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Poste Italiane S.p.a. Spedizione in a. p. D.L.353/2003 convertito in L. 27/02/2004 n. 46 art.1 comma 1 DCB/PV Coldiretti denuncia lo scandalo SIMEST, società finanziaria di proprietà del Governo che finanzia il falso Made in Italy n.9 2011 ANNO 66 Made in Italy in pasto ai soliti noti periodico di Coldiretti Pavia

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Coltivatore Pavese numero 9 2011

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Coldiretti denuncia lo scandalo SIMEST, società finanziaria di proprietà del Governo che finanzia il

falso Made in Italy

n.9 2011

ANNO 66

Made in Italyin pasto ai soliti noti

periodico di Coldiretti Pavia

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Il Coltivatore PaveseEdito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA

Progetto grafico e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafiche Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Concessionaria di pubblicitàGrafiche Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, PiacenzaTel. +39 0523 592803, +39 0523 592859

Abbonamento annuo Euro 40,00

PresidenteGiuseppe Ghezzi

DirettoreGiovanni Roncalli

Responsabile di RedazioneClaudio Milani

Direzione artisticaMarino Galli

Direzione Generale aGricoltura

iniziativa realizzata con il contributo di

il coltivatore Pavese

viene inviato a tutti i soci Della

FeDerazione Provinciale colDiretti Pavia

www.pavia.coldiretti.it

twitter.com/coldirettipavia

[email protected]

fotografie: archivio fotografico Coldiretti

Registrazione del Tribunale di Pavia n.3del 17 luglio 1948

Hanno collaborato:Mario Campari, Sergio Canobbio,Enrico De Marziani, Marta MadamaPietro Migliavacca, Luigi Negri,Annamaria Seves, Rosanna Sora,Gianni Mario Stoppini

Redazione ed amministrazione:Viale Brambilla, 34 27100 PaviaTel. +39 0382 518001, Fax +39 0382 518010

sommario

Questo numero è stato chiuso in redazione il 16 dicembre 2011

in primo piano

ETICHETTOPOLI

SINDACALE

BREVI

VITIVINICOLO

ZONE

CREDITO

TECNICO

Il Coltivatore PaveseEdito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA

Progetto grafico e impaginazione

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viene inviato a tutti i soci Della

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Registrazione del Tribunale di Pavia n.3del 17 luglio 1948

Hanno collaborato:Mario Campari, Sergio Canobbio,Enrico De Marziani, Marta MadamaPietro Migliavacca, Luigi Negri,Annamaria Seves, Rosanna Sora,Gianni Mario Stoppini

Redazione ed amministrazione:Viale Brambilla, 34 27100 PaviaTel. +39 0382 518001, Fax +39 0382 518010

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10 12scandalo SIMEST Cernobbio 2011

Il pesce spada “italiano” batte lo straniero 93 a 7 20

Sondaggio: tengono i consumi di prodotti di qualità, tipici e bio 25Modello 111: Domanda Condizionalità 26Misura 214: pagamenti agroambientali Nuove domande 2012 27Misura 112: domanda PSR 30Domanda unica PAC e condizionalità 2012 32

CreditAgri: 400 milioni di finanziamento agli agricoltori 38Bando ISMEA: agevolazioni per i giovani agricoltori 39

ETICHETTOPOLI

EduCA: Educazione alla Campagna Amica 42

Editoriale Sergio Marini: “le Agromafie” 7Fondo: Giuseppe Ghezzi - lettera di inizio mandato 9Lo stato finananzia i falsi 1011° Forum internazionale dell’Agricoltura 12Riforma PAC: “niente soldi agli agricoltori da salotto” 14Giornata Provinciale del Ringraziamento 2011 16è Mario Catania il nuovo Ministro dell’Agricoltura 18Ecco il nuovo consiglio direttivo di Coldiretti Pavia 19

SINDACALE

Pillole di Coldiretti 40BREVI

VITIVINICOLO (Col)direttamente nel bicchiere: San Colombano Rosso DOC 34Aperto il bando misura investimenti 35Peronospora 2008: termini di presentazione della domanda 35Corte Costituzionale: le vinacce esauste restano sottoprodotti 36Ripartizione della dotazione finanziaria relativa all’anno 2012 36Promemoria 36Il Vino Dell’Oltrepò vola alla conquista del Canada 37

ZONE

CREDITO

TECNICO

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a ...

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FONDO

Lettera di inizio mandato

Cari amici Presidenti,con l’Assemblea Provinciale del 19 novem-bre scorso si è concluso l’iter di rinnovo ca-riche della nostra Federazione.Un dibattito aperto lo scorso giugno, in occasione della nostra assemblea, che ha coinvolto tutti i livelli sezionali e che ha portato, dopo i doverosi e leali dibattiti, alla conferma, ma anche al rinnovo, di parecchi dei Dirigenti che sino ad oggi hanno con-dotto le sorti della nostra Organizzazione.Con diversi livelli di rappresentanza ci sia-mo assunti assieme l’impegno di governa-re la nostra Federazione, accomunati da un unico obiettivo che è quello di agire per la realizzazione del disegno di Coldiretti, nell’interesse del settore agricolo e delle nostre imprese. Affrontiamo quindi con convinzione questo nuovo mandato, moti-vati da un grande senso di responsabilità e spirito di servizio, consapevoli della forza sociale che Coldiretti rappresenta a Pavia con le sue 5000 imprese associate ed una struttura radicata sul territorio che la ren-dono la prima Organizzazione di categoria della Provincia. Quella che si apre di fron-te a noi sarà una stagione particolarmente complessa, che affrontiamo però con la serenità che ci proviene dalla consapevo-lezza di sapere che accanto a noi, in que-sto percorso, c’è un grande punto di forza rappresentato dalla moltitudine dei nostri Associati e dai cittadini che, sempre di più, condividono il nostro agire riconoscendosi nelle nostre battaglie. Altrettanta fiducia ci proviene dal fatto di poter contare sulla collaborazione e sull’aiuto di tutti quan-ti voi, attraverso un confronto improntato alla massima apertura e disponibilità, con l’intento di creare un clima di lavoro che ci

permetta di affrontare, in ogni occasione, la più piccola que-stione particolare come la questione generale di tutta la Fede-razione. Con questi obiettivi iniziamo questo nuovo mandato, sapendo di poter contare su una struttura tra le più efficien-ti e meglio organizzate del panorama nazionale, dotata di un organico professionalmente preparato che assieme al gruppo dirigente condivide le stesse motivazioni e gli stessi obiettivi.Ma questa nuova sfida ci dovrà vedere attivi fin da subito per rilanciare il nostro progetto di tutela e valorizzazione del vero “Made in Italy” agroalimentare all’attenzione di tutte le Ammini-strazioni Comunali sui casi più eclatanti di contraffazione e con-correnza sleale verso i prodotti agricoli nazionali. Come sapete, la diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica realizza un danno enorme all’im-magine della produzione agroalimentare nazionale, senza con-tare il fatto che L’Italian sounding ruba all’economia nazionale oltre 60 miliardi di euro all’anno!è recente la denuncia di una nuova vicenda di utilizzo improprio di risorse pubbliche da parte della “Società italiana per le im-prese all’Estero - SIMEST s.p.a.” (società finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero controllata dal Mi-nistero dello sviluppo economico) destinate a finanziare impre-se agroalimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese.Proprio in questi giorni abbiamo quindi trasmesso a tutti i Sin-daci della nostra Provincia, così come sta avvenendo contem-poraneamente in tutta l’Italia, una lettera in cui invitiamo ad assumere una delibera che prenda le distanze da questa gra-vissima anomalia per porre fine ad una situazione insostenibile e deprecabile.Cari Presidenti, Vi chiediamo quindi di farVi parte attiva per cer-care di ottenere questo importante consenso da parte di tutte le Amministrazioni Comunali del territorio con l’approvazione della delibera che in copia abbiamo trasmesso ai nostri Segre-tari di Zona.

Concludiamo questo breve messaggio di inizio mandato confer-mando di nuovo la più ampia disponibilità al confronto, porgen-do a tutti quanti Voi un caro saluto unitamente ad un augurio di buon lavoro.

Giuseppe GhezziPresidente Coldiretti Pavia

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In un momento in cui tutto il Paese deve rimboc-carsi le maniche per fronteggiare gli effetti della gravissima crisi che attanaglia l’economia non solo nazionale, Coldiretti trova scandaloso che fondi italiani vengano utilizzati per produrre cibo

Lo Statofinanzia i falsi Lo scandaloso comportamento di SIMEST, società a partecipazione statale, ha indotto Coldiretti a lanciare una petizione in favore del made in Italy.Oltre 70 Amministrazioni comunali hanno già risposto all’appello di Coldiretti

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SINDACALE | 11

“italian sounding” che, con nomi, colori e immagini che richiamano il made in Italy, sottraggono mercato ai veri prodotti nazionali.“E’ necessario porre fine a questa situazione insosteni-bile – dichiara Giuseppe Ghezzi, presidente della Col-diretti di Pavia – che risulta dannosa per l’economia, non solo agricola, nazionale e incoerente con le linee d’azione e le dichiarazioni del Governo in materia di difesa e promozione della produzione tricolore. Inve-ce che alla valorizzazione e al rilancio del vero made in Italy assistiamo ad una vera e propria svendita della nostra economia e dei nostri territori che rischia di dan-neggiare irrimediabilmente il vero grande patrimonio di questo Paese”.La denuncia di Coldiretti prende avvio dalla vicenda legata a SIMEST Spa (Società Italiana per le imprese all’estero), controllata dal Ministero dello sviluppo eco-nomico, destinata a finanziare direttamente o indiret-tamente la produzione e la distribuzione di prodotti alimentari che nulla hanno a che fare con il tessuto pro-duttivo del Paese.Dopo il caso dell’azienda casearia Lactitalia, che nei paesi dell’est europeo produce formaggi direttamente concorrenti dei prodotti italiani, commercializzati con nomi e colori che traggono in inganno i consumatori e che utilizzano materie prime di quei territori, ora si presenta il caso Parmacotto. Il gruppo, bandiera della salumeria di qualità nazionale, ha avviato, in collabora-zione con Simest, un progetto che prevede di struttura-

re una vera e propria catena di locali negli Stati Uniti caratterizzati dall’of-ferta di prodotti non italiani ma che evocano nelle etichette e nei marchi la tipicità del Bel Paese: i cosiddetti italian sounding.“Per denunciare questa aberrazione Coldiretti chiede alle Amministra-zioni locali di adottare un Ordine del Giorno a favore del vero made in Italy – conclude Giovanni Roncal-li, direttore della Coldiretti di Pavia - nonché all’assunzione di tutte le iniziative utili per porre rimedio ad una situazione non più accettabile. Già settanta Amministrazioni locali hanno aderito o hanno dichiarato di aderire all’iniziativa di Coldiretti e nuove adesioni arrivano ogni giorno alla nostra segreteria.

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PAC - Se l’agricoltore è ‘attivo’, Coldiretti scende in piazzaSe la Pac non cambia la definizione di ‘agricoltore attivo’ la Coldiretti “scende in piazza e non torna più a casa. E’ un avver-timento al governo”. Lo ha detto il presidente Sergio Marini, concludendo l’undicesimo Forum internazionale dell’agricol-tura che si è tenuto a Cernobbio. Marini ha precisato che l’Italia può cambiare la norma a livello nazionale: pur ammettendo che potrebbe spiacere a qualcuno, il presidente della Coldi-retti ha aggiunto che “si potrebbe ipotizzare un tipo di soste-gno seppure inferiore per l’agricoltore non professionale”. “La maggiore preoccupazione della Coldiretti in questo momento – ha spiegato Marini – è che l’attuale impianto dei testi legisla-tivi sulla Pac punisca in modo irreversibile chi dall’agricoltura trae un solo e unico reddito”. Marini si è detto pessimista sulla possibilità di modificare l’impianto voluto dalla Commissione europea e ha insistito sul fatto che l’unica possibilità per l’Ita-lia di recuperare qualcosa è decidere su “a chi dare i soldi”. Il presidente della Coldiretti non ha fatto nomi ma ha ironizzato lungamente su chi, a livello istituzionale, sarebbe dovuto es-sere a Bruxelles a presidiare e non lo ha fatto. Marini però ha anche accusato la Commissione europea di essere in ritardo sulla percezione della realtà: “La proposta sulla Pac – ha detto – non tiene conto della crisi”. “Gli assessori regionali all’Agri-coltura sono disponibili a fare la loro parte nella definizione di una posizione comune italiana sulla Pac, ma a due condizioni: di poter partecipare alla delegazione che negozierà a Bruxel-les la riforma e di entrare a far parte del ‘punto di contatto’ del ministero dell’economia che prepara la trattativa sul bilancio Ue”. Lo ha detto il coordinatore degli assessori Dario Stefano, nel corso del suo intervento al Forum. I testi legislativi “desta-no più che qualche preoccupazione”, ha affermato Stefano, e la trattativa appare tutta in salita, con l’Italia “che parte da una condizione fortemente svantaggiata”. Gli assessori - ha garantito - sono pronti a fare la propria parte, “senza vole-re esuberare dal proprio ruolo ma anche senza timori di lesa maestà”. Ma la strada appare difficile, secondo l’assessore pu-

gliese, anche perché finora “l’Italia in Europa non è stata in grado di generare alleanze, che a 27 sono necessarie e vanno costruite per tempo”. Bisogna “ritrovare autorevolezza”, ma come può ritrovarla - ha proseguito Stefano - “un Paese che da anni non ha nessuna politica nazionale e che ha tagliato le risorse di quel Dpcm agricoltura che trasferiva alle Regioni le risorse per svolgere le attività costituzionalmente delegate? un Paese che considera sprechi i controlli funzionali in agri-coltura o il miglioramento genetico?”, ha chiesto l’assessore, che a questo proposito ha lanciato una proposta: “Reinserire il Dpcm agricoltura nel decreto sviluppo”. All’incontro è inter-venuto anche il vicepresidente della Commissione europea e commissario all’industria Antonio Tajani, che ha implicitamen-te confermato che il budget agricolo sarà in futuro ridotto e non ha nascosto di aver dovuto approvare la proposta Ciolos per la nuova Pac, nonostante - è sembrato di capire – alcune personali perplessità. Tajani ha affermato di essere impegna-to a far sì che l’agricoltura sia sempre più parte integrante dell’economia reale e che è suo personale impegno sostenerla perché – ha detto –”gente come voi produce, crea mercato e posti di lavoro”. Il vicepresidente della Commissione europea ha fatto notare che su una questione sensibile della futura Pac quale la deadline del 2028 per la introduzione di pagamen-ti uniformi la Commissione europea alla fine ha fatto marcia indietro cancellando quel termine. Tajani ha anche affermato che con il greening non si possano imporre sacrifici superiori alle possibiltà degli imprenditori. Il vicepresidente della Com-missione ha sottolineato la sua convinzione che l’europa ha innate risorse per uscire dalle difficoltà ma che bisogna “es-sere capaci di avere governance economica”, facendo di più: “Servono scelte comunitarie”, ha detto.

