Crisi economica e traffico autostradale

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LA CRISI MISURATA DAL TRAFFICO AUTOSTRADALE a cura di Lanfranco Senn e Roberto Zucchetti 8 novembre 2014

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LA CRISI

MISURATA DAL TRAFFICO AUTOSTRADALE

a cura di Lanfranco Senn e Roberto Zucchetti 8 novembre 2014

UN INDICATORE FISICO

Quanto è pesante la crisi che stiamo attraversando? Dove colpisce di più? Ci sono segnali di uscita?

Abbiamo provato a dare alcune risposte partendo da una fonte molto attendibile e concreta: il traffico autostradale. Sappiamo che circa l’85% delle merci in Italia viaggia su gomma e la rete autostradale, che si estende per oltre 5.500 Km, è senza dubbio l’infrastruttura che porta la maggior parte di questo traffico. Meno camion sulle autostrade vogliono dire meno produzione e meno consumi. Anche il traffico leggero è connesso alla crisi: meno si può spendere e meno si viaggia; ma, anche, meno si lavora e meno si viaggia.

La misurazione dell’intensità del traffico sulla rete autostradale è quindi un indicatore «fisico» della crisi: ha il vantaggio di essere oggettivo, misurato per altre finalità e, anche, di esprimere l’andamento che la crisi ha nelle diverse aree del Paese.

Gruppo CLAS ringrazia l’AISCAT per aver messo a disposizione i dati.

L’INTENSITÀ DEL TRAFFICO AUTOSTRADALE

Fonte: Elaborazioni Gruppo CLAS su dati AISCAT

L’INTENSITÀ DEL TRAFFICO LEGGERO

33.377 Nord-Ovest

32.535 Nord-Est

21.805 Sud

30.489 Centro

Su ogni chilometro della rete autostradale italiana, sono

transitati in media ogni giorno del 2° semestre 2014

29.811 veicoli leggeri.

L’intensità del traffico leggero è abbastanza omogenea al Nord e al Centro, minore al

Sud di circa il 30%.

L’INTENSITÀ DEL TRAFFICO PESANTE

10.956Nord-Est

9.427 Nord-Ovest

4.563 Sud

9.207 Centro

L’intensità del traffico pesante è più

alta nel Nord-Est.

Fatto 100 l’intensità del Nord-Est, il Nord-Ovest e Centro

hanno intensità 80 e il Sud 40.

Fonte: Elaborazioni Gruppo CLAS su dati AISCAT

LA RELAZIONE CON IL PIL

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Andamento del traffico pesante e del PIL

PIL

TP

Traffico pesante e PIL sono evidentemente correlati. L’andamento dell’intensità del traffico pesante amplifica le variazioni del PIL.

IL TRAFFICO PESANTE (FATTO 100 L’INTENSITÀ DEL TRAFFICO NEL 1° TRIMESTRE DEL 2007)

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Nord - Ovest Nord - Est Centro Sud

Già nel 2007 si osservano i primi segnali di crisi e la caduta del traffico pesante prosegue per tutto il 2008. Altro importante crollo nel 2011, aggravato nel 2012. Incerti segnali di ripresa nel 2013.

IL TRAFFICO PESANTE: A CHE PUNTO SIAMO

In Italia l’85% delle merci si sposta su strada: per questo il traffico pesante, e quello autostradale in particolare, è legato all’andamento generale dell’economia, al PIL.

Il 1°trimestre 2014 ha fatto registrare valori ancora molto vicini al minimo, con una frenata del Nord-Ovest che sembrava in ripresa.

Il 2° trimestre del 2014 manda un piccolo segnale di ottimismo per le regioni del Nord, mentre continua la discesa del Sud, che raggiunge il suo valore minimo: -24% rispetto all’inizio 2007. Aspettiamo per vedere se i prossimi dati sapranno segnalare anche per il Sud l’attesa inversione di tendenza.

IL TRAFFICO LEGGERO (FATTO 100 L’INTENSITÀ DEL TRAFFICO NEL 1° TRIMESTRE DEL 2007)

Il traffico leggero, più legato ai consumi ha sentito poco la prima crisi (2008) e nel 2009 il traffico recupera i livelli precedenti. Fortissima la crisi tra il 4°/2011 e il 1°/2012, cui seguono vari tentativi di ripartenza “a canguro”.

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IL TRAFFICO LEGGERO: A CHE PUNTO SIAMO

Il traffico leggero è legato all’andamento generale dell’economia e, in particolare, ai consumi. Il 1° trimestre 2014 ha fatto registrare valori ancora molto vicini al minimo, segno che la crisi sta mordendo ancora molto forte.

Il 2° trimestre del 2014 manda un piccolo segnale di ottimismo, con tutte le aree del Paese in crescita: vedremo se i prossimi dati sapranno confermare questa inversione di tendenza.

3 CONSIDERAZIONI FINALI

I dati mettono in evidenza il forte calo di introiti che anche il settore autostradale ha avuto: più del 20% sul traffico pesante, più del 10% su quello leggero.

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Esiste un problema di sostenibilità degli investimenti, già fatti o da fare. L’art. 5 del DL "Sblocca Italia” può essere uno strumento molto utile per evitare gli aumenti dei pedaggi e per finanziare una ripresa degli investimenti.

La metodologia elaborata da Gruppo CLAS, con la collaborazione di AISCAT e delle concessionarie, potrebbe essere spinta a livelli territoriali più dettagliati, offrendo un preziosissimo strumento di analisi congiunturale rapida, a tutti gli operatori economici.

Per ricevere la versione integrale della ricerca, scrivi a: [email protected] Gruppo CLAS S.p.A.

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