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IL CANTIERE SICURO Notiziario del Comitato Paritetico Territoriale di Brescia e provincia per l’edilizia Comitato paritetico territoriale di Brescia e provincia per l’edilizia - via Garzetta, 51 - 25133 Brescia 02 informazioni per la sicurezza in cantiere I PONTEGGI METALLICI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (D.P.I.) Anno 5 - n°2 - Dicembre 2013

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il Cantiere SiCuroNotiziario del Comitato Paritetico Territoriale di Brescia e provincia per l’edilizia

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I PONTEGGI mETallICI

I dIsPOsITIvI dI PrOTEzIONE INdIvIdualI (d.P.I.)

anno 5 - n°2 - dicembre 2013

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sOmmarIOI PONTEGGI mETallICI Pag. 3 a 6

I dIsPOsITIvI dI PrOTEzIONE INdIvIdualI (d.P.I.)

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dOmaNdE dal CaNTIErE Pag. 8

rEdazIONE: Via Garzetta, 51- 25125 BresciaTel. 030 2008922fax 030 [email protected] - www.cptbrescia.it

dIrETTOrE rEsPONsaBIlE: Pandocchi Obizio

COmITaTO dI rEdazIONE: Ider Primo, Dalè Enrico, Pandocchi Obizio

sTamPa Poligrafica Bresciana - 030 362342 Brescia

Registrazione del tribunale di Brescia n° 37 del 9/7/2009

il Cantiere SiCuro

Tel.: 030 2008922 - fax: 030 2006480e-mail: [email protected] - www.cptbrescia.it

ASSISTENZA CONTINUA AI LAVORATORI ED ALLE IMPRESE

Si fa presente che le ispezioni effettuate dagli organismi preposti alla vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro 1. (ASL e Ispettorato del Lavoro), sono principalmente rivolte al controllo della corretta applicazione delle norme antinfortunistiche ed alla verifica dell’effettuazione di un’adeguata informazione e formazione delle maestranze sui rischi presenti nelle lavorazioni.

Pertanto si ricorda che tutte le imprese iscritte alla C.A.P.E. possono usufruire gratuitamente dell’assistenza del 2. Comitato Paritetico sia per la verifica preventiva e continuativa delle condizioni antinfortunistiche dei cantieri, sia per l’informazione e la formazione delle maestranze.

Per qualsiasi richiesta di consulenza, di verifica in cantiere, o di formazione del personale, le imprese ed i 3. lavoratori possono telefonare alla segreteria del Comitato in orario di lavoro al n.030 2008922 dal lunedi al venerdi dalle ore 8.00 alle ore 12.00 e dalle ore 13.00 alle ore 17.00

Tel.: 030 2008922 - fax: 030 2006480e-mail: [email protected] - www.cptbrescia.it

Direttore:

Pandocchi Obizio

Tecnici

Baronchelli Oliviero

Depellegrin Nicolò

Favalli Giambattista

Ferraresi Giovanni

Tanfoglio Enzo

Zanini Germano

Amministrazione

Farina Maria Rosa

Segreteria:

Cervati Elisa

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“I PONTEGGI METALLICI”GLI ELEMENTI DEI PONTEGGIIl montaggio del ponteggio comporta l’assemblaggio a regola d’arte, seguendo tassativamente le istru-zioni contenute nel libretto del fabbricante, di tutti gli elementi che lo compongono, ed è un’operazione ben più complessa e pericolosa di quanto non la si consideri normalmente.Innanzitutto il ponteggio deve avere un piano d’ap-poggio di adeguata resistenza, ancoraggi sicuri ed in numero sufficiente, e garantire una piena e totale stabilità.Tutti gli elementi del ponteggio devono essere dello stesso fabbricante e riportarne il marchio inciso ed in rilievo.In questo secondo numero dedicato alle opere prov-visionali per le lavorazioni in quota, verranno ana-lizzati e descritti tutti gli elementi che compongono i ponteggi, dalle “basette” ai “montanti di sommità”.

1. LE BASETTELe basette devono essere sempre utilizzate indipen-

dentemente dal terreno su cui poggia il ponteggio e dalla sua dimensione (an-che nel caso di due sole cavallette!).La basetta deve essere dello stesso fabbricante di tutti gli altri elementi del ponteggio.In presenza di dislivelli del terreno si possono utilizzare le basette “regolabi-li”, al fine di portare alla stessa quota tutte le estremità superiori dei telai di appoggio. Il sistema, nella maggior parte dei casi, è realizzato con “vite” e “madrevite”, ed è dotato di un fermo che limita la ridu-zione della lunghezza di innesto al te-laio. ATTENZIONE: esistono alcuni tipi di “basette regolabili” senza fermo di si-

curezza! Deve essere controllato sul libretto del fab-bricante fino a che altezza massima possano essere “sfilate”!

