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CRA News (usiamo il cervello!) DISASTRO AMBIENTALE? L'inquinamento della falda acquifera sottostante la discarica dell'Inviolata di Guidonia, benché minimizzato dal gestore degli in- vasi, appare molto più grave di quel che sembra. Innanzitutto per- ché una falda non è possibile cir- coscriverla, ma le acque procedono in modo – per fortuna – indipendente dalla nostra volontà, correndo, in discesa, verso altri bacini. Poi, la massa di rifiuti che insiste sui primi invasi, fortemente inquinati a causa della mancanza di isolamento dal terreno (di questi saremo sempre grati alle Ammini- strazioni locali degli anni '80...), crea una situazione di difficile se non impossibile intervento di boni- fica del sito. Infine, non è dato sa- pere le motivazioni dei superamenti di livello ammissibile per alcuni inquinanti – come da monitoraggio dell'ARPA Lazio – perché le ragioni dell'inquina- mento sono sotto terra, nascoste da anni di sversamenti probabil- mente nocivi effettuati illegittima- mente, sempre negli anni '80. . Molti cittadini ricordano le storie che si raccontavano 20-25 anni fa, relative a camion che giungevano di notte alla discarica e furtivamente depositavano mate- riali inquinanti. Talvolta (ma rara- mente) i CC del NOE hanno sorpreso gli sversamenti illegittimi e comminato sanzioni. Queste noti- zie si conoscono da molto tempo e l'ARPA aveva dato l'allarme già da anni, mentre da oltre un anno, ad esempio, i cittadini di Santa Lucia di Fonte Nuova hanno chiesto – inutilmente – un monitoraggio alle acque superficiali e di falda sotter- ranea intorno al Fosso di Santa Lucia, che riceve le acque prove- nienti dall'area della discarica. E' ipotizzabile, quindi, un vero e pro- prio disastro ambientale, davanti al quale appare quantomeno irre- sponsabile l'atteggiamento ottimi- stico delle Amministrazioni locali. CRA NEWS n. 5 aprile 2011 - Redazione, impaginazione e realizzazione grafica e stampa i realizzate in proprio Notiziario di informazione del Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia Il Punto Il Punto L'apertura del nuovo casello autostradale di Guidonia, sulla provin- ciale 28 bis, sta portando lentamente ma decisamente un pesante impatto am- bientale, sia dal punto di vista paesaggi- stico che da quello della qualità dell'aria, dell'incremento del traffico e del ru- more. I dati previsti dall'ANAS - e noti già prima dei lavori di costruzione dello svincolo sull'A1 – parlano chiaro: un in- cremento minimo di 15mila passaggi al giorno in più di veicoli diretti in entrata o in uscita. E ad un primo sguardo ap- pare chiaro che l'aumento veicolare è dovuto soprattutto ai mezzi pesanti del comparto industriale, dunque privato. E’ il caso di Buzzi Unicem, del gestore degli impianti per rifiuti all'In- violata e dei materiali delle cave di tra- vertino. Gli aumenti di traffico pesante saranno enormi. Come dire, i profitti a lorsi- gnori, l'inquinamento da CO2, da ru- more e da traffico a chi abita nelle vicinanze dello svincolo e della provin- ciale 28 bis. A1 - Uscita Guidonia lo svincolo a bocca di discarica Contaminazione della falda acquifera Sommario Sommario Le amministrazioni scoprono soltanto ora l’inquinamento del Parco dell’Inviolata. Le popolazioni lo sanno da quasi vent’anni. pag 2 Inviolata come Malagrotta? Il destino delle due mega discariche si incrocia, stesse mostruosità, stessi errori pag 2 Il ciclo perverso dei rifiuti Un ciclo di denaro, sotto forma di imbal- laggi, contenitori, rifiuti, materia, discari- che, impiantistica, incenerimento e contributi pubblici. CRA News pagina 4 Differenziata vs discariche: il TMB dove si colloca? E’ evidente che dove la raccolta differen- ziata non riesce a de- collare o parte con il freno a mano tirato, qualcosa... si oppone. Ne consegue che i ri- fiuti indifferenziati continuano a crescere e dalla preoccupa- zione si giunge allo stato di emergenza. Come è successo nella nostra Regione. Proprio “grazie” al- l’arretratezza del si- stema di raccolta differenziata regio- nale, c’è ora la neces- sità di mantenere in attività molte discari- che per grandi volumi di “tal quale”. Poiché per poter con- ferire ancora in disca- rica le direttive UE impongono la stabi- lizzazione della fra- zione organica umida, si rendono necessari degli impianti ad hoc per il trattamento meccanico biologico del “tal quale”, ov- vero, impianti di TMB. Salvo una irrisoria frazione di metalli re- cuperati, dal TMB si estraggono grandi quantità di materie (soprattutto plastiche) da incenerire. Dunque dall’arretra- tezza della raccolta differenziata conse- gue una catena di eventi drammatici per il territorio e la neces- sità di una presenza impiantistica a dir poco insostenibile. E qui la divergenza con gli scopi della raccolta differenziata è massima perché in- cenerimento e diffe- renziata, come la perdita e il recupero, sono antitetici. Con i poteri conferiti dal commissaria- mento poi, le scelte fondamentali in tema di rifiuti non hanno te- nuto conto delle ra- gioni locali, imponendosi contro ogni ragionevolezza a danno delle colletti- vità. L’unica logica che sembra seguire il piano regionale sulla gestione dei rifiuti è quella di fronteggiare uno