così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica...

12
LAVORI IN CORSO C i stiamo impegnando per fare di Aurora un giornale più completo e sempre più attento alle tematiche odierne. Desideriamo che il nostro sia uno strumento di informazione e di dibattito sulle questioni di ordine sociale, politico e culturale che caratterizzano i tempi attuali. I nostri lettori sanno bene che ci rivolgiamo princi- palmente a un pubblico di italiani che per diversi motivi vivono e lavorano in altri paesi europei. Intendiamo, pertanto, accentuare la valenza europea del mensile; con questo voglio dire che ogni numero ospiterà notizie e approfondimenti riguardanti le particolari situazioni esistenti nei vari paesi del Vecchio continente che ospitano comunità italiane. Soffermeremo maggiormente la nostra attenzione sulle attività delle nostre organizzazioni politiche negli stati ospitanti e sui rapporti di collabora- zione eventualmente esistenti tra esse e quelle locali. Consideriamo, infatti, impor- tante rendere pubbliche le iniziative che maturano all’interno della Federazione e le motivazioni che le ispirano. Renderemo periodico l’appuntamento con la politica estera e col dibattito politico focalizzato sulla necessità di unire le forze che si collocano entro un orizzonte culturale marxista e di realizzare un movimento comunista forte e unito, destinato a raccogliere l’eredità del PCI. Garantia- mo spazio e periodicità alle rubriche sul lavoro e sulla condizione femminile, vogliamo portare avanti questo impe- gno con la pubblicazione di articoli e di informazioni utili agli emigrati italiani. Aurora, come dicevo, vuole essere un giornale europeo che non perde il contatto con la nostra Terra d’origine e che, anzi, prova a far conoscere agli italiani rimasti in Patria la realtà dei loro connazionali all’estero. Stiamo lavorando a questo e ad altro per l’immediato futuro del giornale, ma per realizzare tali progetti abbiamo bisogno di voi lettori. Abbiamo bisogno dei vostri suggerimenti, di critiche costruttive. Consideriamo indispensabile avviare un dialogo con voi che ci leggete e che magari cominciate a vederci come un punto di riferimento nel mondo dell’italianità all’estero. Scriveteci, aiutateci a stimolare il dibattito politico-culturale, a fare di Aurora un giornale interattivo, opera di noi redattori e di voi lettori critici e attenti. Facciamo in modo che questa rivista divenga un valore comune e condiviso. Aiutateci anche a diffonderla meglio, fatela conoscere a chi ancora non sa della sua esistenza, dateci una mano ad ampliare il bacino di lettura per avere ulteriori possibilità di confronto e di crescita. Intanto vi invito alla lettura di questo numero che è specchio delle intenzioni che ho descritto in questo editoriale e che ha una novità importante: un supplemento dedicato alla Rivoluzione d’ottobre. Non si tratta di un’iniziativa pensata unicamente per questa ricorrenza, ma di un appuntamento periodico che contribuirà a stimolare il dibattito politico-culturale e ad elaborare idee e concetti. Abbiamo deciso di chiamarlo “Il contemporaneo”, ci siamo in questo modo ispirati all’omonimo supplemento del settimanale del PCI, Rinascita e pensiamo già ai prossimi numeri che ospiteranno una serie di articoli su Lukács, vi auguro buona lettura. Editoriale www.aurorainrete.org numero 12 Anno II - novembre 2009 Periodico di informazione e cultura italiana per gli italiani residenti all’estero di Massimo Congiu (H) IN QUESTO NUMERO ... ... ED ALTRO ANCORA ATTUALITÀ IN EUROPA : GRECIA p. 5, 23 PORTOGALLO E NORVEGIA p. 6 IRLANDA p. 7 BELGIO p. 10, 21, 22 CECHIA p. 10 Giornale per l’unità comunista SULLA CRISI ECONOMICA pp. 16-19 CONTRO LA GUERRA p. 20 AURORA AURORA AURORA AURORA il contemporaneo Supplemento monografico OTTOBRE ROSSO PER L’UNITÀ COMUNISTA AURORA: Giornale per l’unità comunista Direttore: Massimo Congiu (H) Direttore responsabile: Roberto Galtieri (B) Comitato di redazione: Andrea Albertazzi (B), Vito Bongiorno (D), Ornella Carnevali (D), Claudia Cimini (CZ), Perla Conoscenza (B), Luca Di Mauro (F), Mario Gabrielli Cossellu (B), Massimo Recchioni (CZ), Michele Rosa-Clot (B), Simone Rossi (UK), Mariarosaria Sciglitano (H), Ivan Surina (GR), Massimo Tuena (CH) Hano collaborato a questo numero: Angelo Ludovici, Vladimiro Giacché, Gabriella T., Enrico Turrini, Paola di Cori, Giovanni Albino, Massimiliano Ay Grafica e impaginazione: Lorenza Faes Tel. +36 20 973 97 58 [email protected] Costi: questo numero 1,00 arretrati 1,50 AURORA AURORA Disponibile in rete http://www.aurorainrete.org e su carta nelle migliori sezioni e circoli comunisti in Europa e non solo di Massimiliano Ay (CH) Alla base del corporativismo fascista c’è l’abolizione di fatto del concetto di “classe”, il voler credere che fra classi sociali antagoniste (come quella dei lavoratori e quella dei padroni) possano esserci punti di contatto e interessi condivisi. Ma quale può essere l’interesse comune fra un operaio delle Officine che rischiava il posto o un buralista delle ex-PTT buttato in strada a 50 anni, e i rispettivi manager o azionisti? Gli uni lottano per arrivare alla fine del mese svolgendo un lavoro onesto, gli altri si interessano solo dei propri dividendi e del raggiungimento del massimo profitto a scapito, se necessario, anche dell’essere umano. Il conflitto è insomma un elemento imprescindibile nella società liberale, dove le differenze sociali sono alla base del sistema economico stesso. In una società divisa in classi, infatti, se i lavoratori vogliono conquistare dei diritti devono lottare, creando dei rapporti di forza verso il padronato, cioè sviluppare un sindacalismo combattivo che concepisca il conflitto sociale come motore del progresso! È la storia che ce lo insegna: se non c’era l’occupazione operaia del luogo di lavoro, oggi le Officine di Bellinzona sarebbero state un ricordo. Il sindacalismo, in una società democratica (e non fascista), non deve essere di accompagnamento alle logiche padronali neo-liberali e non deve occuparsi soltanto degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori. E la causa di tutti gli effetti risiede a monte, in un sistema economico profondamente iniquo e perverso. La causa si chiama liberalismo e questa crisi dobbiamo saperla usare per costruire dal basso dei nuovi rapporti economici e sociali sostenibili, aumentando i diritti ai salariati e nazionaliz- zando i settori economici strategici: insomma, per dirla con l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. P er i sindacati è necessario «armonizzare la propria azione con le direttive del governo che ha ripetutamente dichi- arato di ritenere la concorde volontà di lavoro dei dirigenti delle industrie, dei tecnici e degli operai come il mezzo più sicuro per accrescere il benessere di tutte le classi e le fortune della nazione». Insomma va finalmente compreso «il principio che l’organizzazione sindacale non deve basarsi sul criterio dell’irriducibile contrasto di interessi tra industriali ed operai, ma ispirarsi alla necessità di stringere sempre più cordiali rapporti tra i singoli datori di lavoro e i lavoratori». Ciò, in pratica, significa che «nel contratto collettivo di lavoro trova la sua espressione concreta la solidarietà fra i vari fattori della produzione, mediante la conciliazione degli opposti interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori e la loro subordinazione agli interessi superiori della produzione». Sembrano frasi così attuali, così “normali”, così “equilibrate”, così “di buona volontà” che potrebbero essere state dette da uno qualsiasi dei nostri Consiglieri di Stato, da un dirigente sindacale a modo o da un rappresentante del padronato “illuminato”, aperto al dialogo. Anzi, spingiamoci oltre: sono parole compatibili con il sistema svizzero della concertazione, della “pace del lavoro”, dell’eterno compromesso. E invece non è così: le frasi che avete letto, infatti, sono datate 23 dicembre 1923 e, con la loro codificazione nella “Carta del Lavoro” del 1927, rappresentano nientemeno che l’ossatura del sistema economico del regime fascista in Italia! Questa profonda similitudine fra il modo di concepire la contraddizione capitale-lavoro nell’Italia dittatori- ale e fascista del Ventennio e nella Svizzera liberal-democratica contemporanea dovrebbe far riflettere molto tutti noi, soprat- tutto gli apologeti del nostro sistema politico consociativo. CONFLITTO SOCIALE O CONCERTAZIONE?

Transcript of così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica...

Page 1: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

LAV

OR

I IN C

OR

SO

C

i stiamo im

pegnando per fare di Aurora un giornale più com

pleto e sempre più

attento alle tematiche odierne. D

esideriamo che il nostro sia uno strum

ento di inform

azione e di dibattito sulle questioni di ordine sociale, politico e culturale che caratterizzano i tem

pi attuali. I nostri lettori sanno bene che ci rivolgiamo princi-

palmente a un pubblico di italiani che per diversi m

otivi vivono e lavorano in altri paesi europei. Intendiam

o, pertanto, accentuare la valenza europea del mensile; con

questo voglio dire che ogni numero ospiterà notizie e approfondim

enti riguardanti le particolari situazioni esistenti nei vari paesi del Vecchio continente che ospitano com

unità italiane. Soffermerem

o maggiorm

ente la nostra attenzione sulle attività delle nostre organizzazioni politiche negli stati ospitanti e sui rapporti di collabora-zione eventualm

ente esistenti tra esse e quelle locali. Consideriam

o, infatti, impor-

tante rendere pubbliche le iniziative che maturano all’interno della Federazione e le

motivazioni che le ispirano. R

enderemo

periodico l’appuntamento con la politica

estera e col dibattito politico focalizzato sulla necessità di unire le forze che si collocano entro un orizzonte culturale m

arxista e di realizzare un movim

ento com

unista forte e unito, destinato a raccogliere l’eredità del PC

I. Garantia-

mo spazio e periodicità alle rubriche sul

lavoro e sulla condizione femm

inile, vogliam

o portare avanti questo impe-

gno con la pubblicazione di articoli e di inform

azioni utili agli emigrati italiani. A

urora, come dicevo, vuole essere un

giornale europeo che non perde il contatto con la nostra Terra d’origine e che, anzi, prova a far conoscere agli italiani rim

asti in Patria la realtà dei loro connazionali all’estero. Stiam

o lavorando a questo e ad altro per l’imm

ediato futuro del giornale, m

a per realizzare tali progetti abbiamo bisogno di voi lettori. A

bbiamo bisogno dei

vostri suggerimenti, di critiche costruttive. C

onsideriamo indispensabile avviare un

dialogo con voi che ci leggete e che magari com

inciate a vederci come un punto

di riferimento nel m

ondo dell’italianità all’estero. Scriveteci, aiutateci a stimolare

il dibattito politico-culturale, a fare di Aurora un giornale interattivo, opera di

noi redattori e di voi lettori critici e attenti. Facciamo in m

odo che questa rivista divenga un valore com

une e condiviso. Aiutateci anche a diffonderla m

eglio, fatela conoscere a chi ancora non sa della sua esistenza, dateci una m

ano ad ampliare il

bacino di lettura per avere ulteriori possibilità di confronto e di crescita. Intanto vi invito alla lettura di questo num

ero che è specchio delle intenzioni che ho descritto in questo editoriale e che ha una novità im

portante: un supplemento dedicato alla

Rivoluzione d’ottobre. N

on si tratta di un’iniziativa pensata unicamente per questa

ricorrenza, ma di un appuntam

ento periodico che contribuirà a stimolare il dibattito

politico-culturale e ad elaborare idee e concetti. Abbiam

o deciso di chiamarlo “Il

contemporaneo”, ci siam

o in questo modo ispirati all’om

onimo supplem

ento del settim

anale del PCI, R

inascita e pensiamo già ai prossim

i numeri che ospiteranno

una serie di articoli su Lukács, vi auguro buona lettura.

Ed

itoria

le

ww

w.a

uro

rain

rete

.org

numero 1

2A

nno II - novembre 2009

Perio

dico

di in

form

azion

e e cu

ltura italian

a per g

li italiani

residen

ti all’estero

di M

assimo

Co

ng

iu (H

)IN

QU

ES

TO

NU

ME

RO

...

...ED

AL

TR

O A

NC

OR

A

ATTUA

LITÀIN

EUR

OPA

:

GR

ECIA

p

. 5, 2

3

PO

RTO

GA

LLOE N

OR

VEG

IA

p. 6

IRLA

ND

A

p. 7

BELG

IO

p. 1

0, 2

1, 2

2

CEC

HIA

p

. 10

Giornale

per l’unità comunista

SULLA

CR

ISIEC

ON

OM

ICA

p

p. 1

6-1

9

CO

NTR

O

LA G

UER

RA

p

. 20

AU

RO

RA

AU

RO

RA

AU

RO

RA

AU

RO

RA

IL 1° MA

GG

ION

EI VAR

I PAESI

EUR

OP

EIp

. 20-2

2

il contem

poran

eoSupplem

ento monografico

OTTO

BR

E RO

SSOPER

L’UN

ITÀ C

OM

UN

ISTA

AU

RO

RA

: G

iorn

ale per l’u

nità co

mu

nista

Diretto

re: Massim

o Congiu (H

)D

irettore resp

on

sabile: Roberto G

altieri (B)C

om

itato d

i redazio

ne: A

ndrea Albertazzi (B), V

ito Bongiorno (D), O

rnella Carnevali (D

), C

laudia Cim

ini (CZ), Perla C

onoscenza (B), Luca Di M

auro (F), Mario G

abrielli Cossellu (B),

Massim

o Recchioni (CZ), M

ichele Rosa-Clot (B), Sim

one Rossi (UK

), Mariarosaria Sciglitano

(H), Ivan Surina (G

R), Massim

o Tuena (CH

)H

ano

collab

orato

a qu

esto n

um

ero: A

ngelo Ludovici, Vladim

iro Giacché, G

abriella T., Enrico Turrini, Paola di C

ori, Giovanni A

lbino, Massim

iliano Ay

Grafica e im

paginazione: Lorenza Faes

Tel. +

36 2

0 9

73 9

7 5

8 – scrivici@

au

rora

inre

te.o

rg

Co

sti: questo numero 1,00

– arretrati 1,50

AU

RO

RA

AU

RO

RA

Disp

on

ibile in

rete h

ttp://w

ww

.au

rora

inre

te.o

rg

e su carta n

elle mig

liori sezio

ni

e circoli co

mu

nisti in

Euro

pa

e no

n so

lo

di M

assimilian

o A

y (CH

)

Alla base del corporativismo fascista c’è l’abolizione di fatto

del concetto di “classe”, il voler credere che fra classi sociali antagoniste (com

e quella dei lavoratori e quella dei padroni) possano esserci punti di contatto e interessi condivisi. M

a quale può essere l’interesse com

une fra un operaio delle Offi

cine che rischiava il posto o un buralista delle ex-PT

T buttato in

strada a 50 anni, e i rispettivi manager o azionisti? G

li uni lottano per arrivare alla fine del m

ese svolgendo un lavoro onesto, gli altri si interessano solo dei propri dividendi e del raggiungim

ento del massim

o profitto a scapito, se necessario, anche dell’essere um

ano. Il conflitto è insomm

a un elemento

imprescindibile nella società liberale, dove le differenze sociali

sono alla base del sistema econom

ico stesso. In una società divisa in classi, infatti, se i lavoratori vogliono conquistare dei diritti devono lottare, creando dei rapporti di forza verso il padronato, cioè sviluppare un sindacalism

o combattivo che

concepisca il conflitto sociale come m

otore del progresso! È la storia che ce lo insegna: se non c’era l’occupazione operaia del luogo di lavoro, oggi le O

fficine di Bellinzona sarebbero

state un ricordo. Il sindacalismo, in una società dem

ocratica (e non fascista), non deve essere di accom

pagnamento alle

logiche padronali neo-liberali e non deve occuparsi soltanto degli effetti senza verificare le cause dei problem

i riscontrati dai lavoratori. E la causa di tutti gli effetti risiede a m

onte, in un sistem

a economico profondam

ente iniquo e perverso. La causa si chiam

a liberalismo e questa crisi dobbiam

o saperla usare per costruire dal basso dei nuovi rapporti econom

ici e sociali sostenibili, aum

entando i diritti ai salariati e nazionaliz-zando i settori econom

ici strategici: insomm

a, per dirla con l’am

ico Chavez, un “socialism

o del XX

I secolo”.

Per i sindacati è necessario «arm

onizzare la propria azione con le direttive del governo che ha ripetutam

ente dichi-arato di ritenere la concorde volontà di lavoro dei dirigenti delle industrie, dei tecnici e degli operai com

e il mezzo più

sicuro per accrescere il benessere di tutte le classi e le fortune della nazione». Insom

ma va finalm

ente compreso «il principio

che l’organizzazione sindacale non deve basarsi sul criterio dell’irriducibile contrasto di interessi tra industriali ed operai, m

a ispirarsi alla necessità di stringere sempre più cordiali

rapporti tra i singoli datori di lavoro e i lavoratori». Ciò, in

pratica, significa che «nel contratto collettivo di lavoro trova la sua espressione concreta la solidarietà fra i vari fattori della produzione, m

ediante la conciliazione degli opposti interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori e la loro subordinazione agli interessi superiori della produzione». Sem

brano frasi così attuali, così “norm

ali”, così “equilibrate”, così “di buona volontà” che potrebbero essere state dette da uno qualsiasi dei nostri C

onsiglieri di Stato, da un dirigente sindacale a modo

o da un rappresentante del padronato “illuminato”, aperto al

dialogo. Anzi, spingiamoci oltre: sono parole com

patibili con il sistem

a svizzero della concertazione, della “pace del lavoro”, dell’eterno com

promesso. E invece non è così: le frasi che avete

letto, infatti, sono datate 23 dicembre 1923 e, con la loro

codificazione nella “Carta del Lavoro” del 1927, rappresentano

nientemeno che l’ossatura del sistem

a economico del regim

e fascista in Italia! Q

uesta profonda similitudine fra il m

odo di concepire la contraddizione capitale-lavoro nell’Italia dittatori-ale e fascista del Ventennio e nella Svizzera liberal-dem

ocratica contem

poranea dovrebbe far riflettere molto tutti noi, soprat-

tutto gli apologeti del nostro sistema politico consociativo.

CO

NFLITTO

SOC

IALE

O C

ON

CER

TAZIO

NE?

Page 2: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0923

di G

iova

nn

i Alb

ino

(GR)

Le o

pere

son

o st

ate

pres

enta

te d

a se

tte a

rtist

i ita

liani

, tra

cu

i Alb

ino

Gio

vann

i e Iv

an S

urin

a, re

siden

ti da

ann

i in

Gre

cia

e da

sei a

mic

i gre

ci.

Sia

per

la p

rima

che

per

la s

econ

da n

ostr

a m

ostr

a d’

arte

, ab

biam

o av

uto

l’egi

da d

ell’A

mba

scia

ta d

’Ital

ia a

d At

ene

e la

pr

esen

za d

el C

onso

le a

ll’in

agur

azio

ne.

Vorr

ei co

nclu

dere

colle

par

ole d

ella P

resid

ente

dell

a nos

tra A

s-so

ciaz

ione

, AM

ICI d

’ITAL

IA in

Vol

os: D

ue p

aesi

si in

cont

rano

.D

ue c

ultu

re si

com

unic

ano

cerc

ando

di a

vvic

inar

si l’u

n l’a

ltra

attr

aver

so il

ling

uagg

io d

ell’a

rte,

che,

bas

ato

su is

tinti

espr

essiv

i e n

on so

lo su

cost

ruzi

oni c

ultu

rali,

ries

ce a

far e

mer

gere

una

più

na

tura

le v

oglia

di c

ondi

vide

re, c

onfro

ntar

si e

cono

scer

e.Ap

rirsi

al “d

ialo

go”

signi

fica

acce

ttare

l’al

tro

com

e en

tità

di

egua

l va

lore

, ric

onos

cere

la

port

ata

cono

sciti

va d

ella

pro

pria

st

oria

, cul

tura

e te

cnic

a esp

ress

iva.

Dia

loga

re p

er lo

piu

’ sig

nific

a no

n so

lo e

sprim

ersi

ma

anch

e e

sopr

attu

tto a

scol

tare

.C

i aug

uria

mo c

he q

uesto

dia

logo

d’au

tunn

o pos

sa co

ntin

uare

in

tutte

le st

agio

ni, i

n qu

esti

ed al

tri l

uogh

i, e n

on so

lo o

ggi,

ma

per u

n lu

ngo

e fr

uttu

oso

lass

o di

tem

po.

Ne

risul

terà

una

“Es

perie

nza:

ricc

a di

“esp

erie

nze”

.

Noi

sia

mo

per

i di

alog

hi e

d è

con

i di

alog

hi

nell’

arte

, pre

supp

osto

di p

iu’ p

rofo

ndi r

appo

rti

inte

rper

sona

li, c

he c

i sia

mo

avvi

cina

ti, n

oi it

alia

ni

“reg

olar

men

te is

critt

i all’

A.I.R

.E”,

ai c

onna

zion

ali

che

vivo

no in

pat

ria, a

ttrav

erso

gli

amic

i gre

ci c

he

cono

scon

o, a

ppre

zzan

o e

stim

ano

l’Ita

lia.

