Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

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27 Aprile 2012 POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, AUT. C/RM/59/2011 Periodico informativo della Fillea CGIL di Roma e Lazio anno 13 n. 27

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Periodico informativodella Fillea CGIL di Roma e Lazioanno 13 n. 27

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Costruire Roma e Lazioperiodico informativo della Fillea CGIL di Roma e LazioAprile 2012 - N° 27 - Anno 13Editore: Fillea CGIL di Roma e LazioVia Buonarroti, 12 - 00185 RomaTel. 06 462066-1 - Fax 06 [email protected]

Direttore Editoriale:Roberto CelliniDirettore Responsabile:Ilaria Bartoli CiancaleoniCoordinamento Redazionale:Elena SchifinoSegreteria di Redazione:Monica Bevilacqua, Giuseppe Giuffrida, Enza MangiaProgetto grafico, impaginazione ed editing: Aton - RomaStampa: LaCromografica - Roma

Hanno collaborato a questo numero:Roberto Cellini, Andrea Camboni, Claudio Coltella, Ciancio Allebande

Iscritto al Tribunale di Romaal n. 239/2009 del 26/06/2009

Fillea CGIL NazionaleVia G. B. Morgagni, 27 - RomaTel. 06 441141 - Fax 06 44235849

Fillea CGIL di Roma e LazioVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 [email protected]

La Segreteria:Roberto Cellini - Segretario GeneraleMarco Carletti, Walter Cherubini, Elena Schifino

Segreterie di Roma e Lazio:RM1 Centro - RM5 Sud: Domenico PetrocchiRM2 Civitavecchia - RM3 Nord: Vincenzo CariddiRM4 Est: Marco Austini RM6 Litoranea: Walter FaddaRM7 Pomezia: Gianni Lombardo

Funzionari di Zona:Nika Agim, Rino Aversa, Claudio Broccatelli, Simone Cioncolini, Fabio Damiani, Alioscia De Vecchis, Fabio Ferrari, Daniel Grigoriu, Manuel Luis Ortiz, Antonio Petrella, Bruno Proietti, Claudio Roggerone, Giulio Testi, Luca Tremaliti, Barbara Zignani.

R.L.S.T.:Antonio Cucculelli, Sandro Paolucci, Stefano MontemagnoLatina: Luca Bonetto Frosinone: Alessio FaustiniRieti: Simone Di MarcoViterbo: Enrico Gabrielli

Ufficio Vertenze:Francesca Alberti, Elena Manuela Paraschivoiu, Diego Piccoli.

Segretari Comprensori Lazio:Latina: Ezio Giorgi Rieti: Claudio ColtellaViterbo: Massimo Guerrini Frosinone: Benedetto Truppa

VITERBOVia Giuseppe Saragat, 8 - ViterboTel. 0761 270290 - Fax 0761 275210

LATINAVia Solferino, 16 - LatinaTel. 0773 662701 - Fax 0773 664655

FROSINONEVia Mola Vecchia, 2A - FrosinoneTel. 0775 853641 - Fax 0775 852064

RIETIVia Garibaldi, 174 - RietiTel. 0746 270194 - Fax 0746 201923

FILLEA ROMA-LAZIOVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 47825128

UFFICIO VERTENZEVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206631/32/25 - Fax 06 46206633

RM1 (Centro)Via Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206634 - Fax 06 47825128

RM2 (Civitavecchia)Via P. Togliatti, 7 - CivitavecchiaTel. 0766 545865 - Fax 0766 545865

RM3 (Nord)Via G.B. La Salle, 3 - RomaTel. 06 66412409 - Fax 06 66412390

RM4 (Est, Tivoli, Monterotondo)Via Padre Lino da Parma, 3 - RomaTel. 06 4111591 - Fax 06 41219484

RM5 (Sud, Eur, Ciampino)Via A. Davila, 37E - RomaTel. 06 7809798 - Fax 06 7883808

RM6 (Ovest, Litoranea)Via Casana, 207 - OstiaTel. 06 5692943 - Fax 06 5693259

RM7 (Pomezia, Castelli, Colleferro, Subiaco)Via Lamarmora, 32 - PomeziaTel. 06 9107151 - Fax 06 91602818

COORDINAMENTO RESTAURATORIVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 46206601 - Fax 06 47825128

INCAVia Buonarroti, 12 - RomaTel. 06 4814703

CAAFVia Poliziano, 34 - RomaTel. 06 4460263/4 - Fax 06 47825024Numero Verde 800 678196

5Editoriale

LA CRISI DELL’EDILIZIA UCCIDE LA SICUREZZA SUL LAVORO

di Roberto Cellini

6Inchiesta

CON LA METRO SI FINISCE SOTTOTERRA

di Ciancio Allebande

10Interviste

ANNA LORENA FANTINI

12Attualità

LA PROCURA NAZIONALE IN MATERIA DI INFORTUNI

SUL LAVOROdi Andrea Camboni

14 Interviste

RAFFAELE GUARINIELLO

18 Attualità

L’ITALIA è UNA REPUBBLICA AFFONDATA SUL LAVORO

di Andrea Camboni

20Attualità

ARTICOLO 18UNA NORMA DI CIVILTà CONTRO

LE DISCRIMINAZIONIdi Ciancio Allebande

22Lavoro

LA SICUREZZA DI PERDERE IL LAVORO

di Andrea Camboni

22Lavoro

RIETI: SOTTOSCRITTA L’IPOTESI DI CONTRATTO INTEGRATIVO

30TABELLE RETRIBUTIVE

I N D I C E

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Sedi Fillea

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I gRAVI RITARDI NORMATIVI RENDONO ANCORA PIù MANIfESTE LE CRITICITà INDIVIDUATE NEL SETTORE EDILE. UN SETTORE, DATO IL SUO ELEVATO TASSO DI LAVORO NERO, IN CUI SI VERIfICA IL MAggIOR NUMERO DI INCIDENTI. E, ALLO STESSO TEMPO, IL SETTORE PIù COLPITO DALLA MORSA DELLA CRISI. NON A CASO

Nei giorni a cavallo del Primo Maggio, il tema della sicurezza sul la-voro diventa bandiera nazionale, elaborazione culturale, impegno so-ciale. Tutti ne parlano, in molti si battono il petto, le reti sconvolgono i palinsesti. Poi l’attenzione si affievolisce, sfuma lo sdegno e resta l’eco delle promesse. Continuiamo a chiedere, per esempio, che a distanza di tre anni dalla sua approvazione venga garantita l’uniforme applicazione del decreto legislativo n. 81 del 2008 attraverso l’emanazione dei circa 40 atti nor-mativi secondari rimasti indietro lungo il percorso e l’avvio, anch’es-so puntualmente posticipato, del Sistema informativo nazionale per la prevenzione, la banca dati di tutte le informazioni relative agli infortu-ni sul lavoro, alle malattie professionali ed alle attività di vigilanza da parte degli enti competenti.Rinnoviamo, inoltre, la nostra denuncia sul fronte dei controlli circa la scarsa collaborazione e l’intermittenza del dialogo tra Stato, Regioni, INPS, Ispettorato del lavoro, ASL e associazioni di categoria, il malfun-zionamento dei comitati regionali di coordinamento, l’indebolimento degli organismi paritetici e il sottodimensionamento della figura dei rappresentanti dei lavoratori all’interno delle aziende.Tutti questi gravi ritardi normativi rendono ancora più manifeste le critici-tà individuate nell’ambito delle piccole imprese operanti nell’edilizia, un

settore, dato il suo elevato tasso di lavoro nero, in cui si verifica il maggior numero di incidenti. E, allo stesso tempo, il settore più colpito dalla mor-sa della crisi. Non a caso. Perché crisi economica e sicurezza nei cantieri corrono sullo stesso binario, affiancati, sebbene troppo spesso le istituzio-ni facciano finta di non ricordarlo. È un binomio che spaventa, una corre-lazione che inchioderebbe la politica al muro già traballante delle sue re-sponsabilità. E invece la crisi uccide. Uccide imprenditori e lavoratori. Una cattiva riforma del lavoro uccide. Uccide lo sviluppo del Paese e le speran-ze dei giovani. E in tutto questo muore la sicurezza. La sicurezza della salu-te e dell’integrità fisica, la sicurezza dei contributi assicurativi versati dalle imprese, la sicurezza contrattuale delle posizioni più deboli. I primi a sal-tare assieme ai loro diritti. È necessario, infatti, garantire una corretta ge-stione contrattuale nel cantiere, impedendo l’impropria applicazione dei contratti di lavoro legata alla riduzione dei costi della manodopera, deter-minata, nel settore degli appalti e dei subappalti, da un abuso dei ribassi nelle offerte che comprimono, per primi, i costi della sicurezza.Per questo, riteniamo non più rinviabile l’estensione degli ammortizza-tori sociali anche per quei lavoratori che attualmente ne sono privi. Co-sì come è indispensabile avviare una collaborazione tra enti paritetici e istituzioni diretta alla riqualificazione professionale e al reimpiego dei lavoratori disoccupati o cassaintegrati. Noi restiamo accanto ai lavoratori, per continuare a costruire insieme l’idea di un futuro che vogliamo dignitoso.

DI ROBERTO CELLINISegretario generale fillea CgILdi Roma e Lazio

La crisi dell’edilizia uccide la sicurezza del lavoro

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Q uando i diritti restano so-spesi per troppo tempo, prima o poi vengono giù.

Precipitano dalle impalcature dove sono lasciati appesi come un mirag-gio, che si allontana quanto più lo si cerca di raggiungere. O come una promessa non mantenuta, quasi a portata di mano, a pochi centimetri

dalla sua realizzazione ma ben oltre la soglia di una sicurezza che con-sentirebbe di afferrarla con relati-va facilità. È lì a una spanna, che ar-retra della distanza di un passo per ogni passo nella sua direzione.Potrebbe essere molto breve la stra-da che porta al raggiungimento di un diritto ma i tanti gradini scon-

nessi e scivolosi che hanno costrui-to lungo la sua direttrice la rendo-no lunga, faticosa. E pericolosa di un pericolo che sembra ogni vol-ta accettabile. Un solo gradino in più è accettabile. Ti dicono di non guardare in basso. Non lo dicono per paura che tu possa cadere illu-minato da una vertigine rivelatrice.

IL 1° MARZO 2012, uN OPERAIO DI 26 ANNI, DIPENDENTE DELLA DITTA COGEDI, MuORE A SEGuITO DI uN INCIDENTE IN uN CANTIERE DELLA METRO C. “DA uN PRIMO quADRO – RILEVA LA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INChIESTA SuL FENOMENO DEGLI INFORTuNI SuL LAVORO – EMERGE ChE CERTAMENTE NON SONO STATE RISPETTATE LE REGOLE DELLA SICuREZZA”

DI CIaNCIO aLLEBaNdE

CON LA METRO SI FINISCE SOTTOTERRA

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Non vogliono che guardi in bas-so per non avere la percezione del pericolo che stai correndo. Un altro gradino, che ci vuole! Il problema è che quando scivoli, nell’ultimo tentativo di afferra-re un miraggio che scappa e una promessa che si allontana, la ca-duta non è fatta di piccoli gradi-ni che gradatamente ti riportano con i piedi per terra. La caduta è verticale.30 metri giù per il pozzo 6.2 del cantiere metro C sulla via Casili-na. Precipitato da un’impalcatu-ra durante il turno 14,00-22,00. Estratto ancora vivo e trasportato in codice rosso al policlinico Ca-silino, poi trasferito all’Umberto I. La mattina del 1° marzo i medi-ci e il personale ospedaliero del-la struttura hanno avviato le pro-cedure sanitarie di accertamento della morte. Luca Termano, ori-ginario di Arzano in provincia di Napoli, 26 anni, dipendente della ditta Cogedi.Un caso sfortunato o la conseguen-za di un’insufficienza amministra-tiva sui controlli e sulla sicurezza nei cantieri? Il Municipio Roma XI

aveva avanzato al Comune di Ro-ma la proposta di creare una strut-tura di coordinamento e integra-zione di tutti i servizi ispettivi e di vigilanza sulla sicurezza nei posti di lavoro nel territorio locale. Al-la richiesta di collaborazione non è seguita una risposta formale. Sola-

mente una precisazione: “i compiti di tenere i rapporti con gli organi ispettivi spettano esclusivamente al Campidoglio”. Che però arriva in ritardo, probabilmente a causa di un’inconsapevolezza che una pub-blica amministrazione, e nel no-stro caso anche ente aggiudicatore dell’appalto pubblico, non si può permettere. “Tra i soggetti prepo-sti alle verifiche e ai controlli sul la-voro – nota la Commissione di in-chiesta – è mancato il dialogo”. Ma il problema è evidentemente più profondo se l’assessore alla Mobi-lità di Roma Capitale, dopo l’audi-zione al Senato, ha voluto precisare che “i controlli da parte delle Asl, delle Forze dell’ordine, sono tutti controlli che non hanno riscontra-to, al di là di qualche rilievo, parti-colari criticità sui tanti cantieri che abbiamo aperto in città”.E stai a vedere che adesso la colpa è dei lavoratori. Come un tempo accadeva per gli attori e per i sui-

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cidi, gli operai morti sui luoghi di lavoro (a meno che non siano cal-ciatori professionisti) non avran-no più neanche il sacramento del-la sepoltura nei cimiteri consacrati dalle leggi dello Stato.Sconsacrati come i diritti che spe-ravano di guadagnare attraverso il lavoro.Nell’ininterrotta litania del tua culpa, le imprese, che non hanno intenzione di assumere lavoratori, non pare manifestino neanche la volontà di assumersi le responsabi-lità di un’organizzazione del lavo-ro scivolata ben oltre i limiti della legalità. Le Cassandra della sicurezza nei cantieri avevano appena diffuso i risultati di un’inchiesta durata 3 mesi, da dicembre 2011 a febbra-io 2012, denunciando tutti gli sta-ti di illegalità riscontrati nei can-tieri della Metro C. Un’inchiesta partita il 25 ottobre 2011 a segui-

to del rifiuto da parte della socie-tà Metro C Scpa di consentire alle OO.SS. lo svolgimento di un’as-semblea sindacale che aveva per tema proprio le norme contrattua-

li e la sicurezza nei cantieri della metropolitana C di Roma. L’unica opera derogabile al Pat-to di Stabilità, un’opera pubblica mangiasoldi dai costi quasi tripli-cati – secondo l’analisi della se-zione centrale del controllo del-la Corte dei Conti – che tuttavia sconta un ritardo e un inaccetta-bile risparmio sui costi relativi al-la sicurezza e alla formazione dei lavoratori e delle imprese appal-tatrici.Aumentano i costi e peggiora-no le condizioni dei lavoratori in termini di diritti, sicurezza e re-tribuzioni per effetto di una mo-dalità operativa che pone il pro-fitto del General Contractor al vertice della catena realizzativa dell’opera. Un modello che de-termina pesanti ricadute negati-ve sulla capacità operativa delle aziende e di riflesso sulla soprav-vivenza dei lavoratori.