scenario futuro che prevede difficoltà interminabili di rac- colta differenziata e il territorio regionale zeppo di discariche, TMB ed inceneritori. Ci voleva la boccia- tura del Ministro Clini per scuotere gli Enti locali. E’ lecito chie- dersi se gli altri im- pianti già autorizzati, come ad esempio l’inceneritore di Al- bano, fossero real- mente una necessità con una gestione di- versa. Ora la priorità è quella di invertire la rotta ad ogni livello locale. La nostra città deve adesso affrontare il danno ambientale prodotto dall’accu- mulo immane di ri- fiuti ed appurare le responsabilità di quello che si profila come un vero disastro ambientale. del sito? Distribuzione Gratuita Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia Montecelio - CRA ELENCO DELLE ASSOCIAZIONI pag 3 Inviolata contaminata un biglietto da visita inquinato per Guidonia Montecelio Lettera aperta all’Amministrazione ed al Consiglio Comunale di Guidonia Montecelio Al fine di chiarire, una volta per tutte, la posizione contraria di molte associazioni locali e di larga parte della popolazione di Guidonia Montecelio sulla questione “impianto TMB all'Inviolata”, si ribadi- scono alcune informazioni (peraltro già note) utili a conoscere l'attuale contro- versa situazione. L'impianto per il trattamento meccanico- biologico (TMB) dei rifiuti indifferenziati, autorizzato dalla Regione Lazio all'Invio- lata di Guidonia, presenta infatti vari aspetti negativi tra cui vanno ricordati i seguenti: - è sovradimensionato rispetto agli obiet- tivi strategici regionali di raccolta diffe- renziata; - produrrebbe combustibile derivato dai rifiuti (CDR), “ecoballe” da incenerire; - il volume di CDR in uscita - circa un terzo del materiale in entrata - sottrar- rebbe dal recupero economico grandi frazioni di carta, cartone e plastiche; - non ci sono garanzie che il cementificio Buzzi Unicem di Guidonia non diventi un inceneritore regionale, stante la di- sponibilità data alla Regione Lazio; - una larga parte dei rifiuti in ingresso all’impianto, è destinato comunque ad essere sversato in discarica; - la discarica dell’Inviolata rimarrebbe attiva per altri 30 anni almeno; - si dovranno sostenere, nella bolletta dei rifiuti, i crescenti costi di smaltimento di quanto conferito all'impianto TMB (a vantaggio esclusivo del proprietario e ge- store dell'impianto); - deprime lo slancio verso alti obiettivi di differenziazione; - impedisce il risparmio di risorse econo- miche derivanti dalla rivendita della ma- teria prima ottenibile con la differenziazione domestica; - danneggia l’ambiente del sito prescelto, peraltro già compromesso, facendo rica- dere i costi dei danni ambientali a carico della comunità. - l'impianto TMB autorizzato dalla Re- gione è sottoposto a ricorso al TAR del Lazio, avviato da parte di associazioni lo- cali nel dicembre 2007, in quanto inutile, dannoso e illegittimo; - l'ubicazione dell'impianto TMB, all'In- violata, è ricadente a pochi metri da un'area archeologica: da ciò deriva la fattispecie del “fattore escludente” ricor- dato recentemente anche dal ministro Clini (Legge 152/2006 e Direttiva UE 98/2008); - l'iter autorizzativo dell'impianto è vi- ziato da numerose illegittimità, sia per ciò che riguarda il procedimento di valuta- zione d'impatto ambientale (VIA) che per l'autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciati dalla Regione Lazio; - l'impianto TMB dovrebbe essere co- struito accanto all'attuale discarica del- l'Inviolata, su un terreno la cui falda sottostante risulta fortemente inquinata da anni e su cui – a tutt'oggi – non ap- pare iniziata una vera e propria bonifica. Da queste note deriva una serie di conseguenze giudicate nocive ed antie- conomiche e riassumibili nel parere con- trario all'impianto TMB da parte di una fetta notevole della popolazione. Ci sono inoltre palesi illegittimità, pericoli accla- rati per l'ambiente circostante l'area, danni ambientali manifesti per il Parco regionale dell'Inviolata e per i resti ar- cheologici. Tutto ciò dovrebbe far scattare, all'interno delle rappresentanze politiche ed amministrative di Guidonia Montece- lio, quantomeno un principio cautelare ri- spetto alla “questione Inviolata”, nel senso che dichiarazioni e prese di posi- zione di consiglieri comunali, assessori e sindaco stesso dovrebbero essere impron- tate alla precauzione, alla tutela ambien- tale e sanitaria, alla protezione del territorio, all'economia amministrativa. L'unanimismo – variamente ca- muffato, ma tale nella sostanza dei fatti – dei rappresentanti politici rispetto alla “questione TMB”, da essi giudicata po- sitivamente, sta creando una situazione di profonda divaricazione con una larga e responsabile parte della cittadinanza. Le associazioni locali restano comunque di- sponibili ad informare e creare dibattito propositivo, mentre rivendicano il diritto alla partecipazione attiva e consultiva su queste tematiche di assoluta importanza per il territorio. Associazione culturale onlus “Amici dell'Inviolata” Associazione culturale “Insieme fra la gente” Associazione Umanista “Atlantide” onlus Circolo Legambiente Guidonia Comitato Cittadini Marco Simone e Setteville Nord Comitato Montecelio Il Faro USB Nord-Est di Roma – Guidonia