AgroenergieAl Forum di Cernobbio spazio anche alle agroenergie, sulle quali Marini ha dichiarato di aver tre obiettivi, sintetizzandoli in “Contribuire al bilancio energetico; creare reddito per im-prese; creare vantaggio ambientale”.

11° Forum internazionale dell’Agricoltura

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Dalla vendita dei terreni di Stato possono nascere 43mila nuove imprese giovani

Dalla vendita dei 338mila ettari di terreni agricoli pubblici, prevista dalla legge di stabilità, possono nascere fino a 43mila nuove imprese agricole con-dotte da giovani, ai quali è stato assicurato il diritto di prelazione nelle procedure di cessione. è quanto ha affermato Vittorio Sangiorgio, delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, in occasione dell’asse-gnazione del premio Oscar Green alle imprese più innovative promosso dai giovani della Coldiretti con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e l’apertura del salone della creatività giovanile” con gli esempi più interessanti di innovazione nell’agro-alimentare. La legge di stabilità approvata prevede che entro tre mesi vengano individuati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, d’in-tesa con il Ministero dell’Economia e delle Finan-ze, i terreni da alienare e ci auguriamo che questo obiettivo - ha sottolineato Sangiorgio - diventi una priorità per il nuovo Governo del Prof. Mario Monti e del Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Un impegno per sostenere la competitività delle imprese agricole e l’occupazione giovanile che - ha precisato il delegato dei giovani della Coldiretti - non costa niente e che anzi può generare fino a 6

miliardi di euro di risorse da destinare allo sviluppo del paese. Dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti, come testimonia il fatto che - ha sottolineato Sangiorgio - il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani “chiede” la disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine Coldiretti/Swg. Da una stima della Col-diretti sulla base della superficie media nelle diverse Regioni, con la dismis-sione delle terre agricole pubbliche il maggior numero di nuove aziende gio-vani potrebbe nascere nel Lazio (6.500), in Campania (4.300), nel Trentino (3.800), in Piemonte (3.700), in Calabria (3.500) e in Puglia (2.600). In Italia - ha ricordato Sangiorgio - quasi un giovane su dieci sceglie di fare impre-sa in agricoltura dove si contano ben 65mila imprese agricole condotte da under 35 su un totale di 720mila al primo gennaio 2011, secondo le elabora-zioni Coldiretti su dati Unioncamere. L’agricoltura - ha precisato il Delegato dei giovani della Coldiretti - si classifica al terzo posto dopo costruzioni e commercio tra le attività imprenditoriali preferite dai giovani. “L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni” ha affermato il pre-sidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “nell’at-tività manifatturiera tale percentuale si è piu’ che dimezzata. La presenza di giovani agricoltori - ha sottolineato Marini - è rimasta percentualmente stabile a conferma che il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori. La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli non solo toglie allo Stato il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto - ha sostenuto Sangiorgio - stimola l’ingresso di giovani imprenditori per i quali il costo del terreno è il principale ostacolo all’avvio dell’attività agricola. Un impulso alla crescita, all’occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani. In Italia il costo della terra ha superato i 18.400 euro, un valore superiore a quello di Ger-mania e Francia. Dietro il valore medio – precisa la Coldiretti - si nasconde però una forte variabilità, con valori che partono dai mille euro all’ettaro dei pascoli della provincia di Catanzaro con un ettaro di vigneto nelle zone di produzione più celebri, dalla Toscana al Trentino Alto Adige, che può andare da 500mila a oltre un milione di euro ad ettaro. Dallo studio Swg/Coldiretti Giovani Impresa emerge che in agricoltura solo il 3 per cento delle imprese agricole italiane è condotto da giovani con meno di 35 anni che però sono alla guida delle aziende più innovative, che offrono maggiore occupazione e garantiscono maggiori livelli reddito.

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l’intervento di...CORRADO PASSERA, neo Ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Monti

“Se il marchio Italia andasse come il marchio agroalimenta-re, saremmo a posto.” Così ha esordito il consigliere delegato di Intesa San Paolo (attuale Mi-nistro dello Sviluppo Economi-co) nel suo intervento al forum Coldiretti di Cernobbio. “Pur-troppo stiamo andando giù – ha detto Passera – e per evitare di scendere ancora dobbiamo fare in fretta perché il marchio Ita-lia sta scivolando velocemente. Riportare a giusto livello il mar-chio non è solo una questione di dignità, ma è una questione di interesse perché si porta die-tro il commercio, si porta dietro la crescita, la possibilità di rac-cogliere fondi sul mercato in-ternazionale”. Secondo Passera il Paese sta andando giù perché c’è una progressiva irrilevan-za del Paese in tanti settori, mentre “sta avanzando la sfi-ducia perché in molti credono che non sappiamo mantenere gli impegni e, anche se non è vero ci stiamo guadagnando lo stendardo di chi affossa l’Euro-pa”. Passera ha ricordato che i marchi si basano sui fatti e che l’Italia ne ha tanti, a partire dall’agroalimentare, passando per la meccanica, la moda, il tu-rismo, che tirano una bella fetta di Paese, mentre per i conti pubblici “molti Paesi si sognano di avere un surplus primario positivo come il nostro e banche che stanno passando abbastanza bene anche la seconda crisi”. In sostanza per Passera ritiene che ci siano forze su cui costruire, anche se occorre rimettere a posto alcuni numeri, in particola-re il Pil e l’occupazione. L’alto numero di disoccupati costituisce un disagio che si porta dietro i consumi, le prospettive economiche delle famiglie. “Occorre agi-re in fretta e bene – ha detto Passera – anche perché non ci può essere ripresa da un momento all’altro. Non basta una manovra e dobbiamo agire non come un Paese che vuole essere salvato, ma come un paese in grado di salvarsi da solo, sempre in un contesto eu-ropeo. Bisogna quindi rimettere in moto tutti i settori della crescita e garantire alle imprese sicurezza, fun-zionamento della pubblica amministrazione, fiducia, istruzione, infrastrutture, rispetto del merito, processi decisionali snelli”.

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Riforma Pac, il Commissario Ue assicura:“Niente soldi agli agricoltori da salotto”

Niente più soldi agli agricoltori da salotto che non sono attivi nel lavoro in campagna. Lo ha dichiarato il Commissario Eu-ropeo all’agricoltura Dacian Ciolos nel corso del primo Sum-mit sulla riforma della Politica Agricola convocato a Roma dal presidente della Coldiretti, Sergio Marini, al quale hanno partecipato anche il Ministro delle Politiche agricole Mario Ca-tania e il Presidente della commissione agricoltura del Parla-mento europeo Paolo De Castro. “Restano alcune falle nel sistema corrente che - ha sottoline-ato Ciolos - hanno portato un numero limitato di casi molto pubblicizzati di “agricoltori da sofà”, speculatori, aeroporti o campi da golf a beneficiare delle risorse della Politica agricola europea (Pac). Di conseguenza - ha precisato Ciolos - stia-mo cercando una definizione più stringente nella riforma che escluderà gli agricoltori non attivi. La nostra proposta - ha continuato Ciolos - mira a escludere grandi società che hanno piccoli interessi in agricoltura, ma stiamo anche dando una certa flessibilità agli stati membri di escludere quelli che han-no terra ma non ci fanno nulla”. Una apertura alle proposte della filiera agricola italiana pre-sentate dal presidente della Coldiretti Sergio Marini secondo il quale l’agricoltore attivo, destinatario principale delle risorse comunitarie, deve essere quello professionale, cioè quello che lavora e vive di agricoltura. “L’Italia perde circa 250 milioni di euro all’anno con questa proposta, in tutto fanno 1,4 miliardi. Non è giusto perché siamo il Paese che si è impegnato di più verso un modello agricolo capace di rispondere alle aspetta-tive dei cittadini in termini di sicurezza, qualità, biodiversità, occupati e ricchezza prodotta per ettaro e ci ritroviamo ora paradossalmente ad essere quelli più penalizzati - ha denun-

ciato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini -. Se usiamo come riferimento solo la superficie agricola, senza meccani-smi di correzione si favoriscono nuove rendite fondiarie”.“L’Italia è il Paese che versa il 14 per cento del bilancio comu-nitario e riceve appena il 10 per cento. E’ uno scarto enorme che non ha giustificazioni: sono 5 miliardi l’anno che diamo ad altri Paesi che magari hanno un Pil procapite più alto . – ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania -. Questa riforma Pac sembra vecchia di 6-7 anni e cucita a misura di chi non produce, mentre secondo noi il sostegno va a chi fa vera agricoltura”. Come ricordato dall’onorevole De Castro, Presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, c’è anche “preoccupazione sul peso della burocrazia per un “greening” troppo complicato, per la flessibilità di applicazione della Pac su territori abituati magari ad aiuti elevati, anche perché l’Ita-lia non ha ancora attuato la regionalizzazione”. Una preoccupazione sollevata dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini secondo il quale la proposta di destinare risor-se al greening (“rinverdimento”) per favorire una maggiore cura dell’ambiente è in realtà da rivedere perché esclude la maggior parte delle colture virtuose in termini sostenibilità del territorio e di cattura di CO2, ampiamente diffuse nell’a-gricoltura italiana come olivo, vite e alberi da frutta, che sono la base della dieta mediterranea. In pratica un olivicoltore italiano non prenderebbe i pagamenti “verdi”, mentre i prati della regina d’Inghilterra sì. Una considerazione sulla quale il Commissario Ue si è dimostrato sensibile. “Un incontro estremamente positivo che dimostra che il no-stro Paese quando vuole ha tutte le capacità per elaborare

in foto da sinistra: Paolo De Castro, Dacian Ciolos, Sergio Marini, Mario Catania

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“Verso il progetto di riforma della Pac, l’Italia ha una posizione univoca senza sbavature”. Lo ha dichiarato nel suo intervento al summit Coldiretti il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania. “Crediamo che ci siano diversi elementi da modificare. So quante difficoltà il commissario Ciolos ha affrontato per di-fendere il budget agricolo dell’Unione europea. Ma questo mo-dello di Pac della Commissione sembra disegnato alcuni anni fa perché non tiene conto delle evoluzioni che ci sono state nel settore agroalimentare. Negli ultimi 6/8 anni abbiamo assisitito a una forte volatilità dei mercati, a una concorrenza più forte sull’offerta di materie prime, con la Ue che in 20 anni è passata da un mercato chiuso a uno aperto. Oggi l’agricoltore Ue ha dif-ficoltà nel rapporto con i mercati, è l’anello debole della filiera, è quello che paga di più quando i prezzi scendono e che gua-dagna di meno quando salgono. Le filiera agroalimentari sono sbilanciate a favore della trasformazione della Gdo. In Italia fac-ciamo un’agricoltura di qualità che però costa, ma questa qua-lità ha difficoltà a trovare sul mercato il giusto riconoscimento economico. Di fronte a prodotti esteri a prezzi molto bassi, i prodotti italiani non sono remunerati per la qualità che espri-mono”. Il ministro ha contestato il criterio della superficie per la destinazione di una buona fetta delle risorse: “Un aiuto di 200 euro all’ettaro è un sostegno alla semplice proprietà fondiaria, anche a quella che dismette l’attività. Con questa Pac se decido di disinvestire per me va bene. Se faccio impresa questo aiuto mi serve, ma non è la risposta ai bisogni delle imprese. C’è biso-gno di tornare a concentrarsi sulle imprese. Ma recidere il col-legamento con i volumi delle produzioni vuol dire lontananza dalle imprese e vicinanza alle proprietà terriere. Il sistema del greening non mi piace, è sbagliato e inadeguato: è una misura stupenda per chi non produce. Se sto sul mercato e produco il greening è una tagliola per i costi e la difficoltà di sostenerli.

Non credo che molte aziende aderiranno. Questa riforma Pac è cucita a misura di chi non produce, mentre secondo noi il soste-gno va a chi fa vera agricoltura. Non è indifferente il concetto di chi fa impresa, deve essere considerato anche lo spaccato sociale del soggetto che fa impresa. E’ sbagliato dare una de-finizione comunitaria dell’agricoltore attivo, la Commissione ci ha provato per un anno e adesso ha una proposta zoppicante. Lasciamo agli Stati l’obbligo, non la facoltà, di definire chi è l’agricoltore. Per quanto riguarda la convergenza interna degli aiuti negli Stati, Ciolos afferma che entro il 2019 ci dovranno essere gli stessi aiuti per tutti: è un’operazione semplice per chi ha già regionalizzato e per i nuovi Stati Ue. Per noi che abbiamo il modello storico, la convergenza avrà effetti devastanti perché ci impone un appiattimento del livello di aiuti con effetti deva-stanti per diversi comparti. Il problema non è tra ripartizione fra regioni, ma per comparti produttivi. L’applicazione regionale porta a distorsioni di mercato nuove. Il problema è mantenere la coerenza del settore. Non vedo il motivo per il quale la Com-missione debba impegnarsi in un’operazione del genere. L’Italia è il Paese che versa il 14 per cento del bilancio comunitario e riceve appena il 10 per cento. E’ uno scarto enorme che non ha giustificazioni: sono 5 miliardi l’anno che diamo ad altri Paesi che magari hanno un Pil procapite più alto. Non possiamo di-menticare questo macigno anche sul tavolo agricolo. Conside-riamo poi che l’Italia produce il 13 per cento del valore agricolo Ue su una superficie che è pari al 7 per cento del totale europeo e questo per dire quanto siano bravi gli agricoltori italiani. C’è lavoro e capacità. Come possiamo accettare un progetto e una ripartizione basata sulle superfici? E’ inaccettabile per noi e per la nostra gente. Sarebbe come dire: tu sei bravo ma il lavoro non conta perché conta solo l’area disponibile. Non è possibile. E’ uno schema che non accetteremo mai”.

