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Country Report ALGERIA Riservato-Confidenziale (marzo 2011)

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Country Report

ALGERIA

Riservato-Confidenziale

(marzo 2011)

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INDICE

CARTINA GEOGRAFICA 3

IL PAESE IN SINTESI 4 HIGHLIGHTS 5 CONTESTO POLITICO-ECONOMICO 7 POLITICA E ISTITUZIONI 7 ECONOMIA E FINANZA 12 CV DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 18 CV DEL PRIMO MINISTRO 19 CV DEL MINISTRO DI STATO RAPPRESENTANTE PRESIDENZA 20 CV DEL MINISTRO DELL’ENERGIA E DELLE MINIERE 21 CV DEL DIRETTORE GENERALE DELLA SONATRACH 22 QUADRO ENERGETICO 23 BILANCIO ENERGETICO NAZIONALE 17 PETROLIO 18 GAS NATURALE 31 SETTORE ELETTRICO 35

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CARTINA GEOGRAFICA

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Highlights

L’economia algerina ha registrato nell’ultimo decennio una crescita costante, ma continua a presentare una forte dipendenza dagli idrocarburi e una eccessiva presenza dello Stato. L’Italia è un suo importante partner commerciale, secondo acquirente e terzo fornitore Le riserve provate di idrocarburi del paese sono stimate in 12 miliardi di barili di petrolio e 4.500 miliardi di metri cubi di gas. Il potenziale è probabilmente maggiore, poiché il paese non è stato del tutto esplorato. La produzione di greggio e condensati nel 2009 si è attestata a 1,8 milioni di barili/giorno. Il paese possiede cinque raffinerie, con una capacità di distillazione totale di circa 652.000 barili/giorno e tra i progetti vi è una nuova raffineria (2015). La domanda interna di prodotti petroliferi si aggira sui 300.000 b/g, lasciando ampio spazio alle esportazioni, che sono dirette principalmente negli USA e in Europa. Per ridurre la sua dipendenza dal petrolio, l’Algeria ha sviluppato gli impieghi interni del gas, di cui risulta il secondo consumatore (27 miliardi di mc nel 2009) in Africa, alle spalle dell’Egitto. La produzione commerciale ha raggiunto 81 miliardi di metri cubi nel 2009, consentendo l’esportazione di 53 miliardi di metri cubi, di cui 32 attraverso metanodotti e 21 mediante navi metaniere (GNL). L’Algeria è il terzo fornitore di gas naturale dell’Unione Europea, dopo Russia e Norvegia. Le esportazioni si avvalgono dei gasdotti Maghreb–Europe Gas Pipeline GME (Algeria-Marocco-Spagna), Trans-Mediterranean Pipeline (Algeria-Tunisia-Italia) e degli impianti di liquefazione (GNL) di Arzew e di Skikda. Un terzo gasdotto MedGaz (Algeria-Spagna), è pronto ad avviare i trasporti nel 2011, mentre è in progetto un nuovo gasdotto che dovrebbe raggiungere la Sardegna e la costa toscana (GALSI). Gli approvvigionamenti in essere confermano l’Italia quale principale acquirente del gas algerino (22,7 mld mc nel 2009). La capacità di esportazione si aggira sugli 85 mld mc/a e potrebbe salire a oltre 100 mld mc/anno entro un decennio. La possibilità di aumentare le esportazioni, tuttavia, potrebbe essere ostacolata da una maggiore richiesta interna di gas, prevista in 55 miliardi di mc nel 2019. La generazione elettrica si basa principalmente sul gas naturale (97% della potenza installata). Nel 2009, il Parco elettrico nazionale è stato rafforzato dall’entrata in esercizio di otto nuove centrali, che hanno portato la capacità a un totale 10.380 MW, appartenente per il 72% all’operatore pubblico Sonelgaz e per il 28% a produttori privati indipendenti. Nel paese sono in costruzione 15 nuove centrali che nel 2012 alzeranno la potenza installata a circa 14.600 MW. Il Regolatore algerino dell’elettricità e gas (CREG) ritiene probabile per il 2019 un fabbisogno elettrico di circa 83 TWh, praticamente doppio rispetto a quello del 2009 (42,5 TWh).

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IL PAESE IN SINTESI

Generalità

Popolazione: 36,3 milioni (gennaio 2011) Superficie: 2.381.741 Kmq Lingue: Arabo (ufficiale), Berbero e Francese

Religione: Musulmana (99%)

Principali cariche dello Stato

Capo dello Stato: Abdelaziz Bouteflika Primo Ministro: Ahmed Ouyahia Ministro dell’Energia e Miniere : Youcef Yousfi

Indicatori economici e finanziari (stime preliminari 2010)

PIL nominale: 158,6 miliardi di dollari USA PIL nominale procapite 4.270

PIL procapite a parità potere d’acquisto 7.400

Tasso di crescita PIL reale: 3,3 % Tasso d’inflazione: 4,3 % Tasso di disoccupazione: 10,2 % Deficit Pubblico % sul PIL -6,3 % Bilancia commerciale: + 13,4 miliardi di dollari USA Principali paesi acquirenti: USA, Italia, Spagna , Francia, Olanda

Principali paesi fornitori: Francia, Cina,Italia,Germania,Spagna Debito Estero: 4,5 miliardi di dollari Riserve internazionali di valuta : 155 miliardi di dollari

Riserve, produzione e consumi idrocarburi (2009)

Riserve provate petrolio: 12,2 miliardi di barili Produzione di petrolio e condensati: 1,81 milioni di barili/giorno Rapporto riserve/produzione petrolio: 18,5 anni Capacità di raffinazione: 652 mila barili/giorno Consumi petroliferi: 310 mila barili/giorno Esportazioni di petrolio: 748 mila barili/giorno Esportazioni di condensati: 255 mila barili/giorno Esportazioni di prodotti petroliferi: 234 mila barili/giorno

Esportazioni di GPL: 203 mila barili/giorno

Riserve provate gas naturale : 4.500 miliardi di metri cubi Produzione gas naturale: 81,4 miliardi di metri cubi Rapporto riserve/produzione gas: 55 anni Consumi gas naturale : 26,7 miliardi di metri cubi Esportazioni gas naturale: 52,7 miliardi di metri cubi Potenza elettrica installata 10,38 GWe

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CONTESTO POLITICO-ECONOMICO

Politica e Istituzioni

Il contesto generale interno

Il clima politico negli ultimi anni è divenuto meno conflittuale, grazie soprattutto ai positivi risultati ottenuti dal Presidente Bouteflika per la pacificazione del Paese attraverso la politica della Concordia Nazionale che è stata avviata fin dal suo primo mandato, con l’amnistia concessa a migliaia di militanti islamici, ed è proseguita con il referendum del settembre 2005 per l’approvazione della "Carta per la Pace e la Riconciliazione Nazionale”. L’attuazione del piano di riconciliazione generale ha presentato tuttavia alcune difficoltà, causate dagli irriducibili che alimentano sporadici attentati nel Paese, fra cui, ad esempio, il Gruppo Salafita per la Predicazione e il

Combattimento (GSPC) che si è avvicinato ad al-Qaeda. La questione berbera, che si era accesa nel 2001, rimane sempre complessa. I berberi, per lo più Tuareg e Cabili, sono un’etnia indigena presente nel Nord del Paese e costituiscono circa il 20% della popolazione. Temono che una islamizzazione spinta del Paese possa distruggere la loro cultura e appoggiano pertanto i partiti di orientamento laico. Nel corso del 2003 sono state concesse loro alcune aperture, come l’introduzione della lingua berbera, il tamazight, nel sistema scolastico, tuttavia senza elevarla a rango ufficiale. I berberi chiedono il riconoscimento dello statuto di regione autonoma per la Cabilia (la regione inizia un centinaio di chilometri ad est di Algeri e si estende da Tizi Ouzou fino a Béjaia, comprendendo, nell'interno, la catena montuosa dello Djurdjura). Nel giugno 2010 è stato perfino proclamato un governo autonomo della Cabilia, ma il Governo algerino ha minimizzato l'avvenimento definendolo “sono solo schiamazzi”. Complessivamente, circa il 90% della popolazione algerina vive lungo la fascia costiera, mentre oltre un milione di nomadi o semi nomadi vivono ancora nel deserto. A seguito della spinta all’urbanizzazione, acuitasi durante gli anni ’90 a causa di alcuni massacri avvenuti nelle aree rurali, circa il 60% della popolazione vive nelle aree urbane. Tale fenomeno si ripercuote negativamente sulla situazione abitativa, scolastica e sanitaria ove non si riescono a fronteggiare le esigenze della popolazione (stime dell’UNDP valutano una carenza di almeno 1,5 milioni di unità abitative). Ulteriori motivi di malcontento sono la disoccupazione e la corruzione diffuse, l'aumento dei prezzi di beni di prima necessità e i metodi autoritari del Governo. Malgrado ciò, il fenomeno dell’emigrazione clandestina stenta

La Riconciliazione

Nazionale del 2005

ha avuto successo

ha avuto successo

La richiesta di

autonomia berbera

è ignorata

dal Governo

Aumento della

pressione urbana

e demografica

L’emigrazione

clandestina è

reato dal 2009

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ad emergere in Algeria. Si deve tuttavia sottolineare che nel marzo 2009 l'Algeria ha approvato una legge che persegue penalmente “chi lascia illegalmente il territorio nazionale”. A seguito delle proteste popolari di gennaio e febbraio 2011 collegate agli eventi accaduti in Tunisia ed Egitto, che hanno provocato vittime (alcuni algerini si sono auto-immolati), il Presidente Bouteflika ha ordinato l’abrogazione delle misure di emergenza nazionali che erano in vigore dal 1992. Tuttavia, la prospettiva di raggiungere una maggiore stabilità interna rimane legata alla capacità del paese di affrontare la forte disoccupazione giovanile, data la crescente pressione demografica, e il declino dei servizi abitativi e sociali.

