COSTRUIRE IL P.E.I. - comune.torino.it FASE OSSERVATIVA VALUTATIVA-Colloquio famiglia-Ambientamento...

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COSTRUIRE IL P.E.I. COSTRUIRE IL P.E.I. ... Buone pratiche per l ... Buone pratiche per l ´ ´ inclusione dei bambini nella inclusione dei bambini nella scuola scuola dell dell ´ ´ infanzia... infanzia... Anno scolastico 2011-2012

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COSTRUIRE IL P.E.I.COSTRUIRE IL P.E.I.

““... Buone pratiche per l... Buone pratiche per l´́inclusione dei bambini nella inclusione dei bambini nella

scuolascuola delldell´́infanzia...infanzia...””

Anno scolastico 2011-2012

AVVIO FASE OSSERVATIVA VALUTATIVA

-Colloquio famiglia-Ambientamento di gruppo-Osservazione (modello)-Valutazione (strumenti:Portage, LAP, BAB, Frostig, SR4-5, quaderni IPDA, TPV, TVL ....)

SETTEMBRE – OTTOBRE

a cura di: ins. sost.ins. curr.

AVVIO RAPPORTI DI RETE

-Conoscere il bambino attraverso il confronto di professionalità diverse

-Identificare i compiti degli attori

-Definire le linee di indirizzo del P.E.I.

- Per i bambini con DPS definire il modello di riferimento

OTTOBRE – NOVEMBRE

a cura di: R.P.ins. sost.ins. curr.Rete

METODOLOGIA

-COSTRUZIONE

-PRESENTAZIONE P.E.I.

-Definire gli obiettivi educativi, abilitativi e le strategie operative

-Implementare il programma nei diversi contesti di vita del bambino (casa, scuola, ambulatorio..)

NOVEMBRE

a cura di: ins. sost.ins. curr.Rete

VERIFICA IN ITINERE

-Confronto collegiale sugli obiettivi raggiunti

-Confronto dei risultati nella rete

-Aggiornamento P.E.I.

GENNAIO – FEBBRAIO

a cura di: ins. sost.ins. curr.Rete

VERIFICA CONCLUSIVA

-Verifica delle capacitàraggiunte dal bambino nelle diverse aree

-Confronto delle osservazioni

-Valutazioni nella Rete

MAGGIO – GIUGNO

a cura di: ins. sost.ins. curr.Rete

Il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli interventi didattico-educativi programmati ai fini della realizzazione del diritto all´educazione e all´istruzione (Legge 104/92 e circolare regionale 11SAP/95, atto di indirizzo delle modalitàorganizzative e operative di applicazione, DGR 34/2010). Identifica gli obiettivi di sviluppo, le attività, le metodologie, le facilitazioni, le risorse umane e materiali di supporto, i tempi e gli strumenti di verifica, le modalità del lavoro di rete.

Si definisce entro il mese di ottobre/novembre e si verifica con frequenza trimestrale con la presenza ed il coinvolgimento di tutti gli attori del percorso.

Cos’è il P.E.I.

La struttura del PEI

- Aree

- Obiettivi

- Attività

- Verifica

- Raccordo con la programmazione della sezione

Il lessico

Il lessico nel paradigma educativo e didattico

delle Indicazioni Ministeriali:

- Capacità

- Conoscenze

- Abilità

- Competenze

Esercizio di ABILITA’Attitudini

VITA

COMPETENZE

CULTURA

Educazione

OBIETTIVI

Trasmissione di

CONOSCENZE

NATURA

CAPACITA’

Le aree

- Si riferiscono alle capacità a cui corrispondere gli

obiettivi indispensabili alla progettualità didattica

che ha la funzione di sollecitarle, differenziarle e

trasformarle in competenze.

- Rappresentano una tassonomia dei processi

cognitivi, socio-affettivi, motori ... che funziona da

quadro di riferimento indispensabile alla

progettualità educativa e didattica.

“Per obiettivo si intende la descrizione di una performance che gli studenti devono essere in grado di mostrare per essere considerati competenti; descrive cioè, il risultato che l´istruzione si prefigge”.

Robert Mager

Elaborare un obiettivo equivale a prospettare un´azione da compiere o una conoscenza da acquisire non in modo approssimativo, ma preciso, concreto, determinato e controllabile.

Operazionalizzare gli obiettivi significa tradurre in comportamenti osservabili e misurabili le capacità che si intende sollecitare nelle diverse aree.

La formulazione dell’obiettivo

L´obiettivo deve essere esplicitato e comunicato attraverso un costrutto linguistico di poche e semplici regole sintattiche dove è possibile individuare un processo soggettivo (fisico, mentale ...) applicato ad un oggetto riferibile ai contenuti culturali.

Il processo soggettivo è indicato da un verbo, l´oggetto da un sostantivo:

Esempio: “saper classificare degli oggetti secondo un criterio dato”.

Esempio:“eseguire un percorso rispettando i rapporti spaziali dentro-fuori e sopra-sotto”.

La formulazione dell’obiettivo

-È formulato in modo utile se ci dice dove siamo diretti e ci fa capire quando siamo arrivati.

-Esempio: Indicare il bisogno di fare “pipi” e trattenerla fino a quando non si raggiunge il wc.

-Deve descrivere una performance osservabile, cosa dovremmo veder fare al bambino per poter dire che l´obiettivo è stato raggiunto.

-Esempio: Indicare il più grande e il più piccolo fra due oggetti.

-Deve essere centrato sul bambino: deve partire dalle sue capacità iniziali e individuare la zona di sviluppo prossimale.

-Esempio: Salire le scale alternando i piedi con l’aiuto di un adulto/compagno.

La formulazione dell’obiettivo

Usare verbi specifici per ogni azione da compiere evitando quelli troppo generici per rendere meno ambiguo l´obiettivo

o abbinare o raccogliere

o applicare o scrivere

o disegnare o selezionare

o nominare o usare

o raggruppare o memorizzare

Come esprimere gli obiettivi

Verbi che indicano ABILITÀ COGNITIVE

o classificare o identificare

o dimostrare o produrre

o distinguere o scegliere

o eseguireo misurareo comparare

o trovareo seriare

Come esprimere gli obiettivi

ESPRESSIONI DA EVITARE

o apprezzare o manifestare

o capire o mostrarsi

o cogliere o pensare

o interiorizzare o perfezionare

o credere o percepire

o essere consapevole o sapere

o interessarsi o sentire

Come esprimere gli obiettivi

DF - 11 – 4 .. centrati sull’insegnante..

