Costruire insieme l’alternanza scuola-lavoro · 6 Il contesto normativo di riferimento ,...
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Costruire insieme l’alternanza scuola-lavoro
Le nuove frontiere dell’istruzione e del mercato del lavoro
Messina, 21-22 aprile 2015
”E’ necessario che tutti non solo debbano, ma vogliano apprendere”
( Consiglio Europeo - Barcellona 2001)
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
•“ANTONELLO”
Viale Giostra 2 – 98121 MESSINA
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L’alternanza scuola-lavoro si configura come metodologia didattica
innovativa
- Non più centrata sulle conoscenze disciplinari ma sulle competenze personali degli
studenti. È una nuova modalità di fare scuola centrata sulla didattica laboratoriale
che consente agli studenti di acquisire il “sapere” attraverso il “fare consapevole”;
- È considerata uno strumento e luogo di integrazione per realizzare un organico
collegamento tra scuola, mondo del lavoro e società che consente agli studenti che
hanno compiuto il quindicesimo anno di età, di realizzare i propri percorsi
formativi alternando periodi di studio “in aula” e forme di apprendimento in
contesti lavorativi;
- Implica l’acquisizione di competenze, conoscenze e abilità valutabili all’interno
del curricolo attraverso l’esperienza nel contesto lavorativo utilizzando l’azienda
come aula”;
- Favorisce il confronto tra modalità comunicative e metodologie formative di tipo
diverso (aula/laboratorio- luogo di lavoro);
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- Consente la personalizzazione dei percorsi di apprendimento ( centralità dello
studente per favorire lo sviluppo delle potenzialità e delle attitudini individuali) e
lo sviluppo di competenze spendibili e orientative-professionalizzanti con effetti
positivi sulla motivazione ad apprendere
- Persegue una formazione efficace e colloca l’attività formativa entro situazioni di
apprendimento non più rivolte a saperi inerti, ma inserite nella cultura reale della
società
- Accresce la motivazione allo studio e di guidare i giovani nella scoperta delle
vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali,
arricchendo la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze maturate
“sul campo”
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Attraverso l’alternanza scuola-lavoro si concretizza il concetto di pluralità e
complementarietà dei diversi approcci nell’apprendimento.
Il mondo della scuola e quello dell’azienda/impresa non sono più considerate
come realtà separate bensì integrate tra loro, consapevoli che, per uno
sviluppo coerente e pieno della persona, è importante ampliare e
diversificare i luoghi, le modalità ed i tempi dell’apprendimento. “Pensare” e
“fare” come processi complementari, integrabili e non alternativi.
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L’alternanza scuola-lavoro non costituisce un percorso “di recupero”, ma al
contrariosi qualifica come strumento per rendere più flessibili i percorsi di
istruzione, nella cornice del lifelong learning. Per questo alla scuola è
richiesto un maggiore impegno progettuale, perché l’alternanza scuola-
lavoro investe direttamente i curricoli, con l’esigenza di definire quali
risultati di apprendimento possono essere sviluppati efficacemente a scuola e
quali si prestano meglio a maturare e progredire attraverso l’esperienza
pratica e il contesto operativo, anche mettendo in relazione l’analisi delle
caratteristiche socio-economiche del territorio con le attitudini degli studenti.
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Il contesto normativo di riferimento , rappresentato dalla Legge 53/03 art.4 e dal
Decreto Legislativo 15.04.2005, n. 77, indica la possibilità di realizzare percorsi in
alternanza al fine di :
Attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo
culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino
sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica ( apprendimento attivo
in situazione reale)
Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con l’acquisizione di
competenze spendibili anche nel mercato del lavoro( valutazione formativa )
Favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli
interessi e gli stili di apprendimento individuali( valenza formativa orientativa )
Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il
mondo del lavoro e la società civile (coprogettazione )
Correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del
territorio (interazione ).
La normativa prevede inoltre che i percorsi in alternanza siano progettati, attuati,
verificati e valutati sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla
base di apposite convenzioni con le imprese, con le rispettive associazioni di
rappresentanza, con enti pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore.
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In questo specifico contesto educativo, assume particolare rilevanza la
funzione tutoriale, preordinata alla promozione delle competenze degli
studenti e al raccordo tra l’istituzione scolastica, il mondo del lavoro e il
territorio.