NOTA BENEAlcune marche di ponteggio (controllare sul libretto) prevedo-no che la basetta sia saldamen-te fissata al piano d’appoggio (ad es. inchiodata al “tavolone” di ripartizione del carico), quan-do il traverso supera i 2,05 metri d’altezza dal suolo (ad esem-pio quando la basetta deve essere “sfilata” più di 25 cm.).

2. LE CAVALLETTELe cavallette (“a portale” o “ad acca”) possono esse-re utilizzate solo se si trovano in buone condizioni.Durante il montaggio deve essere costantemente ve-rificata la verticalità dei montanti e l’orizzontalità dei traversi.Laddove fosse necessario uti-lizzare delle “mezze cavallette” (elementi forniti dal fabbricante, omologati, certificati e marchia-ti), si sottolinea che secondo gli “schema tipo” riportati sui libretti, queste dovrebbero essere uti-lizzate al piano terra (e non all’ultimo come spesso viene invece fatto in cantiere!), per evitare che l’ulti-mo piano non abbia l’altezza minima necessaria per renderlo praticabile.

Le cavallette devono essere salda-mente vincolate le une alle altre me-diante l’utilizzo delle apposite “spine a verme”.

3. I PARAPETTI“Gli impalcati ed i ponti di servizio … devono essere provvisti su tutti i lati verso il vuoto di robusto para-petto ed in buono stato di conservazione” (art. 126 D.lgs. 81/08).

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Il parapetto “normale” deve essere alto almeno 1,00m. dal piano di calpestio, dotato di ta-vola fermapiede, alta almeno 20 cm., ed è consentita una luce massima di 60 cm tra ta-vola fermapiede e corrente su-periore.

Se il parapetto è allestito all’ultimo impalcato o oltre la linea di gronda l’altezza minima è di 1,20 m.

ATTENZIONE: in conformità a quanto stabilito dall’art.138 D.Lgs.81/08 è possibile, se previsto dall’Autorizzazione Ministeriale, che i parapetti prefabbricati dei ponteggi ab-biano caratteristiche differenti, restando comunque strumenti “a norma”. Detti para-petti possono, infatti, essere alti 95 cm, dotati di una tavola fermapiede di 15 cm, e, se posizionati all’ulti-mo impalcato o oltre la linea di gronda, possono es-sere alti 1,00 m.

4. LA “MANTOVANA” (impalcato paramassi)

A protezione della caduta dall’alto di oggetti o mate-riale, ogni piano di calpestio del ponteggio deve es-sere corredato di parapetto completo, munito pertan-to di tavola “fermapiede”.

Ciò non è comunque sufficiente a proteggere i luo-ghi di transito o stazio-namento nelle imme-diate vicinanze la base del ponteggio. La norma prevede una misura di sicurezza aggiuntiva: un impalcato, detto “manto-

vana paramassi”, costituito da un robusto tavolato formato da tavole di ponteggio (oggi anche pedane

metalliche se previsto nel libretto), inclinato verso l’esterno.

Installata la prima mantovana all’altezza previ-sta dal fabbricante, di solito in corrispondenza del secondo impalcato, deve essere ripetuta ogni 12 metri di altezza!

ATTENZIONELa mantovana, deve esse-re allestita per tutta l’esten-sione del ponteggio (anche all’interno del cantiere), e non può essere sostituita da “reti, teli o graticci”. Laddo-ve non fosse possibile in-stallarla (spazi angusti, etc.) deve essere previsto a terra uno spazio di sicurezza, intercluso al passaggio, della stessa larghezza che avrebbe dovuto avere la “mantovana paramassi”.

5. I PIANI DI CALPESTIO I “tavolati” che costituiscono il piano di calpestio dei ponteggi possono essere di tipo prefabbricato (ad es. metallici) o in legno: a seconda del materiale prescel-to dovrà essere individuato lo schema tipo di riferi-mento all’interno del libretto del fabbricante.

a) tavole da ponte in legno: “non devono presen-tare nodi passanti che riducano per più del 10% la sezione di resistenza, e devono avere dimen-sione minima di 5cm per 20 cm”.

b) tavole prefabbricate: le tavole metalliche devo-no essere previste dal fabbricante e, per essere utilizzate su “ponteggi da costruzione”, devono appartene-re alla classe 4 e riportare in modo chiaro la marchiatura che specifica la portata delle stesse: cl4.

