CORSO PER DATORI DI LAVORO DI STUDI MEDICI PER LA FUNZIONE DI R.S.P.P. (D.lgs. 81/08)

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CORSO PER DATORI DI LAVORO DI STUDI MEDICI PER LA FUNZIONE DI R.S.P.P. (D.lgs. 81/08). La protezione dal rischio Chimico - Fisico - Biologico. RISCHI PROFESSIONALI IN AMBITO SANITARIO. RISHI PER LA SICUREZZA (RISCHIO di natura INFORTUNISTICA). Sostanze e preparati pericolosi. - PowerPoint PPT Presentation

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  • CORSO PER DATORI DI LAVORO DI STUDI MEDICI PER LA FUNZIONE DI R.S.P.P. (D.lgs. 81/08)

  • La protezione dal rischio Chimico - Fisico - Biologico

  • RISCHI PROFESSIONALI IN AMBITO SANITARIOSostanze e preparati pericolosiAmbienti di LavoroElettricoIncendio MeccanicoProdotti chimici infiammabilicomburenticorrosiviScivolamento

    Cadute dallaltoImpianti

    Attrezzature elettricheIncendi ed Esplosioni causate da attrezzature elettricheImpiego di materiale infiammabile

    Materiale combustibileApparecchiature ed attrezzature di lavoro

    Inadeguata fruibilit delle vie di esodoRISHI PER LA SICUREZZA(RISCHIO di natura INFORTUNISTICA)

    Materiale comburente

  • RISCHI PROFESSIONALI IN AMBITO SANITARIOChimicoFisicoBiologicoAllergologicoParametri Igienico AmbientaliVDTGas anestetici

    Prodotti chimiciTossiciNociviFormaldeideGlutaraldeide

    Radiazioni IonizzantiCampi ElettromagneticiMicroorganismi

    Impianti di climatizzazioneDermatiti da contatto (latex)

    AsmaAerazione

    IlluminazioneMicroclimaRumore e VibrazioniRISHI PER LA SALUTE(causa di MALATTIE PROFESSIONALI)Radiazioni ottiche

  • RISCHI PROFESSIONALI IN AMBITO SANITARIOErgonomicoStressPatologie del Rachide

    Patologie del PolsoPatologie della SpallaSindrome del Burn Out

    Organizzazione del LavoroLavoro a turniRISHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE(TRASVERSALI/ORGANIZZATIVI)Movimentazionemanuale dei carichiPosture incongrueStazione eretta prolungata

  • Decreto Legislativo n. 81/08 (Testo Unico)Titolo IX Capo I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI

  • Per RISCHIO CHIMICO si intende il possibile effetto negativo per la salute delle persone o per lambiente circostante causato da contatto con agenti chimici, sia esso immediato o ripetuto nel tempoRISCHIO CHIMICO

  • DefinizioniVia polmonareVia congiuntivaleVia orale Via transcutanea

    VIE DI PENETRAZIONE

  • DefinizioniFrasi S (frasi di sicurezza o consigli di prudenza) descrivono il modo sicuro di manipolare gli agenti in relazione alle loro caratteristiche di pericolosit.N. di classificazione CEE (EINECS)e dai pittogrammi che ne identificano la categoria di pericolosit IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE Frasi R (frasi di rischio) indicano i pericoli particolari che sono associati allagente pericoloso (sostanza) o ai componenti del preparato.N. CAS: Chemical Abstract Service

  • Classificazione R per Ordine NumericoR1 Esplosivi allo stato seccoR2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di ignizioneR3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di ignizioneR4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibiliR5 Pericolo di esplosione per riscaldamentoR6 Esplosivo a contatto o senza contatto con lariaR7 Pu provocare un incendioR8 Pu provocare laccensione di materiali combustibiliR9 Esplosivo in miscela con materie combustibiliR10 Sostanza con punto di infiammabilit compreso fra 21C e 25R11 Solidi che infiammano a contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o consumarsi anche dopo lallontanamento di tale sorgenteR12 Liquidi con punto infiammabilit minore di 0C e punto di ebollizione minore o uguale di 35C.