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Page 1: Cra news n. 5

CRA News(usiamo il cervello!)

DISASTRO AMBIENTALE?

L'inquinamento della faldaacquifera sottostante la discaricadell'Inviolata di Guidonia, benchéminimizzato dal gestore degli in-vasi, appare molto più grave diquel che sembra. Innanzitutto per-ché una falda non è possibile cir-coscriverla, ma le acqueprocedono in modo – per fortuna –indipendente dalla nostra volontà,correndo, in discesa, verso altribacini. Poi, la massa di rifiuti cheinsiste sui primi invasi, fortementeinquinati a causa della mancanzadi isolamento dal terreno (di questisaremo sempre grati alle Ammini-strazioni locali degli anni '80...),crea una situazione di difficile senon impossibile intervento di boni-fica del sito. Infine, non è dato sa-pere le motivazioni deisuperamenti di livello ammissibileper alcuni inquinanti – come damonitoraggio dell 'ARPA Lazio –perché le ragioni dell 'inquina-mento sono sotto terra, nascosteda anni di sversamenti probabil-mente nocivi effettuati illegittima-mente, sempre negli anni '80..

Molti cittadini ricordano lestorie che si raccontavano 20-25anni fa, relative a camion chegiungevano di notte alla discaricae furtivamente depositavano mate-riali inquinanti. Talvolta (ma rara-mente) i CC del NOE hannosorpreso gli sversamenti illegittimie comminato sanzioni. Queste noti-zie si conoscono da molto tempo el'ARPA aveva dato l'allarme già daanni, mentre da oltre un anno, adesempio, i cittadini di Santa Luciadi Fonte Nuova hanno chiesto –inutilmente – un monitoraggio alleacque superficiali e di falda sotter-ranea intorno al Fosso di SantaLucia, che riceve le acque prove-nienti dall'area della discarica. E'ipotizzabile, quindi, un vero e pro-prio disastro ambientale, davantial quale appare quantomeno irre-sponsabile l'atteggiamento ottimi-stico delle Amministrazioni locali.