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Classedell’impal-

cato

Tipo dilavorazione

CaricouniformeripartitoKN/m2

1 Lavori di ispezione 0,75

2

Manutenzione(imbiancatura, pulitura di superfici, intonacatura) senza depositi di materiale salvo quelli immediatamente necessari

1,50

3Lavori di manutenzione con limitato deposito di materiali

necessari per il lavoro giornaliero2,00

4 Lavori di costruzione (muratura, getti di calcestruzzo, ecc.) 3,00

5 Depositi temporaneo di materiali (piazzole di carico) 4,50

6 Lavori di muratura pesante, vie di transito per veicoli leggeri 6,00

ATTENZIONELe tavole devono essere perfettamente incastrate nei traversi delle caval-lette mediante i dispo-

sitivi di bloccaggio che devono essere sempre controllati..

LE BOTOLE D’ACCESSO AI PIANI DEVONO SEMPRE ESSERE CHIUSE!!!….VERIFICARLO CONTINUAMENTE!SOTTOPONTI: “Gli impalcati ed i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, allestito come il ponte, a di-stanza non superiore a m.2,50.La costruzione del sottoponte può essere omessa per i ponti sospesi, per i ponti a sbalzo e quando ven-gano eseguiti lavori di manutenzione e di riparazio-ne di durata non superiore a 5 giorni” (Art.128 D.lgs. 81/08).

ATTENZIONE“E’ consentito un distacco delle tavole del piano di calpestio dalla muratura non superiore a 20 cm.”(art. 138 D.lgs. 81/08)

NOTA BENE: il distacco di 20 cm. consentito deve essere misurato dal piano di calpestio del ponte, non dal montante della cavalletta!Se, per esigenze lavorative, lo spazio risulta insuf-ficiente ed il ponteggio deve essere realizzato a di-stanza dalla parete superiore ai 20 cm., devono es-sere adottate adeguate protezioni per evitare che si creino situazioni pericolo-se, tra le diverse opzioni a disposizione si ricorda:a) la possibilità di realizza-re un parapetto completo anche all’interno (verso la costruzione); b) la possibilità di predisporre una “mensola” verso la costruzione che riduca lo spazio libero e di conse-guenza il rischio di caduta verso il vuoto.

ATTENZIONESui piani di calpestio non può essere posizionata nes-suna opera provvisionale o strumento che permetta agli operatori di “salire di quota”!( divieto di posizio-namento di ponti su cavalletti, scale, gradoni, laterizi etc…sui ponteggi! )“Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere è vietato qualsiasi deposito di materiali”(art. 124 D.Lgs. 81/08)

Qualora i carichi da tra-sferire ai piani del pon-teggio siano consistenti (bancali di laterizi, ben-ne, etc…), può essere necessario disporre di

piazzole o balconi di carico, se non addirittura di veri e propri CASTELLI DI CARICO.

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Questi castelli di carico, sporgenti verso l’esterno del ponteggio, servono per ricevere il materiale dagli apparecchi di sollevamento. Le autorizzazioni ministeriali (i libretti dei ponteggi) prevedono piazzole di carico di dimensioni e porta-ta standardizzate: qual ora quest’ultime non fossero sufficienti alle necessità del cantiere si dovrà provve-dere a far redigere apposito “progetto” strutturale da “Architetto” od “Ingegnere” abilitati per la realizzazio-ne di un “castello di carico idoneo”. CASTELLI DI CARICO:a) se difformi dallo schema tipo richiedono il “progetto” strutturale;b) non richiedono la realiz-zazione di un sottoponte;c) è necessario un cartello che indichi la portata massi-ma della piazzola (Circ. Min. 149/85)

6. SCALE“Le scale a mano usate per l’ac-cesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere poste l’una in persecu-zione dell’altra. Le scale posizionate verso la parte esterna del ponte, devono essere provviste sul lato esterno

di corrimano parapetto.” Art. 113 c.4 D.Lgs.81/08) “Le scale devono essere ben sistemate e vincolate agli intavolati del ponte. La base d’appoggio deve es-sere stabile e la scala va bloccata in modo da impe-dirne lo scivolamento ed il ribaltamento”

7. GLI ANCORAGGIGli ancoraggi sono dispositivi previsti dal fabbrican-te e specificati nel libretto, per vincolare il ponteggio all’edificio.

Con la loro azione, contribuiscono in modo determi-nante alla rigidità strutturale dell’insieme ed hanno dunque la funzione di garantire la stabilità del pon-teggio.Gli ancoraggi, sono di solito dei seguenti tipi:• A cravatta• A sbatacchio con anello• Tassello con anello

ATTENZIONEE’ assolutamente vietato ancorare il ponteggio alle costruzioni con il “fil di ferro”! …anche dop-pio!...anche triplo!!! …etc.etc.

NOTA BENE: l’ancoraggio “a vitone” non è previsto nelle nuove autorizzazioni ministeriali a causa della limitata garanzia di tenuta nel tempo dall’asta filet-tata. Gli ancoraggi devono essere in numero sufficiente secondo quanto indicato nel libretto, e posizionati laddove previsto negli “schema tipo” contenuti nella “autorizzazione ministeriale” o nel progetto redatto da Ingegnere o Architetto laddove necessario .

