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COSTRUZIONE DI EDIFICIO DESTINATO AD ALLEVAMENTO AVICOLO SITO IN COMUNE DI SOGLIANO AL RUBICONE, VIA S.P. 30 SOGLIANO - SIEPI Proprietà : Azienda Agricola Piva RAPPORTO AMBIENTALE AI SENSI DEL D.LGS n° 4/2008 Il presente rapporto viene esteso ai fini della verifica di assoggettabilità della variante urbanistica la vi- gente PRG, ai sensi del D.Lgs. 4/2008, secondo i criteri di cui all’Allegato I. 1

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COSTRUZIONE DI EDIFICIO DESTINATO AD ALLEVAMENTO AVICOLO SITO IN COMUNE DI

SOGLIANO AL RUBICONE, VIA S.P. 30 SOGLIANO - SIEPI

Proprietà : Azienda Agricola Piva

RAPPORTO AMBIENTALE AI SENSI DEL D.LGS n° 4/2008

Il presente rapporto viene esteso ai fini della verifica di assoggettabilità della variante urbanistica la vi-gente PRG, ai sensi del D.Lgs. 4/2008, secondo i criteri di cui all’Allegato I.

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INDICE

- INTRODUZIONE AL PROGETTO ………………………………….……………………..…… pag. 3

- DESCRIZIONE DEL PROGETTO ……………………………………………..……………… pag. 7

- CARATTERISTICHE DEL PIANO (allegato I – punto 1) ………..……………………… pag. 14

- IMPATTI DEL PIANO (allegato I – punto 2) …………………………………..……...…. pag. 15

- CONCLUSIONI …………………………………………………………………..………..... pag.18

INTRODUZIONE AL PROGETTO

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Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo capannone zootecnico ad integrazione dell’azienda agri -

cola F.lli PIVA esistente al confine amministrativo fra le Province di Forlì-Cesena e di Pesaro-Urbino ; il

progetto ricade nell’ambito dei comuni di Novafeltria e Sogliano al Rubicone e il nuovo capannone è lo-

calizzato nel territorio comunale di Comune di Sogliano al Rubicone.

Il sito in cui è localizzata l’azienda agricola si trova in collina a circa 300 metri di altitudine, in una zona

prettamente agricola caratterizzata dalla presenza di boschi spontanei ed impianti specializzati per arbo-

ricoltura da legno. In particolare il centro aziendale fa parte dell’unità di paesaggio della bassa collina ca-

lanchiva ma non ricade in una zona di particolare interesse paesaggistico-ambientale o in una zona su-

scettibile ad interventi di trasformazione insediativi di tipo residenziale.

L’accesso all’insediamento avicolo avviene principalmente dal comune di Novafeltria percorrendo la SP

30 Sogliano-Siepi (via Volta).

Inquadramento territoriale

L’azienda agricola è attualmente composta da n. 2 capannoni con capacità complessiva pari a 67.440

galline, da n. 2 concimaie poste al margine dei capannoni e da un edificio residenziale di pertinenza del -

l’impianto ad uso del custode.

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Stato di fatto

Il progetto prevede la costruzione di n.1 capannone per galline ovaiole della potenzialità massima di

43.680 galline; tale capannone ha dimensioni in pianta di 70 ml di lunghezza per 16,60 ml di larghezza, e

sarà realizzato con una pavimentazione fondata su pali trivellati incastrati nel substrato formazionale,

come rilevabile dalla relazione geologica effettuata dal Dott. Pezzi.

Dal punto di vista geomorfologico, la zona d’intervento è ubicata nell’area di impluvio sottostante alla

strada provinciale n. 30 “Sogliano – Siepi”, in località Siepi, nel Comune di Sogliano al Rubicone.

