Cosa sono-i-disturbi-specifici-apprendimento-

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La Dislessia dott. Luigi Sardella

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La Dislessia

dott. Luigi Sardella

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Per una definizione chiara

La dislessia è un disturbo specifico di apprendimento strettamente legato a deficit di natura percettivo-motoria e metafonologica, che si traducono in un disordine del linguaggio scritto caratterizzato da una capacità di lettura significativamente inferiore quanto ci si dovrebbe aspettare considerando l'età anagrafica del soggetto, la valutazione psicometria dell'intelligenza, e la sua educazione scolastica.

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Definizione e Diagnosi secondo il DSM IV La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è data dal fatto che il livello di capacità di leggere raggiunto (cioè, precisione, velocità, o comprensione della lettura misurate da test standardizzati somministrati individualmente) si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l’età cronologica del soggetto, la valutazione psicometrica dell’intelligenza, e un’istruzione adeguata all’età (Criterio A). L’anomalia della lettura interferisce notevolmente con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura (Criterio B). Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso (Criterio C). Se sono presenti una condizione neurologica o un’altra condizione medica generale oppure un deficit sensoriale, questi dovrebbero essere codificati sull’Asse III. Nei soggetti con Disturbo della Lettura (che è stato anche definito “dislessia”), la lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di comprensione.

Per una definizione chiara

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Tipologie di dislessia

Il termine “dislessia acquisita” fa riferimento ai disturbi di lettura che occorrono in seguito ad un danno cerebrale in persone le cui abilità di lettura erano, prima del danno subito, normali. La dislessia acquisita può essere riscontrata sia negli adulti sia nei bambini.

EVOLUTIVA ACQUISITA

DISLESSIA

Con il termine “dislessia evolutiva”, si fa riferimento al disturbo di lettura proprio di persone che non hanno mai imparato a leggere correttamente e non, come si potrebbe pensare, al disturbo riscontrabile nei bambini. In questo senso, la dislessia evolutiva può essere diagnosticata in un bambino quanto in un adulto.

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Il valore della diagnosiLA DIAGNOSI PUÒ ESSERE DI TRE TIPOLOGIE

DESCRITTIVA

Consiste nella mera descrizione del fenomeno, un esempio è la definizione del DSM IV

FUNZIONALE

Descrive le funzioni compromesse che danno vita al fenomeno descrivibile

ESPLICATIVA

Descrive le cause del disturbo osservato

Possibili per la dislessiaCi sono varie teorie ma nessuna decisiva per le dislessie evolutive mentre è ipotizzabile per le dislessie acquisite.

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A cosa serve la diagnosi?

False aspettative

A risolvere il problemaDopo la diagnosi tutto sarà più facileIl carico lavorativo sarà inferioreLa rabbia e la frustrazione saranno certamente più basse

Serve a Conoscere il problemaImpostare un trattamento

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I bambini dislessici sono intelligenti

Il loro deficit non dipende dalla motivazione

Incoraggiare all’impegno non serve a niente

Bisogna utilizzare metodi appropriati di

insegnamento

Per una definizione chiara

Quindi:

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LA LETTURA NEGLI ADULTIIL MODELLO A DUE VIE (G. Sartori 1984)

Le parole possono essere lette attraverso due vie, di cui una ulteriormente scomponibile: una via lessicale ed una fonologica, che operano in maniera indipendente.

PRIMO STADIO

ANALISI VISIVA dello stimolo. A questo livello sarebbero codificate le caratteristiche distintive dello stimolo oltre che la posizione delle lettere. Questo stadio è comune ad entrambe le vie.

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IL MODELLO A DUE VIESECONDO STADIO

IL RICONOSCIMENTO DELLE LETTERE

VIA FONOLOGICA VIA LESSICALE

Dall'identificazione astratta delle lettere

passa alla conversione grafema-fonema e

raggiunge il sistema articolatorio. Attraverso questa via vengono lette le non parole e le parole non familiari secondo le

regole di pronuncia.

La via lessicale permette il recupero della pronuncia della

parola attraverso il lessico mentale. In pratica, questa via passa

direttamente dal riconoscimento delle lettere ad un sistema di

riconoscimento delle parole senza bisogno di convertire i segni in

suoni. Questo sistema è composto di tanti riconoscitori quante sono le parole conosciute dal soggetto. A

questo livello la via lessicale si suddivide ulteriormente

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SECONDO STADIO DELLA VIA LESSICALE

VIA LESSICALE SEMANTICA

Prima di attivare il sistema di produzione delle parole

passa attraverso la comprensione delle stesse

VIA LESSICALE

Collega direttamente il sistema di riconoscimento col sistema di

produzione. Quest'ultima via permette di spiegare l'esistenza di un'accurata lettura in assenza

di comprensione (iperlessia).

La via lessicale, non passando attraverso il livello di conversione grafema-fonema, permette di leggere correttamente le parole con eccezione di pronuncia ed è quella generalmente utilizzata dai lettori adulti, anche nelle lingue in cui le irregolarità di pronuncia non ci sono o sono rare. Infatti, le parole familiari sarebbero immagazzinate in un lessico dell'input visivo che permette ai lettori esperti di riconoscere la parola e di comprenderla senza doverla pronunciare.

