COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per...

26
COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA

Transcript of COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per...

Page 1: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA

Page 2: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Il massimo grado di complessità della materia

Il cervello è un organo elettrico di tessuto bianco e grigio,pesante poco più di un chilo. È racchiuso da una scatola osseamolto solida, dotato di estesi input sensori, e – soprattuttonella nostra specie – di molte aree dedicate esclusivamenteall’associazione degli stimoli e dei dati in memoria. Il luogo dimassima complessità e integrazione delle capacità associativeè la corteccia, particolarmente quella frontale.

I 100 miliardi di neuroni che lo compongono sono cavi elettricivivi e intelligenti, ognuno capace di modulare e processare ilsegnale che lo attraversa. Si connettono ciascuno a 1.000-10.000 altri neuroni, fino a dare un numero di possibilitàcombinatorie spaventoso.

Ogni cervello umano è la massima complessità esistente innatura, e una sfida aperta da decenni per la scienza.

Page 3: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Il massimo grado di complessità della materia (2)

Da queste cellule non esce un secreto ghiandolare o energiametabolica. Ne escono sentire, pensiero, significati,comprensione: gli atti della coscienza.Essere coscienti è un fatto empirico che presenta evidentimanifestazioni cerebrali e comportamentali, osservabili in altrepersone; il cervello produce la coscienza, e lo scopo delleneuroscienze è capire come questo avviene.Ma non è solo un fatto empirico-oggettivo: è anche l’unicofenomeno dotato di un accesso diretto, quello soggettivo -esperienziale.Per la fisica, la biochimica, la neurofisiologia, ci sono solomeccanismi cellulari che elaborano percezioni. “Da dentro”ciascuno ha la sensazione che non sia solo così, che avere unamente cosciente, capace di sentire e capire, sia altro dal corpomateriale.Il cervello è un prodigioso pezzettino di universo che guarda sestesso e porta in sé il seme del saper di sé, del cogliersi.

Page 4: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Il massimo grado di complessità della materia (3)

Questo protendersi oltre se stesse di materia, energia,informazione, si coglie come reale, e coglie tutto il resto; inquesto campo di ricerca ciò che la scienza vuole conoscere è ilprincipio conoscitore di sé, l’autocoscienza. Attualmenteprevalgono le teorie secondo le quali l’autocoscienza sarebbeun fenomeno sostanzialmente illusorio ed automatico, cheemergerebbe inevitabilmente in qualsiasi strutturasufficientemente complessa; costituirebbe inoltre un sorta di“astuzia” dell’evoluzione, che avrebbe selezionato soggettiautocoscienti in quanto maggiormente efficienti per garantire lasopravvivenza della specie, in virtù delle maggiori motivazioni(sogni, obiettivi, filosofie, religioni) che l’autocoscienzafavorisce.

Page 5: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Gran parte delle ricerche attualmente disponibili (precedutedall’intuizione di Darwin) portano a quella che viene denominatala “teoria dell’emergenza della coscienza”, secondo la quale inqualsiasi struttura di complessità paragonabile a quella delcervello umano, “emergerebbe” automaticamente la sensazionedell’autocoscienza e di una “mente” autonoma (dualismo)dotata di libero arbitrio.

A sua volta anche la sensazione del libero arbitrio, strettamenteconnessa a quella di una coscienza autonoma e distinta dalcorpo, sarebbe una semplice illusione ed un’astuzia evolutiva, ingrado di portare importanti vantaggi alla specie.

Il massimo grado di complessità della materia (4)

Page 6: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

LA COSCIENZA

In prima approssimazione, la coscienza può esseredefinita come "presenza all'essere": presenza di unqualche contenuto a un ente che ne fa esperienza diretta.Si può essere coscienti di un suono, di una luce, di unodore particolare, della presenza di una persona o di unanimale o dell'accadere di un evento qualsiasi; ma è anchepossibile essere coscienti (o rendersi conto) di unasensazione piacevole o dolorosa, di provare un'emozioneo un sentimento, di esistere come individuo autonomo edistinto dagli altri (autocoscienza). La rappresentazione delcorpo, che integra stimolazioni corporee e informazionisullo stato del corpo, fornisce la struttura di base per larappresentazione del sé ed è un’autorappresentazione cheprecede e permette la piena consapevolezza di sé.

