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Corso di Sociologia-Prof. F.Vespasiano
Corso di Sociologia
prof. F. VespasianoSEA - a.a. 2007-2008
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Oggetto della sociologia
La sociologia è lo studio scientifico della società
Ma di società si occupano anche altre scienze sociali che si sono sviluppate prima o contemporaneamente alla sociologia
In che modo allora la sociologia si differenzia dalle altre scienze sociali?
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Tre ipotesi di risposta
Comte, Soluzione gerarchica: essendo la scienza nata per ultima ad essa èriservato il posto più alto, essendo destinata a completare il processo evolutivo che ha condotto la conoscenza umana ad affrontare problemi sempre più complessi
Runciman, Soluzione residuale: rientra nel campo di studio della sociologia tutto ciò che non è studiato da altre scienze sociali
Simmel, Soluzione analitica o formale: oggetto dell’analisi sociologica èl’interazione sociale; in tal senso la sociologia non ha una determinazione di campo, ma dalla complessità dei fenomeni isolerà le forme di associazione studiandone i contenuti e le forme pure di relazione (es. la subordinazione, la concorrenza, le coalizioni, ecc…)
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Le originiLa sociologia nasce per rispondere agli interrogativi della trasformazione che la società ha vissuto fin dai tempi più remoti.
La società diventa oggetto di studio ogni volta che i suoi fondamenti sonomessi in discussione, che i suoi assetti non appaiono più stabili, quando cambiano i rapporti tra gruppi sociali ed individui.
PADRI FONDATORI
Gran Bretagna: (Marx), Spencer
Francia: Comte, Durkheim
Germania: Tönnies, Simmel, Weber
Italia: Pareto
USA: Parsons, Merton
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Paradigmi
Paradigmi scientifici: assunti di base di natura teorica o metodologica su cui una comunità di scienziati sviluppa un consenso accettato da tutti. Quando ciò non avviene, si ha rivoluzione scientifica ed un nuovo paradigma èdestinato a sostituire il precedente.
In sociologia si conoscono 4 paradigmi:
- Paradigma dell’ordine
- Paradigma del conflitto
- Paradigma della struttura
- Paradigma dell’azione
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Paradigma dell’ordine
Simmel: la divisione del lavoro, creando differenziazione, fa in modo che ognuno svolga compiti specializzati, con la conseguente accentuazione dell’individualizzazione. In virtù di questa diversità gli individui hanno bisogno degli altri per soddisfare anche le loro esigenze e, quindi, devono stabilire rapporti di interazione reciproca (solidarietà organica)
Durkheim: in quelle società dove c’è scarsa divisione del lavoro, con unitàpoco differenziate, ciò che unisce gli individui è un vincolo di solidarietà, di natura sacrale o religiosa (solidarietà meccanica)
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Paradigma dell’ordine
Tönnies: le unità organiche sono quelle rappresentate da vincoli di sangue, di luogo, di spirito, dove gli individui si sentono uniti in modo permanente, perché si considerano simili gli uni con gli altri.
Nella società, invece, gli individui sono isolati, oppure in tensione tra loro. I loro rapporti sono di scambio, dove nulla si cede per nulla.
La società è una costruzione artificiale dove individui separati perseguono solo il proprio interesse
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Paradigma del conflitto
Marx: esiste un esito finale, dove il conflitto si placa e regna l’armonia
Weber: non c’è un fine al corso della storia. Il conflitto genera sia ordine che mutamento e la societàaltro non è che l’insieme delle istituzioni e dei conflitti che si intrecciano su piani e sfere diverse
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Paradigma della struttura
Ogni uomo nasce in un mondo preformato, assume valori, credenze, stili di vita della società in cui viene a crescere; la struttura sociale sarà il reticolo all’interno del quale egli si muoverà - non senza essere libero -ma con una libertà confinata nei limiti consentiti dalla stessa struttura sociale
Durkheim: la società viene prima degli individui, i fatti sociali possono essere spiegati solo a partire da altri fatti sociali; il comportamento degli individui è secondario rispetto alla società
È la società che spiega gli individui e non viceversa; essa è l’unitàprincipale di analisi e gli individui sono solo i veicoli attraverso i quali la essa si esprime (concezione olistica)
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Paradigma dell’azione
Weber: per spiegare i fenomeni sociali bisogna ricondurli agli atteggiamenti, credenze e comportamenti individuali. La società è solo un’invenzione, una “etichetta”
Principi:
1) i fenomeni macroscopici devono essere ricondotti alle loro cause microscopiche (azioni individuali)
2) per spiegare le azioni individuali è necessario tener conto delle motivazioni degli attori
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Paradigma dell’azione
1) individualismo metodologico: non si possono imputare azioni ad entitàastratte o ad attori collettivi di cui si ipostatizza l’unità (es. agency, ente che agisce attraverso gli individui, ma dotato di volontà e capacità di azione indipendente dalla volontà degli individui che la esprimono)
2) in un’azione è importante capire il senso intenzionale dell’attore, che resta un soggetto libero nelle sue scelte e nelle sue azioni, anche se continuamente pressato e condizionato da forze esterne alla sua volontà
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Azione - Relazione - InterazioneLa società è fatta di individui che si influenzano reciprocamente, agendo “l’uno per l’altro, con l’altro e contro l’altro” - Simmel
Azione socialeConcetto di base della sociologia
Un agire dell’attore, sempre e comunque riferito al comportamento di altri attori e, pertanto, orientato nel suo corso in base alla dinamica del
