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CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE - Relazione in materia di Edilizia Residenziale Pubblica - Esercizio Finanziario 2004 - 2005 (Relazione ai sensi dell’art. 3 Legge 14 gennaio 1994, n. 20)

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CORTE DEI CONTI

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE

- Relazione in materia di Edilizia Residenziale Pubblica -

Esercizio Finanziario 2004 - 2005

(Relazione ai sensi dell’art. 3 Legge 14 gennaio 1994, n. 20)

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Analisi economico-finanziaria Dr. Guido CURRE

Supporto informatico Patrizia AMOIA

Milva RONGIONE

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Corte dei Conti

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE

Del. n. 2/ERP/06

La Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte, composta dai Magistrati:

Presidente Ivo MONFELI Presidente

Consigliere Ugo REPPUCCI Consigliere Delegato

Consigliere Salvatore CORRADO Consigliere Relatore

Referendario Giuseppe Maria MEZZAPESA Referendario

Nell’adunanza del 18 maggio 2006

Visto l’art. 100, comma 2, della Costituzione;

Visto il testo unico delle Leggi sulla Corte dei conti, approvato con Regio Decreto 12

luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;

Vista la Legge 14 gennaio 1994, n.20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e

controllo della Corte dei conti;

Visto l’articolo 7, comma 7 della Legge 5 giugno 2003 n. 131 “Disposizioni per

l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n

3”;

Visto il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di Controllo della Corte dei conti,

deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte stessa in data 16 giugno 2000 n. 14/2000 e

successive modificazioni;

Vista la Deliberazione n. 9/Prog./04 del 21 dicembre 2004, con la quale è stata

programmata l’attività di controllo per l’anno 2005;

Vista l’Ordinanza n. 5/Ref./06 del 28 aprile 2006, con la quale il Presidente della

Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte ha deferito l’esame e la pronuncia sulla

relazione riguardante l’Edilizia Residenziale Pubblica nella Regione Piemonte relativa agli

esercizi finanziari 2004 - 2005 alla Sezione, convocata per l’adunanza odierna;

Vista la nota prot. n. 40/ind.ERP in data 28 aprile 2006 della Segreteria della Sezione

Regionale di Controllo per il Piemonte, con la quale copia dell’Ordinanza del Presidente è stata

trasmessa all’Assessorato all’Urbanistica Pianificazione Territoriale e dell’area metropolitana,

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Edilizia residenziale Pubblica della Regione Piemonte, unitamente ad una copia della relazione

suddetta;

Udito il relatore, Consigliere Salvatore CORRADO;

Uditi i rappresentanti della Regione Piemonte, Dr.ssa CAVALLO PERIN ed Arch.

FRANZO, Direttori nell’Assessorato all’Urbanistica Pianificazione Territoriale e dell’area

metropolitana, Edilizia residenziale Pubblica della Regione Piemonte;

DELIBERA

di approvare l’unita relazione

ORDINA

che la deliberazione odierna e la relazione vengano trasmesse al Presidente della Regione ed

all’Assessore all’Urbanistica Pianificazione Territoriale e dell’area metropolitana, Edilizia

residenziale Pubblica della Regione Piemonte.

Così deliberato nell’adunanza del 18 maggio 2006.

IL PRESIDENTE

F.to Prof. Avv. Ivo MONFELI

IL RELATORE

F.to Cons. Salvatore CORRADO

Depositato in Segreteria il: 31 maggio 2006

IL DIRETTORE DELLA SEGRETERIA

F.to Dott.ssa Anna Maria FERRERO

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INDICE

PREMESSA _________________________________________________________ 7

INTRODUZIONE _____________________________________________________ 8

ASPETTI GEOPOLITICI ___________________________________________________ 8 ASPETTI ECONOMICI ____________________________________________________ 9

NORMATIVA_______________________________________________________ 12

IL NUOVO TESTO UNICO_________________________________________________ 12 IL NUOVO PIANO TERRITORIALE REGIONALE ___________________________________ 13

ASPETTI GENERALI DELL’ERP NELLA REGIONE PIEMONTE ___________________ 16

ASSEGNATARI DI CASE POPOLARI___________________________________________ 16 CAUSE DI FINE LOCAZIONE _______________________________________________ 18 IL PATRIMONIO PUBBLICO DI CASE POPOLARI___________________________________ 21 VENDITA DEGLI ALLOGGI D’ERP ___________________________________________ 24 RICHIESTA DI ALLOGGI POPOLARI __________________________________________ 26

RISORSE - PROGRAMMAZIONE E PROFILI STRATEGICI _____________________ 28

I FONDI A DISPOSIZIONE ________________________________________________ 28 L’ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI___________________________________ 28 LE RISORSE FINANZIARIE DESTINATE ALL’ERP __________________________________ 29 IL PIANO PLURIENNALE PER LA CASA ________________________________________ 33 IL PROGETTO OSSERVATORIO INTERREGIONALE _________________________________ 34 I DATI RILEVATI PRESSO I COMUNI CON PIÙ DI 8.000 ABITANTI______________________ 35 L’OSSERVATORIO COMUNALE DELLA CITTÀ DI TORINO_____________________________ 38 IL PROGRAMMA NAZIONALE “20.000 ABITAZIONI IN AFFITTO” ______________________ 40 IL BANDO 8° BIS _____________________________________________________ 41 IL PROGRAMMA NAZIONALE “GLI ALLOGGI PER GLI ANZIANI” ________________________ 43 ACCORDI DI PROGRAMMA CON I COMUNI______________________________________ 44 IL BANDO REGIONALE PER LE ESIGENZE ABITATIVE DEI PORTATORI DI HANDICAP ___________ 45 LA VALORIZZAZIONE DEI CENTRI STORICI _____________________________________ 45 IL RECUPERO DI FABBRICATI RUSTICI ________________________________________ 45 IL FONDO NAZIONALE DI SOSTEGNO ALLA LOCAZIONE_____________________________ 46 I PROGRAMMI DI RECUPERO URBANO ________________________________________ 47 IL PROGRAMMA “CONTRATTI DI QUARTIERE II”_________________________________ 50 IL PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA URBAN 2____________________________ 52 IL PROGETTO “FALLIMENTI IMMOBILIARI” ____________________________________ 53

EDILIZIA AGEVOLATA _______________________________________________ 56

L’ATTUAZIONE DELL’OTTAVO PROGRAMMA_____________________________________ 56 LA RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI PER L’EDILIZIA AGEVOLATA _________________________ 59 L’ATTUAZIONE DEL FONDO INVESTIMENTI PIEMONTE - L’ANDAMENTO DELLE TRE EDIZIONI (L.R. 59/96, L.R. 16/97 E L.R. 31/99) _______________________________________ 60 IL NUOVO BANDO BUONO CASA____________________________________________ 63

EDILIZIA SOVVENZIONATA ___________________________________________ 67

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L’ANDAMENTO DEL FONDO SOCIALE _________________________________________ 67 L’ANDAMENTO DEGLI ALTRI PROGRAMMI FINANZIATI______________________________ 71

CONSIDERAZIONI FINALI ____________________________________________ 75

APPENDICE _______________________________________________________ 93

DISAMINA E AGGREGAZIONE DEI DATI ACQUISITI A MEZZO DEL QUESTIONARIO 93 DESCRIZIONE DEL PATRIMONIO____________________________________________ 93 GESTIONE DEL PATRIMONIO _____________________________________________ 100

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PREMESSA

La presente relazione sull’Edilizia residenziale pubblica [di seguito denominata ERP],

conformemente al programma annuale, approvato con Deliberazione n. 9 del 21 dicembre

2004 della Sezione Regionale di controllo della Corte dei conti per il Piemonte, si pone in una

logica di continuità rispetto alla precedente che si era fermata al giugno 2004.

In esecuzione del citato programma, il presente referto si avvale delle risultanze della

precedente analisi non solo per poter misurare e verificare l’andamento delle politiche di

gestione nel settore considerato ma anche per raffrontare l’eventuale miglioramento dei

risultati, tutto ciò al fine di analizzare in quali termini ed in che misura l’azione amministrativa

posta in essere abbia inciso a livello territoriale.

Per l’attuazione di questa relazione, la Regione Piemonte è stata invitata a fornire

elementi utili per l’istruttoria.

I responsabili dei competenti uffici della Regione Piemonte, di cui si evidenzia la fattiva

collaborazione, hanno trasmesso i dati in loro possesso concernenti gli immobili sia in gestione

sia di proprietà dei Comuni, degli ATC o di altri Enti relativi a tutto il 2004 ed anche, in alcuni

casi, del 2005.

I dati forniti, nella maggior parte aggiornati alla data del 31 dicembre 2004, altri al 31

dicembre 2005, possono essere considerati attendibili.

In considerazione dell’importanza e qualità dei dati acquisiti con l’indagine dello scorso

anno, il presente referto riporta in un’apposita “appendice” i dati relativi al terzo questionario,

che era stato inviato agli Enti gestori di alloggi ERP, concernente la descrizione del patrimonio

da loro gestito ed alla consistenza dello stesso.

Si ricorda che gli Enti presi in esame erano i Comuni capoluoghi di Provincia ed un

numero limitato di Comuni, non capoluogo di Provincia, presi a campione tra quelli compresi

nelle undici classi demografiche con popolazione inferiore agli 800 abitanti o compresa fra gli

8.000 ed i 500.000 abitanti, nonché le Agenzie Territoriali per la Casa.

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INTRODUZIONE

Per poter meglio considerare le varie tematiche connesse all’ERP sono stati di seguito

riportati alcuni aspetti generali utili per poter affrontare l’analisi della materia in esame.

Ad integrazione del referto dello scorso anno si sono analizzati ancora più

approfonditamente i dati.

Si precisa, in ultimo, che i dati di seguito riferiti, indispensabili per la comprensione

dell’intero quadro territoriale e sociale piemontese, sono stati forniti dalla Regione Piemonte.

Aspetti geopolitici

Il Piemonte è la seconda Regione che ha più Comuni (pari al 15% dei comuni italiani)

dopo la Lombardia, ma in essa risiedono la metà degli abitanti rispetto alla Lombardia.

Da notare inoltre che le Province di Torino e di Cuneo sono le due Province italiane con

il maggior numero di Comuni (rispettivamente 315 e 250).

Il rapporto tra numero di abitanti e Comuni esistenti dimostra come in Piemonte vi sia

quindi un’alta dispersione amministrativa, maggiore rispetto a tutte le altre Regioni (la

grandezza media di un Comune in Piemonte è di 3.500 abitanti contro 6.000 della media

nazionale).

Analizzando l’ampiezza demografica comunale, il 90% (pari a 1.077 Comuni) risulta di

piccola dimensione in quanto in essi abitano meno di 5.000 persone; mentre soltanto 28

Comuni (di cui 13 in Provincia di Torino, 6 nel Cuneese e 5 nell’Alessandrino) superano la

soglia dei 20.000 abitanti e soltanto il Comune di Torino risulta di grandi dimensioni (861.644

abitanti), senza però poter essere definito metropoli (una metropoli ha più di un milione di

abitanti).

La densità di popolazione per km2 del Piemonte (166,6) è inferiore a quella nazionale

(192), ma risulta quasi doppia rispetto alla regionale nella Provincia di Torino (318), molto

elevata in quelle di Novara e Biella, fino a diventare nelle Province di Verbania e di Cuneo

inferiore alla metà rispetto a quella regionale (la densità è di circa 75 abitanti per km2 ).

Al 30 aprile 2005 risiedevano in Piemonte 4.333.993 abitanti, in lievissimo aumento

rispetto all’anno precedente, corrispondenti al 7,4% della popolazione italiana.

La Provincia di Torino è la più popolata (vi abita infatti il 52% dei piemontesi, che per il

76% sono concentrati nei 53 Comuni formanti l’area metropolitana torinese), seguita a

distanza da Cuneo (561.729) ed Alessandria (418.203).

Il 65,8% della popolazione risulta compresa nella fascia lavorativa: 2 milioni e 800mila

persone hanno un’età compresa tra i 15 ed i 64 anni.

Rispetto alla media nazionale, però, il Piemonte denota un tasso d’invecchiamento della

popolazione più alto che nel resto dell’Italia; infatti il tasso di natalità è inferiore di un punto

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percentuale (8,2 nati per 1.000 abitanti) rispetto a quello italiano, mentre l’indice di vecchiaia1,

pari al 177,4, è superiore alla media nazionale, sebbene in diminuzione di un punto

percentuale rispetto all’anno precedente.

Riguardo alle famiglie, che secondo i dati ISTAT del 2004 risultano 1.906.843, il 30%

(equivalente a un milione e 800 mila persone) è composto di single ed un altro 30% da coppie;

soltanto il 40% comprende nuclei di tre o più persone.

Al primo gennaio 2004, i permessi di soggiorno per extracomunitari in Piemonte sono

stati 167.615, (+38% rispetto all’anno precedente), pari al 7% di quelli rilasciati a livello

nazionale.

Le maggiori richieste sono state nelle Province di Torino con 92.457 domande (57.403

lo scorso anno), Cuneo con 20.855 (rispetto a 13.214) e Novara 14.493 (10.075); il Verbano è

stata la Provincia con meno richieste, 4.279.

La presenza di persone extracomunitarie ha portato, dal 2000, sia ad un aumento della

natalità (il 17% delle nascite vede come genitore una persona straniera contro la media

italiana che è dell’8%) che un aumento dell’apporto straniero al valore aggiunto del Prodotto

Interno Lordo piemontese, grazie alle loro capacità imprenditoriali nei settori del commercio,

costruzioni e del tempo libero.

Aspetti economici

In base a dati SVIMEZ (forniti dall’Assessorato competente), risulta che nel 2004 il PIL

del Piemonte è cresciuto del +1,2% rispetto all’anno precedente (in linea con la media del

Paese) per un valore di circa 110.495 euro.

-0,4

0

0,4

0,8

1,2

1,6

2

2,4

2,8

3,2

2000 2001 2002 2003 2004

Variazione del PIL a prezzi costanti 1995

Italia

Piemonte

FONTE: Regione Piemonte

1 L’indice di vecchiaia è dato dal rapporto tra la popolazione con 65 anni e oltre e la popolazione tra 0-14 anni, moltiplicato 100.

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La Bilancia Commerciale presenta un attivo di circa 8 milioni di euro ed il Piemonte

risulta la quarta Regione esportatrice italiana (nel 1992 risultava la seconda).

Il 67% dell’Export avviene verso Paesi dell’Unione europea: la prima è la Francia con il

18%.

La voce più significativa delle merci esportate riguarda i componenti per le automobili

(+10% rispetto al 2003), mentre continua a calare la vendita estera di auto.

Vi è stata inoltre una perdita delle quote di mercato internazionali, riconducibile a fattori

di competitività e soltanto in misura residuale alla specializzazione settoriale e geografica.

Continua per il quarto anno la debolezza nel comparto industriale, ad eccezione del

settore delle costruzioni, che ha continuato a sostenere l’attività economica complessiva grazie

al comparto delle opere pubbliche, trainate dalle grandi opere infrastrutturali e dai Giochi

olimpici invernali del 2006.

Composizione settoriale del valore aggiunto a prezzi 1995

0,0%

20,0%

40,0%

60,0%

80,0%

1999 2,3% 29,7% 4,5% 63,4%

2002 1,9% 27,4% 5,0% 65,7%

2003 2,2% 27,3% 5,6% 64,9%

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi

FONTE: Regione Piemonte

Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Italiano Cambi, in Piemonte gli investimenti diretti

esteri nel primo semestre 2005 hanno avuto un saldo negativo di 389,59 milioni di euro, a

fronte di investimenti pari a 5.492,079 milioni di euro e disinvestimenti per 5.890,699 milioni

di euro.

E’ cresciuta la presenza del terziario avanzato e continua ad avere un andamento

positivo il movimento turistico in Regione, cosa che ha comportato il potenziamento dell’offerta

extra - alberghiera.

In base a dati ISTAT nella Regione l’occupazione nel 2004 è aumentata del 1,0% (2,2%

nel 2003), grazie soprattutto all’edilizia ed all’agricoltura.

Per ciò che concerne il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, rispetto al 2003, si è

dimezzata nel solo settore meccanico, mentre è aumentata del 30%-40% in tutti gli altri

settori per un totale di 17.763.884 ore.

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Dei 1.795.500 occupati il 59% lavorano nel terziario, il 37,5% nell’industria ed il

restante 3,5% nell’agricoltura.

Nel 2004 i prestiti bancari alla clientela residente in Piemonte sono aumentati del

+5,3%, valore lievemente inferiore a quello dell’anno precedente.

L’espansione del credito ha riflesso soprattutto l’andamento dei finanziamenti alle

famiglie consumatrici, il cui peso è giunto al 13,9%.

Nella tabella qui sotto sono riportati in valore percentuale i prestiti per settore di attività

economica:

PRESTITI (valori %li)

PA

Società finanziarie

/ assicurative

Imprese Costruzioni Servizi Famiglie

2002 2,3 -2,3 -1,7 1,7 -11,2 9,0

2003 20,5 12,0 -4,6 7,1 7,3 9,7

2004 11,3 9,3 -3,3 10,3 5,0 13,9

Fonte: Banca d’Italia.

I crediti, oltre il breve periodo, per l’acquisto di abitazioni hanno continuato l’espansione

degli ultimi anni; nel 2004 la consistenza a fine anno di finanziamenti bancari è 13.131 milioni

di euro (+20,2% rispetto il 2003).

Da notare l’abbassamento del tasso d’interesse praticato, un allungamento della durata

media dei contratti ed un aumento della quota dell’immobile finanziata.

Secondo i dati forniti dalla Regione, in Piemonte ci sarebbero circa 371.000 famiglie che

vivono in alloggi presi in locazione.

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NORMATIVA

In considerazione del fatto che nell’indagine dello scorso anno gli aspetti normativi

nazionali e soprattutto regionali sono stati già diffusamente riferiti, si è preferito, in questa

sede, riportare esclusivamente le due novità normative.

Il nuovo Testo Unico

L’Assessorato regionale competente ha lavorato alla stesura del Testo Unico che

riassume le Leggi precedenti e dà nuove regole in Piemonte all’edilizia residenziale pubblica

sovvenzionata.

Il testo di legge definitivo, con tutta probabilità, dovrebbe essere approvato - dopo i

dovuti passaggi istituzionali - non prima dell’autunno 2006.

Dalle anticipazioni disponibili relative al suo contenuto, la nuova Legge comprende

alcune precedenti normative (quelle che regolavano l’assegnazione degli appartamenti ed i

rapporti tra la Regione e le ATC) ed introduce, per la prima volta in Italia, una normativa per

l’alienazione del patrimonio pubblico.

Tra le molte novità:

• Si fa riferimento esplicito al concetto di nucleo familiare come legato alla residenza

anagrafica e non più al matrimonio (coppie di fatto);

• Per gli extra comunitari vi è la possibilità di concorrere all’assegnazione di una casa

popolare con solo due anni di residenza (applicazione della Legge Bossi-Fini);

• Criterio economico: non si terrà conto solo del reddito percepito ma di un indicatore

di situazione economica finanziaria (Isef), che considererà anche il patrimonio

immobiliare e mobiliare del richiedente;

• Ai Comuni verrà consentito di aggiornare le graduatorie ogni anno;

• Piani unici regionali (annuali) consentiranno ad un Ente pubblico di alienare una

parte del patrimonio immobiliare di edilizia pubblica;

• Potranno essere venduti solo edifici costruiti da almeno vent’anni puntando a ricavi

medi per alloggio intorno ai 40 mila euro, contro gli attuali 27 mila;

• I privati, proprietari di alloggi, saranno, ovviamente, liberi di venderli, ma le ATC

beneficeranno del diritto di prelazione;

• Nuove regole anche per le ATC:

• Presidente e Vice presidente potranno durare in carica solo per due mandati;

• I consigli di amministrazione saranno ridotti da sette a cinque componenti;

• Le procedure per la compilazione dei bilanci saranno semplificate (anche se il

controllo rimarrà di competenza del Consiglio regionale).

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Il nuovo Piano Territoriale Regionale

La Giunta Regionale con Delibere n. 30-1375 del 14 novembre 2005 e n. 17-1760 del

13 dicembre 2005 ha approvato il documento programmatico per un nuovo Piano Territoriale

Regionale.

Il Piano é lo strumento attraverso cui si definisce la visione strategica della

programmazione regionale per coordinare le diverse politiche settoriali e proporre regole che

consentano di risolvere i conflitti d'interesse.

Esso costituisce il quadro strategico di riferimento per le diverse politiche che agiscono

sul territorio regionale (programmazioni regionali di settore, piani territoriali provinciali e

comunali, programmazione negoziata).

Il livello statutario del piano affronta e definisce le regole di governo del territorio.

Esso rappresenta, quindi, la componente normativa dello strumento regionale nei

riguardi delle diverse politiche di settore e nei confronti della pianificazione ai diversi livelli

istituzionali.

Sin dalla fase della sua elaborazione, è quindi necessario promuovere una chiara e

trasparente informazione, che possa garantire la maggior partecipazione possibile al processo

di gestione del territorio.

Seguono, sintetizzati in punti: gli indirizzi, gli obiettivi, i criteri ed i fondamenti del Piano

stesso.

Indirizzi:

a) guidare il cambiamento territoriale. Sarà necessario definire la rete delle funzioni di

eccellenza, prevedendo forme di valorizzazione del più ampio ventaglio possibile di

vocazioni e risorse (produttive, tecnologiche, ambientali, culturali ecc.),

riconoscendo la progettualità ed esaltando le peculiarità locali. Filo conduttore è

l’individuazione dell’articolazione policentrica del territorio regionale e degli

elementi di forza e di criticità, che guideranno la selettività delle politiche, dato

anche il contesto di limitatezza delle risorse finanziarie;

b) incrementare il valore aggiunto territoriale. Centrale sarà il recupero, la formazione

e la riproduzione di nuovo capitale sociale, promuovendo forme integrate di

pianificazione (comprendendovi il controllo dell’urbanizzazione, la sostenibilità dei

servizi sociali, le reti tecnologiche, di mobilità e ambientali, ecc.). Il valore aggiunto

territoriale è infatti connesso alla fruibilità delle risorse, al rafforzamento delle

potenzialità competitive, alla connettività rispetto a reti economiche, tecnologiche

ed ecologiche sovralocali;

c) raccogliere le sfide istituzionali. Il potenziamento dei programmi d’azione territoriale

non è scindibile dalla definizione di un modello di governance che preveda il

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rafforzamento degli strumenti di compartecipazione alle scelte e gli incentivi alla

cooperazione.

Obiettivi:

a. rafforzare i meccanismi di concertazione tra i diversi livelli decisionali. Si tratta cioè di

riconoscere una dimensione dinamica e costruttiva della Regione, che si esprime

attraverso la consensuale adesione di un insieme di comunità locali a un comune

programma di gestione dei problemi collettivi;

b. migliorare il coordinamento e l’integrazione tra le politiche regionali di tipo settoriale,

considerando che il livello regionale è quello in cui regolazione settoriale e sviluppo

locale s’incontrano;

c. mobilitare risorse non ancora valorizzate e costruire contesti istituzionali e di relazioni

che le valorizzino: ciò consentirà, da un lato, di affrontare il nodo dell’equità sociale

come inclusione e non come ridistribuzione, e, dall’altro, di incrementare il valore

aggiunto territoriale attraverso la riproduzione del capitale sociale;

d. si impone dunque una revisione di fondo delle politiche territoriali regionali che

trascenda i criteri burocratici, regolamentativi e dirigistici in cui la cooperazione

intercomunale viene fatta discendere dall’alto verso il basso. Sarebbe nel contempo

errato attribuire al livello regionale un ruolo residuale rispetto ai compiti assegnati ai

comuni e alle loro aggregazioni (si rischierebbe in tal modo di inibire la funzione

strategica esercitata dal livello regionale, aprendo conseguentemente una crescente

competizione tra le istituzioni comunali). L’obiettivo è mettere a fuoco istituti e

strumenti volti a favorire: a) la cooperazione locale; b) il coordinamento

intercomunale; c) l’accordo tra i comuni di un sistema locale; d) la cooperazione tra

l’insieme dei sistemi locali e la regione nel suo complesso;

e. lo strumento, a questo riguardo, è un contratto istituzionale tra Enti territoriali che

sancisca la volontaria appartenenza di ogni sistema locale a una più vasta rete

regionale di interazioni strategiche e a un più ampio progetto di cooperazione

territoriale (il contrario quindi della burocratizzazione e della tecnicizzazione),

rovesciando la stessa procedura di approvazione del piano regionale: sarebbe cioè il

livello più basso – il sistema locale territoriale - ad approvare preliminarmente il

proprio piano, e non viceversa. Si tratta di una modalità di sostegno all’introduzione

di strumenti compensativi e perequativi, oltre che strumentale per “obbligare” i

comuni a scelte a volte sgradevoli (cui una comunità locale difficilmente potrebbe

sottrarsi qualora avesse partecipato direttamente all’elaborazione di una comune

strategia territoriale).

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Criteri:

1) Strategico. Fondato cioè sulla individuazione/definizione degli scenari di sviluppo,

nel rispetto delle risorse disponibili, volto a collocare la regione e i suoi sistemi

territoriali in un più ampio scacchiere di sfide e di opportunità, sulla base delle

tendenze dell’economia, della società e del contesto ambientale;

2) Processuale. Non si tratta di un piano quale evento straordinario (e quindi rigido e

immutabile) ma teso ad adeguarsi ai processi evolutivi in atto, strutturato a

seconda della natura e dell’urgenza dei problemi da affrontare. La sua costruzione

discenderà dalla progressiva maturazione delle progettualità locali, quindi

dall’inevitabile mediazione e integrazione fra istituzioni e soggetti diversi. Ai sistemi

locali (tipo aggregazioni di comuni esprimenti una propria capacità d’azione

strategica) sarà quindi attribuito il ruolo di interlocutori diretti nel processo di

formazione, implementazione e verifica delle scelte di piano.

Fondamenti:

1) La ridefinizione del più ampio sistema di governance regionale. Da una tradizionale

politica di governo del territorio fondata su criteri burocratici e dirigistici, l’obiettivo

è ora la messa in atto di strumenti di concertazione tra i diversi livelli decisionali,

volti a favorire la cooperazione e il coordinamento fra i comuni e fra soggetti

pubblici e privati. In altre parole, politiche territoriali, livelli istituzionali e modello di

governance saranno pensati congiuntamente;

2) La co-pianificazione, ovvero il coinvolgimento, in uno spirito partecipativo, dei

diversi livelli istituzionali (Regione, Province, Comuni) alla definizione non solo del

nuovo sistema di governo del territorio, ma delle stesse iniziative di intervento

strategico. Le modalità d’azione del soggetto pubblico – in particolare della Regione

– prevedono quindi un progressivo slittamento verso un ruolo di pilotaggio, di

direzione e di accompagnamento dei soggetti coinvolti nei processi decisionali;

3) La semplificazione del sistema legislativo, che garantisca peraltro la necessaria

trasparenza dell’azione amministrativa nei confronti del cittadini. Questa sarà

particolarmente evidente nella definizione della nuova Legge di pianificazione

urbanistica, strettamente connessa, sul piano normativo, ai fondamenti che guidano

la costruzione del nuovo Piano territoriale regionale.

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ASPETTI GENERALI DELL’ERP NELLA REGIONE PIEMONTE

Dato che, come già detto, con la stesura di questo referto ci si è proposti lo scopo di

verificare l’andamento di questo settore così importante per il sociale e per l’economia della

Regione, la linea di condotta è stata quella di monitorare i progressi e l’evoluzione di quegli

aspetti che già nella passata indagine si diceva che avrebbero richiesto specifici

approfondimenti istruttori.

Assegnatari di case popolari

I proprietari delle case in affitto, secondo una fonte ISTAT del 2000, nel Nord-Ovest

d’Italia sono: il 28% Enti Pubblici (quali le ATC nel caso della realtà piemontese); il 64%

cittadini privati ed il 5% Società private, quali gli Istituti di credito e le Assicurazioni.

Per ciò che concerne le ATC, in base a dati da esse forniti alla Regione e concernenti

l’anno 2005, 48.687 sarebbero gli assegnatari (locatari) di case popolari (erano 48.267 nel

2004), di cui oltre il 60% allocato nelle case gestite nella sola Provincia di Torino.

Nella tabella che segue sono riportati i dati (aggiornati al 31 dicembre 2005) relativi alle

famiglie utenti delle ATC provinciali, il numero delle famiglie residenti e, nell’ultima colonna, il

rapporto percentuale fra le due cifre.

Case popolari - Assegnatari al 31.12.2005

ATC Famiglie utenti

Famiglie residenti

Utenze / residenti

Alessandria 4.785 195.482 2,4%

Asti 1.837 91.353 2,0%

Biella 1.323 82.471 1,6%

Cuneo 3.526 237.489 1,5%

Novara 5.840 147.647 4,0%

Torino 29.307 985.735 3,0%

Vercelli 2.069 69.995 3,0%

TOTALE 48.687 1.810.172 2,7% FONTE: Regione Piemonte

Per consentire un confronto si riporta anche la tabella con i dati relativi al 31 dicembre

2004.

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Case popolari - Assegnatari al 31 dicembre 2004

ATC Famiglie utenti

Famiglie residenti

Utenze / residenti

Alessandria 4.731 195.482 2,4%

Asti 1.824 91.353 2,0%

Biella 1.320 82.471 1,6%

Cuneo 3.459 237.489 1,5%

Novara 5.603 147.647 3,8%

Torino 29.249 985.735 3,0%

Vercelli 2.081 69.995 3,0%

TOTALE 48.267 1.810.172 2,7% FONTE: Regione Piemonte

Nella tabella sottostante, invece, è possibile esaminare l’andamento 2000-2004 del

canone annuo medio nelle varie ATC del Piemonte.

ATC 2000 2001 2002 2003 2004

Alessandria € 907,19 € 946,33 € 920,55 € 942,91 € 912,60

Asti € 909,00 € 850,22 € 831,94 € 868,53 € 849,36

Biella € 1.092,29 € 1.151,77 € 1.099,93 € 1.168,28 € 1.135,08

Cuneo € 1.200,66 € 1.310,70 € 1.258,36 € 1.319,86 * € 1.323,24

Novara – V.C.O. € 1.095,33 € 1.124,47 € 1.066,69 € 1.120,78 * € 1.100,76

Torino € 1.017,71 € 1.056,47 € 1.036,15 € 1.049,81 € 1.044,00

Vercelli € 758,10 € 796,61 € 739,21 € 839,46 € 782,04

Media Regione € 1.013,89 € 1.055,02 € 1.025,36 € 1.053,68 € 1.044,00

*: sono compresi i canoni dei locali diversi dagli alloggi FONTE: Regione Piemonte

Il competente Assessorato regionale ha effettuato un’analisi degli affittuari che hanno

richiesto un contributo per l’affitto, grazie al Fondo nazionale istituito con la Legge n. 431/98, e

dai dati emersi si nota che nel bando emesso dalla Regione Piemonte nel 2004, con riferimento

al reddito percepito nel 2003, ci sono state 23.164 domande, +36% rispetto alla prima

edizione del Fondo, ma in netto calo rispetto all’anno precedente:

1999 2000 2001 2002 2003

Domande valide 8.264 19.633 24.400 32.964 23.164

FONTE: Regione Piemonte

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Sui tre anni d’attivazione del Fondo nazionale per il sostegno all’affitto, si nota che a

partire dai contratti registrati dal 2000 vi è stato un aumento del canone, non seguito in

maniera proporzionale dall’aumento del reddito percepito.

Pertanto, l’incidenza del canone sul reddito è aumentata in tutto il Piemonte, specie

nella città di Torino con punte di oltre il 40% d’incidenza.

Da segnalare come nella quarta edizione del Fondo nazionale per il sostegno alla

locazione, si sia potuto erogare, nel 2004, un contributo che ha coperto soltanto il 47% di

quanto richiesto dai cittadini.

1999 2000 2001 2002 2003

Richiesto 12.138.496,04 29.686.162,47 39.611.825,22 56.380.258,43 42.420.935,40

Erogato 12.138.496,04 29.686.162,47 25.671.148,39 16.339.289,81 19.937.782,57

Fabbisogno soddisfatto 100% 100% 60% 29% 47%

FONTE: Regione Piemonte

Cause di fine locazione

In base ai dati del Ministero dell’Interno, nel 2004 sono stati eseguiti 2.176 sfratti1

(ridotti del 25% rispetto all’anno precedente) ne sono stati emessi 3.478 (+6% rispetto al

2003).

Andamento regionale

02.0004.0006.0008.000

10.00012.00014.00016.00018.00020.000

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999 *

2000

2001

2002

2003

2004*

Provvedim. emessi

Richieste esecuz.

Sfratti eseguiti

* dati incompleti FONTE: Ministero dell’Interno

La causa principale dei provvedimenti di sfratto emessi rimane sempre la morosità (pari

a 2.863).

1 I dati della Provincia di Torino sono incompleti

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Come si nota dal grafico sottostante, dal 1990 al 1996 la motivazione della finita

locazione era la causa principale di sfratto, nel 1996 avvenne il pareggio ma dal 1997 in poi la

morosità (e quindi la difficoltà di pagare l’affitto sul mercato libero) è la motivazione

fondamentale per lo sfratto.

Motivazione per emissione sfratti

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999*2000

2001

2002

2003

2004*

Morosità

Finita Locazione

Necessità locatore

*Dati incompleti Fonte: Ministero dell’Interno

Segue una tabella che riporta la comparazione delle motivazioni di sfratto con l’esatto

numero dei casi di morosità, finita locazione e necessità del locatore con le rispettive

percentuali.

Nelle ultime due colonne sono stati riportati i totali degli sfratti emessi con la variazione

dall’anno precedente.

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Comparazioni delle motivazioni di sfratto dal 1990 al 2003

Anno Morosità % su totale

Finita Locazione

% su totale

Necessità locatore

% su totale

Totale sfratti emessi

Variaz. anno preced.

1990 2.201 28,9% 5.378 70,6% 36 0,5% 7.615 -

1991 2.519 28,2% 6.311 70,7% 94 1,1% 8.924 17,19%

1992 2.505 28,0% 6.379 71,4% 49 0,5% 8.933 0,10%

1993 2.816 36,2% 4.913 63,1% 52 0,7% 7.781 -12,90%

1994 3.061 39,7% 4.575 59,4% 65 0,8% 7.701 -1,03%

1995 2.781 42,6% 3.682 56,4% 63 1,0% 6.526 -15,26%

1996 3.307 48,3% 3.514 51,3% 27 0,4% 6.848 4,93%

1997 3.031 62,6% 1.762 36,4% 47 1,0% 4.840 -29,32%

1998 3.125 70,6% 1.269 28,7% 32 0,7% 4.426 -8,55%

1999* 2.670 73,1% 976 26,7% 6 0,2% 3.652 -17,49%

2000 3.233 78,9% 836 20,4% 30 0,7% 4.099 12,24%

2001 3.167 77,3% 929 22,7% 0 0,0% 4.096 -0,07%

2002 2.972 78,5% 792 20,9% 21 0,6% 3.785 -7,59%

2003 2.700 82,6% 560 17,1% 10 0,3% 3.270 -13,61%

2004* 2.863 82,3% 601 17,3% 0 0,0% 3.478 6,36% *Dati incompleti Fonte: Ministero dell’Interno La tabella che segue riporta il dettaglio del dato sugli sfratti per morosità negli anni

2002/2003 per ogni Provincia piemontese:

2002 2003

PROVINCIA Capoluogo Resto Prov. Capoluogo Resto Prov.

AL 120 304 83 200

AT 224 0 210 3

BI 59 81 61 43

CN 97 213 105 320

NO 117 150 357 162

TO 1094 219 637 205

VCO 18 47 37 43

VC 120 109 104 130

PIEMONTE 1.849 1.123 1.594 1.106

2.972 2.700 FONTE: Regione Piemonte

La tabella seguente è, invece, relativa al dettaglio del dato degli sfratti per finita

locazione negli anni 2002/2003 per ogni Provincia piemontese:

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2002 2003

PROVINCIA Capoluogo Resto Prov. Capoluogo Resto Prov.

AL 14 44 15 30

AT 22 0 0 0

BI 22 14 26 22

CN 18 31 14 20

NO 33 30 55 16

TO 406 100 253 65

VCO 13 14 7 12

VC 15 16 15 10

PIEMONTE 543 249 385 175

792 560 FONTE: Regione Piemonte Il patrimonio pubblico di case popolari

Nel 2005, in base ai dati forniti dalle Agenzie Territoriali per la casa all’Assessorato

regionale competente, risultano in Piemonte gestiti 3.570 fabbricati erano 3.529 nel 2004, per

complessivi 51.734 alloggi, erano 51.836 nel 2004.

Il 68,2% di questi (pari a 35.377) sono di proprietà delle stesse Agenzie, il 24,9% (pari

a 12.924) appartengono ai Comuni, il 2% (pari a 1.042) è dello Stato ed il 4,6% (pari a 2.386)

ad altri.

Bisogna ricordare che i Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti devono, in

base alla Legge Regionale n. 11/93, affidare la gestione delle case d’edilizia sovvenzionata alle

Agenzie (che gestiscono il 96% di tali alloggi).

Da un’indagine della Regione, risulta che sul totale dei Comuni piemontesi il 33% di

questi (per un totale di 403) possiede fabbricati destinati all’edilizia popolare.