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

2 B - Aspetti affettivo-relazionali con adulti

-Offrire un senso di star bene con gli altri.

-Dare sicurezza emotiva al bambino.

- Creare un ambiente sereno e gioioso preparando i coetanei ad accettare la disabilitàformando un gruppo classe predisposto all’inclusione.

-Nei momenti di crisi che si possono presentare durante la giornata fornire al bambino un contenimento emotivo conmaternage, canti e coccole.

Abbiamo cercato di creare un ambiente sereno e di sicurezza emotiva per rassicurare e rafforzare la fiducia del bambino.

Non sempre la sua risposta è positiva, dimostra però nei momenti più sereni di essere contento quando arrivano le insegnanti di riferimento o gli operatori sorridendo ed emettendo dei suoni per farsi notare.

Le insegnanti accolgono valorizzano i bambini e la loro curiosità creando le occasioni per favorire l’organizzazione di ciòche i bimbi vanno scoprendo.Per .................... le attivitàsaranno adeguate alle sue esigenze dando particolare importanza alla relazione affettiva e allo star bene.

DF - 11 – 4 …. vaghi e astratti …

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

2 -

Autonomia

sociale

2.A --

Aspetti

affettivo-

relazionali

con

coetanei

-Prendere coscienza delle routine quotidiane

-Avvertire e gioire della presenza dei compagni

-Durante l’appello del mattino prestare attenzione e rispondere alla chiamata del proprio nome.-In sala igienica ,con l’aiuto dell’adulto aspettare i compagni per distribuire il dentifricio.

-Condivisione con i compagni dei momenti piùsignificativi del gruppo classe(cerchio del mattino,attività e giochi, uscite didattiche)

Alessandro non è costante nel mantenere il contatto visivo con i suoi compagni, predilige il contatto individuale con l’adulto.Dimostra fastidio alla confusione che a volte si crea durante i cambi delle attività con pianto.

Alessandro non è costante nel mantenere il contatto visivo con i suoi compagni, predilige il contatto individuale con l’adulto.Dimostra fastidio alla confusione che a volte si crea durante i cambi delle attività con pianto.

Raccordo con il ”se e l’altro”-Percepire ed acquisire sentimenti di appartenenza alla comunità-Star bene con gli altri e con sé stessi.

Raccordo con il ”se e l’altro”-Percepire ed acquisire sentimenti di appartenenza alla comunità-Star bene con gli altri e con sé stessi.

… non operazionalizzati ….

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA

PROGRAMMAZIONE DI SEZIONE

6 - Area senso-

percettiva

Normale utilizzo delle

abilità sensorie-

percettive.

Autonomia personale e

cura di sé

Ha il controllo

sfinterico, ma a volte

manifesta il suo disagio

sporcandosi. ……

Accresce ancor più le sue abilitàsensorie-percettive.

Aiutarlo ad esser autonomo dal punto di vista igienico e alimentare. Aiutarlo ad acquisire un maggior autocontrollo.

Giochi e attività di ordine manuale, con esperienze legate ad attività sensorie, riconoscimento di superfici e materiali diversi per forma , colore, dimensione.

Attività e compiti sollecitate e monitorate dall’adulto in modo tale che vengano svolte in modo corretto ed efficace.

Ha aumentato la sua capacità del controllo sfinterico, presenta una maggior autonomia dal punto di vista igienico e nel sapersi vestire piùautonomamente.

PIANO DI INTERVENTO EDUCATIVO

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ VERIFICARACCORDO CON LA

PROGRAMMAZIONE DI SEZIONE

7. AREA COGNITIVA

(attenzione, memoria

concentrazione, canale

preferenziale di

apprendimento)

Il suo canale prefe-

renziale è quello visivo è

sciolta nel copiare i nomi

dei compagni quando si

deve compilare il

calendario settimanale.

“Dobbiamo decidere come

proporre queste cose ai tuoi

amici. Come riusciamo a

capire come hai/avete fatto

qui?”

Altri errori nella formulazione degli obiettivi

che implicano più abilitàche è impossibile distinguere

nella valutazione

Come esprimere gli obiettivi

Attività, materiali, metodi di lavoroLe attività devono essere contestualizzate, cioè inserite in una cornice di significati che stimoli la motivazione del bambino.

La cornice relazionale è fondamentale e da essa dipende la qualità delle relazioni del bambino nei confronti dell’insegnante e dei pari.

La cornice affettiva, invece, pone un’attenzione continua alle emozioni, agli stati d’animo e ai sentimenti.

Identificare spazi, tempi, risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche che serviranno per realizzare le attività didattiche, educative e di stimolazione.

Attività, materiali, metodi di lavoro

Indicare come saranno condotte: individuali, o secondo gli studi più recenti sulle teorie dell’apprendimento, in piccolo gruppo con il coinvolgimento attivo dei paricome avviene nell’apprendimento cooperativo e nel tutoring.

Se ci si avvale di modelli specifici, precisare quali sono le dinamiche di comunicazione e mediazione didattica rispetto al raggiungimento di obiettivi. Per esempio, nell’approccio cognitivo – comportamentale si utilizzano: l’analisi del compito, l’uso degli aiuti, delle facilitazioni e dei rinforzi, i modelli competenti, le strategie di generalizzazione e di mantenimento.

DF - 1

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ VERIFICARACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE

DI SEZIONE

10.

AUTONOMIE

DI BASE

-Compiere

seguendo

l'ordine corretto,

azioni adeguate

nei vari contesti:

-in bagno

-uso dei servizi

igienici

-Lavare e

asciugare le mani

-Pulizia dei denti

-tirare giù gli indumenti,

fare la pipì, usare la carta,

tirare su gli indumenti

premere lo scarico acqua

ANALISI DEL COMPITO

-aprire il rubinetto mettere

il sapone, sfregare,

sciacquare, chiudere il

rubinetto, asciugare le mani

-prendere bicchiere e

spazzolino, chiedere il

dentifricio, spazzolare,

sciacquare la bocca, ritirare

spazzolino e bicchiere

Poiché a volte si riscontra la tendenza a

perdere abilità acquisite, è necessario

continuare a stimolarlo nel compiere le

azioni adeguate nei vari contesti.