  • R13 Gas che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a contatto con laria.R14 Sostanza che reagisce violentemente con lacquaR15 Sostanza che a contatto con lacqua libera gas estremamente infiammabili (almeno 1 l/kg/h)R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburentiR17 Sostanza che spontaneamente si infiamma allariaR18 Durante luso pu formare con laria miscele esplosive/infiammabiliR19 Pu formare perossidi esplosiviR20 Nocivo per inalazioneR21 Nocivo a contatto con la pelleR22 Nocivo per ingestioneR23 Tossico per inalazioneR24 Tossico a contatto con la pelleR25 Tossico per ingestioneR26 Molto tossico per inalazioneR27 Molto tossico a contatto con la pelle

  • R28 Molto tossico per ingestioneR29 A contatto con lacqua libera gas tossiciR30 Sostanza che pu divenire facilmente infiammabile durante lusoR31 A contatto con acidi libera gas tossiciR32 A contatto con acidi libera gas molto tossiciR33 Pericolo di effetti cumulativiR34 Provoca ustioniR35 Provoca gravi ustioniR36 Irritante per gli occhi (notevoli lesioni entro 72h - persistenza 24h)R37 Irritante per le vie respiratorieR38 Irritante per la pelle (esposizione 4h - durata sintomi 24h)R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi

  • R40 Possibilit di effetti irreversibiliR41 Rischi di gravi lesioni oculari (gravi lesioni entro 72h - persistenza 24h)R42 Pu provocare sensibilizzazione per inalazioneR43 Pu provocare sensibilizzazione per contatto con la pelleR44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinatoR45 Pu provocare il cancroR46 Pu provocare alterazioni genetiche ereditarieR48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata. Nocivo per ingestione, inalazione o per contatto con la pelle.R49 Pu provocare il cancro per inalazioneR50 Altamente tossico per gli organismi acquaticiR51 Tossico per gli organismi acquaticiR52 Nocivo per gli organismi acquatici

  • R53 Pu provocare a lungo termine effetti negativi per lambiente acquaticoR54 Tossico per la floraR55 Tossico per la faunaR56 Tossico per gli organismi del terrenoR57 Tossico per le apiR58 Pu provocare a lungo termine effetti negativi per lambienteR59 Pericoloso per lo strato di ozonoR60 Pu ridurre la fertilitR61 Pu danneggiare i bambini non ancora natiR62 Possibile rischio di ridotta fertilitR63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora natiR64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno

  • SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

    CATEGORIA DI PERICOLOLETTERA E SIMBOLOINDICAZIONICANCEROGENIR45 Pu provocare il cancro. R49 Pu provocare il cancro per inalazione sostanze e preparati che possono provocare tumoriMUTAGENIR46 Pu provocare alterazioni genetiche ereditariesostanze e preparati che possono interferire nella sintesi del DNA

    TERATOGENIR61 Pu danneggiare i bambini non ancora nati. Sostanza in grado di modificare o alterare il normale sviluppo del feto

  • S1 Conservare sotto chiaveS2 Conservare fuori della portata dei bambiniS3 Conservare in luogo frescoS4 Conservare lontano da locali di abitazioneS5 Conservare sotto ... (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante)S6 Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante)S7 Conservare il recipiente ben chiusoS8 Conservare al riparo dallumiditS9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilatoS12 Non chiudere ermeticamente il recipienteClassificazione S

  • S13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevandeS14 Conservare lontano da ... (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore)S15 Conservare lontano dal caloreS16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumareS17 Tenere lontano da sostanze combustibiliS18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautelaS20 Non mangiare n bere durante limpiegoS21 Non fumare durante limpiegoS22 Non respirare le polveriS23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol (termine/i appropriato/i da precisare da parte del produttore)S24 Evitare il contatto con la pelle

  • S25 Evitare il contatto con gli occhiS26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medicoS27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminatiS28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con ... (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante)S29 Non gettare i residui nelle fognatureS30 Non versare acqua sul prodottoS33 Evitare laccumulo di cariche elettrostaticheS35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioniS36 Usare indumenti protettivi adattiS37 Usare guanti adattiS38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adattoS39 Proteggersi gli occhi/la faccia

  • S40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto usare ... (da precisare da parte del produttore)S41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumiS42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto (termine/i appropriato/i da precisare da parte del produttore)S43 In caso di incendio usare ... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se lacqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua")S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli letichetta)S46 In caso dingestione consultare immediatamente il medico e mostragli il contenitore o letichettaS47 Conservare a temperatura non superiore a ...C (da precisare da parte del fabbricante)S48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante)S49 Conservare soltanto nel recipiente originale

  • S50 Non mescolare con ... (da specificare da parte del fabbricante)S51 Usare soltanto in luogo ben ventilatoS52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitatiS53 Evitare lesposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dellusoS56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali autorizzatiS57 Usare contenitori adeguati per evitare linquinamento ambientaleS59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggioS60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosiS61 Non disperdere nellambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezzaS62 In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o letichetta

  • PITTOGRAMMI DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

    CATEGORIA DI PERICOLOLETTERA E SIMBOLOINDICAZIONIESPLOSIVIESostanze e preparati che possono esplodere per effetto del calore (urti, sfregamenti ed accensione)COMBURENTIOSostanze e preparati in grado di fornire ossigeno e, pertanto, di alimentare un incendio anche in assenza di aria. OSSIGENO terapeutico.