Nell’alternanza la figura del tutor supporta e favorisce i processi di
apprendimento dello studente. Il tutor si connota come “facilitatore
dell’apprendimento”: accoglie e sostiene lo studente nella costruzione delle
proprie conoscenze, lo affianca nelle situazioni reali e lo aiuta a ri-leggere
l’insieme delle esperienze per poterle comprendere nella loro naturale
complessità, lo aiuta, dunque, a ri-visitare il suo sapere e ad aver chiare e a
valutare le tappe del proprio processo di apprendimento.
La funzione tutoriale all’interno del percorso di alternanza è quindi :
•Guida per il processo di apprendimento
•Orientatore nel percorso formativo
•Facilitatore delle dinamiche individuali o all'interno del gruppo
•Agevolatore dei rapporti con nuovi oggetti formativi o in nuovi percorsi.
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Il Tutor scolastico interno (D.L. 15 aprile 2005, n.77 art. 5 – comma 2 e 4 )
E’:
-una figura di confine tra scuola e azienda;
-un ponte tra due mondi, che comprendono studenti, docenti, genitori,
normative, strutture organizzative, associazioni di categoria, imprenditori, ecc.
-un facilitatore rispetto a problematiche interne ed esterne.
FUNZIONE
• Svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in
alternanza;
• Assicura l’accoglienza e l’inserimento dello studente in azienda, lo assiste nel
percorso
• Concorda con l’azienda le azioni specifiche di formazione professionale ed
educativa
•Verifica con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del
percorso in alternanza;
• Fornisce alla scuola ogni elemento utile alla verifica e alla valutazione delle
attività e dell’efficacia dei percorsi formativi
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Tutor esterno ( aziendale) (D.L. 15 aprile 2005, n.77 art. 5 – comma 3 )
Il Tutor aziendale è una figura chiave nei percorsi di alternanza scuola/lavoro
cui è deputata l'accoglienza dello studente in azienda , declinata secondo
alcuni passaggi-chiave.
• Ha il compito di accompagnare e supportare i giovani inseriti in azienda e
garantire un’efficace integrazione tra la formazione esterna al luogo di
lavoro e la formazione interna all’azienda
• Ha la responsabilità di introdurre e di far conoscere allo studente:
- i meccanismi di funzionamento dell'organizzazione ospitante
- il sistema di regole formali ed informali che animano l'impresa.
• Ha una funzione di sostegno fondamentale per facilitare l'accesso al
contesto di lavoro ed il processo di socializzazione.
FUNZIONE
• di orientamento e guida per accompagnare lo studente nel percorso
• di scoperta dell'organizzazione aziendale
• dà informazioni sulla realtà organizzativa nel suo complesso
• fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a
verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi
formativi.
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Tutor esterno ( aziendale) (D.L. 15 aprile 2005, n.77 art. 5 – comma 3 )
Il tutor aziendale interviene in qualità di facilitatore e sostenitore
dell'apprendimento per tutta la durata del percorso di alternanza
scuola/lavoro.
• Egli deve conoscere l'articolazione del progetto predisposto dalla scuola e
contribuire alla definizione dello stesso, in modo da fungere da supporto
anche per il tutor scolastico, nell’elaborazione progettuale.
La conoscenza degli obiettivi formativi del progetto permette di tarare il
percorso, ciò al fine di conciliare le aspettative e gli obiettivi di
apprendimento dello studente e le aspettative dell'organizzazione ospitante.
Secondo il progetto formativo definito per lo studente, egli pianifica:
momenti di confronto
momenti di analisi
con lo studente stesso sull'andamento dell'esperienza, realizzando attività d
i supervisione e di monitoraggio e con verifica in itinere delle attività.
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Tutor esterno ( aziendale) (D.L. 15 aprile 2005, n.77 art. 5 – comma 3 )
Il tutor aziendale inoltre riveste un ruolo chiave nella gestione del sistema di relazioni:
• si relaziona con il tutor scolastico che rappresenta a sua volta il soggetto
promotore del progetto di alternanza scuola/lavoro.
Le relazioni ed i contatti tra queste due figure sono cruciali e continuativi per tutta la
durata del percorso e iniziano nella fase di preparazione e costruzione del progetto
formativo.
La buona gestione delle relazioni è fondamentale per l’efficacia del progetto, per
integrare concretamente il percorso formativo realizzato nella scuola con il percorso
di inserimento nel contesto lavorativo.