Istituzioni dello Stato Il sistema parlamentare bicamerale algerino è composto dall’Assemblea Nazionale del Popolo con 389 membri, eletti a suffragio diretto e rimanenti in carica per cinque anni e dal Consiglio Nazionale (Camera Alta) costituito da 144 membri, per un terzo nominati dal Presidente e due terzi dai Consigli Regionali e Comunali. Non sono ammessi partiti politici la cui ideologia si richiami alla razza, alla religione, al sesso o alla lingua. Il Presidente della Repubblica, Abdelaziz Bouteflika, è Capo delle Forze Armate e ha ampi poteri di nomina sui principali organi dello Stato, ivi inclusi il Primo Ministro, i Magistrati, il Governatore della Banca Centrale e i Governatori delle Province. Rimane in carica per cinque anni con elezioni a suffragio universale. Nell’aprile 2009, Bouteflika è stato riconfermato alla presidenza algerina per un terzo mandato quinquennale, con una percentuale di preferenze dell’85%.

Principali Membri del Governo in carica

Presidente e Ministro Difesa Nazionale Abdelaziz Bouteflika

Primo Ministro Ahmed Ouyahia

Vice Primo Ministro Nourredine Yazid Zerhouni

Ministro di Stato e Rappres. Presidenza Abdelaziz Belkhadem

Energia e Miniere Youcef Yousfi

Affari Esteri Mourad Medelci

Finanze Karim Djoudi

Industria e Promozione Investimenti Mohamed Benmeradi

Governatore della Banca Centrale M. Mohamed Laksaci

La protesta

popolare ha ottenuto

l’abrogazione delle

misure di emergenza

in vigore dal 1992

Il Presidente

Bouteflika è

al terzo mandato

Il Governo

in carica

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Amministrativamente il paese è strutturato in 48 Province, suddivise a loro volta in Consigli comunali. Le istituzioni locali detengono scarsi poteri e l’autorità dello Stato rimane fortemente centralizzata. Il sistema giuridico è basato sulla legge francese e sulle tradizioni islamiche, mentre le Forze Armate svolgono un ruolo fondamentale nella gestione della sicurezza dello Stato e nella garanzia della sua laicità.

Principali partiti politici La principale forza politica del Paese è il Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), di orientamento socialista, che ha guidato la rivolta contro la Francia (1962) ed è stato partito unico fino al 1989, quando venne introdotto il multipartitismo. Bouteflika è Presidente onorario, mentre il Segretario del partito è Abdelaziz Belkhadem, eletto nel gennaio 2005 al posto di Alì Benflis (ex Primo Ministro rivale di Bouteflika), che peraltro ha ricoperto anche la carica Primo Ministro tra il 2006 e il 2008. Nel giugno 2008 appunto, Belkhadem è stato sostituito dall’attuale Primo Ministro Ahmed Ouyahia, leader del Raggruppamento Nazionale

Democratico (RND), altra forza politica significativa appoggiata dal settore militare, nata da una scissione del FLN nel 1997 e divenuto nel corso degli anni un principale centro di potere decisionale del paese. Tra gli altri partiti che appoggiano l’attuale governo vi è il Movimento della Società per la

Pace (MSP), partito islamico moderato e il Movimento Islamico di

Rinascita (Ennhada) Tra i principali partiti dell’opposizione (parlamentare) vi sono il Movimento

per la Riforma Nazionale (MRN) che si caratterizza per la matrice islamista e conservatrice e il Raduno per la Cultura e la Democrazia (RCD), partito laico berbero che mira a una maggiore autonomia regionale Tra gli altri partiti all’opposizione figura il Partito dei Lavoratori (PT), di sinistra e di ispirazione trotziska. Il suo Segretario Louisa Hanoune è stata la prima donna candidata alle elezioni presidenziali (2009) in un paese del ME&NA. Altre formazioni sono l’emergente Fronte Nazionale Algerino (FNA) radicato nella Cabilia, il Movimento per la Riforma Nazionale, partito islamista nato dalla scissione dal movimento Ennhada, il Movimento di

Comprensione Nazionale (MEV) e il Movimento Nazionale per la Natura e

lo Sviluppo d’ispirazione ambientalista. Tra i partiti che hanno invitato i loro elettori a boicottare le ultime elezioni spiccano il Fronte Socialista (FFS) di orientamento secolare e social democratico della Cabilia, il Movimento per la Democrazia in Algeria

Ruolo del FNL e

introduzione del

multipartitismo

Alternanza di

Governo con

il RND

L’opposizione è

frammentata

I partiti inclini

al boicottaggio

elettorale

Le Istituzioni sono

molto centralizzate

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(MDA) ex-comunista e moderatamente islamista di Ben Bella, e il Rachad

(Algerino) costituito nel 2007 da ex esuli. Il Fronte di Salvezza Islamica (FIS), principale movimento islamico, è rimasto illegale dal 1992, anno in cui per scongiurare la vittoria elettorale dei fondamentalisti islamici i militari annullarono le elezioni, dichiararono lo stato di emergenza e sciolsero il partito che aveva guadagnato il 47,5% dei voti al primo turno, dando avvio ad un lungo periodo di guerra civile tra le forze armate e i militanti islamici, che nel corso degli anni ha provocato circa 200.000 vittime. Tra gli eventi che ne conseguirono si rammentano l’assassinio del Presidente Boudiaf, le azioni terroristiche del Gruppo Islamico Armato (GIA) e del Gruppo Salfista di Predicazione e Combattimento (GSPC) e le migliaia arresti e di sentenze emanate dei “tribunali speciali”. Tra i gruppi clandestini che mirano ancora a rovesciare il Governo con le armi emerge l’Organizzazione di Al Qaida nel Maghreb Islamico, erede del gruppo Salafita GSPC, che ha collegamenti internazionali. Le sue milizie sono ritenute responsabili di rapimenti di turisti e di attentati (tra cui quello fallito contro Bouteflika nel 2007). Le ultime elezioni legislative tenutesi nel maggio 2007 hanno registrato storicamente la più bassa affluenza elettorale (35,7%), determinando un arretramento del FLN (-64 seggi) a beneficio di tutti gli altri partiti, che ha portato alla seguente ripartizione dell’Assemblea Nazionale del Popolo:

Partiti % voti N. Seggi

Fronte di Liberazione Nazionale 22,3% 136

Raggruppamento Nazionale Democratico 10,3% 61

Movimento della Società per la Pace 9,6% 52

Partito dei Lavoratori 5,0% 26

Raduno per la Cultura e la Democrazia 3,4% 19

Fronte Nazionale Algerino 4,2% 13

Movimento Islamico di Rinascita 3,4% 5

Movimento di Comprensione Nazionale 2,1% 4

Movimento per la Riforma Nazionale 2,5% 3

Altri Partiti 27,4% 37

Candidati Indipendenti 9,8% 33

Totale 389

Il FIS rimane

illegale

Il collegamento del

Gruppo Combattente

Salfista con Al Qaida

Bassa affluenza

elettorale alle

ultime elezioni e

arretramento

del FNL

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Le Relazioni Internazionali Il processo di avvicinamento ai Paesi occidentali - in particolare con gli Stati Uniti - e la lotta al terrorismo hanno gradualmente posto fine nell’ultimo decennio al periodo di isolamento dell’Algeria. I legami con gli USA si sono intensificati soprattutto nel settore della cooperazione militare e della sicurezza, a fronte del sostegno dato dagli USA agli investimenti in Algeria e della linea dura contro i militanti islamici. Gli aiuti militari USA sono comunque limitati (2,6M$, nel 2010). Con l’Unione Europea i rapporti si sono rafforzati grazie all’Accordo di Associazione Euro-Mediterranea, firmato nel 2002 e in vigore dal 2005, che prevede tra l’altro il sostegno europeo per l’accesso dell’Algeria all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), processo tuttavia non scevro da difficoltà che procede molto lentamente, soprattutto a causa degli aspetti inerenti la progressiva liberalizzazione e apertura dei mercati, il cui impatto economico-sociale è visto con timore dalle Autorità algerine. L’Algeria nel marzo 2010 ha introdotto un maggior controllo amministrativo sulle importazioni, prospettando di fatto una sopensione delle tappe del programma di smantellamento tariffario previsto dall’Accordo di Associazione, che lascia prevedere uno slittamento di 5 anni (dal 2017 al 2022) per il completamento del calendario delle liberalizzazioni. Con la Francia, nonostante un miglioramento durante la presidenza Bouteflika, le relazioni bilaterali rimangono complesse e imprevedibili. Un atteso trattato di amicizia è svanito dopo che la Francia ha respinto la richiesta di scuse per il periodo della colonizzazione. Per motivi di sicurezza, la Francia (dove vivono già circa 4 milioni di abitanti di origine algerina) limita i visti agli algerini e adotta ispezioni meticolose alla frontiera, in modo giudicato irritante dalla controparte algerina. Nel luglio 2010, il fallito tentativo francese di liberare un ostaggio nel sahel è sfociato in una crisi diplomatica. I buoni rapporti politici tra Algeria ed Italia sono sanciti dalla firma nel 2003 del Trattato di Amicizia, Cooperazione e Buon Vicinato, che prevede periodiche consultazioni. Il primo vertice italo-algerino (presieduto dall’allora Presidente del Consiglio Prodi e dal Presidente Bouteflika) si è tenuto in Italia nel novembre 2007. Le consultazioni avvengono anche nell’ambito del Dialogo 5+5 (che riunisce per la sponda nord Francia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna e per la sponda sud, Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia) in cui l’ Italia detiene la co-presidenza.