Tale area si presenta attualmente pianeggiante come risultato di un modifica artificiale dell’impluvio,

dovuta a riporti di terreno che testimoniano gli interventi di rimodellamento del profilo naturale del suo-

lo finalizzati alla realizzazione dei piani di imposta delle strutture zootecniche presenti. Il piano morfolo-

gico sul quale è in progetto la realizzazione del fienile, presenta una scarpata verso valle in corrispon-

denza del naturale profilo d’impluvio vallivo. Tale scarpata si presenta stabile, senza evidenze di movi-

menti gravitativi in atto o quiescenti.

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L’edificio verrà poi costruito con una copertura poggiante su telaio in acciaio. Per costruire tale opera si

renderà necessario lo sbanco di una modesta quantità di terreno in posto, al fine di realizzare il piano di

posa della pavimentazione e per la trivellazione dei pali di fondazione.

Si adotterà la medesima tipologia costruttiva dei capannoni esistenti, con tunnel esterno di essiccazione

in grado di garantire la produzione di pollina con non più del 25% di umidità, tipologia oggi universal-

mente riconosciuta come la migliore delle MTD AIA – IPPC.

La potenzialità massima dell’allevamento dopo la costruzione del nuovo capannone risulterà quindi pari

a 110.928 capi, diventando quindi classificabile come “allevamento intensivo” ai sensi della n.t.a. del

PRG per cui si rende necessaria l’approvazione di una variante urbanistica che ne consenta l’insediamen-

to.

L’uso reale del suolo nell’area d’intervento è caratterizzato da zone boschive ed arbustive su di una fa-

scia di versante che attraversa il tracciato della strada provinciale da sud-est verso nord-ovest; gran par-

te dell’area è interessata da rimboschimenti e piantagioni, sono presenti strutture agricole zootecniche

e ampie aree incolte.

Carta Forestale P.T.C.P.

In un raggio di 500 metri dal centro aziendale non vi sono siti sensibili o nuclei abitativi. In particolare in

comune di Sogliano al Rubicone le prime case sono posizionate sul crinale della collina su cui insiste il

centro aziendale, ad una maggiore altezza ed a circa 1 km di distanza, mentre il paese di Secchiano si

trova più a valle ad una distanza di circa 3 km. Nelle vicinanze non sono presenti infrastrutture di una

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Allevamenti PIVA

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certa rilevanza ambientale né parchi e/o riserve. A nord-est ad una distanza di pochi chilometri c’è una

discarica attiva di RSU. Attorno ai capannoni vi sono campi coltivati e vegetazione spontanea.

La soluzione prescelta e descritta negli elaborati grafici allegati, deriva dall’analisi di differenti fattori, tra

i quali:

- l’ambiente

- il paesaggio

- il miglioramento dell’attività zootecnica

- il rispetto dei più avanzati parametri europei

- la sostenibilità economica dell’intervento

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il PRG del Comune di Sogliano al Rubicone classifica l’area come E4.2, ossia in “Area agricola di tutela dei

calanchi”, mentre il PRG del Comune di Novafeltria la classifica come E2 ossia in “Zona agricola di tutela

ambientale”.

Il centro aziendale è composto da due strutture destinate ad attività di allevamento dotate ognuna di

una tettoia sotto cui è posizionato il sistema di essiccazione della pollina e di concimaia coperta di servi -

zio. Il fabbricato posto in comune di Novafeltria è anche provvisto di locali di servizio nei quali è stato al -

lestito il centro raccolta uova, che serve anche l’allevamento posto in comune di Sogliano al R. al quale è

collegato tramite un sistema di trasporto uova.

In comune di Novafeltria sono anche posizionati una concimaia coperta di notevole capacità e un fabbri-

cato residenziale per il personale destinato all’attività lavorativa e alla sorveglianza delle strutture.

Le strutture produttive sono di recente realizzazione, essendo state ultimate fra il 2003 ed il 2004 e ciò

ha consentito all’azienda di disporre di impianti dotati delle più moderne tecnologie sia per quanto ri-

guarda le capacità produttive che per gli aspetti legati al benessere degli animali ed al contenimento del -

le emissioni in aria, acqua e suolo.