Segue la scheda che riporta il dato complessivo degli alloggi gestiti dalle ATC (anni

1999/31 dicembre 2005):

Patrimonio immobiliare gestito dalle ATC

Alloggi

Ente 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

ATC 43.681 32.427 32.061 33.799 34.034 35.498 35.377

Comuni 8.806 12.094 11.869 12.497 12.923 12.812 12.924

Regione 28 28 28 5 5 5 5

Stato 3.724 1.459 4.407 1.292 1.246 1.208 1.042

Altro 0 2.031 2.052 2.044 2.100 2.313 2.386

Totale 56.239 48.039 50.417 49.637 50.308 51.836 51.734 FONTE: Regione Piemonte

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Seguono le schede degli alloggi gestiti delle ATC piemontesi divisi per tipologia di

proprietario: propri, di proprietà dei Comuni, della Regione, dello Stato ed altri:

Alloggi gestiti dalle ATC

Propri

ATC 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Alessandria 3.750 3.692 3.730 3.752 3.801 3.902 3.924

Asti 1.336 1.349 1.439 1.584 1.614 1.633 1.646

Biella 1.408 1.368 1.361 1.359 1.354 1.351 1.408

Cuneo 3.916 2.651 2.725 2.773 2.634 2.665 2.772

Novara 4.631 4.644 4.609 4.576 4.543 4.845 4.828

Torino 26.909 18.723 18.197 17.896 18.282 19.263 18.962

Vercelli 1.731 1.731 1.850 1.859 1.806 1.839 1.837

Totale 43.681 32.427 32.061 33.799 34.034 35.498 35.377 FONTE: Regione Piemonte

Alloggi gestiti dalle ATC

Comuni ATC 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Alessandria 498 540 562 586 600 604 667 Asti 21 30 143 152 179 187 187 Biella 0 9 14 31 31 37 37 Cuneo 0 406 498 525 676 689 705 Novara 379 659 1.043 1.067 1.146 1.093 1.106 Torino 7.372 9.914 9.386 9.911 10.064 9.975 10.010 Vercelli 536 536 223 225 227 227 212

Totale 8.806 12.094 11.869 12.497 12.923 12.812 12.924 FONTE: Regione Piemonte

Alloggi gestiti dalle ATC

Regione

ATC 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Alessandria 28 28 28 5 5 5 5

Asti 0 0 0 0 0 0 0

Biella 0 0 0 0 0 0 0

Cuneo 0 0 0 0 0 0 0

Novara 0 0 0 0 0

Torino 0 0 0 0 0 0 0

Vercelli 0 0 0 0 0 0 0

Totale 28 28 28 5 5 5 5 FONTE: Regione Piemonte

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Alloggi gestiti dalle ATC

Stato

ATC 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Alessandria 609 592 592 563 532 529 491

Asti 130 128 120 12 0 5 4

Biella 0 0 0 0 0 0 0

Cuneo - 162 156 155 161 126 0

Novara 415 407 389 385 376 89 89

Torino 2.400 2.972 0 0 281 280

Vercelli 170 170 178 177 177 178 178

Totale 3.724 1.459 4.407 1.292 1.246 1.208 1.042 FONTE: Regione Piemonte

Alloggi gestiti dalle ATC

Altro

ATC 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Alessandria 0 0 0 0 0 0 0

Asti 0 0 0 0 0 0 0

Biella 0 0 0 0 0 0 0

Cuneo 0 0 0 0 0 32 49

Novara 0 0 0 0 0 76 76

Torino 0 2.031 2.052 2.044 2.100 2.100 2.156

Vercelli 0 0 0 0 0 105 105

Totale 0 2.031 2.052 2.044 2.100 2.313 2.386 FONTE: Regione Piemonte

Fabbricati gestiti dalle ATC

ATC 2000 % 2001 % 2002 % 2003 % 2004 % 2005 %

AL 564 16,7% 569 16,7% 573 16,8% 580 16,5% 582 16,5% 585 16,4%

AT 131 3,9% 138 4,0% 138 4,1% 143 4,1% 145 4,1% 146 4,1%

BI 169 5,0% 171 5,0% 172 5,1% 172 4,9% 172 4,9% 182 5,1%

CN 306 9,1% 310 9,1% 318 9,4% 323 9,2% 328 9,3% 335 9,4%

NO 435 12,9% 490 14,4% 463 13,6% 472 13,4% 474 13,4% 479 13,4%

TO 1.570 46,6% 1.561 45,8% 1.566 46,0% 1.614 46,0% 1.620 45,9% 1.635 45,8%

VC 193 5,7% 171 5,0% 171 5,0% 208 5,9% 208 5,9% 208 5,8%

Totale 3.368 100,0% 3.410 100,0% 3.401 100,0% 3.512 100,0% 3.529 100,0% 3.570 100,0%

FONTE: Regione Piemonte La tabella sopra riportata è relativa ai dati dei fabbricati gestiti dalle ATC provinciali con

anche l’indicazione della percentuale sul totale.

Il 75,66% degli alloggi è classificato come economico (A3 per il catasto) ed il 18,25%

come civile (A2), il restante è popolare; la grandezza degli appartamenti è per il 42,06%

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compresa tra i 57 e gli 85 mq (grandezza media), il 28,19% sono fino ai 56 mq (piccoli) ed il

29,76% sono oltre gli 85 mq (grandi).

Nel 2003 il canone medio mensile per i locatari dell’ATC piemontesi è di 87,81 euro al

mese.

ATC Canone medio

mensile

Alessandria € 78,58

Asti € 72,38

Biella € 97,36

Cuneo* € 109,99

Novara* € 93,40

Torino € 87,48

Vercelli € 69,95

MEDIO € 87,81 *Non sono depurati dai canoni dei locali diversi dagli alloggi FONTE: Regione Piemonte Vendita degli alloggi d’ERP

Da una parte, la vendita d’alloggi significa il depauperamento della quota d’alloggi

disponibili per famiglie disagiate (da notare come Asti e Cuneo abbiano già alienato quasi la

metà degli alloggi messi in vendita, a fronte di Vercelli con soltanto il 9%), dall’altra, la vendita

è una fonte di ricavo per le Agenzie.

Per Torino, ad esempio, ha significato un introito totale di circa 163 milioni d’euro in

quanto ha ottenuto un prezzo medio di vendita di 30mila euro che, insieme con quello di

Vercelli e Biella, risulta essere più alto del 30% delle rimanenti quattro ATC.

In generale il saldo delle entrate correnti (ricavi da cessioni e da canoni) meno le uscite

(costo del personale, manutenzione degli stabili) è risultato in attivo.

Si evidenzia al riguardo una vera e propria novità attuata nella Città di Asti: per tentare

di tamponare il problema dell’emergenza casa che angoscia circa 800 famiglie, di cui una

trentina in vera difficoltà, il Consiglio comunale, con un emendamento al piano regolatore

approvato a maggioranza, ha stabilito che: “il 20% degli introiti che il Comune ricaverà

dall’alienazione di propri immobili sarà destinato ad interventi di ERP, ovvero alla costituzione

di un fondo per il contrasto all’emergenza abitativa”.

Dai calcoli effettuati dal Comune di Asti si parla di 2-3 milioni di euro che saranno

disponibili nel prossimo triennio.

Per i fabbricati più piccoli in fase di dismissione, il Comune sta ipotizzando la permuta

con alloggi resi disponibili da privati o Società; altro provvedimento riguarderebbe scuole,

dormitori per studenti, ospizi privati rimasti senza utenza.

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In quest’ultimo caso si opererebbe una trasformazione da destinazione vincolata a

servizi a “residenziale”, con il patto che i proprietari s’impegnino a ristrutturare a proprie spese

una superficie pari al 20% del volume complessivo ed a cederla materialmente al Comune o a

monetizzare il valore.

Nella Regione Piemonte al 31 dicembre 2004, risultano venduti, ai sensi della Legge

560/93, 8.857 alloggi (pari al 33,42% di quelli messi in vendita dal 1994, che sono circa

26.500).

PROPRIETA’ N. alloggi venduti

Ricavo complessivo

Ricavo medio per alloggio

Alessandria

ATC 549 € 13.580.259 € 24.736

STATO e COMUNI 274 € 1.676.929 € 6.120

REGIONE 23 € 64.490 € 2.804

Asti

ATC 366 € 8.372.393 € 22.875

STATO e COMUNI 28 € 654.733 € 23.383

Biella

ATC 113 € 3.378.785 € 29.901

STATO e COMUNI 0 0 0

Cuneo

ATC 701 € 16.462.840 € 23.485

STATO e COMUNI 116 € 1.614.927 € 13.922

Novara – V.C.O.

ATC 561 € 12.886.184 € 22.970

STATO e COMUNI 132 € 352.545 € 2.671

Torino

ATC 5.120 € 167.259.893 € 32.668

STATO e COMUNI 768 € 13.245.701 € 17.247

Vercelli

ATC 106 € 3.513.658 € 33.148

STATO e COMUNI 0 0 0

PIEMONTE

ATC 7.516 € 225.454.012 € 29.997

Stato,Comuni,Regione 1.341 € 17.609.325 € 13.131

TOTALE 8.857 € 243.063.337 € 27.443

FONTE: Regione Piemonte

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Richiesta di alloggi popolari

In Piemonte 48.267 famiglie risultano abitare in una casa popolare; il 78% degli

assegnatari è allocato nella fascia A (37.315 persone), percepisce un reddito lordo mensile da

lavoro dipendente non superiore a 1.410 euro, il 21 % è nelle fasce B e C, soltanto l’1% risulta

avere un reddito superiore a 2.821 euro.

Domande insoddisfatte, sfratti esecutivi ed indigenti nel 2004

Provincia Domande %le su Nuclei fam. %le su Indigenti %le su Famiglie Comuni

Insoddisfatte famiglie Sfrattati famiglie famiglie nel 2004 con Erps

AL 1.420 0,7% 420 0,21% 3.048 1,55% 196.954 57

AT 735 0,8% 363 0,39% 859 0,93% 92.409 20

BI 515 0,6% 2 0,00% 553 0,66% 83.315 43

CN 1.399 0,6% 182 0,08% 1.679 0,70% 240.403 94

NO 544 0,4% 317 0,21% 3.782 2,52% 149.886 35

TO 10.559 1,1% 2.725 0,27% 12.671 1,28% 993.544 111

V.C.O. 336 0,4% 83 0,10% 565 0,71% 70.863 24

VC 387 0,5% 163 0,23% 820 1,16% 79.469 34

Totale regionale 15.895 0,83% 4.255 0,22% 23.977 1,26% 1.906.843 418

FONTE: Regione Piemonte

Rimangono, al 31 dicembre 2004, circa 15.895 domande insoddisfatte che

corrispondono quasi all’1% delle famiglie residenti in Piemonte ed a circa un terzo delle

famiglie che vivono in un alloggio popolare.

Assegnazioni al 31 dicembre 2004

Provincia Domande valide

Domande insodd.

Dom insodd./

Dom. valide

Assegnaz. nel 2004

di cui fuori bando

Alessandria 1.835 1.420 77% 239 115 48%

Asti 844 735 87% 86 51 59%

Biella 724 515 71% 97 53 55%

Cuneo 1.924 1.399 73% 142 91 64%

Novara 949 544 57% 71 29 41%

Torino 11.848 10.559 89% 1.033 632 61%

VCO 531 336 63% 55 20 36%

Vercelli 582 387 66% 110 39 35%

Totale 19.237 15.895 73% 1.833 1.030 56% FONTE: Regione Piemonte

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Le assegnazioni fuori graduatoria sono ancora molto elevate (1.030), circa il 56% di

quelle avvenute nel 2004 (pari a 1.833) e le motivazioni di tali assegnazioni sono al 61% per

un caso sociale e al 39% per la presenza di uno sfratto.

Provincia 2003 Sfratto Casi sociali 2004 Sfratto Casi sociali

AL 90 63% 37% 115 52% 48%

AT 27 44% 56% 51 53% 47%

BI 25 7% 93% 53 13% 87%

CN 51 41% 59% 91 22% 78%

NO 55 36% 64% 29 59% 41%

TO 452 50% 50% 632 50% 50%

V.C.O. 19 63% 37% 20 45% 55%

VC 43 37% 63% 39 21% 79%

Totale 762 1.030

Media 43% 57% 39% 61% FONTE: Regione Piemonte

Da notare come nel 2004 la motivazione per problematiche sociali sia aumentata

rispetto all’anno precedente, che era circa il 57%.

La Regione Piemonte attraverso il Fondo sociale regionale nel 2004 ha stanziato circa 3

milioni di euro per sanare la morosità incolpevole (l’80% delle risorse disponibili) e per gli

anziani che abitano nelle case popolari.

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RISORSE - PROGRAMMAZIONE E PROFILI STRATEGICI

I fondi a disposizione

Dai dati forniti dalla Regione Piemonte è stato possibile notare che nel 2004 i fondi

pervenuti dallo Stato erano pari a circa 84 milioni di euro, dei quali soltanto 31 milioni sono

stati impegnati, oltre ai 27 milioni di provenienza regionale.

Attualmente, a livello centrale, é stato predisposto solamente il programma

sperimentale denominato “Contratti di Quartiere II”

La Regione Piemonte, per il 2004, ha finanziato direttamente i cittadini privati

destinando: 5 milioni di euro per il sostegno all’affitto sia pubblico (3 milioni con riferimento al

Fondo sociale per chi abita in case popolari), sia privato (2 milioni ai sensi della Legge 431/98)

e 3 milioni di euro per eliminare le barriere architettoniche negli edifici privati (ai sensi della

Legge 13/89).

Un’altra voce di spesa importante è stata l’abbattimento dei tassi d’interesse dei mutui

accesi da Comuni e Cooperative edilizie indivise (ai sensi della L.R. 28/76), per alloggi da

destinare alla locazione permanente.

Inoltre, la Regione co-finanzia sia il programma nazionale del “Contratto di quartiere I

di Torino” in Via Arquata, sia il Programma europeo Urban II che coinvolge la zona di Mirafiori

Nord.

L’attuazione degli interventi regionali

Nel 2004 vi è stata una seconda indizione del bando di concorso finalizzato

all’assegnazione di contributi in conto capitale per il recupero della prima abitazione (chiamato

buono casa) la cui dotazione finanziaria è di oltre 5 milioni di euro.

Sono giunte 5.685 domande; di queste otterranno il contributo 850 (pari al 15%).

Le tre edizioni del Fondo Investimenti Piemonte impegnano la Regione per circa 23

milioni di euro, che finanziano 3.479 alloggi.

A tale proposito, si possono delineare alcune tendenze:

- approvata la graduatoria provvisoria degli interventi finanziabili, vi è una diminuzione

degli stessi pari a circa il 50% (sia per rinunce degli operatori che per revoca d’ufficio

causa il mancato inizio lavori) e passato un anno il programma si assesta;

- la maggior parte dei finanziamenti riguardano la locazione permanente (1.981 alloggi pari

al 58% degli alloggi finanziati); i cui beneficiari sono soprattutto le cooperative edilizie

indivise, in quanto a tale finanziamento si affianca quello della L.R. 28/76, che

abbatte il costo dei mutui e la proprietà (868 alloggi pari al 23%), scelta dalle imprese

edili;

- non riscuote successo la formula del patto di futura vendita;

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- i privati trovano difficoltà nel seguire le procedure richieste per ottenere il

finanziamento per il risanamento delle parti comuni (FIP 99) e, nel caso dell’edizione

del 1997, hanno trovato troppo lungo il tempo d’attesa per avere il contributo per

l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa;

- dal 2000 è aumentata la spesa regionale ai sensi dell’art 4bis della L.R. 28/76,

collegata ai mutui ammessi a usufruire di tali contributi, in quanto sono iniziati i mutui

legati al FIP 96 (al 2004, sono collegati a tali mutui 163 milioni di euro).

L’VIII° programma di edilizia agevolata ha visto confermare, per i 10 bandi, circa il 58%

delle risorse disponibili pari a 50 milioni di euro e a 1.961 alloggi.

L’VIII° bis programma di edilizia agevolata ha ammesso al finanziamento il 55% di

quanto richiesto dagli operatori, per un ammontare di circa 23 milioni di euro e 969 alloggi.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ammesso a finanziamento 18 (su 19)

programmi urbani “Contratti di Quartiere II” per un totale di 118 milioni di euro, di cui il 35%

provenienti dalla Regione (circa 42 milioni di euro).

In 14 Comuni piemontesi sono stati firmati 19 protocolli d’intesa per i Programmi di

recupero urbano, per un ammontare di 152 milioni euro provenienti dai Fondi Gescal e di 6

milioni dal fondo di rotazione di cui all’art. 5 della L. 179/92.

Di tali fondi è già stato erogato circa il 64%, ovvero quasi 99 milioni di euro.

Le risorse finanziarie destinate all’ERP

Nell’anno 2004 il bilancio regionale ha destinato all’ERP circa 64 milioni di euro, di cui

41 per spese d’investimento (equivalente al 64% del totale) e 23 per spese correnti (pari al

36%).

Operando un raffronto dal 2000, le risorse sono diminuite di circa il 30% (-23 ml di

euro) per quanto riguarda la messa a disposizione dello Stato e dell’8% (-7 ml di euro) per la

quota parte della Regione Piemonte.

La riduzione nazionale è da imputare alla fine dei Fondi Gescal, un tempo assegnati

dallo Stato alle Regioni per costruire case popolari, mentre per ciò che concerne la Regione si

tratta dell’esaurimento del Fondo Investimenti Piemonte.

Facendo un confronto con l’anno precedente, le risorse per le spese correnti sono

aumentate (esse riguardano aiuti per chi è in affitto) mentre sono diminuite le spese

d’investimento, a causa della rinegoziazione dei mutui agevolati.

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Risorse disponibili 2004 Investimento Correnti

Totale

Previsioni Finali (bilancio) di cui: 41 23 64

Fondi statali1 19 46% 18 78% 37 58%

Fondi regionali 22 54% 5 22% 27 42%

FONTE: Regione Piemonte

Risorse disponibili 2003 Investimento Correnti

Totale

Previsioni Finali (bilancio) di cui: 52,0 20,0 72

Fondi statali 30,4 59% 14,6 63% 45 43%

Fondi regionali 21,6 41% 5,4 27% 27 37%

FONTE: Regione Piemonte

Risorse disponibili 2002 Investimento Correnti

Totale

Previsioni Finali (bilancio) di cui: 177 25 202

Fondi statali 143 81% 20 80% 163 81%

Fondi regionali 34 19% 5 20% 39 19%

FONTE: Regione Piemonte

Risorse disponibili 2001 Investimento Correnti Totale

Previsioni Finali (bilancio) di cui: 174 33 207

Fondi statali 96 56% 29 87% 125 60%

Fondi regionali 75 45% 4 13% 79 40%

FONTE: Regione Piemonte

Risorse disponibili 2000 Investimento Correnti Totale

Previsioni Finali (bilancio) di cui: 165 29 194

Fondi statali 137 83% 23 79% 160 83%

Fondi regionali 28 17% 6 21% 34 17%

FONTE: Regione Piemonte

Segue la tabella che riporta il dato relativo alla capacità di spesa, ovvero dell’importo

pagato su quello impegnato:

1 Le risorse statali sono al netto di quelle messe a disposizione per futura programmazione.

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ANALISI DI COMPETENZA relativa ai fondi destinati alla Direzione Regionale dell’Edilizia

Bilancio Consuntivo regionale del 2004

Fondi destinati

Fondi impegnati

Capacità d'impegno Fondi pagati

Capacità di pagamento

Totale economie di

cassa

B D E = D/B F G = F/D H = D-F

Fondi statali 37.523.033,04 30.106.275,70 80% 30.106.275,70 100% 0,00

Fondi regionali 27.108.574,38 24.375.500,79 90% 20.074.119,81 82% 4.301.380,98

Totale 64.631.607,4254.481.776,49 84% 50.180.395,51 92% 4.301.380,98 FONTE: Regione Piemonte

Per quanto riguarda la capacità di spesa dal 2000 al 2004, nel grafico che segue si può

notare come nel 2004 rispetto al 2003 vi sia stato un miglioramento di quella statale (+1%)

ma una contrazione di quella regionale (-10%).

Capacità di spesa

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Fdi regionali 74% 59% 72% 92% 82%

Fdi statali 79% 79% 86% 99% 100%

2000 2001 2002 2003 2004

FONTE: Regione Piemonte

Per ciò che concerne i fondi destinati alle spese correnti, c’è da segnalare un’ulteriore

contrazione.

Essa dipende dal Fondo per il sostegno agli affitti, creato con la Legge 431/98, la cui

dotazione da parte dello Stato si sta riducendo di anno in anno (da 29 milioni di euro nel 2001

a 17 milioni per il 2004).

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Le due restanti voci delle spese correnti riguardano il Fondo Sociale per un ammontare

di tre milioni di euro ed il Fondo per l’affitto per un ammontare di due milioni, entrambi di

provenienza regionale.

Spese correnti

0

5.000.000

10.000.000

15.000.000

20.000.000

25.000.000

30.000.000

35.000.000

2000 2001 2002 2003 2004

Stanziato

Impegnato

Pagato

FONTE: Regione Piemonte

Per ciò che concerne i fondi destinati agli investimenti, se nel 2000 la maggior parte

degli stanziamenti (88 milioni di euro) riguardava il finanziamento in conto capitale dell’ottavo

programma di edilizia agevolata, nel 2004 la voce principale (70%) sono i 18 milioni di euro

(erano 12,4 nel 2003) per abbattere il tasso d’interesse sui mutui ai sensi della L.R. 28/76.

Spese d'investimento

0

30.000.000

60.000.000

90.000.000

120.000.000

150.000.000

2000 2001 2002 2003 2004

Stanziato

Impegnato

Pagato

FONTE: Regione Piemonte

Un’altra distinzione che si può fare dei 64 milioni di euro destinati all’ERP è quella

riguardante la provenienza: 27 milioni sono regionali (37,5%), di cui 5 utilizzati per le spese

correnti ed i restanti per le spese d’investimento, mentre 37 milioni sono statali.

Nella tabella sottostante è specificata la destinazione di spesa dei vari capitoli.

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Destinazione fondi impegnati

2000 2001 2002 2003 2004

Fondo sociale 3 ml 8% 3 ml 12% 3 ml 8% 3,4 ml 12,4% 3 ml 11%

Fondo sostegno alla locazione (L 431/98) 3 ml 8% 1 ml 4% 2 ml 5% 2,0 ml 7,6% 2 ml 7%

Totale spese correnti 6 ml 18% 4 ml 15% 5 ml 13% 5,4 ml 20,0% 5 ml 18%

LR 28/76 14,5 ml 44% 14 ml 56% 18 ml 60% 12,4 ml 46,0%17 ml 64%

Legge 13/89 1 ml 3% 1,6 ml 6% 2 ml 7% 3 ml 11,1% 3 ml 11%

Fondi per le ATC per i programmi di recupero urbano (LR16/97)

0 ml 0% 0 ml 0% 1,5 ml 5% 0 ml 0,0% 0 ml 0%

Fondi per le ATC per i contratti di quartiere (LR 43/94)

1,25 ml 4% 1,25 ml 5% 0,5 ml 1% 0 ml 0,0% 0 ml 0%

Fondi per Urban II 0 ml 0% 0 ml 0% 1 ml 3% 1 ml 4,0% 2 ml 7%

Fondo Investimenti Piemonte 1999 11,25 ml 33% 3,5 ml 13% 2 ml 7% 0,2 ml 0,9% 0 ml 0%

Fondo Investimenti Piemonte 1996 e 1997

0 ml 0% 1,2 ml 5% 5 ml 17% 5 ml 18,0% 0 ml 0%

Totale investimenti 28 ml 82% 23 ml 85% 30 ml 87% 21,6 ml 80,0% 22 ml 82%

Totale impegni 34 ml 100% 27 ml 100% 35 ml 100% 27 ml 100% 27 ml 100%

FONTE: Regione Piemonte

Il Piano pluriennale per la casa

Dall’inizio del 2006 l’Assessorato regionale alle Politiche territoriali sta lavorando alla

stesura di questo importantissimo strumento, invitando tutti i Comuni a censire il fabbisogno di

case popolari e ad individuare aree ed immobili da destinare a questo scopo, soprattutto sul

versante del recupero, fino alle case rurali od alle stazioni dismesse.

In quest’ultimo caso si intenderebbe rivitalizzare una trattativa già in precedenza

percorsa per poter utilizzare il patrimonio immobiliare delle Ferrovie dello Stato libero.

Si tratta di un programma che dovrebbe portare in Piemonte almeno 10 mila alloggi

destinati a “case popolari”; anche se non basterà comunque a coprire il fabbisogno, che si

attesta oggi intorno ai 15-20 mila alloggi, dovrebbe essere pronto entro l’estate 2006.

Le risorse da impiegare verrebbero da 200 milioni di euro di fondi statali per l’edilizia

pubblica non utilizzati dalla precedente Giunta Regionale, ma non è da escludere che per

ragioni di cassa queste riserve siano state utilizzate per altri capitoli di spesa.

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Secondo le stime dei competenti uffici regionali i fondi necessari per dare una svolta

all’emergenza casa ed affitti per le fasce più deboli della popolazione assommerebbero a circa

un miliardo di euro.

Il Progetto Osservatorio Interregionale

Per poter meglio comprendere questo importante strumento operativo si ricorda,

brevemente, quanto in maniera più dettagliata era stato esposto nel precedente referto.

Nel nuovo assetto istituzionale, deliberato dal Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n.

112 ed in particolare dall’art. 12 della Legge 431/98, l’Osservatorio della Condizione Abitativa è

un indispensabile strumento di sostegno tecnico ed un momento di sintesi delle conoscenze

acquisite tramite informazioni raccolte in ambiti locali, ai fini dell’individuazione di organiche

politiche abitative.

Ad oggi il Progetto Interregionale “Osservatorio sulla Condizione Abitativa” vede

coinvolte le seguenti 18 Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna,

Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di

Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto.

Nel corso del 2004 l’attività si è concentrata sulle seguenti tematiche:

• Domanda Abitativa;

• Rapporti con le ATC e le Commissioni Assegnazione Alloggi;

• Problematiche relative alla raccolta delle informazioni da inserire nelle banche dati.

Il competente Ufficio regionale ha reso noto che dopo una lunga serie di riunioni tra le

Regioni facenti parte del programma è finalmente stato possibile definire il tracciato record

delle banche dati della Domanda Abitativa.

Attraverso una proficua collaborazione con le ATC e le Commissioni Assegnazioni Alloggi

la Regione è giunta alla definizione di un protocollo di trasmissione dei dati per la creazione

delle banche dati relative all’Anagrafe del Patrimonio e dell’Utenza di ERPS ed alle graduatorie

dei bandi di assegnazione alloggi di ERPS.

Per il 2005 l’Osservatorio Regionale si era proposto di:

• Raccogliere dalle ATC le informazioni per la creazione delle banche dati relative

all’Anagrafica del Patrimonio e dell’Utenza di ERPS. Alla fine del mese di aprile 2006

la Regione ha avuto i dati aggiornati al 31 dicembre 2005;

• Concludere la definizione dei dati da raccogliere per quanto riguarda la tensione

abitativa. Risultato raggiunto a dicembre 2005;

• Raccogliere dalle Commissioni Assegnazioni Alloggi i dati delle graduatorie relative ai

bandi di assegnazione alloggi di ERPS, per la creazione della banca dati relativa alla

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domanda abitativa. Le Commissioni, alla data del 31 dicembre 2005, solo in minima

parte hanno provveduto all’invio all’Osservatorio;

• Avere in internet i siti web di almeno altre tre Regioni oltre alle sei che già hanno

implementato il loro sito. Risultato non raggiunto a dicembre 2005;

• Individuare ed affrontare eventuali problemi relativi alla fornitura dei dati da parte

degli Enti coinvolti (soprattutto ATC). Sempre alla data del 31 dicembre 2005 sono

stati individuati i problemi, ma la loro risoluzione appare ancora molto lontana.

Questo ultimo punto è molto importante, in quanto, una volta definite, le banche dati

devono essere alimentate e questo è possibile soltanto con la collaborazione dei responsabili

dei vari procedimenti amministrativi.

Per il 2006 l’Osservatorio Regionale si propone di:

• Risolvere i problemi legati ai risultati non raggiunti nell’anno 2005;

• Implementare la banca dati relativa all’edilizia sovvenzionata ed al fondo di

sostegno alla locazione;

• Inserire i dati informativi richiesti dal Ministero dei Lavori Pubblici nelle apposite

schede predisposte dal dicastero.

Si è detto in precedenza quale importanza rivesta l’osservatorio abitativo e quindi è

ancora più facile comprendere le perplessità sorte nel momento in cui si è venuti a conoscenza

della Deliberazione di Giunta Regionale n. 41-2170 del 5 febbraio 2001.

Nella stessa, tra gli altri, si individuava l’osservatorio tra i “settori ad esaurimento”, cioè

con quest’ultimo provvedimento il settore in parola in pratica non rivestiva più quell’importanza

programmatoria nonché di raccolta, organizzazione ed elaborazione dati che gli era stata

attribuita in precedenza.

Dal punto di vista dell’organizzazione l’Assessorato regionale dovrebbe “rilanciare”

questa struttura consentendo così una migliore programmazione e garantendo anche una più

attenta attribuzione dei finanziamenti.

I dati rilevati presso i Comuni con più di 8.000 abitanti1

Le domande insoddisfatte sono un indicatore importante della domanda di abitazione,

anche se danno un quadro parziale.

1 Entro il 31 gennaio di ogni anno i Comuni che intendono concorrere ai finanziamenti di edilizia sovvenzionata sono tenuti a documentare il fabbisogno abitativo indicando alla Regione: - il numero di domande insoddisfatte risultanti da graduatorie valide, formulate a seguito dei bandi per l’assegnazione degli alloggi pubblici; - il numero di famiglie sfrattate; - il numero di indigenti.

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Sebbene la L.R. 46/95 imponga di emettere i bandi ogni due anni, soltanto i Comuni

che dispongono di un grande patrimonio pubblico e quelli che hanno avuto un finanziamento

per le case popolari selezionano i cittadini in possesso dei requisiti con la scadenza prevista.

Con questa premessa, dai dati forniti dalla Regione il numero di domande insoddisfatte

per il 2004 risulta riguardare 15.245 famiglie, in decisa diminuzione rispetto all’anno

precedente (- 1.529).

Analizzando con un grafico l’andamento storico delle domande insoddisfatte dal 1998,

dopo la diminuzione nel triennio 1999–2001, si denota una ripresa iniziata nel 2002

fortunatamente quasi del tutto compensata dal risultato dell’ultimo anno.

Andamento storico delle domande insoddisfatte

14.000

14.500

15.000

15.500

16.000

16.500

17.000

17.500

Totale 17.201 14.442 14.859 14.745 16.017 16.667 15.245

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

FONTE: Regione Piemonte

Confrontando le domande con il numero di famiglie al 2004, Torino risulta avere il più

alto rapporto (con 1,1%), seguito da Asti (0,8%) Biella e Cuneo.

2004 AL AT BI CN NO TO VB VC

Domande

insoddis. 1.080 735 491 1.335 495 10.438 284 387

Rapporto

con n.

famiglie 0,5% 0,8% 0,6% 0,6% 0,3% 1,1% 0,4% 0,5%

FONTE: Regione Piemonte

Osservando i dati provinciali, vi è una differenza tra i vari ambiti.

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Da notare che le domande insoddisfatte rispetto a quelle ritenute valide dall’istruttoria

delle Commissioni1 sono superiori al 65%, con la percentuale minima a Novara (62% nel 2004)

e massima nell’ambito di Torino.

Provincia Domande %le su Nuclei fam. %le su Indigenti %le su Famiglie Comuni

Insoddisfatte famiglie Sfrattati famiglie famiglie nel 2004 con ERPS

Alessandria 1.080 0,5% 350 0,18% 2.671 1,36% 196.954 57

Asti 735 0,8% 363 0,39% 859 0,93% 92.409 20

Biella 491 0,6% 2 0,00% 553 0,66% 83.315 43

Cuneo 1.335 0,6% 173 0,07% 1.641 0,68% 240.403 94

Novara 495 0,3% 297 0,20% 3.482 2,32% 149.886 35

Torino 10.438 1,1% 2.707 0,27% 12.257 1,23% 993.544 111

V.C.O. 284 0,4% 33 0,04% 546 0,69% 70.863 24

Vercelli 387 0,5% 163 0,23% 820 1,16% 79.469 34

Totale regionale 15.245 0,80% 4.088 0,21% 22.829 1,20%

1.906.843 418

FONTE: Regione Piemonte

Le assegnazioni nel 2004 sono state 1.755 (+380 rispetto all’anno precedente), di cui

fuori bando 992 (+230), pari a circa il 57%.

Un costante aumento delle assegnazioni fuori bando rispetto allo scorso anno si ha nelle

Province di Alessandria, Novara e Cuneo; in quest’ultima insieme a quella di Torino si

raggiunge il 62%.

Assegnazioni al 31 dicembre 2004

Provincia Domande valide

Domande insodd.

Dom insodd/ Dom. valide

Assegnaz nel 2004 di cui fuori bando

Alessandria 1.463 1.080 74% 203 100 49%

Asti 844 735 87% 86 51 59%

Biella 694 491 71% 95 51 54%

Cuneo 1.773 1.319 74% 128 79 62%

Novara 797 495 62% 67 28 42%

Torino 11.553 10.438 90% 1.012 624 62%

V.C.O. 428 284 66% 54 20 37%

Vercelli 582 387 66% 110 39 35%

Totale 18.134 15.229 74% 1.755 992 57%FONTE: Regione Piemonte

1 Vedi art. 9 della L.R. 46/95

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Il numero delle domande insoddisfatte dipende, ovviamente, dall’emissione dei bandi di

assegnazione alloggi.

Come si può notare dalla scheda sottostante non è possibile tracciare una linea di

tendenza rispetto alle singole Province, ma si può notare un trend altalenante nel numero di

bandi emessi nel corso degli anni.

Bandi emessi dai Comuni per assegnazione di case popolari

Provincia 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Totale

ambito

AL 18 8 6 9 4 0 6 51

AT 3 2 4 4 6 5 3 27

BI 2 5 3 1 8 5 4 28

CN 21 10 17 9 22 7 9 95

NO 4 4 4 4 5 1 2 24

TO 15 6 15 13 15 3 9 76

VB 5 2 2 5 1 2 1 18

VC 9 8 5 3 8 8 5 46

Media regionale 10 6 7 6 9 4 5 46

Totale Regione 77 45 56 48 69 31 39 365

FONTE: Regione Piemonte

L’Osservatorio Comunale della Città di Torino

“L’Agenzia gestisce l’osservatorio del mercato immobiliare ed i connessi servizi

estimativi che può offrire direttamente sul mercato”, in questo modo il comma 3 dell’art. 64

del Decreto Legislativo n. 300 del 30 luglio 1999 attribuiva alla neonata Agenzia del Territorio

una specifica competenza in qualità di osservatorio del mercato immobiliare.

Per studiare in maniera ottimale la provincia più numerosa d’Italia in termini di comuni

(315), l’Ufficio Provinciale di Torino ha costituito una equipe di tecnici esperti, con il compito

specifico di studiare sul campo il mercato immobiliare, non fermandosi al solo mercato

residenziale, bensì spaziando a 360 gradi sulle varie tipologie edilizie che lo compongono.

Tale attività, iniziata nel 2003, ha portato a risultati importanti, in quanto si sono

reperiti più di 3.000 dati puntuali nei primi due anni, con una previsione di superare quota

1.800 per il 2005 con lo scopo di completare le banche dati dei valori immobiliari.

Oltre a questo l’Osservatorio ha operato un’approfondita analisi sui volumi di scambi

all’interno della Provincia.

Gli studi sono stati effettuati anche in considerazione del fatto che si è osservata una

crescente attenzione verso questi nuovi campi di analisi, motivata da un lato dal continuo

interesse degli operatori del settore, dall’altro dall’esigenza di fornire agli Enti territoriali un

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utile strumento di consultazione ed ausilio nell’espletamento delle proprie funzioni di governo

del territorio e dei tributi connessi con riflessi anche in materia ICI.

L’Osservatorio punta a potenziare e coordinare tutti gli strumenti di monitoraggio del

sistema abitativo torinese, mettendo innanzi tutto in relazione le molteplici informazioni

desumibili dalle banche dati esistenti sia all'interno del Comune sia presso altri Settori della

Pubblica Amministrazione ed in secondo luogo acquisendo e gestendo dati ed informazioni

ricavabili attraverso periodiche rilevazioni presso fonti private.

Il progetto prevede una serie di monitor per la raccolta e l'elaborazione di dati

concernenti i processi demografici, il patrimonio abitativo, il mercato della locazione, le

politiche pubbliche e la qualità dell'abitare nella Città di Torino.

Per il Comune diventa fondamentale orientare le profonde trasformazioni del territorio

in atto, attraverso gli strumenti della programmazione urbanistica, del convenzionamento con

gli operatori privati, dell'edilizia sociale, del sostegno economico alla locazione, così da

garantire adeguate risposte ai nuovi bisogni abitativi, che non trovano oggi risposte adeguate

nel mercato e ripropongono pertanto la necessità di un'azione pubblica.

I tre grafici seguenti riportano i dati relativi alle abitazioni ultimate, alle concessioni

rilasciate per abitazioni ed il confronto fra il numero degli alloggi concessionati e gli alloggi

ultimati dal 1983 al 2004:

abitazioni ultimate

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

1983

1993

1995

2000

2003

FONTE: Regione Piemonte

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40

nuove abitazioni (concessionate)

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

1983

2003

1992

2000

1990

FONTE: Regione Piemonte

abitazioni concessionate ed ultimate

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

1983

concessionate

ultimate

1996

1993

2000

2003

2001

FONTE: Regione Piemonte

Il Programma nazionale “20.000 abitazioni in affitto”

Così come già ampiamente descritto nel referto dello scorso anno, al quale come

sempre si rimanda per una più puntuale descrizione, il nuovo Programma nazionale

sperimentale di edilizia residenziale denominato “20.000 abitazioni in affitto” prevede la

realizzazione, il recupero o l’acquisto di alloggi da concedere in locazione a canone

convenzionato, parte a carattere permanente e parte con durata minima comunque non

inferiore a otto anni, in modo da rispondere alle esigenze delle categorie sociali che hanno

difficoltà a reperire alloggi a canoni accessibili.

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A seguito della riduzione del contributo statale pari ad oltre il 65%, la Regione ha

provveduto a rimodulare in termini finanziari il piano operativo che passa, pertanto, da una

disponibilità iniziale di oltre 60 milioni di euro a meno di 27 milioni di euro.

Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale del provvedimento di rimodulazione del

programma, avvenuta il 16 giugno 2005, sono in corso le procedure, da parte degli operatori,

per la concreta realizzazione degli interventi ammessi ai benefici finanziari pubblici; pertanto i

lavori per la costruzione delle unità abitative finanziate dovranno essere iniziati, previo rilascio

di licenza comunale a costruire, entro il 16 luglio 2006 così come previsto dalla normativa di

settore.

Il Bando 8° bis

In data 18 ottobre 2004, con la Determina Dirigenziale n. 186, si è preso atto dei

finanziamenti attribuiti dai Comuni agli operatori nell’ambito delle economie dell’ottavo

programma di edilizia residenziale pubblica che ammontavano a circa 34 milioni di euro.

Bando Ottavo bis al 31 dicembre 2004

Destinazione Richiesto Disponibile Ammesso

Locazione sovvenzionata 16.398.815,00 8.569.117,63 8.583.372,53 100%

Locazione agevolata 12.311.799,96 6.426.838,22 5.626.492,45 88%

Proprietà 10.700.748,00 16.271.496,00 6.285.075,01 39%

Forze dell'Ordine 2.480.000,00 2.500.000,00 2.480.000,00 99%

41.891.362,96 33.767.451,85 22.974.939,99 55% FONTE: Regione Piemonte

Richiesto Disponibile Ammesso a finanziamento

AL 5.384.150,84 2.140.137,13 2.163.834,87 40%

AT 3.709.854,34 972.594,85 1.220.845,78 33%

BI 4.116.576,25 946.887,50 964.016,32 23%

CN 7.938.228,79 2.414.348,90 1.870.840,67 24%

NO 5.651.337,67 1.510.306,98 1.175.000,00 21%

TO 35.235.790,42 11.782.536,75 11.784.486,59 33%

VB 1.705.925,51 732.659,55 293.429,70 17%

VC 9.019.654,67 923.322,42 1.022.486,06 11%

72.761.518,48 21.422.794,08 20.494.939,99 FONTE: Regione Piemonte

La finalità di tali contributi era quella di completare gli interventi edilizi finanziati con le

determinazioni dirigenziali dell’agosto del 2001, ma anche finanziarne di nuovi.

La novità di tale programma è stata la possibilità prevista dal bando di finanziare le

Agenzie Territoriali per la Casa e di assegnare alle cooperative indivise, vista l’esiguità dei

contributi, una quota di contribuiti integrativi da concedere ai sensi della L.R. 28/76 per gli

alloggi destinati alla locazione permanente.

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La tabella sottostante mostra per quale finalità (locazione sovvenzionata o agevolata o

proprietà) sia stato concesso il finanziamento.

E’ stato ammesso il 55% di quanto disponibile per un totale di circa 23 milioni di euro.

Da notare come la richiesta sia inferiore alla disponibilità finanziaria (circa 16 milioni di

euro).

Destinazione Richiesto Disponibile Ammesso

Locazione sovvenzionata 16.398.815,00 8.569.117,63 8.583.372,53 100%

Locazione agevolata 12.311.799,96 6.426.838,22 5.626.492,45 88%

Proprietà 10.700.748,00 16.271.496,00 6.285.075,01 39%

Forze dell'Ordine 2.480.000,00 2.500.000,00 2.480.000,00 99%

41.891.362,96 33.767.451,85 22.974.939,99 55% FONTE: Regione Piemonte

Il grafico qui sotto suddivide gli operatori in tre gruppi: cooperative, imprese e Forze di

polizia, e ne mostra il finanziamento richiesto, disponibile e ammesso.

In evidenza, come le imprese abbiano richiesto una quota doppia a quanto disponibile.

Finanziamento in base ai soggetti richiedenti

0

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

14.000.000

Richiesto 9.861.547,96 13.151.000,00 2.480.000,00

Disponibile 6.426.838,22 6.426.838,22 2.500.000,00

Ammesso 5.728.083,42 6.183.484,04 2.480.000,00

Cooperative Imprese Forze di polizia

FONTE: Regione Piemonte

Il finanziamento ammesso permetterà la messa a disposizione di 969 alloggi, di cui

80% sarà costruito da operatori privati (cooperative e imprese).

Cooperative Imprese Enti pubblici Forze di polizia Totale

426 349 149 45 969

44% 36% 15% 5%

FONTE: Regione Piemonte

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Il grafico sottostante individua le destinazioni d’uso di tali alloggi, la cui maggior parte

(59%) sarà destinata alla proprietà.

Alloggi finanziati

Proprietà59%

Forze dell'Ordine

5%

Locaz. Sovvenzionata

15%

Locazione agevolata

21%

FONTE: Regione Piemonte

A fine 2004, su 102 interventi finanziati 11 hanno già iniziato i lavori, come mostra la

tabella sottostante.

Prov Comune Operatore Finanziamento Alloggi Destinazione

d'uso Finanziamento per

alloggio

AL Alessandria Cooperativa 420.000,00 6 Locazione 70.000,00

AL Sandigliano Impresa 220.411,23 8 Locazione 27.551,40

BI Masazza Cooperativa 320.000,00 6 Locazione 53.333,33

NO Dormeletto Cooperativa 630.000,00 9 Locazione 70.000,00

TO Sant'Antonino di Susa Impresa 215.000,00 4 Locazione 53.750,00

AL Alessandria Impresa 180.000,00 11 Proprietà 16.363,64

AL Tortona Impresa 144.000,00 12 Proprietà 12.000,00

CN Carmagnola Cooperativa 108.874,79 12 Proprietà 9.072,90

NO Novara Cooperativa 80.000,00 8 Proprietà 10.000,00

TO Settimo torinese Impresa 303.000,00 18 Proprietà 16.833,33

TO Torino Cooperativa 96.000,00 8 Proprietà 12.000,00 FONTE: Regione Piemonte

Il Programma nazionale “gli alloggi per gli anziani”

Come già ampiamente descritto nel referto dello scorso anno, la Regione Piemonte è

stata inserita nella Commissione ministeriale per l’esame dei progetti presentati a livello

nazionale dai Comuni, al fine di realizzare abitazioni per gli anziani.

La mancata attribuzione alle Regioni delle risorse statali previste per il bando nazionale

“Alloggi in Affitto per gli anziani degli anni 2000”, ha indirizzato la Giunta Regionale a proporre

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un bando con risorse regionali, finalizzato a dare una risposta alle esigenze di abitazioni per gli

anziani, espresse con la presentazione dei progetti richiesti dal bando nazionale citato.

A tale fine è stata prevista dall’art. 34 della Legge Regionale n. 9 del 2004 l’iscrizione

della somma di 7 milioni di euro nel bilancio pluriennale 2004/2006.

Con deliberazione regionale n. 87-14802 del 14 febbraio 2005 è stato approvato il

bando denominato “Abitazioni per Anziani in Piemonte”.

Con il bando sopra citato, la Regione Piemonte promuove la realizzazione od il recupero

di alloggi da assegnare in locazione permanente a soggetti anziani autosufficienti di età non

inferiore ai sessantacinque anni.

Le risorse regionali sono state previste a favore dei Comuni per il recupero di fabbricati

di loro disponibilità.

Accordi di Programma con i Comuni

La Legge 203/91 – art. 18 prevedeva l’avvio di programmi straordinari di edilizia

residenziale da concedere in locazione o in godimento ai dipendenti delle Amministrazioni dello

Stato.

Successivi interventi legislativi hanno disposto la proroga dei termini anche in merito

alla rilocalizzazione di tali programmi.

Piani integrati per la realizzazione di abitazioni da concedere in locazione o in godimento

a favore delle Forze dell’Ordine con il finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e

Trasporti sono stati proposti dal Comune di Alessandria, con la previsione di realizzare 150

alloggi, di cui 36 per le Forze dell’Ordine; dal Comune di Torino, con la proposta di 450 alloggi,

di cui 107 per le Forze dell’Ordine; dal Comune di Borgaro Torinese, con la previsione di 200

alloggi, di cui 26 destinati alle Forze dell’Ordine.

Accordi di programma

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

Alessandria Borgaro Torinese Torino

Totale alloggi

Forze Armate

FONTE: Regione Piemonte

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45

Il Bando regionale per le esigenze abitative dei portatori di handicap

Nell’anno 2004, al competente Assessorato non è stato possibile approvare la

graduatoria regionale per il riparto degli interventi per l’abbattimento delle barriere

architettoniche negli alloggi pubblici, in quanto le risorse previste dalla Legge 104/92 sono

risultate esaurite.

La valorizzazione dei centri storici

La conservazione del territorio è un elemento fondamentale nella politica della Regione,

così come il riuso dei centri che maggiormente rappresentano la testimonianza storica delle

nostre tradizioni.

Per sviluppare ulteriormente questa politica essa ha dato seguito ad un’iniziativa

finalizzata alla valorizzazione dei centri storici, dei nuclei e dei manufatti che presentino

testimonianze documentarie.

Il Programma di valorizzazione permette di effettuare interventi che vanno dalla

tinteggiatura delle facciate a quelli di ristrutturazione, risanamento, manutenzione che possono

interessare l’intero fabbricato.

L’iniziativa offre l’opportunità ai Comuni di realizzare dei piani comunali di intervento,

definendo ambiti specifici che prioritariamente possono fruire dei benefici previsti dal

Programma.

A tal fine sono stati definiti accordi con gli Istituti di Credito per consentire ai privati

cittadini, alle Imprese ed ai Comuni stessi di fruire, negli ambiti specificati, di un costo del

denaro inferiore rispetto a quello ordinariamente praticato dagli Istituti stessi.

Il Programma, in continua evoluzione, originariamente vedeva l’adesione di 14 Istituti

di Credito, con un’offerta di mutui fondiari a tasso fisso e variabile (con Euribor a tre ed a sei

mesi) e con offerte di durata da dieci ai trent’anni.

Attualmente il Programma vede l’adesione di 18 Istituti di Credito con un’offerta anche

di Euribor ad un mese e l’opportunità di finanziamenti con restituzione quinquennale, senza

iscrizione di ipoteca (prestiti chirografari).

Il recupero di fabbricati rustici

La particolare attenzione volta al recupero del patrimonio edilizio esistente trova nella

Legge Regionale 29 aprile 2003, n. 9, che detta le “Norme per il recupero funzionale dei

rustici”, un ulteriore impulso.

Infatti essa ha lo scopo di recuperare quei manufatti edilizi che rappresentano il

patrimonio storico e culturale del territorio piemontese, garantendo al contempo la

riqualificazione del tessuto urbano ed il risparmio del suolo consumato.

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Al fine di fornire ulteriore incentivo al recupero dei rustici per fini residenziali, a questa

Legge si è affiancato l’accordo, realizzato tra la Regione Piemonte ed alcuni Istituti di Credito,

che permette la stipula di mutui fondiari a condizioni migliorative.

Gli Istituti di Credito che hanno aderito all’iniziativa regionale sono presenti sia a livello

locale sia a livello nazionale, e la loro capillarità su tutto il territorio regionale garantisce, ai

cittadini interessati, agevole accesso ai benefici proposti.

Attraverso questi accordi è reso possibile al cittadino, che si rivolge agli Istituti aderenti

all’iniziativa, l’ottenimento di mutui a tasso fisso, con piano di rimborso anche di durata

trentennale e mutui a tasso variabile.

Recentemente è stato ampliato il numero di Banche che hanno aderito all’iniziativa; a

quelle precedentemente aderenti si sono affiancate la Cassa di Risparmio di Alessandria e la

Cassa di Risparmio di Fossano.

Per rispondere ancor meglio alle esigenze dell’utenza, alle offerte di mutui fondiari a

tasso fisso ed a tasso variabile con euribor a 3 ed a 6 mesi si è data ora l’opportunità di

stipulare anche prestiti chirografari a tasso fisso e a tasso variabile con spread dell’1,7.

Il Fondo Nazionale di Sostegno alla Locazione

Anche in questo caso l’analisi dei dati forniti dal competente Assessorato regionale

partirà dall’aggiornamento dei dati relativi all’anno oggetto dell’indagine.

Poiché i fondi statali relativi all’esercizio finanziario 2002 erano stati solo parzialmente

accreditati, nel corso del 2003 il fabbisogno soddisfatto si era attestato al 18% circa.

Successivamente, in corso d’anno, con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei

Trasporti n. 5494 del 7 giugno 2004, venivano accreditate a saldo le risorse statali inizialmente

mancanti.

Ciò ha consentito all’Assessorato di procedere all’erogazione del saldo dei contributi e

ad incrementare la percentuale del fabbisogno soddisfatto, che si attestava, quindi, al 28,35%.

Tenuto conto che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con Decreto del 5

dicembre 2003 aveva ripartito le risorse statali finalizzate al sostegno di cui si discorre,

l’Assessorato ha proceduto a dare avvio alla quinta edizione del procedimento per l’erogazione

dei fondi relativi all’esercizio finanziario 2003, costituiti da 15.791.292,12 euro di risorse statali

e da 6.500.000,00 euro di risorse regionali (per un totale di 22.291.292,12 euro).

Con provvedimento assunto dalla Giunta regionale il 31 maggio 2004 sono stati

individuati i nuovi requisiti minimi dei richiedenti e dettati gli indirizzi ai Comuni.

Con la D.G.R. del 31 maggio 2004, n. 17-12609, per la prima volta, è stato introdotto

un “premio” a favore di quei Comuni che, a loro volta, co-finanziavano con risorse proprie e

secondo il criterio individuato dalla Regione.

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In buona sostanza, ai Comuni che introducevano risorse proprie di bilancio, almeno pari

al 5% del fabbisogno riscontrato nel corso dell’esercizio precedente, veniva riconosciuto una

quota di contributo maggiore, pari al 50% delle risorse comunali destinate al co-finanziamento.

Le risultanze di quest’ultima iniziativa sono state di tutto rilievo.

In sintesi, i Comuni che hanno partecipato sono stati n. 628, di cui n. 50 hanno co-

finanziato con risorse proprie di bilancio e secondo il criterio dettato dalla Regione; le domande

valide presentate sono state 23.333; il fabbisogno riscontrato è risultato pari a 42.420.935,40

euro; il totale delle risorse comunali è stato di 379.428,19 euro; il fabbisogno soddisfatto si è

attestato al 46,56%.

Per quanto riguarda i fondi stanziati per l’anno 2005, il competente Assessorato ha

potuto fornire questi dati di sintesi:

- Fabbisogno richiesto: 60.780.538,69 €;

- Fabbisogno soddisfatto: 22.180.604,17 (nella cifra è compreso un cofinanziamento

comunale pari a 675.337,56 €;

- Numero di domande ammesse: 27.686 di cui in fascia A: 24.227 ed i fascia B:

3.459.

Nella tabella sotto riportata si evidenziano i dati relativi alle domande valide giunte

all’Assessorato ed il numero dei Comuni partecipanti dall’anno 1999 al 2004.

Ambito provinciale 1999 2000 2001 2002 2003 2004

AL 543 1.422 1.938 2.789 1.962 2.613

AT 276 693 950 1.439 896 1.153

BI 122 334 415 574 377 571

CN 540 1.858 2.461 3.206 2.286 2.908

NO 416 990 1.118 1.634 975 1.322

TO 5.922 13.353 16.255 21.536 15.577 17.274

VB 151 372 541 751 614 805

VC 193 611 722 1.035 646 1.040

TOTALE 8.163 19.633 24.400 32.964 23.333 27.686

Comuni partecipanti 321 608 663 735 628 652

FONTE: Regione Piemonte

I Programmi di recupero urbano

Al 31 dicembre 2004 la Regione Piemonte ha firmato 19 protocolli d’intesa relativi a

Programmi di Recupero Urbano (PRU) di cui all’art. 11 della Legge 16 dicembre 1993, n. 493,

con i 16 Comuni che dal 1996 hanno fatto richiesta di finanziamento.

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1a tranche 2a tranche 3a tranche

BIELLA ALESSANDRIA ASTI

CASELLE T.SE AVIGLIANA BEINASCO

CIRIE CARMAGNOLA CHIERI

LEINI COLLEGNO

MONCALIERI GRUGLIASCO

TORINO (3 PRU) NOVI LIGURE

VENARIA REALE

VOLVERA FONTE: Regione Piemonte Il permanere di problemi inerenti all’acquisizione di aree demaniali da parte del Comune

di Chieri (ultimo protocollo firmato nel 2004), che determinano incertezza sui tempi di

attivazione dei lavori, rendono tuttavia opportuno dare conto separatamente del PRU, che a

fronte di un finanziamento Gescal di 3.444.650,00 euro, si prevede attiverà lavori per

complessivi 10.178.827,00 euro, oltre 1.171.660,00 euro messi a disposizione dalla Regione

quale fondo di rotazione per l’acquisizione delle aree demaniali (da restituire in dieci annualità,

senza interessi) e 1.668.555,00 euro a carico del bilancio Comunale.

Tali risorse pubbliche costituiscono un volano economico che favorirà un investimento

privato di 3.909.456,00 euro.

Si conferma pertanto l’importo dei lavori individuato dai protocolli d’intesa firmati, al

netto del PRU - Città di Chieri, che ammonta a 640.919.036,28 euro.

Origine dei fondi 2004

Privati e assimilati 298.734.561,82

art. 11-493/93 107.333.733,64

Ordinari 38.267.417,25

art. 5-179/92 5.907.197,86

Strutturali (europei) 24.853.801,37

Comunali 102.569.829,57

fondi diversi 63.252.495,78

Costo totale € 640.919.036,28 FONTE: Regione Piemonte

L’investimento di fondi pubblici è pari a 342.184.474,46 euro, di cui 151.508.348,75

euro sui fondi Gescal (5.907.196,83 sul fondo di rotazione, di cui all’art. 5 della L. 179/92).

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Riparto stanziamenti in base alla fonte delle risorse

Altri Fondi30%

Risorse Private47%

Fondi Gescal23%

FONTE: Regione Piemonte

L’apporto di risorse private, previste nei programmi, assomma a 298.734.561,82,15

euro pari a circa il 48,22% delle risorse totali.

Al 31 dicembre 2004 sono stati complessivamente assegnati, ai Comuni ed alle Agenzie

Territoriali per la Casa, finanziamenti a valere sui fondi Gescal, pari a 98.560.868,29 euro, con

un aumento del 13,07% c.a. (euro 11.393.051,11) rispetto all’anno precedente.

Programmi di Recupero Urbano aggiornati al 31 dicembre 2004

N. PROG

COMUNE GESCAL programmati

Finanziamento Assegnato

1 CASELLE T.SE 2.048.526,29 1.705.547,26 83%

5 LEINI 4.678.505,58 4.678.505,58 100%

6 MONCALIERI 12.433.699,83 4.279.799,87 34%

7 TORINO *** Cso Grosseto 27.046.331,35 23.262.258,87 86%

8 TORINO *** VIA IVREA 7.112.893,35 6.983.057,65 98%

9 TORINO *** VIA ARTOM 36.073.419,63 25.541.954,62 71%

10 ALESSANDRIA 11.363.626,97 1.260.725,00 11%

11 NOVI LIGURE 1.621.674,66 1.595.685,99 98%

12 BIELLA 5.583.931,99 1.998.393,92 36%

13 COLLEGNO 7.912.119,69 3.826.300,05 48%

14 GRUGLIASCO 5.081.935,89 361.003,37 7%

15 VENARIA 3.533.598,11 3.533.598,11 100%

16 VOLVERA 5.463.081,08 5.521.525,20 101%

18 CARMAGNOLA 1.662.474,76 1.537.310,18 92%

19 AVIGLIANA 6.508.906,30 5.521.525,20 85%

19 CIRIE 5.325.672,56 2.013.918,52 38%

20 BEINASCO 2.792.482,45 1.836.406,34 66%

21 ASTI 2.781.559,39 2.722.258,09 98%

22 CHIERI 3.444.650,00 0,00 0%

Totale 152.469.089,88 98.179.773,82 64%

FONTE: Regione Piemonte

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50

Di tali somme assegnate: 69.395.104,57 euro (di cui 64.401.275.39 al 2004) insistono

sui programmi presentati entro il 30 settembre 1996 e relativi alla 1ª “tranche” di fondi Gescal

(di 63.839.193,4 euro + fondi ordinari integrativi di 14 milioni di euro circa) e 23.993.806,97

euro (di cui 17.669.232,11 al 2004) riguardano i programmi presentati entro il 31 gennaio

1998 e sono relativi alla 2ª “tranche” (di 34.725.735,56 euro).

Nell’ambito della 3ª “tranche” (di 5.576.626.50 euro, al netto del finanziamento del

Comune di Chieri) sono stati assegnati ad Asti e Beinasco 4.820.094,87 euro.

La tabella sottostante mostra i fondi assegnati dal 2001 al 2004, suddivisi per tranche.

0

10.000.000

20.000.000

30.000.000

40.000.000

50.000.000

60.000.000

70.000.000

Assegnato 2001 44.075.487 8.413.506 0

Assegnato 2002 54.234.288 12.285.343 527.380

Assegnato 2003 66.546.793 13.853.331 4.764.015

Assegnato 2004 69.395.105 23.993.807 4.820.095

1a tranche 2a tranche 3a tranche

FONTE: Regione Piemonte

Il Programma “Contratti di Quartiere II”

Arricchita dalla precedente esperienza dei 18 programmi di recupero urbano (PRU), in

fase di ultimazione, e dai due “Contratti di Quartiere I” (Torino, via Arquata e Pinerolo), la

proposta concorsuale regionale, denominata “Contratti di Quartiere II” si è caratterizzata

nell’anno in esame per un accentuato indirizzo sperimentale, negli ambiti della sostenibilità,

ambientale (“Bioedilizia”) e sociale, in quartieri popolari.

Il finanziamento disponibile è pari a euro 117.986.483,76; di questi 41.295.269,32

euro, pari al 35%, sono di provenienza regionale e 76.691.000,00 euro sono statali (Gescal).

Alla Regione Piemonte sono giunte 19 proposte di “Contratti di Quartiere” per un totale

di euro 179.432.930,01 ovvero fino alla capienza dei fondi disponibili.

Tali programmi hanno costituito un efficace “volano” economico in quanto

permetteranno l’attivazione di lavori per 677.547.630,67 euro.

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51

Effetto volano in base alle diverse fonti di finaziamento

28%

14%

9%

49%

Privato

Regionale / Ministero

Comunale

Altro pubblico

FONTE: Regione Piemonte

L’apporto privato di risorse è pari a circa il 49% dei lavori, mentre il concorso

Gescal/Regione si attesta al 27%, a sua volta distinto in 18% per opere residenziali (delle quali

il 22% obbligatoriamente sperimentali) e 9% per urbanizzazioni.

Ulteriori risorse pubbliche assommano al 23% (Comune ed altro).

Con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 21 ottobre 2004 è

stata approvata la graduatoria dei progetti ritenuti ammissibili dalla competente Commissione

ed indicato il finanziamento riconosciuto per ogni programma; il programma di Verbania non è

stato ammesso.

Segue la tabella dei programmi finanziati:

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52

Prov Comune Richiesto Ammissibile

AL Alessandria 10.000.000,00 5.132.456,25 51,3%

AT Asti 9.989.096,52 7.310.456,17 73,2%

TO Avigliana 6.765.105,94 5.972.712,64 88,3%

TO Beinasco 9.141.211,00 5.309.500,48 58,1%

BI Biella 9.995.300,00 6.777.605,05 67,8%

TO Borgaro Torinese 10.000.000,00 6.244.259,63 62,4%

AL Casale Monferrato 9.823.266,29 5.827.185,92 59,3%

TO Chivasso 8.325.736,86 5.350.503,41 64,3%

CN Cuneo 9.985.336,01 6.462.368,93 64,7%

TO Moncalieri 7.670.250,53 4.964.770,37 64,7%

NO Novara 9.988.726,63 5.873.038,45 58,8%

AL Novi Ligure 9.987.592,00 7.103.412,53 71,1%

TO Orbassano 10.000.000,00 6.419.470,15 64,2%

TO Rivalta di Torino 7.778.668,82 4.815.946,08 61,9%

TO Settimo Torinese 10.000.000,00 5.539.144,36 55,4%

TO Torino Via Dina 10.000.000,00 6.935.842,64 69,4%

TO Torino Via Ghedini 10.000.000,00 8.143.085,90 81,4%

TO Torino Via Parenzo 10.000.000,00 7.710.757,49 77,1%

TO Venaria 9.982.638,57 6.093.967,31 61,0%

TOTALE 179.432.929,17117.986.483,76 65,8% FONTE: Regione Piemonte

L’Assessorato competente riferisce che a metà dicembre 2005 è stato firmato l’accordo

quadro “Ministero/Regione Piemonte”, dal quale sono decorsi 90 giorni, per i Comuni, per la

presentazione dei progetti definitivi e la firma dei singoli “protocolli d’intesa”.

Il Programma di Iniziativa Comunitaria Urban 2

Nel precedente referto è stato dettagliatamente descritto il contenuto di questo

Programma, in questa occasione ci si limiterà a dire che il Programma di Iniziativa Comunitaria

Urban 2 di Torino interessa l’area del quartiere di Mirafiori Nord, a ridosso del grande

stabilimento Fiat.

Occorre sottolineare che il bilancio, a metà cammino, di Urban 2 è positivo.

A fine 2004 si sono conclusi i primi mille giorni del programma, che ha come termine

ultimo di eleggibilità della spesa il 2008.

Il budget complessivo del programma è di circa 29 milioni di euro, di cui 10 milioni

FESR.

La spesa certificata al 31 dicembre 2004 è del 35% del totale ammissibile.

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53

Fondi regionali

0

1.100.000

2.200.000

3.300.000

4.400.000

5.500.000

Serie1 5.164.568,99 4.132.000,00

Programmati Erogati al 31/12/2004

FONTE: Regione Piemonte

Il Progetto “Fallimenti immobiliari”

Nel dicembre 2003 la Giunta regionale del Piemonte ha approvato un progetto per

seguire le situazioni di crisi nelle quali si trovano molte famiglie piemontesi colpite dal

fallimento del costruttore e per studiare il fenomeno dei fallimenti immobiliari a livello socio-

economico, così come si presenta sul territorio regionale.

Questa sensibilità al problema della casa si è anche concretizzata nell’articolo 10 dello

Statuto regionale che riconosce e promuove il diritto all’abitazione ed alla tutela del

consumatore.

Pertanto, al fine di rendere operativo il diritto dell’acquirente di un’abitazione ad avere

delle tutele ed una corretta informazione preventiva, oltre che alla sicurezza di vedersi

consegnare la “casa”, il progetto si articola in diverse attività, qui sotto indicate:

• Raccolta ed analisi della normativa nazionale e delle proposte di Legge depositate in

Parlamento riguardanti il problema dei fallimenti immobiliari;

• Raccolta ed analisi delle disposizioni normative esistenti nelle diverse Regioni

italiane e nei Paesi membri dell’ Unione Europea riguardanti i fallimenti immobiliari;

• Attivazione di un tavolo di “mediazione sociale” il cui obiettivo è quello di raccogliere

e comporre le diverse istanze che emergono dal territorio;

• Raccolta dati relativi ai fallimenti immobiliari, coinvolgendo i Tribunali e le Camere di

Commercio del Piemonte, suddividendoli per Provincia;

• Quantificazione dei danni provocati dai fallimenti con articolazione territoriale e con

riferimento alle condizioni socio-economiche delle famiglie interessate;

• Pubblicazione dei dati e delle elaborazioni sul sito regionale della Direzione Edilizia;

• Analisi del fabbisogno finanziario delle famiglie coinvolte nei fallimenti immobiliari e

individuazione delle risorse economiche per fronteggiare l’emergenza;

• Elaborazione di proposte di Legge Regionale volte alla tutela dell’acquirente di

alloggi di edilizia residenziale sia privata che assistita da contributi pubblici;

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54

• Elaborazione di materiale informativo per informare i cittadini sugli accorgimenti da

adottare nel caso di acquisto di abitazioni e per ridurre al minimo i rischi di essere

coinvolti in fallimenti;

• L’organizzazione di una struttura che in futuro possa gestire ordinariamente le

problematiche connesse ai fallimenti immobiliari.

L’ufficio “fallimenti immobiliari” ha come obiettivo principale la salvaguardia degli

acquirenti di immobili residenziali.

Per ottenere questa finalità, realizza delle azioni volte a conseguire i risultati attesi,

attraverso:

• Lo studio del problema dei fallimenti che porta a una conoscenza normativa e socio

economica;

• La creazione di un applicativo che informatizza tutti i dati che vengono raccolti sul

territorio.

La condivisione è il metodo adottato per creare collaborazione con:

• Gli Enti pubblici (Tribunali, Camera di Commercio, Ordine dei Dottori Commercialisti

ecc.);

• Gli Enti privati (Confindustria, Associazioni di tutela vittime dei fallimenti e di

categoria, Banche);

• Gli attori coinvolti nel procedimento fallimentare (Commissari e Curatori, famiglie

coinvolte).

I risultati ottenuti sono stati molteplici e così sintetizzabili:

• La creazione di una pagina web, all’interno della Direzione Edilizia, dedicata ai

fallimenti immobiliari;

• La realizzazione di un applicativo informatico che individua chi è fallito, dove e

quando (per la raccolta dei dati l’ufficio competente ha elaborato delle schede che,

compilate dai Curatori/Commissari, contengono informazioni indispensabili per

conoscere in modo particolare dove sono ubicati gli interventi edilizi della società

fallita e se ci sono delle famiglie coinvolte nella procedura concorsuale. Tutti i dati

non coperti da privacy sono inseriti, con procedura di garanzia, sull’applicativo

appositamente realizzato per il progetto. Sempre nell’ambito della raccolta dei dati,

sono censiti i provvedimenti normativi sulla materia di alcuni Paesi appartenenti

all’Unione Europea, la normativa nazionale e quella di alcune regioni italiane);

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• Attraverso le risposte dei Curatori fallimentari e dei Commissari liquidatori delle

Province di Torino, Novara e Biella risultano 20 fallimenti immobiliari che

coinvolgono circa seicento famiglie;

• La convocazione di tavoli di mediazione sociale come strumento di conciliazione.

L’attività dell’ufficio competente è stata quella di cercare di “far dialogare” tra loro i

diversi soggetti per trovare insieme dei percorsi amministrativi che, essendo

condivisi, portino in tempi ragionevoli alla soluzione dei problemi. Al 31 dicembre

2004 i casi seguiti dall’ufficio sono stati 17;

• La divulgazione e l’informazione al pubblico dei dati più significativi;

• La redazione di proposte normative finalizzate alla tutela dell’acquirente di alloggi

residenziali.

L’Assessorato competente auspica per il futuro di poter organizzare una struttura che

possa seguire le problematiche connesse alle tematiche fallimentari.

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EDILIZIA AGEVOLATA

L’edilizia agevolata è disciplinata dalla Legge 1 novembre 1965 n. 1179, (conversione in

Legge, con modificazioni, del Decreto Legge 6 settembre 1965 n. 1022, recante norme per

l’incentivazione dell’attività edilizia) e consiste in contributi pubblici pluriennali finalizzati ad

abbattere gli interessi sui mutui, che gli Istituti di credito hanno stipulato in favore,

soprattutto, di soggetti costruttori privati, come le Imprese e le cooperative di abitazione.

L’attuazione dell’ottavo Programma

Alla fine dell’anno 2004 la quota di finanziamento assestata per la realizzazione dei dieci

programmi edilizi si è attestata al 58% di quanto disponibile (pari a circa 50 milioni di euro),

ottenendo circa 26 milioni di euro di economie.

Finanziamento

0,00

15.000.000,00

30.000.000,00

45.000.000,00

60.000.000,00

75.000.000,00

Disponibile Ammesso 2001 Assestato 2004 Economie

FONTE: Regione Piemonte

Osservando la tabella sottostante, è necessario fare alcune precisioni in merito ai singoli bandi.

Locazione Permanente

Nuova Costruzione

Locazione per i privati

Recupero Programma Integrato

Assestato al 2004 13.497.075,38 14.396.518,67 2.901.461,89 8.874.718,29 6.142.972,45

Percentuale di attuazione 77% 66% 66% 61% 47%

Patto di futura vendita

Particolari categorie sociali

Risanamento parti comuni

Forze Armate nc

Forze Armate recupero

Assestato al 2004 2.793.099,22 598.116,48 567.062,56 0,00 0,00

Percentuale di attuazione

45% 34% 13% 0% 0%

FONTE: Regione Piemonte

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57

I bandi che hanno avuto maggiore conferma attuativa sono quelli relativi alla: locazione

permanente, in quanto i contributi assegnati sono doppi rispetti agli altri, poiché gli alloggi

saranno destinati a categorie sociali più deboli; nuova costruzione destinata alla vendita e

locazione permanente per i privati.

Anche il bando relativo al recupero ha ottenuto un buon riscontro (61%), soprattutto

nella città di Torino ove ci sono molte zone in cui si sta attuando una riconversione delle aree

da industriali a residenziali.

Risorse assestate per provincia

TO66%

VC 1%VB1%

AL 10%

AT 4%

BI 4%

CN 9%

NO 5%

FONTE: Regione Piemonte

Seguono due tabelle relative al riparto dei finanziamenti ed al numero degli alloggi

finanziati con il confronto tra gli anni 2000, 2001 e 2004.

Bandi dell'VIII programma di edilizia agevolata

Riparto dei finanziamenti aggiornati al 31 dicembre 2004

BANDO Disponibile Ammesso 2001 Assestato 2004 Economie

Nuova Costruzione 21.726.603,18 16.663.866,57 14.396.518,67 66% 7.330.084,51 34%

Recupero 14.623.675,21 9.808.195,04 8.874.718,29 61% 5.748.956,92 39%

Risanamento parti comuni 4.398.097,81 2.264.012,59 567.062,56 13% 3.831.035,25 87%

Locazione Permanente 17.592.391,24 15.736.202,64 13.497.075,38 77% 4.095.315,86 23%

Locazione per i privati 4.398.097,81 4.301.944,59 2.901.461,89 66% 1.496.635,92 34%

Patto di futura vendita 6.157.336,93 4.462.404,09 2.793.099,22 45% 3.364.237,71 55%

Particolari categorie sociali 1.759.239,12 672.180,18 598.116,48 34% 1.161.122,64 66%

Forze Armate nc 1.143.505,43 175.371,20 0,00 0% 1.143.505,43 100%

Forze Armate recupero 769.667,12 0,00 0,00 0% 769.667,12 100%

Programma Integrato 13.210.136,92 6.142.972,45 6.142.972,45 47% 7.067.164,47 53%

TOTALE ° 85.778.750,77 60.227.149,3549.771.024,94 58% 36.007.725,83 42%

° Mancano dai finanziamenti programmati quelli destinati al Buono casa (2.199.565,36 euro) FONTE: Regione Piemonte

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58

Alloggi finanziati aggiornati al 31 dicembre 2004

BANDO 2000 2001 2004 Variaz. dal 2000 Autofinanziati

Nuova Costruzione 854 804 695 -159 -19% 221 27%

Recupero 647 647 232 -415 -64% 104 16%

Risanamento parti comuni 539 411 285 -254 -47% 0 0%

Locazione Permanente 590 590 258 -332 -56% 46 8%

Locazione per i privati 104 104 56 -48 -46% 0 0%

Patto di futura vendita 317 317 136 -181 -57% 36 11%

Particolari categorie speciali 13 13 11 -2 -15% 0 0%

Forze Armate nc 6 6 0 -6 -100% 0 0%

Forze Armate recupero 0 0 0 0 0% 0 0%

Integrati 0 317 288 -29 -9% 0 0%

TOTALE 3.070 2.892 1.961 -1.397 -46% 407 14% FONTE: Regione Piemonte

Il bando di Patto di futura vendita, data la complessità attutiva, sta mostrando un trend

rallentato di rinunce da parte degli operatori.

Il bando Risanamento parti comuni è stato poco compreso dagli operatori in quanto la

maggior parte di essi erano cittadini privati che avevano deliberato in assemblea condominiale

di partecipare, ma non essendo avvezzi alle procedure amministrative sono incorsi in errori.

I programmi integrati sono effettivamente stati in grado di risanare intieri quartieri

urbani.

Il bando destinato a Particolari categorie sociali, pur essendo una novità per gli

operatori pubblici, ha avuto un discreto riscontro (pari 37%).

Al 31 dicembre 2004 risultano essere finanziati 1.961 alloggi.

La tabella sottostante mostra gli alloggi programmati nel 2001 e finanziati al 2004 per

singolo bando.

ALLOGGI Nuova

Costruzione Programma Integrato

Locazione per i privati

Risanamento parti comuni Recupero

2001 854 317 539 590 647 2004 695 288 285 258 232

Locazione Permanente

Patto di futura vendita

Particolari categorie sociali

Forze Armate nuova

costruzione

Forze Armate recupero

2001 317 104 13 6 0 2004 136 56 11 0 0

FONTE: Regione Piemonte

Si ricorda che la percentuale di pagamento aumenta con l’avanzamento dei lavori.

Naturalmente gli operatori pubblici hanno delle procedure amministrative più lente e

complicate rispetto gli operatori privati (vedi il bando per le particolari categorie sociali).

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59

Tale cifra nella sua totalità corrisponde a circa 23 milioni di euro.

Il grafico sottostante mostra la percentuale di quanto è stato pagato dalla Regione per

singolo bando.

Percentuale di pagamento

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

NC Rec

Parti com

uni

Locaz

Locaz priv

PFV

Speciale

Integrato

Bando

Media regionale

FONTE: Regione Piemonte

Ulteriore dato interessate è il contributo per alloggio stimato per bando (eccetto quello

integrato in cui la destinazione d’uso è molteplice).

Da notare che l’importo è rimasto pressoché invariato nel corso degli anni.