La collaborazione

con gli USA

Le relazioni con la

Francia rimangono

complesse

Il Trattato di

Amicizia con

l’Italia

L’Accordo di

Associazione

con la UE

in stato di

rallentamento

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Le relazioni con l’Iran, ristabilite nel 2000 dopo un’interruzione durata otto anni, sono notevolmente migliorate, anche a seguito del sostegno dato dall’Algeria al programma nucleare iraniano. Con Israele i rapporti sono freddi e il Governo ha più volte sottolineato di “non essere interessato a normalizzare i rapporti con il regime sionista”. Le relazioni con la Russia si sono fatte più intense dopo la visita del Presidente Putin del marzo 2006, che ha portato alla firma di un accordo strategico di cooperazione tra Gazprom e Sonatrach. Con il Marocco i rapporti sono ostacolati da divergenze d’interesse rispetto alla questione del Sahara Occidentale, su cui il Marocco rivendica la sovranità, mentre l’Algeria, in sintonia con le Nazioni Unite, sostiene i diritti di autodeterminazione del popolo saharaoui che abita la regione, nella prospettiva di aumentare la propria sfera di influenza. A sud, l’Algeria ha avviato un coordinamento militare con Niger, Malì e Mauritania per fronteggiare il terrorismo nelle zone di confine, dove ha dispiegato 25.000 dei suoi soldati. L’Algeria fa parte del Movimento dei Paesi non Allineati e partecipa al gruppo informale del G15.

Economia e Finanza

Premessa L’Algeria ha registrato per lunghi anni un livello di sviluppo economico notevolmente inferiore alle sue potenzialità, in gran parte a causa dei problemi di sicurezza che hanno ostacolato gli investimenti, della pesantezza dell’apparato burocratico e delle difficoltà legate alla realizzazione di programmi di privatizzazione. Il settore degli idrocarburi rappresenta la principale voce del Prodotto Interno Lordo (PIL) e delle entrate di bilancio. L’economia e le esportazioni dell’Algeria sono tra le meno diversificate nel mondo, anche rispetto agli altri paesi produttori di petrolio. Un'altra fondamentale caratteristica dell'economia è il ruolo preponderante dello Stato. La quota del PIL non riguardante gli idrocarburi è composta per circa 2/3 dalla spesa pubblica. Nell’ultimo decennio, attraverso prudenti politiche macroeconomiche l’Algeria è riuscita a sostenere la crescita, contenendo l’inflazione e

Contrasti

con il Marocco

Il problema del

controllo delle

frontiere nel Sahel

La scarsa

diversificazione

economica e il

ruolo preminente

dello Stato

La decade perduta

degli anni ‘90

La cooperazione

con la Russia

I rapporti in

Medio Oriente

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 13

5,1

3,2

2,4 2,6

4,1

6,8

5,2 5,1

2,0

3,02,4 2,4

3,3

0

1

2

3

4

5

6

7

8

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

riducendo il debito pubblico ed estero, ma la sua principale sfida rimane la disoccupazione, che resta elevata soprattutto tra i giovani.

Pil, tasso d’inflazione e altri indici economici Dopo che nel 2009 il Prodotto Interno Lordo aveva sfiorato i 140 miliardi di dollari e un tasso di crescita reale pari al 2,4%, l’economia algerina ha continuato ad avanzare anche nel 2010, sostenuta dalla ripresa del prezzo del petrolio e dal nuovo Programma di Investimenti Pubblici (PIP) varato per gli anni 2010-2014, che prevede investimenti per 280 miliardi di dollari in progetti infrastrutturali. La crescita, stimata dal Fondo Monetario Internazionale intorno al 3,3%, fa prevedere un PIL vicino ai 160 miliardi di $ nel 2010 e le prospettive di sviluppo dovrebbero mantenersi positive anche nel 2011 (+3,7%) per effetto di un maggiore sviluppo del settore non energetico.

La crescita reale del Prodotto Interno Lordo (%)

La Banca Centrale d’Algeria ha proseguito la sua politica di assorbimento dell’eccesso di liquidità generato dalle esportazioni petrolifere, riacquistando parte del Debito del Tesoro e rafforzando le proprie riserve internazionali di valuta. In aumento, nel 2010, anche i depositi e i crediti presso le banche, che sono per il 90% possedute dallo Stato. Il governo algerino è determinato a evitare prestiti da parte dei mercati internazionali e di norma concentra i propri impegni sulla possibilità di coprire i costi attingendo ai “Fonds de régulation des recettes” che derivano delle entrate petrolifere.

Crescita basata

sul Piano degli

Investimenti

Pubblici

Lo strumento

Fonds de régulation

des recettes

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Il Fondo, che è arrivato a superare i 65 miliardi di $ a fine 2010 (potrebbe coprire il deficit di bilancio corrente per tre anni consecutivi), rappresenta un eccezionale strumento per fronteggiare eventuali shock economici determinati dalle oscillazioni del prezzo del petrolio. Le sue entrate sono alimentate dal differenziale tra il prezzo effettivo del barile di petrolio sul mercato internazionale e quello fissato dalla legge di Bilancio (che anche per il 2011 è stato confermato in 37 dollari al barile). Per la seconda volta in un decennio, nel 2010 (come già accaduto nel 2009) il Bilancio Pubblico ha registrato un deficit (-6,3% del PIL) dovuto alla caduta complessiva e degli introiti petroliferi e al mantenimento della politica economica espansiva. Il prezzo breakeven del petrolio considerato necessario per pareggiare il bilancio dei conti pubblici nel 2010 è stato stimato in 88$/bbl. Nel 2011 il Fondo Monetario Internazionale prevede tuttavia una incoraggiante riduzione, anche se contenuta, del deficit pubblico al 4,6% del PIL. Le riserve ufficiali di valuta estera sono quasi triplicate rispetto al 2005 (anno in cui ammontavano a circa 56 miliardi di dollari) risultando pari a circa 155 miliardi di $ alla fine del 2010. Tale valore sarebbe in grado di coprire le importazioni algerine di beni e servizi per circa 37 mesi . Il debito estero è ulteriormente diminuito a 4,5 miliardi di $, nel 2010, con una incidenza del 2,8% sul PIL. Risultato certamente importante, considerato che nel 2005 ammontava a 16,4 miliardi di dollari e aveva un peso del 16%. La sua riduzione maggiore tuttavia è avvenuta nel 2006, quando l’Algeria ha deciso di estinguere totalmente il suo debito di 8 miliardi di $ con i paesi creditori del Club di Parigi. L’inflazione è stimata al 4,3% nel 2010, in calo rispetto ai valori del biennio precedente, periodo in cui l’inflazione aveva ripreso un certo slancio, dovuto soprattutto alla politica espansiva e agli aumenti del minimo salariale mensile stabilito a livello nazionale, facendo peraltro segnare il picco massimo degli ultimi dieci anni. Sul livello dei prezzi incide soprattutto l’aumento dei generi alimentari freschi, che tuttavia nel 2010 è risultato più lento rispetto al 2009, quando i prezzi erano aumentati del 20%.

