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Aveva più di 70 anni e ormai da tempo faticava a trovare nuovi clienti. La crisi del ’29 aveva scardinato e rivoluzionato la società americana, ma niente di tutto questo riuscì a fermare l’ambizione e la temerarietà di un architetto pronto a reinventare, nella terza fase della sua carriera, il nuovo modello abitativo delle famiglie americane. Dopo la depressione, per più di 20 anni, Frank Lloyd Wright si confronta con il problema delle abitazioni a basso costo: The Usonian Houses. L’idea era quella di mettere a punto edifici economici (inferiori ai 5500 $), energeticamente sostenibili e personalizzati nel design, capaci cioè di integrare nella pianta le peculiarità del sito e le necessità del committente. Solo nel 1937, quando la famiglia Jacobs si rivolgerà a lui per la progettazione di una casa monofamiliare nella periferia di Madison (Wisconsin), Wrigth avrà la possibilità di materializzare le idee innovative che maturava da tempo. Gli anni Trenta segnano, infatti, l’inizio di un’inversione di tendenza nel modello di famiglia in America e la Jacobs House diventa l’emblema di un nuovo concetto di abitare, più dimesso e informale. Nella sua sagoma ad “L”, Wright massimizza quella sensibilità nei confronti del sito, peculiare caratteristica del suo pensiero, ripensata qui in termini di self-efficient (autosostentamento), come modello per riformare i costumi della società americana. Nel lato corto dell’abitazione, chiuso sul fianco, che costeggia la strada, è organizzata la zona giorno dell’abitazione; su quello lungo, invece, sono riuniti gli spazi più intimi (camere da letto e studio), aperti verso il giardino-orto, ricavato nella parte restante del lotto. Nel processo di riammodernamento del nuovo modello abitativo, dovendo far fronte al problema dei costi, Wright è costretto a ripensare anche l’intero processo costruttivo in termini di assemblaggio di componenti modulari. L’idea è quella della griglia, espediente già anticipato nella pianta delle Praire Houses ma qui utilizzato anche per risolvere gli alzati. The simplified grid or Unit System diventa allora il modulo su base “1 piede” (30 cm), tramite il quale Wrigth riassembla o reinventa i suoi elementi costruttivi, rendendo gli elaborati tecnici semplici e facilmente comprensibili alla manovalanza, facilitata in questo modo ad accellerare i tempi di esecuzione. Dalla griglia scaturivano enormi vantaggi pragmatici poiché molto spesso le sue dimensioni coincidevano con quelle dei materiali utilizzati, ad esempio il plywood (1) , evitando in questo modo tagli e inutili sprechi di materia prima. A volte, invece, erano gli elementi costruttivi stessi a dover essere ripensati per potersi meglio adattare allo schema progettuale, come nel caso dello speciale mattone disegnato da Wright per le Usonian House. Sebbene la priorità di progettare una casa economica imponesse l’esigenza di utilizzare materiali e strutture a basso costo, come il legno, Wright capisce che per avere successo e iniziare una produzione su vasta scala di questi prototipi 66 CIL 121 Grandi Maestri Jacobs House Madison, Wisconsin, U.S.A., 1937 Testo e foto Irene Sagripanti Frank Lloyd Wright

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Costruire in Laterizio 121_66_69, Jacobs House, Madison, Wisconsin,U.S.A., 1937,Frank Lloyd Wright

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Aveva più di 70 anni e ormai da tempofaticava a trovare nuovi clienti. La crisi del ’29aveva scardinato e rivoluzionato la societàamericana, ma niente di tutto questo riuscìa fermare l’ambizione e la temerarietà di unarchitetto pronto a reinventare, nella terzafase della sua carriera, il nuovo modelloabitativo delle famiglie americane. Dopo ladepressione, per più di 20 anni, FrankLloyd Wright si confronta con il problemadelle abitazioni a basso costo: The UsonianHouses. L’idea era quella di mettere a puntoedifici economici (inferiori ai 5500 $),energeticamente sostenibili e personalizzatinel design, capaci cioè di integrare nellapianta le peculiarità del sito e le necessitàdel committente. Solo nel 1937, quando lafamiglia Jacobs si rivolgerà a lui per laprogettazione di una casa monofamiliarenella periferia di Madison (Wisconsin), Wrigthavrà la possibilità di materializzare le ideeinnovative che maturava da tempo.Gli anni Trenta segnano, infatti, l’inizio diun’inversione di tendenza nel modello di