Stato di fatto

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Nelle immediate vicinanze del centro aziendale, considerando un raggio di circa 500 metri, non vi sono

siti sensibili come case o nuclei abitativi e neppure altri allevamenti.

In particolare in comune di Sogliano al R. le prime case sono posizionate sul crinale della collina su cui in -

siste il centro aziendale, ad una maggiore altezza ed a circa 1 Km di distanza, mentre il paese di Secchia -

no si trova più a valle ad una distanza di circa 3 Km.

Nel centro aziendale sono presenti due fabbricati destinati all’attività di allevamento di galline ovaiole

realizzati con struttura portante in metallo e tamponamenti in pannelli sandwich, sia per le pareti che

per il tetto, con spessori variabili da 5 a 6 cm.

Il fabbricato posto in comune di Novafeltria ha una superficie di circa mq. 770 mentre il fabbricato in co-

mune di Sogliano al R. misura circa mq. 1036.

Le caratteristiche costruttive dei capannoni esistenti e di progetto saranno analoghe ed in particolare gli

edifici nel loro complesso dovranno garantire piena rispondenza alla direttiva CEE 99/74 recepita nella

legislazione italiana dal D.Lgs. 267/2003 “Attuazione delle direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE per la pro-

tezione delle galline ovaiole e la registrazione dei relativi stabilimenti di allevamento”; ciò consentirà al-

l’azienda di poter adottare le migliori tecniche disponibili sul mercato, anche per quanto riguarda gli

aspetti legati al benessere degli animali.

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In particolare i sistemi da adottare garantiranno:

- comfort e riparo: le gabbie sono di tipo modificato e ciò consente un maggior spazio alle ovaiole

rispetto alle gabbie tradizionali, con una superficie a capo di circa 660-690 cm quadrati;

- disponibilità di acqua e cibo: sono a disposizione due beccucci ogni due celle, in entrambi i ca-

pannoni; lo spazio alimentare è di 11 cm;

- presenza di un ambiente con temperatura e umidità adeguate: possibilità di controllare i para-

metri di temperatura e umidità al fine di mantenere nel corso dell’anno valori costanti attorno ai

20-21° C e 50-60% di umidità, con un ricambio d’aria minimo di 1 mc/capo durante l’inverno e 10

mc/capo durante l’estate, mantenendo una ventilazione sufficiente per togliere l’aria viziata do-

vuta al metabolismo delle galline e il calore prodotto dalle ovaiole. Il ricambio dell’aria è garanti -

to dagli estrattori posti sui lati dei fabbricati e controllati dal software di ogni allevamento me-

diante termosonde posizionate all’interno del capannone. Durante il periodo estivo, quando l’a-

ria esterna è troppo calda entra in funzione un sistema di raffrescamento di tipo cooling.;

- disponibilità di luce: si utilizzano lampade a basso consumo da 9 Watt. L’illuminazione è garantita

da 132 punti luce nell’allevamento di Sogliano al R. e da 156 punti nel fabbricato posto in comu-

ne di Novafeltria. Negli allevamenti viene attuato un programma luce che parte da 13 ore giorna-

liere per raggiungere gradualmente le 16 ore/giorno

- controllo animali: gli impianti consentono al personale addetto un rapido ed agevole controllo al

fine di individuare prontamente eventuali problemi sanitari o legati al funzionamento degli im-

pianti.

Le galline saranno allevate in gabbie di tipo modificato disposte in batterie sovrapposte, conformi alle

disposizioni previste dal D.Lgs 267/2003 provviste di mangiatoie con sistema automatico di distribuzione

mangime e sistema raccolta uova. Le deiezioni saranno raccolte su nastri posizionati sotto ogni fila di

gabbie e collegati con il sistema di essiccazione pollina posto all’esterno di ogni allevamento.