Deficit del bilancio

pubblico nel triennio

2009-2011

Crescita

delle riserve

valutarie e riduzione

Crescita delle

riserve valutarie

Diminuzione del

debito estero

Nuovo slancio

dell’inflazione

nel 2008-2009

Il peso dei

generi alimentari

sull’inflazione

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 15

5,0

2,6

0,3

4,2

1,4

2,6

3,6

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2,4

3,7

4,9

5,7

4,3

0

1

2

3

4

5

6

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

L’andamento dell’inflazione in Algeria (%)

La presenza di un unico operatore privato (CEVITAL) nel settore alimentare (in particolare quello oleario e dello zucchero) è motivo di tensioni con il Governo, che frequentemente è stato costretto a calmierare i prezzi per quietare le ripetute e accese proteste popolari. Particolarmente critica rimane invece la disoccupazione, che è stimata ufficialmente dal Governo intorno al 10%, ma è ritenuta in realtà molto più elevata, soprattutto nelle classi giovanili (almeno il 21%, nel 2009). La popolazione che entra nell’età lavorativa cresce tra il 2,5% - 3% l'anno e si stima che per stabilizzare la disoccupazione e assorbire le nuove leve occorrerebbe una crescita annua del settore non-petrolifero di almeno il 5%. Con il Piano 2010-2014 il Governo intende lanciare un grande sforzo per migliorare le infrastrutture, ampliare l'accesso ai servizi e creare una manodopera maggiormante qualificata. Ma questi passaggi avrebbero bisogno di un ambiente più favorevole allo sviluppo di medie imprese nel settore privato, che invece rischia di non riuscire ad emergere. Il Governo nel 2009 ha adottato nuove regole per gli investimenti diretti esteri (IDE) che limitano la partecipazione di investitori esteri in nuove iniziative al 49% dell’azionariato sociale. Ciò ha comportato nel 2009 una diminuzione degli investimenti diretti stranieri del 60% rispetto al 2008. Tuttavia nel primo semestre del 2010, gli IDE hanno registrato una certa ripresa (del 5%) rispetto al primo semestre 2009. L’andamento del saldo della bilancia commerciale, che presentava un attivo di 7,8 miliardi di dollari nel 2009, è previsto in aumento a 13,4 miliardi di $ nel 2010. Tale livello si mantiene tuttavia molto al di sotto dei

Saldo commerciale

in attivo

La disoccupazione

giovanile rimane

elevata

Nuovi limiti

imposti agli

IDE nel 2009

Scarso spazio al

settore privato

Settore alimentare

dominato da un solo

operatore privato

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 16

5.629 5.3444.255 4.681 4.824

6.179

8.022

6.099

8.597

6.0417.160

-4.765 -4.306-3.013 -3.511 -3.586

-4.838

-6.464

-4.251-5.584

-3.453-4.574

-8.000

-6.000

-4.000

-2.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

11m

Importazioni dall'Algeria Esportazioni verso l'Algeria Saldo

saldi attivi registrati negli anni 2006-2008 (triennio in cui eranono oscillati tra 34 e 41 miliardi di $). Sotto il profilo merceologico, nel 2009, le esportazioni non relative agli idrocarburi risultavano pari soltanto all’1,7% dell’export totale, mentre i prodotti alimentari pesavano sul totale delle importazioni per il 14,7%. Il valore complessivo delle esportazioni di idrocarburi nel 2009, pari a 44,4 miliardi di $ (di cui 3,9 mld$ di pertinenza dei partner della Sonatrach), risultava ripartito tra petrolio (38%), gas naturale (18,5%), gas naturale liquefatto (12,6%), prodotti petroliferi raffinati (12,1%), condensati (11,6%) e GPL (7,2%).

L’interscambio commerciale con l’Italia Nell’ultimo decennio il valore dell’interscambio tra Italia e Algeria ha mostrato un andamento altalenante, tuttavia sempre regolato da valori delle importazioni italiane nettamente superiori a quelli delle esportazioni. A fronte di un interscambio complessivo di circa 8,6 Miliardi di Euro e di un saldo negativo di 3,45 MD di Euro, nel 2009 l’Italia risultava, dopo gli USA, il secondo acquirente di prodotti algerini, con importazioni per oltre 6 MD di Euro, e il terzo fornitore con esportazioni per circa 2,5 MD di Euro, dopo la Francia e la Cina (che dal 2008 ha scavalcato l’Italia).

Interscambio commerciale dell’Italia con l’Algeria Milioni di Euro

I dati preliminari relativi al periodo gennaio–novembre 2010, pur confermando le posizioni dell’Italia, rivelano un aumento del 29% del controvalore delle importazioni italiane, rispetto allo stesso periodo del 2009, e un aggravio del deficit a 4.574 milioni di Euro. Le importazioni italiane nel 2009 risultavano dominate dal gas naturale (90% del controvalore), seguito dai prodotti derivati dalla lavorazione del

Valore export

idrocarburi 2009:

liquidi 68,9%

gas 31,1%

Italia secondo

paese acquirente

e terzo fornitore

commerciale

Interscambio

commerciale

passivo

Il gas naturale

pesa per il 90%

sul valore delle

importazioni

italiane

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 17

422

398

323

311

286

146

120

62

62

35

24

18

203

0 100 200 300 400 500

Italia

UK

USA

Spagna

Norvegia

Cina

Danimarca

Canada

Paesi Arabi

Russia

Germania

Giappone

Altri Paesi

petrolio (5,5%), dal petrolio greggio (3%) e per il resto da metalli non ferrosi, prodotti chimici, cuoio e pellami. Le principali esportazioni italiane riguardava i macchinari, per un valore pari al 36,7% del totale dell’export. Nella classifica del Rischio Paese, aggiornata da SACE a gennaio 2011, l’Algeria risulta mantenuta nella 3a categoria di rischio su sette (0 rischio minore; 7 maggiore), ovvero di rischio medio. Nonostante a partire dal 2009 l’Algeria abbia assunto una politica maggiormente restrittiva nei confronti degli investimenti esteri nel paese, volta a proteggere gli interessi economici nazionali e promuovere le imprese algerine, le condizioni di assicurabilità del rischio sovrano e bancario sono di apertura senza condizioni, considerata la regolarità storica dei pagamenti algerini. Nel maggio 2010, invece, la compagnia francese di assicurazioni e crediti all’esportazione COFACE ha posto l’Algeria “sotto sorveglianza negativa”. La presenza italiana in Algeria a fine 2009 contava circa 155 società. Le principali imprese che operano stabilmente nel paese appartengono principalmente ai settori dell’energia e delle costruzioni (Ansaldo, ABB Solutions, Enel, Eni, Nuovo Pignone, Saipem, CMC, Garboli-Conicos, Astaldi, Bencini C., Condotte, Pizzarotti, Todini, Trevi, ecc.). Anche a seguito dell’inasprimento delle disposizioni algerine in materia commerciale e di investimenti esteri, nel 2009 le imprese italiane hanno ottenuto appalti pubblici per un totale di 5,5 miliardi di Euro (tuttavia in diminuzione del 30% rispetto al 2008), e sono comunque rimaste al primo posto negli investimenti esteri in Algeria.

Investimenti Diretti in Algeria nel 2009 (Milioni di dollari)

Il giudizio della

SACE e di

altri istituti

Le imprese italiane

in Algeria

IDE italiani

al primo posto nel

paese, nel 2009

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 18

Profilo del Presidente della Repubblica

S.E. Abdelaziz Bouteflika

Abdelaziz Bouteflika è nato il 2 marzo 1937 a Oujida, città del Marocco al confine con l'Algeria. Nel 1956, è entrato nel Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) che ha guidato la guerra d’indipendenza dalla Francia. In quegli anni conobbe Houari Boumedienne, allora comandante delle forze indipendentiste e futuro Presidente della Repubblica algerina. A 25 anni fece parte del governo di Ben Bella, primo Presidente dell'Algeria indipendente, come Ministro della Gioventù. Dal 1965 al 1979, Bouteflika assunse la posizione di Ministro degli Esteri nel governo di Boumedienne (che aveva spodestato Ben Bella con un colpo di Stato). Nel 1995, la Giunta Militare algerina gli offrì la Presidenza della Repubblica, ma egli rifiutò lasciando spazio a Liamine Zeroual, che fu eletto con una votazione popolare. Successivamente i militari, entrati in conflitto con Zeroual, lo scelsero come candidato unico alla Presidenza e nel 1999 Abdelaziz Bouteflika venne eletto per la prima volta Presidente. Nell’aprile 2004 e 2009 è stato rieletto ad ampia maggioranza per un secondo e terzo mandato (quest’ultimo scadrà nel 2014). Nel settembre 2005, un Referendum popolare ha approvato la “Carta per la Pace e la Riconciliazione” proposta da Bouteflika, dando quindi pieno consenso alla sua politica di pacificazione nazionale.

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 19

Profilo del Primo Ministro

S.E. Ahmed Ouyahia

Ahmed Ouyahia è nato il 2 luglio 1952 a Tizi-Ouzou, capoluogo dell’omonima Provincia berbera. Diplomato presso l'Ecole Nationale d'Administration (1975), ha intrapreso la carriera diplomatica ricoprendo funzioni di Consigliere presso alcune ambasciate e missioni all’estero e all’ONU (1981-1989), fino a ricoprire la carica di Ambasciatore (1992-93) e quella di Segretario di Stato per la Cooperazione e gli Affari Maghrebini (1994). Dopo aver assunto la funzione di Direttore del Gabinetto della Presidenza della Repubblica, nel 1995 è stato nominato Primo Ministro, carica che ha mantenuto fino al dicembre 1998. Fin dal 1999, ricopre la carica di Segretario Generale del Partito Rassemblement National Démocratique (RND). Tra il 1999 e il 2003, ha assunto la carica di Ministro di Stato e di Ministro della Giustizia, ricoprendo poi nuovamente la carica di Primo Ministro dal maggio 2003 al 2006. Dal novembre 2008, ha nuovamente assunto la nomina di Primo Ministro.

