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1 Anno Accademico 2009-10 Corso di Psicologia Sociale e Laboratorio (I anno) Psicologia Sociale (II Anno) (MODULO A)

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1Anno Accademico 2009-10

Corso di

Psicologia Sociale e Laboratorio (I anno)

Psicologia Sociale (II Anno)

(MODULO A)

2Anno Accademico 2009-10

LE RAPPRESENTAZIONI SOCIALI

Anno Accademico 2009-103

Dare un senso alle cose

Le persone cercano non solo di attribuire

cause agli eventi sociali, ma anche di

trovare un senso, una coerenza e una

certa stabilità al mondo sociale.

Per questa ragione ricorriamo a

semplificazioni e ricostruzioni del mondo

circostante attraverso delle

rappresentazioni collettive condivise

Anno Accademico 2009-104

Cosa sono le

Rappresentazioni SocialiLe Rappresentazioni sociali (RS) sono definite come “sistemi di valori, idee e pratiche la cui funzione è duplice:

- stabilire un ordine che permetta agli individui di orientarsi e controllare il proprio ambiente materiale;

- facilitare la comunicazione tra i membri di una comunità, fornendo un codice per designare e classificare i differenti aspetti del proprio mondo e della propria storia individuale e di gruppo

Anno Accademico 2009-105

DURKHEIM (1985)

Introduce una

OPPOSIZIONE PUBBLICO- PRIVATO

Tra

RAPPRESENTAZIONI COLLETTIVE

e

RAPPRESENTAZIONI INDIVIDUALI

Il sociale trascende lo psichico, è al di sopra delle coscienze individuali e

può unirle

Le rappresentazioni collettive (esempio tipico le religioni) sono generate

socialmente – si riferiscono alla società – posseggono proprietà

indipendenti dagli individui e dai membri del gruppo e, in una certa

misura, si può dire che si “impongono” all’individuo e lo “costringono” ad

una data visione del mondo.

Nella prospettiva delle RAPPRESENTAZIONI SOCIALI di Serge

Moscovici (1961), esse mantengono un carattere collettivo, ma sono

piuttosto “condivise” che “imposte” e non rappresentano tanto un vincolo

sociale al quale non si può sfuggire, ma un orientamento e una risorsa

comune al servizio dell’azione e della comprensione del mondo sociale

Anno Accademico 2009-106

Cosa sono le

Rappresentazioni SocialiLe Rappresentazioni sociali (RS) sono definite come “sistemi di valori, idee e pratiche la cui funzione è duplice:

- stabilire un ordine che permetta agli individui di orientarsi e controllare il proprio ambiente materiale;

- facilitare la comunicazione tra i membri di una comunità, fornendo un codice per designare e classificare i differenti aspetti del proprio mondo e della propria storia individuale e di gruppo

Anno Accademico 2009-107

Cosa sono le

Rappresentazioni socialiLe RS si costituiscono socialmente e vengono trasmesse attraverso fonti molteplici (dai media alla famiglia, dalla scuola alle istituzioni religiose, alle associazioni).

- Si riferiscono a un contenuto

- Organizzano le opinioni

- Costituiscono un insieme di comunicazioni su un dato oggetto

- Consentono di adattarsi a e di esercitare un controllo sull’ambiente

Anno Accademico 2009-108

Cosa sono le

Rappresentazioni socialiLe RS hanno dunque un carattere

- Sociale

- Cognitivo

- Comunicativo

Anno Accademico 2009-109

Cosa sono le

Rappresentazioni socialiEsse costituiscono una RI-COSTRUZIONE della realtà determinata contemporaneamente:

- Individualmente, attraverso la storia e il vissuto dell’individuo

- Col lett ivamente, attraverso il sistema sociale e ideologico a cui appartiene A differenza delle Rappresentazioni collettive, la posizione dell’individuo nella società non è affatto priva di effetti sulle RS che egli costruirà

Anno Accademico 2009-1010

Le funzioni delle

Rappresentazioni socialiSecondo Abric (1994) le RS svolgono

- Una funzione relativa al saperecomprendere e spiegare la realtà

- Una funzione identitariadefiniscono l’identità e consentono di salvaguardare la specificità dei gruppi