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L’apprendimento della letturaIL MODELLO DI UTHA FRITH

Il modello a due vie visto in precedenza rende conto di quali siano

i processi implicati nella lettura di soggetti adulti che hanno già

imparato a leggere, per parlare della dislessia evolutiva tuttavia

bisogna far riferimento ad un modello di apprendimento della

lettura che spieghi come il bambino perviene all'utilizzo corretto di

entrambe le vie di lettura (fonologica e lessicale).

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L’apprendimento della letturaSecondo questo modello d'apprendimento, l'acquisizione della lettura avviene attraversano 4 fasi tra loro indipendenti. Ciascuno stadio è caratterizzato dall'acquisizione di nuove procedure e dal consolidamento e automatizzazione delle competenze già acquisite.

Stadio logografico

Stadio alfabetico

Stadio ortografico

Stadio lessicale

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STADIO LOGOGRAFICO

Coincide solitamente con l'età prescolare. Il bambino

riconosce e legge alcune parole in modo globale,

perché contengono delle lettere o degli elementi che ha

imparato a riconoscere, tuttavia egli non ha conoscenze

ortografiche e fonologiche sulle parole che legge.

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STADIO ALFABETICO

Il bambino impara a discriminare le varie lettere ed è

in grado di operare la conversione grafema-fonema,

potendo in questo modo leggere (attraverso la via

fonologica) le parole che non conosce.

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STADIO ORTOGRAFICO

Il bambino impara le regolarità proprie della sua

lingua. Il meccanismo di conversione grafema-

fonema si fa più complesso ed il bambino

diviene capace di leggere suoni complessi

(sillabe) rendendo più veloce la lettura.

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STADIO LESSICALE

Il bambino riconosce in modo diretto le parole. Il

bambino, a questo livello, ha formato un

vocabolario lessicale che gli permette di leggere

le parole senza recuperare il fonema (suono)

associato ad ogni grafema (simbolo o lettera). Ora

il bambino controlla bene l'attività della lettura

che é diventata automatica e veloce.

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LE DISLESSIE EVOLUTIVE

Seymour (1985) utilizza un modello molto simile a

questo per riclassificare le dislessie evolutive sulla base

del mancato raggiungimento dei vari stadi di

apprendimento della lettura.

DISLESSIA FONOLOGICA

DISLESSIA MORFOLOGICA

LESSICALE

DISLESSIA MISTA

Page 18: Cosa sono-i-disturbi-specifici-apprendimento-

DISLESSIA FONOLOGICAIl bambino ha maggior difficoltà nel leggere le non parole

(stringhe di lettere senza senso) rispetto alle parole frequenti e a

quelle che costituiscono eccezioni di pronuncia o di

accentazione.

Questi sintomi sarebbero la conseguenza di un arresto dello

sviluppo nel processo di apprendimento della lettura a livello del

passaggio dallo stadio alfabetico a quello ortografico. In altre

parole, lo sviluppo della lettura nel bambino con dislessia

fonologica rimarrebbe fermo a livello della conversione grafema-

fonema delle singole lettere, non riuscendo a raggiungere la

fase in cui tali regole vengono applicate a gruppi di lettere

corrispondenti a sillabe, suffissi e morfemi.

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DISLESSIA SUPERFICIALE

I sintomi caratteristici di questo deficit sono, come abbiamo già

detto, la sostanziale inefficienza della lettura di parole contenenti

eccezioni di pronuncia o di accentate in modo irregolare, mentre

vengono lette bene le non parole.

Secondo il modello di apprendimento della lettura di Frith, un deficit

di questo tipo dovrebbe essere il risultato di un blocco dello sviluppo

a livello dello stadio ortografico, per cui il bambino non ha problemi

a compiere le conversioni grafema-fonema, ma non ha costruito il

vocabolari lessicale necessario ad automatizzare la lettura.

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DISLESSIA MISTA

È la dislessia che si può osservare più frequentemente. In essa

sono presenti sintomi tipici di entrambe le categorie precedenti.

Secondo il modello di apprendimento precedentemente

presentato, questa dislessia sarebbe il frutto di un arresto alle

prime fasi dello stadio alfabetico dello sviluppo.

Occorre, inoltre, ricordare che nei casi di dislessia studiati, sia in

soggetti di lingua inglese che italiana, non sono riscontrabili casi

tipici di dislessia fonologica o superficiale e che nella maggior

parte dei casi si ha una compresenza dei vari sintomi indicante

una relativa superiorità di un meccanismo di lettura sull'altro.

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IPERLESSIA

È un disturbo di lettura che comporta un'incapacità di

leggere le non parole e una mancata comprensione delle

parole che però vengono lette correttamente. Potrebbe

essere considerata un sottotipo di dislessia fonologica data

l'impossibilità di leggere le non parole.