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 20

Abdelaziz Belkhadem

Ministro di Stato

con funzione di Rappresentante della Presidenza

Abdelaziz Belkhadem è nato nel 1945 a Tiaret. La sua vita politica si è sviluppata all’interno del Fronte di Liberazione nazionale (FLN). Nel 1977 è stato eletto deputato alla prima Assemblea Popolare Nazionale, di cui è stato anche Presidente nel 1990. Si oppose fermamente all’annullamento delle elezioni parlamentari della fine del 1991, che al primo turno avevano fatto registrare la clamorosa vittoria degli integralisti del FIS. Vedeva infatti nel FIS un potenziale elemento di stabilità. Nel 2000 divenne Ministro degli Esteri, posizione che lasciò nel 2004 per assumere quella di Segretario Generale del FNL. Ha ricoperto la carica di Primo Ministro tra maggio 2006 - novembre 2008, quando è stato sostituito da Ahmed Ouyahia.

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 21

Profilo del Ministro dell’Energia e delle Miniere

Dr. Mr. Youcef YOUSFI

Youcef Yousfi è nato il 2 ottobre 1941 a Batna, nella regione nord orientale dell’Algeria, nota per le montagne dell’Aurès. Diplomatosi in ingegneria presso l’Ecole Nationale Supérieure des Industries Chimiques francese, nel 1973 ha ottenuto un dottorato di ricerca in fisica presso l'Università di Nancy, in Francia. Ha iniziato la sua carriera come docente di ingegneria chimica presso l'Ecole Nationale Polytechnique di Algeri, divenendo in seguito Direttore dell'Istituto di Chimica e Responsabile degli affari petroliferi presso il Ministero dell'Industria e dell'Energia. Nel 1985, divenne Direttore Generale della compagnia petrolifera Sonatrach, dove in precedenza aveva servito come Direttore Responsabile del Marketing. Nel 1996 venne nominato, dal Presidente Liamine Zeroual, Ministro dell'Energia e delle Miniere, e nel 1997 fu eletto al Consiglio della Nazione (camera Alta) nella lista del partito RND. Tra il 1988 e il 1999, ha presieduto l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), assumendo poi la carica di Ministro degli Esteri e di Ministro delegato Capo di Gabinetto del Governo di Ali Benflis. In seguito è stato Ambasciatore in Canada (2001-2005), Rappresentante permanente presso le Nazioni Unite (2006-2008) e Ambasciatore a Tunisi (2008-2010). Dal 2010 ricopre la carica di Ministro dell’Energia e delle Miniere, in sostituzione di Chakib Khelil che aveva ricoperto la carica fin dal 1999.

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 22

Profilo del Presidente Direttore Generale

della Sonatrach

Nordine Cherouati

Nordine Cherouati è nato il 9 settembre 1948 a Fouka, città costiera ad ovest di Algeri, nella Provincia di Tipaza. Laureato in Ingegneria presso l'Ecole Nationale Polytechnique di Algeri nel 19071, ha prestato servizio nella Sonatrach fino al 1980. Successivamente ha svolto l’incarico di Direttore presso il Ministero dell'Energia e Industria Petrolchimica (1980-1990), di Capo di Gabinetto presso il Ministero dell'Industria e delle Miniere (1992-1994), di Consigliere presso la Direzione Generale della Sonatrach (1995-1996) Dal 1996 al 1999 è stato Presidente della società NAFTAL, divenendo poi nel 2000 Segretario Generale del Ministero dell'Energia e delle Miniere e CEO della società mista Mariconsult (Sonatrach -ENI) in Italia e Amministratore Delegato della Trans-Mediterranean Pipeline Company dal 2002 al 2005. Dal novembre 2005 è stato Presidente del Comitato di Direzione dell’Autorità di Regolamentazione degli Idrocarburi (HRA) fino a maggio 2010, quando è stato nominato Presidente e Direttore Generale della Sonatrach. La sua nomina è avvenuta dopo che in febbraio il Presidente Bouteflika aveva azzerato il vertice del gruppo petrolifero Sonatrach, rimuovendo con apposito decreto l’amministratore delegato del gruppo (Mohamed Meziane) e quattro vice presidenti dalle loro cariche, con l’accusa di corruzione e appropriazione indebita.

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 23

125,6

37,1

1,9

162,0

-10

10

30

50

70

90

110

130

150

170

Produzione Importazioni Esportazioni Consumo

Primario Totale

Petrolio e prodotti Gas Naturale Carbone Idroelettrico Rinnovabili

QUADRO ENERGETICO

Bilancio Energetico Nazionale Secondo i dati della IEA, la produzione di energia primaria dell’Algeria nel 2008 ammontava a 162 milioni di tonnellate di petrolio equivalente, con il maggior contributo fornito dal petrolio (54,4%) e il gas naturale (45,5%). Il consumo complessivo delle fonti primarie (al netto dei bunkeraggi e delle variazioni degli stock) risultava di poco superiore a 37 milioni di TEP, ed era coperto per il 60,6% dal gas naturale, il 36,9% da petrolio e suoi derivati, il 2,2% dal carbone d’importazione e per il restante 0,3% dall’energia idroelettrica, le altre fonti rinnovabili e le biomasse. Le esportazioni nette, circa 126 milioni di TEP, erano costituite essenzialmente dal petrolio e i suoi derivati (59%) e dal gas naturale (41%).

IL BILANCIO DELL’ ENERGIA PRIMARIA NEL 2008

(Milioni di tonnellate equivalenti petrolio – TEP)

La distribuzione degli usi finali dell’energia (23,4 milioni di TEP, dopo le trasformazioni, gli autoconsumi e le perdite) vedeva al primo posto il settore residenziale (43%), seguito dai trasporti (29%), usi industriali (19%) e altri impieghi non energetici (9%). Nel 2009, secondo un comunicato del Ministero dell’Energia algerino il consumo lordo di energia primaria ha registrato un incremento del 4,7%, rispetto al 2008, mentre per i consumi finali interni si è verificato un aumento del 6%.

Consumi interni

sostenuti dal gas

Esportazioni di

petrolio e derivati

prevalenti rispetto

al gas

Usi finali dell’energia

prevalenti nel settore

residenziale e

nel trasporto

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 24

64,0% 12,0%

24,0%

Petrolio

Alltri liquidi

Gas naturale

Petrolio

Riserve e Produzione Le riserve provate di petrolio dell’Algeria sono stimate in 12,2 miliardi di barili (fine 2009). Le potenzialità tuttavia sono certamente maggiori, tenuto conto che il Paese è non è stato ancora completamente esplorato. Degli 1,5 milioni di kmq appartenenti alla superficie del “Domaine Minier

Hydrocarbures National” l'area effettivamente occupata dalle attività di esplorazione e produzione nel 2009 riguardava soltanto il 51%, con il restante 49% ancora libero.

Ripartizione delle riserve di idrocarburi dell’Algeria

I bacini sedimentari, che coprono all’incirca il 60% della superficie del Paese, si distinguono in due categorie: quelli della piattaforma sahariana (Ahnet, Bechar, Berkine, Illizi, Mouydir, Reggane, Timimoun e Tindouf) e quelli ubicati nel Nord del Paese (Cheliff Basin, High Plateau, Hodna Basin, Saharan Atlas Basin, South East Constantine Plateau e Tellian Atlas Basin). La densità di perforazione in Algeria risulta di 13 pozzi esplorativi per 10.000 kmq, rispetto a una media mondiale di 100 pozzi, e di 500 pozzi in Nord America. Alla fine degli anni ’50 venne avviata la produzione nei campi “giant” di Hassi Messaoud e Zarzaitine e le attività di perforazione raggiunsero la massima intensità agli inizi degli anni ‘60. Tuttavia, gli effetti della nazionalizzazione negli anni ‘70 e l’introduzione delle quote OPEC negli anni ‘80 condussero a una riduzione dell’esplorazione e della produzione. Durante il periodo della guerra civile, molte compagnie straniere decisero di ritirarsi, riprendendo poi progressivamente le attività a partire dal 2000. L’Eni, presente nel Paese dal 1977, non ha mai interrotto le proprie attività. Oggi il 67% delle riserve di petrolio e gas sono ubicate nei bacini dove si trovano i due campi giganti di Hassi R’Mel (gas) e Hassi Messaoud (olio), seguiti da quelli di Illizi (14%), Rhourde Nouss (9%), Ahmet Timimoun (4%) e Berkine.

Il potenziale

delle riserve

di idrocarburi

rimane elevato

Densità di pozzi

esplorativi inferiore

alla media mondiale

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 25

NIGER

MOROCCO

MAURITANIA

Hoggar Massif

Atlantic Ocean

ALGIERS

LIBYA

TUNISIA

Mediterranean SeaSPAIN

MALI

ALGERIA

IlliziBasin

TihembokaArch

AmguidSpur

MouydirBasin

Ahnet Basin

BerkineBasin

Reggane Basin

Tindouf Basin

Timimoun Basin

Oued MyaBasin

Ougarta Chain

Meharez-Oued-Hamous Uplift

Idje

rane

Spur

Den BerhousSaddle

Touggourt Uplift

Melrhir Trough

Saharan/Tunisian AtlasHigh Plateau

Tellian Atlas

SudTellian Atlas

ChellianBasin

MadjerdaBasin

HassiMessaoudEl BiodHigh

AllalHigh

Benoud Trough

BjourSub-Basin

TilrhemtUplift

HodnaBasin

BecharBasin

5°W

5°W

0°E

0°E

5°E

5°E

10°E

10°E

20°N

20°N

25°N

25°N

30°N

30°N

35

°N

35°N

0 100 20050Km

I principali bacini sedimentari dell’Algeria

Nel 2009, la perforazione di 80 pozzi esplorativi ha portato alla scoperta di 16 strutture (di cui 10 ubicate nei bacini di Illizi e Berkine), facendo segnare un tasso di successo del 20%. Le rivalutazioni delle riserve sono ammontate a 140 milioni di TEP (di cui 68 petrolio, 67 gas e 5 condensati). Nel 2010, sono state annunciate 29 nuove scoperte, massimo storico annuale degli ultimi 25 anni.