- Una funzione di orientamento

guidano i comportamenti e le pratiche

- Una funzione di giustificativa

permettono a posteriori di giustificare prese di posizioni e comportamenti

Anno Accademico 2009-1011

Costruzione e trasformazione

delle Rappresentazioni Sociali

• Moscovici indica due processi per

descrivere l’emergenza e il

funzionamento delle RS

• OGGETTIVAZIONE

• ANCORAGGIO

Anno Accademico 2009-1012

Costruzione e trasformazione

delle Rappresentazioni Sociali

OGGETTIVAZIONE:

1. Trasformare ciò che è astratto in qualcosa di

concreto

2. Riprodurre un concetto in una immagine per

poterlo controllare

• Ontologizzare

• Personificare

• Figurare

Anno Accademico 2009-1013

Costruzione e trasformazione

delle Rappresetnazioni Sociali

ANCORAGGIO:

1. Trasferire qualcosa di “estraneo” dall’esterno

all’interno del nostro sistema di categorie

2. Confrontarlo con il paradigma della categoria

3. Riaccomodarlo

• Classificare

• Denominare

Anno Accademico 2009-1014

Costruzione e trasformazione delle

Rappresentazioni Sociali

L’approccio strutturale (Abric, 1994):

- Nucleo centrale

- Elementi periferici

Anno Accademico 2009-1015

Costruzione e trasformazione delle

Rappresentazioni Sociali

NUCLEO CENTRALE

Costituisce il sistema centrale che genera,

organizza e stabilizza una rappresentazione

sociale attraverso le sue funzioni

Generatrice: determina il senso degli altri elementi della

rappresentazione

Organizzatrice: definisce la natura dei legami tra i diversi elementi

Stabilizzatrice: fornisce una base di stabilità alla rappresentazione

perché è fortemente consensuale e resistente ai cambaimenti in

contesti mobili ed evolutivi

Anno Accademico 2009-1016

Costruzione e trasformazione delle

Rappresentazioni Sociali

ELEMENTI PERIFERICI

Rappresenta la parte più cospicua della

Rappresentazione Sociale, ma anche quella più

accessibile e flessibile

Il sistema periferico:

Concretizza il sistema centrale in termini comportamentali

(dice cosa è “normale” fare in una situazione determinata)

Protegge il sistema centrale perché consente alla

rappresentazione di avere uno spazio di adattamento e di

cambiamento relativo senza dover necessariamente

abbandonare o trasformare il nucleo centrale

Anno Accademico 2009-1017

Costruzione e trasformazione delle

Rappresentazioni Sociali

Cambiamenti sono dunque possibili e costanti nel

sistema periferico senza modificare il nucleo

centrale.

Ma se il fenomeno si amplifica i cambiamenti

possono chiamare in causa trasformazioni anche

nel nucleo centrale

Dunque le Rappresentazioni sono

contemporaneamente stabili e rigide, a causa di

un nucleo centrale comune ai membri del gruppo,

ma anche mobili e flessibili, in grado di

arricchhirsi e adattarsi alle esperienze individuali

Anno Accademico 2009-1018

Come si trasformano le

Rappresentazioni sociali

Fattori naturali di cambiamento sono:

- La comunicazione

- Le pratiche sociali

-Tali fattori giocano tuttavia sono strettamente

influenzati dalle componenti ideologiche e dal

contesto sociale

Anno Accademico 2009-1019

Come si trasformano le

Rappresentazioni sociali

Sul piano sperimentale sono stati studiati diversi processi di trasformazione. I principali sono:

- l’influenza delle minoranzele “minoranze attive” possono influenzare le rappresentazioni sociali

- Il rapporto tra impegno e trasformazione

le azioni che impegnano possono influenzare le rappresentazioni sociali

- La relazione tra categorizzazione sociale (stereotipi) e rappresentazione socialele “minoranze attive” possono influenzare le rappresentazioni sociali

Anno Accademico 2009-1020

Come si studiano le

Rappresentazioni Sociali

• Identificazione degli elementi significativi con metodi interrogativi (interviste non direttive o questionari) o associativi (libere associazioni)

• Determinare le relazioni e gerarchie tra elementi (raggruppando gli elementi e denominando il tipo di relazione tra gruppi o l’importanza/centralità dei gruppi)

Anno Accademico 2009-1021

Come si studiano le

Rappresentazioni Sociali

• Stabilire se l’elemento o il gruppo di

elementi appartiene al nucleo

centrale (stabile) o al sistema

periferico (instabile) ricostruzione di

schemi o scenari

Anno Accademico 2009-1022

Anno Accademico 2009-10

Il Sé e l’Identità

Anno Accademico 2009-1023

Il Sé

Il Sé può essere considerato come lacapacità riflessiva delle persone aprendersi come oggetto di attenzione eriflessione in modo da:

