Corso primo soccorso parte 1
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Formazione Primo Soccorso
Dr. Stefano Mancini
PRIMO SOCCORSOIN AZIENDAD.Lgs 81/08
PROGRAMMA MINISTERIALE CORSI (ex D.Lgs 626 attuale D.Lgs 81/2008)
• ruolo del soccorritore occasionaleruolo del soccorritore occasionale• cenni medico legalicenni medico legali
• la catena del soccorsola catena del soccorso• l’attivazione del 118l’attivazione del 118
• cenni di anatomia e fisiologiacenni di anatomia e fisiologia• patologie internistichepatologie internistiche
• ustioniustioni• traumatrauma
• intossicazione da fumointossicazione da fumo• ferite, emorragie, frattureferite, emorragie, fratture
• punture da insettipunture da insetti• morsi di viperamorsi di vipera
• rianimazione cardiopolmonare di baserianimazione cardiopolmonare di base
EMERGENZA
Condizione statisticamente poco frequente che coinvolge uno o più individui vittime di eventi che necessitano di immediato ed adeguato intervento terapeutico o ricorso
a mezzi speciali di trattamento
URGENZA
Condizione statisticamente ordinaria che riguarda uno o pochi individui colpiti da processi patologici per i quali , pur non esistendo immediato pericolo di vita, è
tuttavia necessario adottare entro breve tempo l’opportuno intervento terapeutico
La catena della sopravvivenzaLa catena della sopravvivenza
Cassetta di Primo Soccorsoguanti sterili monouso (5 paia)visiera paraschizziflacone sol. cutanea di iodiopovidone al 10% di iodio da 1 lt (1)flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0.9%) da 500 ml (3)compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10)compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2)teli sterili monouso (5)pinzette da medicazione sterili monouso (2)confezione di rete elastica di misura media (1)confezione di cotone idrofilo (1)confezione di cerotti di varie misure pronti allÕuso (2)rotolo di cerotto alto cm. 2,5 (2)un paio di forbicilacci emostatici (3)ghiaccio pronto uso (due confezioni)sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari (2)termometroapparecchio per la misurazione della pressione arteriosa
Compiti del Primo Soccorritore
• attivare il “Sistema di Soccorso“ in modo adeguato• preservare la vittima da eventuali ulteriori danni• valutare la vittima e mantenere le funzioni vitali se
queste sono alterate• arrestare una emorragia esterna• proteggere ferite e ustioni• immobilizzare eventuali fratture
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
DEFINIZIONI
Anatomia: Struttura dell’organismo (cellule, tessuti, organi,apparati)
Fisiologia: Funzioni dell’organismo (funzioni di ogni apparato)
APPARATO SCHELETRICO
L’apparato scheletrico costituisce la travatura di sostegno del corpo, ha funzione di protezione ed è parte passiva nella funzione di movimento.
SISTEMA SCHELETRICO
Il sistema scheletrico è costituito da 206 ossa che formano:
Lo Scheletro assialeCranio
VertebreGabbia toracica
Lo Scheletro appendicolare Arti sup. e inf.
SpalleBacino
SCHELETRO
• Cranio
• Colonna vertebrale
• Coste e sterno
• Scapole
• Ossa arti superiori e inferiori
• pelvi
COLONNA VERTEBRALE
Essa costituisce un fondamentale elemento di struttura e di sostegno del corpo e protegge il midollo spinale.
Consta di 33 vertebre:
• Cervicali (collo) 7
• Toraciche-dorsali (torace/dorso) 12
• Lombari 5
• Sacrali (posteriore del bacino) 5
• Coccigee (regione coccigea) 4
Colonna vertebrale
TORACE
• Zona interposta tra collo e addome.
• Delimita la gabbia toracica contenente cuore,polmoni,vasi sanguigni (es aorta).
• Funzione proteggere tali organi.
• Consta 12 coste (2 fluttuanti)
• Sterno (manubrio,corpo, processoxifoideo)
ARTI SUPERIORI
Costituiti:
• SPALLA (clavicola,scapola e omero prossimale)
• BRACCIO (omero,radio e ulna)
• POLSO E A MANO (ossa carpali,metacarpali
e falangi)
ARTI INFERIORI
Costituiti:
• FEMORE
• ROTULA
• TIBIA E PERONE
• CAVIGLIA ( ossa tarsali)
• OSSA DEL PIEDE (metatarsali,calcagno,dita dei piedi costituite dalle falangi)
ARTICOLAZIONI
La connessione tra le diverse parti dello scheletro è determinata dalle giunture, unicamente al tono dei muscoli,determinano la stabilità e
saldezza del corpo. Le giunture deputate ali movimenti sotto l’azione dei muscoli sono le articolazioni.
APPARATO MUSCOLARE
I muscoli proteggono il corpo, gli conferiscono la sua forma e ne permettonoil movimento.
SISTEMA NERVOSO
• CERVELLO
• MIDOLLO SPINALE
• NERVI PERIFERICI
• Sistema nervoso centrale:
- encefalo (cervello)
- midollo spinale
• Sistema nervoso periferico
- nervi sensitivi
- nervi motori
- sistema nervoso autonomo
SISTEMA NERVOSO
S.N.C. l’encefalo è contenuto nella SCATOLA CRANICA,
il midollo spinale nel CANALE VERTEBRALE
S.N.P.
rami nervosi dal midollo spinale ad ogni parte
del corpo
SISTEMA NERVOSO
FUNZIONE
elabora e coordina le varie attività dell’organismo in base agli impulsi che riceve e conduce le informazioni da tutto il corpo al cervello e al midollo spinale,
inoltre porta la risposta dal centro alla periferia
SISTEMA NERVOSO
FUNZIONI AUTONOME
• Esiste poi una parte completamente autonoma
• Attraverso rilevazioni costanti (recettori pressione arteriosa) o stimoli specifici (vista del cibo) il sistema nervoso vegetativo regola e garantisce numerose funzioni complesse
SIMPATICO E
PARASIMPATICO
Sono i due sistemi antagonisti fra loro che regolano le funzioni vegetative
costituito da:
• VIE AEREE SUPERIORI
naso, bocca, faringe, Laringe
• VIE AEREE INFERIORI
trachea, bronchi, alveoli, Polmoni
APPARATO RESPIRATORIO
SCOPO
portare OSSIGENO (O2) nella corrente ematica dopo che è stato inalato, sia di eliminare dal sangue ANIDRIDE CARBONICA, che viene espulsa
mediante l’espirazione.