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una proposta condivisa da sostenere a livello comunitario - ha commentato al termine Marini -. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di fare incontrare i tre livelli istituzionali coinvolti e pensiamo che ci siano elementi per recuperare alcune importanti criti-cità della proposta di riforma. Non è comune che Parlamento italiano, Parlamento europeo, Regioni, Ministro e l’intera filiera si trovi d’accordo nel sostenere unitariamente e con forza una posizione comune. Una assunzione di responsabilità che più spesso il paese dovrebbe seguire”.Critiche alla riforma nel corso del summit Coldiretti sono giun-te anche dall’on. La Via: “Per noi è una riforma poco corag-giosa, alla quale non basta una verniciata di verde. Serve una maggior delega agli Stati e una flessibilità di applicazione”. Ai lavori ha preso parte anche il coordinatore degli assessori re-gionali all’Agricoltura, Dario Stefano.

al Summit, il Ministro Catania:“innaccettabile la ripartizionedelle risorse sulle superfici”

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n.9 2011 | 16

27 novembre 2011un giorno di festa e comunione a Palazzo Coldiretti

Riprendendo lo slogan che abbiamo adottato per la recente inaugurazione della sede provinciale, anche per la Giornata del Ringraziamento al cen-tro abbiamo posto la frase: “Coldiretti … quella straordinaria Italia del buonsenso”, il buonsenso che ha sempre caratterizzato l’agire del mondo agricolo e che oggi dovrebbe essere bagaglio in-sostituibile di tutte le rappresentanze politiche, economiche e sociali... lo stesso buonsenso che ha guidato la scelta di Coldiretti nel porre il Made in Italy al centro del proprio progetto per il Paese.

Una giornata di festa e comunione nel ringraziamento di ciò che l’Altissimo ha voluto riservare al nostro anno di lavoro, da passare all’interno di Palazzo Coldiretti per testimoniare il primato raggiunto da Coldiretti Pavia quale principale Orga-nizzazione agricola della Provincia, ed eleggerla Associazione capace di contraddistinguersi come esempio virtuoso per tut-te le altre rappresentanze perché portatrice di un modello di sviluppo in grado di dare benefici all’intero Paese.Palazzo Coldiretti rappresenta la “casa” di tutti gli Associati della provincia ed è un luogo in cui tutte le nostre imprese, senza alcuna eccezione di territorio, si devono sentire ricono-sciute e rappresentate.Palazzo Coldiretti vuole diventare il luogo di riferimento per l’agricoltura pavese, in cui ciascuno possa essere protagonista di un futuro virtuoso per il futuro del mondo agricolo …. che rappresenta la vera Italia del buon senso Dopo la cerimonia, celebrata da Don Ernesto Maggi, consi-gliere ecclesiastico di Coldiretti Pavia, impreziosita dal coro appositamente allestito dai dipendenti di Coldiretti, una vi-sita agli uffici in compagnia delle personalità intervenute, ha preceduto un pranzo rigorosamente a chilometri zero che ha suggellato la giornata di amicizia e condivisione nello spirito della solidarietà e del buon senso.

un’occasione importante

per ritrovarsi sulla strada del

buonsenso ...

Giornata Provinciale del Ringraziamento

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| 17SINDACALE

Solo con Dio c’è futuro nelle nostre

campagne!

Messaggio per la Giornata del RingraziamentoAncora una volta ci è concesso di elevare a Dio, Padre prov-vidente, un inno vivissimo di lode per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo, celebrando l’annuale Giornata del ringrazia-mento. Ringraziare è sempre un gesto alto e bello, che no-bilita chi lo compie. Per noi è un atto doveroso, soprattutto al termine di un anno agricolo segnato dalle conseguenze di una grave crisi economica e finanziaria, ma anche gravido di quella speranza che sgorga dal primato che riconosciamo a Dio solo. Per questo, abbiamo scelto come titolo di questa Giornata un’espressione evocativa: “Solo con Dio c’è futuro”, anche nelle nostre campagne! Solo con Dio, infatti, c’è il gusto del lavoro. Solo con Lui il sudore della fronte è asciugato da mani solidali. Dio entra così nelle nostre fatiche, si fa compa-gno di strada di ogni nostro passo, verso mete di luminosa speranza. (…) Così il grano biondeggerà sulle nostre colline, per farsi pane condiviso, offerto al cielo da comunità ospitali e vivaci, fedelmente vicine alla gente dei campi e delle monta-gne. Se la terra sarà amata come dono gratuito di Dio Padre, sarà anche custodita da imprenditori agricoli intelligenti e at-tivi, capaci di speranza, pronti a investire, per “intraprendere” anche con notevoli rischi economici. Vorremmo, in particola-re, esprimere la nostra ammirazione e benedire l’opera di quei giovani imprenditori che hanno scelto di ritornare alla terra, nel lavoro agricolo. Essi sono cresciuti più del sei per cento

in tutta Italia, indice di un riscoperto amore alla terra, scelta per vocazione e non per costrizione. è consolante constatare che proprio nell’agricoltura le nuove leve stanno ritrovando dignità e forza.(…) Dio, Padre provvidente, ci doni stagioni ricche di frutti e terre benedette, perché non manchi mai il pane fragrante sulle nostre mense e il pane del cielo nelle nostre chiese.

Tratto dal messaggio per la Giornata del Ringraziamento

La Commissione Episcopaleper i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace

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Nato a Roma nel 1952, il nuovo ministro delle Politiche co-munitarie Mario Catania proviene proprio dal Mipaaf dove ha ricoperto il ruolo di capo Dipartimento delle politiche agrico-le e internazionali. Laureato in giurisprudenza, un percorso professionale votato alla pubblica amministrazione, con una lunga esperienza a Bruxelles come esperto di agricoltura nella Rappresentanza permanente italiana.Al ministero entra ventiseienne alla Direzione del personale e quindi nel 1987. Alla Direzione della tutela economica dei pro-dotto agricoli. Un anno, a dopo vince il concorso per dirigente a soli 36 anni. Dirige vari settori tra cui quello del latte e della qualità dei prodotti. è Mario Catania

il nuovo Ministro dell’Agricoltura

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Con la partecipazione della quasi totalità dei centotre pre-sidenti di sezione della Coldiretti di Pavia, riuniti nella Sala Consiliare presso la sede di Palazzo Coldiretti in Viale Bram-billa 34, si avvia alla fase conclusiva il percorso di rinnovo che, dalla scorsa estate, ha visto la convocazione delle assemblee locali per la riorganizzazione delle zone e la designazione dei rappresentanti provinciali.Con un consenso unanime, i Delegati degli imprenditori agri-coli pavesi di Coldiretti hanno riconfermato Giuseppe Ghez-zi nel ruolo di timoniere della prima organizzazione agricola provinciale che vanta nei propri ranghi quasi 10.000 associati e 6.000 imprese attive. La compagine che affiancherà il pre-sidente Ghezzi nel prossimo quadriennio vede un confortan-te rinnovamento presentando quasi il cinquanta per cento di volti nuovi.“E’ con orgoglio – dichiara Giuseppe Ghezzi, riconfermato presidente della Coldiretti di Pavia – che mi accingo ad intra-prendere il terzo mandato alla guida di questa organizzazio-ne che ormai non può più essere definita solo un sindacato agricolo, ma ha acquisito in toto la sostanza di forza sociale che, grazie ad un unico e strutturato progetto comune a tutto

il Paese, si propone quale elemento trainante per l’intera eco-nomia. Abbiamo un grande lavoro da compiere e con l’aiuto di tutti i componenti il Consiglio Provinciale, sapremo rap-presentare l’agricoltura e il territorio nel contesto sociale ed economico della provincia e della regione. Il primo atto della nuova compagine, dopo la nomina della Giunta esecutiva edei due Vice presidenti, sarà una serie di convocazioni, itine-ranti in ogni zona della provincia, per recepire direttamente dagli associati i problemi in essere ed affrontare le questioni più spinose. Contemporaneamente, facendo seguito ad un impegno formale preso alla vigilia delle elezioni provinciali,chiederemo un incontro con la Giunta dell’Amministrazione provinciale per avviare un percorso comune di lavoro in favo-re del territorio e dell’economia pavesi”.

Ecco il nuovo Consiglio Direttivo di COLDIRETTI PAVIA

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Il pesce spada “italiano” batte lo straniero 93 a 7

di Attilio Barbieri

tavole. I pescherecci stanno in mare al massimo 4 o 5 giorni e non 2,3, a volte 4 settimane.Una volta presi i pesci bisogna venderli. E fatti i conti (in realtà Brunelli che è uomo attentissimo ai bilanci li aveva fatti e rifatti mille volte prima di partire) la differenza di costo e dunque di prezzo al consumatore dello spada «italiano» è enorme. Sul bancone degli Iper sono esposti fianco a fian-co le due varietà, quella dell’Oceano Indiano e la nostra. I cartellini non lasciano spazio a equivo-ci: la prima costa13,90 euro al chilo, la seconda 29,90. Più del doppio!Ma qui arriva la sorpresa: il valore delle vendite del pesce pescato all’amo rappresenta il 92,8% del totale sul venduto di spada all’Iper, contro il 7,2% dell’altro. Certo, il risultato è frutto anche delle iniziative nei punti vendita (filmati e mate-riale cartaceo) che spiegavano la differenza fra i due prodotti. Ma il risultato non lascia dubbi: quando i consumatori percepiscono il valore di un alimento che rappresenta l’ultimo anello di una filiera trasparente (e in questo caso anche soste-nibile) sono disposti a pagare ben di più.Incidentalmente - ma non troppo - per questa iniziativa l’Iper è stato premiato con l’Ethic Award 2010 assegnato dalla testata Gdoweek, gruppo Sole 24 Ore.Dunque non c’è solo la strada della grande indu-stria che punta a omologare tutti i prodotti, pro-ponendoli come se arrivassero tutti da un non-luogo, indefinito e irraggiungibile. Spesso frutto della fantasia di copywriter molto creativi. Bravo Brunelli! La sua è una lezione che dovreb-bero studiare attentamente molti suoi colleghi imprenditori.

Chi dice che il Made in Italy non paga (e soprat-tutto non rende) racconta una balla gigantesca. La scorsa settimana sono inciampato senza vo-lerlo in una caso che dimostra esattamente il con-trario. I prodotti di filiere trasparenti e tutte italia-ne, per quanto possano costare di più vengono preferiti a quelli d’importazione. E i consumatori sono disposti a pagare la qualità, la sostenibilità e la trasparenza, Attribuendo un valore notevole al vero Made in Italy.Il caso che descrivo in questo post è ambientato all’Iper, la catena della grande distribuzione fon-data nel ‘74 da Marco Brunelli, classe 1927, uomo geniale quanto tenace. E proprio a lui si deve l’ini-ziativa «Amo il pesce pescato all’amo», una cam-pagna partita nella rete della “Grande i” lo scorso anno. L’idea viene proprio a Brunelli: visto che l’Adriatico si sta impoverendo progressivamente per la pesca indiscriminata, perché non torniamo a prendere i pesci come si faceva una volta, cioè con l’amo? Fra le varie specie si decide di puntare sul pesce spada, una delle più minacciate. Iper de-cide di acquisire dei propri pescherecci e sostiene lo sforzo dei pescatori che si impegnano a pesca-re in modo sostenibile, migliorando la logistica per diminuire i tempi di trasporto.Il metodo impiegato è quello della pesca al pa-langaro, un sistema che utilizza numerosi ami in serie appesi ad un unico filo e a differenza delle reti a strascico è molto selettivo e non rischia di intaccare l’ecosistema marino.Le imbarcazioni partono e la pesca inizia. Con un vantaggio immediato rispetto a quella che si fa nell’Oceano Indiano, da cui proviene la stragrande maggioranza dello spada che finisce sulle nostre

n.9 2011 | 20 ETICHETTOPOLI

inserto (stacca le 4 pagine centrali)

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Coldiretti lancia una petizione sui danni alle coltivazioni agricole da fauna selvatica e chiama alla sottoscrizione i propri Associati e tutta la cittadinanza

Contribuisci con la tua �rma alla sicurezza, alla salute pubblica, a preservare il territorio, a prevenire gravi danni all’agricoltura!

La situazione danni da fauna selvatica è diventata insostenibile ormai in tutto il territorio della nostra provincia. L’agricoltura è oggi l’unica attività di impresa dove è possibile distruggere senza garantire i giusti indennizzi. È quanto accade, purtroppo sempre più di frequente, con i danni da fauna selvatica. Cinghiali, nutrie, storni e molte altre specie, proliferate ben oltre i limiti, fanno quotidiane incursioni nei campi deva-stando le colture. Tali animali sono considerati bene pubblico ma i danni da loro causati vengono al massi-mo ritenuti ammissibili di essere indennizzati (e non completamente risarciti). Indennizzi che, oltretutto, arrivano in ritardo e che solitamente non coprono che una minima parte del danno economico subito, anche a causa delle ine�cienze della malaburocrazia. Una situazione che riguarda le imprese agricole, ma anche la società e l’ambiente. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate non c’è più la sicurezza di poter proseguire l'attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Un fenomeno che sta mettendo a rischio la vita quotidiana della popolazione dove, in molte zone, sono sempre più numerosi i casi di selvatici che si avvicinano pericolosamente ai centri abitati, con casi di danneggiamenti che riguardano anche coloro che, non in possesso di partita IVA agricola, iscrizione a CCIAA e anagrafe, ma proprietari di orti, giardini, aree boscate o piccole aree coltivate per autoconsumo, non possono nemmeno richiedere l’indennizzo in quanto esclusi per legge.Oltre ai pericoli per la popolazione, la crescita fuori controllo di questa tipologia di animali sta provocando gravi perdite economiche, con i danni causati dalla fauna selvatica in vertiginoso aumento. Grazie all’attività agricola, numerose specie di animali selvatici possono continuare a vivere sul nostro territorio, ma proprio la selvaggina sta diventando una vera e propria calamità che pesa sul reddito delle aziende. Occorre allora un’inversione di rotta per mettere in campo da subito una serie di soluzioni, dai piani straordinari di controllo per garantire la selezione e il prelievo degli animali in soprannumero, all’accelerazione delle procedure di rimborso dei danni, coordinando in maniera più e�cace i diversi enti che sovrintendono alla gestione del territorio, così come serve mettere in trasparenza la questione della carne ottenuta dall’abbattimento dei selvatici, che a volte alimenta una vera e propria economia sommer-sa. Oggi, un bene�cio di natura ambientale e di interesse pubblico, viene di fatto sostenuto economica-mente da una sola categoria di privati cittadini ed è per questo che chiediamo siano immediatamente messi in campo adeguati piani di controllo al �ne di interrompere questa insostenibile situazione che provoca gravi danni a carico di pochi. Nei territori rurali è di�usa la sensazione che gli ungulati non siano contrastati in modo su�ciente e la consapevolezza di trovarsi in una situazione di emergenza che si protrae oramai da troppo tempo. È indispensabile trovare al più presto una soluzione al problema, abban-donando la stagione degli interessi di parte per a�rontare una politica di interesse collettivo, con l’obiettivo che il tema della fauna selvatica diventi �nalmente un’opportunità e non un problema per le imprese agricole. È oramai evidente che le misure di contenimento sin qui adottate risultino del tutto ine�caci, generando situazioni di tensione sociale sul territorio, a causa di un’attività agricola gravemente compro-messa e casi di incidenti stradali in continuo aumento. Coldiretti chiede la garanzia di un monitoraggio costante, basato su metodi scienti�ci, della popolazione faunistica, la selezione e il prelievo degli ungulati per garantire la sicurezza sulle strade, la difesa delle attività produttive e il riequilibrio dell’ecosistema. Così come dovrà essere assicurata la disponibilità �nanziaria per il risarcimento dei danni causati e per il soste-gno gli interventi di prevenzione. A sostegno di questa iniziativa Coldiretti chiama a manifestare tutti i propri Associati e tutti coloro che, stanchi di questa situazione e desiderosi di tutelare un bene prezioso come l’ambiente, vorranno unirsi a questa protesta attraverso la sottoscrizione di questa petizione.

PETIZIONE DANNI DA SELVAGGINAALLE COLTIVAZIONI AGRICOLEPromossa dalla Coldiretti di Pavia

inserto (stacca le 4 pagine centrali)

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Nome Cognome FIRMADocumento di identità

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PETIZIONE DANNI DA SELVAGGINAALLE COLTIVAZIONI AGRICOLEPromossa dalla Coldiretti di Pavia

Nome Cognome FIRMADocumento di identità

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PETIZIONE DANNI DA SELVAGGINAALLE COLTIVAZIONI AGRICOLEPromossa dalla Coldiretti di Pavia

Nome Cognome FIRMADocumento di identità

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Quasi un italiano su tre (29 per cento) acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine, il 14 per cento quelli bio-logici e il 15 per cento direttamente dal produttore. E’ uno dei risultati della prima indagine su “Gli italiani e l’alimentazione nel tempo della crisi”, realizzata da Coldiretti-Swg a ottobre 2011 e presentata nel corso del Forum Internazionale dell’A-gricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este di Cernobbio. Resta alta, nonostante le difficoltà economiche, l’opposizione agli organismi geneticamente mo-dificati che sono considerati meno salutari da ben il 60 per cento degli italiani, con un 16 per cento che non risponde. Si assiste però ad una polarizzazione. Le percentuali degli italia-ni che acquistano prodotti a denominazione, bio o dagli agri-coltori tengono rispetto allo scorso anno, a conferma del fatto che “la crisi non incide sul bisogno di sicurezza alimentare dei cittadini che continuano ad esprimere un forte interesse per le produzioni ad elevato contenuto salutistico, identitario e ambientale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio

Marini nel precisare che “esi-ste in realtà una polarizzazio-ne nei comportamenti. Chi ha disponibilità di reddito ed è un consumatore attento alla qualità e alla tipicità consolida i propri stili mentre chi si trova in difficoltà è spesso costretto a rinunciare”. Lo dimostra la crescita degli acquisti diretti dal produttore che hanno raggiunto il valore di 3 miliardi di euro e interessano più di 60mila imprese agricole tra cantine, cascine e malghe oltre a mille mercati degli agricoltori e alle botteghe di Campagna Amica.

Sondaggio Coldiretti-Swg:tengono i consumi di prodotti di qualità, tipici e bio

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Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

La condizionalità è un insieme di regole che devono essere rispettate dalle aziende che richiedono premi Comunitari, per il 2012 le questioni su cui porre maggior attenzione sono la norma 2.2 sull’avvicendamento colturale e la norma 5.2 relativa all’introduzione di fasce tampone lungo i corpi idrici superficiali di fiumi, torrenti o canali.

Avvicendamento colturaleè un argomento già trattato nel numero precedente del Coltivatore Pavese, la norma prevede il divieto di monosuccessione di cereali autunno vernini o di mais per un periodo superiore a 5 anni a partire dal 2008.L’inosservanza del divieto, da valutare dal 2013, comporta la riduzione percentuale del contributo fino al 5%, le aziende che hanno fatto già 4 anni consecutivi con cereali autunno vernini o mais dovrebbero valutare rispetto alle semine 2012 gli interventi più oppor-tuni per evitare di trovarsi nel 2013 con rotazioni obbligate. Introduzione fasce tamponeLa norma deriva dall’obiettivo di portare entro il 2015 tutti i corpi idrici allo stato qualitativo “buono”.Rispetto alle altre Regioni la regione Lombardia ha una posizione avvantaggiata in quanto, attraverso Ersaf, ha un reticolo cartogra-fico allineato con i dati relativi al grado qualitativo delle acque, questa cartografia ha permesso di avere uno strumento in grado di controllare lo standard.Lo standard si applica a tutte le superfici eccetto gli oliveti e i pascoli permanenti.

Viene previsto l’obbligo di introdurre una fascia tampone lungo i corpi idrici superficiali di torrenti, fiumi o canali (sono esclusi scoline e fossi collettori – fossi situati lungo i campi coltivati per la raccolta dell’acqua in eccesso ed altre strutture idrauliche artificiali, prive di acqua propria e destinate alla raccolta e al convogliamento di acque meteoriche presenti temporaneamente; adduttori d’acqua per l’irrigazione – corpi idrici le cui acque sono destinate soltanto a campi coltivati; pensili cor-pi idrici la cui quota del fondo risulta superiore rispetto al campo coltivato; coirpi idrici provvisti di argini rialzati rispetto al campo)Definizione di “fascia tampone”: fascia stabilmente inerbita, spontanea o seminata, oppure arbustiva od arborea, spontanea o im-piantata, di larghezza 5 mt.L’ampiezza della fascia viene misurata prendendo come riferimento il ciglio di sponda (punta della sponda dall’alveo inciso a quota più elevata), i 5 mt si considerano al netto della superficie eventualmente occupata da strade, eccetto i casi di inerbimento, anche parziale, delle stesse.I corpi idrici superficiali di torrenti fiumi canali vengono classificati con stato qualitativo “ottimo” “buono” “sufficiente” “scarso” “pessimo”:• se corpo idrico “ottimo” non si applica nulla• se corpo idrico “buono” o “sufficiente” la fascia tampone da prevedere deve avere larghezza 3 mt e non 5.Nella fascia tampone non si effettuano lavorazioni e non si applicano fertilizzanti inorganici, è vietato l’utilizzo di letami, liquami, materiali assimilati e altri ammendanti organici.Divieto estirpazione impianti arborei produttivi esistenti alla data entrante in vigore il decreto, possibilità di impianto e re-impianto nel rispetto delle norme della fascia fatto salve le norme per le opere idrauliche e regime delle acque.Sono previste deroghe per :• risaie• terreni stabilmente inerbiti per l’intero anno solare (es. si prati, si erba medica che permane più di un anno, no erbai perché si

interrompe la coltura)• particelle ricadenti in aree montane (che sono le stesse che hanno stato qualitativo “ottimo”)

Co

nd

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201

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Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

Condizionalità 2012

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| 27TECNICO

Misura 214

Pagamenti agroambientaliNuove domande 2012

Sono escluse dall’intervento le superfici coltivate a riso con semina in acqua, sono invece ammesse le superfici coltivate a riso con semina in asciutta con la tecnica della semina interrata a file.Impegni principali:• Rispettare il divieto di lavorazione del terreno a profondità supe-

riori a 15 cm• Divieto di effettuare lavorazioni che provochino l’inversione degli

strati del terreno nonché il rimescolamento degli strati del profilo attivo del terreno (aratura, erpicatura, estirpatura, sarchiatura, rin-calzatura, livellamento laser, nonché altre operazioni meccaniche).

• In caso di coltivazione di erba medica, questa può essere mantenu-ta al massimo per tre anni durante il periodo di impegno

• Le operazioni colturali devono essere effettuate con idonee mac-chine operatrici.

• In caso di coltivazione di erba medica, questa può essere mante-nuta al massimo per tre anni durante il periodo di impegno, per esempio sarà possibile coltivare 2 anni di cereali + 3 di erba medica con il pagamento su tutti i 5 anni

ImpegnI obblIgatorI comunI a semIna su sodo e mInIma lavorazIone• La durata degli impegni per i due interventi è di 5 anni, la superficie

minima per aderire è di 1 ettaro e comunque non inferiore al 10% della SAU a seminativo aziendale; le particelle sottoposte all’impe-gno dovranno rimanere le stesse nei 5 anni di impegno.

• Mantenere in loco i residui colturali e le stoppie delle colture prin-cipali (mulching). E’ consentita la trinciatura dei residui colturali, l’asportazione parziale delle paglie e degli stocchi purché ne resti un quantitativo sufficiente a garantire la copertura del terreno

• Somministrare in dosi frazionate e/o localizzate le concimazioni di azoto e di fosforo durante la stagione vegetativa della coltura principale

• Frazionare e/o localizzare gli interventi di controllo delle infestanti sulla coltura principale

• Non utilizzare fanghi• Mantenere costantemente e conformemente aggiornato il registro

aziendale dei trattamenti, delle concimazioni e dei relativi magaz-zini

E’ concesso il ricorso a tecniche di non lavorazione profonda mediante l’uso di decompattatori o ripuntatori in caso di condizioni pedoclimati-che particolarmente sfavorevoli (anossia radicale, eccessivo compatta-mento del suolo o evidenti fenomeni di ristagno)Sono assolutamente vietate tutte quelle macchine con organi lavoranti mossi dalla presa di forza e/o idraulicamente

Qualora si faccia ricorso a lavorazioni conto terzi: le fatture relative alle operazioni colturali dovranno riportare la seguente dicitura: “ Lavorazioni effettuate con macchine idonee alla semina su sodo/minima lavorazione come da allegato 4 al bando della Misura 214 PSR 2007-13 – campagna 2011”. Alla fattura dovrà essere allegata un’autocertificazione congiun-ta del terzista e del beneficiario che indichi quali particelle sono state lavorate.

ImpegnI aggIuntIvI facoltatIvI comunI a semIna su sodo e mInIma lavorazIoneCover crops• Seminare almeno due volte nell’arco del periodo di impegno una

coltura intercalare o cover crop autunno-vernina• Mantenere la cover crop almeno fino a venti giorni prima della se-

mina della successiva coltura principale; al termine del periodo di coltivazione la cover crop dovrà essere devitalizzata e disseccata totalmente

• Non utilizzare concimi minerali sulla cover crop• Non effettuare trattamenti fitosanitari e diserbanti sulla cover crop.

Consentito l’uso di disseccanti prima della semina della coltura principale successiva. E’ vietato raccogliere ed asportare la cover crop, che non potrà pertanto essere utilizzata in alcun modo ma essere disseccata e lasciata in campo

Con questo articolo si vogliono fornire alcune indicazioni sull’applicazio-ne della misura 214 per l’anno 2012 sottolineando che potrebbero essere suscettibili di variazione perché non è ancora stata pubblicata la circolare applicativa per il prossimo anno.La scadenza per la presentazione delle domande è il 15 maggio 2012, le domande nuove sono soggette a graduatoria attraverso l’attribuzione di un punteggio di priorità, l’ammissione dipenderà dalle risorse finanziarie disponibili.In base alla situazione del 2011 si ritiene che le nuove adesioni possano riguardare solo le azioni “ I - Conservazione della biodiversità nelle risa-ie” e “M - Introduzione di tecniche di agricoltura conservativa” in quanto questi interventi vengono finanziati da fondi diversi (i cosiddetti Fondi Health Check) rispetto alle misure tradizionali che hanno sostanzialmen-te esaurito la disponibilità finanziaria per coprire le domande in corso.La novità riguarda l’ammissibilità del RISO nell’intervento 2 dell’azione “M minima lavorazione”, limitatamente alle superfici seminate in asciutta con la tecnica della semina interrata a file, rimane esclusa la possibilità di aderire con le superfici coltivate a riso con semina in acqua.Invitiamo le aziende agricole a valutare attentamente queste opportuni-tà, gli uffici Coldiretti sono a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie

azIone m IntroduzIone tecnIche dI agrIcoltura conservatIvaL’azione M prevede due tipologie di intervento: semina su sodo o minima lavorazione, ad ogni azione è possibile abbinare impegni supplementari facoltativi che consistono nella semina di una coltura intercalare per la copertura del terreno nel periodo invernale e/o nell’iniezione diretta di liquami; quest’ultimo impegno supplementare può rappresentare un’ul-teriore opportunità per le aziende zootecniche o per le aziende a semi-nativo che hanno sottoscritto convenzioni per lo smaltimento dei liquami provenienti da terzi.Riportiamo un estratto dell’opuscolo che la Regione Lombardia sta dif-fondendo per far conoscere le caratteristiche dell’azione M:

Intervento 1 – introduzione dell’agricoltura BLU o semina diretta su sodo (SD)La semina diretta su sodo è una tecnica agronomica che consiste nella deposizione del seme nel terreno senza alterarne la struttura preesisten-te, eccetto che per una fascia di larghezza massima di 8-10 cm e pro-fondità massima di 6-8 cm in corrispondenza di ogni fila di semina; è da evitare il rimescolamento degli strati del profilo attivo del terreno.Sono ammissibili i terreni coltivati a seminativo.Impegni principali:• Effettuare la semina diretta su sodo con idonee macchine opera-

trici• Divieto di effettuare lavorazioni che provochino il rimescolamento

degli strati del profilo attivo del terreno (aratura, erpicatura, estir-patura, sarchiatura, rincalzatura, livellamento laser nonché altre operazioni meccaniche).

• Rispettare l’obbligo di successione colturale con alternanza di ce-reali autunno-vernini, riso, colza/altre crucifere, leguminose, mais, sorgo, soia, barbabietola. E’ consentita la rotazione con legumino-se. La durata massima dei medicai è di 4 anni, a decorrere dall’ impianto e, a tal fine, fa fede la successione colturale registrata nei fascicoli aziendali delle annualità precedenti a quella di adesione all’azione.

• Il mais, sia come coltura principale che secondaria non può esse-re presente sullo stesso appezzamento per due anni consecutivi, né come primo né come secondo raccolto; può permanere sullo stesso appezzamento per due anni consecutivi solo se si aderisce all’impegno aggiuntivo ‘cover crops’

Intervento 2 – Minima lavorazione (ML)La minima lavorazione è una tecnica agronomica che prevede di effet-tuare lavorazioni del terreno a profondità non superiori ai 15 cm garan-tendo al contempo che una parte della superficie resti coperta da residui colturali. In ogni caso non si deve verificare l’inversione degli strati del profilo attivo del terreno.

Condizionalità 2012

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BERRI TRACTORSdi Simone BERRI

COMMERCIO E RIPARAZIONEMACCHINE AGRICOLE ED INDUSTRIALI

RITIRO TRATTORI USATI ANCHE NON FUNZIONANTI A USO RICAMBI

Iniezione diretta di effluenti di allevamento non palabili o interramento immediato in caso di minima lavorazione• Effettuare l’iniezione diretta degli effluenti di allevamento nel terre-

no oggetto di impegno utilizzando macchine operatrici con idonee caratteristiche tecniche oppure in caso di minima lavorazione ef-fettuare in alternativa l’interramento degli effluenti di allevamento immediatamente dopo la loro distribuzione tramite un unico can-tiere di lavoro

compatIbIlItà con altre azIonI I pagamenti relativi alla presente azione, per le medesime superfici, non sono cumulabili con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214, fatte salva l’ azione I. In caso di adesione contemporanea all’azione I non è consentita l’adesio-ne all’impegno facoltativo aggiuntivo 3 (gestione delle stoppie) dell’a-zione stessa.

azIone I – “conservazIone della bIodIversItà nelle rIsaIe”

Si applica alle superfici coltivate a riso secondo tecniche agronomiche che prevedano la sommersione della risaia: a semina tradizionale, a se-mina interrata a file con successiva sommersione, etc. La superficie minima di adesione all’azione è pari al 10% della SAU an-nualmente investita a riso. Tale superficie non dovrà comunque essere complessivamente inferiore ad 1 ha. Tale quota minima dovrà essere garantita per i cinque anni di impegno, è consentito variare ubicazione ed entità delle superfici nel corso del periodo di impegno, a condizione che ogni anno sia garantita la quota minima sopra indicata.

La durata degli impegni è di 5 anni, fatto salvo l’impegno facoltativo di gestione delle stoppie cui si può decidere di aderire di anno in anno.

L’azione prevede due sottoazioni:

1) gestIone delle acQue In rIsaIa

La prima sottoazione prevede l’adozione dei due impegni di seguito elencati.

A) Realizzazione di un solco per camera: costituire, in ogni camera di risaia oggetto di impegno, un solco nel quale dovrà essere assicurata la presenza di acqua durante le asciutte.

•Posizionamentodelsolco:All’internodellacameraepreferibilmenteadiacente al lato dove si trova la bocchetta di uscita dell’acqua per rac-cogliere, durante la fase di asciutta, la massima quantità di microfauna presente nell’acqua di risaia. •Caratteristichegeometrichedelsolco:deveinteressarel’interalunghez-za del lato della camera in cui è posizionato, avere sezione trapezoidale con base maggiore rivolta verso l’alto di almeno 60 cm ed profondità di almeno 40 cm, al momento della realizzazione. •Duratadelsolco:ilsolcodeveesserepresenteinrisaiadallaprimasom-mersione fino alla asciutta finale di pre-raccolta del riso. •Livellodell’acquanelsolco:ilsolcodeveesseremantenutocostante-mente pieno di acqua per tutto il ciclo produttivo, dal primo ingresso

SEMINA  SU  SODO  (SD)   MINIMA  LAVORAZIONE  (ML)  

Impegno  base   208€/ha   Impegno  base   190€/ha  

SD      +  cover  crops   290€/ha   ML       +   cover  crops  

272€/ha  

SD   +   iniezione  diretta   effluenti  non  palabili  

278€/ha   ML   +   iniezione  diretta   effluenti  non  palabili  

260€/ha  

SD   +   cover   crops  +   iniezione  diretta   effluenti  non  palabili  

360€/ha   ML   +   cover  crops   +  iniezione  diretta  effluenti   non  palabili  

342€/ha  

 

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dell’acqua alla asciutta finale di pre-raccolta, per tutta la sua lunghezza affinché esso costituisca la zona di rifugio per la fauna acquatica durante le asciutte. •Manutenzionedelsolco.Perevitareinterferenzenegativesulciclobio-logico della fauna acquatica non possono essere effettuati interventi di manutenzione dal 15 marzo al 15 agosto, fatti salvi interventi limitati di ripristino della funzionalità idraulica dello stesso. •Fascedirispetto:Qualoralacreazionedelsolcodeterminil’instabilitàdell’argine è importante mantenere una fascia di rispetto tra l’argine del-la camera ed il solco. •Solchettisecondarioscoline:perfavorirelaraccoltadellamicrofaunaall’interno del solco durante il deflusso dell’acqua e/o il mantenimento dell’acqua nel solco durante l’asciutta, può essere utile realizzare delle scoline, ad andamento tendenzialmente perpendicolare al solco, in re-lazione alla dimensione e forma della camera ed alla natura del terreno.

B) Inerbimento di un argine per camera di risaia. •Dall’iniziodellastagionedicoltivazionedelrisoepertuttalastessa,vamantenuto costantemente inerbito un argine per camera soggetta ad impegno, preferibilmente l’argine adiacente al solco, mediante semina o sviluppo della vegetazione spontanea, al fine di preservare un ambiente indisturbato per la nidificazione di alcune specie di uccelli. Nel caso in cui il solco della camera oggetto di impegno sia adiacente ad una strada poderale o interpoderale in luogo dell’argine può essere mantenuta iner-bita e gestita con le stesse modalità indicate sopra, la relativa banchina o bordo.

•Trail15marzoedil15agostodiogniannosonovietateoperazionidicontenimento chimico o meccanico (es: trinciatura) della vegetazione sull’argine inerbito. E’ possibile durante tale periodo effettuare interventi di sfalcio parziale ad altezza tale da assicurare il rispetto del ciclo ripro-duttivo della avifauna presente.

2) gestIone delle acQue e delle stoppIe In rIsaIa

E’ un intervento facoltativo che può essere attuato solo in aggiunta agli impegni previsti per la sottoazione I.1 “Gestione delle acque in risaia” sopradescritti, deve essere adottato il seguente impegno:

Le stoppie di riso devono essere mantenute in campo sino alla fine di febbraio in quanto costituiscono habitat per popolazioni di alcune specie di uccelli migratori; Sono compatibili con questo impegno:

a) La raccolta e asportazione delle paglie purché sia garantito il mante-nimento delle stoppie in campo per il periodo stabilito; b) La rullatura delle stoppie purché queste siano successivamente man-tenute sommerse per tutto il periodo; c) Lo spandimento degli effluenti di allevamento e/o dei fanghi, se ef-fettuati con modalità compatibili al rispetto dell’impegno e preferibil-mente dopo la fine di febbraio.

La trebbiatura meccanica del riso può essere effettuata secondo le seguenti alternative: a) taglio dei culmi con le pannocchie. Questo metodo lascia stoppie di altezza variabile, da cui è asportata la parte terminale; b) “sgranatura” della spiga. Questo metodo sarebbe il più indicato ai fini del conseguimento della tutela della avifauna migratoria perché lasciando i culmi in piedi e le pannocchie svuotate costituisce una habitat di altezza ottimale.

CONSERVAZIONE  DELLA  BIODIVERSITA’  NELLE  RISAIE  

Impegno   base  ‘Gestione  delle  acque  in  risaia”  

135  €/ha  

Impegno  supplementare  ‘Gestione  delle  acque  e  delle  stoppie  in  risaia’  

165  €/ha  

 

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n.8 2011 | 30 TECNICO

Domanda Piano Sviluppo Rurale: aperti i termini per la misura 112 insediamento giovani agricoltori

La Direzione Generale Agricoltura con decreto n.9399 del 14/10/2011 ha approvato il nuovo bando della Misura 112 “In-sediamento di giovani agricoltori”.Il decreto è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.42, serie ordinaria del 21 ottobre 2011.La dotazione finanziaria complessiva è di € 3.000.000,00 per il periodo di apertura del bando, suddiviso in quattro periodi, tra il 21 ottobre 2011 e il 14 dicembre 2012.

REQUISITI PER PRESENTARE DOMANDAIl richiedente del premio di primo insediamento è il giovane agricoltore che al momento della presentazione della doman-da:

A. ha età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non an-cora compiuti;

B. ha la competenza e la conoscenza professionale, se non ce l’ha è possibile acquisirla nei 3 anni successivi

C. presenta un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola

D. conduce, per la prima volta, in qualità di titolare/legale rap-presentante una impresa individuale o una società agricola, l’azienda non deve derivare da un frazionamento di un’azien-da esistente che continua l’attività con la superficie residua

E. garantisce il lavoro ad almeno:- una Unità Lavoro Anno (ULA), pari a 1.800 ore/anno, se ubi-cate in zona non svantaggiata;- 0,5 ULA, con l’obbligo di innalzarla ad 1 ULA entro tre anni dalla data di insediamento, se ubicate in zona svantaggiata

F. La singola decisione in merito all’erogazione del premio di primo insediamento deve essere presa entro i 18 mesi suc-cessivi all’insediamento stesso, quale data di insediamento si considera la data della prima movimentazione della partita IVA. Non possono presentare domanda i titolari che si sono insediati prima del 14.08.2010.

In base alle caratteristiche del richiedente ed al piano azien-dale, ad ogni domanda viene assegnato un punteggio di pri-orità, le richieste vengono finanziate in ordine di punteggio decrescente fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

A QUANTO AMMONTA IL PREMIOIl sostegno è erogato in conto capitale come premio unico e ammonta a:•€15.000inzonasvantaggiatadimontagna;•€10.000intuttelealtrezone.

L’importo del premio è elevato a:•€38.000inzonasvantaggiatadimontagna;•€26.000intuttelealtrezone;

nei due casi, tra loro alternativi, di seguito riportati:

1) il richiedente aderisca alla presente Misura con modalità “Pacchetto giovani”, comprendente larichiesta del contributo ai sensi della Misura 121 NITRATI “In-terventi per la gestione sostenibile degli effluenti di alleva-mento” con una spesa ammissibile maggiore o uguale a € 50.000 in zona svantaggiata di montagna e a € 80.000 in tutte le altre zone.

2) il richiedente aderisca alla presente Misura, presentando un Piano aziendale comprendente investimenti che siano ri-conducibili alle tipologie di intervento ammissibili ai sensi delle Misure 121 e/o 311 e da realizzare senza il contributo ai sensi di queste ultime Misure; la spesa, IVA esclusa, soste-nuta per realizzare gli interventi riconducibili alla Misura 121 e/o alla Misura 311, sia maggiore o uguale a € 50.000 in zona svantaggiata di montagna e a € 80.000 in tutte le altre zone

QUANDO PRESENTARE LE DOMANDELe domande possono essere presentate ininterrottamente fino al 14 dicembre 2012. Tuttavia al fine della redazione del-le graduatorie la presentazione delle domande è suddivisa in 4 periodi:

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| 31TECNICO

Domanda Piano Sviluppo Rurale: aperti i termini per la misura 112 insediamento giovani agricoltori

Si consiglia di presentare la domanda il prima possibile per avere l’opportunità, in caso di mancato finanziamento, di ri-manere in graduatoria anche per i periodi successivi.

RIFORMA DELLA PAC 2014 - 2020La Commissione Europea il 12 ottobre 2011 ha adottato il pac-chetto legislativo sul futuro della PAC dopo il 2013, un appro-fondimento sarà pubblicato sul prossimo numero del Colti-vatore Pavese, tra le proposte c’è una parte che riguarda i giovani agricoltori.

Gli Stati membri dovranno concedere un pagamento annuale ai giovani agricoltori che:• Si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in

qualità di capo d’azienda, o che hanno presentato nei 5 anni precedenti la domanda di accesso al regime dei gio-vani agricoltori nel PSR

• Hanno meno di 40 anni al momento della presentazione della domanda.

Il sostegno è concesso sotto forma di pagamento annuale, per un periodo massimo di 5 anni sotto forma di aumento del 25% dei titoli all’aiuto PAC richiesti a pagamento con la domanda unica.

Nel documento della Commissione vengono altresì conferma-ti i due pilastri della PAC ossia i pagamenti diretti ed il Piano di Sviluppo Rurale.

CONCLUSIONIQualora il giovane sia già insediato (in data successiva al 14.8.2010) e abbia i requisiti, non c’è dubbio sull’opportunità di presentare domanda per la misura 112 sul bando attuale.Per i giovani che non sono ancora insediati bisogna fare delle valutazioni, è consigliabile presentare domanda sul bando attuale quando:

1. Si intende fare un investimento ricadente nella misura 121 NITRATI che scade il 31.10.2011 e si riesce a presentare entro tale data la documentazione necessaria prevista dal bando2. Se si è prossimi ai 40 anni e nel 2014 viene superato questo limite di età3. Se nei prossimi 2 anni si prevede di dover fare investimenti che sarebbero stati ammissibili con il bando della misura 121 o 311 Negli altri casi potrebbe essere consigliabile attendere l’apertura del PSR 2014-2020.

Gli uffici della Coldiretti sono a disposizione per informazio-ni più dettagliate e per la predisposizione delle domande.

 

  1°  periodo   2°  periodo   3°  periodo   4°  periodo  

Data  inizio   21.10.2011   16.11.2011   16.03.2012   01.08.2012  

Data  fine   15.11.2011   15.03.2012   31.07.2012   14.12.2012  

 

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n.8 2011 | 32 TECNICO

Domanda unica PAC e condizionalità 2012In attesa di definire le norme che regoleranno la Politica Agri-cola Comunitaria dal 2014, riportiamo i punti salienti di cui tener conto per predisporre nel migliore dei modi il piano col-turale per il 2012.Per la provincia di Pavia in particolare sono previste modifi-che sostanziali per il settore riso: scomparirà l’aiuto accoppia-to alla coltura ed i fondi risparmiati andranno ad incrementare il valore dei titoli in portafoglio dei risicoltori storici.Il disaccoppiamento consentirà al comparto agricolo di per-cepire gli stessi sostegni degli anni passati, orientando la produzione verso le coltivazioni più adatte alle singole real-tà aziendali e più rispondenti alle richieste dei mercati; per esempio il fatto di coltivare o di non coltivare riso nel 2012, non comporterà alcun incremento o decremento degli impor-ti erogati con la PAC 2012.

Vediamo punto per punto quali sono gli aspetti principali:

DISACCOPPIAMENTOLa novità più rilevante è costituita dal disaccoppiamento de-gli aiuti che fino al 2011 venivano erogati per RISO, SEMENTI CERTIFICATE, PIANTE PROTEICHE, FRUTTA A GUSCIO E FO-RAGGI ESSICCATI.Disaccoppiare gli aiuti vuol dire separare il livello di sostegno dalla quantità e dal tipo di produzione, le risorse che si rende-ranno disponibili in seguito al disaccoppiamento verranno di-stribuite sotto forma di aumento del valore nominale dei titoli.Beneficiari dell’aumento di valore dei titoli saranno gli agri-coltori che negli anni 2005-2006-2007-2008 hanno coltivato le sopra citate colture, il calcolo degli importi di riferimento è basato sulla media degli importi ricevuti in questo periodo; per gli agricoltori che hanno iniziato l’attività agricola dopo il 2005 nel calcolo della media verrà considerato solo il periodo in cui hanno svolto l’attività.

MODULAZIONELa modulazione è la riduzione che ogni anno viene appli-cata agli importi erogabili attraverso la Domanda Unica per finanziare alcune misure del Piano di Sviluppo Rurale.

Nel 2012 la percentuale di riduzione per gli importi superiori a 5.000€ aumenterà di 1 punto:

ART. 68Vengono confermati gli stanziamenti previsti dall’art. 68 per alcuni settori specifici (vedi tabella della pagina a fianco)

TERRENI ABBINABILII titoli vengono pagati in base alla superficie condotta il giorno 15 maggio di ogni anno, è ammessa qualsiasi super-ficie agricola, sono escluse le superfici destinate a foreste e quelle ad uso non agricolo

TRASFERIMENTO e UTILIZZO TITOLII titoli si possono trasferire a titolo definitivo (vendita) con o senza trasferimento di terreno oppure in affitto; l’affitto è consentito solo quando viene affittata anche la terra, la superficie affittata deve essere almeno pari alla superficie dei titoli trasferiti. Se vengono trasferiti titoli speciali (pa-gabili solo in presenza di allevamento) vi è la conversione automatica in titoli ordinari (pagabili in presenza di terreno abbinabile), i possessori di titoli speciali possono chieder-ne la conversione in ordinari. I titoli devono essere utilizzati almeno una volta ogni due anni, in caso contrario vengono ritirati e confluiscono nella Riserva Nazionale.

RISERVA NAZIONALEè uno strumento che consente l’assegnazione di nuovi ti-toli agli agricoltori che ricadono in determinate fattispecie, l’evoluzione della normativa nel corso degli anni ha di fatto ridotto le fattispecie a due casistiche:1) Nuovi agricoltori cioè coloro che nei cinque anni prece-denti non hanno svolto attività agricola2) Agricoltori che dispongono di superfici sulle quali era sta-to sottoscritto un impegno agroambientale con la foresta-zione e che hanno terminato il periodo di impegno

Per ottenere i titoli dalla Riserva Nazionale bisogna pre-sentare una specifica richiesta entro il 15 maggio di ogni anno.

Fino  al  2011   Dal  2012  Veniva  erogato  un  aiuto  specifico  per  ogni  ettaro  coltivato  a  riso,  sementi  certificate,  piante  proteiche,  frutta  a  guscio,  foraggi  essiccati  

Non  vengono  più  erogati  gli  aiuti  accoppiati,  gli  importi  resi  disponibili  vengono  assegnati  agli  agricoltori  ‘storici’  sotto  forma  di  aumento  di  valore  dei  titoli  

L’aumento  di  valore  dei  titoli  è  determinato  dalla  media  degli  aiuti  percepiti  per  questi  settori  negli  anni  2005-­‐2006-­‐2007-­‐2008  

Dall’anno  prossimo  coltivare  riso,  sementi  certificate,  piante  proteiche,  frutta  a  guscio  o  foraggi  essiccati  NON  determinerà  alcuna  variazione  dell’importo  percepito  

 

fino  a  5.000€   Da  5.000€  a  300.000€   Oltre  300.000€  0%   10%   14%  

 

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Domanda unica PAC e condizionalità 2012 Gli aspetti principali da considerare per l’annata agraria 2011-2012

SETTORE   TIPO  DI  SOSTEGNO   PREMIO  MASSIMO  (sono  previste  

riduzioni  in  caso  di  superamento  dei  

massimali  nazionali)  Vacche  nutrici   Vitelli  nati  da  vacche  nutrici  primipare  di  razza  da  carne  iscritte  ai  

LLGG  200€  /  capo  

Vacche  nutrici   Vitelli  nati  da  vacche  nutrici  pluripare  di  razze  da  carne  iscritte  ai  LLGG  

150€  /  capo  

Vacche  nutrici   Vitelli  nati  da  vacche  nutrici  a  duplice  attitudine  iscritte  nei  registri  anagrafici  

60€  /  capo  

Macellazione  Bovini  

Bovini  macellati  in  età  compresa  tra  12  e  24  mesi,  con  permanenza  minima  di  7  mesi  in  allevamento  allevati  in  conformità  con  un  disciplinare  di  etichettatura  facoltativa  ai  sensi  del  Reg.  Ce  1760/2000  

50€  /  capo  

  Bovini  macellati  in  età  compresa  tra  i  12  e  24  mesi  certificati  ai  sensi  del  Reg.  Ce  510/2006  (IGP)  

90€  /  capo  

Ovicaprini   Montoni  iscritti  ai  LLGG,  ovicaprini  macellati  e  certificati  ai  sensi  del  Reg.  Ce  510/2006  (DOP/IGP),  ovicaprini  allevati  con  un  coefficiente  di  densità  inferiore  a  1,0  UBA/  ettaro  

Da  10€  a  300€  per  capo  

Olio  di  oliva   Olio  di  oliva  prodotto  in  aziende  iscritte  ai  sistemi  di  controllo  per  il  rispetto  dei  disciplinari  DOP/IGP/BIOLOGICO  

1€  /  Kg  

Latte   Latte  crudo  di  vacca  prodotto  nel  rispetto  di  almeno  due  dei  seguenti  requisiti  qualitativi  e  igienico-­‐sanitari:  

• Tenore  di  cellule  somatiche  per  ml  inferiore  a  300.000  • Tenore  di  germi  a  30  per  ml  inferiore  a  40.000  • Tenore  di  materia  proteica  non  inferiore  a  3,35%  

Nel  caso  in  cui  siano  rispettati  due  dei  parametri,  il  parametro  non  conforme  dovrà  comunque  rispettare  i  seguenti  limiti:  

• Tenore  di  cellule  somatiche  per  ml  inferiore  a  400.000  • Tenore  di  germi  a  30  per  ml  inferiore  a  100.000  • Tenore  di  materia  proteica  non  inferiore  a  3,2%  

15€/tonn  

Tabacco   Tabacco  prodotto  sulla  base  di  un  contratto  di  coltivazione  e  consegnato  ad  una  impresa  di  prima  trasformazione  dei  gruppi  varietali  01,02,03  e  04,  tabacco  delle  varietà  Kentucky  e  Nostrano  del  Brenta  

Da  2,0€  a  4,0€  /kg  

Barbabietola   Barbabietola  da  zucchero  coltivata  con  l’utilizzo  di  sementi  certificate  e  confettate.  Il  quantitativo  di  semente  non  deve  essere  inferiore  a  120.000  unità  di  seme  confettate  per  ettaro.  Bisogna  allegare  alla  domanda  copia  dei  cartellini  varietali  

400€  /ettaro  

Comparto  floricolo:  danae  racemosa  

Danae  Racemosa  destinata  alla  produzione  di  fronde  recise  a  condizione  che  i  produttori  adottino  un  disciplinare  di  produzione  volontario  riconosciuto  dal  Mipaaf  

15.000€  per  ettaro,  massimale  di  10.000€  per  produttore  

Avvicendamento   Riservato  ai  terreni  delle  regioni  centro-­‐meridionali  che  praticano  l’avvicendamento  biennale  tra  cereali  autunno  vernini  e  colture  miglioratrici  

100€  /  ettaro  

Assicurazioni   Viene  confermato  il  contributo  a  favore  degli  agricoltori  che  stipulano  polizze  assicurative  agevolate  per  la  copertura  di  rischi  di  perdite  economiche  causate  da  avversità  atmosferiche  sui  raccolti,  epizoozie  negli  allevamenti  zootecnici,  da  malattie  delle  piante  e  da  infestazioni  parassitarie  sulle  produzioni  vegetali  

65%  della  spesa  per  il  pagamento  

del  premio  assicurativo  (sono  escluse  le  polizze  

integrative  volontarie)  

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n.9 2011 | 34 VITIVINICOLO

potenza acida di questo tipo è giusto così: diversamente sareb-be stato troppo evidente.L’equilibrio è buono anche se sempre un po’ sbilanciato verso l’acidità.In abbinamento, primi piatti non troppo elaborati, come un simpatico piatto di tagliatelle al ragù o una pasta e fagioli tie-pida e tra i secondi, un “classico” arrosto di vitello o una coppa di maiale al forno.Eviterei invece qualsiasi tipo di carne rossa, soprattutto se cu-cinata al sangue: l’eccesso di umori andrebbe a rinforzare la già importante salivazione, con risultati di non grande soddi-sfazione.Servito a temperatura più “fresca” (16°/17°) può anche essere “compagno di merenda” per un estivo panino al salame…Piccole DOC crescono… considerata per anni solo la sorella mi-nore del ben più vasto Oltrepò Pavese, San Colombano esce alla grande con vini come questo Rosso di GUGLIELMINI, a di-mostrare vera tipicità ed un carattere di tutto rispetto.

Roberto Pace

Delegato Provinciale Fisar Pavia

Una collina che si eleva inaspettata quella di San Co-lombano, tra la pianura lodigiana e la bassa pavese, a circa 40 chilometri da Milano e una trentina da Pavia. Un’isola della provincia di Milano dove da tempo si col-tivano i vigneti dell’unica D.O.C. “meneghina”, con inte-ressamento anche delle confinanti provincie di Pavia ad ovest, con i territori di Miradolo Terme e Monteleone, e Lodi verso nord, nel comune di Graffignana.Ed è appunto a Miradolo Terme che da oltre 150 anni la famiglia Guglielmini si tramanda una professione, quel-la del vignaiolo, che necessita passione, rispetto per la natura e fatica per poter raggiungere una qualche sod-disfazione. Negli ultimi anni la conduzione di Giuesep-pe Guglielmini ha abbinato la tecnologia alla tradizione, acquisendo nuovi vigneti e dotando la cantina di mo-derne attrezzature, allo scopo di migliorare la qualità dei propri vini. La bottiglia che andiamo ad incontrare è quella di un prodotto “classico” della zona, un Rosso DOC San Colombano, risultato del sapiente dosaggio di uve Croatina, Barbera ed Uva Rara; annata di vendem-mia 2009, tenore in alcol 13%.Bottiglia bordolese, come si addice alla tipologia, con un’etichetta grigia con scritte bianche ed il logo azien-dale in rosso e giallo; peccato che la scritta più impor-tante richiami il nome della DOC e non quello del Pro-duttore, piuttosto che la tipologia del vino: in questo modo la bottiglia risulta un po’ spersonalizzata.Nel bicchiere invece la personalità c’è.Un bel colore rosso rubino non eccessivamente carico, ma vivace e luminoso con riflessi porpora, preannun-cia una freschezza significativa ed una consistenza non troppo spinta lascia presagire un vino di pronta e facile beva. Il bouquet olfattivo è pulito e schietto nella sua semplicità; predominano le note fruttate di bacche ros-se, ciliegia ed amarena, ribes e mirtillo: frutti freschi a prima maturazione, nessuna sensazione “marmellato-sa”. Seguono poi sentori speziati leggeri che ricordano il pepe bianco appena macinato ed un’idea di vegetale, memoria di corteccia verde.In bocca si conferma innanzitutto la sensazione di fre-schezza: la “spalla” acida di questo vino è davvero im-portante e la salivazione viene stimolata ben bene ed a lungo. La morbidezza è adeguata, sufficiente a non farlo risultare spigoloso, e il calore alcolico è avvolgente e rassicurante; in secondo piano il tannino, ma con una

(Col)direttamente nel bicchiere:

“San Colombano” Rosso doc Az. agr. Guglielmini Giuseppe

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| 35VITIVINICOLO

Aperto il Bando Misura InvestimentiPresentazione Domande entro il 28 febbraio 2012

Sono ammessi anche articoli promozionali, quali gadgets, a condizione che gli stessi siano mantenuti in azienda, nella loro totalità, fino al controllo in sede di collaudo.

Le spese devono essere sostenute unicamente dal beneficiario in prima persona tramite bonifico bancario; non è ammesso il pagamento tramite assegno, vaglia postale o contatti.

I nostri uffici sono a disposizione per ogni chiarimento e per esaminare la documentazione utile per predisposizione delle domande.

In data 12 dicembre 2011 sono state pubblicate sul Burl le disposi-zioni attuative per la presentazione delle Domande di aiuto in fa-vore delle imprese agricole danneggiate dalla Peronospora che ha colpito, nel 2008, i seguenti Comuni della Provincia di Pavia:Bosnasco, Broni, Ca¬nevino, Canneto Pavese, Castana, Cigogno-la, Corvino San Quirico, Golferenzo, Lirio, Montecalvo Versiggia, Montescano, Montu’ Beccaria, Mornico Losana, Oliva Gessi, Pie-tra De’ Giorgi, Redavalle, Rovescala, Ruino, San Damiano Al Col-le, Santa Giuletta, Santa Maria Della Versa, Stradella, Torricella Verzate, Volpara, Zenevredo.Potranno accedere al contributo le aziende agricole i cui vigne-ti sono localizzati nei comuni sopra citati che, sulla base delle dichiarazioni di produzione , dimostrino di aver subìto nell’an-no 2008 un danno economico, derivante da perdite di reddito per la mancata produzione di uva da vino a causa della pero-nospora della vite, uguale o superiore al 22% della produzio-ne media del triennio precedente al 2008, quindi del triennio 2005/2006/2007.La documentazione necessaria per dimostrare il raggiungimento del danno minimo è costituita dalle Dichiarazioni di Produzione (o modelli F2 per le aziende che hanno conferito totalmente le uve alle cantine sociali) e dalle denunce delle uve DOC/IGT pre-sentate negli anni 2055-2006-2007-2008. Il contributo segue il regime “de minimis” agricolo (REG 1535/2007) per cui non può superare,per azienda, i 7.500 € all’interno del triennio 2009-2010-2011 e dall’importo di con-tributo calcolato andranno detratti gli eventuali risarcimenti derivanti dalla stipula di polizze assicurative contratte in forma agevolata.Il termine entro cui consegnare la Domande all’Amministrazione Provinciale è IL 25 gennaio 2012.

I nostri uffici sono a disposizione per la verifica dei dati produtti-vi e per la compilazione delle domande.

Come abbiamo anticipato nello scorso numero la Regione Lom-bardia ha aperto, il 5 dicembre, il bando per la presentazione delle Domande Misura Investimenti introducendo alcune novità rispetto alla scorsa campagna.

La spesa minima ammessibile è di 10.000 Euro, l’importo massi-mo ai fini del contributo è di 200.000 Euro.Il contributo è pari al 40% delle spese ammissibili effettivamente sostenute ed ammesse; gli interventi indicati in domanda devo-no iniziare dopo la presentazione della domanda ed essere con-clusi entro il 31 luglio 2012.

elenchIamo In breve le spese ammIssIbIlI:

Per gli imprenditori agricoli singoli e associati e per le società di persone e capitali esercitanti attività agricola :1. Acquisto di barriques, comprese di portabarriques, tonne-

au, botti di piccole dimensioni e recipienti per l’affinamento in acciaio con la precisazione che tutti i recipienti ammissi-bili non devono essere installati in modo permanente, ma facilmente spostabili.

2. Acquisto di macchine e/o attrezzature per la movimenta-zione del magazzino di cantina, cestoni per la movimen-tazione di bottiglie compresi i giropallets e le pompe di travaso.

3. Lavori di muratura per la costruzione e/o ristrutturazione di uffici aziendali.

4. Dotazioni utili all’allestimento degli uffici aziendali: acquisto di pc per postazioni fisse e di pc portatili, stampanti, fax ar-redi per ufficio; acquisto di software gestionali per l’ufficio e la cantina solo se associati ad altre dotazioni informatiche.

Per le imprese di trasformazione che utilizzano materia prima di provenienza extra aziendale per almeno il 60% e per le coo-perative agricole che commercializzano e trasformano materia prima conferita per obbligo statutario dai produttori di base soci dell’impresa stessa: 5. Allestimento di punti vendita al dettaglio e/o sale degusta-

zione con l’acquisto di espositori, mobilio tipo sedie, tavoli, frigoriferi, bicchieri, elettrodomestici (lavastoviglie).

per le azIende agrIcole e le Imprese dI trasformazIone:

6. Iniziative e azioni pubblicitarie, compresa la creazione e/o aggiornamento di siti internet ma solo se abbinati a un pia-no pubblicitario legato all’acquisto di materiale, pubblica-zioni, spazi pubblicitari e fiere di settore, tra cui il Vinitaly. Pe

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Con l’ordinanza n.276/2011 del 21 ottobre 2011, la Cor-te costituzionale ha dichiarato inammissibile la que-stione proposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Asti circa la legittimità della norma che dispone che le vinacce esauste e i loro compo-nenti sono da considerare sottoprodotti soggetti alla disciplina delle biomasse combustibili (articolo 2-bis del decreto legge 3 novembre 2008, n.171).In particolare, nel corso di un procedimento penale per violazione della normativa in materia di rifiuti - contestata per aver bruciato residui derivanti dall’at-tività di distillazione, costituiti da vinacce esauste senza autorizzazione – il Gip ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma citata, addot-ta dalla difesa dell’imputato a sostegno delle proprie tesi difensive, evidenziando come la stessa sembri creare una presunzione assoluta di esclusione delle vinacce dal campo di applicazione della normativa in

materia di rifiuti, non consentita dalla disciplina comunitaria.La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione rappresentando l’impossibilità di pronunciarsi adeguatamente, in considerazione del mutato quadro normativo di riferimento, in epo-ca successiva alla richiesta. Infatti, l’articolo 184 bis, introdotto nel codice ambientale (decreto legislativo 152/06) a dicembre 2010, disciplina, sulla base della direttiva comunitaria, la nozione di sot-toprodotto.La Corte ha quindi evidenziato che tale previsione è destinata si-curamente ad incidere sull’interpretazione della disposizione cen-surata e che, pertanto, nel dedurne l’illegittimità, il giudice a quo aveva l’onere di tenere conto del mutato quadro normativo, sia ai fini dell’individuazione corretta del parametro interposto, sia ai fini della valutazione dell’incidenza delle sopravvenienze sulla norma oggetto di esame. Resta quindi confermata la possibilità di qualifi-care come sottoprodotti le vinacce esauste, ai sensi della normativa generale e della previsione specifica indicata, ricorrendone i pre-supposti.

Corte Costituzionale: le Vinacce esauste restano sottoprodotti

Ripartizione della dotazione finanziaria relativa all’anno 2012

PROMEMORIA

n.9 2011 | 36 VITIVINICOLO

Il Decreto ministeriale 7462 del 10 no-vembre 2011 ha fissato la ripartizione, tra le varie Misure del PNS Vino, della dotazione finanziaria, pari a 341 Milioni di Euro, attribuita all’Italia nell’ambito dell’OCM VINO. Per la Lombardia la situazione è la se-guente:Promozione sui mercati dei Paesi esteri 2.400.449,00 EuroRistrutturazione e Riconversione dei Vigneti 5.148.704,00 EuroVendemmia Verde 1.064.968,00 EuroInvestimenti 1.562.448,00 EuroDistillazione alcole uso commestibile 74.492,00 EuroArricchimento con mosti 375.748,00 EuroPer un totale di 10.626.726,00 EuroPer l’assicurazione sul raccolto il valo-re complessivo per l’Italia è pari a 20 Milioni di Euro che saranno suddivisi in base alle domanda del 2012.

domanda dI adesIone al prrv 2010/2011: estIrpI da concludere entro Il31 dIcembre 2011Le aziende che hanno aderito all’Azione I (estirpo e reimpianto aziendale) del PRRV 2010/2011, presentando la do-manda nel 2010 (scadenza 15 novem-bre 2010), devono estirpare i vigneti oggetto di intervento entro il 31 dicem-bre 2011.

dIchIarazIone vItIvInIcola: scadenza doman-de al 16 gennaIo 2012Nell’ultimo numero abbiamo analizzato le novità introdotte dal Decreto Legi-slativo n.61/2010 nella predisposizione della Dichiarazione Vitivinicola.Ricordiamo che la scadenza per la pre-sentazione della Domanda Unica Vino, che ha unificato tre istanze amministra-tive (iscrizioni agli Albi, Rivendicazioni delle Uve, fino allo scorso anno presen-

tate alle Camere di Commercio, e Di-chiarazione di Produzione) è fissata al 16 gennaio 2012 ed invitiamo le azien-de interessate a recarsi nei nostri uffici per verificare la correttezza delle pro-prie superfici vitate e per fornire i dati produttivi (bolle e fatture di vendita, tabulati di conferimento delle uve alle Cantine Sociali) della Vendemmia 2011.

domande dI arrIcchImento:presentazIone entro Il 31 gennaIo 2012Per la campagna 2011/2012 le operazio-ni di arricchimento, con il mosto d’uva concentrato o concentrato rettificato, potranno essere eseguite fino al 31 di-cembre 2011 e le Domande di Aiuto all’arricchimento dovranno essere pre-sentate entro il 31 gennaio 2012, secon-do le modalità indicate nella circolare Agea numero 52 del 5 dicembre 2011.

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Nel mese di novembre, il percorso di promozione che Coldiretti ha avviato in favore del territorio e dei prodotti della nostra Provincia, ha vissuto un momento molto importante grazie alla missione commerciale che si è svolta in Canada dal 5 al 10 novem-bre 2011.Una missione organizzata con la col-laborazione di Promos, Azienda Spe-ciale della Camera di Commercio di Milano, e con l’assistenza dell’Italian Chamber of Commerce in Canada West che ha portato oltreoceano nella città di Vancouver, importante centro dell’area del Pacifico Nord-Occidentale, oltre venti vini tipici del

nostro territorio (Barbera, Bonarda, Pinot Nero, Moscato, Oltrepò Pavese Rosso , Pinot Nero Spumante Brut).Fondamentale è stata la partecipa-zione delle nostre aziende che han-no presentato i vini oltre padani agli operatori del settore (importatori, buyers, giornalisti, distributori, risto-ratori) sia durante “Flavours of Italy”, evento dedicato al gusto Italiano, sia attraverso incontri B2B presso le sedi degli importatori e nei negozi specializzati, riscuotendo interesse e consensi.Le aziende presenti a Vancouver:Bisi - San Damiano Al Colle; Busca-glia Vini- Rovescala; Gravanago di

Goggi Paolo - Fortunago; La Trava-glina - Santa Giuletta; San Michele Ai Pianoni - Montecalvo Versiggia; Uva D’oro dei Fratelli Scarabelli - Santa Maria Della Versa;hanno saputo proporre con grande professionalità i vini dell’Oltrepò Pa-vese, creando un bel gioco di squa-dra in un clima di collaborazione, fondamentale quando ci si avvicina a nuovi mercati.Il progetto di promozione continue-rà, nella seconda metà di gennaio, a Milano con incontri bilaterali con altri importatori provenienti dal NordA-merica.

| 37VITIVINICOLO

Il Vino Dell’Oltrepò vola alla conquista del Canada

Corte Costituzionale: le Vinacce esauste restano sottoprodotti

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Page 38: cp 09_2011

Garantire finanziamenti per 385,9 milioni di euro. E’ l’obiet-tivo di CreditaAgri Italia per il 2012, secondo quanto emerso dal Forum “CreditAgri Italia: Sinergie per competere”, svoltosi giovedì 6 settembre a Roma, presso il Salone delle Statue di Palazzo Rospigliosi. All’incontro hanno partecipato il presi-dente CreditAgri Italia Giorgio Piazza, il Consigliere Delegato CreditAgri Italia Roberto Grassa, i vicepresidenti CreditAgri Italia Aldo Mattia e Franco Gatti e i direttori generali delle maggiori realtà bancarie operanti in Italia che, con CreditAgri Italia, hanno instaurato delle partnership bancarie a sostegno del credito in agricoltura. Nel 2011 CreditAgri Italia è già in grado di garantire finanziamenti per 200 milioni, con una cre-scita di 10 milioni su base mensile.Come ricordato dal presidente Piazza nel corso del suo inter-vento, CreditAgri Italia è il primo consorzio nazionale di ga-ranzia fidi ed assistenza tecnica e finanziaria, specializzato nel settore agricolo ed agroalimentare. La sua nascita la si deve ad un percorso di fusione e di aggregazione che si è avuto prima a livello interprovinciale, successivamente a livello re-gionale ed infine a livello interregionale. Processo di fusione che, come evidenziato da Roberto Grassa durante il suo in-tervento in merito al piano di trasformazione in intermediario vigilato da Banca d’Italia, ha interessato otto confidi agricoli presenti sul territorio nazionale.I risultati conseguiti sono il frutto della forza di un progetto che consentono di non guardare più al passato in modo no-stalgico, in quanto il più grande confidi si appresta ad essere “la casa del credito e della finanza di Coldiretti”. CreditAgri Italia opera attivamente all’interno del grande pro-getto della Filiera Agricola tutta Italiana, di cui l’aspetto legato all’accesso del credito è parte fondante. La missione è quella di facilitare la conoscenza tra il mondo agricolo ed il mondo bancario, ricordando che quello agricolo è un settore con ten-

denze anticicliche, riscoperto tanto dai giovani quanto dalle banche. Le modifiche intervenute a livello legislativo hanno permesso la trasformazione di CreditAgri Italia in un interme-diario vigilato dalla Banca d’Italia che, con i requisiti formali e sostanziali dei Confidi ex art. 107 del Testo Unico Bancario, è in grado di fornire un maggior valore aggiunto attraverso la pianificazione ed attuazione di interventi di garanzia in linea con le disposizioni internazionali introdotte dall’Accordi di Basile 2. L’attività di supporto alle imprese comprende anche il rilascio di garanzie collettive ai piani aziendali per accedere alle misure di intervento del Psr e, attraverso il supporto del sistema di garanzia che fa capo a Sgfa-Ismea, è possibile av-viare pratiche per la garanzia diretta. E’ stato evidenziato a più voci come l’unicità della realtà di garanzia, della sfida a cui CreditAgri Italia ed il sistema bancario sono chiamati a par-tecipare, rappresenti la migliore risposta alle imprese agricole che, in questo particolare momento, vivono una grave crisi economica e di liquidità. A supporto di questa crisi congiunturale, CreditAgri Italia, in-sieme alle più importanti realtà bancarie - tra le quali Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Gruppo Ban-co Popolare, Bnl Paribas, Credit Agricole, Banca Antonveneta, Banca della Nuova Terra – ha instaurato delle partnership a supporto dell’accesso al credito. La crisi ha costretto le banche ad una importante riflessione sul valore strategico del settore agricolo, l’importanza che ri-veste nel tessuto sociale e il forte peso che ha nella partita le-gata al Made in Italy e alla riscoperta del territorio. Sono stati creati prodotti ad hoc, modelli che consentono la valutazione della attività agricole ed agroalimentari, sfruttando la fitta rete presente sul territorio. Un lavoro in sinergia, insomma, per far competere al meglio le nostre realtà imprenditoriali.

CreditAgri Italiaper il 2012 obiettivo 400 milioni di finanziamenti agli agricoltori

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| 39RISO

Bando ISMEAagevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura

Dal 1/1/2010 è operativo il bando ISMEA che prevede incentivi a favore di giovani agricoltori che intendono acquistare azien-de agricole con la formula ‘a cancello aperto’ con l’esclusione quindi delle scorte vive e morte.Beneficiari sono i giovani agricoltori di età compresa tra 18 e 40 anni non ancora compiuti che intendono insediarsi e che rispettano i seguenti requisiti:• Qualifica professionale IAP o coltivatore diretto e relati-

va iscrizione nella gestione previdenziale da non oltre 6 mesi dalla data di presentazione della domanda

• Conduzione per la prima volta in qualità di capo d’azien-da

• Presentazione di un piano aziendale che dimostri la so-stenibilità economica e finanziaria dell’operazione

• La domanda deve essere presentata prima dell’insedia-mento o entro 6 mesi dall’insediamento se già avvenuto

Sono escluse le operazioni di intervento fondiario in ambito famigliare o tra società e soci.

L’agevolazione consiste in un premio di primo insediamen-to che viene concessa nel quadro di un’operazione di leasing immobiliare, il premio è concesso in conto interessi ad abbat-timento delle rate, da restituire secondo un piano di ammor-tamento di durata compresa tra 15 e 30 anni.Il valore capitalizzato dell’abbuono di interessi non potrà es-sere superiore a 40.000€, il volume minimo degli interventi è pari a 300.000€, il volume massimo è di 1.000.000€ per le ditte individuali e di 2.500.000€ per le società agricole.L’ ufficio Provinciale di Creditagri Italia, di cui è responsabile Pietro Migliavacca, fornisce consulenza ed assistenza alle im-prese nell’istruttoria di domande di finanziamento.

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n.9 2011 | 40

I MIGLIORI ANNI

DELLA NOSTRAVite

26 novembre 2011Pavia, Palazzo del Broletto

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Eccellenze vinicole in Oltrepò PaveseBANCO D’ASSAGGIO

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TOP 2012Le eccellenze vinicole per il 2012 secondo le

9 Guide pubblicate sul territorio nazionale

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Le eccellenze vinicole degli ultimi 5 anni

secondo le 9 Guide pubblicate sul territorio

nazionale

(col)direttamenteLe eccellenze alimentari della provincia di Pavia

selezionate e presentate da Coldiretti

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(col)direttamente le eccellenze alimentari della provincia di Pavia

Lo scorso 26 novembre a Palazzo Broletto in Piazza della Vittoria a Pavia si è svolta la manifestazione “I migliori anni della nostra … vite”. Coldiretti Pavia ha collaborato alla realizzazione dell’evento organizzato da FISAR con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Turismo e Mar-keting Territoriale del Comune di Pavia, affiancando alle tante etichette del territorio oltrepano, premiate dalle principali nove guide di vino, pubblicate sul territorio na-zionale, un’esposizione delle eccellenze alimentari tipiche della provincia di Pavia che, insieme al vino, fanno grande il patrimonio culturale in chiave alimentare della nostra provincia. “Troppo spesso noi stessi pavesi – ha dichiarato Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – ci dimentichiamo di quanto sia ricco di eccellenze il territo-rio della nostra provincia. I migliori anni della nostra vite rappresenta una valida vetrina per testimoniare il ricono-scimento che, al di fuori dei confini provinciali, viene rico-nosciuto alla splendida produzione vinicola dell’Oltrepò. Ci è sembrato naturale affiancare alle tante etichette che fanno capo a Coldiretti anche i prodotti alimentari che portano lustro alla nostra provincia e che, grazie ai banchi di vendita dei Mercati di Campagna Amica stanno diven-tando panorama usuale dei cittadini di tutta la provincia”.“Il successo di pubblico che ha caratterizzato l’edizione di quest’anno – hanno commentato Gianenrico Vercesi e Giovanni Bazzano che con i loro prodotti hanno caratte-rizzato l’esperimento gastronomico della manifestazione - è certamente il viatico alla proclamazione della qualità della produzione pavese e un fortissimo stimolo a ripetere l’esperienza nel futuro, magari esportandola in altri conte-sti altrettanto prestigiosi”.

Nel corso della festa abbiamo fatto degu-stare i nostri migliori vini. I vini fermi (Sau-vignon in particolare) sono stati molto ap-prezzati dai cittadini tedeschi. In Germania i prodotti (Italiani/Vogheresi) sono molto ricercati e suscitano particolare interesse nella gente.

I migliori anni della nostra Vite

BREVI

Coldiretti a Leinfelden, città gemellata con

Voghera, in occasione della Krautfest

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Giornata del Ringraziamento aCanneto PaveseDomenica 6 novembre, la Sezione Coldiretti di Canneto Pavese-Castana e Montescano ha organizzato la Giornata del Ringraziamento, con la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa Parrocchiale di Canneto Pavese, alla presenza del Sindaco Francesca Panizzari e dei Sindaci dell’Unione dei Comuni di Prima Collina. La funzione solenne è stata celebrata da Don Ernesto Maggi, consigliere ecclesiastico Provinciale di Coldiretti Pavia e si è conclusa, dopo la recita della Preghiera del Coltivatore, con la benedizione dei mezzi agricoli.Purtroppo il maltempo ha costretto gli organizzatori a rimandare gli eventi previsti per il pomeriggio alla domenica successiva, offrendo così ai visitatori l’occasione per ritornare nel paese collinare a degustare “Le eccellenze di Canneto Pavese”, con la presentazione, presso il centro Chiesa, del banco d’assaggio dei vini locali premiati nelle varie guide enologiche.Un’altra bella iniziativa organizzata dal Comune e della Proloco, nell’ambito del progetto di valorizzazione del territorio e dei suoi vini, per dare risalto a i vini di qualità nella loro zona di produzione.

| 41BREVI

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Con il mese di novembre è ripresa l’attività di EduCA, il pro-getto di Coldiretti rivolto alle scolaresche delle scuole mater-ne, elementari e medie della nostra provincia.“E’ un progetto in crescita – commenta Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – che ogni anno ci vede aumentare il numero di incontri nelle aule e le visite nelle fat-torie didattiche”“Lo scorso anno – conferma Annamaria Seves, responsabile del progetto – insieme ai colleghi abbiamo incontrato oltre 3000 studenti degli istituti della provincia dalle scuole mater-ne alle medie e le prenotazioni di questa nuova stagione sono per oltre trenta istituti scolastici. I percorsi formativi sono parametrati al livello degli alunni con percorsi didattici che vanno dalla prima colazione a base di miele, fette biscottate e latte ad un intero cammino nella sana e corretta alimen-tazione che rispetti la stagionalità e il consumo a chilometri zero illustrando i prodotti del territorio con lezioni specifiche sul ciclo delle principali coltivazioni del nostro territorio tra cui il riso, gli ortaggi e i legumi. Una attenzione particolare è dedicata agli animali della fattoria con, laddove sia possibile, visite organizzate presso le fattorie didattiche di Coldiretti”.Fiore all’occhiello del progetto EduCA di Coldiretti Pavia è l’i-niziativa “A scuola con la mela dell’Oltrepò” voluto da Donne Impresa, l’associazione che raggruppa l’imprenditoria femmi-nile di Coldiretti, che quest’anno verrà ripetuta per la terza volta consecutiva con la scuola media di Casteggio e che ve-drà una nuova esperienza con le scuole medie di Godiasco e Rivanazzano. “Un percorso di educazione sensoria – dichiara Wilma Pirola, responsabile di Donne Impresa di Pavia - realiz-zato da Coldiretti con la collaborazione con Alberto Lucotti dell’agriturismo e fattoria didattica Chiericoni, che porta i ra-gazzi a conoscere, valutare ed assaggiare diversi tipi di mele prodotte nel territorio pavese considerandoli valide alterna-tive alle merende molto pubblicizzate ma certamente meno sane, genuine e lontane dalla cultura del benessere che Edu-CA intende portare a contatto dei ragazzi, futuri consumatori di domani”.

Proposte di Percorsi Didattici e Formativiper l’anno scolastico 2010 - 2011

Iniziativa promossa da Coldiretti Pavia

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FOMET spa è un’azienda che produceFertilizzanti Organici, Organo-Minerali,Correttivi e Specialistici, fondata nel 1972.Da sempre FOMET spa nel suo processoproduttivo, anziché utilizzare sistemi di es-siccazione artificiale mediante insufflazionedi aria calda o forni, ha introdotto e perfe-zionato un lungo processo di “fermenta-zione naturale” della durata di circa novemesi. Le materie prime devono quindi es-sere particolarmente selezionate e naturali,prive di metalli pesanti o altre forme inqui-nanti, per escludere qualsiasi interferenzache potrebbe rallentare o impedire la fer-mentazione. Tale processo di produzione richiede un im-pegno importante in termini di struttureproduttive aziendali; pertanto FOMET spasi è strutturata con 35.000 mq di stabili-mento coperto e chiuso e 40.000 mq dipiazzali di servizio. Da tempo ha ottenutola Certificazione ISO 14000 per garantire ilpiù basso Impatto Ambientale di tutte le suelavorazioni. In azienda vi sono 40 operatori,mentre 35 collaboratori esterni distribuitisul territorio seguono il mercato di tutte leregioni italiane.

Il sistema produttivoLe materie prime vengono poste in cu-muli di fermentazione alti fino a seimetri all’interno di capannoni chiusi,appositamente attrezzati. Al raggiungi-mento di una temperatura stabilita, rile-vata da sensori controllati al computerda un operatore, il cumulo viene rivol-tato tramite pale pressurizzate: in talmodo la temperatura cala, il cumulo siossigena e riparte un nuovo periodo difermentazione. Il prodotto finale pre-senta una completa trasformazione delleparti vegetali e animali ed è ricchissimodi flora batterica e microbica utile al ter-reno. Durante tale processo, avvieneuna naturale “sanitizzazione” della ma-trice, come definito dalla normativa vi-gente, grazie alle elevate temperatureche si raggiungono all’interno dei cu-muli. Questo dura per pochi giorni, egarantisce il prodotto finale esente dacariche batteriche negative (salmonelle,clostridi, escherichia coli) e da possibilisemi di infestanti (che vengono denatu-rati).

I misti organiciL’aggiunta di sostanze minerali alle materieprime organiche durante la loro fermentazione,permette un processo di aggregazione della so-stanza chimica con la “componente umica” dicui la matrice organica è ricca.Il prodotto finale, pertanto, si presenta non comeuna semplice unione di sostanze inerti, ma comeun composto ben omogeneo e stabile.Il risultato in campo è molto valido e riscontra-bile:le sostanze organiche umificate rilasciano lenta-mente l’azoto organico nel tempo e le eventualicomponenti minerali ad esse associate; i micror-ganismi contenuti, invece, sono fondamentali perfornire attività biologica al terreno e condizioniottimali per lo sviluppo radicale della coltura.La frazione chimica aggiunta nella produzionedei prodotti Organo-Minerali, presenta il note-vole vantaggio di essere legata alla sostanza or-ganica e quindi rilasciata più lentamente e menosoggetta al dilavamento.Per quanto riguarda il Fosforo, viene utilizzatoil Fosfato Naturale Tenero: ammesso in biolo-gico, disponibile per la coltura ma poco dilava-bile. Il percorso di fermentazione, porta questoelemento a presentarsi alla pianta in una formapiù facilmente assimilabile.

Enzo Demarchi Agente FometS.S. 455 13039 Trino (VC) - Tel 0161 804392 - Cell: 335 5916714 - Mail [email protected]

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...quella straordinaria

del buonsenso

T E S S E R A M E N T O D U E M I L A D O D I C I