Record di

nuove scoperte

nel 2010

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 26

0

400

800

1.200

1.600

2.000

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Petrolio greggio e altri liquidi

A partire dal 2002 la produzione di petrolio e altri liquidi ha segnato una accelerazione arrivando a registrare nel 2007 un picco di oltre 2 milioni di barili/giorno. Nel 2009, la produzione petrolifera si è attesta a 1,81 milioni di barili/giorno, registrando una riduzione del 9% circa rispetto all’anno precedente, a causa del calo dei consumi internazionali e delle simultanee politiche restrittive dell’OPEC. Circa il 54% della produzione petrolifera algerina derivava dalle attività svolte in compartecipazione con le compagnie petrolifere internazionali (joint venture della Sonatrach).

La produzione petrolifera (1996-2009) Migliaia di barili giorno

La Legge sugli idrocarburi del 2005 A partire dal 2005, il settore petrolifero è stato investito da un serie di cambiamenti dovuti all’approvazione di una nuova Legge sugli Idrocarburi, che ha comportato la separazione del ruolo dello Stato da quello di Sonatrach attraverso la creazione della “Agence de valorisation des

Hydrocarbures (ALNAFT)” per gestire i contratti del settore upstream e della “Agence de Régulation des Hydrocarbures (ARH)”, ente regolatore del settore downstream e del trasporto petrolifero. Successivamente, nel 2006, il Governo algerino ha varato alcune modifiche alla Legge sugli Idrocarburi, che hanno restituito alla Sonatrach il ruolo di compagnia petrolifera di Stato con l’obbligo di detenere una partecipazione di almeno il 51% nei nuovi progetti di esplorazione e produzione di petrolio e gas naturale e in quelli di trasporto. E’ stata anche introdotta una “oil and

gas windfall tax” (tassa sui proventi straordinari e inattesi) che ha reso

meno remunerative le attività delle compagnie petrolifere internazionali.

La produzione

petrolifera

nel 2009

La regolazione del

settore petrolifero

e il ruolo

della Sonatrach

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 27

Nel corso del 2009, in osservanza alla nuova Legge, l'Agenzia Nazionale "ALNAFT" ha messo a punto gli atti normativi relativi alla “Conservazione e protezione di depositi acquiferi associati” mentre l’Autorità di Regolamentazione "ARH" ha emanato nuove norme concernenti la regolamentazione del trasporto, distribuzione e stoccaggio dei prodotti petroliferi; le modalità di determinazione del prezzo di vendita del gas naturale sul mercato interno; la fissazione dei prezzi di trasporto e le disposizioni per la regolamentazione del libero accesso dei terzi alle infrastrutture di trasporto degli idrocarburi. Il 2009 è stato anche contrassegnato dalla firma di quattro nuovi contratti di esplorazione mineraria (a seguito della prima gara lanciata nel 2008 dalla ALNAFT nell’ambito della nuova legge mineraria) con le compagnie Eni (permesso Kerzaz), British Gas (Guern El Guess), Eon-Rhurghaz (El Assel) e Gazprom (Rhourde Yakoub), mentre nel gennaio 2010 altri tre contratti esplorativi sono stati assegnati ai gruppi Total/Partex, PTTEP/CNOOC e Repsol, a seguito della seconda gara indetta nel 2009 da ALNAFT.

Le infrastrutture per il trasporto del petrolio La rete di oleodotti include principalmente le linee Hassi Messaoud-Arzew, Hassi Messaoud–Skikda, Hassi Messaoud–Bejaia, B. Mansour-Algeri e altre linee di trasporto dei condensati e del GPL da Hassi R’Mel ad Arzew. L’Algeria dispone inoltre di sette terminali costieri per l’esportazione del petrolio e dei condensati, ubicati ad Arzew, Skikda, Algeri, Annaba, Orano, Bejaia, e inoltre utilizza il terminale marino di La Skhirra (in Tunisia) per l’esportazione del suo greggio Zarzaitine. Le esportazioni petrolifere

Le esportazioni algerine di petrolio, nel 2009, risultavano dirette soprattutto in Nord America (52,6%) e in Europa (26,2%) e in minor misura in Asia (16,7%) e in America latina (3,6%). I quantitativi (1,44 milioni di b/g) riguardavano per lo più petrolio (748 mila b/g), condensati (255 mila b/g), prodotti petroliferi (234 mila b/g) e GPL (203 mila b/g). L’Algeria è il terzo esportatore mondiale di GPL, dopo l’Arabia Saudita e il Qatar. Circa un terzo delle esportazioni di greggio “sweet” algerino viene spedito nelle raffinerie degli Stati Uniti, dove è impiegato per alleggerire greggi più pesanti e troppo ricchi di zolfo.

50% export

petrolifero diretto

in Nord America

Algeria terzo

esportatore mondiale

di GPL

Nuovi contratti

esplorativi

assegnati

nel 2009

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 28

HASSI R'MEL

HASSI MESSAOUD

REG

TEGUENTOUR

KRECHBA

ALRAR

RHOURDE NOUSS

GME Pedro Duran Farell48" gas pipeline

TRANSMED Enrico Mattei

2 x 48" gas pipeline

Algeria-Italy

ALGERIA

MOROCCO

TUNISIA

LIBYA

TIN FOUYE-

TABANKORT

42" gas to Isser

ALGIERS

Arzew

Oran

BeniSaf

Bejaia Juel

SkikdaAnnaba

40" g

as to

Skikd

a

42" g

as to

Skikd

a

Mediterranean Sea

4 x gas2 x LPGto Arzew

48" gas

Oil, Gas, CondensateLPG pipelines

In Salah gas pipeline

planned MEDG

AZ

gas pipeline

planned GALSI

gas pipeline

to Italy

SPAIN

Beni Mansour

IN SALAH

DEVELOPMENT

GASSI TOUILMLE

IN AMENAS

3°W

3°W

0°E

0°E

3°E

3°E

6°E

6°E

9°E

9°E

27°N

27

°N

30

°N

30

°N

33

°N

33

°N

36

°N

36°N

0 100 20050Km

Infrastrutture per il trasporto del petrolio e del gas naturale

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 29

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

4.500

5.000

2005 2006 2007 2008 2009

Altri

Olio Comb.

Jet kero

V. Nafta

GPL

Semilavorati

Petrolio

Il greggio algerino più noto, per leggerezza (grado API° 44,5) e basso contenuto di zolfo (0,05%), è il Saharan Blend, il cui prezzo ufficiale viene fissato mensilmente dalla Sonatrach con riferimento al prezzo del Brent datato, aumentato di un premio di qualità ( stabilito in 1,35 $bbl, per il mese di marzo 2011). A differenza dei Paesi esportatori del Golfo, la Sonatrach consente ai propri clienti di rivendere il greggio liberamente sul mercato spot e anche le società straniere produttrici sono autorizzate a commercializzare le loro quote (equity oil) su qualsiasi destinazione. Nel 2009 il prezzo medio del Saharan Blend si è attestato a 61,8$/bbl, riportando una diminuzione del 38% rispetto al 2008 (99,2$/bbl) Nel 2009 l’Italia ha importato soltanto 451 mila tonnellate di petrolio algerino, quantitativi molto modesti rispetto alle importazioni totali italiane dei committenti nazionali (appena 0,7% del totale) e notevolmente inferiori ad esempio rispetto agli approvvigionamenti di greggi libici ed egiziani. La diminuzione trova plausibili spiegazioni nel fatto che il greggio algerino trova spesso una collocazione economica più vantaggiosa sul mercato internazionale e che nelle raffinerie dotate di elevata capacità di conversione si preferisce, quando più conveniente, utilizzare greggi più pesanti (che normalmente sono meno costosi). In calo anche le importazioni di prodotti petroliferi, che nel 2009 hanno riguardato circa 120 mila tonnellate di semilavorati, 125 mila tonnellate di prodotti (virgin nafta, carboturbo, olio comb.) e 608 mila tonnellate di GPL. L’Italia, insieme alla Spagna, è comunque uno dei maggiori acquirenti del GPL algerino sul mercato del Mediterraneo.