CRA NEWS n. 5 aprile 2011 - Redazione, impaginazione e realizzazione grafica e stampa i realizzate in proprio

Notiziario di informazione del Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia

Il PuntoIl Punto

L'apertura del nuovo caselloautostradale di Guidonia, sulla provin-ciale 28 bis, sta portando lentamente madecisamente un pesante impatto am-bientale, sia dal punto di vista paesaggi-stico che da quello della qualità dell'aria,dell'incremento del traffico e del ru-more.

I dati previsti dall'ANAS - e notigià prima dei lavori di costruzione dellosvincolo sull'A1 – parlano chiaro: un in-cremento minimo di 15mila passaggi algiorno in più di veicoli diretti in entratao in uscita. E ad un primo sguardo ap-pare chiaro che l'aumento veicolare èdovuto soprattutto ai mezzi pesanti delcomparto industriale, dunque privato.

E’ il caso di Buzzi Unicem, delgestore degli impianti per rifiuti all'In-violata e dei materiali delle cave di tra-vertino. Gli aumenti di traffico pesantesaranno enormi.

Come dire, i profitti a lorsi-gnori, l'inquinamento da CO2, da ru-more e da traffico a chi abita nellevicinanze dello svincolo e della provin-ciale 28 bis.

A1 - Uscita Guidonia lo svincolo a bocca didiscarica

Contaminazionedellafaldaacquifera

S o m m a r i oS o m m a r i o

Le amministrazioni scoprono soltanto oral’inquinamento del Parco dell’Inviolata. Lepopolazioni lo sanno da quasi vent’anni.

pag 2

Inviolata come Malagrotta?

Il destino delle due mega discarichesi incrocia, stesse mostruosità, stessierrori pag 2

Il ciclo perverso dei rifiuti

Un ciclo di denaro, sotto forma di imbal-laggi, contenitori, rifiuti, materia, discari-che, impiantistica, incenerimento econtributi pubblici.

CRA News pagina 4

Differenziata vs discariche:il TMB dove si colloca?

E’ evidente che dovela raccolta differen-ziata non riesce a de-collare o parte con ilfreno a mano tirato,qualcosa... si oppone.Ne consegue che i ri-fiuti indifferenziaticontinuano a cresceree dalla preoccupa-zione si giunge allostato di emergenza.Come è successonella nostra Regione. Proprio “grazie” al-l’arretratezza del si-stema di raccoltadifferenziata regio-nale, c’è ora la neces-sità di mantenere inattività molte discari-che per grandi volumidi “tal quale”.Poiché per poter con-ferire ancora in disca-rica le direttive UEimpongono la stabi-lizzazione della fra-zione organica umida,si rendono necessaridegli impianti ad hocper il trattamentomeccanico biologicodel “tal quale”, ov-vero, impianti diTMB.Salvo una irrisoriafrazione di metalli re-cuperati, dal TMB siestraggono grandiquantità di materie(soprattutto plastiche)da incenerire.Dunque dall’arretra-tezza della raccoltadifferenziata conse-gue una catena dieventi drammatici peril territorio e la neces-sità di una presenzaimpiantistica a dirpoco insostenibile.E qui la divergenzacon gli scopi della

raccolta differenziataè massima perché in-cenerimento e diffe-renziata, come laperdita e il recupero,sono antitetici.Con i poteri conferitidal commissaria-mento poi, le sceltefondamentali in temadi rifiuti non hanno te-nuto conto delle ra-gioni locali,imponendosi controogni ragionevolezza adanno delle colletti-vità. L’unica logica chesembra seguire ilpiano regionale sullagestione dei rifiuti èquella di fronteggiareuno scenario futuroche prevede difficoltàinterminabili di rac-colta differenziata e ilterritorio regionalezeppo di discariche,TMB ed inceneritori.Ci voleva la boccia-tura del Ministro Cliniper scuotere gli Entilocali. E’ lecito chie-dersi se gli altri im-pianti già autorizzati,come ad esempiol’inceneritore di Al-bano, fossero real-mente una necessitàcon una gestione di-versa.Ora la priorità è quelladi invertire la rotta adogni livello locale. Lanostra città deveadesso affrontare ildanno ambientaleprodotto dall’accu-mulo immane di ri-fiuti ed appurare leresponsabilità diquello che si profilacome un vero disastroambientale. del sito?