Particolari categorie sociali

Locazione Permanente

Locazione per i privati

Recupero

Contributo medio per alloggio 54.374,23 52.314,25 51.811,82 38.253,10

Nuova Costruzione

Patto di futura vendita

Risanamento parti comuni

Forze Armate

Contributo medio per alloggio

20.714,42 20.537,49 1.982,74 0,00

FONTE: Regione Piemonte

La rinegoziazione dei mutui per l’edilizia agevolata

Così come ampiamente descritto nel referto dello scorso anno, l’obiettivo è nato

dall’applicazione della Legge 133/99 art. 29, dal D.M. 110/2000, dal D.M. 31 marzo 2003, dalla

Legge Regionale 8/2002 e dalla D.G.R. 23 dicembre 2003 n. 30-11368.

Con note del 19 gennaio 2004 prot. nn. 275/18, 276/18 e 277/18 agli Istituti di Credito,

ai Comuni ed alle Associazioni, il competente Assessorato regionale all’edilizia residenziale

pubblica ha provveduto a trasmettere la D.G.R. citata.

I risultati derivanti dall’applicazione della rinegoziazione, al 31 dicembre 2004, si

possono così sintetizzare:

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60

• Per i mutui gestiti direttamente dalla Direzione, si sono accertate economie di spesa

complessive pari a € 1.253.654,92, da cui vanno detratte le commissioni

riconosciute agli Istituti di Credito per l’ammontare di € 229.489,03, con una

economia netta di € 1.038.245,37;

• Per i mutui gestiti dagli Istituti di Credito si sono avute economie di spesa pari a €

1.200.000,00;

• I conguagli, relativi al periodo primo luglio 1999 – 31 dicembre 2004, per i mutui in

essere introitati sul Bilancio regionale, ammontano a € 14.322.675,77.

L’attuazione del Fondo Investimenti Piemonte - L’andamento delle tre edizioni (L.R.

59/96, L.R. 16/97 e L.R. 31/99)

Per quanto riguarda le due edizioni programmate negli anni 1996 e 1997, l’attuazione

degli interventi (ovvero la chiusura dei lavori) si è conclusa al 31 dicembre 2004 confermando

rispettivamente il 51% ed il 58% di quanto programmato; chi non aveva terminato in tempo

utile gli interventi si vedrà in breve tempo revocato il finanziamento.

Finanziamento° FIP 96 FIP 97 FIP 99 TOTALE

Programmato 12.911.422,48 19.108.905,27 12.756.485,41 44.776.813,15

Confermato 6.536.942,26 11.076.592,75 4.890.157,5622.503.692,57

%le conferma 51% 58% 38% 50%

FONTE: Regione Piemonte

Per quanto riguarda il Fondo programmato nel 1999 soltanto il 38% degli operatori ha

avuto confermato il finanziamento; data l’esiguità dei contributi per singolo intervento, i

privati, le cooperative divise e le imprese hanno concentrato il contributo su di un numero

inferiore di alloggi e di conseguenza si è ridotto il numero degli alloggi per interventi

programmati; alcuni operatori hanno invece rinunciato.

Contributo medio per alloggio

0,00

5.000,00

10.000,00

15.000,00

20.000,00

25.000,00

30.000,00

Loc perm Prop. PFV Privati

fip 96

fip 97

FONTE: Regione Piemonte

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61

Le ATC e le cooperative indivise hanno mantenuto pressoché invariati gli interventi in

quanto quelli per cui avevano richiesto il finanziamento erano destinati alla locazione

permanente, che può avvalersi dei contributi integrativi ai sensi della L.R. 28/76 e s.m.i.

Fondo Investimenti Piemonte Finanziamento al 31 dicembre 2004

Finanziamento° FIP 96 FIP 97 FIP 99 TOTALE

Programmato 12.911.422,48 19.108.905,27 12.756.485,41 44.776.813,15

Confermato 6.536.942,26 11.076.592,75 4.890.157,56 22.503.692,57

%le conferma 51% 58% 38% 50%

°Valori espressi in euro FONTE: Regione Piemonte

Contributo medio per alloggio destinato alla locazione permanente

0

10.200

20.400

30.600

40.800

51.000

61.200

71.400

81.600

91.800

102.000

FIP 96 FIP 97 FIP 99

1998

2001

2002

2003

2004

FONTE: Regione Piemonte

Per quanto riguarda la situazione degli alloggi che beneficeranno dei fondi, dai quasi

7.000 alloggi programmati inizialmente a fine 2004 ne sono rimasti 3.479, come mostrano la

tabella e il grafico sottostanti.

Alloggi FIP 96 FIP 97 FIP 99 TOTALE

Programmati 1.429 2.090 3.345 6.864

Assestati 591 1.358 1.530 3.479

FONTE: Regione Piemonte

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62

Alloggi rispetto al programmato

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Assestati 41% 65% 46%

FIP 96 FIP 97 FIP 99

FONTE: Regione Piemonte

Per quanto riguarda la programmazione del Fondo Investimenti Piemonte 1996, gli

interventi finanziati non sono stati molti poiché tale programma era poco conosciuto dagli

operatori (prima edizione) e quindi sono state poche le domande finanziate.

Il FIP 1997 ha avuto più diffusione poiché era già conosciuto e pertanto gli alloggi

confermati alla fine del tempo utile di attuazione (dicembre 2004) risultano essere al 64% di

quanto programmato.

La terza edizione del 1999 ha cominciato a risentire dell’esiguità dei contributi assegnati

e pertanto gli operatori hanno dovuto rinunciare all’attuazione.

0,00

2.000,00

4.000,00

6.000,00

8.000,00

10.000,00

12.000,00

FIP 96 11.060,82

FIP 97 8.156,55

FIP 99 3.196,18

Contributo medio

FONTE: Regione Piemonte

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63

Per quanto riguarda il pagamento dei tre programmi, per le prime due edizioni, essendo

terminato il tempo di realizzo dei lavori, è stato pagato il 97% dei contributi mentre per

l’edizione del 1999 la percentuale è dell’8%.

0

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

Confermato 6.536.942 9.886.893 4.890.158

Pagato 6.382.418 9.584.485 379.417

FIP 96 FIP 97 FIP 99

FONTE: Regione Piemonte

Il nuovo Bando Buono Casa

Con la D.G.R. n. 7-12276 del 13 aprile 2004 avente ad oggetto “Approvazione del

bando pubblico di concorso finalizzato alla concessione di contributi in conto capitale per il

recupero della prima abitazione” è stato approvato il bando Buono Casa 2004.

I Comuni interessati dal bando sono 816 e fanno parte di Comunità Montane, Comunità

Collinari ovvero Comuni piemontesi collinari, con popolazione inferiore a 15.000 abitanti,

classificati come svantaggiati o molto svantaggiati e non facenti parte delle precedenti

Comunità.

Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino Verbania Vercelli Totale

129 117 67 203 15 175 77 33 816

FONTE: Regione Piemonte

Il bando di concorso prevede la concessione di un contributo in conto capitale, di

importo pari a 12.500 euro per abitazione, ai privati cittadini che realizzino interventi di

recupero ai sensi delle lettere b), c) d) dell’art. 3 del Testo Unico dell’Edilizia.

Possono partecipare al bando di concorso i nuclei familiari percettori, nell’anno 2002, di

un reddito non superiore ad 34.920 euro, calcolato così come previsto dalle norme di bando.

Il bando di concorso, al fine di determinare la graduatoria delle domande ammissibili ed

individuare le domande finanziabili prevede l’attribuzione di un punteggio ai seguenti criteri di

priorità:

• composizione del nucleo familiare;

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64

• avere un componente del nucleo familiare portatore di disabilità;

• condizione di emigrato di origine piemontese;

• avere contratto matrimonio dopo il 31 dicembre 2000;

• condizione di “nubendi” (coppie di giovani entrambi nati dopo il 31 dicembre 1966

che intendono contrarre matrimonio);

• possesso di titolo abilitativo per l’esecuzione degli interventi di recupero;

• alloggio da recuperare ubicato in uno dei Comuni classificati in situazioni di

marginalità socio-economica;

• reddito del nucleo familiare.

Domande presentate

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

AL AT BI CN NO TO VB VC

Ultra 65enni

Nubendi

Sposati

FONTE: Regione Piemonte

Il bando di concorso riserva il 30% dei finanziamenti disponibili alle domande,

indipendentemente dalla loro collocazione nella graduatoria, nelle quali l’intestatario della

stessa ovvero uno dei componenti il suo nucleo familiare risulti essere nato in data

antecedente al 6 maggio 1939 (ultra sessantacinquenni).

La dotazione finanziaria del provvedimento è costituita oltre che dalle economie di spesa

pari a 5.671.626,25 euro, accertate a seguito della conclusione del precedente bando di

concorso emesso nel 1997, dalla somma di 5.000.000,00 euro da prelevarsi sulle risorse

finanziarie trasferite dallo Stato alla Regione Piemonte per la realizzazione degli interventi di

edilizia agevolata.

Tale disponibilità finanziaria permetterà il finanziamento di 850 domande.

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65

Il bando è stato aperto dal 6 maggio al 6 luglio 2004.

La domanda di partecipazione al bando di concorso deve essere presentata al Comune

ove è ubicata l’abitazione oggetto di recupero.

Ai Comuni, ai sensi dell’art. 91 della Legge Regionale 15 marzo 2001 n. 5, spettano le

funzioni di accertamento dei requisiti soggettivi dei richiedenti ed altresì di quelli oggettivi degli

interventi.

I Comuni, dopo aver concluso l’istruttoria delle domande presentate e comunicato l’esito

ai richiedenti, hanno comunicato i dati alla Regione entro fine novembre.

A conclusione del bando 768 Comuni hanno ricevuto complessivamente 5.685

domande; 48 Comuni hanno comunicato di non aver ricevuto richieste.

Bando Buono Casa 2004

Domande presentate

Provincia Domande presentate

Presentate in Comuni svantaggiati

Alessandria 1.043 18,3% 869 83,3%

Asti 942 16,6% 569 60,4%

Biella 357 6,3% 202 56,6%

Cuneo 1.254 22,1% 963 76,8%

Novara 55 1,0% 20 36,4%

Torino 1.480 26,0% 812 54,9%

Verbano 418 7,4% 313 74,9%

Vercelli 136 2,4% 82 60,3%

Totale generale 5.685 100,0% 3.830 67,4%

FONTE: Regione Piemonte

Domande presentate per Provincia

AT17%

BI6%

CN22%

NO1%

TO27%

VC2%

AL18%

VB7%

FONTE: Regione Piemonte

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66

Domande Presentate

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

AL AT BI CN NO TO VB VC

Totale Provincia

In Comunisvantaggiati

FONTE: Regione Piemonte

Con determinazione dirigenziale n. 46 del 10 marzo 2005 è stata approvata la

graduatoria delle domande ammissibili e sono state individuate quelle finanziabili.

Nella scheda sottostante si riportano i dati aggiornati al primo gennaio 2006 sempre

relativi all’edilizia agevolata:

N.

Alloggi

Assegnato Pagato L.R. 28/76 Pagato

FIP 96 578 6.382.417,84 6.382.417,81 28.893.478,41 28.784.739,98

FIP 97 1.376 10.251.566,80 9.236.714,72 70.078.392,04 69.860.666,28

FIP 99 1.472 4.723.318,99 898.325,82 63.690.792,75 44.080.226,65

VIII 1.999 51.988.632,54 27.258.789,34 1.050.000,00 0,00

VIII bis 916 20.666.705,61 657.406,28 4.952.288,72 0,00

FONTE: Regione Piemonte

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67

EDILIZIA SOVVENZIONATA

Gli interventi diretti alla costruzione od al recupero edilizio di alloggi pubblici vengono

qualificati come edilizia sovvenzionata in quanto integralmente finanziati con fondi pubblici.

L’attività costruttiva è stata svolta dagli Istituti autonomi per le case popolari, in seguito

ridisciplinati dalle Regioni, mentre i Comuni realizzano interventi di recupero del patrimonio

esistente.

La costruzione delle “case popolari” è stata finanziata con un consistente intervento

statale integrato, fino al 1995, dai contributi “GESCAL”.

La Legge 5 agosto 1978 n. 457 (Norme per l’edilizia residenziale), all’art. 1 lettera a)

comprende gli interventi diretti alla costruzione di abitazioni ed al recupero del patrimonio

edilizio, ed all’art. 42, comma secondo, stabilisce che le Regioni procedano all’emanazione di

norme tecniche regionali per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle costruzioni in

conformità a norme tecniche nazionali emanate con D.M. Lavori Pubblici 18 gennaio 1988

(Linee di inquadramento della normativa tecnica nazionale per l’edilizia residenziale).

L’andamento del Fondo Sociale

Il fondo sociale, previsto dall’articolo 21 della Legge Regionale n. 46/1995, è uno

stanziamento sul bilancio regionale, operato a favore degli assegnatari degli alloggi di edilizia

residenziale sovvenzionata.

E’ destinato, in particolare:

- alla corresponsione di contributi per il canone e i servizi accessori dell’abitazione in

favore dei nuclei assegnatari, percettori esclusivamente di redditi da pensione non

superiori alla somma di due pensioni integrate al minimo INPS (20% delle risorse

disponibili);

- a sanare le situazioni di morosità incolpevole dovute a stato di disoccupazione o

grave malattia dell’assegnatario o di altro componente il nucleo familiare, che

abbiano reso impossibile il pagamento del canone (80% delle risorse disponibili).

Nel corso degli ultimi anni la Regione ha operato continui incrementi dello stanziamento

per il fondo sociale, che è passato da poco più di un milione di euro del 1994, a 1,5 milioni di

euro nel periodo 1995-1997, a 2,5 milioni nel 1998 e 1999, a 3 milioni stanziati nel triennio

2000 - 2002, sino a 3,4 milioni nel 2003 (il dato più aggiornato fornito dalla Regione).

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68

Finanziamento regionale (in milioni di euro)

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5

2003

2002

2001

2000

1999

1998

FONTE: Regione Piemonte

La ripartizione delle risorse nelle diverse Province viene operata proporzionalmente alla

morosità precedentemente rilevata.

La gestione delle risorse è attribuita alle ATC, che svolgono funzioni di cassa anche per

gli altri Enti gestori sul territorio provinciale, mentre l’attribuzione del fondo agli assegnatari è

effettuata dai Comuni, ai sensi dell’art. 19 della L.R. n. 11/93.

Fondo sociale 2003 – Ripartizione risorse per ambiti ATC

ATC Somma attribuita TOTALE

Pensionati Morosità

Alessandria € 44.458,22 € 177.832,87 € 222.291,09

Asti € 22.922,85 € 91.691,41 € 114.614,26

Biella € 11.406,61 € 45.626,46 € 57.033,07

Cuneo € 47.937,98 € 191.751,90 € 239.689,88

Novara € 108.867,94 € 435.471,76 € 544.339,70

Torino € 395.895,85 € 1.583.583,42 € 1.979.479,27

Vercelli € 29.619,02 € 118.476,06 € 148.095,08

Totale € 661.108,47 € 2.644.433,88 € 3.305.542,35 FONTE: Regione Piemonte

Fondo sociale 2003 – Numero ed entità dei contributi medi erogati

ATC Numero di

contributi per

Numero di contributi per

Pensionati Morosità Alessandria 616 342

Asti 282 230

Biella 156 173

Cuneo 553 527

Novara 485 1.166

Torino 4.943 2.789

Vercelli 280 181

Regione 7.315 5.408

FONTE: Regione Piemonte

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69

Contributi richiestiper il fondo sociale

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

Pensionati Morosità

2002

2003

FONTE: Regione Piemonte

ATC Contributo Contributo

Medio per pensionati

Medio per morosità

Alessandria € 72,17 € 519,98

Asti € 81,29 € 398,66

Biella € 73,11 € 263,74

Cuneo € 86,68 € 363,86

Novara € 224,47 € 373,47

Torino € 80,09 € 567,79

Vercelli € 105,78 € 654,56

Regione € 90,37 € 488,98

FONTE: Regione Piemonte

Contributo medio per i pensionati

€ 0

€ 50

€ 100

€ 150

€ 200

€ 250

Alessandria As

ti

Biella

Cuneo

Novara

Torino

Vercelli

2002

2003

FONTE: Regione Piemonte

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70

Contributo medio per morosità incolpevole

€ 0

€ 100

€ 200

€ 300

€ 400

€ 500

€ 600

€ 700

Alessandria As

ti

Biella

Cuneo

Novara

Torino

Vercelli

2002

2003

FONTE: Regione Piemonte

Fondo sociale 2003 – Quantificazione della morosità incolpevole

ATC Morosità coperta Morosità Percentuale

dal fondo sociale totale copertura

Alessandria € 177.832,87 € 476.248,98 37,3%

Asti € 91.691,41 € 291.884,97 31,4%

Biella € 45.626,46 € 126.692,59 36,0%

Cuneo € 191.751,90 € 363.235,43 52,8%

Novara € 435.471,76 € 960.373,01 45,3%

Torino € 1.583.565,80 € 3.750.925,65 42,2%

Vercelli € 118.476,06 € 150.855,02 78,5%

Regione € 2.644.433,88 € 6.120.215,65 43,2% FONTE: Regione Piemonte

Copertura finanziaria della morosità incolpevole

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Alessandria As

ti

Biella

Cuneo

Novara

Torino

Vercelli

2002

2003

FONTE: Regione Piemonte

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71

Fondo sociale 2003

€ 0

€ 500.000

€ 1.000.000

€ 1.500.000

€ 2.000.000

€ 2.500.000

€ 3.000.000

€ 3.500.000

€ 4.000.000

Alessandria As

ti

Biella

Cuneo

Novara

Torino

Vercelli

Morositàcoperta

Morositàrichiesta

FONTE: Regione Piemonte L’andamento degli altri Programmi finanziati

Al 31 agosto 2004 per quanto attiene la situazione degli interventi finanziati ai sensi

della Legge 457/78, risultano 708 programmi consuntivati per un importo di 253 milioni di

euro che riguardano 6.964 alloggi (di cui nuovi 480 pari a 69% di quelli ultimati).

Nella tabella sottostante concernente gli interventi in corso, si può notare come quelli di

nuova costruzione siano il 30% dei cantieri per circa 4.000 alloggi.

Interventi in corso (Legge 457/78)

Numero Interventi Alloggi

Finanziamento (in milioni di

euro)

Nuova costruzione 146 4.033 149

Recupero 334 3.218 203

Totale 480 7.251 352

FONTE: Regione Piemonte

Segue una tabella riepilogativa con i dati aggiornati al 20 gennaio 2006.

Legge 457/78 Categoria Finanziamento Accrediti N.

interventi

N. Alloggi

Acquisti 1.318.467,63 1.318.467,63 6

Manutenzione 133.907.772,19 123.138.520,20

312

Nuova Costruzione 283.142.104,34 267.490.738,75

349

8.895

Recupero 17.263.597,56 16.871.518,19

524

1.053

FONTE: Regione Piemonte

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72

Per quanto riguarda gli interventi finanziati ai sensi della Legge 179/92 risultano 252

interventi di cui 48 chiusi per un importo totale di circa 49 milioni di euro, concernenti 607

alloggi (recuperati o di nuova costruzione).

Nella tabella che segue è rappresentata la situazione degli interventi in corso, fatta

eccezione per i 39 interventi relativi al superamento delle barriere architettoniche e

all’adeguamento degli impianti tecnici degli alloggi.

Interventi in corso (Legge 179/92)

Numero Interventi

Alloggi Finanziamento (in milioni di

euro)

Nuova costruzione 37 1.168 104

Recupero 108 1.750 173

Manutenzione straordinaria 22 38

Totale 167 2.918 315

FONTE: Regione Piemonte

Segue una tabella riepilogativa con i dati aggiornati al 20 gennaio 2006.

Legge 179/92 Categoria Finanziamento Accrediti N.

interventi

N. Alloggi

Manutenzione 37.450.127,34 27.839.517,44

44

Nuova Costruzione 144.307.074,95 104.227.371,99

58 1.747

Recupero 209.713.805,24 137.120.398,52

147

1.933

FONTE: Regione Piemonte

Per quanto riguarda gli interventi ai sensi dell’articolo 4 della Legge 179/92 che finanzia

programmi per le particolari categorie sociali, ci sono 4 interventi già in corso di attuazione per

un totale stanziato di circa 10 milioni di euro per 96 alloggi.

La situazione degli interventi dell’art. 9 della Legge 493/93 (alloggi per lavoratori

dipendenti sfrattati in locazione permanente o per almeno 8 anni) risultano 16 interventi di cui

8 conclusi, per un finanziamento stanziato totale di 28,5 milioni di euro che coinvolgono 523

alloggi.

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73

Alessandria Novara Torino

Finanziamento 845.343,37 5.007.647,32 22.659.345,44

Alloggi 15 96 412

FONTE: Regione Piemonte

Accanto all’attività di consuntivazione e di accertamento sullo stato di attuazione degli

interventi finanziati relativi agli interventi sopra elencati, nel corso del 2004 sono stati

autorizzati 20 interventi di manutenzione straordinaria alle Agenzie Territoriali per la Casa

(ATC) ai sensi della Legge 513/77 per un importo totale di circa 8 milioni di euro.

La tabella sottostante e relativo grafico mostrano i singoli importi autorizzati per le varie

ATC.

ATC Alessandria Asti Biella Cuneo Torino

Finanziamento 43.570,22 2.609.646,42 1.266.000,00 2.812.318,43 1.116.741,83

FONTE: Regione Piemonte

Finanziamenti del 2004ai sensi della L. 513/77

Cuneo36%

Torino14%

Asti33%

Alessandria1%

Biella16%

FONTE: Regione Piemonte

Nel 2004 sono stati attivati nuovi interventi finanziati ai sensi della Legge 560/93 per un

totale di circa 4 milioni di euro, di cui il 70% è stato destinato dalle ATC per la manutenzione di

edifici, come mostra la tabella sottostante.

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74

Legge 560/93 Cuneo Asti Torino Vercelli

Manutenzione

695.353,42 2.123.117,81 82.550,00

Nuova costruzione

1.250.000,00

FONTE: Regione Piemonte

I fondi della Legge 513/77 e della Legge 560/93 sono nelle disponibilità (gestione

speciale) delle singole Agenzie.

Tali fondi, pertanto, non sono programmati direttamente dalla Regione ma dagli Enti

attuatori (ATC o Comuni), fatto salvo per quanto concerne l’utilizzo di quelli relativi alla Legge

513/77, che è comunque subordinato ad una preventiva autorizzazione regionale.

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75

CONSIDERAZIONI FINALI

Già con l’osservazione dei dati emersi dall’indagine condotta nello scorso anno si è

potuto ben delineare il rilievo sociale che ha la materia.

Nel ribadire lo spirito che ha animato questa nuova indagine, ossia verificare

l’andamento e l’evoluzione dei programmi, le strategie e la nuova pianificazione normativa

adottata dalla Regione Piemonte, si esprime subito che l’istruttoria ha messo in evidenza molti

aspetti positivi.

Nel corso dell’anno in esame il competente Assessorato regionale ha proseguito le

consuete attività connesse alla gestione tecnica e finanziaria degli interventi quali:

• L’istruttoria delle pratiche e l’approvazione dei progetti e dei relativi quadri tecnici

economici (Q.T.E.) ancora di competenza regionale;

• Gli assestamenti dei programmi finanziati;

• I sopralluoghi presso i cantieri dei progetti finanziati;

• L’erogazione dei contributi;

• Le autorizzazioni sia alla vendita di alloggi di cooperative edilizie a proprietà indivisa

ai propri soci che la vendita anticipata di alloggi acquistati in regime di edilizia

agevolata, cioè entro i primi cinque anni dalla data di acquisto dell’alloggio, per

gravi e sopraggiunti motivi ai sensi dell’art. 20 della Legge n. 179/92;

• La verifica dei requisiti soggettivi dei beneficiari di contributi concessi per interventi

di edilizia agevolata ancora di competenza regionale;

• La formulazione di indirizzi tecnici e finanziari per l’attuazione degli interventi.

Rispetto all’ultimo punto la Regione ha riferito che hanno continuato ad avere

particolare rilevanza gli incontri con le Amministrazioni comunali, le A.T.C. e gli Operatori ai fini

dell’attuazione di quanto prescritto dalla L.R. del 15 marzo 2001, n. 5, art. 91, per ciò che

riguarda la delega ai Comuni delle competenze relative all’attuazione degli interventi di edilizia

agevolata (L.R. 31/99, Fondo Investimenti Piemonte 99 e Legge 179/92, VIII programma).

La Regione ha provveduto all’adeguamento dei limiti di reddito degli assegnatari e degli

acquirenti di alloggi di ERP agevolata finanziati ai sensi delle Leggi 457/78 e 179/92 e delle

LL.RR. 59/96, 16/97 e 31/99 (FIP).

Tali limiti di reddito sono applicati anche per gli acquirenti e gli assegnatari di alloggi

finanziati con le economie dell’VIII programma di edilizia agevolata (VIII bis) e per gli

interventi di edilizia agevolata finanziati ai sensi della Legge 21/2001 (Contratti di Quartiere

II).

Vi è stato anche l’aggiornamento dei limiti massimi di costo per gli interventi di ERP

agevolata e sovvenzionata, questo al fine di adeguare i massimali di costo dell’edilizia pubblica

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alla variazione dell’indice ISTAT del costo di costruzione di un fabbricato residenziale

verificatosi nel periodo giugno 2003 – giugno 2004, che risulta pari al + 4,4%.

Inoltre sono stati aggiornati i limiti massimi di costo per gli acquisti di alloggi da

destinare all’ERP sovvenzionata da parte dell’ATC di Torino e del Comune di Torino.

Gli uffici regionali hanno proseguito nelle iniziative intraprese con gli istituti bancari ai

fini della rinegoziazione dei mutui a tasso fisso ammessi ad usufruire dei contributi integrativi

ai sensi della L.R. 28/76 e s.m.i.

In attuazione della Legge 13/89 per l’eliminazione delle barriere architettoniche, sono

stati erogati 1.282.487,73 euro per finanziare tutte le domande presentate dagli invalidi totali

fino al 2003 e non ancora soddisfatte per mancanza di fondi ed è stata approvata la

graduatoria definitiva delle richieste di contributo per l’anno 2004.

L’importo richiesto è pari a 2.883.770,30 euro per le 698 domande presentate dagli

invalidi totali.

Per le domande presentate dagli invalidi parziali nel 2004 i contributi richiesti

ammontato a 473.556,30 euro.

In base alla disponibilità del bilancio regionale l’Assessorato ha finanziato 455 delle

domande presentate dagli invalidi totali per un importo pari a 1.834.986,27 euro; restano

ancora da finanziare 243 domande presentate dagli invalidi totali oltre a quelle degli invalidi

parziali relative al 2004 ed agli anni precedenti che complessivamente ammontano a 622.

Nel corso dell’anno l’Assessorato regionale ha proseguito il recupero delle economie

derivanti dal mancato utilizzo delle somme erogate al fine di un loro riutilizzo per finanziare

nuove domande.

Si tratta di uno sforzo apprezzabile e di per sé meritevole di considerazione.

Anche a prescindere da valutazioni puntuali in termini di risultato, le quali

richiederebbero specifici approfondimenti istruttori e che comunque esulano dall’economia

della presente indagine, l’approccio coordinato ed univoco alle scelte programmatiche risponde

già a monte a quei canoni di razionalità che dovrebbero ridurre i rischi di frammentazione e

cattivo utilizzo delle risorse collettive.

La strategia di intervento operata dall’Assessorato nel settore dell’ERP è stata ancor

meglio definita, consentendo di imprimere omogeneità e continuità all’operato dell’Ente.

Tale “impressione” è data dalla capacità espressa negli ultimi anni a livello regionale di

riaffermare in modo convergente i propri obiettivi nell’ambito di una pluralità di strumenti di

pianificazione diversi e di carattere più generale, adottati nell’ambito delle politiche di sviluppo

territoriale e mediante l’utilizzo delle seppur ridotte risorse provenienti dallo Stato.

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77

Detti strumenti, pur nella loro peculiarità, sono stati dunque utilizzati in modo sinergico

per dare impulso consistente nel settore a quegli investimenti reputati essenziali a migliorare,

sia qualitativamente che quantitativamente, l’offerta complessiva di ERP.

Sotto il punto di vista normativo vi è da sottolineare che l’Assessorato regionale

competente ha lavorato alla stesura di un Testo Unico che riassume le Leggi precedenti e dà

nuove regole in Piemonte all’ERP sovvenzionata.

Il testo di Legge definitivo, con tutta probabilità, dovrebbe essere approvato - dopo i

dovuti passaggi istituzionali - non prima dell’autunno 2006.

Dalle anticipazioni disponibili relative al suo contenuto, la nuova Legge comprende

alcune precedenti (quelle che regolavano l’assegnazione degli appartamenti ed i rapporti tra la

Regione e le ATC) ed introduce, per la prima volta in Italia, una normativa per l’alienazione del

patrimonio pubblico.

Inoltre, la Giunta Regionale con Delibere n. 30-1375 del 14 novembre 2005 e n. 17-

1760 del 13 dicembre 2005 ha approvato il Documento programmatico per un nuovo Piano

Territoriale Regionale.

Il Piano costituisce lo strumento attraverso cui si definisce la visione strategica della

programmazione regionale per coordinare le diverse politiche settoriali e proporre regole che

consentano di risolvere i conflitti d'interesse.

Esso costituisce il quadro strategico di riferimento per le diverse politiche che agiscono

sul territorio regionale (programmazioni regionali di settore, i piani territoriali provinciali e

comunali, la programmazione negoziata).

Il livello statutario del Piano affronta e definisce le regole di governo del territorio.

Esso rappresenta, quindi, la componente normativa dello strumento regionale nei

riguardi delle diverse politiche di settore e nei confronti della pianificazione ai diversi livelli

istituzionali.

Alla luce di quanto sopra esposto è opportuno mettere in evidenza i punti di maggior

rilievo osservati.

• ASPETTI DI CRITICITA’ EMERSI NEL 2004 E LORO EVOLUZIONE

Nel precedente referto era emersa una carenza di previsioni regolamentari circa le

modalità di attribuzione dei punteggi soggettivi ed oggettivi per l’assegnazione della

case popolari.

Su questo argomento l’Assessore regionale competente ha presentato in Giunta una

nuova ipotesi di Disegno di Legge volto a rivedere le procedure di assegnazione degli alloggi di

edilizia sovvenzionata ed ad introdurre nuovi criteri per la vendita, ora disciplinata solo dalle

norme statali.

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78

Tuttavia tale proposta è ora in fase di revisione a seguito dell’intenzione del Governo di

approvare un nuovo Decreto Legislativo attuativo della L. 131/2003 in materia di governo del

territorio1.

Tale proposta prevede di mantenere in capo allo Stato molte competenze, ritenute dalle

Regioni di loro competenza a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione2.

La proposta di D.D.L. della Giunta regionale era comunque orientata ad eliminare una

norma che parrebbe incostituzionale sull’assegnazione delle abitazioni agli immigrati per i quali

era richiesta una permanenza in Italia di almeno tre anni

Lo Stato può fissare i principi relativi agli standard minimi di riferimento per

l’assegnazione delle abitazioni di edilizia sovvenzionata, affinché ci sia un trattamento uniforme

su tutto il territorio nazionale.

Sarebbe utile un approfondimento delle Leggi regionali, anche per quanto riguarda la

definizione del nucleo familiare e le modalità di calcolo del reddito, che dovrebbero ispirarsi il

più possibile al rispetto dell’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente).

La nuova Legge regionale dovrebbe prevedere l’adozione dell’ISEE per tutti i sussidi

erogati (assegnazione alloggi e contributo all’affitto).

Impatto economico determinato dai canoni di affitto invariati: l’ATC di Torino ha

segnalato nel corso degli ultimi anni che, a canoni invariati ed in presenza di assegnazioni

sempre più tendenti ad immettere nel patrimonio pubblico solo i redditi più bassi, le entrate da

canoni non consentono di coprire i costi di manutenzione del patrimonio, secondo le modalità

previste dalla normativa nazionale (D.P.R. 1035/1972 art. 19).

Ciò sta quindi determinando il rischio di un progressivo deficit dei bilanci, dal momento

che da più di dieci anni ormai non sono stati previsti finanziamenti per la manutenzione e la

gestione degli alloggi.

La Legge regionale dovrebbe rivedere le norme di determinazione dei canoni in modo da

garantire maggiori introiti, almeno per la quota necessaria alla manutenzione del patrimonio.

1 Si ricorda che la Legge 5 giugno 2003, n. 131 all’art. 1 comma 4, delega il Governo ad adottare entro tre anni dall’entrata in vigore delle legge medesima, specifici Decreti Legislativi meramente ricognitivi dei principi fondamentali presenti nella legislazione statale vigente nella materie a legislazione concorrente previste dal3° comma dell’art. 117 della Costituzione, tra le quali è inserito il “Governo del territorio”. 2 Assumono rilevanza le sentenze della Corte Costituzionale: n. 196/2004 in materia di condono edilizio, dove è precisato che la legislazione statale deve soltanto determinare “alcuni limitati contenuti di principio”; n. 280/2004 che ha precisato che i Decreti Legislativi di ricognizione dei principi fissati dalla legislazione statale, nelle materie a legislazione concorrente, devono riguardare solo i “nuclei essenziali del contenuto normativo che quelle disposizioni esprimono per i principi enunciati o da esse desumibili” ed avere quindi un “livello di maggiore astrattezza” rispetto alle regole positivamente stabilite dal legislatore. E’ evidente che questa pronuncia ha minimizzato l’efficacia dei decreti di ricognizione, i quali non si sostituiscono alle norme già vigenti, costituendo solo “un quadro di primo orientamento destinato ad agevolare, contribuendo al superamento di possibili dubbi interpretativi, il legislatore regionale nella fase di predisposizione delle proprie iniziative legislative, senza peraltro avere carattere vincolante e senza comunque costituire di per se un parametro di validità delle Leggi regionali, dal momento che il comma 3 dello stesso art. 1 ribadisce che le Regioni esercitano la potestà legislativa concorrente nell’ambito dei principi fondamentali espressamente determinati dallo Stato”.

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79

La differenza tra il canone “dovuto” in base ai criteri oggettivi dell’alloggio ed il canone

definito in base al reddito dovrebbe essere coperta dal fondo per il sostegno alla locazione, che

ora opera principalmente per aiutare le famiglie che locano sul mercato privato.

In tale direzione si sono espressi i Presidenti delle ATC, che denunciano da tempo

quanto i costi fiscali pesino ingiustamente sull’edilizia sociale.

Si pensi ad esempio al fatto che gli Enti religiosi sono stati esentati dal pagamento

dell’ICI mentre gli IACP continuano a pagarlo.

Necessità di un nuovo impianto legislativo per la rideterminazione del “canone

sociale”: la Legge 431/98 ha abolito l’ “equo canone”, rinviando la definizione dei canoni alla

contrattazione locale, tra associazioni dei proprietari e degli inquilini.

Tale normativa è scaturita dalla valutazione di un sostanziale “fallimento” dell’istituto

dell’ “equo canone”, dovuto allo scollamento tra i criteri per la sua definizione (superficie

dell’alloggio indipendentemente dalla collocazione nel contesto urbano) e la realtà di mercato.

Ciò aveva determinato la rarefazione dell’offerta di alloggi ad equo-canone proprio nelle

aree a maggior tensione abitativa.

I canoni “concordati”, previsti dal comma 3 dell’art. 2 della Legge 431/98, sono stati

definiti sulla base degli accordi locali, anche su impulso delle amministrazioni locali1.

Il ricorso a questo istituto è stato tuttavia limitato: il Cresme di Roma, da un’indagine

campionaria effettuata presso l’Agenzia delle entrate, ha stimato una quota pari al 10% sul

totale dei contratti stipulati.

E’ dunque evidente che occorrono nuove misure a sostegno dei canoni concordati.

Tra queste si possono citare: la modulazione dell’ICI da parte dei Comuni ed una

maggior defiscalizzazione per i proprietari e gli inquilini che stipulano questi contratti, da

stabilire a livello nazionale.

A queste misure si può aggiungere la previsione di concedere il sussidio all’affitto solo

alle famiglie che stipulano questo tipo di contratto.

Su questo argomento sarebbe utile un confronto Stato–Regioni, per valutare se la

misura sia effettivamente ipotizzabile, magari in forma graduale, nel senso che dopo due anni

che una famiglia ha ottenuto il sussidio, può continuare ad ottenerlo se trasforma il contratto.

In alternativa si potrebbe stabilire un canone oltre il quale non è possibile concedere il

sussidio in modo da moderare il mercato della locazione, che tende al rialzo.

Merita comunque segnalare che lo scarso ricorso ai canoni concordati dipende dalla

scarsissima informazione di cui dispongono i cittadini.

1 Il Comune di Torino, tramite il Politecnico di Torino, ha realizzato un progetto molto interessante sul mercato immobiliare, che ha portato a individuare le nuove zone catastali sulla base dei nuovi valori di mercato. I valori dei canoni concordati sono stati derivati dalla nuova classificazione catastale.

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80

Le Regioni potrebbero attivare canali informativi ed adottare forme di promozione che

incidano sui canali seguiti per la ricerca degli alloggi (immobiliari, associazioni di proprietari ed

inquilini, ecc).

Necessità di costituzione di una “immobiliare” a partecipazione pubblica per la

manutenzione/valorizzazione del patrimonio: per la valorizzazione del patrimonio

immobiliare, ma soprattutto per continuare a garantire un’offerta di alloggi di proprietà

pubblica a canone calmierato, sarebbe utile che la nuova normativa regionale assegnasse alle

ATC un più preciso ruolo di immobiliare pubblica, anche con il diretto coinvolgimento degli Enti

locali, ad esempio nella costituzione di apposite società di trasformazione urbana, previste

dall’art. 120 del D.Lgs. n. 267/2000.

Ciò consentirebbe di gestire operazioni di trasformazione urbana, anche su aree

demaniali, allo scopo di realizzare servizi pubblici e ricavare quote di residenze a canone

sociale.