Il controllo della temperatura e umidità sarà gestito tramite uno specifico software che gestirà il funzio-

namento per ogni allevamento di 13 estrattori d’aria posizionati lungo un lato di ogni fabbricato in pros-

simità degli impianti di essiccazione della pollina, ad un’altezza di circa 60 cm dal piano di campagna. Gli

estrattori saranno dotati di struttura in lamiera zincata a protezione antinfortunistica e persianette in la-

miera zincata sul lato esterno azionate da un sistema centrifugo a 3 masse bilanciate automaticamente.

Il mangime per l’alimentazione delle galline sarà stoccato in 6 silos realizzati in vetroresina, due per ogni

capannone, della capacità di 22 mc ciascuno.

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Il sistema di alimentazione prevederà lo stoccaggio del mangime per un’autonomia di circa 10 giorni. Il

mangime viene portato all’interno del capannone da una catena a dischi che carica i carrelli del mangi -

me che stazionano nella testata di ogni fila. I carrelli si muovono lungo la batteria distribuendo il mangi -

me 4-5 volte al giorno. Il tutto è automatico e programmato nel tempo dal software che controlla tutte

le funzioni dell’impianto. La forma delle mangiatoie e la bassa velocità dell’aria che condiziona l’ambien-

te fa si che non vengano sollevate polveri. Il sistema di abbeveraggio sarà del tipo a goccia con flusso ri -

dotto e consentirà alle ovaiole di bere in quantità sufficiente ma nello stesso tempo di non spruzzare ac-

qua sulla pollina che si trova nei nastri sotto alle singole celle.

Ciascun fabbricato ad uso allevamento sarà provvisto di tettoia laterale al di sotto della quale è impian -

tato il sistema di essiccazione pollina in tunnel. Questo sistema, costituito da una serie di nastri sovrap -

posti sui quali le deiezioni delle galline devono seguire un percorso obbligato che dura circa 3-4 giorni

durante il quale le deiezioni sono essiccate con l’aria calda prelevata dentro all’allevamento dagli estrat-

tori.

Nel sito produttivo sono presenti tre concimaie della superficie di 201, 210 e 740 mq, realizzate con pa-

vimentazione in cemento armato e copertura con pannelli sandwich dello spessore di 6 cm sorrette da

una struttura portante in metallo.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico nell’ambito del centro aziendale è presente un lago

realizzato in seguito ad autorizzazione edilizia n°58/01 rilasciata dal Comune di Sogliano al R. in data

09/10/2001 dal quale si preleva acqua per il sistema di raffrescamento e, in caso di indisponibilità dal -

l’acquedotto pubblico, anche per l’abbeveraggio degli animali. L’acqua prelevata dal lago, prima di esse-

re utilizzata, viene accumulata in cisterne coperte realizzate in materiale plastico per uso alimentare,

dove vengono effettuati gli interventi di clorazione per renderla idonea all’uso zootecnico.

Per quanto riguarda le emissioni sonore va considerato che la specie allevata non è considerata rumoro-

sa e che gli accorgimenti tecnici adottati e le tecnologie impiegate hanno consentito la realizzazione di

impianti che non alterano il clima acustico della zona.

Progetto Generale

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Immagine tipo degli edifici in progetto

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Al fine di migliorare la qualità ambientale complessiva dell’area e dell’allevamento, si rende opportuno

prevedere alcune misure di compensazione e mitigazione degli effetti producibili dall’ampliamento del -

l’allevamento avicolo.

La prima misura adottata consiste nella realizzazione di un impianto fotovoltaico da realizzare sulla falda

di copertura del nuovo edificio esposta verso sud. In sede esecutiva saranno verificate le modalità ese-

cutive più idonee e determinata l’effettiva produzione elettrica (stimata comunque nell’ordine di 50

kW/h).

La seconda misura adottata consiste nella messa a dimora di essenze arboree ed arbustive tipiche del

luogo, incrementando la già consistente dotazione vegetazionale.