Distribuzione Gratuita

Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia Montecelio - CRA

ELENCO DELLE ASSOCIAZIONI

pag 3

I n v i o l a t a c o n t a m i n a t au n b i g l i e t t o d a v i s i t a

i n q u i n a t o p e rG u i d o n i a M o n t e c e l i o

Lettera apertaall’Amministrazione ed al

Consiglio Comunale di Guidonia Montecelio

Al fine di chiarire, una volta per tutte, laposizione contraria di molte associazionilocali e di larga parte della popolazionedi Guidonia Montecelio sulla questione“impianto TMB all'Inviolata”, si ribadi-scono alcune informazioni (peraltro giànote) utili a conoscere l'attuale contro-versa situazione.L'impianto per il trattamento meccanico-biologico (TMB) dei rifiuti indifferenziati,autorizzato dalla Regione Lazio all'Invio-lata di Guidonia, presenta infatti variaspetti negativi tra cui vanno ricordati iseguenti:

- è sovradimensionato rispetto agli obiet-tivi strategici regionali di raccolta diffe-renziata;

- produrrebbe combustibile derivato dairifiuti (CDR), “ecoballe” da incenerire;

- il volume di CDR in uscita - circa unterzo del materiale in entrata - sottrar-rebbe dal recupero economico grandifrazioni di carta, cartone e plastiche;

- non ci sono garanzie che il cementificioBuzzi Unicem di Guidonia non diventiun inceneritore regionale, stante la di-sponibilità data alla Regione Lazio;

- una larga parte dei rifiuti in ingressoall’impianto, è destinato comunque adessere sversato in discarica;

- la discarica dell’Inviolata rimarrebbeattiva per altri 30 anni almeno;

- si dovranno sostenere, nella bolletta deirifiuti, i crescenti costi di smaltimento diquanto conferito all'impianto TMB (avantaggio esclusivo del proprietario e ge-store dell'impianto);

- deprime lo slancio verso alti obiettivi didifferenziazione;

- impedisce il risparmio di risorse econo-miche derivanti dalla rivendita della ma-teria prima ottenibile con ladifferenziazione domestica;

- danneggia l’ambiente del sito prescelto,peraltro già compromesso, facendo rica-dere i costi dei danni ambientali a caricodella comunità.

- l'impianto TMB autorizzato dalla Re-gione è sottoposto a ricorso al TAR del

Lazio, avviato da parte di associazioni lo-cali nel dicembre 2007, in quanto inutile,dannoso e illegittimo;

- l'ubicazione dell'impianto TMB, all'In-violata, è ricadente a pochi metri daun'area archeologica: da ciò deriva lafattispecie del “fattore escludente” ricor-dato recentemente anche dal ministroClini (Legge 152/2006 e Direttiva UE98/2008);

- l'iter autorizzativo dell'impianto è vi-ziato da numerose illegittimità, sia per ciòche riguarda il procedimento di valuta-zione d'impatto ambientale (VIA) cheper l'autorizzazione integrata ambientale(AIA) rilasciati dalla Regione Lazio;

- l'impianto TMB dovrebbe essere co-struito accanto all'attuale discarica del-l'Inviolata, su un terreno la cui faldasottostante risulta fortemente inquinatada anni e su cui – a tutt'oggi – non ap-pare iniziata una vera e propria bonifica.

Da queste note deriva una seriedi conseguenze giudicate nocive ed antie-conomiche e riassumibili nel parere con-trario all'impianto TMB da parte di unafetta notevole della popolazione. Ci sonoinoltre palesi illegittimità, pericoli accla-rati per l'ambiente circostante l'area,danni ambientali manifesti per il Parcoregionale dell'Inviolata e per i resti ar-cheologici.