Siam

o uo

min

i che

non

gra

diam

o, n

ell’a

rte,

la

“par

cond

icio

” im

post

a a tu

tti i c

osti.

Sia

mo

italia

ni,

italo

-gre

ci e

grec

i, ap

erti

e fav

orev

oli a

d og

ni p

arte

-ci

pazi

one c

he ci

ci st

imol

i e ci

arric

chisc

a, q

uind

i il

num

ero

degl

i esp

osito

ri è v

aria

bile

di v

olta

in vo

lta,

senz

a re

striz

ioni

lega

te a

l ses

so, a

lle a

bitu

dini

ses

-su

ali,

alla

razz

a, a

l cre

do re

ligio

so e

/o p

oliti

co, a

lla

nazi

onal

ità, e

cc.,

ma s

olo

alle

ban

alità

, agl

i int

eres

si m

esch

ini,

alla

vol

garit

à.C

on l

a pr

ima

mos

tra,

“D

ialo

ghi

d’es

tate

” ci

sia

mo

pres

enta

ti, n

ell’a

gost

o de

l 200

8, a

Tsag

arad

a,

un p

aesin

o de

l Pili

o, p

icco

lo m

a vi

vace

e so

ave,

ar-

ram

pica

to su

un

mon

te, c

on v

ista

sul m

are,

e c

on u

na a

mm

in-

istra

zion

e se

nsib

iliss

ima

agli

even

ti cu

ltura

li, c

he c

i ha

ospi

tato

a

larg

he m

ani.

Que

st’an

no a

sette

mbr

e, la

vic

ina

città

di N

ea Io

nia,

app

ic-

cica

ta a

Vol

os m

a au

tono

ma

nell’

amm

inist

razi

one,

ci h

a m

esso

a

disp

osiz

ione

gli

ampi

loca

li de

l cen

tro

cultu

rale

del

Com

une

per

aprir

e co

lla n

ostr

a m

ostr

a co

lletti

va,

il pr

ogra

mm

a de

gli

even

ti cu

ltura

li 20

08-2

009.

Prev

edia

mo,

com

e ap

pare

ovv

io,

dial

oghi

d’in

vern

o e

di

prim

aver

a, m

a poi

, fini

te le

stag

ioni

, sta

bilit

esi

basi

di co

ntat

to,

trov

erem

o le

occ

asio

ni p

er c

ontin

uare

i no

stri

dial

oghi

.

“DIA

LOG

HI

D’E

STAT

E”:

DU

E PA

ESI

S’IN

CO

NTR

AN

Oim

port

ante

mos

tra

di 6

art

isti

italia

ni a

Pila

AU

GU

RI

a M

iche

le R

osa

Clo

t e

sua

mog

lie, A

ntig

oni,

per

la n

asci

ta d

ella

loro

se

cond

a ba

mbi

na

Da

fni

Eleo

nora

.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

092 IL N

UO

VO

MO

TTO

DEG

LI

AQ

UIL

AN

I O

RG

OG

LIO

SI:

gra

zie

pe

r i p

ross

imi t

ren

t’a

nn

id

i An

gel

o L

ud

ovi

ci (s

egre

tario

PdC

I - L

'Aqu

ila)

in u

no sc

ontro

il pi

ù de

lle vo

lte ve

rbale

, acc

etta

ndo i

prin

cipi d

i fon

do

delle

pol

itich

e neo

liber

iste.

La cr

isi p

oliti

ca at

tuale

non

ha l

e rad

ici n

el do

pogu

erra

, nell

a C

arta

cos

tituz

iona

le, n

ella

prim

a Re

pubb

lica,

ma

nella

per

sona

lizza

zione

estr

ema

della

pol

itica

intro

dotta

dal

siste

ma

mag

gior

itario

. L’az

ione

pol

itica

dell

a sin

istra

vien

e dele

gitti

mat

a con

un

’ope

razio

ne d

i man

ipol

azio

ne d

ell’o

pini

one p

ubbl

ica d

ove l

e rad

ici

mor

ali, l

e voc

azio

ni ad

una

socie

tà p

iù g

iusta

ed eg

ualit

aria

veng

ono

ridot

te a

d un

a co

sa v

olga

re c

ome

l’inv

idia,

un

sent

imen

to lo

ntan

o da

chi f

a pol

itica

da s

inist

ra e

da co

mun

ista,

ma r

adica

to n

el te

ssuto

cu

ltura

le e

socia

le. L

’Aqu

ila, l

a no

stra

Citt

à è

orm

ai un

labo

rato

rio

polit

ico a

livell

o na

ziona

le e l

a sin

istra

trov

a diffi

coltà

a ca

pirn

e i p

ro-

cessi

di f

ondo

, il l

avor

io so

ttile

di u

na d

estra

che p

ratic

a un

terre

no d

i “c

oopt

azio

ne so

ciale”

ad

un p

roge

tto c

alato

dall

’alto

. Ave

re u

n te

tto

dove

pote

r allo

ggiar

e per

rico

strui

re la

nos

tra C

ittà è

un di

ritto

ma e

sso

vien

e tra

sform

ato

in q

ualco

sa d

i div

erso

. Gli

aqui

lani c

he p

redi

cano

il

loro

org

oglio

sara

nno

costr

etti

a dire

graz

ie pe

r tut

ta la

vita

a Be

rlu-

scon

i, a B

erto

laso

e non

so a

quan

ti. È

la co

nclu

sione

dell

a tra

gedi

a:.

“Gra

zie” s

arà i

l mot

to de

gli a

quila

ni pe

r i pr

ossim

i tre

nt’an

ni. I

n fon

do

i nos

tri c

oncit

tadi

ni v

engo

no “o

spita

ti” o

“sist

emat

i” in

cas

e ch

e, di

fa

tto, s

tann

o str

avol

gend

o il

nostr

o te

rrito

rio. S

e si v

uole

ricos

truire

la

Citt

à le v

ie da

per

corre

eran

o e s

ono

ben

altre

, sia

dal p

unto

di v

ista

urba

nisti

co ch

e eco

nom

ico.

Abbi

amo g

ià es

pres

so la

nos

tra co

ntra

rietà

al co

invo

lgim

ento

della

de

stra n

el go

vern

o de

lla C

ittà,

ma s

embr

a che

il S

inda

co in

tend

a an-

dare

avan

ti se

nza a

lcun

conf

ront

o co

n la

mag

gior

anza

che l

’ha e

letto

. Ab

biam

o pi

ù vo

lte ri

chies

to u

na ri

unio

ne d

ella m

aggi

oran

za p

oliti

ca

che g

over

na la

Citt

à ma i

nvan

o, le

scelt

e pol

itich

e pas

sano

all’i

nter

no

di al

tri ca

nali.

Abb

iamo

espr

esso

il n

ostro

giu

dizio

criti

co su

ll’as

setto

or

gani

zzat

ivo

della

diri

genz

a co

mun

ale e

ciò

che

pre

vede

vam

o è

già

inco

min

ciato

alla

gran

de: l

a not

te d

ei lu

nghi

colte

lli tr

a diri

gent

i è gi

à in

iziat

a ed

essa

com

porte

rà u

n ul

terio

re im

mob

ilism

o de

ll’ap

para

to

com

unale

. Il si

ndac

o vuo

le am

pliar

e la m

aggio

ranz

a alla

destr

a, m

a dop

o av

er le

tto le

dich

iaraz

ioni

dell’

MpA

riba

diam

o che

la co

sidde

tta gi

unta

ist

ituzio

nale

è una

sven

dita

al ri

basso

. In

fond

o la

destr

a già

gove

rna

il C

omun

e tra

mite

i tra

sver

salis

mi d

ei di

rigen

ti e d

i altr

i fun

ziona

ri.

Abbi

amo

chies

to il

risp

etto

dell

a no

rmat

iva

vige

nte

per d

ipen

dent

i co

ndan

nati

o rin

viati

a giu

dizio

ma s

embr

a che

al C

omun

e l’em

erge

nza

gius

tifich

i tut

to. A

bbiam

o chi

esto

di ri

distr

ibui

re il

lavor

o di c

ontro

llo

e rap

porto

con

le im

pres

e che

stan

no p

rovv

eden

do al

pun

tella

men

to

del c

entro

stor

ico tr

a tu

tti i

dipe

nden

ti de

l set

tore

Ope

re P

ubbl

iche

ma

si co

ntin

ua a

dar

e ta

nto

pote

re in

cont

rolla

to a

per

sone

che

non

lo

mer

itano

affat

to, d

opo

il di

sastr

o de

lla m

etro

polit

ana.

Se il

Sin

da-

co v

uole

solo

fare

il n

otaio

dell

a sit

uazio

ne lo

dica

chi

aram

ente

. Lo

aspe

ttano

altri

seim

ila S

MS

perv

enut

i per

il ca

so T

ancr

edi.

Sicura

men

te, i

l sen

so d

ella t

rage

dia c

he o

gnun

o di

noi

ha v

issut

o la

notte

del

6 ap

rile,

l’ha

sinte

tizza

ta p

er tu

tti l’

amico

Giu

stino

Pa

risse

nel

salu

to ri

volto

al Pr

esid

ente

del C

onsig

lio il

gior

no 16

april

e, gi

orno

delle

cons

egne

delle

prim

e cas

e ad O

nna.

Egli u

sciv

a fuo

ri da

lle

frasi

ritua

li ed

affe

rmav

a (m

a in

cuo

r suo

grid

ava)

“…

quell

a no

tte

sono

mor

to a

nch’i

o, q

uei v

enti

seco

ndi h

anno

dila

niat

o la

mia

vita

. Q

uei v

enti

seco

ndi m

i han

no d

ato l

a con

sape

volez

za d

i una

pre

carie

asso

luta

…”.

È la

cond

izion

e tra

gica

che g

li aq

uilan

i viv

ono

orm

ai da

se

i mes

i. N

essu

no p

uò ri

darc

i ciò

che

ave

vam

o co

strui

to c

on ta

nte

fatic

he, c

on ta

nti s

acrifi

ci. C

on ve

nti s

econ

di è

anda

to p

erso

il la

voro

di

gen

eraz

ioni

. Ritr

ovar

e la

visio

ne o

ttim

istica

dell

e cos

e e d

ella

vita

è m

olto

diffi

cile.

Ci s

i avv

icina

al se

nso

del r

eale

con

diffi

coltà

. Ed

è all

’inte

rno

di q

uesta

diffi

coltà

inte

riore

, cul

tura

le, p

rima c

he p

oliti

ca,

econ

omica

o so

ciale,

che d

ivent

a stri

dent

e una

versi

one o

ttim

istica

della

sit

uazio

ne aq

uilan

a. Il

6 apr

ile er

a pien

a prim

aver

a e la

natu

ra sb

occia

va

con

la su

a fo

rza,

com

e qu

ella

del t

erre

mot

o. Il

gio

rno

dopo

mi e

ro

rifug

iato

in ca

mpa

gna e

d os

serv

avo

la be

llezz

a del

prat

o di

mar

gher

ite

fiorit

e. I c

olor

i si s

ovra

ppon

evan

o com

e un

arco

balen

o, gi

allo,

bian

co,

viol

a… E

ra u

n’im

mag

ine c

he in

altri

tem

pi n

on av

rei m

ai co

lta n

ella

sua b

ellez

za, m

a stra

nam

ente

mi s

offer

mai

ad o

sserv

arle

e ad

amar

le.

Este

rnai

ques

to m

io p

ensie

ro a

mia

mog

lie e

lei c

on ri

solu

tezz

a m

i di

sse: “

…m

a la

natu

ra è

anc

he c

attiv

a…”,

rifer

endo

si al

terre

mot

o.

La p

ront

a risp

osta

di m

ia m

oglie

mi r

ipor

tò ad

un

sens

o de

lla re

altà

che i

n qu

el m

omen

to n

on vo

levo

acce

ttare

. Dop

o il

terre

mot

o av

evo

biso

gno d

i cog

liere

aspe

tti po

sitiv

i, bell

i. Epp

ure a

vevo

lasc

iato u

na ca

sa

sem

idist

rutta

, am

ici d

i cui

non

sape

vo ch

e fine

avev

ano

fatta

, com

pa-

gni c

on i

quali

abbi

amo

fatte

tant

e bat

tagl

ie in

siem

e e d

ei qu

ali n

on

sape

vo se

eran

o vi

vi o

mor

ti. M

ia m

oglie

, sicu

ram

ente

avev

a rag

ione

m

a vo

levo

in o

gni m

odo

cons

erva

re il

rico

rdo

di q

uel p

rato

fior

ito.

Que

sto c

ontra

sto tr

a sit

uazio

ne re

ale e

tens

ione

al p

ositi

vo o

all’

ot-

timism

o lo

si ra

vvisa

qua

si gi

orna

lmen

te. L

’otti

mism

o es

trem

izzat

o,

forz

ato,

è co

ntra

stant

e con

la re

altà e

dive

nta d

isarm

ante

, par

alizz

ante

, an

che p

er la

cosc

ienza

criti

ca. O

ggi p

iù ch

e mai

è nec

essa

rio ri

trova

re

la ra

gion

e de

ll’ot

timism

o. C

hi h

a fa

tto m

ilita

nza

polit

ica c

on l’

idea

di

con

osce

re e

tra

sform

are

la re

altà,

elim

inan

done

la c

ompo

nent

e tra

gica

e n

egat

iva,

chi h

a lo

ttato

e lo

tta c

on la

visi

one

di “u

n alt

ro

mon

do è

pos

sibile

” è

cons

apev

ole

del f

atto

che

nes

suno

ti r

egala

ni

ente

: un

mon

do m

iglio

re ce

lo d

obbi

amo

conq

uista

re. I

n fo

ndo

la po

litica

è l’

aspe

tto p

rincip

ale, l

’arte

che

per

met

te d

i cog

liere

l’un

ità

e/o

la sin

tesi

tra le

div

erse

disc

iplin

e filo

sofic

he, s

ocial

i, ec

onom

iche,

lette

rarie

e po

etich

e e la

realt

à che

si es

prim

e attr

aver

so le

trag

edie

che

si sv

olgo

no su

lla sc

ena m

ondi

ale (g

uerra

, mala

ttie,

diso

ccup

azio

ne…

). La

bat

tuta

o m

eglio

la d

ichiar

azio

ne d

i Ber

lusc

oni d

i esse

re il

mig

liore

Pr

esid

ente

del

Con

siglio

deg

li ul

timi 1

50 an

ni se

mbr

a una

ban

alità

, co

me

quell

a de

l Pre

siden

te o

pera

io, i

n re

altà

essa

serv

e a

liqui

dare

un

’idea

dell

a mod

erni

tà, e

ssa se

rve a

dec

ostru

ire le

cate

gorie

di s

toria

e d

i rag

ione

, a su

pera

re u

na vi

sione

dem

ocra

tica d

ei ra

ppor

ti so

ciali

e ad

impo

rne u

na v

ision

e aris

tocr

atica

dov

e una

per

sona

assu

me s

u di

se

il m

assim

o de

l pot

ere.

In q

uesti

anni

la lo

tta p

oliti

ca è

stata

rido

tta

ad u

no sc

ontro

inte

rper

sona

le do

ve i d

iver

si “le

ader

” si s

ono c

imen

tati

Tu

tte

le

co

mp

ag

ne

ed

i c

om

pa

gn

i d

ell

a

fed

era

zio

ne

si

stri

ng

on

o i

n u

n a

ffe

ttu

oso

esi

nce

ro a

bb

racc

io i

nto

rno

a P

erl

a C

on

osc

en

za

per

il g

rave

lutt

o c

he

ha

colp

ito

la s

ua

fam

iglia

.

L’Aqu

ila, 2

8.09

.200

9

Page 3: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 200922

“U STISSO

SAN

GU

” A B

RU

XELLES:

le m

igra

zion

i ieri e

og

gi

di M

ario G

abrielli C

ossellu

(B)

parlato dei vari aspetti relativi al fenom

eno delle migrazioni

specialmente nel M

editerra-neo dall’Africa, in particolare riguardo a quello che sta succedendo in Italia: dove esistono atteg-giam

enti gravemente ostili, se non proprio razzisti, verso i m

igranti, spinti specialm

ente dall’attuale governo di destra che usa questi tem

i a fini populisti e propagandistici, ma che vengono anche da

più lontano, da una ignoranza e pressappochismo generalizzati.

Il quadro legale attuale, con il “pacchetto sicurezza”, le tasse sui perm

essi di soggiorno e sulle attività economiche, la m

ancanza di vere risorse per l’integrazione e lo sviluppo delle persone etc., spinge i m

igranti sempre di più verso una situazione di “clandes-

tinità”, di “illegalità” che non solo li priva della loro personalità e dignità di esseri um

ani che sem

plicemente cercano di

vivere una vita appunto come

“persone come tutti gli altri”,

ma li rendono ancora più de-

boli e sfruttabili da chi ha tutto l’interesse che così rim

angano – espressione, del resto, di un sistem

a economico che si basa

appunto sullo sfruttamento

delle persone e delle cose.D

a lì si è sviluppato un acceso dibattito che ha preso in considerazione anche le esperienze delle m

igrazioni in Belgio, tra le quali quelle storiche degli Italiani – che a suo tem

po subirono lo stesso trattam

ento ostile e razzista dei migranti di oggi – e le possibili cose

da fare, innanzitutto non considerando più le migrazioni com

e un “problem

a”, magari da “affrontare” con logiche securitarie e poliz-

iesche, ma com

e un fenomeno um

ano da studiare a fondo e con serietà, per costruire tutti insiem

e una società dell’accoglienza, del rispetto, della dignità e della giustizia, senza più pregiudizi, ostilità e sfruttam

ento. La serata è stata anche un’occasione per la presentazione del program

ma annuale 2009-2010 dell’Associazione G

ramsci, che

comprende una serie di attività di in/form

azione, presentazione di libri, cinem

a, poesia, attualità, etc. Tutti i dettagli presso i contatti h

ttp://g

ramscib

xl.tripo

d.co

m, g

ramscib

xl@g

mail.co

m, tel.

0477-258-765.

O rganizzata dal C

lub del Libro asbl e dall’Associazione

Culturale A

ntonio Gram

sci, ha avuto luogo sabato 17 ottobre 2009 a Bruxelles, la proiezione del film

-documentario

“U stisso sangu – Storie più a sud di Tunisi”, con un succes-

sivo dibattito su “Le migrazioni ieri e oggi”, in occasione della

grande manifestazione nazionale antirazzista convocata a Rom

a lo stesso giorno.

Nella Salle C

ulturelle Espace Marx si sono riunite varie decine

di persone per assistere alla prima presentazione fuori dall’Italia di

questo lavoro dei giovani realizzatori siciliani Francesco Di M

artino e Sebastiano Adernò, che racconta il dram

ma dei m

igranti che arrivano in Sicilia, attraverso le loro parole, i loro sguardi, le loro storie. “U

stisso sangu”, “lo stesso sangue” in siciliano, ripercorre le tappe fondam

entali che, in maniera diversa, affrontano i m

igranti che ar-rivano sulle coste m

eridionali della Sicilia, su quelle terre che stanno appunto “più a sud di Tunisi”: si vede il viaggio e lo sbarco in condizioni m

olto precarie, la prim

a accoglienza e il problem

a della casa, il lavoro e l’integrazione, i “C

entri di Perm

anenza Temporanea” e

i bivacchi nei campi sotto gli

alberi... Le storie si incrociano e a volte si scontrano con quelle della nostra realtà: la G

uardia C

ostiera che li recupera in m

are, il medico che presta loro

i primi soccorsi, il reporter

che segue le loro vicende, l’im

prenditore che li prende a lavorare nei cam

pi, il personale della comunità che li ospita, fino

allo “sconosciuto” che pure assiste al rito di comm

emorazione

di quelli tra loro che sono morti in m

are. Tutto questo, con la coscienza di trovarsi di fronte sem

pre a delle persone con la loro personalità, la loro storia e i loro progetti, e che hanno com

e tutti lo stesso sangue che scorre nelle vene.

Questo film

-documentario è attualm

ente in corso di presen-tazione in Italia e in Europa, con iniziative diffuse e “dal basso”, basandosi sulla licenza “creative com

mons” che perm

ette la libera riproduzione e copia dell’opera stessa, in m

odo che possa avere la m

assima diffusione possibile (per m

aggiori dettagli vedere il sito w

eb ww

w.u

stissosan

gu

.com

).Alla proiezione è seguito un lungo dibattito su “Le m

igrazioni ieri e oggi”, condotto da H

icham Am

rani, mediatore interculturale,

esperto di migrazioni e tem

atiche di frontiera, originario di Casa-

blanca in Marocco, residente e attivo durante m

olti anni ad Acqui Term

e (Alessandria) e oggi a Bruxelles. Prendendo spunto dal film

, così come dalle proprie circostanze ed esperienze personali e

professionali di quando svolgeva la sua attività in Italia, Hicham

ha

17 ottobre 2009

AU

RO

RA

– n. 11 – Anno II – ottobre 2009

3

Durante l’intervista a Luca A

riano ed ai prim

i 3 “carovanti” poetici, è nato un nuovo m

odo di leggere Pro/Testo, la protesta attiva e partecipativa nella poesia. Incom

inciamo

a scandire e suddividere questa parola: pro, “in favore” e testo, “testa”/il principio di una nuova vita, un nuovo sogno, quello arm

onico. N

on più individualismo desertificato m

a co-m

unità di intenti in cerchio magico, queste

le parole di Luca Ariano. La raccolta poetica

è stata da noi studiata e l’invito in diretta in radio ci è parso un m

odo per alleviare le grandi difficoltà finanziarie che incontrano gli indipendenti, schiacciati dalle pratiche com

merciali e dall’innalzam

ento sulle quote di m

ercato. La radio é una “antenna”, capta m

essaggi, suoni e parole, e Radio A

lma che

ci ha dato questa possibilità, é uno strumento

molto potente all’estero per la diffusione della

poesia e della letteratura in genere. “Pro/Testo” ha trovato in R

adio Alm

a un’occasione che diventerà un appuntam

ento fisso per tutto il m

ese di ottobre, puntuale e gratuito, per presentare alcune poesie di questa antologia. “La Tela Sonora” è un atto di resistenza alla norm

alizzazione editoriale. Il Filo Rosso di

Anna M

aria Farabbi, che ci ha accompagnato

L’Elzeviro

di G

abriella T.