Page 7: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

La coscienza fenomenica, ossia la sensazione di essere coscienti diuna sensazione, viene generata da processi locali che sono coinvoltisolo in una specifica attività: il cervello ha moltissimi sistemi dicoscienza locale, una costellazione dei quali rende possibile lacoscienza. Si tratta di un numero enorme di circuiti seriali especializzati, funzionanti in parallelo e senza alcuna gerarchia tra diloro. Non esiste alcun “omuncolo” da cui la coscienza è generata,ma si tratta di un sistema complesso composto da sistemi diversiche interagiscono e generano proprietà emergenti che sono“qualcosa di più” della somma delle loro parti.La caratteristica comune di tutti i sistemi complessi è chemanifestano un’organizzazione senza che sia applicato alcunprincipio organizzativo esterno (clima, traffico, diffusione dellemalattie infettive, ecositemi, internet).La nostra consapevolezza cosciente è solo la punta dell’icebergdell’elaborazione inconscia. Ci sentiamo unitari perché nell’emisferosinistro esiste un particolare modulo che raccoglie tutti gli stimoliche arrivano al cervello e li restituisce sotto forma di narrazione. Èquello che Gazzaniga chiama il modulo interprete.

LA COSCIENZA E L’AUTOCOSCIENZA

Page 8: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

I processi consapevoli sono lenti, come le decisioni coscienti. Quandoè necessaria una decisione rapida (ad esempio ritrarsi quando vediamoun serpente) il cervello prende una scorciatoia inconscia attraversol’amigdala, che riconosce il pericolo ed invia un impulso attraverso unaconnessione diretta al tronco encefalico, che attiva la risposta diattacco-fuga e dà l’allarme. Quando proviamo a spiegare la nostraazione ci avvaliamo di spiegazioni post hoc, senza aver accessoall’elaborazione inconscia. La selezione naturale favorisce i processinon consapevoli, agire in modo veloce ed automatico è la ricetta per ilsuccesso.Ricerche effettuate dal gruppo Gazzaniga, specie sullo split brain,hanno consentito di individuare nell’emisfero sinistro un moduloneuronale, chiamato interprete in grado di conferire il senso diunitarietà al nostro sentire. Usiamo il nostro modulo interprete neltentativo di cogliere l’essenza delle situazioni e dare spiegazionicoerenti, eliminando ciò che coerente non appare.

LA COSCIENZA E L’AUTOCOSCIENZA (2)

Page 9: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

In sostanza la coscienza non costituisce un processo unico egeneralizzato, ma coinvolge una moltitudine di sistemi distribuitispecializzati, di processi non-integrati, i cui prodotti vengonointegrati in modo dinamico dall’interprete. La coscienza puòquindi essere considerata una proprietà emergente.

Il modulo interprete sembra essere una caratteristica solo umanae solo dell’emisfero sinistro.Non siamo consapevoli della natura “costruttiva” della nostracoscienza; la nostra consapevolezza soggettiva sorge da quelbisogno incessante del nostro emisfero sinistro dominante dispiegare tutto ciò che ha fatto capolino alla coscienza.Questo processo di interpretazione post hoc ha notevoliimplicazioni per grandi temi quali il libero arbitrio e ildeterminismo, la responsabilità personale e la sfera morale.

LA COSCIENZA E L’AUTOCOSCIENZA (3)

Page 10: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Circa la natura “costruttiva” e non del tutto affidabile dellanostra coscienza, giova ricordare, anche ai fini pratici,quanto emerso da una recente ricerca.Per la prima volta è stato possibile creare falsi ricordi inuna cavia.I ricercatori sono riusciti a farle ricordare di aver subito unascossa elettrica in un punto preciso del corpo, quandoinvece l’aveva ricevuta in una zona diversa.Susumo Tonegawa, premio Nobel 1983, che ha guidato lostudio, sottolinea l’importanza della ricerca anche ai finimedico-legali, dato che i meccanismi di formazione dellamemoria nelle cavie e nell’uomo sono quasi certamentemolto simili.

Sciece, 30/07/13 – Riken Center for Neural Circuit Genetics – Mit

LA COSCIENZA E L’AUTOCOSCIENZA (4)

Page 11: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

A cosa serve la coscienza?Dato che percezione e comportamento sono spesso controllati inmaniera inconscia perché siamo dotati di coscienza? Sel’evoluzione ci ha dotato di coscienza è plausibile che questa debbaportare un qualche vantaggio per la sopravvivenza della specie.?Un’ipotesi è che la coscienza serva per il controllo, cioè ad evitareche agiamo secondo regole fisse, come i riflessi, e stereotipate; lacoscienza garantirebbe la necessaria flessibilità ed una maggiorevalutazione del presente in rapporto alle esperienze passate ed alleprevisioni per il futuro.Un’altra possibilità è che la coscienza si sia evoluta per favorire lacooperazione tra gli individui ed il vantaggio legato al mutuoapprendimento.Anche libero arbitrio sarebbe una pura illusione e comunqueguidato da processi in gran parte inconsci; la sensazione dicoscienza e libertà sarebbe una sorta di “astuzia evolutiva” perindicare all’individuo mete e significati, che lo spingano all’azioneed evitino il nichilismo.