Necessità d’inserimento e previsione formale delle nuove categorie sociali

(studenti, ricercatori): l’art. 4 della Legge n. 179/92 già prevedeva la possibilità per la

Regione di individuare nuove categorie sociali a cui assegnare gli alloggi di edilizia

sovvenzionata.

La Regione Piemonte con atto deliberativo del Consiglio aveva individuato i disabili ed i

malati cronici, anche nell’ottica di intervenire sulla riduzione della spesa sanitaria.

La nuova normativa regionale potrebbe prevedere questa possibilità, anche con

riferimento a nuove categorie sociali, ritenute indispensabili per la diversificazione produttiva

del Piemonte, come i giovani ricercatori che lavorano negli Enti di ricerca pubblici e privati, i

quali, com’è noto, godono di borse di studio e di dottorato di valore inferiore a quelle

assegnate negli altri Paesi europei.

Il reddito che i giovani ricercatori percepiscono è infatti molto limitato ed è quindi

ipotizzabile riconoscere questa categoria tra le “particolari categorie sociali” cui assegnare gli

alloggi realizzati con consistenti sussidi pubblici, come ad esempio gli alloggi realizzati dalle

cooperative a proprietà indivisa

Sensibilizzazione/compartecipazione degli Enti locali in tema di politiche

urbanistiche (interventi su aree dimesse): su questo tema molto è stato fatto dai Comuni

piemontesi, “in primis” la Città di Torino, che ha destinato gran parte delle aree dimesse e di

trasformazione ad interventi residenziali, realizzati da imprese private e da cooperative edilizie.

Negli ultimi anni sono stati realizzati nella sola Città di Torino più di 23.000 alloggi.

Questa offerta dovrebbe aver un effetto di calmiere sui canoni a mercato libero.

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Misure di contenimento del canone di mercato: su questo punto le riflessioni si

collegano a quanto già espresso al punto relativo al “canone sociale” ed al punto sulle politiche

urbanistiche.

L’unica strada per calmierare i prezzi di mercato è favorire l’offerta di nuovi alloggi con

il recupero delle aree dimesse e costruire nuove abitazioni sociali in locazione, sia tramite gli

IACP sia tramite le cooperative che locano.

Non c’è dubbio che le politiche regionali dovrebbero eliminare i sussidi alla costruzione

degli alloggi per la vendita, dato che i tassi di interesse consentono ormai il ricorso ai mutui a

quasi tutte le famiglie interessate all’acquisto.

E’ invece il mercato della locazione che va sorretto con politiche urbanistiche che

prevedano la costruzione di alloggi da locare a canoni concordati.

Su questo aspetto le Regioni dovrebbero svolgere un maggior ruolo di indirizzo nei

confronti dei Comuni, in modo che siano riservate aree alla costruzione di alloggi da locare.

Il Comune di Torino ha previsto nel suo strumento urbanistico generale che una quota

di alloggi realizzati fossero ceduti al Comune stesso per realizzare abitazioni sociali.

Si tratta di un tentativo molto interessante, che varrebbe la pena di valutare nei suoi

effetti reali.

Grazie a questo strumento, denominato “Variante 37”, il Comune ha acquistato dai

costruttori 130 alloggi nel 2006.

Questa strada sarebbe anche utile per la creazione del tanto e sempre richiamato mix-

sociale, finalizzato a non creare più i cosiddetti “ghetti”.

Criteri e modalità di perseguimento delle morosità: su tale questione andrebbe

migliorata la normativa regionale nella distinzione tra morosità incolpevole e morosità

colpevole.

Attualmente la morosità incolpevole, in base alla normativa regionale piemontese, può

riguardare i disoccupati e le famiglie con malati gravi, mentre non prevede altri possibili casi di

debolezza sociale.

Per il resto la normativa regionale svolge una corretta funzione, laddove mette a carico

del Comune gli oneri della morosità, qualora non sia pronunciata la decadenza

dall’assegnazione nei termini previsti.

Modalità e tecnologie di aggiornamento dell’anagrafe utenze e patrimoniale:

l’anagrafe utenza e patrimonio era prevista dalla Legge 457/78, ma solo poche Regioni, tra cui

il Piemonte, l’hanno effettivamente costituita.

Attualmente le Regioni, nell’ambito del progetto interregionale sull’osservatorio, stanno

procedendo alla costituzione delle anagrafi sulla base di un protocollo di trasmissione dei dati

concordato tra di loro.

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Ciò rende possibile disporre, si spera entro breve tempo, di un quadro omogeneo a

livello nazionale.

Per il Piemonte la Regione ha già preso accordi con le ATC per la trasmissione dei dati,

sulla base del protocollo sopra indicato.

A livello tecnologico non dovrebbero sorgere problemi in quanto le ATC sono tenute a

trasmettere i dati alla Regione e quindi devono adeguare i loro sistemi informatici anche a

questo fine.

Necessità di verificare il “Fabbisogno abitativo omogeneo” a livello nazionale:

le Regioni richiedono il ripristino di un canale di finanziamento a livello nazionale, ma a

tutt’oggi non hanno ancora fornito un quadro omogeneo del fabbisogno.

I fondi Gescal sono stati sempre ripartiti sulla base di un indicatore “storico”, che faceva

principalmente riferimento alla popolazione.

Il fondo per il sostegno alla locazione è stato ripartito sulla base di un indicatore teorico,

con l’impegno a suddividerlo negli anni successivi sulla base del fabbisogno accertato,

risultante dal numero di famiglie aventi diritto, con riferimento alla fascia A, che individua in

modo omogeneo il fabbisogno (la fascia B invece individua i beneficiari sulla base delle leggi

regionali).

Come per il fondo alla locazione anche il fabbisogno di abitazioni sociali dovrebbe essere

definito a livello nazionale, sulla base delle domande insoddisfatte risultanti dai bandi di

assegnazione alloggi.

Tale informazione dovrebbe essere fornita dai Comuni che ogni due anni sono tenuti a

emanare i bandi.

In merito ai bandi di assegnazione occorre inoltre fare una precisazione: l’esperienza

maturata in questi anni dagli Uffici preposti porta a concludere che lo strumento del bando ogni

due anni non consente di fotografare la situazione con la necessaria tempestività e risponde in

modo troppo lento al fabbisogno.

Il Comune di Torino ha già fatto presente alla Regione la necessità di prevedere in

Legge il “bando aperto”, con aggiornamento mensile, in modo che a livello comunale tutti gli

aventi diritto possano essere inseriti in graduatoria al momento della necessità ed in modo che

gli alloggi disponibili di volta in volta possano essere assegnati a chi in quel momento è in stato

di effettiva necessità.

Ora invece il fabbisogno è accertato, nella migliore ipotesi, una volta ogni due anni e

sulla base di quelle graduatorie vengono assegnati gli alloggi via via disponibili (spesso accade

che chi ha veramente bisogno ottiene l’alloggio dopo 3-4 anni quando ormai o è troppo tardi o

ha risolto in qualche modo il problema).

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Questo metodo consentirebbe così di ridurre le assegnazioni “fuori bando” che nella

Regione Piemonte sono possibili per il 50% degli alloggi disponibili.

I Comuni sono tenuti in Piemonte a fornire ogni anno i dati sulle assegnazioni

effettuate, a bando e fuori.

Le banche dati sul fondo per il sostegno alla locazione e le domande insoddisfatte

risultanti dai bandi di assegnazione rappresentano i principali strumenti per individuare il

fabbisogno in modo omogeneo sul territorio nazionale.

A questi si possono aggiungere i dati in possesso delle cooperative a proprietà indivisa,

ma finora non ci sono stati tentativi in tal senso.

Occorre fare presente la grandissima difficoltà che le Regioni incontrano per ottenere i

dati sugli sfratti, che prima erano raccolti dalle Prefetture (sempre e solo a livello cartaceo) e

ora sono in possesso dei Tribunali (anch’essi privi di software applicativi utili alla raccolta dei

dati).

Analogo discorso vale per le Agenzie delle Entrate, che raccolgono i dati sui contratti di

locazione stipulati.

Le Regioni non riescono ad ottenere i dati gratuitamente dalle Agenzie, che pretendono

di essere pagate per fornirli, mentre basterebbe caricare alcune informazioni su un apposito

applicativo, al momento in cui i contratti vengono registrati, distinguendo tra quelli concordati

e gli altri, registrando l’importo del canone e i riferimenti catastali.

Ciò permetterebbe di calcolare l’andamento dei canoni al metro quadro, in quanto il

riferimento catastale consente di incrociare i dati con la superficie degli alloggi, laddove il

catasto sia aggiornato (diversamente basta richiedere una dichiarazione sulla superficie).

Disporre dei dati sul numero e le caratteristiche dei contratti registrati consentirebbe al

Ministero delle Infrastrutture di fare un salto di qualità nell’accertamento del fabbisogno e nella

valutazione degli effetti della Legge n. 431/98.

Assegnazioni fuori bando e limiti alla discrezionalità del Sindaco: le Leggi

stabiliscono questi limiti e le Regioni possono esercitare i dovuti controlli sul loro rispetto.

Poiché si tratta di uno strumento di emergenza, le Regioni tendono a contenere questa

possibilità, mentre i Comuni richiedono di poterla estendere oltre il 50% consentito dalla Legge

regionale.

Il Comune di Torino, per limitare la discrezionalità del Sindaco, ha istituito un’apposita

commissione (cui partecipano anche i rappresentanti dell’opposizione) che propone le

assegnazioni a seguito di un’attenta verifica sulle condizioni di emergenza e gravità sociale.

Tale metodo potrebbe essere previsto espressamente dalla legislazione regionale.

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Prefissare standard minimi di riferimento per i contratti concordati: prima di

andare in questa direzione occorre costruire il quadro a livello nazionale, in modo da capire se

ci sono differenze significative.

Forse si può prevedere che gli incentivi fiscali ai proprietari ed agli inquilini che

sottoscrivono tali contratti possano scattare in presenza di alcuni elementi, ad esempio uno

scarto significativo rispetto ai canoni di mercato.

Ma per fare ciò occorre avere i dati dalle Agenzie delle Entrate, in modo da poter

confrontare l’andamento dei canoni di mercato con quelli concordati.

Individuare la definizione di “nucleo familiare” ed i criteri di

determinazione/accertamento dei redditi individuali/familiari: per la definizione del

nucleo la Legge regionale è adeguata, occorrerebbe fare un confronto tra le Leggi regionali.

Per l’accertamento dei redditi il CIPE dovrebbe imporre l’adozione dell’ISEE ed il

Ministero dovrebbe definire con le Regioni il metodo da adottare per la sua applicazione in

modo omogeneo.

Aggiornare i criteri in base ad un diverso stato sociale: si può certamente

affermare che i canoni dell’edilizia sovvenzionata sono in linea generale troppo bassi per

garantire la gestione del patrimonio e quindi le Leggi regionali dovrebbero prevedere criteri di

determinazione dei canoni che consentano agli IACP maggiori introiti, anche se l’eventuale

morosità incolpevole ricadrebbe sui Comuni.

Sono comunque i Comuni gli enti pubblici che conoscono la situazione dei casi sociali e

che possono quindi articolare meglio sia i differenti sussidi che erogano in funzione delle

differenti politiche sociali (disabili, casi sociali, buoni scuola) sia le tariffe per i servizi che

vengono stabilite in funzione delle fasce di reddito.

Il cumulo dei sussidi e degli sconti tariffari con riferimento al nucleo familiare può

diventare un indicatore del costo dello stato sociale e delle sue possibili revisioni in funzione di

una miglior risposta al fabbisogno.

Aggiornare il monitoraggio sui controlli e concertare le diverse tipologie degli stessi:

sarebbe utile una ricognizione sui controlli esercitati dalle Regioni su tutti gli aspetti relativi

all’attuazione delle politiche regionali in materia di edilizia abitativa.

Ad esempio: tempi e costi di realizzazione degli alloggi di edilizia sovvenzionata, tempi

decorrenti dalla programmazione alla stipula del contratto per l’assegnazione di un alloggio di

edilizia sovvenzionata.

Allo stesso modo sarebbe utile verificare se le Regioni esercitano il controllo sulla

gestione degli IACP e dispongono di dati minimi necessari (costo di gestione ad alloggio, ricavo

medio dalla vendita degli alloggi, costo per gli oneri tributari, valore del canone medio per

alloggio, valore minimo e valore massimo del canone).

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Un altro aspetto riguarda il controllo sull’attuazione dei bandi e l’assegnazione degli

alloggi da parte dei Comuni.

Le Regioni potrebbero censire e confrontare i controlli effettuati periodicamente in modo

da addivenire ad un sistema condiviso, anche su impulso della Corte dei conti.

In merito ai controlli sulle Regioni sarebbe utile conoscere la quota di utilizzo dei fondi

trasferiti a seguito della riforma Bassanini.

• FABBISOGNO ABITATIVO

Al 31 aprile 2005 risiedevano in Piemonte 4.333.993 abitanti, in lievissimo aumento

rispetto all’anno precedente, corrispondenti al 7,4% della popolazione italiana.

In Piemonte 48.267 famiglie risultano abitare in una casa popolare; il 78% degli

assegnatari è allocato nella fascia A (37.315 persone), percepisce un reddito lordo mensile da

lavoro dipendente non superiore a 1.410 euro; il 21 % è nelle fasce B e C; soltanto l’1% risulta

avere un reddito superiore a 2.821 euro.

Rimangono, al 31 dicembre 2004, circa 15.895 domande insoddisfatte, che

corrispondono quasi all’1% delle famiglie residenti in Piemonte ed a circa un terzo delle

famiglie che vivono in un alloggio popolare.

Le assegnazioni fuori graduatoria sono ancora molto elevate (1.030) ma in netto calo

rispetto al 2003 (1.777); le motivazioni di tali assegnazioni sono al 61% per un caso sociale e

al 39% per la presenza di uno sfratto.

Prov. 2003 Sfratto Casi sociali 2004 Sfratto Casi sociali

AL 90 63% 37% 115 52% 48%

AT 27 44% 56% 51 53% 47%

BI 25 7% 93% 53 13% 87%

CN 51 41% 59% 91 22% 78%

NO 55 36% 64% 29 59% 41%

TO 452 50% 50% 632 50% 50%

V.C.O. 19 63% 37% 20 45% 55%

VC 43 37% 63% 39 21% 79%

Totale 762 1.030

Media 43% 57% 39% 61% FONTE: Regione Piemonte

Da notare come nel 2004 la motivazione per problematiche sociali sia aumentata

rispetto all’anno precedente, che era circa il 57%.

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La Regione Piemonte attraverso il Fondo sociale regionale nel 2004 ha stanziato circa 3

milioni di euro per sanare la morosità incolpevole (l’80% delle risorse disponibili) e per gli

anziani che abitano nelle case popolari.

• UTENZA

I proprietari delle case in affitto, secondo una fonte ISTAT del 2000, nel Nord-Ovest

d’Italia sono: il 28% Enti Pubblici (quali le ATC nel caso della realtà piemontese); il 64%

cittadini privati ed il 5% società private, quali gli istituti di credito e le assicurazioni.

Per ciò che concerne le ATC, in base a dati da esse forniti alla Regione e concernenti

l’anno 2004, 48.267 sarebbero gli assegnatari (locatari) di case popolari (erano 48.370 nel

2003), di cui il 62% allocato nelle case gestite nella sola Provincia di Torino.

Infatti, riguardo all’utenza, ovvero le famiglie richiedenti tale tipologia di alloggi, sono

risultati significativi i dati che pongono il Piemonte al quinto posto tra le Regioni italiane per

numero di domande di regolarizzazione di cittadini extra comunitari1, nonché la crescente

percentuale di anziani residenti nella Regione.

Altro dato significativo emerge da uno studio condotto relativamente alla domanda

abitativa nel Comune di Torino che fa rilevare richieste di natura diversificata:

- sia per quanto riguarda l’accesso all’ERP - 8.000 domande all'ultimo bando di cui:

1. il 29% dei richiedenti è costituito da cittadini extracomunitari (da sottolineare che

erano il 17% nel '98);

2. il 12% da anziani ultra sessantacinquenni ed un'analoga percentuale da portatori

di handicap;

3. il 9% da sfrattati;

4. il 5% da coppie di nuova formazione;

- sia per quanto riguarda la fruizione del Fondo per il Sostegno alla Locazione (15.000

domande all'ultimo bando) costituite in massima parte da lavoratori dipendenti, da cui

si evince la pesante incidenza del canone d’affitto rispetto al reddito.

• PROGRAMMAZIONE ED OBIETTIVI

Nel 2004 la Regione Piemonte ha indetto:

• La seconda edizione del bando di concorso finalizzato all’assegnazione di contributi

in conto capitale per il recupero della prima abitazione (chiamato “buono casa”) la

cui dotazione finanziaria è di oltre 5 milioni di euro;

• L’VIII° programma di edilizia agevolata ha visto confermare, per i 10 bandi, circa il

58% delle risorse disponibili pari a 50 milioni di euro ed a 1.961 alloggi;

1 Fonti Ministero dell’Interno e Caritas.

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• L’VIII° bis programma di edilizia agevolata ha ammesso al finanziamento il 55% di

quanto richiesto dagli operatori, per un ammontare di circa 23 milioni di euro e 969

alloggi;

• Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ammesso a finanziamento 18 (su

19) programmi urbani “Contratti di Quartiere II” per un totale di 118 milioni di euro,

di cui il 35% provenienti dalla Regione (circa 42 milioni di euro);

• In 14 Comuni piemontesi sono stati firmati 19 protocolli d’intesa per i Programmi di

recupero urbano, per un ammontare di 152 milioni euro provenienti dai Fondi Gescal

e di 6 milioni dal fondo di rotazione di cui all’art. 5 della L. 179/92.

• CONTROLLO E MONITORAGGIO

Nell’ambito dei sistemi di controllo e di monitoraggio, anche nella Regione Piemonte è

stato dato avvio all’Osservatorio sulla condizione abitativa quale strumento di sostegno tecnico

e di conoscenza di informazioni raccolte in ambiti locali, con compiti di risistemazione e

raccolta dei dati relativi all’anagrafe del patrimonio e dell’utenza di edilizia residenziale

pubblica per la costituzione di una banca dati nazionale che consenta di monitorare il

fabbisogno di E.R.P. nonché l’utilizzo delle risorse statali assegnate.

I destinatari del sistema di controllo per l’Edilizia Sovvenzionata sono le ATC in quanto

Enti proprietari e gestori di patrimonio di ERP sovvenzionata.

Si riportano in sintesi i risultati raggiunti nel corso degli anni in esame:

Nel 2004 l’attività si è concentrata sulle seguenti tematiche:

• Domanda Abitativa;

• Rapporti con le ATC e le Commissioni Assegnazione Alloggi;

• Problematiche relative alla raccolta delle informazioni da inserire nelle banche dati.

Per il 2005:

• Alla fine del mese di febbraio 2006 l’Osservatorio ha avuto dalle ATC tutte le

informazioni per l’aggiornamento dei dati al 31 dicembre 2005 delle banche dati

relative all’Anagrafica del Patrimonio e dell’Utenza di ERPS;

• A dicembre 2005 ha concluso la definizione dei dati da raccogliere per quanto riguarda

la tensione abitativa;

• Le Commissioni Assegnazioni Alloggi, alla data del 31 dicembre 2005, solo in minima

parte hanno provveduto all’invio all’Osservatorio dei dati delle graduatorie relative ai

bandi di assegnazione alloggi di ERPS, per la creazione della banca dati relativa alla

domanda abitativa;

• A dicembre 2005 non si è raggiunto il risultato di avere in internet i siti web di almeno

altre tre Regioni oltre alle sei che già hanno implementato il loro sito;

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• Sempre alla data del 31 dicembre 2005 sono stati individuati i problemi relativi alla

fornitura dei dati da parte degli Enti coinvolti (soprattutto ATC), ma la loro risoluzione

appare ancora molto lontana.

Per il 2006 l’Osservatorio Regionale si propone di:

• Risolvere i problemi legati ai risultati non raggiunti nell’anno 2005;

• Implementare la banca dati relativa all’edilizia sovvenzionata ed al fondo di sostegno

alla locazione;

• Inserire i dati informativi richiesti dal Ministero dei Lavori Pubblici nelle apposite

schede predisposte dal dicastero.

• RISORSE

La mancanza di risorse per l’edilizia sociale, che la stessa Regione denuncia

relativamente agli anni passati, si è ulteriormente accentuata sia per l’inadeguatezza delle

risorse utili a supplire alla soppressione dei fondi ex-Gescal, sia per la riduzione del Fondo per

il sostegno all’affitto.

Nell’anno 2004 il bilancio regionale ha destinato all’ERP circa 64 milioni di euro, di cui

41 per spese d’investimento (equivalente al 64% del totale) e 23 per spese correnti (pari al

36%).

Operando un raffronto dal 2000, le risorse sono diminuite di 123 ml di euro per quanto

riguarda la messa a disposizione dello Stato e dell’8% (-7 ml di euro) per la quota parte della

Regione Piemonte.

Nella trattazione ci si è soffermati sulla stesura da parte dell’Assessorato regionale

competente di un piano pluriennale per la casa, probabilmente pronto entro l’estate 2006, che

dovrebbe portare in Piemonte almeno 10 mila alloggi destinati a “case popolari” (a fronte di un

fabbisogno di 15-20 mila alloggi).

Secondo le stime dei competenti uffici regionali i fondi necessari per dare una svolta

all’emergenza casa ed affitti per le fasce più deboli della popolazione assommerebbero a circa

un miliardo di euro.

A proposito della capacità di spesa nel grafico che segue, nel quale viene riportata la

situazione dal 2000 al 2004, si può notare come nel 2004 rispetto al 2003 vi sia stato un

miglioramento di quella statale (+1%) ma una decisa contrazione di quella regionale (-10%).

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Capacità di spesa

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Fdi regionali 74% 59% 72% 92% 82%

Fdi statali 79% 79% 86% 99% 100%

2000 2001 2002 2003 2004

FONTE: Regione Piemonte

In relazione ai fondi destinati alle spese correnti, c’è da segnalare un’ulteriore

contrazione; questa dipende dal Fondo per il sostegno agli affitti, creato con la Legge 431/98,

la cui dotazione da parte dello Stato si sta riducendo di anno in anno (da 29 milioni di euro nel

2001 a 17 milioni per il 2004).

Le due restanti voci delle spese correnti riguardano il Fondo Sociale per un ammontare

di tre milioni di euro ed il Fondo per l’affitto per un ammontare di due milioni, entrambi di

provenienza regionale.

Spese correnti

0

5.000.000

10.000.000

15.000.000

20.000.000

25.000.000

30.000.000

35.000.000

2000 2001 2002 2003 2004

Stanziato

Impegnato

Pagato

FONTE: Regione Piemonte

Per ciò che concerne i fondi destinati agli investimenti, se nel 2000 la maggior parte

degli stanziamenti riguardava il finanziamento (88 milioni di euro) in conto capitale dell’ottavo

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programma di edilizia agevolata, nel 2004 la voce principale (70%) sono i 18 milioni di euro

(erano 12,4 nel 2003) per abbattere il tasso d’interesse sui mutui ai sensi della L.R. 28/76.

Spese d'investimento

0

30.000.000

60.000.000

90.000.000

120.000.000

150.000.000

2000 2001 2002 2003 2004

Stanziato

Impegnato

Pagato

FONTE: Regione Piemonte

Un’altra distinzione che si può fare dei 64 milioni di euro destinati all’ERP è quella

riguardante la provenienza: 27 milioni sono regionali (37,5%), di cui 5 utilizzati per le spese

correnti ed i restanti per le spese d’investimento, mentre 37 milioni sono statali.

Nella tabella sottostante è specificata la destinazione di spesa dei vari capitoli.

Destinazione fondi impegnati

2000 2001 2002 2003 2004

Fondo sociale 3 ml 8% 3 ml 12% 3 ml 8% 3,4 ml 12,4% 3 ml 11%

Fondo sostegno alla locazione (L 431/98) 3 ml 8% 1 ml 4% 2 ml 5% 2,0 ml 7,6% 2 ml 7%

Totale spese correnti 6 ml 18% 4 ml 15% 5 ml 13% 5,4 ml 20,0% 5 ml 18%

LR 28/76 14,5 ml 44% 14 ml 56% 18 ml 60% 12,4 ml 46,0%17 ml 64%

Legge 13/89 1 ml 3% 1,6 ml 6% 2 ml 7% 3 ml 11,1% 3 ml 11%

Fondi per le ATC per i programmi di recupero urbano (LR16/97)

0 ml 0% 0 ml 0% 1,5 ml 5% 0 ml 0,0% 0 ml 0%

Fondi per le ATC per i contratti di quartiere (LR 43/94)

1,25 ml 4% 1,25 ml 5% 0,5 ml 1% 0 ml 0,0% 0 ml 0%

Fondi per Urban II 0 ml 0% 0 ml 0% 1 ml 3% 1 ml 4,0% 2 ml 7%

Fondo Investimenti Piemonte 1999 11,25 ml 33% 3,5 ml 13% 2 ml 7% 0,2 ml 0,9% 0 ml 0%

Fondo Investimenti Piemonte 1996 e 1997

0 ml 0% 1,2 ml 5% 5 ml 17% 5 ml 18,0% 0 ml 0%

Totale investimenti 28 ml 82% 23 ml 85% 30 ml 87% 21,6 ml 80,0% 22 ml 82%

Totale impegni 34 ml 100% 27 ml 100% 35 ml 100% 27 ml 100% 27 ml 100%

FONTE: Regione Piemonte

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• CONCLUSIONI

Per concludere, così come ampiamente evidenziato anche nel referto dello scorso anno,

l’odierna situazione dell’ERP sta attraversando una fase di profonda crisi a causa della drastica

riduzione delle risorse che avevano alimentato il settore; a tale proposito, si ribadisce ancora

una volta la particolare importanza rivestita dalla stipula degli Accordi di Programma tra Stato

e Regioni, in attuazione del Decreto Legislativo n. 112/98 di trasferimento delle risorse statali

alle Regioni da utilizzare per i fini propri dell’edilizia pubblica e specificatamente per

manutenere il patrimonio degli Enti gestori di edilizia sovvenzionata.

Con la soppressione dei fondi Gescal, il cui gettito aveva garantito negli anni la

costruzione di case popolari, si è passati da una fase di finanziamento “sicuro” ad una fase

caratterizzata da destinazioni insufficienti a soddisfare le esigenze sociali.

A questo si è aggiunta la riduzione del Fondo Investimenti Piemonte.

Inoltre, l’abolizione del calcolo degli affitti basato sull’”equo canone” non ha tenuto

conto di nuove emergenze sociali quali l’immigrazione extracomunitaria, la disoccupazione ed il

progressivo invecchiamento della popolazione, nonché l’aumento dei prezzi degli immobili che

ha generato un progressivo aumento dei canoni di affitto nelle aree metropolitane ad elevata

tensione abitativa.

Provvidenziale è stata la creazione di un canale di sostegno alle famiglie escluse dalle

case popolari istituito con la Legge 431/98, che ha erogato sussidi alle famiglie con il Fondo

nazionale per il sostegno alla locazione, anche se la dotazione messa a disposizione da parte

dello Stato si sta riducendo di anno in anno; è da segnalare come, nella quinta edizione del

Fondo, per l’anno 2003 si è potuto erogare un contributo che ha coperto solo il 47% di quanto

richiesto dai cittadini.

Se a livello nazionale decollerà il progetto “Osservatorio sulla condizione abitativa”,

previsto dalla citata Legge 431/98 di cui il Piemonte è capofila, che tenga conto dei risultati

dell’analisi del reale fabbisogno abitativo, si potranno creare le condizioni per un confronto

Stato-Regioni, utile per una migliore distribuzione delle risorse statali.

Anche se le risorse regionali destinate all’ERP hanno avuto inizialmente una funzione

complementare e sussidiaria rispetto ai finanziamenti statali, la riforma del Titolo V della

Costituzione ha definitivamente riconosciuto la piena potestà legislativa delle Regioni sull’ERP.

Infatti, la circostanza che l’ERP non sia espressamente menzionata tra le materie

elencate dal nuovo art. 117 della Costituzione, fa concludere che la stessa sia riconducibile alla

piena competenza residuale delle Regioni.

Si ritiene, invece, che l’attività dello Stato, come indicato dal comma 2 dell’art. 117

della Costituzione, debba esplicarsi in iniziative che consentano di assicurare, su tutto il

territorio nazionale, uguali prestazioni minime riguardanti i diritti civili e sociali essenziali, tra i

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quali rientra sicuramente il diritto all’abitazione, riservando ogni altro aspetto programmatico e

gestionale alla potestà legislativa delle Regioni.

In questo contesto rientra, altresì, un costante impegno finanziario dello Stato che

consenta di sostenere il rilancio di una politica organica in materia, costruita d’intesa con le

Regioni e nel rispetto della loro autonomia.

A questo proposito si sottolinea positivamente come con la prossima approvazione del

nuovo Piano Territoriale Regionale la Regione Piemonte desideri mettere in atto strumenti di

concertazione tra i diversi livelli decisionali, volti a favorire la cooperazione ed il

coordinamento fra i Comuni e fra soggetti pubblici e privati.

Le modalità d’azione del soggetto pubblico – nella specie della Regione – prevedono

quindi un progressivo slittamento verso un ruolo di pilotaggio, di direzione e di

accompagnamento dei soggetti coinvolti nei processi decisionali.

Con l’approvazione di questa nuova Legge si otterrà la semplificazione del sistema

legislativo, garantendo la necessaria trasparenza dell’azione amministrativa nei confronti del

cittadini.

Attraverso questo strumento si potrà dare inizio ad una nuova epoca dell’Edilizia

pubblica da parte di tutti i soggetti istituzionali interessati affinché essi si attivino concorrendo

con proprie risorse e ponendo in essere tutte le azioni idonee a creare le condizioni perché si

possano reperire investimenti in questo campo.

Per questa ragione l’azione regionale dovrà sempre più concentrarsi sul fronte del

reperimento di risorse per aumentare l’offerta di alloggi a canoni calmierati, coinvolgendo

operatori pubblici e privati interessati all’offerta di alloggi in locazione.

Con la conclusione delle opere per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 si è assistito ad

una radicale trasformazione del territorio piemontese, nonché al risanamento della periferia del

Comune di Torino, con la creazione di complessi residenziali (551 appartamenti) che sono sorti

laddove sorgevano stabilimenti industriali ormai abbandonati.

Si auspica che, sulla base di questa straordinaria ed importantissima opportunità,

possano essere mantenute le promesse relative alla concessione di servizi abitativi adeguati

per tutte le cosiddette fasce deboli.

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APPENDICE

DISAMINA E AGGREGAZIONE DEI DATI ACQUISITI A MEZZO DEL QUESTIONARIO

Descrizione del patrimonio

Consistenza del patrimonio

Quanti sono gli alloggi di proprietà dell’Ente di edilizia residenziale pubblica presenti sul

territorio di competenza al 31 dicembre 2003, 2002 e 2001:

Per alloggi di edilizia residenziale pubblica si intendono quelli così definiti dall’art. 1,

comma 1, della Legge n. 560/931.

Il quesito pone in evidenza la consistenza complessiva del patrimonio immobiliare di

edilizia residenziale relativa alle undici ATC, ai quattro capoluoghi di provincia ed ai cinque

Comuni scelti a campione sul territorio della Regione Piemonte in base alla densità abitativa

per numero di alloggi (il diritto di proprietà superficiaria è equiparato a quello di proprietà).

Nel 2003 il totale degli alloggi erp di proprietà dei Comuni interessati all’indagine è di

6.905 unità, 276 in più rispetto al dato 2001.

Nel dettaglio l’aumento del patrimonio immobiliare di ERP è riconducibile principalmente

al Comune di Torino, (85,66% circa dell’intera consistenza patrimoniale 2003), che dal 2001

incrementa il proprio patrimonio del 4,19%, passando da 5.677 alle 5.915 unità.

Il Comune di Villadossola (V.C.O), è passato da 15 alloggi a 26 ed il Comune di Perrero

(To) da 18 a 46.

Le restanti amministrazioni comunali mantengono nel triennio pressoché lo stesso

numero di unità abitative.

Gli alloggi ERP di proprietà delle ATC registrano un incremento del 112% circa nel

triennio, passando da 10.516 unità del 2001 alle 22.340 dell’esercizio 2003.

L’ATC di Torino segna l’aumento più consistente nel triennio 2001/2003, con +100%

circa (in termini assoluti +11.589 alloggi erp).

L’ATC di Novara con +156 alloggi erp rappresenta la seconda maggiore variazione

assoluta, ma non percentuale (+8,84% circa), rapportata al triennio 2001/2003.

La seconda variazione percentuale del triennio (+19%) è ascrivibile invece all’ATC di

Alessandria, che con 3.801 alloggi rappresenta il 17% della consistenza totale del patrimonio

1 art. 1, I° c della Legge n. 560/93:”Sono alloggi di edilizia residenziale pubblica ,quelli acquisiti, realizzati o

recuperati, ivi compresi quelli di cui alla Legge 6 marzo 1976, n. 52 a totale carico o con concorso o con contributo dello Stato, della regione o di enti pubblici territoriali, nonché con i fondi derivanti da contributi dei lavoratori ai sensi della l. 14 febbraio 1963, n. 60, e successive modificazioni, dallo Stato, da enti pubblici territoriali, nonché dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) e dai loro consorzi comunque denominati e disciplinati con Legge regionale”:

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ATC piemontese del 2003, e che vede aumentare nel triennio il patrimonio immobiliare di 71

unità.

L’ATC di Biella e quella del Comune di Villadossola mantengono praticamente inalterato

nel triennio il numero di alloggi: rispettivamente 721 e 456.

L’ATC di Novara, con 1.763 unità nel 2001 e 1.919 nel 2003 (pari a circa il 11,64% circa

del totale patrimonio ATER nei tre esercizi considerati), rappresenta la seconda azienda per

numero di alloggi di proprietà e mantiene pressoché inalterato il numero delle proprietà nel

triennio, registrando l’aumento più consistente (166 alloggi) nel biennio 2002/2003.

L’ATC di Vercelli rimane la terza azienda per numero di alloggi di proprietà nel triennio

considerato, pur registrando una diminuzione del patrimonio nel biennio 2002/2003 di 47

unità.

Ubicazione nel PEEP. Vetustà del patrimonio

Quanti alloggi di ERP di proprietà dell’Ente sono ubicati all’interno dei PEEP (Situazione

al 31 dicembre 2003) e quanti alloggi di ERP di proprietà dell’Ente sono stati ultimati in epoca

precedente all’1 gennaio 1981 e quanti in epoca successiva all’1 gennaio 1991. Quanti alloggi

successivamente all’1 gennaio 1991 sono stati interessati da interventi di risanamento

conservativo e ristrutturazione.

Con riferimento al totale degli alloggi di proprietà al 31 dicembre 2003, la

concentrazione maggiore all’interno dei Piani Peep è riconducibile, in base alle risposte giunte,

al patrimonio di otto ATC 5.864 alloggi rispetto ai 1.664 dei Comuni.

Le Aziende di Verbania, Cuneo, Savigliano, Alessandria e Novara presentano percentuali

che oscillano tra 100% (Verbania) ed il 73,6% (Alessandria).

Si attesta al 37,9% la concentrazione percentuale del patrimonio erp all’interno dei

Peep dell’ATER di Villadossola (173 alloggi su 456), seguita da Asti (15,3%, pari a 204 alloggi

su 1.330).

Solo l’azienda di Biella presenta una percentuale decisamente inferiore (9,6%, pari a 69

alloggi su un totale di 721).

Infine le ATC dei Comuni di Torino e Vercelli non hanno nessun alloggio all’interno del

PEEP.

Ad una scomposizione ulteriore del dato relativo al totale alloggi di proprietà 2003, il

risanamento relativo agli alloggi costruiti prima dell’anno 1981, tra il 1981 ed il 1990 e

successivamente al 1991 ha interessato l’81,86% del totale alloggi 2003 (24.228 su 29.596),

concentrato, sia percentualmente che come dato assoluto, soprattutto nell’azienda di Torino

(46,25% pari a 11.206 alloggi).

Relativamente alla vetustà delle abitazioni, risultano moderatamente adeguate le tre

percentuali relative al numero delle abitazioni ultimate in epoca precedente il 1. gennaio 1981

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(31,93% del totale), rispetto al 40,12% del periodo 1981-1990, ed al 27,94% successivo al 1.

gennaio 1991.

Questo dato riguarda tutte le risposte pervenute dal campione dei Comuni sotto esame.

Tra le realtà aziendali piemontesi, in particolare l’ATC di Alessandria che, su un totale di

5.654 alloggi, rileva la percentuale di vetustà più alta (60,31%), con 3.410 alloggi ultimati in

epoca precedente al 1. gennaio 1981, seguita dall’ATC di Novara (33,67%), con 329 alloggi

ultimati nello stesso periodo e rapportati ad un totale di 977.

Per ciò che concerne gli alloggi terminati in epoca successiva al 1. gennaio 1981 si

segnala, ancora una volta l’ATC di Alessandria con 1.324 alloggi, seguita dall’ATC di Torino con

896.

Infine, per quanto riguarda gli alloggi costruiti in epoca successiva al 31 dicembre 1990

è ancora l’ATC di Alessandria con il numero di maggiore 920, seguita dal Comune di Torino con

860 alloggi.

Ad una scomposizione ulteriore del dato relativo alla vetustà della proprietà, la

ristrutturazione ha interessato lo 0,12% circa del totale alloggi 2003 (378 su 27.166).

Per il periodo temporale considerato il Comune di Alessandria risulta essere in termini

assoluti l’ente con il maggior numero di alloggi risanati (108), seguito dal Comune di Cuneo,

con 103 interventi, mentre l’ATC di Alessandria rileva la percentuale più elevata (9,7%) di

alloggi interessati da interventi di risanamento conservativo rapportati al totale alloggi 2003

(920).

Valore del patrimonio

A quanto ammonta il valore del patrimonio immobiliare di ERP esposto in bilancio al 31

dicembre 200.