Il progetto evidenzia la localizzazione delle zone da piantumare. La scelta non è stata casuale in quanto,

salvaguardando le aree di transito e gli spazi strettamente necessari alle esigenze aziendali, si è cercato

di ricomporre le aree boscate esistenti con l’intento di dare continuità all’apparato vegetazionale.

Per la definizione e la scelta delle essenze da mettere a dimora, è stata redatta la seguente tabella di ri -

ferimento in cui vengono riportare le essenze arboree ed arbustive da scegliersi, redatta tenendo conto

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della carta forestale del PTCP, e della ricognizione delle essenze maggiormente presenti nell’area d’in-

tervento.

In una porzione dell’area si sono riscontrati affioramenti rocciosi ed una sistemazione a gradoni attual-

mente inerbita; tale ambito (modesto) non si presta ad interventi di piantumazione con essenze ad alto

fusto, e quindi sarà prevista la messa a dimora di essenze prevalentemente arbustive.

Inoltre le piantumazioni sono localizzate in modo tale da ridurre in maniera significativa la percezione

degli edifici, costituendo una cortina boscata naturale.

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO IN VARIANTE AL P.R.G.

(allegato I – punto 1)

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Le essenze arboree da impiegare saranno scelte

tra:

- roverella (quercus pubescens)

- cerro (quercus cerris)

- orniello (fraxinus omus)

- sorbo (sorbus domestica)

- carpino nero (ostrya carpinifolia)

Le essenze arbustive da impiegare saranno scelte

tra:

- ginestra odorosa (spartium junceum)

- tamerici (tamarix gallica)

- rosa canina (rosa canina)

- prugnolo (prunus spinosa)

- vitalba (clematis vitalba)

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Il progetto in esame costituisce il quadro di riferimento per la realizzazione di tutte le opere di infrastrut-

turazione e realizzazione dell’edifico previsto, e come tale deve intendersi parti integrante dell’Accordo

di Programma a cui accede la variante urbanistica necessaria al fine conformare il vigente P.R.G. per la

realizzazione del progetto stesso.

Esso definisce l’ubicazione e la consistenza dell’edificio in progetto tenuto conto delle necessità azienda-

li e di un corretto inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico e naturalistico.

La variante urbanistica sarà debitamente valutata dai competenti uffici provinciali che ne verificheranno

la conformità alle norme e ai contenuti del P.T.C.P.

La pertinenza del progetto rispetto alle problematiche ambientali della zona, è da ritenersi irrilevante;

infatti l’edificio costituisce un completamento funzionale e produttivo dell’azienda che si inserisce in un

contesto a vocazione agricolo-produttiva non interessato da vincoli urbanisti o paesaggistici particolari.

La progettazione, come sopra descritto, tiene in debita considerazione le valenze naturalistiche dell’area

proponendo degli edifici di basso impatto ambientale rispondenti alle più avanzate disposizioni europee,

e collocati in una zona non interessata dalle principali visuali e quindi di modesta rilevanza. Inoltre gli in-

terventi di rimboschimento sono mirati a creare una cortina “naturale” di schermatura degli edifici, con-

tendone in maniera significativa l’impatto visivo (peraltro modesto e limitato all’area interna all’impian-

to).

L’impatto sulla viabilità derivante dall’aumento di carico insediativo deve parimenti ritenersi irrilevante;

preliminarmente si osserva che per la S.P. 30 su cui gravita l’allevamento, non sono disponibili dati di ri -

levamento dei flussi di traffico sia da parte del versante marchigiano sia dal versante romagnolo, stante

l’esiguità degli stessi. La strada di accesso è infatti interessata da un modestissimo traffico veicolare e

anche l’ampliamento dell’allevamento non determinerà un significativo aumento dei flussi di traffico,

valutabile al massimo nell’ordine dei 5-6 camion alla settimana in più.

