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14/10/2015 1 Corso di preparazione al concorso a dirigente scolastico Ottobre 2015 Buon pomeriggio, Da oggi riparte il corso di preparazione al concorso a dirigente scolastico che come sappiamo il bando dovrebbe uscire con certezza insieme se non prima del 1° dicembre con il concorso a cattedre previsto dalla legge 107. 1. il regolamento prevede la prova preselettiva? Solo se si il numero dei candidati sarà superiore di 5 volte i posti messi a bando – cosa possibile se i posti a bando sono solo 600 – La darei per certa… 2. La prova scritta dovrebbe essere solo una – finalizzata ad accertare le conoscenze su tematiche che sono oggetto di questo corso: sistemi formativi, ordinamento, questioni giuridico amministrativi aspetti socio-psi co -pedagogici ecc. 3. Prova orale qui sembra che si misureranno le capacità del futuro dirigente a risolvere questioni concrete…conoscenze informatiche e la lingua inglese Superate le prove si dovrà accedere alla scuola Scuola Nazionale dell’ Amministrazione per seguire un corso di formazione – specie di tirocinio Finalmente si parte…

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Corso di preparazione al concorso a dirigente scolastico

Ottobre 2015

Buon pomeriggio,Da oggi riparte il corso di preparazione al concorso a dirigente scolastico che come sappiamo il bando dovrebbe uscire con certezza insieme se non prima del 1° dicembre con il concorso a cattedre previsto dalla legge 107. 1. il regolamento prevede la prova preselettiva? Solo se si il numero dei candidati sarà superiore di 5 volte i posti messi a bando – cosa possibile se i posti a bando sono solo 600 – La darei per certa… 2. La prova scritta dovrebbe essere solo una – finalizzata ad accertare le conoscenze su tematiche che sono oggetto di questo corso: sistemi formativi, ordinamento, questioni giuridico amministrativi aspetti socio-psi co -pedagogici ecc.3. Prova orale qui sembra che si misureranno le capacità del futuro dirigente a risolvere questioni concrete…conoscenze informatiche e la lingua ingleseSuperate le prove si dovrà accedere alla scuola Scuola Nazionale dell’ Amministrazione per seguire un corso di formazione – specie di tirocinio

Finalmente si parte…

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Il corso che parte ora… si svolge in presenza …ed è stato pensato come approfondimento sulle tematiche emerse in questi mesi in particolare la centralità è data alla legge 107 che costituisce la vera novità. Una legge che va decisamente conosciuta per le implicazione che ha sull’attività della scuola, ma che per le tematiche riguarda direttamente la preparazione al concorsoI temi del corso 1. lezione di inquadramento per fornire alcune chiavi di lettura della legge 107 - W. Moro2. lezione: come cambia (e se cambia) il ruolo del DS con la nuova legge – L. Barbirato3. lezione: valorizzazione e la gestione delle risorse nella scuola dell’autonomia - I. Summa4. lezione: il DS e la comunicazione dell’immagine della scuola F. Gallo Isp. Miur5. lezione: relazioni sindacali e contrattazione di istituto – L.Berti DSQuesto corso è uno sviluppo è per i colleghi che sono già iscritti mentre per i nuovi potranno accedere a tutti i materiali presenti in piattaforma con le relative esercitazioni.La metodologia: gli incontri sono organizzati in lezioni stimolo/inquadramento e in esercitazioni su test a risposta multipla

il programma della nova fase del corso

LE CHIAVI DI LETTURA DELLA LEGGE N. 107Sulla

RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE E DELEGA PER IL RIORDINO DELLE

DISPOSIZIONI LEGISLATIVE VIGENTIWalter Moro

Corso di preparazione al concorso a dirigente scolastico

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COME VA LETTA LA LEGGE N. 107 identificata anche come “la Buona scuola?PARTIAMO DICENDO subito che è un testo complesso di nonfacile lettura che non stimola per così com’è strutturato la lettura. Per questo motivo spesso se ne parla a sproposito e oggetto di strumentalizzazione in quanto non è adeguatamente conosciuta, questa legge dagli insegnanti, dai dirigenti scolastici e dalla pubblica opinione e dai media.IN GENERALE va detto che i testi normativa, le leggi in vigore nel nostro sistema scolastico non vengono fatte oggetto di studio dagli stessi addetti ai lavori

LA LEGGE N 107 - 2015

IN PRTICOLARE questa legge è anomala rispetto agli altri testi normativi in vigore nel sistema di istruzione e formazione sembra pensata per non essere oggetto di studio. RISULTA COMPOSTA da un solo articolo che contiene 212 commi; non è un testo suddiviso in articoli e paragrafi;è un testo che tratta un’ alta varietà di tematiche eterogenetra loro che richiede per essere capito una conoscenza approfondita delle leggi in vigore nel sistema di istruzione .