Importazioni petrolifere dell’Italia dall’Algeria (Migliaia di tonnellate)

Le importazioni

italiane di greggio

in diminuzione

sono modeste

Tra i prodotti

petroliferi importati

prevale il GPL

Il Saharan Blend

principale marker

algerino

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 30

Raffinazione e petrolchimica L’Algeria possiede quattro principali raffinerie, situate a Skikda, Algeri, Arzew e Hassi Messaoud, con una capacità di distillazione primaria complessiva di circa 638.000 barili/giorno. Un altro piccolo impianto da 14.000 barili/giorno è localizzato ad Adrar. Tutte le raffinerie sono controllate e gestite dalla Sonatrach. Nel 2009, presso la raffineria di Skikda è entrata in esercizio una nuova unità di Topping che ha aumentato le rese di produzione di GPL, nafta e gasolio. I programmi di upgrading del settore hanno subito uno stallo alla fine del 2009, a causa dello scandalo finanziario che ha travolto i vertici di Sonatrach e successivamente il Ministro per l’Energia, Chetib Khelil. Soltanto nel settembre 2010 la Sonatrach ha assegnato il suo primo contratto dell’anno, scegliendo la francese Technip SA per riabilitare la raffineria di Algeri (920 mila $), innalzando la sua capacità da 2,7 a 3,6 milioni di t/a . Nel 2009 la produzione di prodotti raffinati delle raffinerie algerine è stata pari a 22,4 milioni di tonnellate, con un aumento del 4,2% rispetto al 2008. Tra i piani previsti dalla Sonatrach per i prossimi 3-4 anni rientrano un hydrocracking etano da 1,4 milioni di tonnellate anno da realizzare ad Arzew (investimento previsto 4,46 MD$) e una nuova raffineria a Tiaret da 15 milioni di tonnellate anno (investimento previsto 8,81 MD$). La qualità speciale del petrolio e dei condensati algerini sono un presupposto ideale per sviluppare un apparato di raffinazione e petrolchimico in grado di rispondere a elevati requisiti qualitativi, considerata l’ampia gamma di feedstocks disponibili, come etano, GPL, nafta e aromatici. La produzione algerina di prodotti petrolchimici è aumentato in misura significativa nel corso del 2009, passando da 332 mila tonnellate (2008) a 377 mila tonnellate, con un aumento del 13%. Tra i nuovi investimenti, già in corso avanzato di costruzione, si segnalano il Primo Complesso Ammoniaca (1,45 milioni di t/a) e Urea (1,1 milioni di t/a) di Arzew (investimento 1,9 MD$, completamento previsto per agosto 2011) e il Secondo Complesso Ammoniaca (1,3 milioni di t/a) Urea (1,1 milioni t/a) sempre ad Arzew (investimento 3 MD$, data fine lavori luglio 2012). Nel 2009 era inoltre in corso la realizzazione di nove dissalatori.

Revamping della

raffineria di Algeri

assegnato a Technip

Capacità di

raffinazione

export oriented

I progetti

di upgrading

delle raffinerie

Petrolchimica

in crescita

nel 2009

I nuovi piani

della raffinazione

per il 2015

Nuovi impianti

ammoniaca/urea

saranno ultimati

nel 2012

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 31

0

10

20

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40

50

60

70

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1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Produzione Consumi Esportazioni

Gas naturale

Riserve e Produzione Le riserve provate di gas naturale dell’Algeria sono stimate in circa 4.500 miliardi di metri cubi (2,4% circa delle riserve mondiali). Le riserve non convenzionali (shale gas) potenziali potrebbero essere sei volte superiori (oltre 28.000 miliardi di mc, secondo dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’Energia durante una conferenza del CERA del marzo 2011). La produzione commerciale di gas naturale nel 2009 ha superato gli 81 miliardi di metri cubi, ponendo il Paese all’ottavo posto nella graduatoria mondiale dei produttori di gas. Il maggiore campo a gas naturale dell’Algeria è quello di Hassi R-Mel, scoperto nel 1956. Il resto della produzione proviene da campi situati più a sud o nel sud-est, come Rhoude Nouss, oppure In Amenas, In Salah, Ohanet e Gassi Touil che sono stati sviluppati più di recente.

Consumi interni ed esportazioni I consumi nel 2009 sono state pari a 26,7 miliardi di metri cubi, prelevati principalmente dalla Sonelgaz, che è il principale distributore del gas sul mercato interno. In coerenza con l’obiettivo di ridurre la sua dipendenza dal petrolio, l’Algeria ha sviluppato gli impieghi del gas e oggi rappresenta il secondo consumatore di gas naturale del continente Africano (dopo l’Egitto).

Produzione, consumi ed esportazioni di gas naturale (Miliardi di metri cubi)

L’Algeria ottavo

produttore mondiale

di gas naturale

Secondo

consumatore

africano di gas

Le riserve

convenzionali e il

potenziale dello

shale gas

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 32

22,7

26,024,6

27,527,5

0

5

10

15

20

25

30

2005 2006 2007 2008 2009

Gas naturale GNL

Nel 2009, le esportazioni complessive di gas sono state pari a 52,7 miliardi di metri cubi, rappresentate per 31,8 mld mc da gas naturale e per 20,9 mld mc da gas naturale liquefatto (GNL). Il paese è il terzo fornitore di gas naturale dell’Unione Europea dopo la Russia e la Norvegia. Le esportazioni in Europa avvengono attraverso due gasdotti che varcano il Mediterraneo e lo Stretto di Gibilterra: il Trans-Mediterraneo diretto in Italia, attraverso la Tunisia, e il Maghreb-Europa (MEG), che si dirige verso la penisola iberica attraversa il Marocco. Un terzo gasdotto, che raggiunge direttamente la Spagna (MEDGAZ), è in procinto di dare inizio al trasporto nel 2011. Le esportazioni di GNL si avvalgono invece dei terminal di liquefazione e caricamento di Skikda e Arzew, ove sono in corso lavori di ampliamento della rispettive capacità, attraverso un nuovo treno di liquefazione a Skikda (4,5 milioni di tonnellate, fine lavori prevista a maggio 2012) e un nuovo treno di liquefazione ad Arzew (4,7 milioni di tonnellate, fine lavori previsti a dicembre 2012). Gli impegni di approvvigionamento dell’Italia in essere confermano comunque il nostro paese come principale acquirente del gas algerino (22,7 miliardi di metri cubi importati nel 2009, di cui 21,4 mld mc trasportati via tubo e 1,3 mld mc ricevuti dal terminal GNL di Panigaglia).

Importazioni di gas naturale e di GNL dell’Italia dall’Algeria (Miliardi di metri cubi equivalenti)

Parallelamente l’Algeria risulta il primo fornitore di gas dell’Italia, davanti alla Russia, con una quota che tuttavia nel periodo 2005-2009 si è ridotta all’incirca dal 37% al 32%, per via della maggiore diversificazione seguita all’arrivo (2004) in Italia del gas libico portato dal gasdotto GreenStream.

Terzo fornitore

di gas naturale

all’Europa

Italia principale

acquirente gas

algerino

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 33

La capacità odierna algerina di esportazione di gas si aggira sugli 85 miliardi di metri cubi/anno. Se saranno realizzati tutti i programmi previsti potrebbe superare 100 miliardi di mc/anno già dopo il 2015. L’opportunità del paese di aumentare le esportazioni fino a tale livello potrebbe tuttavia essere influenzata dall’aumento dei fabbisogni interni di gas. Un rapporto del luglio 2010 della Commission de Régulation de l'Electricité

et du Gaz (CREG), ha lanciato un allarme sul rischio che, tra un decennio circa, possa verificarsi una potenziale carenza di gas per l’esportazione, a causa dell’aumento dei fabbisogni interni e dell’abuso, negli ultimi anni, dello sfruttamento di giacimenti come Hassi R'Mel, Alrar e Stah, che non è stato accompagnato parallelamente da un appropriato flusso di investimenti (peraltro addossando esplicitamente la responsabilità di un tale eventuale disastro agli ex-manager della Sonatrach e all’ex Ministro dell’Energia Chakib Khelil, che sono stati tutti licenziati dal Presidente Bouteflika). In ottobre tuttavia, il CREG ha ridotto le proprie previsioni sull’evoluzione della domanda nazionale di gas al 2019, che sono basate su tre possibili scenari. In quello meno probabile la domanda è proiettata a 42 miliardi di mc nel 2019 (+4,3% annuo); in quello intermedio a 45 mld di mc (+5% annuo); mentre nello scenario ritenuto più probabile la domanda è stimata in 55 miliardi di mc (+7,1% annuo), ovvero il doppio dei consumi 2009.

Il sistema Trans-Mediterraneo (TRANSMED) A seguito di un potenziamento completato nel 2008, la capacità di trasporto del Transmed è stata ampliata a 33,5 miliardi di metri cubi/anno. Il sistema comprende due linee (370km., diametro 48”) che attraversano la Tunisia da Oued Saf Saf, al confine con l’Algeria, a Cap Bon, sulla costa del Mediterraneo; questa sezione del Sistema Transmed è gestita dalla Trans Tunisian Pipeline Company (TTPC). Cinque gasdotti di 155km., diametro 20”/26”, per l’attraversamento del Mediterraneo (fino a una profondità max. di circa 600 metri) da Cap Bon a Mazara del Vallo; questa sezione è gestita dalla Trans-Mediterranean Pipeline Company Limited (TMPC), società paritetica tra Eni e Sonatrach. A monte dei gasdotti della TTPC, una linea di 550km., gestita dalla Sonatrach, trasporta il gas naturale dal giacimento algerino di Hassi R’Mel fino a Oued Saf Saf. A valle dei gasdotti della TMPC, un gasdotto di 1.470km, gestito dall’Eni, attraversa l’Italia da Mazara del Vallo fino a Minerbio (Bologna).