APPARATO RESPIRATORIO
ARIA INSPIRATA
OSSIGENO 20.98%ANIDRIDE CARBONICA
0,04% AZOTO 78.06% GAS RARI 0,92%
Dal seguente confronto si deducono alcuni dati:
•solo una piccola quota dell’aria che respiriamo contribuisce alla respirazione cellulare
•le variazioni tra aria espirata ed inspirata sono molto fini
•la maggior parte del volume di aria introdotto ad ogni atto respiratorio è inerte
ARIA ESPIRATA
OSSIGENO15,80%ANIDRIDE CARBONICA
4,30% AZOTO 79.90% GAS RARI 0,70%
Composto da:
• Cuore
• vasi sanguigni (arterie,vene,capillari)
Apparato Cardiocircolatorio
SANGUE:
tessuto composto da una parte liquida PLASMA ed una corpuscolata GLOBULI ROSSI (eritrociti) GLOBULI BIANCHI (leucociti) PIASTRINE (trombociti)
Apparato Cardiocircolatorio
Apparato Cardiocircolatorio
CUORE
muscolo costituito da quattro cavità: due ATRI e due VENTRICOLI,
è la POMPA che spinge il sangue nei vasi è contenuto nella cavità toracica
LOCALIZZAZIONE
Cuore
nella CAVITA’ TORACICA seminascosto dal polmone sinistro
Vasi sanguigni
in OGNI PARTE DEL CORPO, i più importanti protetti da ossa o masse muscolari
Apparato Cardiocircolatorio
FUNZIONI
• PORTARE OSSIGENO e sostanze nutritizie alle cellule e allontanarne i cataboliti
• METTERE IN CONTATTO tra di loro le diverse parti del corpo e cellule
• DIFENDERE da virus, batteri e sostanze nocive facendo circolare il sangue
• COAGULARE/EMOSTASI
• REGOLARE LA TEMPERATURA
Apparato Cardiocircolatorio
costituito da:
• EPIDERMIDE
• DERMA
• TESSUTI SOTTOCUTANEI
• ANNESSI CUTANEI
(vasi, nervi, ghiandole sudoripare e sebacee, peli ecc.)
Apparato tegumentario
APPARATO TEGUMENTARIO
Riveste tutto il corpo
Scopo
• PROTEZIONE
• BILANCIO IDRICO
• REGOLA TEMPERATURA
• ESCREZIONE
• ASSORBIMENTO DEI TRAUMI
Apparato tegumentario
costituito da
• BOCCA
• FARINGE
• ESOFAGO
• STOMACO
• FEGATO
• INTESTINO
Apparato digerente
LOCALIZZATO:
• TESTA: bocca
• COLLO: esofago, faringe
• TORACE: esofago
• ADDOME: intestino, colon, retto
FUNZIONE:
trasformare gli alimenti insostanze nutritizie
Apparato digerente
costituito da
• RENI
• URETERI
• VESCICA
• URETRA
Apparato urinario
LOCALIZZATO
Cavità addominale
FUNZIONE
ELIMINARE CATABOLITI
(SCORIE)
REGOLARE LA PRESSIONE ARTERIOSA
OMEOSTATICA IN GENERALE
Apparato urinario
PATOLOGIE E INCIDENTI
LO SHOCK
LO SHOCK
DEFINIZIONIINCAPACITA’ DEL SISTEMA CARDIO - VASCOLARE DI FORNIRE
UN SUFFICIENTE APPORTO DI SANGUE E QUINDI DI OSSIGENO AI TESSUTI VITALI
DETERMINATO DA UN DISEQUILIBRIO TRA CONTENITORE E CONTENUTO
CIOE’
TRA VASI SANGUIGNI E SANGUE
LO SHOCKCAUSE PRINCIPALI DELLO SHOCK SONO:
La quantità di sangue circolante diminuisce
la quantità di sangue circolante diminuiscema1
La quantità di sangue circolante resta costante
il sistema di tubi aumenta il suo volumema2
la quantità di sangue circolante resta costante
LA POMPA NON FUNZIONAma3
il sistema di tubi mantiene invariato il suo
volume
LO SHOCKMANIFESTAZIONI FISIOLOGICHE DELLO STATO DI
SHOCK SONO
TACHICARDIA (INIZIALE)
IL PAZIENTE LAMENTA
CADUTA PRESSORIA (SUCCESSIVA)
RESPIRO SUPERFICIALE AFFANNOSO
SUDORAZIONE PALLORE
FREDDO SETE NAUSEA VERTIGINE
LO SHOCKLE CAUSE PIU’ COMUNI DI SHOCK
• Emorragie importanti• Ustioni estese• Cardiopatie/infarto• Disidratazione • Ferite gravi• Contusioni estese• Amputazioni• Fratture gravi• Folgorazioni• Avvelenamenti• Anafilassi
SIGNIFICATO MEDICO DELLE ALTERAZIONI DEL COLORE DELLA
PELLE
BIANCO
ROSSO
BLU
GIALLO
GRIGIO - TERREO
Lipotimia, sincope,collasso cardiocircolatorio,shock, forti emozioni….
Ipertensione, congestione cerebrale, ictus cerebrale, alcoolismo…
Asfissia, ipossia
Infarto del miocardio
Patologie epatiche
GCS Glasgow Coma ScaleRISPOSTA VERBALE (A DOMANDA SEMPLICE): Corretta Punti 5Errata Punti 4Parole inappropriate (urla,ecc) Punti 3Suoni inappropriati Punti 2Nessuna Punti 1________________________________________APERTURA DEGLI OCCHISpontanea Punti 4Al richiamo Punti 3Allo stimolo doloroso Punti 2Nessuna Punti 1________________________________________RISPOSTA MOTORIA (richiedere di compiere un semplice gesto o provocare uno stimolo doloroso)Corretta Punti 6Localizza gli stimoli dolorosi Punti 5Recessiva (allontana la parte dolente) Punti 4Decorticata (il paziente di irrigidisce) Punti 3Decerebrata (si irrigidisce e ruota le Punti 2 palme delle mani verso l'esterno in maniera abnorme)Nessuna Punti 1
Risultato: somma i punteggi delle 3 prove
Punti 15 nella normaPunti da 12 a 14 lieve alterazionePunti da 9 a 11 alterazione importantePunti da 4 a 8 alterazione gravePunti 3 coma profondo
Risultato: somma i punteggi delle 3 prove
Punti 15 nella normaPunti da 12 a 14 lieve alterazionePunti da 9 a 11 alterazione importantePunti da 4 a 8 alterazione gravePunti 3 coma profondo
POSIZIONI DA ADOTTARE IN CASO DI MALORE
Pallore
Rossore
•Lipotimia
•Sincope
•Collasso cardiocircolatorio
•Calore
•Congestione cerebrale
•Ipertensione
•Ictus cerebrale
•Infarto del miocardio
Posizione semi-seduta
PATOLOGIE TRAUMATICHE
PATOLOGIE TRAUMATICHE
• FERITE• EMORRAGIE• TRAUMI
LE FERITEDEFINIZIONI
• E’ una interruzione della continuità della cute.• E’ prodotta da un agente meccanico esterno
LE FERITE SONO CLASSIFICATE IN RAPPORTO:• Alla profondità• Alla causa che le ha provocate
IN RAPPORTO ALLA PROFONDITÀ, LA FERITA PUÒ ESSERE:• Superficiale: quando interessa la cute e il tessuto
sottocutaneo• Profonda: quando interessa anche muscoli, vasi e nervi• Penetrante: quando raggiunge le cavità che contengono gli
organi interni.
SI CLASSIFICANO COME:
•Ferite da punta.
•Ferite da taglio.
•Ferite lacero-contuse.
•Abrasioni.
•Ferite da arma da fuoco.