Cose da un altro mondo

“Il diritto al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa; il diritto a urlare e a sfilare; il diritto a preten-dere. Lasciatemi dire che i di-ritti sono sacrosanti e vanno tutelati. Ma se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo”.

[Sergio Marchionne, ad di Fiat, interve-nendo alla Bocconi il 30 marzo 2012] .

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L’inchiesta della fillea CgIL

ha rilevato anche un abuso dell’utilizzo

dei distacchi, una pratica nata

per favorire i lavoratori e trasformata, al contrario,

in un escamotage per licenziare impunemente

ed evitare il rispetto delle norme

sul subaffidamento

Sulla questione della sicurezza, ad esempio, non sono stati rispet-tati da Metro C molti degli im-pegni sottoscritti con i sindacati, con l’Acer, l’Ance e l’Agi nel pro-tocollo del 1° ottobre 2008. Così come sull’intera tratta dei cantie-ri della Metro C sono stati disat-tesi diversi decreti legge, a parti-re da quello sugli appalti pubblici e sull’orario di lavoro, comprese le disposizioni contenute nell’ar-ticolo 36 del Testo Unico sulla Si-curezza.Dunque, può accadere di tutto. A partire dalle irregolarità con-trattuali. Gli operai, con varie mansioni, vengono contrattualiz-zati come metalmeccanici, inve-ce che come edili, e inquadrati ai livelli più bassi del CCNL. Sen-za che nessuna azienda, a parte Metro C Scpa, paghi le indenni-tà di disagio previste dal contrat-to per il lavoro in sottosuolo, di turno e di lavoro notturno. Que-sto quando va bene. Perché suc-cede anche che molti lavoratori vengano licenziati dopo pochi

mesi di lavoro e tenuti a lavorare in nero, senza diritti e previden-za. Ma non tutti vengono tenuti in cantiere. L’inchiesta della Fil-lea CGIL ha rilevato anche un abuso dell’utilizzo dei distacchi, una pratica nata per favorire i la-voratori e trasformata, al contra-rio, in un escamotage per licen-ziare impunemente ed evitare il rispetto delle norme sul subaffi-damento. Una ditta, momenta-neamente senza lavoro, presta i suoi operai ad un’altra ditta con scopo comune, solitamente fa-cente capo alla stessa società, che ha più lavoro rispetto al nume-ro degli operai a sua disposizio-ne. Finito il lavoro, l’operaio vie-ne rispedito alla ditta di origine che, non avendo lavoro, lo licen-zia. E ancora, operai che hanno lavorato per settimane nel turno di notte o lavoratori rumeni che le ditte prelevano in aereo diret-tamente dalla Romania, traspor-tano a Fiumicino per il turno delle 17,00-06,00. Quando nessu-no solitamente controlla.

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A seguito delle denunce pre-sentate dalla Fillea CGIL di Roma e Lazio, Roma

Metropolitane ha assicurato che, nell’esercizio delle proprie fun-zioni di Alta Sorveglianza, non sono state riscontrate pratiche o fatti illeciti riferiti ad assunzioni, ad orari di lavoro o a violazioni di norme sulla sicurezza dei lavora-tori coinvolti nella realizzazione dell’opera. Queste funzioni di Al-ta Sorveglianza sono svolte diret-tamente da Roma Metropolitane (il cui titolare dell’intero capitale sociale è il Comune di Roma) o da ditte esterne? Le funzioni dell’Alta Sorveglianza sono nello specifico di competen-za della Committente, in questo caso rappresentata da Roma Me-tropolitane, sia in materia di sicu-rezza del lavoro che in materia di azioni di verifica sulla corretta ese-cuzione di ogni singola lavorazio-ne della commessa.Il controllo sulla sicurezza è di fat-to affidato ad una società esterna con il compito di vigilare sulle mo-dalità di esecuzione di ogni singo-la lavorazione, autorizzandola per-tanto di volta in volta.Il ruolo descritto è quello del co-ordinatore della sicurezza, che at-traverso visite periodiche in can-tiere dà disposizioni e vigila sulla realizzazione in sicurezza di ogni singola lavorazione.

INTERVISTA A ANNA LORENA FANTINI DELEgATA SINDACALE DELLA fILLEA CgIL PRESSO L’AZIENDA EDIL MAR 2006, IMPEgNATA NEI LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLA STAZIONE gROTTE CELONI DELLA METRO C DI ROMA

Cosa è emerso, invece, dall’in-contro con il Contraente Genera-le Metro C Scpa (costituito dalle imprese Astaldi, Vianini, Ansaldo, CCC e CMB) che per legge assicu-ra i compiti di direzione lavori e di sicurezza sui cantieri?In seguito all’infortunio mortale che si è verificato in uno dei can-tieri della nuova linea metropoli-tana “C” di Roma avvenuto dopo una manciata di giorni dalla de-nuncia della Fillea CGIL di Ro-ma e provincia, in merito ad una serie di illeciti rilevati nei cantieri dell’opera più importante della ca-pitale, il Contraente Generale ha invitato le OO.SS. ad un tavolo di colloquio, manifestando le miglio-

ri intenzioni per la ripresa del dia-logo che negli ultimi tempi si era, a causa sua, interrotto. Il Contraen-te Generale ha inoltre richiesto di condividere le eventuali anomalie che si fossero riscontrate, per po-ter tempestivamente intervenire al fine di sanare le eventuali irrego-larità, asserendo comunque che la società Metro C Scpa ha sempre ot-temperato a tutti gli obblighi nor-mativi di controllo in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di legalità attraverso l’azione sinergi-ca e puntuale della D.L. ed il Coor-dinatore della sicurezza.Il rinnovato dialogo con il Contra-ente Generale rappresenta per la Fillea CGIL di Roma e provincia

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un importante risultato, perché era l’obbiettivo che ci eravamo prefissa-ti dall’inizio del cantiere redigendo un importante protocollo d’intesa e successivo accordo tra le parti.

Nella vostra inchiesta avete denun-ciato orari di lavoro insostenibili, ingressi non controllati nei can-tieri, uso spregiudicato dei distac-chi, lavoro nero, licenziamenti in massa, mancanze nei sistemi di si-curezza per i lavoratori. È passato quasi un mese e mezzo dalla dif-fusione della vostro documento e dall’infortunio nel quale ha perso la vita un operaio di 26 anni. Ci so-no ancora operai che lavorano in nero? Verranno assunti o licenzia-ti? In queste settimane, avete avu-to ancora notizia di turni di not-te che si protraggono oltre i limiti stabiliti dai contratti nazionali?La nostra azione di controllo e di verifica continua incessantemente giorno dopo giorno, attraverso le testimonianze dei lavoratori che incontriamo sui cantieri. Nello specifico stiamo riscontrando an-cora l’uso o per meglio dire l’abu-so dei distacchi, licenziamenti di massa e l’applicazione dei contrat-ti atipici da parte delle società ap-paltatrici dei singoli cantieri. C’è un vizio di forma diffuso che cer-chiamo con tenacia e caparbietà di estirpare.Stiamo di contro constatando da parte del Contraente Generale una maggiore attenzione e con-trollo sulle imprese affidatarie e questo è dovuto alla riapertura del tavolo di confronto.Sembra evidente che, dopo la no-stra denuncia resa pubblica, la so-cietà Metro C Scpa ha assunto un atteggiamento più collaborativo. Siamo fermamente convinti che attraverso un dialogo costruttivo è

possibile intervenire per sanare le situazioni incresciose che purtrop-po ancora rileviamo. La strada da percorrere è ancora in salita e tor-tuosa ma siamo fiduciosi che otter-remo gli obiettivi prefissati.

L’8 marzo 2012, nell’audizione del-la Commissione di inchiesta sulle “morti bianche” è emersa la man-canza di un dialogo tra i soggetti preposti alle verifiche e ai control-li sul lavoro, essendo venuto meno, in particolare, un coordinamento tra la Asl Roma B e l’Ispettorato del lavoro. C’era bisogno che si riunis-se una Commissione parlamentare di inchiesta per stabilire la sovrap-posizione di enti pubblici compe-tenti in materia?Riteniamo che l’interesse della Commissione sia utile e fondamen-tale. La Commissione di inchiesta sulle “morti bianche” ha visto coin-volti tutti gli attori interessati, che l’8 marzo scorso si sono avvicendati

tra testimonianze, difese, accuse e rimbalzi di responsabilità. È emer-so che ci deve essere una forte vo-lontà correlata di azioni concrete affinché gli incidenti mortali sui luoghi di lavoro non si verifichino più e che gli enti preposti ai con-trolli operino in maniera più siner-gica e coesa. Dobbiamo evitare il persistere delle gravi inadempien-ze in materia di sicurezza e rendere sempre più attuativi i Decreti Leg-ge vigenti. Ci rattrista che solo a se-guito della perdita di una giovane vita umana sul luogo di lavoro si siano verificati tutto questo interes-se ed attenzione.

Cosa è emerso dal sopralluogo nel cantiere della metro C fatto immedia-tamente dopo la seduta della Com-missione a cui lei ha partecipato?Non è stato possibile da parte no-stra effettuare un sopralluogo sul sito dove è accaduto l’incidente mortale, in quanto a tutt’oggi ri-sulta sequestrato e quindi non ac-cessibile. Le indagini sono al mo-mento in corso ma non siamo ancora al corrente dei risultati dell’inchiesta e auspichiamo che quanto prima emerga la verità.

Il problema è solamente la man-canza di coordinamento tra gli en-ti? A tal proposito come valuta la proposta di istituire una Procura nazionale in materia di infortuni sul lavoro?Il problema è anche la mancanza di colloquio tra gli enti preposti, ma sicuramente l’esiguo numero di ispettori sul territorio di Roma e provincia ha il suo peso. Non solo ci auspichiamo che si istituisca in tempi brevi una Procura nazionale in materia di infortuni sul lavoro, ma anche che ci si avvalga anche di strumenti attuativi ed efficaci.

L’azione di controllo e di verifica continua

incessantemente giorno dopo giorno, attraverso

le testimonianze dei lavoratori. Nello

specifico stiamo riscontrando ancora l’abuso dei distacchi,

licenziamenti di massa e l’applicazione

dei contratti atipici

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LA pROCuRA NAzIONALE IN MATERIA dI INFORTuNI SuL LAvORO

L’IDEA DI UNA PROCURA NAZIONALE IN MATERIA DI INfORTUNI SUL LAVORO NASCE DALL’ESIgENZA DI UNA NUOVA ORgANIZZAZIONE gIUDIZIARIA DEL SETTORE VOLTA ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLE PROfESSIONALITà E DELLE COMPETENZE ACqUISITE DAI MAgISTRATI NEL CORSO DELLE INDAgINI SVOLTE IN MATERIA ANTINfORTUNISTICA.SI TRATTA DI UN DIBATTITO ANCORA APERTO ChE, gRAZIE AL LAVORO DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INChIESTA PRESIEDUTA DAL SENATORE TOfANI, hA INCASSATO L’IMPEgNO DEL gOVERNO A VALUTARNE LA POSSIBILE ISTITUZIONE

La proposta ha comincia-to a prendere forma negli uffici della Procura della

Repubblica di Torino, grazie al lavoro del sostituto procuratore Raffaele Guariniello, che ha avu-to il merito di aprire nuovi scena-ri giudiziari con i processi Eternit e ThyssenKrupp in quanto per la prima volta è stato attribuito al datore di lavoro (amministrato-re delegato e dirigenti) il reato di omicidio volontario con dolo eventuale (ovvero quando un in-dividuo commette un omicidio nella piena consapevolezza del-la pericolosità del proprio com-portamento ma senza una vittima predeterminata). Due vicende complesse che hanno segnato un

punto a favore della cultura del-la sicurezza nei luoghi di lavoro ma che allo stesso tempo hanno reso evidente la fragilità dell’in-tero sistema di indagine e accer-tamento adottato dalle Procure italiane. Si guarda Oltralpe, alle strutture verticistiche di Francia e Germania che prevedono l’accen-tramento degli organi giudiziari e degli enti competenti in mate-ria di prevenzione e sicurezza nel momento in cui vengono affron-tati i temi degli infortuni e delle morti sul lavoro.La visione del dottor Guariniello è chiara e prende spunto dal mo-dello francese del Pôle de santé previsto dall’articolo 706.2 del co-dice di procedura penale france-

se. Una legislazione molto avan-zata che tuttavia sul caso Eternit non è ancora riuscita a produr-re una sentenza e che circoscri-ve i reati in materia di salute e sicurezza nell’ambito del proce-dimento civile. Ma per il sostituto procuratore Guariniello il punto sul quale concentrare l’attenzione riguarda la creazione, a Parigi e a Marsiglia, di due tribunali di gran-de instance caratterizzati da una competenza territorialmente limi-tata alla città in relazione ai reati comunemente perseguiti che vie-ne però estesa a tutto il territorio nazionale per i casi più complessi in materia di salute e sicurezza.“Vi faccio un esempio molto concre-to in un altro settore – spiega Guari-

DI aNdREa CamBONI

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Decalogo di una procura nazionale in materia di infortuni sul lavoro

1 Garantire la partecipazione di un pubblico ministero esperto in quei procedimenti penali che affrontano le grandi tragedie che si verificano in Italia.