Non si prevedono particolari problematiche in merito agli effetti prodotti dall’intervento rispetto alla

normativa vigente nel settore dell’ambiente; eventuali prescrizioni di natura igienico sanitaria formulate

da AUSL –ARPA saranno debitamente valutate.

IMPATTI DEL PIANO (allegato I – punto 2)

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Gli impatti derivanti dalla modifica delle previsioni urbanistiche che renderà possibile la realizzazione del

progetto descritto, risultano compatibili con il contesto in quanto l’area interessata è naturalmente vo-

cata agli usi agricoli con particolare riferimento alla zootecnia.

L’area d’intervento non è sottoposta a vincoli di natura idrogeologica o a particolari dissesti, nè sottopo-

sta a Vincolo Paesaggistico di cui al D. Lgs. n° 42/2004, e non si rilevano impatti di natura transfrontalie-

ra.

I principali impatti da prendere in considerazione sono i seguenti:

- aumento delle emissioni in atmosfera per quanto riguarda l’ammoniaca per l’aumentato numero di

capi, ma senza aumento significativo per gli odori molesti, data la tipologia costruttiva considerata la mi-

gliore MTD;

- aumento del traffico di automezzi solo per il trasporto del mangime, comunque sostenibile (4500

t/anno = 5-6 camion alla settimana);

- aumento nel consumo di energia elettrica e di acqua (da acquedotto e laghetto in caso di emergenza).

L’aumento di potenzialità dell'allevamento non inciderà significativamente sulla qualità dell’aria (intesa

anche come impatto da odori molesti), data la tipologia di allevamento delle galline di progetto ricono -

sciuta come MTD. L’aumento del consumo di energia elettrica è compensato dalla realizzazione di im-

pianto fotovoltaico, come descritto nei paragrafi precedenti.

Il problema maggiore per gli allevamenti zootecnici è indubbiamente quello degli odori molesti, che in

molti casi hanno creato e creano problemi tali da porsi come il primo problema ambientale e tale da po-

ter creare delle vere e proprie controversie sociali.

Sotto questo aspetto, la distanza del centro abitato appare di piena sicurezza, soprattutto in considera-

zione delle tipologie costruttive adottata nei capannoni dell’allevamento, sia per quelli esistenti, sia per

quello di progetto. Infatti i capannoni saranno tutti a ventilazione forzata e dotati di ventilatori/estratto-

ri della portata utile di circa 30.000 m3/ora, il cui funzionamento viene attivato da una centralina elet-

tronica in funzione delle necessità. La regolazione è basata sul livello di temperatura.

Le simulazioni effettuate su modelli matematici hanno evidenziato che:

- non ci sono differenze significative tra lo stato attuale e quello futuro

- le emissioni sono tali da risultare del tutto prive di significatività oltre 200 metri dall’allevamento.

In merito al rischio di inquinamento delle acque superficiali si possono verificare sui piazzali, durante le

operazioni di carico dell’allevamento, perdite di tracce di pollina che viene perduta dai pneumatici dei

mezzi: in questa situazione gli operatori effettuano pulizie più accurate e con maggior frequenza. Non

sono presenti depositi esterni, che possano essere dilavati, fatta eccezione per i rifiuti da imballaggio

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non pericolosi, che vengono smaltiti di frequente per evitarne l’accumulo di notevoli quantità. Eventuali

rifiuti pericolosi (imballaggi contaminati da attività di manutenzione o trattamento farmacologico) sono

tenuti in contenitori dedicati al coperto.

Le operazioni di svuotamento e riempimento dei capannoni sono programmate con notevole anticipo,

pertanto non è possibile posticiparle in caso di intense precipitazioni.

Non vengono effettuate operazioni di spillamento, non sono presenti sfiati, né scarichi di condense. Dai

ventilatori estrattori escono polveri che si depositano ai lati dei capannoni e vengono rimosse mediante

spazzamento . Non si tratta di contaminati pericolosi, ma di polveri da mangime e piumaggio degli ani-

mali.