Il valore complessivo del patrimonio ERP al 31 dicembre 2003 è di 962.181.712,40

euro, ascrivibile per il 41,50% (399.369.841,80 euro) al patrimonio delle aziende territoriali e

per il 58,50% (562.811.870,60 euro) all’intero patrimonio dei Comuni oggetto dell’indagine.

Dimensione degli alloggi

Quanti alloggi di ERP in proprietà dell’Ente hanno una superficie interna inferiore a 45

mq, quanti una superficie compresa tra 45 e 95 mq e quanti superiore a 95 mq.

Su un totale di 29.596 alloggi di proprietà delle Aziende e dei Comuni oggetto

d’indagine, solo il 19,39%, pari a 5.739 abitazioni, ha una superficie inferiore ai 45 mq..

Tra i Comuni dell’indagine, Torino ha la percentuale più elevata (25,09%) ed il più alto

numero di abitazioni di ridotte dimensioni (1.440), seguito dal Comune di Verbania, con 149

alloggi inferiori ai 45 mq (2,6%).

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Tra le ATC oggetto dell’indagine su un totale di 22.642 alloggi, sono 3.976 quelli di

dimensioni ridotte: le due percentuali più basse sono riconducibili alle aziende di Verbania

(0,15%) e Savigliano (0,50%), le più elevate appartengono alle ATC di Torino (69%) ed

Alessandria (7,34%).

Anche per le abitazioni di grandi dimensioni, la percentuale complessiva è piuttosto bassa

(6,6%), per un totale di 1.956 alloggi suddivisi tra proprietà ATC (1.775) e proprietà comunale

(181).

Tra le aziende del Piemonte, in termini assoluti Torino ed Alessandria (rispettivamente

con 993 e 346 alloggi) rappresentano le realtà con il maggior numero di abitazioni di ampie

dimensioni.

Come conseguenza dell’ampio spettro di metratura minima e massima prevista (45-95

mq), il maggior numero di alloggi (16.983) si concentra proprio all’interno della categoria

intermedia, con una percentuale dell’57,38%.

Classificazione degli alloggi

Classificazione catastale del patrimonio immobiliare di ERP. Com’è catastalmente

classificato il patrimonio di ERP di proprietà dell’Ente.

Il 79,44% del patrimonio complessivo delle ATC e dei Comuni è ricompreso nella

categoria A3 (unità immobiliari appartenenti a fabbricati di economia sia per i materiali

impiegati che per la rifinitura,e con impianti tecnologici limitati ai soli indispensabili.

Rientrano nella categoria anche quelle unità immobiliari di consistenza inferiore a

quella propria delle abitazioni di tipo economico, con caratteristiche costruttive, tecnologiche,

di rifinitura e dotazioni proprie della categoria.

Sono 23.539 abitazioni di tipo economico, di cui 17.149 di proprietà ATC (il 72,85%) e

6.320 (il 26,84%) di proprietà comunale.

Tra queste ultime, il Comune di Torino registra la percentuale più alta (89,30%) del

totale alloggi.

Torino ricomprende in A/3 il 95,41% del proprio patrimonio complessivo, mentre il

Comune di Alessandria presenta la percentuale più contenuta di alloggi A/3 (5,38%) ed infine il

Comune di Castelnuovo Nigra non ha alcun alloggio in A/3.

Tra le ATER, il dato percentuale si posiziona sopra il 50% del parco abitazioni per sette

aziende (Novara, Verbania, Torino, Biella, Vercelli, Villadossola e Savigliano) su undici.

La percentuale più bassa è quella relativa all’ATC di Alessandria con il 32,44%, seguita

dall’ATC di Cuneo (37,14%) ed Asti con il 40,41%: tutte e tre concentrano il proprio

patrimonio ERP all’interno della categoria A/2.

Le abitazioni classificate come A/2 (unità immobiliari appartenenti a fabbricati con

caratteristiche, tecnologiche e di rifiniture di livello rispondente alle locali richieste di mercato

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per fabbricati di tipo residenziale; sono compatibili con la categoria anche quelle unità

immobiliari di consistenza notevolmente inferiore a quella propria delle abitazioni di tipo civile,

con caratteristiche costruttive, tecnologiche, di rifinitura e dotazioni proprie della categoria)

rappresentano il 14,30% del patrimonio complessivo proprio delle ATC e dei Comuni, e

raggruppano 4.233 abitazioni.

Risultano rientrare in questa categoria il 92,75% degli alloggi di proprietà ATC, mentre

è inferiore la percentuale relativa agli alloggi di proprietà comunale (7,25%).

Il patrimonio ERP di Torino, con 189 alloggi, e di Alessandria, con 88 alloggi,

rappresentano rispettivamente il 61,56% ed il 28,66% all’interno della categoria A/2.

Tra i Comuni capoluogo di Provincia, Alessandria concentra il 67,69% del suo intero

patrimonio di ERP all’interno della categoria A/2, con 88 alloggi.

Elevata la percentuale afferente all’ATC di Cuneo (59,49% per 370 alloggi) ed all’ATC di

Alessandria (51,38% per un totale di 2.010 abitazioni): per contro, solo l’1,43% del patrimonio

dell’ATC di Torino (163 alloggi) è ricompreso all’interno di questa categoria, seguita dall’ATC di

Villadossola, con 30 alloggi, pari al 6,44% del proprio patrimonio erp; l’ATC di Novara non ha

nessun alloggio nella categoria A2.

Le unità immobiliari di tipo popolare classificate come A/4, (fabbricati con

caratteristiche limitata di impianti quantunque indispensabili), rappresentano il 6,23% del

totale erp ATC e Comuni.

Dei 1.846 alloggi complessivi, il 14,46% (267 unità) appartiene ai Comuni, l’85,54% al

patrimonio delle ATC (1.579 unità abitative).

Tra le Amministrazioni comunali, Castelnuovo Nigra, con il 100%, ha la maggior

concentrazione di unità immobiliari classificate in A/4 (19 unità), seguita da Verbania, con il

67,04% (120 alloggi su 179).

Tra le ATC, Novara ha il 31,27% degli alloggi nella categoria A/4, tre Aziende su undici

presentano percentuali ricomprese tra 10,54% (Asti, con 144 alloggi) e 18,4% (Vercelli, con

224 alloggi).

L’ATC di Biella ha 1,1% di alloggi nella categoria A/4, infine le ATC di Verbania e di

Villadossola non hanno alloggi nella categoria A/4.

La categoria A/5 rappresenta solo il 3,71% dell’intero patrimonio sia comunale che

aziendale.

Le abitazioni di tipo ultrapopolare si concentrano esclusivamente nel Comune di Torino

(0,18% del proprio patrimonio, con 11 abitazioni classificate in A/5 su 5.915).

La conoscenza del patrimonio

I quesiti 7 (L’Ente dispone di procedure elettroniche per la gestione dell’archivio del

patrimonio immobiliare di ERP di sua proprietà?) e 8 (L’Ente, relativamente al patrimonio di

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ERP in proprietà, dispone di un “fascicolo del fabbricato” o documento equivalente in cui sono

riportate le caratteristiche tecniche del fabbricato stesso, la descrizione degli impianti

tecnologici esistenti, gli interventi manutentivi eseguiti e quant’altro è necessario o utile per

una adeguata cognizione del patrimonio o almeno alcune di tali informazioni?) mirano a

consentire una valutazione sul livello di conoscenza e di organizzazione circa Le vicende del

proprio patrimonio immobiliare da parte dell’ente.

Al quesito 7 gli Enti, nelle loro risposte, hanno sottolineato che posseggono la banca

dati del patrimonio che prevede i vari elementi necessari alla gestione, in particolare: ad

individuare l’immobile territorialmente (Comune, complesso, edificio, unità, indirizzo), la

titolarità patrimoniale, la consistenza, i dati catastali, le caratteristiche tecnico/impiantistiche,

l’anno di costruzione, le pertinenze, la presenza eventuale di amianto ecc.

I vari campi patrimoniali vengono compilati: in occasione dell’acquisizione

dell’immobile, durante la gestione per eventuali variazioni (per esempio catastali) o di

acquisizione di nuovi elementi (esempio millesimi di proprietà data la costituzione del

condominio), nonché all’atto della vendita.

I campi gestionali (anagrafe utenza) in occasione dei censimenti dell’utenza e delle sue

variazioni.

Anche i dati gestionali relativi alle vendite di immobili (fasi della pre-istruttoria,

istruttoria, alienazione) sono rilevati in via informatica.

Il quesito n. 8 focalizza l’attenzione su un importante elemento di cognizione delle

caratteristiche del patrimonio immobiliare in proprietà (fascicolo del fabbricato).

In Piemonte non esiste l’obbligo di redazione del fascicolo del Fabbricato per ogni

edificio sia di proprietà pubblica che privata, come inteso dalla Legge Regionale Lazio 31/2002.

Le ATC piemontesi ed i comuni oggetto dell’indagine hanno riferito che le informazioni

relative alle caratteristiche tecniche, alla descrizione degli impianti tecnologici esistenti, agli

interventi manutentivi sono residenti in parte nella banca dati del patrimonio ed in parte, in

competenza della competenza funzionale, nelle specifiche procedure informatiche in uso nelle

aree funzionali competenti per materia (Direzioni Tecniche e Servizi Manutenzione).

Il soggetto gestore

Soggetto che gestisce gli alloggi di proprietà dell’ente. Titolo per la gestione.

Il quesito mira ad individuare la soluzione organizzatoria in base alla quale avviene la

gestione degli alloggi di ERP di proprietà dell’ente.

Per quanto riguarda la gestione del patrimonio di ERP, si evidenzia, dalle risposte

pervenute dagli 11 Comuni e dalle 12 ATC piemontesi, come 6 ATC e 7 Comuni (454

abitazioni) sono gestite da terzi, 2 comuni e 5 ATC sono gestiti direttamente dall’Ente e 2

Comuni ed una ATC non hanno fornito questa informazione.

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La cessione degli alloggi agli assegnatari

Cessione degli alloggi. Ricavo della cessione. Destinazione del ricavato

Le tabelle mirano ad evidenziare la consistenza della dismissione del patrimonio di ERP,

le risultanze economiche conseguite e l’impiego dato ai ricavi ottenuti (il prezzo incassato si

riferisce esclusivamente alla quota capitale)

Il ricavato derivante dalle vendite di alloggi effettuate a partire dal 1994 dalle undici

ATC in base alla legge 560/93 ammonta a 86,41 ml di euro (alla data del 31 dicembre 2003).

Il 96,18% del ricavo, pari a 83,12 ml, si riferisce all’incassato da cessioni con

impegnativa di vendita in unica soluzione, il restante 3,82% deriva dalla vendita con

impegnativa di pagamento rateale di una quota non inferiore al 30% del prezzo di cessione,

per un ammontare di 3,29 ml di euro.

La vendita complessiva si riferisce a 2.957 alloggi, 257 dei quali venduti ratealmente.

Sono state effettuate anche vendite di alloggi (433) in base a Leggi diverse dalla L.

560/93 per un ricavo totale di 119.311 euro, di cui il 87% in contanti.

Nel dettaglio, l’ATC di Torino rappresenta l’Azienda con maggiori ricavi (48,32 ml

complessivi), ed il più elevato numero di vendite, per un totale complessivo di 1.817 alloggi,

l’91,41% venduti in contanti.

Di questi, 1.396 sono stati ceduti in base alla L. 560/93, e 282, nell’anno 1994, in base

ad altre leggi.

L’ATC di Alessandria rappresenta la seconda azienda per ricavato da vendite, con 539

alloggi complessivamente ceduti, dei quali il 90,53% in contanti, e 13,25 ml di euro di ricavo.

L’ATC di Torino è la prima azienda per numero di alloggi ceduti in base a leggi diverse

dalla L. 560/93 (282).

Le ATC di Novara e Verbania hanno effettuato cessioni unicamente in base alla L.

560/93, rispettivamente per un importo di 6,44 ml e 1,27 ml di euro.

Per ciò che concerne le cessioni relative alle Amministrazioni comunali oggetto

d’indagine, esse hanno interessato 831 alloggi, con un ricavo complessivo 17,73 ml di euro.

Il 99,62%, pari a 17,66 ml di euro, si riferisce all’incassato da vendite con impegnativa

di pagamento in contanti relativo a 822 unità; il restante 0,38%, per un ammontare di circa 67

mila euro, deriva dalla vendita con impegnativa di pagamento rateale della quota del 30% del

prezzo di cessione di 9 unità.

Le cessioni sono state effettuate soprattutto in base a leggi diverse dalla L. 560/93

(73,64%, pari al ricavo relativo a 612 alloggi tutti venduti nel Comune di Torino).

Il Comune di Torino contabilizza il maggior numero di alloggi venduti, con un ricavo

complessivo di 16,7 ml di euro: sono 167 gli alloggi alienati in base alla L. 560/93.

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100

Le somme ricavate destinate al reinvestimento ammontano complessivamente a 55,39

ml di euro, di cui l’99,9% è riferito ai ricavi delle sole ATC.

La percentuale più consistente, il 60%, pari a 33,2, ml di euro, viene destinato dalle

ATC a recupero, seguita dalle nuove costruzioni (15 ml, pari allo 27,25%), mentre alla

manutenzione straordinaria viene destinato il 5,85%, pari a 3,2 ml di euro.

Le destinazioni residuali oscillano tra lo 0,07% dell’acquisto di nuovi edifici ripiano

deficit e il 5,05% dell’acquisto di aree.

Nel dettaglio, la concentrazione più alta di ricavi destinati alle nuove costruzioni è

riconducibile all’azienda di Cuneo che, su una disponibilità complessiva di 13,8 ml di euro,

destina il 90% (pari a 12,4 ml) a nuove costruzioni.

L’ATC di Novara, su un totale di 10,3 ml, destina la percentuale più elevata (91,65%,

pari a 9,65 ml di euro) al recupero; il resto è destinato all’acquisto di aree.

La seconda ATC per destinazione del ricavato in favore del recupero edilizio è quella di

Alessandria con 3,26 ml di euro pari al 42,48%.

L’acquisizione degli alloggi di proprietà statale

Il trasferimento a Comuni ed ATER degli alloggi di proprietà statale effettivamente

destinati a soddisfare esigenze abitative pubbliche ha interessato l’2,16% del totale patrimonio

ERP.

Su 29.596 alloggi complessivi, gli alloggi trasferiti sono stati 642 totalmente per le ATC.

La percentuale più elevata rispetto al totale alloggi 2003 si riferisce all’ATC di Torino

(49,06%, pari a 315 alloggi trasferiti).

Segue l’ATC di Novara, con il passaggio di 174 alloggi (pari al 27,10%) ed infine l’ATC

di Asti con 112 alloggi pari al 17,44%.

Gestione del patrimonio

La consistenza della gestione

Suddivisione della gestione

ATC

La tabella che segue riporta la consistenza complessiva degli alloggi ERP gestiti dalle

ATC prese in esame nel periodo 2001/2003:

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101

• * ALLOGGI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI VERCELLI GESTITI DELL’ATC DI NOVARA • (1) L’ATC RIFERISCE CHE ALCUNI DATI NON SONO POTUTI ESSERE SCORPORATI DA QUELLI DEI COMUNI DI PERRERO E TORRE PELLICE

Il numero complessivo degli alloggi nel triennio è il seguente:

- nel 2001 la gestione complessiva degli alloggi è di n. 31.308, di cui n. 20.958

(66,94%) di proprietà delle stesse ATC, n. 10.311 (32,93%) di proprietà di altri Enti

pubblici e n. 39 (0,13%) di privati;

- nel 2002 la gestione complessiva degli alloggi è di n. 30.828, di cui 20.806

(67,49%) di proprietà delle stesse ATC, n. 9.984 (32,38%) di proprietà di altri Enti

pubblici e n. 38 (0,13%) di privati;

- nel 2003 la gestione complessiva degli alloggi è di n. 30.939, di cui n. 21.214

(68,57%) di proprietà delle stesse ATC, n. 9.677 (31,27%) di proprietà di altri Enti

pubblici e n. 49 (0,16%) di privati.

proprietà Enteenti PubbliciPrivati Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot.AL ALESSANDRIA 3801 1137 0 4938 0 0 0 0 0 0 0 0

AT ASTI 1261 105 0 1365 0 0 0 0 0 0 0 0

CN CUNEO 622 121 0 743 0 0 0 0 622 121 0 743

NO NOVARA 1919 313 49 2281 132 86 7 225 2051 399 56 2560

NO NOVARA * 0 336 0 336 0 61 0 61 0 397 0 397

VB VERBANIA 324 179 0 503 6 95 0 101 330 274 0 604

TO TORINO (1) 11585 7259 0 18844 0 0 0 0 11585 7259 0 18844

VC VERCELLI 1242 119 0 1361 0 0 0 0 1242 119 0 1361

VB VILLADOSSOLA 456 11 0 467 0 0 0 467 456 11 0 467

TO PERRERO 4 21 0 25 0 0 0 0 4 21 0 25

TO TORRE PELLICE 0 76 0 76 0 0 0 0 0 76 0 76

21214 9677 49 30939 138 242 7 854 16290 8677 56 25077

proprietà Enteenti PubbliciPrivati Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot.AL ALESSANDRIA 3752 1154 0 4906 0 0 0 0 0 0 0 0

AT ASTI 1233 105 0 1338 0 0 0 0 0 0 0 0

CN CUNEO 591 121 38 750 0 0 0 0 591 121 38 750

NO NOVARA 1753 496 0 2249 132 86 0 218 1885 582 0 2467

NO NOVARA * 0 336 0 336 0 61 0 61 0 397 0 397

VB VERBANIA 335 185 0 520 6 95 0 101 341 280 0 621

TO TORINO (1) 11392 7371 0 18763 0 0 0 0 11392 7371 0 18763

VC VERCELLI 1289 119 0 1408 0 0 0 0 1289 119 0 1408

VB VILLADOSSOLA 456 0 0 456 0 0 0 0 456 0 0 456

TO PERRERO 5 21 0 26 0 0 0 0 5 21 0 26

TO TORRE PELLICE 0 76 0 76 0 0 0 0 0 76 0 76

20806 9984 38 30828 138 242 0 380 15959 8967 38 24964

proprietà Enteenti PubbliciPrivati Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot.AL ALESSANDRIA 3730 1182 0 4912 0 0 0 0 0 0 0 0

AT ASTI 1235 105 0 1340 0 0 0 0 0 0 0 0

CN CUNEO 596 121 39 756 0 0 0 0 596 121 39 756

NO NOVARA 1763 500 0 2263 132 86 0 218 1895 586 0 2418

NO NOVARA * 0 314 0 314 0 61 0 61 0 375 0 375

VB VERBANIA 340 185 0 525 6 95 0 101 346 280 0 626

TO TORINO (1) 11542 7688 0 19230 0 0 0 0 11542 7688 0 19230

VC VERCELLI 1291 119 0 1410 0 0 0 0 1291 119 0 1410

VB VILLADOSSOLA 456 0 0 456 0 0 0 0 456 0 0 456

TO PERRERO 5 21 0 26 0 0 0 0 5 21 0 26

TO TORRE PELLICE 0 76 0 76 0 0 0 0 0 76 0 76

20958 10311 39 31308 138 242 0 380 16131 9266 39 25373

n° totale alloggi gestiti per titolo prop.

2002

TOTALE 2002

2001

TOTALE 2001

CONSISTENZA DELLA GESTIONE/ATC

Prov. Ente Eserc.

Alloggi ERP Alloggi ERP altro

CONSISTENZA DELLA GESTIONE/ATC

Prov. Ente Eserc.

Alloggi ERP altro

Alloggi ERP Alloggi ERP altro n° totale alloggi gestiti per titolo prop.

n° totale alloggi gestiti per titolo prop.

1.1 L'ente gestisce alloggi di ERP di proprietà di terzi?

2003

TOTALE 2003

CONSISTENZA DELLA GESTIONE/ATC

Prov. Ente Eserc.

Alloggi ERP

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102

Dall’esame delle percentuali è facile evincere una costante crescita del dato relativo agli

alloggi gestiti di proprietà delle stesse ATC, inoltre le ATC di Torino ed Alessandria

complessivamente gestiscono il 77,11% di alloggi nel 2001, il 76,77% di alloggi nel 2002 ed il

76,86% di alloggi nel 2003, mentre l’ATC di Verbania ha una gestione complessiva nel triennio

che supera di poco il 4%.

Analizzando il patrimonio gestito da ogni singola ATC si nota che:

- l’ATC di Alessandria ha gestito nel 2001 complessivamente n. 4.912 alloggi di cui n.

3.730 di proprietà e n. 1.182 di proprietà di altri Enti pubblici; nel 2002

complessivamente n. 4.906 alloggi di cui n. 3.752 di proprietà e n. 1.154 di proprietà

di altri Enti pubblici e nel 2003, complessivamente, n. 4.938 alloggi, di cui n. 3.801 di

proprietà e n. 1.137 di proprietà di altri Enti pubblici;

- l’ATC di Asti ha gestito nel 2001 complessivamente n. 1.340 alloggi, di cui n. 1.235 di

proprietà e n. 105 di proprietà di altri Enti pubblici; nel 2002 complessivamente n.

1.338 alloggi, di cui n. 1.233 di proprietà e n. 105 di proprietà di altri Enti pubblici e

nel 2003, complessivamente, n. 1.365 alloggi di cui n. 1.261 di proprietà e n. 105 di

altri Enti pubblici;

- l’ATC di Cuneo ha gestito nel 2001 complessivamente n. 756 alloggi, di cui n. 596 di

proprietà, n. 121 alloggi di altri Enti pubblici e n. 39 di privati; nel 2002,

complessivamente, n. 750 alloggi, di cui n. 591 di proprietà, n. 121 alloggi di altri Enti

pubblici e n. 38 di privati; nel 2003 complessivamente n. 743 alloggi, di cui n. 622 di

proprietà e n. 121 di altri Enti pubblici;

- l’ATC di Novara ha gestito nel 2001 complessivamente n. 2.263 alloggi di cui n. 1.763

di proprietà e n. 500 alloggi di altri Enti pubblici; nel 2002, complessivamente, n.

2.249 alloggi, di cui n. 1.753 di proprietà e n. 496 alloggi di altri Enti pubblici e nel

2003, complessivamente, n. 2.281 alloggi di cui n. 1.919 di proprietà, n. 313 di altri

Enti pubblici e n. 49 di privati. Inoltre l’ATC di Novara gestisce alloggi di proprietà del

Comune di Vercelli: n. 314 nel 2001 e n. 336 nel 2002 e nel 2003;

- l’ATC di Verbania ha gestito nel 2001 complessivamente n. 525 alloggi, di cui n. 340

di proprietà e n. 185 alloggi di altri Enti pubblici; nel 2002, complessivamente, n. 520

alloggi, di cui n. 335 di proprietà e n. 185 alloggi di altri Enti pubblici; nel 2003,

complessivamente, n. 503 alloggi di cui n. 324 di proprietà e n. 179 di altri Enti

pubblici;

- l’ATC di Torino ha gestito nel 2001 complessivamente n. 19.230 alloggi di cui n.

11.542 di proprietà e n. 7.688 alloggi di altri Enti pubblici; nel 2002,

complessivamente, n. 18.763 alloggi, di cui n. 11.392 di proprietà e n. 7.371 alloggi

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di altri Enti pubblici; nel 2003, complessivamente, n. 18.844 alloggi, di cui n. 11.585

di proprietà e n. 7.259 di altri Enti pubblici;

- l’ATC di Vercelli ha gestito nel 2001 complessivamente n. 1.410 alloggi, di cui n.

1.291 di proprietà e n. 119 alloggi di altri Enti pubblici; nel 2002, complessivamente,

n. 1.408 alloggi, di cui n. 1.289 di proprietà e n. 119 alloggi di altri Enti pubblici; nel

2003, complessivamente, n. 1.361 alloggi, di cui n. 1.242 di proprietà e n. 119 di altri

Enti pubblici.

COMUNI

CONSISTENZA DELLA GESTIONE/COMUNI

Alloggi ERP Alloggi ERP altro n° totale alloggi gestiti per

titolo prop.

Prov. Ente Eserc. proprietà

Ente enti

Pubblici Privati Tot. Ente Ente Pubblici Privati

Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot.

AL ALESSANDRIA 130 0 0 130 0 0 0 0 130 0 0 130

TO CASTELNUOVO NIGRA 11.585 7.259 0 18.844 0 0 0 0 0 0 0 0

TO PERRERO * 19 0 0 19 0 0 0 0 19 0 0 19

TO TORINO

2003

1 0 0 1 1 0 0 1 2 0 0 2

TOTALE 2003 11.735 7.259 0 18.994 1 0 0 1 151 0 0 151

CONSISTENZA DELLA GESTIONE/COMUNI

Alloggi ERP Alloggi ERP altro n° totale alloggi gestiti per

titolo prop. Prov. Ente Eserc.

proprietà Ente

enti Pubblici Privati

Tot. Ente Ente Pubblici Privati

Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot.

AL ALESSANDRIA 131 0 0 131 0 0 0 0 131 0 0 131

TO CASTELNUOVO NIGRA 11.392 7.371 0 18.763 0 0 0 0 0 0 0 0

TO PERRERO * 19 0 0 19 0 0 0 0 19 0 0 19

TO TORINO

2002

1 0 0 1 1 0 0 1 2 0 0 2

TOTALE 2002 11.543 7.371 0 18.914 1 0 0 1 152 0 0 152

CONSISTENZA DELLA GESTIONE/COMUNI

Alloggi ERP Alloggi ERP altro n° totale alloggi gestiti per

titolo prop.

Prov. Ente Eserc. proprietà

Ente enti

Pubblici Privati Tot. Ente Ente Pubblici Privati

Tot. Ente Ente Pubblici Privati Tot.

AL ALESSANDRIA 131 0 0 131 0 0 0 0 131 0 0 131

AT ASTI 132 0 0 132 0 0 0 0 132 0 0 132

TO CASTELNUOVO NIGRA 11.542 7688 0 19.230 0 0 0 0 0 0 0 0

TO PERRERO * 19 0 0 19 0 0 0 0 19 0 0 19

TO TORINO

2001

1 0 0 1 1 0 0 1 2 0 0 2

TOTALE 2001 11.825 7.688 0 19.513 1 0 0 1 284 0 0 284

* DAGLI ALLOGGI DI PROPRIETÀ N. 2 SONO ESCLUSI DALL'AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA L.R. 46/95 (COMUNITÀ ALLOGGIO - AMBULATORIO)

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104

La tabella di cui sopra riporta la consistenza complessiva degli alloggi ERP gestiti dai

Comuni campione della presente indagine nel periodo dal 2001 al 2003.

Il numero complessivo degli alloggi gestiti dai Comuni nel triennio dal 2001 al 2003 è il

seguente:

- nel 2001 la gestione complessiva degli alloggi è di n. 19.513, di cui n. 11.825 di

proprietà dei stessi Comuni e n. 7.688 di proprietà di altri Enti Pubblici;

- nel 2002 la gestione complessiva degli alloggi è di n. 18.914 di cui n. 11.543 di

proprietà degli stessi Comuni e n. 7.371 di proprietà di altri Enti Pubblici;

- nel 2003 la gestione complessiva degli alloggi è di n. 18.994 di cui 11.735 di proprietà

degli stessi Comuni e n. 7.259 di proprietà di altri Enti Pubblici.

Dai dati riportati nella tabella si evince che la gestione complessiva dei singoli Comuni

nel triennio 2001 – 2003 è la seguente:

- COMUNE DI ALESSANDRIA ha in gestione solo alloggi di proprietà e di natura ERP; nel

2001 e nel 2002 erano n. 131 alloggi, nel 2003 n. 130;

- COMUNE DI ASTI ha riferito di aver avuto in gestione n. 132 alloggi nel 2001; il dato

non è stato poi riportato per gli anni seguenti;

- COMUNE DI TORINO (l’Amministrazione ha riferito che non è nella possibilità di

scorporare il dato relativo agli altri due Comuni oggetto dell’indagine: Perrero e

Castelnuovo Nigra) ha in gestione solo alloggi di proprietà e di natura ERP, erano n.

11.562 alloggi nel 2001, n. 11.412 nel 2002 e n. 11.605 nel 2003.

Si riporta sotto la scheda relativa al dettaglio degli Enti che hanno affidato la gestione

del loro patrimonio di ERP divisi per Provincia:

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105

Il contenuto della gestione

I quesiti inerenti al contenuto della gestione raccolgono informazioni sulla consistenza

della gestione del patrimonio immobiliare di ERP individuando le attività svolte e i servizi resi

all’utenza dal gestore.

Particolare attenzione è data al fenomeno della gestione condominiale.

In secondo luogo si raccolgono notizie sulla consistenza dell’incarico a gestire attribuito

al gestore dagli Enti proprietari.

Contenuto ordinario della gestione

ATC

1) Formalizzazione del rapporto: tutte le ATC effettuano direttamente la

predisposizione e sottoscrizione dei contratti;

2) Gestione del rapporto: tutte le ATC eseguono la consegna dell’alloggio la

predisposizione ed il recapito dei mezzi di pagamento, la gestione amministrativa,

l’incasso dei canoni, la restituzione degli alloggi e curano la gestione del

contenzioso;

1.2 Dettaglio degli Enti che hanno affidato la gestione del loro patrimonio di ERP. Rilevazione al 31.12.2003

Prov Denominazione Ente Affidante Numero Allogi ERP NumeroAlloggi ERP Altro totale Alloggi

AL COMUNE Comune 101 0 101

AL ATC comune 600 0 600

AL ATC stato 532 0 532

AL ATC regione 5 0 5

1238 0 1238

AT ATC Comune di Asti 105 0 105

105 0 105

CN ATC CUNEO comune di savigliano 33 0 33

CN ATC CUNEO stato 14 0 14

CN ATC Comune di Cuneo 121 0 121

168 0 168

NO ATC Comune di Novara 257 86 343

NO ATC

Azienda ospedaliera "Maggiore

della Carità" Novara 49 7 56

NO ATC Stato 56 0 56

NO ATC Comune di Vercelli 336 61 397

698 154 852

TO COMUNE comune 5802 0 5802

TO COMUNE demanio 1139 0 1139

TO COMUNE cit e asl 318 0 318

TO ATC comune 5802 0 5802

TO ATC demanio 1139 0 1139

TO ATC cit e asl 318 0 318

TO ATC comune 21 0 21

TO ATC Comune 76 0 76

14615 0 14615

VB ATC Comune di Verbania 179 95 274

VB ATC Comune di Villadossola 11 0 11

190 95 285

VC ATC stato 119 0 119

119 0 119

17133 249 17382

TOTALE TORINO

TOTALE VERBANIA

TOTALE VERCELLI

TOTALE COMPLESSIVO

TOTALE ALESSANDRIA

TOTALE ASTI

TOTALE CUNEO

TOTALE NOVARA

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3) Gestione delle spese per servizi comuni: è da evidenziare che solo le ATC di

Cuneo e di Savigliano non effettuano l’anticipo e la rendicontazione delle spese, le

altre l’effettuano tutte;

4) Manutenzione alloggi: la manutenzione degli alloggi è eseguita da tutte le ATC;

5) Cessione alloggio: tranne le ATC di Cuneo e di Savigliano, tutte le altre ATC

curano la cessione degli alloggi;

6) Altro.

COMUNI

1) Formalizzazione del rapporto: tutti i Comuni effettuano direttamente la

predisposizione e la sottoscrizione dei contratti;

2) Gestione del rapporto: tutti i Comuni eseguono la consegna dell’alloggio la

predisposizione ed il recapito dei mezzi di pagamento, la gestione amministrativa,

l’incasso dei canoni, la restituzione degli alloggi e, ad esclusione del solo Comune di

Perrero, tutti curano la gestione del contenzioso;

3) Gestione delle spese per servizi comuni: è da evidenziare che i Comuni di

Cuneo, di Savigliano e di Villadossola non effettuano l’anticipo e la rendicontazione

delle spese, gli altri l’effettuano tutti;

4) Manutenzione alloggi: la manutenzione degli alloggi è eseguita da tutti i Comuni;

5) Cessione alloggio: tutti i Comuni curano la cessione degli alloggi.

6) Altro.

Condomini formalmente costituiti. Situazioni di minoranza condominiale.

Svolgimento di funzioni di amministratore condominiale.

L’esistenza di differenti situazioni condominiali è una diretta ed ineludibile conseguenza

della generalizzata cessione degli alloggi.

Ciò pone varie problematiche sia di carattere giuridico in ordine alla configurabilità del

condominio assoggettato alle regole civilistiche in ambito ERP ed all’assunzione delle funzioni di

amministratore in capo ad una persona giuridica sia soprattutto di ordine gestionale (ad es.

gestione degli interventi manutentivi alle parti comuni, pagamento o recupero delle spese per

servizi comuni -eventualmente anticipate-, gestione delle obbligazioni tra condomini).

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107

2.2 - Numero condomini formalmente costituiti che interessano edifici in cui sono presenti alloggi ERP. Situazione al 31.12.2003. 2.3 - Numero condomini in cui l'ente è in situazione di minoranza per millesimi. 2.4 - L'ente svolge funzioni di amministratore condominiale nei cd. Condomini misti? Situazione del 31.12.2003. Suddivisione per PROVINCE

Prov Ente Denominazione Condomini

ERP Condomini Minoranza

Funzioni Ammin.

Condominio

Numero Amm.

Condominiali

AL ALESSANDRIA ATC 41 62 SI 41

AL ALESSANDRIA COMUNE 6 1 SI 0

TOTALE ALESSANDRIA 47 63 41

AT ASTI ATC 24 24 NO 0

TOTALE ASTI 24 24 0

BI BIELLA ATC 24 17 NO 1

TOTALE BIELLA 24 17 1

CN CUNEO ATC 24 18 NO 0

CN CUNEO COMUNE 0 0 NO 0

CN CUNEO STATO 0 0 NO 0

TOTALE CUNEO 24 18 0

CN SAVIGLIANO ATC CUNEO 9 4 NO 0

CN SAVIGLIANO COMUNE 0 0 NO 0

CN SAVIGLIANO STATO 0 0 NO 0

TOTALE SAVIGLIANO 9 4 0

NO NOVARA ATC 24 22 SI 40

NO NOVARA ATC 2 2 SI 0

TOTALE NOVARA 26 24 40

TO TORINO ATC 719 468 SI 276

TO TORINO COMUNE 719 468 SI 276

TOTALE TORINO 1438 936 552

VB VERBANIA ATC 11 11 SI 5

TOTALE VERBANIA 11 11 5

VC VERCELLI ATC 41 20 NO 0

TOTALE VERCELLI 41 20 0

VB VILLADOSSOLA ATC 1 1 NO 0

VB VILLADOSSOLA COMUNE 0 0 NO 0

TOTALE VILLADOSSOLA 1 1 0

TO CASTELNUOVO NIGRA COMUNE 0 0 NO 0

TOTALE CASTELNUOVO NIGRA 0 0 0

TO PERRERO ATC 1 1 NO 0

TO PERRERO COMUNE 0 0 NO 0

TOTALE PERRERO 1 1 0

TO TORRE PELLICE ATC 0 0 NO 0

TOTALE TORRE PELLICE 0 0 0

TOTALE COMPLESSIVO 1646 1119 639

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108

Nella tabella sopra viene riportato il numero dei condomini formalmente costituiti, il

numero di situazioni in cui l’Ente è in minoranza condominiale, le eventuali funzioni di

amministratore condominiale nei condomini misti e il numero di condomini amministrati.

Analizzando la tabella si evince che:

- il numero complessivo di Condomini formalmente costituiti che interessano edifici in

cui sono presenti alloggi ERP sono complessivamente 1.646 di cui 921 delle ATC e 725

dei Comuni;

- il numero complessivo di condomini formalmente costituiti in cui l’Ente è in una

situazione di minoranza per millesimi è di n. 1.119 di cui n. 650 delle ATC e n. 469 dei

Comuni.

Analizzando gli Enti più importanti si nota che:

- l’ATC di Cuneo ha 24 condomini formalmente costituiti e 18 situazioni di condomini di

minoranza e non svolge funzioni di amministrazione condominiale;

- l’ATC di Novara ha 24 condomini formalmente costituiti e 22 situazioni di condomini di

minoranza e svolge funzioni di amministrazione condominiale in 40 casi;

- l’ATC di Verbania ha 11 condomini formalmente costituiti e 11 situazioni di condomini

di minoranza e svolge funzioni di amministrazione condominiale in 5 casi;

- l’ATC di Torino ha 719 condomini formalmente costituiti e 468 situazioni di condomini

di minoranza e svolge funzioni di amministrazione condominiale in 276 casi;

- l’ATC di Alessandria ha 41 condomini formalmente costituiti e 62 situazioni di

condomini di minoranza e svolge funzioni di amministrazione condominiale in 41 casi;

- l’ATC di Vercelli ha 41 condomini formalmente costituiti e 20 situazioni di condomini di

minoranza e pur riferendo che svolge funzioni di amministrazione condominiale non

ha indicato il dato numerico;

- l’ATC di Biella ha 24 condomini formalmente costituiti e 17 situazioni di condomini di

minoranza e svolge funzioni di amministrazione condominiale in un solo caso;

- l’ATC di Asti ha 24 condomini formalmente costituiti e 24 situazioni di condomini di

minoranza e non svolge funzioni di amministrazione condominiale;

- il Comune di Alessandria ha 6 condomini formalmente costituiti ed una situazione di

condominio di minoranza e pur riferendo che svolge funzioni di amministrazione

condominiale non ha indicato il dato numerico;

- il Comune di Torino ha 719 condomini formalmente costituiti e 468 situazioni di

condominio di minoranza e svolge funzioni di amministrazione condominiale in 276

casi.