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)Sia durante il montaggio, la modifica e lo smontaggio, che durante l’uso, gli operatori addetti all’utilizzo del ponteggio dovranno essere dotati di tutti i Dispositivi di Protezione Individuale necessari.

SCARPE ANTINFORTUNISTICHELe scarpe per le operazioni da svolgersi sui ponteggi devono essere dotate di tutte quelle caratteristiche che rendono una calzatura “antinfortunistica (puntale rinforzato, suola anti perforazione, sistema di slac-

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ciamento rapido…) con una particolare attenzione al “carro armato” della suo-la, che deve essere adatto per evitare cadute e scivolamenti facilitati dal me-tallo, spesso umido, delle pedane

GUANTINelle fasi di montaggio e smontaggio dei ponteggi, le mani degli operatori devono esse-re protette dai rischi di schiacciamento e taglio che

possono essere causati dagli elementi metallici e dagli attrezzi utilizzati (martello, chiavi dina-mometriche…). Nella fase di scelta del D.P.I.

devono essere privilegiati i guanti ricoperti di materia-le antiscivolo (plastica, pvc…) che facilitino la presa delle cavallette .

CASCO PER LAVORI IN QUOTAIl casco da utilizzarsi per le fasi di montaggio e smontaggio dei pon-teggi è quello “per lavori in quota”, ovvero quello dotato di sottogola con sistema di sgancio rapido di si-curezza.

Il sottogola di bloccaggio è fondamentale per evitare la caduta del casco dal capo.Altrettanto importante è il sistema di sgancio del sot-togola (certificato per un’apertura al raggiungimento dei 25 DaN. di strappo) per permettere un’apertura immediata nel caso in cui il casco restasse impigliato in qualche elemento e rischiasse di strozzare l’ope-ratore.

ATTENZIONEControllare sempre che il casco riporti in modo in-delebile (non con un semplice adesivo!) il marchio “EN397”, e che la data di fabbricazione, anch’essa

stampigliata nella calotta del DPI, sia la più recente possibile, altrimenti si rischierebbe di acquistare “fon-di di magazzino” con una scadenza prossima!

SISTEMA ANTICADUTAI dispositivi di prote-zione anticaduta ri-chiederebbero, per complessità ed impor-tanza, una trattazione separata e specifica, ci si limiterà in questa sede a ribadire la ne-cessità di un continuo e corretto uso dei sistemi di protezione contro la ca-duta dall’alto!

“SISTEMA DI RECUPERO” Durante le fasi di montaggio, mo-difica e smontaggio dei ponteggi deve essere SEMPRE presen-te in cantiere un idoneo sistema d’emergenza per il recupero di personale che dovesse rimanere “appeso” alla cintura di sicurezza in seguito ad una caduta acciden-tale. Si ricorda che il decesso per “sindrome da sospensione inerte” subentra dopo solo 10/15 minuti

di sospensione, e che pertanto si deve agire IMME-DIATAMENTE per il recupero dell’infortunato.

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“LE DOMANDE DAL CANTIERE”lE rIsPOsTE aI quEsITI TECNICI rIvOlTI dallE ImPrEsE

al COmITaTO ParITETICO TErrITOrIalE

1 - DOMANDA E pOSSibilE uTilizzArE ScAlE, pONTi Su cAvAllETTi O AlTrE OpErE prOvviSiONAli Sui pONTEggi?1 - riSpOSTANOE’ vietato!La quota raggiunta dal piano di calpestio del ponteggio deve essere sufficiente ad effettuare le lavorazioni.

2 - DOMANDA DA chE AlTEzzA DEllA cOSTruziONE DEvONO ESSErE MONTATi i pONTEggi?

2 - riSpOSTANei lavori in quota (quindi oltre i 2 metri da un piano stabile) devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi, o idonee opere provvisionali, o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone o di cose.(art. 122 D.Lgs. 81/08)

3 - DOMANDA SONO ObbligATOriE lE “bASETTiNE iN plASTicA” SOTTO il pONTEggiO?

3 - riSpOSTANO.Il ponteggio deve poggiare su di un elemento “atto a ripartire il carico sul piano di appoggio in modo da non superarne la resistenza unitaria” (ad esempio “tavoloni in legname”) che garantisca il sostegno del peso scaricato a terra dall’opera provvisionale.

Tutte le imprese, ed i lavoratori che volessero far pervenire le proprie domande a “Il Cantiere Sicuro”, possono rivolgersi direttamente agli uffici del Comitato Paritetico Territoriale, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 17.00, al numero di telefono 030 2008922, oppure inviando le stesse al numero di fax 030 2006480.