All’ingresso dell’azienda verrà installato un arco di disinfezione automezzi. La soluzione utilizzata per la

disinfezione degli automezzi è di ricircolo. La soluzione, dopo il lavaggio, viene convogliata attraverso ca-

ditoie in una cisterna interrata avente la capacità di 2 m3 dove avviene la decantazione, successivamen-

te per tracimazione passa in una seconda cisterna anch’essa da 2 m3, detta di prelievo, dove la soluzio -

ne viene prelevata mediante pompa per effettuare la disinfezione degli automezzi.

Il pozzetto di raccolta dell’acqua verrà vuotato periodicamente da ditta autorizzata.

I rifiuti da imballaggio prevalentemente in materiale plastico, derivano dall’utilizzo di prodotti disinfet-

tanti e detergenti e sono conservati al coperto. I rifiuti da manutenzione derivano dalle periodiche atti-

vità programmate a fine ciclo e sono di tipo e in quantità variabili: rifiuti da demolizione, pezzi rotti sosti -

tuiti, contenitori di prodotti utilizzati per le manutenzioni, ecc.. I contenitori per la raccolta delle bottiglie

dei vaccini saranno tenute nel magazzino con pavimento in cemento; gli altri rifiuti sono inseriti in appo-

siti contenitori localizzati all’esterno individuati da opportuna cartellonistica con codice CER.

I capi morti vengono prelevati dai capannoni giornalmente e vengono inseriti nella cella frigo, previa re-

gistrazione dell’evento.

Per quanto concerne flora e fauna, la realizzazione del nuovo capannone non può modificare la situazio-

ne attuale in quanto si inserisce al centro di capannoni esistenti.

La salute pubblica non sarà minimamente coinvolta dall’esecuzione del progetto, data la distanza di sicu-

rezza delle abitazioni più vicine all’allevamento e data la direzione dei venti dominanti.

Anche per il futuro allevamento di galline verrà adottato un piano di controllo contro gli insetti e le mo-

sche in particolare, nonché per i topi .

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Il trasporto dei mangimi avverrà con mezzi igienicamente idonei e tali da assicurare un’adeguata prote-

zione, evitando ogni causa di insudiciamento che possa derivare da agenti atmosferici o da fattori am-

bientali. Sarà evitato il trasporto promiscuo con altre sostanze alimentari o non, che possano modificar -

ne le caratteristiche o che possano inquinarli.

Sotto l’aspetto dell’ambiente di lavoro per gli operatori, il rischio è del tutto controllabile, in quanto il li-

vello dei gas prodotti dal metabolismo animale non raggiunge livelli di guardia, restando decisamente al

di sotto dei parametri di riferimento sia per l’ammoniaca, sia per l’idrogeno solforato, sia per l’anidride

carbonica e polveri. Si è già ricordato, infatti, che i nuovi capannoni, eliminando dalla stalla in breve tem-

po la pollina, non consentono lo svilupparsi di gas tossici su livelli preoccupanti.

Anche le condizioni termo-igrometriche dell’ambiente stabulativo non creano problemi agli operatori,

dato che si mantengono su valori ritenuti nel campo del benessere anche per l’uomo (temperature <

30°C e umidità relativa < 70%) trattandosi di capannoni a ventilazione forzata.

L’aumento del numero dei ventilatori utilizzati per la ventilazione forzata e l’utilizzo delle attrezzature

per la movimentazione delle uova dai capannoni al centro di confezionamento e per le gestione delle

batterie (distributori mangime, raccoglitori uova) è dichiarata dal costruttore degli impianti compatibile

con la normativa sull’ inquinamento acustico. Non esistono problemi di inquinamento ambientale da vi-

brazioni.

L’attuazione del presente progetto non porterà ad alcun problema di inquinamento da radiazioni ioniz-

zanti e non ionizzanti. Il centro zootecnico non produrrà inquinamento termico, dato che l’aria in uscita

dai capannoni zootecnici avrà: d’inverno una temperatura di circa 20°C e d’estate una temperatura mas-

sima di circa 30°C.