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109

La quantificazione dei canoni

Criteri di quantificazione dei canoni. Presupposti per l’applicazione del canone

minimo

Nella Regione Piemonte viene applicato quanto previsto dalla L.R. n. 46/95, all’art. 19:

“1. Il canone di locazione, determinato ai sensi dell'articolo 18, è applicato nelle seguenti

misure, in relazione alla fascia in cui si colloca il reddito del nucleo familiare determinato ai

sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera e):

a) 75 per cento agli assegnatari con reddito annuo complessivo inferiore al limite di

assegnazione. Il canone, per i nuclei fruenti di soli redditi da lavoro dipendente o

pensione, anche in presenza di possesso di un bene la cui rendita catastale rivalutata

sia pari o inferiore a lire 250 mila annue non può eccedere l'8 per cento del reddito di

cui all'articolo 3, comma 1, lettera a); qualora gli stessi redditi siano inferiori a due

pensioni integrate al minimo INPS il canone non può eccedere il 6 per cento del reddito

di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a). In ogni caso il canone non può essere inferiore

al 30 per cento del canone di riferimento;

b) 100 per cento per gli assegnatari con reddito annuo complessivo del nucleo familiare

compreso tra il limite di assegnazione e lo stesso limite incrementato del 50 per cento;

c) 130 per cento per gli assegnatari con reddito annuo complessivo del nucleo familiare

compreso tra il limite superiore della lettera b) ed il limite di decadenza di cui all'articolo

29, comma 1, lettera e).

2. Per tutto il tempo intercorrente tra la pronuncia della decadenza ed il rilascio dell'immobile,

è applicato un corrispettivo di concessione d'uso pari a due volte l'equo canone.

3. Le spese di registrazione della convenzione di locazione sono ripartite in parti uguali tra

l'assegnatario e l'Ente gestore”

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110

Entrata per canoni di locazione

Il numero di alloggi indicati in tabella e relativo ai tre esercizi comprende anche quelli

non utilizzati perché sfitti, ovvero in ristrutturazione e pertanto sono indicativi unicamente

della consistenza della gestione.

Le entrate da canoni di locazione ERP nel triennio sotto esame ammontano

complessivamente a 144.565.294,02 ml di euro (nel dato sono compresi i canoni edilizia ERP

altro).

Il trend segna una costante diminuzione delle entrate complessive, con una variazione

tra le entrate del primo e dell’ultimo esercizio considerato pari a 2.217.200 ml di euro.

In controtendenza, ed in costante aumento, sono i dati riferiti dalle seguenti ATC:

- ATC Asti: si va dal 1.136.039,29 del 2001 a 1.289.499,46 del 2003 (+13,46%);

- ATC di Verbania: si va da 564.595,89 del 2001 a 580.657,05 del 2003 (+2,84%);

- ATC di Villadossola: si va da 543.494,63 del 2001 a 558.930,06 del 2003 (+2,84%);

- ATC di Perrero: si va da 7.183,00 del 2001 a 11.226,71 del 2003 (+56,29%).

2001 2002 2003 2001 2002 2003

COMUNE 128.660,72 127.259,39 143.303,81 0,00 0,00 0,00

ATC 4.648.361,81 4.516.242,77 4.656.106,80 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 1.136.039,29 1.203.880,09 1.289.499,46 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 892.531,08 902.309,64 857.960,32 0,00 0,00 0,00

ATC CUNEO 349.463,78 337.125,64 352.865,08 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 2.313.806,31 2.136.122,13 2.335.505,73 267.155,04 266.282,17 261.681,84

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

AZ. OSP."MAGGIORE DELLA CARITÀ" 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

NO NOVARA ATC 186.962,90 195.630,65 210.916,17 58.623,26 57.761,23 56.218,26ATC 564.595,89 539.951,14 580.657,05 192.371,84 193.174,06 201.952,34

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 18.667.296,02 17.878.028,67 17.445.874,33 0,00 0,00 0,00

COMUNE 18.667.296,02 17.878.028,67 17.445.874,33 0,00 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

BI BIELLA ATC 850.418,78 743.624,29 825.279,13 48.911,91 52.106,54 52.719,96ATC 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 543.494,63 527.577,60 558.930,06 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 21.021,00 22.389,00 23.203,00

TO CASTELNUOVO NIGRA COMUNE 1.983,93 2.915,98 2.181,39 5.506,40 279,02 3.430,92

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 7.183,00 7.808,82 11.226,71 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

ATC 37.303,15 36.023,00 36.400,07 0,00 0,00 0,00

COMUNE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

48.995.397,31 47.032.528,48 46.752.580,44 593.589,45 591.992,02 599.206,32

5.1 - Entrata per canoni di locazione degli alloggi ERP che l'ente gestisce. Es. 2001 - 2002 - 2003. Rilevazione al 31 dicembre di ciascun anno.

TO PERRERO

TO TORRE PELLICE

VC VERCELLI

VB VILLADOSSOLA

VB VERBANIA

TO TORINO

NOVARA

SAVIGLIANO

CUNEO

ASTI

CN

CN

NO

AL ALESSANDRIA

AT

CANONI EDILIZIA ERP CANONI EDILIZIA ERP ALTRO

ENTRATA (ACCERTAMENTO)Ente DenominazioneProv.

TOTALE PER ANNO

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111

Per ciò che concerne le Amministrazioni comunali, è il Comune di Castelnuovo Nigra a

registrare il più elevato aumento percentuale nel triennio: si passa da 1.983,93 del 2001 a

2.181,39 del 2003 (+9.95%).

Canone medio mensile. Canone minimo.

Segue una scheda che riporta il dato relativo al canone medio ed il canone minimo divisi

per Provincia ed Ente:

Prov. Ente Denominazione Canone Medio ERP

Canone Minimo ERP

COMUNE 66,73 23,03AL ALESSANDRIA

ATC 86,24 5,44

COMUNE 0,00 0,00AT ASTI

ATC 78,12 4,90COMUNE 0,00 0,00STATO 0,00 0,00CN CUNEO

ATC 96,23 13,75ATC CUNEO 84,96 12,13COMUNE 0,00 0,00CN SAVIGLIANO

STATO 0,00 0,00

ATC 91,06 13,14

COMUNE 0,00 0,00AZ. OSPEDALIERA "MAGGIORE DELLA CARITÀ" 0,00 0,00

NO NOVARA

STATO 0,00 0,00

NO NOVARA ATC 55,30 15,66

ATC 92,41 22,11

COMUNE 0,00 0,00VB VERBANIA

STATO 0,00 0,00ATC 0,00 0,00COMUNE 97,80 0,00TO TORINO

ATC 0,00 0,00

BI BIELLA ATC 95,38 19,11

VERCELLI ATC 78,85 7,51VC

VERCELLI ATC 0,00 0,00

VB ATC 101,56 29,49

VB COMUNE 0,00 0,00VB

VILLADOSSOLA

COMUNE 95,30 56,41

TO CASTELNUOVO

NIGRA COMUNE 53,17 25,75

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112

COMUNE 0,00 0,00COMUNE 0,00 0,00TO PERRERO

ATC 97,80 0,00

TO TORRE PELLICE

COMUNE 0,00 0,00

TO TORRE PELLICE

ATC 97,80 0,00

TO TORRE PELLICE

COMUNE 0,00 0,00

Dall’analisi della stessa si nota che il canone medio tra le ATC più elevato è applicato

dall’ATC di Villadossola (101,56), il più basso dall’ATC di Novara (55,30); il canone medio tra i

Comuni più elevato è applicato dal Comune di Torino (97,80) ed il più basso dal Comune di

Alessandria (66,73).

La morosità e le azioni intraprese per il suo contenimento

Morosità per canoni ERP al 31 dicembre 2003

Il dato relativo alla morosità complessiva al 31 dicembre 2003 ammonta a 20 ml di euro

circa.

Il dato più evidente è che la maggiore morosità è presente nella Città di Torino con ben

15.004.958,66 ml di €, seguita a notevole distanza dall’ATC di Novara con 1.740.443,00.

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113

Morosità nel triennio. Azioni per il recupero della morosità

6.3. Numero procedimenti amministrativi, azioni giudiziali ed extragiudiziali avviati per recupero morosità. Es. 2001 - 2002 - 2003.

n° procedimenti amministrativi n° azioni giudiziali avviate n° extragiudiziali avviate

Prov. Ente Denominazione 2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003

COMUNE 3 4 6 0 0 0 0 0 0AL ALESSANDRIA

ATC 45 49 172 36 48 99 0 0 0COMUNE 0 0 0 0 0 0 0 0 0

AT ASTI ATC 35 13 72 0 0 0 32 129 69COMUNE 0 0 0 0 0 0 0 0 0STATO 0 0 0 0 0 0 0 0 0CN CUNEO

ATC 5 1 1 61 37 73 0 0 0ATC CUNEO 6 2 3 57 31 77 0 0 0COMUNE 0 0 0 0 0 0 0 0 0CN SAVIGLIANO

STATO 0 0 0 0 0 0 0 0 0ATC 468 504 570 30 25 18 108 132 154COMUNE AZ. OSPEDALIERA "MAGGIORE DELLA CARITA'"

NO NOVARA

STATO NO NOVARA ATC 93 61 0 0 0 0 0 0 0

ATC 19 43 52 0 2 4 8 3 12COMUNE VB VERBANIA

STATO ATC 152 536 51 239 51 152 1.945 1.550 2.838COMUNE TO TORINO

BI BIELLA ATC 264 5 223 1 3 0 0 6 37

ATC 419 425 365 92 120 82 26 32 23VC VERCELLI

ATC ATC 25 30 40 0 0 4 7 5 10COMUNE VB VILLADOSSOLA

COMUNE 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TO CASTELNUOVO

NIGRA COMUNE 0 1 2 0 0 1 0 0 0

COMUNE 0 0 0 0 0 0 0 0 0COMUNE TO PERRERO

ATC 0 0 0 0 0 0 0 0 0COMUNE

ATC 1 0 11 2 0 2 5 8 15TO TORREPELLICE

COMUNE

La tabella mette in evidenza il numero dei procedimenti amministrativi, le azioni

giudiziali ed extragiudiziali avviate per il recupero della morosità riconducibile alla gestione ATC

ed ai Comuni oggetto dell’indagine.

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Dall’esame dei dati sopra riportati si evince che l’ATC di Torino detiene il non invidiabile

record regionale per il recupero della morosità nell’arco dei tre anni sotto osservazione, dato

del resto perfettamente plausibile con quello relativo alla morosità indicata in precedenza (pari

a circa 15 milioni di euro).

Per quanto riguarda i procedimenti amministrativi nel 2001 sono stati n. 152, n. 536 nel

2002 e n. 51 nel 2003; le azioni giudiziali avviate nel 2001 sono state n. 239, n. 51 nel 2002 e

n. 152 nel 2003; le azioni extragiudiziali nel 2001 sono state n. 1.945, n. 1.550 nel 2002 e n.

2.838 nel 2003.

A grande distanza segue l’ATC di Novara: procedimenti amministrativi nel 2001 sono

stati n. 468, n. 504 nel 2002 e n. 570 nel 2003; le azioni giudiziali avviate nel 2001 sono state

n. 30, n. 25 nel 2002 e n. 18 nel 2003; le azioni extragiudiziali nel 2001 sono state n. 108, n.

132 nel 2002 e n. 154 nel 2003.

L’ATC di Vercelli: procedimenti amministrativi nel 2001 sono stati n. 419, n. 425 nel

2002 e n. 365 nel 2003; le azioni giudiziali avviate nel 2001 sono state n. 92, n. 120 nel 2002

e n. 82 nel 2003; le azioni extragiudiziali nel 2001 sono state n. 26, n. 32 nel 2002 e n. 23 nel

2003.

L’assegnazione degli alloggi

Ente che provvede all’assegnazione. Procedure di assegnazione. Criteri di

determinazione del reddito.

La risposta unanime a questo quesito è stata che l’assegnazione alloggi viene

disciplinata dalla Legge Regionale n. 46 del 28 marzo 1995 e successive modifiche ed

integrazioni (“Nuove norme per le assegnazioni e per la determinazione dei canoni degli alloggi

di edilizia residenziale pubblica”).

La normativa vigente prevede che non vengano messi a concorso gli immobili: viene

infatti redatta una graduatoria dei concorrenti ai quali assegnare gli alloggi, mano a mano che

quest’ultimi divengono disponibili.

I requisiti per conseguire l’assegnazione sono determinati dall’art. 2 della sopra citata

Legge Regionale:

art. 2

Requisiti per l'accesso.

1. I requisiti per conseguire l'assegnazione sono i seguenti:

a) cittadinanza italiana o di uno Stato aderente all'Unione europea; il cittadino di altri Stati è

ammesso qualora sia legalmente soggiornante in Italia e svolga una regolare attività di lavoro

subordinato o autonomo da almeno tre anni;

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b) residenza anagrafica o attività lavorativa esclusiva o principale nel comune o in uno dei

comuni compresi nell'ambito territoriale cui si riferisce il bando di concorso, salvo che si tratti

di lavoratori emigrati all'estero, per i quali è ammessa la partecipazione per un solo ambito

territoriale;

c) non titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su uno o più immobili ubicati

in qualsiasi località, la cui rendita catastale rivalutata sia superiore a 3,5 volte la tariffa della

categoria A/2 classe I del comune o della zona censuaria in cui è ubicato l'immobile o la quota

prevalente degli immobili; qualora non esistente la categoria A/2, la tariffa va riferita alla

categoria immediatamente inferiore; sono esclusi gli immobili utilizzati per lo svolgimento

diretto di attività economiche;

d) assenza di precedenti assegnazioni in proprietà immediata o futura di alloggio realizzato con

contributi pubblici, o assenza di precedenti finanziamenti agevolati in qualunque forma

concessi dallo Stato o da enti pubblici, sempre che l'alloggio non sia inutilizzabile o perito

senza dar luogo al risarcimento del danno;

e) reddito annuo complessivo del nucleo familiare fiscalmente imponibile, desumibile

dall'ultima dichiarazione dei redditi, da computarsi ai sensi dell'articolo 21 della Legge 5 agosto

1978, n. 457, non superiore al limite per l'accesso all'edilizia sovvenzionata vigente al

momento dell'indizione del bando di concorso. Il reddito è riferito alla famiglia tipo di due

componenti. Il reddito delle famiglie con un diverso numero di componenti è ragguagliato sulla

base della tabella A di equivalenza, allegata alla presente legge, tenuto conto che i figli a carico

per i quali è operata la deduzione del reddito ai sensi dell'articolo 21 della L. n. 457/78,

corrispondono, ai presenti fini, a 0,5 unità. Per le famiglie di nuova formazione, come definite

all'articolo 10, comma 1, lettera i), numero 2), il reddito annuo complessivo è costituito dalla

somma dei redditi percepiti da ciascuno dei nubendi;

f) non aver ceduto in tutto o in parte, fuori dai casi previsti dalla legge, l'alloggio

eventualmente assegnato in precedenza in locazione semplice;

g) non titolarità da parte di alcun componente il nucleo familiare di altro alloggio di edilizia

residenziale pubblica in locazione sul territorio nazionale, al momento della stipula della

convenzione relativa all'alloggio di nuova assegnazione;

h) non essere occupante senza titolo di un alloggio di edilizia residenziale pubblica;

i) non essere stato dichiarato decaduto dall'assegnazione dell'alloggio a seguito di morosità,

salvo che il debito conseguente a morosità sia stato estinto prima della presentazione della

domanda.

2. Particolari requisiti aggiuntivi, legati a peculiari esigenze locali, possono essere stabiliti in

relazione all'assegnazione di alloggi realizzati con finanziamenti destinati a specifiche finalità.

Per tali interventi i provvedimenti regionali di localizzazione possono prevedere requisiti

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116

integrativi rispondenti alle finalità programmatorie, con riferimento anche all'eventuale

anzianità di residenza.

3. I comuni hanno facoltà di assegnare un'aliquota massima del 30 per cento, arrotondato

all'unità superiore, degli alloggi che si rendono disponibili su base annua a nuclei collocati in

graduatoria ed in possesso di ulteriori requisiti stabiliti e verificati dai comuni medesimi.

4. I requisiti di cui al comma 1 devono essere posseduti alla data di pubblicazione del bando da

parte del richiedente e, limitatamente alle lettere c), d) ed f), da parte degli altri componenti il

nucleo familiare.

5. I requisiti di cui ai commi 1, 2 e 3 devono permanere al momento dell'assegnazione, nonché

successivamente alla stessa, fatta eccezione per il requisito di cui al comma 1, lettera e), per il

quale il limite di reddito, in costanza di rapporto, è moltiplicato per due, e per il requisito di cui

al comma 1, lettera g), che deve sussistere al momento della stipula della convenzione relativa

all'alloggio di nuova assegnazione.

6. L'assegnatario perde tale qualifica qualora, nel corso del rapporto, per quattro anni

consecutivi superi il doppio del limite di reddito stabilito per l'assegnazione.

7. L'ente gestore, riscontrate le condizioni di cui al comma 6, comunica all'interessato la

perdita della qualifica di assegnatario e l'automatico assoggettamento del rapporto al canone di

cui all'articolo 19, comma 2.

Gli artt. 8, 9, 10 ed 11 definiscono l’istruttoria delle domande, le commissioni preposte

alle graduatorie, i punteggi da attribuire ai concorrenti e la formazione delle graduatorie:

art. 8

Istruttoria delle domande.

1. In applicazione del disposto dell'articolo 95 del DPR n. 616 del 1977, all'istruttoria delle

domande pervenute a ciascun Comune provvedono gli uffici del Comune stesso.

2. A tal fine i Comuni possono avvalersi degli organi dell'Amministrazione dello Stato e degli

Enti locali e richiedere agli interessati i documenti eventualmente occorrenti per comprovare la

situazione denunciata nella domanda, fissando all'uopo un termine perentorio non inferiore a

quindici giorni e non superiore a trenta giorni. Per i lavoratori emigrati all'estero il termine

massimo per la presentazione dei documenti è prorogato di ulteriori trenta giorni.

3. Le domande con la documentazione acquisita sono trasmesse, entro sessanta giorni dalla

scadenza del termine fissato nel bando, alla Commissione di cui all'articolo 9 per la formazione

della graduatoria. Detta scadenza per bandi di concorso relativi ad ambiti territoriali con

popolazione residente superiore a 200 mila abitanti può essere prorogata di sessanta giorni.

4. Per l'esecuzione delle funzioni di cui ai commi 1, 2 e 3 i Comuni possono avvalersi, previa

convenzione, della A.T.C. territorialmente competente.

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5. Nel caso di inadempienza la Giunta Regionale impartisce le istruzioni necessarie per

l'esecuzione della graduatoria.

6. Al fine di acquisire più ampi elementi di giudizio in base ai quali la Regione possa

programmare gli interventi nel settore dell'edilizia residenziale pubblica, la Giunta Regionale

provvede ad impartire disposizioni ai Comuni e alle A.T.C. per la raccolta delle informazioni

contenute nei moduli di domanda.

art. 9

Commissioni preposte alle graduatorie.

1. La graduatoria è predisposta da un organo collegiale di nomina regionale con competenza

territoriale determinata dalla Regione stessa. La Commissione è istituita presso l'A.T.C.

competente per territorio. L'ampiezza dell'ambito territoriale di competenza della Commissione

viene definita in relazione all'entità della domanda al fine di assicurare che i tempi di

formazione della graduatoria definitiva di assegnazione non superino gli undici mesi dalla

emanazione del bando. Tale obiettivo può altresì essere garantito per le aree metropolitane,

con la formazione di più Commissioni nominate dalla Regione.

2. La Commissione provvede alla verifica del possesso da parte dei richiedenti dei requisiti

previsti all'articolo 2, commi 1 e 2 e all'attribuzione dei punteggi previsti all'articolo 10, sulla

base dei documenti richiesti dal bando di concorso,

3. La Commissione è composta da:

a) un Magistrato, ordinario o amministrativo, anche a riposo, con funzioni di Presidente,

designato dalla Corte d'Appello;

b) due rappresentanti degli enti locali designati dalla sezione regionale dell'Associazione

nazionale comuni italiani (A.N.C.I.) su proposta dei comuni dell'ambito territoriale, con la

presenza delle minoranze;

c) un funzionario regionale;

d) un rappresentante delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti più

rappresentative su base nazionale, designato d'intesa dalle medesime;

e) un rappresentante delle organizzazioni sindacali degli assegnatari più rappresentative a

livello nazionale, designato d'intesa dalle medesime;

f) un rappresentante dell'A.T.C. nel cui ambito territoriale sorgono gli alloggi da assegnare, con

funzioni di vice Presidente.

4. La Giunta regionale provvede alla nomina dei membri effettivi di cui al comma 3, nonché dei

membri supplenti, che devono essere designati dai medesimi enti e organizzazioni

contestualmente ai componenti effettivi la Commissione.

5. La Commissione può regolarmente funzionare quando sono nominati almeno cinque

componenti, sulla base delle designazioni pervenute.

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6. Entro trenta giorni dalla nomina, il Presidente convoca la Commissione. Qualora non

provveda entro tale termine, alla convocazione provvede il Vice Presidente.

7. Per la validità delle deliberazioni è sufficiente la partecipazione di metà più uno dei

componenti la Commissione. In caso di parità di voti prevale il voto del Presidente.

8. La Commissione dura in carica cinque anni ed i suoi membri possono essere confermati.

9. La segreteria è formata da dipendenti dell'A.T.C. Tra essi la Commissione sceglie il

segretario.

10. Ai componenti della Commissione viene attribuito un compenso pari a quello determinato

per i membri dei Consigli di amministrazione di ciascuna A.T.C. La copertura di spesa è

assicurata nei programmi di intervento concernenti le attuazioni dei piani di edilizia

residenziale sovvenzionata ed i relativi oneri sono a carico di ciascuna A.T.C.

art. 10

Punteggi da attribuire ai concorrenti.

1. Ai concorrenti sono riconosciuti i seguenti punteggi, in relazione alle condizioni sociali,

economiche ed abitative alla data di pubblicazione del bando:

a) richiedenti che abitino con il nucleo familiare da almeno due anni in baracche, stalle,

seminterrati, centri di raccolta, dormitori pubblici o comunque in ogni altro locale procurato a

titolo temporaneo dagli organi preposti all'assistenza pubblica o in altri locali impropriamente

adibiti ad abitazione e privi di servizi igienici propri regolamentari, quali soffitte e simili: punti

4;

b) richiedenti che debbano lasciare strutture ospitanti o famiglie affidatarie per raggiunti limiti

di età, conclusione del programma terapeutico, scadenza dei termini previsti da convenzioni

per la permanenza in locali concessi a titolo temporaneo: punti 4;

c) richiedenti nel cui nucleo familiare siano presenti uno o più lavoratori dipendenti con

anzianità di contribuzione Gescal, risultante dalla somma delle singole contribuzioni:

1) fino a cinque anni di contribuzione: punti 1;

2) oltre cinque e fino a dieci anni di contribuzione: punti 2;

3) oltre dieci e fino a venti anni di contribuzione: punti 3;

4) oltre venti anni di contribuzione: punti 4;

d) richiedenti che abitino con il nucleo familiare:

1) in alloggio il cui stato, certificato dal comune, sia considerato scadente ai sensi dell'articolo

3, comma 1, lettera g): punti 1;

2) in alloggio privo di servizio igienico completo composto di WC, lavabo, doccia o vasca,

oppure in alloggio provvisto di servizio igienico completo esterno non in comune con altre

famiglie: punti 2;

3) in alloggio con servizio igienico esterno in comune con altre famiglie: punti 3;

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e) richiedenti che abitino con il nucleo familiare in alloggio in cui il rapporto tra il totale delle

persone residenti nell'alloggio ed il totale dei vani abitabili, come definiti all'articolo 3, comma

1, lettera d), risulti essere:

1) uguale a 2: punti 1;

2) superiore a 2: punti 2;

3) superiore a 3: punti 3;

f) richiedenti che abitino da almeno due anni con il proprio nucleo familiare, composto da

almeno due unità, in uno stesso alloggio con altro o più nuclei familiari, anch'essi composti da

almeno due unità:

1) se la coabitazione non determina sovraffollamento: punti 1;

2) se la coabitazione determina sovraffollamento: punti 2;

g) richiedenti il cui reddito, come definito all'articolo 2, comma 1, lettera e), risulti non

superiore al:

1) 70 per cento del limite di assegnazione: punti 1;

2) 50 per cento del limite di assegnazione: punti 2;

3) 30 per cento del limite di assegnazione: punti 3;

h) richiedenti che debbano abbandonare l'alloggio:

1) in quanto fruenti di alloggio di servizio, per collocamento in quiescenza, per trasferimento di

ufficio, per cessazione non volontaria del rapporto di lavoro: punti 2;

2) a seguito di ordinanze di sgombero o per motivi di pubblica utilità o per esigenze di

risanamento edilizio, risultanti da provvedimenti emessi dall'autorità competente non oltre tre

anni prima della data del bando: punti 4;

3) a seguito di sentenza esecutiva di sfratto:

3.1) se la sentenza è motivata da morosità: punti 1;

3.2) in tutti gli altri casi: punti 2;

4) a seguito di monitoria di sgombero conseguente a sentenza esecutiva di sfratto:

4.1) se la sentenza è motivata da morosità: punti 2;

4.2) in tutti gli altri casi: punti 4;

i) richiedenti che appartengano alle seguenti categorie:

1) abbiano superato il sessantacinquesimo anno di età, vivano soli o in coppia quali coniugi o

conviventi more uxorio, entrambi non esercitanti alcuna attività lavorativa, anche se con uno o

più minori a carico: punti 3;

2) richiedenti che:

2.1) contraggano matrimonio entro la data di scadenza del bando: punti 2;

2.2) abbiano contratto matrimonio non oltre due anni prima della data del bando: punti 3;

3) richiedenti nel cui nucleo familiare siano presenti disabili:

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3.1) con percentuale di invalidità compresa tra l'80 per cento ed il 100 per cento, ovvero

invalidi di guerra, civili di guerra e per servizio collocati nella I e II categoria di cui al Decreto

del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, oppure malati di Aids conclamato,

anche in assenza di quantificazione della percentuale di invalidità, minori, anziani o disabili con

certificazione rilasciata dall'Azienda sanitaria locale (A.S.L.) da cui risultino difficoltà persistenti

a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell'età, riconosciute ai sensi delle vigenti normative:

punti 3. Tale punteggio è incrementato di punti 1 qualora le citate condizioni di invalidità

sussistano per più di un componente il nucleo familiare e di ulteriori punti 2 in presenza di

barriere architettoniche, certificata dal comune, che comporti concreto impedimento al disabile

nell'accessibilità all'alloggio occupato, in relazione allo specifico genere di disabilità posseduta.

Il punteggio è ulteriormente incrementato di punti 1 qualora il disabile o uno dei disabili

presenti nel nucleo familiare sia di età superiore a sessantacinque anni;

3.2) con percentuale di invalidità compresa fra il 67 per cento ed il 79 per cento, ovvero

invalidi di guerra, civili di guerra e per servizio collocati nella III, IV e V categoria di cui a D.P.R

n. 834/1981: punti 2. Tale punteggio è ulteriormente incrementato di punti 1 qualora il disabile

o uno dei disabili presenti nel nucleo familiare sia di età superiore a sessantacinque anni;

4) cittadini italiani emigrati all'estero, che rientrino in Italia per stabilirvi la loro residenza:

punti 2;

5) profughi rimpatriati da non oltre un quinquennio e che non svolgano attività lavorativa e

stranieri che abbiano ottenuto lo status di rifugiato: punti 2;

l) nuclei familiari composti da cinque o più persone: punti 1;

m) richiedenti già inseriti in precedenti graduatorie per l'assegnazione di alloggi di edilizia

residenziale pubblica: punti 1 per ogni graduatoria in cui sono stati inseriti;

n) richiedenti titolari di pensione o assegno sociale: punti 1;

o) coniuge superstite o figlio di appartenente alle forze dell'ordine, alle forze armate, ai vigili

del fuoco, ad altra pubblica amministrazione, deceduto per motivi di servizio nonché coniuge

superstite o figlio di caduti sul lavoro: punti 2.

2. La condizione del biennio di cui al comma 1, lettere a) e f), non è richiesta quando si tratti

di sistemazione derivante da abbandono di alloggi a seguito di calamità, di imminente pericolo

di crollo riconosciuto dall'autorità competente, di sistemazione in locali procurati a titolo

precario dagli organi preposti all'assistenza pubblica.

3. I punteggi connessi allo sfratto per morosità di cui al comma 1, lettera h), numeri 3) e 4),

sono riconoscibili soltanto se alla documentazione è allegata l'attestazione del comune di

residenza che si tratta di morosità incolpevole.

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4. Le certificazioni attestanti le condizioni di cui al comma 1, lettera i), numero 3, devono

contenere le descrizioni del tipo di menomazione e la relativa percentuale di invalidità e sono

rilasciate ai sensi della normativa vigente in materia:

a) per gli invalidi civili dalla Azienda sanitaria locale (A.S.L.);

b) per gli invalidi del lavoro dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul

lavoro (INAIL);

c) per g li invalidi di guerra, civili di guerra e per servizio dalle Commissioni mediche territoriali

ospedaliere.

5. Gli appartenenti alle categorie di cui al comma 1, lettera i), oltre ad essere inseriti nella

graduatoria generale permanente, sono collocati d'ufficio in graduatorie speciali relative ad

ogni singola categoria con il medesimo punteggio ottenuto nella graduatoria generale. Le

graduatorie speciali così formate sono valide ai fini della assegnazione di alloggi destinati in via

prioritaria a tali categorie di cittadini, per determinazione della Regione o per espressa

previsione della legge di finanziamento. Tali assegnazioni non vengono computate nella quota

di riserva di cui all'articolo 13 ad eccezione di quelle di cui alla lettera i), numero 5.

6. Non sono cumulabili fra loro i punteggi di una stessa lettera, nonché i punteggi previsti alle

lettere a), b) e d). Nel caso di punteggi tra loro non cumulabili si tiene conto del punteggio

maggiore.

art. 11

Formazione delle graduatorie.

1. La Commissione, entro sessanta giorni dal ricevimento degli atti e dei documenti del

concorso, forma la graduatoria provvisoria. Detta scadenza è elevata a novanta giorni per gli

ambiti territoriali con popolazione superiore a 200 mila abitanti.

2. Non sono valutabili eventuali modifiche dei requisiti e delle condizioni oggettive e soggettive

del richiedente sopravvenute dopo la data di pubblicazione del bando, ad eccezione

dell'ordinanza o sentenza esecutiva di sfratto e della certificazione relativa alla percentuale di

invalidità, che devono comunque essere inoltrate dal richiedente entro il termine stabilito per

l'opposizione alla graduatoria provvisoria.

3. Entro quindici giorni dalla sua formazione, la graduatoria, con l'indicazione del punteggio

conseguito da ciascun concorrente nonché dei modi e dei termini per l'opposizione, è

pubblicata ed affissa per quindici giorni consecutivi nell'Albo Pretorio del comune o dei comuni

nell'ambito territoriale in cui si trovano gli alloggi e nella sede dell'A.T.C. in un luogo aperto al

pubblico.

4. Ai lavoratori emigrati all'estero è data notizia dell'avvenuta pubblicazione della graduatoria a

mezzo del servizio postale.

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5. Dell'avvenuta pubblicazione della graduatoria viene data notizia sul Bollettino Ufficiale della

Regione Piemonte.

6. Entro trenta giorni dalla pubblicazione della graduatoria nell'Albo Pretorio e, per i lavoratori

emigrati all'estero, dalla ricezione della comunicazione di cui al comma 4, gli interessati

possono presentare opposizione alla Commissione, che provvede in merito, sulla base dei

documenti già acquisiti o allegati al ricorso, entro trenta giorni dalla scadenza del termine

stabilito per la presentazione delle opposizioni.

7. Non sono valutabili, ai fini della determinazione del punteggio dell'opponente, i documenti

che egli non abbia presentato nel termine all'uopo fissato.

8. Esaurito l'esame delle opposizioni, la Commissione formula la graduatoria definitiva, previa

effettuazione dei sorteggi a mezzo di notaio o di pubblico ufficiale in qualità di ufficiale rogante

tra i concorrenti che abbiano conseguito lo stesso punteggio.

9. La graduatoria è pubblicata con le stesse formalità stabilite per la graduatoria provvisoria e

costituisce provvedimento definitivo.

10. Gli alloggi sono assegnati secondo l'ordine stabilito nella graduatoria definitiva che, a tali

effetti, conserva la sua efficacia fino a quando non venga sostituita da una nuova graduatoria.

11. In caso di ricorso alle procedure di bando di cui all'articolo 7, comma 3, le assegnazioni

possono avvenire soltanto a favore di soggetti che abbiano ottenuto un punteggio non inferiore

a quello minimo assunto dal comune per la richiesta della documentazione a comprova di

quanto dichiarato in domanda. Al fine di assicurare un numero adeguato di posizioni utili per

l'assegnazione, la Commissione procedere a successive integrazioni della graduatoria, secondo

le stesse modalità indicate ai commi da 1 a 9.

Per quanto riguarda il quesito posto agli Enti in esame se avessero modalità di

assegnazione diverse dalla partecipazione del richiedente alla procedura concorsuale, anche in

questo caso all’unanimità che all’art. 13 della L.R. 46/95 è previsto che:

art. 13

Riserve.

1. I comuni sono autorizzati ad assegnare, dandone comunicazione alla Regione, un'aliquota

non eccedente il 50 per cento, arrotondata all'unità superiore, degli alloggi che si rendano

disponibili su base annua, al di fuori delle graduatorie di cui all'articolo 11, per far fronte a

specifiche e documentate situazioni di emergenza abitativa, quali pubbliche calamità, sfratti,

sistemazione di profughi, sgombero di unità abitative da recuperare o altre gravi particolari

esigenze individuate dai comuni medesimi. I comuni ad alta tensione abitativa sono autorizzati,

fino al 31 dicembre 2002, ad assegnare un'ulteriore aliquota non eccedente il 20 per cento

degli alloggi disponibili su base annua per far fronte alla sistemazione di nuclei familiari

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soggetti a sfratto esecutivo. Il termine può essere prorogato dalla Giunta regionale in presenza

del perdurare di situazioni di emergenza connesse all'esecuzione di sfratti.

2. Tutte le quote di riserva previste dalle vigenti disposizioni devono essere contenute

nell'aliquota massima di cui al comma i di alloggi da assegnare annualmente in ciascun ambito.

3. Anche per le assegnazioni degli alloggi effettuate su riserva ai sensi del comma 1 devono

sussistere i requisiti prescritti all'articolo 2.

4. Nel caso in cui il beneficiario della riserva sia già assegnatario di alloggio di edilizia

residenziale pubblica divenuto inutilizzabile, i requisiti richiesti sono quelli di permanenza.

5. L'accertamento dei requisiti viene effettuato dalla Commissione di cui all'articolo 9, previa

istruttoria dei comuni interessati.

6. Qualora, in presenza delle situazioni di emergenza abitativa di cui al comma 1, sussistano

condizioni di particolare urgenza, il comune può procedere, anche in deroga al possesso dei

requisiti di cui all'articolo 2, ma nell'ambito della quota di riserva di cui al comma 1, a

sistemazioni provvisorie che non possono eccedere la durata di due anni. In tal caso l'ente

gestore provvede a stipulare con l'assegnatario una specifica convenzione a termine di durata

pari a quella dell'assegnazione.

7. In caso di calamità naturale, riconosciuta e dichiarata nelle forme di legge, il comune è

autorizzato ad utilizzare, ai sensi del comma 6, alloggi di edilizia residenziale pubblica per la

sistemazione di nuclei familiari che a seguito della calamità stessa non possano risiedere

nell'abitazione a qualsiasi titolo condotta, anche in deroga all'aliquota massima prevista dal

comma 1.

Il numero complessivo degli alloggi assegnati a nuovi inquilini nel triennio ammonta a

3.408 unità, rispettivamente n. 1.052 per il 2001, n. 1.199 per il 2002 e n. 1.237 per il 2003.

Segue una tabella che riporta il dato per ogni singolo Ente sotto esame:

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7.5 ASSEGNAZIONE ALLOGGI DI ERP ASSEGNATI NELL'ULTIMO TRIENNIO (2001-2003)

PROVINCE/COMUNI ENTE ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003

ATC 298 293 277

ALESSANDRIA COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 55 91 62

ASTI COMUNE 0 0 62

STATO 0 0 0

ATC 51 49 39

BIELLA COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 13 21 22

CUNEO COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 8 8 17

SAVIGLIANO (CN) COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 143 155 152

NOVARA COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 388 518 548

TORINO COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 0 0 0

CASTELNUOVO NIGRA (TO) COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 0 0 0

PERRERO (TO) COMUNE 5 3 1

STATO 0 0 0

ATC 0 0 0

TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 33 11 20

VERBANIA COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 16 9 9

VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

ATC 42 41 37

VERCELLI COMUNE 0 0 0

STATO 0 0 0

TOTALI 1.052 1.199 1.237

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L’OCCUPAZIONE degli alloggi

Entità dell’occupazione al 31.12.2003. Mancata occupazione per attesa

manutenzione e per attesa assegnazione. Occupazione senza titolo. Azioni per

il ripristino della legalità.

Alla data del 31 dicembre 2003 le risposte al questionario giunte dagli Enti sotto

osservazione ha dato questo risultato: 1.180 unità abitative non risultano essere occupate.

Si riportano di seguito i dati più significativi.

La più alta percentuale (39,40%) relativa alla mancata occupazione è riconducibile

all’ATC di Torino con 465 alloggi non occupati, di cui 400 in attesa di manutenzione (86,02%) e

65 (13,98%) in corso di manutenzione.

La seconda percentuale (25,25%) relativa alla mancata occupazione è riconducibile a

l’ATC di Novara con 298 alloggi non occupati, di cui 209 in attesa di manutenzione (70,13%),

43 in corso di manutenzione (14,42%), 32 inabitabili (10,73%) e 14 in attesa di assegnazione

(4,69%).

Questa ATC ha la durata dell’attesa di manutenzione più elevata (oltre l’anno), invece i

tempi di attesa di manutenzione si attestano tra i sei mesi e l’anno.