LA “CAROVAN

A

Rad

io A

lma è u

na rad

io in

dip

end

ente e m

ulticu

lturale d

i Bru

xelles, che trasm

ette via etere sui 101.9 FM

e via web

– ved

ere http

://ww

w.rad

ioalm

a.be

e il po

dcast h

ttp://rad

ioalm

a.blo

gsp

ot.co

m –, m

olto

segu

ita da u

n varieg

ato

pu

bb

lico d

i ascoltato

ri, tra i qu

ali gli Italian

i in B

elgio

: perch

é ha an

che d

ei pro

gram

mi in

italiano

, che si o

ccup

ano

d

ell’attualità d

i Bru

xelles così co

me d

i cultu

ra e di p

oesia.

Il pro

gram

ma “La Tela So

no

ra”, in o

nd

a tutti i ven

erdì sera d

alle 20 alle 21, è con

do

tto d

a Gab

riella T, un

’italiana a

B

ruxelles attivissim

a a tutto

camp

o e p

iena d

i energ

ia e di in

teressi, specialm

ente in

nam

orata d

ei libri, d

ella cultu

ra, d

ella po

esia e della b

ellezza. Grazie an

che all’acco

rta regia d

i Paola G

., nei p

rimi d

ue p

rog

ramm

i settiman

ali di o

ttob

re

ha p

resentato

, nell’am

bito

dello

spazio

“La Caro

vana d

ei Poeti”, u

n’in

teressantissim

a anto

log

ia di o

pere d

i gio

vani

po

eti intito

lata “Pro/Testo

Versi”, a cu

ra di Lu

ca Arian

o e Lu

ca Paci (Fara Edito

re, Rim

ini 2009 - ved

ere la sched

a in

http

://ww

w.faraed

itore.it/h

tml/n

eum

i/pro

testo.h

tml). A

i pro

gram

mi h

ann

o fi

no

ra partecip

ato, in

colleg

amen

to

telefon

ico d

all’Italia, sette dei p

oeti p

resenti n

ella raccolta: Lu

ca Arian

o, D

ale Zaccaria, Tito Tru

glia, R

ossella R

enzi,

Salvatore D

ella Cap

a, Alessan

dro

Seri e Ch

iara De Lu

ca, e han

no

parlato

di q

uesto

lavoro

e del p

rog

etto, leg

gen

do

in

diretta alcu

ne lo

ro p

oesie. A

ltri po

eti sarann

o in

vitati nei p

rog

ramm

i successivi. N

ell’anto

log

ia “Pro/Testo

Versi” si

trova, o

ltre alla freschezza d

i un

ling

uag

gio

po

etico fu

ori d

agli sch

emi, il m

anifesto

pro

gram

matico

di u

n n

uo

vo im

-p

egn

o civile e so

ciale della p

oesia e d

ei po

eti: no

n p

iù rip

iegati su

se stessi e sul p

rop

rio in

timism

o, m

a in lo

tta aperta

co

ntro

la crescente d

esertificazio

ne cu

lturale d

el no

stro tem

po

, imm

ersi nella so

cietà e nella q

uo

tidian

ità, in u

na p

ro-

testa che è an

che u

n im

peg

no

po

sitivo p

er costru

ire qu

alcosa d

i nu

ovo

e di m

eglio

, anch

e attraverso il p

ensiero

, la

creatività e la paro

la. Da q

ui, l’asso

luto

interesse d

i qu

est’op

era e di q

uesti p

oeti, i q

uali saran

no

pro

tago

nisti an

che

n

elle pro

ssime ed

izion

i de “La Tela So

no

ra” e ai qu

ali ci ripro

mettiam

o d

i dare altro

spazio

in A

UR

OR

A, p

ossib

ilmen

te

ripro

du

cend

o an

che alcu

ne lo

ro p

oesie. Presen

tiamo

qu

i sotto

un

articolo

scritto d

a Gab

riella T su co

me h

a tessuto

la

sua tela so

no

ra nel p

rimo

pro

gram

ma d

el 2 otto

bre sco

rso, co

n i p

oeti d

ella raccolta “Pro

/Testo V

ersi”. (MG

C)

l’imp

egn

o civile d

ei versi “Pro

/Testo”

DEI PO

ETI” A RAD

IO ALM

A DI BRU

XELLES:

durante il 2008/2009, è stato un mom

ento ma-

gico da lei creato e pensato con questa finalità. Pro/Testo, testim

onianza viva, non sarebbe mai

esistito senza l’aiuto di Anna, che silenziosa

dietro le quinte, resta e sarà sempre la vera

mente della tela, il suo ragno. R

eputiamo,

quindi, la radio una esistenza indispensabile. La m

usica utilizzata durante la trasmissione

delle varie puntate della Carovana dei Poeti,

é offerta da Note Volanti, orm

ai sponsor di questo program

ma. R

adio Alm

a, la sola radio che abbia un program

ma del genere, esprim

e l’alta professionalità delle case editrici e degli scrittori, nonché l’am

ore senza confini dei nostri collaboratori che si nutrono di questo “hum

us”: sono senza dubbio una esperienza degna di essere vissuta a B

ruxelles, capitale dell’E

uropa.

Page 4: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0921

BU

ON

SU

CC

ESSO

DEL

LA

MA

NIF

ESTA

ZIO

NE

A B

RU

XEL

LES

per

la li

ber

tà d

i sta

mp

a e

d’in

form

azi

one

di M

ario

Gab

riel

li C

oss

ellu

(B)

Nob

el? M

a m

i fac

cia

il pi

ace-

re!”,

“Dife

ndia

mo

la li

bert

à di

stam

pa!!!

Ma c

he p

oi a

parla

re

non

siano

sem

pre g

li ste

ssi:

no

al p

reca

riato

a vi

ta!!!

”, “S

arei

un

cogl

ione

, un

fara

butto

, uno

fuor

i da

lla s

toria

e d

ovre

i and

are

a m

orire

am

maz

zato

? Son

o on

esto

e

non

ho m

ai c

orro

tto n

essu

no”,

e lo

sfo

go d

i una

rag

azza

in

italia

no e

in in

gles

e: “S

ono

un’it

alia

na al

l’este

ro e

sono

stan

ca d

i do

verm

i ver

gogn

are

del m

io p

aese

!”.

C’è

stata

poi

una

con

frate

rnizz

azio

ne e

sos

tegn

o re

cipr

oco

con

un’a

ltra

man

ifesta

zione

che

si s

tava

svo

lgen

do n

ello

ste

sso

mom

ento

in ru

e de l

a Loi

: que

lla d

ei G

uine

ani c

he p

rote

stava

no

cont

ro u

na d

ittat

ura

fero

ce c

he n

el lo

ro p

aese

ha

ucci

so o

ltre

cent

o pe

rson

e in

uno

stad

io q

ualc

he g

iorn

o fa

, nel

qua

si co

m-

plet

o sil

enzio

di q

uei “

mez

zi d’

info

rmaz

ione

del

mon

do li

bero

oc

cide

ntal

e”: a

nche

que

sto h

a qu

alco

sa a

che

ved

ere

con

cert

e pr

atic

he d

i cen

sura

o, p

eggi

o, d

i aut

ocen

sura

, anc

he d

a pa

rte

di

chi o

ggi s

trepi

ta p

er la

“lib

ertà

di i

nfor

maz

ione

” ma s

olo

quan

do

e co

me

gli c

onvi

ene.

La m

anife

stazio

ne è

stat

a in

som

ma

un b

uon

succ

esso

, sic

u-ra

men

te in

cora

ggia

nte

per

cont

inua

re a

fare

del

le c

ose

anco

ra

più

unita

rie e

coi

nvol

gent

i, pe

r i c

onci

ttadi

ni q

ui a

ll’es

tero

sia

qu

elli

orga

nizz

ati i

n pa

rtiti

e as

soci

azio

ni et

c., s

ia ch

i com

unqu

e co

ndiv

ide

il m

ales

sere

pol

itico

e so

cial

e di

fron

te a

lla si

tuaz

ione

at

tual

e e la

nec

essit

à di f

are q

ualc

osa p

er av

ere fi

nalm

ente

un’

Italia

m

iglio

re, i

n tu

tti i

sens

i.In

form

azio

ni, m

ater

iali

e im

mag

ini d

ella

man

ifesta

zione

a

Brux

elle

s del

2 o

ttobr

e 20

09 so

no d

ispon

ibili

sulle

pag

ine

web

: h

ttp

://w

ww

.pci

eu

rop

a.o

rg/f

nsi

.

Com

e ann

unci

ato,

si è

svol

ta ve

nerd

ì 2 o

ttobr

e 200

9, al

rond

-po

int S

chum

an d

i Bru

xelle

s, la

man

ifesta

zione

per

la li

bert

à di

sta

mpa

e d

’info

rmaz

ione

, in

app

oggi

o al

la m

anife

stazio

ne

nazio

nale

del

la F

NSI

e al

tri a

Rom

a il 3

otto

bre,

e pe

r rec

lam

are

un’It

alia

mig

liore

di f

ront

e a tu

tto q

uello

che s

ta su

cced

endo

nel

no

stro

paes

e, o

gni g

iorn

o co

n m

aggi

ore

grav

ità.

Per g

ridar

e “N

o al

bav

aglio

!” e c

osci

enti

che l

’info

rmaz

ione

è lib

ertà

ed è

un p

ilastr

o de

lla d

emoc

razia

, dal

le 1

2 si

sono

riun

iti,

nel c

uore

del

le is

tituz

ioni

eur

opee

nel

la c

apita

le b

elga

e a

due

pa

ssi d

al C

entre

de

pres

se in

tern

atio

nal,

un n

umer

o cr

esce

nte

di I

talia

ni: s

ia q

uelli

org

anizz

ati

in d

iffer

enti

entit

à po

litic

he,

soci

ali e

cul

tura

li ch

e ha

nno

prom

osso

l’in

iziat

iva,

sia

tant

i altr

i ch

e vo

leva

no e

sser

e pr

esen

ti pe

r man

ifesta

re la

rabb

ia, i

l dol

ore

e la

pre

occu

pazio

ne p

er le

min

acce

e le

azio

ni c

ontro

la li

bert

à d’

info

rmaz

ione

e le

cen

sure

e le

aut

ocen

sure

, cos

ì com

e pe

r gli

atta

cchi

alle

lib

ertà

ind

ivid

uali,

le

legg

i ch

e cr

imin

alizz

ano

i m

igra

nti e

i “d

iver

si”, l

e ro

nde,

il p

reca

riato

, la

sem

pre

min

ore

cred

ibili

tà in

tern

azio

nale

del

le n

ostre

istit

uzio

ni, e

anch

e i d

rasti

ci

tagl

i dei

fina

nzia

men

ti pe

r gli

emig

rati,

lo sm

ante

llam

ento

del

la

rete

con

sola

re…

Si

sono

trov

ati q

uind

i tra

Sch

uman

e la

rue d

e la L

oi q

ualc

he

cent

inai

o di

Ital

iani

, e n

on so

lo (p

rese

nti a

nche

alcu

ni co

mpa

gni

e am

ici b

elgi

, spa

gnol

i e p

orto

ghes

i, pe

r ese

mpi

o), c

on in

spec

iale

ev

iden

za lo

stris

cion

e de

ll’AN

PI B

elgi

o –

con

il su

o pr

esid

ente

, En

nio

Odi

no –

e le

ban

dier

e e in

segn

e del

le o

rgan

izzaz

ioni

a Br

u-xe

lles e

in B

elgi

o del

la F

eder

azio

ne C

omun

ista (

PRC

/SE

e PdC

I),

del P

artit

o Dem

ocra

tico,

del

l’Ita

lia d

ei V

alor

i, di

Sini

stra e

Lib

ertà

e d

ella

CG

IL; e

una

ban

dier

a del

la p

ace,

anch

e per

rico

rdar

e l’o

p-po

sizio

ne al

la gu

erra

e a c

erte

logi

che m

ilita

ristic

opat

riotta

rde c

he

hann

o fa

tto s

posta

re

la m

anife

stazio

ne d

i du

e set

timan

e. M

olti

i car

telli

e le

scrit

te tr

a il

polit

ico

e l’ir

onic

o,

che

rapp

rese

ntan

o pe

rfetta

men

te lo

spi-

rito

e i

con

tenu

ti de

lla m

anife

stazio

ne:

com

e “A

nch’

io s

ono

un f

arab

utto

” e

“In

Euro

pa s

iam

o tu

tti

fara

butti

”, m

a an

che

un b

ellis

simo

“Io

fa-

rabu

tto?

A so

reta

!”;

un al

tro, “

Togl

iete

gli

il te

leco

man

do!”

, o

“Noi

fars

a, B

erlu

sco-

ni tr

aged

ia”, “

Prem

io

2 ot

tobr

e 20

09

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

094 “P

IÙ F

OR

TE D

ELLA

MIA

VO

LON

È LA

PA

SSIO

NE,

CA

USA

DI

MA

LI

GR

AN

DIS

SIM

I P

ER G

LI U

OM

INI“

Spu

nto

su

lla p

ass

ion

e a

na

lizza

nd

o E

uri

pid

ed

i Mas

sim

o T

uen

a (C

H)

elim

inar

e i m

ali d

ella s

ocie

tà an

nien

tand

o il

lato

pas

siona

le di

og

nuno

di n

oi. P

urtro

ppo

non

esist

ono

nem

men

o de

i rim

edi o

de

i lim

itato

ri di

pas

sione

. Ecc

o qu

indi

il p

erch

é dell

a mia

tota

le ac

cond

iscen

denz

a ne

i con

front

i del

lato

pas

siona

le in

trins

eco

in o

gnun

o di

noi

. Essa

rend

e sì p

ossib

ili al

cuni

com

porta

men

ti um

ani

asso

luta

men

te i

ngiu

stific

abili

, tut

-ta

via

è in

gra

do d

i re

gala

rci

le em

ozio

ni

più

belle

. Mi t

rovo

qui

ndi i

n sin

toni

a co

n il

dram

mat

urgo

gre

co q

uand

o aff

erm

a ch

e la

pas

sione

ci s

ping

e ve

rso

i mal

i peg

gior

i. So

no p

erò

altre

sì co

nvin

to c

he u

n uo

mo

in p

reda

ad

un a

ttacc

o pa

ssion

al-e

mot

ivo

abbi

a m

ai d

eciso

una

gue

rra,

tru

ffato

in

bors

a, r

inch

iuso

deg

li uo

min

i in

rise

rve

o im

prig

iona

to m

ilion

i di e

sseri

uman

i in

cam

pi d

i con

cent

ram

ento

. Mi s

ento

qui

ndi

di aff

erm

are c

he se

nza p

assio

ne d

iver

rem

mo

degl

i esse

ri in

capa

ci d

i qua

lsias

i em

ozio

ne e

priv

i d’is

tinto

. In

ques

to m

odo,

per c

itare

De

Andr

é, sa

rem

mo

com

e de

i gro

ssi c

ingh

iali

laur

eati

in m

atem

atic

a pu

ra. C

’è pe

rò a

nche

un

altro

asp

etto

ch

e m

erita

di e

ssere

ana

lizza

to c

he è

que

llo d

ell’ap

parte

nenz

a so

cial

e. È

del t

utto

ver

o, i

nfat

ti, c

he u

n uo

mo

affer

mat

o e

sicur

o pe

r po

sizio

ne s

ocia

le o

per

pote

re a

disp

osizi

one

non

cada

spe

sso in

sta

ti pa

ssion

ali.

La p

assio

ne p

roba

bilm

ente

è

degl

i um

ili, d

ei se

mpl

ici,

dei d

isere

dati,

dei

deb

oli,

dei s

enza

so

ldi,

degl

i em

argi

nati;

è d

i tut

ti in

som

ma.

Tut

ti qu

elli c

he

non

si pe

rmet

tere

bber

o m

ai d

i lim

itarla

o ve

nder

la. L

a pas

sione

sp

rigio

na d

unqu

e le

emoz

ioni

, a n

ulla

gio

vere

bbe

qual

ora

le do

min

asse

. Essa

non

va q

uind

i rep

ulsa

, and

rebb

e sem

mai

mol

-tip

licat

a co

sì ch

e tu

tti si

rito

rni a

usc

ir pe

r stra

da e

recla

mar

e un

a so

ciet

à pi

ù gi

usta

, and

are

allo

stad

io e

tifa

re p

er i

prop

ri co

lori

soci

ali e

non

cont

ro ch

i con

divi

de le

emoz

ioni

con

te, o

se

mpl

icem

ente

per

ché

ci to

rni l

a vo

glia

dell

a co

ndiv

ision

e. In

fo

ndo

basta

una

chita

rra e

qua

ttro

amic

i per

scop

rire l

a bell

ezza

de

ll’ut

opic

a co

nvin

zione

di p

oter

anc

ora

cam

biar

e il

mon

do,

per

poi r

esta

re d

a so

lo d

entro

al b

ar s

orse

ggia

ndo

whi

skey

e

caffè

. In

ultim

a ana

lisi n

on so

no p

er n

iente

spav

enta

to d

alla f

oga

passi

onal

e che

in ta

lune

circ

osta

nze p

uò sf

ocia

re. S

ono

sem

mai

te

rror

izzat

o da

lla c

ares

tia e

moz

iona

le, p

assio

nale

e id

eolo

gica

co

n la

qua

le sia

mo

quot

idia

nam

ente

con

front

ati.

La p

assio

ne

ha d

alla

sua

una

sola

cos

a op

inab

ile, i

l fat

to d

i esse

re in

gra

do

di re

nder

e og

ni in

divi

duo

fragi

le di

font

e al

l’im

men

sità

della

vi

ta, m

a te

rrib

ilmen

te li

bero

per

viv

erse

la a

ppie

no.

Il prim

o qu

esito

che

mi s

orge

legg

endo

l’af

orism

a di

Eur

ip-

ide

è il

segu

ente

: per

ché

la p

assio

ne v

ince

sem

pre

cont

ro la

vo

lont

à? L

a lo

gica

mi p

orta

a p

resu

ppor

re ch

e sar

ebbe

l’es

atto

co

ntra

rio a

dov

er e

mer

gere

. Inf

atti,

la v

olon

tà è

col

ma

di p

re-

med

itazio

ne, p

repa

razio

ne e

auto

dete

rmin

azio

ne. S

e un

nostr

o ge

sto, p

ensie

ro o

sem

plic

e m

ovim

ento

che

sia

, è g

uida

to d

alla

nos

tra v

olon

tà, a

llora

sig

nific

a ch

e qu

alsia

si os

taco

lo s

i pre

sent

i lu

ngo

il pe

rcor

so n

on d

ovre

bbe r

appr

esen

-ta

re u

n va

lide i

mpe

dim

ento

. La c

icca

real

ci i

nseg

na i

nvec

e ch

e m

algr

ado

la n

ostra

pr

epar

azio

ne so

vent

e il

pens

iero

con

scio

e

quin

di la

nos

tra fe

rma v

olon

tà d

i con

segu

ire

un ob

iettiv

o in

un de

term

inat

o mod

o sce

ma,

lasc

iand

o sp

azio

e al

le no

stre e

moz

ioni

più

vi

scer

ali g

uida

te p

er l’

appu

nto

dalla

nos

tra

passi

one.

Inte

ndo

ripre

nder

e in

seg

uito

il

mio

pun

to d

i vist

a rig

uard

o al

la p

assio

ne

in m

odo

più

appr

ofon

dito

. Mi e

ra u

tile

in

ques

ta fa

se er

gere

la p

assio

ne a

gene

rato

re d

i em

ozio

ni co

sì ch

e risu

lti p

iù ch

iaro

il m

otiv

o dell

a fra

gilit

à dell

a no

stra v

olon

tà ri

spet

to al

l’im

peto

emot

ivo r

acch

iuso

in og

nuno

di

noi

. La p

assio

ne gr

azie

al ci

elo è

astra

tta, s

olta

nto i

n ta

l mod

o no

n ris

ulta

essa

man

ipol

abile

, o p

eggi

o an

cora

trat

tabi

le. E

ssa

com

e gi

à de

tto è

una

sor

ta d

i fab

bric

a de

lle e

moz

ioni

. Ora

, sa

ppia

mo

che e

sisto

no d

elle e

moz

ioni

app

aren

tem

ente

buo

na

com

e pos

sono

esse

re q

uelle

der

ivan

ti da

ll’am

icizi

a, d

all’a

mor

e, da

lla fa

mig

lia e

via d

iscor

rend

o. Si

amo p

erò c

onsc

i del

fatto

che

a de

lle e

moz

ioni

pos

itive

esis

tono

, in

antit

esi,

quell

e ne

gativ

e ch

e sc

atur

iscon

o da

situ

azio

ni d

i vio

lenza

, di o

dio

o di

una

qu

alch

e altr

a cat

tiver

ia u

man

a. A

bbia

mo

quin

di a

che f

are c

on

delle

emoz

ioni

di d

ue g

ener

i div

ersi.

