe FFP2S adatto per manovre di assistenza al • paziente con TBC o altra patologia a trasmissione aerea • (filtrazione 94%).

• Classe FFP3S adatta a manovre atte a far espettorare, • tossire e nelle manovre di broncoscopia su paziente con • certa o sospetta TBC o patologie aerotrasmesse • (filtrazione 98%).

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AUTOPROTEZIONE

DPI

(Dispositivi di Protezione Individuale)

PROTEZIONE RESPIRATORIA

TBC POLMONARE= indossare il maschera facciale FFP3

MENINGITE = indossare maschera facciale FFP3

SARS = indossare DPI kit in dotazione.

MORBILLO, VARICELLA = non necessaria per il personale immune; il personale non immune deve indossare maschera facciale FFP3

AUTOPROTEZIONE

DPI

(Dispositivi di Protezione Individuale)

CAMICI E MANICOTTI

Indossati durante l’esecuzione di manovre assistenziali a rischio

di possibili spandimenti di materiale organico su divisa e/o sulla cute scoperta.

Possono essere:

Sterili o non sterili (TNT o cotone) Monouso (TNT) o autoclavabili (cotone).

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AUTOPROTEZIONE

DPI(Dispositivi di Protezione Individuale)

ABITI E CALZATURE

Un altro fattore di grande importanza perl’ autoprotezione è l’uso dei DPI quali

DIVISA: va tenuta pulita, è idonea alservizio di soccorso e trasporto perché èIdrorepellente e emorepellente, ignifuga, antisettica.

CALZATURE: quelle in dotazione dellaCROCE ROSSA oppure calzaturecomunque robuste e idonee al tipo diServizio (antinfortunistica)

AUTOPROTEZIONE

DPI

(Dispositivi di Protezione Individuale)

CASCO ANTINFORTUNISTICO

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AUTOPROTEZIONE

STRUMENTI per i PAZIENTI

MANIPOLARE CON ATTENZIONE gli strumenti usati per l’assistenza al paziente, che possono essere:

SPORCHI DI SANGUE o LIQUIDI CORPOREI

PREVENIRE l’esposizione di CUTE e MUCOSE e laCONTAMINAZIONE di INDUMENTI

AUTOPROTEZIONE

AGHI e TAGLIENTI

ATTENZIONEa non incappucciare mai gli aghi usati

ALIBOX per aghi o taglientiè un contenitore RIGIDO a perdere con la scritta

“rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti” e il simbolo del rischio biologico

MAI RIEMPIRE OLTRE I ¾ e MAI SVUOTARE

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AUTOPROTEZIONE

INCIDENTE

E SE SUCCEDE UN INCIDENTE ???

VANNO SEGUITE LE PROCEDURE STABILITE

AUTOPROTEZIONE

INCIDENTE

PROCEDURA (1)Puntura o taglio con strumento infetto

(ESPOSIZIONE PARENTERALE)aumentare il sanguinamentodetergere abbondantemente con acqua e saponeprocedere all’antisepsi della ferita

(amuchina 5% o betadine)IDENTIFICARE IL PAZIENTE FONTEAVVISARE il proprio responsabileRECARSI URGENTEMENTE AL PSavvisare il comitato e portare i certificati del PS

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AUTOPROTEZIONE

INCIDENTEPROCEDURA (2)

Schizzo di sangue o altri liquidi biologici a rischiosu occhi/bocca

(ESPOSIZIONE delle MUCOSE)

lavare abbondantemente con acqua corrente gliocchi / il cavo orale e tutto il viso

IDENTIFICARE IL PAZIENTE FONTEAVVISARE il proprio responsabileRECARSI URGENTEMENTE AL PSavvisare il comitato e portare i certificati del PS

AUTOPROTEZIONE

INCIDENTEPROCEDURA (2)

Schizzo di sangue o altri liquidi biologici a rischiosu occhi/bocca

(ESPOSIZIONE delle MUCOSE)

Procedura per il lavaggio oculare:Usare soluzione fisiologicaTenere la testa inclinata in avantiNon strofinare palpebre e tenerle il più possibile aperte anche con le dita.Comprimere con una garza l’orifizio del condotto lacrimaleRimuovere eventuali lenti a contattoIl lavaggio va effettuato facendo ruotare di lato la testa e facendo defluire il liquido di lavaggio in modo che scorra dall’interno verso l’esterno Recarsi al PSAvvisare il responsabile e il comitato

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AUTOPROTEZIONE

INCIDENTEPROCEDURA (3)

Schizzo Imbrattamento con sangue o altri liquidi biologici arischio di cute non integra per ferite, abrasioni o dermatiti

detergere abbondantemente con acqua e saponeprocedere all’antisepsi della ferita (amuchina 5% o betadine)IDENTIFICARE IL PAZIENTE FONTEAVVISARE il proprio responsabileRECARSI URGENTEMENTE AL PSavvisare il comitato e portare i certificati del PS

AUTOPROTEZIONE

DOMANDE??

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DISINFEZIONE

DECONTAMINAZIONE

Metodica prevista dal D.M. del 28/09/90

Questo intervento va effettuato su TUTTO ILMATERIALE RIUTILIZZABILE prima di sottoporlo allaprocedura di detersione, quando sia venuto in contattocon liquidi potenzialmente infetti.