Tutto ciò dovrebbe far scattare,all'interno delle rappresentanze politicheed amministrative di Guidonia Montece-lio, quantomeno un principio cautelare ri-spetto alla “questione Inviolata”, nelsenso che dichiarazioni e prese di posi-zione di consiglieri comunali, assessori esindaco stesso dovrebbero essere impron-tate alla precauzione, alla tutela ambien-tale e sanitaria, alla protezione delterritorio, all'economia amministrativa.

L'unanimismo – variamente ca-muffato, ma tale nella sostanza dei fatti –dei rappresentanti politici rispetto alla“questione TMB”, da essi giudicata po-sitivamente, sta creando una situazione diprofonda divaricazione con una larga eresponsabile parte della cittadinanza. Leassociazioni locali restano comunque di-sponibili ad informare e creare dibattitopropositivo, mentre rivendicano il dirittoalla partecipazione attiva e consultiva suqueste tematiche di assoluta importanzaper il territorio.

Associazione culturale onlus “Amici dell'Inviolata”

Associazione culturale “Insieme fra la gente”

Associazione Umanista “Atlantide” onlus

Circolo Legambiente Guidonia

Comitato Cittadini Marco Simone e Setteville Nord

Comitato Montecelio

Il Faro

USB Nord-Est di Roma – Guidonia

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Era il 1994, quando ilgenerale in pensione, MarioBertoli, cittadino di SantaLucia di Mentana, fece unesposto al Tribunale di Tivoli,lamentando il fetore tre-mendo proveniente dalla di-scarica dell'Inviolata. Ilpretore Giuseppe RenatoCroce incaricò, nell'udienzadel 5 ottobre dello stessoanno, tre periti (Botrè, Peccie Rosso) di fare monitoragginell'area dell'Inviolata per ve-rificare se nell'aria, nel ter-reno, nel sottosuolo, cifossero gli estremi per bloc-care l'attività degli invasi. Diquest'ultimi allora ce n'eranotre, relativamente piccoli eche si andavano rapidamenteesaurendo.

I primi due invasi fu-rono trovati non isolati dalterreno e, dall'89 al '92, non viera mai stato prelevato il per-colato. La falda risultò inqui-nata per almeno 18 metrisotto il suolo. L'aria vennegiudicata pestilenziale, masoprattutto pericolosa inquanto si mescolava con imercaptani provenienti dallazona delle acque sulfuree,poco distante. La eccessivavicinanza con l'A1 (appenaduecento metri) era valutatacome non idonea per una di-scarica per rsu. Ma ciò non

bastò per chiuderla (anche peruna personale “simpatia” delpretore Croce, ex iscritto allaP2, con Bruno Landi e conGB Lombardozzi).

Autorizzato – permotivi di “emergenza” – ilquarto invaso, i Comuni checonferivano i loro rifiutierano divenuti ben 151, ren-dendo “necessario” l'aperturadi un quinto invaso. L'osta-colo del Parco archeologicoregionale, nato nel 1996, fuaggirato dall'ineffabile asses-

sore “verde” Giovanni Her-manin, che permise un quintoinvaso all'Inviolata, “a colma-tura” dei precedenti quattro.E' facile intuire che l'im-menso peso dell'ultimo in-vaso andava a insistere inmodo particolare sui primidue invasi, non isolati. Apochi metri, il Fosso delCupo raccoglieva mesta-mente il percolato fuoriu-scente dalla discarica eportava le sue inquinateacque verso il Fosso di Santa

Lucia e di lì all'Aniene. E cosìvia inquinando.

L'ARPA Lazio hatrovato oggi, nelle acque delFosso del Cupo, ferro, man-ganese, arsenico e altre so-stanze, con presenze ben al disopra delle soglie di legge. Laproprietà della discarica haopposto le analisi di ENEA eCNR, a cui l'ARPA ha rispo-sto confermando i livelli dipericoloso inquinamento, sti-molando Provincia di Romae Comune di Guidonia Mon-tecelio a prendere posizione,ma nessuno ricorda – né puònegare – le omissioni e le co-perture, che hanno permessodi continuare la coltivazionedella discarica per oltre 20anni.