famiglia in America e la Jacobs Housediventa l’emblema di un nuovo concetto diabitare, più dimesso e informale.Nella sua sagoma ad “L”, Wright massimizzaquella sensibilità nei confronti del sito,peculiare caratteristica del suo pensiero,ripensata qui in termini di self-efficient(autosostentamento), come modello perriformare i costumi della società americana.Nel lato corto dell’abitazione, chiuso sulfianco, che costeggia la strada, èorganizzata la zona giorno dell’abitazione; suquello lungo, invece, sono riuniti gli spazi piùintimi (camere da letto e studio), apertiverso il giardino-orto, ricavato nella parterestante del lotto. Nel processo diriammodernamento del nuovo modelloabitativo, dovendo far fronte al problema deicosti, Wright è costretto a ripensare anchel’intero processo costruttivo in termini diassemblaggio di componenti modulari.L’idea è quella della griglia, espediente giàanticipato nella pianta delle Praire Housesma qui utilizzato anche per risolvere gli

alzati. The simplified grid or Unit Systemdiventa allora il modulo su base “1 piede”(30 cm), tramite il quale Wrigth riassembla oreinventa i suoi elementi costruttivi,rendendo gli elaborati tecnici semplici efacilmente comprensibili alla manovalanza,facilitata in questo modo ad accellerare itempi di esecuzione. Dalla grigliascaturivano enormi vantaggi pragmaticipoiché molto spesso le sue dimensionicoincidevano con quelle dei materialiutilizzati, ad esempio il plywood(1), evitandoin questo modo tagli e inutili sprechi dimateria prima. A volte, invece, erano glielementi costruttivi stessi a dover essereripensati per potersi meglio adattare alloschema progettuale, come nel caso dellospeciale mattone disegnato da Wright per leUsonian House. Sebbene la priorità diprogettare una casa economica imponessel’esigenza di utilizzare materiali e strutture abasso costo, come il legno, Wright capisceche per avere successo e iniziare unaproduzione su vasta scala di questi prototipi

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Jacobs HouseMadison, Wisconsin,U.S.A., 1937

Testo e foto Irene Sagripanti

Frank Lloyd Wright

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Spaccato assonometrico.

Nella pagina a fianco:Jacob House (foto: © Wayne Cable).

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abitativi bisognava fare leva sulla mentalitàamericana, desiderosa, come Vitruvioinsegna, di solidità. L’elemento costruttivoche meglio rispondesse al concetto difirmitas e allo stesso tempo potesseadattarsi allo schema della griglia era ilmattone. Wright era stato tra i primi aChicago ad importare il roman brick(mattone romano) che, grazie alla sua formaallungata, si prestava bene a sottolinearel’andamento orizzontale dei suoi edifici,enfatizzando la sobrietà delle masse lisce.Nelle Usonian Houses, però, abbandona ilroman brick e decide di ridisegnare unmattone speciale, più alto rispetto a quellistandardizzati, capace di adattarsi al modulodi “1 piede”. Pur consapevole che il costo di

I tamponamenti verticali, in corrispondenzadella soletta, erano così costituiti damurature faccia a vista o tamponamenti inlegno, board and bottom(3). La dimensionedi questi era studiata per dare luogo aregolari strisce orizzontali del modulo di“1 piede”, che garantivano il facile controllodelle altezze delle finestre e dell’edificiostesso. La volontà di enfatizzare le lineeorizzontali si esprime invece, nel caso dellaterizio, utilizzando degli accorgimentinell’uso delle malte. A quelle dei giuntiverticali sono, infatti, stati aggiunti deipigmenti della stessa colorazione delmattone che ne annullano l’effetto visivo; igiunti orizzontali, al contrario, sono statievidenziati evitando di collocare la maltasulla parte esterna del mattone, creandocosì un solco che dà l’impressione che i filaridi mattoni siano sospesi l’uno sull’altro.Questa soluzione, seppur efficace a livelloestetico, presentava tuttavia problemi dicarattere tecnico in quanto più facilmentesoggetta ad infiltrazioni d’acqua. Lo StudioEifler and Associates, di Chicago, chenell’‘84 riceve l’incarico per laristrutturazione della Jacobs House, cercò diaffrontare il problema chiedendo alla casaproduttrice dei mattoni originali, la StreatorBrick Co., di produrne altri sullo stessomodello ma con una larghezza di 3 polliciinvece che 2 1/8: le motivazioni, comespiega John Eifler, responsabile dello Studio,erano due. La prima di carattere tecnico:allargando la base, era possibile riprodurrel’effetto voluto da Wright, ma allo stessotempo aumentava la superficie interna sullaquale la malta veniva distribuita evitandocosì i problemi di infiltrazione. La seconda dicarattere epistemologico: pur non essendoriconoscibili dall’esterno gli interventi suifilari di mattoni, si potranno, in caso disuccessive ristrutturazioni, facilmentericonoscere i mattoni originali da quelliaggiunti posteriormente. ¶