- Comprendere le proprie emozioni, leproprie motivazioni e i propricomportamenti

- Regolare emozioni e comportamentisecondo i propri scopi e le proprieaspirazioni

Anno Accademico 2009-1024

Il Sé

Tre aspetti possono illustrare questoesercizio riflessivo:

- Una dimensione affettiva

La stima di sé

- Una dimensione cognitiva

Il concetto di sé

- Una dimensione comportamentale

La presentazione di sé

Anno Accademico 2009-1025

La stima di sé

Gli individui valutano se stessi sulla base:

- della concezione che hanno di loro stessi,

- degli aspetti favorevoli che pensano li

caratterizzino;

Mantengono un’attenzione sostenuta al

valore che essi si attribuiscono e

“caricano” affettivamente.

Gli individui non sono sempre obiettivi

nella propria autovalutazione

Anno Accademico 2009-1026

Il concetto di sé

Gli individui

- prestano attenzione a quelle che ritengonoessere le proprie caratteristiche personali

- Individuano i contenuti descrittivi chepermettono di costruirsi una rappresentazione diciò che sono.

- Gli individui occupano una parte importante dellapropria attività cognitiva all’elaborazione diquesta conoscenza

- Il concetto di sé si costruisce attraverso leinterazioni sociali e i feedback delle altrepersone

- Il concetto di sé non è totalmente fisso e stabile

Anno Accademico 2009-1027

La presentazione di Sé

- Gli individui si impegnano e adottano

comportamento volti a controllare

l’impressione che essi forniscono a se

stessi e agli altri

- Cercano di migliorare, attenuare o

difendere l’immagine di loro stessi

- Manifestano strategie e comportamenti di

autopresentazione molto variabili in

funzione dei diversi contesti

Anno Accademico 2009-1028

Autovalutazione, autodescrizione,

autopresentazione

- Permettono all’individuo di forgiare lapropria identità e di definire ilcomplesso dei tratti che lodistingueranno o che lo assimilerannoalle altre persone

- Tutto questo, a partire da uncontenuto di conoscenza dinamico eorganizzato in sistema: lo schema diSé

Anno Accademico 2009-1029

Lo schema di Sé

- Costituisce una struttura di conoscenza

organizzata attorno a categorie di

conoscenza o credenze e convinzioni su di

- Le informazioni su di Sé sono

“immagazzinate” in memoria e recuperate

in funzione dei bisogni e dei contesti

- L’organizzazione del sistema influenza la

disponibilità e l’efficacia di queste

informazioni

Anno Accademico 2009-1030

Lo schema di Sé

Un esempio del funzionamento dello schema di Sé è quellorelativo alle persone depresse:

Esse recuperano più rapidamente dalla memoriainformazioni specificamente negative rispetto alleinformazioni positive che pure le caratterizzano.

Il loro Schema di Sé

- È organizzato attorno a rappresentazioni e tratti fortementenegativi,

- influenza la stima di sé, il loro modo di presentarsi ed’interagire con gli altri,

- riduce l’empatia e l’interesse delle altre persone e degradale relazioni interpersonali

- contribuisce a rinforzare le tendenze depressive

Anno Accademico 2009-1031

Stabilità dello schema di Sé

- Concetto centrale di Sé: costituisce la

parte relativamente più stabile del modo in

cui l’individuo di concepisce in generale

- Elementi variabili (mobili e periferici): si

aggiungono in modo temporaneo e

transitorio in funzione delle circostanze e

delle attività in cui l’individuo è impegnato

Anno Accademico 2009-1032

Gli elementi variabili

La disponibilità degli elementi variabili

- Dipende dal contesto e dal compito:

Ad esempio sono condizionati dal focusdel compito

il focus sulla promozione sforzi diregolazione messi in atto per migliorare leperformances e per la realizzazione di unSé ideale (ideal self)

il focus sulla prevenzione sforzi perevitare uno stato non desiderabile cheattiveranno un Sé obbligato (ought self)

Anno Accademico 2009-1033

George Mead

Mente, Sé e Società (1934)

l’atto sociale in quanto atto comunicativo

si presenta nella filogenesi come gesto

Il significato di un atto è dato dalla natura

della risposta che stimola negli altri

La base della relazione tra individuo e

società è la reciproca dipendenza

implicata nell’atto sociale

Anno Accademico 2009-1034

George Mead

Mente, Sé e Società (1934)