UNA TESTO REDATO IN MODO ANOMALO

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Questi sono alcuni limiti della legge.Vediamo gli aspetti nuovi che contiene questa legge1. è una legge che contiene molte deleghe2. è una legge che per essere capita richiede un approccio di LETTURA SISTEMICO – cioè va letta in relazione ad altre leggi in vigore nel sistema di istruzione e formazione;3. è una legge che DEFINISCO FUNZIONALISTICA e PRAGMATICA in quanto oltre che ad indicare il contenuto stabilisce i tempi di attuazione e le risorse economiche che vengono destinate attraverso lo strumento del decreto ministeriale - Questa aspetto è la vera novità

GLI ASPETTI DI NOVITÀ DELLA LEGGE

E’ una LEGGE DELEGA; in quanto il GOVERNO È DELEGATO ad ADOTTARE ENTRO 18 MESI dalla data di entrata in vigore della legge a emanare uno o più DECRETI LEGISLATIVI al fine di provvedere al “riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione (comma 180)”I DECRETI SU PROPOSTA del Ministro dell’istruzione in concerto con il Ministro dell’economia e della pubblica amministrazione e con il previo parere della Conferenza Stato /Regioni – gli schemi dei decreti - vengono inviati alle COMMISSIONI PARLAMENTARI che devono ESPRIMERE PARERE ENTRO 90 GIORNI; su questi decreti il governo, entro due anni, può adottare disposizioni integrative e correttive ai medesimi decreti(comma 182 – 184)

E’ UNA LEGGE DELEGA

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PROPONGO di LEGGERE questa LEGGE con alcune chiavi di letture – con molte lenti – chiaramente non escludo che ci possono essere altre chiavi di lettura rispetto a quello che propongo in questa lezionePrima di tutto IL TITOLO DELLA LEGGE che certamente non è la buona scuola, questo è uno SLOGAN che ha poco a che fare con il documento lanciato un anno fa dal governo Renzi, diciamo che molti punti contenuti in quel documento si sono persi per strada altri però sono rimasti e altri ancora si sono aggiunti. Apro una parentesi, la spinta a emanare questa legge ricordo deriva dalla sentenza della corte europea di GIUSTIZIA che intimava al governo ad assumere il personale docente precario

LE CHIAVI DI LETTURA DELLA LEGGE?

IL TITOLO DELLA LEGGE parla di riforma del sistema nazionale di istruzione e del sistema della formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.SOTTOLINEO: 1) la legge parla non solo del sistema di istruzione di competenza esclusiva dello stato, ma anche del sistema di formazione che è di esclusiva competenze delle Regioni. (riferimento oltre che al sistema della formazione professionale e agli ITS di competenza delle regioni) C’è da chiedersi se questo aspetto non vada esaminato in rapporto alla discussione sulla riforma costituzionale in particolare sulla revisione dell’art.1172) Secondo la delega riguarda solo il riordino delle leggi esistenti o si riferiscono ad un ridisegno del sistema di istruzione e formazione più ampio? Quali sono i confini che il governo si è dato in materia delegata? Di fatto sottratta all’approvazione del Parlamento?

SAPER LEGGERE E CAPIRE IL TITOLO DELLA LEGGE

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VENIAMO alcune CHIAVI di LETTURA1.il RILANCIO dell’autonomia scolastica attraverso il potenziamento dell’offerta formativa2. il ruolo del dirigente scolastico – tema che sarà trattato dalla Barbirato3. la formazione – premialità e valorizzazione della professionalità4. l’alternanza scuola - lavoro5. il piano nazionale digitale 6. l’immissione in ruolo dei docenti - rientra nella relazione di I.Summa e d iL. Berti7. l’edilizia scolastica8. le deleghe

Chiaramente mi soffermo solo su alcune di queste tematiche in particolare autonomia, potenziamento dell’offerta formativa, formazione e premialità

QUALI CHIAVI DI LETTURA?

NON CI SONO DUBBI L’ASSE PORTANTE della legge l’architrave del Legge – è innervato sul rilancio dell’autonomia del dpr n. 275/99 che deriva dall’art. 21 della legge delega n. 59 del 1997.E’ FUORI DUBBIO che il regolamento dell’autonomia delleistituzioni scolastiche non è mai effettivamente entrato in vigore, ma sia rimasto sulla carta, congelato e messo in frigorifero dai governi di centro destra. Ora il governo Renzie il Ministro Giannini hanno deciso di scongelare il dpr 275.QUESTA È LA VERA SFIDA DEL DISEGNO DI LEGGE N. 107

Il rilancio dell’autonomia delle istituzioni scolastiche

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DI FATTO SE SI OSSERVA la legge composta da un solo articolo. L’articolo 1 della legge a cui seguono 212 commi, indica i principi e le finalità, recita:“Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanete di ricerca, sperimentazione e

innovazione didattica…la presente legge dà PIENA ATTUAZIONE ALL’AUTONOMIA delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione finanziaria”

L’ART 1. la finalità: dare piena attuazione all’autonomia

Il comma 2 e 3 sono di fatto una trascrizione degli art. 3, 4 e 5 del dpr275/99…in cui si dice che “ l’istituzione scolastica effettua la PROGRAMMAZIONE TRIENNALE dell’offerta formativa per il

potenziamento dei saperi e delle competenze… la piena realizzazione del curricolo sono perseguiti mediante forme di flessibilità dell’autonomia didattica e organizzativa previste nel dpr 275…attraverso la modularità, il potenziamento del tempo scolastico, dotazione dell’organico dell’autonomia, la programmazione pluri-settimanale e flessibilità dell’orario complessivo del curricolo…” (comma 3)

PER DARE PIENA ATTUAZIONE al processo dell’autonomia è prevista la dotazione di un organico aggiuntivo dell’autonomia” (comma 5)

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Dalla lettura emerge chiaramente che la sfida è quella di REALIZZARE concretamente l’AUTONOMIA delle scuole

ATTRAVERSO una SERIE di nuove iNDICAZIONINORMATIVE che sono pienamente coerenti con il DPR 275 – il regolamento dell’autonomia.CHE PASSANO ATTRAVERSO il POTENZIAMENTO QUALITATIVO dell’offerta formativa GESTITA con RISORSE

PROFESSIONALI AGGIUNTIVE RISPETTO A QUELLE ATTUALI.