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DOCUMENTAZIONE
- Documento di progetto
- Patto Formativo
- Convenzione
- Progetto Formativo
- Lettera di incarico del Tutor scolastico
- Diario di bordo dell’allievo
- Diario di bordo dell’Azienda
- Questionario dello studente sulle aspettative
- Scheda di valutazione stage dell’Azienda
- Scheda di valutazione del Tutor scolastico
- Scheda di valutazione allievo
- Questionario di gradimento allievo
- Questionario di gradimento azienda
- Attestato con certificazione delle competenze acquisite
- Relazione finale dell’allievo
- Relazione finale del Tutor scolastico
- Relazione finale del Tutor aziendale
- Monitoraggio finale
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DOCUMENTO DI PROGETTO
Scheda progettuale del percorso alternanza scuola-lavoro
• DENOMINAZIONE DEL PROGETTO
• ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI (Indagini, interviste,
pubblicazioni, ecc…)
• DESCRIZIONE DEL PROGETTO (finalità)
• COMPITI DEL TUTOR SCOLASTICO
• COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
• EVENTUALI RAPPORTI CON ALTRE ISTITUZIONI
• DURATA DEL PROGETTO (in ore)
• DISCIPLINE COINVOLTE
• ATTIVITÀ DI STAGE
• MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
• RISULTATI ATTESI
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PATTO FORMATIVO
Lettera del Dirigente scolastico alle famiglie con
indicazione:
• LUOGO E NOME DELL’AZIENDA
• FINALITA’ ED OBIETTIVI DEL PROGETTO
• ORGANIZZAZIONE DELLO STAGE E CALENDARIO
DELLE ATTIVITA’
• DOCENTE DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO (Tutor
scolastico )
• NOMINATIVO DEL TUTOR AZIENDALE
In allegato alla lettera del DS dichiarazione di conoscenza
ed accettazione dei termini e del programma formativo a
firma del genitore e dell’alunno
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• CONVENZIONE /CONTRATTO
• Accordo tra soggetto promotore (scuola) e soggetto ospitante
(azienda) - nel diritto civile un accordo tra più soggetti è usato
come sinonimo di contratto.
• Devono essere indicate le coperture assicurative (Compagnia,
numero di polizza e data di scadenza) per INFORTUNI e
RESPONSABILITA’ CIVILE VERSO TERZI
• Non deve essere aperta nessuna posizione assicurativa INAIL
per gli allievi e nessun premio è dovuto poiché le attività in
quanto svolte da Istituti statali nell’ambito dell’attività
obbligatoria (essendo cioè “curriculari”), rientrano nella
cosiddetta “gestione per conto dello Stato” di cui agli artt.127
e 190 del D.P.R.1124/65.
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• ATTENZIONE!
La convenzione (di diritto privato), che può essere
registrata, in caso di contenzioso, da ciascuna delle
parti, anche separatamente, con spesa a carico della
parte registrante, viene stipulata nell’interesse
pubblico, in applicazione, per quanto compatibili, degli
artt. 2222 c.c. e seguenti.
E’ quindi importante, quando l’azienda è fuori provincia,
indicare nell’accordo il foro competente in caso di
controversie
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PROGETTO FORMATIVO
Nel progetto formativo bisogna indicare:
-Nome del tirocinante
-Tipologia di tirocinio
-Nominativo del Tutor scolastico e del Tutor aziendale
-Polizze assicurative
-Obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio
-Competenze da sviluppare:
1.Tecnico professionali
2.Trasversali
3.Di base
-Attività da svolgere ( Mansioni)
-Obblighi del tirocinante
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• VALUTAZIONE
Nei percorsi di Alternanza è importante verificare :
• il rispetto del percorso formativo individuale concordato con i
tutor esterni
• il grado di possesso delle competenze acquisite ( in base agli
obiettivi concordati del percorso formativo)
• lo sviluppo, il consolidamento, il potenziamento delle
competenze relazionali e cognitive rispetto alla fase d’aula ed
alle esperienze maturate in azienda.
• le competenze acquisite e la ricaduta sul “gruppo classe”
dell’esperienza condotta in ambiente lavorativo
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STRUMENTI DI VALUTAZIONE
In ultima analisi risulta di cruciale importanza , nel percorso in
alternanza, l’utilizzo di modalità di osservazione ( griglie di osservazione ) ,
diario di bordo o autobiografie di apprendimento, strumenti per la
registrazione dei momenti di autovalutazione e valutazione delle
competenze ( prove). Di conseguenza è necessario predisporre
modalità/strumenti oggettivi di accertamento. In particolare la costruzione
della prova dovrà prevedere :
la definizione dell’oggetto della valutazione: competenze, abilità e
conoscenze da accertare
la definizione della tipologia di prova: coerenza con ciò che si deve
accertare ( casi, questionari realizzazione del prodotto, ….)
la determinazione di un numero di item necessari a dare attendibilità
alla prova
la predisposizione di strumenti (griglie di correzione)
l’individuazione di indicatori e criteri di correzione
l’organizzazione dei dati di esito e l’individuazione dei livelli di
padronanza della competenza.