PRIMO SOCCORSO1. Rimboccarsi le maniche e togliere anelli e bracciali.2. Lavarsi le mani con abbondante acqua e sapone.3. Indossare guanti in lattice monouso.4. Lavare con acqua e sapone la cute sana, tenendosi a distanza di sicurezza
dai bordi della ferita.5. Pulire i bordi della ferita (cute sana) con piccoli movimenti, dal bordo della
ferita verso l’esterno (acqua e sapone non devono penetrare nella ferita).6. Disinfettare la sede della ferita utilizzando soluzioni adeguate
(AmukinaMed, soluzioni iodate; evitare alcool).7. Irrorare a cascata con disinfettante in caso di ferita sporca/contaminata
facendo in modo che il disinfettante penetri anche nella ferita.8. Ricoprire la ferita con garze sterili o con un cerotto medicato.9. Fissare la garza con del cerotto o fasciare con bende o altro mezzo che fissi
stabilmente la medicazione sulla ferita (la fasciatura NON DEVE essere eccessivamente stretta).
In caso di ferite gravi, allertare il 118 riferendo con precisione:• Coscienza• Respiro• Polso• Sede e tipologia di ferita
LE FERITE
ATTENZIONE!!• Non lavare l’interno della ferita con acqua e sapone.• Non strofinare la ferita con spugne o tessuti.• Non spalmare pomate sulla ferita o versare polveri.• Non utilizzare cotone idrofilo sulla ferita.• Non bagnare con acqua la medicazione per evitare
macerazioni della ferita.• Non cambiare continuamente la medicazione (una
medicazione ben fatta può resistere alcuni giorni).Se non si ha a disposizione materiale sterile è opportuno coprire
la ferita con un fazzoletto pulito, e trasportare il ferito ove possa ricevere le cure del caso.
La guarigione di una ferita può avvenire:
Per prima intenzione: quando i margini della ferita sono a stretto contatto
Per seconda intenzione: quando i margini non sono approssimati con una marcata perdita di sostanza
LE EMORRAGIE
Classificazione
Sede di
•• emorragie arterioseemorragie arteriose
•• emorragie venoseemorragie venose
•emorragie capillari
•• Emorragie esterneEmorragie esterne
•• E. interneE. interne
•• E. esteriorizzareE. esteriorizzare
Provenienza Affluenza
Sede di
•• emorragie arterioseemorragie arteriose
•• emorragie venoseemorragie venose
•emorragie capillari
•• Emorragie esterneEmorragie esterne
•• E. interneE. interne
•• E. esteriorizzareE. esteriorizzare
Provenienza Affluenza
LE EMORRAGIEDEFINIZIONI
FUORIUSCITA DI SANGUE DA UNO O PIÙ VASIquando un adulto sano arriva a perdere metà del proprio volume
sanguigno si verificano gravi scompensi in grado di determinarne la morte
TUTTI I VASI SANGUIGNI POSSONO DETERMINARE EMORRAGIE
GRAVITA’ DI UN’EMMORAGIA
QUANTITA’ DI SANGUE PERDUTO
RAPIDITA’ DELLA EMMORAGIA
GRAVE STATO DI SHOCK
EMORRAGIA ARTERIOSA
EMORRAGIA VENOSA
EMORRAGIA CAPILLARE
EMORRAGIE ESTERNEpossono essere più o meno gravi
IL PRIMO SOCCORSO DEVE SEMPRE ESSERE LA COMPRESSIONE MANUALE DIRETTA SULLA FERITA
e in seconda istanza
BENDAGGIO COMPRESSIVO BENDAGGIO COMPRESSIVO
PUNTA DI COMPRESSIONE A DISTANZA
LACCIO EMOSTATICO
Elastico - Largo 4 – 6 mm - Stretto fino ad arrestare l’emorragia - non va allentato - segnare ora di applicazione (braccio-coscia)
UTLIZZO:
amputazioni con grave emorragia, squilibrio tra n° di feriti e n° di soccorritori, ferite multiple e\o estese, frattura esposta o corpo estraneo conficcato (da non rimuovere) con
grave emorragia, schiacciamento di arti
EMORRAGIE INTERNEECCHIMOSI
EMATOMIEmorragie interne semplici
Emorragie interne graviPERDITE DI SANGUE
IN CAVITA’
Causate dalla rottura di uno o più vasi o di organi all’interno di cavità:
TORACICA ADDOMINALE CRANICA
EMORRAGIE INTERNE ESTERIORIZZATE
L’EMORRAGIA SI VERIFICA ALL’INTERNO DELL’ORGANISMO E IL SANGUE FUORIESCE ALL’ESTERNO ATTRAVERSO UN
ORIFIZIO NATURALE
rinorragia
enterorragia
proctorragia
melena
emottisi
otorragia
emoftoe
ematemesi
metrorragia
ematuria
EMORRAGIE
PRIMO SOCCORSO• Autoprotezione• Tranquillizzare il paziente• Identificazione della sede emorragica• Misure di arresto emorragico• Monitoraggio parametri vitali del paziente• Posizione anti shock• Allertare il 118 riferendo con precisione:
– Coscienza– Respiro– Polso– Tipo e sede dell’ emorragia
Sono versamenti di sangue confinati all’interno del corpo.
• nello spessore di un tessuto o tra strati di diversi tessuti
forma un ematoma
• in cavità naturale forma una sacca ematica
Il sangue se si versa
Emorragie interne
Emorragie esteriorizzate
• Sono emorragie che avvengono all’interno di cavità collegate con l’esterno (tubo digerente, vie respiratorie, vie urinarie, orecchio, naso)
• Possono complicare traumi addominali, toracici, ipertensione arteriosa maligna, infarto del miocardio, embolia polmonare, disturbi della coagulazione, terapie anticoagulanti, ecc…
Emorragie arteriose
Indotte dalla fuoriuscita di sangue dalle arterie• Il sangue zampilla
1) fuoriesce a fiotti intermittenti in maniera sincrona con i battiti del cuore
2) sprizza lontano della lesione• i bordi della ferita sono puliti• il sanguinamento è imponente e produce un rapido
dissanguamento
Emorragie venose
• Causate dalla fuoriuscita di sangue dalle vene• Il sangue scorre, sgorga con flusso costante• i bordi della ferita sono sporchi
Emorragie capillari
Il sangue esce per danneggiamento tessutale dai capillari• il sangue fuoriesce in piccole quantità, lentamente• non sono mai pericolose in acuto ma alla lunga possono
produrre comunque squilibri
Emorragie esterne:come intervenire
Pressione diretta sul punto di
lesione
applicazione applicazione del laccio del laccio
emostaticoemostatico
11 22
44 33
Sollevamento (di un arto)
Compressione dell’arteria a
monte
Pressione diretta sullaferita e bendaggio
• sdraiare il ferito (NON da in piedi come si vede accanto)
• infilare i guanti di gomma sterili
• tamponare l’emorragia con un pacchetto di garza sterile: si comprime energicamente sul punto di sanguinamento per favorire l’emostasi
• fasciare la ferita con un bendaggio compressivo ma non tale da stringere eccessivamente i tessuti
Sollevamento (dell’arto)
• Se il tamponare l’emorragia non è stato sufficientemente efficace si può aggiungere il sollevamento dell’arto
• la manovra ostacola la fuoriuscita di sangue grazie alla forza di gravità con ridotto afflusso di sangue alla regione lesa
Compressione a distanza
• Se il tamponamento combinato al sollevamento dell’arto non arrestano l’emorragia, si passa alla compressione dei punti di compressione specifici a monte del punto di emorragia (compressione a distanza)
Punti di compressione
• emorragie dal braccio, dall’avambraccio e dalla