E’ questo un aspetto normativo nuovo, rilevate.

L’AUTONOMIA: UNA DELLE CHIAVI DI LETTURA DELLA LEGGE N.107

QUESTO È UN PASSAGGIO importante: RILANCIARE

l’autonomia significa PROGETTARE in modo QUALITATIVO l’offerta formativa.

PER QUESTO la legge va letta in modo SISTEMICO – va vista CORRELATA con le ALTRE NORMATIVE che sono in vigore - in particolare con il dpr 275 sull’autonomia scolastica; con le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e primaria e sec. di 1°grado; con il curricolo nazionale dei licei e delle linee guida dei tecnici e professionali; con il dpr n. 80 sulla valutazione e autovalutazione di istituto…. RAV; con i nuovi criteri di certificazione delle competenze

UNA SECONTA CHIAVE : LA LETTURA SISTEMICA

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Voglio evidenziare

che questa LETTURA CORRELATA delle NORME

hanno a che fare direttamente con la PROGETTAZIONE del piano triennale dell’offerta formativa.

RAGIONARE sui CRITERI di progettazione del

potenziamento dell’offerta formativa SIGNIFICA RAGIONARE sulla didattica per competenze, sul curricolo verticale, sulle metodologie didattiche, sulla valutazione e sulla certificazione delle competenze

LA LETTURA CORRELATA E LA PROGETTAZIONE DEL POF TRIENNALE

VA EVIDENZIATO che LO STRUMENTO che viene individuato per rilanciare l’autonomia scolastica è il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE. PIANO che la scuola ha sempre fatto dall’introduzione

dell’autonomia in quanto previsto nell’art 3. Del dpr 275 “ … CHE PERÒ è stato spesso fatto come ATTO BUROCRATICO, FORMALE di ADEMPIMENTO e non come la cartafondamentale su cui basare le linee programmatiche della strategia formativa della scuola, coerenti con le azioni di insegnamento apprendimento messe in atto nell’attività svolta in classe dagli insegnanti.

Autonomia e POF FORMALE

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Il PUNTO DEBOLE di molti POF è determinato dallo SCOLLAMENTO tra ciò che viene dichiarato e ciò che realmente viene poi concretamente tradotto di fatto nella scuola e nelle classi.Questo è il NODO da affrontare se vogliamo realmente dare gambe all’autonomia.Questa DIVARICAZIONE tra quanto dichiarato e quanto di fatto praticato non dipende solo dalla scuola, ma va in larga parte individuato nella CARENZA DI RISORSE umane e professionali e in alcuni LIMITI presenti nella normativa che ora con la legge 107 vengono superati.

LO SCOLLAMENTO DI MOLTI POF: TRA DICHIARATO E PRATICATO

La domanda –QUESTI LIMITI IN QUALE MODO la legge 107 intende SUPERALI?A me sembra che il rilancio dell’autonomia venga prospettato in DUE AZIONI/DIREZIONI FONDAMENTALI E CONVERGENTI.

1. LA PRIMA con la costituzione dell’organico dell’autonomiaDOVE È PREVISTO a partire dal prossimo mese di novembre ( precisamente dal 12 al 20) che in ogni scuola ci siano mediamente sei/sette docenti in più per tutti gli ordini scolastici. SI TRATTA DI UN ORGANICO “funzionale alle esigenze didattiche, DOVE questi docenti “ CONCORRONO alla realizzazione del piano dell’offerta formativa con “ATTIVITÀ DI INSEGNAMENTO, di POTENZIAMENTO, di SOSTENGO, di ORGANIZZAZIONE e di PROGETTAZIONE”.

OGNI SCUOLA AVRÀ UN ORGANICO AGGIUNTIVO

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VA EVITATO che l’organico aggiuntivo venga UTILIZZATO principalmente per svolgere attività LEGATE ALLE SUPPLENZE, queste risorse va impiegate per migliorare e potenziare l’offerta formativa della scuola. – Questo è fondamentale COME SAPPIAMO il comma 85 prevede che le supplenze al di sotto dei 10 giorni vengano gestite da tutto organico dell’autonomia. E’ questa scelta che qualifica il piano dell’offerta formativa.

PER QUESTO la scuola deve individuare bene le priorità e gli obiettivi che emergono dai dati dell’autovalutazione di istituto. E PROGETTARE – quindi - le attività educative in modo coerentecon gli obiettivi utilizzando poi l’organico aggiuntivo – ma non solo l’organico aggiuntivo- per realizzare questi obiettivi.

L’organico aggiuntivo non va utilizzato per le supplenze

LA SECONDA DIREZIONE strettamente connessa – con quanto abbiamo detto sinora – si basa sulRILANCIO dell’autonomia attraverso la PROGETTAZIONE del PIANO TRIENNALE dell’OFFERTA FORMATIVA che viene potenziato DA 17 OBIETTIVI FORMATIVI /TEMATICHE di intervento che non sostituiscono al curricolo ordinario, ma lo integrano e lo potenziano con lo scopo di elevare la qualità degli apprendimenti.