In sala igienica usa i servizi quando

necessario chiedendolo verbalmente; a

volte va ancora sollecitato quando si

riveste a tirare su prima le mutande e poi

i pantaloni. Anche nel lavaggio delle mani

a volte è necessario il prompt fisico per

eseguire i vari passaggi correttamente.

Agli armadietti si cambia con l'aiuto

dell'adulto o di un compagno per

sbottonare il grembiule o infilare la giacca.

A tavola mangia autonomamente vicino ai

compagni, non accetta ancora di

assaggiare alcuni cibi (verdure, frutta

tranne mele e banane), la presa delle

posate non è sempre adeguata.

Raccordo con il corpo

in movimento

Conoscere le diverse

parti del corpo, le

loro funzioni.

- Acquisire

consapevolezza e

padronanza del

proprio corpo in

relazione

all’ambiente

DF - 1

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

1.

INTERSOGGETTIVITA’

Creare circoli

comunicativi

attraverso:

-Contatto visivo.

-Condivisione

dell'attività (con

l'adulto e i

compagni)

- Intenzione

congiunta

Favorire stati emotivi

positivi per instaurare

circoli comunicativi

utilizzando giochi a lui

graditi:

-Bolle di sapone.

- Carillon.

- Trottole sonore luminose.

- Pista dei pinguini.

- Giochi corporei (solletico,

volare ecc).

- Giochi in cerchio di ruolo.

- Giochi di scambio.

Le situazioni nelle quali

si riscontrano maggiori

condivisioni e

attenzione congiunta

sono quelle legate

all'esecuzione di giochi

grosso-motori e

imitativi (imitazione di

andature, di animali, di

espressioni mimico

facciali, di azioni senza

oggetti, di esecuzione di

semplici balletti e canti

mimati.

Quest’anno la

progettazione: ”la curiosità

ci dà alla testa” sarà un

progetto che si farà in

itinere in base ad alcune

linee generali concordate

dal team insegnante della

scuola soggette a

rimodulazioni in corso

d’opera:

- Costruire una comunità

che apprende.

- Attivare processi di

apprendimento utilizzando

la metodologia dove si

“impara facendo”.

DF - 7 - 13

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

Percezione uditiva

Percezione

gustativa – olfattiva

discriminazione, riconoscimento e comprensione di suoni e rumori

discriminazione, riconoscimento di sapori e odori

Ascolto di suoni e rumori prodotti da: oggetti familiari, animali ecc.Ascolto di rumori scolastici e gioco “a caccia di rumori” con alcuni compagni.Ascolto di suoni della natura (fruscio foglie secche, acqua che scorre,sassi che battono)

Attività di riconoscimento sensoriale di alimenti consumati a scuola e definizione lessicale.

Alcune difficoltàuditive permangono, nonostante gli impianti. ............. dimostra percepire in modo differente alcuni suoni, come la voce della bimba che ha fatto sorgere la paura. Infatti per qualche settimana rifiutava uno, o tutti e due, gli apparecchi acustici. Abbiamo dovuto anche selezionare il materiale sonoro proposto con un’accurata operazione di pulizia figura-sfondo. Alcuni suoni suscitano in lui emozioni molto forti che bisogna calibrare.

Attività in piccolo gruppo (come da accordi di Rete) per stimolare .......... dal punto di vista percettivo e per stabilire le prime relazioni con i pari.Proposte che si svolgeranno nelle salette attrezzate e in sala di musica con materiale specifico (strumentario Orff) e metodologia acquisita in anni di formazione.

DF - 7 - 13

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

8 - Ambito

logico-

matematico

• acquisizione e sviluppo del concetto di quantità

(pochi-tanti)• appaiamento di

figure/forme complementari

• seriazione e classificazione di oggetti per forma-colore-grandezza.

• sviluppare il concetto di numero

Attività individuali e di piccolo gruppo con il supporto di materiale strutturato. Cerchio del mattino(registrazione dei bimbi presenti –assenti).Giochi a tavolino con materiale strutturato.Giochi con oggetti e immagini, blocchi logici.Giochiprotomatematici: mettere la quantità di oggetti corrispondenti alle indicazioni,contare compagni, cose.

Partecipa positivamente alle attività individuali, nel piccolo gruppo e nel cerchio ma distura i compagni seduti al suo fianco e si distrae. Tuttavia sa contare, riconosce fra due insiemi quello che contiene pochi o tanti.Sa appaiare due figure o forme che si completano a vicenda.Sa seriare per forma, conosce anche il trapezio e il rombo (che chiama aquilone), per colore e grandezza fino a 4 pezzi.Conta fino a 20 a

memoria, , riconosce i simboli numerici (gli piace l’11)ma non riesce ad creare corrispondenze fra oggetti e simboli oltre il 9/10.

In raccordo con il Campo di Esperienza “La conoscenza del mondo e lo sfondo integratore “Lo zaino del ricercatore”stimoleremo i bambini a: - operare secondo proceduremetacognitive;- costruire, trovare, inventare;- formulare un problema elaborare ipotesi;- pianificare una soluzione;- trovare i mezzi per la soluzione;- disponibilità a organizzare l’attività secondo procedure cooperative;- registrare le loro “scoperte”.Le ipotesi, le verifiche e le teorie così costruite saranno documentate da dati registrati su: tabelle, grafici, istogrammi.Altre attività verranno proposte a ................ in piccolo gruppo con materiale proto matematico e specifico.

È un processo dinamico e collegiale di controllo degli apprendimenti conseguiti in ordine agli obiettivi individuati, attraverso l´azione didattico-educativa.

È la descrizione oggettiva degli apprendimenti del bambino nelle singole aree attraverso l´osservazione delle sue prestazioni.