2 Svolgere azioni sistematiche e organiche di prevenzione in ordine ai problemi che maggiormente insidiano la sicurezza del lavoro in violazione delle norme vigenti penalmente sanzionate.

3 utilizzare metodologie di indagine che non fermino la propria attenzione alle responsabilità dei livelli più bassi dell’organi-gramma aziendale.

4 Andare su tutto il territorio nazionale alla ricerca dei tumori pro-fessionali diffusi nel Paese per trovare le stesse cause.

5 Porre fine all’attuale fuorviante frammentazione delle indagini su situazioni analoghe, se non addirittura identiche, che si verificano in luoghi diversi del nostro Paese.

6 Favorire l’apertura di nuovi scenari giudiziari che per ora sono largamente inesplorati.

7 Svolgere un’opera di discussione e dialettica con i vari organi di vigilanza al fine di uniformare le prescrizioni e gli atti di indirizzo nei confronti delle imprese.

8 Contestare la responsabilità amministrativa delle società e non solo la responsabilità penale delle persone fisiche.

9 Incentivare tutte le procure a informare l’INAIL, nel caso di un’azione penale per un infortunio o una malattia professionale, al fine di favorire l’azione di regresso e le sue ricadute.

10 Risolvere il problema dei rapporti con le autorità giudiziarie di al-tri Paesi nel caso di infortuni o malattie professionali verificatisi in stabilimenti che fanno capo a società multinazionali.

niello il 15 febbraio scorso durante l’audizione davanti alla Commis-sione Tofani – Ci stiamo occupan-do di protesi mammarie. In Fran-cia ne è incaricato il procuratore di Marsiglia, per-ché l’azienda si trova a Tolone, nella sua zona, il quale si oc-cupa anche di tutti i casi che si verificano in Francia. Quindi

ha una competenza estesa a 2.500 querele. In Italia noi abbiamo co-minciato l’indagine, poi i consuma-tori hanno sporto denuncia presso tutte le 100 e oltre procure, quindi

si sono aperti più di 100 fascicoli e ogni procura si comporterà diver-samente: chi archivierà subito, chi archivierà alla fine, chi invece an-drà a giudizio. Tutto questo è im-

prevedibile. Si tratta di una ge-stione caotica. Dobbiamo fare in modo che i metodi di una procura diven-tino comuni a tutte”.

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L’organizzazione di que-sta “procura esperta” è vincolata ad un’inie-

zione di nuove risorse e mezzi o sarebbe possibile configurarla nell’attuale malversazione econo-mica degli uffici giudiziari?Credo che al contrario uno dei vantaggi di un’organizzazione di questo tipo sia anche di carattere economico in quanto si tratta di una razionalizzazione della spesa. Infatti, l’organo giudiziario che si è specializzato sviluppa gli accerta-menti con molta più rapidità otti-mizzando, ad esempio, l’individua-zione dei consulenti tecnici.

In ogni caso sarebbero soldi ben spesi. Il problema, quando si par-la di sicurezza sul lavoro, è farlo capire. Proviamo a farlo con un esempio concreto.Ci sono stabilimenti della medesi-ma società o del medesimo grup-po dove si sono verificati dei casi denunciati di tumori professiona-li. Magari questi stabilimenti so-no collocati in zone differenti del

territorio italiano e questo com-porta che per ogni stabilimento intervenga la Procura della Re-pubblica competente territorial-mente. Ciascuna Procura, quindi, porta avanti i propri accertamen-ti che, con ogni probabilità, sono

gli stessi avviati da un’altra Procu-ra, come le stesse possono essere le consulenze, magari utilizzan-do diverse forze di polizia giudi-ziaria. Tutte operazioni che pos-sono essere svolte una sola volta, con un’economia di spesa, uomi-ni e mezzi. E naturalmente tempi rapidi per i processi e una mag-giore giustizia.

E tuttavia è la legge stessa ad impedi-re percorsi di specializzazione all’in-terno delle Procure. Il decreto Legi-slativo n. 160 del 30 gennaio 2006 ha introdotto per i magistrati che eser-citano funzioni di primo e secondo

grado nuove regole per il periodo di permanenza massimo nella stes-sa posizione tabellare, per quanto ri-guarda gli uffici giudicanti, o nel me-desimo gruppo di lavoro, per quanto attiene agli uffici requirenti. È una scelta che ritengo singola-re, contraria a qualsiasi logica in termini di giustizia e di economia. Dal 30 giugno 2012, appunto, i

magistrati con 10 anni di esperien-za in uno specifico gruppo specia-lizzato saranno obbligati a lasciare il gruppo medesimo. Una scelta di una tale irragionevolezza che col-pirà anche il mio attuale gruppo di lavoro che su 9 magistrati, per

INTERVISTA A RAFFAELE GUARINIELLOSOSTITUTO PROCURATORE PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TORINO

In una città calabrese la Procura ha solo due sostituti e un alto arretrato di procedimentiper reati comuni. Quindi è difficile fare processi in materia di sicurezza sul lavoro

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effetto di questo Decreto, ne per-derà 6 in un colpo solo.

Ma senza una modifica di questa legge ha senso parlare di una Pro-cura nazionale orientata verso una specifica area di interesse?A maggior ragione. Almeno si cre-erebbe una specializzazione desti-nata a rimanere.

Almeno per 10 anni…Ci sono già alcuni disegni di leg-ge che prevedono che il magi-strato specializzato non sia ob-bligato ad andarsene contro la propria volontà. Essere costret-to a lasciare il gruppo specializ-zato è – ripeto – in contrasto pro-prio con le esigenze di giustizia ed economia.

A proposito di giustizia. Il presi-dente Napolitano si è domandato il perché di tanti infortuni. Sareb-be più concreto domandarsi per-ché in Italia non vengano celebra-ti processi in materia di sicurezza sul lavoro in numero neanche lon-tanamente proporzionale alla casi-stica di incidenti registrati.Sono stato di recente in una cit-tà calabrese dove la Procura, fino a poco tempo fa, aveva solamen-te due sostituti che hanno dovu-to fare un arretrato vecchissimo di procedimenti per reati comuni. E quindi era difficile poter fare pro-cessi in materia di sicurezza sul la-voro. In Italia abbiamo oltre 120 Procu-re. La maggior parte sono picco-le, non sono specializzate e quindi

il grande problema è proprio che questi processi non si fanno.

E là dove si fanno?Purtroppo, anche là dove si fanno, si svolgono con troppa lentezza. Seguendo un po’ tutte le senten-za della Cassazione penale vedo come vanno questi processi in te-ma di infortuni sul lavoro. Succe-de che molto spesso si chiudono in Cassazione con la prescrizione del reato.

Italia, maglia nera per la lentez-za giudiziaria. Tutto nella norma, quindi, se anche i processi in ma-teria di infortuni sul lavoro finisco-no con una prescrizione del reato. Oppure questi processi sono an-cora più lenti a causa di attriti che

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incontrano lungo il loro percorso processuale?Il problema nasce dal fatto che i processi per infortunio sul lavo-ro o per una malattia professiona-le non sono processi facili. Anche la qualità degli imputati determi-na un’attenzione difensiva altissi-ma…

In che senso “qualità degli impu-tati”?Insomma, si tratta di imprenditori con avvocati molto bravi che com-piono, giustamente, in pieno tut-to il loro dovere. Ma questo natu-ralmente rende il processo molto complesso anche rispetto al nume-ro delle udienze. Basti pensare che per la ThyssenKrupp abbiamo fat-to oltre 100 udienze, per l’Eternit oltre 70. È proprio il tipo di pro-cesso che, non essendo facile, non si esaurisce in una o due udienze ma comporta un’istruzione dibat-

timentale molto lunga. Così come molto lunghe possono essere le in-dagini preliminari.

Restiamo sulla “qualità degli impu-tati” e sulle metodologie di inda-gine. Sul piano delle responsabili-

tà ha detto che l’attività inquirente della Procura nazionale non si do-vrebbe fermare ai livelli più bassi dell’organigramma aziendale. Ve-diamo un caso specifico, l’inciden-te mortale avvenuto il 29 febbra-io scorso nel cantiere della Metro C di Roma. Il Comune di Roma è titolare dell’intero capitale sociale di Roma Metropolitane, a sua volta responsabile dell’Alta Sorveglian-za, affidata però a terzi. Con quale metodologia la nuova Procura af-fronterebbe questa indagine?Certamente non fermandosi sol-tanto all’ispezione o all’ascolto dei testi. Anche davanti alla Com-missione di inchiesta per le cosid-dette “morti bianche” ho sostenu-to la necessità di adottare nuove metodologie di indagine. Anche in quei casi bisogna ricorrere alla perquisizione, che ci consente di entrare nei computer dell’azienda e capire quali sono i messaggi che i dirigenti si sono scambiati. Que-sto può portare a capire che le re-sponsabilità sono anche di alto livello ovvero al livello in cui ven-gono prese le decisioni che stabi-liscono la politica aziendale della

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sicurezza. E questo non lo puoi fa-re limitandoti a chiedere dei do-cumenti all’azienda.

Questo tipo di perquisizioni per-mette, quindi, di capire se l’inci-dente – e quindi l’infortunio o la morte di un lavoratore – possano essere ascritti alla sfortuna, al caso oppure ai processi decisionali sul-le politiche della sicurezza. Tutta-via non vengono effettuate.Sono previste dal codice pena-le come per qualsiasi tipo di rea-

to ma non rientrano nelle prassi per tutti i processi in materia di in-fortuni sul lavoro. Una delle inno-vazioni dell’attività inquirente di questi ultimi anni è stata proprio il ricorso a queste metodologie di indagine più penetranti che ti per-mettono di scoprire cose che altri-menti non scopriresti mai. Entri nelle stanze dei consigli di ammi-nistrazione e questo ti può aiutare anche a capire se il CdA si è occu-

pato del problema e se ha preso decisioni che possono aver deter-minato una minore attenzione al-la sicurezza sul lavoro. E allora, ecco che non te la prendi più ne-cessariamente con il caposquadra o il direttore dello stabilimento.

E magari bisognerebbe prendersela un po’ anche con tutto quell’universo di soggetti pubblici preposti ai con-trolli in materia di sicurezza sul lavo-ro che determinano una molteplici-tà di disposizioni e procedure senza

un reale coordinamento tra i risultati delle verifiche effettuate. La Procu-ra nazionale sarebbe l’ennesimo ente competente oppure, nel caso inten-desse svolgere un ruolo di coordina-mento, come riuscirebbe ad ammor-bidire le resistenze dei diversi organi competenti territorialmente?Una delle ragioni per cui ri-tengo sia fondamentale istitui-re questa nuova organizzazione è proprio quella di soddisfare

un’esigenza che la Commissione senatoriale del presidente Tofa-ni sta mettendo in luce. L’esi-genza, insoddisfatta in Italia, di coordinamento tra gli organi di vigilanza. In materia di sicurezza sul lavoro, ad esempio, ci sono le ASL che sono disseminate in tut-to il Paese e questo fa sì che sia-no radicate sul territorio. Fatto positivo, da una parte, ma che, dall’altra, determina disomoge-neità e contrasti. Quindi avere un organo giudiziario di questo tipo garantirebbe anche un co-ordinamento tra i vari organi di vigilanza.

Per il momento, però, sembrano aver fallito anche le disposizioni contenute nel decreto legislativo 81 del 2008. Perché non ha funzio-nato? Per le resistenze degli stes-si enti pubblici competenti territo-rialmente?In questo caso avrebbero dovu-to funzionare i comitati regiona-li previsti dal Decreto 81. Ogni istituzione sembra pertanto ge-losa della propria autonomia ed un coordinamento effettivo non è mai stato fatto. Bisogna inven-

tarsi degli strumenti per risolvere questo problema. Uno strumento fondamentale sotto questo pro-filo è che non ci siano oltre 120 Procure per questa materia, cia-scuna con direttive e indicazioni diverse, ma istituire un’organizza-zione centralizzata a cui devono fare riferimento tutti gli organi di vigilanza e che sia in grado di for-nire indicazioni sia interpretative sia operative.