PROGETTARE IL POF

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PARLIAMO di un POF TRIENNALE – che è il documento fondamentale dell’identità culturale e progettuale dell’istituto (ex art. 3 del dpr 275) Che si pone in continuitàcon il POF ORDINARIo – che la scuola ha già fatto - che però ha una sua specificità in quanto e un POF POTENZIATO con un organico aggiuntivo assegnato per migliorare l’offerta formativa

FUNZIONALE a raggiungere gli obiettivi indicati nei sette - campi di potenziamento - previsti nella cm del 21 settembre ricavati dai 17 obiettivi riportati nel comma 7 della legge 107 -

COME SI PUÒ VEDERE IN QUESTA SLIDE

POF triennale Potenziato

E’ SU QUESTI CAMPI CHE LE SCUOLE sono chiamate ad indicare le PRIORITÀ e a scegliere gli OBIETTIVI FORMATIVi. COME sappiamo SEI CAMPI/TEMATICHE sono riferiti alla scuola del primo ciclo e sono :1.POTENZIAMENTO UMANISTICO SOCIO ECONOMICO E PER LA LEGALITÀ 2.POTENZIAMENTO LINGUISTICO3.POTENZIAMENTO SCIENTIFICO; 4.POTENZIAMENTO ARTISTICO MUSICALE 5.POTENZIAMENTO MOTORIO 6.POTENZIAMENTO LABORATORIALEPer la sec. di secondo grado è previsto un campo di potenziamento in più in quanto il campo umanistico e socio economico viene sdoppiato(Comma 7)

LE SETTE AREE TEMATICHE

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CHIARAMENTEla SFIDA che abbiamo di fronte è quella di potenziare l’offerta formativa VALORIZZANDO TUTTE le areetematiche di intervento PUNTANDO A REALIZZARE concretamente il curricolo verticale incentrandolo su una PROGETTAZIONE basata sull’apprendimento per COMPETENZE. È questa la vera sfida che la scuola ha di fronte.ANCORA oggi - una larga parte della scuola - pratica una didattica basata su una LOGICA SEQUENZIALE, consecutiva INCENTRATA sulla PROGRAMMAZIONE per obiettivi.

VALORIZZARE TUTTI I CAMPI DI INTERVENTO

IL SALTO DI QUALITÀ deve essere fatto nella direzione della PROGETTAZIONE DIDATTICA per COMPETENZE basata su un paradigma di tipo generativo, ricorsivo, olistico di utilizzo sociale dei saperi e della cultura. IL PUNTO E’ CHE DOBBIAMO – se volgiamo realizzare una didattica che incida sulla qualità - METTERE al CENTRO L’APPRENDIMENTO - l’alunno che apprende. SPOSTANDO il baricentro dall’insegnamento all’apprendimento, puntando su una didattica incentrata su metodologie interattive e cooperative; a progettare ambienti significativi per l’ apprendimento.

PUNTARE SU UNA DIDATTICA PER COMPETENZE

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A CHI COMPETE L’ELABORAZIONE DEL POF?

La legge n. 107 – ATTRIBUISCE AL COLLEGIO cioè al corpo docente la funzione di ELABORARE IL POF sulla «base degli INDIRIZZI per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione DEFINITI dal DIRIGENTE SCOLASTICO. Il piano è approvato dal consiglio di istituto. (comma 4) . IN SINTESI il DS propone gli indirizzi del POF, il collegio ha il compito di elaborarlo e il consiglio di istituto di approvarlo.

Come si può capire il ruolo del Ds diventa determinante, non è il il Consiglio di Istituto che definisce le linee di indirizzo. E’ un cambiamento rispetto alla normativa attuale.

IL POF VIENE ELABORATO DAL COLLEGIO in base agli indirizzi del DS

VEDIAMO IN DETTAGLIO TUTTE LE FASI di GESTIONE DEL POFFASE 1. Entro il mese di ottobre le istituzioni scolastiche predispongono il piano triennale dell’offerta formativa – il piano può essere rivisto annualmenteFASE 2 .IL DS nel predisporre gli indirizzi per le attività della scuola promuove anche rapporti con gli enti locali, le realtà istituzionali del territorio, centri culturali, economici; tiene conto anche delle proposte delle famiglie, associazioni genitori…FASE 3. Il DS definisce gli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione – l’atto di indirizzo è già previsto dal dpr 275FASE 4 il collegio dei docenti elabora il piano triennale sulla base degli indirizzi definiti dal DSFASE 5 Il consiglio di istituto approva il POFFASE 6. Dopo l’approvazione il Piano da parte del CdI ne vien data pubblictàFASE 7. L’USR verifica il piano triennale limitatamente alla congruenza tra organico assegnato e e l’utilizzo delle risorse umane. L’USR trasmette al Ministero gli esiti

LE FASI DI GESTIONE DEL PIANO triennale dell’OFFERTA FORMATIVA

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La formazione e lo sviluppo professionale dei docenti

UN’ALTRA CHIAVE DI LETTURA RIGUARDANO:

L’AGGIONAMENTO, LA FORMAZIONE e LA VALORIZZAZIONE della PROFESSIONALITA (commi che vanno dal 121 al 130).

Si tratta di una serie di commi che sono destinati se applicati coerentemente ad incidere sulla qualità della scuola e sul profilo professionale dei docenti.