Relazione finale individuale dell’allievo
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COMPETENZE
La didattica delle competenze si fonda sul presupposto che gli
studenti apprendono meglio quando costruiscono il loro sapere in
modo attivo attraverso situazioni di apprendimento fondate
sull’esperienza.
Aiutando gli studenti a scoprire e perseguire interessi, si puo’ elevare
al massimo il loro grado di coinvolgimento, la loro produttività, i
loro talenti.
L’insegnante non si limita a trasferire le conoscenze, ma è una guida
in grado di porre domande, sviluppare strategie per risolvere
problemi, giungere a comprensioni più profonde.
E’ bene condividere con l’azienda l’approccio per competenze,
ponendo l’accento su prodotti, processi e linguaggio, in modo che
emergano nel corso dell’esperienza le evidenze sulla base delle quali
poter procedere nella valutazione di padronanza da parte di ogni
singolo allievo. .
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COMPETENZE
Raccomandazione del Parlamento Europeo del 23 aprile 2008
Definizione del Quadro Europeo dei Titoli e delle Certificazioni
EQF
L’EQF (European qualification framework):
• Illustra in modo univoco i risultati dell'apprendimento: descrizione
di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare
al termine di un processo d'apprendimento. I risultati sono definiti
in termini di conoscenze, abilità e competenze;
• Pone una relazione attiva tra competenze, abilità e conoscenze;
• Valorizza allo stesso tempo i risultati di apprendimento formali,
non formali e informali, perché è un percorso basato lungo l’arco
di tutta la vita.
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COMPETENZE
competenze: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello
sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le
competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia
conoscenze: risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento.
Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore
di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze
sono descritte come teoriche e/o pratiche;
abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per
portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle
qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero
logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di
metodi, materiali, strumenti);
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CREDITI (D.L. 15 aprile 2005, n.77 art. 6)
L’istituzione scolastica o formativa valuta gli apprendimenti degli
studenti e certifica sulla base di specifico modello le competenze da essi
acquisiti (tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor esterno) e
rilascia a conclusione dei percorsi una certificazione relativa alle
competenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze
di lavoro. Per i disabili la valutazione sono effettuate a norma della
Legge 104/92
Le competenze acquisite costituiscono CREDITI •Ai fini del conseguimento del diploma •Per eventuali passaggi fra i sistemi compresa la transizione nei percorsi di apprendistato
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La progettazione del percorso
Il percorso in alternanza è parte integrante dell’intero percorso formativo ( rifer. DL 77/2005 art
4)e in quanto tale non va considerato come parte aggiuntiva del curricolo o identificato come uno
stage di lavoro . Il percorso va strutturato su base pluriennale con declinazione graduale ed
omogenea dei segmenti formativi e delle relative competenze. La progettazione del percorso
comporta l’individuazione di strategie e strumenti di collaborazione inter-istituzionale ,di
definizione di ruoli interni (docenti coinvolti , tutor )ed esterni (Enti, Imprese, Associazioni), di
pianificazione di attività nel tempo ,di definizione di strumenti e modalità di accertamento e di
certificazione delle competenze. La condizione primaria per progettare il percorso è la costituzione
del gruppo di progetto (team) che funziona da “cabina di regia” e opera in logica di progettazione
congiunta e condivisa (coprogettazione) con i seguenti compiti :
• Delinea l’idea progettuale , l’articolazione del percorso formativo , gli esiti attesi
• Individua e seleziona le competenze abilità/ prestazioni
• Individua i contributi disciplinari ( conoscenze) di riferimento
• Definisce modalità , strumenti , criteri di accertamento , valutazione esiti
• Formula il planning progettuale
• Si interfaccia con il Consiglio di classe
• Seleziona gli Enti / Imprese/associazioni da contattare e verifica la disponibilità a
collaborare nell’ambito del progetto
• Si confronta con Enti / Imprese/associazioni per adattare il progetto alle specificità del
singoli contesti lavorativi e alle aspettative / potenzialità di ciascuno studente
• Predispone e condivide con i tutor il percorso di personalizzazione dei progetti formativi
• Cura incontri /riunioni di coordinamento
• Predispone il monitoraggio degli esiti intermedi e finali del percorso
• Predispone il riallineamento del progetto se necessario
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Il processo di progettazione • Tale processo prende avvio dall’analisi della situazione di partenza declinata in termini di
lettura dei bisogni formativi e professionali ( contesto socio economico territorio) ,
individuazione di risorse interne ed esterne ( funzionalità e reperibilità ) , livello di fattibilità
o difficoltà di realizzazione. Successivamente si delinea la progettazione di massima espressa
in risultati attesi;
• ( prodotto, competenze, abilità, conoscenze) tempi di attuazione ( durata e periodo) e modalità
di valutazione( tipologia di strumenti accertativi) Lo sviluppo operativo del processo trova la
sua collocazione nella progettazione di dettaglio in cui vengono declinate in sequenza le
attività/ fasi processuali , luoghi e tempi di realizzazione, soggetti coinvolti, risultati attesi per
fase, modalità di verifica. Il monitoraggio del processo avviene attraverso la realizzazione e il
controllo delle diverse fasi processuali in termini di congruità e/o di messa a punto di eventuali
azioni correttive.