Il ricorso a metodologie di indagine più penetranti permette di capire se il CdA ha preso decisioni che possono aver determinato una minore attenzione alla sicurezza sul lavoro

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L’ITALIA È uNA REpubbLICA AFFONdATA SuL LAvOROLA PRECARIETà DEI DIRITTI CONDIZIONA LA SALUTE NEI LUOghI DI LAVORO. UNA CORRELAZIONE ChE LA POLITICA SI OSTINA A NON ACCETTARE A CAUSA DEI DELICATI EqUILIBRI PARLAMENTARI E ISTITUZIONALI ChE SI SONO VENUTI A CREARE SULLA qUESTIONE DELLA RIfORMA DEL LAVORO

Al tema della sicurezza sul lavoro è strettamente lega-to l’articolo 18 dello Sta-

tuto dei diritti dei lavoratori. “Ma che ci azzecca?” direbbe qualcuno scimmiottando Di Pietro. E invece ci azzecca. Ci azzecca eccome. La correlazione è intuitiva, prima che economica, sociale, prima ancora di sollevare questioni giuridiche. Affronteremo certamente anche questi aspetti, ma innanzitutto è importan-

te sottolineare le argomentazioni di opportunità politica che han-no posto un velo di ipocrisia sulla correlazione esistente tra le condi-zioni di sicurezza e le dimensioni occupazionali delle aziende. Il ten-tativo delle opposizioni, che hanno cercato di affermare la centralità dell’articolo 18 in relazione agli in-fortuni e alle “morti bianche”, si è

frantumato contro le barrie-re regolamentari del-

la Commissione di inchiesta

presieduta dal senatore Tofani. Le-ga Nord e Italia dei Valori ci hanno provato presentando 2 proposte di risoluzione rigettate ai sensi dell’ar-ticolo 97, comma 1, del Regolamen-to che disciplina l’improponibili-tà di proposte estranee all’oggetto della discussione che, in quel caso, si riferiva alla terza relazione inter-media della Commissione d’inchie-sta sugli infortuni sul lavoro. Come se il tema degli infortuni non fos-se connesso con il complesso delle questioni attinenti alle condizioni dei lavoratori e con la tutela del po-sto di lavoro in particolare. “Basta usare il buon senso – ha replicato il senatore Mazzatorta (LNP) – Nei cantieri edili è ovvio che il lavoratore di una piccola im-presa lavora a qualsiasi condizione, anche non indossando gli attrezzi per la sicurezza. Lo fa proprio per-ché sa che se non lavora alle con-dizioni del datore di lavoro viene immediatamente mandato a casa, senza alcun tipo di tutela. Diversa-mente, nelle medie e grandi azien-de questo non accade: il lavoratore sa di essere tutelato sul suo posto di lavoro ed esige che il datore di la-voro gli ponga a disposizione i mez-zi più moderni per contrastare l’in-fortunistica sul lavoro”. Un ragionamento che non ha trovato il soste-

DI aNdREa CamBONI

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evidenza anche dalla lettera invia-ta il 5 agosto 2011 dalla Banca cen-trale europea al Governo italiano. Nella lettera, la BCE, mentre chie-deva di operare una revisio-ne delle norme che regolano l’assun-zione e il li-

La proposta di risoluzione della

Lega Nord impegnava il governo “a mantenere

e garantire i diritti dei lavoratori, con

particolare riferimento all’articolo 18 dello Statuto

di cui in premessa; a non procedere

a nessuna modifica del suddetto articolo

18, senza la preventiva concertazione

e accordo con le parti sociali”

gno del Partito Democratico che, con il senatore Legnigni, ha con-cordato con la decisione della pre-sidenza di dichiarare improponi-bili le due risoluzioni in quanto – secondo il gruppo del PD – viene invocato un rapporto statistico tra la dimensione delle imprese e gli infortuni sul lavoro, che nulla ha a che vedere con il tema dell’arti-colo 18, con la disciplina dei licen-ziamenti.La sicurezza sui luoghi di lavoro, infatti, pare proprio che “ci azzec-chi” con la tutela e la stabilità rea-le obbligatoria relativa alle dimen-sioni aziendali. Stabilire l’esistenza di tale corre-lazione, ovvero quella di un’inci-denza infortunistica inversamen-te proporzionale alle dimensioni aziendali (più si sale nelle dimen-sioni aziendali e più gli infortuni sul lavoro diminuiscono), avvie-rebbe un dibattito socio-cultura-le che produrrebbe riflessioni più approfondite e concettualmente distanti dalla logica delle preroga-tive istituzionali che lega il tema dell’articolo 18 alla sopravvivenza dell’attuale governo. Soprattutto quando la sopravvivenza in discus-sione è quella dei lavoratori.

Ma la correlazione tra i due te-mi, sicurezza sul lavoro e ar-

ticolo 18, viene messa in

cenziamento dei dipendenti e una riforma del sistema di contrattazio-ne salariale collettiva prevedendo i cosiddetti contratti di prossimità, ovvero accordi a livello d’impresa per definire i salari e le condizio-ni di lavoro alle specifiche realtà aziendali, chiedeva altresì all’Italia di parametrare le condizioni di si-curezza al fine di costruire un ar-ticolato comune tra le differenti contrattualità aziendali costituite in virtù dell’articolo 8 della legge n. 148 del 14 settembre 2011.Sarebbe stato sufficiente avviare una dialettica costruttiva, nei li-miti della legalità e della dignità, tra il concetto di sicurezza e quel-lo di competitività. Una riflessio-ne non colta, lasciata sfumare come lo spirito stesso di quella lettera che non chiedeva necessa-riamente un intervento per legge derogativo di un accordo inter-confederale ma lasciava margini di discrezionalità decisionale alle parti sociali. Stessa cosa sta avve-nendo con la riforma del mercato del lavoro e l’articolo 18: coinvol-gere le parti sociali in una trat-tativa per raggiungere un accor-do successivamente sottoposto al

fuoco incrociato di oltre mille emendamen-

ti in sede parla-mentare.

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ARTICOLO

qUANDO LA SICUREZZA DEL POSTO DI LAVORO DI UNA DIPENDENTE PUò RAPPRESENTARE LA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO DI TUTTI I DIPENDENTI. UN CASO CONCRETO DI CORRELAZIONE TRA ARTICOLO 18 E SICUREZZA SUL LAVORO

Il 9 novembre 2010 è una da-ta che Anna Lorena Fantini non dimenticherà facilmente.

Sono passate appena 24 ore dalla sua nomina a rappresentante sin-dacale presso la EDIL MAR 2006 s.r.l., azienda impegnata nei lavo-ri di realizzazione della stazione Grotte Celoni della Metro C di Ro-ma. Quel martedì mattina, il com-mercialista della società si presen-ta alla sua scrivania con un foglio in mano. È una lettera di licenziamento. De-ve essere firmata con una certa ur-genza – le viene detto.

“La presente per comunicarle che ns/malgrado, non possiamo più avvaler-ci della sua prestazione lavorativa per

fine fase lavorativa cui Ella è addetta per le Sue mansioni.Le notifichiamo pertanto, […], il li-cenziamento a decorrere dal giorno 10/11/2010.La invitiamo pertanto ad astenersi dal presentarsi sul posto di lavoro a decor-rere dal giorno 10/11/2010, […]. Di-stinti saluti”.

Lorena Fantini non ha neanche il tempo di prendere tutti i suoi ef-fetti personali e salutare con digni-tà i colleghi di lavoro. Il suo è un licenziamento in tronco con effet-to immediato per fine fase lavora-tiva. Una motivazione illegittima in quanto i compiti a lei assegnati erano fondamentali fino alla fine del cantiere.

“Ho ragione di credere che il mio licenziamento sia dovuto essen-zialmente dal ruolo attivo che ri-coprivo come RSA all’interno dell’azienda dove lavoravo in qua-lità di impiegata. Non soltanto nei riguardi dei lavoratori della EDIL MAR 2006 s.r.l., ma anche nei con-fronti dei subappaltatori. Vigilavo sulla puntuale applicazione del CCNL e tutto ciò irritava sempre più il titolare della ditta”. Ma un’irritazione maggiore, il tito-lare della ditta deve averla provata l’8 febbraio del 2012 alla lettura in udienza della sentenza n. 2173 del Tribunale di Roma. Il giudice monocratico ha infatti ritenuto fondata l’impugnazione della Fantini, dichiarando l’ille-

18uNA NORMA dI CIvILTÀ CONTRO LE dISCRIMINAzIONI

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gittimità e dunque l’annullamen-to del licenziamento. Per effetto, il giudice ordina alla EDIL MAR 2006 s.r.l. di reintegrare immedia-tamente Lorena Fantini nel pro-prio posto di lavoro, con le stesse mansioni, e condanna l’azienda a liquidare l’insieme delle retribu-zioni maturate dal giorno del li-cenziamento all’effettiva reintegra nonché i contributi previdenziali ed assistenziali. La somma, calco-lata sulla base dell’ultima retribu-zione percepita in busta paga, sarà maggiorata sulla base della rivalu-tazione monetaria (indici Istat) e degli interessi legali calcolati dalla maturazione dei singoli crediti al saldo della somma.“Con il caso di Lorena – ha dichia-rato Roberto Cellini, segretario della Fillea CGIL di Roma e La-

zio – si dimostra con forza e chia-rezza la fondamentale importanza dell’articolo 18. Non un costoso privilegio, ma una norma di civiltà che difende i lavoratori e le lavo-ratrici dalle discriminazioni e da-gli abusi. Baluardo della dignità di chi lavora e della libertà sindacale nei posti di lavoro”.Da un appalto pubblico all’altro. Ci spostiamo da Roma a Latina, nel cantiere della Nuova Procura della Repubblica di viale Le Cor-busier. La storia della costruzione della “Nuova cittadella giudiziaria”

è lunga e tormentata come la storia di tutte quelle opere pubbliche ini-ziate e mai compiute perché prive di copertura finanziaria.Dei lavori si occupa l’ATI Sdf Scarl, costituita dalle imprese Renato San-toboni s.r.l., D’Alessio Costruzio-ni s.r.l. e Impresa Furlan Arcadio s.n.c., ditta appaltatrice del primo lotto dell’opera, la cui prima fase si conclude il 31 gennaio 2005. Un anno dopo, tra il 3 e il 6 febbraio 2006, arrivano le lettere di licenzia-mento a cinque lavoratori della Sdf. Licenziamenti intimati per “ridu-zione di personale per fine lavori”, dunque determinati dall’ultimazio-ne della prima fase dei lavori relati-vi alla realizzazione del nuovo edifi-cio della Procura della Repubblica di Latina. Lavori che però erano stati ultimati 12 mesi prima. Infatti, la data del 31 gennaio 2005 emer-ge quale giorno dell’ultimazione lavori anche dal “Certificato di ul-timazione lavori”, datato 31 genna-

io 2006. Per il giudice, quindi, non ci sono dubbi circa l’inesistenza del dedotto collegamento tra i licenzia-menti dei cinque lavoratori e il “fi-ne lavori” indicato dalla Sdf Scarl nelle lettere di recesso dei cinque dipendenti. Un collegamento che non era emerso neanche in fase di escussione dei testi. “Conseguente-mente – si legge nella sentenza 771 – stante l’insussistenza del giustifi-cato motivo oggettivo indicato nel-le lettere di licenziamento, gli stessi debbono essere dichiarati illegitti-mi e, conseguentemente, annul-lati”. Un’altra vicenda finita bene che – ha dichiarato Ezio Giorgi, Se-gretario generale della Fillea CGIL della Provincia di Latina – “dimo-stra come la tutela dell’articolo 18 rappresenti una tutela fondamen-tale per tutti i lavoratori e un forte deterrente per quelle Aziende che intimano licenziamenti in manie-ra illegittima, addirittura in appal-ti pubblici”.