Consente ai docenti la constante ridefinizione del percorso formativo e la riflessione sia sui contenuti educativi e didattici che sulle metodologie sperimentate.

Permette il monitoraggio dell´efficacia del processoinsegnamento-apprendimento attivando un´attenzione critica sulla validità dei metodi e sulle scelte di contenuto.

La verifica

DF - 7 - 13

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE

DI SEZIONE

10 - Ambito

delle attività

espressive-

manipolative-

costruttive:

• sviluppo delle capacitàespressive-manipolative -costruttive

• favorire il disegno narrativo

Offriremo molteplici esperienze espressive per assecondare i desideri di .............. e consentirgli ulteriori canali comunicativi: giochi manipolativi con materiale vario (didò, pasta di sale, farina, sabbia, pasta);giochi di travasi con svariati contenitori come acqua, pasta, farina, sabbia;manipolazione di colore con colori a dita (picchiettare, stendere lasciare impronte, movimenti rotatori);stampi con spugna, timbri, stencil;uso degli attrezzi per dipingere e disegnare: tempere , acrilici, pastelli a cera ed a olio, pennelli e pennellesse, pennarelli, matite, temperino, gomma;collage con svariati materiali.

Ottima partecipazione alle attività programmate, dimostra molto interesse e curiosità verso tutte le proposte espressive apprezzando tecniche e materiali nuovi. Porta a termine la consegna ma ha bisogno della mediazione dell’adulto per la condivisione di spazi e strumenti di lavoro.Apprezza molto anche la manipolazione ma se èlibero di creare costruisce unicamente recinti e strade, questo succede anche nel disegno o nella pittura spontanea.Racconta volentieri ciòche disegna.

Raccordo con il Campo di Esperienza “Linguaggi, creatività, espressione” e lo sfondo integratore “Lo zaino del ricercatore”, laMACCHINA FOTOGRAFICA:- noi in un click: giochiamo ai fotografi per ritrarre i compagni e le esperienze vissute;- scopriamo attraverso le diverse tecnologie nuove possibilità di espressione e creatività;- il mondo è bello e colorato: documentiamolo attraverso le immagini delle nostre esperienze scolastiche;

PIANO DI INTERVENTO EDUCATIVO

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ

VERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

2. AUTONOMIA SOCIALE. - Responsabilità

con mansioni che

riguardano la cura

delle cose comuni a

tutti e la

disponibilità verso i

compagni.

- Condividere

l’oggetto o il gioco

con il compagno.

- Assegnazione di mansioni

quali il cameriere; riordinare i

giocattoli e materiali vari.

- Aiutare e interagire con i

compagni in un compito

assegnato.

� Gioco della casetta.

� Attività in

palestra: giochi in

coppia e a

squadre.

- Obiettivi non raggiunti. Le attività di routine in cui

vengono coinvolti i bambini

possono essere dei mezzi

validi per sviluppare

un’autonomia sociale. Altri

momenti di aggregazione

sono rappresentati dal gioco

spontaneo e attività di

movimento strutturate e

organizzate.

È l´indicatore del progetto inclusivo della sezione: identifica la progettualità condivisa delle insegnati e la corresponsabilità del successo formativo di tutti i bambini, superando la vecchia logica di emarginazione della coppia “alunno disabile-insegnate di sostegno”.

Colloca il PEI nell´ambito delle attività curricolari e delle scelte metodologiche della sezione con l´obiettivo di rispondere alla possibilità di includere, fornendo a ciascuno la possibilità di partecipare e apprendere nella didattica comune, quella per tutti i bambini.

Il raccordo con la programmazione di sezione

Risponde alle attuali teorie dell´apprendimento come acquisizione sociale nella cornice complessa dei processi di interazione, confronto, scambio, negoziazione fra pari.

Attiva contesti di didattica relazionale, crea reti cognitive, emozionali e motivazionali che costruiscono conoscenza in una dimensione sociale significativa e contestualizzata attraverso l´appartenenza e la reciprocità, la cultura della condivisione, la collaborazione e il supporto operativo.

Amplia quella zona di sviluppo prossimale che puòconcretizzarsi solo attraverso interazioni significative che sollecitano il repertorio di potenzialità soggetive.

DF - 7 - 13

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

Percezione

tattile

distinguere

semplici opposti

percettivi:

-ruvido-liscio,

- morbido-duro,

- caldo-freddo.

Con materiale strutturato

e non giochi e attività di

manipolazione con

materiali diversi: pongo,

farina, sabbia, carta,

polistirolo, stoffa acqua,

neve, tombole tattili.

Buone le percezioni

gustative, olfattive e

tattili. Ottima la

proprietà lessicale per

quanto riguarda da

denominazione delle

“differenze percettive”.

Apprezza molto la

manipolazione

(soprattutto il pongo e

la pasta di sale) e si

intrattiene a lungo da

solo.

Saremo in raccordo con

l’unità didattica della

sezione I profumi e i

sapori delle stagioni:

annusiamo fiori, frutta e

verdura di stagione,

assaggiamo frutta

autunnale, invernale,

primaverile ed estiva e

compiliamo una scheda

scientifica,

cuciniamo a scuola

biscotti, macedonie,

cioccolatini.

DF - 7 - 13

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA

1° - entro Gen/Feb

2° - entro Mag/Giu

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI

SEZIONE

7 - Area

cognitiva:

attenzione,

memoria

concentrazione,

canale

preferenziale di

apprendimento

- Apprendimento spaziale: sopra-sotto, dentro-fuori, davanti-dietro - Riconoscimento degli opposti: grande-piccololungo-cortoalto-basso - Riconoscere i vari momenti della giornata- Interiorizzazione cronologica del tempo: adesso-prima- dopo, oggi-ieri-domani, i giorni della settimana, i mesi dell’anno, le stagioni

Attività psicomotoria e attrezzature ludiche in palestra. A tavolino giochi con oggetti come frutta in plastica e animaletti della fattoria per gli spostamenti spaziali.Schede operative di logica precedute da giochi con cui sperimentare gli opposti percettivi.Presentazione di un piano giornaliero con relative attività in programma per aiutarlo a orientarsi nella giornata scolastica.