Que

sto n

on p

uò tu

ttavi

a es

sere

sos

tenu

to n

el ca

so d

elle

passi

oni.

Qua

lsias

i pas

sione

è

dal m

io p

unto

di v

ista n

eutra

. Pen

so ag

li ap

passi

onat

i di c

alci

o di

sting

uers

i in

due c

ateg

orie

per

div

erse

a di

pend

enza

del

loro

co

mpo

rtam

ento

entro

e fu

ori l

o sta

dio.

Sono

per

ò am

bo q

ueste

ca

tego

rie es

sere

dei

tifo

si ac

com

unat

i per

la p

assio

ne ca

lcisti

ca.

Non

è q

uind

i la

passi

one

né b

uona

, né

catti

va, s

ono

sem

mai

i c

ompo

rtam

enti

che

ne sc

atur

iscon

o a

dim

ostra

rsi t

ali.

Se si

pr

esup

pone

qui

ndi u

na v

olon

tà c

omun

e, la

pas

sione

spi

nge

gli e

ssere

um

ani a

sotto

met

ters

i alle

pro

prie

em

ozio

ni d

ando

in

que

sto m

odo

spaz

io, a

vol

te, a

situ

azio

ni sg

rade

voli

com

e qu

elle d

egli

ultrà

. A q

uesto

pun

to è

però

esse

nzia

le pr

ende

re le

di

fese

dell

a pas

sione

e de

lle em

ozio

ni. N

on p

ossia

mo p

ensa

re d

i

Page 5: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 200920

Lunedì, 28 settembre 2009

Al Presidente della R

epubblica Giorgio N

apolitano

Sono d’accordo con lei Presidente. È vero, agli “episodi di becera

e indegna contestazione non può essere attribuito alcun peso e rilievo effettivo”. N

oi infatti non scriviamo m

eno sei. Noi non bruciam

o bandiere. M

a noi Presidente, siamo contro. Siam

o rimasti gli unici

lo so. Ma noi siam

o contro la guerra. Si può dire o è vietato? Si può ancora dissentire in questo Paese? O

è vietato? Si può ancora non essere d’accordo? M

agari in maniera civile e pacata. M

a altrettanto ferm

a. O è vietato?

Presidente, lei è il Presidente di tutti gli italiani. D

unque è anche il nostro Presidente. M

a lei non può assegnare ruoli e prim

azie alle opposizioni. Non può dire chi siano e chi non

siano “le forze fondamentali dell’opposizione”. È vero noi non

siamo più in Parlam

ento, ma noi siam

o opposizione. E siamo

opposizione a quel pensiero unico che ormai ci viene propinato

quotidianamente. Q

ui altro che libertà di stampa, nem

meno

più la libertà di espressione fra un po’. Siam

o contrari Presidente, siamo contrari alla guerra, siam

o contrari alla m

issione in Afghanistan. A quella missione che ci è

stato detto fosse di pace. E non lo era. E noi eravamo contrari

per quello, perché lo sapevamo. E oggi il G

overno dice che è m

issione di guerra. E noi siamo contrari, oggi, com

e ieri. Siam

o contrari perché siamo rispettosi della C

ostituzione che all’articolo 11 ripudia la guerra. E lei Presidente, è il custode della C

ostituzione. C

on deferenza. O

liviero Diliberto

DILIB

ERTO

NA

PO

LITAN

Oscrive a

VIA L’ITA

LIA D

ALL’A

FGH

AN

ISTAN

Un ennesim

o attentato dei talebani distrugge due veicoli “Lince” delle nostre truppe e provoca 6 m

orti tra i parà della Folgore e altri 4 feriti, questi ultim

i non in pericolo di vita. C

i sono anche 10 morti tra i civili afghani e 55 feriti.

L’idea ch

e n

oi sia

mo

lì a d

ifen

dere

la lib

ertà

, com

e

dice

La R

ussa

, è rid

icola

se n

on

fosse

trag

ica.

Purtroppo è tragica e dal governo arriva il solito balletto delle m

enzogne condito da dichiarazioni contraddittorie che cercano di pescare consensi bipartisan: m

entre il ministro degli

Esteri Frattini parla di necessaria presenza “dettata dall’orgoglio nazionale”, il nostro caro presidente del C

onsiglio annuncia un im

minente ritiro di 500 unità com

e abbozzo di un’imm

inente “transition strategy”.

È palese che la confusione regna sovrana e che anche questo episodio quotidiano di guerra m

ostra al paese che il nostro stesso governo non abbia la m

inima percezione del ruolo che le

nostre truppe stanno svolgendo in Afghanistan se non quello di legittim

are un’alleanza politico militare che a sessanta anni dalla

sua nascita mostra appieno il proprio ruolo di carattere offensivo

e complem

entare all’imperialism

o statunitense.

La nuova dottrina Obam

a ha condotto a un potenziamento

del conflitto e alla sua estensione nel vicino Pakistan; è in Pakistan che gli Stati U

niti vogliono mettere in crisi la potenza em

ergente cinese sotto il profilo energetico m

inacciando il vitale porto di G

wadar nodo del 30%

del suo approvigionamento.

I soldati italiani che muoiono, l’oltre m

ezzo miliardo di euro

spesi per l’avventura militare in Afghanistan, la costruzione della

base militare U

SA a Vicenza, sono il prezzo che il governo paga

per il suo rapporto di sudditanza verso l’imperialism

o degli Stati U

niti e dei suoi interessi geopolitici.Sono otto anni che i m

ovimenti contro la guerra e le forze

anticapitaliste chiedono la cessazione dell’avventura neocoloniale e l’im

mediato ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan. O

ggi questi obiettivi hanno l’urgenza e la possibilità di diventare opposizione reale e di m

assa. O

ccorre lavorare sin da subito per una grande mobilitazio-

ne che pretenda l’imm

ediato ritiro delle truppe italiane dalla guerra in Afghanistan e riponga al centro della lotta politica lo sm

antellamento della partecipazione italiana a tutti gli apparati

di sistema m

ilitare offensivo e della NATO

.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 20095

ELEZION

I IN G

REC

IAR

icam

bio

a sin

istra, i co

mu

nisti

terzo

pa

rtito d

el P

ae

sed

i Ivan Su

rina (G

R)

partito precedente, il quale è tornato a livelli degli anni 80 (32%

). Per quello che riguarda i due partiti comunisti, non

hanno smesso di tirarsi calci negli stinchi per tutta la durata

della propaganda elettorale (l’unica cosa di internazionale che è rim

asta ai partiti comunisti europei). Aleka Papariga, segretaria

del KK

E, ha ripetuto cose giustissime, però – ahim

è – le ripete da troppi anni e sem

pre nello stesso ordine; è stata comunque

premiata con un 7,3%

, percentuale in lieve flessione rispetto agli anni precedenti, m

a che lascia il partito al terzo posto nel Paese. Per quello che riguarda il secondo partito com

unista, Siriza, con il giovanissim

o segretario Tsipras ha ottenuto il 4,5%

, nonostante nella sua stessa segreteria la gerontocrazia abbia in tutti i m

odi cercato di rendergli la vita difficile.

Tra gli ultimi, m

a certamente non ultim

o, il partito Laos (popolo) con il suo segretario K

aratzaferis, partito che ha delle sim

ilitudini con la nostra Lega. Anche il Laos ha radici razziste, nazionaliste, filo-ecclesiastiche, e riunisce una destra estrem

a assieme ai pentiti di N

D e ad una parte della sinistra.

Questo partito è stato l’incognita e per m

e anche il terrore di queste elezioni. Il problem

a che si sarebbe potuto presentare

era che se il partito di maggioranza relativa avesse avuto uno

scarto minim

o con il Pasok, sarebbe stato costretto ad alle-arsi con loro. Per fortuna qui nessuno ha 6 canali televisivi, e dal 10%

cui veniva dato, ha passato il turno con un 5,7%,

sempre in crescita, m

a inutile ai fini elettorali. Ora Papandreu

ha già nominato i m

inistri e nella compagine sono presenti

ben nove donne. Non ci resta che ben sperare; la cosa certa

è che il popolo è armato sem

pre di meno pazienza, e, qui in

Grecia al contrario che da noi, le dim

ostrazioni si temono e

non ci si pensa un attimo prim

a di bloccare strade, ferrovie e quant’altro anche per settim

ane.

Le ultim

e elezioni in Grecia ci hanno fatto vedere dei grandi

cambiam

enti. Quali? beh, ora che ci penso praticam

ente nessuno. Alla fam

iglia Karam

anlis (nonno, zio e nipote in ordi-ne di apparizione storica), si è sostituita la fam

iglia Papandreu (nonno, padre e figlio). D

ire che Karam

anlis era segretario di N

uova Dem

ocrazia e che Andrea Papandreu è segretario del Pasok, ed ora anche prim

o ministro in realtà è m

olto ridutti-vo. Q

ui in Grecia esiste da dopo la caduta dei colonnelli un

bipolarismo così asfittico che in pratica dal 1975 si assiste ad

un’alternanza di governi ND

-Pasok con una cadenza quasi svizzera. In genere se i governi cadono prim

a dei cinque anni è solo perché si è verificato qualche scandalo econom

ico che rende indigeribile chi è al potere. M

a anche questo però non sem

pre succede. Ad esempio l’ultim

a volta ND

è tornato al potere, nonostante gli incendi e le vittim

e in Peloponneso, è stato solo perché la figura di Papandreu era così scialba che i greci proprio non se la sono sentita di votarlo. Inoltre l’ex capo del governo K

aramanlis aveva prom

esso sfracelli contro la corruzione. Purtroppo per lui, i suoi m

inistri hanno rubato troppo e anche m

ale. Ci sono stati, nell’ordine, gli scandali della

Siemens (in cui è coinvolto

anche il Pasok), lo scambio

di un parco naturale con lago annesso, che la chiesa “diceva” di avere in proprietà secondo dei docum

enti di epoca bizantina, con un cen-tro congressi costruito dallo Stato durante le olim

piadi, il cui valore era di m

olti milio-

ni di euro. A questo si deve aggiungere l’om

icidio di un ragazzino di 15 anni per stra-da, da parte di un poliziotto soprannom

inato “Ram

bo” dai suoi colleghi e che prendeva farm

aci ad uso psichiatrico. Se som

miam

o poi che il governo ha subìto anche tre rimpasti, si

capisce perché sia caduto prima di concludere il m

andato (come

d’altra parte avviene in Italia). Le elezioni si sono svolte in un im

mobilism

o glaciale per la Grecia. Il Pasok non ha nem

meno

incollato manifesti per strada, poiché non voleva inquinare

l’ambiente. C

urioso perché invece gli ecologisti i manifesti

li attaccavano. In realtà che il Pasok dovesse vincere era così sicuro che non valeva la pena di spendere soldi. Per quello che riguarda le percentuali, il Pasok ha sbancato (43%

) non certo grazie a Papandreu, m

a solo perché non ne potevano più del

Page 6: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0919

La c

are

stia

di d

ena

ro

A q

uest

o pu

nto,

pro

prio

per

il fa

tto

che

l’ecc

esso

del

cred

ito n

el se

ttor

e im

mob

iliar

e st

atun

itens

e er

a so

lo l

a pu

nta

dell’

iceb

erg

di u

n fe

nom

eno

mol

to p

iù g

ener

ale,

si

è pr

odot

ta u

na d

ram

mat

ica

acce

lera

zion

e de

lla c

risi

, co

n m

assi

cce

sval

utaz

ioni

di

titol

i fin

anzi

ari d

ovut

e a

vend

ite a

qua

lsias

i pr

ezzo

pur

di o

nora

re i

prop

ri d

ebiti

(inf

atti

mol

ti in

vest

imen

ti in

tito

li er

ano

stat

i ef

-fe

ttua

ti pe

r mez

zo d

i deb

ito, c

he si

con

tava

di

rip

agar

e –

com

e er

a se

mpr

e av

venu

to in

pr

eced

enza

– g

razi

e alla

cres

cita

di p

rezz

o di

qu

egli

stes

si tit

oli).

Si è

inol

tre p

rodo

tta

quel

la ca

ratt

erist

ica

«car

estia

di d

enar

o» c

he tr

asfo

rma

il de

naro

st

esso

, da

sem

plic

e m

ezzo

di

circ

olaz

ione

de

l cap

itale

, in

«mer

ce a

ssol

uta»

, in

«for

ma

auto

nom

a de

l va

lore

» su

peri

ore

e co

n-tr

appo

sta

alle

sin

gole

mer

ci:

in p

aral

lelo

al

l’ass

ottig

liars

i dei

flus

si fin

anzi

ari è

aum

en-

tata

la ri

chie

sta d

i mez

zi d

i pag

amen

to, q

uali

le b

anco

note

, e

si so

no v

erifi

cati

rile

vant

i fe

nom

eni

di t

esau

rizz

azio

ne.

Dop

o il

fal-

limen

to d

i Leh

man

Bro

ther

s, ne

l set

tem

bre

2008

, la c

ircol

azio

ne d

el ca

pita

le è

sem

brat

a in

terr

ompe

rsi e

gli s

tess

i pre

stiti

inte

rban

cari

si s

ono

per

qual

che

tem

po l

ette

ralm

ente

pa

raliz

zati

su sc

ala

mon

dial

e.La

cri

si sc

oppi

ata

nel 2

007

ha a

ssun

to c

ol p

assa

re d

ei

mes

i le

cara

tter

istic

he d

i una

ver

a e

prop

ria

crisi

gen

eral

e.

Att

rave

rso

di es

sa si

è ve

rific

ata u

na en

orm

e dist

ruzi

one d

i ca

pita

le su

scal

a m

ondi

ale.

Que

sta

fase

è tu

ttor

a in

cor

so,

a di

spet

to d

el f

ium

e di

den

aro

impi

egat

o da

gli S

tati

per

tam

pona

re la

crisi

e de

l man

tra s

econ

do cu

i «il

pegg

io è

alle

no

stre

spa

lle».

Anc

he m

olti

di c

olor

o ch

e rip

eton

o qu

este

par

ole r

assic

uran

ti in

rea

ltà s

i ch

iedo

no d

i qu

ale

entit

à de

bba

esse

re la

dist

ruzi

one

di c

apita

le

per r

ipri

stin

are

cond

izio

ni p

iù e

leva

te

di r

eddi

tività

del

cap

itale

inv

estit

o e

quin

di a

far r

ipar

tire l

’acc

umul

azio

ne.

Non

è fa

cile

risp

onde

re: l

’uni

ca ce

rtez

-za

è c

he lo

sce

nari

o è

senz

’altr

o as

sai

pegg

iore

del

le re

cess

ioni

dei

prim

i ann

i Se

ttan

ta, e

trov

a con

fron

ti so

ltant

o co

n le

cri

si de

l 187

3 e

del 1

929.

Tutt

o qu

esto

dov

rebb

e pe

rò s

ol-

leci

tare

alc

uni

inte

rrog

ativ

i pi

ù di

fo

ndo:

circ

a la s

ensa

tezz

a e so

sten

ibili

soci

ale

di u

n sis

tem

a ch

e ha

biso

gno

di c

risi

rico

rren

ti e

di d

istru

zion

e di

ca

pita

le su

cos

ì lar

ga sc

ala

per a

ndar

e av

anti

. Pe

r M

arx,

pro

prio

«ne

lle

cont

radd

izio

ni,

cris

i e

conv

ulsi

oni

acut

e si

man

ifest

a la

cre

scen

te in

ade-

guat

ezza

del

lo sv

ilupp

o pr

odut

tivo

della

soci

età r

ispet

to ai

ra

ppor

ti di

pro

duzi

one

che

ha a

vuto

fino

ra»

e la

nec

essit

à di

«far

pos

to a

un

livel

lo su

peri

ore

di p

rodu

zion

e so

cial

e».

Com

e sa

ppia

mo,

neg

li ul

timi d

ecen

ni l’

idea

ste

ssa

di u

n «l

ivel

lo su

perio

re d

i pro

duzi

one s

ocia

le» è

stat

a acc

anto

nata

co

me

un’u

topi

a to

talit

aria

. Da

allo

ra, l

a no

stra

vita

non

se

mbr

a m

iglio

rata

.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

096 di S

imo

ne

Ro

ssi (

UK

)

Anc

he in

Nor

vegi

a vi

nce

il ce

ntro

-sin

istr

a m

a pe

rde

il pa

rtito

del

la s

inis

tra

soci

alis

ta

di R

ob

erto

Gal

tier

i

Anch

e in

Nor

vegi

a si

è vo

tato

e il

gov

erno

di c

entro

-sini

stra

man

tiene

la m

aggi

oran

za p

arlam

enta

re c

onqu

istat

a ne

l 199

3. L

e de

stre

guad

agna

no, m

a no

n ab

basta

nza

per n

on p

oter

form

are

un

prop

rio g

over

no. V

iene

ricon

dotto

inve

ce q

uello

che

ha

guid

ato

il pa

ese

gli a

nni p

assa

ti. S

e il

parti

to la

buris

ta (s

ocial

dem

ocra

tico)

gu

adag

na 3

segg

i è st

ato

pena

lizza

to, i

nvec

e, il

parti

to so

cialis

ta d

i sin

istra

, vici

no ai

com

unist

i ita

liani

. Ha p

agat

o lo

scot

to d

i sta

re in

un

gov

erno

che

ha

parte

cipat

o all

a gu

erra

in A

fgha

nista

n e

che

ha

ricon

ferm

ato

l’im

pegn

o in

vian

do a

ltre

trupp

e. L’a

ltro

parti

to d

ella

coali

zione

, il p

artit

o ag

rario

di c

entro

, man

tiene

i se

ggi p

rece

den-

tem

ente

acqu

isiti

(11)

pur

per

dend

o un

po’

di vo

ti. I

picc

oli p

artit

i di

des

tra sc

ompa

iono

per

effet

to d

i una

pol

arizz

azio

ne d

el vo

to ch

e ve

de in

fatti

il g

over

no u

scen

te c

on u

n so

lo v

oto

di m

aggi

oran

za a

l St

ortin

get (

il pa

rlam

ento

nor

vege

se).

Le d

estre

sono

div

ise e

non

su

un p

unto

irril

evan

te. L

’imm

igra

zione

è sta

to u

n te

ma c

entra

le de

lla

cam

pagn

a elet

tora

le e l

e pos

izion

i estr

eme a

nti-i

mm

igra

ti del

sedi

cent

e pa

rtito

pop

ulist

a “de

l pro

gres

so” n

on fa

nno

parte

, per

esem

pio,

del

baga

glio

di E

rna

Solb

erg,

lead

er d

ei C

onse

rvat

ori,

oppo

nend

osi a

Si

v Je

nsen

, lea

der d

el pa

rtito

del

Prog

resso

.

Nell

’ulti

ma d

ecad

e buo

na p

arte

dei

med

ia eu

rope

i ha d

ichiar

ato,

ad

ogn

i tor

nata

elet

tora

le, la

mor

te d

ella S

inist

ra, e

nfat

izzan

do

le pe

rdite

dei

parti

ti so

ciald

emoc

ratic

i e m

inim

izzan

do i b

uoni

risu

l-ta

ti di

que

lli ch

e anc

ora s

i rico

nosc

ono

nei v

alori

della

Sin

istra

. Con

qu

esto

appr

occio

, vol

utam

ente

supe

rficia

le, an

alisti

e co

mm

enta

tori

liqui

dano

una r

ealtà

ben

più c

ompl

essa

, che

cono

sce,

inve

ce, u

na fa

se

di ac

cres

cimen

to d

ei co

nsen

si tra

i citt

adin

i, sta

nchi

del

mod

ello e

co-

nom

ico e

socia

le ne

olib

erist

a. An

che d

ove i

par

titi s

ocial

dem

ocra

tici

perd

ono c

onse

nsi,

spes

so p

iù a

vant

aggi

o dell

’aste

nsio

ne ch

e non

dei

cons

erva

tori,

i pa

rtiti

della

Sin

istra

gua

dagn

ano

voti.