• La verifica della progettazione viene effettuata a fine progetto e si connota come valutazione
del processo e viene misurata in termini di livello esiti , ricadute sulla didattica, indici di
gradimento .
• Nell’ambito del processo di progettazione risulta di particolare rilevanza la coprogettazione ,
che vede quali soggetti coinvolti il Gruppo di progetto ( referenti scuola e azienda)e il
Consiglio di classe che operano in confronto e condivisione con riferimento alla :
• Analisi bisogni formativi esplicitata in termini orientamento al mondo del lavoro , di natura
comportamentale relazionale, a carattere professionalizzante
• Individuazione delle risorse sia personali che strumentali
• Definizione del percorso formativo attraverso l’analisi del profilo , l’individuazione delle
competenze , l’articolazione delle fasi e la messa a punto degli aspetti logistico organizzativi .
L’individuazione delle competenze ( Area comune e di indirizzo) rappresenta il primo aspetto
di significativa importanza nella costruzione del percorso . La scelta può essere effettuata :
• • attraverso l’analisi del profilo riportato nelle Linee guida
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• in funzione delle attività concordate con le aziende partner
Contesto
Attività
Competenze ( Area comune e di indirizzo)
• nel rispetto della rilevanza strategica e didattica della progettazione triennale applicando criteri di
progressione e di sviluppo per evitare ripetizioni e/o sovrapposizioni
Classe Competenze
Seconda Area comune
Terza Area comune e di indirizzo
Quarta e Quinta Area di indirizzo
La selezione delle competenze è il passo successivo per la definizione del percorso. Avviene in
base a criteri :
• Quantitativi: essenzializzare e limitare il numero di competenze da acquisire in alternanza
senza escludere le competenze di area comune e a carattere trasversale ( cittadinanza )
1. Imparare ad imparare
2. Progettare
3. Comunicare
4. Collaborare e partecipare
5. Agire in modo autonomo e responsabile
6. Risolvere problemi
7. Individuare collegamenti e relazioni
8. Acquisire ed interpretare l’informazione .
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• Qualitativi : incrementare le motivazioni allo studio e il potenziamento dei livelli di
autonomia e responsabilità
• Funzionali: verificare l’effettiva gradualità di sviluppo e di applicazione nei contesti
lavorativi e nel territorio partendo dalle attività realmente esercitate e individuando le abilità
implicate riconducibili alla competenza di cui rappresentano uno specifico ambito di esercizio
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L’articolazione del percorso
Lo sviluppo su base pluriennale suggerisce di articolare il percorso in modo graduale con fasi
sequenziali e interconnesse . Un possibile tracciato operativo può essere così strutturato
• Fase di orientamento riguarda la classe seconda e si pone come finalità l’ accostamento al
mondo del lavoro/ professioni e all’impresa, nella sua realtà di rapporti, struttura e finalità,
cultura e collocazione con l’obiettivo di sviluppare competenze chiave e di area comune quali
ad esempio orientamento al sé, cittadinanza, tessuto socio economico del territorio
• Fase di inserimento nei processi di lavoro riguarda la classe terza e si pone come finalità lo
sviluppo di abilità di osservazione dei modelli organizzativi di lavoro (organigrammi, ruoli e
funzioni), delle modalità operative delle aree di attività (processi) con l’obiettivo di introdursi,
guidati, nelle fasi e nei ruoli lavorativi
• Fase di assunzione di ruolo riguarda la classe quarta e quinta e si pone come finalità
l’esercizio delle competenze individuate, usando le categorie della scelta, del controllo,
dell’autonomia, della responsabilità con l’obiettivo di portare a termine un compito assegnato.
Grazie per
l’attenzione!