mano
arteria brachiale
• emorragie dalla parte
alta del braccio
arteria ascellare
• emorragie della spalla arteria succlavia
• emorragie dal braccio, dall’avambraccio e dalla
mano
arteria brachiale
• emorragie dalla parte
alta del braccio
arteria ascellare
• emorragie della spalla arteria succlavia
• emorragie dal braccio, dall’avambraccio e dalla
mano
arteria brachiale
• emorragie dalla parte
alta del braccio
arteria ascellare
• emorragie della spalla arteria succlavia
Punti di compressione
• emorragie dal cuoio capelluto arteria temporale
• emorragie dalla gamba arteria poplitea
• emorragie dalla coscia arteria femorale
• emorragie dal cuoio capelluto arteria temporale
• emorragie dalla gamba arteria poplitea
• emorragie dalla coscia arteria femorale
Pressione sui tronchiarteriosi
Compressione Compressione bimanualebimanuale
Il laccio emostatico
Va posizionato• solo nei casi di effettiva necessità• a monte del punto di emorragia (in un punto compreso
tra la ferita ed il cuore)• può essere utilizzato solo per emorragie degli arti
• larghezza di almeno 5 - 7 mm
• materiale morbido
• struttura piatta, tale da non danneggiare i tessuti
Il laccio emostatico
Un laccio emostatico di fortuna
• bracciale dello sfigmomanometro a 180-200 mmHg di pressione
• qualsiasi nastro largo e piatto (cravatta, cintura, calza, ecc…)
Uso del laccio emostatico
• ATTENZIONE!:ATTENZIONE!: l’uso del laccio è rischioso per l’arresto d’irrorazione nei tessuti a valle
• impiegare il laccio solo in casi non altrimenti dominabili, in particolare con:
a) emorragia irrefrenabileb) fratture espostec) amputazioni
Procedura d’impiego del laccio
• Porre il laccio a monte del punto di emorragia
• Scrivere l’ora di applicazione del laccio su un’area di pelle del paziente immediatamente e completamente visibile
• Rimuovere il laccio, se possibile, dopo mezz’ora per qualche minuto per permettere un ricambio di sangue ai tessuti
Attendendo i soccorsi
Porre l’emorragico • isolato dal pavimento e ben coperto• lasciare scoperto soltanto l’arto ove è stato applicato il
laccio• se possibile, in posizione antishock (se cosciente), sennò
in assenza di sospetto trauma del rachide in PLS• Osservare attentamente fino all’arrivo dei soccorsi e
procedere con BLS se necessario
Emorragie interne
• Sono emorragie che avvengono all’interno di cavità chiuse (addome, torace, ma anche muscoli e tessuti interstiziali etc.)
• Sono difficilmente individuabili
• Seguono traumi, di solito ad elevata energia, addominali, toracici, cranici, rachidei, da caduta, ecc.
Come intervenire
• Con un sospetto d’emorragia interna occorre chiamare subito il 118 e - in attesa dell’arrivo dell’ambulanza - trattare l’eventuale stato di shock emorragico:– distendendo il paziente in posizione
antishock– coprendolo con coperta isotermica– impedendogli di bere, anche se ha sete
EPISTASSI
O meglio “perdita di sangue dalle narici”.CAUSE:
vasodilatazione da caldo, ipertensione, trauma.TRATTAMENTO:• Posizione eretta• Testa flessa in avanti• Compressione a piatto, con le dita, sulla parte molle della
piramide nasale appena davanti alle ossa nasali• Mantenimento della posizione per 5 minuti• Applicare ghiaccio alla radice del naso• Far scorrere dell’acqua fredda sul naso
Epistassi
• L’epistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso;• per tamponarla il paziente viene invitato
a) a sedersi con la testa piegata in avantib) a stringere le narici tra pollice ed indice
Amputazione
• Il distacco di parti del corpo in seguito ad un evento traumatico può essere distinto:
in amputazione…
delle ditadegli artiSede del danno
parzialetotaleTipo di distacco
…in base a in amputazione…
delle ditadegli artiSede del danno
parzialetotaleTipo di distacco
…in base a
Amputazione di un arto
• In caso di distacco totale o parziale di un arto il primo soccorritore deve in sequenza:
1) chiamare il 118 2) arrestare l’emorragia3) recuperare la parte amputata dopo aver trattato
l’infortunato
Recupero del segmento amputato
Medicare il ferito con semplici bende e garze sterili cercando di comprimere leggermente la parte per evitare il sanguinamento. L’utilizzo di ghiaccio istantaneo, la posizione elevata
dell’arto e le bende evitano nella maggioranza dei casi il sanguinamento eccessivo. 1) Raccogliere ogni parte staccata anche se piccola. Unghie e
frammenti di cute possono essere utili nella ricostruzione! 2) Se c’è materiale contaminante (grasso, terra, segatura, ecc) è
possibile effetture un lavaggio delle parti con semplice soluzione fisiologica. Evitare tinture o disinfettanti (iodio, mercuro-cromo, alcool denaturato ecc.).
3) Le piccole parti staccate vanno avvolte in garze sterili e posizionate all’interno di un semplice sacchetto di plastica che occorre chiudere accuratamente con un nodo o una legatura. Il sacchetto può essere ottenuto con un guanto di gomma chiuso alla sua estremità con un nodo.
Recupero del segmento amputato
4) Il sacchetto contenente le parti amputate avvolte in garze deve essere immerso in un contenitore (vaschetta, secchiello, contenitore per alimenti, ecc) contenente acqua e molti cubetti di ghiaccio (come una bottiglia di spumante che "galleggia" nel suo secchiello).
In questo modo il segmento amputato può essere conservato ed utilizzato per una eventuale ricostruzione dal chirurgo, anche per 12 ore.
Attenzione quindi: una conservazione inappropriata delle parti amputate può compromettere il risultato della ricostruzione di una mano traumatizzata!
Ferite del torace e dell’addome
Segni d’allarme
Segni maggiori (torace)• Aumento della frequenza respiratoria• asimmetrie toraciche, riduzione delle escursioni,
movimenti paradossi della parete– rientramento di una parte del costato in ispirazione
(“volet costale”)• perforazione toracica con
– fuoriuscita di schiuma, liquido rossastro, accompagnato da un gorgoglio (“ferita soffiante”)
Altri segni
• Dolore toracicoa) spontaneo nell’area traumatizzata del torace,
accentuato dai movimenti respiratorib) alla palpazione dell’area traumatizzata
• lesioni della parete toracica (ferita cutanea con aree circostanti di ecchimosi)
Valutazione del soggetto
• Il soccorritore, per valutare la gravità di un trauma del torace, ispeziona il torace e valuta il respiro
• Osserva forma e movimento del torace• Palpa il torace, ascoltando fremiti e fruscii (crepitazioni
sottocutanee, bolle, ecc…)• Conta la frequenza respiratoria/minuto• Per comodità mnemonica su ricorda la sigla OPaC.