Que

sta te

nden

za è

stata

conf

erm

ata d

all’es

ito d

elle c

onsu

ltazio

ni

legisl

ativ

e in

Porto

gallo

, ten

ute l

o sc

orso

27

sette

mbr

e. L’e

letto

rato

po

rtogh

ese h

a con

ferm

ato

il Pa

rtito

Soc

ialist

a com

e prim

a for

za d

el Pa

ese,

con

il 36

,55%

dei

cons

ensi;

tutta

via r

ispet

to al

la to

rnat

a del

2005

, in

cui i

cons

erva

tori

del P

artit

o Soc

ialde

moc

ratic

o dell

’attu

ale

Pres

iden

te d

ella C

omm

issio

ne E

urop

ea B

arro

so p

erse

ro la

mag

gio-

ranz

a pa

rlam

enta

re re

lativ

a, il

PS re

gistr

a un

calo

di c

irca

9 pu

nti,

corri

spon

dent

i a ci

rca c

inqu

ecen

tom

ila vo

ti. A

Sini

stra d

el PS

le d

ue

form

azio

ni co

n m

aggi

or p

eso s

ono C

olig

ação

Dem

ocrá

tica U

nitá

ria

(CD

U),

una c

oaliz

ione

tra i

l Par

tito C

omun

ista P

orto

ghes

e e P

artit

o Ec

olog

ista “

i Ver

di”,

ed B

loco

de E

sque

rda,

che r

aggr

uppa

l’U

nion

e D

emoc

ratic

a Pop

olar

e, il

Parti

to S

ocial

ista R

ivol

uzio

nario

e Po

litica

XX

I, fo

rze c

he si

non

si ri

cono

scon

o ne

lla tr

adizi

one c

omun

ista p

ur

defin

endo

si m

arxi

ste. Q

uesti

due

ragg

rupp

amen

ti ha

nno

otte

nuto

po

co p

iù d

i un

mili

one d

i pre

fere

nze,

pari

al 18

% d

ei vo

ti es

pres

si,

con

un ri

alzo r

ispet

to al

200

5 (+

4%, p

ari a

circ

a cen

tocin

quan

tam

ila

pref

eren

ze),

conf

erm

ando

una

tend

enza

alla

cres

cita d

ei co

nsen

si all

a Si

nistr

a, co

me r

egist

rato

in al

tri P

aesi

com

e la F

ranc

ia, la

Ger

man

ia,

la G

recia

o i

Paes

i Bas

si.

Per q

uant

o con

cern

e la C

DU

, ino

ltre,

le ele

zioni

amm

inist

rativ

e te

nute

si du

e set

timan

e dop

o le c

onsu

ltazio

ni le

gisla

tive:

la co

alizio

ne

ha o

ttenu

to u

na m

edia

del 1

0% d

ei co

nsen

si a l

ivell

o na

ziona

le, co

n pu

nte d

i oltr

e il 4

0% a

Setú

bal e

Beja

, dov

e la c

oaliz

ione

è ris

petti

-va

men

te il

prim

o ed

il se

cond

o ra

ggru

ppam

ento

pol

itico

all’i

nter

no

delle

asse

mbl

ee m

unici

pali.

Più

delu

dent

i, in

vece

, i ri

sulta

ti de

l BE,

ch

e sup

era d

i poc

o il

4% a

livell

o na

ziona

le, co

n il

mig

lior r

isulta

to

a Set

úbal

(8%

).

2009

leg

isla

tive

2009 c

on

sig

li

mu

nic

ipali

2009

eu

rop

ee

2005

leg

isla

tive

2004

eu

rop

ee

Co

lig

açã

o

Dem

ocr

áti

ca

Un

itári

a7,

86%

10,7

2%10

,66%

7,54

%9,

10%

Blo

co d

e E

squ

erd

a9,

82%

4,17

%10

,73%

6,35

%4,

92%

Part

ido

So

cialist

a36

,55%

36,6

5%26

,58%

45,0

3%44

,52%

Part

ido

So

cial

Dem

ocr

ata

29,1

1%22

,16%

31,7

1%28

,77%

33,2

6%

ELEZ

ION

I LE

GIS

LATI

VE

IN P

OR

TOG

ALL

OL’

Euro

pa

va

a d

est

ra?

La N

orve

gia è

il q

uint

o pa

ese e

spor

ta-

tore

di p

etro

lio, i

l sec

ondo

al m

ondo

per

ric

chez

za pr

o cap

ite. N

el 19

94, i

Nor

vege

si rifi

utar

ono

con

un re

fere

ndum

di a

vviar

e le

proc

edur

e pe

r l’i

nteg

razio

ne in

Eur

o-pa

. Per

que

sto n

on è

stat

a in

vesti

ta d

alla

crisi

fina

nziar

ia at

tuale

ed

ha u

n ta

sso d

i di

socc

upaz

ione

par

i al 3

%, i

l più

bas

so

d’Eu

ropa

Part

iti

Seg

gi

Perc

en

tuali

Dif

fere

nza

Part

ito la

buris

ta

6435

.5%

+ 3

Part

ito s

ocia

lista

di s

inis

tra

116.

1%-

4Pa

rtito

di a

grar

io c

entr

o 11

6,2%

Dem

ocra

zia

cris

tiana

105,

5%Pa

rtito

libe

rale

23,

8%Pa

rtito

con

serv

ator

e30

17,2

%Pa

rtito

del

pro

gres

so

(pop

ulis

ta)

4122

,9%

Oth

ers

02.

6%

Ast

enut

i 73,

6%, i

l più

bas

so li

vello

di p

arte

cipa

zion

e da

l 192

7.

Page 7: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 200918

nei pagamenti, la circolazione si arresta in più punti, e

infine tutto il meccanism

o entra in stallo.A

questo punto il credito si contrae: la restrizione del credito e la richiesta di pagam

enti in contanti contribuis-cono a conferire alla crisi la sua apparenza di crisi creditizia e m

onetaria. Ma la realtà secondo M

arx è un’altra. Emergono

«transazioni truffaldine, che ora sono scoppiate e vengono alla luce del sole; esse rappresentano speculazioni andate m

ale e fatte con il denaro altrui». Ma em

erge soprattutto il fatto che le m

erci restano invendute e perdono il loro valore e che i profitti attesi non possono più essere realizzati.

I sinto

mi n

asco

sti da

lla b

olla

Dietro la crisi «creditizia e m

onetaria», oltre al fallimento

di speculazioni nate nel mom

ento di massim

a espansione del credito, c’è insom

ma una crisi di sovrapproduzione e di

realizzazione del capitale. Questo è vero in generale, ed è

vero anche per quanto riguarda la crisi scoppiata nel 2007. Lo dim

ostra una ricerca pubblicata dall’Ocse nel m

aggio del 2009 – e com

pletamente ignorata da gran parte degli

economisti e dei com

mentatori – che evidenzia com

e la produttività del lavoro fosse in rallentam

ento già molto

prima dello scoppio della crisi finanziaria. O

ra, siccome

la produttività è calcolata in termini di quantità di m

erci prodotte per lavoratore, un suo calo (soprattutto se m

arcato e im

provviso) indica una diminuzione della produzione a

seguito di sovrapproduzione, o – come oggi si preferisce

dire – «eccesso di offerta» (excess supply): in tal caso infatti le m

erci invendute inducono a diminuire la produzione e

a non utilizzare appieno la capacità produttiva. Nel settore

delle costruzioni Usa il calo inizia tra i

due e i quattro anni prima della crisi;

sino a quando, nel 2007, la produttività del lavoro in tale settore segna un -12%

. Alla base c’è quindi, afferm

ano quindi D.

Brackfield e J. Oliveira M

artins, gli autori della ricerca, «un problem

a di eccesso di offerta». Per un certo periodo è sem

brato che «una forte spinta alla dom

anda at-traverso un’estensione delle facilitazioni creditizie avrebbe potuto com

pensare i problem

i dal lato dell’offerta. Ma

alla fine si è dovuto pagare pegno all’econom

ia reale». Va notato che non soltanto negli U

sa, ma anche in Europa

e in Giappone, tra il 2006 e il 2007 vi

è un stato chiaro rallentamento della

produttività. La conclusione della ricerca è espressa in term

ini diplomatici, m

a è chiara lo stesso: «rispetto all’assunto che il deterioram

ento dell’economia reale sia

stato semplicem

ente causato dalla crisi finanziaria, i dati danno sostegno ad una relazione più com

plessa». Insomm

a: la crisi, una classica crisi da sovrappro-

duzione, è precedente lo scoppio della bolla creditizia. La bolla creditizia l’ha prim

a mascherata e poi, esplodendo,

ha creato l’illusione di esserne la causa.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 20097

UE: D

AL D

EFICIT D

EMO

CR

ATICO

A

LL’OLIG

ARC

HIA

MU

LTINA

ZION

ALE

Il caso

de

l refe

ren

du

m irla

nd

ese

di R

ob

erto G

altieri (B)

ovvero la codificazione del neoliberalism

o antiopea-rio. Votano in m

assa ‘NO

”. Il progetto viene form

al-m

ente abbandonato ma

glielo ripresentano, pari pari, tranne tre articoli, sotto le m

entite spoglie del Trattato di Lisbona. U

n’operazione di lifting, m

a da non sottomettere

al voto dei cittadini poi-ché – afferm

a il Presidente della repubblica francese Sarkozy – altrim

enti vo-terebbero contro: m

eglio quindi ratificare il Trattato dal Parlam

ento controllato dalla m

aggioranza. Ovvero il Parlam

ento francese non rappresenta il popolo. Anche il C

omm

issario irlandese Charlie M

cCreevy è sta-

to chiarissimo al proposito: “il Trattato di Lisbona sarebbe rigettato

dal 95% dei Paesi europei se fosse loro concesso un referendum

”. Lo stesso ha fatto il governo olandese, m

eglio mettere a riparo dal

voto popolare le codificazione degli interessi delle multinazionali

di origine europea. Insomm

a se i cittadini si oppongono con il voto ad una legge, devono rivotare finché non sono d’accordo. Lo stesso è successo in Irlanda. In quel paese il referendum

sugli accordi internazionali è legge; quindi bisogna votare. Lo scorso anno il popolo irlandese ha detto N

O al Trattato di Lisbona. Il

popolo, per il grande capi-tale europeo, ha sbagliato, quindi deve tornare al voto poiché non è am

missibile

che le masse si oppongano

ai suoi disegni. Dunque

anche in Irlanda si deve tornare a votare, a danno del concetto di dem

ocrazia foss’anche quella borghese. D

el resto già nel 2001 gli irlandesi bocciarono una prim

a volta il Trattato di N

izza per poi essere obbligati a tornare a voto per adottarlo. O

vviamente

se avesse vinto il SÌ gli irlandesi sarebbero stati chiam

ati alle urne. “Non

Iniziò il Parlam

ento europeo ad utilizzare ufficialm

ente il term

ine “deficit democratico” per definire la m

ancanza di dem

ocrazia nella crescita dell’Unione europea. Erano gli anni

’80, più di venti anni fa.Il deficit è diventato un enorm

e buco di democrazia. Il caso del

referendum irlandese, ovvero il processo decisionale legato all’ado-

zione da parte dei Paesi mem

bri dell’Unione europea dei Trattati

e della Costituzione, più di ogni altro ce lo può illustrare.

Ad ogni tappa che ha segnato l’integrazione europea, for-m

almente la questione della legittim

ità democratica si è im

posta all’attenzione in m

odo sempre più forte. I trattati di M

aastricht, Am

sterdam e N

izza hanno avviato l’incorporazione del principio della legittim

ità democratica nell’am

bito del sistema istituzionale,

rafforzando i poteri del Parlam

ento in materia di

designazione e control-lo della C

omm

issione, nonché am

pliando gra-dualm

ente il campo di

applicazione della proce-dura di codecisione. M

a si tratta solo di apparenza in un sistem

a che, figlio del C

apitale, ha dentro di sé la sua contraddizione. Intanto nel m

odo con il quale si è percorso il cam

-m

ino dell’integrazione del capitale europeo nelle sue form

e di rappresentanza e cam

ere di compensazione

delle contraddizioni tra i cari capital-nazionali. Il m

odo è il seguente. Ogni capo di Stato o

di Governo dei Paesi m

embri nom

ina un rappresentante personale. Q

uesti propongono modifiche ai trattati esistenti e queste vengono

poi adottate dal Consiglio europeo (la riunione dei capi di stato

e di governo dei Paesi mem

bri dell’Ue). I parlam

enti nazionali e quello europeo ne sono esclusi. In un paio di Stati vi è però la buona usanza dem

ocratica (in Irlanda è automatico per legge)

di tenere un referendum popolare in m

erito all’adozione di tali trattati. Q

uesti sono Danim

arca e Irlanda. Il vulnus ‘democratico’

risiede nel fatto che il voto del popolo non viene tenuto in conto qualora sia negativo. Esem

pio: Nel 1992 i danesi, con referendum

, bocciano il Trattato di M

aastricht (quello che introduce il comando

della moneta sulla società – vedi dichiarazioni di G

uido Carli).

L’anno successivo sono chiamati di nuovo al voto e con m

ontagne di prom

esse rispondono “SÌ”. Nel 2005 francesi ed olandesi sono

chiamati a votare, per via referendaria, sul progetto di C

ostituzione,

LISBO

NA

= PIÙ

SPESE MILITA

RI

MA

NIFESTO

IN G

AELIC

O: D

Ì NO

A

L TRA

TTATO

DI LISB

ON

A

LISBO

NA

= M

ENO

SALA

RI

Page 8: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0917

cred

ito ap

pare

com

e la c

ausa

del

la

sovr

appr

oduz

ione

: «se

il c

redi

to

appa

re c

ome

la l

eva

prin

cipa

le

della

sov

rapp

rodu

zion

e e

degl

i ec

cess

i e d

ella

sovr

aspe

cula

zion

e ne

l co

mm

erci

o, c

iò a

ccad

e so

l-ta

nto

perc

hé i

l pr

oces

so d

i rip

rodu

zion

e, ch

e per

sua n

atur

a è

elas

tico,

vie

ne q

ui fo

rzat

o sin

o al

suo

estr

emo

limite

, e v

i vie

ne

forz

ato

prop

rio p

erch

é un

a gr

an

part

e de

l ca

pita

le s

ocia

le v

iene

im

pieg

ata

da c

olor

o ch

e no

n ne

son

o pr

oprie

tari,

che

qui

ndi

risch

iano

in m

isura

ben

div

ersa

da

l pro

prie

tario

il q

uale

, sin

ché

agisc

e in

prim

a pe

rson

a, c

onsid

-er

a co

n pr

eocc

upaz

ione

i lim

iti

del p

ropr

io c

apita

le p

rivat

o».

A q

uest

o ri

guar

do è

in-

tere

ssan

te n

otar

e co

me

un

aspe

tto

cont

ro c

ui p

unta

no i

l di

to a

lcun

i cri

tici o

dier

ni d

ella

fin

anza

, os

sia i

l fa

tto

che

essa

ut

ilizz

a il

dena

ro d

i al

tri,

per

Mar

x no

n è

una

pato

logi

a m

a un

a ca

ratt

erist

ica

di f

ondo

del

sis

tem

a cr

editi

zio.

Anc

ora

più

inte

ress

ante

è no

tare

che c

redi

to

e fin

anza

neg

li ul

timi

dece

nni

hann

o av

uto

prop

rio la

funz

ione

di

for

zare

i l

imiti

di

cons

umo

dei l

avor

ator

i (co

ntra

stan

do le

co

nseg

uenz

e del

la co

mpr

essio

ne

dei

redd

iti d

a la

voro

) e

di a

l-lo

ntan

are

nel t

empo

lo sc

oppi

o de

lla c

risi

da so

vrap

prod

uzio

ne

nell’

indu

stri

a (g

razi

e si

a al

cr

edito

al c

onsu

mo

che

a ta

ssi

mol

to b

assi

tali

da c

onse

ntire

al

le i

mpr

ese

di r

ineg

ozia

re i

l pr

opri

o de

bito

a t

assi

fav

or-

evol

i), o

ltre a

forn

ire al

capi

tale

in

cri

si d

i va

lori

zzaz

ione

nel

se

ttor

e in

dust

rial

e al

tern

ativ

e d’

inve

stim

ento

ad

elev

ata

red-

ditiv

ità (l

a fin

anza

ha c

onse

ntito

di

dro

gare

i p

rofit

ti di

mol

te

impr

ese

man

ifatt

urie

re).

Purt

ropp

o, g

razi

e al

cre

dito

si

può

ben

spin

gere

la p

rodu

zi-

one

oltr

e i l

imiti

del

con

sum

o (o

ssia

del

l’eff

etti

va d

oman

da

paga

nte)

, ma a

lla fi

ne il

pro

cess

o si

ince

ppa

e la

cris

i si

inca

rica

di d

imos

trar

ci c

he q

uel

limite

è

inva

licab

ile. L

e m

erci

rest

ano

inve

ndut

e, c

omin

cian

o i r

itard

i

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

098

è nec

essa

rio sc

erve

llars

i e p

ensa

re a

lla d

emoc

razia

in m

odo

inte

l-let

tual

istic

o e

dista

nte,

chi

eden

dosi

qual

e os

cura

min

acci

a po

ssa

cela

rsi d

ietro

tutto

ciò –

ha a

fferm

ato a

l Wal

l Stre

et Jo

urna

l Dec

lan

Gan

ley, u

no d

ei le

ader

del

front

e del

NO

dell

o sc

orso

anno

– È

un

atto

di o

dio

nei c

onfro

nti d

ella

dem

ocra

zia e

un

abus

o di

pot

ere

tant

o ev

iden

te q

uant

o in

cred

ibile

”. E

del

resto

”il

sent

imen

to

di c

oller

a è

palp

abile

tra

gli e

letto

ri a

cui s

i chi

ede

di v

otar

e un

a se

cond

a vol

ta su

un

testo

che h

anno

già r

iget

tato

” (Pe

adar

O’B

roin

de

ll’Ist

ituto

per

gli

affar

i eur

opei

di D

ublin

o). P

er es

sere

cert

i del

ris

ulta

to d

el vo

to fa

vore

vole,

que

sta v

olta

, più

che

nel

pass

ato,

è

stato

allo

ra m

esso

in o

pera

un

mec

cani

smo

che

il co

dice

pen

ale

defin

isce

com

e vo

to d

i sca

mbi

o; a

ncor

ché

gli a

scar

i del

Cap

itale

Mar

y-lo

u M

cDo

nal

d d

ura

nte

un

co

miz

io p

er i

l "N

O"

con

G

erry

Ad

am, p

resi

den

te d

el S

inn

Féi

n.

Mar

y-Lo

u M

cDo

nal

d d

ura

nte

un

a m

anif

esta

-zi

on

e p

er il

no

.

a cu

ra d

i Ro

ber

to G

alti

eri (

B)

di m

arca

Eur

o fo

sser

o pr

onti

al p

eggi

o: “

Qua

lsias

i cos

a ac

cada

, l’E

urop

a de

ve a

vanz

are

perc

hé n

on h

a sc

elta”

ave

va a

nnun

ciat

o Pi

erre

Lell

ouch

e, m

inist

ro p

er g

li aff

ari e

urop

ei d

i Sar

kozy

. A

front

e di u

na cr

isi ec

onom

ica g

ià d

uriss

ima e

con

pros

petti

ve an

che

pegg

iori:

l’an

nunc

io d

el ta

glio

di u

lterio

ri 17

.000

pos

ti di

lavo

ro

stata

li no

nosta

nte l

a diso

ccup

azio

ne si

a al 1

2% e

entro

fine

anno

sa

lirà a

l 16%

; tag

lio d

ell’8

% d

elle s

pesi

di is

truzio

ne co

n la

chiu

sura

di

dec

ine e

dec

ine d

i scu

ole r

ural

i e 6

.900

inse

gnan

ti su

l las

trico

; pe

r non

par

lare

del

tagl

io d

i un

ulte

riore

5%

dell

e sp

ese

soci

ali.

È rip

resa

, anc

he in

Iran

da, l

’emig

razio

ne, u

nica

solu

zione

neg

li an

ni d

ella

fam

e ner

a ne

ll’iso

la. A

rriv

a, a

nzite

mpo

Bab

bo N

atal

e:

la B

anca

Cen

trale

Euro

pea (

BCE)

– se

mpr

e tira

tissim

a – im

met

te

120

mili

ardi

di E

uro

nel s

istem

a ba

ncar

io ir

land

ese

(il 1

5% d

ei

pres

titi t

otal

i) e

la C

omm

issio

ne e

urop

ea r

egal

a un

a m

anci

a di

17

mili

oni d

i € p

er ai

utar

e i li

cenz

iati.

La d

emoc

razia

val

e un

tot

al c

hilo

e so

lo se

è fu

nzio

nale

agli

inte

ress

i dell

e m

ultin

azio

nali,

le

“vec

chie”

costi

tuzio

ni n

on lo

sono

più

, ecc

o us

cire

dal

cilin

dro

il tra

ttato

di L

isbon

a, il

qua

le rim

ette

in ri

ga l’

appa

rato

giu

ridic

o po

litic

o de

ll’at

tual

e fa

se d

el ca

pita

lism

o eu

rope

o.

INTE

RVIS

TA A

M

ARY

-LO

U M

CD

ON

ALD

Mar

y-Lo

u M

cDon

ald

è una

gio

vane

diri

gent

e del

Sin

n Fé

in

che

è sta

ta d

eput

ata

euro

pea

nella

scor

sa le

gisla

tura

. È st

ata

una

degl

i esp

onen

ti di

mag

gior

spic

co n

ella

cam

pagn

a pe

r il N

O a

l Tr

atta

to d

i Lisb

ona e

a lei

chied

iam

o: q

ual è

ed è

stat

a la p

osiz

ione

de

l Sin

n Fé

in su

l ref

eren

dum

sul T

ratt

ato

di L

isbo

na ?