DEVE essere realizzata IMMERGENDO gli oggetti inuna SOLUZIONE DISINFETTANTE di riconosciutaefficacia verso il virus HIV (art. 2 D.M. 28/09/90)

DISINFEZIONE

DETERSIONE

Consiste nella RIMOZIONE e ALLONTANAMENTOdello SPORCO (la polvere ed il materiale organicoimpediscono al disinfettante di raggiungere imicrorganismi e di esplicare la sua attività)

Deve essere seguita da un ABBONDANTERISCIACQUO che allontana sporco e detergente.

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DISINFEZIONE

ASCIUGATURA

Dopo la pulizia gli oggetti devono essereRAPIDAMENTE ASCUIGATI:

- l’acqua facilita la corrosione delle parti metalliche- l’acqua, nella fase di disinfezione successivapotrebbe determinare la diluizione del disinfettante.

DISINFEZIONE

DISINFEZIONE

Pratica rivolta alla DISTRUZIONE o INATTIVAZIONEdei MICRORGANISMI PATOGENI (con la solaeccezione delle spore) da ambienti e superfici.

Il DISINFETTANTE viene scelto in base alleINDICAZIONI SULLA CONFEZIONE e su altri fattori:- microrganismi sensibili- concentrazione d’impiego- tempo di contatto- temperatura- condizioni in cui agisce

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LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA

LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA

DISINFEZIONEProcedure volte a diminuire i microrganismi presenti sulla superficie di un oggetto o nell’ambiente.

ANTISEPSIProcedure volte a diminuire i microrganismi presenti su un tessuto vivente (es. cute).

DEFINIZIONE

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LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA

La disinfezione si ottiene attraverso l’uso di sostanze chimiche i DISINFETTANTI e gli

ANTISETTICI

DISINFETTANTEsostanza ad azione germicida, destinata ad essere utilizzata su materiali o oggetti.

ANTISETTICOsostanza ad azione germicida, a bassa tossicità e non irritante, indicata per l’applicazione su tessuti viventi.

LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA

SANIFICAZIONE DISINFEZIONE

Sanificazione o puliziasi avvale dell’uso di detergenti e mezzi meccanici (es. spazzole) per ridurre il numero di batteri.

Sanitizzazione o disinfezione si avvale dell’uso di disinfettanti, al fine di eliminare o stabilizzare il numero di batteri.

Concentrazioni:ipoclorito di sodio20 ml/litro di acqua per superficie NON contaminata da materiale biologico100 ml/litro di acqua per superficie contaminata da materiale biologico

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LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA

PROCEDURA E TECNICA DI SANITIZZAZIONE

1. Effettuare il lavaggio sociale delle mani.2. Indossare i DPI (guanti in nitrile, maschera facciale,

occhialini con protezione laterale, camice monouso).3. Aprire tutte le porte ed i finestrini dell’ambulanza (per

almeno 20 min.)4. Rimuovere tutti i presidi e sanificarli con disinfettante e

panno carta.5. Disinfettare maniglie, sedili e parti esposte a frequenti

contatti.6. Svuotare e sanificare i cestini.7. Disinfettare con panno carta le pareti del mezzo.8. Sanificare e disinfettare il pavimento con una scopa a

frange utilizzando la tecnica dei due secchi BLU e ROSSO.9. Raccogliere e gettare i rifiuti in contenitore per rifiuti

sanit. pericolosi.

LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA

PROCEDURA E TECNICA DI SANITIZZAZIONE

10) Lasciare asciugare quanto lavato.11) Togliere i DPI (guanti in nitrile, maschera facciale, occhialini

con protezione laterale, camice monouso).12)Effettuare lavaggio antisettico delle mani.13)Riposizionare tutti i presidi e gli arredi.14) Riordinare il materiale utilizzato.

Provvedere alla sanitizzazione almeno 1 volta a settimana (salvo trasporto infettivi)

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LA DISINFEZIONE DELL’AMBULANZA

PROCEDURA E TECNICA DI SANITIZZAZIONE

Il materiale non monouso deve essere accuratamente lavato, disinfettato ed

asciugato per ridurre al minimo la moltiplicazione batterica

CONCLUSIONI

Le vie più comuni di TRASMISSIONE sono:

CONTATTO DIRETTO, VIA AEREA e PARENTERALE

Gli strumenti più efficaci di PROTEZIONE e PREVENZIONEsono:

VACCINAZIONI, IGIENE, COMPORTAMENTO e DPI

Il comportamento dopo un incidente a rischio infettivoprevede PULIZIA e DISINFEZIONE della partecontaminata.Se si viene contaminati informare PS e COMITATO

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AUTOPROTEZIONE

DOMANDE??

Bibliografia

ASCOLTA AIUTA AGISCIManuale per la formazione del Volontario del Soccorso CRI

a cura del Dr. G. Di Domenico - edizione 2007

TRASPORTO SANITARIO E SOCCORSO IN AMBULANZAMANUALE PER LA FORMAZIONE DI SOCCORRITORI VOLONTARI Davide Bolognin - Edizione marzo 2016

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE