Covo di streghe - Altervista

86
Pierantonio Marone Covo di streghe Romanzo 1

Transcript of Covo di streghe - Altervista

Page 1: Covo di streghe - Altervista

Pierantonio Marone

Covo di streghe

Romanzo

1

Page 2: Covo di streghe - Altervista

Personaggi

Gustavo Forh Hilderbert I il capostipite dei principi (prinz) +Beatrice di Menfredonia la principessa moglie di Gustavo I +Hadolf Hilderbert il (prinz) principe patriarca bisnonno +Ados Hilderbert il (graf) conte nonno avventuriero +Folker Frack Hildebert il (graf) conte padre coscienziosoAdalgisa Reitz Frack la (grafin) contessa madre severaMonica Frack la primogenita ventenne l'alchimistaLuisa Frack la (schwester) sorella diciottenne scrittriceAdelardo Frack il (bruder) fratello sedicenne musicistaGradisca Frack la sorella quindicenne letterariaEugenio Frack il fratello tredicenne studente scontroso Gisbertino Frack il fratellino di nove anni dispettosoJosef Warner il (lehrer) professore insegnante al castelloAda e Astruso la cuoca (koch) e l'autista (fahrer) dei conti Adùa Frack la zia (tante) baronessa a MonacoAlbreck Gustaf il Borgomastro di Mauth +Adelaide la moglie del borgomastroAlexander Gustaf il figlio del borgomastro direttore scolasticoDarco kaiser il capo (polizai) del borgo MauthLodovico Nemis il (gouverneur) cantonale bavareseErler Friz l'avvocato (l'anwalt) a DeggendorfHadolf Crumer il land ministro dei beni culturali cantonaliClotilde la (tand) chincaglieria del borgoAdonis Gavin il fattore dei terreni annerenti al castelloFranz Gavin il figlio del fattore vice sindaco a MauthMaria Wollen la sartina del borgoErick Fombrauh il comandante (polizai) di FlayungMikaeli Häg il scienziato fisico nucleare (kern) da BerlinoRomilda Konzaga la panettiera casareccia (baker-e) Federico Konzaga il figlio della panettiera universitarioKhay - il fantasma il principe scudiero del 1400 +Catrina Ravel l'insegnante scolastica di Mauth

2

Page 3: Covo di streghe - Altervista

Castello di Stahleck

Nella valle del Finkenstein

Per molte persone estinte malamente e bloccate da un lato, era impossibile e difficile passare oltre, nel portare il riposo all'anima da troppo irrequieta.

3

Page 4: Covo di streghe - Altervista

Introduzione

Nella lunga vallata del Finkenstein, era maggiormente buia quella notte, senza la luna a rischiarare dall'alto il paesaggio sottostante, e le strette vie del borgo di Mauth. Dove le ombre si accentuavano maggiormente a confondersi, e dare una impressione cupa e inquietante al posto abbastanza solitario. Ma altrettanto menzionato dagli atavici villici del posto. Mezzanotte era ormai passata, un ombra marezzata si muoveva furtiva, sfiorando le pareti della stretta via, che saliva sul fianco del monte Luśen. Dov'era abbarbicato il castello di Stahleck, abitato un tempo dagli antichi principi Hildebert. Da centinaia d'anni l'avevano posseduto e soggiornato fin dai tempi lontani e in buona armonia. Cosi commentavano, i sudditi del piccolo borgo molto affezionati ai principi scomparsi all'improvviso. Poi per anni non si seppe più nulla e da diverso tempo il castello era rimasto abbandonato a se stesso, dove dei presagi oscuri lo menzionavano da divenire un posto infido, per le oscure presenze che si occultavano all'interno, nei meandri dei sotterranei del castello infestato da spiriti.

Da essere raccontate sottovoce per timore del malocchio sulle apparizioni sovrannaturali e le tante scaramanzie fatte sulle superstizioni menzionale, da spaventare un po' tutto nella lunga vallata Finkenstein. Oltre la guerra capitata addosso come un macigno, e in mezzo a tutto quel pandemonio, dove i veri proprietari, gli antichi principi Hildebert, erano

4

Page 5: Covo di streghe - Altervista

spariti stranamente all'improvviso? Si vociferava che erano dispersi in oriente, senza lasciare una piccola traccia del loro viaggio intrapreso?... Dalle voce popolane erano partiti da Amburgo a bordo di un piroscafo, qualche mese prima, all'avvio della seconda guerra in Europa, nel 1939. A guerra finita e la ricongiunzione definitiva delle due Germania, il 3 ottobre 1990. Non si seppe più nulla dei principi, soltanto dopo una decina di anni, nell'autunno del 2001, riapparve qualcuno, da far incavolare il ministro dei beni culturali della regione, il (Land) Hadolf Crumer. Intenzionato a trasformare il maniero in un hotel redditizio?.. Erano capitati all'improvviso con la loro presenza, al piccolo borgo di Mauth, dei lontani cugini o nipoti, si vociferava in comune (Komunal), alla notizia capitata a presentarsi? Arrivati dall'alta Sassonia a prenderne possesso di quel che rimaneva ormai del castello di Stahleck, un po' malconcio e saccheggiato dagli invasori e i tanti predatori di turno, capitati negli anni bui della guerra fratricida, poi per fortuna spaventati da strane presenze che infestavano il maniero, da tenerli ben lontani quegli avidi predatori... Pertanto, all'improvviso ecco spuntare una numerosa famiglia nobile e riservata, a confermare una parte di quella parentela sfilacciata. Erano dei nobili margravio, i nuovi padroni del maniero: il conte Folker Frack Hildebert, la moglie Adalgisa Reitz in Frack e i sei figli: Monica, Luisa, Adelardo, Gradisca, Eugenio, Gisbertino. E al seguito, poche persone fidate: Un loro insegnante privato per una buona educazione dei loro figli: il professore Josef Warner e l'anziana e fedele cuoca Ada, assieme al marito Astruso, l'autista tutto fare della nobile famiglia, venuti a prendere possesso del maniero abbandonato e fatiscente. Erano giunti in valle alla chetichella e infine su al castello a constatare lo sfacelo, senza che nessuno degli abitanti del piccolo borgo di Mauth, se ne immaginasse, in quel loro arrivo su una vecchia torpedo Mercedes del 1935, pensando fossero dei turisti a visitare il posto fuori mano. Solo una semplice presentazione al borgomastro del borgo in (komunal), dove si presentava il margravio, conte Folker Frack Hildebert, con un atto notarile sancito in Monaco nel lontano marzo del 1939. Il conte, dimostrava con distinta serietà, che era propenso all'accettazione del beni lasciatogli dal lontano nonno (opa) il principe (Prinz) Hadolf Hilderber, padre del conte (Graf), Ados Hilderbert, menzionate nel testamento, che assegnava il castello a lui, le sue tenute e al lontano nipote (enkel), il conte Folker Frack Hildebert, arrivato da Flansburg dalla bassa Sassonia, per

5

Page 6: Covo di streghe - Altervista

rilevare il castello e il terreno attorno, con la fattoria (farm) annessa.

Il conte s'impegnarsi di fronte all'assemblea comunale, che proprio in quel giorno si stava svolgendo il matrimonio a due giovani del borgo, il figlio del fattore che da anni curava la vasta tenuta del castello e la sartina del borgo. Il conte si premurò subito a congratularsi con loro e a pagare ogni spesa del semplice matrimonio del proprio fattore. Inoltre avrebbe pagato le tante tasse arretrate e i danni arrecati dall'incuria e prenderne coscienza di poter risollevare il casato e vivere in tranquillità con i paesani del posto un po' restii ad accettarli. Da quel che s'intuiva dalle prime reazioni di stupore e diniego dei villici nel 2001. Dove sovente pensavano che erano stati proprio loro, quei lontani parenti la causa della sparizione dei veri proprietari, in quella lontana partenza con la famiglia in piroscafo da Amburgo, prima dello scoppio della grande guerra. Partiti per l'oriente da sparire così, misteriosamente, nella provincia del Kenchian in Cina. Così l'avevano raccontata ai compaesani dei pochi profughi al rientro, erano i superstiti della seconda guerra mondale, superata così malamente per tutti? Poi in quel castello dove nessuno poteva andarci, era talmente infestato da strane presenze di apparizioni ultraterrene... Il fattore viveva con ciò che la terra forniva in attesa d'essere assegnata dallo stato in mancanza di eredi. E quest'ultimi potevano abitarci la dentro coi fantasmi? Da dar da pensare che in quel maniero era veramente diventato un bel: Covo di streghe!

6

Page 7: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Primo

Quella sera la contessina Monica Frack Hildebert, la più grande dei figli, stava rientrando dopo aver partecipato ad una funzione di commiato all'amato borgomastro di Mauth-Finsterau, il dott. Albreck Gustaf, passato a migliore vita. Monica aveva notato fin dai primi giorni del loro arrivo a Mauth un anno prima, la diffidenza degli abitanti del borgo nei loro confronti. Dove lo dimostravano chiaramente, che non gradivano troppo la loro presenza, arrivati a prendere possesso del maniero abbandonato e infestato da spiriti. Dove il bisbigliare e lo spettegolare, ch'era di casa tra i compaesani del borgo e a giudicarli malamente per ogni cosa che capitava attorno, sebbene non centrassero per nulla? Anche il fattore che coltivava i terreni della grande tenuta era un po' diffidente a dialogare col padrone, non voleva rogne, sebbene l'avesse aiutato e agevolato in molte cose, il conte Folker Frack Hildebert, persona molto riservata. Comunque andasse il normale andamento, erano sempre un po' tutti egualmente diffidenti, per quella loro presenza nella valle. Erano ormai giudicati degli intrusi, da tenerli lontani e in disparte, si vociferava: “Quelli dialogano con i fantasmi e le streghe spiritate nel castello maledetto da anni?” Soltanto ché, la curiosità era sempre presente tra la gente del posto, a non saper bene come sparlare, senza trovare e saper nulla, un appiglio o un contatto diretto, da poter carpire qualcosa e poi menzionare i fatti da spettegolare per bene attorno, tra le contrade del borgo di notizie fresche? E in quell'occasione di raccoglimento, era capitata a proposito, per tentare di carpire gli oscuri segreti. Da dar a pensare che se vivevano tranquilli al castello, con tutti quei fantasmi e spettri che circolavano abbondanti, voleva dire che erano anche loro delle streghe e magari praticavano la magia nera, così misteriosa e oscura, da far paura a pronunciarla? Perciò in quella serata dove una componente di quella aristocratica famiglia si era presentata a partecipare alla mesta cerimonia di commiato. Era veramente un'unica occasione da non perdere, e pertanto una certa Clotilde, una del comitato proloco del posto, molto brava a spettegolare per bene, che gestiva una vecchia bottega di chincaglieria, (tand). Si era messo a capo del gruppo donne emancipate, e con decisione si era

7

Page 8: Covo di streghe - Altervista

avvicinata alla giovane appena entrata e fermatasi accanto alla porta. La Clotilde senza destare dei sospetti tra i partecipanti alla funzione di mesto saluto in municipio (Rathaus). Provava a tentare di restaurare un rapporto quasi amichevole, parlandole sotto voce. Anzi era un bisbigliare a labbra strette da confondere le compaesane che le tenevano entrambe d'occhio, e cercavano a loro volta di capire cosa avrebbe risposto la giovane castellana alla domanda della (tand): < Fräulein, Frack! Permette una domanda?.. Ma come potete vivere lassù... nel castello con tutti quei fantasmi che gironzolano la dentro? Da quando ci hanno lasciato i cari principi (Priz) Hildebert, ci hanno riferito che è infestato da fantasmi del passato a disturbare chi vi entra e chi passeggia nei dintorni... Lei li ha già incontrati, dopo un anno che vi abitate... Chissà che fastidio vi creano?... > < Ha detto fantasmi? Mai visti o sentiti!... Il nonno (Graf), il conte Hildebert, non ci ha mai raccontato di simili presenze al castello!... Da quando ce la donato è tutto tranquillo!.. Siamo i suoi più stretti parenti rimasti. Il nonno ormai tra i trapassati è senz'altro contento da avere qualcuno che ne abbia cura del maniero... Mi creda mai visti o sentiti!.. Gute Abend!... Arrivederci, fräu, auf Wiedersehen! > rispose a tenti stretti, ma da farsi ben sentire dalle comare accanto ad origliare sulla risposta decisa della bella castellana molto riservata. Poi con decisione Monica lasciava la riunione, ormai si stava già dissolvendo, da sgusciare fuori prima degli altri, essendo rimasta accanto alla porta d'entrata, per educazione a non essere confusa con le donne del borgo, ad evitare di creare altri problemi con la sua presenza non troppo ben accetta dei compaesani diffidenti, che non avevano avuto, nemmeno la buona educazione di avvisarli per il funerale avvenuto del povero sindaco, il borgomastro deceduto. Monica ricevette soltanto un bel sorriso dalla giovane sartina Maria e il marito Franz, che educatamente la salutavano, nell'allontanarsi a loro volta dal municipio di fretta. Fuori dal municipio il vento autunnale rinfrescava la notte, e tutti tra deboli bisbigli sgusciavano via alla chetichella, verso le proprie case infreddoliti dalle folate di vento che scendeva dal monte a lato Luśen. Monica alzò il suo cappuccio della mantella che indossava a ripararsi dal vento gelidi della notte in arrivo e via con decisione su per la riva a percorrere quei pochi chilometri, per arrivare su al rinomato castello, che s'intravedeva nero e cupo sullo sfondo del cielo buio tre le alte montagne attorno. Da farla sorridere al pensiero dei fantasmi e spettri brontoloni che

8

Page 9: Covo di streghe - Altervista

l'aspettavano senz'altro al suo ritorno al maniero, poi a quell'ora di notte....

Nell'affrettare il passo la giovane castellana, dove la mezzanotte era ormai passata. Monica si stava guardando la mano che le doleva per aver urtato prima, contro il parapetto del vecchio ponte di legno, nel lasciare il castello di fretta. Aveva avuto una strana sensazione, di qualcosa di strano, o qualcuno che da giorni la seguiva. Ma non voleva dire nulla in famiglia per non allarmare nessuno, capendo che era soltanto lei che percepiva quelle strane presenze al castello. Sapendo bene, che avrebbe dovuto indagare con decisione e severità. Capendo che non erano cosa da scherzarci sopra? In verità lo sapeva bene che purtroppo quel maniero racchiudeva un sacco di problemi in esso e pertanto doveva andarci a fondo uno di quei giorni. Aspettando il momento giusto per farlo, e sembrava che stesse capitando... Proprio a fine settimana, la famiglia si sarebbe recata a Monaco alla festa della birra (l'Oktoberfest) indetta ogni anno a far accorrere molta gente e turisti dall'Europa a divertirsi e scolare litri di birra fresca... Pertanto i suoi famigliari si sarebbero fermati un paio di giorni da una loro cugina, la Baronessa Adua Frack, nel suo sfarzoso palazzo in città a Monaco. E da bravo governante il conte Folker, si erano portati anche il professore Warner e la cuoca Ada con il marito Astruso, che conduceva la vecchia torpedo Mercedes a otto posti, da passare quei pochi giorni a divertirsi tutti assieme, nel fare un po di festa fuori casa. E pertanto Monica pensava che era veramente il momento giusto per

9

Page 10: Covo di streghe - Altervista

poter dialogare e contrastare con i disturbatori delle notti al maniero. Era una promessa che si era fatta da sola, doveva scoprire il perché succedeva? Monica stava per lasciare le ultime case del borgo, quando una voce maschile alle sue spalle la richiamava: < Bitte!!... Fräulein Frack! Sono Alexander Gustaf. Volevo solamente ringraziarla per la sua presenza, ad aver partecipato a ricordare mio padre Albreck Gustaf, il borgomastro di Mauth... > espose il giovane tutto d'un fiato, per averla rincorsa su per la riva e nel fermarsi a prendere fiato. Mostrandosi serio e computo, per l'occasione di quella riunione mesta a ricordare un illustre personaggio.

Monica si era fermata a sua volta, nel girarsi con calma e guardare il giovane, che l'aveva raggiunta col fiatone. Nel rispondergli con calma voluta: < E' stato un nostro dovere partecipare, oltre far parte della vostra comunità! Purtroppo non troppo ben accetti. Mi dispiace di non averlo saputo prima per il funerale. Ma il commesso comunale non ci ha avvisati della grave perdita nella sua famiglia. Le mie sentite condoglianze!.. > porgendole la mano con decisione. < Grazie! Fräulein Frack... Avevo dato ordine di avvisare tutti?... Mi dispiace che il messo comunale si sia dimenticato di passare al castello... > < Non importa! Ci stiamo abituando agli umori dei compaesani. Purtroppo sono venuta solo io a presenziare, i miei sono un po' tutti indisposti e i fratelli troppo piccoli, dopo aver fatto i loro compiti e studiare, subito a letto presto. Altrimenti al mattino fanno storie per riprendere la scuola nel salone del maniero, ancora molto addormentati.

10

Page 11: Covo di streghe - Altervista

Comunque non era il caso, da farsi una corsa, ci saremmo rivista al borgo uno di questi giorni?... Non ci conosciamo, ma spero che presto saremo anche noi per bene aggregati alla vostra comunità di Mauth. Come vede, il conte mio padre, preferisce non dare disturbo. Ricordo che aveva chiesto a vostro padre il povero borgomastro, che il signore gli renda merito! L'aiuto avuto per poter reperire un'impresa ricostruttrice da risistemare il castello e quanto sembra hanno fatto un buon lavoro, sebbene si dovrà fare dell'altro. Oltre ad aver assunto un insegnante da Monaco per i miei fratelli più piccoli, da farli studiare in casa senza dar disturbo alla scuola del borgo. > espose tranquillamente Monica. Da approfittare per guardarselo meglio. < Non lo sapevamo? Io insegno come direttore alle elementari qui a Mauth. Proprio, nelle passate settimane, all'inizio della scuola, stavo chiedendo a mio padre, come far posto in classe alla vostra famiglia e quali corsi avevate già fatto altrove? Da un anno che abitate qui e ancora non è stato concordato un accordo e permettere ai suoi fratelli di partecipare alla nostra scuole che è anche la vostra, Fräulein... > domandò Alexander serio e abbastanza incuriosito della giovane misteriosa. Già prima in municipio, alla funzione di saluto per il padre. L'aveva osservata per bene e per la prima volta. Da rimanere sorpreso per le bellezza della giovane riservata ma decisa nello sguardo fiero. Comunque al momento si ricomponeva dal pensiero privato a chiederle il suo nome. < Mi perdoni Fräulein Frack... > fermandosi dal parlare e lei prontamente a scandire il suo nome: < Monica. Monica Frack! Piacere Alexander Gustaf! > rispose decisa la giovane castellana, con un bel sorriso che irradiare una strana luce dagli occhi. < Felicissimo di fare la sua conoscenza, contessina Monica! Permette che l'accompagni un pezzo di strada contessina?... > chiedeva lui ripresosi dalla corsa appena fatta e contento di poterle parlare liberamente. < Non ci sono problemi! La strada è di tutti. Può tralasciare la contessina. Solo Monica... Comunque lei ama gli animali? > < Sì! Non ho dei problemi con gli animali... Ho un bel wolf a casa... > < Allora non teme, quei lupi che ci seguono da un poco?... > < Veramente? Non ho notato nulla! Ma tu, scusi lei, non ha paura? > < Tranquillo diamoci pure del tu. Non si avvicinano, per la mia mantella che li spaventa da sembrare più grande e pertanto restano lontani. Sono però curiosi. Comunque non penso che ci attaccherebbero... > < Veramente Monica? Sei proprio sicura, che sono lupi scesi dai monti a depredare i pollai e le stalle del borgo? Era da tempo che non li si vedevano girovagare attorno?.. > commentò non troppo sicuro, mentre si

11

Page 12: Covo di streghe - Altervista

guardava attorno diffidente. Poi ebbe un fremito, a vedere un grosso lupo avvicinarsi a loro, un po' titubante, ma deciso ad avanzare silenzioso. Prontamente Monica si accucciava, ed aspettava in silenzio. Poi come per magia il grosso lupo si avvicinava a testa bassa da arrivare accanto alle mani della giovane e aspettare che lo accarezzi, mentre Monica gli sussurrava dolcemente: < Di sei deciso finalmente a venirmi vicino. Bravo! Non devi temere mio bel Wolf... Lui è un mio amico e non vi disturberà. Ma voi dovete stare lontani dal borgo e non scorrazzare a rubare le galline nei pollai. Avete tanta selvaggina nella foresta e sull'altra sponda del fiume.... Ora vai tranquillo, mio buon Wolf... Ciao! > e come d'incanto il grosso lupo, il capo alfa, si allontanava tranquillo, seguito dagli altri lupi del branco in silenzio da sparire nella foresta accanto e molto più lontani sentirli con un ululato di saluto. Alexander era rimasto colpito e incuriosito, dal come la giovane Monica sapeva dialogare e infondere fiducia in un grosso lupo sceso giù dai monti a far razzie. Alla fine deglutì parecchie volte la saliva che non c'era e poi provò a dire: < Che coraggio hai avuto Monica! > < Basta aver fiducia e impostare la gerarchia di comando. Wolf ha capito che non eravamo ostili e si è fidato a conoscerci... Ha capito che non sei un cacciatore e li odi. Tu non sei uno che va a caccia, vero? > < Certo che no! Odio la caccia e i cacciatori che per divertimento sparano ad ogni cosa che si muove tra gli alberi... E purtroppo ci sono anche quelli!.. Posso farti una domanda indiscreta Monica? > < Come facciamo a convivere con i fantasmi nel castello? > < Già! Accidenti, mi hai preceduto. Forse mi leggi nel pensiero? > < Non c'è bisogno. Sei un libro aperto Alexander! > < Lo si vede così tanto? Ho capito! Non posso avere segreti con te... Sei veramente formidabile. Spero di rivederti più sovente giù al borgo? Ti ringrazio ancora per la tua presenza di commiato.... Allora ci vediamo uno di questi giorni? Mi farebbe veramente piacere rivederti Monica! > < Domenica tu vai a Monaco per l'Oktoberfest? > < No! Quest'anno ho il lutto in famiglia, poi non è che sono un gran bevitore di birra e farei una pessima figura, come suddito bavarese. Voi allora... Andate tutti a Monaco a far festa? > domandava lui incuriosito. < Vanno tutti, meno la sottoscritta. Ho degli impegni su al castello. Devo sbrigare diverse cose e con nessuno in casa mi sarà più facile riordinare i guazzabugli rimasti da tempo. Se vuoi, posso invitarti a pranzo al castello? Mi farà piacere dialogare un poco... Non sono una brava cuoca,

12

Page 13: Covo di streghe - Altervista

ma tranquillo, non ti lascerò a digiuno... > rispose con un mirabolante sorriso, da farlo gioire per quell'invito, manco immaginato... < Veramente mi inviti al castello? Verrò con piacere per trascorrere un po' ti ore a chiacchierare con te Monica. Grazie veramente, ci tenevo! > < Lo so che ci contavi! Te l'ho detto, i tuoi occhi si spiegano meglio, della tua parola. Dura da tirare fuori... Ti aspetto. Ciao Alexander! > < Allora. Ciao Monica! Ha domenica... Non mancherò. Ciao! > rispose girandosi nel lanciare un piccolo fischio di approvazione. Da sembrare un ragazzino che ha avuto una bella premiazione improvvisata. Mentre riprendere il suo passo veloce verso il borgo giù a valle. Monica restò ancora un momento a guardarlo, sorridendo, per il piacevole incontro proprio fortuito. Quel giovane le piaceva. Oltre averlo visti e ascoltato nelle modeste e belle parole di commiato, per la perdita grave del padre, senz'altro molto affezionato, dal luccicore dei suoi occhi. Appena varcata la soglia del castello, Monica ebbe una netta sensazione di qualcosa? Una presenza nella sala d'armi di un tempo. Come d'incanto intravvedeva due donne, nella penombra del salone semibuio, dove in quella parte del salone non avevano ancora sistemato la luce. Per la giovane castellana gli sembravano molto strane quelle apparizioni, di entità ultraterrene, dove due creature evanescenti, erano là, forse per caso, ad attenderla? E dimostravano, nei loro sguardi inerti e inespressivi, una certa diffidenza. Ricordandosi che nel castello si erano verificata anni addietro infinite disgrazie, morte tragiche e apparizioni fugaci, con urla disumane. E in quella trasparente governante, che sembrava uscire fuori dall'altra stanza, si era fermata sulla porta e sembrava che tentasse di comunicare senza voce, alla nobile poco visibile, nella sua presenza trasparente, impegnata a fissare qualcosa sul mobile davanti? Era più affievolita, nella fluttuata visione evanescente in penombra. Era talmente assorta la nobildonna, che non s'accorgeva della giovane appena entrata nel stanza del castello. Mentre la governante o serva, presa nella foga agitata, tentava di chiamare la nobile, avvolta nella lettura centenaria, in qualcosa d'interessante, a guardare il foglio davanti, sull'alta credenza del passato? A fatica Monica intravvedeva l'invecchiamento del viso della nobile evanescente e sembrava veramente molto preoccupata, dal modo che si agitava, nell'usuale maniera aristocratica dei nobili di un tempo. Dove tutto faceva presagire che il tempo in quella loro dimensione e presenza statica, dove non scorreva mai via. Era sempre eguale e si ripeteva all'infinito. Monica era rimasta confusa e più che mai sorpresa da quelli avvenimenti

13

Page 14: Covo di streghe - Altervista

in successone, non avendo mai visto un andirivieni di fantasmi e spettri, come quella sera... Proprio mai visto? Mentre si fermava incuriosita, da intravvedere un altro spettro passare velocemente davanti, da spaventarla per un lungo momento di sorprese, accavallate l'una sull'altra dimensione?

Monica si riprendeva subito da quel primo impatto, ad osservare meglio le due donne trasparenti, e per la prima volta le stava vedendo, veramente. Percependo quasi il loro respiro agitato e le sembravano proprio molto preoccupate, di qualcosa d'importante che avrebbe dovuto capitare proprio in quel posto? Senz'altro a quel tempo antico, ormai trapassato più che bene. Ma per loro sembrava persistere ancora avanti? Era l'intuizione di Monica da sentirsi preoccupata anch'essa. Alla fine della muta sceneggiata, parevano che si fossero accorte della sua presenza, o forse vedevano un'altra persona assomigliante a Monica, che le si presentava davanti a loro, in un altra epoca e tempo, già trapassato ma presente per quelle creature evanescenti. Da spaventarle fortemente, e con un gridi d'otre tomba sparivano via quasi assieme, mettendosi le mani nei capelli disperate!... Poi piano piano, mentre l'urlo si perdeva nei meandri del castello, echeggiando per un buon momento, da svegliare chiunque c'era... Monica era molto preoccupata che non si sveglino i suoi famigliari come capitava sovente, spaventati dai forti rumori e grida disumane ai piani bassi del maniero. Per fortuna appena dopo, sembrava fosse tutto finito, acquietato, da fargli riprendere fiato dalla paura. Quando gli capitava di sentire in lontananza qualcos'altro? Di qualcosa o rumore che si avvicinava dall'aumentare del rumore forte. E di botto, si udiva distintamente il tintinnare di catene, trascinate giù per il grande scalone che porta ai sotterranei, dal forte rumore provocato dalla ferraglia. Ad aumentare lo

14

Page 15: Covo di streghe - Altervista

sgomento di chi si trovava nel castello, troppo impregnato di presenze oscure e dannate, che sembravano volessero spiegarsi arrabbiate, ai visitatori sprovveduti e dire più che bene, di non poter lasciare l'immaginaria vita terrena e passare oltre. Bloccate tutte quante la dentro in eterno perpetuo. Le sembrava a Monica d'intuire il messaggio? Monica ad un certo punto stufata, provò ad alzare la voce: < Basta! E' ora di finirla!? > nel tentare d'azzittire il perdurare dei vari rumori, gemiti e spifferi d'aria, e le porte che sbattevano ovunque. Tutto un brulicare di cose a voler senz'altro spaventare gli intrusi plebei e farli fuggire via, come nel passato. Ma la risposta era arrivata ben diversamente a Monica. Con una sberla sul suo giovane viso da farle rimanere le cinque dita impresse, e inorridire e capire di averli urtati tanto? Era stata colpita da una mano gelida che si opponeva alla sua prepotenza a disturbarli al castello. Seguito da un tale cupo baccano e tante voci urlanti, che sembravano provenire dal sottosuolo o dalle segrete nelle viscere del castello infestato da quegli spiriti, spettri fluorescenti, più che mai arrabbiati e abbarbicati al passato e trapassato ormai da troppo tempo senza fine lì, in eterno?... Poi com'era incominciato, sembrava che tutto quel baccano si fosse acquietato all'improvviso, mentre Monica si massaggiava la guancia arrossata dal bel ceffone ricevuto. Ma nulla da fare, aprendo la porta per entrare nel grande salone dei ricevimenti, constatò che stavano uscendo da ogni parte quegli spiriti e fantasmi del passato, in una strana processione sconclusionata. Un andirivieni di personaggio di ogni foggia e vestiti, d'altri tempi, molto trapassati, in sfilacciate sagome imprecise da faticare a distinguerle per bene, oltretutto da far veramente impressione a vederli. Ma tutti avevano uno scopo ben preciso: Guardare l'intrusa sorpresi a loro volta, che era rimasta al suo posto, e sembrava non spaventarsi della loro goffa e sfilacciata presenza, abbastanza scombinata dai colori, da sembrare un'aureola boreale fatta in casa. Dove tutti assieme tentavano di farla fuggire via e abbandonare il castello rapidamente com'era già successo tante altre volte nel passato. Ma questa volta avevano sbagliato persona eMonica non era il tipo di tralasciare la sua idea e fuggire via spaventata.... Perciò, incavolata e decisa entrò nel grande salone e con prontezza accese le luci per vederci meglio e capire cosa fare in risposta ai tafferugli. Ma di colpo erano spariti tutti quanti, senza una piccola traccia. Da lasciare a regnare infine un silenzio ovattato e cupo, nel grande salone tutto vuoto.

15

Page 16: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Secondo

Da lasciare Monica a pensare e sperare ancora che almeno in quel trambusto spropositato, quei girovaghi fantasmi non abbiano svegliato i suoi famigliari già tutti a dormire a quell'ora di notte, per ben sistemati nelle stanze ai piani superiori del grande maniero, avuto in eredita, ma con troppi atavici inquilini per bene abbarbicati dentro, che sarà molto difficile farli sloggiare altrove?... Era ciò che mugugnava Monica, ma senza arrendersi al nemico invisibile, nell'alzare la mano a parare qualcos'altro.

A quel punto non era troppa sicura, se la baraonda fosse proprio finita? Fuori nel frattempo era apparsa una strana luna a rischiarare per bene il maniero in subbuglio centenario, da sembrare di giorno. Tutto alla riversa? Monica dopo tutti quegli avvenimenti scabrosi, era rimasta abbastanza incavolata e contrariata, sebbene non lo mostrava. Oltreché sconvolta da tante visioni, mai immaginate prima e purtroppo al momento non poteva contrastare con quella marea di fantasmi e spettri, che sembravano si fossero dato appuntamento tutti lì, al castello per spaventare i nuovi proprietari che erano all'oscuro proprio di tutta quella loro rivoluzione. Certamente lei come chiaroveggente aveva delle facoltà sensitive, da captare le presenze altrui e intuire i loro pensieri occulti, ma altro non poteva fare diversamente. Mentre si massaggiava la guancia senz'altro arrossata, dalla bella sberla ricevuta gratuitamente, e da chi poi? Avrebbe

16

Page 17: Covo di streghe - Altervista

voluta veramente saperlo e vederlo in viso il furbetto, che si nascondeva nell'invisibile loro maniera, al momento all'accensione delle luci nel grande salone si erano dileguati tutti come d'incanto. Da trovarsi tutta sola Monica a meditare sul rossore e bruciore capitato sulla sua guancia e vederlo per bene davanti al grande specchio e capire che c'era proprio il segno delle dita sulla sua guancia. Ma la rabbia a non poter contrastare con quello o chiunque erano lì, ben nascosto nel castello a fare il prepotente. Monica era più che mai incavola e sconsolata al momento, non sapendo per bene cosa fare o inventare qualcosa. Che alla fine, sconfortata dalla sua vana reazione, si accontentò di tentare a pensare ad altro e al domani cos'avrebbe poi fatto. Ma nulla da fare. Pertanto al momento pensò ben di andare a dormire, borbottando da sola su per le scale: < Accidenti agli atavici parenti... Accidenti, accidenti!! > mentre si spogliava a pensare avanti. “Che storia complicata di atavici parenti mi è capitata addosso?” Poi alla fine stanca si buttò sul suo lettino e s'addormento sfinita, tra sogni atavici strampalati e realtà complicata. Da svegliarsi in piena notte, anzi quasi mattino e alzarsi agitata, e sedersi sullo sgabello a mugugnare sui suoi sogni scombinati. < Acciderbola! > borbottava tra se amareggiata.

Continuando a trovarsi a ridirsi tra se mezza assonnata: < Poteva arrivare almeno in sogno Alexander che mi avrebbe fatto più piacere rivederlo almeno lui in sogno? Che stufa, di questi fantasmi troppo prepotenti... >Appena dopo ormai mattino, era già sabato, Monica si risvegliò dal

17

Page 18: Covo di streghe - Altervista

trambusto, pensando ai soliti fantasmi irrequieti. Poi capì che era già tardi, oltre il baccano che facevano nelle stanze a lato, i suoi fratelli e sorelle a correre per i corridoi, nel prepararsi per quel viaggio a Monaco. Contenti di andare alla fiera autunnale e far festa all'Oktoberfest, alla sagra della birra bavarese... Astruso l'autista (fahrer) era indaffarato a caricare sulla torpedo, le valige e borse per quella scampagnata in città, aiutato dal professore a sua volta entusiasta della gita a Monaco, da approfittare per rivedere i parenti. Ada la fedele cuoca, aveva già preparato un bel cestino per uno spuntino in viaggio, e stava poi, aiutando la contessa Adalgisa a preparare le proprie cose, mentre il conte Folker era già sceso a passeggiando sotto il castello in attesa di partire. Veniva poi raggiunto dalla moglie e la piccola Gradisca, ad aspettare gli altri indaffarati nel perdere tempo a cercare le proprie cose. Gilbertino il più piccolo, faticava a portare una valigia da caricare e poter partire sulla lussuosa e inseparabile Mercedes torpedo, per la città bavarese a festeggiare tutti assieme all'annuale festival cittadino.

Erano tutti quanti entusiasti per quel viaggio a svagarsi un poco, sapendo molto bene, loro come genitori amorevoli, che al castello non era un bel riposare la notti, con un sacco di rumori da tenerli abbastanza svegli. Per fortuna che i ragazzi non avevano avuto ancora sentore di tale storie raccontate e almeno loro dormivano beatamente tranquilli e per bene. Il conte era sempre stato abbastanza giudizioso, a non pensare male di

18

Page 19: Covo di streghe - Altervista

quei fantasmi, che immaginava fossero i suoi antenati un po' brontoloni. Al contrario loro tentavano di allacciare un bel rapporto da buon vicinato, ma venivano declassati dai concittadini del borgo. Erano gli amici dei fantasmi. Il conte Supponeva che erano soltanto dei burloni quei fantasmi e non avrebbero fatto male a nessuno dei famigliari. Oltretutto già il nonno, il principe Hadolf, gli aveva raccontato di tale movimento e disturbi al castello da molti anni. Da soprassedere e lasciarli tranquilli, che senz'altro un giorno spariranno via da soli, quei rumori fastidiosi. Alle dieci del mattino la rumorosa comitiva, finalmente partivano contenti, salutando la sorella Monica rimasta a casa per sbrigare diverse faccende e conti arretrati da smaltire e catalogare nello studio dei suoi antenati e i genitori avevano accettato la sua decisione a restare a casa... Monica li saluto alzando il braccio, contenta a sua volta, che almeno loro si sarebbero divertite, e inoltre conoscere la zia sorella del padre, la Baronessa Adüa Frack. Così avrebbero trascorso quei pochi giorni, a visitare la grande città bavarese, oltre conoscere di persona le sua storia e le vicissitudine dei sovrani della Baviera, e a completare le proprie istruzioni scolastiche fatte in una bella gita famigliare.

La giornata di sabato la passò abbastanza tranquilla Monica, nel bagnare i fiori della mamma, che a giorni sarebbe arrivati un giardiniere in aiuto. Sul tardi ritornò a controllare registri e conti da far quadrare, nell'affrontare le tante spese per il rifacimento e il mantenimento del grande maniero, che aveva veramente bisogno di essere ristrutturato, in quell'altra parte non fatto con l'intervento l'anno prima. Era ormai sera quando decise di sospendere quell'ubbioso lavoro da contabile. Ma ad un certo punto, capitò qualcosa che la distrasse dal suo snervante conteggio dei numeri allineati sui vecchi registri del casato... Una voce cavernosa echeggiò alla sue spalle, da spaventarla al momento, ma lei con fermezza non si mosse, anzi provò a dire: < E' inutile che strombazzi alla spalle! Fatti vedere e discutiamo una volta per tutte a viso aperto!... Oh hai paura a mostrarti in viso? > lo motteggiò Monica decisa... Una folata gelida gli arruffò i lunghi capelli neri. Poi come un tornado e una fluorescenza azzurro verde le si parò davanti, a volerla spaventare e alla fine una vaga sembianza di una atavica persona si muoveva silenziosa la davanti, da sembrare che scivoli sul pavimento senza intoppi. Poi la trasparente visione si accentuò maggiormente di distinguere meglio chi fosse, quel personaggio antico e sfilacciato, da mettersi con le mani sui

19

Page 20: Covo di streghe - Altervista

fianchi e finalmente provava a dire, senza muovere le labbra, dove la sua voce echeggiava come un eco lontano, sembrare uscire dal sottosuolo. Nel gesticolare e spiegarsi tutto agitato quel personaggio d'altri tempi: * Donde vieni o donna dai vestiti inusuali da portare addosso? Sei la serva di questi villici ingrati, che tentano di prenderne possesso del mio castello e il contado qua attorno?.. Giammai!! Nessuno ci riuscirà!!! * espose con un'eco vibrante, e la voce strascicata da spaventare veramente chi la sentiva esprimersi in quella tarda ora serale. Monica non si perse d'animo e decisa rispose: < Quale nome portate o cavaliere? Da sapere con chi ho di fronte e sta parlando adesso, nel tentare di spaventarmi, senza riuscirci?... > * Come osi! Tu, villica donna! Rispondere al capostipite del casato... Come osi!!! * echeggiò fortemente a rintronare nella stanza del castello. < Allora tu saresti il mio bis bis bis, il trisavolo del nonno Hadolf?... Piacere! Sono Monica Frack Hilderbert! > allungando la mano, a quel rozzo fantasma dai vestiti sconci e mal messi, che si era seduto sulla sedia

dello studio ed aveva appoggiato i pedi sullo scrittoio a spadroneggiare per bene nel castello. Infine fece un gesto indefinito, senza poter prendere la mano della donna, da rimanere egli stesso contrariato all'evento capitato. Poi con strafottenza borbottò qualcosa di grave, in uno stretto dialetto di quell'epoca o di un'altra: * Tu, saresti una mia parente? Giammai è impossibile!!! Furono tutti trucidati!!! O villici ingrati dovreste lasciare questo mio maniero, finché siete in tempo. Ed è un consiglio per il vostro bene!!!.. Se restate la malasorte vi aggredirà!!!. * espose da far rintronare. Monica, provò a chiedere pacatamente: < Messer Principe. Mi potrebbe spiegare in che epoca avete vissuto? Adesso siamo nel ventesimo secolo. > * Cosa vai dicendo o serva ingrata!!! * urlando da far vibrare i

20

Page 21: Covo di streghe - Altervista

suppellettili nella credenza nella sala attigua. Mentre Monica non si lasciava convincere e riprovava a chiedere decisa: < Beh', allora qual'è il suo nome messer principe? > insistette Monica a sperare che si racconti... La risposta le giungeva alle sue spalle. Era una voce di donna che le diceva con fare tranquilla e trapassata: * Non te la prendere figliola mia. Lui è sempre stato così burbero, ma in fondo è un buon uomo... Il principe Gustavo Hilderbert I. Tradito dai suoi stessi cognati per appropriarsi di questo maledetto castello... L'hanno murato vivo sul suo trono, nelle segrete di questo castello, nell'ala sud. Dove troverai lo stemma scolpito sulla pietra, impresso dal figlio ritornato dalle crociate. Ma trucidato anch'esso da sicari dei regnanti sassoni, e scaraventato assieme agli altri sudditi del castello. Messi in un'altra segreta cella? Da non poter dare una degna sepoltura a tutti quanti. Aveva lasciato una moglie e un figlio appena nato in un castello a Skerback in Danimarca, da dove giunge la vostra stirpe mi giovane nipote dal nome Monica... Invece buona parte della famiglia principesca è racchiusa qui dentro, senza mai aver potuto uscire fuori ed è per questo che vaghiamo tutti continuamente disperati qua dentro. Con la sola speranza che un giorno, ritroviamo la nostra pace terrena... Ora prediletta nipote dei nostri pronipoti di tante, tante volte, che abbiamo scordato il numero preciso della nostra discendenza sgretolata via e trucidati tutti quanti e capitati nelle mani di criminali ladri assassini!!... * < Ma tu chi sei, mia signora, che mi racconti il tutto alle mie spalle e non ti fai vedere per intera? > chiedeva Monica, girandosi per vederla un poco, almeno qualcosa di quella vasta parentela multietnica e invisibile. Ma non vi era nessun fantasma o spettro, solo la voce che le rispondeva tranquilla e sembrava venire da ogni parte: * Non potrai vedermi nipote Monica. Mi hanno bruciata viva e le mie ceneri buttate a terra sotto i piedi del mio amato principe. Mi è rimasta soltanto la voce per acquietare i dissapori tra noi fantasmi del passato irrequieti. Siamo racchiusi qui dentro da centinaia d'anni... Ma ricordati che il pericolo non è ancora morto e trapassato?..* si spiegava con la sua voce tremolante, e scivolava via lontana, mentre il principe borbottava: * Io non abbandonerò il castello!! * < Adesso comprendo il vostro dissapore, verso noi ultimi vostri diretti discendenti. Ma da quel che mi raccontate mia signora. Se mi indicate il posto esatto dove vi hanno racchiusi tutti quanti, io vedrò cosa potrei fare per portare le Vostre spoglie di chi vorrà, in un luogo santo a riposare.... >

21

Page 22: Covo di streghe - Altervista

* Grazie mia diletta Monica! Io sono Beatrice di Manfredonia, ammogliata con lui, il principe Gustavo I, il mio amato sposo, che è impazzito ad avermi vista ardere sulla forca... Anche i nostri amati figlio sono caduti in disgrazia per mano dei parenti vigliacchi e traditori!!!.... * < Principessa Beatrice, mi potrete indicare dove potremo trovare le vostre spoglie e dei cari parenti perito qua dentro? > domandò Monica, con la paura che spariscano via all'improvviso e pertanto, premeva sapere i luoghi da cercare e dare finalmente la loro pace eterna. Poi debolmente la voce della principessa, riprese a dire con fatica, mentre il principe Gustava era rimasto in silenzio ad ascoltare le voce della propria moglie perduta da centinaia d'anni. Mentre lei flebilmente le spiegava: * Nei sotterranei del castello troverai delle X su diverse pietre e la sotto o nei muto troverai le loro spoglie trucidate vigliaccamente.... Segui il tuo istinto mia buona Monica e tutti noi te ne saremo grati.... Addio!!! * scivolando via sulle ultime note della sua voce. Anche il burbero Principe Gustavo si fece sentire ha richiamare la sua donna perduta da un'infinità di tempo, nel dire commosso da strascinare fuori dalla sua gola dall'eternità, parole mai pronunciate prima di quel fatale momento d'incontro tra spettri d'altri tempi: * Oh, mia dolce e diletta sposa, che da troppo tempo non udivo la tua soave voce... Arrivata a risvegliare il me, l'amore che ti ho dato un tempo assai lontano. Ti voglio sempre bene e spero che presto saremo uniti assieme sull'altra sponde dove regna la pace e tranquillità. Ti voglio bene mia adorata Beatrice!!! * pronunciava con rimpianto l'amore perduto. Soltanto un grazie soffocato dal dispiacere e dalla lontananza dei luoghi che li separava: * Ti aspetto Beatrice!!!! * sparendo via anch'esso. Monica era rimasta colpita e dispiaciuta di quelle antiche persone che per centinaia di anni, hanno sofferto la dura separazione voluta dall'ingrato destino. Poi come d'incanto tutto svanì via e il silenzio piombò nel castello. Tutti avevano capito che quella giovane gli avrebbe riuniti assieme un giorno, molto presto. Mentre un leggero bisbiglio veniva pronunciato in lontananza da uno dei tanti spiriti bloccati da qualche lato: * Fai presto giovane villica!! Devi sbrigarti il tempo vola al contrario... Presto!! * Perciò con decisione Monica, pensò ben di battere il ferro finché era caldo. Trovò nella stanza delle guardie una torcia e scese giù di sotto nelle segrete bue del castello alla ricerca di quei segni tanto menzionati e per poter capire come fare per ridare lustro, alla tanta ricercata pace e quiete da quei fantasmi intrappolati la dentro nel grande castello di Stahleck.

22

Page 23: Covo di streghe - Altervista

Monica percorse le tante gallerie e la stanza di tortura, ma non trovava quei segni e nemmeno le stanze segrete? Senz'altro per ben nascoste, da essere difficile da individuare tra tante cose vecchie e buttate alla rinfusa. Oltre altre celle vuote e lugubre? Alla fine stufata di cercare in ogni buco, da confondersi da sola, e provò a chiedere alle benevole entità, che al momento del bisogno, non c'erano nemmeno una a far confusione. Neanche un fantasma o spettro, da chiedere una valida indicazione per cercare meglio? Da mettersi a ad urlare: < C'è qualcuno! Che può sentirmi! Dove siete!!! > urlò sempre più forte, per farsi sentire meglio. Poi dal fondo del sotterraneo una straziante voce stridula si fece sentire per bene: * Cosa vai cercando intrusa donna della plebe del borgo? * < Messere mi potrebbe indicare le tante ubicazioni dove giacete e vi trovate a vostra insaputa, confinati tra queste mura centenarie? > * Tu saresti quella che dovrebbe traslarci altrove e riposare in pace? * < Beh', sì! Se mi aiutate a trovare dove vi hanno racchiusi tutti? > * Alle tue spalle, devi grattare l'intonaco sulla settima pietra da terra e troverai il segno del sigillo impresso dai miscredenti cugini. Estrai la pietra e dentro troverai la pergamena con l'ubicazione dove hanno murato i principi di questo maniero divenuto maledetto!.. Così potrai finalmente darci una degna sepoltura. Siamo stati traditi per avidità... Addio!!! * < Grazie messer principe! Cercherò di esaudire il desidero atavico di tutti voi, miei antichi parenti traditi da mani criminali e scaltre... Addio! > Monica appoggiò la torcia sul vecchio anello, da poter far luce e incominciò a grattare il muro con un vecchio grimaldello che aveva raccolto prima nella stanza delle torture, da farla rabbrividire al solo

23

Page 24: Covo di streghe - Altervista

pensiero a cosa potevano servire tutti quegli attrezzi centenari la dentro. Dopo i primi colpi dati, l'intonaco atavico incominciò a sgretolarsi e alla fine appariva un vecchio segno di qualcosa d'incomprensibile. Era senz'altro ciò che desiderava trovare Monica tutta presa a scoprire le tombe? Sudata, sporca e indaffarata a lavorare con solerzia a far presto. E alla fine ecco apparire la pietra indicata, da poter grattare i bordi dai calcinacci impregnati dall'umidità delle segrete. E infine, estrarre il blocco di pietra, da apparirle un cofanetto in legno infilato dentro e all'interno la famosa pergamena? Dove a quel tempo i carcerieri assassini, segnavano le tante ubicazioni delle varie celle segreta, dove avevano sconfinati i veri proprietari e le loro servitù a morire tutti assieme di fame e sete, oltre le ferite e la pestilenza. Cose orribile da credere siano veramente successe a quei tempi. Capendo che i vigliacchi nemici si erano presi in un sol colpo tutto il castello e i suoi occupanti spariti tutti assieme. Si trovò a borbottare da sola Monica impaziente: < Accidenti che furbata? Ma non sarà capitato lo stesso anche ai bisnonni in Cina per caso? Senza lasciare nessuna traccia, per ritrovarli in seguito?... O la maledizione continua ancora per altri cent'anni? Di quei tempo e d'oggigiorno c'è proprio da aspettarsi di tutto... Questa poi? Accidentaccio boia! > sbottò arrabbiata. Alla fine Monica, stanca e sudata, penso ben di ritornare di sopra con il cofanetto e la pergamena dentro, e controllare le ubicazioni delle stanze segrete e dove avevano imprigionato le persone catturate e ferite nella battaglia di sterminio all'interno del castello tanto conteso e maledetto da tutti. S'immagino Monica incuriosita dalle tante avversità captate la dentro.

Monica dopo un bel bagno ristoratore si portò nello studio e controllare per bene la famosa e vecchia pergamena, da confrontarla con le tante piante del castello, nelle varie evoluzioni e costruzioni. Oltre le parti aggiunte negli anni di avvicendamento di altri proprietari, che avevano portato modifiche alle torri aggiunte di avvistamento a difesa del maniero. Ma nel ripensare al tutto Monica, immaginava che il pericolo non era giunto da fuori, ma era annidato all'interno, dai vigliacchi parenti traditori a doverli far morire la dentro, e racchiusi in gruppi nelle tante stanza segrete. Ma gli assalitori dove sono finiti a morire?E per centinaia d'anni mai nessuna a provato e trovato qualcosa, da poter contrastare ciò che i nuovi padroni, gli occupanti del castello andavano a raccontare in giro, di averlo acquistato dai veri proprietari succeduti e partiti per paesi assai lontani. Erano un sacco di bugie ben dette, ad evitare

24

Page 25: Covo di streghe - Altervista

un sacco di controllo e spiegazioni, alla verità ben nascosta. Un mistero?

A quel punto Monica, nel suo ripensare, capiva che la storia si ripeteva ancora avanti, nell'era mille. Ora nel duemila, forse lei, stava riuscendo a porrere fine alla tragica e funesta fine subita in ripetizione nei secoli addietro. Alla fine stanca e assonnata, decise da andare a dormire e sperare che quei benedetti occupanti burloni del maniero, la lascino dormire almeno un poco di ore fino al mattino dopo. Era veramente stanca.

Monica si svegliò di soprassalto, capendo che era già tardi, nel borbottare da sola: < Oh dio mio! E' tardi ed è già domenica? > ricordandosi che lei aveva promesso ad Alexander, l'insegnante del borgo di invitarlo a pranzo. Perciò di volata a lavarsi e mettersi un abito di comodo e correre in cucina a preparare qualcosa per il suo bell'ospite, che tra poco avrebbe suonato alla porta de castello. Pertanto doveva muoversi, oltre ad essere sola e senza servitù in aiuto, ma contenta di riuscire a risolvere ogni cosa abbastanza velocemente. Incominciando a spignatare tra il tavolo e i fornello nel tentare d'inventare qualcosa di buono e piacevole per l'ospite. Anche il telefono di casa si metteva a strillare e farla correre a rispondere. Immaginando che fosse il suo ospite che l'avvisava: < Sì... pronto!... Oh! Ciao mamma! Che piacere sentirvi.... Tutto bene il viaggio?.... Anche qui tutto bene.... Anzi mi passeresti per cortesia la buona Ada. Dovrei chiederle come si prepara quella famosa salsa viennese?.... Si mamma, mi sono permessa d'invitare il figlio del povero borgomastro..... Tento di

25

Page 26: Covo di streghe - Altervista

socializzare con la gente del posto e vedere se si affievoliscono i loro modi nel nostri confronti.... Sì, tranquilla ti racconterò poi! Grazie un bacione a tutti voi e divertitevi. Ciao!.... Cara la mia buona Ada, ho un estremo bisogno che m'insegni come preparare quella tua famosa salsa viennese?.... Sì, ho un ospite.... Sei u n'indovina Ada!... Cosa? L'hai già preparate e la trovi nel frizer nell'altra stanza a dispensa.... Graie sei un amore. Un bacione grosso a tutti voi, divertitevi.... Anche io e tanto... Sì, tranquilla, ti racconterò dopo, che impiastro avrò fatto nella tua cucina... Ciao! > Monica si era messo d'impegno e men che si dica, aveva preparato qualcosa di speciale, oltre a imbandire una tavola per due e aspettare che arrivi poi: “Il suo principe azzurro”, così per un attimo s'immaginava lei, come fosse veramente il suo ospite, tanto atteso. Il giovane principe delle sue fiabe. Almeno concedersi nell'inventare nella sua mente, da giovane castellana mai uscita fuori dal guscio e nel provare a gioire per così poco, ma al momento era molto importante per lei provare ad immaginare. Diverse volte Monica era uscita fuori sugli spalti del castello, ad osservare la strada di sotto a vedere se arrivava Alexander dal borgo di Mauth, il suo nuovo ospite tanto atteso. A piedi o in auto? Il pranzo era quasi pronto e pertanto mancava al momento solo l'ospite di riguardo... Poi finalmente ecco un auto che inforcava la salita e faceva alzare la polvere della strada sterrato a segnalarle il suo arrivo. L'atteso ospite era in arrivo al castello. Il professore Alexander Gustaf.

26

Page 27: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Terzo

Monica cose giù ad aprire il grande portone del maniero e attendere che entri il prode cavaliere dell'era duemila, a cavallo della sua Porsche 911.La giovane castellana era contenuta per la visita del giovane, il figlio del povero borgomastro. Capendo che era veramente una persona di parola, gli aveva assicurato che sarebbe venuto a trovarla, come promesso due sere prima, nel loro primo incontro per caso. E finalmente il suo bel principe azzurro era arrivato e bussava alla sua porta, felice nell'invitarlo ad entrare: < Ben arrivato messere Alexander! Ad ogni epoca il proprio cavallo. Vedo che hai una splendida Porsche rossa. Da distinguerti sul campo di battaglia cavaliere... Complimenti messere! Potrà finalmente visitare la mia dimora e i suoi fantasmi rompiscatole e in verità sono un po' dappertutto... > commentò lei sorridendo felice, da non lasciarlo nemmeno rispondere. < Felicissimo dell'invito contessina Monica! > porgendogli un mazzo di fiori che teneva nascosto dietro, ed una scatola di cioccolatini per addolcire il piacevole invito, nel dire sorridendo: < Per la bella castellana. Un pensiero da un'umile suddito devoto. Mia signora!... > espresso con un dovuto inchino all'antica, poi in fondo erano veramente sull'entrata del castello, ed era doveroso fare un piccolo ritorno alle antiche maniera. Mentre Alexander si guardava attorno e prontamente Monica captava il pensiero, nel dire: < Tranquillo, stanno riposando. Infinite grazie, messere Alexander! Sono le prime rose che ricevo da un nobile cavaliere. Grazie! > prendendosi le rose, più che contenta del bel gesto, poi decisa lo prendeva

27

Page 28: Covo di streghe - Altervista

per mano, da accompagnarlo all'interno del maniero: < Grazie ancora, e adesso seguimi! Temo di mandare in fumo l'arrosto, non l'arrosto, ma il nostro pranzo in cucina, per correre giù ad aprire il portone al giovane cavaliere sulla bellissima auto rossa, da giostrare poi al palio e a sfidare i nobili concorrenti in lizza... per acquisire i favori della castellana.... > < Non sono nobile per competere alle gare. Ma, sei sola? Senza del personale ad aiutarti al castello... > commentò lui, cambiando discorso. < Tranquillo e seguimi mio bel giovane! > mentre l'accompagnava nel grande salone del castello e lui confuso di quella famigliarità improvvisata, dove si beava contento, nel dirle sorpreso: < In verità non sono mai stato qui dentro. Anzi mi sembra che nessuno del borgo è mai entrato. Hanno tutti paure delle streghe del castello, così si raccontano da anni al borgo. > < Hanno perfettamente ragione. Non da anni, ma da secoli! Ho un sacco di parenti ammucchiati qui dentro al castello e difficile da contarli... Ma molto presto vedrò di dagli una degna sepoltura e forse smetteranno di girovagare e spaventare la gente... Anzi, tu potresti aiutarmi a disfare questa matassa complicata. Saresti disposto a darmi una mano?.. Mi farebbe piacere potere trovare un posto al campo santo, da sistemarli tutti quanti, questi atavici parenti, che riposini finalmente in santa pace? > < Non sono un acchiappa fantasmi! Ma se tu sei l'esperta nel ramo, mi dirai come e cosa fare? Sono felice ad aiutarti. Lo farò volentieri... Poi oltretutto sei veramente, così decisa e piacevole vederti combattere per il tuo casato... Posso dirti una cosa sul personale; Sei bellissima! > < Grazie per il complimento Alexander! Comunque poi ti spiegherò cosa dovremo fare assieme. Certamente non sarà una cosa facile a dirsi, ragazzo mio! Ti spiegherò dopo ogni cosa... Aspetta che vado in cucina a togliere dal forno il nostro pranzo. Tornando appena dopo nel dire: < Tutto a posto. Abbiamo salvata il pranzo... Adesso andiamo a tavola è già tutto pronto. Non t'impressionare! Non ho fatto nulla di speciale, per pranzare. In verità mi sono dimenticata di fare una torta... Mi dispiace! Vorrà dire che mangeremo i tuoi dolcetti... Grazie ancora! > < E' un pensiero di mia madre, quando le ho detto che sarei venuto al castello a pranzo, invitato dalla figlia del conte Frack Hildenbert, mi ha rimproverato di non venire a mani vuote... Così ha pensate lei... > < Ringraziala per me! Troppo gentile. Mah, come ti dicevo, già da ieri, avevo la testa altrove con tutti questi fantasmi che mi hanno tormentato tutta la notte e mi tormentano ancora se non trovo una giusta sistemazione. Comunque, ora mi sono spiegati per bene con loro. E finalmente ho capito

28

Page 29: Covo di streghe - Altervista

cosa devo fare per accontentarli tutti quanti... > si spiegava, Monica più che decisa al giovane insegnante, il suo gradito ospite. Mentre lo faceva accomodare alla tavola già apparecchiata per loro due, a gustarsi il pranzo. Nel servirlo un po' imbarazzata, con antipasto accompagnato da un leggero vinello bianco tanto per iniziare il loro pranzo a due. Monica era abbastanza emozionata, sebbene tentava a non mostrarlo al suo ospite...

Il giovane cavaliere educatamente attento. Tra un'infinità di parole a confondere la sua grande emozione, e avere per la prima volta un giovane ospite, senza l'approvazione del conte suo padre. Tra una parola ed un'altra aveva portato in tavola un bel pasticcio fumante, suggerito dalla buona cuoca Ada. E dopo le prime forchettate Alexander esclamò: < Sei formidabile! E' buonissimo questo pasticcio. Complimenti Monica. Se proprio beva! Non l'immaginavo una nobile che sa cucinare. > < I complimenti vanno alla nostra buona cuoca Ada, che per telefono mi ha dato dei validi suggerimenti, ed ecco qui il risultato... > < Doppiamente brave, se per telefono hai fatto una meraviglia di pasticcio, cosi buono... Brave a tutte due. Veramente! Posso chiederti se mi vuoi sposare Monica? Non troverò più una giovane cuoca come te, che sa accattivarsi i commensali per la gola... Scusami, scherzavo! Ma in fondo è più che vero che mi piaci e non soltanto per il buon pranzo, ma perché mi piaci veramente come donna... Ma so per certo che hai altre aspirazioni nel tuo futuro e senz'altro tanti pretendenti ai tuoi piedi nell'alta aristocrazia e ti chiederanno in sposa o ti hanno già chiesto in matrimonio? > < Accipicchia come corri messere cavaliere! Sei forse geloso? In verità

29

Page 30: Covo di streghe - Altervista

per essere sincera. Non ho mai frequentato nessuno. Tu sei il primo uomo che ho invitato in casa. E ne vado fiera di averlo fatto senza l'approvazione di nessuno. Con questo, non pensare che ho dei progetti e scopi ben precisi, senza essere scorretti. Mi sei estremamente simpatico e gentile ed è per questo che ti ho invitato nella mia casa. Mi fa molto piacere averti alla mia tavola e gustare gli impiastri culinari da me fatti. E tu da persona educata, non me lai fatto notare. Grazie! > rispose velocemente Monica ad evitare intoppi di qualsivoglia. Ma in verità gli piaceva veramente tanto quel giovane così gentile, bello ed educato. < Acciderba ragazza mia! Altro che pasticcio fumante in tavola. Sei una giovane che va dritta allo scopo senza ripensamenti. Ecco perché mi piaci! Ma con questo lo so bene che non potrò mai competere e oltretutto non vorrei che tu possa pensare, che io penso già alla cospicua fortuna, che una donna del tuo rango si porta in dote. Perciò restiamo soltanto buoni amici e vedrai che tutto andrà più che bene tra noi due. Scusami la retorica. Mi basta già la tua sincera amicizia e null'altro... E grazie per avermi ascoltato e offerto la tua ospitalità da buona castellana del contado. > < Caspiterina in che campo siamo finiti noi due! Una super rapida amicizia. E tutto questo mi sta bene. Al momento non ho intenzioni di accasarmi, così si dice e non ho dei nobili doveri di sposare qualcuno che ci obbliga la gerarchia nobiliare. Vadano al diavolo le vecchie abitudini d'interessi e null'altro. Adesso ci siamo per bene spiegati... Ti andrebbe un buon gelato. Quello l'abbiamo in frizer e non lo fatto io... Cosa ne dico, mio cavaliere di rinfrescare la gola, nel parlare sempre troppo?... > espose con decisione Monica andando in cucina a frugare nel frizer . < Hai perfettamente ragione! La frescura abbassa il calore... > Mentre Monica dalla cucina gli chiedeva a voce alta: < Crema di nocciole ti va bene? > aspettando la risposta dell'ospite, che gli giungeva di persona, a dire: < Per me solo crema! > aiutandola ad estrarre i contenitori. E il tutto, proprio mentre una voce cavernosa borbottava a echeggiare nelle stanze: * Villici ingrati! Voi vi abbuffate e noi moriamo di fame e sete... Siete tutti ingrati, nel lasciarci morire murati vivi!!!! * echeggiò drasticamente tra le mura solide del maniero centenario. Da far sussultare il giovane, rimasto a fissare stupito la giovane Monica, che era dispiaciuta per la sorpresa, oltretutto anche di giorno. Nel rispondersi Monica a dire subito, a voce alta ed arrabbiata: < Eh, no! Adesso mi fate arrabbiare veramente? Cosa pretendete che dopo centinaia di anni, volete che di

30

Page 31: Covo di streghe - Altervista

colpo, basta che schiocchi le dita e tutto va a posto? Accidentaccio! Abbiate la decenza di aspettare che terminiamo il pranzo e poi vedremo come trovare le vostre maledette tombe, dove vi hanno rinchiusi per bene i vostri assassini... Giusto!! Se avete fiducia forse riusciremo a combinare qualcosa!!! Tornate a riposare per ora!! >sbottò decisa a farsi valere. E subito la voce suffusa di Beatrice arrivata a sedare la baruffa, che si scusava lei, per l'insistenza dei compagni, vittime dei sortilegi del passato, nell'esporre benevola: * Mia diletta Monica. Perdona la loro impazienza, appena hanno appreso la tua decisione di riparare al maltolto fatto centinaia d'anni addietro. Hanno benevolmente assistito alle tue dure fatiche di questa notte nel vederti scavare e scoprire l'arcano mistero. Non temere hanno compreso che hai preso a cuore la nostra situazione e aspetteremo fiduciosi... E non ti tormenteremo più d'ora in avanti. Grazie, cara lontana nipote... Grazie anche al tuo giovane ospite... Grazie!!! * sparendo via la sua voce in lontananza e di colpo il tanto mormorio attorno cessò all'improvviso, da permettere al giovane forestiero di commentare più che mai spaventato e sorpreso dai fatti capitati in sua presenza: < Per le mie statue! Non l'avrei mai supposto di essere presente e sentire le voci di queste entità sconfinate qua dentro!.. Ecco perché nessuno veniva al castello, è veramente qualcosa da far paura! Ma vedendo te come li contrasti fiduciosa e sei ben sicura che non ti faranno del male. Mi rassicura! Da riuscire a dialogare e dare a loro una speranza. Certamente adesso sono irrequieti a far presto... Ma cosa pensi di poter fare sul veloce? > chiedeva Alexander alla giovane pensierosa. Ma di botto lei commentava: < Dai amico lasciamo perdere il gelato e vieni nello studio, che ti mostro le varie ubicazioni che ho trovato segnate sulla pergamena. Dove lo raccolta stanotte nei sotterranei e me li sono già trascritte su un foglio da tenere in tasca, ad evitare di rovinare la pergamena a testimonianza.... > espose decisa Monica, andando nello studio e mostrare le varie ubicazioni contrassegnate con una X, o un punto nero, erano i luoghi da non aprire mai. Così aveva capito? Ma quale dei due? Cosi sembrava fatta apposta quella mappa, ad evitare sgradevoli sorprese dopo. Dal come Monica commentava le probabili reazioni dei defunti, imprigionati la dentro: < Potrebbero reagire malamente, ai probabili e immaginari soprusi che li vadano a disturbare dopo una infinità di anni. E magari a macerare la vendetta e l'odio atavico. Oltretutto potrebbero reagire occultamente con impensate dimostrazioni di sadica vendetta a chi invece cercherebbe di dagli una pace eterna? > si spiegò

31

Page 32: Covo di streghe - Altervista

Monica nel pensarci sopra per bene, alla faccenda scabrosa, che commentava: < Dobbiamo prima capire per bene, d'intraprendere qualcosa d'avventato e creare altri pasticci, già molti?... > < Già hai ragione Monica! Potrebbero reagire malamente taluni, non più disposti a essere dissepolti, da villici miscredente come noi? > espose. < Spero che il principe Gustavo Hilderbert I, il capostipite dei miei antenati che ho appena conosciuto. Lui è il primo padrone di questo maniero, e spero venga in nostro aiuto, se vuole che li aiutiamo? Pertanto dovremmo essere fortunati a disseppellirlo per primo e sperare che acquieti gli altro indemoniati da millenne? > espose Monica seriosa ai fatti da compiere, purtroppo e alla svelta, nell'avergli dato una vaga speranza di riposo eterno in un luogo sacrosanto da trovare poi in zona?... Alexander provava a dire: < Sarà meglio che ci diamo da fare ad evitare che s'incavolano maggiormente, visto la loro lunga permanenza sepolti qua dentro... Non l'immaginavo di sentire parlare degli spiriti invisibili?.. Guardando bene la pergamena, e la copia che hai disegnata, per non sbagliarsi ad aprire dei varchi nei posti errati e portare alle luce ciò che doveva essere un lontano loro segreto? Perciò io penso che dovremmo iniziare da questa parte. Forse è questa la cella. La prigione del principe Gustavo I. dal contrassegno doppia X, cosa ne dici? Proviamo! Giù nei sotterranei hai degli attrezzi, picconi e pale o altro, per scavare o demolire le eventuali preti, poi magari occorrerà far venire le autorità competenti, da giudicare l'operato? Forse un prete da benedire i poveri resti ritrovati?.. Comunque il forse a dopo, ora proviamo a iniziare... senza il forse? > < Hai ragione! Dovremo far partecipe i cittadini di Mauth e capire che le leggenda delle streghe è ormai superata. Ma tutto a suo tempo. Prima dobbiamo avere con certezza dove trovare almeno il principe, e qual'è la sua centenaria tomba, senza la sua amata consorte? > < Perché non è anch'essa qui al castello ho l'hanno messa altrove? > < Non è qui, purtroppo! La principessa Beatrice è stata bruciata viva, davanti al consorte il principe Gustavo, impazzito dal dolore... Comprendi adesso la tanta malvagità a quel tempo! > espose dispiaciuta Monica. < Accipicchia che casino! Beh', dai andiamo a vedere cosa possiamo fare al momento!?.. > seguendo la giovane con delle torce elettriche e altre torce a fiamma del passato per illuminare il loro percorso nelle segrete de manieri infestato dagli spiriti incavolati a far danni, se gli sarà passibile?

32

Page 33: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Quarto

Perciò da bravi ragazzi pronti all'avventura, decisero di scendere di sotto, nei meandri dei sotterranei nel castello, tanto rinomato e infestato da quelle tante entità del passato. Nel cercare per primi quegli spettri buono e condiscendenti al risultato finale, dal programma da loro intrapreso e presupposto, nell'incognita del percorso atavico da farsi assieme?... Poi, nella vecchia stanza delle torture avevano raccattato degli attrezzi che potevano servigli per picconare le eventuali pareti da demolire? Quella era la loro idea primaria. Pertanto via a scoprire la parete giusta, tra le oscure gallerie del maniero, che racchiudeva il misterioso segreto atavico?

Alexander precedeva la castellana, seguendo le indicazione di Monica alle sue spalle, che leggeva su un foglietto copiato dalla pergamena, il percorso da fare in quei labirinti oscuri e cosparsi da entità ultraterrena. Ad un certo punto, Monica gli consigliò di fermarsi: < Fermati qui, mi sembra che la parete e stava modificata e se grattiamo il calcestruzzo, forse troveremo la prima stanza segreta e sperando che sia quelle del mio avo. Quello con cui ho parlato stanotte? > consiglio fermandosi contro la schiena di Alexander, da sentirsi in parte protetta. Le sue sensazione erano maggiormente accentuate la sotto?.. Ma non voleva avvisare il compagno d'avventura, a districare un suo grosso problema percepito, come sensitiva chiaroveggente, che captava e capiva il pericolo che poteva insorgere all'improvviso attorno a loro e sperare di essere pronta a reagire?...

33

Page 34: Covo di streghe - Altervista

Era anch'essa agitata in quell'avventura iniziata malamente, dove avevano già picconato vaie parti, nei cunicoli e sotterranei del castello, ma senza esito fino a quel momento. Nulla da fare nelle loro vane ricerche? < Monica per favore, puoi reggere anche la mia torcia, e io provo a colpire la parete col piccone e vedremo cosa capiterà dopo? > dando con decisione altri secchi colpi sul calcinaccio che si sfaldava abbastanza bene da quella parte, dove l'umidità regnava abbondante e permettere di scalfire la parete centenaria. Alla fine ecco apparire un muro di mattoni e non delle pietre come il resto dei sotterraneo. Poi con una picconata più forte, far sgretolare via un mattone fradicio di umidità e aprirsi un piccolo buco. Da poter guardare all'interno, oltre il piccolo foro aperto nella parete di vecchi mattoni. Dal foro aperto provava a puntare dentro la torcia e scrutare all'interno. Fu un attimo d'incertezza poi Alexander, si sforzò a guardare oltre il foro e appena dopo lo stupore provato alla vista da ritrarsi dall'orrore. < E' pieno di scheletri da far accapponare la pelle, e al centro c'è un trono con uno scheletro seduto sopra. Dovrebbe essere il principe con la sua spada tra le mani?.. Per la miseriaccia che casino centenario all'interno!? > sbottò indignato, a dire avanti: < Dio mio! Che scempio li dentro!.. > commentò Alexander più che mai sconvolto... Monica a sua volta, si fece forza e provò a sbirciare anch'essa all'interno. Da rimanere inorridita, alla presenza di quelle tante ossa, sparpagliate erano le vittime del destino ingrato, ritraendosi disgustata: < Santa Vergine? Che orrore, Morire d'inedia!?... > < Già! > concordò Alexander picconando per allargare il foro, e come

34

Page 35: Covo di streghe - Altervista

d'incanto ecco apparire all'improvviso il fantasma del principe, in quella fluorescenza luminosa all'interno. Era la, dove l'avevano seduto e legato sul suo trono impazzito dal dolore a meditare sul funesto gesto subito. In una fluorescenza azzurrognola a mostrarsi ancora grintoso e combattivo. Ma altrettanto sconvolto dal tradimento subito, in quel nefasto giorno centenario, nel vedere la sua amata moglie la principessa Beatrice bruciata viva la davanti... Poi tutto capitò in contemporanea, con all'apparizione del principe Gustavo I, dove echeggiò nei cunicoli la sua voce. Tentando di parlare ai quei ricercatori di tombe, che con ardire stavano ridando una speranza agli antenati morti da molto tempo in quel maledetto posto, mentre umilmente si confidava ai giovani venuti in soccorso: * Mia buona e lontana nipote, che hai saputo credere alle nostre sincere parole di aiuto. Hai il nostro ringraziamento, per iniziare a rimettere a posto il maltolto che ho subito, assieme alla mia fedele corte... Avendomi fidato da parenti infidi come serpenti e mi hanno sopraffatto da annientare tutta la mia famiglia regale. Ed ora finalmente tu o giovane nipote e il tuo baldo cavaliere servente, vi state comportando da prodi vassalli, nel tentare di riordinare il nostro casato, caduto in disgrazia per essere stato troppo magnanimo e aver aiutato gli stolti assassini!!!.... Che siano maledetti in eterno!!... D'altronde giacciono anche loro qui dentro. Colpiti da pestilenza e pertanto da non essere portati alla luce della gloria. Ma distrutti col fuoco purificatore?.... Grazie, prodi nipoti!!! * affievolendosi con la voce cavernosa d'oltre tomba. Nel provare a continuare a dire con solerzia: * Mi raccomando, non aprite quelle segrete, che sono indicate sulla pergamena, con un punto nero a segnare la segreta impregnata e maledetta!... Mi raccomando nipoti? Quelle sono le tombe dei nostri assassini e sono morti infestati dalla pestilenza... Fate attenzione?... Da tenerli ben lontano dai nostri antenati... trucidati anch'essi brutalmente!!!!.. Fate attenzione!?... attenzione!!!! * < D'accordo messer principe! Terremo conto del Vostro consiglio... > rispose Monica. Consultando la cartina e i pochi punti neri e le tante X segnate. Nel rivolgersi al compagno: < Pensi che quella parola pestilenza, vuol significare infestazione di batteri assassini? O magari senza volerlo si sono imbattuti fin dai lontani tempi da parassiti, O invece erano radiazioni cosmiche e magari all'interno l'aria rimasta è ancora impregnata da tali radiazioni da essere pericolose ad aprirle? > espose Monica preoccupate dalle raccomandazioni di un suo tris, trisavolo tante volte, era un suo

35

Page 36: Covo di streghe - Altervista

lontano parente, supplicandola a far attenzione?: < Perciò è doveroso... > < Certamente! Può essere qualcosa di atavico, ma ancora letale. Dovremo, far venire degli esperti a rivelare eventuali radiazioni o altro, che circolano nelle varie celle, prigioni? Magari non è nulla, ma evitiamo di creare altre circostanze. Se il tuo antenato ci ha espressamente fatto presente di una grave pestilenza? Pertanto dobbiamo far controllare per bene prima e da esperti nel ramo delle radiazioni, se sono impregnati da raggi Gamma e che già nell'antichità circolavano... Sono molto resistenti e si protraggono per decenni...Da quel poco che ho studiato le grandi mura e gli spessi strati di calcestruzzo delle mura antiche del castello, attenuano fortemente le radiazioni, racchiuse all'interno... Perciò dobbiamo essere cauti, ed esporrere alle autorità competenti, per una bella verifica e disinfestazione finale, se occorre. Non voglio essere l'uccello del malaugurio, ma se il principe ci ha avvisati, forse qualcosa di anormale c'è veramente... > espose Alexander. Guardando la giovane dal viso preoccupata e pensierosa. < Hai perfettamente ragione Alexander! Lasciamo tutto com'è, e informiamo mio padre il conte, oltre le autorità a Monaco, che vengano qui a controllare per bene e poi decidere il da farsi. Giusto! > consigliò Monica e guardando nel piccolo varco, ed osservare le ossa del principe seduto sul suo trono, nel provare a dire: < Mio principe avete ragione! Dobbiamo fare delle approfondite verifiche al riguardo di questa pestilenza e scoprire che tutti voi non corriate nessun pericolo. Perciò se permettete vi farò una foto da provare la vostra veridicità e prometto di portarvi finalmente altrove. D'accordo messer principe? > espose tranquilla Monica. Dove al momento regnava attorno un silenzio tombale. Monica con la piccola macchina fotografica con tanto di flash, fece diverse foto attraverso il foro. Poi quando stavano per andarsene via, la baritonale voce del principe, si fece sentire e si amplificava maggiormente nei cunicoli dei sotterranei a rispondere: * Mia giovane nipote, avete ragione a verificare per bene prima la pestilenza ch'è impregnata nelle segrete dei dannati. I giovani cavalieri che governano il granducato capiranno la serietà dei nostri guai. E prenderanno le dovute precauzioni al caso. Ora andate miei vassalli fidati. Vi aspettiamo fiduciosi.!!! * sparendo la voce assieme all'eco trasmesso nei cunicoli del sotterraneo del funesto maniero. Loro due, si guardarono in viso ed approvarono senza parlare a ritornare di sopra e decidere la via migliore, nel dire tranquilla Monica al suo fidato

36

Page 37: Covo di streghe - Altervista

cavaliere al suo fianco: < Adesso andiamo di sopra e ci facciamo una bella doccia da toglierci di dosso tutto sto calcinaccio delle segrete. Poi faremo una foto della pergamena e con le foto fatte, le invieremo al notebook di mio padre a Monaco. Così di già che si trova là, potrà consultare le autorità competenti e mostrare le foto veritiere e prendere le dovute precauzioni. > < Hai perfettamente ragione ragazza mia. Andiamo! > Appena in casa Monica decise di chiamare il conte suo padre al cellulare, e tentare di spiegare la faccenda: < Ciao papà! Scusa se vi disturbo, ma dato che vi trovate in città. Dovresti contattare degli ispettore di polizai e sanitari... Tranquillo papà va tutto bene..... Ah! Ma voi siete negli stand della fiera, dal baccano ch'è attorno... Si certo, aspetto che ti sposti da poter

parlare meglio.... Adesso ti sento meglio!.. Anzi, per essere franca, non troppo con i nostri parenti trapassati..... No, non mi hanno fatto nulla! Solo che ho trovato la stanza segreta dov'è stato sepolto vivo... Sì!..... E non ci crederai abbiamo dialogato.... Sì certo! Con il fantasma del principe Gustavo Hilderbert I, ed era presente la consorte la principessa Beatrice di Manfredonia.... Comprendi papà!... Solo che il principe mi ha informata che ci sono delle celle segrete da non aprire, perché sono infestate da pestilenza? Non vorrei che siano ancora impregnate la dentro? Magari dai raggi Gamma o altro, che potrebbero contaminare tutto il contado.... Già!... Perciò occorrerà rilevare tale radiazioni e poi sistemare una volta per tutte le tante salme dei nostri avi a riposare in un luogo tranquillo e consacrato..... Certo dovrai far venire la scientifica e dei patologi, per raccogliere i tanti resti dei defunti assassinati centinaia di anni addietro.... Certo che li ho visti! Anzi visti e sentiti assieme al professore Alexander

37

Page 38: Covo di streghe - Altervista

Gustaf, il figlio del povero borgomastro. L'avevo invitato a pranzo... Abbiamo fatto un buco nel sotterraneo e li abbiamo fotografati. Te l'ho già inviate via mail le foto, sul tuo notebook. Controlla papà!... Scusami!... Sì, hai ragione, se sono un po' testarda... Ma stufa di non dormire la notte con tutto quel baccano che fanno, gli spettri e fantasmi di casa. Sono proprio tanti?... Certamente con le foto in mano potrai testimoniare la veridicità dei nostri antenati un po' burloni, fin'ora. Ma con il tempo. Potrebbero arrabbiarsi maggiormente?... Dato che fin'ora era soltanto per scacciare la gente dal castello. Ma ora, con noi che ci abitiamo. Potrebbero cambiare tattico, e non solo spaventare gli intrusi? Comprendi papà. Non è cosa da scherzarci sopra?... Certi certo!... D'accordo papà... Aspetterò una tua telefonata. Ciao e un bacio a tutti e divertitevi! > salutandoli tutti. Poi guardando il suo cavaliere, che era appena uscito dalla doccia, con addosso il suo accappatoio. A dimostrare di sentirsi un po' meglio, pulito. Solo il tempo di rivestirsi e da rimettersi in forma dopo tutto lo sgobbare, guardandosi le mani scorticare dalle dure picconate date nei sotterranei, per uno non abituato a farlo, e prontamente Monica, guardandole così rovinate si premurava a disinfettare e medicare con una leggera fasciatura, mentre si scusava: < Mi dispiace Alexander che ti sei rovinato le mani, per trovare i miei avi. Non hai i calli da muratore... Scusa! > commentò nel tenergli le mani tra le sue con affetto provato al contatto. < C'è sempre una prima volta ragazza mia! E' stato stupendo fare il tombarolo in tua compagnia... Sei veramente una compagna battagliera. Vado a rivestirmi. Ho lasciato i miei vestiti in quella grande stanza che ci avete fatto un bel bagno con doccia... > commentò. < Già! Ma non rovinarsi le mani per sviscerare dei fantasmi altrui... Mettiti pure comodo. Vado a farmi anch'io una veloce doccia, nell'altro bagno, per tutti in famiglia. Sono tutta sporca e sudata... Poi ci prendiamo finalmente quel benedetto gelato... Non ti muovere! > < Tranquilla Monica, non scappo dal terrore dei tuoi avi attorno... > < Faccio in un momento, oltre cambiarmi d'avito. Anzi ti porterò una camicia di mio padre. La tua l'hai strappata e non puoi tornare a casa malconcio. Daresti dei brutti pensieri a tua madre... Come si chiama? > < Adelaide... Si hai ragione, è un momento di sconforto per lei dopo la perdita di mio padre e vedermi con la camicia sporca e strappata, penserà che ho fatto a pugni con qualcuno. Grazie! > sedendosi in terrazzo sugli spalti a prendere aria, aspettando Monica che si faccia la doccia... Finalmente arrivava Monica con la camicia per il compagno, che si era

38

Page 39: Covo di streghe - Altervista

già mezzo rivestito e nel vederlo a petto nudo, aumentò la simpatia per il bel professore. E di tanto in tanto lei, lo sbirciava di sottocchio il giovane, mentre s'infilava addosso la camicia in prestito. Frattanto Monica aveva portando un bel gelato per tutte e due, da guastarselo, mentre guardavano il panorama della valle sotto di loro. Alexander aveva esposto che sarebbe ritornato a casa giù al borgo: < Sarà meglio che rientri a casa, abbiamo passato una bel pomeriggio, oltre il buon pranzo offerto e a dialogare poi con i tuoi antenati, impazienti... > < Non so proprio come ringraziarti per il tuo prezioso aiuto. Nell'averti fatto lavorare, oltre scorticare le mani a sgobbare... Sei un vero amico! > < Va tutto bene Monica! Ho passato una giornata avventurosa... Sarà meglio che vado... Scendi anche tu in cortile? Hai veramente un bel castello. Certo che questi benedetti fantasmi, vi danno da fare e speriamo che il conte tuo padre riesca a contattare le autorità competenti da risolvere la questione al meglio. Lo spero per voi! > espose serio Alexander. < Già! Lo spero anche io, che finisca presto questa maratona atavica? > Prima di lasciare il castello passando per la corte, discutevano sulle varie soluzioni da intraprendere sugli avvenimenti capitati così repentinamente, e nell'attraversare il cortile si trovarono senza immaginarselo a tenersi per mano e a rinfrancare la loro nuova simpatica e piacevole amicizia: < Sei veramente un caro amico Alexander! > espose Monica infervorata, nel continuare ad insistere: < Vuoi già proprio tornare a casa? Non vorresti...

39

Page 40: Covo di streghe - Altervista

fermarti a cena con me... Ma senza gli antenati?... > espose sorridendo. < Pensi che dovrei restare a farti compagnia? Certamente mi farebbe molto piacere... M'ha, cosa potrebbe accadere dopo? E il troppo prolungare le ore al castello? Senz'altro gli abitanti del borgo che origliano e vedono sempre tutto. Senz'altro avranno già visto partire tutta la nobile famiglia, e mi hanno visto venire su al castello. Sebbene i fiori sono di casa, senza passare dalla fioraia del borgo. Staranno già confabulando sul tuo conto e mi seccherebbe che incomincino a sparlare malamente di te, che non centri nulla. E senz'altro immagini come sono le malelingue dello comari impiccione, che non perdono un'occasione per sputtanare la giovane castellana che convive al castello con le streghe?... Così vociferano! > mentre si metteva il pullover in spalla, e pronto a partire. < Beh', li potrai avvisare tutte quante, che sto preparando una bella pozione magica da incantarle per bene.... Che stupidaggini! D'altronde se dovevano menzionarmi, l'avranno già fatto, appena tu hai messo piedi qui dentro. Pertanto non mi toccano per niente. Anzi, andiamo a preparare la cena, alla faccia dei concittadini invidiosi. Che pensino pure quello che vogliono, d'altronde l'hanno senz'altro già fatto. Anzi penseranno che ti ho stregato e rapito nel mio castello da farti schiavo per amore. In verità non mi dispiacerebbe averti come schiavo d'amore!... In fondo mi piaci veramente Alexander? > sbotto decisamente sull'incavolata Monica. < Wauh!! Mia bellissima castellana. Saresti disposta a lasciarti sedurre per tappare la bocca alle tante comari invidiose? Io immagino, che se lo faresti veramente, sarebbe soltanto per amore e null'altro... Vero? > commentò guardandola direttamente negli occhi lucidi d'incomprensione. Poi lei, provò a rispondere al giovane di fronte, che la teneva ancora per mano e gli era difficile lasciarla, per paura di perderla in quella loro sincera amicizia, così spontanea e trovata proprio per caso: < Lo pensi veramente Alexander? Certamente, solo per amore può accadere? > < Ne ero sicuro Monica. In queste poche ore assieme ho compreso che la nostra amicizia ci lega fortemente e ne vado fiero. Ecco perché ho immaginato sulle supposizioni ingiuste degli abitanti del borgo nei vostri confronti. Soltanto buoni a sparlare e sono le cosa che le vengono meglio alle tante comari frustrate. Che vadano al diavolo! > sbottò Alexander. < Tranquillo, lasciamole perdere! Dai aiutami a preparare qualcosa di piacevole da mettere sotto i denti. E pensiamo soltanto a noi due... In verità, ed essere sincera, mi sono presa una cotta di te! Come vedi non ho vergogna ad esporla la mia sensazione provate in questa meravigliosa

40

Page 41: Covo di streghe - Altervista

giornata in tua compagnia... Siamo riusciti a sviscerare anche gli antenati annidati qui dentro, in questo castello, e sebbene pieno di mistero mi piace, averlo scoperto assieme. Sei formidabile, amo... amico!... > < Acciderba ragazza mia! Sincerità sincerare, ho avuto anch'io la stessa idea e sensazione, che mi fa sussultare il cuore in tua presenza, e sto cercando con forza di acquietarlo. Pensando che non sarà mai una cosa fattibile e fatta per il sottoscritto. Perciò, sorvoliamo! Perdonami se ho pensato diversamente un momento prima. Ma mi sei tremendamente entrata dentro! Da farmi male al cuore a pensarti in continuazione... Accidenti, ragazza mia! > espose Alexander portatosi di fronte a Monica e scrutarla per bene con interesse. Dove la tentazione era tanta a volerla abbracciare e baciare infinitamente forte. Ma qualcosa nel suo istinto da gentiluomo, lo bloccava a non voler essere invadente e approfittare di un momento di sconforto e ripicchi verso il borgo. Quella splendida ragazza che aveva la di fronte e assai decisa a tutto e si stava buttando a capofitto. Magari e proprio per vendicarsi dei pettegolezzi delle comari al borgo. Per un buon momento erano rimasti muti a guardarsi con desiderio e poi come d'incanto e decisione lei, gli si butto contro a baciarlo con desiderio e passione, mai provata prima d'allora. D'altronde era il suo primo baci sincero che donava al suo amato cavaliere moderno. Il giovane scudiero giunto a bordo di una splendida rossa auto, una Porsche 911, dell'era moderna. Poi si ravvedono entrambi e senza parlare avanti inforcarono le scale e su in cucina a tentare di preparare qualcosa per cenare assieme.

41

Page 42: Covo di streghe - Altervista

Mentre si erano fermati nel porticato sopra la corte a baciarsi nuovamente come due ragazzini, che avevano scoperto l'amore all'improvviso. Poi sotto voce, lui timidamente le sussurrava: < Mi sono innamorato ti te Monica. Perdonami, ma ti amo perdutamente tanto! > nel baciarla in continuazione: < Mi dispiace! Ma non ho saputo resistere e mi sono innamorato di te, fin dall'altra sera appena sei entrata in municipio. E' la verità Monica, Ti Amo! E non so proprio come andrà a finire... Magari preso a fucilate da tuo padre, appena rientra a casa e apprende la notizia... Il perché mi sono permesso di baciargli la sua figlia maggiore, senza il suo consenso?.... > < Ma non pensare alle tragedie funeste? Ne è già pieno il maniero... Ti amo anch'io e non ho paura di ciò che dirò io, e penserà mio padre. Mi piaci e questo a me basta!... Dai andiamo in cucina a preparare qualcosa. Mi è venuta una tale fame, a te no? > aprendo la porta dell'andito della cucina, per entrare, dove trovarono una gradita sorpresa a loro insaputa, da far esclamare Monica sorpresa: < Ops! Questa è senz'altro opera dei miei antenati coinquilini?... Hanno gradito la nostra sincera collaborazione e amicizia... > trovando la stanza tutta piena di fiori, maggiormente azzurri: < Sono i fiori della speranza. > Nel dire poi Monica commossa: < Grazie a tutti! Persino la luce hanno acceso.... Ma che bravi siete tutti quanti! > < Sono stati così gentili e hanno compreso che ci vogliamo bene... >

Alexander, la prese tra le sue braccia da baciarla nuovamente felice.

42

Page 43: Covo di streghe - Altervista

Monica si trovò a piangere dalla felicità ritrovata. Mentre soffuse voci, in un bisbiglio di risolini, erano senz'altro le ataviche donne del maniero che si felicitavano per loro. I nuovo amore che sbocciavano in quel castello, condannato da secoli, ed ora la rinascita per mano di due vergine figure. Forse l'eterna maledizione si stava sfaldando finalmente a ridare vita e lustro all'antico casato. La costanza di una nobile giovane e il suo amato scudiero, che solo per amore, avevano rotto l'incantesimo che perdurava da sempre la dentro in quelle stanze del maniero. Cose impensabili ore prima, ma l'amore stava rispuntando con ardore e tenacia a contrastare tutto e tutti. Ma solo per amore succedeva la rinascita... Avevano cenato proprio bene, tra risate e baci a condire la serata, senza pensare al dopo e al domani. L'amore li aveva rapiti fortemente. Alla fine fu Alexander a riprendersi e dire coscienzioso: < Mia bella e amata Monica è veramente l'ora che torni a casa. Non pretendiamo troppo dal nostro primo incontro. Potrebbe diventare difficile separarsi poi. Tu sei d'accordo. Vero amore? > domandava a sostegno, nella sua dura lotta, nel lottare e dover andare via, prima di creare guai amorosi... Non voleva sciupare tutto nel precipitare le cose? Commentava tra se Alexander. Monica a malincuore provò a rispondere: < Si hai ragione Alexander! Diventerebbe troppo difficile dopo, e con l'aumentare del batticuore, dover prolungare il nostro bell'incontro... Comunque vada, ti amo tanto! > < Contessina, con dispiacere la devo lasciare. Ma se il destino vuole, verrà senz'altro il nostro giorno per unirsi per sempre. Grazie per la bellissima giornata avventurosa, che abbiamo trascorso assieme. Ti amo! > < Non ho parole adatte d'aggiungere, per dirti solamente di amo mio prode cavaliere! Ti aspetterò con ansia e desiderio, per i giorni nostri in avvenire da rimanere sempre assieme. T'amo tanto! > buttandosi tra le sue braccia e assaporare il nettare della vita sulle sue labbra tumide. Alexander se la strinse forte al petto, mormorandogli parole d'amore infinite: < Quanto ti amo mia dolce ragazza! Non vedo l'ora di ritornare a trovarti. Visto che mi è difficile lasciarti adesso... Purtroppo devo andare domani ho una riunione scolastica con i docenti e una parte dei genitori rompiscatole, ma purtroppo devo ascoltarli un po' tutti... Oltre passare in comune e vedere la proposta che i concittadini stanno esprimendosi per un nuovo borgomastro... Un purpurì di cose? Ciao amore! A presto. > rispose Alexander montando scontento, sulla propria auto e via a prendere a malincuore la strada di casa.

43

Page 44: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Quinto

Monica restò un po' a guardare l'auto mentre scendeva la riva, finché non spariva oltre la curva, tra gli alti alberi del bosco ai lati del monte Luśen. Poi con un lungo sospiro di accettazione ai fatti e con decisione chiudeva il grande portone del castello, mentre si trovò a canticchiare una vecchia canzone d'amore. Si sentiva veramente contenta e felice. Senza fretta Monica si trovò a salire direttamente in camera sua e buttarsi sul letto vestita e ripensare al tutto e al bell'incontro capitato, che mai s'immaginava fosse così meravigliosa quella giornata trascorsa. Poi alla fine stanca ma soddisfatta si addormento senza accorgersene.

Mentre diversi fantasmi erano passati a trovarla, contenti di aver quella pronipote così decisa e combattiva.... * Ti raccomandiamo! Fai attenzione mia signora castellana!!! … * andandosene via contenti in un soffio....

Monica si era svegliata sull'agitata, ma poi capì che era stato il brutto sogno fatto nell'addormentarsi vestita, ad avere cintura troppo stretta... Alzandosi decisa ed incominciare a riordinare la sua camera e poi passare in cucina a sistemare la cianfrusaglia lasciate il giorno prima. Al pomeriggio era scesa in giardino ad innaffiare i fiori della mamma. Capendo però, che aveva la mentre altrove. L'amore l'aveva rapita.

Due giorni dopo rientrava la famiglia da Monaco, seguiti dagli ispettori della polizai sanitaria, accompagnati da un patologo ed un esperto

44

Page 45: Covo di streghe - Altervista

d'archeologia forense, oltre altri esperti scienziati a captare le eventuali radioattività esistenti nel sottosuolo del castello. Da giudicare la veridicità dei fatti accaduti, oltre aver visionato le fotografie inviate e le foto della pergamena antica, nel poter scoprire il percorso nei secoli, e le storia drammatica di quella principesca famiglia drasticamente spariti dagli annuali dei nobili antichi della Baviera. Risultavano partiti per il nuovo mondo e mai più tornati indietro?... invece erano stati racchiusi nelle segrete del castello: il covo di streghe, erano le voci popolane a criticare. Con decisione da pioniera, Monica accompagnava nelle segrete del castello il padre e gli ispettori della polizei giudiziaria a verificare la situazione descritta. Quelle autorità preposte e interessate a capire per bene, se per caso esistesse una fonte radioattiva e scoprire le ubicazione delle altre prigione ben nascoste. Annotate sulla pergamena e annidate tra le spesse mura delle segrete, nelle viscere del grande maniero infestato. Immaginando concordi, che magari quelle spesse mura avranno rallentato le eventuali radiazioni da raggi Gamma, già esistente negli anni passati? Seguivano nei cunicoli la contessina più che tranquilla. Mentre gli esperti tecnici in tute antibatteriche, un po' diffidenti del posto, per le dicerie sugli spettri e fantasmi, ancora non visti, che faticavano a capire come e cosa dove poter scavare e portare alla luce i tanti resti di antiche persone murate vive. E il tutto veniva coordinato dopo i primi ritrovamenti, dei scheletri estratti dalla cella del principe, il capostipite del castello maledetto.

Predisponendo dove portarli per un accurato controllo. Sistemate in casse chiuse e sigillate, da portarle nei giorni successivi, man mano che avrebbero scoperto delle altre tombe, da controllare prima per bene, le eventuali radioattività presente? Probabilmente potevano esserci anche dei

45

Page 46: Covo di streghe - Altervista

batteri da tenere sotto stretto controllo, dato la vastità del grosso problema sociale, sorto attorno al ritrovamento delle cospicue segrete, divenute tombe per qui miseri corpi rimasti a raccontare la loro tragica storia. Inoltre evitare che la curiosità dei cittadini a sparlare sul pericolo di diffusione di eventuali batteri di vecchie pestilenze, che potrebbe sorgere incautamente attorno a castello stregato. Dove si vociferava al borgo da anni, ormai tutti impregnati dalla paura di un fantomatico contagio. Pertanto le autorità preposte alla sicurezza, disponevano che bisognava andare cautamente in attesa dei primi risultati scientifici e le eventuali analisi da stabilire se vi fossero pericoli di radiazione o altri batteri annidati nelle segrete del maniero? E stabilire per bene il periodo esatto delle morti avvenute negli ultimi cent'anni. Il processo di codificazione al carbognio4 era assai lungo. Pertanto tutti erano febbricitanti di sapere per bene le lunga storia di quel casato misterioso? Sembrava che stesse tornando alla luce e magari svelare per bene i tanti misteri occulti e racchiusi dentro al maledetto e rinomato castello: il covo di streghe.

Allo strombazzare della notizia, la stampa e la televisione erano accorse sul posto di volata, per mostrare in anteprima la scoperta e il sussurrare di fantasmi, spiriti e quant'altro. Cose che ancora capitavano nell'era 2000. Nel commentare il tutto, sul famoso ritrovamento mai immaginato prima d'allora capitasse in Baviera. Si, al momento si parlava di diversi castelli in

Germania, con strane presenze e apparizioni all'interno. Ma mai come in quel castello, dove si vociferava la presenza di tanti spettri e fantasmi messi assieme, da creare una vera attrazione inimmaginabile. Inoltre si apprendeva che nel castello succedeva proprio di tutto nei tempi passati, e le tante voce a raccontare dei famosi fantasma e spiriti che vagavano a

46

Page 47: Covo di streghe - Altervista

spaventare tutti quanti, chi tentava di entrare nel maniero infestato da streghe malvagie, che preparavano dei cattivi sortilegi a chiunque provava ad entrare dentro? Erano fatti raccontati e inventati di sana pianta. Pronti a sparlare per bene senza un briciolo di verità sincera. Era bastata una mezza parole, appena gli eredi erano giunti al borgo l'anno prima, a menzionare convinti: (Sono senz'altro loro, che hanno fatto sparire i principi dal maniero per impossessarsene? Se vanno d'accordo con le streghe? Vorrà dire, ch'è proprio diventato un covo di streghe quel castello per bene infestato.) Si vociferava nei dintorni e le malelingue erano di casa in quel posto. Chiedevano curiosi i cronisti ad inseguire la giovane castellana, l'unica ad uscire dal castello: < Bitte fräulein! Contessina Monica Frack Hilderbert. Veramente lei era ed è riuscita a dialogare con quelle entità ormai trapassate da molti anni? Lo può confermare… > Era la domanda che tutti volevano sapere da Monica, intervistata alla sprovvista mentre stava uscendo dall'ufficio postale del borgo e fermata dai tanti cronisti e la televisione regionale, che la rincorrevano di seguito. Per intervistarla su quelle presunte visioni e fatti, succedute nei sotterranei del castello, dove la facevano partecipe ai fatti capitati antecedentemente. Monica come sempre e senza problemi si spiegava tranquilla ai giornalisti che la intervistavano: < Siamo in attesa di trovare un posto tranquillo per concedere a tutti, quelle povere ossa umane di antiche persone trucidate nel maniero. Nel dare finalmente un riposo eterno, per tante anime sconvolte e ritrovate finalmente... Aspettiamo fiduciosi che le autorità riescano a decifrare e scoprire le tante entità tormentate e poi senza danni sistemarle tutte? > commentò Monica, nel riusci con poche parole a dare una piccola e valida spiegazione ai fatti: < Comprendo che buona parte di quel che si racconta è tutto vero. Per ora non posso dirvi altro, si dovrà aspettare che le autorità competenti terminano la loro inchiesta e il recupero delle ossa dei defunti sepolti all'interno del castello. E poi vi sarà spiegato per intero e chiaramente, l'esistenza dei veri principi traditi e sepolti vivi all'interno, di quel grande maniero. Divenuto, detto dai cittadini del borgo un covo di streghe!... > facendo sussultare i presenti a chiederle ancora curiosi: < Veramente contessina, la pensano a quel modo i suoi compaesani? > le domandavano sorpresi e sbigottiti. < Dovreste chiederlo a loro, agli abitanti del borgo, di questa loro fissazione alla superstizione al castello, sui defunti principi Hilderbert? Arrivederci! > rispondeva seccata, mentre si allontanava dai reporter insistenti. E poco più avanti incontrava il giovane Alexander, che a sua

47

Page 48: Covo di streghe - Altervista

volta tentava di spiegarle che gli era stato difficile avvicinarla: < Mi dispiace di averti lasciata in balia della stampa. Dopo la mia breve deposizione alla polizei sul ritrovamento come testimone... Ma come direttore della scuola ho dovuto organizzare il nuovo corso scolastico e inoltre presiedere in comune per la votazione e la rinomina di un nuovo borgomastro. Insomma per il sindaco di Mauth... Mi sono trovato bloccato, ingolfato da molte incombenze... Mi dispiace Monica! > < Ma guarda Alexander che non ti accuso di nulla! Anzi sono i tuoi concittadini che accusano noi che complottiamo con la streghe al castello? Giusto! Pertanto io non ho nulla da dire e comprendo i tuoi impegni scolastici. Ci sentiamo, ciao! > andando via velocemente non voleva che la gente curiosa abbia altro da ridire, che già ne avanzava di troppo e delle loro dicerie a sputtanare per bene quei nobili inconsapevoli. Lasciando Alexander sorpreso. Ma non provò a commentare dell'altro. Gli dispiaceva dover essere sgarbata sulla loro situazione, che purtroppo stava prendendo una brutta piega, a loro danno? Pensava Monica sempre di più incavolata. Mentre Alexander gli faceva presente: < Aspetta Monica! C'è un'altra cosa che devi sapere, sui tuoi fantasmi. La panettiera Romilda, mi ha detto in confidenza, che da giorni ha un po' paura mettere fuori il pane appena cotto sul tavolo, per la vendita diretta del suo pane casareccio. Mi ha spiegato che tra le travi della legna della segheria accanto, gli appare un fantasma che guarda le sue pagnotte di pane e poi svanisce via... Non la detto a nessuno, altrimenti non vende più il suo pane fatto in casa, e mi ha chiesto se so cosa bisogna fare per scacciarli e mandarli nel castello con gli altri spiriti e fantasmi burloni. Comprendi come si allargano i commenti? >

Monica era abbastanza arrabbiata, anche con i fantasmi che adesso si mettevano a scorrazzare per il borgo. Perciò provò a dirgli per aiutarlo sul

48

Page 49: Covo di streghe - Altervista

problema, che nemmeno lei sapeva bene cosa fare o dire: < Digli di stare tranquilla, che vedrò di parlare con il principe Gustavo I, e farli richiamare al castello i girovaghi. Accidenti! Già così, è tutto un guazzabuglio? > espose seria, sebbene comprendeva la situazione di Alexander come direttore scolastico, che non poteva tralasciare tutto e tutti, per farle compagnia a sostegno del pandemonio sorto attorno e placare gli animi agitati, che magari stavano vedendo fantasmi proprio dappertutto? Perciò ingoiando la rabbia si riprendeva a desistere al pensare sempre male. Nel salutarlo senza comprometterlo, con tanti sguardi attorno, che tentavano d'intuire cosa si dicevano quei due velati amanti?.. < Ciao, e grazie ancora di tutto. A presto! > Poi in fondo quel giovane gli aveva rubato il cuore e gli era difficile dover separare le loro cose dette e i tanti pensieri rimasti in sospeso e a districarsi da sola, oltre che con il cuore un po' a pezzi. Proprio non ci voleva quella bella cotta presa per il suo bel cavaliere innamorato... Ma fu distolta dal comandante della polizai, che le si fermava accanto nel chiederle: < Bitte fräulein! Contessina, vuole un passaggi per il castello? > < Grazie Danke! Ne approfitto ad evitare i tanti reporter, che mi seguono dappertutto... > montando in auto e via verso casa. Mentre il comandante del dipartimento di zona, Erick Fombrauh le stava chiedendo: < Posso chiederle una cosa personale contessina? > provando ad essere discreto sulla domanda che gli premeva sapere, dal troppo sparlare in giro. E prontamente Monica sbottava decisa: < Se sono già fidanzata con Alexander Gustaf, il direttore scolastico? Siamo soltanto amici. Ma per i concittadini e per averlo invitato al castello a pranzare. Hanno già fatto su, un romanzo, oltre affibbiarci sopranomi: (La gatta e il cardellino ormai prigioniero.) Sono la strega che confabulare con gli spiriti del castello... > esponeva tranquilla Monica, avendolo letto nel pensiero del comandante. Rimasto stupito, e rispondeva sul sorpreso: < Sì! Era ciò che le volevo chiedere, dallo strombazzare che fanno le donne giù al borgo di Mauth... Mi perdoni, ma è veramente vero che lei dialoga con quei presunti fantasmi su al castello? > concluse la sua domanda inquisitoria. < Se viene questa sera sul tardi, magari qualche entità extra corporea si farà vedere e magari dialogare... Sempre se la sua presenza è gradita a quelle entità maltrattate nei secoli. Ecco tutto qui. Comandante! > < Acciderbola che storia! Sembra che solamente al cinema succeda di vedere certe cose strane? Ed invece è proprio reale e sta capitando qui nel mio dipartimento per anni tranquillo... E ora la televisione e la stampa sono accorsi allo strombazzare dei fatti?... Che casino! > commentò

49

Page 50: Covo di streghe - Altervista

confuso. < Sarei tentato! Ma purtroppo devo rientrare in città. Ma mi fido della sue parole contessina. Lei non è il tipo, di raccontare frottole. Poi le foto che ci ha inviato e i racconti non sono cose romanzate.. Ah! Che confusione e anche i fantasmi, da far contenta la stampa e la televisione, a raccontare gli avvenimenti che capitano ai confini di stato e a risvegliare le vecchie leggende da far spettacolo? Roba da non credere!... > fermando l'auto di servizio davanti al castello, ancora pieno di agenti del suo dipartimento scientifico ed esperti patologi... Nel salutarla con un saluto militare: < Arrivederla contessina! > Monica si girò con un: < Grazie comandante! Le racconterò il seguito se tornano i miei avi a discutere le loro vecchie e ataviche storie, mai acquietate nel tempo... Arrivederci e grazie per il passaggio! > entrando decisa nel portone del maniero. Salutata da un sacco di poliziotti a guardia e far confusione, nel sentire e captare i loro commenti audaci: “Impossibile! Così giovane e bella, che dialoga con i fantasmi... Roba da matti ragazzi!” e un altro più deciso commentava sotto voce, ma per Monica non gli era difficile carpire il significato: “Io me la sposerei anche con i fantasmi... Accipicchia che bel tipino quella fräulein!...” espose la sua idea, da far sorridere Monica, ormai lontana dai poliziotti, infilando decisamente la porta e lo scalone,

Monica era salita di sopra, trovando l'intera famiglia al completo nel salone a discutere e commentare il tutto con il professore Josef Warner, che provare a dire ai presenti: < Herr Conte! Posso esporre la mia opinione? > < Sì spieghi meglio professore! Quale idea proporrebbe per poter escogitate qualcosa, ad una bella soluzione finale? > < Ho parlato con l'esperto scientifico appena giunto da Berlino... > si era fermato vedendo entrare la contessina Monica, nel salutarla, con un

50

Page 51: Covo di streghe - Altervista

gesto della mano e prontamente Monica provava a chiedergli decisa: < Io penso professore che avrà una bella e valida idea. Come sistemare tutte quelle ossa dei tanti nostri antenati? > domandava incuriosita. < Contessina, io non ho una idea dove sistemare quegli antichi defunti, dopo che l'istituto di patologia li avrà per ben controllati e classificati questi vostri antenati e troveranno senz'altro un posto nel cimitero. Io parlando del tecnico giunto da Berlino. E penso che ha una sua valida teoria da provare. Oltre le tante prove già effettuate nei sotterranei. Hanno appena provato stamattina, con delle radiografie attraverso i muri e hanno riscontrato qualcosa di diverso da ciò che si pensava. Così ci spiegava l'ingegnere berlinese, il dottor Mikaeli Häg. Che presume vi sia qualcosa all'interno di radioattivo? E non è un oggetto terreste. Ancora non ha confermato o detto nulla. Ma teme, che possa essere qualcosa caduto sulla terra da una meteora celeste e qualcuno ne ha fato un cattivo uso, molti anni addietro?... Pertanto sta studiando una valida soluzione, prima di aprire un varco che poi si rivelerà tragico per la comunità? Capite! > < Beh, io sono sempre convinto, che bisogna aver fiducia... > commento tranquillo il capostipite e Monica l'assecondava: < Gusto! Già i nostri antenati, sono da anni che tentano di avvisarci... speriamo bene! >

Al pomeriggio inoltrato, era ormai l'orario di sospendere il faticoso lavoro a scavare nelle gallerie del castello, quando all'interno dei sotterranei, alle luci di fotocellule per illuminare il percorso nei lunghi cunicoli bui. Capitò qualcosa d'inaspettato quella sera?.... Da spaventare veramente gli operai

51

Page 52: Covo di streghe - Altervista

che lavoravano tranquilli. L'apparizione all'improvviso di fantasmi? Erano due personaggi atavici, e stavano discutendo animatamente tra loro. Da attirare l'attenzione del personale che lavorava a scavare buchi nei muri, alla ricerca di celle o carceri da scoprire e all'apparizione improvvisa di quelle evanescenti cose da spaventarli tremendamente, e farli correre di sopra a chiamare qualcuno dei proprietari del maniero o dei tecnici, che accorrono a vedere e allontanare quelle presenze del passato. Apparse così tremolanti nell'ectoplasma fluttuante tra le colonne e senza preoccuparsi dei lavoratori? Quei fantasmi apparsi, così imperterriti a discutere tra loro gesticolando animatamente da impressionare i lavoratori spaventati da quelle presenze mai viste prima... Solo sentito dire, ma al momento vere?

Monica fu la prima a sentire tale trambusto nelle segrete del castello e prontamente si proponeva al conte suo padre: < Papà, ci penso io! Li conosco un poco quei trapassati e non vorrei che combinino qualcosa d'irreparabile? Dai presagi che ho addosso da stamattina. Forse riesco a calmarli e sapere qualcos'altro?.. > aveva una tale agitazione addosso, da non perdere tempo... Andando decisa verso lo scalone dove si erano fermati gli operai addetti al ritrovamento e recupero dei resti di ossa, rimasti sepolti da più di cent'anni, e stavano dicendo: < Sembrava al momento, andasse tutto per il meglio. Ma di colpo quei fantasmi! Si li abbiamo proprio visti e sono laggiù ad aspettarci? Che spavento! > commentavano agitati e mai visti prima. Sebbene dopo che avevano avuto l'autorizzazione a continuare, per aprire quelle parete e trovare le famose celle dei famosi antichi prigionieri trucidati. Dalle ricerche appena effettuate il giorno prima, appena aperte la toma, non vi erano contaminazioni e i resti dei defunti venivano messe in casse piombate da portare al centro ricerche e definire per bene le date di tempo che avevano trascorso in quelle tombe nascoste senza nome, nel tempo indefinito a marcire la sotto nelle viscere del castello ormai stregato. La voce si era diffusa per bene un po' dappertutto. Monica seguita da lontano dagli operai curiosi a vedere cosa avrebbe combinato la contessina? S'immaginavano le persone che avevano visto quelle entità fluorescenti a muoversi, e si erano spaventate, da scappare via, e al momento vedere cosa succedeva se scappava via pure la donna?.. Invece la castellana ad un certo punto si trovò nel luogo indicato, e trovò ancore i due fantasmi, che discutevano in ripetizione la solita scena, del loro centenario dialogo tra loro in ripetizione perpetua.

52

Page 53: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Sesto

Monica con cautela si avvicinò, ed ad un certo punto i due personaggi d'oltre tomba si voltarono a guardarla. Poi l'uomo ebbero un diniego, ma la dama in sua compagnia gli fece segno di aspettare. Quella presenza umana era la loro castellana che cercava di aiutarli al trapasso finale, e pertanto provò a dire con una flebile voce cavernosa, che giungeva da molto lontano e senza muovere la bocca: * Mia signora castellana... Noi abbiamo un grosso problema da far giungere al nostro amato principe... Voi mia signora, potreste aiutarci a mostrare il vero guaio che incombe? Ci dispiacerebbe tanto, se la maledizione perduri avanti nel tempo?... * si confido fluttuando, come una nuvola di fumo, che si dissolveva e si ricompone in ripetizione a scivolare tra il colonnato della foresteria delle guardie di un tempo trapassato. A quel punto Monica provò a chiedere, guardandosi alle spalle, ma dei lavoratori si erano allontanati tutti dalla paura, nel vederli muoversi in quel fumo evanescente, che fluttuava attorno tra le colonne: < Mi può spiegare di che guaio incombe mia buona dama? Senz'altro siamo parenti! > e con fatica la voce risonanza della sala a colonne, un tempo dove le guardie perquisivano i prigionieri e poi incatenarli e via nelle segrete, ben nascoste. La voce della dama si rinvigoriva a farsi sentire, nel dire con tonalità cadenzata: * Prima di aprire quella parete laggiù... Dove la luce è tremolante.... Dentro c'è la morte incombete! Mi raccomando!! Non apritela!!! Morirete tutti!!!..... * sparendo via assieme alla voce e alla luce, che si spegneva all'improvviso, come per magia. Da essere rinominata in continuazione, era il, covo delle streghe. Monica ebbe un sussulto sensitivo, sul finale delle voce che svaniva via nel sotterranei come un eco straziante... Da capire finalmente cosa voleva dire ed era già la stessa cosa che il principe Gustavo I gli aveva ordinato? Perciò, Monica, si girò a chiamava gli addetti specialisti. Per fortuna erano già in arrivo, avvisati dagli operai di quella presenza di fantasmi, apparsi a dialogare tra loro da spaventarli. Il dottor Mikaeli Häg, un fisico nucleare, era arrivato apposta da Berlino, per verificare le eventuali radiazioni. Era sceso di sotto alle voci degli operai un po' spaventati e prontamente Monica lo interpellava, spiegando cosa gli avevano riferito quell'entità del passato preoccupate: < Dottore! Oltre

53

Page 54: Covo di streghe - Altervista

quella parete vi è qualcosa di grave, se quei defunti si preoccupano di avvisarci... Non si potrebbe fare un piccolo foro e congelare l'altra parte? Forse si può fermare qualcosa di tremendo, se loro ormai trapassati, si preoccupano così tanto per noi? Lei cosa pensa di poter fare, ad evitare il peggio. Dopo?! > Espose decisamente seria, senza tentennamenti, a far comprendere la veridicità dei fatti che potrebbero capitati. E l'ingegnere Mikaeli Häg, il fisico nucleare le rispondeva anch'esso pensieroso: < Penso che abbia ragione Fräulein!.. Quest'idea di congelare la cella, può essere qualcosa da provare. Altri metodi non abbiamo? Se si apre un varco e qualcosa di venefico potrebbe uscire fuori e creare veramente un problema. Grave? Se non sappiamo per bene prima, anche una radiografia dei muri, troppo spessi non si capirebbe nulla... Anche un radar termico militare, non troverebbe nulla di vivo e che emani calore? Ma dentro c'è qualcosa che emana radiazioni qua attorno... E il geiger rivela piccole radiazioni attorno? Piccole particelle percepire all'esterno. Però. molto pericolosi? Dai primi esami in laboratorio di ossa ataviche, risulterebbero siano state irradiate da un raggio mortale di gas inerte Radon, o forse Gamma?.... Stanno ancora lavorando ad esaminare un po' tutto? Comunque è letale!.. Ed è per questo che ha commesso una strage degli occupanti del castello, a loro volta erano stati colpiti dalle radiazioni venefiche e sono stati traditi dalle loro stesse mani... Dai calcoli fatti nel tempo, sembra che nel lontano 1503 fosse caduta una piccola meteore da queste parti e qualcuno la raccolta appena dopo raffreddata dall'impatto col suolo, e se la portata via contaminando un sacco di persone, oltre gli stessi predatori. Non immaginando che avevano portato la morte bianca in casa. Comprende? > < E le radiazioni li avevano colpite nel sistema linfatico da farli impazzire e uccidere tutti, incolpandoli di far dei sortilegi magici? > < Già, presumo si andata a quel modo fräulein!.. Comunque, penso che la soluzione più sicura, oltre aver individuato in laboratorio le ossa dei defunti che occupavano quella cella adiacente e avevano captato le radiazioni letali. Laggiù quella da poco aperta e la sola più contaminata da radiazioni letali. Io consiglierò le autorità senza destare sospetti inutili e qualcuno potrebbe ingolosirsi di raccattare il prodotto radioattivo... > commentò l'ingegnere nucleare, spiegando al conte appena giunto nel sottosuolo. Riprendendo a dire deciso: < Herr Conte Hildenbert. Posso parlare liberamente?... Qui la faccenda è molto complicata e se la si diffonde diventerà un problema grave e inarrestabile. Se qualcuno annusa la questione. Ci sarà sempre qualcuno che tenterà d'impossessarsi del

54

Page 55: Covo di streghe - Altervista

manufatto. Il manufatto è una piccola meteora radioattiva che è caduta da queste parti nel lontano 1503, pressappoco in inverno! Mi segue nel racconto? Perciò visto che al momento siamo soltanto in tre a condividere l'idea di una catastrofe annunciata e pertanto io consiglieri di allertare tutti quanti a dire che per evitare la diffusione di quella famosa pestilenza, e l'irrequietezza di questi fantasmi. Dovremmo costruire attorno a quella stanza uno spesso strato di cemento e piombo, come la famosa centrale di Chernobyl in Ucrania. Questo bisogna fare, e raccontare attorno che i fantasmi dannati e colti dalla pestilenza, devono essere rinchiusi per sempre. Così potranno riposare in santa pace e non disturbare più nessuno. Penso sia la soluzione giusta da fare e dire alle orecchie della gente..... > < Ha perfettamente ragione! Diremo che per evitare il propagarsi di queste entità. Abbiamo deciso di lasciali dove sono quelli contaminata da malattie e fare un bel muro davanti, dove saranno al sicuro. Giusto! Ha la nostra approvazione da farsi velocemente senza altre intromissioni. > < Benissimo Herr Conte!.. Da domani inizieranno i lavori d'intervento e bloccaggio. Per fortuna che gli studi temporali li ho sempre fatti da solo e pertanto, nessuno penserà diversamente. Grazie Herr Conte Frack! > < E' veramente una buon idea, lasciare riposare in eterno e se mi capiterà di essere contattata dal principe Gregorio I, gli spiegherò la nostra soluzione migliore per tutti quanti. Penso che capirà e acquieterà gli altri fantasmi agitati dal flagello finale... > espose tranquilla Monica. Risalendo di sopra assieme agli altri, che incontravano gli operai seduti in cerchio in attesa di una chiarificazione sui fantasmi e prontamente l'ingegnere Mikaeli Häg si spiegava tranquillo: < Abbiamo finalmente capito il perché brontolavano quella anime dannate. Non vogliono essere disturbate dai curiosi e pertanto il nostro Herr Conte, ci ha suggerito di bloccare la parete con del cemento e così potranno riposare tranquilli, quelli che non vogliono essere trasportati altrove... Bisogna rispettare le proprie volontà e

55

Page 56: Covo di streghe - Altervista

quelle degli altri!... Perciò da domani ragazzi ci daremo da fare e faremo contenti anche questi fantasmi che per anni hanno spaventato il borgo e i suoi abitanti con un bel muro rinforzato... Buona notte ragazzi! > lasciandoli a pensare tra loro, dubbiosi e ancora suggestionati dalle visioni da spiriti e fantasmi vaganti attorno al castello, anche di giorno?....

Il conte Frack invitò l'ingegnere a fermarsi a cena con loro, visto ormai la tarda ora. L'ingegnere nucleare Mikaeli Häg, accettò l'invito, oltre poter discorrere avanti sui vari problemi annerenti ai fatti. Si era fermato con loro e gustandosi la succulente cena preparata dalla brava cuoca di famiglia la fraun Ada, che sembrava intuire di essere sempre pronta ad affrontare le tante bocche aggiunte da sfamare. Si trovarono a chiacchierare su molte cose, evitando di parlare di lavori e fantasmi. Ma delle spese da affrontare e se era veramente doveroso spendere per rinnovare il bel maniero com'era all'origine. Mentre la sorella Luisa si confidava sottovoce con Monica a raccontare le sue scoperte da diciottenne: < Sai oggi ho conosciuto assieme alla mamma, giù in giardino il nuovo giardiniere presentato da Astruso e assunto subito da papà. Aiuterà la mamma con i suoi fiori da coltivare. E' un bel giovane.

Anche Astruso gli sta insegnando come coltivare al meglio i fiori. Ha vent'anni e si chiama Federico Konzaga. Tu lo conosci per caso? La sua mamma e la panettiera dove Astruso prende il pane per noi. Ed è lì, che l'ha assunto per noi... E' un po' timido, ma educato... > < Si lo notato giù al borgo. Sembra un giovane a posto... > confermò Monica distratta. Purtroppo aveva molti pensieri atavici in testa.

56

Page 57: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Settimo

Al giorno dopo, in giornata era già arrivato una grossa betoniera e dei camion con un buon carico di cemento pronto per l'impasto finale e il tutto sotto lo stretto controllo dell'ingegnere Häg, il fisico nucleare. Anche i pompieri erano giunti a controllare eventuali disposizioni antincendio. Insomma un buon controllo per una sistemazione finale al grande maniero in ristrutturazione definitiva, con un imprevisto rinforzo a rinforzare le fondamenta del castello che sembrava dover cedere... Cosi si stava diffondendo e consolidando le fondamenta alle orecchie della gente.

Tutto sembrava procedere per il meglio. Monica era riuscita a parlare nottetempo con il principe Gregorio I e l'aveva pregato di cercare nel calmare quegli spiriti irrequieti e il conte suo padre avrebbe murato per sempre quella famosa segreta misteriosa da non aprirla mai più. Pertanto potevano stare tranquilli e quel segreto della pestilenza sarebbe rimasto soltanto una diceria e mai più nessuno ne avrebbe parlato. E loro quei poveri trapassati potevano stare tranquilli che mai più nessuno li avrebbero disturbati... Alla fine della spiegazione Monica aveva parlate un buon momento, immaginando che il principe e la principessa Beatrice avrebbero captato il suo messaggio e ad un certo punto una voce cavernosa dal profondo risuonò tra le mura del castello: * Grazie! Mia prediletta nipote, l'ultima della mia lunga dinastia, al dispetto di chi voleva annientarmi

57

Page 58: Covo di streghe - Altervista

definitivamente, non ci sono riusciti!.... Ed ora tu mia diletta nipote hai saputo esaudire i nostri centenari desideri... Comunque ti avverto nipote, che io voglio rimanere qui accanto alla mia adorata Beatrice.. le sue ceneri sono sparse per il castello, perciò non voglio e posso lasciarla sola... e so che tu mi comprenderai... Grazie! Grazie!!! * sparendo via la baritonale voce di quel burbero principe e la sua dolce compagna, che debolmente provava a rispondere a sua volta: * Te ne sono grata nipote mia! Grazie per lasciaci qui assieme. Grazie!! * sparendo con gemito di sospiro. Monica si ravvede ad avere una sua idea, nel chiedere al principe, sperando che sia ancora nei dintorni: < Principe Gustavo! Siete ancora qui e mi potete sentite ancora? Vorrei chiedervi una cosa se a voi non dispiacerà la mia idea?... Mi sentite... e posso esporvi una soluzione? > * Giovane nipote, cos'hai da dirmi ancora che non so già! * < Avrei pensato, se rimarrete qui nel castello... Io proporrei di lasciare le vostre spoglie sul vostro trono, come siete stato per anni e invece di chiudere l'apertura che ho fatto per trovarvi. Mettere una grande finestra dove i posteri potranno venire nei sotterranei e vedervi sempre? > * Vorresti dire che tutti quelli che desiderano conoscermi e sapere com'è andata la mia vita nella storia, Tu gli racconteresti che ci siamo conosciuti e tu ho aiutato a salvare i sudditi ignari del guaio capitato... E tutti comprenderanno che ho tentato soltanto di far del bene al popolo?... Sì, son d'accordo mia prediletta nipote di arguta sapienza... Grazie! Anche la mia diletta Beatrice te ne sarà grata... Grazie!!.. Addio!!!.... * sparendo soffusamente sulle note della sua baritonale voce, nei meandri del castello. E rimarranno per sempre nel cuore di Monica a ricordo indelebile. La prediletta nipote di un centenario principe, che si stava adagiando alle confortevoli parole di una giovane e decisa discendente. Monica aveva compreso che forse non avrebbero più sentito e visto quei benedetti fantasmi e con un sorriso se ne tornò a dormire, era stanca di tutto quel trambusto, ma incominciava ad essere soddisfatta di aver riuscito ad acquietare quelle povere anime in pena. Nel pronunciare a voce alta: < Grazie a tutti voi carissimi amici e parenti del passato. Che possiate riposare finalmente in santa pace. Un saluto caro dal cuore. Dalla vostra nipote Monica Frack Hilderbert. Ciao a tutti! > tirandosi su le coperte soddisfatta. Appena dopo si era addormentata finalmente rilassata, come inizio. Ma poi anche nel sonno si era trovata avvinghiata a strane visioni.

58

Page 59: Covo di streghe - Altervista

Anche nel sogno, Monica capiva che era tutt'altra cosa non troppo chiara? Dal principio le pareva di essere inseguita da un cavaliere nero, forse quei parenti assassini, che tra le fiamma cercava di raggiungerla e assalirla. Ma veniva aiutata dal suo bel scudiero, pronto a proteggerla. Da trovarsi poi, in un meraviglioso e illuminato giardino fiorito, tra le braccia del suo Alexander.... Poi piano piano si dissolveva il tutto, nel trovarsi attorniata da tante persone ataviche, che la salutavano festose, con un discreto rispetto ad inchinarsi al suo passaggio. Lei era la rispettabile castellana che aveva dato ascolto alle loro suppliche di aiuto. Mostrando i loro tanti visi rilassati e contenti, da capire che erano finalmente appagati nel proprio desiderio centenario.... Poi all'improvviso, un forte rumore la svegliava, da farla sobbalzare e trovarsi confusamente seduta sul proprio letto a pensare? Nel borbottare da sola, ma con sicurezza: < Cosa sarà mai capitato di sotto? > mentre si metteva qualcosa addosso e correva giù al piano di sotto nel maniero. Un presagio oscuro l'aveva assalita all'improvviso? Qualcosa l'aveva turbata fortemente, e senz'altro doveva provenire dai sotterranei.

59

Page 60: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Ottavo

Monica era convinta che doveva raggiungere i sotterranei del castello a vedere cos'era stato quel tonfò sentito prima in piena notte, sebbene ancora addormentata, l'aveva per bene percepito e proprio sul finale di un bel sogno... “La sua sensitiva chiaroveggenza, le diceva che non era proprio nulla di buono?” da farla borbottare amareggiata. Mentre percorreva i vari corridoi e saloni, non capendo bene da dove provenivano quei strani rumori e non erano senz'altro i fantasmi a crearli. Poi immaginò convinta, che potevano provenire dai sotterranei e via giù di corsa, seguendo le sue sensazioni veritiere, che al momento erano confuse ancora dal sonno perso in quei giorni di buriana complicata al castello. Monica si rendeva subito conto del problema capitato nelle viscere dl castello. Cerano degli uomini e non erano i soliti operai. Ma altri che stavano picconando la parete della famosa stanza segreta da non aprire per nessuna ragione? Perciò chi erano mai, quei cinque uomini che si davano da fare celermente? Stava pensando Monica nascosta dietro ad una colonna del grande salone nel sottosuolo. Cercando al tempo stesso di ascoltare cosa stavano dicendo sotto voce tra loro, quei farabutti: < Dai diamoci da fare ragazzi!. Schnell!.. Dobbiamo fare in fretta a prenderci l'oro che è nascosto all'interno, altrimenti stanno facendo su un spesso muro e metteranno una porta a cassaforte blindata, da non poter fa più nulla dopo. Capite? Se non si ha la combinazione! Devi fare attenzione con quel martello pneumatico, hai visto che hai fatto cadere quella prima mano di cemento fresco appena messo ieri dei fidati operai. Ma per una buona birra fresca, incominciano a cantare come fringuelli quelli!... Hanno detto che c'è dentro il tesoro dei loro antenati? Capite! I regnanti defunti, a loro tempo hanno fatto razzie e hanno riempito questo castello d'oro. Adesso vanno a raccontare che ci sono dei fantasmi. Ma è senz'altro per spaventare la gente a stare alla larga da qui... Capite com'è la musica, per far credere altre cose a tutti quanti.. Perciò dobbiamo sbrigarci e col furgone fuori caricheremo tutto il tesoro e via come il vento ha goderci il frutto del ricavato in variati milioni, da dividerci tra noi.... Dai, Schnell! Muoviamoci! > li spronò a convincerli a lavorare velocemente. Monica aveva avuto una scossa di terrore al petto, alla macabra idea di quella prossima apertura... “Sarebbe la fine di tutto e tutti?” immaginò.

60

Page 61: Covo di streghe - Altervista

Poi alle sue spalle era apparso uno dei tanti fantasmi che risiedevano da anni nel maniero, e le sorrideva divertito, nel bisbigliare qualcosa a labbra chiuse, ma per Monica come chiaroveggente le sentiva per bene e captare il suo ragionamento espresso, un po' strambo ma fattibile nel domandare alla donna più che preoccupata: * Mia nobile contessina Monica... Ha ragione a pensare che sarà la fine di tutto? Questi stolti villici, che vorrebbero trafugare la morte da quella segreta stanza maledetta. Faranno solamente danni e null'altro. E sarà stato tutto vano il Vostro interesse a volerci aiutare... Mia signora! Sarà un vero peccato, dover vedervi morire tutti, come noi a quei tempi intrigandosi del nostro passati a morir di pestilenza... lenza.. enza!!! * echeggiò la sua voce nei meandri dei cunicoli. < Già! > bisbigliò Monica all'amico fantasma, per fortuna non troppo evidenziato il suo fluttuare attorno alle colonne, sul verdognolo, quasi fluorescente. Nel riprendere a dire Monica all'amico che sembrava l'ascolti attento: < Come mai sei ancora qui al castello? E non hanno portato via le tue spoglie assieme agli altri tuoi compagni d'armi, amico?.. > * Io sono rimasto dentro assieme alla pestilenza mia signora! Però come vedi riesco ad uscire e controllare che nessuno entri dentro. Non sono, come dite voi radioattivo... L'altro giorno erano qui a misurare, con quei strumenti del nuovo mondo e io ero li accanto, ma non mi hanno rilevato, così dicevano quegli uomini vestiti tutto di bianco, con il volto coperto dall'elmo bianco per difesa. Che stano mondo è il vostro?!!! * < Cosa mi consiglieresti dover fare allora? Senza complicare di più la faccenda di per sé, più che tragica se riescono ad aprire la parete, che per tanti anni a saputo resistere e contenere le radiazioni mortali. Questo è il guaio? > sbottò a denti stretti Monica: < Sì, potrei avvisare subito la polizai. Ma la voce si spargerebbe velocemente e quel lavoro di ridurre drasticamente il pericolo si vanificherebbe inutilmente? E poi verranno altri a cercare di rubare il fantomatico oro. Che è nient'altro un pezzo di cielo caduto giù! > commentò più con se stessa che col fantasma davanti. * Adesso ricordo mia signora! A quei tempo avevo visto cadere dal cielo qualcosa di luminoso e la gente diceva che era la nostra fine. Era un grave presagio mortale e appena dopo si diffondeva la mortale pestilenza... Ecco cos'è stato!! * raccontò sicuro del fatto. < Hai ragione scudiero! Quella pestilenza è radiativa... Perciò se per caso hai una tua idea, dimmela e tenterò di seguirla e da farsi alla svelta per non crepare tutti di leucemia?... > commentò sotto voce Monica.

61

Page 62: Covo di streghe - Altervista

* Non temere mia signora! Restate a guardare cosa gli combino io. Ero lo scudiero del principe e me ne rammarico di non averlo difeso per bene... I parenti assassini mi hanno ucciso a tradimento!! * mentre svaniva via dalla sua vista. Da riapparire davanti al gruppetto e il tintinnare

della spada attirò la loro attenzione. Era sbucato fuori da dietro ad una colonna, da apparire poi sollevato da terra, tra i due gruppi di ladri, i falsi lavoratori. Il giovane scudiero, con la spada in mano e lo scudo del casato a difesa, li stava affrontando, oltre lanciare un urlo lugubre da far accapponare la pelle a tutti quanti nel sotterraneo. Era bastata una frazione di secondi, perché si accorsero del fantasma che fluttuava sospeso in alto e brandiva la sua spada a dar battaglia agli intrusi. Oltre sentire l'urlo e la presenza visiva fece il resto. Da mollare tutto e fuggire via velocemente, urlando dalla paura a loro volta. Mentre imprecavano contro il loro capo: < E questo che c'insegue è invenzione del popolo, o è veramente un fantasma incavolato per averlo disturbato nel suo riposo centenario?!! > mentre correvano sulle scale per uscire fuori velocemente. Ed un altro imprecava contro al capo che scappava a sua volta e lo redarguiva: < Capo! Perché non ti fermi a discutere con la sua spada?... Quello ti fa allo spiedo!... Per avergli rotto la scatole!!... > Monica da dietro l'angolo se la rideva per la sceneggiata atavica a sorpresa. Poi apparve al suo fianco il giovane scudiero sorridente, nel dire con grazia: * Mia signora castellana ha visto i villici ladroni, se la sono filata alla grande. La mia spada li ha fermati dal fare una cattiva azione.

62

Page 63: Covo di streghe - Altervista

Immagino che non torneranno a vedere se sono ancora di guardia alla mia segreta tomba eterna!!!.... * commentava con spavalderia da vero scudiero coraggioso, e prontamente Monica le rispondeva: < Grazie! Mio prode scudiero. Se mi dirai il tuo nome la farò scrivere sopra al muro di contenimento a ricordo del prode scudiero che ha saputo fermare il nemico anche da morto... Cose impensabili da fare da vivo…Bravo! > * Veramente mia signora scriverà il mio nome a guardia della pestilenza? E' un grande onore poterla servire mia signora! La bellissima castellana di questo maestoso e sventurato maniero, colpito da una fatale pestilenza ed un umile scudiero quale sono, sebbene sono trapassato da molti anni, ho tentato l'impossibile…. Le sarò sempre devoto mia signora! Io sono il principe Khay, lo scudiero senza nome. Ho mancato al dovere di guardia imperiale, per non aver salvato il mio principe dai traditori invasori... E me ne rammarico continuamente, giorno dopo giorno!... * commentò con voce profonda da risuonare tra le pareti dei sotterranei. Monica si era commossa per la tanta fedeltà di un giovane principe già alle armi, da domandargli con orgoglio: < Posso sapere quanti anni avevate messere principe, a quel tempo dell'assedio nel lontano evo del 1400, mi sembra? > le sarebbe piaciuto sapere qualcos'altro del passato di quel giovane principe Khay, trucidato da impostori traditori del casato principesco. Una follia criminale? Mentre il fantasma del giovane principe, lo scudiero prescelto dal sovrano, provava a rispondere ancora un poco nella sua luminescenza verdognola a muoversi attorno e che strascinava dietro come una visiva luce boreale trasparente. Infine le rispondeva: * Avevo sedici anni, quando mio padre il principe Gustavo Forh Hilderbert I, mi fece suo vassallo e scudiero a difesa personale… Fu un vero peccato, che uno scudiero non ha saputo proteggere il proprio principe. Un vero peccato!!! … Ho fallito! ito, ito!!.. * commentò ancora dispiaciuto della sua grave mancanza. Monica provò a dire per alleviargli la lunga pena centenaria che si portava addosso come colpa non sua, ma dei traditori in seno: < Ho mio giovane cavaliere Khay, voi non avete colpa. La colpa è di esservi fidata dai parenti in casa da tradirvi tutti. Dovete andare fiero mio nobile cavaliere Khay! E vi prometto che sarà ben visibile l'epitaffio che vi onora… Nobile cavaliere Kahy! I miei più sentiti ringraziamenti! > lo rassicurò la castellana, guardando quel nobile cavaliere che se ne andava via, avvolto in una nuvola azzurrognola, e si dissolveva via nel niente. Nel ritornare nel suo tempo ormai passato da troppo tempo, oltre centenario...

63

Page 64: Covo di streghe - Altervista

Solo un fil di voce, gli giungeva ormai da lontano: * Grazie mia signora Monica... le sarò sempre riconoscente!.... ente!! * Monica appena dopo si riprendeva, dall'atavica visione del passato che aiutava il presente. Da scrollarsi di dosso le tante cose che gli ronzavano in testa e ritornava di sopra. Dove trovava dei polizei che aveva arrestati i finti lavoratore, ancora tutti spaventati per la vista del fantasma che l'inseguiva armato, e stavano a balbettare dalla paura: < Era proprio vero il fantasma armato! > e prontamente Monica per completare la risonanza dei fatti, che si sarebbero allargati velocemente per il borgo e poi alla regione, se non commentava a sua volta qualcosa di positivo. Nel dire decisa ai presenti: < Ecco perché abbiamo deciso di chiudere quella parete. I morti contaminati dalla pestilenza, non desiderano essere allontanati da questo castello ed è per questo che hanno sempre contrastato con chiunque. Non vogliono essere disturbati. Perciò mio padre il conte ha deciso di lasciali dove sono e per maggior sicurezza, ad evitare quella vecchia pestilenza che rimanga dentro con loro. Comprendete signori, perché si erano rivelati tutti quanti i fantasmi e spettri racchiusi nelle segrete di questo castello e pertanto lasciamoli in pace a riposare. Per troppi anni si sono difesi dai tanti curiosi, che immaginavano di trovare dei tesori, invece è tutto vuoto, solo scheletri abbiamo trovato all'interno.. Capite adesso la dura esistenza centenaria, a contrastare con chiunque vada a disturbarli!.... > Alla fine uno dei tanti curiosi arrivato dal borgo, provò a dire sorpreso a sua volta: < Allora era solamente per restare tranquilli da soli questi fantasmi, che spaventavano la gente che tentava a voler entrare nel castello o passavano solamente da queste parti? > commentò sull'intendimento. < In verità erano altruisti, e temevano per il bene degli abitanti del borgo. Cercando a loro modo a costringere i viandanti di stare alla larga dal manieri contaminato dalla pestilenza. Ecco tutto qui! > rispose Monica nel salutarli e rientrare al castello. nel trovare il conte suo padre che conversava con l'ingegnere Häg, il fisico nucleare berlinese, che spiegava le sue ricerche approfondite sulla cronologia sul passato di quei principi. Commentando ai presenti: < Herr Conte! Ho scoperto come sono spariti i suoi parenti. Suo padre il conte Ados Hilderbert, partito per la Cina per farsi curare dalla leucemia da un esperto radiologo cinese, ma tutto inutile, sapeva di aver contratto la malattia già da tempo. Forse aveva il fisico non troppo predisposto a stare troppo tempo nelle segrete del castello a cercare delle spiegazioni sui suoi antenati spariti tutti quanti qui all'interno. Magari

64

Page 65: Covo di streghe - Altervista

aveva trovato un oggetto radiativo e se le portato in Cina, per approfondire gli studi per il suo male? Sono riuscito a contattare dei studiosi di fisica cinese e hanno letto dei documenti che sarebbero appartenuto a vostro padre il conte Ados Hilderbert. Ma poi con la seconda guerra mondiale, è andato tutto perso e purtroppo non hanno nessuna idea dove sia finito il corpo del conte vostro padre, e il resto del suo seguito, sembrano sparito nella lontana provincia del Kenchian in Cina. E nessuno sa più niente. > < Sì, qualcosa l'avevamo saputo, del loro viaggio intrapreso ma della sua malattia non ne sapevo. Abbiamo avuto un avviso dal notaio di Monaco, dell'eredità lasciatami, in questo castello e tutto il contado attorno e il danaro per ristrutturarlo... Grazie dottore per la preziosa informazione. Avevo deciso un giorno di fare un viaggio in Cina alla loro ricerca... Peccato! Anche mio padre ha lottato per salvaguardare il proprio popolo, dalla pestilenza... Grazie di tutto! > La contessa Adalgisa, provò a dire: < Avevo sempre sperato di poterlo conoscere... Un vero peccato! Vorrà dire che chiederemo al parroco del borgo di fare una funzione a ricordare tutti i tanti principi che sono passati e altri rimasti qui sepolti nel castello, a ricordare a memoria. > Monica espose a sua volta: < Posso dirmi fortunata. Una buona parte dei nostri avi, li ho conosciuti, sebbene evanescenti. E ho compreso che siamo graditi come discendenti. E contenti se restiamo qui nel castelli e averne cura in futuro... Ora aspetta a noi difenderlo, a spada tratta! > sbottò. < Wauh! La nostra sorella è sempre in prima fila a combattere il nemico e questa volta invisibile. Ma ci farai conoscere qualche nostro antenato? > commentarono i suoi fratelli e sorelle incuriositi dei fatti appena pronunciati, non se ne erano accorti e visto nulla?... < Non dipende da me! Ma penso che hanno messo il cuore in pace e senz'altro non torneranno più a farsi vedere.... Ma se qualcuno passa? > < Tranquilli figli miei! > s'intromise la contessa Adalgisa, nell'ordinare ai ragazzi: < Dai andate a lavarvi le mani. Si va a cena! Dottore Häg, gradisce fermarsi a cena con noi? Abbiamo una cucina casareccia... > < Se non è troppo disturbo, accetto volentieri! All'hotel la cucina sarà già chiusa a quest'ora. Non si sforzano troppo per i clienti di passaggio. > < Venga con noi nel salone ammezzato! > facendo strada. La brava cuoca Ada e il marito Astruso, avevano già apparecchiato la tavola, capendo che vi erano degli ospiti a cena, oltre tutti loro assieme come d'abitudine. Il conte non accantonava il personale in casa, tutti assieme come una bella famiglia allargata. Ada aver preparato una squisita

65

Page 66: Covo di streghe - Altervista

zuppa bavarese di svariate verdure da creare una squisita minestra campestre da servire a rinforzare lo stomaco. Seguito da uno stufato di capriolo, con verdure cotte e tante patate arrosto che i ragazzi ne erano ghiotti. Con del vino delle colline bavarese a irrorare la semplice cena famigliare. Con un dolcetto alla ricotta. Il giovane ingegnere si complimentava per la gustosa cena e il pacere nel trovare il tempo da poter dialogare amichevolmente senza fretta. Era ormai tardi, quando l'ingegnere Häg, lasciava il castello, contento per la bella serata trascorsa, avendo appreso con soddisfazione il modo per risolvere la preoccupante situazione. Un peso in meno da spremersi le meningi a risolverla. Ormai il progetto per una buona costruzione di una cassa di contenimento a salvarli tutti dalle eventuali radiazioni incombenti. Come d'accordo, sarebbe ritornato al mattino dopo per controllare il proseguimento dei lavori da eseguire celermente. Poi tutti quanti ad andare a dormire, mentre il professore faceva le varie raccomandazioni ai ragazzi, che al mattino gli avrebbe interrogati sugli avvenimenti capitato al castello e dei loro antenati, avendo trovato un vecchio mastro registro che raccontava qualcosa sulla storia di quel maniero all'inizio della sua costruzione, attorno al 1373, così sembra.

Alle nove del mattino i ragazzi erano già tutti il classe nel grande salone della lettura, dove iniziavano le varie domande e relative risposte, sulle storie sentite e raccontare un po' da tutti. Era una buona iniziativa a quel modo di raccontarsi tra loro, da incuriosirli, nel tentare di scoprire dell'altro. Sotto la vigile assistenza del professore Josef Warner. Poi dopo due ore di lezione, tutti fuori a giocare un poco, ma lontani da dove gli operai stavano con lunghe tubature dalla bitumiera a pompare dentro il cemento in poltiglia da creare un bel sarcofago in cemento armato, per l'eternità di quei cari defunti radioattivi. Da poter riposare finalmente in santa pace quei pochi rimasti in quella segreta tomba. Dove Monica aveva già dato ordine agli operai, che alla fine avrebbero messo una bella lapide in memoria dei giovane principe Khay, il difensore. I ragazzi avrebbero dopo il giochi avrebbero al pomeriggio con i compiti assegnato di matematica. I fratelli e sorelle più grandi sarebbero andati alla fine del semestre a Monaco a sostenere gli esami statali per un valido diploma acquisito, come normali allievi del dipartimento istruttivo della Baviera.

66

Page 67: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Nono

Nel tardo pomeriggio capitò, al castello il giovane Alexander Gustaf, sulla sua Porsche 911 rossa... L'avevano finalmente eletto sindaco del borgo. Era il nuovo borgomastro del borgo di Mauth in valle Finsterau. Salendo di fretta il grande scalone seguito dai ragazzi che avevano smesso di giocavano in cortile e contenti di vederlo. Da entrare in una delle tante sale di convegno, a salutare tutti e presentarsi come il nuovo sindaco e scusarsi di persona per i concittadini, che avevano in quell'anno, pensato male dei nobili i conti Hilderbert e del castello stregato di Stahleck. Alexander appena entrato i suoi occhi erano alla ricerca della sua contessina Monica, trovandola accanto ai genitori a conversare: < Buon giorno a tutti Voi! Dame, Mann. Scusatemi il mio ritardo! Mi auto annuncio... Mi hanno eletto unanime, a borgomastro, oltre la vostra approvazione nella votazione, Herr Conte! Mi sento onorato e contento per tutto ciò che state facendo per il bene della comunità. Grazie Herr Conte, Folker Frack Hilderbert! E se mi permettere, ne approfitto del momento a chiedere a vostra grazia, la mano di vostra figlia Monica. Sempre se è altrettanto ancora convinta Monica ad accettarmi? Io ne sarei grato e sono fortemente innamorato! > guardando in direzione della giovane un po' arrossata per la sorpresa e la richiesta detta così di botto e tutta d'un fiato.

67

Page 68: Covo di streghe - Altervista

Poi esposta la davanti a tutti i familiari? Ma erano tutti di buon umore a sorridere per la trovata geniale del giovane borgomastro. Lo si vedevano da lontano che erano pazzamente innamorati l'uno dell'altra. Monica senza saperlo cosa stesse facendo nella confusione, gli era corsa incontro ad abbracciarlo contentissima del problema risolto e da lei impensabile al momento così particolare tra fantasmi spettri e contaminazioni vaganti?... Contenta da prenderlo sottobraccio, si era solo fermata dal baciarlo un po' vergognosa a essere sfrontata. Mentre il fratello Adelardo rimproverava i fratelli minori a non far baccano e ascoltare le parole del conte e la contessa, i loro amorevoli genitori, severi ma giusti ad impartire le buone maniere alla prole. Con severità come si adduce ad un nobile di rango, il conte Folker provò a rispondere al nuovo borgomastro, nel parlare tranquillo come sua abitudine: < Intanto auguri! Se lo merita il posto da borgomastro... Io non ho nessuna obbiezione da fare, a questa sua richiesta Mann Sindaco. Vi auguro che possiate in avvenire volervi bene, come si usa nella nostra famiglia amarsi e aiutarsi reciprocamente e farsi buona compagnia. Lascio a voi due giudicare voi stessi. Avete la mia e di tutti noi familiari una sincera benedizione e approvazione. Auguri figlioli miei! L'unione fa la forza e siamo tutti contenti. Vero moglie mia, ci fa molto piacere avere un figlio in più tra noi? > espose ridendo il conte Folker Frack Hilderbert. < Hai perfettamente ragione Herr conte! Sei un capostipite di nota. Come donna di casa, vi devo dire che non faremo subito queste nozze. Dovremo prima sistemare i nostri avi trapassati e prepararci all'evento? Con tutto questo guazzabuglio! Penso che il nostro sindaco ha il suo lutto in casa da onorare prima. Giusto mio caro marito! Poi dobbiamo rimettere il guardaroba in ordine, in quest'anno di disordine?... Auguri ragazzi miei! In mezzo a tutto sto pandemonio, almeno una bella notizia a risollevare gli animi!.. Bene passiamo dall'altra parrete a pranzare. E voi ragazzacci, andatevi a lavare e poi tutti a tavola c'è da brindare oggi! Ma dov'è finita Luisa? > domandò la contessa Adalgisa. E prontamente Gilbertino, spifferava: < E' in giardino ad aiutare Federico a sistemare delle piante. Quel rampicanti, sul muro a sud, del maniero. Come avevi chiesto tu mamma! E stava parlando al giardiniere: ( Appena avrà attecchito il rampicante, potrai provare a salire sopra. E io, ti aspetterò come Giulietta e Romeo dal balcone.) e lui, Federico a risposto: ( Mia adorata Giulietta, vorrei mettere le ali, già prima per salire nella tua stanza a trovarti.) Io penso che sarà meglio che prende la scala dei pompieri, finché sono qui in

68

Page 69: Covo di streghe - Altervista

questi giorni. Farà prima! > commentò Gilbertino, facendo ridere tutti, dalla sua buffa battuta senza malizia, detta del più piccolo di casa.

Proprio mentre entrava in casa la sorella Luisa, un po' arrossata per la corsa su per il grande scalone del maniero. Da trovarsi guardata da tutti, e alla fine chiedeva stupita: < Per non essere arrivata prima, ho perso qualcosa dei vostri discorsi? Intanto auguri Alexander per la sua nomina a sindaco! > porgendogli la mano a felicitarsi e alla fine trovandosi accanto a Monica, sbottò a chiedere sottovoce alla sorella maggiore: < Allora ha chiesto la tua mano a nostro padre? Vero! Ecco cosa mi sono persa. Ero giù ad aiutare a sistemare quel rampicante. Vero mamma che ti piace messa sul muro del bastione a guarnire quella parte disadorna del maniero? > espose decisa Luisa a scusa. < Va benissimo Luisa! Ora vai a lavarti le mani, si va a tavola... Anzi, lo sapete bene che qui siamo tutti eguali e non usiamo blasoni da mostrare la gerarchia... Perciò Luisa corri giù a chiamare Federico che venga a pranzare con noi. Più tanti siamo a brindare tanti eventi, sarà più piacevole la giornata a discorrere a tavola tutti assieme. Così mi hanno abituata i miei genitori, i vostri nonni.... Su andiamo che il pranzo si raffredda! >

Luisa e Federico erano passati dalla fontanella da basso nell'atrio, la vecchia cucina delle guardie a lavarsi le mani, mentre il ragazzo era tutto confuso a non voler salire a pranzare coi nobili: < Non mi sembra il caso che un povero giardiniere pranzi con la tua famiglia? > borbottò. < Ma quel giorno che ci metteremo assieme, cosa farai con dei suoceri

69

Page 70: Covo di streghe - Altervista

nobili? Rispondi! > lo spronò Luisa dandogli un bacio sulla guancia per incoraggiarlo. Contenta per quell'invito e s'immaginava che era stato Gilbertino a spifferare, avendoli sorpresi a baciarsi in giardino. Pertanto i suoi genitori erano ormai al corrente delle sue ora passate ad aiutare il nuovo giardiniere... da sbottare a dire: < Va tutto bene Federico. Sei diventato uno di famiglia adesso... Andiamo! > Appena entrati in casa Federico accennò ad un debole saluti, tutto arrossato in viso, nella sua timidezza, a non saper bene cosa dire. Mentre la contessa, si premurò a dire tranquilla: < Giovanotto, sei il benvenuto alla nostra tavola. Mettiti comodi tra loro e buon appetito a tutti noi!.. > < Cara la mia adorata moglie, che ha sempre avuto la giusta misura e fissazione di non mettere davanti il blasonato, ma l'amore e l'amicizia vengono prima. Grazie mia Adalgisa! Buon appetito a tutti!... Ada ha fatto una sorpresa da scoprire tra poco. Vedremo cos'ha inventato questa volta? Astruso tu lo sai cos'ha combinato tua moglie in cucina? > < Herr conte, non mi dice mai nulla dei suoi intrighi culinari. > Poi arrivati al primo piatto, ma nulla di speciale e anche nel secondo. Cose diverse ma, non era ciò che si aspettavano tutti. Mentre Ada dal suo posto a tavola se la rideva, nel acquietarli nell'attesa: < Abbiate pazienza lo saprete appena sentirete il profumo. Per cortesia Monica vai tu a prendere il tavolo a carrello e si scoprirà finalmente la tanto attesa sorpresa? > Monica aveva portato dalla cucina il pesante tavolo a carrello e un profumo piacevole si stava diffondendo, da sotto il grosso tovagliolo a coprire un po' tutto. Anch'essa incuriosita, ma non aveva addocciato prima cosa c'era?.. Tutti attenti ad indovinare qual'era il prelibato segreto, nascosto sotto il tovagliolo e l'antico coperchio dei cibi del casato?

70

Page 71: Covo di streghe - Altervista

Poi appena alzato il coperchio, scoprirono che era roba da fantasmi e c'era: Una mano di pane con una monetina sopra e una ciabatta aperta, dove uscivano le dita dei piedi e un panino dentato che si rosicchiava il coltello, con un girasole di pane, il cibo per i burloni fantasmi del maniero. Così aveva immaginato la cuoca Ada, nel crearli. Riscuotendo l'applauso di tutti e la ragazzina Gradisca eccitata, le domandava: < Mia buona Ada, mi insegnerai a farli anche io? > e Gilbertino a commentare: < E' un peccato mangiarli. Sono cosi belli da vedere... > e per un buon momento tutti a curiosare e complimentarsi con la cuoca Ada. < Dopo l'orario di scuola e i vostri compiti fatti, potete venire in cucina che v'insegnerò tante belle cosa da fare assieme!... In verità mi sono divertita anche io a inventare qualcosa, con questi brontoloni notturni che non ci fanno dormire tutti quanti la notte, con grida spiritare e rumori assordanti. Speriamo che adesso si acquietino? > Poi all'improvviso, come se vi fosse un piccolo terremoto nel palazzo. Ecco sentire una voce baritonale che giungeva da ogni parte e la si sentiva bene a dire ai presenti, ma rivolta alla cuoca Ada: * Tranquilla donna che sai rifocillare bene i miei discendenti. Ti ringrazio per essere stata paziento con le nostre angherie e volervi mandare via da questo castello infestato. Ma non per colpa nostra... Ora che l'amata nipote Monica ha trovato il modo di mettere pace a tutti noi e voi assieme per una duratura condivisione del maniero... Grazie Monica hai risolto il grave problema capitato!... Più per voi che sareste stati costretti ad una morte rapida ma dolorosa!... Il muro in costruzione, attenuerà e bloccherà la cattiveria centenaria, che perdurava da troppo tempo.... Grazie a tutti!.. Io e Beatrice vi ricorderemo sempre!!! E tranquilli, non sarete più svegliati nel sonno... Addio a tutti voi!!! * Per un momento vi fu un silenzio unanime, poi il conte provò a dire al principe Guastavo I: < Come ultimo vostro discendente, vi ringrazio mio Principe, che per anni avete lottato per salvare il prossimo, a non cadere in disgrazia perenne. Grazie a Voi tutti! Che avete contribuito a farci intendere il grosso problema da risolvere. Grazie infinite! Sarete tutti noi nostri cuori, per sempre!.... > da trovarsi tutti a battere le mani a salutare il capostipite del casato. Monica si trovò a piangere in silenzio e ancora una volta la soave voce della principessa Beatrice, risuonò nella sala: * Oh mia giovane nipote Monica, le tue lacrime sono benefiche, ha lavare via i tanti peccati consumati qui nel castello.... La felicità seguirà il tuo cammino, assieme al tuo giovane cavaliere, che ti condurrà all'altare, con tanta felicità

71

Page 72: Covo di streghe - Altervista

che vi accompagnerà lungo la vostra vita terrena.... Un forte abbraccio mia cara nipote... Addio!!! * sparendo assieme a quella sua tremolante voce. Il conte Folker, provò a elogiare quei tanti antenati che per anni erano rimasti in lotta, e non aver mai avuto e trovato un posto tranquillo da riposare in santa pace: < Un urrà per i nostri principi che ci lasciano per un luogo migliore a riposare veramente bene per sempre e in tranquillità! > Tutti furono d'accordo ad applaudire a quell'ultima apparizione solo vocale, ma che aveva impressionato tutti quanti, da sentir dire dai più giovane: < Beb', non li abbiamo visti! Ma almeno sentiti per bene e che voce cavernosa, proprio sembrava venga su dal sottosuolo! > Alexander aveva risposto al conte: < Dame contessa e Herr conte. Grazie per la vostra approvazione alla mia richiesta di unirmi in matrimonio con Monica. E senza premura per una affettata unione. Non abbiamo mai ecceduto. Ma determinati ad amarci, Questo è vero. Io l'amo fortemente! > < Sì, ha ragione Alexander. Non abbiamo mai fatto ancora all'amore. Ma sappiamo di volerci bene ed amarci con il sentimento dal cuore. Grazie miei cari genitori! > concluse Monica stringendosi al suo cavaliere. < Un hurrà! Per un avvenire migliore per tutti! Viel Gluck! > alzò il calice Adelardo il giovane apprendista musicale. Seguito da tutti a brindare assieme. Più tardi Monica e Alexander decisero di farsi una camminata attorno al castello, da poter dialogare tra loro con tranquillità. < Non l'avrei mai immaginato che saresti venuto subito a chiedere la mia mano. Sei un tenace cavaliere. Il mio primo ragazzo. In verità cosa si fa per amore! Ti amo veramente tanto Alexander! > < Ed è per questo che voglio sposarti. Ti amo tanto amore! Più si aspetta diventa tutto difficile e magari subentreranno nuovo pretendenti a sciupare il nostro amore appena nato... Tu vuoi diventare la moglie del sindaco? > < Certamente amore! Comunque con la voce che si è sparsa per bene per tutto il paese. Arriveranno certamente molti pretendenti, nobili e non? Magari solo per vedere come sono ricolme le casse dei conti Hilderbert. Solo interesse amore, molti lo fanno sfacciatamente. Credimi Alexander! > < La pensi a quel modo, nei miei riguardi Monica? > < Tu sei il mio ragazzo e questo mi basta. Non ci occorrono soldi per essere felici. Tu sei il borgomastro e io la figlia del conte da maritare. Altro non ci serve amore mio! Questa è la prima regola a volersi bene. Amarsi! Ed è ciò che al momento non mi riguarda. Io ti amo e mi basta! >

72

Page 73: Covo di streghe - Altervista

< Già! Scusami se parlo troppo... Ma ti amo tanto, che ho paura di perderti amore mio! > borbottò a testa bassa, era pazzamente innamorato della sua giovane ragazza, pronta al matrimonio. Mentre raccattava una rosa tardiva piegata dal vento e pronta a spezzarsi. Porgendola con affetto alla sua donna. mettendosi seduti sul muricciolo di contenimento dei bastioni attorno al castello. E soffermarsi ad annusare il profumo che emanava ancora la bellissima rosa rossa, forse l'ultima di stagione.