Page 12: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

LIBERO ARBITRIO?

Page 13: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

RINUNCIARE ALL’IDEA DEL LIBERO ARBITRIO

Il modulo interprete (Michael Gazzaniga, 2013) sembra essere unacaratteristica solo umana e solo dell’emisfero sinistro. L’interprete ciha predisposti all’errore: ha creato l’illusione del sé e, con essa, lasensazione che noi umani siamo soggetti che decidono “liberamente”delle proprie azioni. Si può fare un piccolo esperimento che dimostracome la coscienza sia un’esperienza post hoc. Toccandosi il naso conun dito si ha la sensazione sul naso e sul dito contemporaneamente;però la via nervosa che conduce dal naso al cervello è lunga circa 7cm., mentre quella dal dito al cervello oltre un metro. A parità divelocità di conduzione si dovrebbero avvertire sensazioni separate dacirca 250-500 millisecondi! Questi scarti temporali tra sensazioni ecoscienza sono stati più volte dimostrati già 25 anni fa da B. Libet,fisiologo alla California University di S. Francisco, e confermati dallafMRI. Il cervello agisce prima che la persona ne sia cosciente ; quindi,se le azioni vengono avviate in modo inconscio, prima che si diventiconsapevoli di volerle mettere in atto, sembra sparire, o ridursi dimolto, il ruolo causale della coscienza nelle decisioni volontarie.

Page 14: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

L’esistenza del libero arbitrio è messa in crisi da innumerevoli fatti,quali il gran lavorio inconscio che precede ogni nostro agire, leattività cerebrali che precedono l’azione prima che ne siamoconsapevoli, le attività riflesse, la possibilità di produrre e inibireazioni per mezzo della TMS (stimolazione magnetica transcranica).Ricordiamo anche che le persone sono più efficienti e “buone” sepensano di essere dotate di libero arbitrio (leggere brani a favore deldeterminismo aumenta la tendenza dei soggetti ad agire in modoaggressivo e ad essere meno solidali con gli altri - Baumeister ed al.-Personality and Social Psycology Bulletin-2009), inducendo quindi apensare che la sensazione del libero arbitrio sia stata selezionata.Analizzando i singoli cervelli in isolamento non si riesce a mettere afuoco la capacità di essere responsabili: la responsabilità è unadimensione di vita che deriva da uno scambio sociale.

RINUNCIARE ALL’IDEA DEL LIBERO ARBITRIO (2)

Page 15: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

LIBERO ARBITRIO, DETERMINISMO E RESPONSABILITÀ

Per quanto riguarda i criminali, si può pensare che essi debbano esserepuniti per i loro delitti solo in rapporto a motivazioni di tipo preventivo.Tale posizione sfrutta l’analogia tra il trattamento di criminali minacciosi e iltrattamento di coloro che sono portatori di pericolose malattie. Chi èinfettato da tali patologie non è responsabile in alcun senso del pericolo cheprocura; tuttavia pensiamo che qualche volta sia lecito metterlo in sicurezzae curarlo, anche contro la sua volontà. Una teoria basata su questa analogiarichiede un grado di attenzione per la riabilitazione e il benessere delcriminale che dovrebbe portare a modificare parecchie delle attuali regole. Ese il criminale non riesce ad emendarsi e la nostra sicurezza richiede la suaincarcerazione a tempo indeterminato non esistono giustificazioniperrendere la sua vita meno dignitosa di quanto necessario. Sullamancanza di libertà per l’essere umano, nell’Etica Spinoza scrive: “Questadottrina contribuisce alla vita sociale in quanto insegna a non odiarenessuno, a non avere disistima per nessuno, a non dileggiare nessuno, anon adirarsi con nessuno”.