TrattamentoAvvisare prioritariamente il 118 Avvisare prioritariamente il 118 se con l’OPaC si
rilevano segni d’allarme da trauma grave poisegni d’allarme da trauma grave poi::• coprire l’eventuale foro nella parete di una “ferita
soffiante” con una compressa sterile e fissarla con cerotto
• sostenere con la propria mano il lato traumatizzato
• aiutare il ferito a trovare una posizione confortevole
• la posizione semiseduta di solito è la migliore • portare il braccio del lato colpito sulla parete
toracica fasciandolo con un triangolo (“fasciatura ad armacollo”)
• MAI estrarre corpi estranei penetranti
Ferite gravi dell’addome
Dovute ad oggetti penetranti in parete o perforanti da parte a parte l’addome, che provocano lesioni piùgravi dei traumi contusivi
Ferite Ferite aperteaperte
Dovute di solito a traumi contusivi, che provocano lacerazioni o rotture di organi o vasi contenuti in cavità
Ferite Ferite chiusechiuse
Un trauma a livello addominale produce lesioni di 2 tipi:
Dovute ad oggetti penetranti in parete o perforanti da parte a parte l’addome, che provocano lesioni piùgravi dei traumi contusivi
Ferite Ferite aperteaperte
Dovute di solito a traumi contusivi, che provocano lacerazioni o rotture di organi o vasi contenuti in cavità
Ferite Ferite chiusechiuse
Un trauma a livello addominale produce lesioni di 2 tipi:
Segni di trauma addominale
I segni principali sono:• il dolore addominale, accompagnato da
a) nausea, vomito, tosse con emissione di sangueb) segni iniziali di shock emorragico (sete, senso di
spossatezza)• segni di lesione specifici dell’agente traumatico
a) ecchimosi e lividi da contusioneb) lacerazioni, ferite penetranti, fori d’entrata e d’uscita
Trattamento ferite addominali chiuse
• ridurre il dolore, rilassando la parete addominale– sdraiare il traumatizzato e piegargli le gambe sulle
cosce a ginocchia flesse• non dargli da bere, anche se ha sete• garantirgli l’apertura delle vie aeree in caso di vomito• allertare il 118 per trasferirlo rapidamente in ospedale e
trattare, se insorge, lo shock
Trattamento ferite addominali aperte
• come in quelle chiuse, allertato il 118 per trasporto rapido in ospedale – sdraiare il traumatizzato, piegargli le gambe sulle
cosce; non dargli da bere; garantire le vie aeree se vomita
• coprire la breccia della parete con medicazione occlusiva
• tenere caldo l’addome coprendolo• MAI estrarre eventuali corpi estranei penetranti
Traumatologia Fratture, distorsioni, lussazioni
Spostamento e trasporto
Si deve spostare un paziente quando (stati di necessità):• il luogo dell'incidente è pericoloso e pone il paziente
e/o i soccorritori in pericolo di vita (traffico incontrollato, minaccia d‘ incendio, folgorazione, gas tossici)
• l’intervento da eseguire sulla vittima ne richiede un diverso posizionamento (es. eseguire il BLS, ma NON la PLS)
• Durante il trasporto del paziente se c’è anche soltanto il sospetto di lesione alla colonna, questa non deve mai essere piegata, flessa o torta.
• La testa, il collo, il tronco devono rimanere sempre sullo stesso asse
Spostamento e trasporto
Precisiamo ancora:
Il codice penale sostiene lo stato di necessità come sostegno all’opera di soccorso:
• L’ art. 54 non punisce chi abbia commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare se o gli altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo non da lui volontariamente causato né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo
• L’art. 55 prevede l’eccesso colposo per atti commessi in situazioni eccedenti i limiti imposti dalla legge, dall’ autorità e dalla necessità, per negligenza, imprudenza o imperizia.
CLASSIFICAZIONE DEI TRAUMI
• CONTUSIONI• DISTORSIONI• LUSSAZIONI• FRATTURE
CONTUSIONE - DISTORSIONE
CONTUSIONELesione causata da un trauma diretto, dotato di scarsa forza• Ecchimosi: rottura di capillari con raccolta ematica
sottocutanea solitamente piana• Ematoma: raccolta ematica profonda causata dalla lesione di
vasi di dimensioni maggiori (dolore e compressione)DISTORSIONE
Il capo articolare esce dal proprio alloggiamento e vi rientra spontaneamente
Caratterizzate da:• Dolore costante al movimento• Tumefazione articolare e limitazione dei movimenti
CONTUSIONE - DISTORSIONE
PRIMO SOCCORSO DISTORSIONI
1. Mettere a riposo e in posizione sollevata2. Applicare ghiaccio o acqua fredda3. Non applicare fasciature strette4. Utile Rx per escludere fratture
LUSSAZIONE
Perdita permanente e completa dei normali rapporti articolariLe più frequenti sono:
spalla – gomito – anca - mandibola• Caratterizzate da dolore localizzato, poi diffuso, esacerbato
dai minimi movimenti, impotenza funzionale, tumefazione• Complicanze: lesione di vasi o nervi per compressione o
stiramento; esposizione
LUSSAZIONE
PRIMO SOCCORSO• Non essendo un’emergenza astenersi da ogni tentativo di
riduzione della lussazione• Applicare ghiaccio• Immobilizzare subito e trasportare prima possibile il paziente
in ospedale• In caso di lussazione di spalla, posizionare uno spessore sotto
l’ascella e sostenere l’arto con una fascia ad armacollo• In caso di lussazione di mandibola, sorreggerla con una fascia
legata sopra la testa.
FRATTURE
FRATTURESoluzione (= interruzione) di continuità di un osso,
prodotta da una forza che supera i limiti di resistenza del tessuto
Le fratture possono essere:chiuse, esposte, composte, scomposte
SINTOMI E SEGNI DI POSSIBILE FRATTURA• Dolore severo• Impotenza funzionale• Deformità• Motilità abnorme e/o innaturale• Ematomi o ecchimosi
Classificazione
in cui i frammenti ossei, per una lesione del rivestimento cutaneo, sono in comunicazione con l’esterno
esposta
in cui la pelle sopra la lesione non è lesa, non consente all’osso, quindi, una comunicazione con l’esterno
chiusa
si spostano dalla loro sede•scomposta
restano in sede fra loro incastrati•composta
interruzione dell’osso a tutto spessore in cui i monconi Fr. completa
parziale interruzione della continuità osseaFrattura (fr.) incompleta
tipo di lesioneDenominazione
Classificazione per tipo di lesione
in cui i frammenti ossei, per una lesione del rivestimento cutaneo, sono in comunicazione con l’esterno
esposta
in cui la pelle sopra la lesione non è lesa, non consente all’osso, quindi, una comunicazione con l’esterno
chiusa
si spostano dalla loro sede•scomposta
restano in sede fra loro incastrati•composta
interruzione dell’osso a tutto spessore in cui i monconi Fr. completa
parziale interruzione della continuità osseaFrattura (fr.) incompleta
tipo di lesioneDenominazione
Classificazione per tipo di lesione
Segni
Nella regione traumatizzata compaiono:• dolore vivo, incrementato da ogni tentativo di
movimento• gonfiore• deformazione rispetto all'altra parte del corpo • mancata funzionalità della parte traumatizzata• scrosci, mobilità anomala
Primo soccorso della frattura
Valutazione primaria:• la scena del soccorso e la dinamica del trauma• le condizioni generali del traumatizzatoValutazione secondaria:• scoprire la parte lesa, tagliando eventualmente i vestiti
con le forbici come nella medicazione delle feriteControllo del dolore• immobilizzare nella posizione in cui si trova la parte
lesa con strumenti di contenimento (steccaggio)• Applicare ghiaccio istantaneo (NON spray)