< Ti voglio tanto bene Alexander! Aspetterò con ansia il giorno del nostro matrimonio. E presto diventerò la signora Gustaf, la moglie del nuovo borgomastro. Ti amo! > baciandolo con desiderio reciproco.

Rientrando poi al castello, trovarono dei concittadini che chiedevano del borgomastro e alla vista del giovane sindaco, lo fermarono eccitati a volergli parlare: < Herr Sindaco! Accorre subito la sua presenza in comune è capitata una brutta faccenda giù borgo? Deve venire subito! > < Calma ragazzi! Spiegatevi per bene cos'è mai capitato di così urgente? Su, spiegatevi alla svelta! > li spronò a parlare. < Ma qui davanti alla fräulein contessina?... > si erano fermati confusi e Alexander li incitò a tirare fuori dalla gola il rospo ingoiato. E quello il più deciso provò a dire lui: < Herr Franz Gavin, il vostro vice sindaco a tentato di smorzare la baruffa che è capitata giù al borgo, tra il capo polizei del borgo, Herr Darco Kaiser e l'avvocato Erler Friz, di Deggendorf. Che cura gli interessi del ministro dei beni culturali Hadolf Crumer a Monaco. E il tutto per colpa della dame Clotilde, la chincaglieria del borgo. Comprendere Herr Sindaco, qual'è il problema? > < In verità ancora non capisco un acca? Per cosa hanno fatto baruffa! >

73

Page 74: Covo di streghe - Altervista

< Mah! Insomma, il perché è che la tand chincagliera va dicendo in giro che la colpa è della castellana, che ha creato apposto l'imbroglio e cosi l'avvocato non potrà più avere la percentuale di vendita sul castello alla regione, per costruire un Hotel di lusso?.. Oltre incolpare il nostro capo polizei che ha sua volta tramato e far perdere la vendita?.... Ecco tutto qui la faccenda. Dicono loro? Perciò occorre che lei venga giù al borgo a calmare le acque... Troppe agitate e i concittadini protestano... > Prontamente Monica alla notizia, prese di petto la faccenda nel dire decisa: < Andiamo! Ho dei conti in sospeso con la comare tand. E una volta per tutto faremo chiarezza in piazza come un tempo si discutevano le questioni davanti a tutti una buona volta. Andiamo! > ordinò decisa.

Pertanto tutti sulle proprie auto e via giù al borgo a sistemare la questione.Alexander mentre guidava la sua rossa auto, gli veniva da sorridere guardando Monica al suo fianco un po' indurita, da avere le mascelle contratte. E pronta a sfoderare le spade dell'antico casato a fronteggiare le malelingue del borgo. Nel chiedere con calma alla sua amata donna: < Tu, sei pronta a dar battaglia alle bigotte donne che vivono alla giornata a sparlare di tutti. Vero? Sei proprio formidabile e penso che il principe starà sorridendo nel vederti pronta a dar battaglia... Giusto amore! > < E' da un anno e più che mi stanno sulle scatole le comari del borgo, a spettegolare su chiunque. Forse aspettavano convinte che io li coccoli ad arruffianarmi con loro, per farle piacere di avermi in pugno. Hanno sbagliato di grosso! Che vadano al diavolo! E presto capiranno con chi hanno a che fare. Questa volta non la lascio passare 'ste pagliacciate. Una volta per tutte? Almeno si guarderanno per bene, quando apriranno la bocca prima di parlare? Non temere non voglio scorticarle vive... Ma so per certo che la lingua può essere più tagliente dell'acciaio!.. Ecco ci siamo!... Accidenti!.. Ci sono proprio tutte le comari del borgo in piazza ha fare comunella... Ferma la macchia pure qui! > Appena l'auto del sindaco si era fermata nella piazza e dall'auto era scesa la contessina Monica, ci fu un: Ohh!!! Prolungato tra la gente. Non se l'aspettavano, da azzittirsi subito tutti quanti i cittadini del borgo, per ben riuniti e aspettare cosa succedeva di preciso dopo? Non immaginandosi che la castellana venga a discutere e per giunta in piazza... Prontamente Monica si parava davanti alla chincagliera, nel dirle con severa decisione: < Finalmente ci rivediamo fräu Clotilde!... Aspetti un momento! Prima di aprire nuovamente la sua bocca, che ha fatto già troppi danni! Ascolti bene

74

Page 75: Covo di streghe - Altervista

ciò che le dico una volta per tutte. Mi ha sentito? Chiaro il concetto Tutte. Proprio tutte! > trovando l'assenso col capo, della donna arrossata in viso e nel capire che questa volta con le sue ciaccole l'aveva fatto grossa. < Oh! > Mentre Monica imperterrita e a voce ben chiara senza urlare, ma da far comprendere a tutti la sua decisione: < Sia ben chiaro a tutti quanti. Qui nessun castello è in vendita! E tutti quanti Voi. Dovete solamente ringraziare quei poveri fantasmi, che si sono rotto il posteriore, per farmi intendere che dovevate stare alla larga e lasciarli in pace per il vostro bene. Se la malasorte racchiusa nelle segrete del castello uscisse fuori, sareste già tutti morti di pestilenza. Questa frase la comprendete tutti chiaramente? Voi che state qui in piazza, a sentire le ciaccole delle signore del borgo, che si ritengono persone per bene?... Mi facciano il piacere! Vi è chiaro a tutti Voi per bene!? Bene altro non ho null'altro di dire. Arrivederci! > prendendo sotto braccio il sindaco, rimasto a sua volta sorpreso e contento della sua donna, che sa prendere per il petto con decisione chiunque l'affronti: < Sei degna di portare la corona mia nobile contessina Monica. Quanto ti amo amor mio! > bisbigliò sotto voce. < Oh una tale rabbia addosso che me li mangerei vivi! Andiamo... > Dopo il primo attimo d'incertezza a capir per bene la risposta ben espressa della giovane castellana, che non ammetteva furbate buttate all'aria. Da farli esplodere in uno scrosciante battito di mani e a gridare congioia la dura risposta data dalla giovane castellana la loro sovrana. Mentre le donne che prima erano al centro a dire le proprie versioni veritiere, si erano ammutolite e piano piano sgusciavano via alla chetichella. Alexander aprì lo sportello alla sua donna che s'accomodi in auto e lui chiamava al fianco il suo vicesindaco nel dirgli: < Per cortesia Franz, consiglia ai contendenti di ritirare la varie denunce, che è meglio per tutti. La parola della castellana è già stata sufficiente a spiegarsi per bene e chiudere ogni controversia alla svelta... Ci vediamo in municipio. > < Posso dirti una cosa Alexander? Hai una donna stupendamente in gamba. Complimenti! Ciao a dopo... > commentò il vicesindaco, eletto pochi giorni dopo l'inserimento del nuovo borgomastro e con unanime di voti, il giovane Franz Gacvin, il figlio del fattore aveva accettato con piacere quella carica da onorare. Avuta con l'approvazione del conte e del proprio padre il buon fattore. Avendo il conte Folker assunto diverse persone da aiutare il fattore nelle sue incombenze e da poter condurre diligentemente la fattoria e dare i propri frutto a migliorare l'azienda famigliare, e da permettere al figlio Franz, nel fare la propria carriera.

75

Page 76: Covo di streghe - Altervista

Capitolo Decimo

Alexander si diresse al municipio a presentare la sua futura sposa ai sui collaboratori. Ancora frastornati dal non saper per bene cos'era poi successo in piazza e com'era poi finita la baruffa da osteria portuale. Alla vista della contessina, tutti s'inchinarono a reverenza dovuta ad una tale personalità dei nobili, che si riappropriarono con decisione senza smentita del proprio contado avuto in eredità dai propri avi. < Guten Tag! Fräulein contessina... Benvenuta in comune. Siamo contenti di far la sua conoscenza... > salutandola dovutamente. < Guten mein Herr! < rispose decisa Monica seguendo il sindaco nel suo ufficio. Mentre il telefono squillava già da tempo, e prontamente il sindaco rispondeva deciso: < Il sindaco di Mauth che risponde. Dica? > chiedeva cortesemente, mentre ascoltava l'interlocutore e da capire poi chi era: < Dottor Crumer, che piacere sentirla!... Spiacente per il governatore Lodovico Nemis, che senz'altro ci contava ad avere una nuova attrattiva turistica da queste parti? Ma poi abbiamo avuto tanti fantasmi da stupire un po' tutti! Purtroppo la questione, inventata dalle male lingue del borgo, non è fattibile... Già! Proprio così.... Al massimo posso offrirle un cascinale abbandonato sul fiume.... Non le interessa?... Altro non ho da proporle... Arrivederci! > posando la cornette e guardando la sua donna attenta. Che le rispondeva con voce tranquilla: < Le solite sanguisughe. Vero? > sbotto Monica, sorridendo. < Già! Proprio così... Arrivano come falchi al primo accenno di una probabile vendita. Già prima con mio padre, che ha tenuto duro ad evitare che la regione si appropri del castello abbandonato. Per fortuna siete arrivati a riprendervelo e tutto si è acquietato. Certo che queste linguacce della comari frustrate, che vanno ad impicciarsi dei fatti altrui, sono proprio d'arrestare. Sbattere in galera per sobillazione... > Borbottò il borgomastro e s'impegnava a far qualcosa per acquietare la situazione e smorzare lo strombazzare della baruffa avuta in piazza. Pregando la nuova insegnante Catrina da accordarsi subito, con il borgomastro e il conte a far visitare agli alunni del borgo il castello, tanto rinomato in quelle settimane di attrazione regionale, per non dire mondiale, il tanto parlare di fantasmi e spettri, da attirare un sacco di gente sul posto. Pertanto anche gli alunni avevano piacere di conoscere dal vivo

76

Page 77: Covo di streghe - Altervista

la verità tanto decantata del maniero e mai visto prima da vicino e all'interno. Perciò il giorno dopo col pulmino scolastico tutti su al castello per una visita sociale istruttiva, ad imparare dal professore Wagner che si prestava a raccontare agli studenti ed anche ai figli del conte tutti assieme, a sentire la storia travagliata sul passato di quel maniero divenuto famoso.

Contenti erano tutti quei ragazzi e ragazze, a socializzare coi figli del nobile conte Hildelbert, e scorrazzare sugli spalti del castello. Sperando di essere partecipi ancora una volta e poter vedere almeno uno dei fantasmi tanto decantati dalle notizie di giornale e la televisione, che bazzicava ancora da quelle parti e captare le ultime notizie estrapolate fuori dai racconti dei più anziani del posto. Il conte Folker volle premiare la scolaresca con dei dolcetti fatte dalla buona cuoca Ada, oltre delle bibite fresca a dissetarli tutti quanti.

77

Page 78: Covo di streghe - Altervista

Epilogo

Erano trascorsi ormai quattro mesi, ed in concomitanza dell'anniversario della scomparsa del conte Ados Hildebert in Cina. Quando il conte figlio Folker Frack, decise che la sua primogenita del casato, la figlia Monica, poteva convolare a nozze con il suo sposo, Alexander Gustaf, il sindaco di Mauth. Con una semplice cerimonia celebrata al castello. In quei giorni febbricitanti nei preparativi, mentre fuori l'ultima nevicata abbondante nell'anno nuovo, attorno al monte Luśen, aveva imbiancato tutto il paesaggio. Dov'erano tutti nell'attesa della ormai primavere alle porte, e dove la neve se ne sarebbe andata via velocemente col primo sole caldo e a far risplendere i monti attorno di verde il paesaggio.

Felice i ragazzini a poter giocare ancora con la tanta neve caduta, da rinvigorire di legna fresca i tanti camini del maniero per riscaldare un poco, in attesa di sistemare al meglio le tante camere con un riscaldamento autonomo. Mentre all'interno del maniero, i febbricitanti preparativi erano tutti a lavorare con solerzia per i preparativi alle prossime nozze.

78

Page 79: Covo di streghe - Altervista

Doveva essere un matrimonio importante ma non sfarzoso a dimostrare che il danaro non può mostrare la grandezza di chi lo possiede. L'amore onesto e sincero, invece sì! Quella abbondate nevicata aveva smorzato anche gli animi in subbuglio e la pace aveva preso poso al borgo tra i cittadini burrascosi. Pertanto tutta la gente del borgo si era presentata alla cerimonia alle nozze su al castello, e a scusarsi nuovamente, con tanti fiori fatti arrivare espressamente dalla costa ligure italiana, a guarnire ed elogiare una copia di sposi che erano riusciti a salvare il borgo da una dura pestilenza centenaria e ridare la serenità, almeno all'apparenza a tutti al borgo.

Il bacio dato degli sposi, nel grande salone antico a dimostrare che per aver la felicità basta così poco. Volersi bene e accettarsi per quel che sono ed esserne convinti. Ricevendo un sacco di applausi scroscianti a testimoniare la giusta vittoria dell'amore. < Viva gli sposi! > urlavano tutti.

Appena terminata la mesta cerimonia. E dopo tanti abbracci e baci di saluto, ed auguri per un buon percorso degli sposi, nella loro vita a due, come inizio per il momento. Poi si vedrà cosa gli riserva il frutto del loro amore in futuro. Monica aveva voluto scendere col proprio sposo, nelle segrete del castello a salutare i principi che riposavano tranquilli, nella loro cella, ora

79

Page 80: Covo di streghe - Altervista

racchiusa d una lastra di cristallo, come aveva proposto la nipote Monica. Restarono per un buon momento in silenzio la davanti alla finestra sul passato scabroso di quei principi sfortunati. Quando alle loro spalle era apparso ancora una volta il principe Khay, a salutarli a sua volta, dicendo con la sua voce giovanile che risuonava nei cunicoli: * Onore alla contessina Monica e al suo sposo Alexander! Che la fortuna segua il vostro cammino e possiate essere felici... Grazie ancora per aver dato lustro ai miei genitori, i Principi! rimasti qui esposti, per chi desidererà onorarli in futuro... Grazie!.. Addio e tanti auguri novelli sposi!!! * dissolvendosi in una luce azzurrognola. < Grazie mio giovane principe Khay. Grazie e addio! > risposero assieme. Monica si trovò a piangere dalla commozione di aver fatto una buona azione. Mentre il suo sposo la consolava nel dirle: < Hai veramente fatto l'impossibile amor mio. E il principe te ne rende merito. Dai andiamo mia dolce sposa, la Danimarca ci attende! A scoprire dove la tua dinastia si è salvata dalla famigerata pestilenza.... > < Sì, nel castello di Egeskov in Jylland. Marito mio! >

Poi dopo un breve rinfresco e la fuga degli sposi a prendere l'aereo per il Nord dell'Europa. Da lasciare i giovani sposi novelli, partire per il loro viaggio di nozze.....

80

Page 81: Covo di streghe - Altervista

Appena saliti sull'aereo della compagnia danese, si lasciarono andare a brindare con del champagne francese. Nel dirsi tra loro follemente innamorati: < Tanta felicità mia dolce sposa! > < Altrettanto amore mio! > rispose un po' assonnata Monica, nel dire avanti: < Non vedo l'ora di coricarci a letto e dormire per due giorni di seguito, almeno ci spero?... > provò a dire ridendo. < Pensi veramente che dormiremo come ghiri? Certo che abbiamo avuto un bel da fare a sedare tutto quel pandemonio di lavoro... Comunque vada, io ti amo e ti desidero amore mio! > < Guarda Alexander laggiù di sotto. il castello di Egoskov! Dove la mia discendenza è approdata tanti anni prima... Sono molto felice di questo viaggio di nozze in compagnia del mio amato sposo. Ti amo tanto! >

< Cercheremo di seguire i battiti dei nostri cuori. Amor mio! >

Fine

81

Page 82: Covo di streghe - Altervista

I personaggi e le foto, oltre i luoghi descritti, sono puramente casuali, inseriti e descritti nel romanzo d'amore e d'avventura. Opera di: Pierantonio Marone

Stampato con Canon IP 4850 Muggia lì: 04/07/2017

82

Page 83: Covo di streghe - Altervista

Romanzi inseriti - sul Web: Gratuitamente

Romanzi d'amore e d'avventura, intrisi di giallo - sono disponibili per tutti gratuitamente sul mio Sito Web: in formato - PDF - ebook -

1968 - Sahadja - Hilde febbraio 1970 - Un amore diverso maggio 1974 - Viaggio al Sud aprile 1980 - Rincorrere il rischio marzo 1983 - Per colpa di uno stupro luglio 1990 - Il dolore fatuo della riviviscenza gennaio 1996 - Far West - La mappa scomparsa novembre 1997 - Anche i clown si spogliano giugno 1999 - L’identità perduta dicembre 2006 - L’ardua risorsa aprile 2007 - Memorie confuse del passato maggio 2009 - Un fluttuare di un fico nella notte agosto 2009 - La ragazza del lago Maggiore ottobre2010 - Venti anni e un giorno per vivere febbraio 2010 - Futili pensieri a Wadi-Rum luglio 2010 - La vita è come un grande gioco settembre 2010 - Viaggio inaspettato novembre 2011 - Le vie del Signore sono infinite gennaio 2011 - Pura fatalità marzo 2011 - Una fermata di troppo maggio 2011 - Un legame difficile luglio 2011 - Oltre il riflesso l'inganno settembre 2012 - Perché l'hai fatto? gennaio 2012 - Stagioni da ricordare febbraio 2012 - Valida soluzione aprile 2012 - Il fuoco non perdona maggio 2012 - Il verde profondo della foresta giugno 2012 - L'ereditiera scomoda settembre 2012 - L'attesa primavera novembre 2013 - Viaggio a Lourdes febbraio 2013 - Tutto da rifare marzo 2013 - Memorie confuse e un po' contorte aprile2013 - Camille maggio

83

Page 84: Covo di streghe - Altervista

2013 - Sotto un cielo stellato giugno 2013 - Karim il vichingo luglio 2013 - Tutto è possibile agosto 2013 - Sole rovente settembre 2013 - Insidie pericolose ottobre 2013 - Bersaglio mobile novembre 2013 - Racconti del passato dicembre 2014 - Fuga complicata gennaio 2014 - Senza destino marzo 2014 - Vacanza complicata aprile 2014 - Complice il ritratto maggio 2014 - Ritorno alla vita giugno 2014 - Lo scrigno conteso luglio 2014 - Las leyenda misteriosa an Machu Picchu 1 agosto 2014 - Las leyenda misteriosa an Machu Picchu 2 agosto 2014 - Qualcosa di sbagliato settembre 2014 - Quella panchina vuota ottobre 2014 - Una particolare situazione novembre 2014 - La lotta per la pagnotta dicembre 2015 - Quei fiori sulla scogliera gennaio2015 - La custode del faro marzo 2015 - Una questione di classe aprile 2015 - La cosa più bella che ho di te giugno2015 - Se fosse Vero? luglio2015 - Le ore che non passano a Chengdu agosto 2015 - Inquietante destino novembre2016 - Qualcosa di piacevole gennaio 2016 - Racchiusa in un cuore ghiacciato febbraio2016 - Legami al cellulare marzo2016 - Dietro quella porta gialla a Dublino aprile2016 - La reviviscenza acquisita 1 maggio 2016 - La reviviscenza acquisita 2 luglio 2016 - Questa poi mi è nuova agosto 2016 - L'amore immaginario settembre 2016 - Difficile dover scegliere novembre 2016 - Il ragazzotto smarrito dicembre2017 - Riflessi nello stagno gennaio2017 - Tra le note musicali marzo

84

Page 85: Covo di streghe - Altervista

2017 - Intrighi che riaffiorano dal passato maggio 2017 - Covo di streghe luglio

SitoWeb: di Pierantonio Marone

http://erosmenkhotep.altervista.org/

Pierantonio Marone

85

Page 86: Covo di streghe - Altervista

86