Il Tr

atta

to d

i Li

sbon

a er

a un

pes

simo

affar

e pe

r l’I

rland

a qu

ando

fu p

rese

ntat

o al

giu

dizio

deg

li el

etto

ri l’a

nno

scor

so e

re

sta u

n pe

ssim

o aff

are.

Il S

inn

Féin

cont

inue

rà la

cam

pagn

a per

m

iglio

rare

le co

ndizi

oni d

ell’Ir

land

a e d

ell’E

urop

a, ed

è pe

r que

sto

che

abbi

amo

chie

sto d

i rifi

utar

e il

Trat

tato

anc

ora

una

volta

.Q

uali

sono

i p

unti

per

i q

uali

avet

e ch

iest

o di

vot

are

“NO

”? Mol

to sc

hem

atic

amen

te p

osso

elen

care

5 b

uone

ragi

oni p

er la

qu

ali a

bbia

mo

chie

sto d

i vot

are "

NO

” al r

efer

endu

m d

ello

scor

so

mes

e. L

a prim

a con

siste

nel

fatto

che i

l Tra

ttato

di L

isbon

a è u

n pe

ssim

o aff

are p

er l’

Irla

nda e

per

que

sto, i

nfat

ti, è

stato

rifiu

tato

un

a pr

ima

volta

dal

pop

olo

irlan

dese

. Sec

ondo

que

sto T

ratta

to

riduc

e il p

oter

e del

l’Irla

nda a

ll’in

tern

o del

le is

tituz

ioni

del

l’Uni

o-ne

eur

opea

. Per

dere

mo

il no

stro

Com

miss

ario

per

man

ente

(la

C

omm

issio

ne è

l’or

gano

ese

cutiv

o de

ll’U

e e

i Com

miss

ari s

ono

una s

orta

di m

inist

ri eu

rope

i, N

.d.R

.) e i

l nos

tro v

oto

all’i

nter

no

del C

onsig

lio (o

rgan

o de

ll’U

e fo

rmat

o da

i min

istri

com

pete

nti

per r

amo,

es. i

l Con

siglio

agric

oltu

ra v

ede r

iuni

ti tu

tti i

min

istri

dell’

agric

oltu

ra d

ei 2

7 Pa

esi m

embr

i, qu

ello

del

l’ind

ustr

ia i

27

min

istri

dell’

indu

stria

, ecc

. N.d

.R.)

dim

inui

rà d

ella

met

à a fr

onte

de

l rad

dopp

io p

er i

gran

di P

aesi

mem

bri.

Terz

o, è

nec

essa

rio

ricon

osce

re c

he si

trat

ta d

i un

pess

imo

affar

e pe

r l’Ir

land

a e

per

l’Eur

opa.

Peg

gior

erà

la s

ituaz

ione

dov

uta

alla

cris

i eco

nom

ica

cont

inua

ndo

le p

oliti

che

che

hann

o ca

usat

o la

rec

essio

ne. P

er

quan

to ri

guar

da st

retta

men

te il

mio

Pae

se, i

l Tra

ttato

dim

inui

la ca

paci

tà d

el go

vern

o irla

ndes

e di p

rend

ere l

e dec

ision

i ess

enzia

li al

rigu

ardo

; far

à cr

olla

re i

sala

ri, p

eggi

orer

à le

con

dizio

ni d

i vita

e

sman

telle

rà i

nostr

i ser

vizi

pubb

lici.

Non

men

o im

port

ante

è

l’ero

sione

del

prin

cipi

o di

neu

tral

ità ta

nto

caro

agli

irlan

desi.

Le

misu

re co

nten

ute n

el te

sto d

i Lisb

ona,

infa

tti, c

i obb

lighe

rann

o ad

ent

rare

nel

pro

getto

di d

ifesa

com

une

e ci

obb

lighe

rann

o ad

au

men

tare

le

spes

e m

ilita

ri. N

on d

a ul

timo

va s

egna

lato

che

co

n qu

esto

Tra

ttato

ver

rà ri

mos

so a

utom

atic

amen

te il

diri

tto a

l re

fere

ndum

per

ogn

i fut

ura

mod

ifica

dei

Tra

ttati

esist

enti.

Page 9: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 200916

LA C

RISI D

I KA

RL

di V

ladim

iro G

iacché

Un m

ondo spiegato a partire dalla centralità del capitale finanziario che stringe nella sua

morsa l’econom

ia. È questa la lettura dominante della

crisi, relegata a incidente di percorso del capitalismo.

Spiegazione che può essere smontata a partire dagli

scritti di Marx dedicati al tem

a e che sono stati raccolti in un volum

e da oggi in libreria di cui pubblichiamo

brani dell’introduzioneLa spiegazione della crisi attuale com

e una crisi finanziaria che ha contagiato l’econom

ia reale è oggi largam

ente prevalente. Si tratta della versione contem-

poranea della concezione, ben nota a Marx, secondo

cui la crisi sarebbe dovuta «all’eccesso di speculazioni e all’abuso del credito». Precisam

ente questa spiegazione delle crisi era stata sostenuta dalla com

missione incari-

cata dalla Cam

era dei Com

uni inglese di redigere un rapporto sulla crisi del 1857. M

arx contestava questo punto di vista: «la speculazione di regola si presenta nei periodi in cui la sovrapproduzione è in pieno corso. Essa offre alla sovrapproduzione m

omentanei canali

di sbocco, e proprio per questo accelera lo scoppio della crisi e ne aum

enta la virulenza. La crisi stessa scoppia dapprim

a nel campo della speculazione e solo

successivamente passa a quello della produzione. N

on la sovrapproduzione, m

a la sovraspeculazione, che a sua volta è solo un sintom

o della sovrapproduzione, appare perciò agli occhi dell’osservatore superficiale com

e causa della crisi».O

ltre ogni limite

Per Marx i m

otivi per cui le crisi si presentano come

crisi creditizie e monetarie sono senz’altro radicati in

alcune caratteristiche di fondo del funzionamento

dell’economia capitalistica. M

a le crisi non sono in prim

o luogo creditizie e monetarie: alla loro base si

trova la sovrapproduzione di capitale e di merci. Il

fatto è che per Marx il credito è uno dei principali

strumenti attraverso cui il capitale tenta di superare

i propri limiti. Infatti, grazie al credito i «lim

iti del consum

o vengono allargati dalla intensificazione del processo di riproduzione, che da un lato accresce il consum

o di reddito da parte degli operai e dei capi-talisti, d’altro lato si identifica con l’intensificazione del consum

o produttivo». Inoltre il credito «spinge la produzione capitalistica al di là dei suoi lim

iti» anche nel senso di porre a disposizione della produzione «tutto il capitale disponibile e anche potenziale della società, nella m

isura in cui esso non è stato già at-tivam

ente investito».È precisam

ente per questi motivi, osserva M

arx nel m

anoscritto del terzo libro del Capitale, che il

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 20099

RIV

OLTE E LO

TTE TRA

B

ELGIO

E FRA

NC

IA

Nelle ultim

e settimane vi sono stati vari m

ovimenti e ini-

ziative, tra Belgio e Francia, che, pur nella loro diversità e particolarità, hanno senza dubbio qualcosa in com

une: esprimo-

no il fermento di rivolta e di lotta che nessun capitalism

o con le sue ricorrenti crisi e le sue sem

pre maggiori strette repressive

potrà mai ferm

are, e sono delle esperienze che possono aprire degli spazi di lotta contro il potere dom

inante, nei suoi aspetti di sfruttam

ento economico e di controllo sociale. È giusto

quindi che richiedano l’attenzione e la partecipazione attiva di noi com

unisti, perché non restino degli episodi fine a se stessi, m

a che permettano la proposta e l’applicazione di alternative

possibili e necessarie. Tra agosto e settembre 2009 ci sono stati

a pìù riprese degli incidenti, spesso di vera e propria “guerriglia urbana”, nelle popolari e popolose “com

munes” (quartieri auto-

nomi) di M

olenbeek e di Anderlecht a Bruxelles, riecheggiando in qualche m

odo gli incidenti di qualche tempo fa nelle “banlieus”

parigine. Anche qui ci sono quelle caratteristiche sociali ed eco-nom

iche di zone periferiche un tempo industriali ora soggette a

riconversione – leggi desertificazione e marginalizzazione –, con

forti disagi e con una importante presenza di com

unità migranti

di diverse generazioni: prima Italiani, Spagnoli e Portoghesi,

e poi Marocchini e altri Africani, Turchi, Pakistani, Europei

dell’est, etc. Oggi le com

munes di M

olenbeek e di Anderlecht condividono la situazione di m

olte altre comm

unes di Bruxelles troppo lontane, in tutti i sensi, dallo splendore dei quartieri del potere nella capitale belga, delle istituzioni europee e delle m

ul-tinazionali e le loro zone residenziali: si tratta di vere e proprie “periferie sociali”, che in un contesto di depressione econom

ica, disoccupazione/sottoccupazione e m

ancanza di vere prospettive di sviluppo, danno terreno fertile all’esplosione delle tipiche tensioni della “guerra tra poveri”: m

agari sotto l’aspetto delle diversità di etnie, lingue e culture, dove ogni com

unità tende a

fare gruppo a sé per una que-stione non solo di identità, m

a anche di autodi-fesa. Sono stati infatti dei m

o-vim

enti di autodifesa comunitaria contro certi interventi della

polizia a dare luogo a gravi incidenti con scontri, automobili

incendiate e arredi urbani danneggiati, gas lacrimogeni, feriti,

arresti e denunce di abusi... con le autorità che preferivano esplicitam

ente i metodi di repressione a quelli di prevenzione,

per gli attuali “tempi di crisi”, secondo quanto ha dichiarato alla

stampa il borgom

astro “socialista” di Molenbeek. Possiam

o dire insom

ma che prim

a il sistema capitalista provoca la crisi, e poi in

nome della crisi reprim

e le principali vittime della crisi stessa: una

perfetta quadratura del cerchio! Allo stesso tempo, si diffondono

le lotte contro la crescente tendenza alla privatizzazione dei servizi pubblici, per darli in m

ano all’ingordigia privata con il pretesto di “renderli più effi

cienti”: in realtà, per farli diventare delle m

acchine per far soldi per pochi, peggiorando o direttamente

tagliando tutta quella serie di servizi che vengono considerati “non redditizi”, escludendone le fasce sociali più deboli. Si sta facendo e si è fatto con i trasporti, con l’energia, con l’acqua, e si sta provando anche con le poste: m

a in Francia e in Belgio è in atto un forte m

ovimento di resistenza a tutto ciò. Il 3 ottobre

scorso si è tenuto in tutto il territorio francese, per iniziativa del Parti C

omm

uniste Français e di varie altre organizzazioni e collettivi politici e sociali, un “referendum

popolare” sulla pos-sibilità di privatizzare il servizio postale del paese, con un chiaro risultato per il N

O di oltre due m

ilioni di persone: anche se non uffi

ciale, questo è stato importante specialm

ente per la grande m

obilitazione e partecipazione cittadina negli ultimi m

esi, che continua reclam

ando una vera e propria consultazione popolare sulla m

ateria, e che comunque ha obbligato il governo francese

a fermare i suoi progetti, alm

eno per il mom

ento. E in Belgio ugualm

ente è in corso una lotta, innanzitutto per impedire la

chiusura di tutta una serie di uffici postali che si vorrebbe fare

con il pretesto di “razionalizzare la rete”, e poi per rivendicare il ritorno a delle poste 100%

pubbliche, dopo la privatizza-zione di quasi la loro m

età negli anni scorsi: anche qui il Parti C

omm

uniste (Wallonie-Bruxelles) e il K

omm

unistische Partij (delle Fiandre) sono in prim

a linea, con l’iniziativa “Sauvons la Poste” (inform

azioni, materiali e raccolta di firm

e su ww

w.sauvonslaposte.be).

di M

ario G

abrielli C

ossellu

(B)

Incidenti in quartieri “difficili”, iniziative contro la privatizzazione dei servizi pubblici... Spazi di lotta per alternative possibili?

Page 10: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0915

AL FEM

MIN

ILE

non

solo

8 m

arzo

Il m

io c

orpo

, soc

ialm

ente

stru

ttur

ato

nella

sfer

a pu

bblic

a,

è e

non

è m

io”.

A

l cen

tro

delle

sue

pre

occu

pazi

oni,

com

e an

che

delle

no

stre

, c’è

il p

robl

ema d

i com

e la p

reca

rietà

del

la vi

ta d

ebba

es

sere

colle

gata

ai “c

onfin

i che

del

imita

no la

sfer

a pub

blic

a e c

on c

iò c

he in

essa

sarà

visi

bile

o m

eno”

. Que

sti r

ichi

ami

ci se

mbr

ano

appr

opria

ti ne

l con

test

o ita

liano

in se

guito

alle

sc

orrib

ande

di u

n su

ltano

pro

stat

izza

to a

capo

del

gov

erno

, e

nella

mod

ifica

zion

e de

i lim

iti d

ella

sfer

a pu

bblic

a ch

e ha

re

so m

inac

cios

o pe

r la

dem

ocra

zia

il su

o m

anda

to.

A se

guire

le cr

onac

he, s

i ha l

’impr

essio

ne ch

e la b

arrie

ra

tra

le q

uest

ioni

da

disc

uter

e in

par

lam

ento

e q

uelle

di c

ui

si pa

rla in

un

club

di s

cam

bist

i sia

div

enta

ta se

mpr

e m

eno

defin

ita. L

’avv

icen

dars

i, co

nfon

dere

, sov

rapp

orsi

dei

due

livel

li –

sess

uale

e p

arla

men

tare

– è

alla

bas

e de

l sen

so d

i pr

ofon

do d

isorie

ntam

ento

che

per

vade

il

paes

e e

rend

e ob

sole

te e

ineffi

caci

mol

te a

nalis

i int

orno

agl

i affa

ri pr

ivat

i de

l sig

nor B

. C

i tr

ovia

mo

di f

ront

e al

l’em

erge

re d

i un

a fo

rma

di

disc

orso

pub

blic

o as

sai p

artic

olar

e, c

he in

man

canz

a di

un

term

ine

più

appr

opria

to c

hiam

erei

por

nocr

azia

. Un

regi

-m

e di

scor

sivo

si di

ce p

orno

crat

ico

quan

do a

pre

dom

inar

e ne

ll’ar

ea d

el d

ibat

tito

polit

ico,

pub

blic

o e

med

iatic

o, è

la

por

neia

, la

prat

ica

forn

icat

oria

con

sca

mbi

o di

den

aro;

qu

ando

tal

e ha

bitu

s è

diffu

so t

ra u

omin

i di e

ntra

mbi

gli

schi

eram

enti

in m

odo

da p

oter

gar

antir

e con

sens

o a c

hi h

a pi

ù po

tere

. Ed

è qui

che c

i tro

viam

o a v

iver

e, u

omin

i e d

onne

ch

e pr

ovan

o pr

eocc

upaz

ione

e r

ipug

nanz

a pe

r qu

anto

sta

acca

dend

o ne

l pae

se, e

si tr

ovan

o am

mut

oliti

e im

pote

nti

a do

ver

espr

imer

si in

una

are

na p

ubbl

ica

che

appa

re d

e-se

rtifi

cata

. Il d

iscor

so in

torn

o al

“por

no”

ha g

radu

alm

ente

so

stitu

ito la

trad

izio

nale

disc

ussio

ne su

i tem

i che

un

tem

po

eran

o co

nsid

erat

i i p

redi

lett

i del

la a

gend

a po

litic

a.

Tutt

o ci

ò è

stat

o re

so p

ossib

ile p

ropr

io d

alla

cen

tral

ità

di c

orpo

e s

essu

alità

nel

la s

fera

pub

blic

a co

ntem

pora

nea,

e

dalla

cen

sura

impo

sta

a ch

i ne

ha c

ritic

ato

defo

rmaz

ioni

e

devi

azio

ni.

Si è

cos

ì pr

odot

to u

no s

colla

men

to:

tra

i dr

amm

i de

lla r

ealtà

quo

tidia

na –

la c

risi

finan

ziar

ia e

la

diso

ccup

azio

ne cr

esce

nte,

i di

sast

ri na

tura

li, la

legi

slazi

one

razz

ista s

ugli

imm

igra

ti, sc

uole

e un

iver

sità a

llo sf

asci

o, ec

c.

– e

un g

over

no c

he g

estis

ce i

prob

lem

i un

po’ a

cas

acci

o,

senz

a al

cuna

opp

osiz

ione

o d

iscus

sione

nel

mer

ito, a

col

pi

di d

ecre

ti. L

o sp

azio

un

tem

po o

ccup

ato

dal d

ibat

tito

po-

litic

o è

vuot

o, si

mile

a u

n pa

lcos

ceni

co se

nza

atto

ri; o

per

m

eglio

dire

, al s

uo p

osto

abb

iam

o la

reci

ta p

orno

crat

ica

a pr

otag

onist

a un

ico

del i

l citt

adin

o B.

La

porn

eia

agisc

e in

so

stitu

zion

e dei

prin

cipi

che g

uida

vano

le fo

rme r

appr

esen

-ta

tive

prec

eden

ti, d

iven

ute

obso

lete

; né

la p

orno

craz

ia v

a co

nsid

erat

a co

me

un e

piso

dio

pass

egge

ro d

i cat

tivo

gust

o e

cadu

ta d

i stil

e, b

ensì

alla

str

egua

di u

na v

era

e pr

opria

pr

atic

a po

litic

a in

sens

o pi

eno;

val

e a

dire

una

mod

alità

di

oper

are

nei c

onfr

onti

di a

rgom

enti

e qu

estio

ni in

eren

ti la

po

lis. N

on c’

è sta

to u

n im

prov

viso

mut

amen

to d

i rot

ta n

ella

ge

stio

ne d

el g

over

no;

un d

iver

sivo

rispe

tto

alla

ges

tione

mal

dest

ra d

egli

effet

ti de

lla c

risi

econ

omic

a e o

ccup

azio

nale

, del

terr

emot

o in

Ab

ruzz

o, d

ell’a

lluvi

one

in S

icili

a.

Il ci

ttad

ino

B. h

a co

stru

ito g

iorn

o do

po g

iorn

o il

suo

dom

inio

por

nocr

atic

o, co

mbi

nand

o di

spon

ibili

tà fi

nanz

ia-

rie im

men

se co

n l’e

ffica

ce u

so d

ei m

ezzi

di c

omun

icaz

ione

, la

for

za e

lett

oral

e e

la d

ebol

ezza

deg

li av

vers

ari.

Mae

stro

ne

ll’or

ches

trar

e lo

sfre

nato

diff

onde

rsi d

i tan

ta o

rgia

visi

va

pubb

lica

e priv

ata,

il ci

ttad

ino

B. è

liber

o di

fare

e di

sfar

e a

suo

piac

imen

to le

ggi,

istitu

zion

i e o

rdin

amen

ti: l’

oppo

si-zi

one

non

ne p

rete

nde

le d

imiss

ioni

; cen

tinai

a di

dep

utat

i e

sena

tori

che

fann

o pa

rte

della

sua

ban

da n

e ap

prov

ano

l’ope

rato

senz

a far

mai

trap

elar

e om

bra d

i diss

enso

; il P

on-

tefic

e si g

uard

a ben

e, n

ei n

umer

osi i

nter

vent

i rig

uard

anti

la

mor

ale

e la

sacr

alità

del

le fa

mig

lie c

ristia

ne, d

al d

epre

care

le

effe

rves

cent

i im

pres

e po

rnoc

ratic

he d

el c

ittad

ino

B.

Disc

uter

e de

llo sc

ambi

o tr

a se

sso

e po

tere

ha

un se

nso

all’i

nter

no d

i reg

imi p

arla

men

tari

che f

unzi

onan

o se

cond

o i

prin

cipi

del

le d

emoc

razi

e co

stitu

zion

ali;

ma

in q

uello

po

rnoc

ratic

o, c

he se

nso

può

aver

e? L

’att

enzi

one

dei m

edia

e

del p

aese

sulle

impr

ese

forn

icat

orie

fuor

i e d

entr

o il

go-

vern

o, c

on la

con

segu

ente

affe

rmaz

ione

del

la p

orno

craz

ia,

ha m

esso

in lu

ce u

n al

tro

aspe

tto

impo

rtan

te d

i que

llo c

he

sta

acca

dend

o: la

rid

uzio

ne d

el d

iscor

so s

ulla

ses

sual

ità a

vu

ota

chia

cchi

era.