Il progetto non influirà negativamente sulla popolazione non potendo creare problemi al centro abitato

come non lo ha creato finora per inquinamento da emissioni in atmosfera.

Per gli approfondimenti sulle ulteriori caratteristiche ambientali, si rimanda alla valutazione dello Studio

di Impatto Ambientale S.I.A. redatto dallo studio AGRI PLANNING STUDIO 3 redatto dall’ ing. Alessandro

Chiumenti, dal dott. Giuliano Mengozzi, dal dott. agr. Dall’Oca Dino, e con la collaborazione del prof. Ro-

berto Chiumenti, ordinario di costruzioni e impianti per la zootecnia, nella Facoltà di Veterinaria dell'Uni-

versità di Udine, esperto di impatto ambientale delle attività zootecniche, da cui sono stati desunti i dati

sopra riportati.

Tale S.I.A. costituirà elemento fondante nella procedura di V.I.A. prevista dalla L.r. n° 9/1999 e s.m.i.

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CONCLUSIONI

Al fine di ridurre l’impatto ambientale dell’opera che, comunque, rispetta i canoni MTD per i tre capan-

noni, si sono considerate le seguenti opere di mitigazione ambientale.

Attorno ai capannoni esiste una consistente barriera verde che garantisce sia un effetto positivo di ordi-

ne paesaggistico ambientale, sia effetto di mitigazione sulle emissioni veicolate in atmosfera con le pol-

veri.

In definitiva si può ritenere che la variante urbanistica e il successivo ampliamento dell’allevamento non

determineranno significativi impatti sull’ambiente; si deve però tener conto di quanto previsto dalla Cir-

colare Regionale “PRIME INDICAZIONI IN MERITO ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL D. LGS. 16 GENNAIO

2008, N. 4, CORRETTIVO DELLA PARTE SECONDA DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152,

RELATIVA A VAS, VIA E IPPC E DEL TITOLO I DELLA L. R. 13 GIUGNO 2008, N. 9.” che all’art. 2.2 testual-

mente recita:

…omissis…

a) La VAS è sempre richiesta per le seguenti tipologie di piani e programmi:

a.1. ai sensi della lett. a) del comma 2 dell’art. 6: per i piani e programmi concernenti “la valuta-zione e gestione della qualità dell’aria ambiente” e “per i settori agricolo, forestale, della pe-sca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle teleco-municazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli”, qualo-ra costituiscano il presupposto necessario per la realizzazione di progetti soggetti a valutazio-ne di impatto ambientale o a procedura di verifica (screening) essendo previsti dagli elenchi di cui agli allegati II, III e IV del Decreto;

…omissis…

Nel caso di specie l’allevamento avicolo assumerà un consistenza pari a 110.928 capi; a fronte di tale

nuova capacita insediativa si rende necessaria una variante urbanistica che consenta per l’ambito in

questione la possibilità di realizzare allevamenti intensivi in luogo degli allevamenti estensivi attualmen-

te ammissibili.

Un allevamento avicolo di tali dimensioni risulta riconducibile alla lett. A.3. 1) della CIRCOLARE REGIO-

NALE 30 gennaio 2001 Prot. AMB/AMB/01/1854 sulla attuazione della legge regionale "DISCIPLINA DEL-

LA PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE" (legge regionale 18 maggio 1999 n.

9, come modificata dalla legge regionale 16 novembre 2000 n. 35).

Alla luce delle considerazioni svolte, si ritiene che la variante al vigente P.R.G. che renda possibile l’am-

pliamento dell’allevamento avicolo debba essere assoggettata alla procedura di V.A.S.

Ci si rimette alle ulteriori valutazioni dell’Autorità Competente.

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Il progettista

Arch. Claudio Lazzarini

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