Dalla Conferenza deiServizi, sede di concertazionetra gestore della discarica edEnti Locali, dovrebbe emer-gere un Piano di caratterizza-zione che fornisca un quadrogenerale del danno prodotto edal quale possa poi scaturireun piano di bonifica e/omessa in sicurezza.

Recuperare l’area insenso assoluto non è ovvia-mente possibile, nella ipotesipiù favorevole, potranno es-sere adottate le migliori tec-nologie disponibili per ilcontenimento del danno.

CRA News pagina 2

La discarica per rifiuti urbani dell'Inviolata di Guidonia, cheattualmente serve 49 comuni dell'area a nord-est di Roma ed alcuneaziende private (Siderurgica Tiburtina, NuoveCartiere di Tivoli ecc.), ha raggiunto circa 150m di altezza s.l.m. e riempito cinque invasi.Dal dicembre 2010 è operativo un sesto in-vaso, colmo già a metà della capienza autoriz-zata. Tale invaso è stato sottoposto aprocedimento di valutazione d'impatto am-bientale (VIA) e ad autorizzazione integrataambientale (AIA) da parte della RegioneLazio, che ha coinvolto, tramite Conferenzadei Servizi, molte amministrazioni pubbliche(Provincia di Roma, ASL RMG, Comune diGuidonia Montecelio, ARPA Lazio, Soprin-tendenza ai Beni archeologici del Lazio) ed ilgestore privato, l'azienda Eco Italia 87 (ricon-

ducibile al “Gruppo Cerroni”). Non risulta coinvolta – nonostante ilsuo parere risulti vincolante ed obbligatorio – la Soprintendenza ai Beni

paesaggistici del Lazio. Né sono stati invitatio ascoltati soggetti interessati (associazioni ecomitati locali) aventi diritto a partecipare alprocedimento. Il sesto invaso praticamente“confina” con importantissimi resti archeolo-gici (una ricca area funeraria e l'antica Via perMontecelio sono state riportate in luce, a nonpiù di venti metri dalla discarica). E' previstala colmatura del sesto invaso per la primaveradel 2013. E dopo? Il Comune di GuidoniaMontecelio, la Provincia di Roma e la Re-gione Lazio non hanno predisposto un per-corso virtuoso che eviti il ricorso a nuoviinvasi di discarica e quindi... il ciclo perversosi ripete. .

Inviolata come Malagrotta, presto sarà la più grande discarica regionale attivaUn altro caso esemplare di come non si deve e non si può gestire il ciclo dei rifiuti

L’Inviolata, il parco che non c’è...

Contaminazione della falda acquifera all’InviolataAvviata la conferenza dei servizi tra gestore ed Enti Locali per delineare un progetto di bonifica

Il Parco regionale naturale archeolo-gico dell'Inviolata di Guidonia (L.R.22/96) ha compiuto 15 anni l'estatescorsa, ma non ha ancora né un Pianod'Assetto né, tantomeno, un Comitato diGestione. Per la Regione Lazio è solo unpeso, in quanto non ha mai voluto inte-ressarsi ad esso, sia con le Amministra-zioni di centro-destra (Storace ePolverini) sia con quelle di centro-sini-stra (Badaloni e Marrazzo). Ugual-mente, le Giunte localiFerrucci-Cerqua-Sassano-Lippiello-Ru-beis non hanno mai preso posizione afavor edi una gestione del Parco e diuna fruizione pubblica. .

Anzi, la Regione Lazio nel feb-braio 2005 (presidente Storace) ne ha

ridimensionato i confini, enucleandonela parte interessata alla discarica per ri-fiuti urbani, attraverso un semplice ar-ticolo di tre righe (sic!) all'interno dellalegge finanziaria regionale, modifi-cando unicamente la mappa allegataalla legge istitutiva, ma senza cambiareun solo passo della L.R. 22/96. Tale mo-difica è sottoposta a ricorso al TAR daparte di associazioni locali, che nehanno evidenziato illegittimità ed ineffi-cacia. .