L’ATC di Vercelli ha 193 alloggi non occupati (16,35%), di cui 143 (74,09%) in attesa di

manutenzione, 22 inabitabili (11,39%), 14 in corso di manutenzione (7,25%), 9 in attesa di

assegnazione (4,66%), 5 liberi per altri motivi (2,59%).

Tra le Amministrazioni comunali il Comune di Torino ha 200 alloggi non occupati perché

in attesa di manutenzione e 265 in corso di manutenzione.

Per quanto riguarda l’aspetto della decadenza dall’assegnazione dell’alloggio tutti gli

Enti in esame applicano l’art. 29 della Legge Regionale 46/95:

art. 29

Decadenza.

1. Il sindaco dispone con proprio provvedimento la decadenza dall'assegnazione dell'alloggio,

nei confronti di chi:

a) abbia ceduto, in tutto o in parte, l'alloggio a terzi. In tal caso nei confronti del cedente viene

comminata una sanzione amministrativa pecuniaria, determinata dalla Giunta comunale;

b) abbia trasferito altrove volontariamente la propria residenza o abbia abbandonato l'alloggio

per un periodo superiore a tre mesi, salva preventiva autorizzazione dell'ente gestore, o ne

abbia mutato la destinazione d'uso. Prima del pronunciamento della decadenza, il sindaco

provvede a verificare che la mancata richiesta all'ente gestore di autorizzazione al temporaneo

trasferimento di residenza o abbandono dell'alloggio non sia involontaria in quanto dipendente

da particolari condizioni dell'assegnatario, quali invalidità, anzianità, analfabetismo o altre

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particolari gravi cause. In tal caso gli uffici comunali provvedono ad attestare all'ente gestore

tale involontarietà ed a coadiuvare l'assegnatario nella compilazione della richiesta,

sospendendo la procedura di decadenza;

c) abbia usato l'alloggio per scopi illeciti od immorali;

d) abbia perduto i requisiti prescritti per l'assegnazione di cui all'articolo 2, comma 1, salvo

quanto indicato alla lettera e) del presente comma;

e) fruisca di un reddito annuo complessivo per il nucleo familiare superiore al limite stabilito

per la permanenza, pari al doppio del limite di reddito previsto per l'assegnazione;

f) non effettui la scelta dell'alloggio o non stipuli la convenzione di assegnazione ai sensi

dell'articolo 14;

g) si renda moroso per un periodo superiore a sei mesi, salvo quanto previsto all'articolo 31,

commi 3 e 4;

h) violi gravemente e ripetutamente, a giudizio dell'ente gestore, il regolamento, comunque

denominato, disciplinante l'uso degli alloggi.

2. Gli assegnatari con redditi superiori al limite stabilito ricevono dall'ente gestore preavviso

che la decadenza verrà dichiarata dopo due accertamenti biennali consecutivi che documentino

la stabilizzazione del reddito al di sopra del limite stabilito.

3. Per tutto il periodo di permanenza del reddito al di sopra del limite di decadenza, agli

assegnatari interessati viene applicato il canone di cui all'articolo 19, comma 2.

4. Per il procedimento di decadenza si applicano le disposizioni previste per l'annullamento

dell'assegnazione, ad eccezione dei casi di trasferimento della residenza da parte

dell'assegnatario, di mancata scelta dell'alloggio o stipula della convenzione, di morosità e di

gravi violazioni del regolamento d'uso degli alloggi, ove la decadenza è pronunciata d'ufficio,

ha decorrenza immediata e deve essere pronunciata entro sessanta giorni dall'intervenuto

accertamento della violazione dei disposti di legge o dall'intervenuta comunicazione da parte

dell'ente gestore dell'accertata violazione di questi ultimi. Nel caso in cui il sindaco non

provveda, l'eventuale morosità successiva è a carico del comune inadempiente.

5. La decadenza dall'assegnazione comporta la risoluzione di diritto della convenzione.

6. Il provvedimento del sindaco, che deve contenere un termine per il rilascio non superiore a

sei mesi, costituisce titolo esecutivo nei confronti dell'assegnatario e di chiunque occupi

l'alloggio.

7. Il provvedimento del sindaco ha carattere definitivo e compete al medesimo darne

esecuzione.

Dalle risposte al questionario giunte si registra un notevole numero di occupazioni

abusive nel triennio considerato nella Città di Torino.

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L’ATC, infatti, riferisce che vi sono 221 alloggi occupati senza titolo di cui 141 per

assenza originaria del titolo ed 80 per assenza sopravvenuta del titolo.

Diretta conseguenza di questo dato è la risposta che la stessa ATC di Torino ha inviato

sul numero dei procedimenti amministrativi o giudiziali avviati nell’ultimo triennio: 386 nel

2001 e 300 nel 2002: di questi nel 2001 si sono conclusi positivamente 204 e 172 nel 2002; le

situazioni interessate da sanatoria invece hanno riguardato 182 casi nel 2001 e 128 nel 2002.

Tutti gli Enti sotto esame hanno riferito di attenersi alla Legge Regionale n. 46/95 che

all’art. 30 disciplina i casi degli occupanti senza titolo:

art. 30

Occupanti senza titolo.

1. L'Ente gestore dispone, con provvedimento del proprio legale rappresentante, il rilascio degli

alloggi di edilizia residenziale pubblica occupati senza titolo.

2. A tal fine diffida preventivamente con lettera raccomandata l'occupante senza titolo a

rilasciare l'alloggio.

3. Il provvedimento dell'Ente gestore, che deve contenere per l'occupante senza titolo un

termine per il rilascio non superiore a trenta giorni, costituisce, ai sensi e per gli effetti

dell'articolo 474 del Codice di Procedura Civile, titolo esecutivo nei confronti di chi occupa

l'alloggio.

4. Nei confronti di chi fruisce di un alloggio ceduto il termine di cui al comma 3 non deve

essere superiore a novanta giorni.

5. Il provvedimento dell'Ente gestore deve essere notificato al Comune per l'applicazione della

sanzione pecuniaria.

6. L'occupante senza titolo è tenuto al risarcimento dei danni in misura corrispondente

all'importo del canone di cui all'articolo 19, comma 1, lettera c), e dei servizi, salvo i maggiori

danni che possono essere rivendicati dall'Ente proprietario dell'alloggio.

La manutenzione degli alloggi

Numero alloggi interessati da ristrutturazione e risanamento conservativo

nell’ultimo quinquennio. Interventi di riatto. Risorse dell’ente e risorse

regionali destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria.

Il dato più significativo relativo a questo punto è quello trasmesso dal Comune di

Torino, che, se non ha effettuato interventi di risanamento conservativo e ristrutturazioni

prima dell’anno 2000, ha provveduto ad effettuarne 1.000 nel 2001, 500 nel 2002 e 200 nel

2003.

Altro dato è quello relativo all’ATC di Novara, che ha effettuato 41 interventi prima

dell’anno 1999, 17 nel 2000, 107 nel 2001, 43 nel 2002 e 88 nel 2003.

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128

Infine si riporta il dato relativo all’ATC di Asti che riferisce di aver effettuato interventi di

ristrutturazione con questa tempistica: 21 nel 2000, 6 nel 2001, 10 nel 2002 e 23 nel 2003.

Per quanto riguarda, invece, il numero degli alloggi interessati da interventi di riatto a

seguito di rilascio da parte dell’inquilino al fine di nuova assegnazione nell’ultimo quinquennio,

il dato più significativo è quello relativo all’ATC di Asti.

L’Ente riferisce che sono stati interessati 1.023 alloggi nel 1999, 1.105 nel 200, 1.084

nel 2001, 1.448 nel 2002 e 1.153 nel 2003.

L’ATC di Torino ha provveduto ad intervenire su 158 alloggi nel 1999, 121 nel 2000,

409 nel 2001, 213 nel 2002 e 119 nel 2003.

L’ATC di Novara ha riadattato 31 alloggi nel 1999, 29 nel 2000, 49 nel 2001, 27 nel

2002 e 35 nel 2003.

L’ATC di Verbania 16 nel 1999, 18 nel 2000, 19 nel 2001, 23 nel 2002 e 26 nel 2003.

L’ATC di Vercelli nel 2001 ha ristrutturato 21 alloggi, 25 nel 2002 e 38 nel 2003.

Infine l’ATC di Biella ne ha ristrutturati 9 nel 1999, 6 nel 2000, 12 nel 2001, 3 nel 2002

e 6 nel 2003.

Aspetto estremamente importante è quello relativo alle risorse degli Enti sotto esame e

della Regione destinate alla manutenzione ordinaria degli alloggi di ERP nell’ultimo

quinquennio.

Seguono le tabelle relative alle risorse relative alla manutenzione ordinaria, sia

destinate che impiegate, di derivazione propria e regionale:

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129

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI DESTINATE ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI ALLOGGI ERP

NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI UTILIZZATE PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI

ALLOGGI ERP NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

ANNO 1999 RISORSE DESTINATE ANNO 1999 RISORSE UTILIZZATE

PROVINCE/COMUNI ENTE RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI PROVINCE/COMUNI ENTE

RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI

ATC 1.392.367,80 0,00 ATC 1.369.381,53 0,00

ALESSANDRIA COMUNE 0,00 0,00 ALESSANDRIA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 223.351,02 0,00 ATC 223.351,02 0,00

ASTI COMUNE 0,00 0,00 ASTI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

BIELLA COMUNE 0,00 0,00 BIELLA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 84.941,60 31.921,68 ATC 84.941,60 297.447,16

CUNEO COMUNE 0,00 0,00 CUNEO COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 33.506,37 0,00 ATC 33.506,37 163.547,83

SAVIGLIANO (CN) COMUNE 0,00 0,00 SAVIGLIANO (CN) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 725.098,15 77.426,74 ATC 725.098,15 50.177,46

NOVARA COMUNE 0,00 0,00 NOVARA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 165.258,00 764.786,00 ATC 85.785,00 102.500,00

TORINO COMUNE 0,00 764.786,00 TORINO COMUNE 0,00 102.500,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00 CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00

NIGRA COMUNE 3.003,39 0,00 NIGRA COMUNE 0,00 0,00

(TO) STATO 0,00 0,00 (TO) STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00 PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00 TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 104.257,17 12.163,34 ATC 104.257,17 7.882,62

VERBANIA COMUNE 0,00 0,00 VERBANIA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 143.626,69 16.756,45 ATC 143.626,69 10.859,25

VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 1.378,00 0,00 VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 883,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

VERCELLI COMUNE 0,00 0,00 VERCELLI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

TOTALI 2.876.788,19 903.054,21

TOTALI 2.770.830,53 632.414,32

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130

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI DESTINATE ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI ALLOGGI ERP

NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI UTILIZZATE PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI

ALLOGGI ERP NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

ANNO 2000 RISORSE DESTINATE ANNO 2000 RISORSE UTILIZZATE

PROVINCE/COMUNI ENTE RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI PROVINCE/COMUNI ENTE

RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI

ATC 1.394.433,63 0,00 ATC 1.329.164,54 0,00

ALESSANDRIA COMUNE 0,00 0,00 ALESSANDRIA COMUNE 2.907,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 163.993,74 145.889,43 ATC 163.993,74 135.069,79

ASTI COMUNE 0,00 0,00 ASTI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

BIELLA COMUNE 0,00 0,00 BIELLA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 61.924,87 13.676,91 ATC 49.242,11 550.680,15

CUNEO COMUNE 0,00 0,00 CUNEO COMUNE 12.692,76 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 127.895,00 0,00 ATC 127.763,51 152.198,66

SAVIGLIANO (CN) COMUNE 0,00 2.534,24 SAVIGLIANO (CN) COMUNE 131,49 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 722.785,46 398.194,29 ATC 667.892,41 388.649,16

NOVARA COMUNE 0,00 0,00 NOVARA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 2.397.661,00 18.552.654,00 ATC 1.455.048,00 15.014.415,00

TORINO COMUNE 0,00 0,00 TORINO COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00 CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00

NIGRA COMUNE 4.346,54 0,00 NIGRA COMUNE 0,00 0,00

(TO) STATO 0,00 0,00 (TO) STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00 PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00 TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 104.257,17 62.554,26 ATC 95.633,76 61.054,77

VERBANIA COMUNE 0,00 0,00 VERBANIA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 143.626,69 86.175,96 ATC 131.746,91 84.110,23

VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 1.548,00 0,00 VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 1.494,38 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

VERCELLI COMUNE 0,00 0,00 VERCELLI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

TOTALI 5.122.472,10 19.261.679,09

TOTALI 4.037.710,61 16.386.177,76

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131

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI DESTINATE ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI ALLOGGI ERP

NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI UTILIZZATE PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA

DEGLI ALLOGGI ERP NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

ANNO 2001 RISORSE DESTINATE ANNO 2001 RISORSE UTILIZZATE

PROVINCE/COMUNI ENTE RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI PROVINCE/COMUNI ENTE

RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI

ATC 1.409.927,34 0,00 ATC 1.397.600,27 0,00

ALESSANDRIA COMUNE 0,00 0,00 ALESSANDRIA COMUNE 1.938,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 213.759,97 0,00 ATC 213.759,97 0,00

ASTI COMUNE 0,00 0,00 ASTI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

BIELLA COMUNE 0,00 0,00 BIELLA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 186.973,71 28.639,58 ATC 102.233,10 31.472,81

CUNEO COMUNE 0,00 0,00 CUNEO COMUNE 84.740,61 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 51.296,24 0,00 ATC 51.296,24 10.509,88

SAVIGLIANO (CN) COMUNE 0,00 4.886,44 SAVIGLIANO (CN) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 1.150.767,30 758.781,61 ATC 1.144.361,91 600.074,36

NOVARA COMUNE 0,00 0,00 NOVARA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 10.051.152,00 6.728.421,00 ATC 3.061.363,00 15.158,00

TORINO COMUNE 0,00 0,00 TORINO COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00 CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00

NIGRA COMUNE 7.513,14 0,00 NIGRA COMUNE 0,00 0,00

(TO) STATO 0,00 0,00 (TO) STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00 PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00 TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 92.981,25 119.200,67 ATC 91.975,00 94.268,58

VERBANIA COMUNE 0,00 0,00 VERBANIA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 128.092,77 164.213,14 ATC 126.706,53 129.866,21

VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 2.053,00 0,00 VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 1.400,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

VERCELLI COMUNE 0,00 0,00 VERCELLI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

TOTALI 13.294.516,72 7.804.142,44

TOTALI 6.277.374,63 881.349,84

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9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI DESTINATE ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI ALLOGGI ERP

NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI UTILIZZATE PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI

ALLOGGI ERP NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

ANNO 2002 RISORSE DESTINATE ANNO 2002 RISORSE UTILIZZATE

PROVINCE/COMUNI ENTE RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI PROVINCE/COMUNI ENTE

RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI

ATC 1.409.927,33 0,00 ATC 1.194.067,08 0,00

ALESSANDRIA COMUNE 0,00 0,00 ALESSANDRIA COMUNE 9.740,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 348.590,47 977.968,16 ATC 348.590,47 280.832,09

ASTI COMUNE 0,00 0,00 ASTI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

BIELLA COMUNE 0,00 0,00 BIELLA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 116.347,33 28.639,58 ATC 84.664,79 47.495,85

CUNEO COMUNE 0,00 0,00 CUNEO COMUNE 31.682,54 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 67.472,27 0,00 ATC 67.472,27 14.776,40

SAVIGLIANO COMUNE 0,00 0,00 SAVIGLIANO COMUNE 0,00 0,00

(CN) STATO 0,00 0,00 (CN) STATO 0,00 0,00

ATC 883.093,80 359.805,60 ATC 883.093,80 311.923,61

NOVARA COMUNE 0,00 0,00 NOVARA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 17.160.487,00 10.526.363,00 ATC 6.237.259,00 3.931.978,00

TORINO COMUNE 0,00 0,00 TORINO COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00 CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00

NIGRA COMUNE 3.195,00 0,00 NIGRA COMUNE 0,00 0,00

(TO) STATO 0,00 0,00 (TO) STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00 PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

TORRE PELLICE COMUNE 0,00 0,00 TORRE PELLICE COMUNE 0,00 0,00

(TO) STATO 0,00 0,00 (TO) STATO 0,00 0,00

ATC 104.492,83 56.523,60 ATC 104.492,83 49.001,59

VERBANIA COMUNE 0,00 0,00 VERBANIA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 143.626,60 77.868,00 ATC 143.626,60 67.505,53

VILLADOSSOLA COMUNE 2.949,00 0,00 VILLADOSSOLA COMUNE 2.948,00 0,00

(VB) STATO 0,00 0,00 (VB) STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

VERCELLI COMUNE 0,00 0,00 VERCELLI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

TOTALI 20.240.181,63 12.027.167,94

TOTALI 9.107.637,38 4.703.513,07

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9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI DESTINATE ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI ALLOGGI ERP

NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

9.3 RISORSE DELL'ENTE E QUELLE REGIONALI UTILIZZATE PER LA MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI

ALLOGGI ERP NELL'ULTIMO QUINQUENNIO

ANNO 2003 RISORSE DESTINATE ANNO 2003 RISORSE UTILIZZATE

PROVINCE/COMUNI ENTE RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI PROVINCE/COMUNI ENTE

RISORSE PROPRIE

RISORSE REGIONALI

ATC 2.207.800,00 0,00 ATC 2.197.176,63 0,00

ALESSANDRIA COMUNE 0,00 0,00 ALESSANDRIA COMUNE 498,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 334.257,06 17.596,26 ATC 334.257,06 0,00

ASTI COMUNE 0,00 0,00 ASTI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

BIELLA COMUNE 0,00 0,00 BIELLA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 98.094,68 60.809,70 ATC 75.564,64 104.097,90

CUNEO COMUNE 0,00 0,00 CUNEO COMUNE 22.530,04 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 53.283,50 0,00 ATC 48.326,41 0,00

SAVIGLIANO (CN) COMUNE 0,00 0,00 SAVIGLIANO (CN) COMUNE 4.957,09 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 1.264.917,74 487.022,58 ATC 1.264.917,74 485.907,61

NOVARA COMUNE 0,00 0,00 NOVARA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 70.585.965,00 4.634.147,00 ATC 10.902.664,00 1.100.123,00

TORINO COMUNE 0,00 0,00 TORINO COMUNE 0,00 1.100.123,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00 CASTELNUOVO ATC 0,00 0,00

NIGRA COMUNE 5.612,31 0,00 NIGRA COMUNE 0,00 0,00

(TO) STATO 0,00 0,00 (TO) STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00 PERRERO (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00 TORRE PELLICE (TO) COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 146.336,93 76.508,73 ATC 146.336,93 76.333,57

VERBANIA COMUNE 0,00 0,00 VERBANIA COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 181.203,04 105.399,90 ATC 181.203,04 105.158,60

VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 621,00 0,00 VILLADOSSOLA (VB) COMUNE 621,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

ATC 0,00 0,00 ATC 0,00 0,00

VERCELLI COMUNE 0,00 0,00 VERCELLI COMUNE 0,00 0,00

STATO 0,00 0,00 STATO 0,00 0,00

TOTALI 74.878.091,26 5.381.484,17

TOTALI 15.179.052,58 1.871.620,68

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134

Dall’esame delle tabelle sopra riportate si evince che le risorse destinate dalle ATC in

esame per la manutenzione ordinaria e straordinaria ammontano nel quinquennio a 116,4 ml

di euro.

Le risorse proprie utilizzate, intese come risorse effettivamente spese a consuntivo di

ciascun anno, ammontano a 37,3 ml di euro nel periodo 1999-2003.

Per quanto riguarda le amministrazioni comunali, le sole risposte pervenute sono state

quelle di Comuni di Castelnuovo Nigra e Villadossola i quali riferiscono che, nel quinquennio in

esame, le somme destinate alla manutenzione sono ammontate a circa 32.000 euro e quelle

utilizzate sono state 7.000 euro.

Le risorse regionali destinate alle ATC in esame per questo periodo ammontano ad un

totale di 45,3 ml di euro e quelle contabilizzate come spese sono state pari a 24,4 ml di euro.

Le caratteristiche soggettive dell’utenza

Archivio anagrafico dell’utenza

Tutti gli Enti in esame hanno riferito di essere dotati di un archivio informatizzato

dell’utenza che viene aggiornato all’atto della presentazione di variazioni da parte degli utenti e

comunque ogni due anni attraverso il censimento generale dell’utenza.

In relazione alla situazione lavorativa e reddituale degli occupanti delle case popolari nel

triennio 2000/2002 si riportano di seguito i dati di maggior rilievo tra quelli pervenuti con le

risposte degli Enti in esame.

L’ATC di Torino riferisce che: nel 2001 n. 8.008 occupanti avevano reddito da lavoro

dipendente, nel 2002 il numero sale a 9.105; nel 2001 n. 829 occupanti avevano il reddito da

lavoro autonomo ed anche in questo caso nell’anno seguente il numero sale a 930; il numero

degli occupanti con reddito diverso dai precedenti nel 2001 era di 3.398 e nel 2002 di 3.637;

11.787 occupanti nel 2001 avevano il reddito da pensione e 12.518 nel 2002; 14.607

occupanti nel 2001 erano senza reddito e 15.379 nel 2002.

L’ATC di Novara riferisce che: nel 2000 n. 1.107 occupanti avevano reddito da lavoro

dipendente; nel 2001 il numero sale a 1.304, per poi scendere a 1.258 nel 2002; nel 2000 N.

71 occupanti avevano il reddito da lavoro autonomo ed anche in questo caso nell’anno

seguente il numero sale a 100 per poi scendere a 99 nel 2002; il numero degli occupanti con

reddito diverso dai precedenti nel 2000 era di 11, nel 2001 di 22 e nel 2003 di 27; 1.180 nel

2000 avevano il reddito da pensione, 1.420 nel 2001 e 1.377 nel 2002; 2.704 occupanti nel

2000 erano senza reddito, 2.962 nel 2001 e 2.939 nel 2002.

L’ATC di Biella riferisce che: nel 2000 n. 525 occupanti avevano reddito da lavoro

dipendente, nel 2001 il numero cala a 470, per poi scendere ulteriormente a 439 nel 2002; nel

2000 n. 35 occupanti avevano il reddito da lavoro autonomo ed anche in questo caso nell’anno

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seguente il numero diminuisce a 33 per poi calare ulteriormente a 31 nel 2002; il numero degli

occupanti con reddito diverso dai precedenti nel 2000 era di 328, nel 2001 di 301 e nel 2003 di

294; 328 occupanti nel 2000 avevano il reddito da pensione, 301 nel 2001 e 294 nel 2002;

2.704 occupanti nel 2000 erano senza reddito, 2.962 nel 2001 e 2.939 nel 2002.

L’ATC di Verbania riferisce che: nel 2000 n. 336 occupanti avevano reddito da lavoro

dipendente, nel 2001 il numero scende a 273, per poi calare ulteriormente a 264 nel 2002; nel

2000 n. 18 occupanti avevano il reddito da lavoro autonomo ed anche in questo caso nell’anno

seguente il numero scende a 14 per poi calare ulteriormente a 13 nel 2002; il numero degli

occupanti con reddito diverso dai precedenti nel 2000 e nel 2001 era di 4, di 6 nel 2003; 249

nel 2000 avevano il reddito da pensione, 352 nel 2001 e 339 nel 2002; 571 occupanti nel 2000

erano senza reddito, 510 nel 2001 e 498 nel 2002.

L’ATC di Alessandria riferisce che: nel 2000 n. 113 occupanti avevano reddito da lavoro

dipendente; nel 2001 il numero scende a 110, per poi calare ulteriormente a 108 nel 2002; nel

2000, 2001 e 2002 solo un occupante aveva il reddito da lavoro autonomo; 104 nel 2000

avevano il reddito da pensione, 110 nel 2001 e 106 nel 2002; 33 occupanti nel 2000 erano

senza reddito, 58 nel 2001 e 62 nel 2002.

Considerato che molte domande poste nelle schede di rilevazione inviate agli Enti in

esame non hanno avuto risposta, il quesito relativo alla suddivisione per classi di età degli

occupanti può essere posto ad esempio ed assunto in via dubitativa.

L’unica che ha fornito una risposta completa risulta essere l’ATC di Novara: nel

censimento del 2000 n. 1.149 occupanti erano in un età compresa tra 1/18 anni, 3.384 tra i

19/65 e 1.160 >65, mentre nel censimento del 2002 n. 4.778 occupanti erano in un età

compresa tra 1/18 anni, 23.472 tra i 19/65 e 10.813 >65.

Le movimentazioni del rapporto locativo

Cambio d’alloggio. Descrizione delle procedure di cambio. Volture del contratto

di locazione. Cessazioni di utenza.

Tutti gli Enti in esame riferiscono di applicare:

- appositi regolamenti interni che prevedono un bando specifico con pubblicazione

settimanale di tutti gli alloggi disdettati nella settimana e dichiarati dai propri tecnici

“non assegnabili”;

- il disposto dell’art. 16 della Legge Regionale 46/95 che si riporta per intero:

art. 16 Cambi alloggi.

1. Ai fini delle eliminazioni delle condizioni di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli alloggi

pubblici, nonché di disagi abitativi di carattere sociale, l'ente gestore è competente a

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136

predisporre programmi di mobilità dell'utenza attraverso il cambio di alloggi di risulta, previa

verifica dello stato d'uso e di affollamento del patrimonio ed attivando forme di partecipazione

e di informazione dell'utenza medesima. Per alloggio sottoutilizzato si intende quello in cui il

numero di vani abitabili, come definiti all'articolo 3, comma 1, lettera d), supera di oltre due

unità il numero dei componenti il nucleo familiare.

2. Per raggiungere gli scopi di cui al comma 1, l'ente gestore, d'intesa con il comune, può

altresì utilizzare un'aliquota non superiore al 30 per cento degli alloggi di nuova costruzione.

3. L'ente gestore provvede a sostituire l'aliquota di alloggi di nuova costruzione di cui al

comma 2 con un corrispondente numero di alloggi di risulta, al fine di non sottrarre

disponibilità ai partecipanti ai bandi generali.

4. Il programma di mobilità è comunicato agli interessati, i quali, nei trenta giorni successivi,

possono presentare opposizione al legale rappresentante dell'ente gestore, che decide entro

sessanta giorni.

5. Qualora gli interessati rifiutino la mobilità obbligatoria, anche dopo l'eventuale rigetto

dell'opposizione presentata al legale rappresentante dell'ente gestore, si applica loro un canone

sanzionatorio pari al doppio del canone dovuto ai sensi dell'articolo 19. Tale sanzione non si

applica:

a) qualora il nucleo familiare sia composto esclusivamente da ultrasessantacinquenni e

l'alloggio proposto per la mobilità sia ubicato al di fuori del quartiere A.T.C. di residenza;

b) qualora nel nucleo familiare siano presenti uno o più invalidi con percentuale di invalidità

compresa tra l'80 e il 100 per cento.

6. Per soddisfare le esigenze di cui al comma 1 sono comunque consentiti cambi consensuali,

previa autorizzazione dell'ente gestore.

7. L'ente gestore può altresì concedere su richiesta dell'assegnatario cambi di alloggi per

avvicinamento al posto di lavoro, motivi di salute o altre gravi e comprovate esigenze.

8. Il cambio è assentito o disposto dall'ente gestore, previa verifica dell'assenza di condizioni

che ostino al mantenimento dell'alloggio.

9. La gestione della mobilità dell'utenza è disciplinata da apposito regolamento predisposto

dall'ente gestore.

Si riporta il dato relativo al numero dei cambi alloggi richiesti nell’anno ed accolti

dell’ATC di Torino relativo al triennio 2001/2003, considerato che è l’Ente più significativo fra

tutti:

Richiesti: 2001: 454 Accolti: 2001: 213

2002: 284 203

2003: 101 157

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Per quanto riguarda le volture dei contratti di locazione gli Enti applicano quanto

disposto all’art. 15 della Legge Regionale 46/95 che si riporta per intero:

art. 15

Successione nella domanda e nella convenzione.

1. In caso di decesso dell'aspirante assegnatario o dell'assegnatario, gli succedono nella

domanda o nella assegnazione o nella convenzione relativa all'assegnazione i componenti del

nucleo familiare come definito al comma 1, lettera b), dell'articolo 3 e secondo l'ordine ivi

indicato.

2. In caso di separazione, di scioglimento del matrimonio, di cessazione degli effetti civili del

medesimo, di cessazione della convivenza more uxorio, l'Ente gestore provvede all'eventuale

voltura della convenzione uniformandosi alla decisione del giudice o alla volontà delle stesse

parti espressa nel verbale di separazione omologato dal Tribunale.

3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 si applicano anche nel caso di cessazione della stabile

convivenza come causa di successione nell'assegnazione ovvero come presupposto della

voltura della convenzione a favore del convivente affidatario della prole.

4. Qualora l'assegnatario, titolare della convenzione da almeno cinque anni, chieda la

risoluzione della stessa per il trasferimento della residenza in altra abitazione o presso

istituzioni o strutture comunitarie di ricovero o di cura, possono subentrare nella convenzione

stessa nel seguente ordine: il coniuge, gli ascendenti in linea retta di primo grado, i

discendenti in linea retta di primo grado e, in caso di loro premorienza, i congiunti dei

discendenti in linea retta di primo grado e i discendenti in linea retta di secondo grado.

L'aspirante assegnatario deve presentare domanda di voltura della convenzione nei sessanta

giorni successivi al rilascio dell'alloggio da parte dell'assegnatario e deve risultare stabilmente

residente nell'alloggio da almeno tre anni.

5. Nei casi previsti ai commi 1, 2, 3 e 4 l'Ente gestore verifica, al momento della successione

nell'assegnazione o della richiesta di voltura della convenzione, che il subentrante e gli altri

componenti il nucleo familiare siano in possesso dei requisiti prescritti dal comma 1, lettere a),

b), c), d) ed f), dell'articolo 2 e che il nuovo nucleo familiare abbia un reddito annuo

complessivo non superiore a quello indicato al comma 1, lettera e), dell'articolo 29.

I dati quantitativamente più significativi sono quelli giunti: dall’ATC di Torino, che ha

effettuato, a seguito di modificazione del titolare del rapporto di locazione, 390 volture nel

2001, 376 nel 2002 e 327 nel 2003; dall’ATC di Alessandria, che ha effettuato, a seguito di

modificazione del titolare del rapporto di locazione, 87 volture nel 2001, 49 nel 2002 e 71 nel

2003; dall’ATC di Novara, che ha effettuato, a seguito di modificazione del titolare del rapporto

di locazione, 51 volture nel 2001, 62 nel 2002 e 68 nel 2003; dall’ATC di Asti, che ha

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effettuato, a seguito di modificazione del titolare del rapporto di locazione, 10 volture nel 2001,

23 nel 2002 e 16 nel 2003; e dall’ATC di Vercelli, che ha effettuato, a seguito di modificazione

del titolare del rapporto di locazione, 20 volture nel 2001, 18 nel 2002 e 19 nel 2003.

I dati forniti dalle risposte degli Enti in esame sulla cessazione utenza relativamente agli

alloggi ERP non hanno consentito una loro completa disaggregazione (disdetta, decesso

dell’inquilino senza voltura, sfratto od altro); si riportano quindi i dati più significativi relativi al

totale delle cessazioni utenza ad ogni titolo trasmessi dagli stessi Enti:

ATC Torino: 2001: 1.461 2002: 1.002 2003: 1.461;

ATC Novara 167 160 157;

ATC Alessandria: 162 177 153;

ATC Vercelli: 116 113 84;

ATC Biella: 33 19 34;

ATC Cuneo: 26 20 12.

La cessione degli alloggi

Piani di vendita. Dettaglio dei piani di vendita. Criteri e determinazione del

prezzo di vendita.

Tutti gli Enti in esame riferiscono che viene seguito quanto disposto dalla Legge n.

560/93.

Si ricorda questa prevedeva che le Regioni, entro sessanta giorni dalla data di entrata in

vigore della stessa, formulassero, su proposta degli Enti proprietari, sentiti i Comuni ove non

proprietari, piani di vendita al fine di rendere alienabili determinati immobili nella misura

massima del 75% e comunque non inferiore al 50% del patrimonio abitativo vendibile nel

territorio di ciascuna Provincia.

Non potevano essere compresi nei piani di vendita gli alloggi di servizio, gli alloggi

realizzati con mutuo agevolato di cui alla Legge n. 457/1978, art. 18, gli alloggi inseriti in

immobili sottoposti a vincolo ai sensi della Legge n. 1089/1939.

Il criterio di vendita è stato calcolato in base all’art. 1, comma 10, della Legge 560/93,

che prevedeva che il valore fosse pari alla rendita catastale (determinata dalla direzione

generale del catasto, ora Agenzia del territorio) moltiplicata per 100, cui veniva applicata una

riduzione dell’1% per ogni anno di anzianità di costruzione, fino al limite massimo del 20%.

In alternativa, la determinazione del prezzo poteva essere stabilita dall’Ufficio Tecnico

Erariale su richiesta dell’acquirente. In tal caso il prezzo risultante si intendeva definitivo,

anche in caso di valutazione tecnica superiore al prezzo determinato con il primo criterio, fatta

salva la facoltà di revoca della domanda di acquisto, da esercitarsi entro 30 giorni dalla

comunicazione del prezzo di vendita.

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Una ulteriore riduzione del prezzo di cessione, fissata al 10%, era prevista in caso di

pagamento in un’unica soluzione.

La seconda modalità di pagamento prevedeva il pagamento immediato di una quota non

inferiore al 30% del prezzo con versamenti rateali successivi, per un periodo non superiore ai

15 anni, ad un interesse pari al tasso legale, previa iscrizione ipotecaria a garanzia della parte

del prezzo dilazionata.

La legge 136 del 30 aprile 1999 ha previsto che in caso di necessità, documentata

dall’Ente gestore, di effettuare interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento

conservativo e ristrutturazione di edifici inseriti nei piani di vendita, il prezzo dell’alloggio può

essere incrementato dei costi sostenuti per tali interventi.

La Legge, all’art. 15 comma 3, prevedeva altresì la vendita degli alloggi realizzati dallo

Stato ai sensi della legge 9 agosto 1954, n. 640 agli attuali conduttori secondo i criteri della

legge 560/1993.

Gli alloggi acquistati ai sensi della Legge 560/93 non possono essere venduti, né può

essere modificata la destinazione d’uso, per un periodo di dieci anni dalla data di registrazione

del contratto, e comunque fino a quando non sia stato pagato il prezzo intero di cessione.

In caso di vendita, le ATC hanno diritto di prelazione sull’acquisto.

Si riporta sotto una tabella relativa ai dati più significativi del prezzo medio di vendita

degli alloggi ed al costo medio delle nuove disponibilità immobiliari relativi al triennio

2001/2003:

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PROVINCE/COMUNI ENTE PREZZO MEDIO DI VENDITA DEGLI

ALLOGGI COSTO MEDIO DELLE NUOVE DISPONIBILITA'

IMMOBILIARI

ANNO 2001 2002 2003 2001 2002 2003

ATC 26.510,45 24.760,95 33.018,21 74.828,42 99.800,09 69.109,93

ALESSANDRIA COMUNE 22.496,86 16.361,35

STATO

ATC 24.957,00 24.170,00 25.564,00 100.000,00 100.000,00 50.000,00

ASTI COMUNE

STATO

ATC 33.864,82 38.766,86

BIELLA COMUNE

STATO

ATC 31.661,22 21.758,27 19.881,93 14.963,83

CUNEO COMUNE

STATO 10.039,92

ATC 25.727,30 30.119,76 20.606,64 88.058,26

SAVIGLIANO (CN) COMUNE

STATO

ATC 309,87 309,87 309,87 672,45 703,17 736,22

NOVARA COMUNE

STATO

ATC 39.469,60 41.881,51 39.809,44

TORINO COMUNE

STATO

ATC 24.541,92

PERRERO (TO) COMUNE

STATO

ATC 24.541,92

TORRE PELLICE (TO) COMUNE

STATO

ATC 481,00 481,00 481,00 672,45 703,17 736,22

VERBANIA COMUNE

STATO

VILLADOSSOLA (VB) ATC 397,63 397,63 672,45 703,17

VERCELLI ATC 49.307,17 37.659,40 39.516,38 40.700,00

Per dovere di completezza si riporta anche la tabella con i dati relativi al rapporto tra il

numero degli alloggi venduti e quello degli alloggi acquisiti dagli Enti in esame.

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12.5/1° RAPPORTO TRA N. ALLOGGI VENDUTI E N. ALLOGGI ACUISITI A SEGUITO ACQUISTO, INTERVENTI COSTRUTTTIVI O DI RECUPERO (1994-1998)

PROVINCE/COMUNI ENTE PREZZO MEDIO DI VENDITA DEGLI

ALLOGGI COSTO MEDIO DELLE NUOVE DISPONIBILITA' IMMOBILIARI

ANNO 1994 1995 1996 1997 1998 1994 1995 1996 1997 1998

ATC 40 183 122 65 50 62 28 124

ALESSANDRIA COMUNE 33 12 0 0

STATO

ATC 1 1 84 85 66 12 0 28 24 20

ASTI COMUNE

STATO

ATC 16 15 22

BIELLA COMUNE

STATO

ATC 2 1 94 16 31 0 21 0 0 6

CUNEO COMUNE

STATO 55 4 0 0

ATC 0 9 0 8 13 65

SAVIGLIANO COMUNE

(CN) STATO

ATC 1 153 41 33 15 12 0 32 0 86

NOVARA COMUNE

STATO

ATC 276 108 310 257 177 0 0 0 0 0

TORINO COMUNE

STATO

CASTELNUOVO ATC 1 0

NIGRA COMUNE

(TO) STATO

ATC 6 0

PERRERO (TO) COMUNE 1 0

STATO

ATC

TORRE PELLICE (TO) COMUNE

STATO

ATC 1 0 3 23 48 24 0 0

VERBANIA COMUNE

STATO

ATC 0 0 14 20

VILLADOSSOLA (VB) COMUNE

STATO

ATC 0 25 23 4 20 0 0 0

VERCELLI COMUNE

STATO