XX è competente e partecipativo, tende però ad accentrare l’attenzione su di sé escludendo gli altri.Preferisce le esperienze in cui può agire e sperimentare piuttosto che compilare una scheda operativa, che comporta attenzione, concentrazione e abilità di auto controllo che ancora non possiede. Attività da riproporre,La scansione ordinata delle attività e il piano giornaliero, oltre a dare sicurezza a XX, gli offre la possibilità di orientarsi nel tempo scolastico.E’ in grado di mettere in ordine le sequenze della giornata, conosce anche le attività giornaliere extrascolastiche e chi lo accompagnerà (es. vado a logopedia con papà).

Raccordo con il Campo di Esperienza “La conoscenza del mondo e lo sfondo integratore “Lo zaino del ricercatore” utilizzeremo metodologie trasversali in ogni esperienza:- il gruppo cooperativo;- l’approcciometacognitivo;- la ricerca azione.Spinti dalla curiositàosserveremo,esploreremo, scopriremo. Stimoleremo i bambini a porre domande, discutere, confrontare, trovare soluzioni, compiere azioni. Le “scoperte” dei bambini, le loro ipotesi, le verifiche e le teorie così costruite saranno documentate da dati registrati su: tabelle, grafici, istogrammi.

DF 1 ha capacità attentive, attenzione e intenzione congiunta, capacità di imitazione su richiesta e saltuariamente spontanea

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ * video V.RACCORDO CON LA

PROGRAMMAZIONE DI SEZIONE

Autonomia personale e cura di sé

Lavarsi e asciugarsi le mani

Analisi del compito-Posizionarsi davanti al lavabo e tirarsi su le maniche-Aprire il rubinetto-Prendere il sapone e dosarlo-Insaponare e strofinare le mani ripetutamente-Sciacquare le mani-Chiudere il rubinetto

L’attività si svolgerà in sala igienica nei momenti di routine:prima dei pasti, dopo un’attività con materiali che sporcano (pittura, manipolazioni di diversi materiali, preparazione alimenti..)

Si procederà inizialmente con l’aiuto dell’insegnante (prompt fisico) e in un secondo momento attraverso l’imitazione il gruppo dei pari (modello).

L’obiettivo sarà raggiunto quando L.. Sarà in grado di eseguire la sequenza delle operazioni con il solo aiuto del modello.

Connessione trasversale fra i campi di esperienza “Il sè e l’altro” e “Il corpo in movimento” per favorire l’autonomia personale, le prassie motorie e la coordinazione, l’educazione alla salute..

Attività di routine che precedono il pranzo o seguono attività di manipolazione.

Attività di riordino e manutenzione dei materiali, per es. Lavare i pennelli, ....

Canzoncine mimate: intorno alla vasca........Fare il bagno alle bambole

DF 1 ha capacità attentive, attenzione e intenzione congiunta, capacità di imitazione su richiesta e saltuariamente spontanea

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ *videoV. RACCORDO CON LA

PROGRAMMAZIONE DI SEZIONE

Autonomia sociale

Aspetti affettivo relazionali con i compagni

Prestare attenzione all’attivitàdegli altri cercando di imitarli

Creare contesti di piccolo gruppo in cui il bambino possa imitare “modelli esperti”.Su invito: -“fai come lui”

- spontaneamente

•Allestimento di un percorso psicomotorio che preveda semplici passaggi: camminare su una fila di mattoncini, dentro i cerchi, strisciare sotto un ponte...•Gioco del far finta: imitare le azioni del gioco della casa, del mercato, del dottore......•Gioco dello specchio: imitare gesti e mimica facciale.•Gioco “scatolino chiuso” imitare le andature degli animali.•Imitare le azioni in una sequenza di attività di vita pratica: apparecchiare la tavola, preparare le brandine, riordinare i materiali

Campo di esperienze il sè e l’altro Confronto e scambio con i pari in situazioni di gioco simbolico nelle attività espressive e di rappresentazione .Offrire modelli di comportamento evoluto da imitare.

•Attività psicomotorie in palestra•giochi motori all’aperto•Gioco teatrale• mimo•Drammatizzazioni•Giochi competitivi a squadre: percorsi, staffette....•Gioco simbolico negli spazi strutturati: casetta, supermercato, angolo delle bambole•Attività di routine•Assunzione di ruoli/incarichi all’interno della classe

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ VRACCORDO CON LA

PROGRAMMAZIONE DI SEZIONE

Area cognitiva

Ambito logico matematico

Prerequisiti al concetto di numero

Classificare per forma, colore, grandezza

Dato un insieme di oggetti (pennarelli, palline, chiodini, blocchi logici, pezzi di lego, materiali poveri e di recupero...) suddividerli in diversi contenitori secondo un criterio:•Stesso colore.•Grande/piccolo, lungo/corto. •Cerchio, quadrato, triangolo, esagono, pentagono.La metodogia deve rispettare il criterio della gradualità: dal più facile al difficile; dal concreto all’astratto

Può essere proposta a livello individuale, in piccolo e grande gruppo, sotto forma di attività di riordino e vita pratica (esempio: mettete qui tutti i pennarelli piccoli; quelli rossi; i fogli grandi.... oppure apparecchiare e sparecchiare..)Porre sul carrello al termine del pasto tutti i piatti piani, fondi, mettere le posate differenziandole nei contenitori.Colorare solo le forme richieste (schede strutturate)

Campo di esperienza “la

conoscenza del

mondo”.Offrire al bambino

esperienze che gli

consentono di operare

secondo criteri

(costruzione di

concetti)

Attività di routine con l’assunzione dei diversi ruoli: cameriere, dispensiere, responsabile del riordino di..