QUI DISTINGUEREI l’aggiornamento e la formazione dalla premialità prevista nei commi 126/130

La formazione continua dei docenti e la premialità comma 121/130

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VOGLIO SOTTOLINEARE che la legge 107 punta a tenere STRETTAMENTE COLLEGATI i processi innovativi introdotti con il piano triennale dell’offerta formativa con una NUOVA CONCEZIONE DELLA FORMAZIONE IN SERVIZIO che diventa obbligatoria, permanente e strutturata.

PARLIAMO di una formazione sempre di più legata ai RISULTATI SCOLASTICI, agli ESITI dell’apprendimento. Quindi oggetto di valutazione – attraverso gli indicatori del RAV e quindi sottoposta ad una continua azione di miglioramento.

IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Sul piano dell’aggiornamento e della formazione ci sono rilevanti novitàLA PRIMA riguarda il bonus di 500 euro previsto per l’aggiornamento che ogni docente può spendere per attività sia di formazione sia per attività culturali e altre attività definiamole ricreative…LA SECONDA NOVITÀ rilevante è che la FORMAZIONE IN SERVIZIO diventa obbligatoria, permanete e stabileParliamo di una formazione coerente con il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA, quindi progettata, legata al contesto, in particolare al piano di miglioramento previsto dal RAV. E’ QUESTO IL PUNTO INTERESSANTE.Nb. su tutta la tematica della formazione saranno predisposte delle linee – definisce i criteri, gli obietti e le risorse del Piano Nazionale di formazione

AGGIORNAMNTO e FORMAZIONE OBBLIGATORIA

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Vediamo alcuni aspetti di sviluppo legati alla formazione. Il PIANO DI MIGLIORAMENTO

Non ci sono dubbi la programmazione triennale dell’offerta formativa VA LEGATA ALLA MESSA IN ATTO di un PIANO DI FORMAZIONE in servizio dei docenti. Parliamo di una STRETTA CONNESSIONE tra POTENZIAMENTO dell’offerta formativa e AZIONI DI MIGLIORAMENTO che passano principalmente attraverso un’attività di valorizzazione delle risorse professionali e di formazione in sevizio che deve diventare continua, stabile e strutturata.

IL TERZO ASPETTO: IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

LA STRETTA CONNESSIONE tra formazione dei docenti e miglioramento della QUALITA’ DEGI ESITI DI APRENDIMENTO pone la necessità di INVESTIRE SU UN NUOVO MODELLO DI FORAMZIONE.L’IDA è quella di puntare NON SU UN GENERICO AGGIORNAMENTO MA SU UNA FORAMZIONE intesa COME RICERCA AZIONE, basata sulla ricerca didattica perché incentrata sull’apprendimento quindi legata ai campi di potenziamento e agli obiettivi formativi.DOVE protagonista della propria formazione è il docentechiamato a produrre STRUMENTI DA APPLICARE E SPERIEMNTARE DIRETTAMENTE IN CLASSE con glistudenti.

UN NUOVO MODELLO DI FORAMZIONE: LA RICERCA AZIONE

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In questo senso parliamo di una PROGETTAZIONE della FORMAZIONEcome PIANO DI MIGLIORAMENTO delle COMPETENZE PROFESSIONALI dei docenti incentrate nel CONTESTO di insegnamento apprendimento. Trova i suoi rifermenti nel piano di miglioramento del RAV. PARLIAMO DI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO –anche per gli insegnanti –di un ambiente che deve essere organizzato, incentivato e motivato. Gli insegnanti dell’organico aggiuntivo devono essere oggetto di un percorso di accoglienza e di formazione – che può essere svolta dai docenti esperti della scuola. UN RUOLO DECISIVO lo svolge il DS che deve creare le condizioni, affinchèla formazione sia sentita come UN INVESTIMENTO PRIORITARIO della scuola per migliorare il clima, le competenze professionali e la qualitàdegli apprendimenti. In altre parole il DS deve valorizzare e motivare gli insegnanti che investono nella formazione.

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO PER GLI INSEGNANTI

VOGLIO SOTTOLINEARE CHE il MODELLO DI FORMAZIONEbasato sulla ricerca- azione è DESTINATO nel medio periodo ad INCIDERE in modo significativo sul PROFILO PROFESSIONALE del docente che sarà obbligato a organizzare una didattica PIÙ SULL’APPRENDIMENTO che SULL’INSEGNAMENTO , dovrà passare da una didattica basata sulla LEZIONE trasmissiva a una incentrata su METODOLOGIE ATTIVE, sul cooperative learning, sulla motivazione e il protagonismo dello studente nella costruzione del spere. Il ruolo dell’insegnante cambia, si arricchisce di competenze professionali, didattiche, metodologiche, pedagogiche.

IL NUOVO PROFILO PROFESSIONALE DEL DOCENTE

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Il ruolo dell’insegnante cambia, si arricchisce di competenze professionali, didattiche, metodologiche, pedagogiche

SOTTOLINEO CHE L’INSEGNANTE nella didattica basata sul laboratorio , sulla didattica cooperativa svolge un ruolo di mediatore, di guida e di regista, non si limita solo a trasmettere nozioni, ma partecipa attivamente alla costruzione del sapere.