    FACILMENTE INFIAMMABILIFSostanze e preparati i cui gas e vapori formano in aria miscele esplosive e/o facilmente infiammabili in presenza di innesco (punto di infiammabilit < 21C)

  • PITTOGRAMMI DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

    CATEGORIA DI PERICOLOLETTERA E SIMBOLOINDICAZIONIESTREMAMENTE INFIAMMABILIF+Sostanze e preparati i cui gas e vapori formano con laria miscele esplosive e/o infiammabili capaci di innescarsi facilmente per qualsiasi fonte di calore (punto di infiammabilit

  • PITTOGRAMMI DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

    CATEGORIA DI PERICOLOLETTERA E SIMBOLOINDICAZIONIIRRITANTIXiSostanze e preparati che possono provocare arrossamenti e reazioni infiammatorie della pelle e delle mucose

    NOCIVIXnSostanze e preparati che possono provocare danni alla salute pi o meno gravi, in relazione alle quantit.)

  • PITTOGRAMMI DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

    CATEGORIA DI PERICOLOLETTERA E SIMBOLOINDICAZIONITOSSICITSostanze e preparati che possono provocare, anche in piccole quantit, seri danni alla salute con effetti anche letali

    ALTAMENTE TOSSICIT+Sostanze e preparati in grado di provocare, anche in piccolissime dosi, gravi danni alla salute, financo la morte

  • PITTOGRAMMI DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

    CATEGORIA DI PERICOLOLETTERA E SIMBOLOINDICAZIONISOSTANZE CRIOGENE Ustioni da freddo MATERIALI RADIOATTIVII danni prodotti dalle radiazioni ionizzanti sull'uomo possono essere distinti in tre categorie principali:a) danni somatici deterministici;b) danni somatici stocastici;c) danni genetici stocastici.

  • DefinizioniETICHETTATURANome della sostanza o del preparato;

    Simbolo e lettera della classe di pericolo delle sostanze pericolose contenute nella confezione;

    Le frasi di rischio (R) e i consigli di prudenza (S);

    Nome e indirizzo del produttore;

    Quantit della sostanza o del prodotto contenuta nella confezione;Le confezioni dei prodotti e dei preparati pericolosi devono essere etichettati. Sulletichetta vanno riportati:Xi

  • DefinizioniSCHEDE DI SICUREZZALe confezioni dei prodotti devono essere accompagnate da una Scheda di Sicurezza nella quale sono contenute informazioni pi approfondite rispetto alletichetta.Le Schede di Sicurezza sono composte da 16 voci standardizzate, redatte nella lingua del paese dimpiego.Decreto Legislativo n. 65 del 14 marzo 2003 n. 65Recepita dalla direttiva 1999/45/CE Direttiva preparati pericolosi

  • Le Schede di Sicurezza devono riportare la data di aggiornamento e devono essere periodicamente revisionate per tenere conto delle nuove acquisizioni di conoscenza sui rischi connessi.

  • NORMATIVA Principale novit la modifica della definizione di livello dazione: Decreto Legislativo n. 81/08 (Testo Unico)Titolo IX Capo I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI MODERATOBASSO PER LA SICUREZZA E IRRILEVANTE PER LA SALUTE

  • AGENTI FISICITITOLO VIII D.lgs. 81/08

    CAPO IIPROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVOROCAPO IIIPROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONICAPO IVPROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICICAPO VPROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IIPROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVOROESPOSIZIONE GIORNALIERA AL RUMORE (8 ore)- livello di azione inferiore pari a 80 dB(A) - picco 135 dB(C)- livello di azione superiore pari a 85 dB(A) picco 137 dB(C) - valore limite di esposizione pari a 87 dB(A) picco 140 dB(C)Art.189 Valori limite di esposizione e valori di azione

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IIPROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVOROSuperamento del valore inferiore di azione pari a 80 dB(A)Il Datore di lavoro fornisce i Dispositivi di Protezione Individuale per lUdito

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IIPROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVOROSuperamento del valore superiore di azione pari a 85 dB(A)Il Datore di lavoro esige che i lavoratori utilizzino i Dispositivi di Protezione Individuale per lUditoIl Datore di lavoro sottopone i lavoratori a Sorveglianza Sanitaria

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IVDetermina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dallespoizione a campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHzCampi Magnetici Statici (0 1 Hz)ELF (1 - 100 kHz)(EXTREMELY LOW FREQUENCY)RF (100 kHz - 3 GHz) microonde (3 GHz - 300 GHz).