Cosa evitare
NON tentare manovre di riduzione per il rischio di:
• lesioni vascolari e neurologiche
• esposizione della ferita
FRATTURE AGLI ARTI SUPERIORI/INFERIORI
FRATTURE AGLI ARTI SUPERIORIQuando la frattura interessa un arto superiore è
possibile provvedere ad una immobilizzazione provvisoria
FRATTURE AGLI ARTI INFERIORIQuando la frattura interessa gli arti inferiori è
preferibile evitare qualunque movimento ed evitare di tentare immobilizzazioni
AGENDO SEMPRE CON ESTREMA CAUTELA
Steccaggio
• Lo steccaggio - l’applicazione di stecche, docce e ed altri strumenti di contenimento - è il metodo usato per immobilizzare fratture, lussazioni o distorsioni
Alcune regole
• dare una buona stabilità allo steccaggio mettendo spessori o imbottiture d’ovatta nello spazio morto fra stecche e pelle
• tener fermi due monconi rotti bloccando anche le articolazioni dei capi dell’osso
• per bloccare un’articolazione fare uno steccaggio esteso alle ossa sovrastanti e sottostanti
Alcune regole nello steccaggio
• immobilizzare il tratto traumatizzato nella posizione in cui si trova
• bloccare le stecche con legature postea) mai sull’area traumatizzatab) sempre sopra e sotto ad essa
Alcune regole nello steccaggio
• fasciare la frattura ed il supporto di steccaggio con una bendaa) iniziando l’operazione dal punto più distante dal
troncob) avvolgendo le fasce, che devono essere
abbastanza strette per un buon bloccaggio senza esagerare per non ostacolare localmente
l’afflusso di sangue• nella medicazione degli arti lasciare libere e scoperte le
dita per controllare l’irrorazione periferica
Alcune regole nello steccaggioPer ridurre il successivo gonfiore
• tenere sollevata più in alto del cuore la regione traumatizzata
• sulla stessa area applicare del freddo (con il sacchetto di ghiaccio pronto uso o con ghiaccio standard in sacchetto di plastica e avvolto in un telo)
• Nelle immobilizzazioni provvisorie con un’altra parte del corpo si può bloccare
• una gamba steccandola con l’altra sana• un braccioa) addossandolo al torace con una fasciatura adesiva b) contenerlo nel triangolo di tela ancorato sulla spalla
opposta, passante sotto il braccio opposto e pendente sul torace (bloccaggio ad armacollo)
Immobilizzazione senza stecche
Principi di immobilizzazioneSospendere al collo il braccio in flessione e fissarlo al tronco con una fascia
Frattura di scapola / clavicola
• per le frattura alte: sospendere al collo il braccio in flessione e fissarlo al tronco con una fascia
• per le frattura basse: non flettere il gomito ed immobilizzare il braccio in estensione
Frattura del braccio
Sospendere al collo il braccio in flessione e fissarlo al tronco con una fascia
Frattura di scapola / clavicola
• per le frattura alte: sospendere al collo il braccio in flessione e fissarlo al tronco con una fascia
• per le frattura basse: non flettere il gomito ed immobilizzare il braccio in estensione
Frattura del braccio
(vedi dopo)(vedi dopo)
Principi di immobilizzazione
• steccare l’avambraccio col polso per bloccare la mano
Frattura dell’avambraccio
• steccare l’avambraccio col polso per bloccare la mano
Frattura dell’avambraccio
Principi di immobilizzazione
steccare la mano all’avambraccio bloccando il polso ed il gomito; immobilizzare la mano ponendo fra le dita, il palmo e la stecca una garza appallottolata
Frattura della mano
steccare la mano all’avambraccio bloccando il polso ed il gomito; immobilizzare la mano ponendo fra le dita, il palmo e la stecca una garza appallottolata
Frattura della mano
Frattura del bacino• In attesa del soccorso professionale immobilizzare
soltanto le due gambe
Frattura della coscia• per le frattura alte: attendere il soccorso professionale • per le frattura basse: bloccare tutto l’arto in estensione
steccandolo
Principi di immobilizzazione
Frattura di ginocchio /gamba
• senza sfilare la scarpa, ma slacciandola, bloccare tutto l’arto in estensione steccandolo
Frattura di caviglia• senza sfilare la scarpa, ma slacciandola, immobilizzare il
piede ad angolo retto
Principi di immobilizzazione
Ricapitolando
senza sfilare la scarpa, ma slacciandola, bloccare tutto l’arto in estensione steccandolo
senza sfilare la scarpa, ma slacciandola, immobilizzare il piede ad angolo retto
Frattura di caviglia
Frattura
di ginocchio / gamba
•per le frattura alte: attendere il soccorso professionale
•per le frattura basse: bloccare tutto l’arto in estensione steccandolo
Frattura della coscia
In attesa del soccorso professionale immobilizzare soltanto le due gambe
Frattura del bacino
senza sfilare la scarpa, ma slacciandola, bloccare tutto l’arto in estensione steccandolo
senza sfilare la scarpa, ma slacciandola, immobilizzare il piede ad angolo retto
Frattura di caviglia
Frattura
di ginocchio / gamba
•per le frattura alte: attendere il soccorso professionale
•per le frattura basse: bloccare tutto l’arto in estensione steccandolo
Frattura della coscia
In attesa del soccorso professionale immobilizzare soltanto le due gambe
Frattura del bacino
Principi di immobilizzazione
Frattura di bacinoFrattura di bacinoFrattura di ginocchio/gambaFrattura di ginocchio/gamba
Frattura esposta
• La frattura esposta è la lesione traumatica in cui i frammenti ossei, per una lacerazione del rivestimento cutaneo, sono in comunicazione con l’esterno
Può favorire diverse complicazioni:• emorragie incontrollabili• lesioni a nervi e vasi• embolia (da trombi, grasso, frustoli ossei)• contagio della ferita
Trattamento delle fratture esposte
• allertare il 118
• controllare l’emorragia con una compressione a distanza
• coprire la ferita ed il moncone sporgente con medicazione sterile
Cosa fare
• tamponare l’emorragia con una compressione diretta
• medicare la ferita e l’osso sporgente
• affondare sottocute i monconi ossei
• steccare la frattura esposta
Cosa non fare
• allertare il 118
• controllare l’emorragia con una compressione a distanza
• coprire la ferita ed il moncone sporgente con medicazione sterile
Cosa fare
• tamponare l’emorragia con una compressione diretta
• medicare la ferita e l’osso sporgente
• affondare sottocute i monconi ossei
• steccare la frattura esposta
Cosa non fare
I TRAUMI CRANICI
Traumi cranici
• Commozione cerebrale (p.d.c o comunque la persona non ricorda l’accaduto)
• Contusione e lacerazione• Ematoma• Emorragia• Fratture
TRAUMA CRANICO
LESIONI ESTERNE• contusioni del cuoio capelluto• tumefazioni• ferite (abrasioni, escoriazioni ecc.)• fratture (volta cranica e ossa della faccia)
LESIONI INTERNE• commozione cerebrale• contusione cerebrale• ematoma intracranico
ATTENZIONE!!!Tutti i traumatizzati possono avere un trauma cervicale e un
trauma cranico misconosciuto
TRAUMA CRANICO
SEGNI E SINTOMI DEL TRAUMA CRANICO• CEFALEA, NAUSEA, SENSO DI MALESSERE• CONFUSIONE MENTALE,SONNOLENZA, TORPORE• DISTURBI VISIVI E/O UDITIVI• DISTURBI DELL’EQUILIBRIO• ECCHIMOSI PERI-ORBITALI (occhi di procione)• ANISOCORIA• RINORRAGIA, OTORRAGIA• VOMITO A GETTO• INCOSCIENZA
Il traumatizzato cranico può variare molto rapidamente il suo stato di coscienza e a seguito di un trauma cranico anche
modesto si può avere un arresto respiratorio che può durare vari minuti.