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L’appello delle associa-zioni di categoria e sin-dacati punta ancora

una volta i riflettori sulla criticità della situazione e sulla necessità di un’azione di interventi strutturali non più rinviabile.Gli enti locali, con la Provincia di Roma e la Regione Lazio, raccolgo-no l’invito dichiarandosi disponi-bili al dialogo attraverso l’istituzio-ne di un tavolo di concertazione. Forse tardiva, questa disponibilità. Fuori tempo massimo e non pie-namente cosciente della realtà tra-gica che migliaia di cittadini, tra lavoratori e imprenditori, vedono

ogni giorno di più occupare, inva-dere, frammenti della propria vita privata e familiare, ambiti relazio-nali e sociali.Stupisce non poco che l’assessorato all’urbanistica della Regione Lazio si dica “pronto a verificare le emer-genze”. L’emergenza è sotto gli oc-chi e sulle spalle di tutti gli addetti del settore e la prontezza sbandie-rata non può cancellare l’ultimo biennio di cecità politica. Tant’è che le previsioni per l’anno in cor-so non lasciano dubbi né speranze: il 2012 sarà un altro anno nero per le costruzioni, il quinto consecuti-vo. Quanto tempo ancora ci vor-

LA SICuREzzA dI pERdERE IL LAvORO

12MILA POSTI DI LAVORO PERSI SU ROMA, CIRCA 16MILA IN TUTTA LA REgIONE LAZIO, 1.500 LE AZIENDE ChE ChIUDONO I BATTENTI. UN SETTORE TRAINANTE fINO A TRE ANNI fA, qUELLO DELL’EDILIZIA, ChE NON PRODUCE PIù ALCUN VALORE AggIUNTO E ChE NON ACCENNA A MANIfESTARE I SEgNI DI UNA RIPRESA. gLI ULTIMI DATI DIffUSI CONgIUNTAMENTE DA ACER, CNA ROMA, fEDERLAZIO, LEgACOOP LAZIO, fENEAL UIL, fILCA CISL E fILLEA CgIL fOTOgRAfANO LA gRAVITà DI UNA CRISI ChE INSISTE SU TUTTO IL SETTORE E SUL SUO INDOTTO

A dicembre 2011, nel Lazio, si sono persi 7.459 posti di lavoro

rispetto allo stesso mese del 2010. Dal 2008, anno di inizio della

crisi, ad oggi, nella sola provincia di Roma,

il settore ha perso circa 17mila posti di lavoro

DI CIaNCIO aLLEBaNdE

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rà per “verificare le emergenze” e inaugurare uno spazio di monito-raggio permanente sullo stato di sa-lute del settore? (TAB. 1).Le imprese chiudono, diminui-scono gli addetti, calano i salari. Un’equazione matematica che tut-tavia sembra valere solamente per le piccole realtà produttive. Una sottrazione sociale, salariale e im-prenditoriale che non trova le sue ragioni in un prosciugamento ge-neralizzato di risorse pubbliche che, al contrario, non mancano. Perché se, da una parte, nel mer-cato delle opere pubbliche conti-nuano a crescere le risorse destina-

te ad appalti di importi superiori ai 100 milioni di euro, sono diminui-ti drasticamente gli investimenti di importo inferiore che permetteva-no alle piccole e medie imprese di competere sul mercato dei lavori pubblici. Per ridare ossigeno alle attività e all’occupazione dell’eco-nomia locale è necessario risponde-re alle grandi opere appannaggio dei General Contractor, all’esplo-sione dei lavori in house da parte dei concessionari (individuati sen-za un confronto concorrenziale), sviluppando un programma diffu-so di opere medio-piccole che as-sicurino un’immediata cantierizza-

TAB. 1Movimenti delle ditte delle costruzioni nella Camera di Commercio di Roma 2008-2011

2008 2009 2010 2011

Imprese Iscritte Cessate Differenza Iscritte Cessate Differenza Iscritte Cessate Differenza Iscritte Cessate Differenza

Roma 3.255 3.289 - 34 2.751 3.777 - 1.026 2.754 3.795 - 1.041 2.435 3.776 - 1.431

Latina 695 554 141 558 526 32 566 572 - 6 555 615 -60

Rieti 178 177 1 173 163 10 180 181 -1 159 217 -58

Frosinone 435 489 -54 352 481 -129 399 406 -7 546 745 -199

Viterbo 471 503 -32 387 391 -4 379 375 4 367 367 0

Lazio 5.034 5.012 22 4.221 5.338 -1.117 4.278 5.329 -1.051 4.062 5.720 -1.658

Fonte: Infocamere.

TAB. 2Numero e importo delle gare pubblicate 2007-2010

2007 2008 2009 2010

Numero gare pubblicate

Importo gare pubblicate

Numero gare pubblicate

Importo gare pubblicate

Numero gare pubblicate

Importo gare pubblicate

Numero gare pubblicate

Importo gare pubblicate

Lazio 1.670 2.616 1.289 1.717 1.126 5.327 952 1.527

Italia 25.500 29.313 24.122 31.289 18.587 30.595 18.722 31.345

Fonte: Cresme su dati Europa Servizi.

I nuovi lavori sui quali le imprese possono confrontarsi sono sempre più rari e

residuali. Nella sola provincia di Roma, il numero dei bandi

di gara per opere pubbliche è diminuito

del 20%

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TAB. 3

Massa salari Ore Addetti

Gennaio 2011 Gennaio 2012 ∆ % Gennaio 2011 Gennaio 2012 ∆ % Gennaio 2011 Gennaio 2012 ∆ %

Roma 3.536.882 2.791.198 -7,69 329.088 254.649 -22,62 2.741 2.125 -22,47

Latina 495.105 529.474 6,94 46.712 48.395 3,6 373 387 3,75

Rieti 30.745 23.643 -23,10 2.966 2.252 -24,07 29 23 -20,69

Frosinone 1.146.416 783.077 -31,69 110.687 74.026 -33,12 1.072 706 -34,14

Viterbo 546.167 504.175 -7,69 51.874 47.298 -8,82 452 410 -9,29

Lazio 5.755.315 4.631.567 -19,53 541.327 426.620 -21,19 4.667 3.651 -21,27

Fonte: elaborazione Fillea CGIL su dati Cassa Edile.

TAB. 4

CIG totale (in milioni di ore) CIG straordinaria (in milioni di ore) CIGD (in milioni di ore)

Primo trimestre 2011

Primo trimestre 2012

∆ % Primo trimestre 2011

primo trimestre 2012

∆ % Primo trimestre 2011

Primo trimestre 2012

∆ %

Lazio 11,3 20,8 +83,6% 5 6,4 +26,5% 3,3 9,8 +33,7%

Italia 231,8 236,7 +2,1% 94,8 80,9 -14,7% 76,4 82 +7,3%

% Lazio/Italia 4,9 8,9 5,3 7,9 4,3 11,9

Fonte: elaborazione Unindustria.

zione attraverso la suddivisione dei lavori in lotti tali da determinare finalmente l’apertura del mercato (TAB. 2).Ma gli ostacoli non riguardano so-lamente problematiche di natura concorrenziale e procedurale, in riferimento ai criteri di aggiudica-zione degli appalti e di affidamen-to dei lavori pubblici. La stretta creditizia in atto rende, infatti, im-possibile l’approvvigionamento fi-nanziario delle imprese, costrette a ricorrere al mercato del credito in ragione dei ritardati pagamen-ti da parte della Pubblica Ammini-strazione. I dati diffusi dall’ultimo bollettino della Banca d’Italia evi-

A dicembre 2011, la contrazione

della forza lavoro interessa tutte

le province, con percentuali che

variano dal 10% al 14%; nello stesso periodo

le ore lavorate a Roma diminuiscono del 30%

denziano la consistenza di un pro-blema che, dall’inizio della crisi, ha portato alla chiusura numerose realtà produttive. Basti pensare che solamente a Roma e provincia il nu-mero delle aziende è diminuito del 9% nel corso del 2011. Se tra il 2009 e il 2010 la domanda di credito da parte delle imprese che operano nel settore delle costruzioni aveva subito una sensibile contrazione, i dati registrati dalla Banca d’Ita-lia nei primi 9 mesi del 2011 regi-strano un’ulteriore flessione sia per quanto riguarda i mutui erogati per investimenti in edilizia residenziale (-11,4%) sia per i mutui erogati in edilizia non residenziale (-32,8%).

Page 25: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 25Costruire • Aprile 2012•

TAB. 5

CIG straordinaria (in milioni di ore) CIG ordinaria (in milioni di ore) CIGD (in milioni di ore)

Primo trimestre 2011

Primo trimestre 2012

∆ % Primo trimestre 2011

primo trimestre 2012

∆ % Primo trimestre 2011

Primo trimestre 2012

∆ %

Edilizia 189 (in migliaia di ore)

559 (in migliaia di ore)

+200% 1,3 1,9 +48,4% 1,5 3 +100%

Lazio 5 6,4 +26,5% 3 4,7 +57,6% 3,3 9,8 +197

% Edilizia/Lazio 3,8 8,7 43,3 40,4 45,4 30,6

Fonte: elaborazione Unindustria.

Le ripercussioni sul piano occu-pazionale sono impressionanti (TAB. 3). Infatti, proprio questa difficoltà denunciata dalle picco-le e medie imprese è riscontrata dall’esplosione della CIG in de-roga che, nel Lazio, triplica le ore autorizzate passando, nei primi tre mesi del 2012, da 3,3 a 9,8 milioni di ore. Un dato in controtenden-za rispetto al modesto incremento nazionale che cresce da 76,4 a 82 milioni di ore. Rispetto al primo trimestre 2011, raddoppia il mon-te ore totali dell’Edilizia (3 milioni di ore) così come l’Industria Edi-le che mostra un incremento di CIGD del 123% (da 1,2 a 2,6 mi-lioni). Colpito di conseguenza an-che l’indotto dove, tra gli incre-menti più consistenti di CIGD in termini percentuali, l’Installazio-ne di impianti per l’edilizia passa da 267 a 902mila ore.I dati Unindustria sul primo tri-mestre del 2012 indicano una crescita della CIG totale pari all’83,6% (da 11,3 a 20,8 milio-ni) nel Lazio, a fronte di un in-cremento della CIG totale che a livello nazionale cresce solamen-te del 2,1%, passando da 231,8 a 236,7 milioni, rispetto allo stesso periodo del 2011 (TABB. 4 e 5).

Page 26: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 26Costruire • Aprile 2012•

Concorrenza e mercato

Attuare un profondo processo di riorganizzazione delle attività e di razionalizzazione delle spese.

Puntare ad un diffuso programma di opere medio-piccole al fine di trasferire più rapidamente sul territorio gli effetti positivi derivanti dall’attività prodotta.

Prevedere che le stazioni appaltanti istruiscano forme di coinvolgimento delle imprese locali nella realizzazione delle grandi infrastrutture suddividendo i lavori in lotti ai quali possano partecipare le piccole e medie imprese.

Costituire l’Osservatorio regionale sugli appalti per garantire la trasparenza dei procedimenti amministrativi, la pubblicità, attraverso la pubblicazione su apposito sito internet, degli avvisi e dei bandi di gara e il controllo e il monitoraggio del ciclo dell’appalto fino alla consegna e al collaudo.

Rapporti con le P.A. e gli Enti locali

Applicare la Direttiva Europea che impone alla Pubblica Amministrazione il pagamento dei debiti verso le imprese entro un tempo massimo di 60 giorni.

Introdurre incentivi fiscali regionali per la riqualificazione del patrimonio abitativo, in una logica di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico, operando con il meccanismo del contrasto di interessi.

Il rapporto “Crisi dell’edilizia a Roma

e nel Lazio” presentato il 3 aprile scorso

da imprese e lavoratori presso la Camera

di Commercio di Roma pone come premessa

indispensabile per affrontare l’emergenza

la dichiarazione dello stato di crisi e la costituzione

di un tavolo permanente tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali

per il monitoraggio sullo stato di salute del settore

LE pROpOSTE CONTRO LA CRISI

dEL SETTORE

Sicurezza e legalità

Applicare l’obbligatorietà dell’adozione del DuRC per congruità anche nei lavori privati per contrastare il lavoro irregolare.

Estendere le tutele degli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori che ne sono privi.

Avviare una gestione triangolare Regione-enti bilaterali-OO.SS finalizzata alla riqualificazione professionale e al reimpiego dei lavoratori disoccupati o cassaintegrati.

Sperimentare in alcuni cantieri un rilevatore di presenze elettronico che incroci i dati dei centri per l’impiego per l’identificazione e la permanenza degli addetti e dei lavoratori autorizzati.

Realizzare la banca dati unica DPL-INPS-INAIL sulle imprese e sui lavoratori per consentire fluidità ed evitare sovrapposizioni nelle ispezioni.

Garantire una corretta gestione contrattuale nel cantiere, impedendo l’impropria applicazione dei contratti di lavoro legata alla riduzione dei costi della manodopera.

Contrastare i fenomeni di infiltrazioni criminali avviando una procedura che metta al riparo da possibili ripercussioni e ritorsioni quei lavoratori che denuncino comportamenti scorretti, illegali e pericolosi in materia di rapporti di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori.

Prevedere meccanismi che garantiscano la protezione e l’anonimato per quei datori di lavoro che denuncino comportamenti che vanno dalle frodi fiscali a casi di corruzione e concussione.

19

10

11

12

13

14

4

2

5

3

67

8

Page 27: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 27Costruire • Aprile 2012•

RIETI SOTTOSCRITTA L’IpOTESI dI CONTRATTO INTEgRATIvOIL 20 APRILE 2012, LA SEZIONE COSTRUTTORI EDILI UNINDUSTRIA CONfINDUSTRIA RIETI, fENEAL UIL, fILCA CISL E fILLEA CgIL hANNO SOTTOSCRITTO L’IPOTESI DI ACCORDO DEL CONTRATTO PROVINCIALE INTEgRATIVO PER I DIPENDENTI DELLE IMPRESE ChE SVOLgANO LE LAVORAZIONI ELENCATE NEL CCNL DELLE IMPRESE EDILI ED AffINI ESEgUITE IN PROPRIO, PER CONTO DI ENTI PUBBLICI O PER CONTO DI TERZI PRIVATI, INDIPENDENTEMENTE DALLA NATURA DELLE IMPRESE STESSE

L’accordo nasce con l’obiet-tivo di contribuire al man-tenimento della compe-

titività delle imprese del territorio nonché del miglioramento delle condizioni di lavoro delle maestran-ze in una realtà economica, quella della provincia di Rieti, che per le

sue ridotte dimensioni subisce, so-prattutto nel comparto delle costru-zioni, una situazione generale di crisi in modo più cogente di quanto acca-de a livello nazionale.In questo clima, l’accordo sotto-scritto vuole incidere significativa-mente sull’attuale modello di re-

lazioni industriali, sviluppando al suo interno un dialogo e un con-fronto costante volto a favorire le esigenze di sviluppo del setto-re e la trasparenza delle fattispe-cie contrattuali attraverso azioni di contrasto al lavoro irregolare e sommerso.