La mente è costituita dalla complessa attività di costruzione di atti sociali mediante simboli comunicativi che operano nelle interazioni

• Emerge attraverso la comunicazione in una CONVERSAZIONE DI GESTI che, attraverso il LINGUAGGIO, diventa CONVERSAZIONE DI ATTI SIMBOLICI

Anno Accademico 2009-1035

George Mead

Mente, Sé e Società (1934)

Il Sé è la mente consapevole di se stessa

IOReazione dell’individuo alla situazione sociale,

è la risposta all’atteggiamento degli altri

ME E’ costituito dalla esperienza sociale, l’insieme

organizzato degli atteggiamenti degli altri che

l’individuo assume verso se stesso

Anno Accademico 2009-1036

George Mead

Mente, Sé e Società (1934)

L’Io e il Me si alternano continuamente nel corso della

condotta - Es: si agisce come IO, si riflette sulla risposta, si

agisce tenendo conto dei risultati della riflessione – Sono stati

della coscienza e non entità concrete

Nella prospettiva INTERAZIONISTA mente e Sé non sono

quindi preesistenti rispetto al sociale, ma si costituiscono entro

lo sviluppo interattivo

Anno Accademico 2009-1037

Anno Accademico 2009-10

L’identità sociale

Anno Accademico 2009-1038

Il disagio della psicologia

sociale europea

- caratterizzazione individualista

- approccio metodologico

- rapporto con la vita quotidiana e l’ideologia

Anno Accademico 2009-1039

Il disagio della psicologia

sociale europeaPunto fondamentale è l’attenzione alla Dimensione Sociale

della Psicologia sociale in cui sia posta al centro il rapporto

tra il funzionamento psichico e i processi sociali che

modellano tale funzionamento e ne sono a loro volta

modellati

A questa prospettiva contribuisce anche la convinzione che

la psicologia sociale non possa essere neutrale e avalutativa

di fronte ai fenomeni che caratterizzano il nostro tempo

(l’esperienza dell’olocausto)

Compito della psicologia sociale è quindi comprendere come

le interazioni individuali si integrino nei loro contesti sociali.

Anno Accademico 2009-1040

Il “fallimento” della psicologia sociale tradizionale si coniuga con la

sua irrilevanza sociale, il suo agire in un “vuoto sociale”.

Occorre, secondo Tajfel, evitare ogni riduzionismo.

Non solo il riduzionismo biologico, ma anche

Quello psicologico, che vede il soggetto come una tabula rasa che

agisce in un ambiente vuoto

Quello sociologico, che si occupa di un “organismo vuoto” e che

collega immediatamente l’input sociale (es. la situazione economica)

all’output sociale (es. i fenomeni di discriminazione nell’occupazione)

Il disagio della psicologia

sociale europea

Anno Accademico 2009-1041

Si rende invece necessario un approccio che esamini le

diverse interazione concrete nel più ampio sfondo del

contesto culturale e sociale

Vengono perciò ripresi e riconcettualizzati i temi di una

parte della ricerca psicosociale, come da un lato il tema del

rapporto tra gruppi, del pregiudizio e degli stereotipi sociali

e dall’altro i fenomeni dell’influenza sociale.

Il disagio della psicologia

sociale europea

Anno Accademico 2009-1042

Tajfel cerca, su questa base, di formulare una “teoria generale

del conflitto sociale”

1) Le persone cercano si sviluppare e mantenere una

immagine di sé positiva

2) L’immagine di sé ha due componenti: un’identità

personale e un’identità sociale

Assiomi

L’identità sociale si costituisce a partire da processi di

categorizzazione e l’immagine di sé deriva dalla

consapevolezza di far parte di un gruppo sociale e dal bisogno

di agire come membri di un gruppo

TEORIA DELL’IDENTITÀ

SOCIALE

Anno Accademico 2009-1043

categorizzazione sociale identità sociale

categorizzazione sociale

Identità sociale

negativa

Exit abbandono del gruppo

Voice strategie di cambiamento sociale

Creatività sociale Competizione

sociale

- possibilità di mobilità personale tra gruppi

- permeabilità dei confini tra gruppi

- percezione di legittimità del sistema

- percezione di stabilità del sistema

Cosa influenza la

scelta?