Comunque, la discarica vieneoggi a trovarsi circondata, su tre lati, daun Parco archeologico regionale e talesituazione è proprio una di quelle indi-cate dalla Legge 152/2006 (Testo unicoambientale) e dalla Direttiva UE

98/2008 come “fattore escludente” lapossibilità di ubicarvi impianti per ri-fiuti (vedi anche, in proposito, il pareredel Consiglio superiore dei Beni am-bientali e quello dello stesso ministroCorrado Clini, che hanno escluso Cor-colle ed altri siti da possibili realizza-zioni di impianti per rifiuti in quantoarea di interesse archeologico ed am-bientale). .

Da Storace a Rubeis, passandoper Marrazzo, il Parco dell'Inviolata èsolo un noioso impiccio verso una poli-tica territoriale fatta di impianti per ri-fiuti, strade da asfaltare, cemento dasversare. E pensare che il Parco èl'unica area protetta all'interno del vastocomune di Guidonia Montecelio.

Per anni la politica ha snobbato le voci di un disastro annunciato, ora si trova impreparata e impotente

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Il ciclo perverso dei rifiuti presenta il conto

Il modello economico ottimale per la gestione deirifiuti dovrebbe innanzitutto prevedere la cancellazionedella parola “rifiuto” che, di per sé, spoglia i materialidella loro specificità fisica e del loro potenziale econo-mico. .

Ogni materiale conserva un valore intrinseco, cioèil suo costo ed un valore energetico dovuto alla sua tra-sformazione, ad esempio, in contenitore. Chiamare i ma-teriali con il proprio nome è il primo passo virtuoso versola loro valorizzazione attraverso il riciclo, il riuso o il re-cupero di materia da ricondurre al sistema produttivo conil minimo impatto ambientale ed un ritorno economico.

Ad esso si contrappone una visione e una gestionedei rifiuti basata sulla pratica dell’”usa e getta indiscrimi-natamente”, stante l’ampia disponibilità degli Enti Localiad aprire sempre nuove discariche, ad insediare gli im-pianti di trattamento o incenerimento del tal quale. .Finora ha prevalso soltanto questa seconda pratica per-versa che ha condotto alla distruzione del territorio e aduna forte diseconomia per la collettività. .

Nonostante le evidenze ambientali, economiche e sanitarie c’è ancora chi si ostina a sostenerlo

Il percorso diabolico dei rifiuti

CONSUMI IN CRESCITA↓

PRODUZIONE RIFIUTI

RACCOLTA RECUPERO STRADALEINDIFFERENZIATA MATERIALISTRADALE (vetro, carta)

DISCARICA IMPIANTO TMB

DISCARICA INCENERITORE↓

DISCARICA CENERI

DANNI ECONOMICI ED AMBIENTALI

Il percorso virtuoso nel ciclo dei rifiuti

RIDUZIONE DEI CONSUMI↓

PRODUZIONE RIFIUTI↓

RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA↓

IMPIANTI DI TRASFERENZA↓

IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO↓

RICICLO↓

RIUSO

MINIMIZZAZIONI RECUPERODISCARICHE ECONOMICO

Decenni di scelte e pratiche sbagliate, ove nonsi è tenuto conto delle conseguenze sul territorio hannoportato danni e perdite economiche considerevoli. Il par-tito della discarica ha perso su tutti i fronti ma ora lapriorità è quella di invertire la rotta ad ogni livello, cen-trale e locale. La nostra città deve affrontare il dannoambientale prodotto dall’accumulo immane di rifiuti edappurare le responsabilità di quello che si profila comeun vero disastro ambientale. .

Bisognerà chiarire perché mai più di un sindacoha sostenuto la necessità dell’impianto, dandone parerefavorevole, omettendo al contempo di denunciare la pre-esistente contaminazione del sito? Perché mai, fino alsettembre 2011, nessuno di loro ha avviato le doveroseprocedure finalizzate alla bonifica dell’Inviolata?Tra strada virtuosa che giova a tutti e quella perversache arricchisce pochi a danno della collettività, si tro-vano i piani della Regione Lazio, le omissioni locali emolti misteri da chiarire.

Arpa Lazio: inquinamento da:

DiclorobenzeneDiclorobenzene

NichelNichel FerroFerro

DicloroetileneDicloroetilene

M a n ga n e s eM a n ga n e s e