COSTRUIRE AMBIENTI DI APPRENDIMENTO PER GLI INSEGNANTI

Il comma 126 – recita che è “previsto un apposito fondo con lo stanziamento di 200 milioni di euro a decorre dall’anno scolastico 2016 per la valorizzazione del merito della professionalitàdocente”.E’ il passaggio forse più delicato e contestato della legge 107Il comma 127 dice che “il dirigente scolastico sulla base dei criteriINDIVIDUATI DAL COMITATO PER LA VALUTAZIONE dei docenti assegna annualmente al personale docente una somma del fondo sulla base di motivata valutazione”Il bonus (comma 128) è destinato a valorizzare il merito del personale docete di ruolo.Compito di definire i criteri spetta a COMITATO DI VALUTAZIONE dei docenti

LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEL PERSONALE DOCENTE

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Il comitato che rimane in carica tre anni ed è composto da: tre docenti, due genitori per la scuola del ciclo primario e da uno studente per la sec. di secondo grado (con un solo genitore)più un componente esterno.

Il comitato INDIVIDUA i criteri di valutazione dei docenti in base ai criteri (riportati nel comma 129 che sono:a) della qualità dell’insegnamento del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti

Da chi è composto il comitato di valutazione?

b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica e nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alle diffusione delle buone pratiche

c) della responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione dei docenti

Inoltre il comitato esprime parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed educativo

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Quello che mi sembra importante sottolineare è che la VALORIZZAZIONE del merito va nella DIREZIONE DI INCENTIVARE il modello professionale centrato sull’apprendimento in quanto i criteri indicati per riconoscere il merito fanno riferimento se si osservano bene ai risultati di apprendimento. INFATTI SI PARLA: di successo formativo e scolastico degli studenti ; di potenziamento delle competenze; di innovazione didattica e metodologica; di ricerca didattica ed educativa; di diffusione delle buone pratiche; di assunzione di responsabilità e coordinamento organizzativo. Sono criteri soprattutto qualitativi e non quantitativi.Come si vede questi criteri sono coerenti con gli indicatori presenti nel RAV

I criteri della premialità sono coerenti con il RAV

VOGLIO SOTTOLINEARE che l’incentivo alla professionalità va evitato che venga distribuito a tutti i docenti, in questo modo non si cambierebbe nulla, il bonus deve essere significativo destinato a premiare una parte dei docenti - a cui possono accedere a rotazione nel corsi degli anni altri docenti.Questo del merito è un TEMA CALDO se non sia agisce bene è su questo terreno che possono svilupparsi conflitti e resistenze. QUI IL RUOLO DEL DS È FONDAMENTALE deve dimostrare di avere una FORTE LEADERSHIP di operare in una logica cooperativa, di saper valorizzare gli insegnanti, basata su processi trasparenti, su indicatori condivisi sui risultati. Il consiglio è di partire dai dati che emergono dal rav e dimostrare i risultati raggiunti con prove oggettive. I criteri qualitativi sulla premialità devono comunque basarsi su dati oggettivi, riscontrabili e non arbitrari o personali.

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LE FASI 1. la scuola dell’autonomia ha il compito di definire i criteri così dice la L. 107 – in realtà i criteri sono già determinanti dal comma 129 lettera a, b e c- Il comitato di valutazione misto dura in carica tre anni: risulta di difficile gestione soprattutto per la presenza delle componenti eterne; Il comitato è presieduto dal DS e dovrà essere nominato entro l’anno scolastico 2015/16.Il fondo con decreto ministeriale viene ripartito tra gli USR in proporzione al numero dei docenti di ruolo presenti sui posti di dotazione organica si tiene conto anche dei fattori di complessità delle are a rischio; il fondo viene ripartito con i medesimi criteri tra le istituzioni scolastiche del territorio.Tenendo conto che le attuali istituzioni sono 8.382 il bonus mediamente è di 23.850 euro Le tre are su cui stabilire gli indicatori incoerenza con i criteri sono: attività professionale, qualità dell’insegnamento, risultati ottenuti, responsabilità assunte

Le fasi

1.L’alternanza scuola lavoro – in linea con il decreto legislativo n.77 / 05 – è previsto per gli istituti tecnici nel triennio che mettano in atto percorsi di alternanza scuola lavoro di almeno 400 ore e per i licei una durata di almeno 200 ore nel triennio – I percorsi sono inseriti nei piani triennali dell’offerta formativa. E’ prevista una Cartadei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola lavoro. Viene istituito il registro nazionale delle imprese/enti pubblici disponibili per l’alternanza scuola lavoro delle imprese. L’alternanza scuola lavoro “può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche”.Gli elementi innovativi introdotti dalla L 107 vanno visti in relazione a quanto già riportato nel dpr 87- 88/2010 degli istituti professionali e istituti tecnici dove si parla di stage, tirocini e alternanza scuola lavoro (qual è la distinzione?). Sul piano metodologico si parla di una didattica basata sul laboratorio, sull’orientamento progressivi, sulla personalizzazione sul lavoro cooperativo per progetti. C’è anche un richiamo nel Licei (dpr n.89/ marzo 2010) dove si parla di esperienze pratiche e di tirocinio.Per attività di formazione in materia di sicurezza, tutela alla salute e per corsi rivolti all’alternanza scuola lavoro è prevista (“autorizzata”) la spesa di 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016

Altro tema importante: l’alternanza scuola lavoro,

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2.Le linee guida per i percorsi –post diploma - degli ITS Istituti tecnici superiori: riconoscimento dei crediti – acquisiti dagli studenti spendibili in ambito universitario (commi48/55)3.Il piano nazionale per la scuola digitale, al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale , il Miur adotta il piano nazionale per la scuola digitale in collegamento con la programmazione europea e regionale e con il progetto strategico nazionale per la banda larga (commi 45-55)Il piano digitale dovrà rientrare nel POF triennale a partire dal prossimo anno scolastico – Le scuole possono individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia docenti a cui affidare il coordinamento del piano (commi 57, 58,59)

linee guida per i percorsi degli ITS e piano nazionale per la scuola digitale

A partire dai commi 153 a 162 viene delineato il piano per l’edilizia scolastica . Si parla di costruzioni innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzata dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento. Quante nuove scuole si prevede di costruire per regione?