SETTORE DEGLI APPALTIIl documento sottoscritto indivi-dua nel contesto normativo e fi-nanziario uno degli ostacoli mag-giori che impedisce alla categoria di imporsi da protagonista nel mercato. Per questo, la Pubblica Amministrazione (Comune, Pro-vincia e Regione), il sistema banca-

Page 28: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

FORMAZIONENonostante la situazione economi-ca imponga agli Enti Paritetici po-litiche di razionalizzazione e di ef-ficientamento dei servizi dirette a sostenere le attività del comparto, le Parti sottoscriventi l’accordo ri-tengono necessario giungere alla completa attuazione del preceden-te accordo siglato il 2 agosto 2011 implementando l’operatività degli Enti Paritetici volta ad individua-re e realizzare programmi di for-mazione e riqualificazione profes-sionale cogliendo, da una parte, le opportunità offerte dai finanzia-menti pubblici e, dall’altra, rispon-dendo alle esigenze che emergono dal processo produttivo.

MERCATO DEL LAVORODal primo aprile 2012, riconoscen-do l’anomalia dei contratti part-ti-

Pagina 28Costruire • Aprile 2011•

Dati Cassa Edile di Rieti nel periodo ottobre-dicembre 2011

Lavoratori iscritti -7,37%

Ore denunciate -15,7%

Monte salari -8,26

Imprese iscritte -6,94%

rio e il sistema Camerale vengono sollecitati a porre in essere misure per ottimizzare le azioni già mes-se in campo al fine di rigenerare quel clima di fiducia capace di ga-rantire e sostenere le imprese edi-li nell’affrontare anche l’attuale congiuntura economica.

me in edilizia, è stato definito un contributo aggiuntivo alle quote provinciali per questa tipologia di lavoro, pari al 6%. Sempre a de-correre dal primo aprile entra in vigore l’istituto dell’EVR (Elemen-to Variabile della Retribuzione) quale premio variabile di retribu-zione che tiene conto dell’anda-mento congiunturale del settore.

SICUREZZAContestualmente all’ipotesi di ac-cordo integrativo, le Parti hanno sottoscritto con l’Associazione Si-curezza Lavoratori Rieti un secon-do accordo relativo alle modalità di attività del RLST (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Ter-ritoriale). In questo modo si è data piena attuazione alla presenza co-stante degli RLST in provincia di Rieti che, se pur presenti sul ter-ritorio, non disponevano di suffi-cienti risorse per un’attività a tutto campo. Per garantire il sistema, ol-tre ad incrementare dello 0,10% il contributo destinato agli RLST, si è prevista la possibilità di accede-re ad un accantonamento in Cassa Edile denominato “Fondo incen-tivazione sicurezza nei cantieri ed agevolazioni alle imprese”.

Nel periodo 2008-2012 il settore delle

costruzioni avrà perso il 24,1% in termini

di investimenti, riportandosi ai livelli

degli anni ’90

Si è provveduto ad un aumento delle aliquote

ed a una diversa modalità di erogazione delle quote provinciali

per garantire un migliore funzionamento dell’EDILfORMAZIONE

Page 29: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 29Costruire • Aprile 2012•

CENTRO PER LA FORMAZIONEDELLE MAESTRANZE EDILI ED AFFINI DI ROMA E PROVINCIA

Ministero del Lavoro e della Previdenza SocialeDirezione Generale per le Politiche per l’Orientamento e la Formazione

DIPARTIMENTO SOCIALEDIREZIONE REGIONALEFORMAZIONE E POLITICHE DEL LAVORO

CORSI DI FORMAZIONE GRATUITI

ENTE REGIONALE PER LA FORMAZIONEE L’ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE NELL’EDILIZIA

Formedil Lazio

ASSESSORATO ALLE POLITICHE DEL LAVORO E FORMAZIONEUNIONE EUROPEA

Fondo Sociale Europeo

Per informazioni e iscrizioni:POMEZIA - Via Monte Cervino, 8 - Tel. 06.919622.26/27/28/30 - Fax 06.91962229

ROMA - Via Filippo Fiorentini, 7 - Tel. 06.4065541 - 06.4064897- 06.4063824 - Fax 06.4064833

Sito Internet: www.cefme.it E-mail: [email protected]

Non richiestoPomezia

FORMAZIONE “16 ORE”

16 ore di formazione obbligatoriaper i lavoratori di primo ingresso

nel settore edile

16 Lavoratori di primo ingressonel settore edile

01/01/2009

Sede Titolo Progetto Ore Titolo di studio Destinatari A partire da

RIVOLTI AI DIPENDENTI DI IMPRESA

Roma/Pomezia Formazione per Apprendisti 120 Non richiesto Occupate/i con contrattodi Apprendistato Profess.

Pomezia Percorso di Abilitazione Macchine Lavori Edili e Stradali

16 Non richiesto Occupate/i

Pomezia Patentino OperatoriMacchine Complesse

40 Non richiesto Occupate/i con minimo3 anni di esperienza

Sede Titolo Progetto Ore Titolo di studio Destinatari Scadenza

POLITICHE ATTIVE IN FAVORE DI PERCETTORI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA

Roma/Pomezia Non richiestoDa 50a 450

Lavoratori in mobilità/Cassa Integrazione

30/06/2012

Sede Titolo Progetto Ore Titolo di studio Destinatari Scadenza

• Bonifica Amianto Coordinatore/Lavoratore• Posatore Ceramico e Stuccatore• Installatore Manutentore Impianti Solari• Paghe e Contributi • Tecnico Esperto in Impianti Solari• Disegnatore CAD• Autocad 2D e 3D• Operatore Impiantista Termoidraulico• Tecniche di Installazione di Impianti Solari Termici/Fotovoltaici• Operatore Edile per il Risparmio Energetico• Installatore Manutentore Impianti Elettrici• Tecnico Esperto in Impianti Solari/Bioedilizia• Conduttore di Macchine da Cantiere Complesse

Page 30: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 30Costruire • Aprile 2012•

Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.r. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

7° Imp. Extra 1.600,71 533,82 371,29 10,33 2.516,15 6° ex Imp. 1ª 1.440,63 529,63 339,22 10,33 2.319,81 5° ex Imp. 2ª 1.200,52 523,35 285,52 10,33 2.019,72 4° ex Imp. 3° Liv. 1.120,51 521,25 261,95 10,33 1.914,04 4° ex Op. 3° Liv. 6,48 3,01 1,58 0,06 11,13 15,02 16,14 0,55 2,06 0,73 14,47 3° ex Imp. 3° 1.040,46 519,16 242,20 10,33 1.812,14 3° ex Op. Specializ. 6,01 3,00 1,46 0,06 10,53 14,22 15,28 0,52 1,95 0,73 13,74 2° ex Imp. 4° 936,42 516,43 218,80 10,33 1.681,98 2° ex Op. Qualificato 5,41 2,99 1,32 0,06 9,78 13,20 14,18 0,48 1,81 0,73 12,80 1° ex Imp. 1° Impiego 800,36 512,87 188,20 10,33 1.511,76 1° ex Op. Comune 4,63 2,96 1,14 0,06 8,79 11,87 12,75 0,44 1,63 0,73 11,58 Guard. Senza Alloggio 4,1638 2,470 1,0231 0,05 7,71 10,40 11,17 0,38 1,43 0,73 10,24 Guard. Con Alloggio 3,7011 2,470 0,9128 0,04 7,12 9,62 10,33 0,35 1,32 0,73 9,52

Dall’1/07/2006 l’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli addetti al CALCESTRUZZO è passata € 0,79 l’ora, per gli operai di cantiere a € 0,50 incrementata di 0,06 dal gennaio 2008; per gli impiegati a € 4,00 al giorno incrementata di 0,48 dal gennaio 2008. L’INDENNITÀ di TRASPORTI è stata elevata a € 0,17 l’ora, per gli impiegati a € 1,36 al giorno. Per la rete EXTRAURBANA è stato rimborsato il costo dell’abbonamento sino alla cifra massima di € 47,00; in caso di assun-zione o di licenziamento a metà del mese è stato rimborsato un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. Il VESTIARIO era composto da un paio di scarpe antinfortunistiche e da due tute l’anno. Dall’1/1/98 la CASSA EDILE ha erogato in caso di infortunio una prestazione assistenziale straordinaria di £. 40.000 - € 20,66 da corrispondere per ogni giorno dei primi tre coincidenti con le giornate lavorative, e di £. 70.000 - € 36,15 per ogni giorno dei primi tre in caso di brevi malattie da usufruire per un massimo di due volte l’anno. Dal mese di gennaio 2011 l’E.E.T. viene inglobato nel premio di produzione e nella i.t.s.

A seguito del rinnovo del c.c.p.l., nella provincia di Roma dal 01/02/2012 l’importo dell’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA è il seguente: per gli addetti al calcestruzzo € 0,85 l’ora, per gli operai di cantiere € 0,625 l’ora, per gli impiegati € 5,00 al giorno; l’importo dell’ INDENNITÀ di TRASPORTO è il seguente: per gli operai € 0,20 l’ora, per gli impiegati € 1,60 al giorno. Per la rete EXTRA URBANA verrà rimborsato il costo dell’abbonamento sino alla cifra massima di € 47,00; in caso di assunzione o di licenziamento a metà del mese sarà rimborsato un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. Il VESTIARIO è composto da un paio di scarpe antinfortunistiche e da due tute l’anno. La CASSA EDILE in caso di malattia breve (inferiore ai 6 giorni) erogherà € 36,15 per ogni giorno dei primi tre per un massimo di due volte l’anno. In applicazione di quanto previsto dal c.c.n.l. del 2010, già dal mese di gennaio 2011 l’E.E.T. è stato inglobato nel premio di produzione e nella i.t.s. e, a partire dalla decorrenza del nuovo c.c.p.l. (cioè dal 1° febbraio 2012), è introdotto l’ele-mento variabile della retribuzione (EVR) che per l’anno 2012 è erogabile nella misura di cui alla presente tabella per 12 mesi.

EDILIZIA INDUSTRIA gennaio 2012

Livelli Paga base Contingenza Premioprod. i.t.s.

EVr Elemento Variabile retribuz.

E.D.r. Totale mensile

Paga oraria Mensa Trasporto

7° Imp. Extra 1.600,71 533,82 371,29 85,12 10,33 2.601,27 6° ex Imp. 1ª 1.440,63 529,63 339,22 76,61 10,33 2.396,42 5° ex Imp. 2ª 1.200,52 523,35 285,52 63,84 10,33 2.083,56 4° ex Imp. 3° Liv. 1.120,51 521,25 261,95 59,59 10,33 1.973,63 4° ex Op. 3° Liv. 6,48 3,01 1,58 0,34 0,06 11,47 0,625 0,20 3° ex Imp. 3° 1.040,46 519,16 242,20 55,33 10,33 1.867,47 3° ex Op. Specializ. 6,01 3,00 1,46 0,32 0,06 10,85 0,625 0,20 2° ex Imp. 4° 936,42 516,43 218,80 49,80 10,33 1.731,78 2° ex Op. Qualificato 5,41 2,99 1,32 0,29 0,06 10,07 0,625 0,20 1° ex Imp. 1° Impiego 800,36 512,87 188,20 42,56 10,33 1.554,32 1° ex Op. Comune 4,63 2,96 1,14 0,25 0,06 9,04 0,625 0,20 Guard. Senza Alloggio 4,1638 2,470 1,0231 0,22 0,05 7,93 0,625 0,20 Guard. Con Alloggio 3,7011 2,470 0,9128 0,20 0,04 7,32 0,625 0,20

EDILIZIA INDUSTRIA febbraio 2012

NuOvA!

NuOvA!

Page 31: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 31Costruire • Aprile 2012•

Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.r. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

8° 2.045,49 546,12 469,57 10,33 3.071,51 7° Imp. Extra 1.718,20 537,48 403,73 10,33 2.669,74 6° ex Imp. 1ª 1.472,74 530,98 346,86 10,33 2.360,91 5° ex Imp. 2ª 1.251,85 525,21 296,82 10,33 2.084,21 5° ex Operai 3° gruppo 7,24 3,04 1,74 0,06 12,07 16,30 17,50 0,60 2,23 0,73 15,63 4° ex Imp. 3° gruppo 1.119,63 521,70 262,18 10,33 1.913,84 4° ex Operai 3° gruppo 6,47 3,02 1,57 0,06 11,12 15,01 16,12 0,55 2,06 0,73 14,45 3° ex Imp. 3ª cat. 1.041,52 519,54 242,64 10,33 1.814,03 10,49 3° ex 1° Op. Specializzato 6,02 3,00 1,47 0,06 10,55 14,25 15,30 0,52 1,95 0,73 13,76 2° ex Imp. 4ª cat. 935,14 516,63 218,74 10,33 1.680,84 9,72 2° ex Op. Qualificato 5,41 2,99 1,33 0,06 9,78 13,21 14,18 0,48 1,81 0,73 12,81 1° ex Op. Comune 4,73 2,97 1,20 0,06 8,96 12,10 12,99 0,44 1,66 0,73 11,79

A decorrere dal 1° giugno 2006: L’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA è pari a € 0,56 per ogni ora ordinaria effettivamente prestata, e quindi con un limite giornaliero di € 4,48 valevole sia per gli operai che per gli impiegati; L’INDENNITÀ DI TRA-SPORTO rimane fissata in € 0,17 l’ora e quindi con un limite giornaliero di € 1,36 valevole sia per gli operai che per gli impiegati. INOLTRE, nel caso di utilizzo di trasporto EXTRAURBANO viene corrisposto un concorso spese pari al costo dell’ab-bonamento di € 44,00 mensili; nel caso di assunzione o di licenziamento a metà del mese, l’Impresa rimborsa al lavoratore un terzo dei € 47,00 per ogni decade di lavoro. VESTIARIO: un paio di scarpe antinfortunistiche e due tute l’anno. Con il rinnovo dell’Integrativo provinciale sono state concordate le seguenti indennità di disagio: 8% della paga oraria per il personale che si rende reperibile, il 5% per l’uso del martello elettrico, il 15% per gli addetti alla sabbiatura, ed il 10% per chi utilizza l’idropulitrice. A TUTTO IL PERSONALE in forza, è stata erogata una tantum del seguente importo: 8° Liv. € 184,71 - 7° Liv. € 155,16 - 6° Liv. € 132,99 - 5° Liv. € 113,04 - 4° Liv. € 100,85 - 3° Liv. € 93,83 - 2° Liv. € 84,23 - 1° Liv. € 73,89.