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IVAPPLICAZIONI MEDICHEFONTI DI EMISSIONIRISONANZA MAGNETICAFrequenza di emissione compresa tra 0 e 1 Hz(Campi Statici)

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IVAPPLICAZIONI MEDICHEMAGNETOTERAPIAFONTI DI EMISSIONIFrequenza di emissione 50Hz(ELF) extremely low frequency

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IVAPPLICAZIONI MEDICHERADARTERAPIAFONTI DI EMISSIONIFrequenza di emissione compresa tra 915 e 2450 MHz(Radiofrequenze)

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IVAMBIENTI DI LAVOROAPPARECCHIATURE ELETTRICHE CAVI DI ALTA TENSIONECABINE DI TRASFORMAZIONEFrequenza di emissione 50Hz(ELF) extremely low frequencyAMBIENTI DI VITA

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO IVAMBIENTI DI VITAANTENNE RADIO RF (100 kHz - 3 GHz)TELEFONIA MOBILE

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO VStabilisce le prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dallesposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute.

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO VSterilizzazioneAbbronzaturaFototerapiaPolimerzzazioneRiscaldatori radiantiTutte queste lampade emettono luce di tipo NON COERENTE

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO VEFFETTI SULLA SALUTEF. Losignore

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO V IMPIEGHI MEDICI E BIOLOGICI DELLA RADIAZIONE UVFototerapia delle malattie della pelleFotochemioterapia della psosiasiSETTORE MEDICO: Fototerapia dellittero neonataleDiagnosi delle malattie della pelleApplicazioni odontoiatricheSETTORE BIOLOGICO: Disinfezione dellariaDisinfezione dei liquidi

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO V (all.to XXXVII)LIMITI DI ESPOSIZIONE Radiazioni UV Regione spettrale compresa tra 315 e 400 nm (UV-A)Regione spettrale compresa tra 200 e 315 nm (UV-B e UV-C Regione actinica)(massima sensibilit a 270 nm)

    Esposizione a tutta la giornata lavorativa 8 ore (cute non protetta e occhi)Irradianza totale (E)< 10 W/mqEsposizione < di 1000 secondi< 10 KJ/mq

    Esposizione a tutta la giornata lavorativa 8 ore (cute non protetta e occhi)Irradianza totale (E)Lunghezza donda 200 nm< 1000 J/mqLunghezza donda 240 nm< 100 J/mqLunghezza donda 270 nm< 30 J/mqLunghezza donda 310 nm< 2000 J/mq

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO VPROTEZIONE PERSONALE da Radiazioni UV Protezione del viso, mani e braccia: schermo facciale in polivinile guanti in polivinile- tessuti a trama fitta con propriet assorbenti: popeline, flanella; cotone e nylon sono relativamente trasparenti.Protezione degli occhi- occhiali con schermi laterali con trascurabile trasmissione nello spettro UV e adeguata trasmissione del visibile.

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO VPERICOLI DERIVANTI da Radiazioni UVCon lemissioni di radiazioni UV di lunghezza donda inferiore a 245 nm si pu avere formazione di ozono per interazione con lossigeno atmosferico.Per evitare forti concentrazioni utile installare adeguati sistemi di ventilazione Le lampade ad alta pressione possono esplodere a causa di urti.Bisogna prestare particolare attenzione durante la rimozione di queste sorgenti.