Realizzare cartelloni per comunicazioni alle famiglie, fondali per spettacoli, pannelli decorativi... in gruppo

AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ V RACCORDO

Autonomia personale e cura di sè

Autonomia nel nutrirsi

Obiettivo a lungo termine

Mangiare alimenti diversi, bere dal bicchiere,usare le posate e il tovagliolo.esprimere prefenze sui cibiDire se ne desidera ancora o non ne vuole più

Obiettivo a medio termine

•Rimanere seduto a tavola fino alla fine del pranzo.•Mangiare un primo e un secondo differenziati, tagliati in piccoli pezzi.•Bere dal bicchiere•Impugnare il cucchiaio e la forchetta.•Pulirsi la bocca con il tovagliolo.•Dire si/no quando gli viene richiesto “ti piace” o “ne vuoi ancora”

L’attività è svolta quotidianamente a pranzo, merenda o nello spuntino del mattino.L’insegnante avrà cura di individuare nella composizione del tavolo i compagni che offrono un buon modello di comportamento. Nominerà i cibi che F. sta per mangiare o mangiando invitandolo a ripetere, anche i compagni saranno invitati a dire frasi adeguate o di cortesia (per favore ne vorrei ancora... preferisco il ...)Inizialmente F. Dovrà restare a tavola con un adulto vicino almeno fino alla fine del primo.Per abituarlo a sapori diversi si presenteranno piccole porzioni da assaggiare.Con l’aiuto dell’isegnante dovràraccoglierli con il cucchiaio/forchetta e portarli alla bocca.Per bere si userà inizialmente un bicchiere con beccucciol e due manici.L’obiettivo è raggiunto quando sarà in grado di mangiare il pranzo completo in piccoli pezzi, masticando e bere dal bicchiere con piccolo aiuto in un tempo compatibile con quello dei compagni.

Connessione trasversale fra i campi di esperienza “Il sè e l’altro” e “Il corpo in movimento”per favorire l’autonomia personale, le prassie motorie e la coordinazione, l’educazione alla salute..

Momento del pranzo, spuntino del mattino, merenda.Consumo dei pasti in contesti esterni alla scuola (gite, pizzeria....)

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO anno scolastico 2011-12

DATI RELATIVI AL BAMBINO

COGNOME _______________________________________________

NOME ___________________________________________________

NATO A __________________________

RESIDENTE A ___________________________________________________

IN VIA __________________________

TEL _________________________________________________

DATI RELATIVI ALLA SEZIONE

Nome della sezione .................

COGNOME NOME ORARIO DI INTERVENTO

Insegnanti di sezione……………..……………..

26 h settimanali su due turni

Insegnante di sostegno....................

26 h settimanali su turno unico

Educatori servizio sensoriali ....................Lunedì 8.30 – 13.00 Venerdì 8.30 – 12.30

Supporto educativo differenziato(specificare qualifica Educatori-Assistenti)

Assistenti educativi........................................

Quotidiano su 4 turni settimanali

DATI RELATIVI AI PRECEDENTI PERCORSI EDUCATIVI

ANNO SCOLASTICO NIDO/SCUOLA DELL'INFANZIAFREQUENZA

(regolare/irregolare)

2009-2010 ASILO NIDO ................................. regolare

2010-2011 ASILO NIDO .................................. regolare

FREQUENZA DEL BAMBINO PRESENZA DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO o del SUPPORTO EDUCATIVO DIFFERENZIATO

Giorni Bambino* Insegnante

Lunedì 10 - 16 10 - 14

Martedì 8.15 - 16 8.30 - 14.30

Mercoledì 8.15 - 16 8.30 - 14.30

Giovedì 8.15 - 16 8.30 - 14.30

Venerdì 8.15 - 16 10 - 14

Totale ore 37 26

* al mattino arriva con il pulmino, tranne il lunedì.

L'insegnante di sostegno segue altri casi?: � NO� SÌ NELLA STESSA SEZIONE� SÌ IN ALTRE SEZIONI

Nella sezione sono presenti altre insegnanti � NO

di sostegno? � SÌ

INTERVENTI SOCIO-SANITARI

Personale socio-sanitario di riferimento ( pubblico e privato )

•Neuropsichiatria Infantile ASL.

Neuropsichiatra dott.sa ................ Asl .........…………………..…………………..

Logopedista ........................ cell. ........................ servizio privato Studio Medico...................

.....…………………………...………………………………………………

Foniatra Osp. ................. dott.sa .................................. Asl ............……………………………………..

Terapista riabilitazione .............................. cell. ............................. servizio privato Centro

Psicomotricità .................................…………………………………………………………………….

•Responsabile Servizio Minori con Disabilità Sensoriali ............................................……….

•Agenzia Educativa ........................................... referente ........................................…………..…

Educatore ...........................................…………………………………………………………………

Interventi riabilitativi in orario extra-scolastico

Tipo di intervento: logopedico

Operatore di riferimento: ..................................

Giorno, ore, da quando a quando: 45 minuti , due volte la settimana il lunedì (8.30-9.15) e il mercoledì (16.15- 17)

Modalità: individuale con il genitore o con l’educatore

Metodologia di raccordo: riabilitativo

Interventi riabilitativi in orario extra-scolastico

Tipo di intervento: Psicomotorio

Operatore di riferimento: ..........................(servizio privato), Centro ..............................

Giorno, ore, da quando a quando: 1 ora alla settimana, il giovedì ore 16.00

Modalità: individuale e, a partire da febbraio, in piccolo gruppo

Metodologia di raccordo: modello integrato

Interventi educativi territoriali

Tipo di intervento: educativo

Operatori di riferimento: ..........................................

Giorno, ore, da quando a quando: mercoledì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00

Modalità: domiciliare

Metodologia di raccordo: educativa

Intervento educativo scuola-famiglia

Famigliari di riferimento: genitori

Frequenza degli incontri: tre volte l’anno in Rete e, su richiesta, in caso di problemi urgenti

GRUPPO CLASSE : Descrizione della sezione: Fornire elementi relativi alla composizione, alle caratteristiche dei bambini e alla organizzazione metodologica (orari docenti, compresenze, altre attività)

N. BAMBINI ______ 25 ___________

N. BAMBINI CERTIFICATI ___ 1 ____

Sezione eterogenea per età, composta da 25 bambini di cui 11 femmine e 14 maschi, e nello specifico da 7 bambini di 3 anni, 10 di 4 anni e 8 di 5 anni.

Sono presenti 7 bambini stranieri provenienti da diversi paesi: Marocco, Romania, Messico. Di questi, due sono di religione musulmana.

I bambini di 5 anni assumono a turno il ruolo di “saggio”, ovvero svolgono una funzione di tutoraggio nei confronti dei più piccoli (accadimento, consigli, esemplificazioni…).