Note1. Pannelli di legno compensato.2. 3x3 + 3 = 12 pollici equivalgono ad 1 piede,pari a circa 30 cm.3. Pannelli sandwich che si rifanno concettualmentealle linee orizzontali delle tradizionali staccionatedelle fattorie americane.

Vista dal giardino sul soggiorno(foto: Studio ©Eifler & Associates, Chicago).

un laterizio standard è nettamente inferioread uno prodotto su misura, Wright nonrinuncia al suo sogno: quello di dotare ognisingola famiglia americana di una UsonianHouse, dando inizio così alla produzione inserie di questo nuovo mattone che, unavolta prodotto su vasta scala, risulteràeconomicamente vantaggioso (purtroppo icosti delle successive Usonian risulterranosempre più alti e Wright dovrà avvalersi dimattoni standard interrompendo laproduzione del suo prototipo). I mattoni darivestimento, utilizzati nelle facciate dellaJacobs House, hanno una larghezza di soli5,5 cm e sono più alti del normale, in modotale che, dalla sovrapposizione di tre di essi,ognuno da 3 pollici di altezza, sia possibile,comprendendo lo spessore dei giunti dimalta (circa 1 pollice), raggiungere l’altezzatotale di un piede(2). La scelta tecnica diaumentare l’altezza del mattone saràdeterminata anche da una altra questione diordine pratico. I movimenti sindacalistatunitensi della prima metà del Novecentoavevano stabilito che uno stesso manovalenon potesse mettere in opera più di unadeterminata quantità di mattoni al giorno.Aumentando l’altezza di ogni singoloelemento, Wright aveva accelerato i tempi diesecuzione, diminuendo così il costo dellamano d’opera. Altra caratteristicaimportante di questo laterizio faccia a vista

era la larghezza di soli 5,5 cm,nonostante le soluzionid’angolo fossero state studiateper dare l’impressione di unmattone pieno. Per limitare icosti, infatti, le fondazioni dellaJacobs House si limitavano allazona in corrispondenza delcamino-cucina-bagno (settiportanti); il resto della casapoggiava su una soletta incemento non armato alta10 cm che insisteva sui tubiin ferro del riscaldamentoappoggiati a terra su unostrato di ghiaia. Wright sapevabene che una soletta delgenere non sarebbe stata ingrado di sopportare il peso diuna struttura in laterizio pieno.Sezioni dell’edificio (disegni: Studio ©Eifler & Associates, Chicago).

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Bibliografia essenziale• Jacobs, Herbert Austin, Cronicle (1979), Buil-ding with Frank Lloyd Wright.• John Sergeant, Whitney Library for Design(1954), Frank Lloyd Wright Usonian houses, De-sign for moderate cost one Family-Homes.• Bruce Brooks Pfeiffer David Larkin, Rizzoli In-ternational Foundation and Frank Lloyd WrightFoundation (1993), Frank Lloyd Wright. The Ma-sterworks.

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Wall-section: dettaglio della parete board and bottom.Legenda:1. copertura2. parete in muratura3. infissi4. board

5. bottom6. griglia pavimentazione7. bordo in laterizio8. soletta in cemento9. ghiaia

Mattoni speciali disegnati da F.L. Wright (a sinistra,mattone utilizzato per le soluzioni d’angolo).

Particolari del camino centrale: parete in muraturadopo essere stata smantellata. Al suo interno sonostati rinvenuti mattoni originali “di riserva”.

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9 Le opere• The Home and Studio (1889), Oak Park, IL• Charnley House (1892), Chicago , IL• Willits House (1901), Highland Park, IL• Darwin D. Martin House (1904), Buffalo, NY• Tomek Houses (1904), Chicago, IL• Larkin Building (1904), Buffalo, NY• Robie House (1906), Chicago, IL• Unity Temple (1906-7), Oak park, IL• Barnsdall Hollyhock House (1917), Los Angeles, CA• Taliesin East (1911-23), Wisconsin• Fallingwater (1935), Pennsylvania• Taliesin West (1937), Arizona• Harold Price Sr. (1954), Arizona• Guggenheim Museum (1943-59), New York

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