  • AGENTI FISICID.lgs. 81/08 TITOLO VIII CAPO VDa qui la necessit di suddividere i laser in 4 classi, che vanno dalla classe 1, in cui non pericolosa losservazione prolungata e diretta del fascio, alla classe 4, in cui pericolosa anche losservazione della luce diffusa da uno schermo.Sorgenti monocromatiche ( una sola lunghezza donda)Fascio di elevata densit di energiaAltamente direzionali e, appunto coerentiLa possibilit di focalizzare un fascio di questo tipo anche a grandi distanze impone una certa cautela nell'utilizzo dei laser e, in molti casi, l'obbligo di adeguate misure di protezione per coloro che ne possono venire a contatto.L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation amplificazione della luce mediante emissione stimolata di radiazione

  • CLASSE 1: Non pericolosi, anche a seguito di osservazione diretta e prolungata del fascio.CLASSE 2: Losservazione diretta del fascio non pericolosa per tempi inferiori a 0.25 s, se in tale lasso di tempo intervengono reazioni protettive dellocchio, come il riflesso palpebrale.CLASSE 3a: Losservazione diretta del fascio mediante sistemi di amplificazione o focalizzazione ottica (binoculi, oculari etc.) pericolosa. Losservazione ad occhio nudo non presenta rischio se locchio mette in atto meccanismi di protezione, come la chiusura palpebrale, entro 0.25 s.CLASSE 3b: Losservazione diretta del fascio ad occhio nudo comunque pericolosa. Non risulta invece pericolosa losservazione della luce diffusa da uno schermo, a patto che il tempo di osservazione sia inferiore a 10 s.CLASSE 4: Per questa classe di dispositivi laser, losservazione della radiazione, sia diretta che dopo diffusione da parte di uno schermo, comunque pericolosa. Classificazione delle sorgenti laser. L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation amplificazione della luce mediante emissione stimolata di radiazione

  • L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of RadiationImpieghi medici(classi 3b e 4)Laser chirurgiciLaser fotocoagulatoriLaser fotodinamiciLaser fisioterapici, cosmetici

  • L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of RadiationRISCHI DIRETTI E CORRELATILe radiazioni LASER possono causare danni ad occhi e pelle. LASER ad elevata potenza possono esporre anche a rischi elettrici, chimici e di incendio.

  • L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation- le radiazioni nel campo del visibile e vicino infrarosso vengono assorbite e possono causare danni alla retina- le radiazioni nel campo del vicino ultravioletto e medio infrarosso possono causare danni al cristallino- le radiazioni nel lontano infrarosso e nel medio ultravioletto possono causare danni alla corneaDanni per lapparato oculare e per la pelle

  • L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of RadiationLa maggior parte dei laser fa uso di alte tensioni e i laser pulsati sono particolarmente pericolosi a causa dell alta energia immagazzinata nei banchi di condensatori. Componenti di circuiti come tubi elettronici che lavorano a tensioni anodiche maggiori di 5kV possono emettere raggi X e quindi andrebbero opportunamente schermati.Rischio Elettrico Chimico - IncendioLiquidi criogeni possono provocare necrosi e la loro manipolazione richiede particolari precauzioni.Rischio incendio anche a grande distanza per interazione del fascio con sostanze infiammabili.

  • Definire la zona quale ZONA LASER CONTROLLATA per uso di laser di classe 3b e 4Segnalazione di divieto di accesso ( luce rossa) Cartelli di divieto di ingresso espliciti Elenco del personale autorizzatoPrevedere un sistema di accensione a chiaveCollegare blocco a distanza dei laser di classe 3B e 4 ad un blocco di scollegamento principale di emergenza, o a dispositivi di blocco dei locali o delle porte o degli infissiIl locale non deve avere superfici riflettenti ( es. rubinetti)I ferri chirurgici devono essere coperti di materiale antiriflettente (satinati)Il locale deve essere privo di materiali potenzialmente infiammabili o esplosivi Evitare lutilizzo di orologi, bracciali, anelli, montature di occhiali eccL.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of RadiationMisure di Sicurezza

  • Protezione degli occhiNella scelta del protettore oculare si deve tenere in considerazione:1.Tipo di laser (sorgente continua o pulsata)2.Se pulsata: durata dellimpulso energia dellimpulso frequenza dellimpulso (Hertz)3.Lunghezza donda4. Potenza (Watt)5.Diametro, lunghezza ed altezza del fascio6.Requisiti di trasmissione della luce visibile7. la necessit di impiegare occhiali da vista8. il comfort L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of RadiationDispositivi di Protezione Indumenti protettiviI laser di classe 4, in modo particolare, rappresentano un potenziale pericolo di incendio e gli indumenti protettivi indossati dovrebbero essere in un adeguato materiali ignifugo e termoresisitente.