Page 16: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

In ambito medico-legale sembriamo ormai legittimati adaffermare che nessuno di noi è mai moralmente responsabile,almeno nel senso classico del termine: ovvero nessuno è ingrado di compiere azioni autodeterminandosi consapevolmente.Pare quindi necessario abbandonare il classico idealeretributivistico della pena, secondo cui è giusto punire solo gliindividui che lo meritano, ossia quanti hanno compiuto reatiintenzionalmente e senza essere in ciò determinati. La via daseguire sarebbe quella del “conseguenzialismo”, per il qualevanno comminate solo le pene che incrementano l’utilità sociale.G. Corbellini, E.Sirgiovanni – Tutta colpa del cervello. Un’introduzione alla neuroetica

– Mondadori Università, Milano, 2013

LIBERO ARBITRIO, DETERMINISMO E RESPONSABILITÀ (2)

Page 17: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

PLATONE

Page 18: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

COLPA DEL CERVELLO?

Page 19: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Le perizie neuroscientifiche entrano sempre di più nei tribunali el’Italia occupa un posto centrale nel dibattito internazionale sulneurodiritto. Il nostro paese è stato il primo in Europa in cui i giudicihanno accolto le risultanze di perizie psichiatrico-forensi ottenute suindagini di tipo neurogenetico e neurocognitivo per l’attribuzione diinfermità mentale a imputati colpevoli di omicidio.

- Un algerino residente ad Udine, dopo essere stato insultato coltermine di “frocio” da un gruppo di minorenni boliviani, acquistava uncoltello ed uccideva un colombiano solo vagamente somigliante aduno degli aggressori. Il Tribunale di Udine, il 10 giugno 2008, locondannava a nove anni e due mesi di detenzione, senza l’aggravantedella premeditazione (reo con gravi disturbi di personalità e ridottecapacità cognitive) .

COLPA DEL CERVELLO?

Page 20: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Il 18 settembre del 2009 la Corte d’Appello di Trieste riduceva di unanno e due mesi la pena, accogliendo le risultanze di nuove perizie dicarattere neuroscientifico e attribuendo una particolare importanza aidati relativi al profilo genetico dell’individuo (variante a bassa attivitàdell’allele MAOA, modulatore dei neurotrasmettitori monoaminici, chesembrerebbe attivarsi in contesti familiari di abuso e favorirebbe losviluppo di un’indole violenta, specie in risposta ad eventi stressanti). -Sentenza riportata e discussa sulla rivista Nature (Feresin, 2009) comeprima sentenza in Europa ad aver accolto l’istanza di “vulnerabilitàgenetica” al comportamento aggressivo e violento -Da sottolineare che la sentenza di Trieste ha incontrato, nellaletteratura internazionale, un’accoglienza tutt’altro che favorevole(tacciata di “determinismo neo-lombrosiano”) e che, in realtà, i geninon sono ritenuti predittori di un “destino” biologico ineluttabile, macapaci soltanto di indurre particolari tratti, che possono manifestarsi inmodi molto diversi e persino antitetici.

COLPA DEL CERVELLO? (2)

Page 21: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Più recentemente (20 maggio 2011) il Giudice per le indagini

preliminari di Como ha sentenziato che, in materia di valutazione

comportamentale e clinica del reo mentalmente insano, non può

disconoscersi che le tecniche neuroscientifiche rappresentino un

utile completamento alla tradizionale indagine psichiatrica.

Concludeva scrivendo “Nel processo, pertanto, potranno essere

prese in considerazione, ai fini dell’accertamento dell’eventuale

vizio di mente dell’imputato, altresì le indagini neuroscientifiche

disposte con rigore dai consulenti tecnici della difesa, da cui

emerga il possesso da parte del reo, di alleli (forme alternativedello stesso gene) significativamente associati a un maggior

rischio di comportamenti impulsivi, aggressivi e violenti”.

COLPA DEL CERVELLO? (3)

Page 22: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

Già nel caso Roper contro Simmons nel 2005 una sentenza dellaCorte Suprema USA dichiarava l’incostituzionalità della pena di morteper i minorenni, citando studi neuroscientifici sulla diversità tra ilcervello di un adulto e quello di un adolescente.Il rischio di « neuroriduzionismo » e di « neuroscientismo » non vatuttavia sottovalutato. Là dove infatti queste esperienze sono ormai daanni una realtà del processo e cioè gli Stati Uniti d’America, questoproblema è emerso, in particolare quando a confrontarsi con lequestioni poste dalla scienza sono in primo luogo i giurati. In taleambito, dalle ricerche sperimentali sarebbe emerso che i verdetti dinon colpevolezza per insanità mentale in caso di disturbi dipersonalità aumentano notevolmente (dal 12% al 42,9%), quandoviene fornita la prova che l’imputato ha subito un trauma cranico eattraverso neuroimmagini si evidenziano danni ai lobi frontali.