La classe presenta un clima vivace e cooperativo nonostante le notevoli differenze che compongono il gruppo.

L’accoglienza e l’inclusione verso i bambini in entrata o con difficoltà sono prerogative del nostro stile educativo, come valore aggiunto e ricchezza.

Le risorse attivate all’interno della classe sono:

Risorse metodologiche (programmazione della sezione, pianificazione P.E.I., metodologia del lavoro in piccolo gruppo e dell’apprendimento cooperativo). Condivisione degli obiettivi educativi tra le varie figure che operano all’interno della scuola (insegnanti curriculari, educatrice, assistente educativo,) e conseguente collaborazione.

Risorse strumentali (materiale didattico, ausili tecnologici: macchina fotografica, videocamera…).

Risorse organizzative: orario dei docenti curricolari e di sostegno strutturato in modo da consentire il massimo della compresenza nella fascia oraria 9.30 – 12.00.

In particolare l’ambiente di apprendimento è così organizzato:

regolarità e prevedibilità del contesto all’interno del quale si vanno ad attivare le esperienze del bambino. Tale regolarità non si riferisce ad una rigida strutturazione degli spazi e delle attività in accordo a criteri predefiniti, ma prevede l’organizzazione di un ambiente necessariamente flessibile, in accordo con indicazioni che ci fornisce il bambino stesso.

coerenza, stabilità e continuità degli atteggiamenti delle figure che si rapportano con il bambino. Si tratta, in altri termini, di un’altra forma di regolarità e prevedibilità, in questo caso estesa alla qualità dei rapporti interpersonali.

L’uso di approcci educativi di tipo strutturato (cognitivo-comportamentali), comunque inseriti nell’ambito di una dimensione relazionale che aiuti il bambino a cogliere il piacere dell’interazione e le sfumature che caratterizzano i rapporti interpersonali.

BARRIERE/RISORSE:

articolazione degli spazi, barriere architettoniche, presenza di ausili o strumenti

tecnologici …

Il nostro edificio scolastico, inaugurato nel 1980, rappresenta un’eccellenza strutturale

sul territorio cittadino. Nato come scuola “senza barriere” all’epoca, è stato

recentemente ristrutturato per l’adeguamento alla Legge 626. Gli spazi ampi e luminosi

sono comunicanti fra loro in un unico grande “open space”, negli anni sono state

apportate alcune modifiche ed inserite porte e divisori per suddividere meglio gli

ambienti e creare così angoli per attività didattiche che richiedono maggiore

concentrazione e silenzio (laboratori). La pavimentazione in materiale

antinfortunistico attutisce le cadute e riduce il numero dei traumi, i nuovi arredamenti

a misura di bambino facilitano l’organizzazione del lavoro scolastico.

Ogni sezione è composta da spazio classe, anticlasse (utilizzata anche nel momento del

pranzo), lo spogliatoio e, in comune con la 1ª sezione, la sala igienica e il salone per le

attività motorie.

La sezione è suddivisa in spazi organizzati per il lavoro e il gioco libero: l’angolo creativo e

delle scoperte, la zona per la discussione, l’area per il gioco costruttivo, quella per la lettura e

l’angolo del gioco simbolico e la zona delle coccole.

Utilizzeremo sovente per ........ gli spazi organizzati del secondo piano, compresa la palestra e

la sala di musica, per attività specifiche, individualizzate e in piccolo gruppo, inserite in

questo Piano Educativo.

All’interno della scuola non sono presenti barriere architettoniche che ostacolino la mobilità

e la sicurezza dei bambini nei diversi luoghi: scivoli, ascensore e scale rispondono alle

recenti norme sulla sicurezza. Recentemente è stata costruita una nuova rampa a scivolo,

proprio in corrispondenza dell’uscita verso il giardino della nostra classe, allo scopo di

facilitare l’uscita verso l’esterno e migliorare l’evacuazione in casi di emergenza.

Per quanto riguarda la presenza di ausili o strumenti tecnologici, le risorse attuali possono

essere identificate in : strumentali (materiale didattico, computer, sussidi didattici ); ausili

per disabili motori (carrozzine, piani di statica; seggiolini); organizzative (lavoro di Rete con

la famiglia, i servizi socio-sanitari e le altre agenzie educative).

PROFILO DEL BAMBINO

PUNTI DEBOLI • Bambino sordo impiantato con linguaggio in evoluzione, permangono difficoltà

fonetiche e funzionali.

• Difficoltà ad interagire con i pari, gioco solitario parallelo.

• Si rapporta principalmente con l’adulto e cerca la sua mediazione nella relazione con i

compagni.

• Scarsa regolazione emotiva e comportamento oppositivo.

PUNTI DI FORZA

• Sa stabilire rapporti affettivi e ha fiducia nell’insegnante.

• Curioso e interessato, accetta con entusiasmo le proposte educative che gli vengono

offerte.

• Mostra impegno e costanza, riesce a portare a termine le attività.

• Capacità cognitive adeguate all’età.

OBIETTIVI DI INTERVENTO

• Migliorare l’autonomia personale e nelle attività scolastiche.

• Facilitare la relazione attraverso un lavoro con i pari, organizzando un piccolo gruppo

che aiuti la comunicazione, lo scambio e la cooperazione.

• Superamento dei rituali e delle stereotipie comportamentali che ancora si presentano

quotidianamente (oppositività).

• Integrazione con tutti i compagni, sentirsi appartenere ad un gruppo classe ben

identificato (i Rossi).

STRUMENTI USATI PER VALUTAZIONE

Data Somministrazione

L.A.P.

B.A.B.

PORTAGE X • 3/11/11

SR 4-5- School Readiness

QUADERNI I.P.D.A.

TEST I.P.D.A.

T.P.V.

T.C.R.

B.I.N. 4-6

T.V.L.

FROSTIG X • 3/11/11

STRUMENTI USATI PER DESCRIVERE IL PROFILO DI FUNZIONAMENTO

Data Somministrazione

I.C.F. X• Novembre 2011 a cura

dell’educatrice ....................