  • L.A.S.E.R. Light Amplification by Stimulated Emission of RadiationSegnaletica di SicurezzaATTENZIONE APPARECCHIO LASER DI CLASSEDIVIETO DI ACCESSO

  • Agenti fisici presi in considerazione per attivit che si svolgono in ambiente confinatoUltrasuoniMicroclima IlluminazioneQualit dellariaD.lgs. 81/08 art. 63 all.to IV

  • MICROCLIMAIl microclima linsieme dei fattori (es. temperatura, umidit, velocit dellaria) che regolano le condizioni climatiche di un ambiente chiuso come un ambiente di lavoro.

  • MICROCLIMAbenessere termico rappresentato da quelle condizioni in cui lorganismo riesce a mantenere lequilibrio termico (omeotermia) senza lintervento del sistema di termoregolazione propria.

  • MICROCLIMAIL BENESSERE TERMICO E CONDIZIONATO DA

    FATTORI FISICI AMBIENTALITemperatura dellariaVelocit dellariaUmidit relativaTemperatura radianteFATTORI SOGGETTIVI (ISOLAMENTO TERMICO)Vestiario indossatoSuperficie corporea vestita(DISPENDIO METABOLICO)Attivit fisica svolta

  • ILLUMINAZIONE-livello ed uniformit di illuminamento-ripartizione della luminanza nel campo visivo-limitazione dell'abbagliamento- direzionalit della luce

  • ILLUMINAZIONELa norma UNI 10380 raccomanda i seguenti valori

    Tipo di locale, compito visivo o attivitIlluminamento di esercizio (lux)AmbulatoriUffici genericiSale computer300 - 500 - 750Corridoi 80

  • QUALITA DELLARIAInquinamento indoor* TLV (ACGIH)

    INQUINANTELivello di accettabilit*Anidride carbonica5000 ppmFormaldeide0,3 ppm Ossido di carbonio25 ppm Ossidi di Azoto50 ppm

  • PREVENZIONE E PROTEZIONELE PRECAUZIONI UNIVERSALI D.lgs. 28.09.90Sono Linee Guida finalizzate alla riduzione del Rischio Biologico

  • Durante lesecuzione di procedure che possono determinare lemissione di goccioline e schizzi di sangue o di altri liquidi biologiciINDOSSAREMascherine Occhiali protettivi o visiere Camici e grembiuliPROTEZIONE

  • Dopo luso gli aghi, le lame di bisturi e altri oggetti taglienti debbono essere riposti per leliminazione in appositi contenitori resistenti alla puntura.PROTEZIONE

  • Il lavoro ai videoterminali

  • EFFETTI SULLA SALUTE DEL LAVORO AL VDTDISTURBI OCULO-VISIVIbruciore, arrossamento, prurito, lacrimazione, visione confusa, fastidio per la luce.

  • EFFETTI SULLA SALUTE DEL LAVORO AL VDTDISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICISono legati al mantenimento prolungato e fisso, talvolta non ergonomicamente esatto, della postazione di lavoro, senso di pesantezza, tensione, indolenzimento, dolore muscolare a: collo, schiena, spalle, braccia, mani.

  • EFFETTI SULLA SALUTE DEL LAVORO AL VDTDISTURBI PSICOLOGICIQuesti sono disturbi difficilmente classificabili, in quanto causati normalmente da una non corretta organizzazione del lavoro, dal contenuto intellettuale dellattivit

  • ERGONOMIA DELLA POSTAZIONE AL VDTPIANO DI LAVORO

    altezza e profondit del tavolo: adeguato spazio per le gambe

    superficie del tavolo di colore neutro e opacabordi arrotondati UNI 9095/87

  • ERGONOMIA DELLA POSTAZIONE AL VDTSEDILE

    Schienale: supporto lombare tra 17 e 26 cmInclinazione da 90 a 110

    Seduta:Lunghezza 38-44 cmLarghezza 40-45 cmRegolabile in altezza 38-54 cmBase a 5 razze con rotelle

    UNI 7498/87

  • RIPARTIZIONE DELLA LUMINANZA (cd/mq) NEL CAMPO VISIVOTra documento, tastiera e schermo, deve essere inferiore di 3/1; tra le superfici lontane e il compito visivo deve essere inferiore a 10/1;ERGONOIMIA DELLAMBIENTE DI LAVORO

  • REGOLE COMPORTAMENTALI PER IL LAVORATORE

  • REGOLE COMPORTAMENTALI PER IL LAVORATOREDistanza monitor 50 70 cmPosizione della finestraParallela al monitorTenda

  • ESERCIZI DI PREVENZIONE PER I DISTURBI VISIVIPALMINGseduti davanti ad una scrivania, con i gomiti poggiati sul piano di lavoro, chiudere gli occhi e coprirli con le mani, appoggiando tutto il peso del capo sui palmi delle mani. Mantenere la posizione per 2-3 minuti respirando lentamente.Questo esercizio favorisce il rilassamento della muscolatura intrinseca ed estrinseca dellocchio.