Gasdotto Maghreb-Europa (MEG) Nel 2004 la capacità del gasdotto è stata ampliata da 8 a 11,5 miliardi di metri cubi/anno (di cui 9 mld a disposizione della spagnola Gas Natural e 2,5 a disposizione della portoghese Transgas). Il gasdotto di 1.610Km., trasporta gas algerino dal campo di Hassi R’Mel in Spagna e Portogallo.

Capacità Transmed

potenziata a 33,5

miliardi mc,

nel 2008

Capacità MEG

11,5 miliardi di mc

Capacità

dell’infrastruttura

per l’export di gas

in crescita

Le previsioni

sulla domanda gas

della Commissione

di Regolazione

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 34

E’ costituito da cinque sezioni: un tratto di 515km. da Hassi R’Mel al confine con il Marocco; un tratto di 522km. dal confine tra l’Algeria e il Marocco e lo stretto di Gibilterra; un tratto di 45km. che attraversa lo stretto di Gibilterra, dove raggiunge una profondità massima di circa 425 metri; un tratto di 269km dalla costa spagnola a Cordoba, dove si inserisce nella rete di trasmissione spagnola del gas naturale e in una bretella per il Portogallo.

Gasdotto Algeria-Spagna (MEDGAZ) La condotta è stata ultimata nel 2009 e ha una capacità di trasporto di 8 miliardi di metri cubi all’anno. La sezione offshore del gasdotto, che attraversa il Mediterraneo tra le località di Beni Saf (Algeria), dove arriva il gasdotto proveniente da Hassi R’Mel e la località di Almeira (Spagna), ha una lunghezza di 210 chilometri e raggiunge una profondità di 2.160 metri. Il consorzio promotore dell’iniziativa è costituito da Sonatrach (36%), Cepsa (20%), Iberdrola (20%), Endesa (12%) e Gaz de France/Suez (12%). In linea con le predette quote di partecipazione, la Sonatrach ha sottoscritto accordi di fornitura del gas naturale con Cepsa, Iberdrola, Endesa e Gaz de France, riservandosi una capacità di trasporto di 2,88 miliardi di metri cubi/anno. L’avvio delle forniture alla Spagna, inizialmente previsto per il 2009, non è ancora iniziato (sebbene fin dall’agosto 2010 siano state completate tutte le prove tecniche di trasporto), probabilmente a causa della ridotta domanda di gas nel paese e a livello internazionale. Recentemente, la parte algerina ha annunciato come imminente lo start-up delle forniture.

Progetto Algeria-Sardegna-Italia (gasdotto GALSI) Il progetto GALSI prevede la costruzione di un gasdotto lungo circa 860 chilometri e con capacità iniziale di 8 miliardi di metri cubi/anno. Il gasdotto dalla località di El-Kala in Algeria dovrebbe raggiungere la Sardegna a Porto Botte, attraversare l’isola fino ad Olbia e proseguire poi verso l’Italia peninsulare, a Piombino. Partecipano all’iniziativa la Sonatrach (41,6%), Edison (15,6%), Enel (11,6%), Hera (11,4%) oltre alla Regione Sardegna (10,4%) attraverso la finanziaria Firs. Il progetto nel marzo 2011 ha ottenuto le approvazioni ministeriali relative alla Valutazione Impatto Ambientale (VIA). La sua realizzazione è prevista per il 2014. Il Presidente francese Sarkozy, durante una sua recente visita in Corsica, ha auspicato una possibile estensione del gasdotto anche nell’isola francese.

Gasdotto Medgaz

ultimato nel 2009

capacità: 8 mld mc

Probabile start-up

delle forniture

nel 2011

OK Commissione

Impatto Ambientale

per progetto GALSI

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 35

11,0 16,0

26,829,0

0

10

20

30

40

50

2008 2009

TW

h

Sonelgaz Indipendenti

Settore Elettrico La generazione elettrica in Algeria è basata principalmente sul gas naturale (97% circa). Nel 2009, il Parco nazionale di generazione si è rafforzato con l’entrata in esercizio di otto nuove centrali, con una potenza complessiva di circa 3,49GW, che ha portato la capacità installata a un totale di 10.380 MWe. Circa il 72% della capacità installata appartiene all’operatore pubblico Sonelgaz, mentre il restante 28% è di proprietà di produttori indipendenti privati. Inoltre, nel paese sono in corso lavori relativi alla costruzione di altre 15 nuove centrali per una potenza complessiva di circa 4.100 MW, che dovrebbero entrare in servizio entro il 2012, portando il totale della potenza complessiva installata a 14.600 MWe . Nel 2009, la produzione totale di energia elettrica ha raggiunto 42,8 TWh, facendo registrare un aumento del 7% rispetto al 2008 (40 TWh), che riflette la crescita sostenuta della richiesta interna. L’incremento della produzione è completamente riconducibile al maggior apporto degli operatori indipendenti, a fronte di una riduzione della generazione delle centrali della Sonelgaz.

La generazione elettrica in Algeria Miliardi di TWh

La Sonelgaz è la compagnia di Stato che opera anche nei comparti della produzione, trasporto e distribuzione di elettricità, oltre che in quelli del trasporto e distribuzione del gas naturale.

La crescita del

parco elettrico

basata sul gas

Aumento della

produzione

nelle centrali IPP

Ruolo preminente

della Sonelgaz

nella distribuzione

Generazione elettrica

+ 7% nel 2009

a 42,8 TWh

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 36

La compagnia riveste un ruolo fondamentale nell’economia del Paese in quanto distribuisce energia elettrica a circa 6,6 milioni di utenze private (2009) e gas naturale a circa 2,9 milioni di utenti. La sua rete di trasmissione e distribuzione di elettricità (alta, media e bassa tensione) a fine 2009 aveva raggiunto 271 mila km, con un incremento di oltre 7.600 km (+3%) rispetto al 2008, facendo registrare un tasso di elettrificazione nazionale del 98%. La Commission de Régulation de l'Electricité et du Gaz (CREG) prevede per il 2019 un fabbisogno di elettricità di circa 83 TWh. Alla fine del 2010, il Presidente Bouteflika ha ordinato al Governo di presentare al Consiglio dei Ministri, nel 2011, un "Piano nazionale di sviluppo delle energie rinnovabili" e il Ministro dell’Energia Youcef Yousfi ha annunciato nel gennaio scorso l’obiettivo di ottenere il 40% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2020. Nel paese sono circa una sessantina i progetti nel campo delle fonti rinnovabili. Nel febbraio 2011 è stato assegnato un contratto da 300 milioni di euro a un produttore tedesco per la realizzazione di una fabbrica di moduli fotovoltaici. I progetti più importanti sono promossi dall’Agenzia algerina per le fonti rinnovabili “New Energy Algeria-NEAL”, nata nel 2002 da una joint venture paritetica tra Sonatrach e Sonelgaz. La NEAL sta realizzando una centrale ibrida a ciclo combinato a gas e solare (da 150/25 MW) ad Hassi R’ Mel, il cui completamento è previsto per il 2016. I suoi ulteriori piani riguardano un progetto ibrido eolico-fotovoltaico-diesel à Timimoun e una seconda centrale ibrida a ciclo combinato gas/ solare a concentrazione a El Meghaïr, abbinata a un dissalatore di acqua salmastra, che dovrebbero essere realizzate entro il 2018. Il potenziale solare in Algeria è certamente elevato, con una insolazione media che può arrivare a 3.900 ore/anno nel deserto del Sahara. Il Paese è quindi un partner ideale per la Desertec Industrial Initiative (DII) nata nel 2009 con l’obiettivo di fornire il 15% del fabbisogno di energia elettrica dell'Europa entro il 2050 (con investimenti stimati in 400 miliardi di euro nei paesi del Medio Oriente e Nord Africa). Secondo l'International Energy Agency il paese avrebbe la possibilità di produrre almeno 162TWh di energia elettrica da fonte solare. Tuttavia, il Governo potrebbe essere restio ad accogliere investimenti stranieri in grandi iniziative (come Desertec), in quanto prioritariamente mira a favorire i progetti fatti in casa da società algerine. L’installazione di nuova capacità di generazione export-oriented nel paese poi sarebbe

Probabile raddoppio

del fabbisogno

elettrico nel 2019

L’Agenzia NEAL

per le fonti

rinnovabili

Potenziale di

generazione solare

stimato dalla IEA

in 162 TWh

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WEC Italia, Country Report Algeria – Marzo 2011 37

impraticabile senza un parallelo sforzo di potenziamento e ammodernamento della rete di trasmissione algerina (lunga circa 18.000 km) e dei suoi collegamenti internazionali con gli atri paesi del Maghreb e con l’Europa. In tale situazione, la Commissione Europea si è impegnata, anche attraverso recenti finanziamenti, affinché l'Associazione dei Regolatori del Mediterraneo (Medreg) possa dare supporto e assistenza all’integrazione dei mercati elettrici di Algeria, Marocco e Tunisia, nell’ambito del progetto “Integration of Electricity Markets of Maghreb Countries” (IMME) avviato nel giugno 2010 dal Commissario europeo per l'Energia insieme ai Ministri dell'Energia dei tre paesi sopracitati, che potrebbe essere di grande utilità per le future interconnessioni tra l’Italia e il Nord Africa.

Sostegno europeo

all’integrazione dei

mercati elettrici

del Maghreb