Scheda osservativa X Ottobre 2011

La rete che si crea intorno al bambino e alla famiglia in un´ottica di

costruzione condivisa del progetto educativo-abilitativo consente di:

- Conoscere il bambino attraverso il confronto delle osservazioni e

valutazioni di professionalità diverse e della famiglia.

- Individuare gli obiettivi abilitativi-educativi-formativi su cui

lavorare e le strategie operative.

- Implementare il programma nei diversi contesti (casa, scuola…)

in coerenza con gli obiettivi del progetto.

- Verificare il lavoro in itinere attraverso il confronto delle

osservazioni per aggiornare gli obbiettivi rapporto ai

cambiamenti.

- Offrire sostegno e training alle famiglie.

Data e nomi partecipanti Note salienti Decisioni assunte

28/09/2011

-Genitori ...........................- ........................

-Zia ..........................

-Affidataria ...................................

-Consulente A.B.A. Dott.ssa

...................

-Neuropsichiatra Dott.ssa .....................

-Logopedista ASL Dott.ssa ....................

-Logopedista privata Dott.ssa

.....................

-Psimotricista privata Dott.ssa

......................

-R.N.P. Dott.ssa ........................

-Insegnanti ......................., ....................,

..............

Descrizione situazione

attuale:

Inserimento a scuola

(insegnanti.), osservazioni

sulla mattinata (consulente

A.B.A.),

sedute di terapia

(logopedista e

psicomotricista),

situazione in ambito

familiare (genitori, zia,

affidataria)

La Dott.ssa ....................

fornisce indicazioni atte a

stimolare: le abilità motorie,

attentive, relazionali,

linguistiche (linguaggio

espressivo).

Data e nomi partecipanti Note salienti Decisioni assunte

08/11/2011

- ...........................

- ...........................

- ..........................

- ..........................

- ...........................

- ..........................

- ...........................

- ..........................

- ..........................

- ..........................

La Dott.ssa ...................... relaziona

sull'osservazione della mattinata

scolastica: buona partecipazione di

.................. alle routine della classe e

alle attività proposte.

Le insegnanti relazionano sul lavoro

svolto secondo gli obiettivi e le

modalità concordate in rete, esi

soffermano sugli aspetti positivi e

sulle criticità.

Relazione delle terapiste sulla

situazione in seduta.

La Dott.ssa ..................... consiglia di

stimolare le abilità imitative e grafo-

motorie; di lavorare sul

mantenimento del contatto oculare

durante gli scambi verbali

Data e nomi partecipanti Note salienti Decisioni assunte

4 ottobre 2011Presenti:-NPI ..................- .........................- .........................- .........................- .........................- .........................- .........................- .........................- .........................

Riunione di Rete. Presentazione del caso. La dott.sa ................. riepiloga, per i nuovi ingressi nella Rete ................. e ................. , i progressi di ................. da quando è stato preso in carico dalla NPI ad oggi. Aggiornamento dall’ultima riunione attraverso il resoconto di ogni operatore. Considerazioni sull’ingresso alla scuola dell’infanzia e verifica del progetto ambientamento. Insieme alla famiglia si concordano i prossimi obiettivi: favorire la relazione attraverso il piccolo gruppo (scuola infanzia),progressivo sviluppo dei programmi individuali (logopedia e psicomotricità), istituzione di piccolo gruppo di bimbi impiantati per rinforzo reciproco(ORL ................. )e contributo educativo, a sostegno della famiglia, da parte dell’educatore.

Prossima riunione: 24 gennaio 2012

DATA E NOMI

PARTECIPANTINOTE SALIENTI DECISIONI ASSUNTE

Sono stati presi i sottoelencati impegni e accordi:

LA SCUOLA SI IMPEGNA A:

Perseguire gli obiettivi del Piano Educativo Individualizzo nel benessere di ................... e della sua

famiglia, facilitando l’inclusione e la sua crescita personale.

L'ASL/NPI SI IMPEGNA A:

Sostenere la scuola nel suo compito, collaborare con gli altri operatori sanitari e assistenziali,

aiutare la famiglia nell’educazione di ................. ..e realizzare un lavoro di Rete necessario al

raggiungimento degli obiettivi programmati.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:

Partecipare agli incontri organizzati, collaborare con la scuola, le altre agenzie formative e i servizi

sanitari. Di assumere altresì un ruolo attivo e in partenariato con tutti gli attori della Rete.

AGENZIA EDUCATIVA “ISTITUTO DEI SORDI DI TORINO”:

Attraverso la Referente XX e l’Educatrice ..XY , si impegna a sostenere la famiglia nel compito

educativo e a perseguire gli obiettivi decisi in Rete.

Sono stati presi i sottoelencati impegni e accordi:

* Va compilato in tutte le sue parti con con particolare riferimento ai rispettivi impegni concordati

LA SCUOLA SI IMPEGNA A:

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L'ASL/NPI SI IMPEGNA A:

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LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:

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I SERVIZI DEL COMUNE SI IMPEGNANO A:

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ATRI SOGGETTI SI IMPEGNANO A:

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www.erickson.it

www.erickson.it/Pagine/Link-utili.aspx

1. Osservatorio Disabilità Regione Piemonte

http://www.alihandicap.org

2. Alterweb-Portale sulla disabilità

http://www.alterweb.it/

3. FLI (Federazione Logopedisti Italiani)

http://www.fli.it/

4. AIPD (Associazione Italiana Persone Down)

http://www.aipd.it/

5. Informahandicap

http://www.informahandicap.it/

6. Garamond Insegnare con il computer

http://www. Garamond.it

7. Ausili informatici e software educativi per l´handicap

http://www.multimediascuola.com/

8. HANDImatica-Tecnologie avanzate, informatica e telematica per favorire l´integrazione delle persona disabili

http://www.handimatica.it/

“Questi bambini nascono due volte.

Devono imparare in un mondo che la

prima nascita ha reso più difficile.

La seconda dipende da noi, da quello

che sapremo dare.

Sono nati due volte e il percorso sarà più

tormentato. Ma alla fine anche per noi

sarà una rinascita.”

(G: Pontiggia, “Nati due volte”)

a cura di Marina Rudà e Mariella Valente

Scuola dell’Infanzia via Servais 62