  • ESERCIZI DI PREVENZIONE PER I DISTURBI VISIVIALLENAMENTO ALLACCOMODAZIONEpreferibilmente in un ambiente con luce naturale, avvicinare ed allontanare dagli occhi una penna (o un qualsiasi oggetto colorato) seguendola con lo sguardo.Lallontanamento e lavvicinamento alternati di un oggetto determina contrazione e rilassamento del muscolo dellaccomodazione che altrimenti resterebbe contratto nella stessa posizione per troppo tempo causando affaticamento visivo.

  • ESERCIZI DI PREVENZIONE PER I DISTURBI VISIVICOORDINAMENTO SPAZIALE seguire molto lentamente il contorno di un quadro e, in seguito, di altri oggetti, come se si disegnasse con la punta del naso, alternando oggetti vicini e lontani. Questo esercizio ha una azione selettiva sulla visione stimolando la messa a fuoco per lontano, contrariamente a quello che accade con luso del VDT in cui impiegata esclusivamente la visione per vicino

  • ESERCIZI DI PREVENZIONE PER I DISTURBI VISIVI BATTERE LE PALPEBRE serve a dare movimento, relax, a inumidire e pulire la cornea, a massaggiare gli occhi. Il movimento deve essere leggero; allinizio pu essere utile alternare un battito di palpebre leggero con lo strizzare gli occhi.

  • ESERCIZI DI PREVENZIONE PER I DISTURBI VISIVISBADIGLIARE Sbadigliando ci si rilassa, ci si ossigena e si inumidiscono gli occhi. Cercare di farlo di tanto in tanto anche se non viene. Le lacrime ossigenano, disinfettano e lubrificano la cornea. Inoltre il film lacrimale rappresenta un vero e proprio mezzo diottrico, comportandosi come una lente di ingrandimento.

  • ESERCIZI PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICICOLONNA VERTEBRALEDA RIPETERSI PER 5 VOLTE

  • ESERCIZI PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICISTIRAMENTO DEI MUSCOLI DEL COLLO

  • ESERCIZI PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICISTIRAMENTO DEI MUSCOLI DEL COLLO

  • ESERCIZI PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICIMOBILIZZAZIONE DEL COLLO

  • ESERCIZI PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICIMOBILIZZAZIONE DELLE SPALLE

  • ESERCIZI PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICIMOBILIZZAZIONE DELLE SPALLE

  • ESERCIZI PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICIMOBILIZZAZIONE DELLE SPALLE

  • TUTELA DELLE LAVORATRICI MADRID.lgs. n. 151 26 marzo 2001Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternit e della paternit Cosa prevede in sintesi la normativa Se la gravidanza decorre regolarmente e se lattivit svolta non espone a rischi particolari previsto per tutte le lavoratrici un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro (Congedo di maternit), che comprende i 2 mesi precedenti e i 3 mesi successivi al parto. Questo periodo pu essere esteso per i seguenti motivi: 1) Qualora vi siano gravi complicanze della gestazione o preesistenti malattie che potrebbero essere aggravate dallo stato di gravidanza (maternit anticipata per gravidanza a rischio); 2) Qualora le condizioni di lavoro siano pregiudizievoli per la salute della donna e del bambino e la lavoratrice non possa essere spostata ad altra mansione (maternit anticipata e/o prolungata per lavoro a rischio).

  • TUTELA DELLE LAVORATRICI MADRID.lgs. n. 151 26 marzo 2001Cosa deve fare il Datore di Lavoro Il datore di lavoro deve valutare i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici madri, in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici nonch i processi e le condizioni di lavoro. Qualora i risultati della valutazione rivelino un rischio per la sicurezza e la salute della lavoratrice in gravidanza, puerperio o allattamento, il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinch lesposizione al rischio della lavoratrice sia evitata, modificandone temporaneamente le condizioni o lorario di lavoro. Qualora tali modifiche non fossero possibili, la lavoratrice deve essere adibita ad altre mansioni. Quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni, verr allontanata dal lavoro mediante un provvedimento di interdizione anticipata emanato dalla Direzione Provinciale del Lavoro.