fare
tralasciare
subire
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Senso: il significato intenzionale che l’attore dà al suo comportamento
Azioni intenzionali rispetto allo scopo
Azioni razionali rispetto al valore
Azioni determinate affettivamente
Azionali tradizionali
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Relazione socialeQuando l’attenzione è posta contemporaneamente su due o più attori, che orientano reciprocamente le proprie azioni
stabile e profonda
transitoria e superficiale
cooperativa
di conflitto
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Interazione socialeDue o più persone in relazione fra loro agiscono reagendo alle azioni degli altri
Con essa si realizza, si riproduce e cambia nel tempo il contenuto di una relazione
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Gruppi sociali
Insieme di persone tra di loro in interazione con continuità
DIADE TRIADESe un membro decide di uscire dal gruppo, questo scompare
Entra in gioco la figura del mediatore
N.B. I gruppi con un numero pari di componenti presenta maggiori gradi di disaccordo rispetto a quelli con componenti dispari, in conseguenza del fatto che in quelli pari si possono formare sottogruppi di uguali dimensioni
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Gruppi sociali
Ruolo: insieme di comportamenti che in un gruppo ci si aspetta da una persona che fa parte di quel gruppo
Comportamento atteso
All’interno di un gruppo il ruolo può essere
Specifico: insieme di comportamenti limitato e preciso
Diffuso: i comportamenti attesi sono un insieme più ampio e
meno definito
Più aumentano le dimensioni e la densità sociale (concentrazione spaziale delle persone e volume delle loro interazioni ) tanto più elevata sarà la differenziazione dei ruoli
all’interno di un gruppo
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Potere
Weber: il potere è la possibilità di ottenere obbedienza ad un determinato comando.
Autorità: un tipo di potere (potere legittimo) che riguarda le relazioni nelle quali sono previsti diritti di dare ordini e doveri di ubbidire
A ogni rapporto di potere corrisponde l’interesse all’obbedienza,
quando disobbedire diventa troppo costoso
Il potere non è imposizione né violenza, ma la capacità di condizionare il
comportamento degli altri anche senza azioni dirette o comandi
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Conflitto e sue proprietà
Il conflitto contribuisce a stabilire e mantenere i confini del gruppo
I gruppi che richiedono un impegno totale della personalità sono capaci di limitare i conflitti ma se questi esplodono tendono ad essere di particolare intensità e anche distruttivi delle relazioni di gruppo
Il conflitti con altri gruppi normalmente aumenta la coesione interna
Il conflitto può generare nuovi tipi di interazione fra gli antagonosti
Conflitto: insieme di azioni orientate dal proposito di affermare la propria volontà contro la volontà e la resistenza degli altri
Quando i soggetti decidono di voler cambiare i criteri di legittimazione dell’autorità si aprono i conflitti
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Comportamento collettivo
Ci si riferisce ad un insieme di individui sottoposti ad uno stesso stimolo, che reagiscono ed interagiscono tra loro, in situazioni senza sicuro riferimento a ruoli definiti e stabilizzati
Panico: di fronte ad un evento in corso o annunciato, che può causare gravi danni, la reazione collettiva spontanea si manifesta con la fuga o con l’immobilità. L’individuo pensa solo a sè e vede l’altro come un ostacolo. Esprime orientamenti individualistici
Pubblico: insieme di persone che si confrontano con uno stesso problema, generando opinioni e atteggiamenti diversi (in genere si discute in modo ordinato). Esprime orientamenti dialogici
Folla: insieme di persone riunite in un luogo e che reagiscono ad uno stimolo in modo più o meno comune (comportamenti violenti o pacifici e gioiosi). Esprime comportamenti solidaristici
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FOLLA
Espressiva: sfogo di tensioni sociali e psicologiche (balli, canti, ecc..); espressione in comune di una gioia o di un dolore, di una credenza (riti religiosi)
Attiva: l’attenzione è rivolta a persone o cose definite che diventano l’obiettivo di azioni conflittuali e a volte violente (per esempio: una manifestazione contro un gruppo di immigrati)
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Reazione circolare: le persone si rafforzano in un atteggiamento ricevendo in risposta dagli altri lo stesso stimolo
Pubblico
Folla
Interazione interpretativa: un messaggio può ricevere una risposta con contenuti diversi; ciò crea interazioni che possono modificare gli atteggiamenti di partenza
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Le reti
tecnica che dimostra come la società sia una rete di reti di relazioni
Networkanalysis
A maglia larga A maglia strettarete
Una rete è a maglia tanto più stretta quanto più le persone che un individuo conosce si conoscono tra di loro
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Persona 1
Persona 3Persona 2
Persona 5
Persona 4
Persona 6
Persona 8
Persona 7
A partire dalla persona al centro si osservano 10 contatti sui possibili 28 fra 8 persone osservate: rete a maglia larga
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Interazione e società
Nell’ambito di una societànon sempre l’esito di un’azione dà le conseguenze sperate
Conseguenze inattese
Effetti di composizione
Effetti previsti ma non evitabili
Effetti indesiderati o perversi rispetto a quelli attesi
Le conseguenze inattese non sono mai casuali
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Sistemi di interazione
Sistemi di interdipendenza
Conseguenze inattese riconducibili a proprietàderivanti dall’interazione
degli attori (piccoli gruppi)
Le azioni di ogni individuo si riflettono su tutti gli altri
anche se non c’è una interazione diretta (gruppi di
grandi dimensioni)