• I pericoli sono emorragia, perdita di coscienza e arresto cardio-respiratorio.
L'intervento consiste in:a) accertare respiro e battito cardiacob) posizione semi-supina se il paziente è coscientec) posizione supina se il paziente è incosciented) non bloccare la fuoriuscita di sangue dagli orifizie) non rimuovere gli oggetti conficcati
Traumi cranici
TRAUMA CRANICO
PRIMO SOCCORSO• Autoprotezione• Valutare la dinamica dell’incidente e spostare il paziente se non in
caso di grave ed inevitabile pericolo• Valutare i parametri vitali del paziente• Effettuare un esame superficiale della zona lesa• Tranquillizzare l’infortunato• Coprire l’infortunato• Allertare il 118 riferendo con precisione:
– Coscienza– Respiro– Polso
NON ispezionare l’interno di una feritaNON allontanare i margini della ferita per ispezionarlaNON toccare il sito se è presente un rigonfiamento
TRAUMI VERTEBRALI
Strutture bersaglio
Strutture bersaglioStrutture bersagliodegli agenti traumaticidegli agenti traumatici
Colonna Colonna vertebralevertebrale
Midollo Midollo spinalespinale
•• Lesioni midollari con Lesioni midollari con deficit deficit della sensibilitdella sensibilitàà o/e dei o/e dei movimentimovimenti
•• FrattureFratture
•• LussazioniLussazioni
•• DistorsioniDistorsioni
•• Lesioni dei Lesioni dei dischi dischi intervertebraliintervertebrali
DanniDanni
Traumi della colonna vertebrale • Dinamica importante• Dolore spontaneo al collo e alla regione lombare bassa
che si accentua con il movimento• Incapacità di muovere gli arti o profonda debolezza
muscolare• Sensazione di insensibilità, intorpidimento e formicolii a
livello del tronco o degli arti• Perdita involontaria di urine e feci
La dinamica del trauma
Un sospetto di trauma insorge in caso di• trauma cranico specie se associato a perdita di
coscienza• sollecitazioni violente della schiena specialmente del
tratto sopra le spalle• incidenti stradali (tamponamenti, ribaltamenti,
rotolamenti d’automezzo)• precipitazioni (caduta da scale, ponteggi, impalcature,
sella, sci, tuffi, etc.)
TRAUMI VERTEBRALI
UNA LESIONE ALLA COLONNA NON È SEMPRE ASSOCIATA AD UNA LESIONE AL MIDOLLO SPINALE
• lesioni MIELICHE (compromissione midollare)• lesioni AMIELICHE (senza compromissione midollare)
– stabili– instabili
Va sospettata una lesione del rachide in caso di:• trauma cranico• traumi al di sopra del piano delle spalle• cadute dall’alto• incidenti stradali• incidenti da tuffo
TRAUMI VERTEBRALI
INDICI DI SOSPETTO DI LESIONE VERTEBRALE MIELICA:• dolore al collo ed alla schiena• formicolii, intorpidimento• diminuzione di sensibilità o motilità agli arti• evidenti deformità alla schiena
ATTENZIONE!!!l’assenza di segni e sintomi non esclude la lesione
solo un accurato esame radiologico può escludere una lesione al rachide!
Non è corretto fare muovere le gambe dell’infortunato per valutare segni e sintomi di danno alla colonna!
TRAUMI VERTEBRALI
PRIMO SOCCORSO• Autoprotezione• Valutare la dinamica dell’incidente• Non spostare il paziente se non in caso di grave ed inevitabile pericolo• Valutare i parametri vitali del paziente• Effettuare un esame superficiale della zona lesa• Tranquillizzare l’infortunato• Coprire l’infortunato• Allertare il 118 riferendo con precisione:
– Coscienza– Respiro– Polso
Comportamenti da evitare
• flettere, estendere, ruotare la schiena • Fare bere il paziente• spostarlo dalla scena dell’infortunio, trascinandolo per
le ascelle o le gambe, sollevandolo in braccio o in spalla
IMPORTANTE INVECE• se è cosciente, invitarlo a rimanere fermo• Tranquillizzare la vittima
Spostamenti d’emergenza
Criteri generali
• Spostare il paziente solo se è indispensabile• valutare preventivamente
a) il peso del soggettob) il percorso da compierec) il quantitativo necessario di soccorritorid) i dispositivi d’ausiliazione al trasporto necessari
• identificare sempre e prima il team leader
• coprire bene la vittima con la metallina per contrastare lo shock
• utilizzare sempre tecniche di sollevamento corrette• fare attenzione alla schiena della vittima / dei
soccorritori• compiere lo spostamento impegnando soprattutto i
muscoli delle gambe
Criteri generali
Soccorritori in campo
Movimentazione:
• ad 1 soccorritore (situazione sfavorevole, attendere se possibile aiuto)
• con 2 o più soccorritori
Movimentazione ad 1 soccorritore
• Trascinamento inclinato• trascinamento per le caviglie• metodo del pompiere• caricamento sul dorso• trascinamento con una coperta• estrinsecazione rapida
Trascinamento inclinato
• Accovacciati dietro il paziente• passare le proprie braccia sotto le sue ascelle • incrociargli le braccia sul petto• afferrargli i polsi: ciascuna mano del soccorritore afferra
la stessa mano della vittima• sollevare il paziente alzandosi in piedi • trascinarlo tirando il suo corpo sempre lungo il suo asse
verticalea) non spostarlo in senso lateraleb) evitare di piegare o torcere il tronco
Trascinamento inclinato
• Indicazioni:spostamento rapido per tratti brevi, purché non siano accidentati
• Controindicazioni:traumi spinali e delle estremità
Trascinamento per le caviglie
• Spostare le braccia completamente distese del paziente sopra la testa. le braccia così disposte a corona sul capo stabilizzano il rachide cervicale
• bloccargli i polsi con il cerotto• afferrare il paziente per le caviglie (sollevare le gambe
al minimo per non sollecitare il rachide lombare)• trascinarlo tirando il suo corpo sempre lungo il suo asse
verticalea) non spostarlo in senso lateraleb) evitare di piegare o torcere il tronco
• Indicazioni: spostamento in rapidità su superfici lisce, in caso di traumi spinali
• Controindicazioni:traumi degli arti inferiori
Trascinamento per le caviglie
Metodo del pompiere
• Si ricorre a questo metodo quando il soccorritore vuole mantenersi sempre disponibile almeno una mano per compiere altre operazioni durante l'evacuazione (esempio: aprire chiudere una porta, trasportare altri oggetti). Aiutare l'infortunato ad alzarsi. Se è incapace di alzarsi, mettersi in piedi davanti alla testa e sollevare l'infortunato utilizzando le braccia intorno o alle ascelle di quest'ultimo.