EDILIZIA COOPERATIVE gennaio 2012

A decorrere dall’1/10/2006, la quota oraria dell’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli Operai dipendenti delle Imprese del settore del calcestruzzo è fissata a € 0,79; per gli operai di cantiere passa a € 0,50 (tali indennità sono state incrementate da ulteriori € 0,06 dal gennaio 2008) per ogni ora di lavoro ordinario prestata, per gli Impiegati di € 4,00 al giorno (incrementato da altro 0,48 dal gennaio 2008). INDENNITÀ di TRASPORTI: rimborso della tessera urbana ed extraurbana (il rimborso avviene a presentazione della tessera); qualora il lavoratore si rechi sul posto di lavoro con i propri mezzi, allo stesso viene riconosciuta l’indennità sostitutiva pari a € 0,17 per ogni ora ordinaria prestata. VESTIARIO: un paio di scarpe e due tute l’anno. ATTENZIONE: l’incremento previsto dell’indennità di mensa a decorrere dal gennaio 2008, con ulteriore accordo del 30/10/2007 è stato anticipato al 1° ottobre 2007. Da tale data pertanto l’indennità di mensa per gli operai è passata a € 0,56 orarie, per gli impiegati a € 4,48 giornaliere mentre per gli addetti al calcestruzzo a € 0,85 orarie.Da gennaio 2011 l’E.E.T. viene inglobato al premio di produzione e nella i.t.s.

Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.r. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

7° Imp. Extra 1.605,96 535,12 373,02 10,33 2.524,43 6° ex Imp. 1ª 1.445,36 530,79 340,79 10,33 2.327,27 5° ex Imp. 2ª 1.204,48 524,31 286,84 10,33 2.025,96 4° ex Imp. 3° Liv. 1.124,17 522,15 263,17 10,33 1.919,82 4° ex Op. 3° Liv. 6,50 3,02 1,59 0,06 11,17 15,08 16,19 0,55 2,07 0,73 14,523° ex Imp. 3° 1.043,88 520,00 243,33 10,33 1.817,54 3° ex Op. Specializ. 6,03 3,01 1,47 0,06 10,57 14,27 15,33 0,52 1,96 0,73 13,782° ex Imp. 4° 939,49 517,16 219,81 10,33 1.686,79 2° ex Op. Qualificato 5,43 2,99 1,34 0,06 9,82 13,26 14,24 0,49 1,82 0,73 12,851° ex Imp. 1° Impiego 802,99 513,46 189,08 10,33 1.515,86 1° ex Op. Comune 4,64 2,97 1,15 0,06 8,82 11,91 12,79 0,44 1,63 0,73 11,62Guard. Senza All. 4,18 2,37 1,04 0,05 7,64 10,31 11,08 0,38 1,41 0,73 10,16Guard. Con All. 3,71 1,97 0,92 0,05 6,65 8,98 9,65 0,33 1,23 0,73 8,94

EDILIZIA CONFAPI gennaio 2012

Page 32: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 32Costruire • Aprile 2012•

Categorie Paga base Contingenza Premio produzione

Accordo 02/12/90

E.D.r. Totale mensile Paga oraria 3% cavatori A.p.a.

A = Imp. Super 1.491,85 531,34 117,95 6,45 10,33 2.157,92 12,40 0,372 13,01 A = Ex Imp. 1ª 1.372,42 528,18 111,18 6,46 10,33 2.028,57 11,66 0,350 11,97 B = Ex Imp. 2ª Int. 1ª 1.118,84 521,47 96,84 5,42 10,33 1.752,90 10,07 0,302 9,80 B = Operai Mode-Scul 1.118,84 521,47 96,84 5,42 10,33 1.752,90 10,07 0,302 9,80 CS 1.074,32 520,13 96,84 5,42 10,33 1.707,04 9,81 0,294 9,45 C = Ex Imp. 3ª Int. 2ª 1.014,64 518,37 90,17 4,91 10,33 1.638,42 9,42 0,282 8,82 C = Ex Operai Super 1.014,64 518,37 90,17 4,91 10,33 1.638,42 9,42 0,282 8,82 D = Ex Imp. 3ª Operai 1ª 957,75 516,76 86,74 4,65 10,30 1.576,20 9,06 0,272 8,31 E = Ex Imp. 4ª Operai 2ª 882,90 514,81 82,50 4,39 10,33 1.494,93 8,59 0,258 7,69 F = Ex Operai 3ª 747,20 512,38 77,09 4,23 10,33 1.351,23 7,77 0,233 6,65

N.B. Il rinnovo del CCNL del 17/04/2008 ha previsto incrementi della paga base alle seguenti decorrenze: aprile 2008, aprile 2009 e settembre 2009 (a Villalba di Guidonia, per accordo intervenuto localmente il secondo incremento è stato corrisposto anche esso con decorrenza aprile 2008). Nella paga base del livello F è stato inserito l’importo di € 7,75 al mese quale superminimo di categoria come dal precedente contratto.INOLTRE, CON LE IMPRESE SITE IN VILLALBA DI GUIDONIA IN DATA 17/06/96 È STATO SOTTOSCRITTO UN ACCORDO INTERAZIENDALE, IL QUALE CON IL MESE DI NOVEMBRE 1996: HA ISTITUITO IL TICKET RESTAURANT DI £ 9.850 (€ 5,09) CIASCUNO CON INCREMENTO ANNUALE DI £ 500 (€ 0,26). DALL’1/01/1997 DETTO ISTITUTO HA SOSTITUITO LA PRECEDENTE CONTRATTAZIONE. VESTIARIO: 2 PAIA DI SCARPE, 2 TUTE L’ANNO E UNA GIACCA A VENTO. IL PREMIO DI RISUL-TATO PUÒ ESSERE CONCORDATO AZIENDALMENTE E NON PUÒ ECCEDERE LE £ 230.000 (€ 118,78) L’ANNO.Il citato rinnovo contrattuale del 17/04/2008 prevedeva l’erogazione di una TANTUM di € 150,00 in relazione alla durata del rapporto di lavoro prestato nel periodo 1° gennaio 2008 - 31 marzo 2008; detto importo è stato erogato con la busta paga del mese di aprile 2008.INOLTRE, gli Aumenti Periodici di Anzianità sono stati incrementati dal 1° gennaio 2009 di € 0,25 cadauno.Il premio di produzione è stato incrementato dei seguenti importi: as € 14,00, a € 12,88, b € 10,50, cs € 10,08, c € 9,94, d € 8,96, e € 8,26, f € 7,30; da aprile 2009 è passato a 15,20 - 13,98 - 11,40 - 10,94 - 10,44 - 9,73 - 8,97 - 7,60.Art. 24 elemento di garanzia retributiva: dall’1/01/2011 ai lavoratori assunti a tempo indeterminato da aziende prive di contrattazione di 2° livello e che nell’anno precedente non abbiano percepito altri trattamenti economici individuali o collettivi sarà corrisposto al 1° gennaio di ogni anno un importo pari a € 150,00 lordi. Una cifra inferiore sino a concorrenza se avessero percepito altro trattamento economico di analoga natura non è utile per il calcolo del t.f.r.

LAPIDEI INDUSTRIA settembre 2011

Decorrenza 1/10/2000Livelli Paga base Contingenza Premio

prod. i.t.s.E.D.r. Totale

mensilePaga oraria Straord.

feriale 35%Lavoro festivo 45%

retrib. permessi 4,95%

C.E. oraria 18,50%

Mensa e trasp.

Paga oraria + C.E. + mensa e trasp.

7° Imp. Extra 1.593,72 534,28 376,57 10,33 2.514,90 6° ex Imp. 1ª 1.394,10 529,11 340,11 10,33 2.273,65 5° ex Imp. 2ª 1.161,54 522,91 286,23 10,33 1.981,01 4° ex Imp. 3° Liv. 1.075,94 520,12 261,86 10,33 1.868,25 3° ex Imp. 3° 1.006,23 517,85 242,75 10,33 1.777,16 2° ex Imp. 4° 889,41 515,27 217,80 10,33 1.632,81 1° ex Imp. 777,31 512,58 189,09 10,33 1.489,31 4° ex Op. 3° Liv. 6,22 3,01 1,58 0,06 10,87 14,67 15,76 0,54 2,01 0,72 14,143° ex Op. Specializ. 5,82 2,99 1,47 0,06 10,34 13,95 14,99 0,51 1,91 0,72 13,482° ex Op. Qualificato 5,14 2,98 1,32 0,06 9,50 12,83 13,78 0,47 1,76 0,72 12,451° ex Op. Comune 4,49 2,96 1,15 0,06 8,66 11,70 12,56 0,43 1,60 0,72 11,41Guard. Senza All. 4,044 2,464 1,04 0,05 7,60 10,26 11,02 0,38 1,41 0,72 10,10Guard. Con All. 3,594 2,464 0,92 0,04 7,02 9,48 10,18 0,35 1,30 0,72 9,38

Si è rinnovato in data 25/05/2007 il Contratto Integrativo Provinciale il quale prevede:dall’1/05/2007 che l’INDENNITÀ SOSTITUTIVA DI MENSA per gli Operai è passata a € 0,55 l’ora, per gli Impiegati, alla stessa data, l’indennità di mensa è passata a € 4,40 al giorno, per qli operai addetti al calcestruzzo l’indennità sostitutiva è stata fissata in € 0,79 orarie.L’INDENNITÀ di TRASPORTI con la stessa decorrenza è passata a € 0,17 l’ora per gli Operai e a € 1,36 al giorno per gli Impiegati. Il trasporto extraurbano sarà rimborsato fino ad un massimo di € 47,00 al mese sia per gli operai che per gli impiegati. Prossimo aumento giugno 2012. Da gennaio 2011 l’E.E.T. è stato inglobato nel Premio di produzione e nella i.t.s.

EDILIZIA ARTIGIANA gennaio 2011

Page 33: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 33Costruire • Aprile 2012•

Livelli Nuove categorie Paga base contingenza E.D.r.

Indennità di funzione

Premio prod. + di 50 dip.

Premio prod. 13%

1° totale mensile 2° totale oltre 50 dip.

1ª paga oraria 2ª paga oraria

7) Imp. Super AD3 2.089,37 25,82 1,21 11,25 2.126,44 2.127,65 12,2209 12,2279 AD2 2.054,59 1,21 11,25 2.065,84 2.067,05 11,8726 11,8796

AD1 1.977,15 1,21 11,25 1.988,40 1.989,61 11,4276 11,4345 6) Ex Imp. 1ª categ. AC5 1.901,74 1,21 11,25 1.912,99 1.914,20 10,9942 11,0011

AC4 1.788,45 1,21 11,25 1.799,70 1.800,91 10,3431 10,3501 5) Ex Imp. 2ª categ. AS4 - AC2 - AC3 1.675,11 0,96 8,70 1.683,81 1.684,77 9,6771 9,6826

AS3 1.618,97 0,96 8,70 1.627,67 1.628,63 9,3544 9,3599 5) Ex Inter. 1ª categ. AS4 - AC2 - AC3 1.675,11 0,96 8,47 1.683,58 1.684,54 9,6757 9,6813

AS3 1.618,97 0,96 8,47 1.627,44 1.628,40 9,3531 9,3586 4) Ex Imp. 3ª categ. Op. Super AS2 - AC1 1.560,59 0,83 6,73 1.567,32 1.568,15 9,0076 9,0124 3) Ex Inter. 2ª categ. AE4 - AS1 1.515,55 0,83 6,65 1.522,20 1.523,03 8,7483 8,7530 3) Ex Oper. 1ª categ. AE4 - AS1 1.515,55 0,83 6,39 1.521,94 1.522,77 8,7468 8,7516 AE3 1.459,02 0,83 6,39 1.465,41 1.466,24 8,4219 8,4267 2) Ex Imp. 4ª categ. AE2 1.402,01 0,78 6,26 1.408,27 1.409,05 8,0935 8,0980 2) Ex Operai 2ª categ. AE2 1.402,01 0,78 6,34 1.408,35 1.409,13 8,0940 8,0984 1) Ex Operai 3ª categ. AE1 1.259,56 0,75 5,54 1.265,10 1.265,85 7,2707 7,2750

CCNL del 28/05/2008: l’importo degli aumenti periodici aumenta del 10% a decorrere dal gennaio 2009; alla nascita di un figlio è concesso un giorno di permesso retribuito.CCNL del 12/05/2010: dal 1° di aprile 2010 (oltre a quanto sopra stabilito), vengono erogati € 8,00 al mese a titolo di “ELEMENTO DI GARANZIA RETRIBUTIVA”.