Da una a cinque scuole ed è stanziata una somma di 300 milioni nel triennio 2015/17…

L’edilizia scolastica

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I due commi 180 e 181 regolano le deleghe che il governo si è attributi per il riordino del sistema di istruzione. Il testo recita: “il Governo è delegato ad adottare entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge uno o più decreti legislativi al fine di provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione, anche in coordinamento con le disposizioni di cui alla presente legge” Quali sono i campi su cui il governo è delegato ad intervenire? Sono novecampi dalla lettera a alla lettera i.Cito rapidamente. Innanzitutto questi campi non hanno lo stesso peso, alcuni sono di risistemazione e di razionalizzazione della normativa vigente che nel corso degli anni è andata accumulandosi costruendo un ginepraio spesso difficile da districare. In pratica e la ristesura del TESTO UNICO riferito al decreto legislativo n.297 del 16 aprile 1994. Si punta a snellire e a creare un testo unico aggiornato. Qui oltre che a ridefinire la coerenza delle norme sulla scuola è fondamentale l’adeguamento della normativa italiana al quadro giuridico dell’Unione Europea.

LE DELEGHE

B) riordino adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e accesso nei ruoli di coente nella scuola secondaria, in modo da renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione.Novità rilevanti: il percorso: 1. laurea magistrale –concorso nazionale – assunzione a contratto retribuito a tempo determinato triennale di tirocinio. Conseguimento nel primo anno di contratto di un diploma di specializzazione – al termine di un corso annuale istituto anche in convenzione con le scuole le università. Nei due anni successivi attiva il tirocinio e la graduale assunzione…

b)Il nuovo sistema di formazione inziale

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c) Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione.

Viene prevista una revisione di tutta la materia relativa al sostegno: ridefinizione del ruolo del personale docente di sostengo; revisione dei criteri di inserimento nei ruoli per il sostegno; indicatori per l’autovalutazione; revisione e razionalizzazione degli organismi che operano a livello territoriale…ecc

c)Inclusione scolastica

d) Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, nel rispetto dell’art.117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorso dell’istruzione e formazione professionaleMateria di contenzioso con la conferenza stato regioni. Ridefinizione degli indirizzi delle articolazioni e delle opzioni dell’istruzione professionali …e) istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalla scuole dell’infanzia.La prospettiva è un ridisegno del percorso 0 /sei… con generalizzazione della scuola dell’infanzia…Non si capisce come si colloca la scuola dell’infanzia nel rapporto 0 tre che ha un carattere più di servizio che di scuola

d) Revisione dei percorsi dell’istruzione professionali nel rispetto dell’art.117

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g) Promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici e sostengo della creatività connessa alla sfera esteticaLa finalità il potenziamento della filiera della cultura- artistica, delle tecnologie sul territorio e il potenziamento soprattutto delle scuole a indirizzo musicale sul territorio… il tutto risulta molto fumosoh) Revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero ..i)Adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di Stato anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze. Cosa nasconde questa delega? Due gli aspetti importanti: a) riguarda la revisione dell’esame di Stato nella sec. di primo grado e soprattutto la riforma degli esami di Stato nella sec. di secondo grado

Alcuni consigli per rispondere correttamente ai quesiti1.La lezione serve ad inquadrare la problematica ed è strumentale all’esercitazione basata sulle rispose ai quesiti2. I quesiti sono stati costruite a risposta multipla, dove almeno due sono decisamente non corrette e altre due invece possono essere simili, ma solo una è quella corretta;3. il test richiede una attenta lettura della domanda, molte volte la stessa domanda indirizza alla risposta giusta;3. E importante entrare nella cultura del test attraverso una continuo allenamento sui test che trovate in piattaforma; a4. l’esercitazione basata su test serve:1. a fissare alcuni concetti e a ripassare la lezione, 2. stimola anche la necessita di approfondimenti; 3 a misurare qual è il livello di conoscenza dell’argomento;

I TEST: ALCUNI BUONI CONSIGLI

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ORA LA PALLA PASSA

A VOI buon lavoro

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LA PROCEDURA PER LA STESURA DEL POF TRIENNALELink – Qual è la procedura per la progettazione del Piano dell’offerta formativa triennale indicato nella legge 107? Qual è il ruolo del DS, del collegio dei docenti e del consiglio di istituto? Cambia rispetto al regolamento dell’autonomia? Cosa cambia con al nova legge?

Innanzitutto il Piano dell’offerta formativa rimane “il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplica la progettazione curricolare , extracurricolare, educativa e organizzativa che le scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” .

PROVO A SINTETIZZARE

∗ Si modifica la procedura l’iter per la stesura e l’approvazione del POF.

∗ Le linee di indirizzo che prima erano di competenza del CdI ora invece è compito del DS di proporle. La normativa conferma l’attribuzione al collegio dei docenti la funzione di elaborazione del POF sulla base però degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definite dal dirigente scolastico (art. comma 14) anziché degli indirizzi del Consiglio di istituto .