• Afferrare il polso dell'infortunato con la, mano dello stesso lato e caricare sulla propria spalla il corpo dell'infortunato a livello della zona addominale. Mettere l'altro braccio tra o intorno alle gambe del trasportato.
Metodo del pompiere
Caricamento sul dorso
• Sollevato il paziente e dopo essersi girati di schiena, si passano le sue braccia sulle proprie spalle, portandole sul proprio petto
• tenendo estese le sue braccia, si posizionano le proprie spalle sotto le sue ascelle
• issare a questo punto sulle spalle il paziente posizionando il tronco sul dorso e reggendo i suoi polsi con le proprie mani
• si sposta il dorso in avanti sollevando un po’ il paziente da terra. Il soggetto a questo punto si sposta con un movimento di parziale trascinamento
• Indicazioni:Spostamenti lunghi quando la situazione non consente altri metodi
• Controindicazioni:fratture degli arti superiori
Caricamento sul dorso
Trascinamento con una coperta
• Indicazioni: spostamento rapido su superfici lisce, in caso di traumi degli arti superiori ed inferiori
• Controindicazioni: traumi spinali
Movimentazione a 2 o più soccorritori
• Trasporto a 2 soccorritoria) a seggiolinob) per le estremità
• Trasporto a 3 o più soccorritori• Sollevamento a ponte
Trasporto a seggiolino: 1a tecnica• i 2 soccorritori s’afferrano reciprocamente i polsi,
formando una specie di panca su cui far sedere il paziente, quest’ultimo viene poi invitato ad
a) adagiarsi sul supporto formato dai polsi incrociatib) afferrare le spalle dei due soccorritori mentre lo
spostano
Trasporto a seggiolino 1a tecnica• Indicazioni: per spostare un paziente cosciente con
problemi, che non gli consentono lo spostamento spontaneo
• Controindicazioni: paziente incosciente, in shock, con fratture pelviche, spinali o degli arti
Trasporto per le estremità
Il primo soccorritore• s’inginocchia alle spalle del paziente, seduto a terra con
le ginocchia flesse• passando le braccia sotto le ascelle del paziente, gli
afferra i polsi L’altro soccorritore• s’accovaccia a sua volta ai piedi del paziente e gli afferra
le ginocchiaA comando del team leader• i soccorritori si sollevano simultaneamente e spostano il
paziente
Trasporto per le estremità
• Indicazioni:per spostare un paziente con problemi, che non gli consentono lo spostamento spontaneo
• Controindicazioni:shock, con fratture costali, pelviche, spinali o degli arti
Dispositivi d’ausiliazione
• Un infortunato andrebbe sempre spostato su un mezzo convenzionale di trasporto, se non c’è in dotazione con un mezzo di fortuna
• Il trasporto anche con più soccorritori in assenza di collarino rigido comporta possibili rischi per l’infortunato
Ausili alla movimentazione
di fortunaconvenzionali
• sedia da cucina• telo (coperte; lenzuoli)
• sedia a rotelle• barella
– standard– a cucchiaio
• asse spinale
Ausili alla movimentazione
Mezzi di trasporto convenzionali• Sedia a rotelle: Per trasportare pazienti non traumatici
in spazi angusti, ascensori, rampe di scale• barella standard: per il trasporto rapido ed in sicurezza
nella gran parte delle situazioni• barella cucchiaio per il sollevamento ed il trasporto nel
trauma• asse spinale:di scelta nel trasporto del traumatizzato,
con il supporto della barella cucchiaio nella fase di sollevamento
Mezzi di trasporto di fortuna
1) la sedia da cucina
1) il trasporto con telo (coperte; lenzuoli)
Trasporto con sedia da cucina• Indicazioni: trasporto a 2 soccorritori di soggetti
coscienti e magri anche attraverso corridoi, scale, ascensori
• Controindicazioni: pazienti non collaboranti o con funzioni vitali compromesse, in shock, con fratture
Trasporto con sedia da cucinaDopo aver fatto sedere il paziente sulla sedia• un soccorritore afferra lo schienale della sedia e la
inclina all’indietro verso di se• l’altro soccorritore, posizionatosi con un ginocchio a
terra, afferra le gambe anteriori della sedia• i soccorritori, a comando del team leader,
contemporaneamente spostano in alto anteriormente ed inclinano ulteriormente all’indietro la sedia
• lentamente s’avviano e procedono lungo il percorso stabilito
Ponte olandese >3
Trasporto con un telo
• Indicazioni: paziente non collaborante o incosciente• Controindicazioni:pazienti con fratture traumi, fratture;
edema polmonare, dispnea
Trasporto con un telo
• Dopo aver fatto distendere il paziente sulla coperta i soccorritori
• afferrano i lembi della coperta per iniziare il trasporto, disponendosi un soccorritore alla testa del paziente e, per evitare eventuali traumi durante la discesa, solleva la testa rispetto al corpo gli altri due ai suoi fianchi solo i lembi laterali, se il trasporto avviene con 4 soccorritori
• afferrano i lembi in corrispondenza dei piedi, se il trasporto è soltanto con 3
• l’eventuale quarto soccorritore, afferrando entrambi i lembi in corrispondenza dei piedi
• a comando del team leader s’avviano
In attesa…
• La caduta della lingua è la causa
più comune di ostruzione vie aeree
Apri le vie aeree
- Estensione testa
- Sollevamento mandibola
Apri le vie aeree
Sublussazione mandibola
Apri le vie aeree
SE NON E’ POSSIBILE RENDERE PERVIE LE VIE AEREE
IN NESSUN ALTRO MODO
LIMITARE L’ ESTENSIONE DEL CAPO,
ESEGUIRE COMUNQUE PROTRUSIONE DELLA MANDIBOLA:
L’ASSENZA DI RESPIRO E’ PEGGIO DI UN RISCHIO DI DANNO AL RACHIDE CERVICALE
LA CANNULA OROFARINGEA PUO’ ESSERE UTILE
SE NON E’ POSSIBILE RENDERE PERVIE LE VIE AEREE
IN NESSUN ALTRO MODO
LIMITARE L’ ESTENSIONE DEL CAPO,
ESEGUIRE COMUNQUE PROTRUSIONE DELLA MANDIBOLA:
L’ASSENZA DI RESPIRO E’ PEGGIO DI UN RISCHIO DI DANNO AL RACHIDE CERVICALE
LA CANNULA OROFARINGEA PUO’ ESSERE UTILE
Paziente TRAUMATIZZATO
Paziente TRAUMATIZZATO
AA
PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
SVUOTAMENTO CAVO ORALESolo se sono evidenti corpi estranei solidi o in caso di storia di
sospetto corpo estraneo
Rimuovi ogni materiale estraneo o vomito dalla boccaRimuovi ogni materiale estraneo o vomito dalla bocca
– LiquidiLiquidi: dito coperto dal guanto o da un telino
– SolidiSolidi: dito indice a uncino, sostenendo la mandibola con l’altra mano
AA
OPZIONALE
OPZIONALE
AA CANNULA OROFARINGEA
Paziente TRAUMATIZZATO
Paziente TRAUMATIZZATO
Nel trauma MANTENERE manualmente immobilizzato il
rachide cervicale
AA
Arrivederci all’8 gennaio 2014
Buon Natale e Felice Anno Nuovo