LEGNO INDUSTRIA gennaio 2011

Vecchio inquadramento - Livelli Nuove categorie dall’1/05/2007

Paga base Contingenza E.D.r. Totale mensile Paga oraria

AS AD3 1.584,31 531,30 10,33 2.125,94 12,22 A) Ex Imp. 1ª categ. AD2 1.473,78 528,03 10,33 2.012,14 11,56

AD1 1.363,24 528,03 10,33 1.901,60 10,93 AC4 1.252,72 528,03 10,33 1.791,08 10,29 B) Ex Imp. 2ª categ. Int. 1ª categ. - Nuovo L. Op. AC3 1.142,18 522,49 10,33 1.675,00 9,63 B) AC2 1.142,18 522,49 10,33 1.675,00 9,63

AC1 1.046,39 522,49 10,33 1.579,21 9,08 B) AS3 1.142,18 522,49 10,33 1.675,00 9,63

AS2 1.031,64 522,46 10,33 1.564,43 8,99 C) Ex Imp. 3ª categ. Operai 1ª categ. Int. 2ª categ. AS1 987,43 518,30 10,33 1.516,06 8,71

AE3 932,17 518,30 10,33 1.460,80 8,40 D) Ex Imp. 4ª categ. Operai 2ª categ. AE2 876,90 515,30 10,33 1.402,53 8,06 E) Ex Operai 3ª categ. AE1 736,89 512,79 10,33 1.260,01 7,24

N.B. Il 19/07/2010 si è rinnovato il CCNL: prevede incrementi della paga base a giugno 2010, a marzo 2011 e a settembre 2012.Inoltre prevede che a tutti i lavoratori dipendenti di imprese in cui non è stato contrattato aziendalmente un PREMIO DI RISULTATO venga corrisposto un importo perequativo mensile lordo di € 8,00.

LEGNO CONFAPI marzo 2011

Page 34: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Pagina 34Costruire • Aprile 2012•

Livelli Paga base Cont/za ITS Pr.P/NE E.D.r Totale Permessi 4,95% Cassa Edile 14,2%Imp. 7 1.538,71 533,82 375,78 10,33 2.458,64Imp. 6 1.384,83 529,63 343,71 10,33 2.268,50Imp. 5 1.154,02 523,35 285,66 10,33 1.937,36Imp. 4 1.077,11 521,25 259,32 10,33 1.868,01Imp. 3 1.000,16 519,16 238,93 10,33 1.768,58Imp. 2 900,15 516,43 215,58 10,33 1.642,49Imp. 1 769,36 512,87 185,33 10,33 1.477,89Op. 4 6,23 3,01 1,49 0,06 10,79 0,53 1,53Op. 3 5,78 3,00 1,39 0,06 10,23 0,51 1,45Op. 2 5,20 2,99 1,26 0,06 9,51 0,47 1,35Op. 1 4,45 2,96 1,08 0,06 € 0,42 1,21

N.B. Indennità di mensa dal 1° giugno 2008. Operai; € 0,55 orarie; impiegati: € 4,40 giornaliere.

VITERBO - EDILIZIA INDUSTRIA 1° gennaio 2011

Categorie Paga base

Conting.za E.D.r. Totale mese

Paga oraria

Laterizi 6,50% Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatticemento 6%

Premio produzione laterizi 6,50%

Premio produzionepiastrelle-gesso 5%

Premio produzionemanufatticemento 6%

Categoria

A) Imp. Super 3.233.242 1.035.589 20.000 4.288.831 24.648,45 91.479,70 525,75 70.369 404 84.443 485 91.479,70 525,75 70.369 404 84.443 485 A SUPER1.669,83 534,84 10,33 2.215,00 12,73 47,25 0,27 36,34 0,21 43,61 0,25 47,24 0,27 36,34 0,21 43,61 0,25

A) Ex Imp. 2.718.814 1.022.367 20.000 3.761.181 21.615,98 76.916,45 442,05 59.167 340 71.000 408 76.916,45 442,05 59.167 340 71.000 408 A 1ª cat. 1.404,15 528,01 10,33 1.942,49 11,16 39,72 0,23 30,56 0,18 36,67 0,21 39,72 0,23 30,56 0,18 36,67 0,21 B) Ex Imp. 2.219.159 1.009.562 20.000 3.248.721 18.670,81 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 B 2ª cat. 1.146,10 521,40 10,33 1.677,83 9,64 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 B) Parte 2.219.159 1.009.562 20.000 3.248.721 18.670,81 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 62.786,43 360,84 48.297 278 57.957 333 B Op. ex C 1.146,10 521,40 10,33 1.677,83 9,64 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 32,43 0,19 24,94 0,14 29,93 0,17 C) Super 2.098.529 1.002.184 20.000 3.120.713 17.935,13 57.387,20 329,81 44.144 254 52.973 304 57.387,20 329,81 44.144 254 52.973 304 C SUPER 1.083,80 517,58 10,33 1.611,71 9,26 29,64 0,17 22,80 0,13 27,36 0,16 29,64 0,17 22,80 0,13 27,36 0,16 C) Ex Imp. 1.996.740 1.002.053 20.000 3.018.793 17.349,38 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 C 3ª cat. 1.031,23 517,52 10,33 1.559,08 8,96 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 C) Ex Op. 1.996.740 1.002.053 20.000 3.018.793 17.349,38 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 54.887,95 315,45 42.222 243 50.666 291 C C Super 1.031,23 517,52 10,33 1.559,08 8,96 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 28,35 0,16 21,81 0,13 26,17 0,15 D) Ex Op. 1ª 1.857.735 999.090 20.000 2.876.825 16.533,48 51.252,50 294,55 39.425 227 47.310 272 51.252,50 294,55 39.425 227 47.310 272 D Imp. 3ª cat. 959,44 515,99 10,33 1.485,76 8,54 26,47 0,15 20,36 0,12 24,43 0,14 26,47 0,15 20,36 0,12 24,43 0,14 E) Ex Imp. 1.721.344 995.328 20.000 2.736.672 15.728,00 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 E 4ª cat. 889,00 514,04 10,33 1.413,37 8,12 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 E) Ex Op. 1.721.344 995.328 20.000 2.736.672 15.728,00 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 47.389,88 272,36 36.454 210 43.745 251 E 2ª cat. 889,00 514,04 10,33 1.413,37 8,12 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 24,47 0,14 18,83 0,11 22,59 0,13 F) Ex Op. 1.473.308 990.868 20.000 2.484.176 14.276,87 42.110,58 242,01 32.393 186 38.871 223 42.110,58 242,01 32.393 186 38.871 223 F 3ª cat. 760,90 511,74 10,33 1.282,97 7,37 21,75 0,12 16,73 0,10 20,08 0,12 21,75 0,12 16,73 0,10 20,08 0,12

UNA TANTUM: con il rinnovo del CCNL del 26/05/2008 le imprese devono erogare l’importo di € 225,00, divisibili in quote mensili in relazione alla durata del rapporto di lavoro prestato nel periodo 1° gennaio - 31 maggio 2008.MATERNITÀ: 100% della retribuzione.

MANUFATTI E CEMENTO CONFAPI Gennaio 2012

Page 35: Costruire n° 27 - Periodico informativo della Fillea Cgil di Roma e Lazio

Operai Paga base Ind. conting. Ind. territ. settore E.D.r. Totale4° Livello O4 6,23 3,01 1,48 0,06 10,78Op. Spec. O3 5,78 3,00 1,38 0,06 10,22Op. Qual. O2 5,20 2,99 1,25 0,06 9,50Op. Com. O1 4,45 2,96 1,07 0,06 8,54

Impiegati Stipendio base Ind. conting. Premio produzione E.D.r. Totale7° Livello 1.538,71 533,82 371,40 10,33 2.454,266° Livello 1.384,83 529,63 339,59 10,33 2.264,385° Livello 1.154,02 523,35 282,30 10,33 1.970,004° Livello 1.077,11 521,25 256,21 10,33 1.864,903° Livello 1.000,16 519,16 236,06 10,33 1.765,712° Livello 900,15 516,43 212,41 10,33 1.639,321° Livello 769,36 512,87 182,50 10,33 1.475,06

N.B. Indennità di mensa: operai € 0,46/h, fino ad un massimo di 8 ore giornaliere; impiegati € 3,68 al giorno. Indennità di trasporto: operai € 0,13/h per 8 ore, oppure abbonamento mezzo pubblico; impiegati € 1,03 al giorno, oppure ab-bonamento mezzo pubblico. Indennità di alta montagna: per quote superiori a 1.000 m € 3,32 al giorno; per quote superiori a 1.200 m € 3,87 al giorno. La maggiorazione per ferie e gratifica natalizia è 18,50% da calcolarsi su paga base + contingenza + ind. di settore + E.D.R.+ E.E.T.

RIETI - EDILIZIA INDUSTRIA 1° gennaio 2011

Livelli Paga Base Contingenza Premio prod. I.T.S.

Elemento Economico Territoriale

E.D.r. Totale mensile Paga oraria Straordinario al 35%

Permessi 4,95% in busta

Cassa Edile 4,30% in busta

Cassa Edile 14,20% accantonata

7° - Imp. 1° Super 1.538,71 533,82 287,48 83,81 10,33 2.454,156° - Imp. 1ª 1.384,83 529, 63 256,02 75,42 10,33 2.256,235° - Imp. 2ª 1.154,02 523,35 212,59 62,85 10,33 1.963,144° - Imp. 4° Liv. 1.077,11 521,25 191,22 58,66 10,33 1.858,574° - Op. 4° Liv. 6,22 3,01 1,10 0,34 0,06 10,73 14,49 0,53 0,46 1,523° - Imp. 3ª 1.000,16 519,15 175,63 54,47 10,33 1.759,743° - Op. Specializ. 5,78 3,00 1,03 0,31 0,06 10,1754 10,18 13,74 0,50 0,44 1,442° - Imp. 4ª 900,15 516,43 158,26 49,02 10,33 1.634,192° - Op. Qualificato 5,20 2,99 0,92 0,28 0,06 9,45 12,76 0,47 0,41 1,341° - Imp. 1° Impiego 769,36 512,87 136,01 41,90 10,33 1.470,471° - Op. Comune 4,45 2,96 0,81 0,25 0,06 8,5271 8,53 11,51 0,42 0,37 1,21

N.B. Mensa: Il valore è di € 0,55 per ora di presenza sul cantiere. Trasporto: rimborso pari al costo dell’abbonamento da casa al cantiere. Trasferta: il limite territoriale oltre il quale spetta la trasferta è fissato in 45 km dal comune di assunzione.

FROSINONE - EDILIZIA INDUSTRIA 1° gennaio 2011

Livello Paga base Contingenza I.T.S. E.D.r. Totale Oraria 18,50% 4,95% Str. 35%Operaio 4° Livello 1.077,11 521,25 258,45 10,33 1.867,14 10,79 2,00 0,53 3,78Oraria 6,23 3,01 1,49 0,06Operaio Spec. 1.000,16 519,16 236,90 10,33 1.766,55 10,21 1,89 0,51 3,573° Livello oraria 5,78 3,00 1,37 0,06Operaio Qualificato 900,15 516,43 213,73 10,33 1.640,64 9,48 1,75 0,47 3,322° Livello oraria 5,20 2,99 1,24 0,06Operaio Comune 769,36 512,87 186,09 10,33 1.478,65 8,55 1,58 0,42 2,991° Livello oraria 4,45 2,96 1,08 0,06Mensa 0,54 €/hTrasporto Mensilizzazione abbonamento mezzo trasporto pubblico da abitazione a sede azienda

Livello Paga base Contingenza Premio prod. E.D.r. Totale7° Livello 1.538,71 533,82 371,3 10,3 2.454,206° Livello 1.384,83 529,63 339,2 10,3 2.264,035° Livello 1.154,02 523,35 282,3 10,3 1.970,044° Livello 1.077,11 521,25 258,45 10,3 1.867,14Ex 3° Livello 1.000,16 519,16 236,90 10,33 1.766,55Ex 2° Livello 900,15 516,43 213,73 10,33 1.640,64Ex 1° Livello 769,36 512,87 186,09 10,33 1.478,65Mensa 4, 48 €/GTrasporto Mensilizzazione abbonamento mezzo trasporto pubblico da abitazione a sede azienda

LATINA - EDILIZIA INDUSTRIA 1° gennaio 2011

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www.ctproma.it

PRIMA DI DARE FORMA ALLE CITTÀ DI DOMANI,

BISOGNA FORMARE I GIOVANI DI OGGI.

Il futuro è come oggi lo costruiamo. L’intesa tra il CTP di Roma, le Facol-tà di Architettura di Sapienza Uni-versità di Roma e dell’Università di Roma Tre con la Facoltà d’Inge-gneria Civile dell’Università di Tor Vergata rende strategica la forma-zione professionale dei laureandi sui temi della sicurezza nei proces-si di progettazione e di realizzazio-ne in edilizia. In tal modo si creano le condizioni per un inserimento professionale degli architetti e de-gli ingegneri negli studi di proget-tazione e nel mondo delle impre-se. Una cultura della conoscenza guiderà lo sviluppo della “città fu-tura”: innovazione e sicurezza rap-presenteranno i pilastri sui quali si reggeranno le sue fondamenta.