Es

so n

on r

igua

rda

più,

com

e sa

rebb

e st

ato

un te

mpo

, la

lice

ità o

men

o di

cer

ti co

mpo

rtam

enti,

ben

sì op

era

in

sens

o op

post

o: a

nnul

la l

a ril

evan

za d

ei r

appo

rti

sess

uali

prop

riam

ente

inte

si (v

ale

a di

re l’

inco

ntro

fisic

o tr

a es

seri,

qu

ale

che

sia l

a lo

ro s

celta

di

appa

rten

enza

di

gene

re e

de

nom

inaz

ione

ana

grafi

ca);

bana

lizza

fino

a n

eutr

aliz

zarlo

de

l tut

to l’

insie

me

di si

gnifi

cati,

rife

rimen

ti, a

llusio

ni, c

he

per m

olto

tem

po h

a car

atte

rizza

to l’

inte

ro ca

mpo

sem

antic

o rig

uard

ante

sent

imen

ti am

oros

i, ra

ppor

ti fis

ici e

pul

sioni

.In

torn

o al

l’ero

tism

o e a

lla se

ssua

lità,

il 9

00 è

stat

o ge

ne-

roso

di c

ontr

ibut

i im

port

anti

sul p

iano

cul

tura

le (s

i pen

si al

la p

sican

alisi

, al s

urre

alism

o, a

lle a

vang

uard

ie a

rtist

iche

de

lla p

rima

met

à de

l se

colo

), e

al c

ontr

ibut

o di

alc

uni

mov

imen

ti em

ersi

negl

i an

ni ’6

0 e

’70

(in p

rimis

quel

li fe

mm

inist

a e

gay)

. Q

uest

e es

perie

nze

ci h

anno

fam

iliar

izza

to c

on la

com

-pl

essit

à di

que

sti t

emi,

e co

n le

rile

vant

i im

plic

azio

ni d

el

rapp

orto

tra

pub

blic

o e

priv

ato

sul

pian

o po

litic

o. C

on

l’avv

ento

del

la p

orno

craz

ia l’

equa

zion

e “i

l priv

ato

è pu

b-bl

ico”

non

esis

te p

iù, s

e no

n ne

l suo

rove

scio

: “pu

bblic

o è

priv

ato”

. Obi

ettiv

i che

un

tem

po e

rano

pre

roga

tiva

delle

do

nne

lo s

ono

ora

di tu

tti.

Que

sto

è un

mal

e se

sig

nific

a re

striz

ione

deg

li sp

azi d

emoc

ratic

i; po

treb

be es

sere

un

bene

se

cont

ro l’

orch

estr

azio

ne p

orno

crat

ica s

i esp

ando

no m

obi-

litaz

ioni

col

lett

ive

e re

ti di

opp

osiz

ione

(att

rave

rso

il w

eb,

per e

sem

pio)

, con

obi

ettiv

i di a

ggre

gazi

one d

ove l

a cen

tral

ità

del c

orpo

si p

rese

nta

con

segn

o ro

vesc

iato

: non

vio

lenz

a e

mer

cific

azio

ne, b

ensì

anal

isi cr

itica

del

lo sf

rutt

amen

to (n

el

lavo

ro, n

egli

ambi

ti de

lla c

omun

icaz

ione

), de

nunc

ia d

elle

re

striz

ioni

im

post

e da

lla p

orno

craz

ia,

e co

nsap

evol

e us

o de

lle su

e po

tenz

ialit

à.

Art

icol

o tr

atto

dal

quo

tidia

no “

L’A

LTR

O”

del 1

0 ot

tobr

e 20

09

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0910 NU

OVA

MO

DA

LITÀ

DI

EMIS

SIO

NE

DEL

PA

SSA

PO

RTO

ELE

TTR

ON

ICO

CO

N

IMP

RO

NTE

DIG

ITA

LI d

al 2

2 se

ttem

bre

u.s.

A parti

re d

al 22

set

tem

bre

u.s.,

è e

ntra

ta i

n vi

gore

pre

sso i

l C

onso

lato

d’Ita

lia a

Bru

xelle

s la

nuov

a m

odali

tà d

i em

issio

ne

del p

assa

porto

elet

troni

co c

on im

pron

te d

igita

li. T

ale p

roce

dura

, in

trodo

tta p

er la

prim

a vol

ta n

ella r

ete d

iplo

mat

ica-c

onso

lare i

talia

-na

, ade

mpi

e alle

nor

me e

urop

ee ci

rca

le ca

ratte

ristic

he d

i sicu

rezz

a e d

ei da

ti bi

omet

rici d

ei pa

ssapo

rti ri

lascia

ti da

gli S

tati

Mem

bri.

A pa

rtire

da

tale

data

, per

tant

o, il

con

nazio

nale

che

pres

ente

rà u

na

dom

anda

di ri

lascio

di pa

ssapo

rto, d

ovrà

reca

rsi pr

esso

gli s

porte

lli de

l C

onso

lato

e dep

osita

re, m

edian

te sc

ansio

ne el

ettro

nica

, l’im

pron

ta

del d

ito in

dice

di c

iascu

na m

ano.

I pa

ssapo

rti em

essi

prim

a dell

a 22

sette

mbr

e 20

09 ri

man

gono

vali

di fi

no a

lla lo

ro n

atur

ale sc

aden

za.

Qui

sotto

l’in

form

ativ

a ai

sens

i dell

’art.

13 d

el D

.L. n

. 196

/200

3 su

ll’at

tività

dell

’acqu

isizio

ne d

elle i

mpr

onte

dig

itali.

Info

rmat

iva

ai s

ensi

del

l’art

. 13

del d

. 19.

n. 1

96/2

003

sull’

at-

tività

di a

cqui

sizi

one

delle

impr

onte

dig

itali

Gen

tile s

igno

ra/e

, in re

lazio

ne al

l’ acq

uisiz

ione

e all

a ver

ifica

delle

Su

e im

pron

te di

gita

li sec

ondo

quan

to pr

evist

o dall

a vig

ente

norm

ativa

a fi

ni d

el ril

ascio

del

passa

porto

, La i

nfor

miam

o di

qua

nto

segu

e:–

Il tra

ttam

ento

dei

dat

i rela

tivo

all’

acqu

isizio

ne e

ver

ifica

dell

e im

pron

te d

igita

li è i

mpr

onta

to a

i prin

cipi

di c

orre

ttezz

a, li

cei-

tà, t

rasp

aren

za e

di

tute

la d

ella

riser

vate

zza

e de

i diri

tti d

ell’in

-te

ress

ato.

– Il

titol

are

del t

ratta

men

to d

ei d

ati è

il M

inist

ero

degl

i Affa

ri Es

teri,

con

sede

in p

iazz

ale d

ella F

arne

sina 1

- 001

94 R

oma,

ed

è eff

ettu

ato

escl

usiv

amen

te d

a pe

rson

ale

inca

ricat

o.–

Resp

onsa

bile

del t

ratta

men

to è

il Min

ister

o dell

’Inte

rno,

deleg

ato

dal M

inist

ero

degl

i Este

ri al

rila

scio

del

pass

apor

to.

– Il

tratta

men

to o

gget

to d

ella p

rese

nte i

nfor

mat

iva è

pre

visto

dall

a no

rmat

iva

euro

pea

e, in

par

ticol

are

dal

rego

lamen

ti (C

E) n

. 22

52/2

004 e

n. 4

44/ 2

009 e

dal D

M 30

3/01

4 del

23 gi

ugno

2009

ai

fini d

i gar

anzia

cont

ro la

cont

raffa

zione

del

docu

men

to.

– I d

ati s

udde

tti, n

el ris

petto

dell

a cita

ta n

orm

ativ

a, so

no ra

ccol

ti es

clus

ivam

ente

per

le fi

nalit

à co

me

sopr

a de

scrit

te.

– N

on v

errà

rich

iesto

il co

nfer

imen

to d

i altr

i dat

i di t

ipo

biom

e-tri

co o

ltre l

a fot

o e l

’impr

onta

dig

itale

del d

ito in

dice

o, a

ve n

on

disp

onib

ile, d

i altr

o di

to m

edio

, anu

lare

o p

ollic

e di e

ntra

mbe

le

man

i.–

Le i

mpr

onte

dig

itali

verr

anno

ins

erite

nel

mic

roch

ip,

non

sara

nno

diffu

se n

é sa

rann

o co

nser

vate

in b

anch

e da

ti di

alc

un

tipo.

Sono

arriv

ato

in p

osse

sso d

i un

mes

sagg

io d

i pos

ta el

ettro

nica

dov

e si

pubb

licizz

ava

per i

l 20

otto

bre

l’ape

rtura

uffi

ciale

del C

onso

-lat

o O

nora

rio d

i Brn

o. M

essa

ggio

divu

lgato

e fi

rmat

o da

lla C

amer

a di

com

mer

cio it

alo-c

eca

ma

che

sven

tolav

a la

pres

enza

dell

e no

stre

Istitu

zioni

all’e

vent

o.O

ltre

alla

citat

a C

amer

a, es

iste

in C

echi

a an

che

l’IC

E –

Istitu

to

per

il co

mm

ercio

este

ro. L

’e-m

ail, o

ltre

al re

sto, r

ecita

va:

“Sia

mo

conv

inti

che s

i tra

tti d

i un’

occa

sione

impo

rtan

te p

er in

cont

rare

le

istitu

zion

i ita

liane

e ce

che e

svilu

ppar

e nuo

ve re

lazi

oni c

omm

erci

ali

tra

oper

ator

i eco

nom

ici”

.M

i è v

enut

o da

chi

eder

mi s

e il

Con

solat

o no

n do

vesse

serv

ire a

be

n alt

re c

ose,

quan

do e

sisto

no i

citat

i ope

rato

ri ec

onom

ici p

er g

li “a

ffari”

nel

Paes

e os

pite

ed

inol

tre o

gni A

mba

sciat

a pa

ga –

e c

redo

ne

anch

e male

– an

che u

n su

o ad

detto

com

mer

ciale.

Mi è

ven

uto

da

chied

erm

i? M

a non

si o

met

te q

ualcu

no, i

n tu

tta q

uesta

stor

ia? C

ioè,

per f

arla

brev

e: i c

ittad

ini,

i lav

orat

ori,

i pov

erac

ci, gl

i um

ili e

norm

ali

citta

dini

, che

ruol

o ha

nno

in tu

tto q

uesto

? Mi è

par

so gi

usto

rivo

lgere

im

med

iatam

ente

il qu

esito

a ch

i di d

over

e, cio

è all’

Amba

sciat

ore e

a ch

i re

gge l

e fila

del C

onso

lato

(chi

rico

priva

la fi

gura

di a

ddet

to co

nsol

are

è tor

nato

in It

alia a

d in

izio

otto

bre e

non

verrà

rim

piaz

zato

prim

a del

1° ge

nnaio

!!). H

o sc

ritto

allo

ra il

segu

ente

mes

sagg

io:

“Mi è

per

venu

ta p

er ca

so u

n’e-

mai

l in

cui l

a Cam

era d

i Com

mer

cio

Ital

o-C

eca (

di cu

i non

facc

io p

arte

) pu

bblic

izza

l’in

augu

razi

one

del C

onso

lato

Ono

rario

di B

rno

per

il gi

orno

20

otto

bre p

.v.Vo

rrei

aver

e mag

gior

i inf

orm

azio

ni a

rigua

rdo,

di s

olito

la d

ott.s

sa

Sbor

doni

era

punt

ualis

sima

nel

met

tere

al c

orre

nte d

i cos

e di t

ale

impo

rtan

za a

nche

noi

citt

adin

i “se

mpl

ici”

. Son

o es

si, i

citta

dini

co

mun

i, in

vita

ti a

tale

even

to?

– Se

SÌ,

cosa

dev

ono

fare

?–

Se N

O, p

rem

esso

che

980

cor

one

per u

na c

ena

sono

per

mol

te

pers

one u

na b

ella

cifr

a – m

e in

prim

is an

che s

e non

viv

o in

Mo-

ravi

a –

potr

anno

inte

rven

ire ed

esse

re in

form

ati s

ulle

attiv

ità ed

i s

ervi

zi c

he il

Con

sola

to O

nora

rio fo

rnirà

ai c

ittad

ini c

he n

on

sono

impr

endi

tori?

Lo

sara

nno

il 20

opp

ure l

o sa

rann

o pe

r pos

ta

o at

trav

erso

altr

e fo

rme?

Vi r

ingr

azio

del

le ri

spos

te c

he v

orre

te

forn

irmi e

por

go i

mie

i più

cord

iali

salu

ti”.

Mas

simo R

ecch

ioni

Le ri

spos

te, q

uand

o qua

lcuno

si se

nte i

n di

fetto

(ovv

iamen

te n

on

io),

risch

iano

di e

ssere

impr

eved

ibili

. Ho

decis

o di

scriv

ere

ques

ta

nel p

rossi

mo

num

ero,

insie

me

al re

sto, p

erch

é rit

engo

che

que

sta

situa

zione

avrà

svilu

ppi i

nter

essa

nti..

.

PER

CH

I V

IEN

E A

PER

TO I

L N

UO

VO

C

ON

SOLA

TO O

NO

RA

RIO

?

dal

Co

nso

lato

d’It

alia

a B

ruxe

lles

di M

assi

mo

Rec

chio

ni (

CZ)

Rep

ub

blic

aC

eca

Page 11: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 2009

Le accuse rivolte da “R

epubblica” al capo di governo, sintetizzate nelle fam

ose 10 domande, e am

piamente

riprese dalla stampa internazionale, riguardano, com

e noto: presunti com

merci sessuali con m

inorenni, scambio di

denaro e di favori – tra belle donne e anziani sviriliti (io ti do sul piano privato, tu m

i dai su quello economico e

politico) – mediante collaborazione di am

biziosi faccendieri cocainom

ani, con gravi ripercussioni a livello pubblico, istituzionale, elettorale. È quello che un docum

ento femm

i-nista giustam

ente analizza come nodo sesso-potere-politica

nel post-patriarcato. C

oncordo, come è stato detto da più parti, sul ruolo

niente affatto passivo delle donne implicate nella saga porno

di B. D’altra parte, tutte le donne – grazie al fem

minism

o – hanno acquistato agentività. Sono soggetti attivi anche quando vengono um

iliate e ridotte al silenzio. È questa la grande novità dei brutti tem

pi che corrono. Le recenti berlusconadas non sono tuttavia sem

plici da analizzare nelle loro diverse com

ponenti poiché in esse si rivela qualcosa di diverso da vicende analoghe, in Italia e all’estero; qualcosa che in parte ricorda il film

�e Trum

an Show e che il lin-

guaggio e le imm

agini utilizzati dai media hanno finito per

imporre a livello di senso com

une. È chiaro che nel discorso corrente dei m

edia e anche tra la cittadinanza spettatrice si parla spesso di sessualità intendendo, a seconda di chi usa il term

ine, cose diversissime.

“Sesso” e “sessualità” sono termini il cui significato non

è affatto scontato, oltre a cambiare nel tem

po; ciò vale sia per le donne che per gli uom

ini. Da anni m

olte donne intendono per “sessualità” un am

bito assai variegato e com

plesso, da non confondere con “sesso”; spesso confi-nante e/o sovrapposto a erotism

o, “sessualità” comprende

desideri e pulsioni di genere diverso – fisico e mentale, del

corpo, dei sensi e della conoscenza, sentimentale, artistico

e intellettuale – non necessariamente coincidenti con la

copula. E tutto questo include naturalmente anche una

varietà di pratiche. A

l contrario, per gran parte degli uomini, com

e bene illustrato dalle cronache degli ultim

i mesi, la parola è

quasi sempre banalm

ente sinonimo di sesso, di incontri

con fini copulatori, di cene con belle ragazze disponibili; il desiderio sem

bra qualcosa di molto sem

plice e meccanico,

che la sola presenza di una giovane di bell’aspetto basta a

ALFEMM

INILE

non solo 8 marzo

RU

BR

ICA

di Pao

la di C

ori

PO

RN

OC

RA

ZIA

È chiaro

che n

el disco

rso co

rrente d

ei med

ia e anch

e tra la cittad

inan

za spettatrice si p

arla spesso

di sessu

alità in

tend

end

o, a seco

nd

a di ch

i usa il term

ine, co

se diversissim

e. ”Sesso

” e “sessualità” so

no

termin

i il cui sig

nifi

cato n

on

è affatto

scon

tato, o

ltre a camb

iare nel tem

po

; ciò vale sia

per le d

on

ne ch

e per g

li uo

min

i.

stimolare. D

ei corpi si parla soprattutto per esaltarne la bellezza e seduttività, oppure per denunciarne la m

ercifi-cazione. M

a in gioco c’è ben altro. A

metà degli anni ’70, oltre a parlare di un “dispositivo

della sessualità” (un insieme eterogeneo com

posto di corpi, organi sessuali, piaceri, alleanze, relazioni inter-individuali, dal quale sarebbe poi derivato il “sesso”; e m

olto altro) ne L

a volontà di sapere Foucault spiegava che a partire dal X

VII secolo l’esercizio del potere sulla vita – anziché

sulla morte com

’era nelle epoche precedenti – si è andato esercitando lungo due direttrici principali: il corpo in quanto m

acchina (da disciplinare, istruire, potenziare), e il corpo-specie, al fine di regolare le popolazioni.

Progressivamente, e sem

pre più a partire dall’800, all’interno di questo quadro ha acquistato una grande im

portanza il sesso, in quanto partecipe sia delle discipline del corpo che delle regolazioni delle popolazioni: “Il sesso è contem

poraneamente accesso alla vita del corpo ed alla

vita della specie” (p. 129).Senza poter addentrarci nelle assai com

plesse artico-lazioni di questa analisi, basti ricordare che una sim

ile com

binatoria, spiega come m

ai il corpo occupi un posto di tale rilevanza nelle società contem

poranee, e consente di capire perché sia così forte la pressione a voler sapere sem

pre di più intorno al sesso. Non contano tanto le

ingiunzioni della morale e della C

hiesa, la repressione, i castighi, “l’im

portante è che il sesso non sia stato solo questione di sensazione e di piacere, di legge o di divieto, m

a anche di vero e di falso” (p. 52).Scrivendo sull’erm

afroditismo di H

erculine Barbin, aggiungeva che “è sul versante del sesso che bisogna cer-care le verità più segrete dell’individuo; che là è possibile scoprire m

eglio ciò che è e ciò che lo determina”, “in

fondo al sesso, la verità”. La parresia, la pratica di “dire il vero”, è il com

pito che il filosofo si poneva, qualcosa per cui vale la pena porre la propria vita a rischio.

Qualche decennio più tardi, nelle sue V

ite precarie (2004), nel clim

a di guerra, violenza e lutto successivo all’attacco al W

orld Trade Center, Judith B

utler – che ha rivisitato con grande acutezza le analisi di Foucault – a proposito della vulnerabilità dei corpi, la caratteristica di essere esposti e dipendenti da altri, ha insistito sul fatto che “il corpo ha una im

prescindibile dimensione pubblica.

AU

RO

RA

– n. 12 – Anno II – novem

bre 200911

IMP

EGN

AM

OC

I A D

IFEND

ERE

LA N

ATUR

A IN

FOR

MA

INTEG

RA

LEcom

e ci insegna Willie Sm

its che vive in Indonesia

I NO

MI D

EI MESI risa

lgono a

lla R

oma

delle orig

ini, quando l’anno com

inciava in marzo

di En

rico Tu

rrini

Non possiam

o stancarci di difendere con coraggio la natura per salvare il nostro Pianeta da una possibile distruzione ad opera di

chi pensa solo al guadagno imm

ediato. Credo sia fondam

entale rendersi conto dell’im

portanza di questo tema e di un nostro im

pegno, cercando di com

prendere in profondità quanto ci trasmette W

illie Smits, un

olandese che, dopo essersi laureato in ingegneria forestale, sta lavorando in Indonesia da più di 30 anni, cercando di ridurre la distruzione delle foreste e degli anim

ali tropicali in quel Paese. In un suo recente viaggio in Europa spiegò che si sta progettando nell’arcipelago indonesiano la distruzione di m

ilioni di ettari di selva tropicale con capitale proveniente principalm

ente dall’Europa, dal Nord Am

erica e dall’Asia Orientale,

per utilizzare il legname e soprattutto per sviluppare m

onocoltivazioni di palm

e per la produzione di olio che si vende in enormi quantità nei

supermercati, in particolare in quelli europei. Sm

its inoltre ci informa

che con questi orribili progetti si seviziano e si distruggono migliaia di

orangutan, con il rischio di una loro estinzione. Il suo primo incontro

con questo tipo di animali fu con un giovanissim

o orangutan gettato su una m

ontagna di rifiuti vicino ad un mercato orm

ai disidratato e quasi m

orente. Lo portò a casa, gli diede latte e soprattutto calore um

ano e così il piccolo di nome U

ce, recuperò poco a poco. Poi lo portò nella foresta, e andandolo a visitare dopo del tem

po, Uce scese da

un albero e lo abbracciò con amore. Sm

its sorridendo comm

entò che questa esperienza lo spingeva a conoscere in profondità gli orangutan e così poteva rendersi conto che si trattava di anim

ali molto attenti a

preservare le foreste con la biodiversità, avendo essi vere conoscenze di botanica che trasm

ettono di generazione in generazione. È riuscito poco a poco e con notevoli sacrifici a fondare un’Asso-ciazione, attraverso la quale è iniziata nel 2001 la com

pera di terreni dove ora già crescono migliaia

di alberi e vivono più di 1500 orangutan e 70 varietà di uccelli, tutto questo con la partecipazione attiva della popolazione locale, che sta cosí arricchendosi di una vera cultura ecologica. Sm

its sottolinea l’im-

portanza che non sia un’esperienza isolata, ma che per esem

pio anche i cittadini europei diano il loro contributo, cercando di far com

prendere ai politici sensibili a questo tipo di problem

atiche, che si limiti la vendita

di olio di palma im

portandone solo quantitativi in forma equilibrata.