Chi soffre di dislessia diretta utilizza la via che collega il

sistema di riconoscimento visivo a quello di produzione

della parola, senza passare dal sistema semantico, cioè al

sistema deputato al riconoscimento del significato di ciò che

viene letto.

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IPERLESSIA

I bambini con diagnosi di iperlessia sono precoci nell'imparare a

leggere, ma hanno significative difficoltà nella comprensione del

linguaggio verbale. Inoltre hanno difficoltà si socializzazione e

di interazione appropriata con le persone. Molti di questi

bambini, inoltre, hanno:difficoltà ad iniziare la conversazione

forte necessità di attuare comportamenti abitudinari e ritualistici

difficoltà a pensare concetti astratti e in modo non letterale

grande memoria visiva e uditiva.

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ERRORI TIPICI DEI DISLESSICI

confondono lettere che sono visivamente simili, ma orientate diversamente:

d-b-p u-n m-nconfondono lettere che hanno suoni simili:

v-f g-c b-p d-tleggono le parole al contrario

invertono le sillabe che compongono le parole

sbagliano la sequenza delle lettere:

capra-carpa

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DIFFICOLTÀ DEI DISLESSICII BAMBINI DISLESSICI HANNO INOLTRE DIFFICOLTÀ IN ALCUNE AREE DI APPRENDIMENTO:

le tabelline

le serie numeriche

le informazioni in sequenza (mesi dell'anno, giorni della

settimana, lettere dell'alfabeto)

i rapporti spaziali e temporali (ieri/domani destra/sinistra)

alcune abilità motorie

problemi di attenzione e di concentrazione

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DISLESSIE ACQUISITEDislessie periferiche

Sono definite dislessie periferiche i disturbi di elaborazione

della forma visiva della parola. Il disturbo colpisce le prime

fasi di elaborazione delle parole, che sono le più periferiche.

DISLESSIA DA NEGLECT

la parola “LETTO” può essere letta come ETTO PETTO SETTO TETTO

DISLESSIA ATTENZIONALE

sono in grado di leggere la parola CASA, ma non riescono a denominare la lettera presente in essa C-A-S-A

Uno degli errori più tipici di questi pazienti è la “migrazione” delle lettere, per cui se vengono presentate contemporaneamente le stringhe RINE-PATO esse possono essere lette come PANE-RITO.

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DISLESSIE ACQUISITE

ALESSIA PURAla lettura delle parole può avvenire solo attraverso la lettura separata delle singole lettere che compongono la parola

DISLESSIE CENTRALI

Le dislessie centrali sono quei disturbi di lettura il cui deficit è a carico

delle due procedure necessarie per la lettura ad alta voce, ovvero

della via fonologica e della via visiva.

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DISLESSIE CENTRALIDislessia superficiale o lettura fonologica

Queste persone cercano di leggere le parole presentate loro attraverso la conversione grafema-fonema

Dislessia fonologica o lettura visiva

La dislessia fonologica consiste sostanzialmente

nell'incapacità di leggere le non-parole e le parole

sconosciute, mentre viene conservata la capacità di

leggere le parole che fanno parte del vocabolario

usuale del paziente. La lettura delle parole può essere

molto accurata o presentare dei deficit a livello delle

parole astratte e delle parole funzione.

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DISLESSIE CENTRALIDislessia profonda

I pazienti che soffrono di questo tipo di dislessia vedono compromessa la loro capacità di leggere stringhe di lettere che non formano parole (PRENO) e con le parole commettono vari tipi di errori. Gli errori comuni sono:

errori di tipo semantico, ovvero leggono non la parola scritta ma una di significato correlato a questa, ad esempio viene presentata la parola TIGRE e il soggetto dice la parola LEONE; questi errori costituiscono il sintomo patognomonico di tale dislessia, quindi se è presente questo tipo di errori si troveranno anche quelli descritti successivamente;

errori visivi: ad esempio LETTO al posto di METTO, cioè quando la parola letta ha molte lettere in comune con quella che è realmente scritta;

errori prima visivi e poi semantici; cioè fa entrambi gli errori nella stessa parola

sostituzione di parole funzione (es QUANDO viene letto QUANTO);

errori morfologici. Gli errori morfologici sono gli errori che si commettono quando leggendo viene modificato il prefisso o il suffisso della parola (es ANDAVO viene letto ANDATO);

effetto concretezza. Le parole molto concrete (facilmente immaginabili) sono lette meglio delle parole astratte

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DISLESSIE CENTRALI

è un disturbo di lettura che comporta un'incapacità di leggere le non parole e una mancata comprensione delle parole che però vengono lette correttamente. Potrebbe essere considerata un sottotipo di dislessia fonologica data l'impossibilità di leggere le non parole.Chi soffre di dislessia diretta utilizza la via che collega il sistema di riconoscimento visivo a quello di produzione della parola, senza passare dal sistema semantico, cioè al sistema deputato al riconoscimento del significato di ciò che viene letto. In sostanza

Iperlessia o dislessia diretta