∗∗ L’elaborazione – commissioni – dipartimenti verticali – indicare i

traguardi dis viluppo delle competenze previste dalle indicazioni nazionali – in uscita che lo studente deve raggiungere….

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∗ L’iter per la stesura del POF prevede che le linee di indirizzo siano predisposte dal DS che vengano approvate dal CdI e dal Collegio

∗ Il collegio dei docenti sulla base degli indirizzi ha il compito di elaborare il piano dell’offerta formativa.

∗ A sua volta l’USR verifica che il Piano triennale rispetti i limiti dell’organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al MIUR gli esiti della verifica.

∗ Il piano ha una durata triennale può però essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre.

∗ Link - MODELLO della RICERCA AZIONE: 1. Formazione in servizio come ricerca azione; 2. formazione legata al contesto specifico della scuole, legata intimante all’attività che l’insegnante ha progettato; 3. ricerca didattica tarata sui livelli di competenze che gli insegnanti possiedono (non si tratta di propinare teorie astratte); 3.1. ma di fornire strumenti metodologici da applicare e sperimentare con gli studenti; 4. parliamo di ricerca azione che va guidata e accompagnata da un equipe di esperti che hanno chiaro e condiviso il percorso di formazione con i docenti; 5. la ricaduta della ricerca azione nella classe deve essere oggetto di valutazione in termini di risultati di apprendimento degli studenti..

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∗ VEDIAMO DA QUALI ASPETTI DOVREBBE ESSERE COMPOSTE LE LINEE DI INDIRIZZO DI UN POF

∗∗ A. UNITARITA DEL PIANO

Il piano deve contenere - qui facciamo riferimento ad un comprensivo l’indicazione che il POF realizzi l’unitarietà dell’ISTITUO COMPRENSIVO –ne definisca le linee progettuali comuni e il curricolo continuo – pur nel rispetto delle identità di ciascun plesso

∗ 2. le attività curricolari ed extracurricolari previste non vanno viste inserite in un quadro unitario, coerente ed organico

∗∗ 3. le linee di indirizzo si muovono dentro dentro alle attività che l’istituto

ha già messo in campo – il pof triennale – non cala dall’alto ma si pone in continuità con quanto è stato progettato negli anni precedenti

∗ B. ASPETTI METODOLOGICI – ORGANIZZATIVI∗ Particolare cura dovrà essere riservata agli aspetti organizzativi del funzionamento

dell’istituzione scolastica in quanto la dimensione dell’ IC richiedono chiarezza nei ruoli e nelle responsabilità e efficacia comunicativa tra le diverse componente

∗ …∗ C . COMPETENZE DI CITTADINAZA∗ ….∗ D. ASPETTI CONTENUTISTICI∗∗ ….∗ Potenziare l’offerta formativa…; il piano triennale dovrà contenere il curricolo di

istituto … si dovrà lavorare alla costruzione del curricolo verticale di istituto…. Tenendo conto da quanto emerso dal RAV; garantendo il raggiungimento del profilo di competenze previsto in uscita dai cicliil curricolo andrà completato con le competenze chiave di cittadinanza…

∗ L’organico dell’autonomia dovrà essere impegnato per sviluppare efficaci interventi di differenziazione, personalizzazione dei percorsi formativi, dovrà tenere conte delle seguenti azioni di prioritarie:

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∗ E. ORGANICO DELL’AUTONOMIA

∗∗ F. FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

∗ Il piano di formazione deve essere progettato tenendo conto dalle priorità indicate nelle azioni di miglioramento del RAV e finalizzate a sviluppare le competenze per gestire il potenziamento dell’offerta formativa previste nelle discipline introdotto con la legge 107.

∗ PER avere La dotazione organica aggiuntiva – parliamo dai sei ai sette docenti – è fondamentale che le scuole individuino le priorità d’intervento nell’ambito degli obiettivi riportati sopra, coerenti con la programmazione dell’offerta formativa –elaborato in base al documento di sugli indirizzi forniti dal Ds e dagli oocc.

∗∗ La CM del 21/09 accorpa le aree di intervento – finalizzate al

potenziamento dell’offerta formativa – a campi di intervento∗ Sette campi di potenziamento dell’offerta formativa per le

scuole del secondo ciclo e sei campi per quelle del primo ciclo.∗ Per quanto riguarda i campi riferiti alla scuola del primo ciclo c’è

la possibilità di utilizzare l’organico aggiuntivo in verticale - modo funzionale – nella primarie e nelle secondaria di primo grado.

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∗ LE PROPOSTE DI FABBISOGNO le scuole devono inserirle nel SIDI, tramite apposita funzione che verrà messa disposizione dal 10 al 15 ottobre; ( entro il periodo che va dal 12 al 20 novembre verranno assegnati i docenti dell’organico aggiuntivo alla singole scuole) per comunicare individuando in ordine di preferenza tutti i campi di potenziamento corrispondenti alle aree previste dal comma 7 della legge 107.

∗ E’ importate che le scuole indichino le priorità che intendo perseguire per ampliare la propria offerta formativa. Le scuole per questo devono indicare un ordine d preferenza rispetto ai campi proposti, individuando le priorità dell’azione di potenziamento – descrivendo in termini qualitativi – cioè perché si richiede quella tematica e per cosa - oltre quantitativi il potenziamento.