Gilberto Corbellini – Elisabetta Sirgiovanni – Tutta colpa del cervello – Mondadori 2013

COLPA DEL CERVELLO? (4)

Page 23: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,
Page 24: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

1. Bagnoli C. Morality & the emotions, Oxford Unyversity Press, 2012)2. Baron-Cohen Simon, La scienza del male (L’empatia e le origini della

crudeltà) - R. Cortina Editore – 20123. Boehm C., Morals origins (the evolution of virtue, altruism, and shame) –

Basic books, 20124. Boella Laura; 2008, Neuroetica. La morale prima della morale , Cortina

Raffaello5. Canale Damiano – Conflitti pratici – Quando il diritto diventa immorale –

Laterza - 20176. Chomsky Noam; 1998, Linguaggio e problemi della conoscenza, Bologna,

Il Mulino 7. Churchland, P. S., Braintrust - Princeton University Press (2011).8. Corbellini Gilberto – Sirgiovanni Elisabetta - Tutta colpa del cervello

Mondadori, Milano, 20139.Damasio, A.R .(1994), Descartes' error : emotion, reason, and the human

brain. New York: G.P. Putnam.10.Darwin, C.(1859), On the Origin of Species by Means of Natural

Selection (trad. it. L’origine delle specie,Torino, Bollati Boringhieri 1959).11.Darwin Charles; 1872, L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli

animali, ristampa del 2006, Roma, Newton Compton Editori12.De Waal, F. (2011), L’età dell’empatia. Garzanti.

Page 25: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) , Milano, Mondadori

14.Gallese, V., & Goldman, A. (1998). Mirror neurons and the simulation theory of mind-reading. Trends in Cognitive Science, 12, 493-501.

15.Gazzaniga Michael S.; 2006, La Mente etica, Torino, Codice16. Gazzaniga Michael S. Chi comanda? Scienza, mente e libero arbitrio.

Codice Edizioni, Torino, 2013.17.Giovanni Paolo II, Messaggio ai partecipanti all’Assemblea Plenaria

della Pontificia Accademia delle Scienze, 22/10/1996, in L’“Osservatore Romano”.

18. Gluckman P. et al., Principi di medicina evoluzionistica – G.Fioriti ed. 2011

19.Hauser, M.D. (2007 ). Menti Morali. Il Saggiatore. 20. Hickok Gregory. Il mito dei neuroni specchio. Bollati Boringhieri –

201521.Huebner, B., Dwyer, S., & Hauser M. (2008). The role of emotion in

moral psychology. Trends Cogn. Sci. 13, 1-6.22.Iacoboni Marco; 2008, I neuroni specchio. Come capiamo ciò che

fanno gli altri, Bollati Boringhieri23.Kandel, E.R. (2007). Psichiatria, psicoanalisi e nuova biologia della

mente. Cortina Editore.24.Maynard Smith J.(1998). The origin of altruism. Nature, 393 639-640

Page 26: COSCIENZA ED AUTOCOSCIENZA · 2018. 3. 27. · 13.Dawkins Richard;1995, Il gene egoista (Buoni per natura. Le radici evolutive della coscienza morale) ,Milano, Mondadori 14.Gallese,

25. Nowak, M.A. (2012). Super Cooperators: Altruism, Evolution, and Why We Need Each Other in Succeed. Free Press.26.Meini C. e Adenzato M. (a cura di), 2006; Psicologia evoluzionistica,Bollati Boringhieri27.Pinker, S. (2011). The better angels of our nature; why the violence has declined. Viking.28. Raine Adrian. L’anatomia della violenza, le radici biologiche del crimine. Mondadori – 201629.Rifkin Jeremy, La civiltà dell’empatia (la corsa verso la coscienza “globale” nel mondo in crisi) - Mondadori, 201030.Rizzolatti, G. & Craighero, L. (2004). The mirror-neuron system.Annual Review of Neuroscience.27 169-92.31.Rizzolatti, G., & Sinigaglia, C. (2006). So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio. Milano: Cortina. 32. Schiffer Davide. Io sono la mia memoria. Centro Scientifico Editore 2008 33.Smith, A. (1759). La Teoria dei Sentimenti Morali. Trad it. A cura di Michele Bee.34.Strata Piergiorgio. La strana coppia – Il rapporto mente-cervello da Cartesio alle neuroscienze. Carocci Editore, Roma, 2014.35.Swaab D., Noi siamo il nostro cervello – Elliot ed., 201136.Tomasello Michael. Storia naturale della morale umana. Raffaello Cortina Editore – 2016