  • TUTELA DELLE LAVORATRICI MADRIPANORAMICA GENERALE DEI RISCHI

    Rischio infettivo da agenti biologiciINFEZIONI TRASMESSE DALLA MADRE AL NASCITURO:HBV-HCV-HIV-herpes-tubercolosi-varicella-tifoEFFETTI LESIVI SULLEMBRIONE: Rosolia-Varicella ZosterMovimentazione manuale dei carichi e posture incongrueLa movimentazione manuale di carichi pesanti ritenuta rischiosa per la gravidanza in quanto pu determinare lesioni placentari e quindi al feto e parto prematuro, rischio che aumenta con lavanzare della gravidanza.

    Sostanze chimicheIn base al Decreto Legislativo n. 645 del 1996 la donna in gravidanza non deve essere esposta alle sostanze etichettate con R39, R40, R42, R43, R45, R46, R47, R48 R49, R60, R61,R62, R63, R64, agenti cancerogeni, teratogeni,mutageni, mercurio, antiblastici, monossido di carbonio, agenti chimici pericolosi assorbibili per via cutanea o respiratoria.Gas anesteticiIn via cautelativa opportuno l'allontanamento, al primo sospetto di gravidanza, delle addette alla sala operatoria.RadiazioniLe lavoratrici in gravidanza vanno allontanate dai lavori comportanti il rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti e a campi magnetici (es. RNM).

  • I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALECHE COSA SONO I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE?Art. 74 D.lgs 81/08DefinizioneSi intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato DPI, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o pi rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonch ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

  • I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEQUANDO SI DEVONO UTILIZZARE?Art. 75 D.lgs 81/08Obblighi allusoI DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

  • I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEQUALI I REQUISITI ?

    Art. 76 D.lgs 81/08I DPI devono essere conformi alle norme di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1992 n. 475 Massima efficacia protettiva; Semplicit e facilit nellindossarli; Buona durata in condizioni efficienti; Minimo disturbo a: movimenti, respirazione, traspirazione e percezione sensoriale; Regolazione per adattarli alle diverse misure anatomiche

  • I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEPRIMA CATEGORIA: DPI destinati a salvaguardare il lavoratore da rischi di lieve entit . Requisiti: certificazione di conformit CE rilasciata dal costruttore, istruzioni per limpiego, deposito e manutenzione.TERZA CATEGORIA: DPI destinati a proteggere il lavoratore da rischi di morte o lesioni gravi. Requisiti: deve essere presente, oltre a quanto previsto per la prima categoria, la certificazione del sistema qualit del costruttore e la conformit CE deve essere garantita da un ente tecnico (CE con numero dellente certificante)SECONDA CATEGORIA: DPI che non appartengono alle altre due categorie

    I D.P.I. vengono divisi in tre categorieD.Lgs. 475/92

  • PROTEZIONE DELLE MANID.P.I. GUANTIResistenza allinquinamento batteriologicoResistenza ai rischi chimiciprove a norma EN 374

  • TABELLA DI RESISTENZA CHIMICAAGENTE CHIMICOTIPO DI GUANTO++ eccellente; + buono; = medio; - sconsigliato

    LATTICENEOPRENENITRILEFLUOROELASTOMEROVINILEAcetaldeide (aldeide acetica)++---Acido acetico al 50% ++++=-++Acido acetico glaciale +++===Acido nitrico al 20% ++++++++Acido solforico concentrato +=+-+Acetone==---Etere -=++++-Formaldeide 30% ++++++++++

  • FACCIALI FILTRANTI - FFPCome si indossa un facciale filtrante154326PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

  • FACCIALE FILTRANTE IN CLASSE III FFP3 efficienza > 98%PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEBRONCOSCOPIA

  • Riducono il numero dei microorganismi (esalati) generati dalla respirazione del lavoratore verso il pazienteA volte riducono il rischio di infezioni dovute a schizzi di liquido infettoMarcatura CE come Dispositivi MediciMASCHERE CHIRURGICHEPROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

  • Norma di riferimento: UNI EN 165OCCHIALI A MASCHERA(POLVERI/VAPORI)SCHERMO FACCIALE(SCHIZZI)PROTEZIONE DEGLI OCCHI

  • INDUMENTI DI PROTEZIONE CAMICI CHIRURGICInorma UNI EN 13795-1:2004 (Dispositivo Medico)

  • Grazie per lattenzione