Esperienze come questa ci possono aiutare, innanzitutto a rendersi

conto che, anche in situazioni estremam

ente difficili, se ci si im

pegna con intelligenza e con am

ore, si possono ottenere risultati che, se pur piccoli, possono poi diffondersi; possiam

o inoltre convincerci che anche noi, pur vivendo in Europa, abbiam

o la possibilità di sviluppa-re iniziative che contribuiscano a sensibilizzare sem

pre più persone, puntando sopratutto sui giovani, che si im

pegnino con generosità per salvare dalla distruzione il nostro Pianeta tanto bello.

• Gennaio – da G

iano, Dio bifronte che guarda al passato e al futuro.

• Febbraio – dalla Dea Februa (cioè G

iunone Purificata). Nell’antichità

in questo periodo si svolgevano cerimonie di “purificazione”, che nel

cristianesimo sono state assorbite dalla Q

uaresima.

• Marzo – dedicato a M

arte, Dio della guerra, m

a anche della natura che in prim

avera si risveglia.• Aprile – ha la stessa radice del verbo “aprire”. In questo m

ese infatti si apre la bella stagione, la prim

avera.• M

aggio – Dedicato a M

aia, la madre di M

ercurio, Dea della terra e

dell’abbondanza. Esiste anche la possibilità che questo mese sia invece

dedicato a Giove, il “m

aggiore” degli dei.• G

iugno – dedicato alla Dea G

iunone, simbolo della fecondità Q

uinti-lius, cioè quinto m

ese, poi chiamato Luglio – Prende il nom

e da Giulio

Cesare Sextilis, cioè sesto mese, poi chiam

ato Agosto – da Augusto.• Settem

bre, ottobre, novembre e dicem

bre – sono il settimo, l’ottavo,

il nono e il decimo m

ese nel calendario antico.Per quanto riguarda i giorni invece l’origine dei nom

i è legata ai corpi celesti: lunedì, m

artedì, mercoledì, giovedì e venerdì corrispondono

infatti al giorno della Luna (in inglese Monday e tedesco M

ontag da M

oon, Mond, cioè Luna), di M

arte (ingl, Tuesday, dal nome

nordico di questo pianeta, Tiw), Mercurio (ingl. W

ednesday dal

nome nordico di M

ercurio: Woden), G

iove (ingl. �ursday ted.

Donnerstag, dall’equivalente nordico di G

iove, il dio �or), Ve-

nere (ingl. Friday, ted. Freitag, da Fria nome nordico di Venere).

Sabato e domenica derivano invece da sabbath ebraico e dal cristiano dies

domini, giorno del Signore. In inglese Saturday e Sunday m

antengono il riferim

ento a Saturno e al Sole. In tedesco Sonntag è il giorno del Sole, m

a Samstag ha invece la radice ebraica sabbath, com

e sabato.In ogni lingua poi ci può essere qualche caratteristica diversa: il por-

toghese ha abbandonato ogni riferimento agli dei pagani e ha preso un

sistema num

erico di origine cristiana (segunda-feira, terça-feira ecc); le lingue scandinave hanno il sabato che si basa sulla radice laugr- (svedese Lördag, norvegese Lørdag, islandese Laugardagur) che significa bagno ...eh sì, il sabato è il giorno del bagnetto, no?; e m

olte lingue anche di ceppo diverso hanno il m

ercoledì che significa giorno in mezzo alla settim

ana: tedesco M

ittwoch, finlandese K

eskiviikko, islandese Miðvikudagur.

E del resto anche in italiano si può dire scherzosamente “Sei sem

pre in m

ezzo, come un m

ercoledì!”Per ricordare quanti giorni ci sono in un m

ese si usa spesso questa filastrocca:

tren

ta g

iorn

i ha

no

ve

mb

re co

n a

pril g

iug

no

e se

ttem

bre

di v

en

totto

ce n

’è u

no

tu

tti gli a

ltri ne

ha

n tre

ntu

no

Page 12: così - Circolo di Bruxelles · l’amico Chavez, un “socialismo del XXI secolo”. democratica ... degli effetti senza verificare le cause dei problemi riscontrati dai lavoratori.

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0913

Lavo

ro e

Pa

tro

na

to

forn

endo

assis

tenz

a leg

ale a

quan

ti si

rivol

gono

al P

atro

nato

– o

sserv

a Pa

ppag

allo

–, si

agg

iung

e un

’info

rmaz

ione

che

fa fa

tica

a su

pera

re i

confi

ni te

desc

hi”.

Poch

i san

no, p

er e

sem

pio,

che

in G

erm

ania

vige

un

a leg

ge n

azio

nale

sulla

non

auto

suffi

cienz

a, ist

itutiv

a di u

n fo

ndo

finan

ziato

con

i con

tribu

ti di

tutti

i lav

orat

ori o

ccup

ati s

ia ita

liani

che

tede

schi

(l’1

,25

per c

ento

dell

o sti

pend

io),

che p

uò es

sere

fatta

valer

e an

che n

el ca

so in

cui il

lavo

rato

re do

vesse

sceg

liere

di ri

entra

re in

Itali

a. N

essu

no fi

nora

si è

rivol

to al

l’Inc

a per

chied

ere d

i acc

eder

e ai b

enefi

ci di

legg

e pre

visti

. Un f

atto

anom

alo, c

onsid

erat

o il n

umer

o cre

scen

te di

pe

rsone

non

auto

suffi

cient

i, che

ha in

dotto

l’Inc

a Ger

man

ia a i

stitu

ire

un os

serv

ator

io su

i diri

tti di

citta

dina

nza,

con l

o sco

po di

far c

onos

cere

pi

ù di

ffusa

men

te le

nor

mat

ive ch

e reg

olan

o la l

oro e

sigib

ilità

in tu

tti i

paes

i eur

opei.

Si tr

atta

di u

n’in

iziat

iva, q

uella

dell

’Osse

rvat

orio

, che

si

affian

ca al

l’ide

a di f

ar n

asce

re in

tem

pi b

revi

l’As

socia

zione

cont

ro le

di

scrim

inaz

ioni

. Un p

unto

di ri

ferim

ento

glob

ale ch

e dov

rebb

e ved

ere

tra i

prot

agon

isti n

on so

ltant

o il

Patro

nato

dell

a Cgi

l, m

a anc

he tu

tti

gli a

ltri a

ttori

delle

dive

rse n

azio

ni e

urop

ee c

he o

pera

no n

el so

ciale.

“L

’augu

rio –

con

clude

Pap

paga

llo –

è c

he q

uesto

pos

sa a

iuta

re u

na

mag

gior

e com

unica

zione

tra t

utti

gli u

ffici

Inca

in E

urop

a per

far s

ì ch

e si p

ossa

ope

rare

in u

n sis

tem

a di r

ete,

capa

ce d

i raff

orza

re l’a

zione

di

tute

la de

l Pat

rona

to e

di c

omba

ttere

con

mag

gior

e effi

cacia

tutte

le

disc

rimin

azio

ni c

he o

ffend

ono

la di

gnità

dell

e pe

rsone

, ovu

nque

qu

este

si tr

ovin

o”.

Ecco

alc

un

i in

dir

izzi

util

i:

UFF

ICIO

DI

CO

OR

DIN

AM

EN

TO

AU

STR

IA

WIL

HEL

M-G

REIL

STRA

SSE

18/5

60

20 -

18/

5 IN

NSB

RUC

K

Tel:

004

3 -

5125

8381

1 - Fa

x: 0

043

- 51

2583

811

E-m

ail

: in

nsbr

uck.

aust

ria@

inca

.it

BELG

IO

RUE

DE

LA L

OI 2

6/20

10

40 -

BRU

XEL

LES

Tel:

003

2 -

2280

1439

- F

ax: 0

032

- 22

8015

89

E-m

ail

: be

lgio

@in

ca.it

W

eb

: ht

tp://

ww

w.in

ca-c

gil.b

e

CR

OA

ZIA

V

IA K

RESI

MIR

OV

A, 4

RI

JEK

A

Tel:

003

85 -

513

2003

0 - Fa

x: 0

0385

- 5

1320

031

E-m

ail

: fiu

me.

croa

zia@

inca

.it

DA

NIM

AR

CA

En

gski

ftev

ej 4

21

00 -

CO

PEN

AG

HEN

Te

l: 0

045

- 31

1834

44 -

Fax: 0

045

- 33

9270

106

E-m

ail

: co

pena

ghen

.dan

imar

ca@

inca

.it

FRA

NC

IA

44 R

UE

DU

CH

ATE

AU

D’E

AU

75

010

- PA

RIG

I Te

l: 0

033

- 14

6077

351

- Fa

x: 0

033

- 14

6077

334

E-m

ail

: fr

anci

a@in

ca.it

W

eb

: ht

tp://

ww

w.in

cacg

il.fr

GER

MA

NIA

SA

ALG

ASS

E, 2

/4

6031

1 -

FRA

NC

OFO

RTE/

M

Tel:

004

9 -

6929

5195

- F

ax: 0

049

- 69

2822

46

E-m

ail

: ge

rman

ia@

inca

.it

GR

AN

BR

ETA

GN

A

124

CA

NO

NBU

RY R

OA

D

N1

2UT

- LO

ND

RA

Tel:

004

4 -

2073

5937

01 -

Fax: 0

044

- 20

7354

4471

E-m

ail

: lo

ndra

.reg

noun

ito@

inca

.it

SPA

GN

A

PASE

O D

E G

RAC

IA 1

2 1

PLA

NTA

08

007

- BA

RCEL

LON

A

Tel:

003

4 -

9349

2035

0 - Fa

x: 0

034

- 93

4920

351

E-m

ail

: ba

rcel

lona

.spa

gna@

inca

.it

SV

IZZER

A

VIC

OLO

PO

STA

VEC

CH

IA 8

65

00 -

BEL

LIN

ZON

A

Tel:

004

1 -

9182

1108

0 - Fa

x: 0

041

- 91

8211

089

E-m

ail

: sv

izze

ra@

inca

.it

Web

: ht

tp://

ww

w.in

ca-c

gil.c

h

UFF

ICI

DI

CO

RR

ISPO

ND

EN

ZA

IN

GER

MA

NIA

FRA

NC

OFO

RTE

SA

ALG

ASS

E, 2

/4

6031

1 -

FRA

NC

OFO

RTE

Tel:

004

9 -

6928

9238

- F

ax: 0

049

- 69

2892

95

E-m

ail:

fra

ncof

orte

.ger

man

ia@

inca

.it

MO

NA

CO

H

ABE

RLST

RASS

E, 2

0

8033

7 -

MO

NA

CO

Te

l: 0

049

- 89

5341

03 -

Fax

: 004

9 -

8954

3817

6 E-

mai

l: m

onac

o.ge

rman

ia@

inca

.it

STO

CC

AR

DA

K

ERN

ERST

RASS

E, 6

5

7018

2 -

STO

CC

ARD

A

Tel:

004

9 -

7112

4048

2 - Fa

x: 0

049

- 71

1244

493

E-m

ail:

sto

ccar

da.g

erm

ania

@in

ca.it

SIN

GEN

FR

EIH

EITS

TRA

SSE,

43

78

224

- SI

NG

EN

Tel:

004

9 -

7731

6442

4 - Fa

x: 0

49 -

773

1182

213

E-m

ail:

sin

gen.

germ

ania

@in

ca.it

AM

BU

RG

O

JUN

GES

TRA

SSE,

1

2053

5 -

AM

BURG

O

Tel:

004

9 -

4028

0952

80 -

Fax

: 004

9 -

4028

0952

829

E-m

ail:

am

burg

o.ge

rman

ia@

inca

.it

Tra

tto

da

: w

ww

.in

ca.i

t

AU

RO

RA

– n

. 12

– A

nno

II –

nove

mbr

e 20

0912 In

Ger

man

ia co

me i

n Ita

lia. L

e con

tinue

tras

form

azio

ni d

el m

er-

cato

del

lavor

o, ac

com

pagn

ate a

lle ri

form

e pre

vide

nzial

i, sta

nno

rend

endo

più

pre

carie

le c

ondi

zioni

dei

lavor

ator

i ita

liani

che

vi

risied

ono.

Cos

ì com

e altr

ove,

gli u

ffici

dell’

Inca

tede

sca o

gni g

iorn

o so

no a

ssedi

ati d

a pe

rsone

che

chi

edon

o di

esse

re tu

telat

e e

che

de-

nunc

iano

nuov

a pov

ertà

. Non

è ve

ro ch

e l’em

igra

zione

sia c

ambi

ata

nel c

orso

deg

li an

ni. A

nche

gio

vani

alta

men

te q

ualifi

cati,

con

titol

i di

stud

io im

porta

nti,

quali

sono

i di

plom

i di l

aure

a, fin

iscon

o pe

r ac

cont

enta

rsi di

serv

ire ai

tavo

li o di

star

e diet

ro il

banc

one d

i qua

lche

fast

food

a fri

gger

e pat

atin

e. U

na di

scrim

inaz

ione

stris

ciant

e, m

a sot

to

gli o

cchi

di t

utti,

che

si a

ggiu

nge a

lle ta

nte c

ontro

cui

il P

atro

nato

ag

isce p

er fa

r vale

re il

prin

cipio

di u

guag

lianz

a. “P

er l’I

nca G

erm

ania

il lav

oro

è esa

ttam

ente

que

llo ch

e ha c

omin

ciato

a sv

olge

re n

el ’6

8,

anno

d’in

sedi

amen

to d

el Pa

trona

to in

terra

tede

sca.

Il cu

ore

della

no

stra a

ttivi

tà d

i assi

stenz

a – co

nfer

ma P

ino

Papp

agall

o, p

resid

ente

de

ll’In

ca G

erm

ania

– res

ta qu

ello d

i tut

elare

le pe

rsone

nell

’esig

ibili

dei l

oro d

iritti

ed è

in p

erfe

tta si

nton

ia co

n la

miss

ione

orig

inar

ia ch

e er

a e re

sta q

uella

di c

omba

ttere

qua

lunq

ue fo

rma d

i disc

rimin

azio

ne

in E

urop

a e

nel m

ondo

”. Tu

ttavi

a c’è

di n

uovo

che

il re

golam

ento

eu

rope

o (n.

78/2

000)

, app

rova

to n

ove a

nni f

a, pe

rmet

te al

Patro

nato

di

rivi

sitar

e tut

ta u

na se

rie d

i situ

azio

ni ch

e si s

ono

man

ifesta

te n

egli

ultim

i ven

ti an

ni si

a per

qua

nto

rigua

rda i

diri

tti d

i citt

adin

anza

, sia

per c

iò ch

e con

cern

e la n

orm

ativ

a pre

vide

nzial

e, e d

i pro

porre

una

se

rie d

i que

siti g

iuris

prud

enzia

li pe

r com

batte

re le

disc

rimin

azio

ni

e ren

dere

più

om

ogen

ea l’

appl

icazio

ne d

elle n

orm

e com

unita

rie in

m

ater

ia di

dirit

ti pe

r i no

stri c

onna

ziona

li all’

este

ro. N

onos

tant

e sian

o pa

ssati

vent

isette

anni

dall

a fon

dazio

ne d

ell’U

nion

e eur

opea

anco

ra

persi

stono

diffe

renz

e di t

ratta

men

to si

gnifi

cativ

e. Il

pres

iden

te di

Inca

G

erm

ania

ne e

lenca

alcu

ne. I

n ca

mpo

pre

vide

nzial

e, pe

r ese

mpi

o,

un la

vora

tore

itali

ano

che

vogl

ia ac

cede

re a

lla p

ensio

ne, q

uali

per

esem

pio g

li asse

gni f

amili

ari, v

olen

do sc

eglie

re la

cond

izion

e di m

ag-

gior

favo

re, d

eve

fare

i co

nti c

on l’

obbl

igo

di v

ersa

re se

ssant

a m

esi

di c

ontri

buti

prev

iden

ziali

nelle

cas

se d

egli

istitu

ti te

desc

hi, s

enza

i q

uali

non

può

eser

citar

e la

scelt

a. Re

quisi

to c

he, n

on so

lo n

on è

ric

hies

to a

i lav

orat

ori t

edes

chi,

ma

che

non

è ne

ppur

e pr

evist

o da

l re

golam

ento

euro

peo

sulla

libe

ra ci

rcol

azio

ne d

ei cit

tadi

ni co

mun

i-ta

ri. In

fatti

, per

l’U

nion

e bas

tano

dod

ici m

esi d

i lav

oro

rego

lare i

n

INC

A G

ERM

AN

IA

LA B

ATTA

GLI

A

Lavo

ro e

RUBRICA

Patr

ona

to

PER

LA

PA

RIT

À*

a cu

ra d

ella

red

azio

ne

di A

uro

ra

La c

risi i

nter

nazi

onal

e fa

em

erge

re n

uova

po

vert

à tr

a gl

i ita

liani

che

lavo

rano

in G

erm

ania

. L’

impe

gno

del P

atro

nato

è q

uello

di d

ifend

ere

i diri

tti d

ei n

ostr

i con

nazi

onal

i e d

i com

batt

ere

ogni

for

ma

di d

iscr

imin

azio

ne

(LIS

A B

ART

OLI) un

Pae

se. L

’Inca

ha g

ià av

viat

o un

ricor

so al

la C

orte

fede

rale

tede

sca.

“L’au

spici

o –

spieg

a Pa

ppag

allo

– è

che

ques

ta s

ente

nza,

quan

do

arriv

erà,

ci co

nsen

ta di

otte

nere

un

pron

uncia

men

to pi

ù ch

iaro d

agli

orga

ni d

i giu

stizia

euro

pea”

. Si p

arla

spes

so d

i ille

gitti

me e

spul

sioni

de

gli e

xtra

com

unita

ri, m

a il f

enom

eno

rigua

rda a

nche

gli i

talia

ni in

G

erm

ania,

anch

e da d

ecen

ni, s

enza

citta

dina

nza t

edes

ca ch

e pos

sono

es

sere

esp

ulsi,

senz

a di

ritto

di a

ppell

o, so

lo p

erch

é ha

nno

perso

il

lavor

o e n

on h

anno

un

redd

ito m

inim

o ga

rant

ito. U

na p

rosp

ettiv

a, qu

ella

della

diso

ccup

azio

ne, p

er n

ulla

pere

grin

a, vi

sto c

he la

cris

i in

tern

azio

nale

dei

mer

cati

sta r

iduc

endo

in

mod

o so

stanz

iale

le op

portu

nità

pro

fessi

onali

a u

n nu

mer

o se

mpr

e pi

ù ril

evan

te d

i pe

rsone

. Alle

mag

re p

ossib

ilità

occ

upaz

iona

li pe

r i n

ostri

em

igra

ti si

acco

mpa

gna u

n at

tegg

iamen

to in

gius

tam

ente

selet

tivo

già a

ll’in

-gr

esso

. “La

cono

scen

za d

ella l

ingu

a ted

esca

, per

esem

pio

– co

ntin

ua

Papp

agall

o –,

è un

elem

ento

suffi

cient

e per

vede

rsi n

egar

e l’ac

cesso

al

mer

cato

del

lavor

o. U

na ri

chies

ta c

he n

on v

iene

este

sa a

gli a

ltri

stran

ieri p

rove

nien

ti da

ll’In

dia

o da

altr

i par

ti de

l mon

do”.

Per g

li ita

liani

, anc

he c

on a

lte q

ualifi

che

prof

essio

nali,

com

e ne

l cas

o de

l fis

ico b

olog

nese

And

rea R

acca

nelli

, la n

on co

nosc

enza

dell

a lin

gua è

un

o de

gli o

staco

li da

supe

rare

, non

osta

nte n

egli

ambi

enti

scien

tifici

di tu

tto il

mon

do si

par

li l’i

ngles

e. D

ue p

esi e

due

misu

re ch

e si r

i-pe

rcuo

tono

sulle

mod

alità

di r

istru

ttura

zione

del

mer

cato

del

lavor

o ch

e son

o id

entic

he in

Ger

man

ia co

me i

n Ita

lia. A

nche

qui

, inf

atti,

pr

evale

l’atte

ggiam

ento

impr

endi

toria

le di

rico

rrere

sem

pre p

iù sp

esso

al

lavor

o at

ipico

che

sta

pren

dend

o il

sopr

avve

nto

sul c

ontra

tto d

i lav

oro

a te

mpo

inde

term

inat

o, fa

cend

o se

guire

la c

ance

llazio

ne d

i di

ritti

prev

iden

ziali

e as

siste

nzial

i che

prim

a er

ano

gara

ntiti

. Una

te

nden

za n

ella q

uale

si in

seris

cono

ulte

riori

diffe

renz

iazio

ni d

i tra

t-ta

men

to tr

a chi

è cit

tadi

no te

desc

o e g

li alt

ri, tr

a cui

gli

italia

ni. I

n ba

rba a

qua

nti h

anno

cred

uto e

cred

ono i

n un

’idea

di E

urop

a soc

iale

coes

a, re

sta a

ncor

a m

olto

da

fare

affi

nché

l’ob

iettiv

o sia

ragg

iunt

o.

“Alle

odi

ose

disc

rimin

azio

ni c

ontro

cui

l’In

ca G

erm

ania

si ba

tte

* Tra

tto d

a In

ca es

perie

nze,

il gi

orna

le de

lle tu

tele

a cu

ra d

el Pa

trona

to d

ella

Cgi

l. Su

pplem

ento

a R

asse

gna

sinda

cale,

n. 3

5, 2

4-30

set-

tem

bre 2

009.